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Le cause della prima guerra mondiale: cause politiche e economiche, Appunti di Storia Economica

Storia del XX secoloStoria InternazionaleStoria EconomicaStoria della prima guerra mondiale

Le cause politiche e economiche che hanno portato alla prima guerra mondiale. Le principali cause di conflitto si verificarono tra Francia e Italia per la Tunisia, Francia e Gran Bretagna per il Sudan, Italia e Turchia per la Libia, e Germania, Francia e Spagna per il Marocco. Inoltre, l'opposizione francese e britannica all'espansione economica tedesca in Medio Oriente era di grande rilevanza. anche delle conseguenze della guerra, tra cui la crescente instabilità sociale e economica, la crescita esplosiva del debito interno e il ritorno al sistema monetario aureo.

Cosa imparerai

  • Quali furono le conseguenze del trattato di Versailles e delle riparazioni chieste ai paesi sconfitti?
  • Quali furono le principali cause di scontro tra le nazioni europee durante la prima guerra mondiale?
  • Quali furono i costi umani e sociali della prima guerra mondiale?

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 18/06/2018

carlotta_rondoni
carlotta_rondoni 🇮🇹

4.5

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Scarica Le cause della prima guerra mondiale: cause politiche e economiche e più Appunti in PDF di Storia Economica solo su Docsity! LA PRIMA GUERRA MONDIALE E L’ESPANSIONE DEGLI ANNI 20: la prima guerra mondiale rappresentò una decisa rottura degli equilibri dell’evoluzione sociale ed economica del mondo. Le sue conseguenze segnarono tutto il ventesimo secolo. Uno dei fatti più trascendenti associati alla guerra fu l’instaurazione in Russia di un regime comunista basato su un sistema di pianificazione centralizzata. La prima guerra mondiale è un passaggio importante sia dal punto di vista politico economico . si tratta di una guerra tra grandi imperi che prevalentemente si svolge in Europa . l’Inghilterra poi espanderà la guerra alle colonie , al Canada , all’Asia eccc . SCONVOLGE L’EQUILIBRIO instaurato dopo la riv. industriale . Si spacca l’impero ottomano e nasce la questione del medio-oriente con conseguenze immediate e altre di lungo periodo (URSS) L’altro grande cambiamento della 1 guerra mondiale è l ‘impero zarista e la nascita dell’unione sovietica sul modello marxista senza proprietà privata che ha creato una certa rivalità tra Russia e l’occidente. le cause del conflitto e i costi umani e sociali: le cause della guerra furono politiche ed economiche. mercati di sbocco (aumento produzione e produttività) → colonie ,ascesa Germania → minaccia per il predominio economico britannico ,disgregazione Impero turco → instabilità ,conflittualità interna tra popoli dominanti ed assoggettati (imperi tedesco, austriaco, russo e turco) La guerra franco-prussiana del 1870-1871 aveva lasciato aperti i punti di confronto tra le potenze centrali europee. Il periodo che seguì fu segnato da: 1 importante rafforzamento degli eserciti, 2 aumento della loro capacità distruttiva grazie all’applicazione di innovazioni tecnologiche(navi da guerra, carri armati, artiglieria più potenti e resistenti , aerei , gas letali). Questi decenni videro lo scoppio di diverse guerre locali e di shock coloniali che portarono alla formazione delle diverse alleanze e rivalità che si sarebbero scontrate successivamente durante il conflitto mondiale. I punti principali del conflitto furono: 1 OCCUPAZIONE DEGLI ULTIMI SPAZI COLONIALI 2 FORMAZIONE DI AREE DI RILEVANZA ECONOMICA (nelle colonie o in zone dall’economia arretrata). I principali shock presero luogo tra Francia e Italia per la Tunisia , Francia e Gran Bretagna per il Sudan ma il più importanti furono tra Italia e Turchia per la Libia e tra Germania,Francia e Spagna per il Marocco. Di grande rilevanza era anche l’opposizione francese e britannica all’espansione economica della Germania in Medio oriente. In Europa i problemi più gravi furono provocati dagli scontri tra l’impero tedesco, austriaco, turco e all’interno di ciascuno di essi gli scontri numerosi tra popolo dominante e quello assoggettato. le cause principale di questi scontri furono: 1 la distribuzione dei territori che l’impero turco andava perdendo di fronte al desiderio dei territori ad esso interni di diventare indipendenti 2 le rivendicazioni degli stati europei sui territori perduti i precedenza che creavano un clima di instabilità (Francia rivendicava sui territori di Alsazia e Lorena). Dal punto di vista economico l’aumento della produzione e della produttività provocò una lotta per la conquista dei mercati mondiali. Lo scontro principale si verificò per la crescente minaccia che i prodotti tedeschi rappresentavano per la supremazia consolidata inglese. La Germania credeva che il suo sviluppo economico fosse ostacolato da Francia e Germania che impedivano la distribuzione dei prodotti tedeschi nei paesi da essi controllati. Tali rivalità portarono alla formazioni di due gruppi che entrarono in conflitto : triplice alleanza formata dagli imperi centrali (tedesco e austriaco e inizialmente la partecipazione dell’Italia) che ebbero l’aiuto di Turchia e Bulgaria. triplice intesa (Inghilterra, Francia,Russia , che fu rafforzata all’ultimo dall’Italia) a tale alleanza aderirono anche altri stati come Grecia, Portogallo e Giappone che ambiva a conquistare i possedimenti tedeschi nel pacifico. Questo blocco poté contare sull’aiuto militare ed economico degli USA. La prima guerra mondiale fu diversa dalle guerre precedenti per diverse ragioni: 1 costi economici molto più elevati a causa dell’applicazione delle nuove tecnologie negli strumenti bellici , aumentano il costo economico della guerra e il suo potere distruttivo - 4 anni, 65 milioni di soldati, 8 milioni di morti, 7 milioni di invalidi (oltre alle vittime civili) 2 intervento del governo nell’economia per aumentare la produzione di armi e per controllare il commercio e i prezzi a causa dei problemi di fornitura civile e militare. Declino relativo Europa . La partecipazione europea alla produzione mondiale tra il 1913 e il 1923 passa dal 43 al 34% la guerra terminò più per il collasso economico e sociale dei belligeranti che per la vittoria militare, l’idea era quella di una guerra breve che avrebbe portato ad un ridisegno dei confini . è una grande guerra di tecnologia e logoramento non previsto . si passa ad eserciti enormi , milioni di morti , di invalidi e di vittime civili ( sterminio degli armeni ) . la volontà di sistemare i problemi interni e lo sconvolgimento delle relazioni commerciali portano ad un quadro in cui il complesso economico viene modificato radicalmente . avere milioni di uomini al fronte significa nutrire e armare continuamente tali uomini . serve una macchina organizzativa che ha costi incredibili . lo stato quindi domanda e paga senza guardare ai prezzi e le imprese fanno così affari d’oro . compare il carro armato , i dirigibili portando ad un cambiamento positivo nell’assetto tecnologico . la guerra porta a numeri e costi umani enormi. l’Europa perde 10 punti di partecipazione al commercio mondiale . il vantaggio lo hanno i paesi extraeuropei che non essendo protagonisti diretti della guerra si trasformano in fornitori dei paesi protagonisti ( usa, Canada , Australia). il conflitto porta ad un malessere sociale , il costo umano ed economico della guerra è sostenuto da contadini e operai ( distribuzione della terra post disfatta di Caporetto) . la guerra lascia sul campo una questione finanziaria complessa poiché i paesi belligeranti europei ( Francia , Inghilterra , Germania) spendono molto di più di quello che incassano . nel 1917 (anno di Caporetto ) il governo italiano spende 100 e incassa circa 35 e fa promesse di miglioramento (morale delle truppe) non vengono mantenute La smobilitazione delle truppe e riconversione produttiva generano una forte disoccupazione esplosione dei debiti pubblici ed espansione monetaria —> costo del conflitto si spende più di ciò che si incassa, .la soluzione è il debito estero così l’Italia chiede denaro in prestito agli USA ,Francia , Inghilterra . La Germania stampa più carta generando inflazione..Ad essa si aggiungono il problema del pagamento dei debiti di guerra (verso USA e GB) e quello delle riparazioni chieste ai paesi sconfitti (trattato di Versailles, iper inflazione tedesca) → accrescono l'instabilità Il primo crollo si verificò in Russia a causa dello scoppio della rivoluzione che aveva fatto nascere ideologia nazionaliste, rovesciato lo zar e costretto l’impero tedesco e austriaco a richiedere accordi di pace. Tutti i contendenti erano entrati in guerra con l’idea che lo scontro sarebbe stato breve i danni limitati ma in realtà si verificò il contrario. Le conseguenze furono numerose: Per la scuola di deficit di bilancio ,la causa principale dell’inflazione stava nella mancanza di volontà del governo e nel difetto di consenso sociale nel pareggiare il bilancio, aumentando le imposte o diminuendo le spese. Il deficit di bilancio era coperto con prestiti della banca centrale a governo tramite emissione di biglietti che provocavano inflazione all’interno e la caduta del tasso di cambio all’esterno ai quali si aggiungeva la fuga di capitali e l’aumento della velocità di circolazione della moneta. La mancanza di volontà dei governi tedeschi di ridurre il deficit di bilancio era legata al problema delle riparazioni: la Germania aveva bisogno di recuperare i beni consegnati in natura per le riparazioni e di migliorare il livello di vita sociale gravemente danneggiato dalla guerra. I governi tedeschi, differirono per quanto poterono il pagamento delle riparazioni fino al punto che gli alleati occuparono gran parte del territorio tedesco (occupazione del distretto minerario della Ruhr con l’obbiettivo da parte di Francia e Belgio di essere pagati con il carbone)la resistenza tedesca e l’intervento inglese e americano portarono alla ritirata e alla nascita di un compromesso che consentisse alla Germania di pagare a condizioni più favorevoli. Nacque cosi il PIANO DAWES che cercava di risolvere il problema dell’iper-inflazione e al tempo stesso di assicurare il pagamento di una parte delle riparazioni. La stabilizzazione monetaria era cominciata prima quando le autorità tedesche fissarono il tasso di cambio del marco e decisero di cessare di chiedere credito alla banca centrale. L’effetto di queste misure fu immediato: l’inflazione si fermò e il deficit dello stato si ridusse. Il piano Dawes(1924) garantì il pareggio di bilancio e lo stop dell’emissione di biglietti portando ad un equilibrio nella quotazione internazionale del marco. Il piano fissò una notevole riduzione nei pagamenti annuali per le riparazioni annuali e favorì la concessione di un prestito internazionale al governo tedesco per garantirne l’esecuzione. Il ritorno al gold standard si fece con una nuova moneta il reich-mark con lo stesso valore del marco- oro. In questo modo la Germania fu uno die primi paesi a ritornare al sistema monetario aureo. L’inflazione aveva portato ad una completa redistribuzione del reddito e della ricchezza a danno dei risparmiatori e dei pensionati. Si produsse un afflusso di credito esterno privato che permise la ripresa economica. L’opzione britannica e quella francese: ortodossia o svalutazione il governo e il parlamento britannico non dubitavano della necessità di tornare al sistema aureo: gli statisti e finanzieri britannici avevano come proprietà principale il recupero del ruolo di Londra quale centro economico internazionale e pensavano che questo fosse possibile solo se la sterlina avesse riconquistato il valore dell’anteguerra (segno della solidità finanziaria della piazza londinese). Tornare alla parità aurea richiedeva : 1 ridurre la circolazione monetaria 2 deflazione fino al recuperare il valore in oro che la moneta aveva prima del conflitto 3 tagliare il credito concesso sia allo stato che ai privati durante la guerra. Il governo adottò una severa politica di aumento delle imposte con diminuzione delle spese per destinare il surplus alla cancellazione dei debiti. La banca d’Inghilterra indurì le condizioni di credito ai privati aumentando i tassi d’interesse. la restrizione generale ebbe come effetti : CADUTA DEGLI INVESTIMENTI e AUMENTO DELLA DISOCCUPAZIONE. La sterlina raggiunse il suo valore pre bellico nel 1925 momento in cui il governo ristabilì l convertibilità dei biglietti in oro. Il ritorno al sistema aureo non portò al recupero della supremazia finanziaria di Londra( già passata a New York come Keynes aveva previsto). La restaurazione monetaria fu molto costosa per l’economia britannica—> le esportazioni diminuirono mettendo in difficoltà le industrie o provocandone il fallimento. L’aumento dei tassi d’interesse e la deflazione paralizzarono gli investimenti. L’economia si bloccò e l’incremento della disoccupazione portò ad un grave disagio sociale. La politica monetaria francese aveva come obbiettivo quello di tornare alla moneta aurea. La situazione politico- economia aveva portato la politica monetaria ad avere un ruolo secondario. La quantità di moneta circolante era aumentata di molto e lo Stato era indebitato con la Banca di Francia e altri paesi. Il nord francese ormai distrutto necessitava di essere ricostruito. l’opinione pubblica reclamava una rapida costruzione tramite i pagamenti tedeschi, questi non arrivarono. Di fronte a ciò si decise di continuare ad aumentare il credito ed ad emettere biglietti generando inflazione. La disponibilità di credito permise di recuperare e migliorare il tessuto industriale, l’inflazione che aveva creato tassi d’interesse bassi e a volte negativi incitando gli industriali a ricorrere il mercato finanziario. Il franco poteva tornare al gold standard solo con una parità che riflettesse la nuova relazione tra moneta in circolazione e le riserve che dovevano risponderne. nacque il franco Poincaré, la sottovalutazione del franco produsse un aumento dell’esportazione e la comparsa del surplus nella bilancia commerciale. La sterlina svalutata portò oro nelle casse della banca francese che si caratterizzò per una politica di sterilizzazione. la seconda metà degli anni 20 fu caratterizzata da politiche monetarie restrittive per salvaguardare il gold standard. tra le conseguenze del conflitto vi furono anche: 1 lo spostamento del centro finanziario a Wall street 2 grande concentrazione di oro negli USA e in Francia i quali preferirono tesaurizzare l’oro in modo tale da impedire l’aumento dei prezzi e per recuperare l’equilibrio. 3 crescita delle relazioni commerciali e diminuzione d’oro in circolazione causata dall’accumulazione e alla sterilizzazione permise di aumentare la quantità di moneta disponibile con la stessa base d’oro ma portò anche ad un sistema finanziario debole che dipendeva dalle decisioni di pochi paesi che non cooperavano tra loro . la politica monetaria era diventata uno strumento di potere. crescita economica degli anni 20: malgrado le difficoltà della ricostruzione europea post guerra e di quelle causa da problemi monetari, gli anni 20 nell’insieme furono anni di crescita squilibrata in un quadro politico ed economico instabile. Durante il conflitto, la crescita si concentrò nei paesi neutrali o belligeranti non europei che beneficiarono 1 della domanda dei paesi in conflitto 2 dei mercati che questi ultimi avevano smesso di fornire. finito lo scontro armato la crescita divenne generale seppur vi fossero differenti politiche monetarie. Se si focalizza la crescita sulla produttività la crescita degli anni venti risulta maggiore rispetto al periodo ante guerra grazie alla riduzione generalizzata delle ore lavorative (ridotte a 8 ore lavorative). L’aumento della produttività fu destinato al miglioramento delle condizioni lavorative, l’aumento della produttività fu la conseguenza dell’introduzione di innovazioni tecniche (seconda riv. tecnologica fattore decisivo per la crescita economica tra le due guerre), La ricerca e la produzione di massa avevano consentito miglioramenti nei processi di produzione e la ricostruzione fu possibile grazie alla tecnologia più moderna. i due settori più importanti della crescita degli anni 20 furono l ‘elettricità e i veicoli a motori. il miglioramento nella produzione di elettricità fu dato dalla diminuzione di consumo di carbone per ottenere energia rendendola sempre più economica. la produzione di motori a combustione facilitò e rese più economici i trasporti e le comunicazioni. L’elettricità e il trasporto economico furono cambiamenti che favorirono 1 la meccanizzazione 2 profitto delle imprese 3 riduzione dei prezzi che portò all’aumento di domanda. Importante è anche la diffusione di beni durevoli sopratutto legati all’elettricità. Altro campo in crescita fu l’industria chimica grazie ai coloranti artificiali, prodotti farmaceutici e sementi e concimi. Per quanto riguarda l’agricoltura l’incremento della domanda e le difficoltà di trasporto durante la guerra costrinsero i diversi a pesi a cercare l’autosufficienza. I prezzi dei prodotti agricoli salivano e stimolavano l’investimento che si tradusse in : 1 ampliamento della superficie coltivata 2 tecniche a maggior intensità di capitale( più fertilizzanti, più macchinari). L’aspetto più importante fu la diffusione del trattore e delle mietitrebbiatrici che rivoluzionarono l’agricoltura. Crebbe sia la produzione(terre coltivate) che la produttività(macchinari) per cui i costi unitari diminuirono. Questo calo va attribuito anche alla caduta di domanda. Il fine ultimo degli sforzi compiuti per ritornare al sistema aureo era il recupero del ritmo di espansione del commercio mondiale. La ripresa del commercio fu lenta. Dal punto di vista territoriale il fattore più rilevante fu la riduzione della quota europea sui traffici internazionali. La prima difficoltà per tornare ai modelli commerciali anteguerra furono i cambiamenti durante il conflitto: i paesi meno coinvolti occuparono i mercati che gli europei non erano più capaci di rifornire ( usa e Giappone). I paesi europei più colpiti furono Germania per l’iper-inflazione e la Gran Bretagna per la politica deflazionistica. L’industrializzazione di molti paesi periferici determinò una diminuzione del commercio dal momento che i diversi paesi tendevano a trasformare le proprie materie prime senza ricorrere ad esportazioni. Alcune innovazioni tecniche contribuirono alla riduzione degli scambi ma il fattore che più contribuì fu l’adozione di politiche commerciali restrittive. Molti paesi ritardarono lo smantellamento delle politiche imposte durante il conflitto e successivamente elevarono i dazi creando una specie di blocco economico. Il protezionismo già presente prima della guerra venne rafforzato per: 1 difesa delle proprie produzioni dalla concorrenza internazionale (sempre più forte dopo il progresso tecnico e dai trasporti meno cari) 2 nazionalismo economico(difendeva l’industrializzazione di ogni paese come forma di sviluppo e di riduzione della dipendenza dall’estero). Le restrizioni commerciali stimolarono la delocalizzazione della produzione (imprese come la Ford trasferirono le proprie fabbriche in altri paesi) a causa della difficoltà che le barriere tariffarie creavano—> politica di apertura di fabbriche o di imprese. caduta dei prezzi agricoli e indebitamento, la fragilità dell’equilibrio economico internazionali: Dopo la prima guerra mondiale la produzione del settore primario continuava ad essere importante. Tra il 1913 e il 1929 i prodotti primario subirono una diminuzione dei prezzi, la loro flessione comportò una riduzione della capacità d’acquisto dei produttori, in quanto la caduta dei prezzi coincise con uno sforzo all’investimento in ambito agrario. I miglioramenti della produttività contribuirono all’eccesso di offerta subito dopo la fine della guerra. Gli agricoltori avevano fatto investimenti contando sulla stabilità dei prezzi e la caduta dei ricavi creò gravi difficoltà incrementate anche dall’aumento dei prezzi dei loro input come quello dei concimi. I paesi esportatori dei prodotti agricoli offrirono sussidi alle esportazioni ,accumulando le scorte e diminuendo la produzione di fronte alla riduzione di domanda e dei prezzi. L’equilibrio delle bilance dei pagamenti di questi paesi avveniva tramite la negoziazione di crediti esteri. La situazione dei mercati tendeva sempre più all’instabilità portava ad un aumento del deficit esterno, era quindi necessario rinnovare e ampliare i finanziamenti. L’eccesso di
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