Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Storia - Europa nel Cinquecento, Appunti di Storia

Appunti di storia relativi all'Europa nel Cinquecento, in particolare all'impero di Carlo V d'Asburgo, alla Spagna assolutista di Filippo II, alla nascita delle Provincie Unite, all'Inghilterra di Elisabetta I e alle crisi dinastiche-religiose della Francia.

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 15/04/2017

Izanaginookami
Izanaginookami 🇮🇹

4.3

(41)

33 documenti

1 / 3

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Storia - Europa nel Cinquecento e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! L’impero di Carlo V. Durante la prima metà del 1500 le vicende dell’intera Europa ruotano attorno alla figura di Carlo d’Asburgo, che riceve in eredità dalla madre l’impero spagnolo (Spagna, Italia meridionale, Sicilia, Sardegna, possedimenti del Nuovo Mondo) e dai nonni paterni (Maria di Borgogna e Massimiliano d’Asburgo) il ducato di Borgogna (i Paesi Bassi, le Fiandre, la Franca Contea e Artois) e i domini degli Asburgo in Austria. La imponente concentrazione di forze nelle mani di Carlo, turba i francesi che, per evitare un completo accerchiamento, candidano Francesco I, re di Francia, al trono imperiale. I due contendenti si affrontano in una campagna elettorale, da cui ne esce vittorioso Carlo V che compra i voti dei principi elettori tedeschi (gli Asburgo erano legati alle banche). Diventa imperatore nel 1519 con il nome Carlo V d’Asburgo e si impegna a rilanciare, con l’appoggio del papato, l’impero “universale”. Il progetto è però senza avvenire e anacronistico poiché non tiene conto della rottura dell’unità cristiana causata dalla Riforma e delle profonde differenze che esistono nei vasti territori che governa, geograficamente e culturalmente eterogenei, e caratterizzati da tradizioni di autonomia. Per finanziare le sue imprese Carlo sollecita di continuo nuovi tributi, il crescente carico fiscale e il fatto di non risiedere nella penisola iberica causa la rivolta dei comuneros (abitanti del comune) in Spagna. La rivolta viene stroncata dall’aristocrazia spagnola, invece favorevole a Carlo poiché vede nella sua lontananza la possibilità di aumentare la propria autonomia. Un altro conflitto scoppia con la Francia che, sentendosi accerchiata, dichiara guerra all’impero, il conflitto dura quasi quarant’anni (1521 a 1559) e si divide in 3 fasi. La prima fase del conflitto (1521 a 1529) si svolge in Italia e vede la sconfitta francese; questa fase è segnata dal Sacco di Roma: Carlo V, indignato con il pontefice per l’alleanza (Lega di Cognac) stretta con Francesco I, fa scendere in Italia i lanzichenecchi (mercenari tedeschi protestanti, giurati nemici della Chiesa cattolica) che saccheggiano Roma nel 1527; il papa si arrende e anche il sovrano francese capitola sottoscrivendo la pace di Cambrai nel 1529. Nel 1535 si riapre il conflitto, durante la seconda fase (1535 a 1544). Francesco stringe un’alleanza con il sultano turco Solimano il Magnifico e con i principi tedeschi luterani, costringendo Carlo a dividere le proprie forze e a impegnarsi su diversi fronti di guerra. Tuttavia nessuno prevale e le parti si accordano nella pace di Crépy (1544) Nella terza fase (1552 a 1559) Enrico II, figlio di Francesco, mette Carlo V in difficoltà con l’aiuto dei protestanti in Germania. L’imperatore è costretto a firmare con i principi protestanti la pace di Augusta nel 1555, con la quale riconosce loro la libertà di esercitare la nuova fede. L’anno successivo l’imperatore abdica e suddivide i domini tra il figlio Filippo II, a cui va la Spagna, i domini italiani, le colonie americane e i Paesi Bassi, e il fratello Ferdinando, al quale concede l’impero e i possedimenti asburgici. I due successori continuano le ostilità con la Francia, che viene sconfitta. La guerra si conclude con la pace di Cateau Cambrésis (1559), che sancisce definitivamente il dominio spagnolo in Italia. La Spagna assolutista di Filippo II. Con Filippo II in Spagna si afferma l’assolutismo monarchico, egli accentra nelle proprie mani ogni attività di governo, soffocando qualsiasi autonomia locale e, con il proposito di estirpare l’eresia, perseguita arabi ed ebrei, gli unici gruppi operosi del paese. La persecuzione costituisce un danno gravissimo per l’economia spagnola e impedisce la formazione di una borghesia intraprendente e lo sviluppo delle attività produttive: la Spagna rimane economicamente arretrata rispetto agli altri paesi europei. Filippo II, guidato dal miraggio dell’assoluta supremazia della Spagna (da lui considerata “invincibile”), potenzia l’esercito e la flotta e partecipa alla Lega Santa, promossa dal papa, che nella battaglia di Lepanto (1571) sconfigge i turchi ottomani. La rivolta dei Paesi Bassi e la nascita delle Provincie Unite. In quegli stessi anni nei Paesi Bassi, Filippo II suscita malcontento tra il popolo: il sovrano spagnolo riempie le città di guarnigioni spagnole, impone tassazioni esorbitanti e cerca di soffocare la diffusione del calvinismo. Nel 1567, quando Filippo decide di restaurare il tribunale dell’Inquisizione e di perseguitare i protestanti e i calvinisti, il popolo si ribella in nome della libertà religiosa e dell’indipendenza politica. Per sedare la rivolta, la Spagna invia il duca d’Alba, il quale instaura un regime di terrore che finisce per far aderire alla rivolta anche le regioni ancora fedeli al cattolicesimo. Le provincie riescono a ottenere la libertà di culto con la pacificazione di Gand (1576). Tale pace ha però breve durata: Alessandro Farnese, succeduto al duca d’Alba, impone nuovamente il cattolicesimo, provocando la ripresa delle ostilità. Le sette provincie del Nord si riuniscono nel 1579 nell’Unione di Utrecht e dopo aver dichiarato decaduto Filippo II (1581), assumono la denominazione di repubblica delle Provincie Unite. L’Inghilterra di Elisabetta I. In Inghilterra Elisabetta I, che succede a Maria Tudor detta Bloody Mary per le persecuzioni intraprese contro i protestanti, attua importanti riforme che rinnovano e rafforzano il paese. La regina cerca anzitutto di sviluppare l’agricoltura favorendo il sistema delle enclosures, che consiste nel recintare i terreni agricoli, e incentiva l’allevamento ovino per incrementare la produzione della lana, base di sviluppo per la manifattura tessile locale, i cui prodotti si impongono successivamente nei mercati internazionali. Queste trasformazioni son promosse da una nuova classe di imprenditori e di commercianti, della quale entrano attivamente a fare parte, oltre a quelle borghesi, persino numerose famiglie aristocratiche. Elisabetta sviluppa la marineria britannica e per spezzare il monopolio marittimo di Spagna e Portogallo autorizza l’attività dei corsari, incaricati di depredare i mercantili provenienti dal Nuovo Mondo con carichi di metalli preziosi. L’”età elisabettiana” è caratterizzata anche da una grande fioritura culturale, soprattutto del teatro, che si sviluppa grazie alla costruzione di teatri pubblici e a numerosi scrittori di talento tra cui William Shakespeare, le cui commedie e i drammi sono destinati a un successo ineguagliabile. Elisabetta rafforza la Chiesa anglicana e in Europa si schiera a favore dei protestanti per contrastare la cattolicissima Spagna, con la quale esplode un conflitto per motivi politici e dinastici: la sovrana fa giustiziare la cugina Maria Stuart, fervente cattolica regina di Scozia, che scappata da un’insurrezione popolare sperava di ottenere protezione dalla cugina ma sospettata di aver preso parte a una congiura contro Elisabetta viene accusata di alto tradimento e condannata a morte. Filippo II invia l’Invincibile Armata in una crociata contro l’Inghilterra, considerata responsabile delle persecuzioni contro i cattolici inglesi e dei continui attacchi ai galeoni spagnoli, ma è sconfitto (1588), l’evento segna il declino della potenza spagnola e l’ascesa dell’Inghilterra come potenza marittima. La Francia tra crisi dinastiche e guerre di religione.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved