Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Storia ed estetica del cinema, Appunti di Storia Del Cinema

Appunti delle lezioni, integrati con i manuali, di storia ed estetica del cinema del prof. Ghislotti. Argomenti: Nascita e sviluppo del cinema; il cinema e le diverse correnti europee; analisi di 10 film per l’esame (metropolis, ladri di biciclette, Pulp fiction, city lights, singing in the rain, ombre rosse, otto e mezzo, 2001 odissea nello spazio, notorious e la grande illusione) + glossario con i termini utili per l’esame.

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 19/04/2021

ludovicadecio
ludovicadecio 🇮🇹

4 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Storia ed estetica del cinema e più Appunti in PDF di Storia Del Cinema solo su Docsity! STORIA ED ESTETICA DEL CINEMA LA NASCITA DEL CINEMA 1894/1895 -> in America si festeggia Edison che ha creato il chinetoscopio, mentre in Francia c’è la prima proiezione dei fratelli Lumiere. La data di nascita del cinema è 28/12/1895, a New York. Nasce quindi la fotografia in movimento. Nel 1830 George Sadoul fu uno dei primi storici del cinema. Lui esplora gli antenati del cinema grazie allo studio degli strumenti come la cinepresa. Il cinema è stata la prima arte dotata di una data di nascita e la forma di divertimento popolare che ha dato vita ad una nuova specie umana -> homo cinematographicus. I fornitori americani danno film che bisogna doppiare e successivamente crearne altre copie, quindi a volte per avere un maggior guadagno adattano il titolo che fa testo però rimane il titolo originale. I primi che assistono alla prima rappresentazione cinematografica ne parlano come un’esperienza meravigliosa. Come nasce il cinema: con questo termine si intende la storia dei film prodotti come prodotto artistico e commerciale: - invenzione di una tecnologia -> cinematografia - nascono le grandi case di produzione - staccandosi dalle case di produzione si creano le compagnie cinematografiche Una delle prime compagnie è la United Artist che è stata creata dalle grandi industrie di produzione e le case impongono il budget, il cast e la tipologia del linguaggio. CAPOLAVORI DEL CINEMA MONDIALE Gran parte della produzione cinematografica è statunitense. L’origine del cinema si può ritrovare in Europa con i fratelli Lumière, prima proiezione a caffè de Paris in Boulevard des Capucines nel 1895 e in America invece con Thomas Edison nel 1894. I FRATELLI LUMIÈRE Il padre di Auguste Lumière e il fratello Louis scoprì una formula che permetteva una certa rapidità nel fare la fotografia, i figli iniziando quindi a sperimentare la fotografia animata. Auguste è quello attento alla gestione, mentre Louis è il fotografo. I fratelli perfezionano una tecnologia in grado di fare fotografia con l’intento dell’intrattenimento. I Lumière propongono quindi nel dicembre del 1895 la visione in sale con schermo. Lo strumento utilizzato per la produzione è il Cinematografo, ossia un termine coniato dai Lumiere stessi ed è una macchina capace di registrare il movimento. Deriva dal meccanismo della vecchia camera oscura/chiara durante il periodo del pre-cinema. La data di nascita del cinema corrisponde la prima volta che viene utilizzato questo strumento. Il cinematografo si inserisce naturalmente nel contesto della città tanto da diventare un bene di prima necessità. Inoltre esso è stato creato per tutti e le rappresentazioni avvenivano nelle fiere e nei teatri nelle sale come Lux, Capitol, Eden; tali sale prendono il nome dai Lumière o dai riferimenti alla cultura francese. Il cinematografo è uno strumento per la conoscenza della realtà e l’esplorazione di ciò che sfugge alla vista. Per registrare con il cinematografo bisogna far scorrere la pellicola attraverso l’uso di una manovella che con un processo di aperture/chiusure cattura il movimento in foto. Cinematografo pare una scatoletta in legno, camera oscura e completamente impermeabile alla luce. L’obiettivo veniva coperto e poi scoperto. Il rullino durava circa 1 minuto muovendo la manovella a 16 fotogrammi al secondo. L’invenzione francese porta in sè tre elementi: cinepresa, sviluppatrice e proiettore. Le produzioni all’inizio erano limitate e film brevi perché permetteva di affrontare i costi con leggerezza. I meccanismi che catturano il movimento sono: - meccanismo di sintesi -> cattura il movimento apparente - meccanismo di analisi -> i fotogrammi sono divisi ma l’occhio non li scandisce perché in rapida sequenza, si ha cosi l’effetto del movimento. I lumière pochi anni dopo l’invenzione avevano decine di operatori e facevano vedere i filmati ai pubblici delle città e quindi bisognava fare molte copie e avere molto pellicola e si mandavano a Lione le pellicole. La geografia dell’epoca viene presa anche dal pubblico cinematografico grazie alle vedute nel senso che la presa veniva posta in una posizione particolare e il soggetto ripreso era particolare e facilmente riconoscibile e si faceva una copia per far si che tutti li vedessero. Solo chi stava bene economicamente poteva viaggiare gli altri vedevano il mondo attraverso la fotografia. Lione diventa quindi il principale centro di distribuzione dei brevi film, perché i Lumiere noleggiano la cinepresa agli agenti che girano il mondo e spediscono i filmati a Lione. I film creati dai Lumière erano fotografie animate, infatti la ripresa era soltanto ottica e non acustica. Alla fine del 1895 fanno una proiezione pubblica a Parigi, Gran Cafè di Parigi, dove mostrano alcuni dei filmati da loro creati, durava 25 minuti e vennero proiettati circa 10 film. Louis stava attento alle inquadrature, alla luce, alle ombre... Grazie ai fratelli Lumière le società francesi conquistarono il primo posto nei mercati mondiali cinematografici. CINEMA DELLE ORIGINI L’inquadratura era fissa e la ripresa di tipo teatrale. La macchina da ripresa infatti è fissa davanti a tutta la scena. All’epoca si poteva filmare solo all’esterno e non all’interno perché non c’era abbastanza luce. Primo piano era dal busto in su. I primi film venivano registrati all’aria aperta ed è per questo che era necessaria molta luce per imprimere la pellicola-> infatti il cinema ad Hollywood perché la California ha molta luce durante il giorno. A differenza di New York Los Angeles aveva un clima propizio per le riprese cinematografiche e quindi la produzione cinematografica si sposta da New York a Los Angeles. La pellicola per essere impressionata aveva bisogno di moltissima luce. La scelta di spostarsi da New York a Los Angeles è favorita dal fatto che l’insolazione media è più lunga, più giornate di sole e più tempo di luce per fare le riprese. Il cinema offriva uno spettacolo visivo economico. PRESUPPOSTI PER LA CREAZIONE DEL CINEMA: • L’occhio umano riesce a capire una serie di immagini diverse tra loro una velocità di 16 immagini al secondo, questo è un principio importante per il cinema • La capacità di proiettare una serie rapida di immagini su una superficie • Usare la fotografia per riprendere immagini una dopo l’altra • Le fotografie dovevano essere impressionata su una base flessibile per scorrere velocemente attraverso una macchina da presa • Bisognava fermare il rullo per non creare immagini confuse -> tecniche messe a punto negli anni 90 CRITICHE CONTRO IL CINEMA E POSITIVITÀ Nel 1900 ombroso definisce il cinema strumento diabolico e pericoloso. Nel 1906 la lega della moralità si batterà per sostenere l’immoralità del cinema. La religione si oppone al cinema. Nel 1911 viene descritto come qualcosa che rende la mente schiava del popolo. Nel 1908 la Germania crea il movimento della kinoreforum che vede il cinema come un crimine. Il cinema viene anche visto positivamente come strumento di conoscenza e infatti in Italia viene istituito il cinematografo scolastico. Canudo inoltre scrive un manifesto che descrive il cinema come la sintesi di tutte le arti E nel 1919 gli attribuirà il titolo di settima arte. Nel 1911 Perrot afferma che il cinema è la scrittura universale. Il cinema verrà usato come mezzo di espressione dai futuristi infatti si avrà il manifesto del futurismo per il cinematografo futurista che è un manifesto della letteratura futurista e inoltre verrà considerata come opera d’arte totale perché riproduce insieme le sensazioni visive e sonore olfattive e tattili ed espressioni artistiche. Verso il cinema si muovono il teatro la pittura e la letteratura. La fondazione Scagl (francese) mostra interesse nei confronti degli autori per poterne riprodurre le opere. Nel 1912 la casa di produzione Pagu (Berlino) cerca nuove idee per il cinema. Nel 1909 Russia si producono film carattere teatrale. Con il passare del tempo il cinema si distaccherà dal naturalismo per giungere al verismo, con l’avvento del sonoro. Con l’avvento del cinema spariscono gli spettacoli ottici il cinema appare quindi sia come portatore di malizia come mezzo di elevazione culturale. Il cinema rappresenta il luogo dove si realizzano i sogni rappresenta una via di fuga in un’Europa travolta da guerre e rivoluzioni. Si contrappongono due parti ti vuole fare del cinema e mezzo didattico e chi invece lo reputa un elemento distruttivo THE LUMIÈRE BROTHER FIRST FILM Prima scena -> l’uscita dalla fabbrica che si riprende 3 volte. Il punto di vista è neutro, al centro sono riprese le persone. Si vede però solo una parte delle persone, quindi si ha una delimitazione del campo inquadrato. Questo primo filmato quindi è come una fotografia animata. L’inquadratura è sempre fissa e le riprese sono sempre in bianco e nero. La parola inquadratura implica anche i concetti di bordo, spazio in, ossia campo lungo o campo medio a seconda della distanza e spazio off, ossia fuori campo cioè ciò che noi non vediamo ma intuiamo. Ci sono 6 spazi di inquadratura: in fondo, al di qua, sopra, sotto, destra e sinistra. Uno dei film di lumiere e del 1895, l’innaffiatore innaffiato. È una scenetta comica ed è come se fosse un’azione replicabile all’infinito. L’inquadratura è fissa e dura per circa un minuto e riprende questa scena comica. Arriva un bambino è il suo arrivo è suggerito dall’ombra ma ci mette in po’ ad arrivare. Si crea una disparità di conoscenza perché noi sappiamo di più del personaggio che annaffia ma rispondiamo emozionalmente alle azioni dei personaggi. Nel film il personaggio è indipendente dalla nostra volontà. L’innaffiatore non punisce il bambino monello che è lontano dalla cinepresa ma si avvicina per far vedere di film infatti nel 1917 viene fondata l’UFA che produce film espressionisti e ciò porta ad una maggiore libertà mentale e inoltre propone, prima di fallire, di realizzare film con versioni in diverse lingue ma dopo la guerra spari. Infatti UFA imita i sistemi hollywoodiani ma senza imporsi sui mercati esteri. Quindi Europa e America sono i due grandi poli durante la diffusione del cinema. Il cinema permette un’evoluzione diventando simbolo della velocità e partecipa gli scambi industriali dei primi del 900. In Europa la diffusione del cinema però è complessa perché interrotta dagli anni di guerra e dopo la fine di essa causa del nazionalismo vengono banditi prodotti stranieri ma l’arrivo del sonoro rafforza questo isolazionismo. I film americani sono un tipo di opera che piace a tutti. L’Europa non è mai riuscito a creare un trust verticale che potesse competere con le majors americane. Continua quindi la sfida tra Europa e America che si divide in quattro fasi: - ricerca di stile originali, ossia una forte competizione tra Italia e Stati Uniti per la produzione di kolossal storici ma altri produttori utilizzano uno stile difficile da imitare per proteggersi - Adattamento alle ricette hollywoodiane, dopo la prima guerra mondiale Hollywood si installa saldamente e alcuni cineasti per sopravvivere girano film diversi da quelli americani gli anni 20 sono gli anni delle avanguardie. - La rivolta - La rinuncia Nella prima fase si intende copiare film già esistenti e proprio per questo si cerca di creare uno stile difficile da imitare. La produzione europea non supera però con l’americana e in Europa con le avanguardie nascono i film sperimentali il cinema d’avanguardia si sviluppa dal 1909 fino al sonoro. Gli artisti usarono il cinema per creare spettacoli visivi che si allontanano dal cinema narrativo commerciale. È considerato il cinema ribelle. L’avvento del sonoro porta la fine di queste avanguardie. CLASSICISMO: Nel 1917 si sviluppa il classicismo che sarà poi ripreso dal cinema hollywoodiano. Le caratteristiche tipiche sono: - una linea narrativa molto chiara - L’uso della suspance - L’analisi della psicologia dei personaggi - La nascita dei generi - La critica al conformismo borghese Insieme al classicismo in Italia si sviluppa anche il neorealismo con Visconti, De Sica, Rossellini e si realizza un cinema meno sofisticato e più prossimo alla vita comune alla preoccupazione della gente. Ciao porta però la rivolta contro gli USA perché il cinema viene visto come mezzo di costruzione artificiale differenti da paese a paese. Queste differenze fanno aumentare la produzione americana che ne trae spunto per un ringiovanimento della produzione. CINEMA D’AUTORE: La figura dell’autore nasce negli anni 20 con il cinema europeo per contrastare l’America. L’affermazione dell’autore è un fenomeno contemporaneo. La storia dell’autore è prettamente europea. Tale autore diventerà il garante della comunicazione con il pubblico. Sì ha il diritto di autore ossia colui che detiene la proprietà intellettuale dell’opera. L’autore è il responsabile materiale della fattura dell’opera, ossia autore come produttore. Inoltre regista e autore assume lo stesso significato a partire dagli anni 30, autore come ruolo professionale. L’autore è inoltre soggetto responsabile di un’invenzione d’autore, autore come ruolo estetico. I fratelli Lumière vengono considerati come inventore del cinema e con autori dei primi film il loro progetto quindi è tanto commerciale quanto estetico. La loro produzione si organizza nella forma di un catalogo che raccoglie differenti vedute, scene comiche, scene di famiglia. Loro detengono il monopolio delle loro produzioni. Con le avanguardie si vuole cambiare e rinnovare il cinema ciò presuppone un intervento diretto e consapevole dove l’autore non trovo un posto, l’autore quindi sono un realizzatore che per che esista ha bisogno di un linguaggio o mezzo espressivo. Nonostante ciò la grammatica del cinema viene vista come una grammatica propria usata per rivendicare l’autonomia del cinema e la propria lingua quindi l’unico modo per essere autori e rinunciare ad esserlo. PASSAGGIO DAL MUTO AL SONORO Il cinema è uno strumento in grado di riprodurre in modo fedele la realtà ma lo stesso tempo tenta di allontanarsi dal reale e dal verismo. Si hanno due visioni opposte: - I cineasti che credono nell’immagine: il cinema fondato sulla plasticità dell’inquadratura e le risorse del montaggio, avvento del sonoro rappresenta unevento traumatico - I cineasti che invece credono nella realtà ossia l’avvento del sonoro è un perfezionamento e un completamento Il cinema classico ingloba l’ultimo decennio del muto e i primi tre decenni del sonoro i film sonori vengono comunque realizzati da autori già attivi durante il moto. La sincronizzazione del film con la colonna sonora incide su un disco e diffusa nella sala e qualcosa che è stato sperimentato per la prima volta da Edison questo è il sistema fonografico. Il tentativo di imprimere il suono sulla stessa pellicola dell’immagine riuscì per la prima volta nel 1889 grazie ad Edison. Alternativo a questo metodo fu quella di registrare su dischi di fonografo la colonna sonora. Il metodo di Edison dava migliori risultati perché sulla pellicola vi era una striscia di larghezza uniforme ma variabile della trasparenza. Altro sistema fu quello di photophone che impiegano un sistema di registrazione verticale che dava l’idea di una pista ottica con un bordo rettilineo e uno frastagliato questo sistema venne adottato nel 1930 in Italia. Il tentativo di impressionare il suono sullo stesso supporto dell’immagine è qualcosa che trova applicazione alla fine degli anni 20. La vitaphone altro metodo, è la colonna sonora incisa su dischi di fonografo ed è stato usato dalla Warner nel 1926. In America nel 1926 vi è la prima apparizione di vitaphone E nel 1929 sia la distribuzione dell’ultimo film muto. In Germania nel 1929 del 1931 sia la transizione dal muto al sonoro. In Francia si ha un ritardo tecnologico. L’unione sovietica continua a produrre film muti fino al 1935 a causa dell’isolamento tecnologico e produttivo. L’apparizione del sistema vita afonia America quindi nel 1926 e l’ultimo dei film muti nel 1929 segnalano l’inizio dell’era del suono. Esistono però delle limitazioni delle riprese sonore, ossia delle limitazioni tecnologiche per il sonoro ossia decina riprese erano rumorose e tale rumore veniva captato dal microfono. Per risolvere questo problema la macchina da presa fu messa in una cabina insonorizzata e questo rendeva impossibile effettuare movimenti di macchina. Quindi venivano utilizzate macchine in diverse posizioni. Negli anni 30 si costruirono anche macchine più silenziose con involucri più leggeri si dà inizio ad usare i microfoni direzionali In grado di selezionare i suoni desiderati. Inoltre vi era prima l’impossibilità di assemblare sulla stessa linea sonora la musica il parlato e rumori registrati in modo diverso, vi era assenza del missaggio -> miscelare tra loro i suoni. Nei film di transizione scompare la musica extra diegetica, ossia di accompagnamento che avrebbe dovuto essere eseguita dall’orchestra nascosta. Ad Hollywood tra il 26 e il 29 il processo di acquisizione del sonoro si era mosso in due direzioni: - distribuzione di film muti sincronizzati a posteriori - Registrazione simultanea di suoni parole e musica La piena affermazione sonoro coincide con la presa diretta che garantiva un sincronismo tra corpo e voce ma avevo una limitazione ossia l’assenza del misaggio. In Europa in America il film della transizione si possono classificare in base all’alternativa fra presa diretta e post sincronizzazione, ossia ci sono i film girati interamente muti e sincronizzati in seguito, i film parzialmente parlati con alternanza tra sequenze mute e sequenze dialogate, e film invece interamente parlati. Dopo la diffusione il sonoro il problema fu delle differenze linguistiche e la soluzione fu il plurilinguismo infatti all’inizio degli anni 30 i film vengono diffusi in più versioni. Nel 1929 le majors cominciano a produrre versioni in lingua straniera di film americani. Il sonoro dunque deve scontrarsi con lo scoglio linguistico in quanto la diversità delle lingue restringe un film ai soli paesi che ne comprendono il parlato e quindi la soluzione a questo fu appunto il plurilinguismo ossia una stessa produzione comprendeva dialoghi in diverse lingue. Con l’arrivo del sonoro cambia l’assetto di produzione e di distribuzione e si assiste al declino dell’avanguardia cinematografica. Il problema del sonoro fu la produzione di film e perché comporta ad altri investimenti che solo le grandi compagnie potevano affrontare. L’avvento del sonoro però suscita una discussione Europa che vede quattro oggetti principali di riflessione: 1) Il problema dei rapporti tra film parlato e teatro: inaugurata da Pirandello nel 1920 dove l’autore si schiera per un cinema sonoro senza però l’uso della parola in quanto il cinema parlato imita il teatro, al contrario Pagnol vede nell’avvento del sonoro un mezzo di riproduzione e diffusione dello spettacolo teatrale così da raggiungere un pubblico più vasto ma per sopravvivere il cinema parlato deve distaccarsi dal teatro stesso. 2) Il supplemento di realtà introdotto dal suono: viene condannato il suolo e ogni innovazione tecnologica che avvicini al cinema il mondo reale in quanto proprio quello che rende il cinema distante dalla verità lo rende un’opera d’arte originale. 3) La possibilità di estendere all’ambito acustico la facoltà di rivelazione del mondo sensibile: per ottenere progressi bisogna registrare all’aria aperta in quanto il nuovo mezzo deve contribuire ad affinare la sensibilità acustica 4) Il concetto di asincronismo: elemento acustico viene visto anche come un componente da associare all’immagine secondo criteri formali piuttosto che in base al puro sincronismo, è un metodo per sfuggire all’imitazione del teatro ossia le immagini e il suono che quindi dovevano svilupparsi in modo asincrono. Con questo termine si indicano sia i suoni fuori campo ma anche forme di combinazione più complesse. La teoria dell’asincronismo viene diffusa in tutta Europa. Ma sincronismo è l’anticipo o in ritardo di un evento rispetto di un altro che dovrebbe essere adesso simultaneo. L’avvento del cinema sonoro coincise con la crisi economica americana del 1929. Questo nuovo tipo di cinema servi in un certo senso come antidoto alla gravità del momento, rappresenta una fuga dalla realtà quotidiana. Lo spettacolo cinematografico fu ulteriormente potenziato dall’avvento del sonoro. In un primo momento si pensava che il cinema sonoro potesse comportare il rischio della nascita di uno spettacolo in base da un fiume di parole, ma ben presto ci si rese conto che i dialoghi musiche non fecero altro che apportare al cinema nuove possibilità rendendolo più naturalistico. Il primo film sonoro viene prodotto nel 1926 dalla Warner brothers ed era un Down one di basso livello ma la qualità di questi primi film era collegata ai problemi che emersero con l’introduzione del sonoro che comportò complicazioni non solo sui sette ma anche nelle sale infatti servivano i proiettori per le nuove pellicole sulle quali il sonoro era riportato tramite una banda ottica detta colonna sonora che veniva letta per produrre poi sono effettivo. In questo contesto acquisì maggiore importanza la figura del produttore aveva un peso determinante Per la riuscita dell’operazione. Lui sceglieva i soggetti, il regista, gli attori e tutte le attrezzature necessarie. Grazie la figura del produttore il cinema americano acquista una fisionomia sempre più rigida articolata in vari tipi e generi ma statica per quanto riguarda la forma. L’introduzione del sonoro portò alla nascita di nuovi generi come il musical. COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI DEL CINEMA Il cinema si impone con un linguaggio internazionale interclassista. L’immagine non ha bisogno della parola e per questo attira masse sempre più ampi e soprattutto anche gli analfabeti che non potevano assistere agli spettacoli teatrali. Con il progredire della tecnologia si introducono le didascalie e successivamente pratiche di traduzione per l’edizione dei film destinati a mercati esteri. Prima degli anni 90 domina la società francese Pathè Freres che si assicura un rapporto con gli apparati di altri paesi imponendo un sistema di noleggio delle copie sostituendolo con le vendite ed inoltre monopolizza il rifornimento di film alle sale. La società francese si diffonde in Russia e in Italia. In seguito vi è una collaborazione tra Francia e Germania per 120 film infatti sì hanno troupe di diversi attori con diverse nazionalità per poter girare lo stesso film in lingue diverse. Il primo film di collaborazione tra Italia Spagna Francia viene realizzato nel 1952 chiamato gli amanti di Toledo. La collaborazione tra Italia e Francia vede lo sviluppo dei film a carattere storico e avventuroso ma in seguito vi è una crisi perché si accentua il divario tra i film dei due paesi. Queste collaborazioni avvenivano per riuscire a fronteggiare le Produzioni hollywoodiane. In Italia nel 1946 e riaprono le case di produzioni americane. Durante il periodo della guerra fredda i film di Hollywood aumentano il loro fascino e a Roma nasce una Hollywood sul Tevere ossia Cinecittà. a morire è Rotwang, che precipita dalla cattedrale. La sequenza finale segna l'intesa tra gli operai e il padrone avvenuta tramite Freder, il mediatore profetizzato da Maria che finalmente è arrivato a portare pace ed armonia tra le genti. Il finale del film, scritto da Thea von Harbou, venne in seguito ripudiato da Lang. Quello scritto da Lang avrebbe visto i due innamorati partire su un razzo, mentre la città veniva distrutta dagli sconvolgimenti della ribellione. Freder incontra in un giardino della città Maria lui rimane colpito e si innamora e la cerca nel sottosuolo ma in esso vede la miseria. ANALISI: Maria ha un doppio ruolo all’interno del film: la vera Maria è una figura angelica che predica la pace e l’amore è ha le sembianze di Maria. L’attrice deve dare vira a due personaggi opposti dal punto di vista dell’interpretazione e della regia. È un’idea che rende il film interessante e infatti ad un certo punto c’è confusione tra i due personaggi. Freder è l’uomo protagonista che incontra Maria in uno degli altri guardi della città e si ha un senso di scambio di sguardi fra i due che sono messi di fronte sullo stesso piano. Freder resta colpito dalla figura di Maria è per cercarla scende nel sottosuolo dove scopre le condizioni di vita degli operai. La schiavitù di essi sconvolge Freder e lui è mosso da una profonda umanità. Il protagonista in questo momento è uno spettatore diegetico. Si nota la grandezza e la mostruosità delle macchine e la fragilità dell’uomo. Gli operai passeggiano come se fossero robot e infatti marciano e si nota che sono sotto ordini di un capo supremo. La scena viene creata con diverse inquadrature e infatti ci sono riprese più ampie e altre più ravvicinate. Appare inoltre Moloch che è la macchina vista come divinità a cui devono essere fatti sacrifici umani, la visione di Freder è annebbiata e con l’effetto acqua su vetro si ritorna alla realtà, si vuole separare la scena mentale da quella reale. Freder vuole aiutare i personaggi e con un effetto la scenografia ingloba il pubblico. Vi è un’esplosione che spinge via Freder. Abbiamo quindi due linee narrative: innamoramento di Freder e la rivolta degli operai. Maria è la protagonista di entrambe e quando arriva Maria alla cattedrale è il punto di massima climax, il momento di conforto e si gioca tutto per tutto se il protagonista vince si salva ma potrebbe anche morire e perdere tutto. Il rischio che stia morendo Freder viene visto in maniera terribile dal padre. Durante il pre-rapimento di Maria si ha un rimando al cinema horror ed è un’anticipazione, la luce utilizzata infatti è drammatica e le movenze della donna dimostrano la sua fragilità. Metropolis porta alle estreme conseguenze la situazione del rapporto tra classe dominante/lavoratrice e operaia all’epoca della Germania. Il movimento spartachista in Germania voleva cambiare le cose e c’era la paura di una rivoluzione dei lavoratori con l’azzeramento della classe dirigente e la sua sostituzione (come in Russia nella Russia sovietica). Questo si vede nel film, la massa di operai mal diretti perché provocano la distruzione stessa della ricchezza maggiore ossia i figli, chi distrugge la sala machine crea presupposti per distruggere la prole. La caratteristica del film è rifletter elementi della società dell’epoca inserendo aspetti legati alla storia d’amore e va incontro ad un pubblico maggiore che ama il romanticismo e ha all’interno inoltre una storia politico-sociale, una sorta di schiavitu degli operai che si ribellano e vogliono una rivoluzione e fanno confusione, distruggendo. Questo crea interesse e c’è un dubbio su quello che succede alla fine è su come si risolverà. Freder anche se è il giovane innamorato della attrice, è involontariamente l’elemento chiave della vicenda perché sarà lui che salverà i bambini dall’inondazione che è il primo climax, l’altro è il rogo e l’ultimo è la lotta tra l’inventore e Freder che diventano personaggi simbolici, se vince l’inventore vince l’aspetto più negativo della convivenza sociale e se vince Freder invece salva Maria ed è un giovane che non si ferma davanti alle barriere sociali e lui si sostituisce ad un operaio per provare su se stesso le ore di lavoro e quindi lui ha un aspetto messianico ed è un eroe ed è legato al fatto che sarà una figura riconosciuta dal pubblico. La linea e l’interpretazione di tipo biblico è dovuta perché le catacombe sono parte della storia del cristianesimo e la torre di babele orienta gli spettatori verso quel tipo di lettura e interpretazione legati alle grandi storie legate alle parabole e alla religione. Lo sfondo del film infatti rimanda alla filosofia cristiana: Freder è il cuore cioè il tramite fra la mente ossia il padre che è il capo della città e ha un comportamento dittatoriale e il braccio ossia il capo dei lavoratori. Mente e braccio devono essere congiunti dal cuore e simbolicamente il cuore è Freder. L’orologio iniziale è sulla base 10, segna le 10 ore di lavoro, è una giornata lunghissima. Sfondo della città é un futuro e ha l’impatto visivo dell’architettura all’avanguardia dell’epoca e il primo spunto per la realizzazione di Metropolis l’abbia avuto Lang dopo un viaggio negli Stati Uniti. Animazione: la città del futuro che è verticale, caratterizzata da grandi grattacieli e da grandi altezze, le macchine che si muovono. Ispirazione ai grattacieli di New York, perché Fritz Lang compie un viaggio. È la città del futuro secondo i canoni e gli aspetti a caratteristici. L’azione si svolge in studio, quindi tutto e ricostruito e l’analisi visiva è interessante perché tutto e stato creato per il film. Gli ascensori fanno vedere gli operai pronti a lavorare e sembrano delle macchine da lavoro. Nel film c’è un’economia di costruzione e di riferimenti e quello che serve al film lo si vede prima. La fase iniziale del film si chiama esposizione, perché mette in evidenza gli elementi intorno ai quali ruoterà la storia che viene raccontata. La scenografia è molto grande e la scenografia si basa sull’effetto Schüfftan, ossia nella stessa inquadratura si ha da una parte gli attori umani e dall’altra parte la parte disegnata. La veduta che si ha del terreno su cui si svolge la gara e la pista su cui si svolge e una veduta e non una scenografia reale perché una parte è con attori in carne ed ossa e in altre, la parte superiore è disegnata e le due parti vengono combinate durante la ripresa, c’è un obiettivo che divide in due l’inquadratura, si riprende il disegno e l’azione dal vivo e nel fotogramma si ha un’illusione di realtà che è un luogo molto grande. La ricchezza scenografica del film è l’uso dei costumi hanno portato un costo enorme. È il film più costoso tedesco e ha portato l’azienda in bancarotta. La sezione artistica del film serve per costruire le costruzioni di fantasia e i costumi di scena sono da inserire e ci fanno capire quanto tutto sia ricco. I ricchi vivono nel mondo normale, i palazzi con i giardini; mentre i poveri che lavorano per mantenere lo sfarzo della città si trovano nel sottosuolo e la fabbrica del sottosuolo è il set. Per gli sfondi si utilizza una scenografia disegnata o creata attraverso modellini, l’unica figura a grandezza naturale é la fabbrica. Si sottolinea questo nella scena iniziale dove i gli atleti si trovano in un campo vero per correre ma lo sfondo è disegnato su una lastra di vetro. I movimenti di oggetti in questo caso i mezzi di trasporto pensati nel 2027 usando messi in movimento sono mossi poco per volta -> fotogramma per fotogramma e anche gli altri trucchi di scena. L’effetto speciale più imponente è quello della trasformazione automa, l’automa prende le sembianze di Maria attraverso dei cerchi e fasci di energia elettrica continua messi un una pellicola attraverso la tecnica della sovraimpressione. Le didascalie nei film muti sono importanti per la narrazione che in questo caso sono in tedesco. Spesso c’è un’inquadratura che da l’idea di un luogo. L’inquadratura totale o piano totale stabilisce e mette in evidenza il luogo in cui si svolge l’azione e si riesce a seguire mentalmente i personaggi perché sappiamo come sono disposti. Il compito dei registri è quello di non disorientare il pubblico ecco perché è utile. Si capisce quindi il detective privato pagato dal papà di Freder e altri dettagli che vengono da quella versione trovata in Argentina e si capisce cosa è successo tra l’inventore e il padre di Freder. Si vede una grande ricchezza scenografica e di costumi che è tipica del cinema muto. L’idea del nudo era artistico ecco perché i vestiti sono trasparenti e si intuisce che i costumi lasciano intuire una qualità fisica dei personaggi. Tutto risulta accelerato perché proiettato alla velocità di 16/18 fotogrammi al secondo e i movimenti dei personaggi non è naturale perché essendo muto il suono va più veloce rispetto al film è quindi sembra tutto più accelerato. Quindi bisogna rallentare i movimenti. La velocità di riproduzione deve essere quella giusta. Accelerato e rallentato: l’ accelerato si ottiene con una velocità di ripresa della pellicola inferiore rispetto alla norma e viene proiettata più velocemente. Si ottiene rallentando la pellicola, mentre il rallentato si ottiene accelerando la cinepresa e la pellicola e ci sono tutti i passaggi con più fotogrammi da vedere e quindi è rallentato. Il rallentato viene usato come primo piano temporale, una cosa che succederebbe in maniera istantanea (colpo di pistola) se lo si fa vedere normalmente è istantanea e non si ha il tempo di percepire, invece visto a rallentatore con la musica diventa altro, perché il rallentatore dà il tempo di considerare meglio e capire meglio quello che sta succedendo. La messa a fuoco è un’operazione fatta con gli obiettivi tradizionali, c’è una parte dell’immagine nitida mentre sullo sfondo qualcosa è fuori fuoco e questo permette di staccare le figure principali dallo sfondo e non avviene normalmente ma bisogna usare l’obiettivo giusto e usare il diaframma giusto e permette di avere leggibilità delle figure in evidenza e uno sfondo che è percepibile ma non è così importante e non si confonde con le figure principali. Fuori campo invece si guarda qualcosa che non è inquadrato in quel momento. I personaggi non sono nella stessa quadrature, Freder e Maria si può pensare che siano state fatte le riprese a mesi di distanza e vi è un raccordo che si crea. La figura di Maria con i bambini è a fuoco dove serve e intorno c’è un alone che veniva usato nel muto per indirizzare lo sguardo del pubblico ed è un effetto flu. L’effetto flu evidenzia la figura centrale di Maria. Rapporto tra la posizione della macchina da presa e la posizione dei personaggi, sono visti in tutta la loro statura Maria e i bambini mentre prima Freder e la donna mezza figura. Gli sguardi degli spettatori all’interno del film ci indirizzano e ci fanno capire come viene considerata la situazione. Lui ha come una visione e quelli intorno come sospetto, Maria ha uno sguardo puro che si lascia guardare ed è innocente, è trasparente. Si crea quindi una tensione. Il cinema classico usa i primi piani con una certa misura perché significa avvicinarsi al personaggio anche a livello psicologico. Il primo piano per Maria viene usato come eleggere a santità la figura. L’effetto della luce stacca la figura dallo sfondo ed è un invito a guardare il viso puro della ragazza. Lo sguardo è teatrale, essendo le parole limitate. Nonostante la distanza tra la macchina da presa e i bambini e Freder i due si sono avvicinati, Freder e Maria. Il primo piano di Maria è fatto per come lui la vede, lui ha la mano sul cuore. È muto e devono esprimere con il corpo cosa sentono, quindi lui è stato colpito da lei. Funziona bene il confronto tra i primi piani e dell’automa, la seconda Maria. Oggetti di vapore bruciano gli operai e l’immagine realistica dell’interno delle sale macchine si trasforma in una visione. Lui vede Moloch ed è riferimento a Cabiria che vanno come spie a Cartagine e salvano cabiria da un destino del dio Moloch e lui vede Moloch come mostro che inghiotte e gli operai sono vittime dei sacrifici umani. A parole sarebbe stato retorico mentre con le immagini richiamano immagini bibliche. Sono soluzioni visive che permette al pubblico di capire cosa succede. Il protagonista immagina la sala macchina a cui si danno in pasto le vite umane, gli operai. Effetto visivo, come se passasse dell’acqua su un vetro perché è la conferma del fatto che era una visione interiore due personaggio. Facendo effetto visivo c’è un passaggio dalla visione al presente che viene capita come realistica. L’incidente mostra operai che vengono sbalzati dalla macchina e usavano dei cavi venivano legati e buttati. Il passaggio di Lang negli Stati Uniti fu difficile perché i lavoratori dei cinema ad Hollywood erano sindacalizzati. Differenza tra regista dittatore delle grandi tv e il regista come impiegato della casa di studio che dirige il set e fa solo una parte del lavoro. Il centro del film ruota intorno allo sdoppiamento di Maria che mette in parallelo le vicende che accadono nella parte superiore e inferiore della città Il film porta ad un climax finale che si sviluppa su 3 linee d’azione: • La falsa Maria diventa una seduttrice e trascina gli operai alla rivolta • Il capo operaio in collegamento con il padrone della città gli racconta la rivolta degli operai • La vera Maria che riesce a scappare mette in salvo i bambini (futuro della città) aziona un gong che dà l’allarme in modo che gli operai confluiscono al punto nevralgico. Il battito del gong dà una continuità o richiamo alla pericolosità della vicenda. Mentre Freder sta salendo alla ricerca di Maria. Mentre la città si distrugge il gong continua e il cuore della città ha smesso di pulsare. La differenza tra il potere tirannico e la schiavitù degli operai si azzera. Tutto finisce alla pari in una sfida che deve essere compiuta. Freder dovrà assumere una diversa consapevolezza. La vera Maria riesce a salvare i bambini e loro salveranno il futuro della città. Gli altri stanno seguendo le strade sbagliate perché sono accecati dalla falsa Maria. I bambini si trovano davanti ad un cancello sbarrato e Freder lo butta giù e con l’aiuto di Maria fanno passare i bambini. I due fuggono dalla minaccia all’ultimo momento, Maria è sfinita e Freder la porta in salvo. Maria viene mandata al rogo e Freder ha perso Maria e al momento del rogo teme che ci sia la vera Maria sul fuoco. L’inventore Rotvang arriva alla cattedrale e trova Maria, la prende e Maria però riesce a scappare aggrappandosi alla corda della campana e l’attenzione va sulla campana che viene suonata. La falsa Maria nel mentre brucia e prende nuovamente le sembianze di un automa. Freder cerca di salvare Maria che si trova sulla cattedrale è ripercorre gli stessi luoghi che aveva percorso Rotvang e Maria. Non uccide Rotvang perché sarebbe immorale. Il padre di Freder viene avvisato che il figlio è sulla cima della cattedrale è sta rischiando la vita. — > diventa un momento di climax la lotta Per tutto questo momento il padre rimane con le mani sulla testa e gli operai lo minacciano per questo. Il capo operaio si arrabbia con lui ma gli viene ricordato che il figlio ha salvato i bambini. Fredersen toglie le mani dalla testa ed capelli diventano bianchi. Rotvang cade e il tempo che ci impiega è molto lungo e l’inquadratura resta su Fredersen che ha i capelli bianchi. Freder e Maria si baciano e la coppia si è guadagnata un futuro. Scena finale: i due fronti si trovano uno di fronte all’altro -> rappresentante degli operai e Fredersen il tiranno. Maria vera detto all’inizio che tra i due serviva un mediatore e chiede a Freder di fare da mediatore, mediatore tra mente e braccia deve essere il cuore. Questa è la rappresentazione di una possibile via di uscita tra le due classi sociali -> finale utopico. La dissolvenza in nero serve per chiudere una certa sequenza. Introduzione dell’automa: cinema espressionista tedesco -> metropolis é un film che fa parte di una corrente cinematografica detta espressionismo tedesco e fa parte della Repubblica di Weimar. Il fatto che ci sia un’auto a è un esempio di intertestualità, ossia si ispira ad altri film di anni precedenti in Germania. Automa nel cinema tedesco richiama a Der Golem del 1915 creatura fatto di argilla e prende vita perché gli viene messo un foglio con parole magiche e quindi prende vita ma diventa un pericolo. Primo degli autonomi del cinema espressionista tedesco. Un altro è il gabinetto del dr Caligari considerato come film che rappresenta l’espressionismo tedesco. In questa cabina Caligari questo personaggio aveva un sonnambulo che poteva nel suo stato di sonnambulismo eseguire gli ordini del dottore e quindi diventa un automa. Altro film con un automa e la bambola di Carne, si racconta di un automa femminile che diventa una commedia. Il cinema espressionista tedesco ha una caratteristica che è creare film di paura. Lang costruisce nel suo film l’automa principale, è un automa, è pericoloso, femmina e ha il potere femminile della seduzione. Una delle scene più forti del film è la composizione dove si vedono gli occhi che fissano la danza, è il corpo della protagonista che serve a coinvolgere i borghesi ma diventa una forza di distruzione perché stravolge la città e la sua presenza porta all’inondazione e ad un movimento dove i borghesi perdono il controllo perché il suo potere è assoluto, in grado di imprigionare gli sguardi maschili. BRINGING UP BABY/SUSANNA È un film del 1938 diretto da Howard Hawks, interpretato da Katharine Hepburn e Cary Grant. Il film è prodotto dalla RKO (radio picture corporation). Gli anni 20 sono stati l’epoca d’oro per la produzione hollywoodiana produceva infatti film a catena di montaggio. Le riprese in seguito si spostano nei cosiddetti studio system e i costi sono dettati dalle case di produzione. Il produttore Howard Hawks è anche il regista. Il film pagò anche dei diritti perché fu tratto da un racconto pubblicato su Collier’s. Si possono trovare anche delle versioni doppiate del film perché Mussolini impose una legge con la quale i film in Italia non potevano avere altre lingue se non l’italiano. Nasce da qui l’industria del doppiaggio e la mentalità italiana che ci porta ancora oggi a guardare film doppiati e non sottotitolati. TRAMA: Il paleontologo professor David Huxley, intento da anni alla ricostruzione di un brontosauro e vicino alla conclusione dell'impresa, il giorno prima di sposare la sua segretaria incontra casualmente l'ereditiera Susan, stravagante e capricciosa, che gli causa una lunga serie di guai, fino a portarlo all'inseguimento di un leopardo di nome Baby. Una lunga serie di equivoci porta David ad essere ritenuto strampalato dalle persone dalle quali cerca di ottenere appoggio. Inevitabilmente David si innamora della donna, e i due si dichiarano reciprocamente innamorati, distruggendo in modo accidentale il brontosauro, ancora una volta a causa di Susan. ANALISI: l’inizio del film è piuttosto semplice perché viene inquadrata la targa di un museo nel quale si entra subito dopo attraverso un piano d’insieme. Le vicende fulcro del film sono tre: - David deve incontrare Peabody per parlare della donazione per il museo - David si deve sposare - David deve tornare al lavoro per montare l’ultimo pezzo del suo scheletro di dinosauro Tutte queste vicende vengono ritardate a causa dell’incontro con Susan, questo fatto porta al dinamismo che è un particolare di lei che traspare già dal primo incontro fra i due. Infatti David ha un binario da seguire e Susan lo porta sempre fuori strada. Il primo incontro con Susanna è a golf, quando lei ruba a David la pallina, gli prende la macchina. Dopo si incontreranno al al ristornate con la vicenda della borsa e del fatto che le si strappa il vestito. Dopo ci sarà il problema del leopardo e la gag del fiume. Questa commedia è una commedia pazzerella o screwball comedy, nel senso che le situazioni accidentali sono tutte causate dalla presenza di Susan che è come un tornado, donna completamente diversa dalla sua fidanzata. David in presenza di questa donna diventa un uomo impacciato ed è un tratto del suo inconscio che emerge senza che lui lo voglia. Susan non accetta mai le argomentazioni di David ma cerca sempre di non dare mai una risposta e fare sempre come vuole lei. Le contaminazioni del cinema muto sono molte, infatti ci sono molte gag spiritose che nascono tutte da coincidente interessanti. Arriva anche il terzo protagonista che si chiama Baby, che prima era un ghepardo buono ma subisce uno scambio di identità con un leopardo al circo che a differenza sua è cattivo. Un richiamo presente in tutto il film è il ‘arrivò subito’ detto sempre da David. Il dialogo è l’elemento fondamentale del film grazie al quale capiamo il comportamento dei personaggi. Il film è ambientato in un ambiente di élite dove l’educazione è molto importante ma loro non lo seguono. Nel film è presente un gioco di dialogo e sonoro. Una vicenda importante è l’arrivo del cane George che ruba l’osso del brontosauro e lo sotterra. Si ha una cena poi con la zia ricca dove Baby scappa. George scappa e George e Baby giocano insieme ma vi è l’inconveniente del fiume perché cadono dentro mentre guardano i due giocare che nel mentre scappano. Baby viene catturato e Susan lo libera. Baby è diventato feroce. Nel mentre Susan e David ritrovano George e anche baby che era sul tetto della casa e cercano di farlo scendere cantando. Susan e David però finiscono in carcere. Susan verso la fine del film si trasforma in una pupa di un gangster e si fa riferimento in alcune scene ai film western. Susan si comporta come ha visto fare nei film e proprio come lo sceriffo si aspetta che lei faccia, visto che viene considerata una fuorilegge. David e Susan vengono liberati e intrappolano in prigione baby. Nella scena finale Susan e David ormai pazzamente innamorati assistono al crollo del brontosauro e in seguito vi è un bacio tra i due. IL CINEMA FRANCESE La caratteristica del cinema francese e che il cinema è un’arte che dialoga con le altre arti rifiutando il teatro. La società francese principale era Pathè. Costruiva le sue macchine sui proiettori. Distribuiva i film a noleggio e i film rispecchiavano la classe media. All’inizio degli anni 10 via una grossa prosperità. Nel 1913 la pathè Venne esclusa dal mercato americano e creò una società di distribuzione propria. La pathè reagisce alla guerra focalizzandosi sulla distribuzione negli stati uniti e permise ai film americani di guadagnarsi uno spazio sul mercato. Una nuova generazione di autori esplora il cinema come forma d’arte considerando il cinema accademico. Questo avviene tra il 1918 e il 1923. Questi film mostrano un interesse per la bellezza pittorica e la psicologia dei personaggi. Si considerava il cinema come forma d’arte e si cercava di creare un’esperienza emotiva dando impressioni. I film venivano girati all’esterno. Nasce il concetto di photogenie, ossia una qualità che distingueva l’immagine filmica dall’oggetto originale. Lo spettatore poteva avere una visione della realtà che andava oltre la quotidiana esperienza grazie al cinema. L’attenzione era rivolta alle emozioni per questo si parla di impressionismo francese. L’impressionismo francese accentuò ai caratteri visibili e descrittivi del cinema. Si dava importanza ritmo, al dramma, all’immagine e alla figurazione piuttosto che ai personaggi. Si tratta di un cinema formale. I film francesi degli anni 30 vedono il realismo poetico. I protagonisti sono figure margini della società che trovano un’occasione di riscatto ma terminano sconfitti e il tono è legato all’amarezza e alla nostalgia. LA GRANDE ILLUSIONE La grande illusione è un film del 1937 diretto da Jean Renoir. Il paese di produzione è la Francia e infatti il cinema d’Europa non era meno importante di quello hollywoodiano. La casa di produzione è indipendente. Il film è sonoro. REGISTA JEAN RENOIR: Jean Renoir è il figlio di Auguste Renoir. Jean ha avuto il privilegio di essere nato e figlio del pittore impressionista Renoir e ha dato un impulso diverso alla sua carriera perché sempre stato fuori dalle strutture industriali. A meta degli anni 10 era viva la grande produzione cinematografica con grandi capitali e questo percorso di industrializzazione ha come apice negli Stati Uniti ma anche in Europa ha esempi. Alcuni figure come Renoir sono vicine ad un senso di fare cinema come attività artistica e di poter finanziare i propri film in maniera autonomo e permette più libertà creativa ma ci sono i limiti della distribuzione. Usavano questi canali, ossia propaganda e pubblicità per promuovere i propri film. I film tratti dai fumetti -> c’è un mercato giovane per questi film con età media del pubblico bassa e funziona su una tradizione, c’è un filone e si sfrutta questa possibilità, sono case di produzione che hanno dei diritti e possono trasformare i fumetti come film e visto il successo continueranno a farlo. Jean Renoir si innamora del cinema dopo aver visto un film di Erich Vin Stronheim, che è il divo del muto. Renoir rimane folgorato e considera Erich come il suo maestro. Jean Renoir inserisce virtuosi movimenti di macchina, delle scene in profondità di campo, dei cambiamenti di tono improvvisi, delle scenografie spaziose. TRAMA: 1914-1918, Prima guerra mondiale. Prologo. Fronte francese. Il capitano Boëldieu e il tenente Maréchal sono abbattuti con il loro aereo dall'ufficiale tedesco von Rauffenstein, asso dell'aviazione tedesca, e fatti prigionieri. Campo di detenzione di Hallbach. Boëldieu e Maréchal sono trasportati in questo campo di prigionia dove incontrano altri connazionali: un attore abile nei giochi di parole, un professore, un ingegnere del catasto, un sarto figlio di ricchi banchieri, Rosenthal, che divide con i compagni i pacchi di viveri che la famiglia gli invia. Durante il giorno il gruppo di francesi conduce la normale vita dei prigionieri di guerra; di notte, però, lavorano segretamente alla costruzione di un tunnel per poter evadere in gruppo. Hanno anche il tempo di organizzare una festa teatrale in cui alcuni si travestono da donne, quando improvvisamente arriva l'ordine di trasferimento degli ufficiali dal campo dove arriveranno dei prigionieri inglesi. Ciò impedisce l'evasione attraverso il tunnel ormai terminato. Ripetuti saranno i tentativi di fuga dai tanti campi ai quali vengono destinati, per approdare, infine, alla fortezza di Wintesborn (il castello di Haut-Kœnigsbourg in Alsazia). A capo del castello c'è von Rauffenstein che, ferito gravemente in una missione aerea, è stato destinato a compiti meno rischiosi. Un'azione diversiva è ideata dal capitano Boëldieu per consentire la fuga a Maréchal e a Rosenthal, che hanno preparato una lunga corda per calarsi dalle mura del castello. Viene inscenato una specie di ammutinamento musicale per distrarre la guarnigione della fortezza. Boëldieu, in uniforme e guanti bianchi, sfida von Rauffenstein e suona un piffero con insolenza sul cammino di ronda costringendolo a sparargli addosso. Maréchal e il soldato Rosenthal fuggono verso il confine svizzero. Dopo alcuni chilometri Rosenthal, ferito a una caviglia, zoppica e avanza a fatica. Provvidenzialmente trovano rifugio in una fattoria tedesca, abitata da una vedova di guerra e dalla figlia. La donna ospita i fuggiaschi e non li denuncia. Un tenero legame si stabilisce fra lei e Maréchal, ma i due francesi devono ripartire. In seguito una pattuglia tedesca li avvista mentre attraversano un pendio completamente innevato; un soldato punta l'arma, ma il compagno gli impedisce di sparare: il confine tra Svizzera e Germania è superato. Rosenthal e Maréchal sono finalmente liberi. ANALISI: il film ci immerge negli anni 39 dopo la prima guerra mondiale e ci si illudeva che non ci sarebbero state più guerre. L’ideale rappresentato è quello di un’umanita che va oltre i confini dei paesi.non conta chi vince ma si crede che la guerra sia una ingiustizia e il militarismo toglie alle persone la ljberta e le fanno diventare automi. L’umanità dei soldati è espressa da foto di cantanti, ballerine e attrici. La grande illusione racconta questa situazione. L’amicizia che va oltre le differenze sociale e si arriva persino a sacrificare la propria vita perché si crede nel concetto di patria comune. Questo film diventa il simbolo della visione europea della produzione cinematografica. Il film è un evento cinematografico perché dura di più rispetto agli altri e nella realizzazione della sceneggiatura collabora anche Charles Spaak. Renoir parte per la produzione di questo film da un’idea originale ossia un racconto che gli era stato fatto. I personaggi sono proiettati verso un affetto, un amore e una famiglia. Non tutti sono felici ma sono sollevati dalla compagnia anche se sono presenti delle differenze sociali. Renoir vuole far capire che la guerra mette in contatto classi sociali diverse. L’impressionismo francese esplora la soggettività dei personaggi. Il realismo poetico francese racconta la storia di personaggi inerenti alla realtà. in scena ed è il regista a lasciare anche possibilità di interpretazione e di dire le battute da parte degli attori, l’attore infatti ha questo ruolo, ossia di immedesimarsi nel personaggio e cambia il suo comportamento. —> Il personaggio nasce sia dalla sceneggiatura ma dalla capacità degli attori. NOTORIOUS È un film del 1946 diretto da Alfred Hitchcock. Hitchcock fu in grado di dare ai suoi film una compiutezza, giungendo anche ad un coinvolgimento del pubblico maggiore. Introduce indicazioni che permettono di capire in pieno cosa accade. Hitchcock si sposta dalla Gran Bretagna ed era già un regista consapevole. Le storie di spionaggio sono violente e infatti per questo film Hitchcock non vuole percorrere questa strada. L’attrice Ingrid Bergam è la protagonista femminile ed era l’attrice perfetta per il ruolo della bella ragazza che sposa un uomo più anziano che sempre le ha fatto la corte ma che lei non ama perché innamorata di un uomo più giovane Davlin, interpretato da Cary Grant. Durante la visione del film riusciamo ad essere razionali e distaccati e siamo coinvolti nella vicenda. Hitchcock è convinto che lo spettatore non riesca a seguire il film in maniera razionale ma si trova in saspanse, ossia uno dei momenti più portanti della vicenda. È uno strumento eccezionale perché sollecita l’attenzione del pubblico e lo rende più sensibile. REGISTA ALFRED HITCHCOCK: Hitchcock è cresciuto all’interno del mondo cinematografico. A meta degli anni 2 gli viene pagato un viaggio in Germania per vedere i set cinematografici e per imparare a fare i film senza intertitoli, elaborata solo a partire da immagini in movimento. Negli anni 30 in Gran Bretagna diventa famoso e prima dell’inizio della guerra va in America ad Hollywood perché ha maggiori possibilità nel campo della produzione e può lavorare con attori noti al pubblico americano. Diventerà regista produttore. TRAMA: Miami, Florida. 24 aprile 1946. Ore 15.20. Si conclude il processo contro la spia tedesca John Huberman: l'imputato è condannato a vent'anni di carcere. Un gruppo di giornalisti e di fotografi attende con impazienza di intervistare la figlia, Elena (Alicia nell'originale inglese), ma sono delusi perché lei se ne va senza rilasciare alcuna dichiarazione. Tempo dopo, la donna ospita uno sconosciuto ad un party e si mette a corteggiarlo in stato di evidente ubriachezza. Il mattino successivo egli rivela la sua identità: si tratta dell'agente segreto T.R. Devlin e l'ha contattata per conto del Governo degli Stati Uniti, per chiederle di partecipare a una missione in Brasile, volta a smascherare un complotto filonazista. Elena, innamorata e desiderosa di riscattare l'onore della sua famiglia, decide di accettare e parte con lui per Rio de Janeiro. Non si sente idonea all'incarico, ma è motivata principalmente dai suoi sentimenti; l'agente, invece, agisce in base ai suoi doveri di funzionario. Durante il viaggio in aereo riceve la notizia che il padre si è suicidato in carcere. A Rio le viene assegnato il compito di carpire informazioni al presunto capo dell'organizzazione nemica, un suo antico corteggiatore respinto, Alessio (Alexander nell'originale inglese) Sebastian, amico di suo padre. Tuttavia, ben presto, si trova in una posizione difficile perché Alessio, innamorato ancora di lei e finalmente convinto di poter essere ricambiato, le propone di sposarlo, sfidando inaspettatamente la madre, madame Anna Sebastian, diffidente e ostile ad Elena. Devlin non si oppone al parere favorevole espresso dai suoi superiori sull'opportunità del matrimonio, ma soffre profondamente della situazione, reagendo in maniera amareggiata nei confronti di Elena che, a sua volta amareggiata e delusa a causa della freddezza dell'uomo che ama, si sacrifica per la missione e sposa Alessio. Tramite Devlin mantiene un contatto periodico con i servizi segreti americani per informarli sugli incontri che i nazisti tengono periodicamente in casa di Sebastian e sui loro movimenti. Quando arriva alla certezza che la cantina nasconde un segreto, organizza un ricevimento per consentire a Devlin di indagare nella villa di persona. L'agente scopre che la cantina è il luogo in cui è nascosto il minerale di uranio in bottiglie di vino. Sebastian, esaurite le scorte di champagne, sorprende la moglie e Devlin nei pressi della cantina. Per deviare i sospetti, Devlin bacia appassionatamente Elena, fingendo di esserne l'amante. Ma, nonostante questa manovra diversiva, Alessio fiuta l'inganno: nota che la chiave della cantina gli è stata sottratta e che qualcuno vi si è introdotto e ha rotto una bottiglia. Con la complicità della madre, Alessio vuole far sparire Elena e nello stesso tempo vuole impedire che i suoi complici scoprano che ha sposato una spia. Un veleno mischiato al caffè servirà allo scopo, agendo lentamente e debilitandola fino alla morte. Colpita da frequenti malori e sempre più debole, Elena continua a recarsi coraggiosamente agli appuntamenti per fornire informazioni a Devlin, che, notando il peggioramento del suo stato di salute, lo attribuisce all'abuso di alcool. Tuttavia non sopporta più il tormento che gli procura il ruolo che si è assunto e chiede di essere trasferito in Spagna. All'ultimo incontro Elena però non si presenta. Devlin è preoccupato e, dopo averne discusso con il suo capo, decide di recarsi personalmente nella casa di Sebastian. Nella villa è in corso una delicata riunione: vistisi pedinati, alcuni membri del gruppo nazista iniziano a sospettare di Sebastian. Di soppiatto Devlin sale ai piani superiori e trova Elena in fin di vita. Le dichiara finalmente il suo amore e la trae in salvo, accompagnandola all'auto e mettendo alle strette il marito, indeciso tra il bloccare la fuga dei due amanti, facendosi scoprire dai suo complici, o il lasciar fuggire Elena. Il film si conclude con Devlin e Elena che s'allontanano in macchina, mentre Alessio si avvia verso casa, dove dovrà rendere conto dell'accaduto alle spie naziste che hanno assistito alla fuga della moglie. ANALISI: all’inizio del film si ha un’inquadratura perfetta dell’attrice che appare bellissima, grazie al trucco e alla luce. Hitchcock decide di fare inquadrature diverse dal solito. Il film si basa su una missione che deve portare a termine la protagonista femminile assieme a Devlin, ossia scoprire cosa c’è nella cantina di Sebastian e parte della missione è cercare di recuperare le chiavi per aprire la cantina. Il tempo in cui lei toglie dal portachiavi le chiavi è molto teso e lo spettatore attende con ansia il momento in cui lei va via dalla stanza. Ma proprio quando lei sta andando via il marito lo chiama e le prende le mani dove lei ha la chiave e cerca di baciarle le mani,così le lo abbraccia e lascia cadere la chiave per terra. L’inquadratura in questo caso è molto vicina. Si inquadra il dettaglio della scritta sulla chiave ‘unica’. Nella scena successiva di inquadra la mano della donna per richiamare il momento della chiave e quando finalmente ha la chiave in mano aspetta Devlin per andare in cantina. Nel mentre Sebastian inizia a sospettare di lei. Ci sono più linee d’azione: - si crea una scadenza temporale. I due devono andare in cantina alla svelta eriche sta finendo lo champagne alla festa e i camerieri devono prenderlo in cantina. Il marito ha bisogno delle Chavez e si inquadra il secchiello facendo vedere che è quasi vuoto e in quel momento compare Hitchcock, lui infatti fa la comparsa in molti suoi film con il cameo - i due vanno in cantina e quando Devlin capisce che nelle bottiglie c’è qualcosa di anomalo, il cameriere annuncia la fine dello champagne - il marito è consapevole di non avere le chiavi, quindi scende in cantina e per salvare la situazione Devlin ed Elena si baciano. Il bacio ha lo scopo di sviare Sebastian e di fa capire che i due si amano ancora Elena viene avvelenata dal marito, perché ha scoperto chi è lei in realtà. Nella tazzina del caffè viene messo qualcosa per avvelenarla e lei non se ne accorge, infatti inizia ad ammalarsi e a stare molto male. Lo spettatore si sente l’arte della situazione perché aspetta la liberazione della donna che è chiusa in una stanza come se fosse prigioniera. Davlin interviene e riflette su come fare per liberarla. Elemento di spionaggio e la decisione se compiere la missione o salvarsi. Davlin salva la donna e chiede di vedere Sebastian che tarda ad arrivare e per far si che riesca a portare via la donna decide di sfruttare le informazioni a suo favore ossia che se non li lascia andare via lui confesserà ai suoi soci le malfatte. Quindi i soci non devono sapere nulla di questo e i due riescono ad andarsene ma Sebastian vuole andare con loro perché i soci hanno capito e lo stanno guardando ma Davlin lo vieta. Prima di andarsene i due hanno un momento di intimità e Davlin dice che la ama, quindi si ha la conferma di quello che si pensava all’inizio. Le scale inquadrate alla fine sono un elemento importante perché sono le stesse fatte quando lei ha iniziato a sentirsi male e ora segnano un’idea di liberazione. LA NOUVELLE VAGUE È una nuova ondata della fine degli anni 50. La nouvelle vague fu un nuovo modo di usare il cinema come strumento di rivelazione del reale. Il regista diventava vero e proprio autore del film e dovrà tener conto della propria poetica, dei fatti e dei problemi di una personale visione del mondo. Il cinema degli anni 60 fu determinato dalla rivoluzione della nouvelle vague E si fece vivo il bisogno di porsi contro la produzione cinematografica corrente e ciò determinò l’atteggiamento critico e pragmatico su cui verrà elaborato una sorta di teoria sul nuovo cinema. La novità doveva consistere nel rifugio di un linguaggio cinematografico codificato. L’importante era consentire a ciascuno di esprimersi nel cinema in assoluta libertà. Ma i registi ignoravano la situazione la società francese dell’epoca infatti trattavano in primis i loro personali problemi e facevano emergere ricordi e fatti privati che diventavano motivo di riflessione. Di conseguenza una con rapporto con lo spettatore che partecipare in modo più diretto alla realtà. La nouvelle vague nasce dopo che la Francia subisce una crisi politica questo fa sì che film dovevano rifondare una morale nazionale quindi i registi autofinanziano le proprie opere con un costo delle pellicole basso e non ci si affidava a grandi case di produzione. Il regista deve quindi esprimere una sua personale visione del mondo. I film devono essere girati in ambienti reali, le attrezzature devono essere leggeri, gli attori devono essere poco noti, il budget basso, non ci deve essere suonare perché vengono doppiati in seguito, le trame su eventi casuali, e i finali devono essere aperti. Inoltre si utilizzano nuovi metodi di illuminazione.Il successo è dovuto al legame con il pubblico giovane, ossia bisogna colpire una nuova generazione è un nuovo stile di vita. Il cinema della nouvelle vague era di impronta moderna e favorito dall’interesse del pubblico giovane. È un fenomeno carattere internazionale che si afferma in Francia ma si espande. È il frutto cinematografico della prima generazione di giovani cresciuti dopo la guerra. Infatti lo stile appassioni nuovi giovani futuri cineasti. È il punto di riferimento per il rinnovamento del cinema. E alla sua origine troviamo il cinema che rivela originalità e gusto del rischio. La Nouvelle Vague vuole essere una forma di difesa del cinema contro la televisione anche se proprio la televisione a stimolare l’ideazione di nuove apparecchiature. A BOUT DE SOUFFLE È un film del 1960 scritto e diretto da Jean-Luc Godard. TRAMA: Michel Poiccard, ladro e truffatore, mette a segno un colpo a Marsiglia, rubando un'automobile. Dopo aver lasciato la città, viene inseguito da un poliziotto per eccesso di velocità. Dopo aver cercato inutilmente di nascondersi e dopo aver accidentalmente rinvenuto una pistola nell'auto rubata, Michel uccide il poliziotto per non essere arrestato. Tornato a Parigi per affari con l'intenzione poi di fuggire in Italia, ritrova Patricia, una studentessa americana di cui si era innamorato e che vorrebbe portare con sé in Italia. Le rivela pian piano la sua condotta delinquenziale e le fa capire che la sogna al suo fianco anche come complice della sua vita spericolata, nella quale "il dolore è un compromesso". Lei, pur ricambiando l'amore, cerca di allontanarsi da Michel perché lo ritiene troppo sfrenato. Michel, accompagnato da Patricia, continua la sua vita all'ultimo respiro rubando soldi e auto, fumando e leggendo France Soir, da cui apprende di essere braccato dalla polizia, che è ormai sulle sue tracce. Michel cerca quindi di fuggire, insistendo perché la ragazza lo segua in Italia, ma Patricia, pur se inizialmente appare innamorata e propensa a seguirlo, alla fine decide di denunciarlo. Inseguito dalla polizia, Michel viene colpito da un proiettile e muore proprio sotto gli occhi della ragazza. ANALISI: i due attori principali sono la coppia Patricia, donna molto ambigua americana che vive e lavora a Parigi e Michel. La struttura seguita per la realizzazione di questo film riprende i gangster movie e fa riferimento, con diversi elementi ironici, al cinema classico noir degli anni ‘40. Si può definire come un film composito ed il genere è anti hollywoodiano in quanto c’è un conflitto di fuoco non intenzionale all’inizio del film che porta a delle precise conseguenze, perché lui ha ucciso un poliziotto. Un particolare che differenzia il film dal cinema classico del tempo viene ripreso nel momento saliente della relazione fra i due protagonisti. Questo è infatti rappresentato da un momento molto intimo tra i due che in un film classico non si sarebbe mai mostrato. È un’intimità quasi causale a differenza da quando nei classici la sintonia fra uomo e donna era rappresentata dal bacio. È un film ambientato a Parigi. Stile della rappresentazione che consiste nel girare ‘en plain air’ ossia all’aria aperta. Cambia infatti la concezione di fare cinema. Esiste una nuova onda, una nuova espressione che viene usata per denominare la generazione che diventa protagonista negli anni 50 della vita francese (i giovani dell’epoca che negli anni 60 diventano protagonisti della vita culturale), questa nuova onda è detta Nouvelle Vague. Le novità di questa onda sono ,e inquadrature più lunghe. Si ha la camera stilo, ossia un’idea messa in evidenza secondo la quale la macchina da presa per il regista poteva diventare la penna per lo scrittore. Si elimina la necessità due montaggio e il dialogo diventa qualcosa di relativo. La macchina da prese inverte il moto del cerchio con il ragazzo rispetto quello con la ragazza, quindi c’è una sorta di complementarietà. Lo stacco avviene dopo circa 2 minuti e questa ripresa viene chiamata piano sequenza, ossia ha una durata che la fa assomigliare ad una scena. Non c’è nessuna sovrapposizione dal punto di vista della regia e il film in questo caso è pieno di piani di sequenza. I registi delle Nouvelle Vague considerano il film come campo di possibilità. Il neorealismo e la Nouvelle Vague aprono la strada a produzioni indipendenti. Il regista non utilizza uno stile hollywoodiano classico. Le inquadrature si susseguono in modo non naturale ma per rendere visibile il processo di produzione. L’autore non doveva recitare ma solo citare il testo. Spesso troviamo la finzione e il suo contrario, come quando Michel durante il viaggio verso Parigi si rivolge verso il pubblico quasi insultandolo. Il regista si prende la libertà di prendere in giro il proprio pubblico e non lo tratta come qualcuno da rispettare. Cambia la realtà dell’attore che vive il film con quello che guarda la storia. Tutto è più naturale perché si usano macchine da ripresa più piccole e quindi è meno difficile essere visti. IL CINEMA ITALIANO Silvi lupa la volontà di riscatto degli italiani che volevano contrastare Hollywood. Essi dimostrano che il popolo può essere soggetto di infinite storie cinematografiche. Nell’immediato secondo dopoguerra il cinema italiano si presenta come arte guida e il simbolo di questo processo è il film Roma città aperta di Rossellini. Dal dopo guerra si sviluppa il cosiddetto neorealismo, ossia film che parlano della guerra è un cinema di realtà che esplora i problemi sociali ed economici riflettendo sui sentimenti del popolo. Si vede infatti la povertà causata dalla guerraE un esempio è il film ladri di biciclette. Sono film tragici e infatti non riscuotono successo. Nel mio 1950 c’è una crisi dovuta alla concorrenza della televisione ma il cinema si riprende grazie all’intervento di Cinecittà. In seguito al neorealismo Si sviluppa il pensiero esistenziale ossia la riscoperta della letteratura e al reale si sostituisce l’illusorio. Il maggior esponente è Fellini che fa un cinema che coinvolge emotivamente lo spettatore. Fellini inoltre sviluppa anche il cinema barocco dove vi è un utilizzo delle musiche, un tema fantasioso e si coinvolge a livello emozionale. Fellini lavora con Rossellini realizzando Roma città aperta. Fellini è uno stile personale o si abbandona i canoni del neorealismo E introduce elementi poetici espliciti quali umorismo, l’uso dei simboli e una visione distaccata della realtà. 8 e mezzo è un film di Fellini che si conclude con l’impossibilità di uscire dalla confusione e l’ambiente e i personaggi sono i simboli di una crisi esistenziale. Negli anni 70 inizia creare i film d’autore che rispecchiano il carattere della regista ossia l’autobiografismo con riferimenti ad elementi storici e ambientali, introduce nello spazio elementi politici e sociali e analizza l’amara realtà. Altro regista che va contro al neorealismo importante è Antonini che vuole esprimere la sua poetica lui sviluppa il cinema d’alienazione e la sua opera più importante di questo genere fu l’avventura. Con la caduta di Mussolini molte case cinematografiche con labbro con le società americane ma dopo la liberazione si sviluppa il desiderio di rompere con il passato. Il cinema neorealista non era appoggiato dai politici e si voleva dare dell’Italia un’immagine fiorente positiva quindi anche la Chiesa e i politici condannarono i film a causa dell’oro pessimismo della mancanza di una dichiarazione di fede politica. Dagli anni 50 svanisce e quindi l’incursione realista che aveva costituito un ruolo importante anche per le innovazioni nella forma cinematografica. Le innovazioni portate dal neorealismo ispireranno il cinema di autori provenienti da tutto il mondo. OTTO E MEZZO - 8 e 1/2 È un film del 1963 sceneggiato e diretto da Federico Fellini. Rientra nella categoria del cinema drammatico. Fellini non sa cosa vuole per il suo prossimo film e quindi lo intitola otto e mezzo perché indica il suo ottavo film e mezzo, perché mette insieme anche diversi episodi e segmenti di film. TRAMA: Guido Anselmi, un affermato regista di quarantatré anni, sta elaborando il suo prossimo film. Egli si trova a trascorrere un periodo di riposo in una stazione di cure termali (il set reale fu ambientato nel Lazio, e principalmente a Roma]). Guido cerca in quella località di coniugare i propri problemi fisici (stanchezza cardiaca) con quelli della produzione del film, ancora allo stato di preparazione. La quiete che vorrebbe è continuamente minata dalla presenza delle maestranze del film (produttore, tecnici, attori) che soggiornano nel suo stesso albergo e che vedono in lui l'unico appoggio sicuro. Ma il suo spirito creativo si è inaridito e non riesce a dare una direzione chiara al suo progetto cinematografico. Oltretutto, ai suoi problemi professionali si aggiungono grattacapi sentimentali. L'amante lo raggiunge alle terme e poco dopo arriva anche sua moglie. Sollecitato dal produttore, interrogato dai suoi assistenti e dagli attori che vogliono capire quale storia stia per raccontare, quali intenzioni vorrebbe esprimere, cerca di imbastire alla meglio una trama: un bilancio fatto di rapporti con personaggi reali e di fantasticherie, ricordi, sogni, che si inseriscono all'improvviso negli avvenimenti concreti delle sue giornate e delle sue notti. Dei suoi sogni fanno parte i ricordi del padre e della madre, morti, con i quali egli discorre teneramente, come con persone vicine. Continui dubbi e incertezze si palesano attraverso una crisi esistenziale senza via d'uscita, in cui non riesce a dare un senso al suo rapporto con gli altri e al suo passato. E tutto questo non fa che rendere consapevole quello smarrimento che egli si porta dentro da anni e che le cure della esistenza quotidiana e del lavoro avevano in parte mascherato. In un onirico, fatato affresco di immagini si alterna un centinaio di personaggi di contorno tra cui spiccano: un intellettuale, che gli è stato messo alle calcagna dal produttore, la moglie, l'amante e la protagonista femminile del film in produzione. I giorni trascorrono mentre i fatti reali, i ricordi e le fantasie del regista si accavallano sempre più fino a diventare indistinguibili. Il produttore fa visionare a Guido i provini già girati, e presso la scenografia di un'enorme piattaforma di lancio per un'astronave indice una conferenza stampa in cui finalmente il regista dovrà raccontare a tutti quelle che sono le sue intenzioni riguardo al film, ma in realtà il regista è sempre più confuso, non ha idea di cosa vuole raccontare, né di come farlo. La sua confusione professionale rispecchia la sua confusione vitale: è la fine della sua carriera e della sua stessa vita: egli decide di abbandonare la regia del film durante la conferenza stampa. Ma proprio quando tutto sembra essere finito, quando i giornalisti si sono allontanati e le maestranze iniziano a smontare il set di un film che non si farà più, Guido ha la percezione che tutto quello che gli accade intorno, tutte le persone che ha conosciuto e che con lui hanno percorso la strada della vita, nel bene e nel male, sono parte di lui. Incomprensibile da un'intelligenza umana è il ruolo dello spazio e del tempo: Bowman si trova ad esistere contemporaneamente in punti diversi ed a diverse età, vedendo se stesso invecchiare e seguendo da molteplici punti di vista i diversi stadi della propria vita. A fine giornata, allo stato massimo della sua vecchiaia, Bowman, sdraiato nel letto, vede davanti a sé il monolito e cerca di toccarlo, per poi rinascere in forma di enorme feto cosmico, il "Bambino-delle-Stelle" ("Star-Child", in lingua originale), che scruta la Terra dallo spazio. Si può comprendere che David Bowman non è morto ma si è "evoluto", trasformandosi da essere umano in una forma di vita superiore. ANALISI: una delle parti più belle del film è l’inizio perché non si vede il futuro ma il passato. Le libertà sono: lavorare un film per diversi anni quindi arrivare ad una realizzazione finale molto pensata. La versione finale del film è il contrario di quello che si voleva fare all’inizio, ossia la conquista dello spazio. Dopo ci si accorge che quella versione non gli piace e quindi decide di togliere la voce over. La narrazione è quindi ellittica. All’inizio si vedono delle scimmie antropomorfe e quindi va a riprendere uno dei momenti che precede la nascita dell’umanità. Quello che si racconta nel film è la presenza dei predatori, la notte, la veglia. Ad un certo succede qualcosa, ossia quando si svegliano la scimmia fa dei versi perché arriva un monolito nero con all’interno qualcosa di tecnologico. La musica è un coro di voci con toni diversi. Le scimmie impaurite saltano cercando di mandarlo via, lo toccano e lo annusano. Dal monolito esce un suono che fa pensare allo spazio, i due astri sono mostrati come riflessi specularmente. C’è un flashback al monolito con sole e luna. Vi è la musica di Strauss quando la scimmia utilizza il femore come uno strumento. Tornano alla fonte dove erano stati cacciati ma questa volta con le ossa in mano e le menano. Sul successo della spedizione lancia l’osso che diventa un’invenzione. Da qui si arriva all’uomo. Kubrik voleva far capire che il satellite aveva una bimba atomica, poi ci rinuncia e decide di parlare della conquista dello spazio. Nel 68 gli uomini non erano ancora andati sulla luna quindi sembra tutto assurdo, le immagini tecnologiche del futuro sono commentate dalla musica di Strauss che gli ha fatto pensare ad un moto circolare come quello del valzer. Si sente il suono percepito dall’astronauta perché sullo spazio non ci sono altri suoni. L’immagine esterna è costruita tramite proiezioni. Viene introdotto l’occhio della macchina che parla con gli astronauti ed è stata istruita. L’astronauta entra nella memoria della macchina. Il film finisce in una dimensione diversa ed è più difficile da interpretare perché siamo di fronte ad un paradosso. Il protagonista ha passato lo star gate e si vede invecchiare e dopo vede se stesso sul letto di morte ancor più anziano che al a la mano per indicare qualcosa che è il monolito. Il monolito è il momento di trasformazione all’inizio da scimmia a uomo e alla fine da umano a qualcosa di più. Appare una bolla con dentro un feto che si muove verso il monolito. Alla fine c’è ancora ,a musica inquietante. Nel linguaggio della critica viene chiamato il feto astrale, cioè che va oltre l’umanità. PULP FICTION È un film del 1994 scritto e diretto da Quentin Tarantino. La pellicola rilanciò John Travolta, ormai in ombra da anni e consacrò la giovane e già quotata Uma Thurman. TRAMA: Una giovane coppia di rapinatori e amanti, Zucchino (Ringo) e Coniglietta (Yolanda), stanno architettando il loro prossimo colpo, quando, su iniziativa di lui, decidono di operare proprio nello stesso locale. La scena si sposta a bordo di un'auto, dove due malavitosi in abito scuro, Vincent Vega e Jules Winnfield, si dirigono di buon'ora a recuperare una misteriosa valigetta sottratta al loro capo Marsellus Wallace da alcuni giovanotti, che essi recuperano dopo averli uccisi ma non prima che Jules abbia recitato un fittizio passo della Bibbia. I due raggiungono quindi il loro capo Marsellus nel suo locale, mentre quest'ultimo sta istruendo Butch, un pugile prossimo al ritiro, di perdere il suo prossimo incontro. Vincent, su richiesta del boss, deve portare in giro sua moglie Mia la sera dopo. Prima dell'appuntamento, egli si reca dal suo amico Lance, suo spacciatore, acquistando dell’eroina di ottima qualità per poi andare a prendere la donna. Cenando presso il Jack Rabbit Slim's, un centralissimo locale kitsch a tema Anni Cinquanta, i due iniziano a conoscersi meglio, spaziando da argomenti banali a temi quasi filosofici, fino a farsi coinvolgere in una gara di twist scatenandosi sulle note di You Never Can Tell di Chuck Berry. Tornati felicemente a casa, Vincent, consapevole delle spiacevoli conseguenze che comporterebbe una mancanza di rispetto nei confronti di Marsellus Wallace, si ritira in un bagno per sottrarsi alle attenzioni di lei, visibilmente interessata. La donna, cercando un accendino nella giacca di Vincent, trova il sacchetto di eroina che Vincent ha acquistato da Lance e ritenendola cocaina, la inala finendo in overdose. Vincent, vistosi spacciato, decide di portarla in casa di Lance, il quale seppur riluttante suggerisce di praticarle una disperata iniezione intra sternale di adrenalina. In una tesissima situazione tragicomica, tra urla e battibecco, Vincent riesce a praticarle la difficilissima iniezione e salvarle la vita. Conclusa la disavventura, Vincent riaccompagna la ragazza a casa ed entrambi giurano di tacere a Wallace i particolari scabrosi della serata. In un flashback negli anni settanta, un reduce della guerra in Vietnam si reca a casa del piccolo Butch Coolidge per comunicargli della morte di suo padre prigioniero e consegnargli un orologio d'oro appartenuto alla famiglia di lui per generazioni. Nel presente è il pugile che dovrebbe perdere per disposizione di Wallace ma egli fa il doppio gioco, scommettendo a proprio favore e mettendo al tappeto lo sfidante, Floyd Wilson, che addirittura muore nell'incontro. Butch fugge in taxi con una latina, Esmeralda Villalobos, facendosi condurre sino al motel dove lo attende Fabienne, la sua fidanzata. La mattina seguente la coppia sta per partire per la città natale di Butch, Knoxville in Tennessee, secondo i piani, ma nel fare i bagagli si scopre che la donna ha dimenticato l'orologio d'oro paterno. Butch, dato l'enorme valore affettivo e pur consapevole degli enormi rischi, decide di tornare nel proprio appartamento per recuperarlo. L'appartamento appare deserto, e Butch, compiuto il recupero, si concede una breve colazione. A un tratto però nota una mitraglietta con silenziatore e la impugna perplesso. Pochi istanti dopo sente infatti lo scarico del gabinetto e vede uscirvi Vincent Vega. I due si ritrovano attoniti faccia a faccia, quando Butch, spaventatosi per un rumore improvviso (lo scatto del tostapane), preme il grilletto ed uccide il killer. Durante la fuga in auto, a un semaforo, Butch s'imbatte proprio in Wallace, investendolo, per poi rimanere coinvolto in un incidente con un'altra auto nell'incrocio, restando tramortito. Rimessisi entrambi faticosamente in piedi, Wallace insegue Butch fino a raggiungere un negozio di pegni gestito da un certo Maynard. Quando Butch sta per uccidere Marcellus con la pistola Maynard gli punta il suo fucile e gli impone di avvicinarsi al bancone e dopo averlo stordito lega i due e chiama un suo amico, Zed, una guardia giurata. Maynard e Zed, che si rivelano dei sadici stupratori omosessuali, decidono di violentarli a turno. Scelto Wallace per primo, Butch resta da solo legato a una sedia ma ben presto riesce a liberarsi. Fuggendo ritiene più opportuno salvare Wallace così si arma di una katana che trova nel negozio, torna nello scantinato ed uccide Maynard. Wallace una volta libero spara a Zed evirandolo e promettendogli di sottoporlo ad atroci torture da parte dei suoi uomini. Il boss, per ricambiare, congeda Butch, a patto che questi lasci Los Angeles per sempre e non faccia menzione ad alcuno dell'atroce disavventura. La scena torna nell'appartamento della prima parte. Vincent e Jules hanno appena eliminato due dei tre ragazzi quando a sorpresa esce dal bagno un quarto uomo che spara su di loro un intero caricatore senza però neppure sfiorarli. Ucciso costui, i due intraprendono una "discussione teologica" sul significato di Miracolo e al contempo portano via il nero Marvin, l'unico superstite. In auto, mentre Jules insiste sul Miracolo, meditando di abbandonare il suo lavoro di killer, Vincent cerca di fargli cambiare idea e si volta verso Marvin chiedendogli la sua opinione. Ad un tratto, involontariamente, parte un colpo di pistola che prende l'ostaggio in pieno volto. Con la vettura lorda di sangue i due si ritrovano nei guai fino al collo sicché si rifugiano nella vicina villa di un amico di Jules, l'isterico Jimmie Dimmick, il quale, più che inorridirsi del cadavere, si preoccupa delle spiacevoli conseguenze per l'arrivo di sua moglie Bonnie, prossima a rincasare dal turno notturno di infermiera. Jules assicura il padrone di casa di poter risolvere tutto e così telefona a Wallace, il quale gli invia rapidamente sul luogo il cinico e misterioso Mr. Wolf. Grazie al sangue freddo e agli efficienti metodi di costui, l'auto viene ripulita e i due killer si ritrovano lindi dopo soli trenta minuti. La vettura viene condotta nel deposito per autodemolizioni di un certo "Mostro Joe", sicché Wolf riparte con la figlia del rottamatore, sua amica, lasciando i due a piedi, in tenuta balneare, e con la valigetta, come appaiono nella scena del locale di Wallace. Desiderosi di fare colazione, Jules e Vincent raggiungono l'Hawthorne Grill, riprendendo la discussione sul miracolo e l'intento del primo di abbandonare la malavita, ma ben presto si trovano coinvolti nella rapina di "Zucchino" e "Coniglietta". Mentre Vincent è di nuovo in bagno (come lo si trova sovente durante il film), Jules, pur di salvare la preziosa valigetta, finge di assecondare il rapinatore, per poi metterlo in scacco puntandogli contro la propria arma. "Zucchino" non ha scelta: desiste ascoltando il sermone biblico di Jules che significativamente lo invita ad abbandonare la vita criminale e s'accontenta del denaro che Jules gli lascia quanto contenuto nel suo portafogli (riconosciuto grazie a una frase ingiuriosa scritta su di esso: “bad mother fucker”). I due rapinatori si congedano e i killer riescono finalmente a terminare il proprio lavoro. ANALISI: il film é importante perché con Tarantino inizia un’epoca diversa del cinema, rientra infatti nel cinema contemporaneo? Tarantino ha preso diversi aspetti della narrazione classica e li ha trasformati. Riprende il modello dell’heist movie, ossia i film sulle rapine ma toglie all’heist movie l’elemento fondamentale ossia la rapina. La storia principale di Pulp Fiction è quella di Butch. Il film comincia definendo che cos’è Pulp, ed è un intervento che ci ricorda cos’è il godard. Poi si vedono due fidanzati che decidono di fare una rapina e subito dopo si passa alla storia dei due killer. Una delle Marche del cinema di Tarantino è l’inquadratura del bagagliaio. Non sapremo mai cosa contiene la valigetta dei due ragazzi uccisi, ma vediamo solo che risplende di colore oro. Appare Butch nel momento in cui i killer arrivano con la valigetta. Il protagonista deve evitare di essere sedotto dalla moglie del capo che per sbaglio inala l’eroina e va in overdose. Nella scena della gara di ballo associamo la febbre del sabato sera, è una corsa contro il tempo ossia una costruzione di susoace quando devono salvare la vita della donna che è in overdose. Quando lei si sveglia tutti tornano a casa e decidono di far finta che niente sia successo, questo è il punto più arretrato nella linea temporale del film. Il primo evento che mettiamo sulla linea temporale è il flashback esterno che si svolge prima dell’inizio del film in cui si Butch bambino in cui un ufficiale compagno del padre in guerra consegna un orologio. La prima linea è quando i killer consegnano la valigetta, la seconda invece quando dopo aver ucciso i sadici prende la moto e va al motel e va via con la sua ragazza. Nella seconda parte del film si arriva ad un punto in cui c’è la fine della storia di Butch quando vuole partire con la ragazza, ma non trova l’orologio del padre. Lui poi recupera l’orologio, si affaccia alla cucina, ha fame e mette due fette di pane nel tostapane e qui vede il fucile. Vincent Vega è nel bagno e quando esce Butch gli spara nello stesso momento che le fette di pane escono dal tostapane e questa è una scena paradossale. Quando il protagonista si libera dopo essere stato abusato cerca un’arma per poter intervenire e salvare l’altro. Finale: i due consegnano la valigetta, Vincent deve portare fuori mia e poi c’è la vicenda di Butch. Il finale del film non coincide con il finale della storia perché poi c’è ancora la storia di Butch che deve concludersi. Tarantino ebbe l’idea di raccontare la storia a pezzi per far si che lo spettatore sincronizzasse gli stessi momenti. Tarantino cita Hitchcock e riprende Godard. Documentario: con il termine documentario si intende un film girato senza esplicite finalità di finzione e senza una sceneggiatura che pianifichi le riprese ma con disponibilità verso gli accadimenti. Doppiaggio: procedimento tecnico mediante il quale nei prodotti audiovisivi si sostituisce la colonna sonora originale. Con l’avvenimento del sonoro il film veniva girato più volte con l’attore di nazionalità diverse ma questo veniva costare troppo in seguito si è avuto l’idea del sottotitolo ma il problema dell’analfabetismo era ancora diffusa in molti paesi e quindi si pensa all’idea del doppiaggio. Effetti visivi: sono vari processi con cui un’immagine creata o modificata fuori dal contesto di una ripresa. Gli effetti visivi servono per creare ambienti che sembrano realistici ma potrebbe essere troppo pericoloso costoso o impossibile da fare realmente. Effetto notte: è una tecnica che serve per simulare un’ambientazione notturna veniva utilizzata perché di notte non c’era abbastanza luce e veniva realizzato mettendo un filtro grigio davanti la telecamera. Ellissi: procedimento in sede di montaggio che consiste nel collegare i fotogrammi. È un salto narrativo che permette di annullare i tempi morti accorciando la durata della narrazione. Esposizione: spazio di tempo in cui un materiale sensibile viene colpito dalla luce. Espressionismo: corrente cinematografica sviluppatosi in Germania tra la fine degli anni 10 la metà degli anni 20. Ricca di suggestioni per tutto il cinema successivo che attribuisce grande importanza l’angolazione della macchina da presa. Il suo prototipo è considerato il gabinetto del dottor Caligari. Esterni: luoghi utilizzati per le riprese di un film, per simularne l’ambientazione. Fabula: l’ordine cronologico della storia che viene narrata. Fuori campo: tutto ciò che accade fuori dal campo visivo del quadro ma è presente nell’immaginario spazio adiacente ossia il sette. Viene descritto tramite le tecniche cinematografiche maniera che possa essere immaginato e ricreato dalla fantasia dello spettatore. Perciò che riguarda il sonoro il fuoricampo riguarda quei suoni acustici che vengono originati dal piano di realtà della narrazione, ovvero quei suoni che sono udibili anche dei personaggi. Il sonoro udibile dai personaggi che siano voci e rumori o musica si dice diegetico. Filmografia: insieme di film accomunati da una o più caratteristiche come il regista, un attore, la casa di produzione, in genere e così via. Figura intera: la figura umana occupa quasi del tutto l’altezza del quadro. Film di finzione: È proprio del film di finzione rappresentare qualcosa di immaginario. La scenografia gli attori rappresenta una situazione che la finzione, la storia raccontato il film stesso rappresentato sottoforma di immagini questa prima rappresentazione. Il film di finzione dunque due volte il reale sia per ciò che rappresenta ossia la finzione sia per il modo in cui la rappresenta attraverso le immagini di oggetti attori. Fondu: affievolirsi di un’immagine fino a sparire, contemporaneamente al progressivo emergere di un’altra scena. Foto di scena: nasce con l’intento di promuoverei fil prodotti attraverso la pubblicazione e la distribuzione delle foto di lavorazione. Fotografia: un procedimento che, attraverso processi chimico fisici, permette di ottenere, servendosi di un apposito apparato, l’immagine di persone, oggetti, strutture, situazioni. Fotogramma: singola immagine impressa su una pellicola cinematografica. La pellicola cinematografica è una pellicola su cui sono impresse in sequenza delle immagini che, per il fenomeno della persistenza della visione, restituiscono allo spettatore l’impressione di un movimento continuo e non di una sequenza di immagini fisse. La velocità standard di proiezione di una pellicola cinematografica è di 24 fotogrammi al secondo. Frame stop: sì indica il blocco di un fotogramma sullo schermo con l’effetto di mobilizzare un’immagine filmica per un tempo più o meno lungo. Generi cinematografici: convenzione che permette di classificare le diverse opere cinematografiche in base ad alcuni temi o caratteristiche di ricorrenti. Il genere crea particolari orizzonte di aspettative dello spettatore orienta le sue scelte. Giornalieri: il materiale cinematografico stampato che il regista, gli attori e i tecnici sono saliti farsi proiettare giornalmente per una visione di controllo. Grandangolo: obiettivo con un angolo di ripresa maggiore di quello normale che consente particolari effetti di prospettiva. Hollywood: località le porte di Los Angeles in California. Nel mio 907 il produttore di Chicago Selib spedisce una troupe per girare una versione di il conte di Montecristo. Tra il 1912 e il 1929 vengono fondate le principali majors: la paramount, universal pictures, warner brothers, la fox, la united artists. A metà degli anni 20 l’industria di Hollywood incontra qualche difficoltà da una parte il pubblico internazionale manifesta sintomi di stanchezza per l’eccessiva uniformità della produzione mentre dall’altra l’industria europea si organizza e riprende l’attività dopo la pausa per la prima guerra mondiale negli anni 20, l’epoca del protezionismo Che improntata ai principi del puritanesimo ed ho l’iPod è scosso dagli scandali. Si sente quindi la necessità di controllare la qualità morale delle produzioni con l’attenzione al tematiche sessuali, il codice hays. Nell’età dell’oro per Hollywood i film assume una funzione sociale come una via di fuga dalla realtà. Tra il 41 e 45 ci furono film di tipo bellico per sostenere gli USA all’entrata in guerra. Illuminotecnica: il complesso di regole seguite dal reparto luci nel predisporre l’illuminazione più adatta al tipo di riprese da effettuare su un set. Inquadratura: porzione di spazio inquadrata dall’obiettivo della macchina da presa. L’inquadratura può essere relazione al movimento della macchina da presa: fissa quando la macchina da presa e firma; mobile quando la macchina la presa in movimento; frontale quando la macchina da presa è perpendicolare al soggetto filmato. In relazione invece il punto di vista può essere oggettiva quando il soggetto rappresentato in modo diretto; soggettiva quando la macchina da presa riprende l’azione è un soggetto attraverso gli occhi di un personaggio. Intreccio: insieme degli eventi della storia nella successione in cui l’autore li ha voluti disporre. Iris:oscuramento progressivo del quadrato dal perimetro verso il centro ottenuta mediante un diaframma aggiunto all’esterno dell’obiettivo. Jump cut: taglio della parte centrale dell’inquadratura lasciandole quindi le parti iniziali finali senza che talora ci sia continuità temporale altrimenti chiamato anche taglio in asse. Gli oggetti movimento e paiono saltare da una posizione all’altra utilizzato dagli autori del cinema d’avanguardia. Messa a fuoco selettiva: la tecnica fotografica e che consente di valorizzare con la precisa messa fuoco il nostro soggetto principale in modo che la sua nitidezza lo isoli dal contesto degli elementi collaterali della scena. Messa in scena: realizzazione della sceneggiatura sulle indicazioni del regista. Mezza figura: l’inquadratura riprende il personaggio all’incirca dalla vita in su cioè metà circa del corpo. Montaggio: principale fase della cosiddetta post produzione di un filmato durante la quale il materiale disponibile visionato, analizzato ricomposto in base ad esigenze narrative, strutturali, ritmiche ed espressive. Per montaggio si intende il cosiddetto montaggio scena in cui si dispongono le singole inquadrature nell’ordine narrativo previsto dalla sceneggiatura il montaggio scena è seguita dal montaggio sonoro che si occupa della rielaborazione dell’audio. Montaggio alternato: particolare tipo di successione di inquadrature secondo uno schema che alterna le immagini di una sequenza con altre riferito diversa sequenza che narrativamente si svolge contemporaneamente alla precedente. Montaggio digitale: il film viene realizzato con l’utilizzo della telecamera digitale del computer. L’abbandono della pellicola in poliestere porta grandi vantaggi di tipo economico perché le telecamere costano meno e sono meno ingombranti delle macchine da presa inoltre è possibile sfruttare il sette a 360°. Questo cambiamento consiste nell’acquisizione di sequenze, video, immagini attraverso la digitalizzazione. Musica diegetica: suono avvertito dei personaggi della narrazione. Musica extradiegetica: sonoro fuori campo cioè non percepito dal personaggio. Musical: È un genere di rappresentazione teatrale e cinematografica nato e sviluppatosi negli USA tra l’ottocento e il novecento. Il suo corrispondente italiano è la commedia musicale. L’azione viene portata avanti non solo dalla recitazione ma anche dalla musica, il canto e la danza che influiscono in modo spontaneo e naturale. Narrazione complessa: è un tipo di film ti presento la trama frammentata e con diversi livelli. Sono frequenti e brusche le interruzioni della presentazione di fatti con Flashback e FlashForward, narrazione a-cronologica, compresenza di più piani narrativi, ellissi, duplicazioni e paradossi. Si tratta perlopiù di film di fantascienza come Pulp fiction. Narrazione non lineare: è una che non procede secondo la linea retta passo dopo passo. Narrazione lineare: la diegesi procede regolarmente lenta e ci sono diverse inversione dell’ordine cronologico dei fatti narrati. Origini e pionieri: l’epoca dei pionieri la prima della storia del cinema. Il periodo dei film muti che dura fino al 1927. Obiettivo: componente della macchina da presa e del proiettore costituito da un sistema lenticolare convergente in grado di trasferire sulla superficie della pellicola o dello schermo Un’immagine nitida e uniforme. Obiettivi sono intercambiabili tra loro in alcuni casi vengono appoggiati su torretta girevole montate sulla macchina da presa per permettere un rapido cambiamento di lunghezza focale. In base a quest’ultima l’obiettivo si distingue il normale grandangolare e te lo obiettivo. Gli obiettivi anamorifici sono usati dei sistemi a visione panoramica mentre quella lunghezza focale variabile sono anche detti zoom. Panoramica: movimenti della macchina da presa con le ruote intorno al proprio asse o in senso orizzontale. Pellicola: nastro perforato solo due lati. La parte sensibile alla luce e a base d’argento mentre il supporto in celluloide altamente infiammabile. Successivamente in poliestere più flessibile e resistente. La pellicola cinematografica continuazione di immagini fotografiche orizzontale ossia fotogrammi che vengono proiettati in successione tramite proiettore cinematografico. Piano americano: l’inquadratura parte della metà della coscia. Spesso utilizzato per inquadrare due più persone e vi è una maggiore libertà espressiva d’azione. Piano d’insieme: l’inquadratura in cui lo spazio è quasi equamente diviso fra i personaggi e l’ambiente. Spazio personaggi si trovano insieme con la stessa importanza. Piano di lavorazione: speciale progetto per la realizzazione di un film, consistente generalmente una tabella colonne verticali orizzontali indicanti rispettivamente I giorni del calendario stabiliti per le riprese, gli interni, esterni, i nomi degli attori, inquadrature, i luoghi e il fabbisogno per lavorazione del film. Piano sequenza: tecnica cinematografica e consiste nella modulazione di una sequenza attraverso una sola inquadratura generalmente piuttosto lunga. Post produzione: fase in cui viene data la forma definitiva del film comprende insieme le inquadrature. Le componenti principali della post produzione sono: il montaggio del film, la registrazione le musiche, la creazione di effetti speciali visivi, l’aggiunta degli effetti sonori, la realizzazione del doppiaggio, il montaggio, la sincronizzazione, la correzione del colore e il taglio del negativo e la stampa della copia definitiva. Pre produzione: si entra in fase di pre produzione a seguito dello sviluppo del progetto, il quale consiste nel reperimento dei fondi necessari, nella scrittura della sceneggiatura e nell’individuazione delle figure chiave cioè gli attori principali, il regista e il direttore della fotografia. Primissimo piano: il volto del soggetto libri inquadrature degli elementi tagliato sopra attaccatura dei capelli a metà del collo. Primo piano: l’inquadratura di un volto dall’altezza delle spalle. Il soggetto isolato dal contesto e la sua espressione al centro dell’attenzione. Produzione: fase in cui si effettuano le riprese del film ed in senso lato comprende tutte le operazioni compiute nel periodo tra pre produzione e post produzione.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved