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storia medievale e moderna parte 8, Appunti di Storia

storia medievale e moderna parte 8

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 10/09/2019

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flavio_franchi 🇮🇹

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Scarica storia medievale e moderna parte 8 e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Storia VIII 15-05-15 Appunti di Storia Economica del XVIII e XIX secolo Il materiale riunito e presentato nella versione di seguito tiene conto dell'interpretazione stoico-materialista della scuola Marxiana. ♦ Adam Smith Adam Smith è un economista scozzese vissuto nel XVIII secolo, considerato il fondatore dell'economia classica che analizza nella sua opera "La ricchezza delle nazioni". A lui per primo si deve la formulazione della TEORIA DEL VALORE- LAVORO, secondo cui la ricchezza di uno stato non dipende dalle risorse che possiede, ma dalle risorse che sono state manipolate dall'uomo e che divengono quindi MERCI. Il valore di un artefatto è quindi equivalente alla quantità di lavoro necessario per produrlo. Ciò ha come presupposto che alla base del lavoro vi sia l'attività umana (Es.: i diamanti in natura non hanno valore, ma ne acquistano in proporzione al lavoro). Il valore del prodotto finale è dunque la somma dei costi dei vari settori in cui l'oggetto è passato. Es.: tavolo: taglialegna, segheria, falegname, trasporti. Il valore è storico-sociale, perché dipende dallo sviluppo dei mezzi, dalla disponibilità delle risorse etc. Il valore a cui l'oggetto è scambiato permette la riproduzione della forza lavoro ed è detto VALORE DI SCAMBIO. ♦ Obiezione di Bernard de Mandeville alle teorie classiche Mandeville, medico e filosofo olandese vissuto in Inghilterra a cavallo tra XVII e XVIII secolo, è autore del poemetto satirico "L'alveare felice", in cui seguendo la filosofia empiristica di Bacone analizza la moralità dell’uomo ed i suoi comportamenti attraverso la critica del sistema industriale e capitalistico. La sua obiezione si basa sulla propria esperienza di in un viaggio ad Abu Dhabi dove una delle attività più redditizie è la pesca delle perle. Secondo le teorie classiche, poiché la pesca delle perle richiede l’impiego di una grande forza lavoro, il valore di queste è necessariamente alto. Ciò che però è da domandarsi è: i pescatori cercano le perle perché esse hanno valore per loro natura, o la perla ha valore perché i pescatori la cercano? Dan dan! ♦ Obiezione di Charles Fourier 1/15 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VIII Nel 1848 vi è un'ulteriore obiezione alla teoria del valore-lavoro mossa da Fourier, il quale critica la società borghese capitalista del suo tempo. In quegli anni vengono istituiti in Francia gli Ateliers Nationaux, con cui si impegna la grandissima quantità di disoccupati in lavori socialmente utili. Uno di queste attività è piantare gli alberi nel bosco di Boulogne, "famoso anche per le diverse professioniste che ci sono" cit. Egli ipotizza che, nel caso in cui venissero preparate le buche dai picchettieri, ma non vi fossero pronti gli alberi da piantare e si dovesse riempire le buche nuovamente perché pericolose, secondo la teoria del valore-lavoro, allora anche le buche dovrebbero avere grandissimo valore, il che è fuor di senso. 16-0515 Introduzione molto stimolante alla lezione: in principio: “Prof s'è trovato il soprannome per lei! Ruspa! No no.. È già stato usato... La sorella della Ferrari, quella di prima, come si chiama? Sabra....Si, si chiamava ruspa... Ma perché prof? Perché in effetti assomigliava di più ad una ruspa che ad una Ferrari... Diciamo che era più da sfondamento che da velocità! Eeeeeeeeee ad ogni modo!” ♦ David Ricardo L'azione produttiva può avere inizio solo grazie all'intervento del CAPITALISTA, ovvero colui che ha un CAPITALE iniziale da poter investire. Si definisce quindi capitale l'insieme delle risorse impiegate in un processo produttivo. Ciò che ci si chiede è che cosa sia che spinge il capitalista a finanziare piuttosto che spendere a fine personale. ♦ Max Weber È un sociologo inglese che vive a cavallo tra 800 e 900, autore de "L'etica protestante e lo spirito del capitalismo", con cui risponde all'interrogativo precedente. In base ad alcuni dati, egli afferma che il capitalismo è frutto soprattutto del credo protestante calvinista: l'etica protestante consiste nel lavorare senza sfruttare le ricchezze prodotte che devono essere reinvestite per vedere lo stato di grazia ed operare in memoria di Dio. Il successo è indice di possesso della grazia divina (teoria del sorteggio o dei fortunati, S. Agostino di Ippona, per approfondire vedere Filosofia I II Classico). Ricardo elabora inoltre la divisione in tre parti del capitale totale: • Capitale circolante: per acquistare le materie prime • Capitale fisso: per acquistare i macchinari • Capitale variabile: per pagare la forza lavoro. Trascurando la rendita, ovvero il pagamento di un affitto di un ambiente di lavoro il cui proprietario non è interessato alla produzione del capitalista, il 2/15 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VIII • Gli schiavi venivano chiamati “Pezzi d'India”. • “Un erano schiavi con le chiavi, ma erano tipo Tarzan” cit. 20-05-15 La Guerra dei Sette Anni (1756 – 1763) schieramenti Regno di Prussia Regno di Gran Bretagna America britannica Brunswick- Lüneburg Regno del Portogallo Langraviato di Assia-Kassel Confederazione irochese Sacro Romano Impero Regno di Francia Impero russo Regno di Svezia Regno di Spagna Elettorato di Sassonia Nazione Urone Data 1756–1763 Luogo Europa, Nord America, India, Africa. Casus belli Invasione prussiana della Sassonia Esito Trattato di Parigi Trattato di Hubertusburg. ♦ Premesse La Guerra dei Sette Anni (1756-1763) è un conflitto piuttosto complesso che ha luogo su due teatri, uno extraeuropeo (Asia, soprattutto India e Oceano Indiano e Nord America), e uno continentale europeo. La causa principale è la volontà comune dell'Impero e della Francia, alleata con la Spagna, di contenere l'ascesa della Prussia di Federico II che sta ampliando e rafforzando i propri domini diventando una potenza europea. A favorire l'ascesa della Prussia contrapponendosi all'alleanza è invece l'Inghilterra che la considera: • un elemento di equilibrio che possa ostacolare un eccessivo rafforzamento della Russia • un fattore di stabilizzazione al centro dell'Europa che possa contenere l'Impero. • un antagonista continentale della Francia alla quale può impedire di entrare in competizione economica con l’Inghilterra nei teatri extraeuropei. La Francia ha infatti iniziato ad avere una notevole influenza in America ed in Indocina dove ha impiantato basi sulla costa occidentale che è però da tempo anche approdo però dell’Inghilterra che vi è penetrata attraverso la Compagnia delle Indie. L'India infatti, che all’epoca comprendeva anche Bangladesh e Pakistan, era in mano ai Raja (re) i quali erano in costante conflitto tra di loro a causa delle religioni e dello scontro tra gli stati stessi facilitando così la penetrazione degli europei nel territorio attraverso vari appoggi militari. Contemporaneamente inoltre anche quasi tutto il Nord America è in mano ai francesi che lo rendono un territorio abbastanza ben difeso. ♦ Sviluppo del conflitto 1. Quando in Europa la Francia, la Spagna e l'Impero di Maria Teresa, governato comunque di fatto dal primo ministro WENZEL VON 5/15 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VIII KAUNITZ, raggiungono un accordo anti prussiano, gli Inglesi, per evitare che la Prussia venga attaccata, avvertono Federico II del pericolo imminente prospettandogli anche la possibilità che all'alleanza si unisca di lì a poco anche la Russia della zarina Elisabetta che renderebbe la Prussia accerchiata e senza possibilità di rispondere ad un eventuale attacco. 2. Appena riattaccato il telefono, senza neanche dichiarare guerra, Federico II attacca simultaneamente la Francia e l'Impero occupando la Sassonia attraverso linee interne con un esercito preparatissimo per anticipare la Russia. 3. Contemporaneamente, anche se non ufficialmente schierata, interviene nel conflitto l'Inghilterra che attraverso una guerra di corsa blocca ogni possibile rifornimento dalle Americhe verso la Francia e la Spagna (azione di appoggio). 4. Successivamente le flotte inglesi intervengono con la marina ufficiale sulle coste africane dell'Atlantico meridionale occupando le zone dove i Francesi facevano concorrenza per il commercio degli scavi (Senegambia). 5. L'esercito interviene poi anche sul fronte orientale dell'Oceano Indiano dove occupa gli insediamenti francesi ponendo fine all’influenza francese sul continente indiano. 6. A quest’azione segue l’occupazione delle isole Baleari e dei territori sul Mediterraneo. 7. Con l'aiuto dei coloni inglesi viene formato anche in America un esercito a capo di GEORGE WASHINGTON che riesce a prendere il forte Duquesne (che viene chiamato Pittsburgh), la Florida e parte del Canada. Ciò è possibile grazie alla concessione alle colonie del diritto di produrre tutto il necessario per l’armamento, compreso i prodotti che per veto regio dovevano essere importati dalla madrepatria 8. Per quanto riguarda l'Europa, dopo le prime vittorie iniziali di Federico II e dell’Inghilterra, gli avversari hanno tempo di riorganizzarsi: entra infatti in conflitto anche la Russia che impegna i Prussiani sul fronte orientale. Questo fa si che anche gli eserciti asburgico e francese possano organizzare un contrattacco rispettivamente da occidente e da sud. 9. Avendo raggiunto tutti i propri obiettivi a livello extraeuropeo, l'Inghilterra perde interesse nella guerra lasciando da solo Federico II che vede il suo paese quasi invaso. 10. Nel 1762 muore la zarina Elisabetta e sale al trono il figlio PIETRO III, marito della zarina Caterina II di Russia, che però è un ammiratore di Federico II. Egli cambia totalmente politica ed interrompe gli attacchi verso Federico II dichiarandosi anzi disposto ad aiutarlo. 6/15 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VIII 11. Caterina II, assolutamente non d'accordo con le idee del marito, nello stesso anno lo fa uccidere progettando una congiura così da divenire zarina di Russia lei stessa. 22-05-15 12. La nuova zarina, però, una volta resasi i conto dei numerosi problemi interni alla Russia, tra cui le rivolte contadine, si limita a denunciare gli accordi presi dal marito ma decide di non riprendere le operazioni belliche. 13. Gli stessi problemi si presentano all’Impero che è stato gravemente provato dalle ultime campagne, e contemporaneamente anche l’esercito prussiano comincia a risentirne. Alla fine del 1762 si chiude il conflitto e d iniziano le trattative di pace. 14. Nel 1763 si giunge alla PACE DI PARIGI con cui: • La situazione in Europa rimane pressoché invariata con la Prussia che mantiene i propri territori e la Slesia. • l’Inghilterra ottiene dalla Francia tutto il Canada, il Senegal ed il Gambia; • l’Inghilterra rafforza i propri domini in Indocina • l’Inghilterra ottiene la Florida dalla Spagna con cui scambia la Louisiana. • La Spagna mantiene la California. ♦ Breve storia della California e pace di Guadalupe - Hidalgo Fin dalla sua colonizzazione nel XVI secolo in mano agli Spagnoli, la California nel 1821 entra a far parte della nuovo stato indipendente del Mexico, sottrattosi alla Spagna. Nel 1836, il Texas, dove erano numerosi coloni di ceppo britannico e tedesco, secede dal Messico ma viene riconosciuto come stato autonomo solamente dagli Stati Uniti. Già nel 1845 il Texas si annette però agli Stati Uniti. Con la nascente “febbre dell’oro”, in seguito a questo si sviluppa un conflitto tra Stati Uniti e Messico per il possesso delle regioni al confine tra cui il Texas. Nel 1848 si giunge alla firma della pace di Guadalupe - hidalgo con cui gli Stati Uniti, vittoriosi, annettano formalmente il Texas e tutti i territori del New Mexico al di sotto del Rio Grande tra cui parte della California che viene divisa in Bassa California e Alta California (agli Stati Uniti). Gli Stati Uniti raggiungeranno quindi la costa del pacifico solo alla fine degli anni 40 dell'800. Negli anni 50 anche il tratto di mare prospiciente la costa diviene proprietà statunitense. Excursus sulla "febbre dell'oro" di Ciarciapli detto anche Charlie Chaplin. Cit. ♦ Cartine 7/15 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VIII Per far fronte a questo problema si cerca di migliorare anche il settore della filatura attraverso numerose innovazioni, tra cui una delle più importanti è il FILATOIO MECCANICO di CROMPTON del 1779 (o mulo), in sostituzione del fuso: una macchinetta a mano in grado di filare meccanicamente un fiocco di cotone introdotto manualmente. Questo permette un aumento esponenziale del filato con conseguente abbassamento notevole del prezzo. Cambia inoltre anche il rapporto tra imprenditore e salariato: l'imprenditore fornisce ora al dipendente tanto la materia prima che i macchinari. A questo punto la macchina si diffonde in tutta Inghilterra e fa si che la quantità di filato sia tale non solo da soddisfare la richiesta, ma anche di eccederla. La strozzatura si sposta quindi dall'attività di filatura a quella tessile. Si ha quindi l'introduzione dei TELAI MECCANICI (erano comunque già presenti in altri stati quelli idraulici o a bindolo, es.: gualchiere in Italia). Il telaio meccanico utilizza inizialmente la forza idraulica e può creare pezze molto più ampie e molto più velocemente. Questo richiede però l'istallazione presso una sorgente e quindi implica una certa limitatezza di possibilità. Il capitalista inizia a prendere in affitto allora anche il terreno ed a comprare i macchinari. Si sviluppa quindi un rapporto capitalistico completo perché l’imprenditore ha il controllo adesso su rendita, capitale fisso, circolante, variabile ed alla fine sul prodotto. ♦ Il sistema di fabbrica Nonostante le varie innovazioni, continua ad esserci però un PROBLEMA DI SCALA, ovvero di quantità di produzione, ed in questo risultano determinanti le distanze e i costi di trasporto. Infatti se la produzione avveniva interamente nel raggio di 5 miglia non si creavano problemi, ma se i lavoratori erano più sparsi i tempi di trasporto richiedevano più di una giornata. A questo punto si pensa di concentrare i filatori nel punto in cui si tesse. Raggruppando quindi i lavoratori di ogni settore nel medesimo luogo si arriva a creare il primo SISTEMA DI FABBRICA. L’industria tessile ben presto diviene il settore principale dell’economia inglese divenendo un VOLANO DI SVILUPPO per numerosi settori: contemporaneamente si sviluppano il settore estrattivo (minerario e carbonifero) e metallurgico. ♦ Settore metallurgico Con l’introduzione sistematica di macchine da tessitura vi è la necessità di una nuova produzione di ferro da impiegare per la fabbricazione delle macchine che, prima principalmente costruiti in legno, devono essere resistenti e durature. Per questo viene impiegata la GHISA, che però richiede una fusione ad alte temperature che si 10/15 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VIII può raggiungere solamente con il carbon COQUE che si sostituisce al carbone dolce (prodotto dal legno bruciato) che era in quantità ridotte. Il legame che si formava però dal contatto tra carbon coque, ricco di zolfo, e ferro, il metallo risultava estremamente fragile e quindi inutilizzabile. Viene allora brevettato l'ALTO FORNO che impiega il carbon coque ma evitando il legame attraverso un sistema di scolo delle scorie ed un apposito crogiolo per la fusione. 25-05-15 ♦ Settore estrattivo del ferro e del carbone Lo sviluppo del settore metallurgico determina a sua volta un incremento esponenziale dell’ INDUSTRIA ESTRATTIVA sia di FERRO che di CARBONE. Le miniere subiscono infatti gli stessi processi a cui erano andate incontro quelle d'argento nel ‘500: incominciano ad essere utilizzati anche i filoni più profondi con conseguente necessità di fare pozzi di drenaggio e di areazione, sistemi di trasporto interno ed esterno, cosicché si specializzano le tecniche di estrazione e i macchinari di costruzione degli impianti. Le quantità minerarie estratte raggiungono così quote assai considerevoli: si consideri che tra l'inizio della Guerra di Secessione Spagnola ed il 1750 l'estrazione di carbone aumenta di 100 volte per crescere poi ancora esponenzialmente. Nella Seconda Rivoluzione Industriale, che vede la sostituzione del carbone con gli idrocarburi, l'estrazione del carbone cala esageratamente fino alla quasi totale chiusura. Questo esaurimento di produzione minerario è dovuto essenzialmente all'assenza di domanda a causa dell'evoluzione dei mezzi di produzione. ♦ Settore finanziario Contemporaneamente si evolve anche il sistema finanziario che permette la conservazione di capitali da investire ed incanalare in attività. Con l'aumento dei capitali investiti, aumenta anche il FATTORE DI RISCHIO, ovvero il rischio che si corre nell'investire e nel produrre risultati di guadagno. ♦ Lo sviluppo nelle colonie americane Con lo sviluppo industriale in Inghilterra, aumenta a dismisura la richiesta di cotone, che non arriva più solo dall'America, ma anche dal Mediterraneo (principalmente dall'Egitto), questo soprattutto dopo aver scoperto che con l’impiego di altre macchine si può giungere a fare filati molto più pregiati. È conseguente quindi un incremento della produzione di cotone in America dove viene introdotta la SGRANATRICE DI COTONE che facilita e velocizza le operazioni di sgranatura, prima sempre ad opera degli schiavi, che adesso hanno solamente il compito di coglierlo. La coltivazione del cotone esaurisce però il terreno in poco tempo, quindi si inizia a coltivare anche la segale e cereali con cui sfamare gli 11/15 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VIII schiavi. Questo avviene soprattutto nelle colonie portoghesi perché nel frattempo l’Inghilterra vieta la tratta degli schiavi. ♦ Le conseguenze per le Corporazioni Il nuovo sistema di produzione soppianta interamente le corporazioni di artigiani che non riescono a sostenere la concorrenza. L'industria aggira le proteste e piano piano si arriva così allo smantellamento delle corporazioni. Tutto questo avviene nella seconda metà del ‘700. La Guerra d'Indipendenza Americana (1775 – 1783) ♦ Le cause del conflitto La Guerra dei Sette Anni è principalmente la causa del conflitto tra le colonie americane e l'Inghilterra: durante la guerra, per ottenere aiuti e poter così attaccare le truppe francesi in America, l'Inghilterra concede ai coloni inglesi la libera produzione di una serie di manufatti fino ad allora sottoposti a veto e con l’obbligo di essere importati dalla madrepatria. Terminata però la guerra, il re (GIORGIO III) tenta di limitare questa nuova produzione artigianale delle colonie e di far pagare ai coloni una parte delle spese di guerra attraverso l'imposizione di varie tasse. Gli Americani allora si avvalgono del principio “non taxation without representation" (“nessuna tassazione senza la rappresentanza”), ovvero del diritto dei cittadini d’Inghilterra, in quanto tali, di non accettare l’imposizione di alcuna tassa proposta dal re senza che essa non sia stata prima approvata dal Parlamento e discussa dalla rappresentanza, in questo caso, dei coloni. 26-05-15 ♦ La Proclamazione d’Indipendenza (4 Luglio 1776) Grazie all’appoggio di alcuni parlamentari, tra cui Lord Pitt e Lord Burke, l’imposizione delle tasse viene respinta; questo scatena la reazione dell’Inghilterra che sul finire del 1775 muove guerra alle colonie. In tutta risposta, il 4 luglio 1776, i coloni inglesi proclamano l'indipendenza delle colonie dalla madrepatria. ♦ I due schieramenti Ben presto, quella che era nata come una rivolta coloniale, diviene un conflitto globale: i coloni vengono infatti appoggiati dalle nazioni che erano state sconfitte nella Guerra dei Sette Anni, in primis dalla Francia, che fornisce un sostanzioso contributo economico, e dalla Spagna. Prendono poi parte al conflitto anche numerosi pensatori illuministi tra cui La Fayette e FILIPPO BUONARROTI. L’esercito, organizzato secondo il modello prussiano dal generale VON STEUBEN, viene affidato al comandante GEORGE WASHINGTON, già in prima linea per la Guerra dei Sette Anni. L'Inghilterra si appoggia invece quasi esclusivamente a plotoni mercenari tedeschi detti ASSIANI, comandati a loro volta da generali tedeschi tra cui 12/15 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VIII formato dai Segretari di Stato. Il Segretario di Stato per antonomasia e il Ministro degli esteri. 06-06-15 Non ha potere legislativo ma può proporre leggi al Congresso. Nel caso in cui il Congresso voti provvedimenti in conflitto alla politica del Presidente, quest'ultimo lo può sospendere per un tempo limitato in cui il Congresso può o cambiare il provvedimento o rinviarlo identico al Presidente che è obbligato a firmarlo. Il Presidente è poi capo dell'Esercito Federale (ogni stato ha la guardia nazionale) ed ha il potere di nominare tutti i Giudici e i Procuratori Federali sia in campo tributario che penale (le contese civili spettano ai singoli stati). Ogni Procuratore deve necessariamente essere approvato anche dal Senato, che è l'unico organo ad avere potere giudiziario; i Giudici devono invece essere approvati dall’intero Congresso. Anche i Giudici della Corte Suprema sono eletti dal Presidente ed hanno carica a vita. La Rivoluzione Francese (parte I) ♦ La situazione della Francia Con la pace di Versailles del 1783, la Francia, che si era alleata con le colonie rivoluzionarie, riacquista vari territori che precedentemente aveva dovuto cedere, ovvero parte della Louisiana ed il Senegambia, territori che tuttavia non fruttano entrate immediate e che vanno a contribuire alla crisi economica in cui versa il paese: sia le spese di guerra che la Francia aveva dovuto affrontare, sia l’inettitudine dei sovrani succeduti a Luigi XIV (Luigi XV [per la discendenza vedere Storia VII II Classico] ed il figlio Luigi XVI) avevano contribuito a minare l’economia francese che era in tracollo. Per far fronte alla mancanza di liquidità, la Francia deve allora ricorrere a grandi prestiti 15/15 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VIII internazionali soprattutto da parte di banchieri svizzeri rappresentati dal controllore delle finanze il Barone JEAN DE NECKER, (padre di Madame de Staël) filo svizzero. ♦ Il primo mandato di Jean de Necker L’obiettivo principale di NECKER è la ristrutturazione del debito francese, ovvero il pagamento del debito verso i finanzieri svizzeri. Per far questo egli cerca di ridurre le spese strutturali e correnti interne, che avevano raggiunto l'insostenibilità, e regolarizzare la riscossione delle imposte, come del resto aveva già provato Law con la creazione della Patrimoniale, che però era stata ostacolata dal 1° e 2° stato. "Anche se la metti, l'imposta, un'avevano ancora capito che la puoi evadere!" cit. Gigi Per dimostrare come le spese della Corte e dell'esercito fossero in gran parte responsabili del deficit dello stato, Necker rende pubblico il COMPTE- RENDU AU ROI, ovvero il bilancio del paese che annualmente il controllore delle finanze doveva presentare al re, senza rendere visibili gli interessi sui debiti svizzeri: così facendo risulta evidente come solo questi due settori occupino oltre il 30% delle spese totali. L’unico modo per rimettere in sesto il bilancio è quindi procedere con dei tagli. L'entourage di Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI, allora, presenta non poco alterata la situazione creatasi alla corte, che in tutta risposta corte e licenzia NECKER. ♦ Il secondo mandato di Necker I Controllori che succedono a Necker provano a trovare soluzioni alternative, ma al fine si rivelano tutti incapaci o privi di qualsiasi effettivo potere per agire. Ormai dichiarata bancarotta dello stato, il Parlamento accorda ad una riforma fiscale in cambio della convocazione degli Stati Generali (mai più convocati dal 1614) e la riassunzione di NECKER il quale, per accordarsi il favore del popolo, accetta la richiesta di raddoppiare i rappresentanti del Terzo stato all’assemblea. Prof, si pole aprì la porta? Ma lei un ha caldo?? No. Soffrite! La vita è dolore. Ecco, è nato il nuovo Leopardi del XXI secolo. ♦ L’apertura degli Stati Generali ed i primi problemi (5 Maggio 1789) Iniziano quindi le elezioni dei membri di rappresentanza dei tre Stati attraverso dei veri e propri programmi elettorali, detti cahiers d'Orleans. Il Terzo Stato raggiunge un numero di membri di poco inferiore alla somma degli altri due, andando ad incorporare, oltre ad avvocati, medici, intellettuali organici, rappresentanti del mondo produttivo (artigiani e proprietari di piccole e medie imprese - corporazioni), anche alcuni giornalisti. Il 5 Maggio 1789 vengono convocati gli Stati Generali a Versailles. Fin da subito però si propone un problema per la modalità di votazione da adottare: in seguito alla modifica di Necker, se si fosse votato per testa, il Terzo stato avrebbe potuto vincere, se invece si fosse votato per ordine, avrebbero potuto vincere Primo e Secondo Stato. ♦ Il Giuramento della Pallacorda 16/15 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VIII Trascorso circa un mese senza che si riuscisse a giungere ad una conclusione, il Terzo Stato decide di riunirsi separatamente per il 20 Giugno, invitando a prendere parte all’assemblea anche i membri degli altri Stati d’accordo con le loro idee. Il re, però, preoccupato per i problemi che potevano generarsi da questa riunione, fa inabilitare l’aula riservata al Terzo Stato cosicché da evitare ogni assemblea. Evidentemente sabotati, i rappresentanti del Terzo Stato iniziano a girovagare per la reggia finché non si accordano sul riunirsi nella sala della Pallacorda dove sottoscrivono il GIURAMENTO DELLA PALLACORDA, con cui viene eletto un presidente dell'assemblea, BAILLY, “una specie di Boldrini della situazione” cit. ed i membri dichiarano che l’assemblea non si sarebbe sciolta finché non avesse dato una costituzione alla Francia. Il 9 Luglio 1789 l’assemblea riunita si autoproclama ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE. ♦ La presa della Bastiglia: lo scoppio della Rivoluzione (14 Luglio 1789) Luigi XVI non può far altro che riconoscere l’assemblea, ma per evitare un’emarginazione della figura reale, licenzia nuovamente Necker, che riteneva un sodale del Terzo Stato. In seguito a ciò fa convergere su Parigi alcune truppe mercenarie a lui fedeli, la cui avanzata determina forti allarmismi in tutta la popolazione soprattutto operaia che teme che si voglia prendere la città con la forza e che i quartieri popolari si vengano a trovare tra due fuochi. Preoccupato della situazione, il popolo insorge ed il 14 Luglio 1789 prende d'assalto la Bastiglia, forte al centro della città, di cui prende l’artiglieria che viene rivolta contro le truppe mercenarie che fuggono dalla capitale. Ah e ora la Bastiglia un c’è più? E perché l'hanno rasa? Perché gli andava i peli nell'occhi! Cit. 17/15 Gabriele DipaolantonioII ClassicoStoria VIII
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