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Decadenza Spagna nel Seicento: Filippo III, Olivares, Guerra 30 Anni, Dispense di Letteratura Spagnola

Storia politicaStoria modernaStoria Economica

La situazione politica e economica in Spagna all'inizio del XVII secolo, con l'ascesa al trono di Filippo III e la pace con la Francia. Tuttavia, i ministri si occuparono solo del proprio arricchimento personale, causando una serie di operazioni disastrose come lo spostamento della capitale e la guerra dei 30 anni. La classe sociale più colpita fu quella dei contadini e della gente umile, che soffrirono di cattivi raccolti, guerre e tasse. La Spagna, che avrebbe dovuto beneficiare delle materie prime e prodotti del Nuovo Mondo, invece si trovò in una crisi economica e politica dovuta all'incapacità di sfruttare i mezzi di produzione e fare capitalisti.

Cosa imparerai

  • Come i ministri di Filippo III contribuirono alla decadenza economica e politica della Spagna?
  • Come la guerra dei 30 anni influenzò la Spagna?
  • Come la crisi economica e politica della Spagna si risolse?

Tipologia: Dispense

2019/2020

Caricato il 16/11/2021

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4.2

(15)

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Scarica Decadenza Spagna nel Seicento: Filippo III, Olivares, Guerra 30 Anni e più Dispense in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! Il 17 secolo si apre con due avvenimenti importanti: l'ascesa al trono di Filippo III (erede di Filippo II) e la pace con la Francia (i due stati erano stati acerrimi nemici). Filippo Ill è un re dalla debole personalità che lascia il governo nelle mani dei suoi ministri, i cosiddetti “privados”, tra cui il Duca di Lerma e Il duca di Uceda. In realtà questi ministri si preoccuparono solo del proprio arricchimento personale, infatti si impegnarono solamente in una serie di operazioni come per esempio lo spostamento della capitale da Madrid a Valledolid, che causò una destabilizzazione della monarchia (poi la capitale tornò a Madrid, quindi fu una cosa inutile). Inoltre ci furono anche delle ripetute crisi monetarie a partire dal 1567, poi nel 1573 e infine nel 1596 che produssero il definitivo collasso dell'attività manifatturiera castigliana. Quindi, invece che cercare delle strategie per migliorare la condizione economica del paese, questa situazione fece sì che si verificò una diminuzione della capacità produttiva, si persero una serie di mercati a favore degli olandesi, degli inglesi e dei francesi. La classe sociale che più soffrì questa situazione fu quella dei contadini e la gente umile: i raccolti non buoni, le guerre, le eccessive tasse che dovevano pagare allo stato (con poi Duca di Olivares), portarono ad uno spopolamento delle campagne ed un riversamento nelle città nella speranza di trovare lavoro (soprattutto Madrid e Siviglia). Inoltre a causa di una serie di pestilenze, per la fame (assenza di entrate) e per la delinquenza (si fa di tutto per vivere) si verificò un calo demografico del 25%. Paradossalmente tutto ciò si produsse nella nazione che avrebbe dovuto beneficiare in maniera positiva delle materie prime ed i prodotti del nuovo mondo, che spesso i galeoni spagnoli portarono in patria. Le cause della decaduta della Spagna di questi anni sono cause ed effetti nella crisi generale di quello che fu l'imperialismo spagnolo: incapacità al capitalismo. Gli spagnoli non seppero sfruttare i mezzi di produzione di cui godevano, non seppero fare i capitalisti e questo consacrò la Spagna all'inefficienza. Nel 1618 comincia la guerra dei 30 anni, con la quale la dinastia degli Asburgo (si ricordi Carlo V, nipote dei re cattolici, che aveva il doppio titoli) pretende di mantenere il controllo egemonico del papato e dell'impero di fronte agli stati che difendevano una politica di sovranità nazionale, cioè una propria indipendenza (quindi anche lo stato pontificio). Nel 1621 Filippo IV succede a Filippo III e per rilanciare la politica interventista della Spagna in Europa, cioè per far in modo che la Spagna possa tornare al centro dei giochi economici europei, si serve di un nuovo ministro, chiamato Il Duca di Olivares. Quest'ultimo programma una politica tributaria, cioè aumenta le tasse ed i tributi. A ciò si aggiunge una nuova bancarotta statale nel 1627, altre pestilenze (1629) che provano ancora di più l'economia. Nel 1630 mentre si riduce l'esportazione dei manufatti verso l'America perché la Spagna produce poco (la quale ha anche altre vie di rifornimento come la Francia, l'Inghilterra e l'Olanda), anche le importazioni dall’America si vanno esaurendo. Nel 1640 poi, la Catalogna e il Portogallo (annesso alla Spagna con il matrimonio di Carlo V con Isabella di Portogallo) si ribellano, si aggiungano le ribellioni dell’Andalucia, di Navarra, di Valencia a causa della dura politica di Olivares, che nel 1643 viene mandato via ormai impopolare. Nel frattempo in Europa, la Francia ha come capo Richelieu, nemico diretto di Olivares [quest'ultimo non riuscì a portare avanti le iniziative che miravano all’espansione della Spagna, e soprattutto a sconfiggere la Francia anche a causa di Richelieu che si rivelò uno stratega più furbo di Olivares], mentre in Inghilterra vi è la rivoluzione puritana portata avanti da Cromwell, che si impadronisce del potere e fa prigioniero re Carlo | (successore di Elisabetta). Questa ondata di ribellioni europee si conoscevano, e non facevano altro che fomentare gli animi; è anche per questo che in spagna c'è la ribellione [in questi anni il potere dei ministri delle varie potenze si dimostra più forte di quelli che erano i re legittimi]. Nel 1647 vi è un’altra bancarotta in Spagna e l’anno seguente, nel 1648 viene sancita la pace di Westfalia che segna anche la fine dell’egemonia della nazione. A questo punto la politica europea si avvia verso un equilibrio con il predominio francese con Luigi XIV (re sole -> possedimenti talmente estesi che non calava mai il sole); l'Olanda sarà indipendente. I possedimenti americani appariranno invece sempre più svincolati dall'influenza economica spagnola. Ci saranno nuove epidemie nel 1650 e nel 1652 termina la guerra con la Catalogna (il Portogallo torna ad essere indipendente) che otterrà di conservare i propri ordinamenti e privilegi; quindi la Catalogna rimane possedimento della Spagna ma con privilegi ed ordinamenti interi propri che non obbediscono ad una struttura ed un potere sovranazionale. Altre bancarotte si susseguono; nel 1659 con il trattato dei Pirenei, la Francia si annette la Catalogna del nord. La decadenza economica e politica spagnola è ormai inarrestabile soprattutto quando anche Filippo IV muore nel 1665 e la regina Marianna d'Austria (madre di Filippo IV), deve assumere la reggenza per il figlio minore Carlo Il (che ha appena quattro anni, fratello di Filippo IV). Carlo Il sarà un bambino malaticcio e cagionevole, sempre soggetto a febbri ricorrenti, per cui ne verrà fuori una questione di successione, che diverrà il crucio della diplomazia intercontinentale. [Carlo Il morirà giovane e senza eredi; per questo motivo designerà come nuovo re Filippo d'Angiò, nipote del re Sole di Francia. Gettando quindi i semi di un'interminabile guerra d'indipendenza perché agli spagnoli non stava bene che un re francese stesse sul trono.] Nel 1667 la Spagna riconosce l’indipendenza al Portogallo (anche se già lo era diventato nel 40’ ma la Spagna in virtù della sua mania di dominio fa fatica a riconoscerlo). Si vedrà immischiata in un'ulteriore guerra con la Francia e che finirà con la sconfitta della Spagna nel 1678. Siamo difronte ad un quadro frammentario e scosso, in cui dominano lo spopolamento, l’impoverimento, il mancato sfruttamento dei metalli preziosi americani.. tutto ciò porterà la Spagna ad un definitivo collasso. Solo nel 1680 si assiste ad una lenta crescita demografica (soprattutto in periferia) e una lenta ripresa, questo è dovuto alla fine delle spese belliche che producono una diminuzione dei prezzi ed una rivalutazione della moneta; ci saranno altri squilibri dovuti alla dislocazione geografica della forza economica (in Catalogna e nei paesi bassi) e la centralizzazione del potere politico a Madrid [ Barcellona e quindi la Catalogna essendo più ricche di Madrid e trascinando un po' tutto il paese, non volevano sottostare ad una regione più povera di loro stesse= scompenso che si fa sentire tutt'oggi]. Inoltre è necessario sottolineare come la grande fioritura letteraria dei secoli d'oro si produca nei momenti di più grande crisi economica e politica della Spagna e decada poi dal 1680 in poi, cioè quando avviene la lenta ripresa; sembra quasi un paradosso che il siglo de oro coincida con la decadenza politica di un paese; di solito infatti quando un paese decade politicamente parlando, c'è un imbarbarimento degli usi e dei costumi culturali. In Spagna avviene proprio il contrario, infatti la cultura del secolo successivo non sarà paragonabile a quella del siglo de oro per bellezza ed importanza. La guerra di indipendenza scoppia a Madrid il 2 maggio del 1808: il popolo spagnolo, acceso dal sentimento tipico dei patrioti, combatte in nome della monarchia borbonica (Carlo V e Ferdinando 7, che avevano abdicato ed erano fuggiti).
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