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Storia dopo prima guerra mondiale, Sintesi del corso di Storia

Nazismo-fascismo-anni 30- 2 guerra mondiale

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 20/01/2020

mattimilan22
mattimilan22 🇮🇹

4.3

(24)

35 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Storia dopo prima guerra mondiale e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! UNITA 6 – FASCISMO Il fascismo è nato sotto l’insegna della violenza. L’Italia ha vinto la prima guerra mondiale perché ha cambiato alleanza, però esce in ginocchio perché la situazione era già in partenza problematica, paese povero, arretrato, disunito, non preparato alla guerra. Le tensioni sociali quindi diventano profonde e si manifestano in una serie di situazioni: 1) la presenza di protesta e di malcontento costante da parte dei nazionalisti con il mito della vittoria mutilata: l’Italia aveva ottenuto ciò per cui era entrata in guerra, Trento e Trieste, però sostenevano che non era una vittoria completa, poiché avendo battuto l’Austria gli toccava anche il Friuli, e in più Inghilterra e Francia non avevano coinvolto l’Italia nella spartizione dei danni di guerra alla Germania 2) l’idea di destra nel dopoguerra acquista molti seguaci tra i reduci della guerra perché fanno fatica a reinserirsi nella società, non trovano lavoro, non più abituati alla vita pacifica, e poiché l’estrema destra manifesta la volontà di azioni violente queste persone la appoggiano. I salari sono fermi, la disoccupazione e i prezzi salgono, il ceto medio tende a sparire, questo determina da parte dello strato basso e operai uno spostamento a sinistra e aumentano gli iscritti ai sindacati, sono 2: CGL e CIL. Chi paga sono i ceti popolari perché perdono il lavoro e aumentano le spese. Nel 1919 sorgono focolai di protesta violenta che da vita a 2 anni di scontri sociali, il biennio rosso. il primo a La Spezia nel 19, però non ottengono nulla e si spengono perche in Italia ne il Partito Socialista Italiano ne i sindacati si propongono come guida, scelgono la linea moderata. Sciopero delle lancette, per la riduzione delle ore di lavoro. Nel 20 c’è una protesta degli operai, serrata degli stabilimenti, bloccano l’accesso alle fabbriche, si verifica nel triangolo industriale Milano Torino Genova. La produzione va avanti ma le fabbriche sono in mano agli operai, a difesa ci sono gruppi armati. In Liguria c’è lo Sciopero dei ferrovieri, bloccano le ferrovie. Nelle elezioni politiche del 19 i liberali perdono, e vincono i socialisti affiancati dal Partito popolare creato da Don Luigi Sturzo, si presenta come partito di centro con programma di riforme sociali. Giolitti viene richiamato dai liberali, ma non c’è una figura di riferimento, sceglie la via sbagliata dell’attesa, cerca di creare intese politiche tra i diversi schieramenti moderati. Ci sono delle divergenze interne al Partito socialista per la guida alla rivolta. Nel 21 a Livorno durante un congresso del Partito avviene la scissione: si forma il Partito Comunista, la parte più estremista guidata da Antonio Gramsci. I disordini spaventano chi ha tutto da perdere, certo medio e imprenditori, e questi uniti ai reduci iniziano a spostarsi verso destra, hanno paura dei comunisti. Questa coalizione di tutti i moderati perde perché si spostano a destra e a sinistra. L’estrema destra ha un atteggiamento anti democratico e anti parlamentare. Il mito della vittoria mutilata getta benzina sul fuoco. L’Italia aveva chiesto a Parigi l’annessione della città di Fiume in Istria perché i militari avevano occupato la città dopo che gli abitanti avevano dichiarato di unirsi all’Italia. Il governo è nazionalista, basato sulla violenza, e a un certo punto interviene D’Annunzio a lasciare la città, considerata non occupabile. Il 23 marzo 1919 nasce il movimento dei fasci di combattimento fondato da Mussolini, caratterizzato dal nome, sull’azione e violenza, anti democratico e anti monarchico. Non c’è un programma politico, questo movimento vuole punire le istituzioni di stampo socialista, che creavano proteste. Mussolini crea una squadra di ex combattenti, studenti rivoluzionari, colpiscono in particolare le proteste della classe contadina della pianura padana, vengono assaltate le sedi. Qui c’erano i maggior interessi dei proprietari, hanno da guadagnare che queste squadre mettono ordine. Le azioni vengono approvate anche dal governo, perché Giolitti ha bisogno di appoggio e chiude un occhio. Nel 19 aveva tentato, e nel 21 riesce a formare una coalizione, 35 deputati fascisti siedono in parlamento, la coalizione li vede in appoggio ai liberali, inizialmente viene presa sotto gamba perché il numero dei socialisti era maggiore. Sale il partito popolare e la sinistra indietreggia. Dopo le elezioni Giolitti è nei guai e si dimette, termina la sua era. Novembre 21 viene aperto il congresso che riconosce la nascita del Partito Nazionale Fascista. Si pone come estrema destra con la volontà di governare. Dopo Giolitti il Primo Ministro è Bonomi e poi Facta, 2 liberali. Gli oppositori non si resero conto della situazione, e questo facilitò l’ascesa del fascismo. Nel 22 la sinistra sciopera per protestare contro il governo per mancate riforme sulle condizioni operaie e contadine. I fascisti ne approfittano e si presentano come garanti dell’ordine e le diverse squadre in un unico corpo diventano un esercito appoggiato dal governo, puniscono gli scioperanti e spesso si sostituiscono agli operari lavorando al loro posto. L’azione dei fascisti è anche a protezione dei crumiri, questo piace ai proprietari delle aziende e al governo. L’azione psicologica sulla gente è convincere ciò che è sbagliato è giusto e il contrario. Il fascismo è sempre più garante della giustizia sociale. Nel 22 Mussolini fa il primo colpo, organizza una marcia armata pacifica su Roma, non trova opposizioni e la occupa e, sebbene Facta dica che non va bene, Vittorio Emanuele III convoca Mussolini e concede Roma e la formazione del primo governo fascista. Da qui il governo di Mussolini ottiene la fiducia della Camera e del Presidente del Consiglio. Dal punto di vista politico rispetta il Parlamento, però nasce la dittatura fascista, sia i cattolici che i liberali la appoggiano e inizia la fascistizzazione. Prima legge: limita i poteri decisionali del Parlamento, spostati al Presidente del Consiglio e crea il Gran consiglio del fascismo, con 2 compiti: coordinare le azioni del governo e del partito; divulgare le azioni del partito fascista. Il 1923 è l’anno della fascistizzazione dell’Italia, trasforma la monarchia in dittatura, legalizza la milizia fascista, milizia volontaria per la sicurezza nazionale, e uno dei fascisti, Acerbo, emana la legge che immette il premio di maggioranza: numero di seggi assegnato al partito che ottiene più voti. Mussolini riceve il 65%, la maggioranza assoluta. Nel 1924 si indicono le elezioni per il governo. I fascisti conducono una campagna di strategia violenta, con minacce e pestaggi. Vittoria della lista formata da fascisti, liberali e cattolici, ma pilotata. Nel 1924, prima seduta del nuovo governo, Giacomo Matteotti, segretario del partito socialista, denuncia la strategia dei fascisti, ma il 10 giugno sparisce, il corpo viene ritrovato 2 mesi dopo. Purtroppo la sinistra non reagisce, è un’occasione mancata, abbandona i lavori della camera, “secessione dell’Aventino”. L’omicidio scuote l’opinione pubblica e Mussolini rischia di perdere il consenso, ma poco dopo ricomincia a fare quello che vuole, tanto che entro fine 1924 ci sono 36 morti. Il 3 gennaio 1925 Mussolini pronuncia un discorso alla Camera, si assume la responsabilità dell’omicidio, ma con gran capacità oratoria, attraverso uno spostamento di significati convince tutti. Dice che il movimento fascista è delinquente, allora anche la parte del Parlamento che lo aveva appoggiato, quindi ritirano le accuse. Da qui in avanti Mussolini ha in mano l’Italia, parte il ventennio fascista. Inizia l’azione di annientamento dell’opposizione politica. Muoiono 2 rappresentanti di sinistra, Gobetti e Amendola, altri costretti all’esilio, come Gramsci. I personaggi meno compromessi vengono mandati al confine, in zone italiane per perdere contatti, Carlo Levi viene mandato in Basilicata. Dal 26 il fascismo agisce per costruire una dittatura. Viene emanata una legge che vieta il diritto allo sciopero, strumento attraverso il quale si protesta pacificamente. C’è ritorno indietro, abolizione dei diritti. Queste leggi vengono inserite nelle leggi fascistissime, c’è anche l’abolizione degli altri partiti, chiusi i giornali contro il fascismo e allontanati da Roma gli avversari politici. Viene creata l’OVRA (organizzazione per la vigilanza e la repressione dell’antifascismo), struttura di polizia, per scovare persone anti fasciste poi sottoposte a giudizio e spostati nel sud Italia. Nelle elezioni del 1934 l’unico partito è quello fascista. Tutto questo di inserisce in un processo avviato. Il fascismo sfrutta tutte le possibilità che il periodo offre, rende la vita dei cittadini uguale per tutti, il fascismo si muove sull’aspetto economico. Mussolini mette in atto una politica liberista, apre strade al commercio e a nuove imprese. Questo va bene fino a quando la situazione economica non degenera. Ma all’inizio riduce il debito pubblico e favorisce le imprese. Dal 25 in poi grava sulla moneta e Mussolini una politica deflazionista: non far perdere valore alla moneta, evitare che la moneta esca dal paese, aumentare le esportazioni e diminuire le importazioni. Questa politica determina che lo stato abbassi il credito alle imprese, quindi lavorano meno, diminuzione della produzione industriale e agricola, e calano i posti di lavoro. Il governo fascista favorisce i grandi e - limitazione e censura della libertà di stampa e di parola verso chi potesse procurare danno allo spirito tedesco Il Partito era organizzato a struttura paramilitare con i reparti d’assalto formati da studenti, ex soldati, organizzati nelle SA (squadristi del lavoro) guidate da Rohm, dopo braccio destro di Hitler. Nel 23 Hitler progetta un colpo di stato al governo, ma fallisce, viene catturato e mandato in carcere per 5 anni, il partito viene sciolto. Scrive il Main Kampf (la mia battaglia), il programma e l’ideologia del nazismo. Mentre lui è in carcere il partito si riforma e nel 28 partecipa alle elezioni, ma riceve solo il 2%. A causa della caduta della borsa il governo Bruning è debole, allora Hitler si pone come possibilità di ordine nelle classi sociali. Emergono forza politiche contrarie alla repubblica, volevano tornare all’accentramento del potere. Le squadre naziste fanno azioni violente sugli avversari politici e scioperanti, diventa il punto di riferimento delle classi dirigenti, ristabilire l’ordine, connubio tra forze conservatrici, aristocrazia terriera, esercito e imprenditori. Il nazismo diventa ufficiale nel 31, stipulato un accordo tra i rappresentanti di queste categorie e il rappresentante del partito nazista. Nel 32 vengono indette le elezioni, vince il fronte moderato destra, a capo il cancelliere Hindemburg, il partito nazista riceve 13 milioni di voti. Nel 33 Hindemburg affida il governo a Hitler, perché ha l’appoggio di molte classi, è forza capace di mantenere l’ordine e conquista l’appoggio di militari e industriali. Il Partito nazional socialista si pone contro il marxismo e ha la meglio. L’occasione per mettere in pratica l’ideologia si presenta dopo il crollo della borsa, gli Stati Uniti eseguono una pressione che abbatte l’economia tedesca e Hitler è pronto ad approfittarne, anche perché i tedeschi sono arrabbiati per le decisioni dopo la guerra, c’è un sentimento di rivalsa. Con le squadriglie Hitler attacca i comunisti e scioperanti, mantiene l’ordine e acquista consenso, in realtà voleva eliminare le libertà civili. Le promesse sono tante, e c’è bisogno di un capro espiatorio in grado di giustificare le situazioni, e la colpa viene data agli ebrei, Hitler sostiene che avrebbero messo in atto un complotto per distruggere la Germania, sabotando l’azione bellica della prima guerra mondiale. Gli ebrei tendono ad essere chiusi e questo viene sfruttato dai nazisti come atteggiamento colpevole e favorisce la possibilità di mostrarli come persone cattive. Queste idee attecchiscono e gli ebrei sono mal visti. C’era la visione della purezza della razza presa da Darwin, gli ebrei non avevano fatto la selezione e bisognava eliminarli. L’idea di un governo eletto dalla massa è debole, ci vuole qualcuno che imponga a tutti un controllo rigido e che guida dall’alto. Insieme agli alti gerarchi del partito nazista, Frick, Goring e dopo Gobbels, Hitler vuole creare una coalizione per rimettere in piedi l’impianto statale in modo totalitario, potere nelle sue mani. Appena diventa cancelliere scioglie il Parlamento, nel 33 indette nuove elezioni, in tutto il paese ci sono episodi di violenza, capi di altri partiti vengono picchiati e il corpo SA sostituisce il corpo di polizia. Alle prime elezioni il Parlamento viene incendiato e Hitler ne approfitta per incolpare i comunisti, perché la propaganda va male, e mette in atto violenze e reintroduce la pena di morte. Il Partito nazista non ha la maggioranza assoluta allora passa alle maniere forti. Il giorno della prima seduta i deputati comunisti e socialdemocratici non li fa entrare, il partito di centro si scioglie, i partiti dichiarati fuori legge, il 2 maggio fa saltare le sedi dei partiti e fa arrestare i dirigenti dei sindacati. Viene eliminata la libertà di associazione e pensiero. Nel 1934 Hitler elimina la federazione, obbliga le regioni federali a eliminare le autonomie e tenere fede al governo centrale di Berlino. Stato e partito nazista si uniscono e il partito governa, ma all’interno ci sono idee diverse e per sedarle mette in atto un epurazione di chiunque si opponga e chiunque non sia ariano moriva e se la prende con chi aveva voluto la repubblica di Weimer. Il principio ideologico è Fuhrer (condottiero). Il corpo SA viene messo a morte perché su alcuni punti era contro Hitler. Il 30 giugno 1934, “Notte dei lunghi coltelli”, vengono messi a morte molti dirigenti. Al posto della SA viene istituito SS, guidato da Himler. Nell’estate del 34 Hindemburg soddisfa la richiesta di Hitler, unisce cancelliere e presidente della repubblica. Quando Hindemburg muore, Hitler cancella la repubblica e nasce il terzo Reich. Hitler si mette in azione per risolvere le problematiche. La prima è quella economica, la disoccupazione, la ripresa agricola e industriale. Per fare ciò lo Stato diventa imprenditore, si fa carico della gestione economica, vengono favorite le classi con in mano la produzione e mette in atto il piano economico Reinhardt, prevede: 1) per migliorare il livello di occupazione viene stanziato un piano economico per lavori pubblici, finanziamenti dallo stato per costruire strade e ponti 2) favorita l’agricoltura, colpita dalla guerra, viene stabilito un tetto massimo per i debiti delle fattorie e quando viene superato le aiuta lo stato, viene regolamentata la produzione agricola e i prezzi e viene creato un ufficio per l’alimentazione, per stabilire i prodotti utili 3) ripresa della produzione bellica con un conseguente piano di riarmo che favorisce l’industria In politica estera il primo passo di Hitler è il ritiro dalla Società delle Nazioni, rivendicazione nei confronti delle misure prese dopo la guerra sulla Germania, reintrodotta la leva obbligatoria per rifondare l’esercito, ripartono le commesse statali che fanno ripartire e arricchire le industrie. Gli industriali e i militari ottengono quello che volevano. Altro punto: volontà del popolo di rivalersi, Hitler schiaccia il tasto della razza ariana, viene creato l’ufficio tedesco del lavoro che riunisce tutti gli appartenenti alla razza ariana che vogliono lavorare sul fronte comune per mettere in piedi la Germania. Ripresa e sviluppo della Wehrmacht, l’esercito, per diventare il più forte del mondo per la difesa e favorire l’espansione tedesca verso est per la presenza di popoli germanici, e riprendersi tutti i territori di lingua, cultura e tradizione tedesca, chiamato Spazio Vitale. Il nazismo si mobilitava anche attraverso la regolamentazione dei comportamenti, l’inquadramento dei cittadini in organizzazioni, il controllo dei mezzi di informazione e la propaganda. Per questo fu instituito il Ministero della cultura e della propaganda affidato a Gobbels, che organizzò subito un rogo dei libri antitedeschi, venne messa al bando ogni corrente culturale anti nazionalista, molti intellettuali furono esiliati. Per poter educare le masse si usarono i mezzi di comunicazione come giornali, radio, cinema. Si insiste sul ruolo della famiglia, diventa l’elemento centrale della propaganda, sulla difesa della famiglia ariana e si favorivano sposi giovani e figli. C’era una legge per tutti gli uomini del nazismo che potevano procreare anche fuori dal matrimonio, perché mandavano avanti la razza. La donna non aveva nessun diritto, era una fattrice di figli. Per la gioventù Hitleriana venne creata un organizzazione paramilitare, inculca la superiorità della razza ariana. Tutto ciò contro il nazismo viene represso. C’è un nuovo ordine segreto di polizia, Gestapo, stanava gli ebrei, viene unito all’SS. In ogni ambito sociale agisce il nazismo. Per unire la volontà di creare uno stato forte viene utilizzato un capro espiatorio, comunisti e ebrei, e per testimoniare viene creato un documento nel quale si parla di un azione degli ebrei mascherata contro la Germania, i Protocolli dei savi di Sion. Fin dal 33 Hitler limita i movimenti degli ebrei, nel 35 vengono varate le Leggi di Norimberga, vennero privati della cittadinanza tedesca e dei diritti politici, vietati i matrimoni misti e qualsiasi attività economica. Un giovane ebreo uccide un diplomatico tedesco, e nella notte tra il 9 e 10 novembre 1938, Notte dei cristalli, scoppia un ondata contro tutto ciò di ebreo e portati nei campi di concentramento. Il giorno dopo i tedeschi fanno finta di niente. UNITA 9 – ANNI 30 La diffusione in Europa del fascismo avviene con la dittatura. In Austria si formano organizzazioni fasciste e il governo si indirizza verso destra, il cancelliere Dollfuss fonda una coalizione politica fondata da nazionalisti e estrema destra, il fronte patriottico. In Inghilterra non ci sono spostamenti verso destra, evita i conflitti sociali e la radicalizzazione degli operai, si rimane sulla sinistra, i sindacati ottengono miglioramenti, situazione di democrazia. Dal punto di vista economico esce dalla crisi grazie a una politica protezionista e nasce il Commonwealth, libera associazione di mercato tra la Gran Bretagna e le sue ex colonie, Nuova Zelanda, Sud Africa e Eire, questo crea un area di scambio commerciale e escono dalla crisi. In Francia non si arriva alla dittatura, nei primi anni 30 a causa della crisi si sposta verso destra, resta una repubblica ma l’ideologia è affine alla nascita della dittatura. In Spagna si avverte la crisi e guai economici provocano disordini sociali. Nel 31 vengono indette le elezioni e vince la sinistra, il re abdica e viene inaugurata la nascita della repubblica, con presidente Azana, tenta la modernizzazione con le riforme agrarie e sulla limitazione del potere ecclesiastico. Nel 33 vince il centrodestra e partono i 2 anni di Biennio Nero, in cui il governo attua una politica repressiva contro le proteste. Nel 36 gli schieramenti si delineano con Fronte popolare, partiti di sinistra, e Fronte nazionale, partiti di destra. Nel 36 il Fronte popolare vince e il Fronte nazionale con a capo Francisco Franco mette in atto un colpo di stato, scoppia la guerra civile fino al 39, quando vince il Fronte nazionale e nasce la dittatura fascista di Franco, dura fino al 75. Vince grazie all’appoggio delle dittature europee che mandano corpi armati, mentre i paesi democratici non intervengono per il Fronte popolare. In Russia Trockij si rifugia in Messico dopo la lotta con Stalin e viene ucciso. Stalin diventa il leader del partito bolscevico e dell’URSS. Si crea una sovrapposizione tra organi del partito e organi dello stato nasce la dittatura. Per mettere in atto una strategia utilizza metodi d’obbligo, tutto ciò che viene da Stalin è sacro, unico rappresentate, viene dato largo spazio alla propaganda in cui Stalin è un salvatore che porta la Russia a uno stato forte. Per porre fine alle difficoltà agricole provvede alla requisizione dei raccolti gestiti dallo stato, nessuno era proprietario della terra, vengono create le aziende agricole statali, Kolchoz, le persone erano costrette a dare tutto il raccolto. Se i kulaki, contadini ricchi, si opponevano venivano portati nei Gulag, campi di concentramento. La classe sociale dei proprietari terrieri viene eliminata. Nel momento di una carestia la distribuzione del cibo non era assicurata e la gente moriva di fame. All’inizio le cose vanno bene, la produzione aumenta, ma quando l’annata è negativa sono gravi e i contadini cercano di ribellarsi nascondendo scorte alimentari e ne arrivava meno alle città. Dopo la crisi del 33 per la carestia si pensa ad una strategia per organizzare la produzione agricola e industriale. L’idea di Stalin era un piano di 5 anni, in questo tempo bisognava raggiungere l’obiettivo. Questa gestione doveva migliorare la situazione economica e le masse sentirsi partecipi nella nazione. Il primo piano è del 1928 e le cose funzionano, la produzione aumenta di 5 volte, questo porta a una richiesta della forza lavoro e molti della campagna si spostano in città dove c’è l’industrializzazione. Si instaura la dittatura che poggia su: 1) mitizzazione di Stalin, è come Dio 2) eliminazione fisica di coloro contro l’ideologia staliniana 3) purghe: epurazione di coloro non ligi al loro dovere attraverso i Gulag 4) ricerca del consenso tramite la propaganda, lavoratori inquadrati nel tempo libero ecc. UNITA 10 – SECONDA GUERRA MONDIALE Per Hitler tutti i paesi dello Spazio Vitale dovevano essere uniti nella Grande Germania. Il Corridoio di Danzica era della Polonia. La regione di Saar presa dalla Francia con un plebiscito torna in Germania. La zona cuscinetto nel 36 viene rioccupata dai tedeschi. L’Austria con un plebiscito si annette alla Germania, e anche un pezzo della Lituania. La Cecoslovacchia viene spartita, una parte indipendente e la Boemia diventa un protettorato tedesco, 2 pezzi dell’Ungheria annessi alla Germania. Hitler riesce ad attuare il suo piano. Quando sale Hitler tutti i trattati con gli altri paesi vengono annullati. Quando dice di voler annettere i paesi di tradizione simile non fanno niente, c’è distacco chiamato apeacement. Non si rendono conto del pericolo, dell’asse Roma-Berlino, c’è arrendevolezza. Nel frattempo Hitler fa alleanze, una anticomunista con il Giappone. Vuole annettere i Sudeti, parte della Cecoslovacchia di lingua tedesca, ma intervengono gli inglesi. Viene istituito un congresso a Monaco e Mussolini è incaricato paciere, ma non fa nulla, Hitler si prende i Sudeti. I tedeschi si preparano con allenamenti alla guerra.
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