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Storia Medievale - Luigi Provero, Massimo Vallerani, Appunti di Storia Medievale

Riassunto del libro Provero - Vallerani per il corso di Storia Medievale D del professore Marino Zabbia, nel mio caso nel corso di Beni culturali (indirizzo storico-artistico). Studiando esclusivamente da questo ho ottenuto 27/30 all'esame. (mancano solamente i primi due capitoli, perché nel mio caso li avevo studiati a parte).

Cosa imparerai

  • Qual è l'importanza del monachesimo nel contesto politico dell'Alto e Basso Medioevo?
  • Come si diffonde il feudalesimo in Europa durante l'Alto e Basso Medioevo?
  • Quali sono le cause della debolezza delle successioni reali durante l'Alto e Basso Medioevo?
  • Come si evolve il concetto di Corona durante l'Alto e Basso Medioevo?
  • Quali sono le principali tappe della conquista della Sicilia durante l'Alto Medioevo?

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 31/05/2022

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Scarica Storia Medievale - Luigi Provero, Massimo Vallerani e più Appunti in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! Esame Storia Medievale Capitolo 3: La simbiosi franca 3.1 Clodoveo: I Franchi realizzano una perfetta simbiosi con il ceto romano, e si affermarono come regno più potente d’Europa. La Gallia nel tardo impero era un territorio di integrazione tra Romani e Celti, ed era luogo di affermazione del potere dell’aristocrazia senatoria, che tra il IV e V secolo mira alle cattedre vescovili, fonti di potere sociale. I Franchi : in Gallia dal V secolo, inizialmente erano una confederazione di tribù, che in seguito subirono un processo di romanizzazione. Childerico I combatte i visigoti sotto il comando di Egidio (molti Franchi all’epoca facevano parte dell’esercito romano), e il re franco connota questa campagna come una lotta contro i visigoti ariani (guerra di religione). Clodoveo succede al padre nel 481 e grazie ad una campagna militare sottomette i Burgundi e i visigoti, ottenendo il controllo della Gallia. In seguito = conversione al cattolicesimo. Punto di forza del sistema franco = costruzione di un’aristocrazia mista = unisce l’attenzione per il latifondo e cariche ecclesiastiche (tipicamente romana) alla forza militare e legami clientelari (tipicamente franca). 3.2 Le chiese franche e il monachesimo : Dopo la conversione si accentua il modello del vescovo aristocratico = vescovo come vertice della diocesi e portatore di cultura (i re si appoggiano al potere vescovile). Grande importanza del monachesimo, sia eremita che cenobitico = Martino di Tours diventerà patrono del regno. In Italia esperienze monastiche, nel VI secolo si diffuse il modello benedettino (Benedetto fonda l’abbazia di Montecassino), e scrisse La Regola, che presente una forma di ascesi moderata basata sulla preghiera, e nel IX secolo sarà un testo normativo di riferimento per tutti i monasteri. 3.3 I regni e l’aristocrazia : Clodoveo promuove una redazione delle leggi franche = LEX SALICA = con protagonisti il popolo e l’aristocrazia e al centro della politica c’è l’assemblea degli uomini liberi (il mallus). Il territorio era diviso in distretti, ognuno affidato ad un comes (conte). Il regno franco si rifaceva al modello germanico = ricompensava l’esercito con concessione di terra, e il prelievo di imposte venne abbandonato nel VI e VII secolo. Non esiste una dinamica di corte = i franchi non hanno una capitale. Si attenua il potere dell’assemblea dell’esercito e assumono importanza le assemblee regionali. Le assemblee non portano ad una frammentazione politica, cosa che avviene per motivi di successione (il regno è spartito tra i discendenti del re). Capitolo 4: La rottura del mondo meditteraneo romano 4.1 Produzione e scambi in Oriente: Vi sono poche fonti scritte, ma molte fonti archeologiche. Dal II secolo, con la fine dell’espansione dell’Impero, nelle singole regioni si riducono le funzioni delle città. 4.1.1 Città: La crisi riguarda soprattutto le città = vi fu un generale calo demografico, come Roma, che si spopola con la fine dell’Annona. Inoltre si riduce la funzione commerciale della città. 4.1.2 Reti: Esiste in primo luogo una rete fiscale su cui poi si aggiunge quella commerciale = con la conquista vandala della Tunisia si rompe il sistema romano e quindi Roma si deve rifornire per via commerciale, quindi con meno prodotti e a costo maggiore. 4.1.3 Produzione: Vi sono tre nuovi prodotti fondamentali nei commerci del Mediterraneo = grano, olio, vino. Vi sono svariate differenze tra le aree dell’ex impero: come per esempio diversità nella ricchezza delle diverse aristocrazie regionali o in alcune aree si conserva ancora il sistema di prelievo. 4.1.4 Contadini: rappresentavano circa il 90% della popolazione. La pressione sui contadini aumenterà con la nascita delle curtes. 4.2 Ambizioni universali di Giustiniano: Nel corso del V secolo Costantinopoli si struttura sempre di più come capitale, inoltre, visto che la successione imperiale non si basava sull’ereditarietà, vi furono episodi di lotte interne per il potere (salì al trono Giustiniano nel 527). Stabilità apparato burocratico = separazione funzionari civili e funzionari militari, evita eccessivi accumuli di potere. Sul piano economico = si prevedeva l’annona, formata da prelievo sulle terre e sulle persone insediate. Giustiniano emana un corpus di leggi “Corpus iuris civilis” e contiene: ● Codex = raccolta delle norme imperiali da Adriano al 529; ● Digesto = raccolta di scritti di giuristi del 533; ● Institutiones = testi destinati all’insegnamento universitario del diritto; ● Novellae = nuove disposizioni imperiali emanate dopo la redazione del Codex; Giustiniano mira alla riconquista della parte occidentale dell’Impero, così, potenziò la fotta imperiale (conquista regno vandalo in Africa nel 534 per mano di Belisario). Guerra greco-gotica (535 - 553): ● Belisario conquista la sicilia ed inizia la risalita; ● Conquista di Ravenna nel 540; ● Si raggiunge una pace precaria con divisione territoriale, ma Totila (nuovo re goto dal 541) rilancia l’azione militare gota; ● Giustiniano sostituisce Narsete a Belisario per una nuova campagna a partire dalla Dalmazia, che porta alla piena conquista dell’Italia nel 553; La guerra provoca grandi danni all’Italia e indebolisce l’aristocrazia senatoria. Nel 554 Giustiniano emana la Prammatica = sanzione che prevede di ristabilire le condizioni precedenti al regno di Totila (es: si restituiscono all’aristocrazia le terre sottratte loro da Totila). Ma questa dominazione, risulterà fragile, come dimostra la conquista longobarda a partire dal 568. Capitolo 5: Nobili, chiese, re 5.1 Nobili e re: I re sono principalmente capi militari (carattere militare del potere regio). Visigoti = all’inizio del VII secolo il regno visigoto è in consolidamento e nel 625 conquistarono definitivamente la penisola iberica. Da qui iniziò un processo di Nel VII secolo si delinea una tendenza dinastica, ma mai fra padre e figlio, ma nel gruppo parentale = con Liutprando si rafforza la tendenza dinastica. Liutprando succedette al padre, e trasmise la corona al figlio, deposto però dopo pochi mesi = la tendenza dinastica non prevale sul potere dell’élite ducale. Inoltre Liutprando quando era re, sottomise i ducati di Spoleto e Benevento, conquistò per poco Ravenna e arrivò alle porte di Roma. Intervenne in modo massiccio nella legislazione regia = istituzione dei gastaldi = funzionari regi = ha una rete di funzionari regi che da contrappeso al potere ducale e inoltre regola lo status dei gasinidii regi (fedeli armati). Nell’VIII secolo l’integrazione fra romani e longobardi si può dire completa, ma al contempo si verifica una rottura con il papato, che era dalla parte dei Franchi pipinidi. 754 = Pipino il Breve scende in Italia e sconfigge re Astolfo, togliendo ai longobardi Ravenna e donandola alla Chiesa di Roma. 774 = Carlo Magno depone il re Desiderio ed annette l’italia centro-settentrionale al dominio franco. Nonostante questo l’eredità longobarda resta: Carlo Magno si nomina Rex Francorum et Longobardorum. Capitolo 7: Impero Carolingio, ecclesia carolingia Ecclesia era l’insieme dei fedeli cristiani che trovavano la propria guida nei vescovi e nell’imperatore = piena simbiosi tra impero carolingio ed ecclesia carolingia. 7.1 Dal regno all’impero: L’azione dei pipinidi culmina con l’incoronazione del 751 di Pipino il Breve. Negli “Annali del regno dei Franchi” si pone l’intervento papale prima della deposizione, dando legittimazione all’azione di Pipino. Nel 754 papa Stefano II incontra Pipino a Saint-Denis dove ripete l’unzione per il re e i figli (Carlo e Carlomanno) = tale incontro sarà la premessa per la spedizione franca in italia = nel 754 Pipino scese in Italia e ottenne l’esarcato dai Longobardi e cedendolo alla chiesa. Dopo la morte di Pipino i figli avviarono una politica matrimoniale con Longobardi e Bavari, ma alla morte precoce di Carlomanno, Carlo si mosse in prospettiva di espansione. Carlo Magno nel 774 conquista il regno longobardo, annettendolo all’impero franco (rimangono autonomi il ducato di Benevento, il meridione bizantino e il Lazio papale). ● 778-813 = brevi conflitti portano alla conquista della Marca Hispanica; ● 772-803 = Carlo tenta di inglobare la Sassonia al regno, connotando questa impresa in senso religioso; ● Baviera = marca orientale = per controllare le popolazioni pagane estranee al dominio; Il papato mira ad un’egemonia in Italia centrale e alla collaborazione con i franchi = il giorno di Natale dell’800 Carlo viene incoronato imperatore da papa Leone III = il papato mirava ad ottenere protezione. Questa incoronazione portò tensioni con Bisanzio (anch’essa indebolita dal movimento iconoclasta). Nell’VIII secolo il papato = Donazione di Costantino = falso documento che conteneva concessioni alla Chiesa cattolica, da un falso editto dell'imperatore Costantino. 7.2 Conti, vassalli e liberi: Necessario il controllo regio sui sudditi, grazie a rappresentanti regi e controllo su questi ultimi. ● missi regi = garantiscono il collegamento tra centro e periferia; ● I conti = venivano incaricati dal re di governare su un territorio (diviso in comitati e marche, più ampie dei comitati). La carica di conte era temporanea ed esercitavano il potere in un luogo diverso da quello di provenienza; Vassallaggio = il vassallo giura fedeltà militare ad un potente, tramite una vera e propria cerimonia, in cambio di un beneficio (es: terre). I conti erano reclutati tra i fedeli, cioè i vassalli, però essere vassallo non implicava diventare conte. 7.3 Le chiese carolingie: I vescovi non diventano mai vassalli del re, mentre invece vediamo spesso di vescovi divenuti missi regi, dove prevale la funzione giudiziaria e politica sull’aspetto militare tipica del vassallaggio. Ma i vescovi hanno clientele vassallatiche. Anche i monasteri diventano centri fondamentali per l’elaborazione culturale e punti di concentrazione delle ricchezze. Inoltre, il re favorisce spesso l’immunità a diversi enti ecclesiastici = i funzionari regi non posso entrare nei possessi della chiesa per riscuotere tasse. 7.4 Dall’impero ai regni: 806 = Divisio regnorum = documento scritto da Carlo Magno per dividere il regno alla sua morte. Nel 814 muore Carlo Magno e l’unico figlio in vita era Ludovico il Pio, che nell’817 emanò il Ordinatio imperii in cui afferma l’unità dell’impero designando Lotario come unico erede, mentre Pipino e Ludovico presero solo nuclei minori. Bernando, il nipote di Ludovico, tentò invano la ribellione contro la spartizione decisa. Con la nascita di Carlo il Calvo nell’823 si riapre la questione della spartizione dell’impero e Judith (madre di Carlo), prova a convincere Ludovico il Pio di spartire l’impero tra i figli. Nell’833 i tre figli (Lotario, Pipino e Ludovico), minacciati dal ruolo di Carlo il Calvo, sconfissero Ludovico a Colmar e lo depongono, ma l’anno successivo risale al potere. Nel 838 muore Pipino, nel 840 muore Ludovico il Pio = si apre un conflitto tra i tre figli rimasti. ● Battaglia di Fontenoy, 841 = Lotario sconfitto dai fratelli; ● Giuramenti di Strasburgo, 842 = Alleanza tra Ludovico e Carlo; ● Pace di Verdun, 843 = ○ Carlo ottiene il regno dei Franchi Occidentali (Francia); ○ Ludovico il regno dei Franchi Orientali (Germania); ○ Lotario una fascia intermedia (Alsazia-italia) e il titolo imperiale; L’impero era ormai diviso in regni. Nel 875 Carlo il Calvo diventa imperatore ma muore due anni dopo, mentre i figli di Ludovico si affermano in Germania e in Baviera, i figli di Lotario ottengono a tratti il potere in Italia. Carlo il Grosso, figlio di Ludovico, riunisce il dominio carolingio, ma senza un reale controllo sui territori (muore nel 888 = fine della dinastia al potere). Capitolo 8: Il Mediterraneo bizantino ed islamico 8.1 Le origini dell’Islam: La penisola araba nel tardoantico era composta da città urbane come La Mecca (punto centrale culturale e commerciale), accanto a tribù nomadi di pastori. Maometto nasce nel 570 e inizia a predicare nel 612, nel 622 egira a Medina e intorno al profeta si forma la umma = comunità politico-militare su base religiosa. Nel 630 torna alla Mecca e valorizza il pellegrinaggio. Alla sua morte nel 632 la religione islamica era un punto di riferimento per l’intera penisola arabica e i califfi successori a Maometto cominciarono l’espansione (Siria, Palestina, Nord Africa…), che si arrestò verso il 717. Dal 661 prende la corrente sunnita con la dinastia Omayyade = pongono fine al califfato elettivo e detengono il potere fino al 750. 8.2 Bisanzio: crisi e riorganizzazione di un impero: L’impero nel VII e VIII secolo si configura su strutture regionali, polarizzato sull’Egeo, e dopo Giustiniano inizia un periodo di crisi fiscale e teologica. Eraclio si afferma sull’impero persiano poco prima che questo diventi dominio arabo, ed introduce l’ordinamento tematico = la parola “thema” indica il complessivo inquadramento di una regione (i militari sono ricompensati con terre ed esenzioni fiscali). Nuovo punto di rottura con il problema dell’iconoclastismo = nel 730 l’imperatore Leone III vieta la venerazione del culto delle immagini = c’è la volontà di riaffermare l’imperatore come centro assoluto della società bizantina. Concilio di Hieria, 754 = Costantino V ottiene la condanna formale del culto delle immagini. Il concilio non era ecumenico ma solo della chiesa bizantina. Concilio di Nicea, 787 = riafferma la laicità del culto delle immagini (Leone IV). Infine il movimento iconoclasta viene condannato dal Concilio di Costantinopoli nel 843. 8.3 Le articolazioni del mondo islamico e bizantino: Nel 750 gli Omayyadi vengono sostituiti dagli Abbasidi (spostano la capitale a Baghdad) = gli emiri (comandanti) ottennero maggiore autonomia (es: nella penisola iberica l’emirato di al-Andalus diviene una delle potenze europee nel X secolo). Nel IX secolo avviene la conquista della Sicilia = nell’827 gli Aghlabiti iniziano una campagna di conquista conclusa alla fine del secolo. Dal 916 la Sicilia è sottomessa alla dinastia dei Fatimidi = autonomie locali convergono in un governo autonomo fino alla metà dell’XI secolo quando vengono conquistati dai Normanni. Nel 867 sale al potere a Bisanzio Basilio I (discendenti al potere fino al 1025) = rafforzamento di Bisanzio ampliando l’impero (consolida il controllo su Puglia e Calabria). Opposizione tra impero bizantino e carolingio per i territori slavi = grazie all’introduzione di un alfabeto e alla traduzione di testi sacri, le popolazioni salve iniziano a gravitare intorno a Bisanzio (si orientano al cristianesimo grazie all’opera di Cirillo e Metodio). Capitolo 9: Società e poteri nel X secolo 9.1 Mutamenti dei poteri comitali: La divisione dell’impero carolingio porta ad una debolezza militare che favorisce le incursioni. Le funzioni di conte/marchese si sovrappongono a quelle di vassallo, quindi: Capitolare di Quierzy, 877 = emanato da Carlo il Calvo, delibera che l’imperatore si riserva la nomina del successore del conte, ma di prassi questa nomina spetta al figlio. Inoltre riafferma la distinzione tra conti e vassalli. Processo di regionalizzazione delle aristocrazie = al tempo stesso i conti si astengono dal controllo di alcune aree del comitato sotto l’influenza di chiese che fondavano la loro forza sul possesso fondiario = i conti si concentrano solo sui territori in cui hanno i loro beni. 9.2 Minacce esterne: incursioni di Saraceni, Ungari e Normanni: L’inizio del X secolo è segnato da un’intensa mobilità di gruppi armati. Saraceni: gruppi etnicamente misti, atti di saccheggio via mare. Alcune incursioni vengono attestate a metà dell’IX secolo, ma si tratta di semplici saccheggi e non di conquiste. A fine secolo costruiscono basi nel mediterraneo settentrionale. Nella città i vescovi vedono accresciuta la loro influenza, talvolta anche grazie a diplomi regi = tali diplomi regi diventano un modo per limitare il potere dei conti, ma si ridurranno dopo Enrico II dal 1024. Capitolo 10: Le istituzioni della chiesa e l’inquadramento religioso fra XI e XIII secolo 10.1 Per una riforma della Chiesa: vescovi, imperatori e papi nella prima metà dell’XI secolo: Enrico III (imperatore dal 1039) si fa tutore di una riforma generale della Chiesa = il papato era in balia delle lotte tra famiglie romane, così nel 1046 Enrico fa deporre i tre papi romani ed impone l’elezione di Clemente II = inizia la successione di una serie di papi tedeschi (Damaso II, Leone IX, Vittore II, Stefano IX). Nella prassi esisteva una forma di “simonia” che consisteva nel donare alle autorità laiche o ecclesiastiche nel momento in cui si otteneva una carica. Concilio di Reims (1049): i riformatori denunciano e depongono pubblicamente alcuni vescovi = accusa pubblica per la rimozione di alcuni vescovi per immoralità, alla volontà papale. Questo porta a dei conflitti tra riformatori e l’alto clero locale (es: milano, patarini vs clero locale). Scisma della chiesa orientale nel 1054 = il papa vede le altre chiese come serve di Roma, mentre Bisanzio ammette come capo Gesù e non Pietro. Si pone il problema dell’elezione papale = Ildebrando di Soana, sostenitore della riforma delle chiese locali, impone Gerardo, vescovo di Firenze, come papa Niccolò II. Nel 1059 Niccolò II propone un nuovo sistema di elezione, limitando il diritto di voto solo ai cardinali-vescovi. 10.2 Il pontificato di Gregorio VII: Ildebrando di Soana diventa papa nel 1074 con il nome di Gregorio VII tramite elezione per acclamazione e prosegue l’azione di riforma = si riscontrano molte opposizioni in Germania, Italia e Francia. Dopo il concilio di Roma nel 1075, Gregorio attacca l’investitura laica dei vescovi. Inoltre, pubblica il Dictatus Papae = più potere per la Chiesa = il papa può deporre o spostare i vescovi, usare le insegne imperiali e scomunicare e deporre gli imperatori. Nel Concilio di Worms del 1076 Gregorio VII viene deposto dai vescovi dell’impero ed Enrico IV elegge un antipapa, Guilberto, che per dieci anni governò come pontefice legittimo agli occhi dell’impero. Grazie a Matilde di Canossa nel 1077 si raggiunge una tregua ma di breve durata = nel Concilio di Roma del 1080 Gregorio scomunica nuovamente Enrico, così quest’ultimo scese a Roma per insediare Guilberto e farsi incoronare imperatore nel 1081. Negli anni a venire le lotte tra papato e impero continuavano, e Pasquale II, eletto nel 1099, fu poi arrestato da Enrico V, sostenuto anche dai vescovi tedeschi e italiani. Trattato di Worms del 1122 tra Enrico V e papa Callisto II: ● Al papa spetta l’investitura con anello e pastorale; ● Al re spetta l’investitura dei regalia con lo scettro; ● In Germania le elezione dei vescovi ed abati erano fatte in presenza dell’imperatore; ● Nel resto dell'impero veniva prima la consacrazione e dopo sei mesi l’investitura; 10.3 Pretese universali e definizioni istituzionali della Chiesa: Esigenza di mettere ordine al numeroso materiale legislativo = Graziano nel 1140 elabora il Decreto, una raccolta di canoni. Negli ultimi decenni del XII secolo si afferma “l’inchiesta d’ufficio”, una procedura giudiziaria per giudicare i reati del clero (sistema di controllo sui vescovi). I canonici: chierici al servizio delle cattedrali, vengono chiamati ad una vita di penitenza e rinuncia = nascono le canoniche per ospitare il clero cittadino. Nuovi ordini monastici = Cistercensi: Roberto, abate di Molesme, fonda il monastero di Citeaux (1098) = ricerca di un ideale di ascesi e duro lavoro manuale, vita solitaria e luoghi isolati. Con l’abate Stefano Harding, i cistercensi assumono una struttura più stabile e nascono altre quattro abbazie, figlie di Citeaux. Nel 1119 Stefano scrive la “carta di carità”, la regola dell’ordine e in poco i cistercensi diventano grandi proprietari terrieri. Certosini: I certosini, nati nel 1084 su iniziativa di Bruno di Colonia, cercano l’isolamento e nasce il Monastero di Chartreuse = “ideale del destro” = si viveva nella cella, erano escluse le attività manuali o contatti esterni (distacco anche dalle cose). Nel 1127 Guigo I raccoglie un insieme di Consuetudini. 10.4 Inquadramento religioso dei laici: Con la nascita nel XII secolo del concetto di Purgatorio si rivaluta la funzione della preghiera per il defunto (numerose le donazioni alla chiesa per aiutare l’ascensione al paradiso della propria anima) = le azioni terrene possono modificare con maggiore incisività l’entità di pene o ricompense nell’aldilà. Nel secolo XI scoppia il fenomeno delle eresie = numerosi movimenti ereticali sostengono un ritorno alla povertà evangelica. Eretici sono anche coloro che rifiutano la mediazione della Chiesa in materia di fede. La repressione delle eresie fu senz’altro violenta. Capitolo 11: La guerra, la chiesa, la cavalleria 11.1 il controllo della violenza e le Paci di Dio: Nelle cronache dei secoli XI e XII, opera di religiosi, il tema di violenza incontrollata di una milizia senza regole diventa rilevante. Nella Francia del sud si diffondono le Paci di Dio = emerge in primo luogo la difesa dei beni delle chiese dalle rapine degli aristocratici. 11.2 Sacralizzazione della guerra e le prime crociate: Si apre un processo di inserimento della guerra nella vita religiosa = negli anni dopo il 1050 si delinea un’intensa attività bellica volta alla conquista di zone in mano a infedeli o eretici. I papi riformatori = nel 1063 Alessandro II concede la remissione dei peccati per chi combatte musulmani in Spagna = simile alla battaglia di Leone IX che chiamò bande di milites in difesa di Roma contro i Normanni, ma venne sconfitto a Civitate nel 1053. SI diffonde la qualifica di “Soldato di Cristo” per i laici che si impegnavano in conflitti religiosi. 11.3 Spedizioni in Terrasanta: La Chiesa inizia a concedere indulgenze e remissione dei peccati per i morti nelle guerre di liberazione o nei pellegrinaggi armati. Nel XI secolo i pellegrinaggi hanno successo così come il mercato delle reliquie = Gerusalemme diventa una forte attrattiva come meta di pellegrinaggi. Concilio di Clermont nel 1095 = Urbano II lancia l’appello al pellegrinaggio armato a Gerusalemme assicurando l’indulgenza plenaria a tutti i pellegrini = incita i cristiani ad unirsi e combattere i nemici della fede. La risposta è forte, ma una prima armata si disperde prima di arrivare a destinazione, la seconda armata è composta da nuclei scelti di cavalieri normanni e francesi. All’interno di essa vi erano quattro armate distinte: ● Lorenesi, guidati da Goffredo di Buglione; ● Cavalieri della Francia Meridionale; ● Fedeli del duca di Normandia; ● Contingenti normanni dell’Italia del sud; Una volta arrivati a Costantinopoli, si dirigono verso la Palestina, con fortunate campagne militari = conquistano Nicea nel 1097 e Antiochia nel 1098 ed in seguito, i gruppi si divisero. Alcuni continuarono e i cavalieri entrarono a Gerusalemme il 15 Luglio 1099 = Baldovino di Boulogne si fece incoronare re = nascono principati autonomi dalle precedenti conquiste (Contee di Edessa e Tripoli, Principato di Antiochia e Regno di Gerusalemme). Pochi decenni dopo però inizia il loro declino, dopo la caduta di Edessa nel 1144, Luigi VII di Francia organizza una seconda spedizione, ma fallì. Nel contesto delle crociate nascono ordini monastici di natura militare, volta all’assistenza ai pellegrini e cura dei malati: i primi sono gli ospedalieri di San Giovanni, riconosciuti dal papa nel 1112. Altri esempi possono essere i Templari, fondati in Terrasanta nel 1116, reclutati per di più nel mondo aristocratico. I cistercensi prendono modello dai Templari e fondano altri ordini militari: in Spagna nasce nel 1158 l’ordine militare di Calatrava. 11.4 Da guerrieri a cavalieri: la disciplina del ceto militare: Il sistema del vassallaggio carolingio entra in crisi tra l’XI e il XII secolo quando i cavalieri antepongono l’affermazione personale ai giuramenti di fedeltà. Il beneficio viene percepito dai vassalli come priorità e lo trasmettono ai figli, senza il consenso del signore = l’imperatore Corrado II nel 1037 per sedare la ribellione dei vassalli minori a Milano, emana un editto che tutela l’ereditarietà dei vassalli. In Italia il feudo viene percepito dai vassalli come generosità del signore, potendolo anche vendere o darlo in eredità, anche se originariamente il diritto feudale prevedeva le “commise”, cioè il sequestro del feudo in caso di disobbedienza, ma se fossero state applicate l’ostilità sarebbe stata troppa. 11.5 L’ideale cavalleresco e la socialità di corte: Nel XII secolo sono diffusissimi i romanzi cavallereschi = l’entrata nel mondo adulto di un giovane erede, che con il ricevere le armi segnava la legittimità come erede. I Milites, al loro interno, sono un gruppo sociale ampio e variegato. Si deve escludere il ruolo dell’addobbamento come metodo sicuro per entrare nel mondo della nobiltà = cavalleria e nobiltà fino al XIII secolo non coincidono. Prima di diventare nobili i cavalieri diventano signori. Capitolo 12: Il dominio signorile 12.1 Un potere senza delega: terre, castelli, clientele: Nel medioevo la ricchezza significava soprattutto possedere un elevato numero di terre = la terra permetteva di legare a sé una rete clientelare e hanno importanza economica, sociale e simbolica. Quando il coordinamento regio viene meno, i contadini in cerca di protezione si rivolgono ai signori = con castelli e clientele armate diviene indipendente e può intervenire concretamente. La nascita dei castelli nel X secolo non è esclusivamente causata da esigenze di difesa militare = il castello divenne luogo di esercizio della giurisdizione e la base del potere signorile. Si inizia ad identificare chi offre protezione con chi detiene il potere = i rapporti con i “sudditi” si costruiscono secondo uno scambio protezione-servizi. Il legame vassallatico diviene l’unico strumento di coordinamento efficace di gruppi armati = il vassallaggio integra due basi fondamentali del potere signorile: la ricchezza fondiaria e la capacità militare. ● Primo sistema istituzionale: centrato sul giustiziere e sulla curia regia (che dava consenso alle decisioni regie). Lo Scacchiere è il responsabile delle finanze regie con potere di controllo sui funzionari. ● Secondo sistema istituzionale: collegio di giudici che amministrano la giustizia nelle singole contee, istituisce le giurie dei “dodici uomini saggi” che giudicavano i colpevoli in attesa dell’arrivo dei giudici regi. Questo rafforza la giustizia locale. Crisi del regno sotto i figli di Enrico II: Lotte dinastiche tra Riccardo (re dal 1189) e Giovanni Senzaterra (re dal 1199) = nel 1204 perdono i possedimenti di Normandia. Sotto il regno di Giovanni i rapporti con la Chiesa ed i baroni peggiorano e viene sconfitto a Bouvines nel 1214 da FIlippo Augusto. Fu costretto a firmare la “Magna carta” che riduce il controllo regio e favorisce i baroni = il re non può imporre nuove tasse senza il consenso dei baroni. 14.3 Il regno di Francia da Luigi VI a Filippo Augusto: In Francia il potere regio era estremamente limitato e si estendeva a Parigi e pochi territori circostanti. Ad esempio Aquitania, Contee di Tolosa, Provenza ecc…si erano costituiti in forme di “monarchia” a livello regionale. Luigi VI (1108) tenta di disciplinare i castellani ribelli nel suo dominio e limitare l’espansione di Enrico I = Sugerio, abate di Saint Denis, fu un consigliere importante, poiché forniva un inquadramento ideologico alle azioni punitive di Luigi contro i ribelli. Sugerio sarà reggente per due anni sotto il regno di Luigi VII, impegnato nella seconda crociata. Luigi VII nel 1155 proclama la “pace del regno” → Il Concilio di Reims del 1157 ribadisce il concetto: il re è superiore ai signori locali e “mantenere la pace” equivaleva a esercitare giustizia punitiva contro tutti. Muore nel 1180, lasciando la corona al figlio Filippo Augusto = ottiene il Vermandois e l’Artois, conquista la Normandia nel 1204 (contro Giovanni Senzaterra). Crociata albigese, 1209 = i baroni del nord della Francia muovono contro il conte di Tolosa accusato di eresia. Il lungo stato di guerra di Filippo Augusto richiedeva molte ricchezze = istituisce i “balivi”, ufficiali pubblici incaricati di gestire una circoscrizione definita = pesanti le tasse sui feudi. 14.4 I regni spagnoli: i regni spagnoli del XI secolo sono più precisamente contee di dimensione regionale: ● Contea di Barcellona: legata alla vicenda della Francia meridionale; ● Castiglia assorbe il Leon; ● Navarra e Aragona sono unite fino al 1134; Non esiste netta separazione tra regni del nord e califfati del sud → Alfonso VI di Castiglia, cacciato dal fratello, trova ospitalità presso il califfo di Toledo. Guerra all’infedele, tema ricorrente tra i regni spagnoli = Alfonso VI di Castiglia conquista Toledo nel 1085, i Catalani occupano le Baleari, e Saragozza fu presa dagli Aragonesi nel 1118. Una setta marocchina, gli Almohadi, conquista il Marocco e si espande in Andalusia, nel 1144 le maggiori città spagnole passarono dalla parte degli Almohadi e nel 1195 i musulmani sconfissero Alfonso VIII di Castiglia segnando un arresto alla Reconquista. Da qui la risposta dei cristiani = tra il 1212 e il 1240 conquistano molti territori che divennero possedimenti dei re di Castiglia, inoltre, nel 1211 Innocenzo III proclamò una crociata anti musulmana. 14.5 La Germania e l’Impero: La Germania nell’XI secolo presenta un quadro territoriale piuttosto stabile = 4 ducati tradizionali = Franconia, Sassonia, Baviera e Svevia. Editto dei benefici, 1037 = emanato da Corrado II che tenta di rafforzare il ruolo regio, poiché erano frequenti le ribellioni dei vassalli. La crisi con il papato sotto Enrico IV (1056-1106) porta ad un indebolimento del potere regio. Dopo Enrico V avviene un cambio di casata = Lotario III (1125) e Corrado III (1138). Inizia il regno di Federico I di Svevia (imperatore 1152-1190) e come, Luigi VII di Francia, fa la propria funzione di paciere e ricorre al diritto feudale di confisca dei ducati ai principi ribelli. Opera una bipartizione dei nuovi ducati, limitando la forza dei singoli principati, idem fece con la Baviera e con la Sassonia. Dieta di Roncaglia, 1158 = si stabilisce che ogni potere di natura pubblica doveva provenire dal re = la fedeltà al re è superiore a quella del signore (Federico al vertice della gerarchia). In Italia invece si trovava in conflitto con i comuni, che sconfissero l’imperatore con la pace di Costanza nel 1183. Enrico VI, figlio di Federico I, tenterà di imporre un forte principio dinastico sul principio elettivo, ma i principi non approvarono, preferendo il diritto di scegliere il futuro imperatore. Sposò Costanza d’Altavilla, ultima erede del re normanno, da cui avrà un figlio: Federico Ruggero, il futuro Federico II. Infine, nonostante le ribellioni riesce ad entrare a Palermo nel 1194 e viene proclamato Re di Sicilia. 14.6 Il regno di Sicilia: I cavalieri normanni sbarcano nell’Italia meridionale intorno al 1013-1016, mettendosi al servizio di principi longobardi come mercenari = si stabiliscono ad Aversa e si impadroniscono del principato di Capua nel 1058. Intorno al 1070 emerge la dinastia degli Altavilla come punto di riferimento unitario, ma era presente già a partire dal 1040. Infatti, nel 1047 Drogone viene eletto duca dall’imperatore Enrico III. Roberto il Guiscardo nel 1059 riprese il titolo di duca di Puglia. Roberto e suo fratello Ruggero nel 1071 occupano Bari e nel 1072 conquistano Palermo. Ruggero viene legittimato dal papa e ottiene la carica di legato apostolico di Sicilia, ottenendo un controllo diretto sulle istituzioni ecclesiastiche dell’isola. Ruggero II inizia a pensare ad un progetto monarchico che occupasse tutto il meridione, e l’antipapa Anacleto II nel 1130 gli concesse il titolo di re, in cambio della dipendenza vassallatica dalla Chiesa, ma Ruggero incontrò la resistenza dell’aristocrazia normanna, poiché il popolo normanno non era un popolo feudale. Ruggero II nel 1129 proclamò la pace del regno e nel 1132 afferma l’obbligo di fedeltà al re da parte dei baroni, così da controllare il potere di questi ultimi, anche intervenendo nelle politiche matrimoniali. 14.7 La successione imperiale e il regno di Federico II: Federico eredita subito il regno di Sicilia, mentre non fu lo stesso per il titolo imperiale. Innocenzo III, tutore di Federico, lo appoggia come erede dell’impero dal 1211 e nel 1214 Federico viene eletto Re di Germania, in seguito alla battaglia di Bouvines viene eletto Re dei romani e poi nel 1220 Onorio III lo consacra imperatore. Nel momento dell’incoronazione emana un privilegio ai principi ecclesiastici di Germania a cui si concedevano ampie libertà giurisdizionali. In Sicilia Federico ordina una politica di recupero dei beni demaniali in mano ai baroni nel 1220 = Liber constitutionum, 1231, Melfi = dove l’ideologia regia ottiene una sistemazione di spessore culturale Capitolo 15: Nuove strutture politiche nell’Italia medievale: città e comuni 15.1 Nascita del comune consolare: Nell’XI secolo nelle città italiane il vescovo è una figura di riferimento, ma non assume mai il ruolo di funzionario pubblico, ed è anch’egli un signore feudale con una propria clientela. I cittadini erano abitanti non di estrazione militare e i professionisti occupavano la parte alta della cittadinanza a cui si affiancavano mercanti e cambiatori. Il vescovo diventa un punto di raccordo tra le diverse realtà cittadine. Tra il 1090 e il 1120 compaiono i consoli = 4 o 6 consoli, si riunivano nel palazzo del vescovo e spesso venivano da famiglie vassalle del vescovo. L’incarico durava un anno ed eletti dall’assemblea generale dei cives. Il consiglio cittadino affianca i consoli per le decisioni più importanti. 15.2 Funzioni di governo: giustizia, economia, controllo del territorio: La crescita delle città porta anche a diverse tensioni, così la giustizia divenne una funzione prioritaria = nascono dei tribunali cittadini. Anche l’amministrazione economica diventa un compito fondamentale dei consoli, come per esempio riscuotere le tasse (es: le imposte annuali sul contado). Importanza dei centri strategici di difesa e tassazione del contado = vengono concessi privilegi alle comunità che si sottraggono al dominio di un signore, più avanti invece i comuni arrivarono a comprare i castelli dei signori impoveriti. All’inizio del XIII secolo Genova, Pisa e Venezia diventano grandi empori commerciali, creando colonie nel mediterraneo. Mentre invece Milano diventa il centro dei traffici commerciali tra Italia e Impero. 15.3 Lo scontro con Federico Barbarossa: Nel 1153 Federico viene a conoscenza che i milanesi volevano distruggere lodi, così dichiarò guerra = nel 1155 Federico conquista Asti, nel 1158 attacca Brescia e saccheggia Milano → Dieta di Roncaglia, 1158: svuota il potere dei consoli e sancisce la restituzione delle tasse prelevate dai comuni. I maggiori comuni del nord si alleano contro l’imperatore → nasce la Lega Lombarda, 1168, la lega è governata da rettori, eletti da tutte le città, e coordina le azioni militare delle singole città (fondamentale l’alleanza con il papa Alessandro III). Nel 1176 i comuni sconfissero l’imperatore a Legnano → nel 1177 il papa ottenne una tregua di cinque anni con l’imperatore a cui seguì l’accordo di Costanza nel 1183. Da qui Federico pone fine alle guerre d’Italia. 15.4 Affermazione del comune aperto: All’inizio del Duecento le città sono percorse da tumulti = si contesta la ristrettezza del ceto dirigente: i milites non pagano le tasse e ottengono risarcimenti. I cittadini non nobili si organizzano in società → nascono le società rionali seguite da società di mestiere → le società si danno una struttura comune e nasce Il Popolo → esso fa richieste di natura politica, Da qui si sostituiscono i conti con i podestà, ed erano forestieri, per ottenere maggiore imparzialità (eletti per un anno) = governo podestarile. Molti podestà si specializzano nella politica itinerante = ottenendo la carica in diversi comuni per diversi anni consecutivi. I consigli cittadini assumono un ruolo sempre maggiore = eleggono i podestà e ne approvano le decisioni tramite principio di maggioranza. Le corporazioni delle Arti vedono accresciuto il loro potere con l’arricchimento del ceto artigianale. La Francia si dimostra indebolita, e nelle prime fasi della guerra subisce innumerevoli sconfitte: a Crecy nel 1346, a Poitiers nel 1356. Nel 1392 inizia una guerra civile dal contenzioso tra due membri della corte di Carlo V: Giovanni senza Paura, duca di Borgogna; Luigi duca d'Orléans → si formano due partiti: Armagnacchi (fedeli a Luigi) che creano un regno itinerante nelle regioni centrali (regno di Bourges), e Borgognoni (seguaci di Giovanni) che prendono il controllo di Parigi e della Francia settentrionale. Dopo la pace di Troyes con l’Inghilterra del 1420, il re inglese Enrico V sposa Caterina, figlia del re francese Carlo VI, così quest’ultimo escluse il figlio Carlo (futuro Carlo VII) dal trono, eleggendo Enrico V. Alla morte di Enrico V, il figlio, Enrico VI, pretende di essere re di Francia, sostenuto dagli inglesi. Tra il 1428 e il 1431 si colloca la faccenda di Giovanna d’Arco, sostenitrice di Carlo VII, partecipa alla difesa di Orleans contro gli inglesi, nel 1429 e nello stesso anno Carlo VII viene nominato re. Luigi XI, successore di Carlo VII, cerca di riaffermare la sovranità francese su tutti i principati. Dopo Edoardo I (1272-1307) la monarchia inglese dimostra la sua debolezza: ● un regno incapace di finanziarsi in modo efficace; ● un ruolo spropositato dei baroni; ● un Parlamento incapace di proporsi come tutore di un assetto istituzionale stabile; Durante il corso del Trecento il regno vede molti re deposti, dimessi o uccisi, e nel Quattrocento il vuoto di potere continua, tra il 1420 e il 1440 il regno è affidato ad un reggente durante l’infanzia di Enrico VI. 17.2 L’impero e regni dell’est: crisi e flessibilità della forma monarchica: Fra Duecento e Quattrocento l’impero perde l’unione d’Italia, Borgogna e Germania = dopo Enrico VII, gli imperatori si concentrarono sulla Germania e sui regni dell’est. Carlo IV con la “bolla d’oro” del 1356 concede ai sette principi elettori una piena autonomia giurisdizionale = Il Collegio degli elettori si ritiene superiore al re-imperatore e si impadronisce del potere di deporre l’imperatore e anche di altri principi non elettori. Rodolfo IV (1358-1365) rende pubblico un falso diploma che concedeva all’Austria una totale autonomia dell’Impero = l’imperatore Carlo IV reagisce imponendo la distruzione del sigillo regale e nega l’annessione del Tirolo. Tuttavia i discendenti di Rodolfo ottengono il trono: Alberto d’Asburgo nel 1439 trasmette la carica al cugino Federico III e questo a suo figlio Massimiliano I (re nel 1493), vero fondatore dell’impero ormai asburgico. Nella Dieta di Worms del 1495, Massimiliano tenta di imporre una tassa a tutti i territori del regno, senza successo: impero diviso fra imperatore e principi. Il regno di Boemia è strettamente legato alle sorti dell’impero in quanto il suo re era uno dei principi elettori. Ungheria e Boemia vengono unite prima sotto i figli di Carlo IV di Lussemburgo e poi sotto il re ungherese Mattia Corvino (1469) e con la dinastia polacca degli Jagelloni (1376-1572), Ungheria, Boemia e Polonia vengono sottoposte ad un unico re. Impero ottomano = Assoggettano Macedonia, Bulgaria e Albania e nel 1453 conquistarono Bisanzio, ponendo fine al dominio bizantino. 17.3 Il caso italiano: gli Stati regionali dal XIV a fine XV secolo: Tre aree politico-territoriali principali: ● Grandi stati regionali principeschi: Ducato di Savoia, Stato dei Visconti, Stato estense, Stato della Chiesa; ● Regimi repubblicani: Repubblica di Venezia, di Firenze, di Genova; ● Regioni mondiali inserite nei regni: Sicilia sotto Angioini e poi Aragonesi, Regno di Napoli sotto Angioini fino al 1442 poi unito alla corona di Aragona; Le diverse dominazioni territoriali acquisiscono territori e città per blocchi separati, con forme diverse di patteggiamento: ● il ducato sabaudo solo nel 1418 riunisce formalmente il principato d’Acaia con il ducato d’oltralpe in Savoia e nella Tarentaise; ● Lo Stato della Chiesa era molto incerto e costanti erano le ribellioni nei territori acquisiti. Durante il periodo avignonese si formano numerose signorie autonome, come quelle dei Malatesta o degli Sforza; ● La formazione del ducato veneto fu più compatta: lo stato rispetta la precedente struttura comunale delle città, integrando le oligarchie urbane in un sistema di governo condiviso; ● L’azione dello stato fiorentino è rivolta invece alla ridefinizione dei contadi, affidati a governatori fiorentini; Avanza il pensiero di costruire una burocrazia centrale, inoltre, le diverse comunità cittadine godono di un’ampia autonomia. Nel 1282, in seguito ad una rivolta contro gli angioini a Palermo, la Sicilia era passata sotto il controllo aragonese. Nel regno di Napoli dopo la morte della regina Giovanna nel 1381, iniziò una guerra per il potere tra i due rami della famiglia degli Angiò = Alfonso il Magnanimo, re d’Aragona, nel 1442 sconfigge gli Angioini e unisce il regno di Napoli ai domini aragonesi. Nel 1443 Alfonso d’Aragona conferma i privilegi baronali = i baroni si rafforzano ulteriormente, ma i re aragonesi riescono tuttavia ad inserire i poteri locali in un contesto di collaborazione con il regno. Firenze, nonostante le instabilità riesce a mantenere l’assetto repubblicano = nel XV secolo si afferma una tendenza oligarchica, in sfavore del regime repubblicano = grazie alla costituzione del “monte delle prestanze” la città si arricchisce enormemente. Anche Genova e Venezia usano il sistema fiorentino del “monte” = avevano vasti domini coloniali a carattere commerciale Capitolo 18: Società politiche del basso medioevo 18.1 Immagini ed ideologie del re: Fra 300 e 400 l’ideologia monarchica si sviluppa pienamente sul piano culturale e giuridico-istituzionale grazie all’opera di teologi e giuristi = secondo la tradizione giuridica romana, il re aveva un potere ordinario e un potere assoluto (prescinde dalle leggi), ma alcuni giuristi provano a limitare il potere assoluto del re, altri invece lo esaltano. La debolezza delle successioni e la fragilità dei re portano alla nascita di un concetto più astratto di regno = nasce la nozione di Corona, ma slegata dalla persona del re, nasce quindi la dicitura “patrimonio della corona”. Inoltre nasce un sentimento di appartenenza ad una stessa comunità, infatti iniziano ad essere malvisti i re stranieri, infatti, il re viene investito di un mandato divino, visto come “prediletto” da Dio, al pari del papa. 18.2 L’amministrazione del regno: corti, ufficiali, fiscalità: Sviluppo di una burocrazia pubblica nei territori regi: 1. Favorisce la vita “autonoma” del regno che funziona anche senza re; 2. Presenza capillare nel territorio di ufficiali regi; 3. Permette la promozione del ceto medio urbano; Lo sviluppo di organi centrali avveniva attraverso la formazione di una corte intorno al re e all’individuazione di una capitale. La corte deve: 1. Fornire al re un consiglio ristretto; 2. Assistere il re nelle funzioni di governo; 3. Amministrare le finanze; Ad esempio, nella corte francese troviamo: 1. Il Consiglio del re, organo consultivo; 2. I cancellieri e gli ufficiali assegnano le funzioni della corte; 3. La Camera dei Conti gestisce le finanze; 4. Il Parlamento ha una funzione giudiziaria; La burocrazia pubblica diventa uno dei principali canali di ascesa sociale = nel Quattrocento in Spagna, Francia e Inghilterra si assiste alla “ereditarietà della carica”, ovvero che diversi funzionari trasmettono la propria carica ai figli. Nel Trecento un sistema fiscale preciso diventa essenziale al funzionamento del regno: ● Le tasse indirette sono poste sui beni prodotti o di consumo, colpiscono tutti indirettamente; ● Le tasse dirette gravano sui beni individuali, in teoria erano tasse straordinarie; 18.3 Assemblee e parlamenti: la società locale nel sistema monarchico: Le tradizionali assemblee acquistano nuova importanza già dal Duecento: ● Inghilterra = Parlamento; ● Francia = Stati Generali; ● Spagna = le Cortes; ● Impero = diete e Consigli degli Elettori; In alcuni casi le assemblee limitano il potere regio, in altri casi lo supportano: 1. In Spagna, le Cortes castigliane furono esplicite all'appoggio della monarchia; 2. In Francia il re tenta di portare l’azione di riunione degli Stati generali come atto generoso verso i sudditi e al tempo stesso gli Stati generali non mettono mai in dubbio la legittimità del re; A fine Quattrocento l’aristocrazia mira all’amministrazione del regno: 1. In Inghilterra molti potenti locali divennero “giudici di pace”, cioè funzionari regi con poteri giudiziari e di polizia; 2. La nobiltà spagnola è sempre molto forte, con ampi territori di potere autonomo (estados); Il re tenta di coinvolgere la nobiltà in forme private di cogestione del potere (privados); Capitolo 19: Gerarchie sociali alla fine del medioevo 19.1 Crisi e ristrutturazione dei rapporti sociali nelle campagne: Il basso medioevo si apre con una crisi: carestie, guerre, aumento delle tasse: ● La peste del 1348 porta ad un calo demografico significativo; ● Le tasse nei centri rurali erano calcolate sul numero di abitanti ma non veniva aggiornato in base ai decessi = ridotta popolazione, tasse pesanti; Tipologie contrattuali negli anni centrali del medioevo: ● Livello; ● Enfiteusi; erano contratti di affitto della terra molto lunghi, rinnovabili anche per tre generazioni. Cambia la forma dei contratti sociali, dove ora prevale la brevità, con lo scopo di limitare l’autonomia contadina e per riappropriarsi della disponibilità della terra.
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