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Storia e civiltà dell'estremo oriente, Appunti di Storia

Riassunti che trattano la storia di Cina, Giappone e Corea. Partono dalle prime dinastie fino alle ultime riforme politiche dell'inizio del '900

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 28/11/2018

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Scarica Storia e civiltà dell'estremo oriente e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! STORIA E CIVILTÀ’ DELL’ESTREMO ORIENTE GIAPPONE - L’isolamento del Giappone (Geografico) da altri paesi e influenze esterne permise il suo sviluppo unico. PREISTORIA - Periodo Jomon (III Millennio a.C. - “Motivo a corde”) - Periodo Yayoi (II secolo a.C. - Lavorazione del ferro e coltivazione del riso) - Periodo Kofun (II secolo a.C. subito dopo Yayoi - Periodo delle antiche tombe imperiali) - Le origini etniche dei giapponesi (Popolazioni di provenienza dell’Asia sud-orientale, Ainu e Jomon poi assorbiti dall’attuale razza) - Le prime testimonianze Cinesi ci informano sull’organizzazione sociale e politica dell’antico Giappone. Dal “Wei Chih” si parla di uno stato di Yamato governato dalla principessa Himiko, discendente della dea del Sole. (Il Kojiki e il Nihon Shoki ci forniscono informazioni sulla storia antica con miti e leggende) - Jimmu è ricordato come il divino fondatore della dinastia Giapponese e la schiera dei successivi imperatori (17) che coprono un periodo di 1600 anni, secondo la tradizione. - Si parla del principe Yamato Takeru che, dopo aver soggiogato i barbari, permise l’espansione dello stato di Yamato. - Le testimonianze parlano di una imperatrice di nome Jingo (200 - 269 d.C.) che non si può, però, identificare con Himiko. (La presenza di una imperatrice locale, l’origine femminile della famiglia imperiale e la presenza di una sacerdotessa nel più importante tempio nazionale (ise) ci da l’idea di un governo femminile del Giappone, come illustrato nel Wei Chih). - Al tempo il Giappone era diviso in Uji, sottounità che comprendevano gli antichi paesi tribali. I sovrani di Yamato erano i capi dello Uji di Yamato che poi estese il suo controllo sugli altri Uji: - Uji Militari ( Otomo e Mononobe) - Gruppi di funzione religiosa (Nakatomi e Imibe) - Gruppi Minori - funzioni economiche (Oribe e Kataribe) - Tra le sottounità dei gruppi di Yamato c’erano dei rami della famiglia imperiale detti Omi. I Muraji erano e si proclamavano discendenti delle divinità celesti. 1 - Una delle ragioni dello sviluppo di Yamato e del suo sviluppo politico-culturale nel V e VI secolo è rappresentato dal costante flusso migratorio tra Corea e Giappone, facilitato dalle basi militari Giapponesi in Corea. - Shinto: I primi imperatori Giapponesi svolgevano funzione sacerdotale e di sovrani secolari. - Il sovrano di Yamato condivise con la sacerdotessa di Isa le arti religiose; funzione di sacerdote del culto dell’Uji, poi chiamato Shinto per distinguerlo dal Buddismo e le credenze Cinesi. SHINTO = Culto della natura; religione prevalentemente gioiosa e ottimistica, nella quale vengono lodati i Kami, le divinità Shinto e il culto della dea del Sole. - Il Contatto con la società cinese (vedi scrittura), cominciato nel I sec. a.C. raggiunse una consapevolezza concreta già dalla metà del VI secolo. I Giapponesi avevano raggiunto un livello culturale tale da rendere più facile l’adozione dei modelli cinesi. - Buddismo: Primo elemento della civiltà cinese consapevolmente adottato dai Giapponesi, grazie al sovrano Coreano Paekche, nella data (secondo il Nihon Shoki) 552 (ma prob. 538), inviando una statua in bronzo dorato e i sutra. - I Gruppi Uji si divisito in Merito: “Conservatori” - Nakatomi (Uji sacerdoti Shinto e contrari al Buddismo) - Mononobe (Uji Guerrieri) “Favorevoli” - Soga (Rivali dei Mononobe e favorevoli alla nuova religione) - Venne adottato presto nonostante il duplice insuccesso. L’adozione di questa religione non portò mai i Giapponesi ad abbandonare i loro culti indigeni. - La vittoria del 587 sanziono il predominio dei Soga. - Shotoku Taishi, nipote di Suiko, nipote di Umako, emana nel 604 la “Costituzione dei diciassette articoli”, un complesso di regole destinate alla classe dominante. Al sistema degli Uji contrapponeva, come ideale di governo, i concetti etici confuciani e le istituzioni politiche centralizzate Cinesi. (Si ricorda il concetto della supremazia dell’Imperatore). - 604: Shotoku adotta anche il calendario Cinese. Il sistema dei gradi a corte rappresenta il principale elemento del governo burocratico di tipo cinese. - Invio di ambascerie in Cina (607 - Corte dei Sui). I Giapponesi continuarono a mandare ambascerie in Cina anche dopo l’avvento dei Tang; in un periodo compreso tra il 630 e l’838, 13 furono quelle che riuscirono a raggiungere la Cina. - Innovazioni culturali e tecnologiche portate dalle spedizioni. - 622: Morte di Shotoku; Soga no Emishi, insieme al figlio Iruka, cominciò ad assumere prerogative imperiali e intenzioni di aspirazione al trono. 2 questa famiglia monopolizzarono quasi tutte le più alte cariche di governo. Il loro controllo del governo centrale fu così completo che i tre secoli tra l’857 e il 1160 vengono indicati come il Periodo Fujiwara. - (Sebbene i Fujiwara fossero la famiglia più ricca e più potente di tutto il paese e dominassero completamente gli imperatori e l’organizzazione del governo centrale, non fecero mai il minimo tentativo di usurpare il trono, data l’autorità ereditaria e la particolare atmosfera religiosa che circondata la famiglia imperiale). - IMPERATORE UDA: Non essendo nato da una Fujiwara, tentò di spezzare la supremazia dell’onnipotente famiglia durante il suo regno (887-897). Dopo la morte di Mototsune (891) si rifiutò di nominare un reggente e cercò di spezzare il monopolio stabilito dai Fujiwara. - 899 Elesse ministro della Destra Sugawara no Michizane, che venne esiliato da Tokihira (capo della famiglia Fujiwara) nominandolo come governatore provvisorio di Dazaifu nel Kyushu, dove morì due anni dopo. Il potere della famiglia Fujiwara raggiunse il suo massimo Picco sotto il pronipote di Tadahira, Michinaga, che dominò la corte dal 995 alla sua morte (1027). - Il Figlio di Michinaga, Yorimichi, mantenne la supremazia della famiglia ma nei suoi ultimi anni il potere Fujiwara cominciò a declinare a causa, probabilmente, della minore efficienza del governo centrale. Il declino dei Fujiwara fu dovuto anche alle violente rivalità tra i vari rami della famiglia in cui si era divisa. Il Clima permise agli imperatori di ritornare sulla scena politica. La famiglia imperiale era l’unico gruppo capace di sfidare la supremazia dei Fujiwara. L’imperatore Go-Sanjo (1068-72) che non era nato da una Fujiwara cerco di stabilire il controllo imperiale sul paese. Il Figlio e successore di Go-sanjo, Shirakawa, seguì l’esempio del padre riaffermando la propria autorità nella capitale. Mentre a Kyoto continuava la lotta tra vari imperatori abdicanti, i reggenti e i kampaku Fujiwara, la posizione della corte imperiale decadeva sempre di più. IL GIAPPONE FEUDALE - 1100: La scomparsa del divario fra capitale e il resto del paese permise lo sviluppo delle vie di comunicazione e la crescita degli scambi con l’estero. - Gran parte del territorio giapponese venne diviso in Tenute private che differivano dai precedenti Uji sotto vari aspetti; il principale: Le tenute non appartenevano direttamente a gruppi familiari o pseudo familiari. Le persone legate alle tenute appartenevano a categorie sociali distinte (Lavoratori della terra - Amministratori delle tenute - Proprietari). - I Minamoto e i Taira: Con l’estendersi della dinastia imperiale e l’esaurirsi di finanze governative fu necessario separare i rami collaterali della famiglia con l’attribuzione di cognomi loro propri, rendendoli finanziariamente autosufficienti. Minamoto e Taira furono i cognomi attribuiti ai figli e ai nipoti separati della famiglia imperiale. - Con il declino del governo centrale i capi locali si impadronirono del controllo delle loro rispettive regioni. Quando le istituzioni militari di tipo cinese cessarono di funzionare, l’aristocrazia rurale riprese il suo vecchio ruolo militare (Già nel XI i capi del Giappone rurale si erano chiaramente trasformati in un’aristocrazia guerriera). Il Cavaliere nobile del giappone del XII secolo costituiva la base della forza militare. 5 - I fondamentali gruppi difensivi erano formati da uomini armati di una singola tenuta reclutati tra amministratori e coltivatori più benestanti. I raggruppamenti più numerosi erano fondati su rapporti di vicinanza non meno che di parentela. IL rapporto, una volta instaurato, tra un capo e i suoi dipendenti o samurai poteva continuare per generazioni. Tale rapporto rappresentò una vera rinascita dell’uji. - Le cricche più famose ed efficienti erano raggruppate attorno ai rami provinciali della famiglia imperiale e della nobiltà di corte. PIccole guerre locali tra i maggiori gruppi di potere locali ebbero un po’ di risonanza anche nella capitale. Fu con queste guerre che la Seiwa Genji (Minamoto) acquistò prestigio in tutto il paese appoggiato anche da Michinaga. - Verso la metà del XII secolo le bande di guerrieri che operavano nella capitale entrarono in conflitto per appoggiare gli intrighi dei loro signori feudali imperiali e dei Fujiwara. Uno dei gruppi era capeggiato da un ramo dei Taira (Heike Ise) e il suo capo, Masamori. - I Minamoto erano capeggiati da MInamoto no Tameyoshi. - Queste piccole guerre si conclusero con l’eliminazione di tutti i rivali militari di Kiyomori (Taira) e il successivo predominio assoluto a Kyoto. - Kiyomori fu la fonte di quasi ogni autorità, divenne anche Gran Ministro di stato per qualche mese nel 1167, nonostante vari tentativi da parte della famiglia Fujiwara di rivendicare i loro diritti al potere. Nonostante ciò gli vennero sempre date importanti cariche governative. - I Fujiwara e alcuni membri della famiglia Imperiale non accettarono di buon grado il nuovo potere del gruppo militare guidato da Kiyomori. - Un complotto contro i Taira fu represso nel 1177. Successivamente un membro anziano della famiglia dei Minamoto invitò a chiamare alle armi gli ultimi MInamoto del Giappone Orientale. Il terzo figlio di Yoshitomo, Yoritomo, diventato adulto levò lo stendardo per una rivolta contro i Taira nel 1180, impadronendosi ben presto di gran parte del Kwantò. I Capi Taira abbandonarono la capitale con l’imperatore bambino Antoku e si stabilirono a Yashima. - Yoritomo che non aveva visto di buon occhio i successi più spettacolari di Yoshinaka, suo cugino, inviò forze ad affrontarlo (Il fratello minore Noriyori e Yoshitsune) e sconfiggerlo poi nel 1184. - Yoshitsune mosse contro i Taira che avevano, nel frattempo, riaffermato il loro predominio su tutto il Giappone Occidentale. Nella primavera del 1185, li annientò, in una grande battaglia navale a Danno-ura, nel piccolo stretto che separa il Kyushu dall’Honshu. - Nel 1160 Kiyomori era diventato il padrone militare di Kyoto. Nel 1185, il successo di Yoritomo ebbe ripercussioni più vaste. Le guerre che si susseguirono in 5 anni avevano stabilito il predominio della banda di guerrieri suoi seguaci in tutto il paese. La vittoria del 1185 fu un passo avanti verso il feudalesimo molto più decisivo di quello segnato dal successo di Kiyomori nel 1160. - IL GOVERNO DI YORITOMO: Il governo istituito da Yoritomo si basava su un elemento tipico del sistema feudale; una cricca militare ereditaria assicurata dalla personale lealtà dei vassalli verso il signore. Sotto due aspetti però il governo di Yoritomo non si poteva considerare interamente feudale: Egli non ricompensò con feudi i suoi dipendenti e il suo governo non sostituì completamente la precedente amministrazione civile. I suoi uomini erano ricompensati con terre o incarichi direttivi o confermando loro i possedimenti e le 6 cariche precedenti. Un'altra caratteristica era il permanere di molte grandi tenute nelle mani di nobili di corte, della famiglia imperiale e delle istituzioni religiose del distretto della capitale. - SISTEMA DEGLI INTENDENTI E DEI PROTETTORI: Yoritomo cercò di mettere un po’ di ordine nel sistema dei Territori (in gran parte posseduti da lui prima del 1185 e gli altri riassegnati dopo la sconfitta dei Taira a lungotenenti) nominando come intendente (Jito) in ogni latifondo un uomo di sua fiducia. L’obiettivo di Yoritomo era di applicare questo sistema in tutto il paese. Gli intendenti, economicamente autosufficienti, fornivano a Yoritomo una amministrazione locale e una forza militare che non costava nulla. Essi governavano la maggior parte della popolazione e controllavano il reddito del governo civile e della nobiltà di corte. In questo modo gli intendenti costituivano praticamente l’amministrazione sia militare che provinciale del governo di Yoritomo. Ad integrare il sistema degli intendenti, Yoritomo mise nel 1185 in ogni provincia un suo dipendente con funzioni di sorveglianza (Shugo). GLI ORGANI DI GOVERNO DI KAMAKURA - Yoritomo stabilì il suo quartier generale a Kamakura, costituendo un governo indipendente che mantenne anche dopo la presa di Kyoto per evitare che la sua cricca venisse parzialmente assorbita dall’aristocrazia. - Un consiglio amministrativo (Mandokoro) istituito da Yoritomo nel 1180 regolava le questioni relative ai dipendenti stessi (compiti militari, pene e ricompense) che fungeva da organo esecutivo centrale. - Il consiglio d’inchiesta (Monchujo) era un tribunale di ultima istanza. - Questi consigli funzionavano come i comitati. emanando solo decisioni unanimi, che impediva che uno qualsiasi dei membri diventasse una fonte indipendente di autorità e assicurava a tutti protezione sotto l’ala della responsabilità collettiva. - Le leggi che facevano rispettare, teoricamente, avevano valore solo per i membri della famiglia Minamoto e i molti dipendenti ad essi legati con vincolo di lealtà. - 1232: La legge della famiglia Minamoto venne incorporata in un codice redatto dal Consiglio amministrativo e denominato Codice Joei. IL TITOLO DI SHOGUN - soltanto nel 1192 la posizione di questo governo privato divenne formalmente riconosciuta quando la Corte nominò Yoritomo Seji-tai-shogun che Gli attribuiva ora uno status ben definito nel governo di Kyoto. gli venne delegata l'autorità militare dell'imperatore e il suo governo divenne così in un certo senso un governo militare provvisorio per conto dell'Amministrazione di Kyoto. - Il primo grave problema che lo shogunato di Kamakura dovette affrontare fu la prematura estinzione della famiglia Shogunale. Geloso dei successi militari del fratello Yoshitsune, marciò a Nord dopo che Yoshitsune, spinto dalla ribellione, fuggì nell’Honshu settentrionale mettendosi a protezione della famiglia Fujiwara a Hiraizumi, e li annientò portando per la prima volta il Giappone sotto il controllo di un unico capo militare. - I vincitori della lotta per il potere shogunale furono i membri della famiglia Hojo, discendente dai Taira. GUERRA DELLO SHOKYU 7 - Nonostante la somiglianza allo shogunato di Yoritomo, Takauji e i suoi eredi occuparono la carica di Shogun ma trasferirono la capitale da Kamakura a Kyoto. - Un amministratore (Kanrei) divise il potere con lo shogun a KYoto, come era ccaduto con i reggenti Hojo e la carica finì per essere tradizionalmente ricoperta da signori appartenenti a tre famiglie discendenti dai MInamoto. - La struttura amministrativa del governo di Kamakura: un consiglio amministrativo, un COnsiglio dei dipendenti e un Consiglio di dipendenti e un consiglio di inchiesta, funzionò sotto il controllo dello shogun e del suo amministratore. - 1336: Takauji emanò un complesso di leggi che andavano a completare il codice Joei di Kamakura ovvero il codice Kemmu che stabiliva la nuova sede di governo e ne descriveva i modificati organi amministrativi. (Lo Shogunato Ashikaga non riuscì mai a far rispettare; in tutto il Giappone, le decisioni prese). - Gli Ashikaga non riuscirono mai a ottenere dai loro vassalli più di una lealtà formale. Durante il periodo Ashikaga le figure chiave non furono gli Shogun, bensì i signori locali che nel corso del XIV e XV secolo attraversarono un lento processo di sviluppo. Si assistette ad avvicendamenti continui nei legami di fedeltà, e non di rado vassalli, che si innalzarono fino a prendere il posto dei loro antichi signori, rendendo il rapporto signore vassallo abbastanza instabile. - La solidarietà familiare diventa un imperativo. Una famiglia di guerrieri non poteva più permettersi di dividere il patrimonio né tollerare che le donne sottraessero la loro parte. La donna divenne esclusa dai diritti ereditari e relegata a quella condizione socialmente inferiore che avrebbe mantenuto fino al XX secolo. PERIODI YOSHINO E MUROMACHI - Dal 1336 al 1392, molti conflitti furono provocati dalle rivalità dei due rami imperiali di Yoshino a Kyoto; l’interesse di molti era di impadronirsi di opportunità di perseguire interessi particolari con la forza delle armi solo apparentemente a favore di uno dei contendenti. - Go-Daigo morì nel 1339 ma la lotta continuò per ancora per mezzo secolo. Takauji, che visse fino al 1358 non riuscì mai a stabilizzare la situazione. Non ci riuscì nemmeno il figlio di Takauji, Yoshiakira, dopo che i partigiani di Yoshini riuscirono a impadronirsi di Kyoto dal 1353 e poi nel 1355. - Il terzo Shogun, Yoshimitsu, riuscì a stabilire il suo controllo militare e nel 1392 potè convincere il ramo meridionale a rientrare a KYoto, accettando la politica di avvicendamento al trono dei due rami imperiali. Gli Ashikaga non rispettarono il compromesso. IL governo Ashikaga che si stabilì dopo la riunificazione delle due corti imperiali è chiamato Shogunato Muromachi. CRESCITA ECONOMICA DEL GIAPPONE FEUDALE - Si trattò di un periodo di crescita rapida, come progressi tecnologici, anche nel settore dell’agricoltura. Il sistema feudale fu per l’economia un elemento di grande stimolo. - I signori locali, accrebbero considerevolmente le dimensioni delle unità economiche commerciali. Sotto questi signori feudali si svilupparono i Mercati, creando una nuova classe di commercianti. Questi sviluppi furono evidenti nei secoli XIV e XV. - La prova più evidente di questa espansione economica fu il graduale passaggio dal baratto all’uso della moneta nelle transazioni commerciali. Poiché non esisteva più una zecca nel X secolo, furono 10 costretti a importare monete dalla Cina dei Sung e poi dei Ming. Le monete d’oro e d’argento non furono coniate prima del XVI, ma l’economia monetaria era già così avanzata qualche secolo prima che la lettera di credito era diventata di uso comune per il trasferimenti di grosse somme di denaro. IL SISTEMA DEGLI ZA - La confusione politica e lo stato di guerra non contribuivano alla crescita del commercio; inoltre pesanti restrizioni erano poste su molte autorità feudali. - I mercanti medievali riuscirono a superare questi ostacoli formando associazioni col nome di za specializzati nella produzione e trasporto di merci come la carta, il sake, ecc. Il loro obiettivo era quello di ottenere i diritti di monopolio locale per la produzione e il trasporto di talune merce o per l’esercizio di determinate professioni, mediante il pagamento di una data somma. Gli za, che risalgono al XII secolo, stimolarono ulteriormente la crescita economica. LO SVILUPPO DELLE CITTÀ’ Il progresso economico del periodo Ashikaga aveva portato nel XV e XVI secolo allo sviluppo di molte città di cui una importante categoria facevano parte le città castello fondate dai capi militari agli inizi del XIV secolo per proteggere le loro basi; Rappresentavano degli ottimi punti strategici vicino al centro dei domini stessi, con una posizione favorevole. IL COMMERCIO OLTREMARE E LA PIRATERIA - Uno dei più chiari indici del rapido sviluppo dell’economia durante il periodo feudale fu l’aumento del commercio con l’estero. Alla fine del XI secolo le navi giapponesi avevano cominciato ad approdare alle coste coreane, ma nel XIII secolo i commercianti intensificarono le loro attività all’estero. - Le attività commerciali all’estero dei giapponesi si risolvevano in atti di pirateria Di conseguenza, se le autorità cinesi o coreane, non permettevano l’esercizio del commercio o se non si realizzavano guadagni previsti, i giapponesi, mettevano prontamente mano alle armi. - L’attività dei pirati diminuì gradualmente dopo il 1443, quando i coreani firmarono un trattato che prevedeva l’approdo di 50 navi mercantili l’anno. - Nel XIV secolo i commercianti-pirati cominciarono a operare lungo la costa cinese. Le razzie costrinsero il primo imperatore MIng a tentare di controllare il Giappone mediante il sistema del tributo. Relazioni tributarie arrivarono nel 1392 dopo la riunificazione dei due rami imperiali, tra Yung-lo, terzo imperatore Ming, e Yoshimitsu. - 1404: venne stipulato un accordo in base al quale i giapponesi avrebbero inviato in Cina una missione da due navi ogni dieci anni. - Il sistema dei contrassegni non corrispose alle aspettative degli Ashikaga né del resto quelle dei Ming. I Giapponesi inviarono tra il 1404 e il 1410 sei ambascerie invece dell’unica prevista. nel 1411, il successore di Yoshimitsu, Yoshimochi, denunciò l’accordo col pretesto nazionalistico che tali relazioni non erano gradite agli dei del Giappone. In seguito i Ming fecero altre concessioni, permettendo l’approdo di 3 navi ogni 10 anni. Nel 1432 si ripresero le attività commerciali. - Le spedizioni effettuate dopo il 1432 non potevano neppure dirsi ambascerie shogunali, in quanto alcune delle navi erano finanziate da monasteri, da famiglie feudali rivali o mercanti di Sakai. 11 - Il principale elemento di importazione erano le monete di rame cinesi. - Questo traffico di oggetti d’arte e di prodotti finemente lavorati ci fa pensare che il Giappone fosse riuscito alla fine del XV secolo a raggiungere il livello tecnologico della sua grande vicina continentale. GUERRA DELL’ONIN - Una disputa sorta a proposito dell’erede scelto dall’ottavo shogun, Yoshimasa, e una serie di lunghe lotte per la successione avevano avvelenato i rapporti tra gli Shiba e gli Hatakeyama, due delle famiglie in seno alle quali veniva scelto l’amministratore dello Shogun. La guerra dal “periodo annuo”, la guerra dell’Onin (1467) - Da ogni parte del Giappone i signori feudali si gettarono con accanimento nella mischia tentando di ottenere vantaggi locali a danno dei propri rivali. - Entrambi i capi della fazione morirono nel 1473 e la guerra giunse ad un punto morto concludendosi nel 1477, ma la zona era stata completamente devastata e lo shogunato aveva perduto la propria forza politica. - Dopo il 1467 il controllo dello shogun sul paese si ridusse rapidamente a un mito, vuoto quasi come il governo imperiale. I DAIMYO - Il declino del potere shogunale durante l’ultimo secolo del periodo Ashikaga fu il riflesso dell’ascesa dei signori locali, i quali a partire da questo momento, possono essere propriamente chiamati Daimyo. - I principali vassalli di un daimyo e i piccoli dipendenti ereditari costituivano a loro volta una distinta classe feudale; ma il daimyo, e gli era possibile, teneva saldamente in pugno entrambi gruppi. I daimyo più abili potevano essere considerati dei piccoli re. - Perdita della figura del Cavaliere (Tipico del sistema di Kamakura) e accrescimento del potere dei Daimyo. Nel XIV e XV grandi corpi di fanteria presero il posto dei cavalieri come fondamentale unità militare. - Acquisto di controllo da parte dei daimyo e assorbimento delle vecchie tenute private nei loro territori. - L’effettivo controllo di un signore sulle terre esistenti nella sua zona soltanto gradualmente si trasformò in una proprietà di fatto dell’intero territorio, che rimaneva però un feudo concesso dallo Shogun. - Analogamente i tributi imposti dal signore alle tenute della sua zona solo a poco a poco si mutarono in un sistema uniforme di tassazione mentre il controllo dell’intendente sulla tenuta che amministrava e gli shiki che gli derivavano dalla carica non si trasformarono lentamente in un sotto feudo concesso dal signore locale. - Dopo la guerra dell’Onin, le tenute scomparvero e si esaurì questa fonte di reddito per l’aristocrazia di Kyoto. 12 - Nobunaga non ebbe molto successo nel tentativo di costringere i grandi daimyo del giappone a riconoscere la sua signoria. Fu protetto dalla minaccia dei daimyo del Giappone orientale da un fedele alleato, Tokugawa Ieyasu (1542-1616). - In seguito Ieyasu consolidò il suo potere nella provincia di Mikawam annientando i seguaci locali della Vera Setta. HIDEYOSHI - Nel 1577 Nobunaga inviò il suo miglior generale, Hideyoshi, alla conquista dell’Honshu occidentale facendo lenti ma costanti progressi nella lotta contro la nuova e potente famiglia Mori. Soldato di umili origini nel 1586 adottò il cognome di Toyotomi. - Nel 1586 nobunaga venne assassinato a tradimento da uno dei suoi vassalli. Ritornato immediatamente dall’Ovest, Hideyoshi sconfisse il traditore, mentre quattro dei maggiori vassalli di Nobunaga si proclamavano tutori del nipote bambino di questi, designato a succedergli, tuttavia, in meno di un anno, Hideyoshi sconfisse il suo principale rivale e stabilì il suo controllo sul giappone centrale. - Hideyoshi continuò l’opera di unificazione già iniziata da Nobunaga. Nel 1585 i suoi eserciti distrussero la forza militare di numerosi monasteri a sud della regione della capitale e costrinse i più forti daimyo a sottomettersi. - 1586: Hideyoshi mosse un esercito contro gli Shimazu e li costrinse alla sottomissione permettendo loro, comunque, di mantenere la maggior parte dei domini. Dopo due secoli e mezzo di disintegrazione politica, l’intero giappone veniva infine riunificato sotto il controllo di una sola persona. - Nobunaga e Hideyoshi non vollero mai assumere il titolo di SHogun, ma tentarono di assumere il loro prestigio e di legittimare il loro potere mediante una stretta associazione con la corte imperiale. - Hideyoshi non fece alcun tentativo per ripristinare i vecchi organi della amministrazione civile né governare con il loro ausilio. Egli controllò il Giappone col vecchio sistema feudale del vassallaggio. La maggior parte del paese rimase nelle mani dei daimyo, autonomi ei loro domini e esenti anche dalle regolari tasse necessarie al mantenimento del governo centrale. - Hideyoshi fece coniare monete di rame, d’argento e d’oro, riordinò il sistema monetario; fissò nuove unità di misure agrarie e nuove aliquote fiscali, fece eseguire mappe castali in tutto il Giappone; controllò le relazioni con l’estero e i suoi decreti divennero l’unica legge del paese. Distribuì una specie di gabinetto composto da cinque membri, che possedevano feudi di media grandezza ed erano uomini degni di ogni fiducia. - Hideyoshi ristabilì le rigide divisioni di classe, poiché riteneva che uno dei modi per raggiungere la stabilità fosse di arrestare le rapide trasformazioni sociali che avevano avuto luogo nei decenni precedenti. - 1588: Hideyoshi inaugurò il suo programma, ordinando a tutti i contadini di consegnare le spade, facendo applicare le relative leggi con la massima severità in tutto il paese. (katana Gari). In questo modo ristabilì una netta ed evidente distinzione tra gli aristocratici, che portavano le armi, e i popolani che dovevano esserne privi. 15 - Dopo una benevolenza mostrata nei confronti dei missionari, nel 1587, ordinò improvvisamente che tutti i missionari venissero banditi dal Giappone e confiscò loro il sottofeudo di Nagasaki. Proibì ai vassalli di abbracciare il cristianesimo e di spingere con forza alla conversione le popolazioni dei loro domini. Sembra che questo mutamento di politica sia da attribuire al timore che il cristianesimo diventasse un fattore di disturbo nella società e una minaccia politica nazionale. - Dopo che il cristianesimo si diffuse nel Kyushu e a Kyoto, Hideyoshi capì che era ormai necessario mettere un freno alla crescita di questa pericolosa religione. Alla fine fu costretto a prendere provvedimenti più drastici. Nel 1597 decise di far rispettare il suo editto contro i missionari, crocifiggendone molti di loro, inclusi i giapponesi convertiti. - L’invasione della Corea intrapresa da Hideyoshi nel 1592 fu probabilmente motivata anche dal desiderio di pace interna, ma fu mossa soprattutto dalla sfrenata ambizione di Hideyoshi, che puntava anche alla grande Cina. - L’originaria forza di invasione era formata da nove eserciti con a capo Kato Kiyomasa e Konishi Yukinaga, che si divisero la gloria delle prime più facili vittorie. Furono i generali più influenti anche nella seconda invasione della Corea del 1597 che si concluse l’anno dopo con la morte di Hideyoshi, il quale non riuscì a realizzare nessuno degli obiettivi che si era proposto. - Dall’invasione, i giapponesi appresero dagli avversari coreani nozioni tecniche come la stampa e i vasai coreani prigionieri furono i fondatori delle più importanti tradizioni dell’arte della ceramica dei secoli seguenti. IEYASU FONDA LO SHOGUNATO TOKUGAWA - Nel 1595, Hideyoshi si era sbarazzato del figlio adottivo per favorire il suo figlio naturale, Hideyori. Poiché aveva solo 5 anni, cinque dei maggiori vassalli diventarono co-reggenti (Maeda del Kaga, Mori e Ukita, Uesugi, Tokugawa Ieyasu). Uesugi, sfidò apertamente Ieyasu, che all’inizio del 1600 marciò contro di lui. Prima dello scontro una coalizione di Daimyo scese in campo contro Ieyasu nella zona della capitale. Ieyasu invertì la marcia dirigendosi verso occidente e dopo scontri preliminari, i due eserciti si diedero battaglia a Sekigahara. Il Bakufu Tokugawa venne ufficialmente fondato nel 1603, cominciando a fondare un nuovo sistema di governo. - Poiché intendeva stabilire la situazione e ridare pace al paese, egli adottò la politica di Hideyoshi governando per mezzo del vecchio sistema dei Daimyo. Hideyoshi procurò che i suoi alleati e vecchi vassalli detenessero la maggior parte del potere. - Ieyasu decise di mantenere la capitale in quella che era la base orientale della sua forza, il vecchio villaggio di pescatori di Edo. - Il periodo Tokugawa viene anche chiamato periodo Edo, che in questo periodo crebbe intorno alla grande fortezza, che fu il primo nucleo della moderna metropoli di Tokyo. - Ieyasu dedicò gli anni che gli rimasero al rafforzamento del potere. Nel 1605 rinunciò al titolo di Shogun a favore del terzo figlio già adulto, Hidetada. Ieyasu comunque detenne il potere effettivo fino alla morte avvenuta nel 1616. Ieyasu si rendeva conto che la vittoria del 1600 non era ancora completa. Egli sapeva che che molti dei vassalli non erano legati a lui con vincoli di lealtà molto stabili e che il suo erede poteva diventare il simbolo di una eventuale opposizione ai tokugawa. 16 - La minaccia potenziale rappresentata dall’erede i Hideyoshi aveva cessato di esistere quando Ieyasu morì nel 1616 all’età di settantatre anni. RITORNO ALL’ISOLAMENTO - Ieyasu desiderava mantenere i contatti commerciali con l’estero, infatti non abrogò mai i decreti contro i missionari emanati da Hideyoshi, anzi si mostrò sempre con un atteggiamento amichevole e tollerante. - La situazione cambiò quando si accorse che poteva svolgere queste attività senza l’aiuto dei cristiani. Sia gli Olandesi che gli inglese stabilirono numerose missioni nell’Hirado ma nessuno dei due paesi protestanti aveva a quel tempo il minimo interesse per le attività missionarie. - Ieyasu mostrò verso i cristiani un atteggiamento sempre più diffidente. Gli spagnoli erano quelli più interessati all’attività missionaria, a compiere rilevamenti delle coste e a fare espellere gli olandesi. - Ieyasu arrivò alle conclusioni già tratte da Hideyoshi un quarto di secolo prima, il cristianesimo doveva essere contenuto a qualsiasi costo per la sicurezza del regime. - 1606: Ieyasu emanò gli editti contro i cristiani e li fece rispettare rigorosamente. Ordinò ai suoi vassalli cristiani di rinunciare alla loro fede, ordinò la chiusura delle chiese e delle istituzioni cristiane e nel 1614 tentò di deportare i missionari. Le persecuzioni divennero violente con il successore di Ieyasu, Hidetada, che era terrorizzato di una possibile conquista spagnola con l’aiuto dei cristiani giapponesi. - Il Cristianesimo riuscì a sopravvivere più a lungo a Nagasaki e nelle zone vicine. Nel 1637 i contadini ancora in parte cristiani della penisola di Shimabara insieme ad alcuni ronin si ribellarono alle autorità locali. - Hideyoshi e Ieyasu pur decisi a impedire lo sviluppo del cristianesimo non lasciarono che il problema religioso interferisse con il commercio con l’estero. Hidetada e il suo successore subordinarono definitivamente l’attività anticristiana e l’attività commerciale. - Dopo aver stabilito la sua supremazia in tutto il paese, Hideyoshi aveva tentato di controllare anche le attività dei giapponesi che commerciavano con l’estero, fornendo navi recanti il suo sigillo rosso; adottò la stessa politica Ieyasu. - Dopo la morte di Ieyasu questi provvedimenti commerciali, come quelli diretti all’eliminazione del cristianesimo divennero sempre più rigorosi. Nel 1616 le navi europee potevano ancora gettare l’ancora soltanto nei porti di Nagasaki e Hirado. Nel 1624 la paura spinse Hidetada a troncare ogni relazione con gli spagnoli. - Le più importanti limitazioni ai contatti con l’estero vennero sancite da una serie di leggi emanate tra il 1633 e il 1639. I mercanti cinesi poterono accedere unicamente a Nagasaki; fu proibito a tutti i giapponesi di recarsi all’estero o di fare ritorno se già si trovassero lì, per impedire che i cristiani e le loro idee penetrassero nel paese. - Nel 1639 i portoghesi furono espulsi. Nel 1641 gli olandesi vennero trasferiti nel porto di Nagasaki dove erano tenuti tutti quasi come prigionieri. In questo modo il Giappone cominciò a bloccare quasi tutti i canali di comunicazione con l’estero. 17
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