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STORIA DIRITTO MEDIAVALE E MODERNO, Esercizi di Storia

Test valutazione università unimercatorum

Tipologia: Esercizi

2018/2019
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Caricato il 04/11/2019

Antonioyoyo88
Antonioyoyo88 🇮🇹

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Scarica STORIA DIRITTO MEDIAVALE E MODERNO e più Esercizi in PDF di Storia solo su Docsity! • SE IL GIURISTA VIENE PERCEPITO COME CULTORE DI UNA SCIENZA SEPARATA: a Il diritto diventa parte della circolazione delle idee b Il diritto finisce per restare estraneo alla circolazione delle idee c Il giurista diventa protagonista nell'opera di progettazione della società d La scienza giuridica ha il primato sul potere politico • QUANDO SI PARLA DI STORICITÀ DEL DIRITTO CI SI RIFERISCE AL FATTO CHE: a Il diritto si manifesta entro precise coordinate spazio temporali e ne risulta condizionato b Il diritto galleggia sulla storia c Il diritto è privo di rilevanza per la storia d Il diritto è indipendente dalla storia • L'ANTICHITÀ CLASSICA E POST CLASSICA SI CARATTERIZZÒ PER: a L'esistenza di plurime realtà politiche frammentate che poi furono inglobate nell'Impero romano b L'esistenza di una realtà politica unitaria c La vigenza del cd. Common law d L'esistenza di una dimensione politica universale • PER PERIODIZZARE È POSSIBILE PARLARE DI MEDIOEVO PER IL PERIODO STORICO CHE VA: a Dal IV\V secolo al XIV b Dal XIV al XIX secolo c Dal XIV al XXI secolo d Dal XX secolo ad oggi • PER PERIODIZZARE È POSSIBILE PARLARE DI ETÀ MODERNA PER IL PERIODO STORICO CHE VA: a Dal IV\V secolo al XIV b Dal XV al XX secolo c Dal XIV al XXI secolo d Dal XX secolo ad oggi • PER PERIODIZZARE È POSSIBILE PARLARE DI ETÀ DEL POST MODERNO PER IL PERIODO STORICO CHE VA: a Dal XV al XX secolo b Dal IV\V secolo al XIV c Dagli inizi del Novecento sino ad oggi d Dagli inizi dell'Ottocento sino all'anno scorso • FRA LE MOLTE "MITOLOGIE LAICHE" INAUGURATE DALLA RIVOLUZIONE DEL 1789 VI È QUELLA: a Giurisprudenziale b Consuetudinaria c Legislativa d Consuetudinario-legislativa • PER SANTI ROMANO: a Il diritto è un comando coattivo b Il diritto si esaurisce nella legge c Il diritto è organizzatore ed ordinatore della società d Il diritto si esaurisce nella sanzione • TRA DIRITTO E LINGUAGGIO: a È possibile una comparazione b Non è possibile alcuna comparazione c Esiste un intimo conflitto d La scienza giuridica ha il primato sul linguaggio • LA COMPARAZIONE TRA DIRITTO E LINGUAGGIO SVELA: a Che il linguaggio è simile al diritto nella sua dimensione patologica b Che il linguaggio ed il diritto sono simili c Che il linguaggio ha il primato sul diritto d Che il diritto è sanzione • PER STORICITÀ DELL'ESPERIENZA GIURIDICA SI INTENDE CHE: a Il diritto galleggia sulla storia senza esserne condizionato b Che il diritto fa parte della storia e tra essi vi è dunque un rapporto di reciproco condizionamento c Che la storia non condiziona il diritto d Che il diritto non serve ad organizzare la vita dell'uomo • CON L'ESPRESSIONE COMMON LAW SI FA RIFERIMENTO: a Agli ordinamenti anglosassoni b Agli ordinamenti in cui non vige il principio dello stare decisis c Agli ordinamenti dove il diritto è codificato d All'ordinamento italiano • CON L'ESPRESSIONE CIVIL LAW SI FA RIFERIMENTO: a Agli ordinamenti in cui vige il principio dello stare decisis b Agli ordinamenti anglosassoni c Agli ordinamenti in cui il diritto è scritto d Agli ordinamenti in cui il precedente giurisprudenziale ha valore vincolante • LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA: a È espressione dello Stato b È espressione del popolo sovrano c Nella gerarchia delle fonti è al pari di una legge ordinaria d Nega i diritti di liberà degli individui ma garantisce i diritti dello Stato • LA LEGGE ORDINARIA: a È la manifestazione della volontà del Parlamento b Può negare i diritti degli individui c È la traduzione scritta di comportamenti ripetuti nel tempo d Nella gerarchia delle fonti si pone al di sopra della Costituzione • CON L'ESPRESSIONE "DIRITTO VIVENTE" SI INTENDE: a Il diritto codificato b Il diritto divino c Il diritto creato nelle aule di giustizia e praticato nella prassi d Il diritto naturale • LA CONSUETUDINE: a È un comportamento b È un comportamento unico ed irripetibile c È un comportamento che si ripete nel tempo nella convinzione di osservare un precetto giuridico d È il comportamento prescritto dalla legge • IL DIRITTO DELLE CIVILTÀ PRIMITIVE ERA: a Diritto codificato b Diritto scritto c Diritto consuetudinario d Diritto universale • LE CODIFICAZIONI DEL XIX SECOLO HANNO ATTRIBUITO ALL'INTERPRETE: a Una funzione creativa del diritto b Una funzione passiva di mera applicazione del diritto c Una funzione centrale volta a colmare le lacune del Codice d Una funzione assolutamente creativa • IL PROCESSO DI CODIFICAZIONE È STATO ACCOMPAGNATO DAL: a Dogma della completezza del Codice b Dogma dell'incompletezza del Codice c Dogma dell'etero integrabilità del Codice d Dogma della preminenza del diritto penale sul diritto civile • IN QUALE ANNO I LONGOBARDI INVASERO L’ITALIA: a 774 d. c. b 800 d. C. c 568 d. C. d 643 d. C. • COSA ERANO LE FARAE: a Unità politico-familiari con a capo un Duca b Paesi di origine longobarda c Leggi longobarde d Consuetudini longobarde • COSA SI INTENDE PER LONGOBARDI A MINOR: a Città minori sotto il controllo dei longobardi b L’Italia settentrionale sotto il controllo dei Longobardi c L’Italia meridionale sotto il controllo dei Longobardi d L’Esarcato di Ravenna • COSA INTENDE LA STORIOGRAFIA PER “BLOCCO LONGOBARDO”: a La resistenza che i Longobardi opposero ai Franchi b Il ritardo dell’integrazione tra l’etnia germanica e quella romana dovuto alla dominazione longobarda c La resistenza che i Longobardi opposero ai Bizantini d Il ritardo dei Longobardi nella conversione al cristianesimo • CON QUALE SOVRANO I LONGOBARDI RAGGIUNSERO LA MASSIMA ESPANSIONE TERRITORIALE: a Alboino b Rotari c Astolfo d Adaloaldo • FINO ALL’EDITTO DI ROTARI IL DIRITTO LONGOBARDO ERA PREVALENTEMENTE: a Legislativo b Consuetudinario c Giurisprudenziale d Dottrinario • L’EDITTO DI MILANO POSE FINE ALLE OSTILITÀ ANTICRISTIANE NEL: a 313 d.C. b 57 d.C. c 1313 d.C. d 1113 d. C. • NEL 318 D.C. L’EDITTO DI COSTANTINO RICONOBBE LA POSSIBILITÀ DI TRASFERIRE IL PROCESSO, INIZIATO INNANZI AL GIUDICE CIVILE, DAVANTI AL TRIBUNALE DEL VESCOVO: a Solo con il consenso delle parti in lite b Su esplicita e motivata richiesta del vescovo c Su richiesta di almeno una delle parti d Solo con il consenso del giudice civile • I TRIBUNALI VESCOVILI EBBERO SUCCESSO E PREVALSERO SULLA GIURISDIZIONE CIVILE: a Sin da subito b Mai c Nel V secolo d.C. d In età moderna • NEL 333 D.C. COSTANTINO: a Emanò una nuova costituzione per disciplinare il tribunale del vescovo b Abolì definitivamente il tribunale del vescovo c Stabilì che la sentenza del vescovo potesse essere appellata d Istituì il tribunale del vescovo • PER ADIRE IL TRIBUNALE DEL VESCOVO, LE COSTITUZIONI DEGLI IMPERATORI ONORIO ED ARCADIO: a Imposero l’accordo tra le parti b Confermarono la possibilità del ricorso unilaterale c Richiesero l’acquisizione del consenso del giudice civile d Richiesero l’acquisizione del consenso del vescovo • PER GODERE DEI BENEFICI DELL’ASILO ERA NECESSARIO: a Essere un chierico b Entrare in un luogo ecclesiastico o, anche solo, toccare un luogo immune c Essere un monaco d Essere coniugato • L’ASILO POTEVA ESSERE GODUTO: a Solo in chiesa b In qualsiasi luogo più o meno direttamente legato alla Chiesa c Nelle carceri regie d Solo nei cimiteri • L’ORIGINE DEL DIRITTO D’ASILO VIENE FATTA RISALIRE: a Alla pratica dell’intercessio b A norme del diritto romano classico c A norme di diritto longobardo d A norme del diritto bizantino • DI QUANTI VOLUMII SI COMPONE L’EDITIO BONONIENSIS DEL CORPUS IURIS CIVILIS DI GIUSTINIANO: a Quattro b Tre c Sette d Cinque • CHI È IL FONDATORE DELLA SCUOLA DI BOLOGNA: a Accursio b Azzone c Irnerio d Martino • COSA SI INTENDE PER “GLOSSA”: a Un’annotazione marginale o interlineare al testo con funzione interpretativa b Un Trattato su una parte del Corpus Iuris Civilis c Un Commentario relativo al Digesto d Un riassunto delle diverse parti del Corpus iuris civilis • L’INTERPRETATIO DEI GLOSSATORI PUÒ DEFINIRSI: a Attività interpretativa fondata su Aequitas e Ratio b Attività interpretativa volta ad individuare la volontà del legislatore c Attività interpretativa volta ad interpretare la volontà della legge d Attività interpretativa volta ad interpretare la volontà della legge e del legislatore • COSA SI INTENDE PER AEQUITAS: a Il criterio di riferimento dei Giudici nell’esercizio delle loro funzioni b Il lumen etico che consente l’Interpretatio c Il fondamento del diritto canonico d Il fondamento del Corpus Iuris Civilis • QUANDO NASCE L’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA: a Con la costituzione Habita del 1158 b Con il Concordato di Worms del 1122 c Con la Pace di Costanza del 1183 d Con la pubblicazione della Magna Glossa (1250) • QUALI DI QUESTI ATTRIBUTI NON SI ADATTA AL DIRITTO COMUNE: a Universale b Giurisprudenziale c Scientifico d Personale • CHI È ACCURSIO: a Un Glossatore, autore della Magna Glossa b Un allievo diretto di Irnerio c Un Commentatore d Un trattatista • QUALE FRA I SEGUENTI STILI LETTERARI NON APPARTIENE ALLA SCUOLA DELLA GLOSSA: a Quaestiones b Dissensiones domino rum c Summae d Commento • QUANDO FINISCE LA SCUOLA DELLA GLOSSA: a 1300 b 1250 c 1400 d 1450 • ALLA FASE POSTIRNERIANA, APPARTIENE L'ATTIVITÀ DEI QUATTRO DOTTORI: a Bulgaro Martino, Jacopo ed Ugo b Federico, Bulgaro, Martino, Ugo c Bartolo, Baldo, Piacentino, Ugo d Pepone, Irnerio, Azzone, Accursio • NEL 1158, FEDERICO BARBAROSSA CONVOCÒ LA DIETA DI: a Marturi b Roncaglia c Emilia d Bologna • NEL 1158, I QUATTRO DOTTORI: a Si dichiararono a favore del Papato b Si dichiararono ostili all'Imperatore c Confermarono una linea di adesione alle tesi imperiali d Si dichiararono ostili all'Imperatore e al Papato • IL PRIMO CENTRO DI DIFFUSIONE DEL PENSIERO GIURIDICO EUROPEO FU: a L'Università di Bologna b L'Università di Modena c L'Università di Napoli d L'Università di Oxford • LO STUDIUM NAPOLETANO SORSE NEL 1224 PER VOLONTÀ: a Dell'imperatore Federico II b Dell'Imperatore Federico Barbarossa c Del Papa d Degli studenti • L'UNIVERSITÀ DI BOLOGNA SORSE: a Dallo spontaneo affluire a Bologna di studenti originari di ogni paese b Per volontà dell'imperatore Federico II c Per volontà del Papa d Per volontà di Federico Barbarossa • LA CD. AUTENTICA HABITA, CONCESSA DALL'IMPERATORE FEDERICO BARBAROSSA AI QUATTRO DOTTORI: a Impose agli studenti il pagamento di esose tasse al Comune b Attribuì ai professori la giurisdizione sui loro studenti c Negò agli studenti una serie di privilegi d Assoggettò gli studenti alle leggi del Comune • L'AFFERMAZIONE PER CUI ‘OMNIA IN CORPORE JURIS INVENIUNTUR': a Esprime il valore precario attribuito al diritto giustinianeo b Indica nel Corpus juris l'autorità per eccellenza c Si riferisce all'età romana classica d Attribuisce al Corpus juris un valore solo temporaneo • PER I GLOSSATORI, IL CORPUS JURIS CIVILIS CONTENEVA: a Un diritto obsoleto b Un diritto raffinato ma non più attuale c Il diritto universale, valido ab aeterno e per aeternum d Istituti giuridici superati ed attuabili solo in parte • NEL 1250 FU REDATTA LA MAGNA GLOSSA DA: a Accursio b Azzone c Irnerio d I quattro dottori • NELL'XI SECOLO SI ASSISTETTE: a All'abbandono, da parte di molti, del feudo b Ad una crisi nella circolazione della moneta c Alla rinascita delle campagne d Alla rinascita del fenomeno feudale • A PARTIRE DALL'XI SECOLO: a La borghesia non avrà alcun tipo di rilievo socio-istituzionale b La borghesia reclamerà sempre maggiore spazio nel mondo medievale c Si assiste ad una crisi generalizzata nella circolazione della moneta d Si assiste ad una vera e propria rinascita del fenomeno feudale e della sua centralità • A PARTIRE DAL 1140 IL SUD FU: a Unificato come Regnum Siciliae dai Normanni b Unificato come Regnum Siciliae dagli Svevi c Unificato come Regnum Siciliae dai Longobardi d Unificato come Regnum Siciliae dai Romani • I NORMANNI: a Crearono nel Mezzogiorno d'Italia uno stato federale b Diversamente da quanto avevano fatto in Inghilterra, crearono nel Sud d'Italia uno Stato frammentato e disomogeneo c Crearono nel Mezzogiorno d'Italia uno stato accentrato d Convocarono le celebri Assise di Capua • PER LO STORICO ABULAFIA: a A partire dal XII secolo si formarono le due Italie b A partire dal XII secolo, il Sud creò le condizioni per un'economia di tipo mercantile, mentre al Nord si sviluppò un'economia agricola c Il Sud ed il Nord d'Italia ebbero condizioni di sviluppo in larga parte comuni sia prima che dopo il XII secolo d A partire dal XV secolo si formarono del due Italie • E' CORRETTO AFFERMARE CHE: a A partire dal XII secolo, il Nord, diversamente dal Sud, conobbe l'esperienza di uno stato accentrato b A partire dal XII secolo, il Sud, diversamente dal Nord, conobbe l'esperienza di uno stato accentrato c A partire dal XII secolo, il Nord, diversamente dal Sud, conobbe i frutti di un'economia agricola d A partire dal XII secolo, il Sud, diversamente dal Nord, conobbe i frutti di un'economia di tipo mercantile • NELL'ORGANIZZAZIONE DEL COMUNE MEDIEVALE: a Il Governo spettava ai Consoli che esercitavano funzioni esecutive e giudiziarie b Il Governo spettava all'Assemblea che esercitava funzioni esecutive e giudiziarie c Il Governo spettava congiuntamente all'Assemblea ed al Podestà d Il Governo spettava ai cosiddetti Consigli di Credenza • L'ASSEMBLEA, NELL'ORGANIZZAZIONE DEL COMUNE MEDIEVALE, ERA: a La riunione di cives con funzioni deliberative b La riunione di cives con funzioni esecutive c La riunione di cives con funzioni giudiziarie d La riunione di cives con funzioni giurisdizionali • GLI STATUTI CITTADINI: a Non potevano contemplare norme di diritto penale b Erano vigenti indipendentemente dall'approvazione da parte dell'Assemblea c Contenevano norme di 'diritto pubblico' e dovevano essere approvati dall'assemblea d Sono da considerare espressione di ius commune • NEL MEDIOEVO, GLI STATUTI CITTADINI: a Rappresentarono una species del genus degli iura propria b Sono da considerare espressione di ius commune c Furono definitivamente abrigati d Furono abrogati al Sud, ma non nel Nord d'Italia • LA COLLECTIO DIONYSIANA: a Rappresenta la prima sistemazione del diritto canonico sulla base del principio gelasiano b È posteriore al Decretum di Graziano c Fu redatta dal monaco camaldolese Graziano d Attribuisce al Pontefice il potere in temporalibus • IL CONSILIUM PRO PARTE ERA LA CONSULENZA RICHIESTA: a Da una delle parti al giurista dotto b Dal magistrato al giurista dotto c Dal giurista dotto al magistrato d Dal giurista dotto alle parti • LA COMMUNIS OPINIO CONSISTEVA NEL VERIFICARE: a L'opinione di Bartolo su di una determinata questione b L'opinione di Baldo su di una determinata questione c La coincidenza di opinioni delle massime autorità dottrinali d L'opinione della gente comune su di una determinata questione di diritto • NELLA SECONDA METÀ DEL XV SECOLO, LA COMMUNIS OPINIO: a Conobbe il suo trionfo b Cadde in disuso c Fu sostituita dall'opinio Bartoli d Fu sostituita grazie all'introduzione del Codice • L'ATTIVITÀ DELLA SCUOLA DEI CULTI POTÈ PIENAMENTE DISPIEGARSI NEI: a Primi decenni del secolo XIV b Ultimi decenni del secolo XIII c Primi decenni del secolo XV d Primi decenni del secolo XVI • PER GLI UMANISTI, IL CORPUS JURIS CIVILIS ERA: a Un libro sacro b Un compendio di diritto vigente c Uno strumento di conoscenza del diritto romano, come diritto storico d Un insieme di norme imperative per l'intera Francia • LA SCUOLA DEI C.D CULTI: a Si sviluppò in Italia b Nacque nei paesi anglosassoni c Fu fenomeno tipico dell'area tedesca d Si sviluppò in Francia • PER GLI UMANISTI, LA STORIA DIMOSTRAVA: a L'origine divina del diritto b La precarietà e relatività di ogni esperienza, anche giuridica c Che il diritto giustinianeo era espressione della Voluntas Dei d Che Giustiniano fu ispirato da Dio • IL MOS GALLICUS DIMOSTRÒ, NEI CONFRONTI DEL DIRITTO ROMANO, UN INTERESSE: a Scarso b Filologico e storicistico c Ossequioso della tradizione bartolista d Finalizzato ad utilizzazioni pratico-forensi • L'OPERA SCRITTA DA FRANCOIS HOTMAN NEL 1567 S'INTITOLAVA: a Summa theologica b Francogallia c De voluptate d Antitribonianus • SECONDO HOTMAN LA SITUAZIONE POLITICA FRANCESE DIMOSTRAVA: a L'attualità del diritto romano b L'inattualità del diritto romano c Che il diritto giustinianeo era universalmente valido d L'origine divina delle norme romane • ALBERICO GENTILI: a Criticò il mos italicus b Difese il mos gallicus c Difese il mos italicus d Fu strenuo difensore delle tesi di Hotman • SECONDO GENTILI, I GIURISTI DOVEVANO: a Seguire il metodo tradizionale bartolista b Seguire il metodo umanista c Compiere un mero studio erudito delle fonti giuridiche romane d Restare lontani dall'attività pratico-forense • L'ORDINAMENTO GIURIDICO, TRA MEDIOEVO ED ETÀ MODERNA, FU CARATTERIZZATO: a Da una sostanziale unitarietà b Da estrema frammentarietà ed eterogeneità c Dall'utilizzo del solo diritto comune d Dall'utilizzo esclusivo delle fonti di diritto statuale • NELLO STATO MODERNO, IL SOVRANO DOVEVA: a Disinteressarsi ai problemi teorici e pratici del diritto b Essere il conservatore di un ordinamento giuridico già dato c Essere il produttore dell'ordinamento giuridico d Tutelare la tradizionale scientia juris medievale • TRA IL XVI ED IL XVIII SECOLO: a Il diritto comune cominciò ad essere applicato in via sussidiaria b I diritti particolari cominciarono ad essere applicati in via sussidiaria c Il diritto comune cominciò ad essere applicato in via principale d Si assistette al trionfo del diritto comune • TRA IL XVI ED IL XVIII SECOLO, LA LEGISLAZIONE, COME NORMATIVA GENERALE DELLO STATO: a Era applicata solo in caso di lacuna del diritto comune b Ebbe precedenza assoluta su tutte le altre fonti concorrenti c Non ebbe alcun valore giuridico vincolante d Era applicata solo per regolare i rapporti tra nobili • LA MOLTIPLICAZIONE DEL DIRITTO NELL'ANTICO REGIME SI PRODUCEVA: a Su base oggettiva ed soggettiva b Solo su base oggettiva c Esclusivamente su base soggettiva d Esclusivamente a livello locale • IL CD. IUS PROPRIUM: a Era uguale in tutti i luoghi b Mutava da contesto a contesto c Vigeva solo nelle città d Vigeva solo nei territori sottoposti al feudo • LA MOLTIPLICAZIONE OGGETTIVA ERA FONDATA: a Esclusivamente sulla pluralità di diritti locali b Esclusivamente sulla coesistenza di diverse giurisdizioni c Sulla pluralità di diritti locali e di diverse giurisdizioni d Sulla varietà degli status • SULLA DISCIPLINA GIURIDICA UTILIZZABILE: a Influiva lo status del soggetto b Non influiva l'appartenenza del soggetto ad un determinato ordine c Non influiva l'appartenenza del soggetto ad una corporazione d Non influiva alcuna circostanza: il diritto era unico per tutti • I GRANDI TRIBUNALI FURONO CERTAMENTE L'ESPRESSIONE PIÙ EVIDENTE DEL: a Trionfo del diritto comune b Tentativo di realizzare un riassetto verticistico delle istituzioni c Trionfo della funzione del giurista privato d Trionfo del diritto canonico • LA CREAZIONE DEI GRANDI TRIBUNALI DETERMINÒ: a Un'ascesa dei giuristi privati b Un'ascesa dei magistrati dello Stato c Una diminuzione del numero dei magistrati d La crisi della magistratura • LO STATUS DEL MERCANTE FU CARATTERIZZATO DA UNA VERA E PROPRIA: a Centralità rispetto alla gerarchia sociale b Marginalità rispetto alla gerarchia sociale c Reverenza da parte della Chiesa d Riprovazione da parte dello Stato • DA PARTE DELLA CHIESA ALTOMEDIEVALE IL GIUDIZIO NEI CONFRONTI DEI MERCANTI ERA: a Ambiguo b Univoco c Sostanzialmente ostile d Di generale approvazione • MISERABILES PERSONAE ERANO DEFINITI: a Gli appartenenti ai ceti privilegiati b I soggetti bisognosi di protezione c I magistrati d I chierici • LA SOCIETÀ COMUNALE FU ‘MERCANTILE’ PERCHÉ I MERCANTI: a Vi esercitarono una forte egemonia sociale, culturale, politica b Furono numerosi c Praticarono solo all'interno dei Comuni d Ricevettero una formale e generale approvazione da parte della Chiesa • LE CORPORAZIONI: a Svolgevano unicamente compiti di regolamentazione del mercato b Non svolgevano attività giurisdizionale c Svolgevano funzioni religiose, assistenziali e previdenziali d Non erano dotate di potestas statuendi • LE DINAMICHE DEL COMMERCIO, NELLA SOCIETÀ COMUNALE, ERANO: a Sostanzialmente libere b Disciplinate da una fitta regolamentazione di provenienza corporativa c Disciplinate dal diritto comune d Disciplinate dal diritto canonico • LE CURIAE MERCATORUM ERANO: a Grandi tribunali dello Stato b Tribunali interni alle corporazioni c Organi privi di potere giurisdizionale d Curie vescovili in cui si disciplinavano controversie mercantili • NELLA CURIA MERCATORUM IL GIUDIZIO: a Doveva avvenire in modo identico a quanto avveniva negli altri tribunali b Doveva essere breviter, senza dilazioni ed inutili rinvii c Aveva luogo alla presenza di un gran numero di testimoni d Era molto costoso • I CONFINI DELLA PROCEDURA ‘ALLA MERCANTILE’: a Erano segnati da un imprescindibile requisito soggettivo b Erano labili: tutti potevano nella pratica utilizzarla c Non esistevano d All'atto pratico non avevano alcun significato • I PRIMI TRIBUNALI DI COMMERCIO NACQUERO IN FRANCIA NEL: a 1563 b 1663 c 1763 d 1463 • LE DOTTRINE GIUSNATURALISTICHE SI SVILUPPARONO: a Dagli ultimi decenni del XVII secolo sino a dopo la metà del XVIII b Nel XV secolo c Nel XIII secolo d Dagli ultimi decenni del XVI secolo sino dopo la metà del XVII • IL GIUSNATURALISMO MODERNO POSTULA L'ESISTENZA: a Di un diritto di origine divina b Unicamente del diritto posto dall'autorità sovrana c Di regole autoevidenti di giustizia fondate sulla ragione d Di un Codice • L'ESPRESSIONE DIRITTO POSITIVO: a Sta ad indicare diritto buono b Significa diritto ‘posto’ ossia scritto c Sta ad indicare l'esistenza di un diritto universalmente valido d Esprime l'idea opposta a quella di diritto negativo • IL PADRE DEL GIUSNATURALISMO MODERNO FU: a Jean Domat b Ugo Grozio c San Tommaso d'Aquino d John Locke • L'OPERA SCRITTA DA GROZIO NEL 1625 FU: a Leviathan b Summa teologica c Dialogi d De jure belli ac pacis • PER GROZIO, LO STATO DI NATURA È: a Dominato dalle passioni b Anarchico c Pacifico d Eterno • L'OPERA SCRITTA DA HOBBES NEL 1651 FU: a Leviathan b Summa teologica c Dialogi d De jure belli ac pacis • TRA XVI E XVII SECOLO: a Il baricentro del diritto comune passò dalla scienza dottorale e consulente alla giurisprudenza giudicante b Il baricentro del diritto comune passò dalla giurisprudenza giudicante a quella consulente c Fu l'epoca di maggior sviluppo della giurisprudenza consulente d Furono abrogati gli usus fori • SECONDO IL LOMBARDI, LA COMMUNIS OPINIO: a Fu un rimedio endogiurisprudenziale all'incertezza del diritto b Fu un ostacolo per la certezza del diritto c Attestò la totale incapacità del diritto comune a far fronte alla propria crisi d Fu un rimedio inutile perché fondato su criteri privi di validità scientifica • IL GIUDICHE CHE APPLICAVA LA CD. COMMUNIS OPINIO: a Poteva essere sottoposto a sindacato b Non poteva essere sottoposto a sindacato c Poteva applicarla sempre, anche in presenza di leggi e consuetudini capaci di disciplinare la materia sottoposta al suo esame d Poteva essere punito severamente • TRA XVI E XVII SECOLO: a Si sviluppò la trattatistica in materia civile, commerciale, processuale e penale b La trattatistica, come genere letterario, visse un momento di crisi c Non ebbero alcun successo le raccolte di giurisprudenza, attesa la preminente importanza della scienza consulente e dottorale d La Chiesa si manifestò contraria al principio gelasiano • TRA XVI E XVII SECOLO: a Si assistette alla diversificazione delle scuole di diritto b Si assistette all'armonizzazione tra le diverse scuole di diritto c Il mos gallicus iura docendi entrò in crisi d Il mos gallicus iura docendi ebbe successo soltanto in Italia ma non in Francia • BENVENUTO STRACCA: a Nel 1553 compose il primo importante trattato in materia processual-civilistica b Nel 1553 compose il primo importante trattato in materia commerciale c Nel 1553 compose il Theatrum veritatis et iustitiae d Raccolse il diritto canonico in un unico corpus • IL CARDINALE DE LUCA: a Compose il Theatrum veritatis et iustitiae b Fu autore del prmo importante trattato in materia di diritto processuale penale c Fu autore del prmo importante trattato in materia di diritto penale d Fu autore del prmo importante trattato in materia di diritto commerciale • IL MOVIMENTO CULTURALE UMANISTA: a Contribuì a sviluppare il senso critico dell’individuo b Si pose in sostanziale continuità con il Medioevo c Fu sostenuto dai valori universalistici di matrice medievale d Sostenne, dal punto di vista politico, le ragioni dell'Impero • LA CORONA SPAGNOLA: a Valorizzò il ruolo svolto dai Consejos b Si dimostrò indifferente al potere detenuto dalle istituzioni ecclesiastiche c Valorizzò il ruolo politico svolto dall’antica aristocrazia d Si dimostrò tollerante nei confronti dell’Islam • IL TEOLOGO DOMENICANO JEAN DE PARIS: a Fu autore del De iure belli ac pacis b Fu autore del De potestate regia et papali c Fu autore del primo codice civile francese d Sostenne tesi in aperto contrasto con la Politica di Aristotele • IL TEOLOGO DOMENICANO JEAN DE PARIS: a Sostenne l’idea della pluralità di regni, monarchi e diritti b Sostenne l’inutilità della Chiesa c Sostenne la funzione politica del Parlamento di Parigi d Si schierò apertamente contro il potere spirituale detenuto dal Pontefice • LA FORMULA REX SUPERIOREM NON RECOGNOSCENS, IN SUO REGNO EST IMPERATOR: a Fu accolta in Francia per legittimare l’autorità dell’Impero b Fu accolta in Francia per legittimare la sovranità del Re c Fu accolta in Francia per legittimare la funzione del Parlamento di Parigi d Fu accolta in Francia, per legittimare la sovranità del Pontefice • NEL 1454, CARLO VII DISPOSE: a L’abrogazione di tutte le ordonnances emanate dal suo predecessore b L’abolizione del Parlamento di Parigi c La redazione scritta delle consuetudini locali d L’abrogazione delle consuetudini locali • IL PARLAMENTO DI PARIGI, ESERCITAVA: a Funzione legislativa b Funzioni meramente amministrative c Funzioni giudiziarie, amministrative e di governo d Funzioni di consulenza per la persona del Re • IL DIRITTO DI INTERINAZIONE ESERCITATO DAI PARLAMENTI FRANCESI: a Si esauriva in un controllo formale sulle ordonnances b Era istituto che, di fatto, subordinava la volontà regia al controllo dei Parlamenti c Era in aperto contrasto con il diritto di registrazione d Istituto che, di fatto, subordinava la volontà dei Parlamenti al controllo del • CON IL COSIDDETTO LIT DE JUSTICE: a Il Sovrano dichiarava che la propria volontà era subordinata a quella dei suoi giudici b Il Parlamento cessava di esistere c Il Parlamento era spogliato dei poteri delegatigli dal Re d La registrazione delle ordonnances diveniva di competenze del Cancelliere • NELLA FRANCIA D’ANTICO REGIME: a Esisteva un unico Parlamento b Al Parlamento era attribuita la funzione legislativa c Il Parlamento di Parigi era dotato di poteri rilevantissimi d Il Parlamento era sempre presieduto dal Sovrano • LA LETTERATURA GIURIDICA E POLITICA TRANSALPINA: a Sin dal Medioevo aveva celebrato la figura mitico-simbolica del monarca b Sin dal Medioevo, aveva screditato la figura mitico-simbolica del monarca c Aveva esaltato la contrapposizione esistente tra Dio ed il monarca d Aveva esaltato la contrapposizione tra Sovrano e popolo • PER GLI UMANISTI, LA STORIA DIMOSTRAVA: a L’origine divina del diritto b La precarietà e relatività di ogni esperienza, anche giuridica c Che il diritto giustinianeo era espressione della Voluntas Dei d Che Giustiniano fu ispirato da Dio • IL MOS GALLICUS DIMOSTRÒ, NEI CONFRONTI DEL DIRITTO ROMANO, UN INTERESSE: a Scarso b Filologico e storicistico c Ossequioso della tradizione bartolista d Finalizzato ad utilizzazioni pratico-forensi • AGLI ALBORI DELLA MODERNITÀ, LA CULTURA LEGALE ITALIANA: a Si dimostrò interessata al versante pratico-forense dell’esperienza giuridica b Dimostrò un interesse storicistico nei confronti dell’esperienza giuridica romana c Ricorse agli strumenti della filologia d Si dimostrò interessata al versante dottrinale e teorico dell’esperienza giuridica • PER GLI UMANISTI, IL CORPUS JURIS CIVILIS ERA: a Un libro sacro b Un compendio di diritto vigente c Uno strumento di conoscenza del diritto romano, come diritto storico d Un insieme di norme imperative per l’intera Francia • L’ATTIVITÀ DI MICHEL DE L’HOSPITAL: a Si pose in continuità con il Medioevo b Fu indirizzata ad innovare e a riformare lo Stato francese c Si pose in aperto contrasto con i principi cardine dell’Umanesimo d Fu indirizzata a screditare il ruolo svolto dal Sovrano nello Stato moderno • MICHEL DE L’HOSPITAL ASSUNSE LA CARICA DI CANCELLIERE DI FRANCIA: a Nel 1460 b Nel 1560 c Nel 1660 d Nel 1760 • NELLA FRANCIA D’ANTICO REGIME, IL CANCELLIERE: a Era deputato a presiedere sempre le riunioni del Parlamento di Parigi b Era deputato a presiedere sempre il Conseil du roi c Era il garante della continuità dello Stato d Non aveva alcun potere in materia di politica estera • NELLA FRANCIA D’ANTICO REGIME, IL CANCELLIERE: a Era deputato a svolgere mere funzioni amministrative b Era totalmente escluso dalla gestione delle finanze c L'unica vera bouche du Roi d Non aveva alcun potere in materia di politica interna • MICHEL DE L’HOSPITAL: a Tentò in Francia la strada della tolleranza religiosa b Mirò ad esaltare i conflitti tra status c Mirò ad imporre il credo protestante in tutta la Francia d Sostenne le ambizioni del Parlamento di Parigi • L'ORDINANZA DI VILLERS- COTTERÊTS FU EMANATA NEL: a 1439 b 1539 c 1639 d 1739 • CON L'ORDINANZA DI VILLERS- COTTERÊTS, FRANCESCO I: a Impose che tutti gli atti giuridici ufficiali fossero redatti in lingua francese b Impose che tutti gli atti giuridici ufficiali fossero redatti in latino c Avviò la redazione scritta delle coutumes d Abolì l'uso del diritto romano in Francia • L'ORDINANZA DI MONTILS LÈS TOURS FU EMANATA NEL: a 1454 b 1554 c 1654 d 1754 • CON L’ORDINANZA DI MONTILS LÈS TOURS: a Carlo VII avviò la redazione scritta delle coutumes b Francesco I avviò la redazione scritta delle coutumes c Francesco I abolì l'uso del diritto romano in Francia d Carlo V impose la redazione degli atti ufficiali in inglese • IN FRANCIA IL SUPERAMENTO DEL CONFLITTO TRA CATTOLICI E PROTESTANTI IMPONEVA LA RICOSTITUZIONE DELL'UNE FOY. CIÒ CORRISPONDEVA AD UN: a Comandamento religioso b Obbligo giuridico, prima ancora che etico-religioso c Programma di pluralismo religioso, necessario per la Francia d Obliettivo pluralistico • L'IDEALE DI TOLLERANZA PROPUGNATO IN FRANCIA DA MICHEL DE L'HOSPITAL: a S'impose come soluzione religiosa per un problema religioso b Non fu obiettivo facile da realizzare c Non fu mai concretamente praticata, neppure da L'Hospital d S'impose come soluzione politica di un problema politico • NELL'ASSETTO DEI POTERI DELLA FRANCIA DI MICHEL DE L'HOSPITAL: a Il potere di dettare le leggi spettava agli Stati Generali b Al Re spettava il potere di governare e dettare la legge c Il potere di fare le leggi spettava ai giudici dei Parlamenti d Il potere di fare le leggi spettava alle assemblee di nobili • SECONDO MICHEL DE L'HOSPITAL: a La loy soit sur les judges, non pas les judges sur la loy b Les judges sur la loy, non pas la loy soit sur les judges c I giudici dovevano detenere il potere di fare le leggi d Les judges sur la loy, non pas le Roi soit sur les judges • SECONDO MICHEL DE L'HOSPITAL, IL POTERE DEI GIUDICI: a Doveva imporsi al di là delle leggi del Sovrano b Doveva sottostare alle disposizioni del Sovrano c I Parlamenti andavano soppressi d Le Corti parlamentari dovevano essere soppresse • IN FRANCIA, LA LOI DU ROI REALIZZAVA: a La mediazione tra gli ideali universalistici e il piano del particolare b Sempre e solo ideali particolaristici c Gli obiettivi del dispotismo illuminato d Gli obiettivi cardine del potere dispotico • I SEI LIBRI DELLO STATO DI JEAN BODIN: a Furono pubblicati nel 1576 b Riprendevano tesi già esposte nel Principe di Machiavelli c Teorizzavano in modo compiute tesi filoimperiali d Furono pubblicati nel 1676 • I CAPISALDI TEORICI INTORNO AI QUALI BODIN COSTRUISCE LA PROPRIA TEORIA SONO: a Stato, Famiglia, Sovranità, Giustizia b Iurisdictio ed aequitas c Pax et iustitia d Aequitas et iurisdictio • L’ESPRESSIONE RESPUBLICA DEI TOGATI: a Indica che solo sul diritto può fondarsi una vera democrazia b Va riferita al Regno di Napoli in cui ai togati era affidata la gestione del potere c Sta ad indicare che il potere non può che essere attribuito ai magistrati d Indica un fenomeno di autogoverno della magistratura • AUTOREVOLI GIURISTI QUALI, MATTEO D’AFFLITTO E POI VINCENZO DE FRANCHIS: a Sostennero la necessità della codificazione già nel secolo XVI b Sostennero il valore legislativo delle decisioni del Sacro Regio Consiglio c Sostennero la necessaria superiorità delle prammatiche regie d Sostennero il valore legislativo dei consilia dei più autorevoli giuristi • L’ORDINE NATURALE, PER DOMAT: a Preesiste all’ordinamento civile b Non esiste c Può essere solo frutto di una codificazione d Esiste solo nel diritto pubblico • NEL 1689 JEAN DOMAT PUBBLICÒ LA SUA OPERA: a Les lois civiles dans leur ordre naturel b Fundamenta iuris naturae et gentium c Leviathan d De iure belli ac pacis • PER DOMAT, LE LEGGI ARBITRARIE: a Sono sempre valide b Hanno valore universale c Sono poste da una legittima autorità per sopperire ai bisogni sociali d Esprimono valori fondamentali • L’ELEMENTO DISCRIMINANTE TRA CODIFICAZIONE E CONSOLIDAZIONE È DATO DAL FATTO CHE: a Il Codice contiene norme nuove b Il Codice è eterointegrabile c Il Codice non è eterointegrabile d La consolidazione non eterointegrabile • IL CODICE: a Presuppone la sopravvivenza del diritto comune b Non presuppone la sopravvivenza del diritto comune c Non innova il sistema delle fonti giuridiche d Contiene norme dal valore etico • SECONDO VIORA, LA LEGGE DELLA CONSOLIDAZIONE ESPRIME LA TENDENZA DEL DIRITTO: a Al pluralismo b All’eterogeneità c All’organicità d Alla dispersione • L’ORDONNANCE CIVILE POUR LA RÉFORMATION DE LA JUSTICE: a Fu emanata nel 1668 dal ministro Daguessau b Valorizzò il particolarismo giudiziario già esistente in Francia c Tentò una prima sistemazione organica in materia di diritto privato d Mirò a stabilire, in tutte le corti del Regno, uno stile uniforme • NEL 1670, IN FRANCIA, L’ORDONNANCE CRIMINELLE: a Tentò una poderosa ristrutturazione della procedura penale b Tentò una prima sistemazione organica in materia di diritto criminale c Introdusse il cd. processo misto d Introdusse il cd. processo accusatorio • DURANTE IL REGNO DI LUIGI XV, IN FRANCIA VIDERO LA LUCE TRE IMPORTANTISSIME ORDINANZE: a In materia civilistica b In materia penalistica c In materia criminale d In materia commerciale • LE ORDINANZE DEL DAGUESSAU POSSONO CONSIDERARSI: a Trattati b Raccolte di decisiones c Codici d Consolidazioni • L’ILLUMINISMO È UNA CORRENTE DI PENSIERO CHE ATTRAVERSA IL SECOLO: a XVIII b XVII c XV d XIV • PER MONTESQUIEU, IL PROCESSO SECONDO IL MODELLO: a Accusatorio, è proprio delle Repubbliche b Inquisitorio, è proprio delle Repubbliche c Accusatorio, è proprio dei regimi dispotici d Accusatorio, è proprio delle Monarchie • PER MONTESQUIEU, LA PENA: a Deve rispettare il canone della proporzionalità b E' sempre inutile c Non deve possedere un fondamento utilitaristico d E' sempre dannosa, giacché nega la libertà dell’individuo • PER ROUSSEAU, LO STATO DI NATURA È CARATTERIZZATO: a Dalla guerra di tutti contro tutti b Dall’illimitata libertà degli individui c Dal bellum omnium contra omnes d Da una limitata libertà degli individui • PER ROUSSEAU, IL CONTRATTO SOCIALE: a Segna, per gli individui, l’inizio della tirannia b Fa nascere un io collettivo che è lo Stato c Determina sempre la creazione di uno stato dispotico d Non esiste e non può esistere • PER ROUSSEAU: a La legge è sempre volontà di un singolo b La sovranità è divisibile c La sovranità è indivisibile d La legge si identifica con la Volontà generale • PER ROUSSEAU: a Il sistema di legislazione deve mirare all’uguaglianza ed alla libertà b È necessaria la separazione dei poteri c Lo Stato esprime la volontà del singolo d La sovranità è limitata • L’ARBITRIO JUDICIS: a Fu aspramente criticato dagli illuministi b Si accompagna, quale elemento imprescindibile, alla codificazione del diritto c Fu suffragato e giustificato dalle idee illuministiche d Fu considerato dagli illuministi quale rimedio necessario a causa dell’astrattezza delle leggi • NELLE COSTITUZIONI PIEMONTESI, VITTORIO AMEDEO II: a Ammise le citazioni dottrinali b Ammise la possibilità di riferimento agli usus fori c Introdusse, sin dalla prima edizione, il référé legislatif d Criticò i difetti della giurisprudenza • L’ILLUMINISMO: a Fu ostile alla codificazione del diritto b Negò apertamente l’empirismo ed il razionalismo seicentesco c Si diffuse, ma con caratteri diversi, in area germanica e francese d Non si diffuse affatto in Francia • NELLA SUA PRIMA FASE (FINO AL 1750) L’ILLUMINISMO GIURIDICO ITALIANO: a Si concentrò nella polemica contro l’arbitrio giudiziario b Si oppose a tutti i tentativi di razionalizzazione del diritto c Sostenne il pandettismo d Sostenne il mos italicus iura docendi • NELLA SUA SECONDA FASE (DOPO IL 1750) L’ILLUMINISMO GIURIDICO ITALIANO: a Dedicò una particolare attenzione alle tematiche costituzionali e penalistiche b Si oppose a tutti i tentativi di razionalizzazione del diritto c Sostenne il pandettismo d Sostenne il mos italicus iura docendi • NEL SECOLO XVIII: a A Napoli, la rivista Il Caffè diffuse le idee illuministiche b A Milano, Antonio Genovesi esaltò il primato delle idee illuministiche c Muratori si fece difensore della giurisprudenza e dell’arbitrio giudiziario d Genovesi, Filangieri e Pagano furono i principali esponenti dell’illuminismo napoletano • A NAPOLI, I DISPACCI DEL 1774: a Imposero l’obbligo di motivare le sentenze b Disposero che vi era obbligo di motivazione ma non di pubblicazione delle sentenze c Suscitarono grande plauso nella magistratura d Furono ritirati nel 1781 • CESARE BECCARIA: a Fu strenuo difensore della pena di morte b Criticò la pena di morte ma esaltò la tortura c Sostenne l’ideologia proporzionalistica della pena d Scrisse l’opera Dei delitti e delle pene nel 1664 • FRANCESCO MARIO PAGANO FU AUTORE DELL’OPERA: a Considerazioni sul processo criminale b Scienza delle legislazioni c Scienza della legislazione d Riflessioni sull’ultima legge del Sovrano • GAETANO FILANGIERI: a Criticò la pena di morte ma esaltò la tortura b Fu autore dell’opera Scienza delle legislazioni c Fu strenuo oppositore della libertà commerciale d Criticò la feudalità ed i suoi abusi • GLI ILLUMINISTI: a Criticarono il processo penale secondo il modello accusatorio b Sostennero il processo penale secondo il modello inquisitorio c Esaltarono la centralità del dibattimento d Si opposero al sistema di “accusa privata” a favore della cd. procedibilità ex officio • NEL SECOLO XVIII A NAPOLI: a Fu eliminato l’obbligo di motivazione delle sentenze b Furono imposti limiti alla pubblicazione delle sentenze c Fu emanato il Codice Carolino redatto da Pasquale Cirillo d Fu istituito l’albo degli avvocati, avvocati e procuratori e procuratori • NEL SECOLO XVIII: a Pietro Leopoldo emanò le Costituzioni Piemontesi b Furono abbandonate le tematiche penalistiche e costituzionali c Il Regno di Napoli ed il granducato di Toscano vissero l’esperienza dell’assolutismo illuminato d Roma e Milano furono i due massimi centri dell’illuminismo italiano • CELESTINO GALIANI DIVENNE CAPPELLANO MAGGIORE DEL REGNO NEL: a 1732 b 1744 c 1734 d 1736 • IL REGNO DI NAPOLI FU FINALMENTE INDIPENDENTE NEL: a 1732 b 1734 c 1746 d 1776 • NEL 1746 A NAPOLI: a Il depotenziamento della politica del Segretario di Stato Montealegre determinò una profonda crisi involutiva nella cultura di governo b Fu costituito il Supremo Magistrato del Commercio c Ascese al trono Carlo di Borbone d Si sciolse il Consiglio Collaterale • CELESTINO GALIANI S'IMPOSE: a Per togliere la cattedra ad Antonio Genovesi e vi riuscì b Come un ecclestiastico sostenitore della libertas philosophandi c Come fautore del pensiero di Newton contro il pensiero di Cartesio d Quale massimo sostenitore della libertà di stampa • CELESTINO GALIANI FU: a Segretario di Stato del Regno di Napoli dal 1732 in poi b Cappellano Maggiore del Regno c Viceré d Consigliere della Camera di Santa Chiara • CELESTINO GALIANI FU: a Amante della filosofia cartesiana b Critico nei confronti della filosofia cartesiana c Amante della filosofia scolastica d Fortemente critico nei confronti della scienza newtoniana • IL RISTRETTO DELLA VITA DI DON CELESTINO GALIANI SI SNODA: a In poche pagine di appunti b In svariati pareri che testimoniano l'attività giurisdizionale di Galiani c In sette capitoli densi di appunti d In poche righe • IN COERENZA CON LO SPIRITO EVANGELICO, L'USURA: a Andava sempre vietata b Era lecita c Era lecita verso stranieri d Era sempre lecita • IL CONFRONTO TRA ESIGENZE ECONOMICHE E DOGMI RELIGIOSI AVEVA DETERMINATO: a Nei Paesi Bassi, in Inghilterra e Francia un nuovo primato dell'economia b A Roma, il primato dell'economia c In Francia, il primato della religione d Il primato della religione in Europa • IL RICORSO A SCHEMI CONTRATTUALI DIVERSI DAL PRESTITO AD USURA: a Serviva ad eludere il divieto cristiano b Non aveva alcun senso c Non fu mai praticato d Era anch'esso vietato • A NAPOLI IL PROBLEMA DELL'USURA COINVOLGEVA: a Solo i poveri b Poche persone c Soltanto i diseredati d Anche i ceti benestanti • LE TEORIE DI CALVINO: a Determinarono la distinzione tra i due piani: giuridico e religioso b Confermarono il divieto assoluto di usura c Non ebbero alcun ruolo nel dibattito d Furono condivise dalla Chiesa di Roma • TRA IL 1740 ED IL 1743, LO STATO DI VERONA: a Contrasse un debito con i banchieri genovesi b Fece un prestito ad alcuni banchieri c Si impegnò in un prestito gratuito d Abolì l'usura con una legge • SCIPIONE MAFFEI SI SCHIERÒ A FAVORE: a Del divieto assoluto di usura b Della liceità del prestito ad interesse c Del prestito, ma solo se gratuito d Del divieto canonico • BENEDETTO XIV COSTITUÌ UNA CONGREGAZIONE ALLO SCOPO DI: a Proibire ogni forma di contratto che comportasse prestiti ad interesse b Definire con esattezza cosa si intendesse per usura c Proibire il contratto di mutuo d Ammettere la liceità di ogni forma di prestito ad interesse • SECONDO LA TESI DI SCIPIONE MAFFEI, SAN TOMMASO D'AQUINO: a Ammetteva la liceità del contratto di mutuo con frutto b Era contrario ad ogni forma di mutuo c Era apertamente contrario al prestito d Non si era pronunciato in materia d'usura • LA VIX PERVENIT FU PBBLICATA IL: a 1 Novembre 1745 b 1 Novembre 1705 c 1 Novembre 1645 d 1 Novembre 1545 • PER BENEDETTO XIV: a Il mutuo doveva produrre lucro b Il mutuo era necessariamente gratuito c L'interesse era sempre demoniaco d Il prestito ad interesse era sempre lecito • L'ECCLESIASTICO CONCINA PRESE POSIZIONE IN MATERIA DI USURA: a Prima della pubblicazione della Vix pervenit b Nel 1746 c Alla metà del XIX secolo d Nel 1646 • SECONDO CONCINA, AL PROBLEMA DELL'USURA SI DOVEVA APPROCCIARE IN TERMINI: a Teologici b Pragmatici c Esclusivamente giuridici d Esclusivamente economici • IL TRATTATO DEL CONCINA FU DEDICATO A: a Antonio Genovesi b Ferdinando di Borbone c Carlo di Borbone d Maria Teresa d'Austria • CARLO DI BORBONE INTERPELLÒ SUL PROBLEMA DELL'USURA: a Ferdinando Galiani b Celestino Galiani c Daniele Concina d Scipione Maffei • CELESTINO GALIANI: a Si trovò in disaccordo con le idee del Concina b Condivideva le tesi del Concina c Si appiattì sulle tesi del Maffei d Abolì l'usura con una legge • PER CELESTINO GALIANI: a Bisognava confermare le tesi della Vix pervenit b Le tesi del Concina erano da approvare c Maffei aveva sbagliato tutto d Il divieto canonico era assoluto • TRA I NAPOLETANI, SI DIFFUSE PRESTO L'IDEA CHE LA VIX PERVENIT: a Avesse lasciato inalterata la prassi giuridica e giudiziaria in uso a Napoli b Avesse definitivamente abolito l'usura c Il mutuo fruttifero fosse lecito d La pratica in uso nei tribunali fosse superata • UNA PRAMMATICA DEL 1736 AVEVA INTRODOTTO A NAPOLI: a La procedibilità ex officio contro chi fosse reo di usura b La procedibilità su querela di parte contro chi fosse reo di usura c La depenalizzazione del reato di usura d La tortura per i sospetti di usura • LA REGIA CAMERA DI SANTA CHIARA, NEL 1735, SI ERA DICHIARATA FAVOREVOLE: a Alla procedibilità ex officio contro chi fosse reo di usura b Alla procedibilità su querela di parte contro chi fosse reo di usura c Alla depenalizzazione del reato di usura d Alla tortura per i sospetti di usura • A NAPOLI, BERNARDO TANUCCI SI ERA DICHIARATO FAVOREVOLE: a Alla procedibilità ex officio contro chi fosse reo di usura b Alla procedibilità su querela di parte contro chi fosse reo di usura c Alla depenalizzazione del reato di usura d Alla tortura per i sospetti di usura • NEL 1752, UNA PRAMMATICA VIETÒ A NAPOLI L'ESAZIONE DELL'INTERESSE PRETESO IN FORZA DI: a Contratti vietati dall'ordinamento giuridico vigente b Tutti i contratti, seppur ritenuti leciti dall'ordinamento giuridico vigente c Contratti contrari al buon costume d Contratti contrari all'ordine pubblico • A NAPOLI NEI PROCESSI CONTRO I REI DI USURA: a Fosse necessaria la testimonianza di tre persone b Fosse necessaria la testimonianza di dieci persone c Fossero necessari quattro testimoni d Fosse necessaria la testimonianza di due persone • NEL 1755 A NAPOLI NUOVE NORME: a Inasprirono le sanzioni pecuniarie contro gli usurai b Si preoccuparono di arginare il dilagante fenomeno delle denunce contro gli usurai c Punirono soltanto l'usura ai danni dei diseredati d Punirono soltanto l'usura ai danni dei benestanti • AD AVVISO DEL CARDINALE DE LUCA: a Il divieto di usura traeva origine dal diritto civile b Il divieto di usura traeva origine dal diritto inglese c Il divieto di usura traeva origine dal diritto di natura d Il divieto di usura traeva origine dal diritto francese • AD AVVISO DI DE LUCA, PERCHÉ SI VERIFICASSE L'USURA: a Era necessario un duplex requisitum b Era sufficiente che si trattasse di interessi dovuti sul mutuo c Era sufficiente accertare che le parti fossero legate da vincolo di parentela d Era sufficiente accertare che le parti non fossero legate da vincoli di parentela • L'INCOMPATIBILITÀ TRA MUTUO E INTERESSE ERA RISOLTO A NAPOLI: a Mediante il ricorso a contratti inglesi b Mediante il ricorso a contratti francesi c Mediante il ricorso a contratti intrinseci al contratto di mutuo d Mediante il ricorso a contratti estrinseci al contratto di mutuo • L'USURA RAPPRESENTA UN CASO EMBLEMATICO NELLA STORIA GIURIDICA, GIACCHÉ: a L'inflessibilità delle regole formali conviveva con la più disinvolta prassi giudiziaria b I tribunali non si pronunciavano in materia c I contratti di prestito ad interesse sono stati sempre considerati leciti d I contratti di prestito ad interesse sono stati considerati leciti fino al XIX secolo • CONCINA PONEVA IN CHIUSURA ALLA PROPRIA OPERA IN MATERIA DI USURA: a La prassi giudiziaria vigente nel Ducato di Parma e Piacenza b La prassi giudiziaria in uso a Napoli c L'enciclica Vix pervenit d L'opera del Maffei • SECONDO CONCINA, UNA PRAMMATICA DEL 1507: a Vietava a Napoli l'usura sia moderata che eccessiva b Vietava a Napoli la sola usura eccessiva c Vietava a Napoli l'usura se moderata d Ammetteva il prestito ad usura sempre • AD AVVISO DELL'ECCLESIASTICO CONCINA, IL DIVIETO DI USURA: a Ammetteva eccezioni in presenza di titoli legali distinti dal mutuo b Era assoluto c Non valeva per Napoli d Valeva solo tra ecclesiastici • AD AVVISO DELLE MAGISTRATURE NAPOLETANE, LA VIX PERVENIT: a Innovava la sana dottrina della Chiesa in materia di usura b Non aveva alcun senso c Non era da ritenersi vigente a Napoli d Non innovava la dottrina della Chiesa • ANCHE A NAPOLI, IL RICORSO A SCHEMI CONTRATTUALI DIVERSI DAL MUTUO: a Non era più possibile a seguito dell'entrata in vigore della Vix pervenit b Non aveva alcun senso c Non fu mai praticato d Era lo strumento per superare il divieto di usura • AD AVVISO DELLE MAGISTRATURE NAPOLETANE, LA VIX PERVENIT: a Si uniformava alla prassi giuridica e giudiziaria in uso a Napoli b Era inconciliabile col diritto di Napoli c Riguardava solo il prestito ai poveri d Riguardava solo il prestito in favore dei ricchi • NEL SUO TRATTATO DELLA MONETA, FERDINANDO GALIANI: a Pone le basi teoriche per il divieto assoluto di ogni forma di usura b Dedica l'intera sua opera all'usura c Non dedica alcun spazio all'usura d Dedica al frutto dell'interesse, il libro V • IN MATERIA DI USURA, FERDINANDO GALIANI: a Espose tesi ispirate ad un sano realismo economico b Si appiattì sulle posizioni del Concina c Si appiattì sulle posizioni del Maffei d Risolse il problema con argomenti teologici • ANTONIO GENOVESI: a Definì l'usura il prezzo del comodo che dà il denaro b Ribadì la necessità del divieto di usura c Ammetteva il prestito solo se gratuito d Ammetteva l'usura eccessiva • L’ELEMENTO DISCRIMINANTE TRA CODIFICAZIONE E CONSOLIDAZIONE È DATO DAL FATTO CHE: a Il Codice contiene norme nuove b Il Codice è eterointegrabile c Il Codice non è eterointegrabile d La consolidazione non eterointegrabile • IL CODICE: a Presuppone la sopravvivenza del diritto comune b Non presuppone la sopravvivenza del diritto comune c Non innova il sistema delle fonti giuridiche d Contiene norme dal valore etico • NEL REGNO DI NAPOLI: a Una traduzione del Codice Napoleone entrò in vigore sin dal 1804 b Una traduzione del Codice Napoleone entrò in vigore sin dal 1809 c Il Codice Napoleone non entrò mai in vigore d Una traduzione del Codice civile prussiano entrò in vigore nel 1809 • FINO AL XIII SECOLO L’AREA GERMANICA È CARATTERIZZATA DA: a Un quadro politico estremamente frammentato b Da una scienza giuridica di ispirazione chiaramente romanistica c Da una scienza giuridica di formazione universitaria d Dalla preminenza del diritto romano sulle consuetudini • FINO AL XIII SECOLO NELL’AREA GERMANICA IL DIRITTO È: a Fondato sul diritto romano b È fondato sul diritto canonico c È fondato sul diritto francese d È fondato sulle consuetudini • INTERPRETE DELLE REGOLE CONSUETUDINARIE IN USO NELL'AREA GERMANICA FINO AL XIII SECOLO FU: a Il notaio b L'Imperatore c Il giudice d L'ecclesiastico • NEL CD. PROCESSO DI REZEPTION CHE AVVENNE IN AREA GERMANICA SVOLSERO UN RUOLO FONDAMENTALE: a La Chiesa e le Università b I notai c I mercanti d I giudici • IL FONDATORE DELLA SCUOLA STORICA DEL DIRITTO FU: a Savigny b Thibaut c Leibniz d Marx • THIBAUT SI DISTINSE PER ESSERE: a Contrario alla codificazione del diritto in Germania b Favorevole alla codificazione del diritto civile c Favorevole all'abrogazione del codice in Germania d Sostenitore di idee pandettiste • IN POLEMICA CON THIBAUT, SAVIGNY RITENEVA CHE: a Il Codice andasse evitato in Germania come un male funesto b Il Codice fosse necessario anche in terra germanica c Le consuetudini fossero un male funesto per il diritto d Bisognasse recepire il Codé anche in area germanica • SAVIGNY FU AUTORE NEL 1840 DELL'OPERA: a Sistema del diritto romano attuale b Le leggi civili nel loro ordine naturale c Leviathan d Beruf • LA PANDETTISTICA È UNA CORRENTE DEL PENSIERO GIURIDICO TEDESCO: a Del XII secolo b Del XIII secolo c Della seconda metà del XIX secolo d Del IX secolo • LA PANDETTISTICA INFLUENZÒ FORTEMENTE IL PROCESSO DI FORMAZIONE DEL: a ABGB b BGB c Codice Napoleone d Codice penale tedesco • IN ITALIA: a Si ebbe un dibattito scientifico sui codici b Diversamente da quanto avvenne In Germania, non si ebbe un dibattito scientifico sui codici c La cultura scientifica fu molto attiva rispetto alle scelte governative d Il dibattito scientifico sui codici fu animato da Thibaut • IN ITALIA: a Erano presenti due aree, la prima sotto l'influenza austriaca, la seconda sotto l'influenza francese b L'influenza francese si faceva sentire nel Lombardo Veneto ed a Parma c Il codice civile del 1804 non esercitò alcun tipo d'influenza d L'influenza austriaca condizionava tutti gli stati preunitari • IL MODELLO NAPOLEONICO FRANCESE: a Trovava la sua manifestazione più compiuta nel codice del 1811 b Trovava la sua manifestazione più compiuta nel codice del 1804 c Non ebbe alcun successo in Italia d Presentava sostanzialmente i medesimi caratteri del modello austriaco • IL CODICE PER LO REGNO DELLE DUE SICILIE: a Fu il primo codice della Restaurazione b Fu emanato nel 1804 e si ispirò al modello austriaco c Fu emanato nel 1811 e si ispirò al modello austriaco d Contemplava la disciplina sul divorzio • IL CODICE PER LO REGNO DELLE DUE SICILIE: a Mantenne una chiara ispirazione francese napoleonica b Contemplava la disciplina sul divorzio c Fu giudicato un codice "modesto" d Fu emanato grazie all'opera di mediazione politica di Bernardo Tanucci • LA CODIFICAZIONE PENALE NEL REGNO DELLE DUE SICILIE: a Seguì il modello austriaco b Seguì il modello del codice penale francese c Conservò la legislazione vigente in materia di pene infamanti d Non faceva alcuna distinzione tra reato e tentativo di reato • NEL CAMPO DELLA PROCEDURA PENALE LA CODIFICAZIONE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE: a Prevedeva una fase istruttoria pubblica b Prevedeva che l'esercizio dell'azione penale dovesse essere essenzialmente pubblico c Prevedeva che si potesse ricorrere in cassazione ma non per motivi di legittimità d Non ammetteva il ricorso in cassazione • NEL CAMPO DELLA PROCEDURA PENALE LA CODIFICAZIONE DEL REGNO DELLE DUE SICILIE: a Non prevedeva la segretezza dell'istruttoria b Fu giudicata un'opera pregevole di revisione della normativa del decennio francese c Prevedeva una fase istruttoria pubblica d Non ammetteva il ricorso in cassazione • NEL LOMBARDO VENETO: a Fu adottato il codice francese b L'Austruia estese i suoi codici c Fu adottato un contemperamento tra il modello francese e quello austriaco d Non vi fu alcuna codificazione • NEL DUCATO DI PARMA: a Fu adottato il codice francese b L'Austruia estese i suoi codici c Fu adottato un contemperamento tra il modello francese e quello austriaco d Non vi fu alcuna codificazione • IL BGB ENTRÒ IN VIGORE: a Il 1 gennaio 1900 b Il 1 Gennaio 1887 c Il 1 Gennaio 1804 d Il 1 Gennaio 1897 • IL BGB: a Rispecchiava un orientamento pratico b Era dominato dal principio di astrattezza c Fu scritto da Huber d Non fu influenzato dalla Pandettistica • IL DESTINATARIO DEL BGB ERA: a Il cittadino b L'Imperatore c Il giudice d L'ecclesiastico • IL BGB: a Non contemplava il ricorso alle clausole generali b Contemplava il ricorso alle clausole generali c Entrò in vigore alla fine del Novecento d Entrò in vigore alla fine dell'Ottocento • IL CODICE CIVILE SVIZZERO: a Rispecchiava un orientamento pratico b Era dominato dal principio di astrattezza c Fu influenzato dalla Pandettistica d Aveva come destinatario il giudice • IL CODICE CIVILE SVIZZERO: a Entrò in vigore nel 1907 b Entrò in vigore nel 1804 c Entrò in vigore nel 1900 d Entrò in vigore nel 1807 • L'AUTORE DEL CODICE CIVILE SVIZZERO FU: a Eugen Huber b Francois Gény c Otto von Gierke d Portalis • NEL 1904 SI CELEBRAVA: a Il centenario del BGB b Il centenario del Codice Napoleone c Il centenario del codice civile austriaco d Il centenario dell'ABGB • GÉNY E SEILELLES FURONO: a Polemici contro la codificazione tedesca b Insofferenti verso i limiti del Codé Napoleon c Sostenitori della rivoluzione d Redattori del Codice Napoleone • SECONDO GÉNY, IL CODICE È: a Un sistema incompleto b Un sistema completo. c Un sistema chiuso d Un sistema non eterointegrabile • PER COSTITUZIONE IN SENSO "MATERIALE" SI INTENDE: a Il complesso delle condizioni necessarie per l’esistenza dell’ente costituito b Un ordinamento organizzato in forma scritta c Un ordinamento organizzato su basi democratiche d L’organizzazione di uno Stato moderno • NELLA PROSPETTIVA ONTOLOGICA, TIPICA DEL MEDIOEVO, PER COSTITUZIONE SI INTENDE: a L’ordine dato dal Re e destinato ai suoi sudditi b L’ordine dato dall’Imperatore c L’ordine impresso da Dio al mondo d Il complesso delle ordinanze e degli editti emanati dal Re • IN INGHILTERRA, NEL CORSO DEL MEDIOEVO, FURONO RITENUTI AL DI SOPRA DELLE ALTRE FONTI: a Le consuetudini b I provvedimenti emanati dall’Imperatore c Alcuni atti legislativi, per il loro carattere pattizio e fondamentale d Gli iura propria • PER LO STORICO NICOLA MATTEUCCI, L’ASPETTO ORIGINALE DEL COSTITUZIONALISMO MODERNO CONSISTE NELL’AVER: a Mirato a una costituzione scritta contenente una serie di norme giuridiche fra loro organicamente collegate b Affermato la preminenza delle consuetudini c Assicurato ai signori feudali una superiorità rispetto al sovrano d Rifiutato l’idea della costruzione di un ordinamento giuridico organico • NELLE COSTITUZIONI FRANCESI, LO STATO: a È chiamato essenzialmente a reprimere le libertà dei singoli individui b Ha i poteri per tutelare i diritti fondamentali dell’individuo c Non ha alcun potere d Esprime posizioni in aperto ed insanabile contrasto con gli individui • IL MOMENTO COSTITUENTE È IL MOMENTO IN CUI: a Il popolo legittimamente costituito come nazione e titolare della sovranità individua le norme fondamentali b Il Re, appunto in quanto sovrano, individua le norme fondamentali c Le consuetudini divengono diritto scritto d Si realizza la piena continuità con l’assetto consuetudinario medievale • L’OPERA CONTRAT SOCIAL: a Fu scritta da Ugo Grozio, padre del giusnaturalismo b Fu redatta da John Locke teorico del contrattualismo c Fu scritta da Rousseau nel 1762 d Rappresenta il frutto maturo delle teorie costituzionaliste di Jea Domat • ROUSSEAU: a Fu il teorico della frattura con l’antico regime b Si pose in continuità con le idee espresse dal giusnaturalismo medievale c Espresse nel suo Contrat social idee contrarie al costituzionalismo moderno d Rifiutò le posizioni del giusnaturalismo moderno • GIUSEPPE BONAPARTE: a Concesse ai napoletani una costituzione che produsse grande malcontento b Non elevò a rango costituzionale le riforme varate tra il 1806 e il 1808 c Evitò, con la promulgazione della costituzione, un pericoloso malcontento tra i Napoletani d Comunque, non riuscì a garantire a Napoleone il pagamento della contribuzione di Guerra • LA COSTITUZIONE DI BAIONA PREVEDEVA: a Un parlamento nazionale a base cetuale b Il riconoscimento della confessione valdese come religione di Stato c L’abrogazione del Consiglio di Stato d L’abrogazione del Parlamento nazionale • LA COSTITUZIONE DI BAIONA: a Non fu di certo la prima costituzione del Regno di Napoli b Non fu attuata nei suoi aspetti più significativi: il Parlamento Nazionale e l’obbligo della naturalizzazione degli stranieri c Fu la prima costituzione di Francia d Fu promulgata prima della Costituzione di Palermo • LA COSTITUZIONE DI CADICE: a Fu liberale e può definirsi giusrazonalistica b Risentì del contrasto tra Chiesa e liberali c Al pari della costituzione di Baiona era una costituzione che proveniva dal basso d Non fu approvata dai deputati • LA COSTITUZIONE DI PALERMO: a Fu una Costituzione liberale nata dall’accordo tra gli Inglesi e i baroni siciliani b Non riconobbe la libertà di stampa c Non pose limiti alla libertà di stampa d Non pose limiti alla libertà di stampa e di opinione • NELLA COSTITUZIONE DI PALERMO ERA PREVISTO CHE: a Al sovrano spettasse il Placet o il Vetat sulle leggi presentate da un parlamento composto da una Camera dei Pari e da una Camera dei Comuni b Il Re non potesse convocare e sciogliere il parlamento c Il Re dovesse comunque convocare e sciogliere il parlamento tre volte all’anno d Al sovrano spettasse il Placet o il Vetat sulle leggi presentate da un parlamento composto da una Camera dei Dispari e da una Camera dei Comuni • LA CD. LEGGE SULL'UNIFICAZIONE LEGISLATIVA FU EMANATA NEL: a 1865 b 1864 c 1848 d 1900 • CON LA CD. LEGGE SULL'UNIFICAZIONE LEGISLATIVA: a Entrarono in vigore tutti i codici di "esportazione sarda" b Entrarono in vigore i codici civile, di commercio, di procedura civile, di procedura penale e della marina mercantile c Entrarono in vigore codici di nuova produzione d Entrarono in vigore i codici austriaci • ALL'INDOMANI DELL'UNIFICAZIONE LEGISLATIVA: a Restò in sospeso il problema della codificazione penale b Restò in sospeso il problema della codificazione commerciale c Restò in sospeso il problema della codificazione civile d Restò in sospeso il problema della codificazione processuale civilistica • ALL'INDOMANI DELL'UNIFICAZIONE LEGISLATIVA: a Fu subito istituita una Cassazione unica a Roma b In Toscana fu introdotta la pena di morte c Permase il sistema delle cassazioni regionali d Fu unificato l'ordinamento giudiziario • NEL 1876: a La sinistra salì al potere b La destra storica salì al potere c Si realizzarono finalmente le condizioni per la codificazione in materia civile d Fu abrogato il codice della marina mercantile • ALL'INDOMANI DELL'UNIFICAZIONE ITALIANA, I CODICI: a Furono baluardi dei diritti del proletariato b Furono baluardi dei diritti della borghesia c Consacrarono i diritti delle fasce più disagiate della popolazione d Consacrarono i diritti della Chiesa • IL CODICE PENALE ZANARDELLI: a Abolì la pena di morte b Introdusse la pena di morte c Introdusse la pena di morte soltanto in Toscana d Introdusse la pena di morte laddove prima non vi era • IL CODICE CIVILE, ALL'INDOMANI DELL'UNIFICAZIONE D'ITALIA, FU FORTEMENTE VOLUTO: a Dai giuristi meridionali tra cui Pisanelli b Dai giuristi del Nord Italia c Da Zanardelli d Dai giuristi illuministi • LA LEGISLAZIONE SPECIALE, ALL'INDOMANI DELL'UNIFICAZIONE GIURIDICA: a Proliferò come rimedio alle gravi lacune della codificazione b È da interpretare quale retaggio del medievale ius commune c È da interpretare quale retaggio del medievale ius proprium d Fu uno strumento di certezza del diritto • IL CODICE PENALE ZANARDELLI: a Consentiva una limitata libertà di sciopero b Non consentiva alcuna libertà di sciopero c Introdusse la pena di morte soltanto in Toscana d Rfiutava il principio rieducativo della pena • IL TRIBUNAL DE CASSATION: a Trova origine in una sezione del Conseil du Roi b Ha origine austriaca c Fu istituito soltanto nel 1890 d Fu introdotto in Italia nel 1948 • IL TRIBUNAL DE CASSATION: a Esaminava ed eventualmente annullava gli atti dei Parlaments b Non poteva annullare gli atti dei Parlamenti c Non ebbe, neppure in origine, funzioni amministrative d Non ebbe alcuna funzione di rilievo politico-istituzionale • SECONDO ROBESPIERRE, A DOVER ESSERE BANDITO DALLA LINGUA FRANCESE, ERA LA PAROLA: a Giurisprudenza b Diritto c Equità d Giustizia • SECONDO ROBESPIERRE, IL GIUDICE: a Doveva interpretare liberamente le norme b Fare uso del proprio arbitrio per risolvere le controversie c Essere meramente bouche de la loi d Esercitare funzioni legislative • NEI CASI DUBBI, IL TRIBUNAL DE CASSATION: a Deve comunque pronunciarsi b Deve emanare nuovo diritto c Deve passare la questione al Cancelliere che giudicherà secondo equità d Deve passare la questione al corpo legislativo • IL TRIBUNALE DI CASSAZIONE DIVENNE CORTE DI CASSAZIONE NEL: a 1865 b 1804 c 1790 d 1789 • LA CORTE DI CASSAZIONE: a Fu introdotta in Italia durante il ventennio fascista b In Italia non fu ben vista perché gli avvocati si vedevano negata l'opportunità di una terza istanza c In Italia fu sempre ben accolta d Fu ben accettata anche dai magistrati delle altre corti giudicanti • A NAPOLI LA CASSAZIONE FU INTRODOTTA: a Nel 1808 b Nel 1908 c Nel 1919 d Nel 1789 • LA CORTE DI CASSAZIONE: a Fu introdotta in Italia durante il ventennio fascista b Fu introdotta nel ducato di Modena nel 1847 c Fu ben accolta anche nello stato pontificio d Fu introdotta nel Regno di Sardegna nel 1847 • NELLO STATO PONTIFICIO: a Fu conservato il sistema della terza istanza fino all'unità b Fu introdotta la Corte di Cassazione nel 1808 c Restò in vigore il sistema della doppia conforme d La Cassazione fu introdotta nel 1809 • GLI ULTIMI DECENNI DELL'OTTOCENTO NELL'EUROPA CONTINENTALE FURONO CARATTERIZZATI: a Da profondi mutamenti sociali e politici b Da una sostanziale continuità col secolo precedente c Dalla creazione di un nuovo Stato mono-classe d Dall'abolizione del movimento operaio • SANTI ROMANO RITIENE CHE: a Solo lo Stato moderno possa sopravvivere alla crisi b La crisi sia propria del Medioevo c La concezione fondata unicamente sui due poli: Stato- individuo sia destinata alla crisi d L'Umanesimo sia stagione di crisi • AD AVVISO DI SANTI ROMANO, IL DIRITTO È: a Coercizione b Autorità c Obbligo d Ordinamento • IL PARTITO POLITICO, COME MANIFESTAZIONE LATU SENSU DI CORPORATIVISMO, NASCE NEL SECOLO: a XIII b XX c XVIII d XVII • IL CORPORATIVISMO DEL NOVECENTO FU ESPRESSIONE DI: a Insofferenza nei confronti dello statalismo ed invidualismo moderni b Puro giusnaturalismo c Arretratezza culturale d Puro giusrazionalismo • IL PRIMO CONFLITTO MONDIALE: a Non produsse conseguenze sul piano giuridico b Condusse all'abolizione della Repubblica di Weimar c Portò all'emanazione di una cospicua serie di atti legislativi emanati all'insegna dell'eccezionalità d Condusse all'emanazione dei Codici • L'IDEA DI FONDO DELLA DEMOCRAZIA DI WEIMAR È CHE: a L'interesse collettivo deve prevalere sull'interesse dei singoli b L'interesse dei singoli deve prevalere su quello collettivo c L'interesse della borghesia deve prevalere sull'interesse del proletariato d L'interesse della Chiesa è il preminente • LA DEMOCRAZIA DI WEIMAR PUÒ DEFINIRSI: a Una democrazia collettiva b Una democrazia borghese c Una sostanziale dittatura d Uno Stato socialista • LA DEMOCRAZIA DI WEIMAR RISPECCHIA LE ESIGENZE DI: a Uno Stato mono-classe b Uno Stato pluri-classe c Uno Stato borghese d Uno Stato dittatoriale • LA COSTITUZIONE DI WEIMAR FU EMANATA NEL: a 1949 b 1948 c 1929 d 1919 • L'IMPERO RUSSO SI PRESENTA NELLA SUA VESTE DI AUTOCRAZIA FINO ALLE RIVOLUZIONI DEL: a 1917 b 1927 c 1937 d 1817 • SECONDO LENIN, LA FINALITÀ DELLA RIVOLUZIONE ERA L'INSTAURAZIONE DELLA: a Democrazia parlamentare b Dittatura del proletariato c Dittatura della borghesia d Monarchia • IL GIURECONSULTO STRACCA: a Evidenziò la differenza tra la giustizia d'equità e quella degli apices juris b Fu il primo a sostenere l'assimilazione tra mercanti e miserabiles personae c Non si occupò di mercatura giudicandola una materia volgare d Si attesò sulle medesime posizioni del Decretum di Graziano • ANALIZZANDO LE POSIZIONI ESPRESSE DA STRACCA NEL SUO TRATTATO DE MERCATURA: a La specialità del diritto mercantile poggia su basi socio-istituzionali b La specialità del diritto mercantile poggia su basi scientifiche c La specialità del diritto mercantile non ha ragione di esistere d Il diritto mercantile è un diritto 'marginale' • SECONDO LA DEFINIZIONE DI GUNTHER TEUBNEUR: a La lex mercatoria è un diritto transnazionale e globale b La lex mercatoria è un chiaro esempio di diritto statuale c La lex mercatoria è un chiaro esempio di diritto non consuetudinario d La lex mercatoria è un chiaro esempio di diritto non consuetudinario • IL DIRITTO MERCANTILE HA VISSUTO UNA PARTICOLARE EVOLUZIONE: a Da diritto straniero a diritto nazionale b Da diritto positivo a diritto naturale c Da diritto consuetudinario a diritto codificato d Da diritto codificato a diritto consuetudinario • CARATTERI DELLA LEX MERCATORIA MEL MEDIOEVO FURONO: a Universalità e marginalità b Universalità e globalità c Marginalità e particolarità d Nazionalità e territorialità • IL DIRITTO MERCANTILE NEL MEDIOEVO: a Ebbe efficacia corporativa b Ebbe anche efficacia extra corporativa c Non ebbe alcuna efficacia d Ebbe preminenza rispetto alle altre fonti del diritto • NELL'ALTO MEDIOEVO, IL COMMERCIO EBBE: a Carattere stanziale b Carattere itinerante, ma soltanto In Francia c Carattere itinerante d Grande fortuna in Inghilterra ma non in Francia • IL DIRITTO MERCANTILE NEL MEDIOEVO: a Fu un diritto concorrente con il diritto civile e canonico b Era considerato come fonte sovraordinata al diritto canonico ed al diritto civile c Fu considerato mera espressione di particolarismo giuridico d Fu diritto codificato • CON L'AVVENTO DELLE CODIFICAZIONI: a La lex mercatoria conservò il suo carattere consuetudinario e la sua rilevanza b La lex mercatoria si dissolse schiacciata dal diritto statuale c La lex mercatoria conservò la sua impronta corporativa d Il diritto mercantile assunse, grazie alla sua impronta consuetudinaria, un ruolo centrale nell'assetto delle fonti • GLI STATUTI MERCANTILI: a Erano prodotti dalle corporazioni di mercanti per i mercanti b Erano emanati dagli organi del Comune c Sono una fonte di diritto statale d Rappresentano una fonte di diritto comune • IN CONSEGUENZA DELLA CODIFICAZIONE DEL DIRITTO: a La lex mercatoria si statalizzò b I mercanti decisero di organizzarsi in corporazioni c Il diritto mercantile e corporativo accrebbe la sua importanza d Il diritto mercantile fu considerato quale fonte sovraordinata rispetto al diritto civile • LA DISCUSSIONE SU DI UNA "NUOVA LEX MERCATORIA DIMOSTRA: a La necessità di principi comuni di regolamentazione del commercio b La necessità di norme scritte per regolare il commercio c Che il diritto mercantile non ha alcuna ragione di esistere d Che il diritto mercantile è un diritto 'marginale' • L'ACCENTRAMENTO MONARCHICO: a Trasformò le corporazioni in istituzioni ausiliarie dello Stato b Consentì la sopravvivenza di qualsiasi forma di paticolarismo c Ravvide la necessità d'instaurare una monarchia dispotica per il buon funzionamento del commercio d Non comportò significative innovazioni sul piano della regolamentazione commerciale • LA PERDITA DI POTERE POLITICO DELLA CLASSE MERCANTILE AGLI ALBORI DELL'ETÀ MODERNA: a Fu l'effetto del generale impoverimento economico dello Stato b Comportò una riduzione nel ritmo di accumulazione del capitale c Non comportò alcuna riduzione nel ritmo di accumulazione del capitale d Non comportò significative innovazioni sul piano della regolamentazione commerciale • PER IL MERCANTE JACQUES SAVARY: a I re non traggono alcuna utilità dal commercio b I re traggono la più grande utilità dal commercio c I Re non traggono alcuna utilità dal benessere dello Stato d I re devono osteggiare la prosperità economica per non perde il loro potere politico • DURANTE L'ETÀ DELL'ASSOLUTISMO MONARCHICO: a La classe mercantile non dirige più lo sviluppo economico b La classe mercantile continua a dirigere lo sviluppo economico c I sovrani non dirigono lo sviluppo economico d La politica dei sovrani fu anti mercantilistica • NEL 1673: a Fu emanata da Luigi XIV l'ordonnance du commerce b Fu emanata da Luigi XIV l'ordonnance de la marine c Luigi XV emanò l'ordonnance sui fedecommessi d Luigi XVI emanò l'ordonnance du commerce • NELL'ORDINANZA DEL 1673: a L'esercizio del commercio è concepito come privilegio b L'esercizio del commercio è concepito come espressione di mera autonomia privata c La corporazione è concepita quale modello di autoregolamentazione della classe mercantile d La regolamentazione del commercio è finalizzata al perseguimento del mero interesse privato • L'IDEA ISPIRATRICE DELL'ORDINANZA DEL 1673 È: a Per riscu b Non era necessaria la difesa da parte di un avvocato c Il processo era lungo e farraginoso d Il processo era molto più costoso che dinanzi ai Grandi Tribunali • L'ORDINANZA DEL 1673: a Fu espressione di una politica apertamente mercantilistica b Fu espressione di una politica anti mercantilistica c Fu espressione del potere autarchico ed autoreferenziale della classe mercantile d Fu emanata da Hotman • NEL 1673: a Fu emanata da Luigi XIV l'ordonnance de la marine b Fu emanata da Luigi XIV l'ordonnance du commerce c Fu emanata da Francesco II l'editto istitutivo dei giudici consoli d Fu emanata la prima disciplina in materia di testamenti e fedecommessi • IL DIRITTO COMMERCIALE DIVENTA, NELLE CLASSIFICAZIONI DEI GIURSTI DELLO STATO ASSOLUTO: a Diritto privato b Diritto pubblico c Diritto naturale d Diritto di natura • LA CONSOLIDAZIONE LEGISLATIVA DEL DIRITTO COMMERCIALE: a Si realizzò in Italia per la prima volta con il Codice del 1882 b Si realizzò in Italia per la prima volta con il Codice del 1865 c Si realizzò con il Codice di commercio del 1807 in Francia d Si realizzò per la prima volta in Francia con le ordonnances di Luigi XIV • LA CODIFICAZIONE DEL DIRITTO COMMERCIALE: a Si realizzò per la prima volta in Francia con le ordonnances di Luigi XIV b Fu realizzata per la prima volta in Francia nel 1707 c Fu operazione che andò ben oltre la raccolta del materiale legislativo esistente in materia di commercio d Si realizzò per la prima volta in Francia con le ordonnances di Luigi XVI • PER LA CODIFICAZIONE ITALIANA DI COMMERCIO DEL 1865: a Il modello di riferimento fu il code de commerce del 1807 b Il modello di riferimento fu il Codice varato dal Mancini c Non vi furono modelli di riferimento d La proprietà immobiliare costituì l'asse centrale della disciplina • LA PUBBLICAZIONE DEL CODICE DEL 1865: a Generò molte resistenze soprattutto in Veneto b Non trovò alcuna resistenza c Fu possibile grazie all'intervento del ministro Mancini d Fu un successo per la Francia • IL CODICE DI COMMERCIO DEL 1882: a Fu espressione dell'indirizzo politico espresso da Pasquale Stanislao Manici b Fu espressione di una politica anti mercantilistica c Fu espressione del potere autarchico ed autoreferenziale della classe mercantile d Fu espressione dell'indirizzo politico della destra storica • IL CODICE DI COMMERCIO DEL 1882: a Fu considerato un modello di riferimento in tutta Europa b Era stato modellato interamente sul Codice del 1807 c Trovava il proprio perno nella disciplina della proprietà d Valorizzava attraverso norme ad hoc la ricchezza immobiliare • L'IDEA ISPIRATRICE DELL'ORDINANZA DEL 1673 È: a Per riscu b Non era necessaria la difesa da parte di un avvocato c Il processo era lungo e farraginoso d Il processo era molto più costoso che dinanzi ai Grandi Tribunali • L'APPLICAZIONE DEL CODICE DI COMMERCIO SECONDO IL CRITERIO OGGETTIVO: a Esprimeva il concetto di "classe mercantile" b Esprimeva il superamento del concetto di "classe mercantile" c Trovava fondamento nel modello delle corporazioni d Trovava fondamento nel modello associativo tipico dei mercanti • IL CODICE DI COMMERCIO DEL 1882: a Non realizzò l'unificazione del diritto privato b Realizzò l'unificazione del diritto privato c Realizzò l'unificazione del diritto civile d Realizzò l'unificazione del diritto dei privati • L'UNIFICAZIONE DEL DIRITTO PRIVATO È STATA REALIZZATA IN ITALIA: a Nel 1865 b Nel 1942 c Nel 1882 d Nel 1807 • BODIN AVAVA CHIARAMENTE INDICATO IN FRANCIA: a La necessità di salvare i versanti utili del particolarismo b La necessità di abolire ogni forma di paticolarismo c La necessità d'instaurare una monarchia dispotica d La necessità d'instaurare una repubblica • LA GIUSTIZIA DEI TRIBUNALI D'ANTICO REGIME: a Era tradizionalmente lenta ma era apprezzata dai mercanti b Era veloce e gratuita c Era lenta e si manifestava come un pesante intralcio per l'economica d Era sempre gratuita ma non veloce • DI FRONTE AI LIMITI DELLA MACCHINA GIUDIZIARIA TRADIZIONALE: a Si tento' un rinnovamento complessivo b Si innovò soltanto la macchina giudiziaria con riferimento al commercio c Ci si arrese alla paralisi della macchina giudiziaria tradizionale d Ci si arrese • IL MODELLO DEI GIUDICI CONSOLI FU INTRODOTTO DA: a Michel de L'Hospital b Jean Bodin c Francois Hotman d Jean Domat • IN FRANCIA, LE GIURISDIZIONI COMMERCIALI CONSOLARI FURONO INTRODOTTE NEL: a 1563 b 1263 c 1863 d 1963 • IN FRANCIA, L'INTRODUZIONE DEL MODELLO DEI GIUDICI CONSOLI: a Mirava ad obiettivi di politica economica b Non ebbe conseguenze rilevanti sul piano politico ed istituzionale c Sottraeva potere ai Grandi Tribunali d Risultò ben accetta ai Parlamenti • DINANZI AI GIUDICI-CONSOLI FRANCESI: a Era necessaria l'assistenza di avvocati e procuratori b Non era necessaria la difesa da parte di un avvocato c Il processo era lungo e farraginoso d Il processo era molto più costoso che dinanzi ai Grandi Tribunali • LA GIUNTA DEL 1690: a Si riuniva in seno al Consiglio Collaterale b Era un organo autonomo ed indipendente c Si riuniva in seno al Consiglio di Stato d Fu composta da mercanti • I MEMBRI DELLA GIUNTA DEL 1690: a Erano tutti espressione dell'establishment ministeriali b Erano mercanti monopolisti c Erano giudici della Vicaria d Erano tutti espressione delle corporazioni mercantili • LA GIUNTA DEL 1690: a Aveva funzioni giurisdizionali b Non ebbe alcuna funzione giurisdizionale c Sottrasse potere al Consiglio Collaterale d Sottrasse potere alla Vicaria • L'INTRODUZIONE DELLA GIURISDIZIONE COMMERCIALE: a Determinò la comprensibile opposizione dei mercanti b Determinò la comprensibile opposizione dei giudici togati c Fu osteggiata dai mercanti monopolisti d Fu ritardata dalla contraria volontà del Sovrano • LO SCOPPIO DELLA PESTE: a Determinò la chiusura delle frontiere e, dunque, la morte delle relazioni commerciali a Napoli b Non ebbe alcuna influenza sul commercio c Non ebbe conseguenze a Napoli, ma soltanto in Francia d Non determinò, neppure indirettamente, il fallimento della giunta • LA GIUNTA DEL 1690: a Denunciò abusi ed estorsioni a danno dei mercanti b Esercitò esclusivamente funzioni giurisdizionali c Fu un esempio di corruzione e per questo fallì d Fu sostenuta dai mercanti monopolisti e perciò fallì • ALL'INTERNO DELLA GIUNTA DANDREIANA: a Si decise che i mercanti stranieri non potessero entarre a Napoli b I Baroni espressero posizioni di massima tutela dello status quo c Si decise che i mercanti non avrebbero più giudicato nelle corti commerciali d I nobili furono i più avanzati sostenitori del commercio e delle innovazioni nel campo commerciale e giuridico • LA SVOLTA DINASTICA DEL 1709: a Segnò, per il Regno di Napoli, una svolta culturale b Portò sul trono di Napoli Carlo di Borbone c Determinò un clima culturale favorevole ad iniziative reazionarie d Favorì l'ascesa al potere di Francesco D'Andrea • LA CORTE ASBURGICA: a Considerava deleteria la posizione di Napoli b Considerava Napoli una periferia in cui mai sarebbe fiorito il commercio c Considerava strategica la posizione di Napoli sul Mediterraneo d Non perseguì alcun obiettivo mercantilistico • TRA CARLO VI D'ASBURGO E SERAFINO BISCARDI: a Non vi fu alcuna sintonia b Si realizzò una straordinaria sinergia d'intenti politici e culturali c Si realizzò una sinergia culturale perché entrambi si attestarono sul posizioni antimercantilistiche d Arrivò presto aria di guerra e conflitto • LA GIUNTA DEL 1710 FU INTRODOTTA GRAZIE ALL'OPERA DI: a Serafino Biscardi b Carlo di Borbone c Francesco d'Andrea d Francesco Radente • I MEMBRI DELLA GIUNTA DEL 1710: a Erano tutti espressione dell'establishment ministeriali b Erano tutti mercanti monopolisti c Erano giudici della Vicaria d Erano, in parte togati ed, in parte, mercanti • ALL'INTERNO DELLA GIUNTA DEL 1710, I MERCANTI ESERCITARONO: a Funzioni giurisdizionali b Non ebbero alcuna funzione giurisdizionale c I medesimi poteri dei membri del Consiglio Collaterale d Gli stessi poteri dei giudici della Sommaria • ALL'INTERNO DELLA GIUNTA DEL 1710, I TOGATI ESERCITARONO: a Funzioni giurisdizionali b Non ebbero alcuna funzione giurisdizionale c Le stesse funzioni dei mercanti d Le funzioni delegategli dal Consiglio Collaterale • LA NOMINA A COMPONENTE DELLA GIUNTA DI COMMERCIO: a Spettava al Consiglio Collaterale b Competeva esclusivamente al Sovrano c Competeva ai mercanti d Competeva ai mercanti monopolisti • LA GIUNTA DEL 1710: a Esercitò le medesime funzioni che erano state attribuite a quella del 1690 b Esercitò esclusivamente funzioni giurisdizionali c Esercitò funzioni consultive e giurisdizionali d Esercitò funzioni esclusivamente consultive • ALLA GIUNTA DEL 1710: a Fu garantita la gestione dell'arrendamento del tabacco b Non fu destinata alcuna risorsa economica c Furono chiamati a partecipare esclusivamente mercanti d Parteciparono i nobili che furono i più avanzati sostenitori del commercio e delle innovazioni nel campo commerciale e giuridico • AD AVVISO DI SERAFINO BISCARDI, PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI ECONOMICHE DEL REGNO: a Era necessario imporre nuovi dazi b Era necessario implementare le esportazioni c Non era necessario implementare la flotta d Bisognava puntare sugli studi giuridici e far sì che ad essi si dedicassero molti soggetti • NEI PRIMI ANNI DEL XVIII SECOLO, IL MODELLO COMMERCIALE RITENUTO PIÙ VIRTUOSO ERA QUELLO REALIZZATO IN: a Portogallo b Spagna c Olanda d Grecia • LA POLITICA IMPERIALE DI CARLO D'ASBURGO: a Puntava su Napoli come centro propulsore di traffici nel Mediterraneo b Considerava Napoli una periferia dell'Impero c Si attestò su posizioni non mercantilistiche d Impedì lo sviluppo commerciale del Regno • IL MODELLO GIURIDICO ED ECONOMICO DI CUI SI FACEVA PORTAVOCE SERAFINO BISCARDI: a Dimostrava una vocazione mercantilistica b Dimostrava una vocazione statalista c Dimostrava la totale assenza d'interesse per il commercio d Mirava ad un generale innalzamento della pressione fiscale • GLI OBIETTIVI DI POLITICA ECONOMICA CHE BISCARDI SI ERA PREFISSATO PER IL REGNO ERANO: a L'incremento dei monopoli e l'innalzamento della pressione fiscale b L'aumento delle esportazioni e delle importazioni c L'aumento della pressione fiscale e dei dazi d L'aumento delle esportazioni e la drastica diminuzione delle importazioni • PER FINANZIARE L'ATTIVITÀ DELLA GIUNTA DI COMMERCIO: a Biscardi garantì alla Giunta la gestione dell'arrendamento del tabacco b Biscardi prescrisse l'esazione di una tassa apposita c Fu imposta una contribuzione a carico delle Università del Regno d Furono imposti nuovi dazi • LA GIUNTA DEL 1710: a Si autofinanziò grazie alla gestione dell'arrendamento del tabacco b Fu finanziata dal Consiglio Collaterale c Fu finanziata grazie all'imposizione di nuovi dazi d Fu finanziata dal Tribunale della Sommaria • L'ATTRIBUZIONE ALLA GIUNTA DELLA GESTIONE DELL'ARRENDAMENTO DEL TABACCO: a Fu finalizzata alla repressione di estorsioni e contrabbandi b Finì per accrescere estorsioni e contrabbandi c Fu molto gradita ai baroni d Garantì un nuovo potere al baronaggio • L'INVESTIMENTO NELL'ACQUISTO DI PARTITE DI DEBITO PUBBLICO: a Contribuì allo sviluppo del commercio nel Regno di Napoli b Determinò l'impoverimento del Regno di Napoli, sul piano della produttività materiale c Non ebbe conseguenze sul commercio d Garantì grandi profitti ai mercanti • ALLA GIUNTA DEL 1710: a Fu garantita la gestione dell'arrendamento del tabacco b Non fu destinata alcuna risorsa economica c Furono chiamati a partecipare esclusivamente mercanti d Parteciparono i nobili che furono i più avanzati sostenitori del commercio e delle innovazioni nel campo commerciale e giuridico • NEL CORSO DEL XVII SECOLO, LA SPINTA VERSO IL RINNOVAMENTO DEL MODELLO GIUDIZIARIO: a Fu innanzitutto di tipo intellettuale b Provenì dalla politica c Fu sostenuta dai giuristi tradizionali d Provenì stranamente dagli ambienti più conservatori • A NAPOLI, TRA IL XVII ED IL XVIII SECOLO, GLI INTELLETTUALI DI ORIENTAMENTO PROGRESSISTA: a Si disinteressarono sempre alle problematiche di tipo economico e commerciale b Furono ostili al rinnovamento della macchina giudiziaria tradizionale c Ebbero il controllo delle strutture politiche e giudiziarie d Ebbero un controllo del tutto marginale delle strutture di potere • DIVERSAMENTE DALLA POLITICA SPAGNOLA, LA POLITICA IMPERIALE DI CARLO D'ASBURGO: a Puntava su Napoli come centro propulsore di traffici nel Mediterraneo b Considerava Napoli una periferia dell'Impero c Si attestò su posizioni non mercantilistiche d Impedì lo sviluppo commerciale del Regno • IL MODELLO GIURIDICO ED ECONOMICO DI CUI SI FACEVANO PORTAVOCE GLI ASBURGO: a Dimostrava una vocazione mercantilistica b Dimostrava una vocazione statalista c Dimostrava la totale assenza d'interesse per il commercio d Mirava ad un generale innalzamento della pressione fiscale • NEL XVII SECOLO LA SPAGNA: a Aveva considerato Napoli la punta di diamante di un Impero proiettato nel Mediterraneo b Aveva incentrato su Napoli la propria politica di sviluppo e di espansione c Aveva visto in Napoli un centro di propulsione del commercio e della produttività d Aveva considerato Napoli la frontiera posta ad argine dell'Islam • FEDERICO VALIGNANI DA CEPAGATTI, NELLE SUE RIFLESSIONI SOPRA IL COMMERCIO DI NAPOLI: a Mirò a far comprendere l'intimo collegamento tra problema giudiziario e sottosviluppo economico b Dimostrò una visione angusta dei fenomeni commerciali c Dimostrò come l'apparato giudiziario tradizionale funzionasse in modo efficiente d Dimostrò di non avere alcuna sensibilità verso il problema giurisdizionale commerciale • NEL TRATTATO DI FEDERICO VALIGNANI DA CEPAGATTI: a L'organo giusdicente in materia di commercio è chiamato Direzione del commercio b L'organo giusdicente in materia di commercio è considerato anche formalmente una Magistratura c Non è concesso alcun spazio al versante giudiziario del problema commerciale d Viene ipotizzata la creazione di una Magistratura di commercio composta da soli membri togati • 8PER FEDERICO VALIGNANI DA CEPAGATTI: a La giustizia ordinaria poteva essere amministrata alla stessa stregua della commerciale b La giustizia commerciale doveva essere amministrata secondo canoni radicalmente diversi rispetto alla giustizia ordinaria c La giustizia commerciale poteva permettersi un rito più lento d La giustizia commerciale doveva soddisfare le esigenze del baronaggio • L'INVESTIMENTO NELL'ACQUISTO DI PARTITE DI DEBITO PUBBLICO: a Contribuì allo sviluppo del commercio nel Regno di Napoli b Determinò l'impoverimento del Regno di Napoli, sul piano della produttività materiale c Non ebbe conseguenze sul commercio d Garantì grandi profitti ai mercanti meridionali • AD AVVISO DI FEDERICO VALIGNANO DI CEPAGATTI: a Il finanziamento della giustizia commerciale passava attraverso la gestione dell'arrendamento del tabacco b La giustizia commerciale doveva essere, di necessità, spedita c Innanzi alla Direzione di commercio, il rito poteva essere lento e formale d La giustizia commerciale doveva essere amministrata dai nobili di spada • LE CONSIDERAZIONI INTORNO AL COMMERCIO DEL REGNO DI NAPOLI FURONO SCRITTE DA: a Gregorio Grimaldi nel 1735 b Gregorio Grimaldi nel 1710 c Francesco D'Andrea nel 1690 d Serafino Buiscardi nel 1710 • AD AVVISO DELLA GIUNTA DI COMMERCIO DEL 1735, LE NAZIONI DOMINANTI AVEVANO INSTAURATO A NAPOLI: a Un'economia fondata sui commerci e sulle manifatture b Un'economia parassitaria e di sfruttamento c Un'economia fatta di un ricco import ed export d Strutture stabili per la promozione del commercio • LA GIUNTA DI COMMERCIO BORBONICA: a Propose la costituzione di Consolati b Propose l'abolizione dei Consolati c Propose l'abolizione del Magistrato di commercio allora esistente d Propose la costituzione di Consolati e di un Magistrato del commercio • LA PIRATERIA E IL CONTRABBANDO, AD AVVISO DELLA GIUNTA BORBONICA: a Erano considerati gravi ostacoli al commercio b Erano considerati molto positivi per il commercio c Erano problemi trascurabili d Erano stati problemi rilevanti ma erano ormai superati • LA DIAGNOSI DELLA GIUNTA DI COMMERCIO GIUNSE AL PUNTO DI COMPRENDERE CHE L'INVESTIMENTO NELL'ACQUISTO DELLE CARICHE E DEGLI UFFICI: a Era diventato lo strumento principale di arricchimento per i ceti benestanti b Non era l'investimento preferito dai ceti benestanti, che privilegiavano pur sempre il commercio c Era visto con sfavore dai ceti benestanti d Non produceva alcun vantaggio alla Corte • NEL PIENO DEL XVIII SECOLO, LA TUTELA DEI COMMERCIANTI NELLE AULE DI GIUSTIZIA DEL REGNO DI NAPOLI POTEVA ESSERE GIUDICATA: a Efficace b Fallimentare c Di successo per i mercanti monopolisti d Efficace per i commercianti al dettaglio • LA NACITA DEL SUPREMO MAGISTRATO DEL COMMERCIO: a Fu sostenuta dai togati tradizionali b Accrebbe la sfiducia che i novatores nutrivano a causa della già disastrosa condizione economica del Regno c Fu sostenuta dagli intellettuali afrancesados d Fu un successo personale di Carlo di Borbone • IL SUPREMO MAGISTRATO DI COMMERCIO: a Ebbe funzioni consultive b Ebbe funzioni esclusivamente giurisdizionali c Ebbe funzioni consultive e giurisdizionali d Ebbe funzioni meramente consultive e propositive di rimedi • IL PARTICOLARISMO GIURIDICO SI TRADUCEVA NELLA NAPOLI DI ANTICO REGIME IN: a Monismo giudiziario b Pluralismo giudiziario c Monismo giuridico e giudiziario d Monismo e pluralismo giudiziario • LA GIUSTIZIA AMMINISTRATA NELLE MAGISTRATURE NAPOLETANE DI ANTICO REGIME: a Rispondeva alle finalità di speditezza proprie del mondo del commercio b Era fallimentare per i mercanti perché lenta e macchinosa c Tutelava esclusivamente i ceti privilegiati come, appunto, quello dei commercianti d Era assolutamente efficace • NEL PROGETTO DEI RIFORMATORI, LA COMPETENZA DA ATTRIBUIRE AL SUPREMO MAGISTRATO DEL COMMERCIO: a Doveva estendersi a tutti gli affari connessi al commercio b Doveva riguardare il solo commercio interno c Doveva riguardare il solo commercio estero d Doveva riguardare il commercio con la Francia • NEL PROGETTO DEI RIFORMATORI, IL SUPREMO MAGISTRATO DEL COMMERCIO AVREBBE EMESSO: a Sentenze appellabili b Sentenze inappellabili c Sentenze non immediatamente esecutive d Sentenze provvisoriamente esecutive • L'EDITTO ISTITUTIVO DEL SUPREMO MAGISTRATO DI COMMERCIO FU EMESSO: a Nel 1735 b Nel 1839 c Nel 1742 d Nel 1739 • IL SUPREMO MAGISTRATO DEL COMMERCIO : a Aveva funzioni di giudice di appello avverso le sentenze emesse dalle giurisdizioni inferiori b Non poteva svolgere funzioni di giudice di appello c Doveva funzionare come organo ausiliario rispetto alla Real Camera di Santa Chiara d Doveva funzionare come organo ausiliario rispetto alla Real Camera della Sommaria • I COMPONENTI DEL SUPREMO MAGISTRATO DI COMMERCIO SAREBBERO STATI: a Togati, commercianti e giudici b Togati, nobili e commercianti c Nobili e commercianti d Soltanto commercianti • L'EDITTO ISTITUTIVO DEI CONSOLATI FU EMANATO: a Nel 1739 b Nel 1839 c Nel 1534 d Nel 1734 • LA NACITA DEI CONSOLATI: a Fu sostenuta dai baroni b Accrebbe la sfiducia che i novatores nutrivano a causa della già disastrosa condizione economica del Regno c Fu osteggiata dalle forze baronali d Fu un successo personale di Carlo di Borbone • I CONSOLATI: a Ebbero funzioni meramente consultive b Esercitarono le funzioni giurisdizionali di primo grado c Esercitarono funzioni giurisdizionali di appello d Ebbe funzioni propositive di rimedi • A NAPOLI, IL PARTICOLARISMO GIURIDICO SI TRADUCEVA IN: a Monismo giudiziario b Pluralismo giudiziario c Monismo giuridico e giudiziario d Monismo e pluralismo giudiziario • LA MACCHINA GIUDIZIARIA TRADIZIONALE A NAPOLI: a Si faceva scudo del diritto per tutelare i ceti privilegiati b Era fallimentare per i mercanti perché veloce e gratuita c Tutelava esclusivamente i ceti privilegiati come, appunto, quello dei commercianti d Sostenne la creazione di nuovi organi per deflazionare il proprio contenzioso • LA RIFORMA DEL 1739 PREVIDE CHE LA COMPETENZA DEL SUPREMO MAGISTRATO DEL COMMERCIO: a Doveva estendersi a tutti gli affari connessi al commercio b Doveva riguardare il solo commercio interno c Doveva riguardare il solo commercio estero d Doveva riguardare il commercio con la Francia • LA RIFORMA DEL 1746 PREVIDE CHE LA COMPETENZA DEL SUPREMO MAGISTRATO DEL COMMERCIO: a Doveva estendersi a tutti gli affari connessi al commercio b Doveva riguardare il solo commercio interno c Doveva riguardare il solo commercio estero tra cittadini e stranieri o tra soli stranieri d Doveva riguardare il commercio con la Francia • LA RIFORMA CHE RIDUSSE LA SFERA GIURISDIZIONALE DEL SUPREMO MAGISTRATO DEL COMMERCIO FU VARATA: a Nel 1735 b Nel 1839 c 1746 d Nel 1739 • LA RIFORMA DEL 1746: a Ridusse le funzioni giurisdizionali del Supremo Magistrato ma ne aumentò i finanziamenti b Ridusse le funzioni giurisdizionali del Supremo Magistrato del commercio e lo privò di finanziamento c Incrementò i poteri del Supremo Magistrato ma ne limitò le risorse d Incrementò le risorse del Supremo Magistrato del commercio • I CONSOLATI ED IL SUPREMO MAGISTRATO DEL COMMERCIO FURONO OSTEGGIATI: a Dai togati tradizionali, dai nobili e dai commercianti, per motivi tra loro diversi ma concorrenti b Dai togati tradizionali e dai nobili, per motivi diversi tra di loro concorrenti c Da nobili e commercianti d Solo dai commercianti • IL SUPREMO MAGISTRATO DEL COMMERCIO ERA OGGETTO DI DISAPPROVAZIONE DA PARTE: a Della nobiltà e della borghesia di toga b Unicamente della nobiltà c Dei mercanti d Dei mercanti stranieri • LA RIFORMA DEL 1746: a Ampliò le competenze del Supremo Magistrato b Abolì il Supremo Magistrato del commercio c Istituì i Consolati d Ridusse la sfera giurisdizionale del Supremo Magistrato • LA RIFORMA DEL 1746: a Istituì i Consolati b Abolì alcuni Consolati c Istituì il Supremo Magistrato d Ampliò la sfera giurisdizionale del Supremo Magistrato • LA RIFORMA DEL 1746: a Conservò il potere consultivo del Supremo Magistrato b Istituì i Consolati del mare c Istituì il Supremo Magistrato commercio d Entrò in vigore alla fine dell'Ottocento • A SEGUITO DELLA RIFORMA DEL 1746: a I Consolati e il Supremo Magistrato furono ridotti a fori particolari b Il Supremo Magistrato del Commercio fu abolito c Il commercio con gli stranieri fu abolito d I mercanti stranieri furono costretti a tornare in Francia • CON LA RIFORMA DEL 1746: a Fu introdotta la presenza dei mercanti nel Supremo Magistrato b Fu abolita la presenza dei mercanti nel Supremo Magistrato c Il commercio con gli stranieri aumentò d Fu introdotto la presenza di alcuni giudici togati nel Supremo Magistrato • A SEGUITTO DELLA RIFORMA DEL 1746, SIA IL PRESIDENTE CHE I CINQUE CONSIGLIERI DEL SUPREMO MAGISTRATO DEL COMMERCIO SAREBBERO STATI, D'ALLORA INNANZI, SCELTI TRA: a I togati del Sacro Regio Consiglio e della Regia Camera della Sommaria b Mercanti c Ecclesiastici d I togati della sola Regia Camera della Sommaria • NEGLI ANNI EROICI DI FONDAZIONE, INFATTI, L’INTRODUZIONE DELLA SUPREMA MAGISTRATURA DEL COMMERCIO AVEVA REALIZZATO: a Il tentativo d’innovare la macchina giudiziaria per renderla efficiente b Il tentativo di istituire a Napoli l'Inquisizione c Il tentativo di restaurare l'Inquisizione d Il tentativo di rallentare la macchina giudiziaria • IL PROGETTO DI AMMODERNAMENTO DEL SUPREMO MAGISTRATO DEL COMMERCIO ERA MATURATO: a All’indomani della svolta epocale del 1746 b All’indomani della svolta epocale del 1734 c All'indomani dell'ascesa al trono di Ferdinando d All'indomani dell'ascesa al trono di Carlo V • NEGLI ANNI '80 DEL XVIII SECOLO IL SUPREMO MAGISTRATO DEL COMMERCIO FU OGGETTO DI UN TENTATIVO DI RIFORMA CHE FU OPERA DI: a Montealegre b Celestino Galiani c Ferdinando Galiani d Trojano Odazi • AD AVVISO DI ODAZJ, LA DISTANZA TRA LE CONDIZIONI DI ARRETRATEZZA ECONOMICA DEL REGNO DI NAPOLI ED I "PROGRESSI FELICI" DEL RESTO D'EUROPA ERA DOVUTA: a All'incapacità dei mercanti regnicoli b Ai legacci, vincoli ed ostacoli frapposti da un quadro normativo e giudiziale arcaico c All'incapacità dei mercanti stranieri d Alla carenza di moneta • LE PROPOSTE DI TROJANO ODAZI IN MATERIA DI ECONOMIA E DIRITTO: a Rispondevano ad una visione asfittica dell'economia del Regno b Erano il frutto di una riflessione aggiornata sull'economia e sulla giustizia del Regno c Avrebbero prodotto il sottosviluppo del Mezzogiorno d Erano volte a ridurre la sfera giurisdizionale del Supremo Magistrato • AD AVVISO DEGLI INTELLETTUALI NAPOLETANI PIÙ MODERNI, IL BLOCCO DELL'ECONOMIA DERIVAVA: a Dalla carenza di materie prime nel Regno di Napoli b Dall'inettitudine di un'intera classe mercantile c Dal blocco della giustizia d Dalla cattiva amministrazione della giustizia da parte del Supremo Magistrato • TROJANO ODAZI FU: a Allievo di Antonio Genovesi b Allievo di Ferdinando Galiani c Allievo di Bernardo Tanucci d Allievo di José Joaquin de Montealegre
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