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La Vittoria Mutilata: Le Conseguenze della Prima Guerra Mondiale per l'Italia, Appunti di Storia

Storia Politica ItalianaStoria della prima guerra mondialeStoria Moderna Europea

Come la fine della prima guerra mondiale portò a nuove idee politiche in italia, la caduta dell'impero austro-ungharico e dell'impero ottomano, la vittoria di italia e la sua affermazione come nazione unita, le conseguenze economiche e politiche della guerra, l'affermazione del nazionalismo e dell'ideologia fascista. Una panoramica dettagliata della situazione politica e sociale in italia dopo la guerra.

Cosa imparerai

  • Come la fine della Prima Guerra Mondiale ha influenzato l'Italia?
  • Che cosa significa la 'Vittoria Mutilata'?
  • Come l'affermazione del nazionalismo e dell'ideologia fascista si sono sviluppate in Italia dopo la guerra?

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 22/01/2020

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Scarica La Vittoria Mutilata: Le Conseguenze della Prima Guerra Mondiale per l'Italia e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! 03\12\2019 Attraverso l’insegnamento si possono spesso trasmettere idee deleterie. AL TERMINE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE ITALIA- LA VITTORIA MUTILATA E LE SUE CONSEGUENZE La vittoria mutilata rappresenta una delle motivazioni per la quale si formeranno nuove correnti politiche L’impero ottomano crolla, come quello austro-ungarico. Le popolazioni sotto questo impero vogliono affermare la propria nazionalità. Il 24 ottobre l’italia inizia la sua offensiva contro gli Austriaci con la Battaglia di Vittorio Veneto. Questa battaglia segna la vittoria dell’Italia. L’11 novembre cade l’esercito tedesco, per la fame e la stanchezza, non per una sconfitta vera e propria. Con l’armistizio, vengono imposte durissime condizioni alla Germania. Quello che essa aveva fatto alla Francia nel 1870 togliendole l’Alsazia e la Lorena, viene ricambiato; viene obbligata a: riconsegnare la flotta (alcune delle quali preferirono affondarsi piuttosto che consegnarsi); ritirare le truppe al di qua del Reno; riconsegnare i prigionieri. La guerra era diventata uno scontro per l’egemonia europea. La guerra ha come conseguenza fondamentale il fatto di porre al centro gli Stati Uniti, che a Versailles ridisegnano la carta Europea. Si affermano idee nazionalistiche che hanno portato alla guerra. Il presidente Americano che si trova a Versailles per le trattative di Pace, non sente ragioni dai principi nazionalisti. I vincitori decidono per tutti: Wilson, Vittorio Emanuele Orlando. Si restituiscono Alsazia e Lorena a Francia. Il corridoio polacco a Danzica, per lo sbocco al mare, viene restituito alla Polonia dalla Germania. Le clausole economiche: bisognava pagare forti indennità di guerra: si voleva impedire la crescita economica della Germania, una delle cause per cui scoppiò la Prima Guerra. L’esercito tedesco ridotto a 100000 uomini con armature leggere. Tutte clausole umilianti nei confronti della Germania. (Hitler riuscirà a spianarsi la strada nella politica utilizzando proprio questa situazione) AUSTRIA L’impero Austro ungarico cade e si crea l’Austria attuale. Nacque la repubblica ungherese nel novembre del ’18 . L’impero Turco perse i territori ad Est, che attualmente minano la pace mondiale. ITALIA L’Italia viene rafforzata dopo la guerra. Ad essa serve per completare l’unificazione delimitandola con confini naturali: gli appennini. (Trento e Bolzano) Alto Adige viene definito in due modi: Bolzano Sud Tirolo (termine con i quali i tedeschi e gli austriaci determinano il loro territorio. Tant’è che a Bolzano si parla tutt’ora il tedesco) o Alto Altesino (territorio Italiano) Raggiungemmo i nostri confini naturali, per i quali definimmo la guerra come 4° guerra di indipendenza, ma non lo fu perché stringemmo un patto, ma Wilson rifiutò le promesse del Patto di Londra. Non fu dato Fiume: fu creato uno stato libero. Per queste difficoltà, Vittorio Emanuele Orlando abbandonò Versailles, e in Italia vennero attuate manifestazioni Patriottiche, che porteranno alle dimissioni di Vittorio Emanuele Orlando. Si crea una grande ostilità con gli altri stati Europei e si diffonde il mito della Vittoria Mutilata, diffusa da Gabriele D’Annunzio attraverso la sua capacità oratoria. 8 settembre del ’19 fu d’Annunzio ad occupare Fiume e ad ammetterla all’Italia: viene creata la reggenza del Carnaro che durò 15 mesi. Essa servì da ispirazione e da prova generale per il Fascismo, nonostante la gelosia di Mussolini nei confronti di D’Annunzio. Mussolini nel ’19 aveva creato i Fasci di Combattimento, non si sapeva ancora come si sarebbero evolute le cose. Mussolini apprenderà da D’Annunzio. Il parlare dal balcone. Si formò un gruppo di persone detto Arditi, nella Prima Guerra, dedite all’assalto. Queste erano presenti a Fiume il cui grido fu ‘’eia eia alala’’, successivamente adottato dai fascisti. A Fiume c’erano i Nazionalisti, i veterani dell’esercito, ex socialisti, idealisti ed avventurieri che subito dopo rappresenteranno il fascismo. Vi accorrevano anche gli studenti, così come accorsero a Garibaldi che avevano studiato D’Annunzio. In questo periodo si diffuse la Febbre Spagnola. Il nuovo presidente, Giolitti trovò il coraggio di rovesciare la sua politica e fece cadere l’esperienza di Fiume. Questa occupazione di 15 mesi ebbe forte rilevanza per le conseguenze Fasciste che scaturì. Subito dopo la caduta, si diffonde un malcontento della società civile sommata al malcontento del termine della guerra. La fine della guerra significò anche una greve crisi interna: ci sono condizioni gravi oltre he di natura politica, ci sono manifestazioni fatte da gente comune. Bisognava dare l’amnistia ai disertori chiamati a fare i servizi militari, che si sono rifiutati di partecipare alla guerra. Per le famiglie di chi aveva perso la vita sul campo di battaglia non era semplice perdonare chi si era rifiutato di combattere. Nitti, presidente del consiglio da giugno’19 a maggio ’20. Lo zucchero era un prodotto di lusso, ed in situazione di grande difficoltà economica, si cercò di nazionalizzarlo, ma si incontrò l’opposizione dei capitalisti: si voleva nazionalizzare il caffè, il carbone, il petrolio. Si creò il malcontento dei capitalisti, ma anche dei nazionalisti per la mancanza di instaurazione del protettorato sul Fiume: impreparazione della classe politica dell’epoca. Il giudizio sul governo Nitti fu negativo soprattutto dall’ex persidente Salandra. Giolitti aveva in antipatia Nitti perché era professore universitario e perché aveva introdotto il sistema proporzionale per le votazioni. Nel ’21 torna al governo Giolitti, e lamenta la perdita di potere del governo, perché si governa con Decreti Legge: ha necessità di condurre una politica nazionale. Giolitti è a favore delle autonomie locali. Vuole rivedere i contratti delle forniture al governo durante il periodo bellico: ci sono persone che si erano approfittate dell’economia di guerra, era necessario rivederle. Ciò creava malcontento per i capitalisti che ne avevano lucrato abbondantemente. Giolitti vuole imporre imposte sui capitali. I capitalisti accusarono Giolitti di fare una politica in appoggio della Sinistra. Dall’altro però venne irritata anche la sinistra con l’abolizione del prezzo del Pane: il prezzo diveniva regolato dal mercato e non più un prezzo politico, con un eventuale aumento del privato che lo vendeva. Giolitti si trova oggetto di opposizione sia da destra che da sinistra e da qui si avvia un periodo di scioperi: - Agricoli per la scarsezza di manodopera (le perdite in guerra aveva depauperato la forza lavoro delle campagne assieme alla Febbre Spagnola. Salandra ancora importante, promette di distribuire le terre ai soldati che avevano combattuto. Nitti, volle riconoscere l’occupazione delle terre da parte dei contadini. Difronte all’occupazione c’è la protesta dei fondiari, che erano appunto contrari. I contadini che non avevano occupato le terre, essendo ligie al dovere, sviluppano un malcontento. Agli inizi degli anni ’20 nel mondo industriale si verificano forme di occupazione. - Serrata di alcuni imprenditori: chiudere le fabbriche per evitare che vengano occupate; - Si issano le bandiere rosse. Non c’è nessun attacco alla proprietà privata. Incapacità del partito socialista. Le forze conservatrici iniziano a fare considerazioni: dentro questa forma di occupazione, c’è la provocazione degli stessi industriali. Benchè l’occupazione delle fabbriche si esaurisca da sola, secondo la politica di Giolitti della ‘’la sais fair’’. Viene diffuso dagli italiani conservatori il socialismo che si dimostra incapace di saper gestire questa situazione, trova forte opposizione dei gruppi industriali che iniziano a reclutare eserciti privati (malviventi da contrapporre agli scioperanti) à altra causa del fascismo. I fascisti trovano modo di giustificare il Colpo di Stato. In questo periodo si afferma la demagogia di Mussolini che emula in tutto D’Annunzio. Gli scioperi non sono organizzati ma sono frutto della spontaneità e dell’individualismo degli operai, ma vengono tenuti sotto controllo per evitare la diffusione di idee Bolsceviche russe. Questa è la situazione che si trova l’Italia degli anni ‘20 Si organizzano le forze del patronato, attraverso il reclutamento di forze che devono difendere le proprie posizioni: prime squadre fasciste che servono a combattere i contadini e gli operai che scioperano. Vogliono combattere l’infezione bolscevica, ma era solo una scusa per affermarsi. I fascisti hanno buon gioco perché sono organizzate dalle forze patronali: si crea la speranza nell’uomo forte: Mussolini. Non ci si accorse dell’errore di prospettiva: non ci si rese conto di non poter più fermare qualcuno che chiedeva pieni poteri. Attraverso la strumentalizzazione di quello che sta succedendo, si affermerà il fascismo. C’è anche la paura dell’est dove si è instaurato il comunismo sovietico. BENITO MUSSOLINI Mussolini è apparso all’inizio del secolo nella scena politica italiana. Fa parte dell’ala rivoluzionalista del socialismo. Ha origine contadina. È un anticlericale. È un intellettuale rivoluzionale. Insegnate delle scuole elementari. Angelica Balabanof, ne ha fatto il miglior ritratto. Questa ragazza Russa occupa uno spazio notevole nel socialismo. Lo definisce sporco truffatore, rozzo, retore ecc.. ella milita nei partiti di sinistra europei accanto a Lenin. Mussolini nel 1911 è contro l’occupazione della Libia, ma poi si mostrerà a favore della Prima Guerra Mondiale. È direttore del giornale ‘’Lotta di classe’’. Egli più che un socialista è un anarchico. È un despota rinascimentale in abiti moderni lo descrive Mark Smith. Mussolini prima in una fase di non belligeranza, poi foraggiato notevolmente da gruppi industriali che vedono nella guerra la possibilità di arricchimento, si dimostra favorevole all’ingresso nella prima guerra mondiale. Mussolini viene inizialmente strumentalizzato dai poteri politici dell’epoca. La paura del Comunismo esiste ancora oggi come allora, di perdere le proprie ricchezze. Da sempre si ha paura dei ceti popolari, che possano distribuire la ricchezza. Mussolini e tutte le squadre fasciste che vengono armate e finanziate. 22/01/20, 10'33 Pagina 1 di 1
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