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La Tirannide in Grecia: Origini e Primi Esperimenti, Sintesi del corso di Storia

Storia politica grecaPolitica antica grecaStoria antica greca

I primi tentativi di tirannide in Grecia, dal VII secolo a.C., attraverso la vita e le azioni di diversi tiranni come Pittaco, Pisistrato, Periandro e Policrate. Vengono inoltre analizzate le conseguenze sociali e politiche di queste forme di governo, nonché le reazioni delle città-stato vicine. una panoramica della storia politica greca in un periodo cruciale.

Cosa imparerai

  • Come Pittaco è descritto nel testo?
  • Che figure politiche sono considerate i primi tentativi di tiranni in Grecia?
  • Che significato ha la parola 'asimneto' nella cultura greca antica?
  • Come la tirannide di Periandro è descritta?
  • Che azioni sono attribuite a Pisistrato?

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 14/09/2021

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Scarica La Tirannide in Grecia: Origini e Primi Esperimenti e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! LE TIRANNIDI Il termine tiranno inizialmente non ha un valore negativo, sembra indicare un potere eccezionale. Già alla fine del VII secolo di cominciano a vedere i primi tentativi di tirannide (legislazione di Draconte). Pittaco di Mitilene, annoverato da Aristotele come asimneto — termine che indica un pacificare all'interno di una città — è invece definito dal poeta Alceo tyrannos, dando al termine un senso negativo. Ma Alceo era stato alleato di Mirsilo, uno dei due tiranni che presero il potere a Mitilene in una difficile situazione di stasis, e per un breve periodo dello stesso Pittaco. Quella di Alceo appare come la risposta di un gruppo aristocratico ad un potere avvertito come illegale ma va ricordato che lo stesso Pittaco doveva essere di nobile famiglia. Tucidide ricollega la nascita delle tirannidi alla crescita economica che avrebbe permesso anche lo sviluppo della marineria. Nuove entrate, imposizioni di dazi e imposte. Anche a proposito di Pisistrato, il giudizio di Tucidide non è negativo; una visione diametralmente opposta è quella di Aristotele, secondo cui i tiranni derivano dai demagoghi e non badano affatto agli interessi comuni se non in vista dei propri. Ma Aristotele scrive in una temperia molto diversa in cui il termine tyrannos ha acquisito un significato negativo. La tradizione è quindi abbastanza contraddittoria, ideologicamente segnata e molto lontana dagli eventi stessi. Corinto imponeva dazi a chi entrava nei suoi porti e lo stesso sl può dire di Megara, centro sviluppatosi tra i contrasti con Corinto da una parte e con Argo dall'altra. La tirannide Megarese è legata ad un solo esponente, Teagene — suocero di Cilone, un nobile ateniese che tentò di istituire la tirannide ad Atene — posta intorno al 630. Secondo Aristotele si sarebbe distinto come capo militare e avrebbe guadagnato 1l favore del popolo. L'aristocrazia avrebbe sottratto terreni all'agricoltura dei piccoli proprietari che probabilmente videro di buon occhio lo sgozzamento del bestiame dei ricchi. Teagene attuò opere pubbliche, avrebbe progettato un acquedotto e fece costruire una fontana celebre per la sua bellezza. Corinto prima dell'avvento di Cipselo era governata dalla famiglia dei Bacchiadi che sotto il suo nome aveva colonizzato Sicuracusa e Corcira. Cipselo assunto il potere cacciò 1 Bacchiadi che si rifugiarono a Corcira. La durata del potere di Cipselo sarebbe stata di trenta anni: gli sarebbe successo suo figlio Periandro, che regnò per circa quarant'anni. A lui succedette infine Psammetico, che regnò per poco tempo. Erodoto considera Periandro contemporaneo del Re lidio Aliatte e il suo regno si pone tra 11 620 e il 560. La nascita di Cipselo era stata preceduta da oracoli che ne indicavano il potere e la distrizone dei Bacchiadi. Avviò una politica coloniale fondando Leucade, Anattorio e più a Nord Ambracia ed Epidamno. Amato dai Corinzi non avrebbe avuto una guardia del corpo: il potere personale è giudicato positivamente. Su Periandro invece la tradizine è duplice: accusa di costringere a lavori manuali, che peraltro indica l'avvio di opere pubbliche. Continuò la politica coloniale fondando Apollonia in Illira e Potidea in Calcidica. A Periandro successe suo nipote ma il potere durò tre anni e a Corinto prese 11 potere un'oligarchia moderata, probabilmente con il sostegno di Sparta. La tirannide di Samo è legata a Policrate, essa ebbe termine nel 522: durò 16 anni. L'inizio si può fissare al 538. Contemporaneo a Policrate è il tiranno di Nasso delle per tribù e ruolo paritario della gerousia (assemblea) e dei Re. Iloti schiavi della terra, perieci più autonomi, produttori di ceramiche e combattenti. Grande Rhetra, legge fondamentale messa per iscritto dopo il mitico Licurgo. Consiglio di 30 anziani, obbligo di assemblea e di nomina dei prosseni e dei Pythioi. “Al popolo vittoria e potere”. Sia per Plutarco, che per Tirteo e Alcmone, riorganizzazione dello stato all'indomani della prima guerra messenica. Istituzioni a Sparta I re, delle dinastie degli Agiadi e degli Furipontidi non erano obbligati a partecipare all'agogé, educazione comune che iniziava a 7 anni. Godevano di alcuni privilegi, quali razioni doppie nei pasti comuni. Alla gerousia si poteva accedere dopo 1 60 anni. Gli efori sembrano essere una magistratura successiva al VII secolo. Eforo Chilone (VI secolo), responsabile dell'etica spartana del “nulla di troppo” delfica. Rendere stabile la raggiunta uguaglianza tra diritti e doveri: divieto di alienare il lotto originario. Partecipazione al syssizio contribuendo di proprio. Sarà costretta ad uscire dai suoi territori con la guerra del Peloponneso. Alla fine dell'Agogé cerimonia collettiva con offerte al tempio di Artemide Orthia. Krypteia: al tempine dell'agogé, caccia all'ilota, con possibilità di ucciderlo. Si diventa eirenes a 20 anni. A 30 si può partecipare all'assemblea. Syssizio, 15 membri. Pasti semplici. 20 anni. Quota di partecipazione. Licurgo: forse figura mitica, l'etilmo significa “facitore della luce”. Passaggio ad una società ordinata. Avrebbe vietato la scrittura delle sue leggi. Il personaggio fu probabilmente creato nel VI secolo. Secondo la tradizione fu contemporaneo di Omero. Cleomene I: VI secolo, famiglia degli Agiadi. Guerra con Argo e con Atene. Nella prima metà del VI secolo Sparta aveva combattuto le tirannidi. Corinto e Sparta si alleano nel 525: serie di alleanze nel peloponneso + formazione della lega nel 506 a.C. Contro Pisistrato, tiranno di Atene. Esaltazione delle origini. Beozia: i Plateesi non volendo sottostare a Tebe si rivolsero a Sparta. Cleomene giunse lì ma si allontanò, consigliando di rivolgersi ad Atene Contraddizioni della società spartana. Cleomene era figlio di Anassandria II e della sua seconda moglie. Tuttavia il padre ebbe poi tre figli dalla prima: Dorieo, Leonida e Cleombroto. Tensione con Dorieo, che si allontanò da Sparta per colonizzare la Libia, l'Italia meridionale e la Sicilia. Ancora più rilevante è la competizione con l'altro diarca, Demarato, figlio di Ariston, che intralciava le sue compagne. Cleomene rispolverò le dicerie sull'illegittimità di Demarato e corruppe l'oracolo di Delfi. Demarato fu costretto ad abdicare. AI suo posto Leuthychida. Demarato riparò in Persia. Quando l'inganno di Cleomene fu scoperto, egli si rifugiò in Arciada e, minacciando la rivolta, fu riammesso a Sparta. Campagna contro Argo: 494 a.C. Rinunciò a distruggere la città e — dice Erodoto — gli schiavi vi presero il potere. Primato di Sparta che mantenne in piedi la Lega, paritaria, ma con ruolo di egemone. Andrò contro Atene nel 506. Ma si scontrò con 1 Corinzi. Può essere il segno dell'inizio del declino di Sparta il tentativo di Cleomene, simile ad un tiranno, di riconquistare popolarità e prestigio. Sparta nei decenni successivi non potrà sottrarsi dalle guerre persiane. ATENE E L'ATTICA Ricchezza di testimonianze. Erodoto ebbe rapporti con gli Alemeonidi, Tucidide, anche lui ateniese, e storie locali fino al III secolo. Aristotele “Costituzione degli Ateniesi” e “Politica”. Dopo il periodo regio, decaduto per l'eccessiva lussuria. Codio, l'ultimo re, si era sacrificato per Atene; era della famiglia dei Metondidi. I Codridi cedono parte delle prerogative agli arconti, eletti annualmente dal 683 a.C. Con la costituzione, Solone mirava a un'uguaglianza all'interno dei gruppi aristocratici e le sue leggi andavano in contro ai problemi dei meno abbienti. La forte disparità tra i ceti è evidenziata anche da Plutarco e Aristotele, che parlò di “scuotimento dei pesi” da parte di Solone. “Pelati” e “Teti”, dipendenti e dipendenza totale. Gli agogimoi (1 dipendenti dalla volontà dei ricchi) talvolta erano debitori di quote dovute (ektomoroi). Solone riportò in patria “quelli della sesta parte”, assoggettati al terreni dei ricchi che avevano usurpato al Bene pubblico. Solone eliminò i debiti pregressi ma non ridistribuì le ricchezze: il problema si ripresenterà. Impose il divieto di dare in pegno la propria persona e oltre a favorire le attività artigianali legiferò su materia successoria, testamentaria (tutelando le donne depositarie); inoltre si interessò dello schierarsi nelle lotte politiche e dei pozzi d'acqua. Prima di Solone le magistrature esistenti erano l'arcontato, che dal 683 fu diviso tra l'Arconte Re, l'arconte polemarco e rispetto delle istituzioni erano elementi di continuità con le altre tirannidi. Vi succederà suo figlio Ippia, coniazione della moneta. Colonizzò la Tracia e il Sigeo, oltre ad allearsi con Argo, Tebe e 1 Tessali. Fortissima politica urbanistica (acquedotti), religiosa e culturale. Creò un modello identitario. Lo stesso Fracle fu superato dalla figura di Teseo. Poeti a corte. Maturazione del senso civico. Frà dell'oro. Nel 528/7 il potere passò al figlio Ippia. Inizialmente moderato, divenne violento dopo una congiura ai danni del fratello, ma il destinatario doveva essere lo stesso Ippia. Armodio e Aristogitone furono celebrati come tirannicidi. Gli Alemeonidi, ricchissimi avevano legami con Delfi. Dopo la distruzione (548) del tempio lo ricostruirono, avendo vinto l'appalto. Il clero delfico si diede da fare per convincere gli Spartani ad intervenire. Gli alemeonidi stessi avrebbero fortificato un villaggio dell'Attica, il Lepsidrio ed avevano portato un attacco ai tiranno, ma erano stati battuti. Cleomene I di Sparta mandò una spedizione in Attica, che Ippia respinse grazie ai Tessali. La seconda spedizione fu guidata da Cleomene stesso e Ippia andò in esilio dopo aver regnato per 36 anni. 2 partiti: Isagora (appoggiato da Sparta) e Clistene, che si fece vicino al demos. Clemene mandò in esilio 700 famiglie ma fu assediato con Isagora nell'agorà. Rientro di Clistene. Cleomene invase di nuovo l'attica per riportare Ippia ma il successo di Atene fu sicuro. Probabilmente Cleomene insistette per indebolire Argo, alleata di Atene, oltre che per 1 rapporti personali di xenia con Isagora. Sparta cercò di imporre attraverso Atene il suo dominio sull'Attica. Clistene - Riforme basate sulla mescolanza e su una concezione geometrica della società. Introduzione di nuovi cittadini. Abolì le 4 tribù genetiche, introdusse 10 tribù territoriali, ognuna formata da 3 parti. Attica divisa in 3 parti: asty (centro), paralia (zona costiera), mesogala (vecchia diakra). Tre trittie formavano una tribù. Ogni tribù quindi comprendeva tre porzioni (parlia, mesogaia e asty) e prese il nome da un eroe Attico. Lo scopo era impedire la stasis tramide la mescolanza. Furono creati 10 phylarchi, introduzione del consigli di 500 membri, detto bulé. 50 membri scelti da ciascuna tribù. L'anno politico fu diviso in 10 parti. I 50 costituivano un pritania. Il ruolo del bulé era quello di avanzare proposte per l'Ekklesia, l'assemblea di tutti i cittadini. Isonomia e Isegoria (diritto alla parola). Tutto il sistema ruota attorno al numero 10, anche l'esercito, diviso in 10 tribù ognuna avente un tassiarco e un arconte. Gli arconti dal 486 venivano sorteggiati. Questa pratica non verrà utilizzata per 1 tessarchi, scelti per precise competenze militari. Tuttavia, in continuità con Solone, solo le classi elevate potevano accedere all'arcontato e sarà così fino alla democrazia radicale. Lasciò che le famiglie e le fratrie mantenessero le proprie tradizioni. Importanza dell'essere cittadino, passi decisamente democratici. Ostracismo (da ostrakon, coccio), ogni ateniese poteva scrivere il nome del concittadino da esiliare. Erano necessari 6000 voti. 10 anni di lontananza da Atene. L'esiliato doveva partire entro 10 giorni, e non perdeva la cittadinanza. Concezione che pone l'uomo al centro della città. Si passa da una divisione, anche temporale, naturale e divina ad una razionale. Grecia centro-settentrionale - Era abitata in particolare dai Beoti e Tessali ma anche da Focidesi e Locresi. Nel VI secolo si trasformano in veri e propri koinà. Compaiono già nel “catalogo delle navi” dell'Iliade. I Locresi parteciparono alla colonizzazione dell'Italia meridionale, fondando Locri Epizefiri e Naupatto. Grazie al ritrovamento di epigrafi 1 Locresi alla fine del VI secolo erano già capaci di organizzarsi anche in colonie (leggi successorie e legate al pascolo). Focide: Delfi e santuario di Kalapodi, posto sulla via per la Tessaglia; 1 Tessali e 1 focidesi si scontrarono — racconta Erodo — La città di Cirra e altri centri della Focide si schierarono contro Delfi, difesa dai Tessali, interessati a spingersi verso Sud. I tessali cominciano la divisione delle due pianure in quelle tetradi del V secolo: Ftiotide, Tessaliotide, Pelasgiotide e Istieotide. I centri più importanti sono Larissa, Crannone, Fere e Farsalo. Scopadi di Crannone, Scopa il Vecchio ridusse 1 perieci a tributari. Larissa intervenne nella guerra sacra a fianco degli Spartani e degli Ateniesi. Plutarco racconta che a Ceresso, in Beozia, intorno al 570 i Beoti liberano la Grecia dal “pericolo tessalo”. Ruolo importante su Atene, affiancarono Ippia e Cleomene. Presso gli scopadi ci furono Pindaro e Simonide. I Beoti raggiungono unità federale intorno al VI secolo. Tebe nel poema omerico non sembra essere molto importante: entrò a far parte della confederazione nel VI secolo. Nel 570 battono 1 Tessali a Ceresso.
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