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storia di genova nel rinascimento, Appunti di Storia

una storia sommaria di genova agli inizi del sedicesimo secolo

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 29/12/2017

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stefano-pampuro-1 🇪🇸

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Scarica storia di genova nel rinascimento e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Storia di Genova. Mediterraneo, Europa, Atlantico Agli inizi del XIV secolo l'Europa aveva ormai assunto la fisionomia che conserverà poi fino all'età contemporanea. Il concetto di stato nazione si era consolidato nella logica politica di quel tempo e i confini erano rimarcati da complesse dinamiche dinastiche, lungi dal mattere a tacere le continue diattribe per l'ottenimento del potere. I decenni che precedono il Rinascimento quindi, si possono comprendere nell'ottica di una fase di assestamento dove, mentre da una parte le potenti monarchie occidentali si combattono per contendersi il potere, dall'altra i nascenti stati regionali della penisola italiana cercano di ritagliarsi una propria fisionomia, fluttuando sotto l'ala protettrice delle varie casate regnanti. Da un semplice punto di vista demografico ed economico, entità statali ridotte come il Ducato di Milano o il Gran Ducato di Toscana ben poco possono fare contro i regni confinanti di francia e Spagna. Genova e Venezia nel 500' rappresentano due casi unici nella storia Europea (se non altro nel bacino Mediterraneo). La loro capacità di mantenersi indipendenti, con una potente flotta militare a disposizione, e grandi investimenti privati, generati da una florente classe mercantile, resero queste due identità politiche delle protagoniste non solo nel panorama italiano. Oggi possiamo fissare nella Pace di Lodi e, successivamente in quella di Cateau-Cambrésis, due date fondamentali per lo sviluppo del panorama politico ed economico riguardante l'Italia settentrionale. La prima pace poneva fine alle guerre tra Venezia e il ducato di Milano, mentre la seconda tra gli Asburgo e la Francia. Segue quindi un periodo di prosperità durato quasi sessant'anni dove, seppellita l'ascia di guerra, le potenze Europee volgono le proprie attenzioni alle esplorazioni oltre Oceano che offre l'opportunità ai vari stati regionali di curare più autonomamente i propri interessi e porre le basi per una più ampia autonomia. Lungo la penisola la casata degli Asburgo conserva i possedimenti di Napoli, Sicilia e Sardegna e il ducato di Milano; i territori della repubblica di Siena passano alla famiglia medicea, che con il titolo ducale si è insediata in Toscana dopo la fine dell’ultima repubblica cappeggiata da Savonarola e culminata con l'Assedio della città da parte delle truppe imperiali. Solo a Venezia, Genova e Lucca le istituzioni repubblicane ereditate dal passato comunale non scompaiono; e così pure le dinastie degli Este, dei Farnese e dei Gonzaga. Nel teatro italiano di quel secolo, la città di Genova gioca un ruolo da protagonista, nonostante la limitatezza dei suoi domini (che si estendevano fino al basso Piemonte e comprendevano una porzione della Lunigiana). La città si situava già allora in una posizione strategica, fornendo l'accesso al Mediterraneo per il nord de essendo crocevia di merci e di genti tra le due riviere ( tra il Papa e la Francia si trova Genova, recita un'iscrizione in latino posta sulla cattedrale di Avignone). Se poi pensiamo alla demografia di allora, dove la popolazione dell'intero continente non raggiungeva neppure i 20 milioni, una città come Genova, che nel 1457 contava ben 72.100 abitanti, era una vera e propria metropoli (ottava città europea per grandezza). Ma quello che rese la Superba così ricca furono i traffici commerciali che seppe attirare e soprattutto generare, oltre che fungere da polo bancario di riferimento per l'impero Spagnolo. Questo rese Genova non solo appetibile, ma anche piuttosto vulnerabile. La sua instabilità politica era nota già allora e le cose presero una brutta piega dopo lo scoppio delle guerre d’Italia. Così, nei primi tre decenni del Cinquecento Genova ebbe modo di sperimentare sia la dominazione francese, sia la protezione spagnolo-asburgica. Entrando nel dettaglio del sistema di governo della Repubblica di Genova, assumiamo come le necessità politiche imponessero un regime dogale ove la carica più importante spettava a un nobile. Fa riflettere il bilanciamento democratico che ripartiva le magistrature collegiali in pari numero tra nobili de esponnti del popolo. Affinché poi si limitassero i rischi di una degenerazione in ottica iper signorile e tirannica del governo, in tal modo vennero istituite le Regulae.
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