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Storia moderna- dalla scoperta dell'America al congresso di vienna, Appunti di Storia Moderna

carlo v , impero ottomano, filippo II, rivoluzione inglese, rivoluzione francese, editto di nantes, battaglia di lepanto, conflitti armati tra francia e inghilterra, rivoluzione dei paesi bassi, riforma protestante, luteranesimo, ecc..

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 29/11/2018

Valegiuly96
Valegiuly96 🇮🇹

4.6

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Scarica Storia moderna- dalla scoperta dell'America al congresso di vienna e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! ETA’ MODERNA La storia moderna è un concetto storiografico, inteso come fase successiva all'età medievale e precedente l'era contemporanea. La datazione storiografica tradizionale e consolidata la fa iniziare con la scoperta delle Americhe del 1492, Le principali date che la storiografia indica invece come conclusive di questa fase 1815, l'anno in cui si concluse il Congresso di Vienna La Riforma protestante Alla fine del XV secolo la Chiesa viveva una profonda crisi morale, spirituale e di immagine. A livello del Papato e dell'Alto Clero questa crisi si manifestava con l'assunzione di pratiche e comportamenti che niente avevano a che vedere con la fede. La prima preoccupazione dei Papi era la difesa strenua del proprio Stato, con continue guerre che dissanguavano le economie dello Stato Pontificio, e la preoccupazione di arricchire se stessi più che difendere la religione. Il nepotismo era diffuso a tutti i livelli, a cominciare dai Papi. La consuetudine di accumulare i benefici ecclesiastici (con le rendite ad essi connessi) era pratica comune. Il basso clero, pochissimo istruito e senza alcuna preparazione specifica, viveva come poteva (contrabbando, caccia, prostituzione), e contribuiva a fare della religione un insieme di pratiche più vicine alla superstizione che alla fede. Martin Lutero Tutta la teologia e il pensiero di Martin Lutero si possono sintetizzare in tre celebri affermazioni: 1. sola fide: tormentato dall'idea della propria salvezza personale, Lutero scopre, nella lettura della lettera di San Paolo Apostolo ai Romani la risposta a ciò che lo angosciava: Iustus autem ex fide vivit – Il giusto vivrà per la sua fede (1,17); scopre cioè che era sufficiente abbandonarsi all'azione salvifica di Dio, bastava credere per sapersi e sentirsi salvato; 2. sola gratia: se ciò che salva è solo la fede in Dio, allora per Lutero nessuna azione umana può cambiare ciò che Dio ha già deciso; solo la grazia di Dio salva, non le azioni, i meriti acquisiti dall'uomo; in quest'ottica perciò l'uomo è simul iustus et peccator: è un peccatore, perché nessuno può cancellare il peccato originale, ma insieme è giusto, nel senso di giustificato dalla misericordia di Dio che opera nell'uomo; Lutero scopre così di essere un grande peccatore, ma nello stesso tempo, anche senza compiere opere buone, si sente salvo per il semplice fatto di abbandonarsi al suo Signore; 3. sola scriptura: la Sacra Scrittura per Lutero non solo contiene tutte le verità rivelate da Dio, ma non ha bisogno di essere illuminata e chiarita dalla tradizione, in quanto è in sé sufficiente per dare da sola alla Chiesa la certezza su tutte le verità rivelate; in questo modo il riformatore tedesco abolisce la tradizione e la mediazione della Chiesa con il suo magistero, con le sue strutture (Papa e gerarchia ecclesiastica) e con i suoi sacramenti; il credente non ha bisogno di tutto questo (magistero, gerarchia, sacramenti), non ha bisogno di mediazioni umane per entrare in rapporto con Dio: « La Chiesa è una comunità spirituale di anime unite in una sola fede... una unità spirituale sufficiente a formare la Chiesa» . Le idee di Lutero si diffusero ancora più rapidamente grazie all'invenzione della stampa, avvenuta nel 1455 ad opera di Johannes Gutenberg. Resta aperto oggi, tra gli storici, il problema se la riforma in seno alla Chiesa di Roma sia semplicemente una reazione alla riforma luterana (e dunque da considerarsi Controriforma), oppure se vi sono elementi per dire che, in seno alla Chiesa cattolica, vi erano germi di riforma indipendenti da Lutero (e dunque cronologicamente prima del 1517), e tali da potersi considerare come una vera Riforma cattolica. L'impero di Carlo V Carlo di Gand venne incoronato imperatore del Sacro Romano Impero nel 1519 col nome di Carlo V; grazie alla politica matrimoniale del nonno Massimiliano I riunì un impero vastissimo, formato da Castiglia, Paesi Bassi, Borgogna, Franca Contea, Alsazia, Aragona (con tutti i possedimenti italiani), Austria, Stiria, Carinzia, e tutti i territori delle colonie spagnole nel nuovo mondo. All'impero si accorparono anche Boemia e Ungheria, grazie al matrimonio del fratello Ferdinando I con Anna Jagellone. Carlo V combatté più volte contro la Francia, che era l'unico suo ostacolo nel tentativo di dominare l'Europa. La Francia è al tempo la seconda potenza continentale europea e l'unica in grado di affrontare la tenaglia asburgica. Dopo continue guerre con i francesi, i principi tedeschi e gli inglesi che saccheggiavano i carichi di oro e di argento provenienti dalle colonie, Carlo V fu costretto ad abdicare a favore del figlio Filippo, al quale andarono la Spagna (colonie comprese), i possedimenti italiani, i Paesi Bassi e la Franca Contea; il rimanente venne dato al fratello Ferdinando I, insieme alla corona imperiale. L'Illuminismo Frontespizio dell'Encyclopédie, la monumentale opera simbolo del nuovo sapere dell'Illuminismo L'età dei lumi: con questa espressione, che mette in evidenza l'originalità e la caratteristica di rottura consapevole nei confronti del passato, si diffuse in Europa il nuovo movimento di pensiero degli illuministi francesi che in effetti affondava le sue radici nella cultura inglese. Voltaire , Montesquieu, Fontenelle riconoscevano infatti di essersi ispirati a quella filosofia inglese fondata sulla ragione empirica e sulla conoscenza scientifica, elementi essenziali del pensiero di Locke e di Newton e David Hume che risalivano a loro volta a quello di Francesco Bacone.[4] La fede nella ragione, coniugandosi con il modello sperimentale della scienza newtoniana, sembrava rendere possibile la scoperta non solo delle leggi del mondo naturale, ma anche di quelle dello sviluppo sociale. Si pensò allora che, usando correttamente la ragione, sarebbe stato possibile un progresso indefinito della conoscenza, della tecnica e della morale: convinzione questa che verrà successivamente ripresa e rafforzata dalle dottrine positiviste. Una particolare funzione sociale e politica venne svolta nel "Siècle des Lumières" dai salotti letterari. Gli incontri erano ora organizzati da altolocati membri dell'alta borghesia o dell'aristocrazia riformista francese che erano soliti invitare in casa loro intellettuali più o meno noti per conversare e dibattere temi d'attualità o argomenti particolarmente graditi all'anfitrione. In questo ambiente culturale svolgono un ruolo preminente le donne, le "salonnièries" (salottiere) alle quali il nuovo ideale egualitario illuminista offriva l'opportunità di collaborare, mostrando le proprie doti intellettuali, ad un progetto radicalmente riformista non più riservato a una cultura soltanto maschile.[5] Emblema dell'illuminismo francese, assieme al pensiero di Voltaire, sarà la grandiosa opera dell'Enciclopedia o Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri che in 35 volumi, pubblicati dal 1751 al 1780, da un consistente gruppo di intellettuali sotto la direzione di Diderot e D'Alembert, diffonderà i principi illuministici non solo in Francia ma, attraverso Per via dei diffusi timori che la sua vasta eredità avrebbe potuto portare all'instaurarsi di una monarchia universale e un'egemonia europea, Carlo subì le ostilità da parte dei molti nemici.[4] La storia del suo regno è costellata da numerose guerre e in particolare da tre grandi e simultanei conflitti: le guerre contro la Francia, gli scontri per fermare l'avanzata ottomana e i conflitti con i principi tedeschi conseguenti alla riforma protestante.[5] Il conflitto con la Francia, prevalentemente combattuto sul suolo dell'Italia, inizialmente portò a delle importanti vittorie che culminarono con la cattura di Francesco I di Francia nella battaglia di Pavia del 1525. Successivamente la Francia si risollevò e gli scontri continuarono per decenni. L'Impero ottomano venne affrontato sul territorio ungherese e nel Mediterraneo. Gli ottomani, dopo aver invaso gran parte dell'Ungheria, vennero fermati dopo il fallito assedio di Vienna del 1529. Tuttavia tra i due imperi si instaurò una lunga guerra di attrito, combattuta in nome di Carlo dal fratello minore Ferdinando. Nel Mediterraneo, nonostante alcuni successi, Carlo non riuscì pienamente a impedire la dominazione marittima degli ottomani e gli attacchi dei corsari barbareschi. Carlo si oppose fermamente alla Riforma Protestante e di conseguenza si trovò in conflitto con i Principi Protestanti riunitisi nella Lega di Smalcalda, motivati da un'opposizione sia religiosa sia politica contro l'imperatore. Non riuscendo a impedire la diffusione del protestantesimo, benché avesse colto nel 1547 una vittoria decisiva contro la lega nella battaglia di Mühlberg, nel 1555 venne costretto a concedere la pace di Augusta, che divideva la Germania tra le due confessioni. Sebbene Carlo non fosse solito occuparsi personalmente delle ribellioni, in tre casi il suo intervento fu repentino affinché fossero soffocate, in quanto coinvolgevano territori considerati vitali, ovvero in occasione della rivolta dei comuneros di Castiglia, la sommossa dei contadini della Frisia e la rivolta di Gand del 1539. Una volta sedate le rivolte, i territori castigliani e burgundi rimasero per lo più fedeli a Carlo durante tutto il suo dominio. I territori spagnoli di Carlo furono la fonte principale del suo potere e della sua ricchezza. Nelle Americhe, Carlo ratificò le conquiste dei conquistadores castigliani degli imperi aztechi e inca. Il potere castigliano venne esteso a gran parte dell'America meridionale e centrale. La conseguente vasta espansione del territorio e i costanti e abbondanti flussi di argento sudamericano che giungevano in Castiglia ebbero effetti profondi a lungo termine sulla Spagna. Carlo aveva solo 56 anni quando abdicò, ma dopo 40 anni di duro regno si trovava fisicamente esausto e cercò la tranquillità ritirandosi in un monastero, dove morì all'età di 58 anni. A seguito delle sue abdicazioni, il Sacro Romano Impero fu ereditato da suo fratello minore Ferdinando, che aveva già ricevuto le terre austriache nel 1521. L'Impero spagnolo, compresi i territori nei Paesi Bassi e in Italia, andarono al figlio Filippo II. I due imperi rimarranno alleati fino al XVIII secolo quando la linea spagnola della Casa d'Asburgo si estinse. Carlo 5 riass. Carlo d'Asburgo salì al trono col nome di Carlo V. Fu Imperatore del Sacro Romano Impero--> re di Spagna, di Napoli, della Sicilia, della Sardegna e di vasti territori in Austria, Boemia, Paesi Bassi e Francia (nemmeno Carlo Magno era stato sovrano di un territorio così vasto.. per questo si dice tradizionalmente che "sul suo impero non tramontasse mai il sole"). Carlo riuscì a diventare imperatore comprando letteralmente i voti dei principi tedeschi, ma nella sua corsa al trono si scontrò a lungo con l'altro pretendente al titolo, Francesco I, re di Francia, con cui si troverà spesso in conflitto anche dopo essere diventato imperatore. A livello interno Carlo ebbe vari problemi in Spagna (rivolta dei comuneros) e nei territori tedeschi dove aveva preso piede la Riforma di Lutero--> i principi tedeschi avevano aderito alla Riforma anche per contrastare il principio accentratore di Carlo e si erano riuniti nella Lega di Samalcalda-- > nell'impero coesistevano quindi due fazioni: una cattolica e una protestante, che si fronteggiarono a lungo. Il Sacco di Roma (1527) Oltre a questi conflitti Carlo V lottò a lungo con la Francia per il predominio in Italia: i due eserciti si scontrarono e i francesi furono sconfitti a Pavia. Francesco I venne imprigionato e fu costretto a cedere Milano e la Borgogna in cambio della libertà (pace di Madrid 1526). La lotta fra i due sovrani comunque proseguì--> Francesco cercò di attirare tutti i nemici di Carlo in una lega anti-asburgica (la Lega di Cognac) --> vi parteciparono Firenze, Milano, Enrico VIII (Re inglese) e il papato con Clemente VI. Fu proprio l'adesione del papa a provocare una reazione nell'imperatore Carlo---> 12 mila soldati mercenari, i Lanzichenecchi, assediarono Roma e la occuparono in quello che è conosciuto come il sacco di Roma. Per 8 mesi Roma fu letteralmente saccheggiata, mentre il Papa stava rintanato a Castel Sant'Angelo. Ad un certo punto anche i lanzichenecchi iniziarono ad avere difficoltà nel portare avanti l'assedio alla città e Carlo V e papa Clemente trovano un accordo nella Pace di Cambrai (anche detta "Pace delle due dame", cioè la zia di Carlo e la mamma di Francesco)--> Francesco rinunciò a Milano e Carlo alla Borgogna. Il conflitto coi Turchi Nel 1500 c'erano 3 importanti stati musulmani: • l'Impero Ottomano (Tunisia, Egitto, Grecia, Siria) • l'Impero Savafide (Persia-->Iran odierno) • l'Impero Moghul (India) L'Impero Ottomano era il più potente e, sotto il regno di Solimano, raggiunse il cuore dell'Europa (Ungheria- Vienna) trovando l'appoggio di Francesco I, mentre Carlo V si alleò con il sultano dell'Iran che era rivale di Solimano. Con l'alleanza di forze che per tradizione e per religione erano sempre state opposte tramontava in quegli anni l'idea della cristianità da un lato e degli "infedeli" dall'altro che aveva a lungo dominato la scena bellica degli ultimi secoli. La ripresa delle ostilità Dopo la morte di Francesco Sforza, duca di Milano, ripresero anche le ostilità fra Francia e Spagna per il dominio del ducato milanese. Papa Paolo III riuscì a portare i due sovrani a una pace per essere uniti contro la minaccia turca--> Pace di Nizza: Milano rimase di proprietà dell'Impero (Carlo V) mentre la Savoia passò alla Francia. Francesco I (sovrano di Francia) morì nel 1547 e salì al trono Enrico II che spostò l'asse del conflitto dall'Italia alla Germania (dove fu appoggiato dai principi luterani). Nel 1555 Carlo V risolse il conflitto coi principi tedeschi grazie alla Pace di Augusta---> i sudditi furono obbligati a seguire la fede del loro principe--> "cuius regio eius religio" che significa che a seconda di chi governava i sudditi dovevano adattarsi alla sua religione. La Pace di Augusta fu molto importante perché, per la prima volta nella storia, due religioni diverse ricevevano pari riconoscimento. Fine del regno di Carlo V Nel 1556 Carlo V abdica e divide l'Impero in due parti: • al fratello Ferdinando va la corona imperiale e le terre di Asburgo, Boemia e Ungheria. • Al figlio Filippo II va il Regno di Spagna, Milano, Napoli i Paesi Bassi e le colonie americane. Carlo V morì in convento nel 1558.
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