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storia medievale e moderna parte 6, Appunti di Storia

storia medievale e moderna parte 6

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 10/09/2019

flavio_franchi
flavio_franchi 🇮🇹

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Scarica storia medievale e moderna parte 6 e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Storia VI 21-02-15 (Ripresa dal capitolo sulla Francia “La Francia dopo l’editto di Nantes”, vedi fascicolo Storia V) Gli Stati Generali convocati nel 1614 da Maria de’ Medici per imporre la nuova tassa ai tre stati e far fronte alla crisi economica determinata dalle spese della politica estera non giungono a nessuna conclusione a causa principalmente dell’intransigenza dell’aristocrazia di spada e di toga. Gli Stati Generali da questo momento non verranno più aperti fino al 1789. Nel 1615 Maria progetta il duplice matrimonio dei suoi figli con i figli del re di Spagna, cosa che aumenta ancor di più il malcontento verso di lei. Il potere della regina va quindi sempre più decrescendo fino al 1617 quando, forse voluto dallo stesso Luigi XIII per liberarsi dell’influenza della madre, viene ucciso Concino Concini. Maria è quindi costretta ad arrendersi alle richieste dell’aristocrazia che concede un finanziamento una tantum alla corte in cambio di ottenere la reggenza del sovrano Luigi XIII, che di fatto viene affiancato da un consiglio di reggenza aristocratico. ♦L’ascesa del cardinale Richelieu (Luigi XIII sul trono) In questo contesto emerge la figura di ARMAND-JEAN DU PLESSY, arcivescovo di Richelieu e vescovo di Luçon, che era già stato rappresentante del primo stato all’assemblea degli Stati Generali del 1614, ed ora anche nel consiglio regio dopo la morte del suo predecessore, il duca di Luen (1621). Dopo un ultimo tentativo di rivolta da parte di Maria, Armand du Plessy interviene nel conflitto facendo riconciliare la madre ed il figlio e facendo sposare il sovrano Luigi XIII con ANNA D’AUSTRIA, infanta di Spagna, come siglatura della pace. Tale manovra, oltre a valergli grande notorietà, lo porta ad ottenere il titolo di cardinale (1622) che gli viene concesso per dispensa da Maria de’ Medici come ringraziamento per il suo aiuto. Da questo momento in poi Richelieu acquista sempre più influenza finche nel 1624, alla vigilia della fase danese della Guerra dei Trent’anni, diventa primo ministro del re. In pratica da ora fino alla sua morte (1642) sarà Richelieu a manovrare la politica del regno di Francia. ♦ La politica di Richelieu La politica di Richelieu è volta al rafforzamento della Francia sia in campo interno che estero, cercando di farla fiorire come nuova potenza europea approfittando delle sorti della guerra corrente e dei precedenti conflitti che hanno già intaccato sensibilmente Spagna ed Impero. La politica si muove quindi su due fronti: ▲ Politica interna Richelieu tenta di consolidare il potere della corona in maniera omogenea seguendo la scia lasciata dalla politica di Enrico IV (si va verso l’assolutismo). Per questo Richelieu 1/7 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VI • toglie l’autonomia amministrativa alle Places des Surretes (le città concesse agli Ugonotti con l’editto di Nantes) • estende gli intendenti su tutto il territorio francese togliendo progressivamente potere all’aristocrazia Tali manovre incontrano naturalmente l’opposizione degli Ugonotti che si schierano in battaglia. Questa viene però vinta da Richelieu nel 1629 che, approfittando dell’assassinio del Duca di Buckingham, che capeggiava le forze inglesi che appoggiavano i protestanti, espugna anche l’ultimo baluardo, ossia La Rochelle. Per far sì che tuttavia non si rischi di riaprire una guerra di religione, nel 1629 Richelieu promulga l’EDITTO DI GRAZIA, con cui viene ribadita la libertà di culto nelle città in cui già vigeva con l’editto di Nantes, ma viene eliminata l’autonomia politica degli ugonotti che devono sottostare alla legislazione e tassazione francese. ▲ Politica estera Una volta rafforzatosi internamente, Richelieu già dal 1630 interviene più direttamente nella Guerra dei Trent’Anni cercando di rafforzare la posizione francese nel Baltico (il baricentro non è più il Mediterraneo). Questo obiettivo viene perseguito attraverso: • Alleanza con la Svezia, alla quale fa anche da mediatore per il controllo del Baltico • Mantenimento dei rapporti tradizionali di alleanza con la Polonia • Appoggio ai Principi Protestanti per indebolire gli Asburgo 23-02-15 La guerra richiede però notevoli impieghi di denaro che le già impoverite casse statali non riescono a dare. Richelieu ricorre quindi a numerose imposte, che non fanno però altro che appesantire ancora di più il fiscalismo interno e minare il già precario equilibrio economico del paese. ▲ Innanzi tutto viene imposta una tassa sul vino, la principale fonte di apporto calorico delle classi più umili. 24-02-15 ▲ Viene istituita una pesante tassa sul sale. Il sale era ricavato dalle zone settentrionali della Francia dove l’alta marea riempiva le vasche che poi venivano svuotate con la bassa marea. Richelieu, per aumentare le entrate, riduce la quota che spettava ai NUDPIEDS, ovvero a coloro che, a piedi scalzi, andavano a raccogliere il sale. Non retribuiti più equamente, le comunità di villaggio in cui erano riuniti si coalizzano e si rivoltano nel 1637. Le sommosse vengono subito sedate e le saline vengono appaltate. La maggior parte dei nudpieds è quindi costretta ad accettare la nuova condizione di operai pagati a ore. ▲ Viene inasprita la riscossione delle taglie, autorizzando la tortura. ▲ Vengono tolti finanziamenti ai pompieri, cosa che causa molti incendi e distruzioni nelle città dei fabbricati in legno. Tali manovre economiche delineano sempre più all’interno della Francia un mutamento non solo economico, ma anche sociale, che non viene però sostenuto dal paese che tracolla. L’operato di Richelieu può quindi dirsi vincente in campo politico, ma non i quello economico. ♦ L’ascesa di Mazarino (Luigi XIV sul trono) Nel 1642 Richelieu muore ed assume la carica di primo ministro GIULIO MAZZARINO, che il suo predecessore aveva designato erede della carica conferendogli anche il titolo 2/7 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VI le supposizione di Mazzarino, permette quindi a questo di rientrare nel 1653 a Parigi e riottenere il titolo di primo ministro senza troppe difficoltà, ormai con le forze a lui avversarie incapaci di rispondere ad ogni attacco. ♦ La nuova politica economica Appena tornato al potere, Mazzarino riprende immediatamente la politica di consolidamento economico della Francia cercando di rendere sicure le entrate della corona: in primo luogo egli promuove le attività produttrici (appoggiando quindi implicitamente la borghesia) come la tessitura del cotone (si sviluppa a Nîmes e viene esportata anche in America deriva da qui la marca Denim [De Nimes]), o l’estrazione del sale; poi fa concessione di monopoli commerciali a compagnie per accomandita e riforma l’esercito. ♦ La fine della guerra con la Spagna e la Pace dei Pirenei (1659) Una volta stabilizzata la situazione, l’unico nemico esterno che rimane è la Spagna contro cui perdura ancora la guerra. Questa è però una nazione estremamente indebolita sia a causa sia dell’incapacità del nuovo sovrano, Filippo IV, di gestire gli affari nazionali, sia per il diminuire dell’afflusso di metalli preziosi dalle Americhe, sia per il logoramento militare che ormai è rivolto solamente alla lotta per alcuni territori commerciali (Cardagne e Rossillon). Nel 1659 viene quindi firmata la PACE DEI PIRENEI che conclude, tutto sommato, a vantaggio di ognuna delle due nazioni belligeranti, il conflitto tra Spagna e Francia. Con questa la Francia ottiene i territori già occupati dall’esercito, ovvero alcuni territori trans pirenaici, e la rettifica dei confini nazionali lungo il Reno (cessione di città e rispettive dipendenze). L’accordo viene infine sancito con il matrimonio tra LUIGI XIV e l’infanta di Spagna, MARIA TERESA D’ASBURGO (da qui nascerà il conflitto per la successione al trono spagnolo che si concluderà con le paci di Utrecht e Rastdat) la quale portava con sé una dote di cinque - sei tonnellate d’oro che non erano altro che le spese di guerra cui doveva sottoporsi la Spagna. Poiché Filippo IV non dispone però di tale somma, viene concordato che il versamento di questa sarà a discrezione della corona spagnola, purché il debito sia ripagato entro e non oltre la morte di Filippo IV. Nel 1661 muore Mazzarino e poco dopo nasce il futuro erede al trono di Spagna, Carlo II d’Asburgo. ♦ L’ascesa al trono di Francia di Luigi XIV Morto Mazzarino, Luigi XIV prende effettivamente il potere, anche se di fatto era già re effettivo dal 1654. Egli sfrutta gli insegnamenti del precedente primo ministro per portare la Francia a massima potenza europea, approfittando della debolezza dell’Impero, della Spagna e di tutti gli altri stati europei vessati dalle ultime guerre. 5/7 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VI 24-03-15 ♦ Assetto istituzionale del regno di Luigi XIV Il governo di Luigi XIV, poi ripreso da Napoleone, è di estrazione sia aristocratica che borghese. L'organo fondamentale che affianca il re nell'esercizio del potere non è più il primo ministro, ma il CONSIGLIO DI STATO, il quale è composto da: • CONSIGLIO DEI DISPACCI: equivalente del ministero dell'interno, fa capo al CANCELLIERE GENERALE, che è PIER SEGUIER. Si occupa della nomina degli intendenti (anche se di fatto era chachee royale ) e dell'amministrazione dei loro compiti. Piano piano questi diventeranno i rappresentanti dei governatorati e distretti francesi. Oltre a questa funzione, il consiglio dei dispacci si occupa anche dell'amministrazione delle STAZIONI DI POSTA, locande che erano state istituite per i messaggeri al fine di migliorare le comunicazioni che già Mazzarino aveva intuito fossero molto difficoltose. Seguier aveva anche il controllo sulle spie reali. • CONSIGLIO DELLE FINANZE: equivalente del ministero del tesoro e delle finanze, fa capo al CONTROLLORE GENERALE; sotto Mazzarino, che è colui che istituisce la carica, era FUQUET. Nel 1663 Luigi XIV lo destituisce e lo sostituisce con COLBERT, che è il maggiore inspiratore della politica economica del sovrano (Mercantilismo, vedere al capitolo successivo). Il consiglio controlla il commercio interno ed esterno, con la possibilità di concedere monopoli e privilegi fiscali in cambio di denaro (in questo periodo i principali commerci di lusso riguardano cioccolata, caffè e thè. • CONSIGLIO DI GABINETTO: equivalente al consiglio dei ministri, è presieduto teoricamente dal re, ma effettivamente dal GUARDASIGILLI, (colui che apponendo i sigilli reali sui documenti li rende immediatamente validi) che è sempre COLBERT. 01-04-14 Quest'organo è a sua volta composto da quattro ministeri o dicasteri, che sono: • SEGRETERIA DELLA REAL CASA: si occupa dell’amministrazione dei palazzi reali e delle spese di corte, della gestione del personale e delle guardie reale. Il segretario è COLBERT. • SEGRETERIA DEGLI ESTERI: equivalente al ministero degli esteri, era organizzato sul modello di quello di Venezia, il quale aveva una funzione estremamente importante, generalizzata poi anche da tutti gli altri governi a partire dal 700. Si occupava della diplomazia ufficiale (matrimoni trattati etc) e di quella segreta (sovvenzioni che in maniera più o meno occulta Luigi XIV faceva pervenire a governi stranieri perché assumessero posizioni favorevoli alla politica francese). Fino al 1690, dopo la rivoluzione puritana, la monarchia inglese (Stuart) si regge esclusivamente sulle sovvenzioni che gli pervengono dalla Francia; allo stesso modo vengono finanziati anche i principi tedeschi che garantiscono appoggi economici e politici. Il segretario è DE LION. • SEGRETARIA DELLA GUERRA: è una delle parti più consistenti di tutto il governo francese. È diviso in due direzioni generali: l'una si occupa dell'esercito, l'altra delle fortificazioni. I due marescialli corrispettivi 6/7 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VI che le guidano sono Turenne e Condè. Vouban, altro personaggio di spicco, sarà colui che si occuperà di creare le fortificazioni a stella (senza angoli morti) con le quali si riesce a coprire tutto il perimetro di difesa. In primo luogo il ministro era LAVOIS, cognato di Colbert; nel 1672, dopo la sua morte, viene sostituito da LE TELLIER. • SEGRETERIA DELLA MARINA, da quest’organo dipende la marina francese da guerra a e l’amministrazione di tutte le licenza commerciali e monopoli che potevano essere concesse ai mercanti per il commercio con le colonie. In questo periodo infatti la Francia ha ampi possedimenti soprattutto nella zona settentrionale dell'America (Quebec) e si sviluppano anche i primi insediamenti sulle foci delle Mississippi dove sorge New Orleans. Il ministro è ancora una volta COLBERT. 31-03-15 ♦ Politica finanziaria - Mercantilismo Colbert elabora una nuova strategia economica fondata su una visione più ampia dell'economia statale che si basa sulla bilancia dei pagamenti (se la bilancia è in attivo, ovvero se le entrate superano le uscite, il paese è ricco; viceversa, ovvero se la bilancia è in passivo, è povero). Il piano di Colbert consiste di tre punti principali: • incrementare le esportazioni delle materie riproducibili francesi sotto forma di manufatti • sostituire i beni importati con prodotti realizzati all'interno dello stato • imporre dazi alle frontiere in modo da scoraggiare l’importazione Per realizzare questo progetto, Colbert promuove la produzione di oggetti di lusso che vengono pubblicizzati attraverso l'esposizione nei grandi palazzi reali come Versailles, che ne divengono la vetrina e modello di tutte le corti europee. A questo fine nascono veri e propri ATELIERS ROYALE che vanno a innestarsi nell'economia europea come laboratori artigianali d'eccellenza. Tra questi si sviluppano: ▲ Ateliers di ebanisteria ▲ Ateliers di ceramiche. Le porcellane hanno la loro nascita in Baviera da cui si diffondono in tutta Europa tra cui in Francia dove si sviluppano tra le più famose quelle di Ser e di Limoge. ▲ Ateliers di tappezzeria e arazzeria (Gobelin) che vanno a competere con le botteghe fiamminghe. 01-04-15 ♦ La guerra di devoluzione (1667 – 1668, Francia [Luigi XIV] VS Spagna [Carlo II]) Nel 1665 muore Filippo IV, re di Spagna, senza pagare la dote della figlia, Maria Teresa, come era stato sancito con la Pace dei Pirenei nel 1659. Come indennizzo per il mancato pagamento, Luigi XIV applica allora lo IUS DEVOLUTIONIS, (da qui il nome della guerra) una legge di diritto privato del 7/7 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VI
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