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STORIA MEDIEVALE (CARDINI E MONTESANO ), Sintesi del corso di Storia Medievale

Il manuale è suddiviso in 5 parti Questo riassunto riguarda tutti i capitoli più importanti del manuale (praticamente tutti esclusi solo un paio) Il manuale ha in tutto 500 pagine dietro quindi c'è un lungo lavoro per cui, visto anche il costo del libro , penso che il prezzo dei riassunto sia abbastanza equo. In caso di chiarimenti ,domande o presenza di eventuali errori non esitate a chiedere !

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

In vendita dal 23/06/2020

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Scarica STORIA MEDIEVALE (CARDINI E MONTESANO ) e più Sintesi del corso in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! PARTE 1 DALL’ANTICHITA’ AL MEDIOEVO CAP 1. TARDOANTICO: CONTINUITA’ O ROTTURA La decadenza dell’impero romano Nel III sec. d.C La DECADENZA e di conseguenza la CRISI dell’impero romano (II secolo) dipende da vari fattori: - I CONFINI SI AMPLIANO —> MINACCE ESTERNE —> AUMENTANO LE TASSE PER MANTENERE L’ESERCITO (economia non flessibile ) —> INFLAZIONE= - POTERI DEI GENERALI CHE CONTANO + DEGLI IMPERATORI = ANARCHIA MILITARE - NO CONQUISTE = POCHI SCHIAVI —> DIMINUZIONE MANODOPERA —> CRISI AGRICOLA - PROBLEMI CLIMATICI = CARESTIE, EPIDEMIE(peste) E TERRENI IMPOSSIBILI DA COLTIVARE - INSEDIAMENTI E INVASIONI BARBARICHE Gli imperatori DIOCLEZIANO , COSTANTINO E TEODOSIO provano a rafforzare l’impero COME? DIOCLEZIANO (284-285 ) - Riorganizza l’esercito (Suddividendolo in Limitanei = truppe di frontiera asserragliate in massicce fortificazioni / Comitatenses = soldati deputati allo spostamento rapido) - Riforma fiscale - Editto dei prezzi (301) - Ereditarietà mestieri - Deciso carattere sacrale = Persecuzione cristiani—> il cristianesimo si diffonde tra i ceti superiori e tra l’esercito= distruzione chiese e sacre scritture (303) - INSTAURA LA TETRARCHIA (Roma continua a svolgere il ruolo di città sacra, di capus mundi) il territorio viene suddiviso in 12 DIOCESI ogni tetrarca ne avrebbe governate tre- rette da VICARI,a loro volta suddivise in 101 province ) il potere viene diviso in due parti : 1 . OCCIDENTE —> imperatore : Massimiano/ Capitale Milano / Controllo: Italia,Africa e Spagna sotto imperatore : Costanzo Cloro / Nord-ovest europeo con Capitale: Treviri,Germania 2 . ORIENTE —> Imperatore: Diocleziano /Capitale: Nicomedia, in Asia Minore sotto imperatore: Galerio / Capitale Sirmio, area greco-balcanica SPOPOLAMENTO - regionali - ai singoli sinodi Il primo concilio ecumenico si riunisce nel 325 presieduto da Costantino stesso perché? —> per opporsi ad una corrente detta ARIANESIMO ( Ario d’Alessandria)= Cristo figlio prediletto dei cieli a lui simile ma non identico ( cioè Gesù figlio di Dio ma inferiore a lui, suo sottoposto) Il concilio di Nicea la respinse fissando il dogma della Trinità Altre correnti religiosi che riguardano la disputa sulla figura di Cristo e sulla sua natura sono: - Modalismo = i componenti delle Trinità non sono persone bensì modi transitori di esprimersi della Divinità - Docetismo = negava la realtà materiale della sofferenza e della morte di Gesù - Nestoriani (Nestorio) = la compresenza in Cristo di una natura umana e una divina —> 431 Concilio di Efeso Viene riconosciuta la doppia natura di Cristo ) - Monofisiti ( Eutiche) = la presenza in Cristo della sola natura divina —> 451 Concilio di Calcedonia PELAGESIMO CAP. 2 I POPOLI EUROASIATICI E I LORO INSIEDIAMENTI Nel corso del II sec.d.C la lunga fase di raffreddamento climatico costrinse i popoli delle steppe a spostarsi —> diffusione di carestie e malattie che hanno portato allo spopolamento Quali sono le zone principalmente prese di mira, coinvolte nell’emigrazione? - L’IMPERO CINESE - L’IMPERO ROMANO Entrambi questi due imperi ovviamente cercano di proteggersi in qualche modo. - l’impero cinese costruendo la Grande Muraglia 1. questo impero era pressoché isolato perchè da una parte era circondata dalla catena dell’Himalaya ,dall’altra dal deserto e in aggiunta adesso c’era questa muraglia. MA… i cinesi non rinunciano alle vie di collegamento e alle vie di comunicazione e ne fanno realizzare alcune proprio in questo luoghi ostili 2. I cinesi volevano porre a difesa della muraglia un gruppo di soldati a cavallo ma per via delle condizione del territorio e sopratutto a causa del tipo di società ( una società di coltivatori che si dedicano all’agricoltura ) i cinesi non potevano allevare dei cavalli Come fanno allora? Semplice, li comprano direttamente dai popoli confinanti al loro impero : UNNI e TOCARI —> Nascono così importanti vie di commercio e di scambio come la VIA DELLA SETA dove viaggiava anche la diplomazia - l’impero romano rafforzando quello che era già un confine,una protezione naturale : il limes ( fiume Danubio e Reno) Fra i popoli delle steppe che giunsero all’interno dell’impero troviamo : DACI,GETI,SCIITI e SARMANNI tutti popoli formati da coltivatori,raccoglitori di frutti ;abili arceri e cavalieri.Tra l’altro i sarmanni erano anche abili lavoratori di ferro quindi producevano armature e armi molto resistenti Oltre ai popoli della steppe furono costretti a spostarsi anche i GERMANI perchè? - oppressi ,spinti dai popoli delle steppe che a loro volta si spostava - per via del problema climatico I germani erano comunemente chiamati BARBARI in riferimento alla mancata conoscenza della lingua ( parola di origine onomatopeica che indica cosa io sento quando parlo con qualcuno del quale non conosco la lingua es. sento un bla-bla senza senso) Per i romani fino al II- III secoli d.C i barbari per eccellenza erano stati - persiani - sciiti - germani - celti In particolare… I germani non erano un insieme compatto ma erano un aggregazione di tribù spesso in conflitto fra loro. Fra le cose forse che essi avevano in comune troviamo ad esempio quelli che sono gli dei principali della loro religione -Thor rappresentato con un martello che simboleggerebbe il fulmine - Odino: poteri magici,legge il futuro, legge le rune, può trasformarsi in animale , è un collegamento tra il mondo dei morti e dei vivi es: sciamano In generale il ceto dei germani è un culto che preveda la presenza di elementi naturali N.B fra il culto germanico e il culto cristiano possiamo notare una somiglia ,qualcosa di comune La leggenda del Frassino del Mondo secondo cui Odino,durante un rito di iniziazione è stato appeso a testa in giù ad un albero —> Nel mondo cristiano Gesù è stato appeso alla croce Per quanto riguarda la loro suddivisione sociale essi erano divisi in - uomini liberi ( detenevano le armi ) —> chiamati arimanni nei longobardi - uomini semi-liberi ( detenevano le armi solo in determinate occasioni - uomini schiavi ( non potevano avere le armi) Verso la metà del IV secolo la pressione delle popolazioni germaniche contro il limes era diventata molto forte -GOTI tribù che dal III secolo si stanziò in vari territori compresi tra il Mar Nero e il Danubio. Essi erano divisi in VISIGOTI : situati più verso occidente OSTROGOTI : situati più verso Oriente - BURGUNDI , SVEVI,ALANI, VANDALI - UNNI - LONGOBARDI - FRANCHI VISIGOTI L’imperatore d’Oriente Velente (cretino di turno ) diede ai visigoti il permesso di varcare il limes i quali però si dimostrarono inaffidabili e portarono scompiglio Valente fu costretto a contrastarli MA… nel 378 venne sconfitto nella battaglia di Adrianopoli Nel 379 salgono al potere di quella che ormai è diventata una diarchia - Graziano per l’Occidente - Teodosio per l’Oriente Non ha eredi maschi ma solo una femmina Amasulta la quale vuole mantenere una posizione di controllo.Il marito di Amasulta ,Teodato non ha intenzione di rimanersene in disparte e si allea con i Goti per ucciderla. CONSEGUENZA: GUERRA GRECO-GOTICA ( 534- 552 P.2 cap 5 ) Giustiniano che nel frattempo era imperatore d’Occidente invia le sue truppe in Italia guidate dai generali Belisario e Narsete Prima fase: i Goti e l’aristocrazia senatoria romana combattono insieme contro le truppe di Giustiniano Seconda fase: dal 540 le truppe invadono Ravenna di conseguenza i Goti sono costretti a spostarsi aldilà del Po e l’aristocrazia senatoria passa dalla parte di Giustiniano Terza fase: I Goti ,sotto la guida di Tottila si ritrovano a dover fronteggiare da un lato le truppe di Giustiniano e dall’altro l’aristocrazia senatoria. Tottila riuscì a recuperare molti territori ma nel 552 venne sconfitto nella battaglia di Gualdo Tadino. Anche il suo successo venne poi sconfitto sempre dal generale Narsete. Entro il 533 l’intera isola era assoggettata a Bisanzio LONGOBARDI Ultima popolazione che gira in Europa e si insedia in Italia. - Erano rimasti per molto tempo in Pannonia - travalicano nel 568 le alpi e tracimano in Italia che aveva perso la dominazione Ostrogota, tra Ostrogoti e Longobardi vi fu una riconquista cruenta nel corso del VI secolo, i longobardi non trovano gli ostrogoti, ma trovano l’impero romano ad accoglierli. - La conquista è rapida e non per nulla indolore, potevano essere 50 000, entrano in un territorio che era già stato compromesso dalla guerra greco-gotica e conquistano quasi tutta Italia. Giunti in Italia i Longobardi incominciano a conquistare importanti città dell’Italia settentrionale senza incontrare particolare resistenza da parte dei Bizantini La prima fase dell’offensiva: conquista di Pavia nel 572 ( capitale nuovo regno ) —> stesso anno della morte di re Alboino . Dopo la sua morte gli succede il figlio Clefi il cui regno dura per un breve periodo = si assiste ad un periodo di conflittualità interne e di interregno ( 574-584) I longobardi temono che vista la loro debolezza i bizantini possano contrattaccare così dopo il decennio di interregno viene eletto il figlio di Clefi, Autari con il quale c’è un graduale consolidamento dei Longobardi testimoniato - dalla trasformazione dei duri in funzionari regi ( nascita dei ducati) - Dall’ EDITTO DI ROTARI ( 643) I longobardi ,i franchi e la chiesa nell0 VIII secolo Liutipardo eletto nel 712 approfittando della crisi che si era aperta con la nascita a Bisanzio dell’eresia iconoclastica 728 - Liutipardo strappa così alle milizie romano-orientali il castello di SUTRI nella Tuscia (L aveva allarmato il papa e i ducati longobardi meridionali di Spoleto e di Benevento) - Dopo il difficoltoso equilibrio raggiunto L. consegna Sutri al papa ma pone sotto assedio Roma - Il papa chiede aiuto a Carlo Martello (maestro di palazzo ) il quale intervenne solo diplomaticamente 739 L. abbandona l’assedio 741 scomparsa simultanea di Gregorio III e di Carlo Martello = nuovo papa Zaccaria che sembra incline a volersi scendere a patti con Liutipardo in cambio di nuove concessioni territoriali Nel 742 il re dovette infatti consegnarli diversi centri dell’ex ducato romano imperiale. La pace fra papa e longobardi era precaria Il conflitto con il papato riprese—> papa Stefano II si reca in Francia e unge re Pipino e i suoi figli proclamandoli patrizi romani e ratificò con il nuovo sovrano dei franchi un accordo. Nel 754 Pipino scende in Italia sconfigge e costringe il nuovo re dei longobardi Astolfo alla pace facendogli dono formale alla “sede dell’Apostolo Pietro”delle ex terre imperiali dell’Italia settentrionale e centrale tra Romagna,Emilia,Marche,Lazio e Umbria N.B La cessione era giustificata da un falso documento appositamente confezionato LA DONAZIONE DI COSTANTINO Costantino partendo per la nuova capitale aveva donato al papa la città di Roma con tutte le pertinenze,cedendogli anche l’uso delle insegne imperiali La falsità di questo documento fu accertata solo nel 400 dall’umanista Lorenzo Valla. Nel VIII nasce così il PATRIMONIUM VALLA che poi si chiamerà Stato Pontificio o della chiesa FRANCHI I Franchi si trovavano stanziati tra il fiume Meno e il Reno. Nel corso del VI secolo il loro territorio comprendeva quasi tutta la Francia ed era diviso in 4 parti : - Australia - Burgundia -Aquitania - Neustria Solo sotto l’imperatore CLODOVEO questi quattro regni si riunirono sotto un unico governo. Egli capì l’importanza del legame con la Chiesa e si fece battezzare dal vescovo di Reims facendo diventare in questo modo il popolo dei franchi discendenti e difensori della chiesa Alla morte di Clodoveo nel 511 i quattro regni vennero spartiti tra i suoi 4 figli anche se, di fatto, il vero potere non era tanto nelle mani dei re franchi ,definiti come dei “re fannulloni” ma era nelle mani dei MAESTRI DI PALAZZO o maggiordomi . Tra i maestri di palazzo i più importanti e influenti appartenevano alla famiglia dei Pipinidi (appartenente alla Neustria) Nel 613 con CLOTARIO II ,aiutato appunto da Pipino il vecchio = pipino di Laden si ha di nuovo un unificazione dei regni Nel 629 Clotario II muore Nel 687 attraverso la BATTAGLIA DI TETRY PIPINO II detto di Haristal riesce a riunire i franchi sotto un’unica guida Egli aveva un figlio CARLO MARTELLO il quale sollevò l’onore della dinastia combattendo nel 732 nella Battaglia di Pointier e sconfiggendo i musulmani che avevano invaso la Spagna Nel 741 Carlo Martello muore Nel 751 PIPINO IL BREVE chiede a Zaccaria di proclamarlo re CAP.5 ORIENTE BIZZANTINO A Bisanzio l’imperatore traeva la sua autorità dalla tradizione romana e dal suo ruolo di sacra persona che con il cristianesimo non poteva più venir concepito nel senso divino ma veniva inteso in termini vicariali: il sovrano era il rappresentante del Cristo sulla terra e il suo simbolo vivente: i grandi concili di Efeso e Calcedonia erano momenti nei quali la funzione protettrice e arbitrale dell’imperato sui capi della Chiesa veniva riaffermata. Il nucleo urbano era Roma continuamente soggetta ad incursioni barbariche. Le mura cittadine fatte costruire nel 413 da Teodosio II la delimitano GIUSTINIANO imperatore d’Oriente,regnò dal 527 al 565 il cui scopo era riunificate l’impero riconquistando i territori della parte occidentale in cui si erano formati i regni romano-barbarici . Le imprese militare come la guerra greco-gotica furono condotte dai suoi generali Narsete e Belisario L’opera di Giustiniano si articola su tre livelli: 1. regolare la riscossione delle imposte 2. centralizzazione e potenziamento della burocrazia 3. Riorganizzazione legislativa attraverso la nascita del CORPUS IURIS CIVILIS la compilazione giustiniana del diritto romano,la cui attività di selezione del materiale fu condotta fa giuristi Esso è diviso in 4 parti - CODEX raccoglieva e ordinava le leggi dei predecessori di G - DIGESTA raccolta della giurisprudenza e delle disposizioni normative - ISTITUTIONES trattazione scolastica e semplificata del diritto romano - NOVELLAE COSTITUTIONE le disposizioni di Giustiniano dal 534 al 565 Dopo la morte di Giustiniano : dall’impero romano-orientale all’impero bizantino 565 morte Successori : MAURIZIO ( 582-602) - riuscì a contenere la pressione avara e slava sui balcani - fondò due esarcati : Ravenna e Cartagine necessari per contenere la pressione dei Longobardi in Italia e delle tribù berbere non sottomesse nell’Africa Settentrionale - 591 conquista l’Armenia NEL MENTRE… a sud-est i Persiani erano riusciti a penetrare all’interno dell’impero e a conquistare Gerusalemme ERACLIO ( 610-641) riesce a mobilitare un grande esercito con cui sferrò un attacco diretto all’impero persiano le cui truppe,alleate con gli avari erano giunte nel 626 fino a Costantinopoli L’attacco si concluse con un successo, Eraclio rientrò nella capitale celebrato come il Nuovo Costantino Con Eraclio tutti i poteri si concentrarono nelle mani dei capi militari e ciò divenne la base dei sistemi dei TEMI ( unità amministrativa a carattere militare ) I soldati prestavano servizio militare in cambio dell’attribuzione di una proprietà privata 641 morte Eraclio - l’impero parlava greco - erano scomparse le province sostituite dai temi - i magistrati militari e civili non si chiamavano duces ma bensì strationes - non esisteva più il titolo di imperatore ma bensì quello di basileus = IMPERO BIZANTINO CAP 6 . NASCITA E DIFFUSIONE DELL’ISLAM Nel VII secolo la predicazione di Maometto diede origine,nella penisola arabica, all’Islam. Questa religione trasformò le bellicose tribù beduine in un popolo unito dalla fede e che ben presto divenne un popolo di conquistatori Maometto (570 ex mercante) poco dopo essersi sposato ebbe una visione e iniziò così a mostrare i primi segni della sua vocazione profetica = rifiuto verso ogni forma di politeismo ( gli arabi invece credevano in più dei,uno principale altri di importanza minore ) 7 PILASTRI DELLA FEDE 1. “NON ESISTE ALTRO DIO ALL’INFUORI DI ALLAH” e Maometto è il solo ed unico profeta N.B il dio di cui parla Maometto non è una dio padre ma un dio signore da servire e rispettare ISLAM infatti e SALAM ( PACE) hanno la stessa radice per cui islam significa pace dell’uomo con Dio 2 preghiere quotidiane ( otto al giorno rivolti verso la Mecca ) 3. santificazione attraverso il digiuno = Ramadan 4. pellegrinaggio alla mecca 5. elemosina ai poveri + un sesto pilastro che è la JIHAD la quale viene tradotta come Guerra Santa ma per l’islam è in realtà una guerra interiori contro se stessi e i propri peccati Per via di questa sua predicazione, di questo sua nuova idea di religione Maometto venne attaccato sopratutto dai mercanti poiché a causa sua diminuivano i pellegrinaggi alla Mecca dove era situata la PIETRA NERA ( originariamente bianca era stata portata dall’Arcangelo Gabriele ma a causa dei peccati dell’uomo essa fosse diventata nera) Maometto, una volta persi sia la moglie che lo zio , sue figure di riferimento e di protezione in quanto di una certa importanza nella società è costretto ad andarsene e a rifugiarsi a Medina (622) insieme ad un gruppo di suoi fedeli ( compie l’Egira,una migrazione ) Sarà proprio a Medina che la religione islamica si diffonderà e acquisterà potenza tanto che, al ritorno di Maometto nessuno riesce più a contrastarlo 630 la Mecca cede e si converte 632 pellegrinaggio di addio alla Mecca prima di morire Lingua : arabo Libro : Corano che si compone dei principi di Maometto e non può essere modificato Maometto morì senza avere figli maschi ma solo una femmina, Fatima. Per la successione si creano così due correnti : 
 - ALI genero di M. e quindi sposo di Fatima e pure suo cugino - ABU BAKR suocero del profeta W ABU = nasce la guerra della ridda provocata dal fatto che: 
 - da una parte troviamo una fazione,detta sciita,che voleva che il successore fosse qualcuno direttamente legato a Maometto ( Ali ) - Dall’altra molti capì tribù invece ritenevano che il loro giuramento di fedeltà a Maometto non dovesse andare oltre la sua morte Abu riesce a domare la guerra ma poco dopo tempo muore Gli succede UMAR che fa due cose importanti: 1. straordinaria espansione 635 conquista Damasco 638 Gerusalemme 633 e 640 Siria e Palestina 639 e 646 Egitto 642 Alessandria ecc.. 2. rende elettivo il califfato cioè crea un concilio per eleggere i successivi califfi - ALI - UTHMAN W UTHMAN ma il suo modo di governare non piace perchè egli si circonda dei suoi famigliari e degli appartenenti alla sua tribù dando loro cariche di privilegio QUINDI… alcuni si ribellano e si schierano dalla parte di Ali MA… ad un certo punto Uthman muore e non si sa come,sale misteriosamente al califfato Ali—> i seguaci di Utham gli dichiarano guerra = guerra del Cammello Ali ha la meglio ma nel 661 viene assassinato Si vengono a creare così due fazioni : SCIITI (ALI ) fedeli ai successori diretti di Maometto SUNNITI ( UTHMAN ) gli sta bene che i successori siano semplicemente personaggi importanti delle tribù Se mettiamo a confronto le due fazioni quella degli Sciiti è più potente perchè CAP.1 L’EUROPA CAROLINGIA Nel 613 il merovingio Clotario II con l’aiuto di Pipino il Vecchio riunisce il territorio sotto la sua sovranità Nel 629 muore Nel 687 attraverso la BATTAGLIA DI TETRY PIPINO II di Haristal riesce a riunire i franchi sotto un’unica guida Egli aveva un figlio CARLO MARTELLO il quale sollevò l’onore della dinastia combattendo nel 732 nella Battaglia di Pointier e sconfiggendo i musulmani che avevano invaso la Spagna Nel 741 Carlo Martello muore Nel 751 PIPINO IL BREVE chiede a Zaccaria di proclamarlo re Nel 754 viene incoronato da Papa Stefano II e unto dal sacro crisma insieme ai suoi due figlio Carlo e Carlomanno Nel 768 Muore dividendo il suo regno tra i figli CARLOMAGNO Natale del 770 CARLO sposa la figlia dell’ultimo re dei Longobardi,Desiderio ma dopo essere diventato re la ripudia Nel 771 il fratello Carlomanno,con il quale Carlo condivideva la corona muore. Desiderio ha un asso nella manica: anche Carlomagno aveva sposato una longobarda quindi (nel frattempo sale al papato papa Adraino I 772 ) egli chiede ad Adriano di riconoscere nella successione anche i figli di quest’ultimo - Il papa si rifiuta. - Desiderio gli dichiara guerra e il papa chiama in aiuto Carlo,il quale cerca di persuadere Desiderio offrendogli del denaro. - Desiderio se la prende e si scaglia contro Carlo che però risulta essere più forte. - Desiderio è costretto a scappare e a rifugiarsi a Pavia. - Carlo nel 774 espugna Pavia che è costretta ad arrendersi e Verona ( Desiderio aveva posto suo figlio Adelchi in Valle d’Aosta per contrastare Carlo ma anche lui finì per fuggire e per rifugiarsi a Verona . Dopo che Verona venne presa Adelchi chiese riparo a Costantinopoli ) Nel 775 Carlo,in vista dei festeggiamenti pasquali scende in Italia per incontrare papa Adriano Nel 781 scende di nuovo per far battezzare suo figlio Carlomanno a cui avrebbe dato la corona; a suo figlio Ludovico invece la corona di Aquitania. Morto Papa Adriano I sale al soglio pontificio Papa Leone III - non si sa in che modo - fa cacciare esponenti importanti del vecchio pontificato Leone III attira l’antipatia del popolo e durante una processione viene addirittura aggredito.Questo lo costringe a rifugiarsi a Spoleto Carlo ha due opzioni 1. Togliergli la carica e esiliarlo 2. Riammetterlo CarloMagno decide di ridargli la carica come papa —> Leone III è in debito con lui = CarloMagno viene incoronato con la corona imperiale a S.Pietro 800 ( Leone si prostra ai suoi piedi in atto di adorazione) = NASCITA SACRO ROMANO IMPERO SACRO perchè si basa sull’alleanza tra papa e franchi ROMANO perchè si ispira al modello dell’impero romano RIFORME: - Divisione territorio in contee. Più contee fanno le marche - Missi domininici = controllano in nome di Carlo che tutto vada bene nelle contee - nuova capitale Aquisgrana - Coniazione moneta d’argento - creazione di scuole nei monasteri e nelle chiese (particolare attenzione alla lingua latina e all’importanza della cultura ) —> ironia: Carlo non sapeva né leggere né scrivere - Minuscola carolina : tipo di scrittura uniforme,facile e comprensibile che sostituirà tutte le altre con il tempo CAP 2. DISGREGAZIONE POTERI CENTRALI E COSTRUZIONE POTERI LOCALI CarloMagno aveva tre figli ma di questi sopravvisse solo LUDOVICO che eredita un impero debole e poco stabile per via delle continue lotte sopratutto tra l’aristocrazia Ludovico decide di cambiare le cose attraverso un governo pacifico che si basa sul rispetto delle leggi —> prende a modello Benedetto D’Aniane il quale diverrà suo consigliere Ludovico aveva tre figli: —> RENOVATIO IMPERI 817 ( divisione territorio ) - LOTARIO ( diretto successore all corona) - LUDOVICO ( eredita province occidentali - PIPINO (eredita province orientali ) + CARLO ( figlio avuto da un successivo matrimonio con la principessa di Baviera la quale richiede il riconoscimento di Carlo nell’eredità) = riceve parte dei territori della corona e che spettavano quindi a Lotario —> Potrebbe scoppiare una guerra civile ma non succede perchè l’aristocrazia non aveva voglia e faceva il doppio gioco,patteggiava per chi le era più comodo Morto Ludovico Lotario cerca di ereditare i territori a lui promessi dalla Renovatio Imperi ma ovviamente i fratelli glielo impediscono. - - Lotario cede = 841 Battaglia FONTENOY + Trattato di Verdum 843 che ridefinisce la suddivisione del territorio facendo mantenere a Lotario il controllo. 1) Regno dei Franchi occidentali (poi diventerà Regno Di Francia, la Francia nasce ora. È andata a Carlo il Calvo) 2) 2) il territorio al centro va a Lotario, è un territorio lungo e stretto, che va dall'Olanda a Roma, zona dell'Europa che non ha una sua configurazione statuale precisa, una sorta di area di frizione, un'area intermedia 3) a Ludovico il Germanico va la zona orientale, quella che sarà la Germania. È importante come divisione in quanto già si vede ciò che sarà la Francia, la Germania e nulla. - Ludovico detto il Germanico e Carlo detto il Calvo si alleano ( patto di Strasburgo 842 ) Lotario ebbe un figlio Ludovico II che scompare presto L’ultimo imperatore carolingio ad essere incoronato ( sotto Papa Giovanni VIII) è CARLO IL GROSSO,figlio di Ludovico il germanico . Nel 882 il papa viene assassinato Nel 888 Carlo il Grosso è costretto ad abdicare Capitolare di Quierzy, nell'877, in realtà data simbolica, Carlo il Calvo stava per abbandonare la Francia per scendere in Italia per una campagna militare e stabilì che, in sua assenza, se fosse morto un suo funzionario il figlio sarebbe potuto subentrare senza conferma immediata dell'imperatore, conferma che sarebbe arrivata dopo, questo è stato interpretato come diritto di poter succedere nella funzione pubblica anche per ereditarietà. Soltanto dieci anni, dopo il suo successore, Carlo il Grosso, deposto da una dieta (gruppo di uomini liberi) è finito l’impero carolingio e ereditarietà dei feudi maggiori RIASSUMENDO : tra il VI e la fine del X secolo: ci sono state le invasioni barbariche che hanno ricostruito degli assetti sull'ex impero d'occidente, formando dei Regni, poi c'è stata riunione di questi regni sotto regno carolingio e poi nuova disgregazione che dura per tutto il X secolo. Affianco a questo discorso assistiamo tra fine IX, tutto X e inizi XI secolo, al fenomeno delle seconde invasioni: Arabi, Magiari e Vichinghi. Le incursioni dei secoli IX-X ( LE NUOVE INVASIONI ) Con i primi del IX secolo l’Europa già impoverita viene colpita da continue incursioni di gruppi non numericamente forti ma bensì agguerriti e affamati di preda - gli ungari ( da est ) - i normanni ( da nord) - saraceni ( da sud ) Sottoposto a questi continui e sanguinosi attacchi l’impero carolingio vacilla; molti ricchi monasteri vennero saccheggiati ; molte città costiere evacuate e poi rifondate Fino ad ora solo con i vandali nel V secolo si era assistito a un fenomeno come questo : degli aggressori provenienti dal mare poi da quei normanni, nel XII secolo, sono scesi al Sud e hanno fondato il Regno di Sicilia, regno nel 1130. Questi continui pericoli e il costante bisogno di difesa portano alla nascita dei CASTELLI fondamentale caratteristica di organizzazione del territorio tra IX-XI secolo . Il sistema VASSALATIVO-BENEFICIARIO - elemento reale l’oggetto della concessione - elemento personale: il vassallaggio condizione di fedeltà personale garantita da un rito con il quale il vassallo si dichiara fedele al suo padrone o signore - elemento giuridico l’immunità giudiziaria e nel caso di rapporti tra aristocratici di alto rango la concessione della giurisdizione Il feudo originariamente indicava gli animali d’allevamento poi dopo le grandi migrazioni del III-VI secolo iniziò a significare bene,possesso NON PROPRIETARIO IN QUANTO.. il vassallo prendeva in possesso il terreno ma non poteva darlo in eredità o comunque tenerselo ( con Carlo il Calvo c’è un accenno all’ereditarietà del feudo confermata poi da Corrado II nel 1037 tramite l’emanazione di una COSTITUTIO DE FEUDIS ) N.B non sempre il feudo era costituito da terre poteva anche trattarsi di denaro Il rapporto di vassallaggi si instaurava a livello privato tra due persone formalizzato attraverso una cerimonia L’OMAGGIO nella quale il vassus metteva le sue mani giunte nelle mani del senior il quale gli offriva la sua protezione e attraverso la cerimonia d’INVESTITURA un feudo simboleggiato da un oggetto concreto (es. zolla di terra ) Nei feudi più grandi c’era L’IMMUNITA’ cioè all’interno dei confini della proprietà si era esente da qualsiasi tipo di controllo La GIURISDIZIONE è invece il diritto di amministrare la giustizia pubblica e di goderne dei proventi economici Le signorie feudali ALLODIO vecchia proprietà privata legata al libero esercizio della coltivazione e all’obbligo di armarsi per difendere il territorio in cui si viveva Gli allodi venivano offerti in dono ad ecclesiastici o domini laici,dopo di che l’antico proprietario li riaveva indietro da parte di colui che li aveva donati a titolo di beneficium —> si parla di FEUDO OBLATO La curtis si divideva in DOMINICA gestita dal dominus MASSARICIA divisa in mansi e affidata alle famiglie CAP 3. L’IMPERO ROMANO GERMANICO E LA CHIESA scomparsa degli ultimi eredi diretti di Carlomagno + invasioni barbariche = polverizzamento poteri centrali —> insicurezza via di comunicazione + regressione economica = problemi di commercio ,rallentamento attività manifatturiera.Le città si rinchiudono all’interno delle loro mura fortificate e in campagna prevale il volere dell’aristocrazia possidente Nel IX-X secolo sono ormai nate le NAZIONI ( Francia,Germania, Italia) GERMANIA: i germani erano divisi in quattro etnie 1.BAVARI 2.SASSONI 3.FRANCONI 4. SVEVO-ALAMANNI Quindi la corona tedesca era contesa fra queste quattro Etnie Sin dal V secolo CarloMagno aveva allargato il suo impero fino a comprendere anche gli abitanti di queste popolazioni germaniche = FRANCIA ORIENTALIS ( franchi al governo e popolazione mista) I gruppi germanici si adattarono alla situazione sottomettendosi al governo franco ma ovviamente, insistevano sul voler rispettare le loro tradizioni e mantenerle la loro libertà. Il regno si andò gradualmente configurando come una CONGREGAZIONE DI POPOLI. A capo di ogni gruppo etnico c’era un dux,un duca = Nascita di veri e propri DUCATI : di Baviera,di Sassonia,di Franconia e di Svevia La corona era contesa fra i dux dei ducati (assegnata per via elettiva) Nel 919 viene incoronato Enrico I di Sassonia detto l’Uccellatore Nel 936 viene eletto suo figlio Ottone I - nel 955 ha battuto gli ungari e quindi gli slavi sul fiume Lech - Visto che il regno di Germania era diviso in più contee lui iniziò ad assegnarle ai vescovi imponendo però che a capo delle diocesi fossero messi uomini a lui fedeli di cultura e moralità (fino ad allora i vescovi venivano eletti dall’aristocrazia) N.B i vescovi non avevano eredi quindi tutti i beneficia affidati loro tornavano al sovrano SCOPI OTTONE I - Mantenere la pace facendo rimanere l’eredità della corona all’interno del ducato di Sassonia - Fermo controllo sulla chiesa evitando la privatizzazione delle abbazie o degli uffici vescovili - Porsi in dialogo ed emulazione con l’impero bizantino e contrastarne l’egemonia in Italia ( * ) ITALIA Il regno era in preda all’anarchia feudale.Un governo relativamente solido era stato quello di Ugo di Provenza ( 926-946) dopo del quale successe - suo figlio Lotario II - Berengario II (marchese di Ivrea) - Adalberto il quale perseguitò la moglie di Lotario II,Adelaide che chiamò in suo aiuto Ottone I —> Ottone scende in Italia ( prima ascesa) - piega Berengario,padre di Adalberto - entra in Pavia,capitale - sposa Adelaide - 951 si piglia la corona italiana collegandola a quella germanica 961 Ottone scende di nuovo in Italia e a Roma prende la corona imperiale pretendendo fedeltà dal papa = PRIVILEGIUM OTHONIS ( ogni elezione pontificia sarebbe stata confermata dall’imperatore) = NASCE SACRO ROMANO IMPERO GERMANICO Nei secoli successivi il titolo di imperatore sarebbe rimasto elettivo.Diventa ereditario con la famiglia degli Asburgo che avrebbe mantenuto la corona del Sacro Impero (definito così dalla Bolla d’Oro del 1356) ( * ) Ottone I fa sposare a suo figlio,Ottone II una principessa bizantina Teofane Nel 973 Ottone muore Suo figlio deve: - placare una rivolta nata in Germania - mantenere sotto controllo Roma - fare una spedizione contro i musulmani in Sicilia ma viene sconfitto nel 982 Gli succede il figlio Ottone III che ancora piccolo viene affidato alla supervisione della madre Teofane= i regni di Germania e Italia non vogliono obbedire a loro Nel 996 scende in Italia e si fa incoronare imperatore —> renovatio imperi: ad Ottone III piace talmente tanto Roma che decide di istituirci la sede del suo governo Le campagne : - il clima migliora (raccolti più abbondanti + diminuzione carestie e malattie) - ampie aree sono dissodate o bonificate; - sono introdotte significative innovazioni nell’agricoltura: rotazione triennale - l’uso dell’aratro a versoio - mulino ad acqua - collare da spalla per gli animali da tiro ( invece che quello da collo) - campagne di bonifica e di disboscamento Le città: - aumentano le esigenze dei milites ( elmi,scudi,spade..) - Cresce la necessità di sostenere uno stile di vita di alto livello ma per far ciò occorreva impiegare l’oro che era divenuto molto raro e riservato solo a vasellame ecclesiastico e reliquiario - le signorie territoriali coniano delle proprie monete e cercano di diffonderle attraverso - l’organizzazione di fiere e mercati cittadini es: nascono le grandi fiere della Champagne - Necessità di nuove vie di comunicazione + il mantenerle in sicurezza = il loro controllo veniva affidato ai vari domini che però le trascuravano e facevano pagare pedaggi troppo alti - la rinascita commerciale si attraverso l’acqua ( i costi erano più bassi,meno pericoli,più merce trasportata) Reno,Rodano,Danubio,Po CAP. 5 IL MONDO MUSUULMANO TRA VIII e X SECOLO Il califfato umayade si era trasformato in una sorta di impero ereditario e aveva trovato una forte opposizione nella FAMIGLIA DEGLI ABBASIDI. Quando nel 749 il califfato umayade di Damasco venne rovesciato e l’ultimo califfo sconfitto si scelse per la successione un membro della famiglia degli abassidi Rispetto al passato gli abbasidi basavano il nuovo califfato in una nuova città appositamente fondata sul fiume Tigri la quale indicava che il nuovo baricentro della dinastia era situato nell’area mesopotamico-persiana. ( califfato sunnita di Baghdad) Un membro della famiglia umayade era riuscito a raggiungere la penisola iberica e a fondare a CORDOBA un emirato Nel 929 Abd-ar -Rahman assunse il titolo di califfo riuscendo ad estendere il suo potere anche su una parte del Magrheb occidentale ( la dinastia umayade portava avanti una recisa politica di espansione verso il nord della penisola iberica verso il nord Africa con le campagne in Marocco e in Algeria occidentale che sottrasse ai fatimidi l’Egitto ) Un discendente della famiglia di Ali,Idris sfuggito alla repressione umayade si rifugiò nell’attuale Marocco e tra il 788 e 791 cominciò un’opera di unificazione delle tribù sotto la nuova dinastia degli idrissidi Idris e suo figlio,Idris II diedero vita alla città di Fez che sarebbe divenuta capitale dell’emirato MAROCCO Nel 829 morto Idris II gli succede Muhammed che decide di suddividere il territorio tra i suoi 7 fratelli Fino al 922 si protrasse la dinastia idrisside in Marocco Nel MAGRHREB si affermò un importante dinastia quella degli aglibini nata per conto degli abbasidi e che comprendeva il territorio della Tunisia e dell’Algeria ( cristiani latini,ebrei,arabi e berberi) In EGITTO,per sfuggire alla repressione abbaside, si sviluppa invece la dinastia dei fatimidi ( sciiti che si proclamano discendenti di Fatima, figlia di Maometto ma che in caso di pericolo di fingono sunniti) Il potere fatimide inizia a consolidarsi con Al-Muizz ( figlio di Ismail) il quale entrò in Egitto e fondò la nuova capitale il Cairo. Il califfato sciita durò fino al 1171 e il califfato sunnita di Baghdad non riuscì ad imporsi Sotto i fatimidi i centri urbani d’Egitto ebbero un grande slancio economico e nel Mille il Cairo era diventato il centro commerciale musulmano dell’epoca N.B Le vicende fatimidi interessarono anche la Sicilia e in particolare Palermo —> il tentativo di appropriarsi dell’isola fu contrastato : i primi decenni del X secolo furono caratterizzati da da scontri tra sunnismo siciliano e sciismo africano. Il conflitto si risolse a favore dei fatimidi che nel 917 prendono Palermo Nel 937 la ribellione riuscì a rovesciare il rappresentante fatimide nella città La ribellione contro i fatimidi causò carestie e sollevazioni popolari.Solo nel 948 con un nuovo emiro ( cercatevelo troppo lungo da scrivere hahaha ) si riuscì a sedare i dissensi CONQUISTA DELLA SICILIA - Nel 652 dalla Siria parti una prima spedizione di SARACENI verso le coste nord-ovest dell’impero bizantino ( le prime ad essere interessate dagli invasori furono le coste della Sicilia ) - Nel 669 assalto a Siracusa compiuto dai corsari provenienti dall’Egitto - Ai primi del VIII secolo incursioni provenienti dall’ Africa ( emirati maghrebini) Perché proprio la Sicilia? - Metalli preziosi - schiavi - ricca PRODUZIONE DI GRANO Tardi il governo bizantino seppe reagire costruendo alcune torri di guardia e utilizzando squadre navali La conquista della Sicilia fu tra le principali imprese della dinastia aghlibina 827 dall’emirato di Tunisi inizia l’invasione 831 musulmani conquistano Palermo 878 cade Siracusa Presunto motivo di tali invasioni : - conflitti interni all’impero bizantino - Bonifacio organizza una campagna in Tunisia ( pre-crociata)—> ritorsione da parte dei saraceni = 829 i tunisini assaltano Roma ( S.pietro e Paolo) —> Leone IV decide di far circondare di mura la città Altre incursioni ci furono anche in Sardegna,in Calabria, in Corsica e in Puglia Scopo delle invasioni : - prendere per poi commerciare schiavi - impiantare una piccola colonia commerciale-militare PARTE 3 LA CERNIERA DEL NUOVO MILLENNIO TRA EUROPA,ASIA E MEDITERRANEO ( CAP.1 ) CITTA’,AUTONOMIE E MOVIMENTO COMUNALE Nel X secolo a causa dell’insicurezza ( scorrerie vichinghe, ungare,normanne e saracene..) le esigenze relative all’organizzazione della sicurezza condussero a ripopolare e a fortificare i centri urbani —> prendono forma le premesse per la VITA COMUNALE In questi centri di continuo sottoposti a pressioni e a pericoli si andò organizzando una sorta di “vita sociale di emergenza” attorno alla figura del VESCOVO il quale si circondò di boni homines ( mercati,artigiani,armatori,professionisti di arti liberali come medicina o notariato) PERO’ … nella seconda metà del XI secolo , in coincidenza con la lotta tra papato e impero che mise ovviamente in dubbio la legittimità dei poteri vescovili emerge la classe dei ceti dirigenti che acquistarono crescente coscienza di sé e del proprio ruolo dando vita alle magistrature collegiali,espressione dell’oligarchia aristocratica Questo sistema di governo si sviluppò tra XI e XII secolo in coincidenza con lo sviluppo economico e commerciale delle città,sopratutto di quelle affacciate sul mare. I primi comuni italiani furono: Lucca e Pisa 1085 / Genova 1099 / Milano 1117 Le istituzioni comunali presero lentamente ad articolarsi : - parlamenti - consigli maggiori - consigli minori (oligarchie cittadine ) da cui vennero infine scelti i magistrati che vennero chiamati CONSOLI solitamente espressione delle famiglie più ricche e potenti —> Due problemi si ponevano dinanzi a questo ceto dirigente: 1. il riconoscimento dell’autorità imperiale 2. la conquista del contado ( territorio circostante) . L’espansione dell’autorità cittadina nei singoli contadi circostanti condusse a una serie di conflitti e di contrasti tra le città ( per contendersi i mercati e stabilire la superiorità regionale) : Firenze e Pisa, Firenze Siena , Bologna e Modena, Padova e Verona , Genova e Pisa, Venezia e Genova… Questo stato di cose dette luogo a metà del XII secolo a complessi rapporti fra il movimento comunale e Federico Barbarossa - 1154 e 1158 emanazione due diete di Roncaglia - 1183 emanazione Pace di Costanza (riconosce i comuni inserendoli però nell’ordine feudale cioè come se essi fossero vassalli sotto il controllo di un padrone e ai quali sono state affidate delle terre cioè le città ) In questo modo il Comune si inseriva nel sistema feudale e i consoli erano obbligati a giurare fedeltà al sovrano. N.B I comuni spesso in cambio della conferma di alcuni privilegi erano costretti a pagare somme di denaro alla cancelleria imperiale. SITUAZIONE INTERNA al governo consolare: tra le famiglie aristocratiche c’erano inimicizie ,continui contrasti e rapporti basati sulla vendetta —> dalla seconda metà del XII secolo in tutte le città comunali il regime consolare veniva sostituito da un altro regime basato sull’istituzione di un solo funzionare: IL POTESTA’ che solitamente era un forestiero,estraneo alle vicende delle lotte cittadine Ceti mercantili e aristocrazie nella città d’Oltralpe La città medievali si propose come un centro di produttori volto a instaurare con il territorio circostante un complesso rapporto d’integrazione e d’egemonia. Differenze tra città italiane e d’Oltralpe ITALIA: ci sono i consoli OLTRALPE : IN FRANCIA,FIANDRA e GERMANIA si sono burgenses che rispetto ai consoli sono più autonomi e quest’autonomia è circoscritta da appositi documenti ITALIA : quando si parla di Italia comunale si fa riferimento solo alla sua compagine centro- settentrionale,il sud le cui città costiere ebbero uno sviluppo precoce bloccato poi dalla formazione del regno normanno ( XII) OLTRAPE: l’aristocrazia feudale franco-settentrionale o tedesca diffida dei centri urbani e li disprezza rifiutandosi di entrare in rapporto con essi.Le città in queste aree si affermarono come fenomeni legati ai ceti imprenditoriali e mercantili. Il potere si accentra nelle mani delle corporazioni commerciali ( maiores,mediocres,minores) LE GILDE Nelle FIANDRA la città acquistò autonomia sulla base di patti fra le compagini di mercanti (le Hanse) , le gilde dei produttori locali e l’autorità signorile alla quale spettava il governo della città costituita da due nuclei fondamentali: fortezza signorile e borgo mercantile IN FRANCIA del Nord (seconda metà XI secolo) si formano alcuni comuni.A capo del governo cittadino non vi erano consoli come in Italia ma SCABINI figure di giurisperiti CITTA’ TEDESCHE conobbero così la coesistenza di città vescovili,di città territorialmente soggette a principi o signori,infine di centri urbani posti direttamente sotto la tutela regia ribellione interna, il sovrano comprese che bisognava accordarsi con il pontefice e chiedergli perdono. Gregorio VII non poteva astenersi dal perdonare il sovrano. Enrico poté così disorientare i suoi avversari tedeschi e prendere almeno in parte il controllo della situazione. Gregorio VII lo scomunicò di nuovo, nel 1080—> Enrico IV e rispose facendo indire nello stesso anno a Bressanone un concilio dai vescovi suoi fedeli, che addossarono al “falso monaco Ildebrando” tutto il male che si era rovesciato sulla Cristianità, lo deposero ed elessero al suo posto un altro papa Clemente III. I riformatori continuarono comunque la loro lotta in nome di Gregorio VII. Ormai però si andava facendo strada la sensazione che si dovesse trovare un accordo tra le esigenze della riforma e quelle della continuità nella vita della Chiesa Enrico IV e un avvicinamento a quella di un papato che ormai aveva consolidato le sue posizioni di e ci si rendeva conto ch’era necessaria avviare un processo di pacificazione. Si ebbe così un graduale abbandono della causa di guida d’una Chiesa libera dal controllo dei laici. Restava comunque aperto il problema delle investiture Già Urbano II, promuovendo quella che noi chiamiamo “la prima crociata” aveva indirettamente suggerito a parecchi nobili di liberare per un po’ l’Europa dalla loro presenza in attesa che le acque si fossero calmate. Frattanto anche Enrico IV era stato costretto ad abdicare e sul trono imperiale era salito Enrico V. Furono appunto il nuovo papa Callisto II ed Enrico V a firmare, nel 1122, il concordato di Worms, che rappresenta l’esito politico moderato della lotta per le investiture. Ai vescovi veniva riconosciuta una duplice funzione -spirituale - temporale la loro elezione sarebbe sotto controllo del clero e del popolo. - In Germania l’imperatore vi avrebbe comunque direttamente o indirettamente dato il suo assenso al neoeletto e avrebbe concesso al nuovo vescovo l’investitura dei benefici temporali prima che questi venisse consacrato - in Italia e in Borgogna invece l’elezione si sarebbe tenuta senza la presenza, cioè il controllo, dell’imperatore e i benefici temporali sarebbero stati accordati soltanto con la consacrazione Nel 1123 si tenne a Roma il concilio Laterano I, il primo concilio ecumenico della Chiesa occidentale. Durante i suoi lavori furono ribadite le linee di fondo della nuova concezione d’una Chiesa e così il primato della Chiesa di Roma sulle altre Chiese era ormai definitivamente fondato. Non si può comunque affermare che la riforma del’ XI secolo non ha dato una spinta verso il rigorismo e l’ascesi spirituale: ne è testimonianza la grande ondata di movimenti che vi fiorirono tra l’ XI e i primi del XII secolo. Durante gli anni della lotta contro l’impero erano nati nuovi Ordini monastici che più che veri e propri ordini monastici erano congregazioni dell’Ordine benedettino: I primi, guidati dal camaldolese Pier Damiani, si sottomisero alla nuova Chiesa ma accentuando al tempo stesso la loro tendenza a fuggire il mondo. un nuovo Ordine religioso che, ispirandosi fondamentalmente alla regola monastica di Benedetto da Norcia, ma indurendone e radicalizzandone il messaggio, nacque del deserto borgognone di Cîteaux, e da quel luogo si disse cistercense. Il suo programma si legge nella Charta Caritatis del 1119 benedettina del ora et labora, sia con l’assidua preghiera sia con il lavoro manuale durissimo. : fedeltà assoluta alla regola Caratteristica dei cistercensi è quindi quella di un Ordine seguace della povertà individuale assoluta e informato a una visione mistica della vita religiosa. alcuni elementi del discorso di Bernardo furono ripresi dal monaco calabrese Gioacchino da Fiore, fondatore di una comunità detta florense Il coinvolgimento del mondo monastico a favore della riforma aveva condotto gli stessi monaci a sviluppare, un’azione pastorale che li aveva portati in modo massiccio al di fuori dei monasteri. Tuttavia, molto presto gli stessi vertici ecclesiastici individuarono la necessità di porre un freno al rilievo assunto dagli Ordini monastici. i monaci dovessero esser sottoposti ai propri vescovi, negando loro la possibilità di celebrare pubblicamente le cerimonie liturgiche e tutti i loro annessi Mancava sopratutto una riforma effettiva della cura animarum, dimenticate. 
 uso erano invece ancora quelle compilate in età carolingia. Era insomma necessario uno sforzo verso la predicazione pubblica che riuscisse a mutarne i contenuti, aggiornandoli ai tempi; in larga parte infatti,le raccolte di omelie e sermoni in reclamavano un proprio ruolo all’interno dell’ecclesia. Tutti questi problemi esigevano d’altronde, sacerdoti secolari, cioè dei preti che stavano a più diretto contatto con i fedeli. A migliorare la Di fronte a queste carenze, i laici per essere risolti, anche un’ulteriore riforma: quella riguardante il modello morale e culturale dei qualità del loro genere di vita provvide il rinnovarsi delle istituzioni dette canonicali. I canonici erano componenti del capitolo, cioè dell’insieme del clero che serviva le cattedrali o le principali chiese e basiliche ( CAP.3) Nel corso del XI - XII secolo in Europa si è assistito ad una riorganizzazione dei poteri della corona. IN PARTICOLARE … FRANCIA Durante il X secolo a contendersi la corona troviamo: - discendenti della famiglia di Carlomagno - EUDE conte di Parigi Nel 978 Ugo Capeto ( della stessa dinastia di Eude) prende la corona —> inizia la DINASTIA CAPETINGIA = NASCE IL REGNO DI FRANCIA (fino al 1792) Fino ai primi del XI i re capetingi erano stati effettivamente in grado di regnare soltanto sui diretti possessi della corona.Il territorio francese era diviso in: - DUCATI ( Aquitania, Bretagna , Normandia = prende questo nome dopo che il territorio venne invaso dai vichinghi ) - CONTEE ( Fiandre,Borgogna , Champagne..) Nel 1066 Guglielmo duca di Normandia diviene re d’Inghilterra conseguenza: egli era re d’Inghilterra questo si ma per quanto riguarda la Normandia era agli ordini del duca di Francia. Di cosa ha bisogno? Ha bisogno che il papa,Alessandro II legittimi la sua conquista che in questo modo diveniva però feudo concesso a Guglielmo e ai suoi eredi dal pontefice. Nel 1137 diviene re di Francia Luigi VII il quale,attraverso il matrimonio con Eleonora D’Aquitania aumenta il prestigio e il potere della corona in quanto entra in possesso del Ducato di Aquitania INTANTO … In Oriente i latini avevano conquistato Gerusalemme e alcuni territori circostanti. I musulmani inviano però a riorganizzarsi Papa Eugenio II vuole contrastare l’avanzata dei musulmani e affida il compito a Corrado II,imperatore romano-germanico. Alla spedizione volle però partecipare anche Luigi VII Luigi partì insieme alla moglie Cosa succede ? - All’inizio del 1148 cominciano le ostilità in Asia Minore e le prime battaglie furono un disastro per i francesi - Eleonora e Luigi trovano ospitalità dallo zio di Eleonora il quale è contrario a questo spostamento ritenendo che sarebbe più opportuno che Luigi inviasse le sue truppe a Gerusalemme piuttosto che andare direttamente li —> Eleonora è dalla parte dello zio - Durante la campagna i consiglieri di Luigi lo convincono ad assediare Damasco ma la cosa sfociò in un totale fallimento —> Per questi motivi Eleonora e Luigi tornano in Europa separata con l’intenzione di divorzia ma Papa Eugenio III li minaccia di scomunica. I due per un periodo continuano a stare insieme ed Eleonora rimane incinta di tutte figlie femmine—> niente eredi maschi= il matrimonio finisce nel 1152 Pochi mesi dopo Eleonora si sposa con Enrico Plantageneto re d’Inghilterra scopo di vincere su Barbarossa.( per fare tutto ciò avrebbe dovuto instaurare buoni rapporti con i vicini orientali,i principati turco-musulmani di Anatolia ) Alla morte di Manuele la dinastia cade in un periodo di crisi dal quale non riesce a rialzarsi N.B Ancona appoggiata dall’impero bizantino si sentì talmente forte da intraprendere una sua politica di egemonia sul mare Adriatico in opposizione a Venezia; essa sognava addirittura la riconquista della Sicilia = non riuscì in niente ( CAP . 4 ) L’ISLAM E L’EUROPA La terra dei musulmani tra Xi e XII secolo era immensa poiché comprendeva: - una buona metà della penisola iberica - un’enorme area del continente africano - L’Egitto - L’Asia occidentale e centrale Non vi era però alcuni unità politica in quanto la compagine musulmana era divisa in sunniti e sciiti i quali aveva finito con il convivere e con l’assumere i connotati di due diversi modi di concepire e vivere la fede A partire dai secoli X-XI ,In quel mondo già complessato s’introdusse un’altro problema : I TURCHI originali dell’Asia orientale. Dopo una lunga serie di migrazioni essi avevano occupato nel X sec un’ ampia area asiatica che dai confini della Persia giungeva fino a quelli della Cina Essi era una grande confederazione di tribù con a capo dei khagan ( signori del popolo ) Nel corso del XI una tribù turca convertita all’Islam da pochi decenni giunse dalle steppe dell’Asia centrale a rafforzare il pericolante potere del califfo abasside di Baghdad I turchi selgiudichidi fondarono così un impero politico-militare che dall’Anatolia si estendeva alla Persia centrale. A capo c’era il loro khan che risiedeva a Baghdad ,affianco al califfo in una sorta di diarchia. Ai suoi ordini cerano una rete di capi militari e di governatori che si presentavano come i custodi dell’Islam sunnita I turchi erano diventati famosi in tutta Europa Nel 1077 in seguito alla battaglia di Manzikert fondando in Anatolia il sultano che fu detto di Rum L’offensiva contro le basi saracene nel Mediterraneo Nel Mediterraneo con l’elezione nel 913 di Papa Giovanni X l’attività corsara subì un duro colpo in quanto egli decise di liberare il patrimonio di San Pietro dalle loro incursioni . Nel 915 il papa fa appello al re d’Italia Berengario e gli offre la corona imperiale a patto che lo aiutasse con i saraceni Nel 916 l’alleanza funzionò e si ebbe la meglio Però … tutta la situazione mediterranea risentiva comunque della crisi che aveva colto l’islam afro siculo per via del contrasto fra i Fatimidi del Maghreb e l’emiro sunnita di Palermo. Le scorrerie in Calabria cessarono solo perchè il governo patriarcale bizantino di Calabria accettò di pagare un forte tributo ma il fatto che esso non fosse regolarmente pagato scatenò spesso delle controversie durante la quale furono saccheggiate Otranto e Tirolo. Dall’altra parte i Timidi maghrebino guardano ormai con interesse anche all’Italia settentrionale Fra 934 e 935 Genova fu assalita e saccheggiata per due volte. Nel 976 i bizantini sbarcarono di sorpresa a Messina rafforzati dai pisani.La violenza di questa campagna provocò la risposta dell’imperato romano-germanico Ottone II che sembrava quasi voler riprendere i disegni d’egemonia sul Meridione peninsulare degli imperatori franchi Nel 981 occupò Salerno Nel 982 Taranto Ciò condusse il governo di Costantino a chiedere aiuto ai saraceni di Sicilia e D’Africa. Ottone II perse a Capo Colonna.—> il potere bizantino si radica di nuovo in Puglia e in Calabria .Ripresero anche le incursioni saracene 988 Cosenza, Calabria, Terra di Bari / 991 area vicino Taranto / 994 Matera / 1002 Campania tra Benevento ,Capua e Napoli 1004 Bari Nel 1005 l’emiro di Denia e delle Balneari assalì Pisa e ne incendiò una parte. Segue una lunga guerra di pisani e genovesi contro l’emiro che dominava i litorali di Corsica e Sardegna. Nel 1016 assalto di Luni in Garfagna intervengono genovesi e pisani insieme Nel 1063 Pisa assale il porto di Palermo da sola Dalla conquista di Barbassoro a quella di Toledo Nel corso del X secolo nella penisola iberica settentrionale,i regni delle Asturie e di Navarra dettero segno di riuscire ad organizzare e coordinare sempre meglio le loro forze La Spagna musulmana, dopo la liquidazione del califfato di Cordoba, era invece divisa tra i vari reinos de taifas. La situazione rimase per un certo periodo in uno stato d’instabile equilibrio perché anche i regni cristiani, a nord, erano percorsi da rivalità e da inimicizie. Le cose cambiarono comunque verso il 1055, quando Ferdinando I si sentì in grado di scatenare un’offensiva che mise in suo potere la bassa valle del Duero. Frattanto, il fronte aragonese rischiava un tracollo per la morte del re Ramiro I poiché l’infante Sancho era ancor minorenne.spettò a papa Alessandro II prender l’iniziativa che condusse alla conquista della piazzaforte di Barbastro grazie a una spedizione che si avvalse del contributo di molti cavalieri francesi . In gran parte d’Europa, per i figli cadetti della nobiltà non si prevedevano assegnazioni ereditarie, per cui essi avevano soltanto la scelta tra la carriera ecclesiastica o avventura guerriera. Avvalendosi anche della collaborazione di una figura presto consegnata alla leggenda, Rodrigo Dìaz de Bivar detto il Cid Campeador. Caduta in disgrazia del re e per questo inviato in esilio Rodrigo si pose al servizio del rey de taifa di Saragozza contro quello di Lérida, il quale a sua volta era appoggiato da re Sancho d’Aragona e dal conte di Barcellona. Queste alleanza incrociate tra mori e cristiani contro fronti avversari anch’essi moro-cristiani erano del tutto normali. Lo stesso Alfonso VI condusse a compimento la sua più gloriosa impresa, la prese di Toledo il 6 maggio del 1085, appoggiando il malik moro di Badajoz contro quello toledano, al Qadir. , “uomini del ribat”. : furono sviluppati i centri urbani di Marrakesh, crebbero le attività commerciali e manifatturiere, le monete d’oro coniate nelle zecche delle città almoravidi erano dappertutto. Non si deve però pensare che il misticismo delle confraternite del ribat avesse soffocato la vita intellettuale: al contrario, Nel 1147 i rigoristi almohadi, guidati dal loro califfo Abd al-Mu’min successore di Ibn Tumart, conquistarono Marrakesh. Intanto però cavalieri venuti un po’ dappertutto, ma sopratutto dalla Francia, in quelle guerre combattute contro i Questo aiuta a spiegare l’afflusso di musulmani nella penisola iberica e che vanno nel loro complesso sotto il nome di reconquista .L’impresa di Barbastro è considerata, anche sul piano del diritto ecclesiastico, il modello e il precedente della cosiddetta “prima crociata”. La scomparsa di Ferdinando I di Castiglia, nel dicembre del 1065, provocò una nuova battuta d’arresto in quel processo storico di lunga durata e incostante andamento, che si è ormai convenuto di definir reconquista I tre figli e le due figlie del sovrano se ne divisero e se ne disputarono l’eredità finché uno di loro, Alfonso VI, non riuscì fortunosamente a riunire di nuovo sotto di sé Castiglia e Leòn e ad infliggere ai mori nuove sconfitte .Le vittorie di Alfonso VI, che puntava evidentemente ormai verso il sud della penisola, l’Andalusia, preoccuparono il ceto dirigente musulmano di quella regione al punto che il quadi che presiedeva il consiglio dei notabili della città di Siviglia, il colto e brillante al- Mutamud, fu costretto a rivolgersi a colui che in quel momento era l’uomo più potente dell’Islam occidentale: amir al-muslimin Yusuf Ibn Tashifin, capo della rigoristica confraternita dei murabitun (= gli almoravidi) Gli almoravidi passarono quindi lo stretto di Gibilterra e sbarcarono in Spagna. Lo scontro con i castigliani si verificò a Zallaqa il 23 ottobre del 1086 e fu una delle più grandi sconfitte cristiane della storia. In seguito a ciò, Yusuf obbligò tutti i reyes de taifas a sottomettersi alla sua volontà. Nonostante il rigorismo dei mistici guardiani del ribat, gli anni del dominio almoravide furono prosperi e sereni. In questo periodo Spagna musulmana e Africa nord-occidentale furono parte di un unico immenso dominio come suole accadere nel mondo islamico, il dibattito teologico e giuridico era molto vivo. Tuttavia, il potere almoravide andò presto deteriorandosi, a causa tanto della riscossa militare dei regni cristiani di Spagna quanto d’una nuova corrente mistico- teologica sviluppatasi nel Maghreb a partire dal secondo quarto del XII secolo: quella del mahdi Ibn Tumart detta “almohade”. normanni di Sicilia da alcune città della costa nord-africana ch’essi avevano occupato. Essi gli almohadi cacciarono i sbarcarono quindi nel 1162 anche in Spagna dove il collasso degli almoravidi aveva ricondotto l’Islam locale a una nuova frammentazione; e occuparono Siviglia. Il nuovo califfo almohade Abu Ya’qub Yusuf vinse non senza difficoltà le resistenze locali e lanciò un jihad contro il regno di Castiglia. Suo figlio sconfisse clamorosamente Alfonso VIII re di Castiglia nella battaglia di Alarcos, il 10 luglio 1195. Il potere almohade fu molto più duro e restrittivo di quello almoravide. La vittoria almohade di Alarcos era stata preceduta all’altro capo del Mediterraneo, appena otto anni prima (1187), dalla sconfitta crociata della battaglia di Hattin e dal trionfale ingresso del Saladino a Gerusalemme. Alla fine del XIII secolo, l’Islam sembrava pertanto trionfare dalla Palestina alla Spagna e chiudere la Cristianità in un morsa: era una sorta di “illusione ottica”, che però spiega l’accorato ed energico zelo con il quale Innocenzo III, eletto papa appunto in quel tempo, nel 1198, si dette alla preparazione di una nuova, grande crociata. - mancata organizzazione e di un obbiettivo chiaro da parte dei crociati Prima crociata (1096-1099): papa Urbano II convince alcuni dei maggiori esponenti dell’aristocrazia francese e normanna ad unirsi alla crociata popolare. Partono nel 1096 e la conquistano nel 1099 dopo sanguinosi combattimenti e massacri di popolazioni inerme. Nei territori conquistati furono fondati diversi regni con ceti dirigenti formati da nobili e cavalieri (fra cui quello di Gerusalemme con a guida Goffredo di Buglione). L’organizzazione si basava sui legami feudali. Ben presto assunsero un ruolo importante gli ordini religiosi istituiti per difendere i luoghi sacri e per ospitare e proteggere i pellegrini lungo il percorso in Terrasanta: Templari, Ospedalieri di San Giovanni, Ordine Teutonico (tutti con monaci-guerrieri votati alla difesa dei luoghi della cristianità). La Terrasanta era avamposto importante per i commerci, infatti ben presto vi si insediarono mercanti europei (provenienti da Venezia, Genova, Pisa e Amalfi). Seconda crociata (1147-1148): viene organizzata da papa Eugenio III una nuova spedizione per tutelare le conquiste visto che i musulmani si stavano riarmando. Eugenio chiese a Corrado II di esserne il capo ma alla spedizione volle partecipare anche il re di Francia Luigi VII (convinto dai suo consiglieri assedia Damasco durante il tragitto ma fallisce ) .Seguì la ripresa dell’avanzata musulmana (che riuscirono a riconquistare alcune terre perdute). Purtroppo i contrasti fra i due sovrani e la conflittualità fra gli stati crociati, che non seppero far fronte comune, causarono la riconquista di Gerusalemme da parte di Salah ed-Din ( il saladino ) nel 1187. Nel 1168 egli viene inviato in Egitto allora dominato dalla dinastia dei califfi fatimidi. Il califfo egiziano lo nomina suo vizir ma nel 1171 fu da questi deposto (l’egitto torna all’ortodossia sunnita) Egli maturò l’obbiettivo di espellere i franchi da Gerusalemme e impadronirsi della Palestina INTANTO… i regni e i principati franchi precipitano nel disordine. L’egemonia del Saladino divide i franchi in due parti Nel 1187 il Saladino invade la Siria, l’esercito franco si sposta per fermarlo —> Battaglia di Hattim = Saladino prende Gerusalemme 
 3. Terza crociata (1189-1192): la riconquista di Gerusalemme sollecitò una nuova spedizione ( richiesta da Gregorio VIII) guidata dall’imperatore Federico Barbarossa, il re di Francia Filippo Augusto e il re d’Inghilterra Riccardo Cuor di Leone ( ottenne l’unico risultato utile della crociata, la conquista di Acri , capitale del regno ) La poca coordinazione fra i sovrani non portò ai risultati sperati, infatti Gerusalemme rimase in mano musulmana. N.B Visti gli insuccessi delle ultime due spedizioni papa Innocenzo III matura la decisione di affermare il diritto dei papi a gestire direttamente il movimento crociato (raccolta fondi per finanziare le spese ,raccolta elemosine che avrebbero contribuito ai finanziamenti ..) = ORGANIZZAZIONE GIURIDICA DELLA CROCIATA 
 A capo della n uova crociata si pone Ribaldo,conte di Champagne che poi muore e viene sostituito da Bonifacio I di Monferrato . Il piano di questa nuova crociata prevedeva la partenza daVenezia un’azione militare contro l’Egitto che avrebbe dovuto condurre al blocco dei suoi due porti —> negoziazione Quarta crociata (1202-1204): i crociati si ritrovano a Venezia per la partenza ma non ci sono abbastanza soldati Interviene quindi il doge di Venezia che offre i suoi uomini per la spedizione MA…IN CAMBIO.. vuole che durante l’attraversamento dell’adriatico intimidissero le città della costa dalmata sottomesse a Venzia e lo aiutassero a riprendere Zara che si era ribellata. Non tutti ci stanno.Bonifacio I si sfila dalla presa di Zara perché teme la scomunica e così fanno altri ma molti cavalieri accettarono e nel 1202 posero l’assedio alla città Inizialmente Innocenzo III scomunicò tutti poi,ritirò la scomunica lasciandola solo ai veneziani NEL FRATTEMPO … mentre Zara cadeva Bonifacio era andato a trovare il cugino,Filippo di Svevia Alla corte incontrò Alessio IV Angelo in fuga da Costantinopoli dopo era stato imprigionato e tradito. Alessio chiese aiuto ai veneziani, promettendo diversi compensi e partì insieme a Bonifacio per raggiungere la spedizione. Innocenzo protestò ma senza successo Nel 1203 la flotta si presenta al porto di Costantinopoli Alessio IV - non è in grado di pagare il suo debito - viene ucciso - Al suo posto sale un altro sovrano ( Alexios Doukas)ma nemmeno lui riesce a pagare il debito - I veneziani attaccano e saccheggiano Costantinopoli - I Templari approfittano solo della spartizione del bottino portando qualche regalo a Innocenzo La conquista dell’impero imponeva la fine dello scisma tra Chiesa orientale e occidentale che era aperto nel 1054 —> Costantinopoli si sarebbe dovuta sottomettere all’autorità di Roma Venezia aumenta notevolmente il suo potere e il doge si rifiuta di prendere direttamente in mano il governo della città mettendo sul trono Baldovino conte di Fiandra. Le terre dell’impero bizantino vengono divise - Una parte a Baldovino - una parte ai capi crociati - un parte ai veneziani —> NASCE L’IMPERO LATINO DI COSTANTINOPOLI . Esso entra presto in crisi quando Giovanni III Vatatze si impadronì delle province orientali fino a impadronirsi nel 1246 della Terrasanta Nel 1261 Michele Paleologo mette fine alla dominazione di Baldovinio II Quinta crociata (1217-1221 / 1248 -1254 / 1270 ) : indetta ancora da Innocenzo III, aveva come obiettivo l’Egitto considerato un importante avamposto per la riconquista dei territori attorno a Gerusalemme. La crociata fallì per contrasti interni nel 1228-1229 Federico II riottenne Gerusalemme dopo una lunga trattativa col sultano Al-Kamil Nel 1291 cade Acri,ultima piazzaforte di Terrasanta ancora nelle mani dei franchi ( CAP. 6 ) DISSENSI E RIFORME NEL CRISTIANESIMO LATINO Il secolo XII fu il secolo delle cattedrali e delle università ,il secolo del trionfo della Chiesa di Roma come asse dell’Europa cristiana .La chiesa però non assomigliava a quella del secolo precedente e molti cristiani,delusi e amareggiati,l’abbandonano Nasce un nuovo modo di intendere e di vivere il cristianesimo IL CATARISMO . I catari concepivano il mondo come dominato dalla lotta tra - spirito - materia La materia cioè il corpo era una prigione per l’anima di cui bisognava liberarsi.I catari.. - non credevano nel libero arbitrio perchè non concepivano l’idea del male - non potevano mangiare cibi provenienti da riproduzione animale quindi la carne - non potevano avere rapporti sessuali Chi seguiva tutte queste regole in maniera rigida era un cataro “Perfetto” La chiesa a capo del movimento era quella della città di Albi,nel sud della Francia 1119 concilio di Tolosa i catari vengono scomunicati 1163 un nuovo concilio a Lione dispose rigorose misure 1179 III concilio lateranenze si decreta la confisca dei beni degli eretici e la loro riduzione alla servitù Il papato di INNOCENZO III nel corso del XII secolo la scelta dei pontefici era caduta essenzialmente su figure di politici e di giuristi il cui programma mirava a rafforzare il primato della sede romana sulle altre sedi vescovili dell’Occidente. Fu per questo che venne intrapreso un lavoro sistematico di riorganizzazione delle leggi e delle norme ecclesiastiche Tale lavoro condusse alla creazione di un ordinato codice giuridico 1140 : il Decretum o Concordia discordantium canonum ( del monaco Graziano ) che diviene la base della legislazione ecclesiastica. Alla morte di papa Celestino III, si volle eleggere al soglio pontificio Lotario il quale assunse il nome di Innocenzo III. Secondo lui, il papato rappresentava sulla terra il potere spirituale che aveva il compito di controllare tutti gli altri poteri ed è per questo atteggiamento, che includeva come ideale di fondo la ierocrazia, che Innocenzo III può essere considerato l’erede diretto dei grandi pontefici (Gregorio VII e Alessandro III). I territori della chiesa furono posti di nuovo sotto l’autorità pontificia. l’imputato confessava sotto tortura, egli era obbligato a confermare la sua confessione più tardi, a tortura finita. La conferma veniva trascritta come confessione “spontanea”. La condanna di morte veniva affidata ai rei “impenitenti” che cioè, convinti d’eresia rifiutavano di abiurare e di chieder perdono o ai relapsi , cioè quelli che, dopo aver confessato, ritrattavano una confessione formalmente resa e tornavano a professare le idee precedenti. PARTE 4 IL PIENO MEDIOEVO : SECOLI XII-XIII POTERE CULTURA E ECONOMIA CAP 1. FEDERICO BARBAROSSA e la Dinastia Sveva Alla morte di Enrico V di Franconia, che aveva sottoscritto il concordato di Worms con papa Callisto II, la nobiltà tedesca si divise in due fazioni: - duchi di Baviera (guelfa) - Duchi di Svevia ( ghibellina) VENGONO ELETTI : LOTARIO (della casata di Baviera ) il cui governo non soddisfo la nobiltà tedesca —> troppo arrendevole nei confronti di Papa Innocenzo III CORRADO DI SVEVIA anche egli deluse le aspettative . Quest’ultimo venne spalleggiato dal tipo Federico detto in seguito Barbarossa . Poco prima di cingere la corona a Roma Corrado muore Nel 1152 Federico viene eletto Duca di Svevia (sua madre apparteneva al casato di Baviera) bisogna apprestarsi a confermare l’autorità della sua corona per cui : 1154 PRIMA SCESA IN ITALIA Federico, accompagnato e protetto dal cugino Enrico il Leone ( F. aveva promesso a quest’ultimo,in cambio di appoggio il ducato di Baviera e di Sassonia ) scende in Italia per due motivi fondamentali 2. Cingere le due corone 1. il suo intervento era stato richiesto dal papa e da alcune piccole città lombarde, minacciate dell'espansionismo delle città più ricche e forti: in difesa dei loro confini e della loro autonomia politica, tra cui MILANO —> L'imperatore riunì un’assemblea (PRIMA DIETA DI RONCAGLIA ) e condannò Milano . devastando e incendiando i castelli prossimi. Ma non osò toccare Milano stessa, troppo ricca e potente perché Federico potesse rischiarvi la sua reputazione. Il 24 aprile prende la CORONA D’ITALIA NEL MENTRE… - Verso la strada per Roma Federico di fermò a Bologna dove si rese conto dell’importanza della cultura ,tramandata anche dal diritto romano di Giustiniano e decide di mettere l’università sotto la sua protezione - Discesa a Roma; cattura ed esecuzione del frate Arnaldo da Brescia (1155). - Sale al soglio pontificio papa Adriano IV che ha paura di far giungere Federico fin Roma , non si fida e così gli va incontro.I due si incontrano in un accampamento militare nei pressi di Sutri dove cinge anche LA CORONA IMPERIALE MA … Federico oltre a prendere le corone si era ormai immischiato nelle vicende riguardanti le città.Fra i risultati negativi di ciò vi furono il riavvicinamento del papa sia al re di Sicilia, sia all’imperatore bizantino che cominciò ad abbandonare quell’alleanza con la casa di Svevia - Nel 1177 Federico firma con il papa la pace di Venezia acconsentendo di sospendere le ostilità. - Nel 1183 Federico, stipulava la pace di Costanza, con i comuni della Lega, riconoscendo ai comuni tutti i loro diritti, in cambio di un modesto tributo da pagare, alle casse imperiali. - Nel 1190 Federico, morì mentre prendeva parte alla Terza Crociata, annegando nel tentativo di attraversare il fiume Salef in Anatolia. 1184-1186 SESTA DISCESA IN ITALIA Matrimonio politico fra Enrico VI ( figlio di Barbarossa ) e Costanza di Altavilla (1186) = alleanza con i normanni di Sicilia CAP . 2 FEDERICO II DI SVEVIA 1186 Enrico VI divenne re di Sicilia 1190 Diviene imperatore ,dopo la morte del padre. La sua elezione imperiale non era stata contrastata o almeno non nei suoi territori ( principale avversario, Enrico il Leone duca di Sassonia, era esule, e il Barbarossa aveva vassalli e sudditi fedeli i quali avevano sostenuto il figlio). Diversa la situazione siciliana, dove il trono gli veniva contesto da un nobile appoggiato da parte delle forze locali, Tancredi di Lecce. Due circostanze favorevoli permettono ad Enrico di impadronirsi della corona di Sicilia nel 1194 (egli voleva rendere la corona ereditaria nelle mani degli Svevi = inimicizie di nobili e città comunali tedesche ) 1 la morte di Tancredi di Lecce 2 la morte di Riccardo Cuor di Leone, di ritorno dalle crociate- MA … Enrico morì in circostanze non chiare lasciando il figlio ed erede di appena tre anni circondato di avversari. Nel 1198 viene lette papa Innocenzo III il quale appoggiò immediatamente Federico come re di Sicilia, ricordandogli però che comunque era vassallo del papato. Per quanto riguarda il regno di Germania e quindi all’impero Innocenzo fece una scelta differente. A contendersi la corona c’erano: - Filippo Duca di Svevia, zio di Federico - Ottone di Braunschweig duca di Sassonia, figlio di Enrico il Leone —> si stava riproducendo lo scontro tra guelfi e ghibellini. = I principi tedeschi avevano scelto Ottone, che divenne imperatore con il nome di Ottone IV. Egli inizialmente , per evitare che il papa appoggiasse / preferisse il rivale Filippo dette tutte le più ampie assicurazioni circa la libertà della Chiesa nel territorio imperiale. Per fortuna di Ottone nel 1208 Filippo di Svevia fu assassinato —> Ottone,libero da ogni rivale comincia a venir meno ai suoi impegni con il pontefice. Come reagisce il papa ? Egli decide di appoggiare i nobili tedeschi i quali avendo in odio Ottone e desideravano un nuovo re Il nuovo re indicato era FEDERICO II, figlio dell’imperatore Enrico VI - eletto nel 1212 re dei Romani - emana “bolla d’oro di Eger” garantendo al papa che non si sarebbe mai immischiato nelle questione ecclesiastiche, - gli promise inoltre che non avrebbe mai promosso un’unione istituzionale e dinastica tra il regno di Sicilia e l’impero. Nel 1214 ( 27 luglio ) ci fu la battaglia di Bouvines Schieramenti: - gli eserciti del re di Germania Federico II di Svevia, il cui alleato principale era il sovrano francese - eserciti del suo antagonista Ottone IV, sostenuto da Giovanni d’Inghilterra e da alcuni feudatari francesi. ( sorti del trono di Germania e contrasto tra Francia e Inghilterra ) THE WINNER IS… FEDERICO II che dopo la vittoria restava l’unico padrone dell’impero TUTTAVIA… Egli non aveva ancora ricevuto ufficialmente la corona Ad Innocenzo III ( con lui Federico preferì non insistere riguardo alla corona) successe ONORIO III Nel 1220 - si fece incoronare imperatore - induce la nobiltà tedesca ad attribuire la corona di Germania al figlio Enrico - non mostra alcuna intenzione di abdicare al regno di Sicilia.( la Germania non voleva abbandonarla in quanto conosceva le straordinarie possibilità economiche del regno ) —> Consolida le istituzioni Siciliane : RIORGANIZZAZIONE REGNO SICILIA - Aveva istituito due assise Capua e Messina - Introdusse nel regno il diritto romano - fondò l’università di Napoli per disporre di un ceto di funzionari fedeli istruiti all’interno dei confini. RIORGANIZZAZIONE REGNO ITALIA Federico voleva rendere più obbedienti i comuni 1126 essi si riuniscono a Cremona per ridar vita alla lega lombarda ma Onorio III impedisce un nuovo scontro 1127 Onorio III scompare e sale al soglio pontificio GREGORIO IX che non tollerava la politica di Federico II perchè? 1.Federico non aveva mai adempiuto agli obblighi che si erano assunto in ordine di separazione tra impero e regno di Sicilia 2 era stato ben lontano dall’intromettersi nelle elezioni episcopali. CAP 3 LE CITTA’ ALL’APICE DEL LORO SVILUPPO La lotta fra papato e impero, che infuriò violenta al tempo di Federico I, ma sopratutto in quello di suo nipote Federico II, sembrò dividere l’Italia in “guelfi” (fautori del papa) e “ghibellini” (fautori dell’imperatore). non erano propriamente neppure schieramenti coerentemente contrapposti. Non si diventava guelfi o ghibellini per scelta autonoma o per decisione animata da un problema di coscienza, bensì a seconda che i propri avversari appartenessero a questa o quella parte. La lotta fra le città + la lotta civile all’interno di ciascun centro urbano = crisi del sistema consolare —> si afferma un nuovo sistema: quello “podestarile”, caratterizzato dalla presenza di una magistratura a tempo, di solito forestiera.(Il podestà avrebbe dovuto mediare tra i vari gruppi consortili e i “poteri forti” dell’aristocrazia cittadina) Nel corso del XII secolo le contese tra le fazioni si erano mantenute all’interno del ceto dirigente consolare TUTTAVIA.. nel corso delle lotte si andarono a formare nuovi ceti ( molto spesso ceti medi rurali inurbani) - Il bisogno di moneta liquida favorisce l’attività dei prestatori di denaro che si trasformano in speculatore ed imprenditori - La richiesta di beni di produzione incoraggiava l’attività manifatturiera = in Italia Centro-Settentrionale si costituisce un ceto articolato (banchieri,imprenditori,mercanti,artigiani,medici ecc..) riuniti in associazioni professionali (“arti” cioè corporazioni —> cittadini mediocres + minores+ populares i quali non avevano diritto a governare ) che esercitavano un controllo: - sulla loro perizia specialistica - sulla qualità dei prodotti e dei prezzi - sul diritti di essere professionale. A partire dai primi del XIII secolo li vediamo costruire una propria società giurata, parallelo al Comune, e contendere il potere ai magnati decenni a cavallo tra XIII e XIV si fonda il primato delle città italiane nella manifattura e sopratutto nel commercio Le corporazioni : 1. erano organismi di autodifesa degli imprenditori e dei produttori 2. avevano il ruolo di disciplinare l’attività politica, mantenendo il potere entro gli esponenti della loro cerchia o comunque i membri regolarmente iscritti a una di esse - disciplinavano le varie attività lavorative - regolavano prezzi e salari - impedivano lo sviluppo di un’economia basata sulla concorrenza. Il crescere d’importanza del commercio e dell’imprenditoria determinò anche una serie di progressi sul piano della vita e della sua sicurezza: - Vie terrestri, fluviali, marittime migliorarono qualitativamente - nacquero nuovi tipi di imbarcazioni - i Comuni si dettero a contrastare in modo sistematico il brigantaggio - Emergono nuove merci che s’imposero su tutti i mercati ECONOMIE DOMINANTI Le due aree più importanti del commercio euro- mediterraneo del tempo divennero così le città italiane centro-settentrionali e quelle portuali disseminate tra il mare del Nord e il Baltico. ECONOMIE DOMINATE - aree che si vedevano spogliate delle loro materie prime e costrette a riacquistare i prodotti finiti a prezzi molto alti. - Non riuscivano a sviluppare un loro ceto mercantile, imprenditoriale e bancario in quanto tali ruoli —> erano coperti da stranieri. Fino a tutto il XII secolo, il mercante era stato essenzialmente un venditore ambulante ma la sua caratteristica era: spostarsi di continuo da un luogo a un altro MA..considerazione sociale: egli non poteva più assentarsi per lungo tempo da casa, pena gravi danni ai suoi interessi politici. —> Si crea a poco a poco la compagnia, società mercantile-imprenditoriale sostanzialmente a base famigliare ma aperta anche ad estranei, la quale aveva succursali e rappresentanti nelle principali città europee e mediterranee e grazie alla quali potevano ad esempio trasferire capitali senza bisogno di trasportare fisicamente denaro, ma semplicemente negoziando appositi documenti di credito tratti sui capitali di una “compagnia” giacenti in una città. PURTROPPO…le città comunali registravano una grave instabilità politica. Gli imprenditori raggruppati nelle Arti avevano faticato per tutto il Duecento ad affermare i loro diritti politici strappando l’egemonia cittadina alle famiglie dell’aristocrazia. Verso la fine del XIII secolo, questi gruppi di grandi (o “magnati”) erano stati cacciati un po’ dappertutto dal governo cittadino; si era anzi stabilita una legislazione che stabiliva per chi fosse stato dichiarato magnate(definizione non sicura : coloro che si sfregiavano del titolo di cavaliere e intraprendeva una vita nobile ) coloro la sostanziale interdizione degli uffici pubblici Molte famiglie di magnati, erano troppo grandi,ricche,famose per poter venire emarginate da provvedimenti legislativi QUINDI… i Comuni popolani elaborarono un sistema di esclusioni e reintegrazioni dalla vita e nella vita pubblica, consistente nel dichiarare “grande” oppure “di popolo” questo o quel cittadino a seconda che lo si volesse escludere oppure riammettere nella vita politica. Nel corso del trecento nasce così un nuovo ceto dirigente costituito da magnati e popolani “grassi”, al quale si opponeva il ceto medio degli appartenenti alle attività economiche di tipo artigianale mentre dal basso premevano i lavoratori dipendenti, i sottoposti. Ma nel corso del Trecento le cose cambiarono + Nasce la SIGNORIA che si configurava come una specie di dittatura avente lo scopo di far fronte a una situazione d’emergenza ( il potere del signore poteva diventare dinastico ) —> RIVOLUZIONE COMMERCIALE ( sociale,politica ma poco tecnologica ) Si riduce l’importanza dell’agricoltura .Le città divengono il fulcro dei mutamenti comprese le città marinare come Amalfi e Venezia che si sviluppano sempre di più fino a godere di diritto o di fatto di autonomia politica. A questi centri marittimi dobbiamo l’affermare del “ riunirsi in compagnie ,commende” che mettono in comune i capitali. In genere, le navi mediterranee continuarono fino al XIV secolo ad essere di due tipi: - leggere e allungate galea a remi - nave rotonda ( commercio ) - Uscieri navi per il trasporto di cavalli da guerra Nel XII-XIII nascono diversi conflitti sopratutto tra le città marittime origini da tensioni nate “oltre mare” ES: l’inimicizia tra Pisa e Genova non sussisteva all’inizio del’ XI secolo ma cominciò a figurarsi quando si trattò di stabilire quale fra le due città avrebbe dovuto stabilire la sue egemonia sulle grandi isole di Corsica e di Sardegna. Anche molte scelte politiche importanti erano dettate da esigenze di navigazione e di commercio - i veneziani erano contrari alla prima crociata; non vedevano di buon occhio l’imporsi delle navi pisane e genovesi - i veneziani si oppongono all’appoggio di Ancona da parte dell’imperatore di Bisanzio contro Barbarossa (1170 ) - Quarta crociata = lotta di predominio delle rotte. Alla fine del XII secolo Cipro diviene sede di una monarchia retta dalla dinastia francese di Aquitania ,veneziani e genovesi si scontrano per ottenere il monopolio del commercio .Alla fine del 200 le vittorie contro Pisa e Venezia sembrano assicurare a Genova il dominio sul Mediterraneo - Sconfisse Enrico III - Si mise a capo di una crociata ( profonda religiosità + alto ideale cavalleresco ) partita nel 1248 ma che s’infranse nel tentativo di espugnare il porto egiziano di Damietta. Luigi fu addirittura preso prigioniero e si liberò sborsando un grosso riscatto e di lì si trasferì in Terrasanta cercando di riorganizzare quel che restava del regno crociato di Gerusalemme. - La notizia della morte della madre lo persuase a tornare in Francia. Grandi problemi - 1259 stipula un trattato per consolidare la pace con il re d’Inghilterra - 1267 cominciò a pensare che fosse giunto il momento di riprendere la lotta contro i musulmani. MA.. si lasciò il fratello Carlo d’Angiò (re di Napoli ) ad eseguire prima l’assoggettamento dei principati saraceni dell’Africa settentrionale—> Luigi s’impegnò pertanto nell’assedio di Tunisi: ma vi morì nel corso di un’epidemia. Alla scomparsa di Luigi IX succedono - il figlio Filippo III l’Ardito,si lasciò trascinare nella crisi aperta in Sicilia dalla rivolta dei Vespri: fu sconfitto dagli aragonesi e cadde in battaglia. - Suo figlio Filippo IV il Bello .Egli concesse alle città dei privilegi che consentirono il decollo di un movimento comunale Da una parte, il re di Francia intendeva divenire il signore di quelle città e regolare i loro rapporti PERO’… la sua spregiudicata politica lo condusse a uno scontro con le ricche città manifatturiere delle Fiandre. Il sovrano d’Inghilterra appoggia le città fiamminghe vedendolo come un modo per intromettersi negli affari francesi. 1297 guerra tra Filippo IV e i Comuni fiamminghi 1303 Trattato di Parigi Filippo IV di Francia e Edoardo I d’Inghilterra si accordarono sulla base del riconoscimento da parte della corona francese del feudo inglese in Guienne in cambio dell’abbandono, da parte di Edoardo, della politica di appoggio ai fiamminghi che si sottomisero nel 1305 MERIDIONE D’ITALIA Il 23 agosto 1268 gli Angioini avevano vinto l’ultima resistenza sveva a Tagliacozzo. Lì il giovane Corradino, nipote di Manfredi e ultimo pretendente svevo al trono di Sicilia, fu sconfitto da Carlo d’Angiò, il quale lo deportò a Napoli e lo fece decapitare - Gli Angioini, impossessatisi del trono siciliano, imposero un dominio molto duro sui loro nuovi territori: i seguaci della dinastia sveva furono perseguitati, i loro beni confiscati e al loro posto furono insediati nobili francesi. - La capitale del Regno di Sicilia fu trasferita da Palermo a Napoli - Inoltre re Carlo voleva approfittare della ricchezza del nuovo regno a sua disposizione per prepararsi a un’impresa ben più difficile: la conquista di Costantinopoli e dell’Impero bizantino. MA… nel sud Italia era ancora molto forte la fazione vicina agli Svevi 30 marzo 1282, lunedì di Pasqua a Palermo scoppiò una rivolta: la rivolta dei Vespri siciliani Carlo d’Angiò dovette preparare in fretta e furia il suo esercito giugno del 1282 iniziò l’assedio a Messina Un mese dopo Pietro III d’Aragona (considerato l’erede legittimo al trono svevo in quanto marito di Costanza, figlia di Manfredi) sbarcò a Trapani per essere incoronato re di Palermo. Quasi immediatamente giunse la scomunica dell’aragonese da parte di papa Martino IV, vicino agli Angiò. 1295 trattato Agnani stipulato tra Carlo e Giacomo II d’Aragona ( secondo genito di Pietro ) il quale prevedeva che la Sicilia sarebbe tornata sotto Carlo TUTTAVIA… I siciliani non avevano alcuna intenzione di tornare sotto Carlo e si rivolgono al fratello di Giacomo,Federico il 31 agosto 1302 Le ostilità terminarono con la firma del trattato di pace di Caltabellotta.Viene riconosciuto re dell’isola Federico III. Il regno di Carlo rimase Napoli PENISOLA IBERICA GERMANIA Dopo la morte di Corrado IV di Svevia Nel 1256 Guglielmo d’Olanda, candidato al regno. con l’appoggio di papa Alessandro IV, fu assassinato Nel 1257 - i partigiani degli Svevi (i ghibellini) scelsero come re e candidato all’impero Alfonso X di Castiglia - i loro avversari (i guelfi) si volgevano a Riccardo III di Cornovaglia. TUTTAVIA… si andò affermando il crescente potere d’un casato feudale del sud, quello dei conti di Asburgo. Grazie anche all’intervento del papa, la corona tedesca e quindi quella dei “romani” furono offerte a Rodolfo d’Asburgo 1273 Austria facendone il centro della potenza ereditaria familiare. Fu grazie al sicuro possesso dell’Austria 1278 che gli Asburgo poterono di nuovo conseguire la dignità del trono con Alberto. I loro poteri però erano limitati PARTE 5 CRISI E DINAMICHE SOCIALI ALLA VIGILIA DELL’ETA’ MODERNA Le condizioni di Roma non erano migliorate MA…il popolo romano, aveva imparato che la presenza del papa nella sua città era l’unica stabile garanzia di governo e di prosperità, ed era ben deciso a impedire una nuova partenza. Viene eletto nuovo papa il cardinale Bartolomeo Prignano, che assunse il nome di Urbano VI —> elezione sospetta e annullata = scelgono come papa il cardinale Roberto di Ginevra= Clementi VII il quale come suo primo atto di governo tentò di invadere Roma e di cacciare dalla curia papale il suo avversario PERO’… Il tentativo fu sventato —> ’inizio di un vero e proprio scisma: i sostenitori di Clemente VII si ritirarono di nuovo in Avignone e riaprirono la vecchia curia pontificia. Per cinquant’anni, fra 1378 e 1417, la Chiesa rimase divisa. I pontefici romano e avignonese si fronteggiarono scomunicandosi a vicenda ALLEANZE: - papa di Roma tedeschi, gli inglesi, i fiamminghi, gli italiani del centro-nord - papa di Avignone tutti coloro che per un motivo erano avversari dell’imperatore romano- germanico o erano legati al re di Francia che del papa avignonese si dichiarò immediatamente protettore (Austria, Brabante, regno di Napoli, Aragona e Castiglia) Lo scisma determinò nell’Europa cristiani un crescente disagio nel 1409 un gran numero di prelati si riunì in Pisa, da tre anni divenuta dominio dei fiorentini, per cercare di ricomporlo. In quell’occasione eletto un nuovo papa, il francescano Pietro Filarghi, che assunse il nome di Alessandro V. Lo scopo dell’elezione? Il papa avignonese e romano avrebbero dovuto abdicare in favore di questo. Non andò così e fino al 1417 c’erano tre obbedienza. Cresce una nuova tendenza il “conciliarismo”. tesi secondo la quale alla monarchia pontificia avrebbe dovuto accompagnarsi l’assemblea dei vescovi periodicamente riunita e chiamata a decidere almeno sulle questioni teologiche e disciplinari più importanti. L’ultimo grande concilio di questo tipo si era riunito a Vienne, in Provenza, nel 1312: da allora in poi le grandi decisioni erano state prese dal papa e dai personaggi della curia. Nel 1411 Sigismondo di Lussemburgo-Boemia “re dei romani” indisse nella città di Costanza un concilio , durante il quale si sarebbero dovuti dibattere tre temi - la composizione dello scisma - la riforma delle istituzioni gerarchiche e dei costumi della Chiesa - l’organizzazione di una nuova crociata che fermasse il minaccioso avanzare dei turchi nei Balcani e verso la città di Costantinopoli. All’autorità di questo concilio si sottomisero i tre papi in carica. Al loro posto fu eletto Ottone Colonna che assunse il nome di Martino V. 1415 emana Un decreto Haec Sancta con il quale impose formalmente il principio della superiorità del concilio sul papa e del controllo di esso sull’intera Chiesa 1417 altro decreto stabilisce che il concilio avrebbe dovuto essere convocato ogni cinque anni. nel 1431 a Basilea si aprì un nuovo concilio ma papa Eugenio IV lo spostò a Firenze. Al concilio parteciparono molti prelati della chiesa d’Oriente preoccupati dell’avanzata dei turchi ottomani e in cerca di aiuto. Eugenio promette l’organizzazione di una nuova crociata a patto che: -gli orientali ricomponessero lo scisma del 1054 - riconoscessero l’autorità del papa orientali. Una parte dei vescovi riuniti in Basilea si era rifiutata di abbandonare la sede conciliare per trasferirsi nelle città italiane scelte dal pontefice, e aveva dato vita a un nuovo scisma, detto “piccolo scisma d’Occidente”. (I prelati di Basilea avevano offerto il manto pontificio a un grande nobile europeo, Amedeo VIII duca di Savoia, che in effetti lo tenne fino al 1449 allorché, deluso dallo scarso seguito che era riuscito a guadagnarsi, lo depose ) - l’esperimento scismatico di Basilea si chiude - i concili perdono credibilità - si ricorre a dei concordati tra la Santa Sede e i paesi ( CAP. 2) verso un’Europa degli Stati Filippo il Bello ha osato entrare in contrasto con Bonifacio Nel 1291 - le piazzeforti delle crociate in terrazzante erano state smantellate - i templari si erano trasferiti a Cipro mai il loro ruolo all’interno della Cristianità appariva diminuito. Tuttavia.. nel tempo molti erano stati i principi europei che gli avevano donato terre o affidargli in custodia il loro denaro. I Templari avevano quindi sviluppato un grande potere anche in Europa e Filippo IV pensò che fosse giunto il momento di disfarsi di loro per impadronirsi dei loro beni. - prima mise in circolazione gravi dicerie sulla moralità e sull’ortodossia dei Templari - ottenne dal papa avignonese Clemente V il permesso di aprire contro di loro un vero e proprio processo. Papa Clemente V si oppose costantemente ma non abbastanza - nel 1312, emanò una bolla che scioglieva l’Ordine senza tuttavia esprimere nei suoi confronti una condanna formale = il re di Francia aveva ottenuto tuttavia quel che voleva: i beni del Tempio furono in parte incamerati dalla corona Nel 1308, alla morte del re di Germania Alberto I d’Asburgo, Filippo IV aveva avanzato per quel trono la candidatura di suo fratello Carlo di Valois. MA … i principi tedeschi avevano scelto invece come re Enrico conte di Lussemburgo favorito dallo stesso papa Clemente V Enrico aveva buone intenzioni e fece sapere ai signori delle città italiane che voleva ristabilire la giustizia e portare concordia = rex pacifiche C’è un problema..egli non aveva però sufficiente forza militare. Dovette quindi per forza appoggiarsi ai ghibellini, che se ne servirono per i loro fini. Contro di lui si creò quindi un fronte guelfo in cui capisaldi erano Firenze e il re di Napoli Roberto d’Angiò. Enrico giunse a Roma, dove il 29 giugno 1312 cinse la corona imperiale. Dopo essere stato incoronato, l’imperatore risalì la penisola - Firenze gli si oppose - Enrico si reca nella fedelissima Pisa e da lì cercò di riorganizzare una spedizione contro il re di Napoli. - Il 1313 muore a Buonconvento CONSEGUENZA … la Germania era ricaduta nella guerra civile Il conflitto era stato vinto da Ludovico IV duca di Baviera, il candidato che era meno gradito da papa Giovanni XXII .Ludovico si fece incoronare senza chiedere alcuna ratifica pontificia e intervenne subito in Italia in appoggio ai Visconti signori di Milano —> Il papa lo scomunica ma questi rispose accusandolo non solo di abuso di potere ma addirittura di eresia e di magia. Carlo IV morì senza eredi maschi: si estingueva con lui la discendenza maschile dalle casa reale dei Capetingi. I diritti di successione sarebbero passati a Isabella. Ciò significava che le corone di Francia e d’Inghilterra avrebbero dovuto andare a entrambe a Edoardo III. MA… un’assemblea di prelati e di baroni francesi, ben decisi a impedire la riunione dei due regni sotto un solo troppo forte sovrano, si appellò alla “legge salica” e assegnò la corona di Francia a Filippo VI. Edoardo di’Inghilterra aveva i suoi problemi e riprende a sostenere le Fiandre nella sua rivolta CONSEGUENZA… Filippo VI lo accusò d’infedeltà .Edoardo rispose contestando i diritti di Filippo alla corona di Francia e dichiarò che era sua intenzione rivendicare = GUERRA DEI 100 ANNI (1339 - 1453) Tra il 1337 e il 1453 Inghilterra e Francia combattono quella che sarà ricordata come Guerra dei Cent’anni. Lo scoppio delle ostilità, nel 1337, è determinato dalla presenza in territorio Francese del possedimento inglese della Guienna, dalla contesa per le Fiandre e dalla crisi dinastica francese. A causa dell’estinzione del ramo capetingio il re inglese Edoardo III, imparentato con i capetingi, riconosce la legittimità di Filippo VI, salvo reclamare la corona francese quando questo invade la Guienna. La prima fase La prima fase della Guerra dei Cento Anni fu favorevole agli inglesi, che riportarono numerosi successi: -vinsero a Crécy (26 agosto 1346) - occuparono la piazzaforte di Calais (1347) - nella battaglia di Poitiers (19 settembre 1356) catturarono il nuovo re francese Giovanni II (succeduto al padre Filippo VI) insieme al figlio Filippo. Giovanni II e suo figlio Filippo furono condotti a Londra e qui rimasero per quattro anni, fino alla firma della pace di Brétigny (8 maggio 1360). Con la pace di Brétigny l’Inghilterra rinunciava alla corona francese, ottenendo in cambio: - vastissime regioni della Francia sud-occidentale - la città di Calais - un enorme riscatto per la libertà del re e di suo figlio. In garanzia del pagamento del riscatto, Giovanni e Luigi, due dei figli di Giovanni II di Francia, dovettero recarsi a Londra, al posto del re e di Filippo. Luigi però fuggì e il re si vide costretto (per salvare l’onore) a tornare l’anno seguente a Londra, dove morì pochi mesi dopo (1364). Salì allora sul trono di Francia il figlio Carlo V, re dal 1364 al 1380, anno della morte. Fra il 1369 e il 1380 la Francia riuscì a riprendere quasi tutti i territori perduti. Alla morte di Carlo V, salì al trono di Francia il figlio Carlo VI (1380-1422). La seconda fase Il re di Francia Carlo VI, affetto da turbe mentali, era incapace di governare + guerra civile scoppiata in seno alla nobiltà francese, divisa in due fazioni: - gli armagnacchi (sostenitori di Luigi d’Orléans, fratello del re e conte di Armagnac, da cui il titolo armagnacchi) - i borgognoni (sostenitori di Filippo l’Ardito, zio del re e duca di Borgogna). Di questa situazione ne approfittò Enrico V d’Inghilterra che, grazie all’appoggio dei borgognoni, nella battaglia di Azincourt (25 ottobre 1415) sconfisse l’esercito francese e occupò la Normandia e Parigi. Il 21 maggio 1420 il re di Francia Carlo VI e il re d’Inghilterra Enrico V firmarono il trattato di Troyes. Il trattato prevedeva l’esclusione dalla successione del delfino Carlo (il futuro Carlo VII), figlio di Carlo VI, in favore di Enrico V d’Inghilterra e dei suoi successori. Intanto il delfino Carlo organizzava la resistenza a sud della Loira e spinto da Giovanna d’Arco si fece incoronare re a Reims (1429). Riorganizzato l’esercito sul modello inglese¹, Carlo VII sconfisse ripetutamente gli inglesi, riconquistando Parigi e la Francia settentrionale. Nel 1453, dopo la caduta di Bordeaux, il re d’Inghilterra abbandonò la Francia, mantenendo la sola città di Calais. La pace non venne firmata da lì a breve (l’Inghilterra si ritrovò presto sconvolta da una nuova guerra, la Guerra delle Due Rose). Solo il 29 agosto 1475 Luigi XI, nuovo re di Francia, ed Edoardo IV, nuovo re di Inghilterra, si incontrarono a Picquigny per firmare il trattato, ponendo così fine alla Guerra dei Cento Anni. I successi inglesi nella Guerra dei Cento Anni erano legati alla loro superiorità tattica. Le prime file del loro esercito, infatti, erano formate da fanti armati di grandi archi, capaci, grazie al lancio di frecce a lunga gittata, di scompaginare le cariche di cavalleria pesante dell’esercito francese. La velocità degli arcieri inglesi era impressionante e garantiva una continuità di tiro praticamente ininterrotta. Gli arcieri inglesi erano contadini selezionati e assoldati da speciali commissioni di leva in ogni singola contea; ricevevano un addestramento accuratissimo, che veniva effettuato periodicamente nelle piazze di ogni villaggio. (CAP 3) : CRISI ,EPIDEMIA,RIPRESA Il Trecento fu un secolo “di rottura”. I secoli XI-XIII erano stati senza dubbio tra i più “felici” della storia europea poiché fu in quei secoli che - la popolazione del continente conobbe un incremento sostanziale la mortalità ebbe un regresso - furono fondate nuove città e si allargarono le cinte murarie di quelle già esistenti - i traffici conobbero uno sviluppo quantitativo e qualitativo. In questo generale processo positivo e progressivo si tende a pensare che un certo ruolo sia stato rivestito dal clima Nei secoli l’aumento demografico è stato reso possibile essenzialmente attraverso l’estensione delle superfici coltivate MA… verso la fine del Duecento tutte le superfici disponibili erano state ormai dissodate, perciò la produzione cessò di aumentare. CONSEGUENZA… La popolazione, continuava a crescere: era quindi inevitabile che l’alimentazione peggiorasse, almeno per i ceti più sfavoriti che sarebbero morti ai primi rialzi dei prezzi (Il contadino medio e il lavoratore urbano erano, fisicamente parlando, il risultato di molte generazioni nutrite quasi esclusivamente di cereali e quindi dotate di scarse difese fisiologiche) Primi due decenni del 300 fase di raffreddamento e peggioramento climatico causando - malattie colpivano i bambini sotto i cinque anni e le persone anziane - cattivi raccolti 1315-1317 Grande carestia diffusa un po' ovunque in Europa mentre le carestie del XIII, quando si erano manifestate, avevano avuto generalmente un carattere locale; e lo sviluppo raggiunto dalla rete commerciale aveva permesso alle autorità, sopratutto cittadine, di ridurne gli effetti importando grano da altre regioni, non colpite. 1346 scoppia un’epidemia di peste in Asia 1347 L’epidemia viene trasportata in Europa, forse da navi genovesi che facevano la spola tra Mar Nero e Mediterraneo cariche di grano dalla Crimea. Si diffuse nel Mediterraneo per dilagare infine dovunque La peste arrivo in Italia e nella parte occidentale del Mediterraneo,si arrestò per il periodo invernale e poi scoppiò di nuovo in maniera più crudele devastando il continente dal 1347 al 1350 N.B Era dal IV secolo che non si riscontrava una così terribile pandemia: epidemie locali di malattie varie erano state sperimentate dalla popolazioni europea durante i secoli XI-XIII, ma sempre con esiti demograficamente parlando blandi. ORA… popolazione indebolita dalle carestie + mancanza igiene centri urbani = calamità denominata nell’età moderna MORTE NERA L’Europa uscì dall’epidemia gravemente debilitata, non mancarono tuttavia le aree misteriosamente risparmiare: per esempio il Milanese. (CAP 4). L’ITALIA POLICENTRICA La crisi demografica e socio-economia del Trecento, culminata nella peste del 1347-1350, sorprese le istituzioni comunali in piena crisi. La penisola subì in pieno le conseguenze dell’epidemia. - Crollarono molte fortune bancarie - si spopolarono città e campagne. INTANTO…. scomparivano molti Stati comunali “minori” al centro e al nord, conquistati o aggregati agli Stati maggiori. PERCHE’ ? il processo di assoggettamento dei Comuni minori a quelli maggiori finì con determinare l’avvio di grandi Stati territoriali poiché in molti Comune le libertà cittadine si andarono perdendo a causa di forti personalità le quali si imposero durante il 1300 presentandosi come “piaceri” al di sopra delle parti stesse (guelfa e ghibellina) e proponendo un assetto politico nuovo, che restringesse un po’ le libertà cittadine ma fosse in cambio solido dispensatore di pace. Questi “signori” si appoggiavano di solito a titoli di legittimazione che venivano loro “dal basso”, dalla costituzione cittadina: potevano quindi essere podestà o capitani del popolo. Il loro potere era comunque soggetto a un consenso popolare o aristocratico SIGNORA —> PRINCIPATO il “signore”, non più soddisfatto della sola autorità dal basso conferitagli dai cittadini o da una parte di essi, reclamava e riceveva la sua o le sue città in “feudo” dall’imperatore o dal papa, ottenendo un titolo che rinviava all’esercizio di un potere giurisdizionale per delega sovrana. Alcuni signori ambivano addirittura a diventare re d’Italia CONSEGUENZA… molte città cessarono di essere repubbliche e diventarono principati Eccezioni - Firenze e Venezia - in parte Genova - Lucca o Siena (non ebbero mai la forza o il coraggio di trasformarsi di imporre la fondazione del principato ) Nel periodo corrispondente alle discese in Italia di Enrico VII e di Ludovico il Bavaro molte furono le signorie che sorsero e tentarono d’imporsi in una città o in un’area comprendente vari centri urbani e contadi ma poche ebbero successo ES: Toscana : viene imposta dal capo ghibellino Uguccione della Faggiola un’effimera anche energica signoria in Lucca e Pisa Due anni dopo il figlio dell’imperatore Enrico VII, Giovanni di Lussemburgo re di Boemia, divenuto padrone di Brescia cercò di espandere il suo potere sull’Italia centro-settentrionale fino a Lucca.MA… immediatamente si formò una lega composta da guelfi e ghibellini per impedire la formazione di una signoria troppo potente. Tale lega batte Giovanni e lo costringe a ritirarsi IN SEGUITO… Sarebbero stati in seguito i Visconti di Milano a tentare ancora una volta la via delle grandi conquiste territoriale e quindi dell’unificazione, almeno del centro-nord. Ovviamente c’erano degli oppositori : le potenze repubblicane e mercantili FIRENZE e VENEZIA -interessate a loro volta porre il controllo sulle regioni circostante - preoccupate di trovarsi difronte ad uno Stato troppo forte con cui trattare —> Nasce un SISTEMA POLICENTRICO Nel corso XIV, esso si presentava così: - una potente signoria territoriale in espansione sull’area lombarda (la viscontea Milano) - due repubbliche (Venezia e Toscana) - Stato della Chiesa confederazione imperfetta costituita di libere città e di signorie collegate dalla comune ma non omogenea sudditanza a un sovrano in esilio- il papa- che le governava indirettamente, da Avignone, attraverso “legati” pontifici - due regni meridionali (l’angioino di Napoli e l’aragonese di Tricinia), dei quali però solo il primo, tendeva a influire in qualche modo sulla politica centro-settentrionale della penisola + STATI MINORI - la contea di Savoia Piemonte - la repubblica di Genova-economicamente prospera ma politicamente in crisi- che a più riprese cercò di salvare la propria stabilità interna instaurando un doge a somiglianza di Venezia ma tuttavia non riuscì a tener testa alle due rivali e per salvare i suoi traffici fu costretta a darsi alternativamente in signoria ai milanesi e al re di Francia - il marchesato estense, che dominava il delta del Po e le città di Ferrara,Modena e Reggio - la signoria dei Gonzaga a Mantova -quella dei Malaspina - le repubbliche di Lucca e di Siena - il principato di Piombino MILANO Nel XIII secolo Milano si era affermata come uno dei centri più attivi e popolosi d'Europa. La famiglia milanese più potente di quel periodo era quella dei Visconti,una famiglia ghibellina che affermò il proprio potere dopo un'aspra lotta con la famiglia dei Torrioni. l fondatore della dinastia è Matteo Visconti, che Enrico VII insignì del titolo di vicario imperiale, grazie al quale egli si trovò in possesso dei titolo giuridici necessari a legittimare le sue ambizioni espansionistiche SCOPO MATTEO Visconti mirava alla fondazione di una potente signoria nord-occidentale. Il suo programma fu continuato dall’arcivescovo Giovanni che divenne temporaneamente padrone di Genova e di Bologna. SCOPO DI GIOVANNI formazione di una potente signoria che potesse divenire un centro d’aggregazione “italiana”. Si oppongono… veneziani e fiorentini che crearono una lega antiviscontea la quale però non seppe imporsi 1354 L’arcivescovo però scompare e lo stato viene diviso tra i suoi nipoti Le fortune della casa Visconti furono comunque rialzate da Giangaleazzo che intraprese una decisa politica di espansione volta verso la pianura padana, la Romagna, la Toscana e la stessa Italia centrale. SCOPO - formare un grande Stato dalle Alpi fino alle porte di Roma, - forse a rivendicare quella corona regia d’Italia che sembrava premere poco agli imperatori tedeschi. Il Visconti rappresentava ormai una potenza internazionale. Nel 1395 l’imperatore romano-germanico concesse a Giangaleazzo la corona ducale di Milano —> egli poteva così mutare la signoria in principato. CAMBIAMENTO Il suo potere dipendeva ora non più dal popolo milanese bensì dall’impero che gli aveva concesso Milano e l’intera Lombardia in feudo. TUTTAVIA… all’atto della scomparsa di Giangaleazzo (1402) - il ducato passò a suo figlio Giovanni Maria, ancora minorenne MA… i territori non lombardi che Giangaleazzo aveva in qualche modo aggregato alla sua corona si liberarono dal giogo visconteo. Del resto, il vero padrone della situazione fu Facino Cane che dal 1410 al 1412 governò direttamente anche Milano. Ma nel 1412, lo stesso giorno, morirono il primo e il secondo. Il potere passò poi nelle mani di Filippo Maria, fratello di Giovanni Maria. Il suo regno fu lungo e molto energico, infatti riaffermò la signoria viscontea su quella repubblica di Genova che per fuggire dalla supremazia lombarda si era concessa al re di Francia - La guerra contro Filippo Maria Visconti e che in Toscana + - un lungo conflitto per la conquista di Lucca (guerra che non sortì esito positivo per Firenze) —> l’opinione pubblica era esasperata poiché .per sostenere le spese, il governo di Firenze fu costretto a ricorrere a misure fiscali molto rigorose ma anche impopolari. CONSEGUENZA : inasprirsi delle lotte cittadine che - in un primo tempo condussero alla vittoria degli Albizzi - all’esilio a Venezia del capo della casa, della banca e della fazione dei Medici, Cosimo detto “il Vecchio”. Egli viene però richiamato in patria l’anno successivo e accolto come un liberatore. Cominciò allora, per Firenze, un nuovo esperimento che opportunamente è stato definito “criptosignorile”. Cosimo si limitò quindi a recitar la parte del saggio e moderato “consigliere privato” del governo comunale, che rimase inalterato nelle tradizionali forme repubblicane. La realtà era comunque molto diversa da queste dimesse apparenze. SCOPO REALE DI COSIMO rivedere le liste elettorali. Ciò significava… che tra 1434 e 1464, non vi fu governo cittadino che non fosse espressione più o meno indiretta della volontà di Cosimo, né governante fiorentino che non fosse, se non proprio un suo cliente,quanto meno un seguace. Cosimo fu anche uno dei più decisi protagonisti del “rovesciamento delle alleanze” del 1450, aveva stretti rapporti e grandi amicizie a Venezia. TUTTAVIA…lo preoccupavano - la politica d’espansione territoriale perseguita dal doge Foscari - l'avvicinamento diplomatico che in funzione antimilanese questi avevano attuato nei confronti del sovrano aragonese di Napoli. Ciò fu la causa dell’attuarsi di un nuovo asse politico, fiorentino- milanese, che condusse al conflitto contro la schieramento aragonese-veneziano LO STATO DELLA CHIESA I domini temporali della Chiesa- un vasto ma non omogeneo territorio- comprendevano aree di varia provenienza. Anche lo sviluppo di questa area era ineguale: floride città emiliane,romagnole umbre si alternavano ad aree,sopratutto marchigiane o laziali, dominate da arcaici poteri feudali e caratterizzati da un’economia pastorale. ma a partire dal Giubileo voluto nel 1300 da papa Bonifacio VIII che aveva richiamato nella città folle di pellegrini, il denaro aveva preso a circolare vorticoso e aveva cominciato a emergere un ceto medio di artigiani. La vita politica cittadina, formalmente accentrata in un “senato”, che era più o meno un consiglio cittadino simile ad altri dell’Italia comunale, era in realtà dominata dalla lotta politica tra le grandi famiglie capeggiate ormai da Colonna e Orsini marcatamente militari. “Cola di Rienzo” era nato a Roma nel 1313. plebe” antichi, Nicola di Lorenzo, detto proclamatosi “tribuno” e successore dei “tribuni della In genere, questi signori traevano i loro titoli di legittimità dalla carica di “vicario pontificio”, che la curia papale concedeva loro non potendo scegliere altrimenti. L’abbandono di Roma da parte della corte pontificia, trasferitasi ad Avignone, aveva impoverito ulteriormente questo territorio e l’aveva gettato nel disordine. I pontefici, d’altronde, non avevano più volte inviato uomini di legge e di guerra con il titolo di “legati papali” per cercare di riaffermare i loro diritti sovrani e riorganizzare in qualche modo il loro Stato. Ma a Roma, un primo tentativo di riorganizzare la vita cittadina era già stato fatto da Cola di Rienzo: un plebeo che aveva inaugurato un governo dispotico e demagogico non privo, tuttavia, di tratti geniali. Di basso lignaggio ma fino all’infanzia era un innamorato cultore della sua città, della sua lingua antica, della sua grande letteratura e delle memorie monumentali. Cominciò a cullare il sogno della restaurazione dell’antica grandezza romana; e questo fu il programma che egli presentò ad Avignone nel 1343 a papa Clemente VI, presso il quale si era recato come ambasciatore della corporazione degli artigiani. Roma, diceva Cola, era tormentata dal disordine e dalla violenza della nobiltà: in assenza del papa, non v’era altro modo per restaurare l’ordine e imporre la pace che fondarvi un vero e proprio regime repubblicano. Cola rientrò a Roma e nel maggio del 1347, guidò una sommossa popolare, s’impadronì del Campidoglio e sgominò i nobili che cercarono di opporsi. Cola impose un regime di terrore popolare, caratterizzato anche da una quantità di feste cavalleresche nel quale egli si sforzava d’immettere qualcosa dello splendere e del fascino dell’antica Roma. Si può dire che in ciò Cola abbia precorso non solo l’Umanesimo, ma anche l’utilizzazione delle glorie passate come strumento demagogico di massa. movimento nel quale si trovarono uniti nobili,popolani e contingenti militari giunti dalla Napoli e da Cacciato da un angioina, Cola cominciò con pochi seguaci a vagare per l’Italia centrale fino a trovare rifugio alle falde della Maiella, dove s’incontrò con i seguaci dell’eremita Pietro da Morrone e da quell’ambiente fu ispirato a unire alla componente laica e romaneggiante del suo repubblicanesimo un afflato mistico, che gli faceva balenare come prossima la fine dei tempi e quindi tanto più necessario restaurare al più presto l’autorità cristiana e popolare di Roma. Ormai convinto di essere un “ambasciatore evangelico” Cola si recò prima a Praga. Dove tentò di guadagnare alla sua causa l’imperatore Carlo IV. Questi invece lo arrestò e lo inviò ad Avignone, dove papa Clemente VI stabilì che l’Inquisizione avrebbe dovuto processarlo. Nuovamente aiutato da quanto alla corte avignonese speravano in una conversione spiritualistica del papato, Cola riuscì anche a guadagnarsi la fiducia del nuovo papa Innocenzo VI; e, appoggiato anche dal condottiere Giovanni da Montreal , poté rientrare a Roma provvisto dell’ufficio pubblico di senatore, nominato tale dal papa, e con l’incarico di appoggiare l’opera politica che il cardinale Alburno stava allora conducendo nello Stato della Chiesa. I romani ricreduti sul conto di Cola lo accolsero trionfalmente. Tuttavia si abbandonò a ogni sorta di violenza, finché nell’ottobre una nuova rivolta non lo stanò dal Campidoglio. Alla volontà dei sovrani angioini e aragonesi si deve anche la crescita delle due capitali: Napoli e Palermo. Invece il processo di formazione di un ceto medio urbano di mercanti e produttori, avviato con i normanni, e già in parte ostacolato da Federico II, ebbe con angioini e aragonesi una battuta d’arresto. I suoi domini provenzali e piemontesi erano minacciati da forze centrifughe che impedivano un corretto esercizio del governo, mentre l’assoggettamento dell’economia napoletana al potere finanziario dei banchieri fiorentini determinò uno stato di endemica debolezza economica. Papa Bonifacio IX aveva comunque trovato un eccezionale alleato nel re di Napoli Ladislao I d’Angiò-Durazzo. Dopo Bonifacio fu eletto papa un romano, Innocenzo VII. E per parecchi anni egli fu il vero moderato della politica romana, che seppe governare mediando tra gli interessi della corte pontificia e quelle delle aristocrazie e delle forze locali cittadine. Dopo Ladislao, la città di Roma fu contesa a lungo tra due condottieri, Braccio da Montone e Muzio Attendolo Sforza; tuttavia Braccio alla fine dovette cedere il governo delle terre pontificie che aveva strappato ai poteri costituiti, e restituirlo a papa Martino V, che inaugurò un regime accentrato, riducendo a pura forma le istituzioni comunali della città.
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