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storia moderna appunti, Appunti di Storia Moderna

appunti secondo semestre storia moderna

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 07/03/2023

Aivlis97
Aivlis97 🇮🇹

5

(2)

35 documenti

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Scarica storia moderna appunti e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! STORIA DELLA CIVILTA' MODERNA La costituzione della società → (I FILI DELLA STORIA CAP 8. PP.29) Dalla cultura passiamo a comprendere la costituzione della società. Ma cos’è la costituzione? Legge fondamentale dello stato che contiene i principi essenziali dello stato. La costituzione indica una serie di cose complesse. La costituzione non è la Costituzione che nel caso italiano è entrata in vigore nel 1948, non dobbiamo ridurre il significato del concetto. Dobbiamo pensare a qualcosa di molto più ampio. La costituzione indica una struttura portante che fa funzionare una certa realtà. la costituzione è ciò che fa esistere questa comunità politica nella forma che le consente di vivere, è lo scheletro nella società è l’insieme delle impalcature che fanno stare in piedi una società. “costituzione materiale” Questa costituzione comprende una serie di elementi che possiamo racchiudere in 3 punti essenziali: 1) La costituzione si basa su un insieme degli ordinamenti giuridici e normativi. Che fissano le regole, che bisogna rispettare, che inquadrano le relazioni e i rapporti che gli individui instaurano all’interno della società. Gli ordinamenti giuridici sono di natura molteplice, ci sono gli ordinamenti giuridici che valgono in ambito settoriali, che funzionano solo all’interno di spazi limitati (non valgono per tutti allo stesso modo) si arriva poi agli ordinamenti più generali e autorevoli vincolanti per tutti, e infine alle leggi. Nel sistema moderno degli apparati sociali più evoluti ossia tipici dello stato moderno di tradizione occidentale l’insieme delle leggi ha dovuto organizzarsi intorno a una legge particolarmente autorevole che è la legge per eccellenza che contiene i principi giuridici fondamentali della costituzione materiale della società. Riassume in sé i caratteri fondamentali della struttura di una società. Ma una società non può vivere solo di regole scritte c’è bisogno di altro. 2) La costituzione comprende anche altri sistemi di regole (che sono più larghe che non vengono messe per iscritto), che escono fuori dai confini del puro diritto (sono regole extragiuridiche, non sono regolamenti) contengono i codici di condotta, schemi etici, usi sociali, che governano e modellano il comportamento. (sono l’oggetto di un processo di assimilazione, di educazione che arrivano a influenzare la vita quotidiana.si impara a vivere in società come persone civili. 3) I quadri delle istituzioni (architetture, tendenzialmente stabili dentro cui si sviluppa esperienza collettiva della società). La vita di una società ha bisogno di essere imbrigliata all’interno delle istituzioni. Es: la famiglia: centro di relazione ma anche un’istituzione perché è una struttura definita da un insieme di doveri e obblighi. Per creare una famiglia bisogna affrontare certi passaggi, certi gesti. Es: le istituzioni politiche Es: la religioneparrocchie, papa, vescovi. Non si fabbrica da sé, ha una dimensione istituzionale. Questi 3 elementi non sono separabili gli uni dagli altri, sono 3 poli, si mescolano e si influenzano a vicenda. Lo sviluppo delle istituzioni spinge ad elaborare nuove regole. Ogni società umana ha una sua costituzione, fin dai suoi primi stadi di sviluppo, a noi interessa la costituzione della società occidentale proto-moderna (la storia di come si è riorganizzata la società dell’occidente moderno nella prima modernità). L’idea centrale è che la costituzione della società proto-moderna non è stata costruita attraverso un processo di invenzione originale, ma è lo sviluppo, deriva dallo sviluppo della crescita di una struttura sociale che si era delineata già prima nel passaggio all’età moderna. (è derivata da sviluppo di una struttura già delineata nei suoi 1 abbozzi fondamentali prima del passaggio all’età moderna.) va vista in linea di un processo di continuità. La storia dell’occidente moderno va vista attraverso la lente della continuità. È il secondo grande filone delle continuità (il primo era la cultura) che lega la società europea tardomedievale e società moderna). LA SOCIETÀ PROTO-MODERNA è una società policentrica (una rete di fulcri di gravitazione molteplici) ruotava intorno a tanti fulcri diversi di riorganizzazione, un mosaico complesso, un insieme di cellule distinte. Ogni cellula: un organismo tenuto insieme da un legame interno (condivisione di destino comune) che tendeva a creare il senso di una unità configurata come un corpo. Lo stringersi dentro un legame spiega perché le cellule tendevano a configurarsi come un corpo. (il corpo indica un’unità coesa) La società policentrica non esaltava l’uguaglianza ma esasperava le differenze. La società si strutturava in centro policentrico, faceva leva sul meccanismo della separazione, esaltava le differenze (metteva al primo posto l’elemento delle differenze.) spingeva a privilegiare le affinità con i vicini, i più simili prendendo le distanze dagli estranei. I singoli corpi prendevano forma nella cornice della società distanziandosi uno dall’altro, creando barriere, si costituivano come una parte dentro l’insieme del tutto.  Es: i mestieri: man mano che l’economia si è evoluta i protagonisti principali della vita economica (gli imprenditori) hanno difeso i propri interessi instaurando legami di affinità con coloro che facevano la medesima professione. Quindi ci son state tante cellule professionali che si sono divaricate invece di unirsi.  Es: i quartieri: bisogno di collegarsi a coloro che erano i più vicini che abitavano nelle case della medesima via. Ma queste parti che si costituivano all’interno del tutto della società non potevano isolarsi completamente, rinchiudersi su di sé (come isole) (se gli orefici alzavano un muro e si chiudevano abolendo le relazioni con il mondo esterno la vita sarebbe diventata impossibile, le singole parti non possono separarsi completamente) non potevano recidere del tutti i legami con tutte le altre parti con cui coesistevano (con queste altre parti si potevano scambiare beni, servizi, gestione vita comune..) i singoli corpi che prendevano forma all’interno del cosmo generale della società dovevano imparare a sapere bilanciare la giusta rivendicazione della propria autonomia, del proprio essere una frazione che si ritagliava con la capacità di aprirsi a relazione con altre parti esterne dentro la realtà più grande del territorio in cui ogni cellula è inserita come singolo nucleo. Bisognava spingersi verso le differenze ma allo stesso tempo aprirsi. ERANO PARTI MA LE PARTI DI UN TUTTO. CONCLUSIONE: la società tradizione si costituiva come un mosaico di cellule che si sviluppavano progressivamente incastrandosi le une con le altre e così entravano in relazione tra di loro. N.B. queste parti cioè questi mattoni fondamentali della società, allora non erano i singoli individui ma dei nuclei collettivi, delle entità fondate su trame di relazioni che precedevano l’individuo. “in principio non c’era l’io ma il noi”primato della logica del corpo sociale rispetto all’autonomia individuale). Dentro le universitas generale si inserivano universitas più piccole. Dalla parole universitas indica la realtà scolastica dell'università. L'università è una collettività che si uniscono e convergono in un unico punto e danno vita a questa realtà che si dedica a questo punto particolare. La metafora biologica serve per comprendere meglio questa realtà. La società si costituiva come un corpo fisico , un organismo. La società si strutturava come un corpo, ovvero da un insieme di tanti organi che si diversificano l'uno dall'altro altrimenti non esiste più un corpo. Un corpo è la sintesi di una pluralità di elementi diversificati. Una certa indipendenza (sistema nervoso). Il copro è un insieme fatto di parti diversificate, non sono indipendenti, devono cooperare, le varie parti devono fondersi 2 in un patto comune); ➢ piani della gerarchia verticali dei ceti, corpi cetuali: medesimo stato sociale, cominciando dai ceti privilegiati e poi negli stati inferiori. In una società molto gerarchizzata, basata sulla diversità. Distinguere i dislivelli, non era facile l'interscambio; ➢ frazionari: abbracciavano frazioni (porzioni limitate) di una realtà sociale più ampia. Sono quei corpi, entità sociali che abbracciavano dei settori limitati che si definivano dentro realtà sociali più vaste. La pluralità dei mestieri evidenziati con i loro nomi e il simbolo del loro mestiere. Questi corpi frazionari erano tenuti insieme dal fatto che avessero un fattore di convergenza comune dando vita ad un Universitas. Ci sono due convergenze particolari: a) un interesse materiale condiviso → l’auto-mantenimento, e cioè produrre ciò che serviva per vivere, la partecipazione al governo della vita collettiva, portando così ad avere relazioni con gli altri e a creare corporazioni di mestiere dal Medioevo e continuarono fino al Settecento e oltre (per esempio oggi i notai, gli architetti). Le corporazioni erano dei supporti della vita cittadina di cui esistono molte tracce, per esempio le vie delle strade, o a Firenze, Venezia, nel mondo Svizzero e Tedesco esistono ancora dei luoghi che erano le sedi di queste corporazioni. b) la religione → questa dava un senso all’esistenza dell’uomo, gli uomini si univano per condividere l’espressione della fede e della ricerca della salvezza, nella pluriformità polifonica (non tanti elementi tutti uguali, la caratteristica principale è la diversità dei simboli, i colori diversificati degli abiti dei diversi ordini religiosi). Legame, relazione che tiene insieme il molteplice  da questo deriva la parola Religio Emergono così due lati distinti (ma che dialogano tra loro) del fiume che ha alimentato i quadri sociali della vita comunitaria producendo così fenomeni di contaminazione, di mescolanza, dal polo delle corporazioni laiche ci si spingeva verso il mondo religioso  Ogni mestiere per esempio aveva il suo Santo Protettore e nel giorno della memoria di quel protettore le corporazioni si univano a festeggiare il Santo (es Santa Cecilia protettrice di coloro che praticano il mestiere della musica). I membri di una corporazione religiosa d’altro canto non si preoccupavano solo del culto, ma sviluppavano un senso di attenzione nei confronti degli altri, di coloro che erano nel medesimo corpo, in vari ambiti della vita, in quello di malattia, povertà (es il funerale, ogni corpo religioso aveva come “compito” quello di accompagnare il loro compagno nell’ultimo atto della sua vita, trasportando anche fisicamente la bara, ricordandolo nelle Messe e nelle preghiere). La conferma di questa convergenza è che entrambi questi lati hanno avuto la medesima evoluzione nel corso del tempo, hanno vissuto una grande continuità nei secoli dell’età Moderna, fino ad un punto di crisi, di rimessa in costruzione che ha coinciso con il Settecento, in quasi tutta Europa, una crisi simultanea che ha investito quindi entrambi. Questa crisi era portata dal fatto che il sistema corporativo iniziava ad entrare in conflitto con nuove esigenze, quella per esempio dell’esaltazione dell’individuo, l’io a danno del noi, il potere sovrano iniziò a sciogliere i legami corporativi per far sì che l’uomo diventasse indipendente. → IMMAGINE DELLE CORPORAZIONI: E’ un documento storico, una pergamena dipinta con figure e parole ricavata da una città dell’Italia centrale, Orvieto, che si trova tra Firenze e Roma (non c’è un’indicazione del luogo sulla pergamena). Questa pergamena è conservata nel museo di Orvieto. La data si trova in alto a destra A.D (Anno Domini, dalla nascita di Cristo) M (Mille) D (500) C (100) II (2) siamo quindi nel 1602. Documento del duomo di Orvieto, 1602: elementi in comune sono i mestieri, rappresentati con le loro insegne materiali, oppure il prodotto tipico di un' attività. Le arti una volta erano cose molto più vaste non solo la letteratura etc come adesso. Tutte le forme di attività erano arti, una volta erano artisti o artigiani. Mette in evidenza la netta distinzione che separa i diversi mestieri. Insieme di tante attività diversificate, dentro una casella che è distinta. Queste singole caselle non sono 5 totalmente separate, ma ci sono delle cose che le accomunano, ogni mestiere si inserisce dentro ad una cornice che le riprende. Logica di tipo corporativo. Per favorire l'innesto delle parti nel tutto, questo documento è stato allestito. Elencare tutte le arti che erano accomunate da un dovere condiviso, erano arti obbligate a fare una certa cosa → a portare l'offerta di cera, ognuna per proprio conto, manifestare la propria lealtà per la comunità cittadini e pagare una tassa per questa offerta, per garantire l'illuminazione. Legame con la città. Tutti i cittadini contribuivano alla ricerca delle risorse per la vita della cattedrale, al centro della città. Ognuno delle arti, aveva il compito di portare la propria offerta collettiva di cera. Il giorno dell'anno era indicato nella didascalia, il giorno dell'Assunta (onore di Maria) → 15 Agosto ed il giorno del Corpo di Cristo. Tutte le arti erano tenuti a manifestare questo legame con la città, nei confronti della comunità cittadina, con la propria offerta di cera. Richiamate al dovere di convergere ad un punto comune, ad un punto in comune, e ciò trovava il suo vertice nella cattedrale che era la centro della città. Succedeva anche nella altre comunità urbane. Corrispondenza tra i due poli del tessuto corporativo tradizionale, l'ossatura materiale della vita cittadina, capaci di garantire la salvezza, dare senso all'esistenza degli individui. Due poli attorno a cui si costruiva il tessuto corporativo → quello laico e polo religioso. Bisogno di unificare la società laica e il tessuto cristiana e sovrapporle per la comunità. → Città di Piacenza: costruzione della cattedrale, nel 12esimo secolo, si decide di ricostruire la cattedrale, nuovo edificio di culto, secondo lo stile dell'arte romantica. Metteva a dura prova le finanze e la capacità organizzative, dispendio di energia manuale, con soluzioni che sfidavano le capacità tecniche. Tutta la società chiamata a contribuire e prendersi a carico di dover realizzare almeno una parte di questo edificio. I corpi di artisti erano incaricati di svolgere i lavori dei pilastri pr la cattedrale, appaltati questi pilastri e messi a disposizione dei corpi di artisti che sono in grado di prendere delle risorse per costruire l'innalzamento di corpi cilindrici. Offrire ad ogni corporazione di perpetuare nel tempo, nel pezzo di cattedrale, riconosciuto dalla memoria collettiva e di tramandarsi nel tempo. Formella capace di riprodurre i simboli del mestiere che aveva finanziato i mestieri di quel pilastro e il mestiere e i simboli che rappresentavano la realtà delle diverse mansioni. Cattedrale era l'edificio materiale, costruito dall'apporto del tessuto cittadino. All'interno vi erano le diverse forme che rappresentavano i mestieri dei cittadini, in questo caso il simbolo del tintore, ovvero quello che colora i tessuti. Una scritta che esplicita l'oggetto della raffigurazione (Ugo Tinctor → Ugo tintore). In altri casi non c'è solo un personaggio, ma ce se sono diversi, ad esempio il tessitore, oppure rappresenta la fornella con il mestiere dei fornai (pezzi di pasta). Arte primitiva dell'arte romanica. Scritta più tipica, ovvero in latino, un latino che è già quasi italiano (questo è il pilastro dei fornai). → Città di Milano: cattedrale gotica, la cosa più importante sono le vetrate che con la luce venivano raccontate appunto questi mosaici dei vetri colorati, le storie della sapienza cristiana. Si decise di mandare avanti i lavori con i corpi di cittadini, non la costruzione dei pilastri, ma l'appalto delle vetrate colorate, cominciarono ad essere costruite all'inizio del Rinascimento. Animati dalla luce che filtrava dall'esterno, l'impatto visivo era molto forte. VETRATA DEL NUOVO TESTAMENTO E DI S. ELIGIO (patrono degli orefici), corporazione dei orefici: il tema scelto era la rappresentazione della vita del santo patrono, in cui si affidavano gli addetti ai diversi mestieri. Diventato santo facendo lui per primo il lavoro di orefice. Dal 1482. VETRATA DI S.GIOVANNI DAMASCENO, corporazione degli speziali: venditore di spezie, beni di consumo per il mantenimento. Dal 1479, gli speziali iniziano a raccogliere le risorse per la costruzione di una vetrata, dedicata al loro patrono. VETRATA DI S.GIOVANNI EV., collegio dei notai: dal 1476/78, rappresentazione della vita si S.Giovanni. VETRATA DEL NOVO TESTAMENTO E SI S.ELIGIOSO, corporazione degli orefici: 1482. 6 Specchio che documentava il lavoro della costruzione della cattedrale ma allo stesso tempo, si otteneva un effetto supplementare, questi oggetti diventavano degli oggetti parlanti, fonti di diffusione di un messaggio educativo, con un insegnamento, non avevano solo scopo pratico, ma qualcosa che continuava a far sentire un messaggio. Rappresentazione delle gesta dei grandi santi, come modelli da seguire. Bibbia dei poveri diventavano → un libro parlante fatto di immagini più efficaci, messaggio capace di istruire, come si può sviluppare la propria esperienza nel mondo. Modelli da imitare. Creare punti di raccordo tra le parti e favorire la coesione, punti religioso come punto di attrazione e di raccordo. Questi esempi sono tutti idee che ruotano a idea di fondo, ovvero il fatto che si creava un dinamismo di simbiosi che intrecciava tra di loro i due poli fondamentali, ovvero il polo laico e quello religioso. Convergenza di questi due piani. Guardando dentro a questa simbiosi: → LATO LAICO: corporazioni fondate sul mestiere, sulla medesima arte. Gestione degli interessi personali, per fare spazio alla propria esistenza dentro il quadro più vasto della realtà sociale, in cui la propria esistenza materiale si svolgeva, dentro il quadro della stabilità, dell'ordine complessivo della propria esistenza. Nucleo di una società complessa che cercava di gestire dal basso, tutti gli affari che interferivano con l'esercizio della propria esistenza sociale. Gruppo che doveva autogovernarsi dal basso, gestire la loro attività professionale, gestire improprio la propria persona. Gestire insieme ai propri simili la propria attività. Concordare delle regole che diventavano come i quadri in base al quale far funzionare la vita di quella determinata corporazione. Queste norma si doveva rendere esplicite e scritte perché dovevano essere vincolanti, quindi riunite in un insieme di articoli, punti che costituivano la legge interna di ogni corporazione e formando lo statuto, con i principi fondamentali. Non era imposto dall'esterno in modo gerarchico, non era una legge imposta da un'autorità superiore. Era concordato dai soci, creato dal basso che si inseriva nella fisionomia dell'autogoverno. Le parti concordavano la legge e lo statuto che diventava l'ossatura fondamentale in base alla quale la corporazione svolgeva il proprio compito. Statuto interno delle corporazione. L'ingresso in una corporazione corrispondeva ad un giuramento, con impegno solenne a rispettare tutto ciò che i soci avevano scritto e fatto fino ad ora. Le corporazione erano delle associazioni di individui attraverso un legame di tipo giurato. Che stavano insieme in forza di questa promessa reciproca di fedeltà. Legge di interesse comune, autogoverno dei soci che dovevano gestire uno spicchio limitato di persone. → LO STATUTO: delineava l'ossatura organizzativa di un gruppo, di una universitas. Si devono dichiarare gli scopi, responsabili, distribuzione di compiti, regolamentare tutto e fissando il tutto in uno statuto, gerarchia interna che non era a vita, che poteva essere revocabili e da rinnovare periodicamente nel tempo. L'autogoverno doveva essere collegiale e quindi chiamava a tutti a fare la loro parte. Collegio democratico, di gente uguale, allo stesso livello, unità fatta di uguali. Una volta all'anno ci si riuniva e si rieleggevano gli addetti alle varie funzioni e creando il germe di una democrazia di fatto, del proprio corpo, dell'univerisitas a cui si apparteneva. Chi non rispettava andava incontro a delle sanzioni. Vi era un codice etico di fondo che aveva il compito di disciplinare gli interessi, la coesione del corpo, scambio di aiuti e circolazione di solidarietà. Scambio reciproco bidirzionale sia in andata che in ritorno che era il volto primario di un scambio corporativo. Il legame era reso solido dal fatto che fosse regolato e disciplinato da uno Statuto. L’effetto sociale che si produceva era uno scambio di attenzioni reciproche, c’era uno scambio partecipativo dell’esistenza. La gestione dell’esistenza diventava quindi un affare collettivo. Si vengono a creare famiglie artificiali perché erano realtà che consentivano di collegare tra di loro persone di famiglie diverse dentro una rete di rapporti più estesa, in cui tutte avevano problemi analoghi (il lavoro, il mantenimento, l’abitare in una città). 7 volontarie, non imposte dalle condizioni sociali del vissuto degli individui. Persone che si aggregavano in corpo, che entrano in una trama di relazioni che li trasforma in fratelli, come se fossero fratelli, per sostenersi nella pratica del culto cristiano, conquista della salvezza che si compie nell'aldilà, si protende oltre la morte fisica, per introdursi in questa salvezza, bisogna incamminarsi nel cammino di una esistenza reale. Emerge la dimensione della fraternità e la mutualità, che si può spartire vicendevolmente, scambio di aiuto e sostegno che ritorna su chi lo compie. Assistenza reciproca, testimoniata dalle immagini (ed è approfondito in cap 8-10). legami di mutualità, in cui scopre la salvezza eterna nell'individuo, spazio ai bisogni reali dell'individuo. ELEMENTO AGGREGATIVO. Ogni individuo usciva dalla cerchia della privatezza ed entrava in rapporto con le persone simili. Carità come ideale pratico e orientativo: inserito in una coscienza religiosa. Divino che comprende l'esperienza completa degli individui. Il tessuto delle confraternite creava dei punti di aggregazioni in cui gli individui potevano condursi nella pratica della carità, ideale supremo secondo cui ideare la proprie esistenza. La carità si costituiva a centri concentrici. La carità non è solo dichiarata in parole, è rappresentata singolarmente, virtù della carità. Attraverso scena umana che rappresenta la maternità → madre circondata dai propri piccoli che tiene a sé, degli esseri umani fragili e indifesi → carità. Idea di carità → madre. Legame con la realtà di Milano, 1566, Giovanni Battista da Ponte, subito dopo il Rinascimento, rinnovamento cristiano → momento delle riforme. Si doveva fissare per iscritto gli ordini che fissavano in alcuni punti il meccanismo di funzionamento, di queste compagnie all'esercizio di carità a cerchi concentrici, in quanto la carità era un ambito in espansione → primo cerchio, scaturiva dal bisogno di aiutare sé stessi, tutelare sé stessi, bisogno egoistico (amore di sé), dentro una rete capace di alimentare la fraternità. La carità si proiettava poi verso l'esterno, traboccando al d fuori del recinto della collaborazione, cerchia sociale più vicina dalla propria esperienza individuale. Alimentando aiuti, forme di sostegno. Travasarsi al di fuori dei confini che chiudevano l'associazione. Enti elemosinieri che distribuivano alle persone disagiate, cose per vivere. Offrivano aiuto anche agli estranei. I corpi confraternali, i corpi associativi, diventano così dei luoghi in cui si alimentava una carità dove segnavano l'esistenza di un uomo che passava all'aldilà, diventava luoghi di elaborazione, di risposte ai luoghi pubblici, supporto materiale per consentire di aiutare chi ne aveva bisogno. Non facevano parte di un organizzazione statale, ma erano organismi che si originavano dall'organizzazione privata → sostegno e aiuto per gli estranei. Non vi era il sostegno delle persone esterne e statali. Propria auto gestione, auto organizzazione dal basso. Se c'erano i malati, ci si doveva rimboccare le maniche, raccogliere risorse in forma autonoma, offrire le assistenze. Dipinto: portano assistenza ai reclusi, confraternita che è stata creata a Roma, con filiali che si erano radicate in altri centri urbani, come Milano, imitava il modello della confraternita romana, presso la Chiesa di San Babila, confraternita dei carcerati, non solo a sé stessi ma si era allargata anche in forma autogestita, i cittadini milanesi che si riunivano e si organizzavano per raccogliere risorse attraverso cui offrivano sostegno ai reclusi delle carceri. Immagini che riguardano al storia di Milano. Confraternita con abiti da cerimonia, i membri della confraternita che si mette in movimento, aiuta il bisognoso. Ultimi attimi della sua esistenza che viene soccorso dalla carità autogestita, libera, di un gruppo di cittadini uniti in una confraternita che si fa carico della carità. Viene aiutato portandogli la comunione per ultima volta, per portarlo in questo viaggio nell'aldilà. Pittore anonimo, opera del tardo '400. corteo in primo piano, non si usa la parole compagnia o confraternita, si mette in mostra l'esercizio di carità verso gli estranei → la parola SCUOLA, SCOLA, assunto una fisionomia intellettuale. Non indicava solo il luogo dell'istruzione del livello inferiore, ma aveva un significato più esteso → uno o più individui che si mettevano insieme per una sapere condiviso. Rimanda al mondo delle strutture educative nella società moderna. Sottolineare la seconda dimensione contenuta nella storia: 10 ➢ risolto aggregativo, con la costruzione dei legami, che si espande in centri concentrici, regime di autogestione; ➢ secondo asse di riferimento è quello di educazione, dimensione educativa, la parola scuola fa emergere la risorsa educativa. Le confraternite proponevano dei gesti da compiere, offrivano un modello verso la quale spingere la propria esistenza da cui ci si poteva inoltrare. Le confraternite diventavano anche delle scuole di vita dove si imparava a modellare la propria esistenza. Dimensione educativa di tipo pratico, proposta educativa che passava attraverso una forma di apprendistato. Abbracciava anche la formazione di tipo religioso. Giuda di un modello, imitazione di qualcuno a cui ci si poneva al fianco, attraverso l'accumulo di atti che nel corso del tempo educavano a vivere in un certo modo. Ci si allenava e si facevano le cose per impararle. Scuola come palestra. Regola Rosario di Legnano (1585) → tutto condotto all'essenziale, rivolto a tutti, anche alle gente semplice. Attraverso gesti, formule, atti da compiere, partono dall'individuo e tendono a scandire l'esistenza quotidiana, vengono prescritti formule e gesti, ci si allarga in ciò che si deve ripetere ogni settimana, abbracciando gli appuntamenti più importanti del patrimonio collettivo, riunione molto specifiche e previsti anche momenti educativi più forti, letture di libri, celebrazione dei sacramenti in alcuni giorni precisi, in modo forte che tutti intendano sopra dei testi . Frequenza delle scuole di catechismo e la dottrina, dedicandosi a gesti educativi. Modello che tende a creare una cornice che abbraccia l'individuo, che trova l'occasione di intensificarsi nei momenti di difficoltà. Si deve stringere nel momento della crisi più acuta. Quando morirà un fratello o una sorella della compagnia tutti i soci si dovranno riunire per accompagnare i fratelli alla sepoltura. Sviluppandosi nel corso del tempo, inserivano l'individuo nell'esperienza. Modelli che segnavano la condotta. Auto-organizzazione della società e sviluppo dello Stato Moderno → (31-33) Risponde ai bisogni che emergevano nella vita collettiva. Punto di continuità con la storia dello sviluppo della società. Ha fatto emergere l'auto-organizzazione della società. Questa società venivano presi in causa i corpi intermedi di natura collettiva perché stavano a metà tra gli individui e i poteri superiori. Consentono agl individui di entrare in rapporto con i iani superiori. Lascia spazio al ruolo di questi cproi intermedi senza mettere al primo posto la responsabilità affidata alle istituzioni di potere → SCOIETA' ORIZZONTALE. Non governata verticalmente da istituzioni di potere, che stanno al di sopra della massa di cittadini. Ci sono due idee che rimandano a fenomeni storici che sono entrati in collaborazione e conflitto. Una èp quella che ha contrassegnato sviluppo della società. Tendeva a ridurre e ridimensionare gli spazi dell'auto-organizzazione della società, per incrementare quelle strutture di governo collettivo, di coordinamento, funzioni di potere che hanno progressivamente ingabbiato la società moderna, strutturandosi in una realtà politica definito come stato moderno. È stata avvolta dentro il processo di sviluppo dello stato moderno. Inglobamento della società dentro le impalcature di governo sempre più governate da un centro. Il centro dello Stato. La società ha bisogno di una struttura politica, ha bisogno di strutture e di organizzazione che trovano nella struttura politica il loro vertice. Si sottolinea qualcosa che non è nato in un unico momento,si è costruito nel corso del tempo, il frutto di un processo storico. Il tessuto corporativo è legato al fenomeno di sviluppo della società europea che ha generato dentro di sé la modernità. La società invece di rinchiudersi è stata capace di crescere su sé stessa, ed è diventata la società moderna. Non è una società di stagnazione ma in crescita continua, che si espande e si irrobustisce, moderna. È stata capace di progresso, a confronto di altre società in declino che si decompongono. Il mondo moderno è frutto di questo fenomeno di crescita e trasformazione, sviluppo progressivo. Muoversi e avanzando verso il di più. Si è articolata in modo sempre più complesso al sua interno, con ceti, competenze professionali, conosciuto lo sviluppo delle sue istituzioni. (sviluppo scienza, tecnica, del lavoro etc..). idea del progresso che ha portato alla nascita delle diverse tecnologie. Capacità di sviluppo partendo da posizioni che diventano il 11 modello di crescita. Generando al suo interno dei centri di collegamento e di coesione, dando vita a corpi che sono diventati come dei punti di coagulo. Generando al suo interno punti di coesione che sono diventati centri di autogestione della vita collettiva, questi centri di auto gestione. I corpi sorgevano per assumere la capacità di amministrare un segmento più o meno ampio per rivendicare la capacità di amministrare tutta quella parte di vita sociale che di tutti coloro che si erano uniti ad un corpo. All'interno della propria sfera di autogoverno dal basso i corpi sviluppano capacità di elaborazione delle regole della vita collettiva e di vigilanza sulla loro applicazione. Fissare delle norme e vigilare sulla loro applicazione, aspetto normativo e legislativo, giurisdizionale → capacità di elaborare il diritto e esprimere le regole che regolano le vite degli uomini in relazione. Funzione di controllo e di gestione dell'ordine sociale cioè i corpi come area di giurisdizione con un potere interno di giustizia. I corpi tribunali delegati → diramazione periferiche della direzione anche giuridica della società. Enti dotati di autorità a cui gli individui dovevano rispondere per tutelare i propri interessi. Diramazione periferica dell'amministrazione della giustizia. I copri come centri di auto amministrazione e centri di giurisdizione, vigilanza sulla sua applicazione agendo come tribunali delegati. Attraverso i corpi, i poteri di governo si ramificano nella società. Non stavano raccolti i un punto solo, ma questi poteri di governo si distribuivano tra tanti soggetti diversi. La società auto governava articolandosi nei sui corpi. Come faceva la società ad auto-organizzarsi? Cercando di rispondere ai problemi degli uomini unendosi, dando vita a delle alleanze, a delle reti di relazione che finivano anche per essere delle associazioni. Funzione amministrativa di governo e funzione giudiziaria. Corpi sociali o intermedi: realtà costruite dagli uomini, che si collocano a metà strada tra i singoli individui e le realtà superiori. I poteri, attraverso i corpi, si disseminavano nella società. Questi poteri non erano concentrati in un unico punto, ma gestiti tra tanti soggetti diversi. La società protomoderna si autogovernava articolandosi sempre più capillarmente nei suoi corpi  la società protomoderna non era ancora governata venendo riassorbita, diretta da un’unica struttura, da un potere di tipo monocratico, centralizzato che scende dall’altro dentro una struttura unitaria. Questa è la realtà a cui si è arrivati oggi. Società e stato non sono realtà totalmente sovrapponibili, specialmente all’inizio c’è una sporgenza. La società è qualcosa di più ampio rispetto allo stato, che si era già costituita. Lo stato si è sviluppato internamente alla società, fino ad invaderla totalmente. Lo stato era ancora una realtà embrionale; non era ancora arrivato al culmine del suo sviluppo. La vita della società, quindi, aveva lo spazio per autogovernarsi. Respublica e Stato: il dualismo tra società e stato si può chiarire utilizzando le parole utilizzati dagli uomini che hanno costruito i pilastri della prima modernità. Res publica: da cui è derivata la parola moderna “repubblica”, res: cosa – publica: allude alla totalità. Non indicava solamente il potere politico, ma che alludeva all’insieme globale di tutto ciò che esiste all’interno della società. Sinonimo è il concetto di società (insieme globale di ciò che entrava a costituire la realtà sociale). Lo stato era una componente della repubblica. Lo stato era una parte della repubblica, era un sottoinsieme della repubblica. Stato: struttura stabile di governo, che si introduce dentro la repubblica, accanto ai cittadini. Struttura unitaria del governo politico, che cala dal centro e avvolge da ogni lato. Lo stato dentro la respublica lo ricomprende. La crescita dello stato è ciò che è avvenuto durante l’età moderna: questa realtà embrionale limitata è diventato sempre più forte, esteso e capace di imporsi come colui che determina i destini della società. Già nel 1500, Bodain scrisse “I sei libri sull’ Repubblica”, quando vennero tradotti in italiano, la parola “Repubblica” venne sostituita con la parola “Stato”  riflesso che nel mondo moderno la società sia andata sempre più a coincidere con lo stato. La crescita dello stato all’interno della repubblica è da vedere come un processo di compenetrazione: lo stato, infatti, si è costruito appoggiandosi alla società, che già esisteva. Lo Stato, il principe, ha già trovato la società costituita, quindi lo stato per dilatare il proprio potere è 12 evoluzione verso un assetto più dualistico). C’è stata una separazione un distacco, che è tipico della nostra modalità occidentale. Non siamo più nel regno della fusione. Elimina l’obbligatorietà religiosa. Si stacca da quella religiosa e può accendere anche delle rivalità e degli scontri. 1) Dalla parte coscienza religiosa: il movimento di ripresa forza propria e autonoma (in rapporto dialettico con potere secolare) favorito da due principi guida:  Potestas indirecta (A) cioè la chiesa (area cattolica) solo potere superiore di controllo sulla società secolare- ritirata rispetto alla pretesa teo- cratica (monista) di ingerenza dell’autorità religiosa nel governo temporale della società;  In cambio (B): di riconoscimento e crescita delle libertas ecclesiae nel suo spazio interno (così si rafforza il senso diversità delle due sfere collegate, ma distinte tra loro) 1) Ma reazione dialettica anche da parte potere secolare: procedendo nel tempo aumenta esigenza di sganciamento da religioso, espansione, consolidamento  giurisdizionalismo che si rafforza procedendo verso 700  crescita in senso assoluto del potere stati robusti e compatti. 3 fase: processo di distanziamento tra politica e religione: crisi del sistema ce aveva dominato Antico regime, dal settecento in poi. Dalla confessionalizzazione alla secolarizzazione  deriva da esasperazione conflittuale della dialettica interna tra le due sfere della società e i due centri del sistema tradizionale: rottura dell’alleanza; spinta soprattutto del potere politico verso piena autonomia, vero primato: espansione ulteriore spazio giurisdizione civile, crescita del controllo(uniformazione società; centralizzazione). Sullo sfondo del distacco, concorrenza crescente dei tue poteri conquista della società da parte dello Stato Stato secolarizzato di tipo veramente moderno. SI ANNUNCIA PASSAGGIO AL REGIME DI SEPERAZIONE Che sarà il modello dominante da 800 in poi:  Società civile fondata sulla cittadinanza, uguale per tutti; al contrario separazione sfera cittadinanza/ appartenenza comunità religiosa, non più interdipendenza, non coincidenza..  Società si secolarizza Al contrario la religione rientra nell’alveo d. libertà di coscienza. Si introduce possibilità pluralismo, evoluzione verso la tolleranza a) Necessità di un nuovo cemento( non più solo religioso) per la lealtà e obbedienza allo stato: una sua etica, suoi vincoli di obbedienza, senso di patria, nuovi riti e culti; una religione civile secolarizzata; b) Esaltazione del potere pubblico (statale) come persone dell’ordine della società; sua densità verso un nuovo tipo di monopolio (a scapito vecchio sistema). Primo elemento è la continuità dell’impero ‘600  mosaico politico, mosaico di stati molti dei quali anticipano la confinazione dei confini attuali. Il quarto elemento sono le zone intermedie tra i diversi blocchi di terre. Nelle zone di confine che dividevano questi blocchi si creano stati cuscinetto che avevano il compito di addolcire il contatto di questa potenze politiche di ramo superiore che potevano facilmente entrare in contato e generare conflitti molto violenti. Zone neutre che potevano attenuare i conflitti   Confederazione elvetica, svizzera che è una federazione di città e territori di montagna che si sono uniti tramite un processo di aggregazione, come confederazione, assemblaggio di catoni autonomi, sotto un potere centrale con il ruolo di coordinamento. Ha sottratto terreno allo stato di Milano, avendo delle basi solide, anche la parte settentrionale della Lombardia, sotto l’autorità dei diversi cantoni dell’autorità elvetica;  Paesi Bassi, territorio fiammingo, si erano create diverse entità politiche che hanno salvaguardato la propria autonomia. Questi territori passo sotto il dominio della casa degli Asburgo, Carlo V di Asburgo. Dopo l’abdicazione di questo Carlo V, alcuni subivano l’influenza del mondo tedesco, altri del mondo francese, altri con il riforma protestante, 15 calvinista e altri avevano aderito a Roma. Nel ‘500 si creò un movimento indipendentista, che sfociò poi alla spaccatura di questo dominio asburgico e spagnolo. La parte meridionale (Belgio) sotto il dominio della corona di Spagna sotto il predominio cattolico, le terre del nord crearono uno stato, che all’inizio non fu riconosciuto perché nato da una ribellione (Olanda) con fortissimo predominio calvinista. Realtà che tra oriente, della realtà Europea nel suo nucleo più antico, mondo slavo, ortodosso e russo. Si mescola lungo il confine orientale dell’impero (Boemia). V sono anche presenti le popolazioni slovene, ma che non parlano italiano. Vasti territori abitati da popolazioni slavi e russe che accettavano la religione ma si erano staccati da Roma. Nuovo centro che prese il botto nella seconda Roma. Tutta questa porzione dell’Europa orientale, è solo una parte che si è aggregata lentamente al resto dell’Europa, conosciuto una sviluppo storico più lento, più arretrato, dove l’evoluzione sociale conserva i tratti con un arcaicità nei modelli del passato. Area in Europa debole che solo nel ‘700 a iniziato a intensificare i rapporti. Questa separatezza del mondo slavo russo aveva gravitato attorno a dei centri gravitazionali diversi, questi diversità è stata accentuata attorno al mondo ortodosso del mondo turco, che si erano affacciate al mediterraneo, alla fine conquistando anche a sua capitale. Nascita dell’impero ottomano: 1) Distruzione dell’antica romanità, conquistato territori romani, che conquistarono i territori bizantini, Turchia, Anatolia. Inglobamento di quello che restava dell’impero bizantino; 2) L’espansione verso il mediterraneo che affluendo verso le zone bizantine e verso le zone dove si erano impiantati i califfati arabi, questo dominio ha assimilato la religione dei territori della prima conquista dei territori ottomani  Siria, Libano, Palestina, Egitto. Islam non era solo una religione araba ma anche persiana e magrebina. Nel 1453 i turchi ottomani conquistano Costantinopoli e vengono messe le basi per la costruzione di un nuovo impero contro la religione cristiana. 3) Su che traiettorie si è sviluppato? Zone ostiere che si affacciavano al mondo mediterraneo, sono entrate in contato con quelle attività politiche di queste civiltà. La potenza principale che aveva allargato la propria rete di domini, è la potenza di Venezia, furono i primi teatri di conflitto. Cercare alleanza degli altri stati cristiani. Alla fine del ‘500 si verificò uno scontro, battaglia presso l’isola di Lepanto, battaglia navale, dove un esercito costituito da diverse forze cristiana d diversi paesi. La potenza turca aveva bisogno di espandersi verso le zone interne e verso i territori slavi ed espandendosi verso poi in urto con la potenza degli Asburgo e qui cercando l’appoggio degli altri stati cristiani. Si creò uno scenario dominato da scontri e conflitti alla fine del 1683 dove l’esercito turco arrivò ad attaccare la capitale dei domini asburgici e rischiando di conquistarla. Dal fallimento dell’assedio di Vienna cominciò una ritirata che lasciava liberi dei territori che privandosi dell’impero ottomano potevano avanzare le proprie posizioni e il proprio potere, promuovendo un’espansione verso sud che porto alla conquista di Budapest e anche dei territori asburgici. Poteva tornare comodo chiedere aiuto all’impero ottomano per promuovere attacchi che potevano danneggiare o colpire lo stato nemico. Si inserì nei conflitti interni, attraverso manovre, congiure, appoggiandosi all’impero ottomano per gli stati rivali e nemici, così che al di la dei conflitti ci furono anche relazioni e tentativi di trovare delle intese che favorirono il contatto, il legame  inserirsi un gioco complessivo della vita del mondo sociale ed europeo.  A est, verso il mondo balcanico Mediterraneo orientale (tra età antica e Medioevo diventato porzione residua dell’impero Romano d’orienta o bizantino)  Impero ottomano 16 I rapporti tra gli stati nell’Europa moderna: conflitti e ricerca di equilibrio: gli stati come entravano in rapporto? Tensioni conflittuali, pressioni, contenziosi, alleanze , minacce.. fino alla guerra  Al contrario, tecniche pacifiche di assestamento (diplomazia). Convivenza internazionale sottoposta a regole, limiti:  grandi regolarità della politica interna europea età moderna. Che si sta affermando nel quadro di un linguaggio comune derivano da appartenenza medesima casa (comporre interessi costanti, uno spazio per ognuno): cfr riflesso simbolico nella rappresentazione personificata di Europa come vergine. PAGINA DEL LIBRO DELL’EUROPA: la testa coronata coincide con la penisola iberica. Del 1587 se si rovescia in orizzontale si capisce il significato è una rappresentazione allegorica. Una carta geografica che va a figurare un corpo femminile che rappresenta i confini dell’Europa  Italia, casa Asburgo, mondo slavo, ortodosso, Albania, Grecia e Bulgaria. Concepire l’Europa in questo modo voleva rappresentare la sommità, come organismo vivente con la potenza degli Asburgo messa in primo piano. Il corpo è la moglie di Carlo V ed erano escluse le realtà ottomane, asiatiche e africane. C’erano delle altre aree geopolitiche che stavano fuori, il mondo africano, asiatico, quello al di fuori dell’oceano. Era una civiltà dentro una pluralità di mondi che coesistevano ed entravano in conflitto con il bordo orientale della cristianità europea. L’idea che allora che diversi stati europei erano dentro una realtà comune significava che bisognava imparare a convivere dentro questa realtà comune. Includeva le aree deboli ed arretrate, all’interno dello spazio comune, bisogna convivere in modo ordinato con regole e stando dentro dei limiti. Cercando di arginare la difesa aggressiva dei propri interessi, dialogare, governare attraverso la discussione, in modo pacifico. Quando non si riusciva a trovare un accordo, ricorrere alla violenza in modo più possibile limitato cercando di ridurre gli effetti distruttivi. La violenza militare doveva essere dentro dei limiti, rispetto delle popolazioni civili, non si doveva radere al suolo le civiltà degli stati in guerra. Queste regole hanno facilitato la stabilità, favorito una grande stabilità. Principio fondamentale: equilibrio (tutelare la distribuzione, stabile dei pesi: bilancia dei poteri) Ne perdite eccessive, ne rafforzamento unilaterale di qualcosa. Gli stati non dovevano danneggiarsi e gli interessi dovevano coesistere e diventare compatibili con gli interessi degli altri stati che componevano lo stato europeo. I pesi erano molto diversi, grandi stati che erano delle potenza internazionali, e piccoli stati, ma si dovevano distribuire dei diversi stati europei. Principio di natura dialettica: scatta quando minacciato e allora provoca reazioni, cioè:  Equilibrio messi in crisi da emergere di crescita o trasformazione di uno o più stati, che alternavano assetto politico  fino al vertice massimo di generare spinte verso l’egemonia (creare poli di potere, grandi aree di influenza sotto uno stato dominante)  reazioni  alleanze difensive  contromisure, anche con forza  ripristinare assetto preesistente. Principio che scaturiva quando rischiava di essere compromesso e provocava reazioni con la sua forza condizionante. In uno stadio di quiete, quado l’equilibrio era garantito da una condizione pacifica. Contesto che deve garantire uno stato di equilibrio e stabilità  in crisi? Allora questo bene fondamentale rischiava di essere perso, quindi si doveva raggiungerlo di nuovo. Quando uno 17 mercantile- imprenditoriale delle borghesie urbane del luogo). Rivendicazione di indipendenza. Nascita Repubblica delle Province Unite del nord (nucleo olanda moderna), 1579 (il sud resta alla Spagna); 2) guerra Spagna/ Inghilterra, dal 1585; spedizione navale fallita 1588; 3) crisi interna Francia: spaccatura su due fronti (anche effetto propaganda religiosa), contese intorno a controllo monarchia, fino a Enrico IV di Borbone, 1589). Fino 500: le tensioni restano contenute nel quadro equilibrio generale. Maturano in seguito, tornano a ingigantirsi nella prima metà del 600  nuova rottura equilibrio Alti e bassi. Momenti di stasi, rottura, pressione per cercare riassetto, ritorno a nuovi stasi. Prima metà 600: secondo scenario di instabilità generalizzata: fattore di perturbazione: crescita degli Asburgo (ora però ramo austriaco, orientale (a fronte declino che inizia per Spagna, nel settore centrale dell’Europa: 1) rafforzamento, centralizzato dei domini ereditari dalla Monarchia asburgica; 2) compressione particolarissimi e autonomia dei territori subordinati: Boemia, a nord est, e principi dell’Impero SRI a nord- ovest (lo Stato moderno avanza qui); 3) anche attraverso lo strumento religioso (sostegno confessione cattolica a scapito delle minoranze protestanti fattori localistici, “nazionali” esigenze difesa contro invadenze da esterno; crescita fermento instabilità bisogno di arginare una crescita di potere che alterava equilibri. All’inizio del 700: conferme del quadro già visto e delle sue leggi costanti, ma con aggiunta di ingredienti diversi: 1) ascesa Inghilterra, al nord; 2) nell’Europa centrale: rafforzamento degli stati territoriali dell’impero, a scapito subordiaz. A potere imperiale, sopr. Ducato Brandeburgo unito post success. Sp. A Regno di Prussia e altre enclaves distribuite Germania del nord, tra Reno e Brandeburgo – come Regno di Prussia diventerà nucleo intorno a cui si aggregano forze nella nazione tedesca (come Savoia/ Sardegna per Italia); 3) conseguenza di 2: declino influenza Asburgo in area tedesca. Sono respinti ai sup margini, sollecitati a guardare in altre direzioni pe trovare nuovi sbocchi, verso sud, sbocchi al mare (Adriatico), area balcanico- slava (Ungheria, Slovenia e Croazia): qui approfittano del riflusso ottomano, in ritirata da fine 600.. si apre spazio per un nuovo blocco di dominio imperiale, spostato da Germania verso sudest  nel’800, dopo caduta SRI, Asburgo ungarico fuori da area germanica. sdaranno vita a nuovo impero auto-ungarico fuori da area germanica. Da fattori 1-2-3: nel 700 Europa centrale diventa polo più delicato per la gestione dell’equilibrio, in dialettica con ruoli esterni di Inghilterra e anche (ora sempre più) Russa (altra novità): ridefinire coesistenza tra poli statali preesistenti che vanno modificandosi, e quelli nuovi che si formano nel continente o si legano sempre più a sua vita interna. Un test: Guerra successione austriaca, 1740- 48 (da contestaz. successione per via femm. di Maria Teresa dal granducato d’Austria, regina di Boemia e Ungheria. 1736 aveva sposato Francesco Stefano di Lorena, poi passato a grand ducato di Toscana ed eletto imperatore 1745 come Francesco Stefano I d’Asburgo- Lorena  loro figlio Giuseppe II d’Asburgo- Lorena imperatore 1765 dinastia degli Asburgo- Lorena fino a I Guerra Mondiale. Lorena è il territorio che si trova dove c’è l’Alsazia. Guerra di successione Austrica: la causa è il conflitto tra la potenza tradizionale degli Asburgo per la successione femminile che va vista come cosa illegittima, a contesa tra la potenza contro il Duca di Brandeburgo diventato Re di Prussia, entrava in competizione con la casa regnante. Questi due poli si rovesciava sulle contesa di chi doveva controllare il territorio di chi stava in mezzo. Territorio di confine che prende il nome di Slesia. La Prussia è costretta a cercare degli alleati e delle difese. La Prussia si appoggia ad altri principi dell’impero (di Baviera con la parte meridionale, la Sassonia 20 con la parte centrale e nella parte settentrionale con la Francia). Principi dell’impero alleati della Francia contro la potenza austriaca che trova aiuto presso l’Inghilterra che aveva bisogno di consolidare le proprie posizioni in alternative alla potenza francese. Il problema austriaco diventa un problema di carattere generale che coinvolge la totalità degli stati. Pace di Acquisgrana, perdita per gli Asburgo ( Slesia, Ducato di Parma a Filippo di Borbone- è già nel 1739, prima della g avevano ceduto Napoli e la Sicilia (che avevano scambiato con la Savoia) al figli del Re di Spagna, Carlo di Borbone che sarà avvio alla dominazione Borbonica, nel Sud dell’I Italia e sarà uno dei nemici da abbattere durante l’unificazione italiana. Non si registrano vantaggi significativi per gli alleati. L’Inghilterra veniva rafforzata come qualcosa che garantiva equilibrio. Il cedimento e le sconfitte sul fronte interni in cui gli Asburgo vengono costretti. Fronte di alleanze che va in crisi e viene logorato. L’Austria è costretta ad avere nuove alleanze, nuovi sostegni, si spezza questo fronte unitario  guardando questa Russia che stava emergendo e rivendicando il proprio ruolo. Le ambizioni di potenza si erano già delineate a partire dal 700 che staccandosi dall’Inghilterra emerge dalla diplomazia austriaca di attrarre dalla propria parte la Francia. Si crea nel nord Prussia, principi Protestanti e Inghilterra, nel sud Austria con Francia e altri stati collegati alla potenza borbonica. Si arriva alla Guerra dei Sette Anni (1756- 63). Svolta: Russia crisi interna (Pietro III detronizzato, poi Caterina) si ritira dalla guerra. Prussia rafforza, spinge a ristabilire la pace: conferma assetto Germania (Europa centrale) come già Aquisgrana (ennesimo ristabilimento equilibrio). Conferme del principio dell’equilibrio (e due fronti di alleanze bilanciati tra loro che ne erano pilastri di sostegno a parte eccezione Sette Anni) anche in seguito, fine 700: per difenderlo, spartizione della polonia tra potenze vicine che, avevano interessi contrastanti per espandersi e rafforzarsi entrando in conflitto tra loro (Russia da est, Prussia da ovest, Austria da sud). Guerra di successione polacca (1733- 38) (Austro- russi contro Borbone di Francia e Spagna)  prevedeva nuovo re polacco Augusto III ( sostenuto da Russia); invece Austria deve cedere Napoli e Sicilia a Carlo di Borbone, figli di re di Spagna, poi passa al fratello; dunque indebolita. Alla morte di Augusto III  prima spartizione (1764), poi una Seconda (’93), infine Terza (’95)  scomparsa stato Polacco. Impone delle compensazione per il candidato degli Austro Russi, l’Austria in cambio della vittoria del candidato più vicino, deve cedere da altre parti (rinuncia della potenza Austrica al dominio di Sicilia e Napoli)  compensazione per cui ha vinto, e quindi a compensato con questi territori. Da una parte ottiene in vantaggio dall’altra parte deve rinunciare. La Polonia viene spartita per ottenere così un beneficio maggiore. Per l’equilibrio, impone anche delle vittime e dei costi. Desidero di auto- difesa, per difendersi dai nemici, avvenuto in modo tragico nella Seconda Guerra Mondiale. Primato dell’equilibrio, la distruzione dello stato Polacco, ha avuto delle conseguenze per garantire questa esigenza primaria, sacrificio dell’autonomia dei polacchi, per il mantenimento dell’equilibrio in una fase già controversa. Ultima conferma: fine 700: Francia rivoluzionaria e napoleonica  vittoria della rivoluzione, lotta contro nemici, esportazione suoi principi all’esterno, con i successi militari di napoleone (fase giacobino- napoleonica). Crescita di un nuovo espansionismo egemonico  DISTRORSIONE DELL’EQUILIBRIO. Porta alla creazione di un fronte, alternativo, con una controspinta attraverso la reazione degli Stati rivali, che alla fine avranno la meglio: 1815, Congresso di Vienna  nuovo assetto di equilibrio rinegoziato; ripristino del prima, con qualche modifica  passaggio alla Restaurazione (cambiamento totale e definitivo?). espansione verso l’esterno (Italia, territorio tedesco, tutti i territori che circondavano la Franca). Energia che tracima, travalica verso l’esterno, esportando le ideologie di una rivoluzione e ideologia giacobina. Espansionismo che altera il rapporto dell’equilibrio. Porta a delle reazioni. Costruzione di fronti alternativi, che cercano di contendere alla Francia rivoluzionaria, Napoleone. La crisi dell’Antico Regime e passaggio alla piena modernità (riforma e Rivoluzione, fase napoleonica e Restaurazione). Settecento/ ottocento come accelerazione del processo di crescita/ trasformazione del sistema 21 europeo ( e sue proiezioni in senso planetario , sempre più fitte: maturano le tensioni interne tra i diversi elementi costituitivi e le forze portanti dell’occidente modellato dalla modernità:  tradizioni dell’autogoverno decentrato dalla società versus centralizzazione- razionalizzazione dello Stato moderno (spinta in avanti in quest’ultimo senso);  secolarizzazione crescente dell’impianto politico- materiale versus forza coesiva dell’elemento religioso (restringere lo spazio religioso; espandere l’area della giurisdizione secolare- statale);  ancoraggio ai pilastri tradizionali della cultura e dei codici di comportamento versus spinte modernizzazione di autonomia delle forze sociali emergenti di spinta maggiore verso la realtà materiale, il profitto, l’utile, il progresso, la pubblica felicità staccarsi dai modelli normativi vincolanti (dall’antico) per aprirsi al nuovo (al moderno) (antichi contro moderni, anche filosofia, scienze, illuminismo, riformismo politico). L’occidente europeo diventa motore di una nuova progettualità. Ma in senso inverso è anche una crisi interna dell’ordine tradizionale del sistema del vivere e suoi supporti culturali di riferimento. Matura una crisi della coscienza europea frutta di una lenta incubazione (già seicento) che poi produce crepe, fratture e conosce manifestazioni traumatiche quando e là dove le forza di contenimento non bastano più e le strutture portanti della società cedono alla pressione delle spinte in nuove direzioni. Porta ad una grande crisi della coscienza europea. Settecento come momento di torsione dei pilastri organizzazione complessiva della società: ripensamento, correzione e riprogettazione. Una fase di decisiva svolta: si oltrepassa un crinale per passare ad un altro versante della modernità. Cambia il paesaggio in modo decisivo. Il filtro decisivo è l’evento della Rivoluzione Francese (dal 1789), la spinta più acuta del cambiamento  come la punta di un iceberg in cui trovano sfogo le energie di rottura accumulate. Una realtà che diventa nova, con un paesaggio nuovo. Il momento cardine è indicato nell’ evento delle Rivoluzione Francese, con bisogni di riforma e di assestamento, che dovevano misurarsi con momento di crisi, si mette in moto un cammino che si intensifica e porta allo scontro per sostituire l’assetto politico pre- esistente. 22
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