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Storia Moderna - Dalla scoperta dell'America alla restaurazione, Appunti di Storia Moderna

Storia Moderna - Dalla scoperta dell'America alla restaurazione

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 12/03/2018

antesys
antesys 🇮🇹

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Scarica Storia Moderna - Dalla scoperta dell'America alla restaurazione e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! L’ETA’ MODERNA. DALLA SCOPERTA DELL’AMERICA ALLA RESTAURAZIONE Riassunto ~ 1 ~ Capitolo 1 - Il sogno dell’impero, la realtà di monarchie e repubbliche All’inizio del 16º secolo, Carlo d’Asburgo1 aveva nelle sue mani il governo di un grande conglomerato di territori. Nelle nuove monarchie l'elemento più importante nell'età moderna è la formazione di poteri monarchici che allargano la loro autorità su territori di ampie dimensioni, grazie alla creazione di efficaci strutture burocratiche incaricate del controllo della vita civile e religiosa, dell'amministrazione della giustizia e della riscossione delle tasse e di armare in caso di necessità un esercito o una flotta. Tradizionalmente il re era immaginato come colui che punisce e premia a somiglianza di Dio, a queste attribuzioni i sovrani tra il ‘400 e il ‘500 aggiungono nuove prerogative: l’aumento della capacità di prelievo fiscale per finanziare apparati burocratici stabili e soprattutto eserciti sempre più potenti. Questa affermazione comporta due essenziali conseguenze: 1. Si manifesta l'inclinazione dei sovrani a liberarsi di chiunque minacci la corona; 2. La tendenza dei sovrani a porre la loro sovranità come indipendente da ogni altro potere esterno e a considerarla come voluta direttamente da Dio; 3. Inoltre la propensione a subordinare le strutture ecclesiastiche al controllo della corona e nella peggiore delle ipotesi la totale separazione dalla Chiesa di Roma. I processi di ricomposizione politico territoriale sotto autorità monarchiche interessano anche la penisola iberica divisa in quattro grandi aree: il regno di Portogallo e regno di Castiglia il regno di Navarra e la corona di Aragona. Importante fu l’unione dinastica derivante dal matrimonio del sovrano di Aragona Ferdinando II con Isabella regina di Castiglia, mantenendo separati leggi e istituzioni ma che permettono a Ferdinando e Isabella di creare un potente esercito comune e di condurre così a termine il processo di riconquista e con la presa di Granata nel 1492 e la conseguente cacciata dei musulmani. I Re cattolici si trovano a governare sulla popolazione composta da cospicui gruppi etnici e religiosi diversi dal cristianesimo, attraverso l’Inquisizione si cercò di arrivare all'uniformità religiosa cristiana, con la conseguente espulsione degli ebrei nel 1492 da tutti i domini dei re cattolici e di convertire con la forza cristianesimo la popolazione di fede musulmana. Le nuove monarchie (Francia, Inghilterra e Spagna) mirano ad imporre il controllo regio su vaste aree relativamente omogenee. Due sono le principali differenze per le nuove monarchie: 1. La prima è di carattere elettivo del titolo imperiale: infatti, sulla base della procedura stabilita con la bolla d'oro dell'imperatore Carlo IV di Lussemburgo nel 1356, l'imperatore viene scelto dal corpo elettorale non modificabile composto da sette grandi elettori quattro laici e tre ecclesiastici; 2. La seconda all'esistenza in tutto il territorio dell'impero di poteri autonomi formalmente soggetti all'autorità imperiale ma in sostanza svincolati dal suo potere. Questo è il caso della Germania una confederazione di entità politico territoriale dalle dimensioni più diverse. Nel corso del ‘400 la politica degli Asburgo punta: ü A mantenere il titolo imperiale all'interno della famiglia e a rafforzare il potere di coordinamento di legislazione ad esso connessi; ü Dall'altro, tende ad ampliare propri domini diretti e ad accrescere il proprio potere. Tale strategia sostenuta da un'accorta politica di alleanze matrimoniali ha soprattutto lo scopo di acquisire le corone di Boemia e di Ungheria ad un forte blocco territoriale dell'Europa centro orientale capace di costruire un argine verso oriente all'espansionismo dell'impero romano e della Repubblica di Venezia. Nell'impero Ottomano si trovano dunque alcune delle debolezze strutturali che affiggeranno storicamente l'impero russo e se si possono sintetizzare nella difficoltà a governare grandi territori molto diversificati al loro 1 Alla morte di Ferdinando II il Cattolico, il nipote Carlo d'Asburgo, futuro imperatore Carlo V, eredita i domini spagnoli, comprese le dipendenze americane e italiane, fondando la dinastia asburgica in Spagna, che regnerà per oltre due secoli. L’ETA’ MODERNA. DALLA SCOPERTA DELL’AMERICA ALLA RESTAURAZIONE Riassunto ~ 2 ~ interno ed inoltre sono territori abitati da popoli di diversa radice etnica, con lingue, colture e fedi religiose diverse. In alcuni casi come in Polonia la monarchia non riesce a diventare ereditaria restando elettiva e perciò molto più debole e condizionata da suoi elettori: i grandi nobili. Alla fine del ‘400 l’Italia risulta praticamente divisa in numerosi Stati: la Repubblica di Venezia, la Repubblica di Genova, la signoria di Firenze, lo stato della Chiesa. Dopo la lunga fase di guerre che hanno segnato la prima metà del 15° secolo, i maggiori stati della penisola avevano siglato la Pace di Lodi (1454), ma tutto cambiò con la discesa in Italia di Carlo VIII Valois, re di Francia, per conquistare il regno di Napoli, fu famosa la totale mancanza di resistenza da parte degli stati italiani che incontrava nella discesa al sud. Fu Papa Alessandro VI Borgia a fermare l’avanzata di Carlo VIII promuovendo un’alleanza antifrancese con Venezia, Milano, l’Imperatore e i Re cattolici (ricordiamo che il Papa era originario di Valencia). Questo evento mette in evidenza le caratteristiche della realtà italiana: 1. I contrasti fra i potenti stati italiani; 2. Il nepotismo di Alessandro VI; 3. La decadenza del potere dei Medici La penisola italiana si trova quindi a combattere tante conflittualità non solo interne ma provenienti dall’esterno con i francesi, per il controllo del ducato Milano, dove subiscono alle porte di Pavia una dura sconfitta da parte di Carlo V e con la pace di Madrid del 1526 Francesco I (sovrano francese) lascia ogni pretesa sull’Italia. Papa Clemente VII capisce che attualmente il nemico da combattere sono gli Asburgo e non più i francesi, e proprio il forte esercito di Carlo V entrerà in Italia puntando su Roma, dove i Lanzichenecchi di fede protestante rimasti privi di denaro saccheggiano Roma costringendo il papa a rifugiarsi in Castel Sant’Angelo. L’Italia è sotto il controllo spagnolo, e con la Pace di Cambrai del 1529 Francesco I deve riconoscere il ritorno del ducato di Milano al duca Francesco II Sforza sotto tutela ispano-imperiale, e l’assegnazione a Carlo V del regno di Napoli. Le successive guerre sul territorio italiano, portano alla pace di Cateau-Cambrésis del 1559 dove i francesi sono espulsi dall’Italia dove Filippo II, figlio e successore di Carlo V, ha vasti territori. Oltre a significare la fine della guerra e la libertà degli stati italiani, rappresenta un momento importante dal punto di vista politico e militare per l’intera Europa in quanto emerge la sproporzione fra le forze militare ispano imperiali e gli stati europei di vecchia generazione, inoltre rappresenta per l’Italia la consacrazione dell’egemonia spagnola in Italia che durerà per circa 200 anni. Nel 1530 a Bologna Carlo V viene incoronato imperatore da papa Clemente VII e si trovò a governare un insieme così vasto di territori e si rivelò ben presto un compito arduo. In Spagna suscita resistenza l’ascesa al trono del figlio di Giovanna la Pazza, e in particolare in Castiglia, in quanto temono l’emarginazione degli interessi castigliani. Tuttavia una serie di fattori minano questo sogno di monarchia universale ispano-imperiale: 1. L’espansionismo ottomano nel mediterraneo che nonostante Carlo tenti di debellare la pirateria non vi sono successi risolutivi. Una presenza così forte da combattere assorbe una parte rilevante delle risorse finanziarie e militari dell’impero e ciò gli impedisce di concentrare le sue energia contro la Francia; 2. Riforma protestante in Germania, a partire dagli anni trenta del ‘500 la Lega Smalcalda, l’alleanza politico-militare dei principi protestanti tedeschi, rappresenta una spina nel fianco per la politica di Carlo V. Nel corso del suo impero, Carlo V, si rende conto dell’impossibilità di arrivare all’egemonia totale e spera nel suo erede, il figlio Filippo II, quindi abdica in suo favore e si ritira in un convento. Capitolo 2 - Ordini, ceti e forme della rappresentanza politica L’ETA’ MODERNA. DALLA SCOPERTA DELL’AMERICA ALLA RESTAURAZIONE Riassunto ~ 5 ~ quell'epoca lo zucchero era consideravo un bene esotico e quindi prezioso, mentre nelle Azzorre viene coltivato il grano e il guado. L’intensa attività di esplorazione delle coste dell'Africa occidentale, svolta dai portoghesi, è legata alla necessità di approvvigionarsi di oro e di schiavi africani, per le piantagioni di canna da zucchero di Madera e delle Azzorre evitando la mediazione dei trafficanti arabi. Cominciò allora a maturare l'idea di raggiungere le Indie aggirando di amare il continente africano, del quale, peraltro, non sono note le reali dimensioni. Nel corso delle loro spedizioni portoghesi fondarono basi commerciali costiere che rappresentano allo stesso tempo pensabili punti di rifornimento di cibo e acqua per le navi ormai troppo lontane dalla madrepatria. Le esperienze accumulate rendono possibile il progetto di circumnavigazione dell'Africa per arrivare alle Indie al fine di impadronirsi del commercio delle spezie. Alla fine del 1487, il continente africano viene doppiato da una spedizione guidata da Bartolomeo Diaz, il quale la battezza Capo di Buona Speranza. La scoperta della nuova rotta per l'India pone però non pochi problemi: è abitata da popolazione di religione musulmana e il commercio delle spezie saldamente in mano ai mercati gli arabi. Viene quindi a cadere l'illusione dei portoghesi di saltare l'intermediazione dei mercanti ebrei, i portoghesi hanno poco da offrire in cambio del prezioso pepe e delle altre spezie, soprattutto stoffe, miele, zucchero, corallo e il solo mezzo di pagamento accettato è l’argento. L'atteggiamento portoghese diventa da subito aggressivo bombardano Calicut (che non è Calcutta ma il nome portoghese della città di Kozhikode) e ne obbliga il sovrano ad aprire porte di scambio con il Portogallo. A partire dal 1505 i portoghesi creano una serie di stazioni commerciali fra le coste dell'Africa orientale e quelle dell'India occidentale ad assicurare il controllo delle rotte commerciali dell'oceano indiano. Non si fa attendere la reazione militare del sultanato d'Egitto, dietro gli egiziani vi è peraltro la mano della Repubblica di Venezia, i cui interessi sono ugualmente in pericolo a causa della pressione militare portoghese. Il sistema creato dai portoghesi fa di Lisbona il maggiore polo europeo per le spezie (in primo luogo il pepe), vendute a prezzi inferiori rispetto a quelli praticati sulla piazza di Venezia, infatti, essi da una parte, impongono bassi prezzi dei venditori asiatici e dall'altra eliminando, le intermediazioni arabe e veneziane, riescono a vendere in Europa a prezzi competitivi che consentono comunque ottimi margini di profitto ad esempio: nel 1504, 100 libbre di pepe costavano sul mercato del Cairo 192 ducati mentre su quello di Lisbona solo 20. L'alleanza del nascente impero Ottomano con Venezia rende sempre più problematico per i portoghesi il blocco delle rotte tradizionali delle spezie. La Castiglia ha portato a termine la riconquista della penisola iberica nel 1492 e in questo contesto, il genovese Cristoforo Colombo propone alla regina Isabella di Castiglia di organizzare e di finanziari una spedizione navale, che deve arrivare in Cina, terra favolosa, ricca di spezie, sete preziose basandosi sulla convinzione della sfericità della terra. Il progetto di colombo è stato peraltro già bocciato dal re di Portogallo e in un identico parere viene espresso dei consiglieri della regina alla fine però Colombo che il denaro necessario equipaggiare tre caravelle intatte dalla corona castigliana è in parte dei mercanti genovesi che hanno già finanziato la conquista e la colonizzazione delle Canarie. Il 12 ottobre 1492 le tre navi approdano sulla terraferma: si tratta di un'isola delle attuali Bahamas. Il genovese è convinto e lo resterà fino alla morte, di avere raggiunto una terra sconosciuta, ma le propaggini di Cipango, com'è chiamato a quel tempo il Giappone. Con il rientro di Cristoforo Colombo in Spagna nel 1493, si apre la fase delle esplorazioni delle terre a occidente dell'oceano Atlantico. All'inizio, la scoperta delle nuove rotte atlantiche crea alla corona portoghese e castigliana il problema della delimitazione dei rispettivi diritti. L'espansione della fede cristiana rappresenta per entrambi la motivazione ufficiale di qui il ricorso al pontefice elimini ogni ragione di contesa tra i sovrani di Castiglia e Portogallo. Nel 1493, Alessandro VI emette una bolla in cui stabilisce una linea di demarcazione corrispondente ad un meridiano a 100 leghe di distanza circa 330 miglia nautiche e le isole Azzorre. Tutte le terre conquistate L’ETA’ MODERNA. DALLA SCOPERTA DELL’AMERICA ALLA RESTAURAZIONE Riassunto ~ 6 ~ scoperte che si trovano a ovest di tale linea erano attribuiti alla corona di Castiglia e quella ad est ai sovrani del Portogallo. Solo con il viaggio compiuto dal fiorentino Amerigo Vespucci e 1501 prende corpo l'idea che le terre scoperte da Colombo non facciano parte dell'Asia. È Ferdinando Magellano a cimentarsi con la circumnavigazione dell'America: nel 1519 Magellano salpa da Siviglia superando lo stretto, che prenderà il suo nome, giunge due anni dopo nell'arcipelago che sarà in seguito battezzato Filippine. nel frattempo la corona castigliana autorizza lo sfruttamento delle nuove terre americane, quest'ultimo assieme alle malattie come il vaiolo e il morbillo, sconosciute nel nuovo mondo, e giunte con gli europei, provocano il crollo della popolazione di Santo Domingo de circa 600.000 persone il 1492 a 27.000 del 1514, fino a 10.000 del 1530. Anche le piantagioni necessitano però di molta manodopera e, vista la progressiva estinzione della popolazione autoctona e, i dominatori comincia ad acquistare schiavi negri dei mercanti portoghesi che controlla i traffici del golfo di Guinea. Si tratta comunque di un commercio di alcune centinaia di schiavi l'anno, e raggiungerà le dimensioni di una vera e propria tratta solo nel 17º soprattutto nel 18º secolo. In alcune zone le popolazioni indigene sono organizzate in tribù, praticano la caccia e la pesca, nonché la coltivazione del mais. Tuttavia gli imperi Azteco e incaico non dispongono di una tecnologia sufficiente a resistere all'urto con la civiltà europea, le armi da fuoco unite a notevoli dosi di spregiudicatezze e di crudeltà danno ai conquistatores castigliani una superiorità schiacciante. Nel 1519 Hernan Cortés sbarca in quello che verrà ribattezzato in Messico e riesce ad abbattere l'impero azteco nel giro di due anni allo stesso modo Francisco Pizarro distrugge l'impero degli Incas nell'attuale Perù. Prima conseguenza della conquista è la distruzione dell'universo religioso culturale delle popolazioni americane, la distruzione di templi e statue delle divinità locali condotta dei conquistatori, nel nome del loro unico dio, comporta l'azzeramento delle credenze religiose e un vero è proprio trauma psicologico per le popolazioni, si aggiunge l'azione della Chiesa volta ad evangelizzare gli indios, estirpando le loro credenze tradizionali riponendo valori religiosi della società europea. Le popolazioni americane sono vittime non solo dello sfruttamento spietato ma anche dello stravolgimento del mondo sociale, di valori e della mentalità. Superata la fase delle esplorazioni e della conquista vera e propria, inizia nei decenni centrali del 16º secolo il consolidamento della sovranità della corona castigliana, per mezzo della creazione di istituzioni preposte al governo degli immensi territori dell'America centrale e meridionale. Nella seconda metà del secolo una notevole diminuzione demografica degli indios spinge le autorità castigliane ad unire con la forza i superstiti in villaggi e a procedere alla vendita delle loro terre ai coloni, da questo momento si diffonde la pratica dei pagamenti in denaro delle tasse dovute ai dominatori, da cui discende l'obbligo per gli indios di partecipare all'economia monetaria, ricevendo un salario per le attività che viene loro imposto di svolgere. A differenza dei portoghesi, riconquistando, cercano di dare vita in America forme di organizzazione del territorio secondo gli schemi della loro terra d'origine: nasce così l'istituto giuridico dell'encomienda de indios. Ogni anno il sovrano affida a ciascun colono un certo numero di indigeni americani ai quali questi si impegno insegnare i principi della fede cattolica. In cambio, gli indigeni sono tenuti a prestare il proprio lavoro nelle case, nelle miniere nelle terre dell’encomendero. Questo sistema finisce per acquisire alcune caratteristiche tipiche del feudalesimo europeo: 1. Il lavoro nell’encomienda è obbligatorio e non è retribuito inoltre i conquistatori stabiliscono il proprio dominio su determinati territori, con i relativi villaggi che sono tenuti a versare tributi in natura, oltre alle prestazioni di lavoro; 2. Gli encomenderos sono obbligati a fornire alla corona castigliana il proprio servizio militare; 3. Gli indigeni americani dipendono comunque dal sovrano. La forza di questo strumento giuridico si esaurisce solo alla fine del cinquecento, a causa del tracollo demografico delle popolazioni indigene per via delle malattie giunte dall'Europa e delle pessime condizioni di vita. La corona castigliana cerca di creare strumenti efficaci per assicurarsi i più ampi benefici possibili e sin L’ETA’ MODERNA. DALLA SCOPERTA DELL’AMERICA ALLA RESTAURAZIONE Riassunto ~ 7 ~ dal 1503 essa istituisce a Siviglia la casa di contrattazione, un ufficio regio che ha il monopolio dell'organizzazione dei traffici commerciali con le colonie inoltre esige le imposte sulle merci in partenza e arrivo dall'America ed esercita giurisdizione penale e civile su tutte le cause relative al commercio alla navigazione. Siviglia diviene il maggior nodo economico finanziario per i rapporti tra l'Europa le colonie castigliane del nuovo mondo, accanto alla casa di contrattazione e dipende dalla corona sorge il consolato, un'istituzione privata di tipo corporativo che riunisce i mercanti di Siviglia e dell'Andalusia. Dopo il 1570 in argento del Messico del Perù a rappresentare la principale voce delle esportazioni delle colonie americane. Capitolo 4 – Umanesimo e Rinascimento Umanesimo e Rinascimento possono essere considerati momenti successivi di un medesimo processo culturale che nasce si sviluppa in Italia fra il ‘300 e il ‘400 e che assume dimensioni europee nel corso del secolo seguente. Con il termine di Umanesimo si definisce un movimento intellettuale caratterizzato da un atteggiamento nuovo nei confronti del mondo antico cioè della Grecia e di Roma le civiltà classica viene considerata un modello ineguagliabile di cultura. Uno degli scopi programmatici di queste operazioni di ricerca è quella di restituire alla sua purezza la lingua latina, si fondono così le basi per la fondazione di una nuova disciplina, la filologia alla quale si istituiscono una forma originale testi tramandati in maniera scorretta. Un altro aspetto essenziale dell’Umanesimo è dato dal ritorno della cultura della Grecia antica in Europa nel tentativo di superare lo scisma tra Chiesa cattolica e ortodossa. Figura rilevante della cultura umanistica europea e quella di Erasmo da Rotterdam personaggio dalla profonda sensibilità religiosa si impegna a conciliare le istanze della fede con il rigore intellettuale, egli ritiene che la traduzione latina della Bibbia, in uso da circa un millennio nella liturgia ecclesiastica, sia un testo costellato di errori commessi dai copisti. Auspica un ritorno al cristianesimo evangelico delle origini, si dedica a elaborare un'edizione critica del testo greco del nuovo testamento con traduzione latina a fronte. Un ruolo fondamentale nella diffusione della circolazione delle idee umanisti rinascimentali in tutto il continente europeo ha, a metà ottocento, invenzione della stampa a caratteri mobili. A partire dal ‘300 l'adozione della carta, consente di abbassare il prezzo finale di dì e di conseguenza favorire una maggiore diffusione. Per la prima volta nella storia d'Europa, è possibile la formazione di una comunità intellettuale i cui componenti, seppure lontanissimi nello spazio, possano dialogare leggendo i loro libri. Un ruolo particolare nella diffusione dei classici in Europa ricopre l'editore Aldo Manuzio, a Venezia, gli ordina sotto il nome di Accademia Aldina, un gruppo di intellettuale tra cui si annoverano molti umanisti di varia provenienza, dal poeta Pietro Bembo ed Erasmo da Rotterdam. Da allora inediti in una versione filologicamente accurata i classici greci e latini, vedono così la luce opere di Aristofane, Aristofane, Sofocle, Virgilio e Ovidio. La diffusione delle edizioni cosiddette “aldine” è dovuta innanzitutto alla cura filologica, ma anche favorita all'adozione di un formato estremamente maneggevole, tascabile ed all'uso di un carattere appositamente disegnato il corsivo italico particolarmente chiaro ed elegante. Riflessione sui testi antichi comporta l'elaborazione di una visione del mondo profondamente diversa da quella medioevale. L'esempio che proviene dalla classicità è invece quello dell'importanza dell'individuo e delle sue azioni del mondo per il raggiungimento del bene, la gloria. Viene sottolineata la dimensione, sociale e politica nel senso etimologico del termine in cui si deve svolgere l'esperienza umana; l'uomo rinascimentale e artefice della sua fortuna del proprio destino. Un personaggio che sembra riassumere in sé le diverse caratteristiche del modello rinascimentale è Leon Battista Alberti: figlio di un mercante, che si rifiuta di seguire le orme paterne e diviene architetto, teorico della pittura dell'architettura autore di opere scientifiche, di una commedia di opuscoli di dialoghi filosofici. Leonardo da Vinci, autore di capolavori della pittura come la Gioconda, mosso da una curiosità insaziabile verso ogni aspetto della realtà come testimoniano i suoi numerosi disegni. L’ETA’ MODERNA. DALLA SCOPERTA DELL’AMERICA ALLA RESTAURAZIONE Riassunto ~ 10 ~ fiamme il documento pontificio e si rifiuta di presentarsi davanti al Papa. Lutero viene ufficialmente scomunicato. Tuttavia non solo gode della fiducia e della protezione di Federico il Saggio di Sassonia, ma le sue idee si diffusero e furono propagandate da un seguito di personaggi fra cui Filippo Melantone10, questo preoccupa l’imperatore Carlo V che nell’aprile del 1521 convoca il monaco davanti alla Dieta di Worms, ancora una volta Lutero si rifiuta e il duca Federico il Saggio lo aiuta a nascondersi nel castello di Wartburg dove Lutero si dedica alla traduzione del Nuovo Testamento, verranno stampati circa 430 edizioni dell’opera, un successo clamoroso. La rapida divulgazione delle idee luterane ha un effetto assolutamente dirompente nella società tedesca: si verificano distruzioni di reliquie, arredi e immagini sacre; principi e governi cittadini aderiscono alla Riforma e procedono ad incamerare e vendere i beni della Chiesa. Carlo V, ha un atteggiamento inizialmente cauto nei confronti dalla Riforma, in quanto da un lato teme di compromettere i rapporti con i prìncipi che appoggiano la Riforma, dall’altra è costretto a far fronte, contemporaneamente, alla crisi religiosa in Germania ma anche alla guerra contro Francia e Ottomani. L’imperatore cerca di mantenere un certo equilibrio, tanto che nella Dieta di Spira del 1526 concede una certa tolleranza al culto luterano. Qualche anno dopo, nella Dieta di Augusta del 1530, con il fine di riunire l’uniformità religiosa imperiale, cinque prìncipi e 14 città rifiutano di sottomettersi alla volontà di Carlo V e stilano un documento di protesta, infatti, da questo momento in poi prenderanno il nome di “protestanti” tutti coloro che faranno parte dei cristiani riformati. Nella stessa Dieta, Filippo Melantone, presenterà la Confessione Augustana, dai toni moderati e concilianti per tentare una mediazione fra protestanti e cattolici. il tentativo fallisce. Di fronte al progressivo irrigidimento teologico cattolico e al fallimento delle prospettive di intesa, i principi protestanti si uniscono nella Lega Smalcalda11, seguirà la sconfitta della stessa a Mühlberg e poi la Pace di Augusta del 1555 in cui viene riconosciuta la confessione luterana in quei territori dell’impero i cui principi ne confessano il credo, l'accordo riconosceva a ciascun suddito la libertà di culto, anche se in realtà un suddito non poteva confessare una religione diversa da quella del sovrano locale, in base al principio “cuius regio, eius religi”'. Una clausola (il Reservatum ecclesiasticum), aggiunta per volontà di Ferdinando d'Asburgo (il futuro imperatore Ferdinando I), stabiliva che i principi ecclesiastici che si fossero convertiti al luteranesimo avrebbero dovuto lasciare i loro feudi e i loro uffici. Ne deriva la nascita a Zurigo, grazie al riformatore Ulrich Zwingli, di una città che si trasforma in una sorta di democrazia a base teocratica, l’intento era quello di creare una “città di Dio”. Il pensiero di Zwingli si basa sul riconoscimento di due soli sacramenti: il battesimo e l’eucarestia. Nel frattempo in altre importanti città come Ginevra, il riformatore francese Giovanni Calvino (nome italianizzato di Jean Cauvin) rielabora in modo originale la visione protestante, accentuando l’idea della predestinazione: solo il Signore conosce quali anime verranno salvate e quindi chi sono gli eletti alla salvezza eterna e chi i dannati. Con Calvino, Ginevra, diventa la città cristiana per eccellenza, la realizzazione terrena del regno di Dio. Nonostante i successi della Riforma nessuno dei maggiori regni d’Europa appoggia il protestantesimo. Enrico VIII Tudor, si schiera apertamente contro tali idee e per questo viene insignito da Leone X dell’onorificenza di protettore della fede, ma come ben sappiamo questo idilliaco rapporto con la chiesa si spezzò, quanto Enrico pretese il divorzio da Caterina per sposare, in seconde nozze, Anna Bolena. Con l’atto di supremazia il sovrano inglese si proclamo unico e supremo capo della chiesa d’Inghilterra. 10 Forma latinizzata del nome Philipp Schwarzerd (1497-1560), riformatore tedesco. Nel 1521 pubblicò i Loci communes rerum theologicarum, che contribuirono a conferire vigore argomentativo e sottigliezza logica alla Riforma. Nel 1526 divenne professore di teologia e fu incaricato con altri di redigere le Costituzioni delle Chiese riformate tedesche. Rappresentando la Riforma alla Dieta di Augusta nel 1530, Melantone presentò la Confessione di Augusta composta da 21 articoli di fede scritti con l'aiuto di Lutero, in modo tanto conciliante da sorprendere anche i cattolici. 11 Alleanza istituita a Smalcalda (in Turingia) nel febbraio 1531 fra i principi tedeschi protestanti, a difesa della loro libertà politica e religiosa nel Sacro romano impero retto da Carlo V. La lega favorì la diffusione della Riforma in Germania, sinché, nel 1546, l'imperatore le dichiarò guerra, sconfiggendone l'esercito nella battaglia di Mühlberg (1547). L’ETA’ MODERNA. DALLA SCOPERTA DELL’AMERICA ALLA RESTAURAZIONE Riassunto ~ 11 ~ Capitolo 6 – La frontiera mediterranea e l’impero ottomano La grande conquista ottomana inizia con la presa di Costantinopoli del 1453, è una potenza di prima grandezza sia dal punto di vista geografico che politico e militare. Alla base della potenza ottomana vi è l’organizzazione amministrativa e militare con al vertice il sultano che amministra un impero vastissimo, che ospita al suo interno tante popolazioni diverse per lingua e tradizioni. La sua reggia è il palazzo di Topkapi a Istanbul dove risiedono le mogli, è la sede della scuola dei paggi di corte, schiavi di origine cristiana e balcanica, mentre nella parte esterna del palazzo risiede il Visir, scelto personalmente dal sultano il quale gli affida il sigillo, in modo da avere un potere pari a quello del sultano. Inoltre, la parte armata è formata da 200 galere di combattimento con a capo l’ammiraglio o qapudan pascià e da un corpo di fanteria, i giannizzeri. A livello locale il sovrano si affida ai cavalieri per la riscossione delle tasse e l’amministrazione del territorio, mentre dal punto di vista giuridico tutto il regno si basa sul Corano. All’interno dell’impero vige una grande tolleranza religiosa, le comunità minori (ebrei e cristiani) sono organizzate in millet a base urbana e governati dalle rispettive autorità religiose. Nella sfera amministrativa la società ottomana è divisa in: Þ ‘Askeri (soldati) e comprende tutti colori che svolgono una funzione che sia militare o religiosa al servizio del sultano quindi sono esentati dal pagamento delle tasse; Þ Re’aya (sudditi) quindi i contadini, commercianti, e tutti coloro che non sono di fede musulmana quindi soggetti al pagamento delle tasse. Con l’impero Ottomano, l’Europa vede tramontare il disegno di Carlo V di universalizzarla al cristianesimo. Tuttavia la potenza della casa d’Asburgo non finisce con la morte di Carlo V12: i suoi territori vengono divisi fra: 1. Fratello Ferdinando, già re di Boemia e di Ungheria, vanno i territori dell’area austriaca e l’appoggio all’ascesa al trono imperiale; 2. Filippo II, suo figlio, la Castiglia con le sue colonie americane, l’Aragona, i Paesi Bassi, la Francia Contea, lo stato di Milano, il regno di Napoli e quello della Sicilia. Dopo la pace di Cateau-Cambrésis il 3 aprile 1559, fra Spagna e Francia, si pone fine al conflitto tra le due potenze europee per il dominio sull’Italia. In seguito all’accordo, la Francia rinuncia alle sue pretese in Italia e restituisce a Emanuele Filiberto duca di Savoia e alleato della Spagna, il Piemonte e la Savoia. Per Filippo II la lotta all’eresia è un problema primario che gestisce con il Tribunale dell’Inquisizione spagnola, nato nel 1478 per giudicare e reprimere tutti i comportamenti e le dottrine eterodosse. Filippo mira a mantenere la pace nella penisola italiana anche per motivi legati allo scoppio delle rivolte nei Paesi Bassi, infatti, il ducato di Milano diventa uno snodo importante per far arrivare truppe nei territori belligeranti. Altro elemento della politica di Filippo e la controffensiva nel mediterraneo dove la pirateria era molto estesa con gli ottomani che tolgono l’ultimo baluardo alla Repubblica di Venezia nell’isola di Cipro. Tutti questi avvenimenti, sono fonte di preoccupazione per l’Europa cristiana ed anche per la Santa Sede, decisivo fu l’intervento del papa Pio V nel convincere i sovrani europei a condurre una crociata contro i turchi, l’unico reticente è Filippo per due motivi: ü L’esplosione della rivolta nelle Fiandre; ü Moriscos (discendenti delle popolazioni di fede musulmana costretti a convertirsi al cristianesimo) all’interno dei suoi territori. La conversione forzata non ha cancellato né la lingua né la cultura e quindi non è certo della loro fedeltà. Solo nella tarda primavera del 1571 viene stipulata tra il papa Pio V, la Repubblica di Venezia e Filippo II la Lega Santa contro gli Ottomani, questa cerca lo scontro con gli Ottomani nella Battaglia di Lepanto del 1571, 12 il suo impero, più esteso di quello di Carlo Magno, comprendeva i regni di Castiglia e Aragona, i Paesi Bassi, i regni di Napoli, Sicilia e Sardegna, le colonie spagnole in America, alcuni porti lungo la costa mediterranea dell’Africa e i territori degli Asburgo. L’ETA’ MODERNA. DALLA SCOPERTA DELL’AMERICA ALLA RESTAURAZIONE Riassunto ~ 12 ~ le forze della Lega, guidate da don Giovanni d'Austria, inflissero una pesante sconfitta alla flotta dell'impero ottomano, togliendole la supremazia nel Mediterraneo. Nel 1581 viene sancita una tregua fra la Spagna e i Turchi. Il mediterraneo torna ad essere il mare dei commerci e della pirateria endemica. Capitolo 7 – La Chiesa in armi: l’Europa della Controriforma Una delle vie per contrastare il problema della riforma fu la convocazione del Concilio ecumenico di Trento, unica istanza a porre rimedio alla frattura. Solo Paolo III (Alessandro Farnese) convocò il Concilio a Trento per due motivi: 1. Trento è una città italiana ma si trova in terra de SRI; 2. Vista la vicinanza ai paesi di lingua tedesca sembra una predisposizione al dialogo con il mondo protestante. La situazione politica europea fa spesso interrompere i lavori del concilio che dureranno per un quadriennio divisa in tre fasi: 1. Il 13 dicembre 1545 si aprono i lavori dove si affrontano tematiche teologiche fondamentali e vengono approvati i decreti conciliari relativi: peccato originale, alla fede, alle fonti della rivelazione, alla giustificazione e ai sacramenti; 2. Nella seconda fase, sotto il pontificato di Giulio III, si affronta la difficile questione dell’eucarestia; 3. Nella terza ed ultima fase, sotto Pio IV, verrà trattata la definizione dell’origine e del ruolo dei vescovi nella Chiesa, quindi dell’obbligo di residenza nella diocesi di appartenenza. Ma questo punto non fu mai risolto e si passò ad argomenti dottrinali quali: i sette sacramenti, la verginità della Madonna. Dopo il concilio, viene deciso che il clero, per amministrare i sacramenti ed istruire i fedeli deve studiare, in quanto troppo ignorante e incapace per farlo, quindi in ogni diocesi viene istituito un seminario. Il messaggio fondamentale che esce dal concilio, è che la Chiesa cattolica non accetta la presenza di altre confessioni cristiane e anzi promuove un’imponente reazione alla Riforma che gli storici hanno chiamato Controriforma ma che attualmente prende il nome di Riforma Cattolica. Mentre ci troviamo nella prima fase del concilio, papa Paolo III rafforza e riorganizza il tribunale dell’Inquisizione formata da autorevoli cardinali fra i quali spicca Gian Pietro Carafa, incaricata di organizzare una rete di tribunali in grado di reprimere ogni eresia. Caratteristica dell’Inquisizione è di raccogliere denunce anonime e di operare le indagini in assoluto segreto, la prassi prevede l’uso sistematico di violenze psicologiche e quello della tortura. Il Carafa divenuto papa con il nome di Paolo IV pubblica nel 1559 il libro elenco dei libri proibiti e tanti pensatori dell’epoca furono messi a giudizio come Erasmo, Galileo Galilei per non parlare di Giordano Bruno che fu condannato a rogo nel 1600 in Campo de’ Fiori. L’attuazione dei decreti tridentini nei paesi cattolici non viene sempre divulgata dai propri sovrani in quanto si pensa che attraverso questi decreti si possa rafforzare il potere del papa attraverso i nunzi apostolici presenti nei vari paesi. Bisogna anche ricordare che lo slancio della Riforma Cattolica avviene anche dopo la nascita di tanti movimenti laici e religiosi come la fondazioni dell’Ordini dei chierici regolari che si dedicavano all’assistenza e alla predicazione. Questi sono gli anni della costituzione della Compagnia del Gesù per iniziativa di Ignazio di Loyola dediti all’attività di evangelizzazione delle terre scoperte e dell’Estremo Oriente. Capitolo 8 – Cristianesimo lacerato: l’età delle guerre di religione Filippo II figlio ed erede degli Asburgo perché figlio di Carlo V era un convinto cattolico e la sua missione era quello di difendere la cristianità in Europa e di controllare il pontefice. Riesce a liberare la penisola iberica dai musulmani (reconquista). Alla morte di Enrico VIII sale sul trono inglese Maria Tudor, cattolica, che sposerà Filippo II nel 1554, suscita la reazione dei protestanti e per evitare ogni congiura fece rinchiudere la sorellastra Elisabetta (figlia di L’ETA’ MODERNA. DALLA SCOPERTA DELL’AMERICA ALLA RESTAURAZIONE Riassunto ~ 15 ~ Capitolo 11 - L’affermazione del Barocco (no) Capitolo 12 - Un mondo di numeri: la nascita della scienza moderna Nel 16° secolo la visione del cosmo comunemente accettata è quella fondata sulla centralità della terra immobile al centro dell’universo secondo le elaborazione di Aristotele e Tolomeo e successivamente diventata dottrina ufficiale della Chiesa. La stessa dottrina fu perfezionata prima da Copernico poi da Keplero. In Italia le loro teorie trovano un seguace d’eccezione Galileo Galilei, un giovane docente di matematica dell’Università di Pisa che mette a punto un telescopio di qualità eccezionale per l’epoca che lo aiutano ad osservare per la prima volta i satelliti di Giove, le macchie solari… Queste scoperte rafforzano in Galileo la convinzione della falsità delle teorie aristoteliche, le osservazioni da lui compiute consolidano le teorie eliocentrica e non geocentrica sostenuta dalla Chiesa. Viene la condanna da parte della Congregazione romana dell’Inquisizione alla pubblica abiura. Anche in campo medico ci sono delle novità: una nuova opera sull’anatomia umana. A rompere il tradizione pensiero aristotelico ci pensa Cartesio con l’idea che l’universo è solo una enorme macchia in cui tutti gli ingranaggi sono importanti e necessari. Il vero e proprio punto di svolta avviene con Newton che giunge a elaborare e dimostrare la legge di gravitazione universale. L’università rappresenta il principale luogo di trasmissione dell’alta cultura nel continente europeo. Nel primo ‘500 vi sono diversi atenei che godono di grande prestigio. Nelle aule si insegna diritto, filosofia, medicina e teologia in latino, ma questa università non è un centro di ricerca come oggi è un luogo poco amato dalla scienziato perché il luogo del vero confronto è l’accademia che raccoglie gli appassionati di una determinata disciplina. Ogni circolo accademico si dota di un nome e moltissime sono quelle letterarie e scientifiche. In Italia si distingue in ambito scientifico è l’Accademia dei Lincei, fondata dal principe Federico Cesi nel 1603. Capitolo 13 – Tra guerra e rivolta: la crisi politica di metà ‘600 Il ‘600 è caratterizzato anche dalla crisi della politica che investe un po’ tutti i paesi Europei: dai Paesi Bassi, alla Francia dove la “fronda” tenta di allontanare Mazzarino15, anche in Inghilterra la situazione non è delle migliori, infatti, il Parlamento vuole cacciare il dispotico Carlo I per istaurare la Repubblica. Il SRI, malgrado il compromesso con la Pace di Augusta (25 settembre 1555)16, non raggiunge una pace religiosa definitiva per l’arrivo del calvinismo e per la controriforma cattolica ad opera della Compagnia del Gesù. Quest’azione spinge i principi protestanti ad unirsi nella Unione Evangelica17 e con tutta risposta i principi cattolici si uniscono nella Lega Cattolica. Mattia d'Asburgo imperatore del Sacro romano impero (1612-1619). Cercò senza successo di mettersi alla testa della rivolta dei Paesi Bassi contro la Spagna. Alla morte di Rodolfo (1612), già precedentemente ottenute le corone di Ungheria e di Boemia, salì al trono imperiale. Rimasto senza eredi dal suo matrimonio con l'arciduchessa Anna d'Asburgo, nominò suo successore il cugino Ferdinando II, cedendogli il trono di Boemia e d'Ungheria. La sua incapacità a gestire i conflitti religiosi in Boemia fu all'origine della cosiddetta defenestrazione di Praga (1618), episodio che avrebbe fatto scoppiare la guerra dei Trent'anni. 15 L'italiano Giulio Mazzarino diventa segretario del cardinale Richelieu. Ha così inizio l'ascesa politica dell'uomo destinato ad essere per vent’anni l’arbitro della politica francese. Nominato primo ministro dalla reggente Anna d’Austria, prosegue la politica di rafforzamento dell’autorità regia e sotto Luigi XIV contribuirà al predominio europeo della Francia. 16 Con la pace di Augusta, gli stati tedeschi raggiungono un compromesso sui problemi aperti dalla Riforma protestante. In ciascuno stato viene riconosciuta la religione professata dal principe, secondo il principio del “cuius regio eius religio”. 17 Alleanza politica tra i principi e le città protestanti della Germania meridionale costituitasi nel 1608 in funzione difensiva rispetto alle forze controriformistiche. La reazione sul versante cattolico fu la creazione nel 1609 della Lega cattolica che, nella prima fase della guerra dei Trent'anni, ebbe il sopravvento, costringendo l'Unione a sottoscrivere un accordo nel 1621 e successivamente a sciogliersi. L’ETA’ MODERNA. DALLA SCOPERTA DELL’AMERICA ALLA RESTAURAZIONE Riassunto ~ 16 ~ Le truppe imperiali, hanno presto la meglio sulle forza boeme e palatine nella battaglia della Montagna Bianca del 1620. La Francia interviene contro gli Asburgo ma la Francia viene battuta a Rocroi e si giunge così ad una serie di concordati con la Pace di Vestfalia il 24 ottobre 1648 che sancisce: 1. La fine del dominio asburgico 2. La cultura e lo stile francese dilaga in tutta Europa La guerra ha costretto i sovrani ad indebitarsi ed ad aumentare le tasse senza convocare il Parlamento oppure gli Stati Generali generando scontento non tanto per la pressione fiscale ma il modo di decidere senza interpellare il popolo, dall’altra spesso trovano l’ostacolo dell’èlite dominanti perché, il sovrano, spesso dava carta bianca ad un favorito che esercitava il potere quasi come un tiranno, agitando anche lo stesso Parlamento, che nel caso francese, fece di tutto per allontanare Mazzarino. Capitolo 14 – La rivoluzione inglese Alla morte senza eredi di Elisabetta I finisce la dinastia Tudor e la corona passa al figlio di Maria Stuart, Giacomo il quale a differenza di Elisabetta concesse la tolleranze alle forme di culto eterodosse. Il progetto di Giacomo era quello di riunire Inghilterra e Scozia ma il progetto fu respinto dal Parlamento, il sovrano aveva l’abitudine di spendere senza controllo e riempire anche le tasche delle persone che lo circondavano; le principali fonti di introito sono costituite dalle rendite delle terre regie, dalle tariffe doganali, altro mezzo era la vendita degli uffici, di cariche e titoli. Ma la crisi dovuto all’inflazione non tarda ad arrivare quindi è costretto ad aumentare le tasse. Giacomo vuole trasformare l’Inghilterra dal paese più protestante d’Europa e alfiere della lotta antiasburgica a paese pacificatore e propenso all’alleanza con gli Asburgo, decisamente non condivisa dal Parlamento. Durante gli undici anni di governo di Carlo I18 si verifica una rilevante trasformazione del clima politico inglese. Appena eletto, Carlo dovette subito affrontare l’ostilità del Parlamento, che gli negò i finanziamenti per rafforzare la flotta militare e condurre una guerra in Europa; nel corso della guerra dei Trent’anni, infatti, i territori che appartenevano alla figlia di Giacomo, Elisabetta di Boemia, sposata con un elettore del Palatinato, erano stati conquistati dall’imperatore del Sacro romano impero, Ferdinando II, e adesso Carlo si proponeva di riscattarli. Per riuscire a ottenere i fondi necessari, il sovrano sciolse più volte il Parlamento e fece arrestare i deputati che gli si opponevano. Negli anni tra il 1625 e il 1630 l’Inghilterra fu in guerra contro la Spagna e la Francia; l’andamento sfavorevole delle battaglie, però, aumentò il malcontento in patria. Nel 1628 Carlo fu costretto dal Parlamento ad accettare la Petition of Rights, che limitava le prerogative reali e imponeva una riduzione delle tasse. Nel 1629 il Parlamento fu nuovamente sciolto e il sovrano diede inizio a undici anni di governo assoluto durante i quali, per riempire le casse dello stato, fece ricorso a ogni forma di tassazione. Il clima di tensione raggiunse il culmine nel 1637, quando Carlo tentò di imporre la religione anglicana alla Scozia presbiteriana: la nobiltà scozzese, i feudatari e i ministri presbiteriani, riuniti nel Covenant, scatenarono una rivolta contro l’Inghilterra. Carlo, incapace di tenere testa ai ribelli e messo alle strette dalla mancanza di fondi, fu costretto a convocare il cosiddetto Parlamento Corto (Short Parliament, 13 aprile – 5 maggio 1640), dal quale però non riuscì a ottenere gli sperati aiuti economici. In seguito, nel novembre del 1640, Carlo convocò il cosiddetto Parlamento Lungo (Long Parliament), guidato dal presbiteriano John Pym. Il re dovette accettare pesanti limitazioni al proprio potere e fu costretto a ratificare la condanna a morte dei suoi principali consiglieri, fra cui il conte di Strafford. Nell’ottobre del 1641 i cattolici irlandesi insorsero e Carlo si rivolse al Parlamento al fine di organizzare un esercito con cui sedare la rivolta. 18 Re d’Inghilterra, Scozia e Irlanda (1625-1649). Secondogenito e successore di Giacomo I d’Inghilterra (Giacomo VI di Scozia), della dinastia Stuart, divenne l’erede al trono nel 1612, alla morte del fratello Enrico, e nel 1625 salì al trono. Nello stesso anno sposò la principessa francese Enrichetta Maria di Borbone. L’ETA’ MODERNA. DALLA SCOPERTA DELL’AMERICA ALLA RESTAURAZIONE Riassunto ~ 17 ~ I Lord temettero però che il sovrano volesse usare l’esercito contro di loro e risposero con la petizione che concedeva al Parlamento il potere di ratificare le nomine dei ministri. Il re si eresse a difensore del vecchio ordine e riuscì a radunare un esercito, alla testa del quale si presentò in Parlamento con l’intenzione di arrestare Pym. Nel gennaio del 1649 Carlo I, re d'Inghilterra, di Scozia e d'Irlanda, fu decapitato a Whitehall (Londra). Dopo la morte del sovrano, nel paese fu proclamata la repubblica, sotto la guida di Cromwell. L’atto scatenò una sollevazione popolare che segnò l’inizio della guerra civile, durante la quale le truppe realiste si scontrarono con l’esercito (i cosiddetti Roundheads, “teste rotonde”) costituito dai parlamentaristi e guidato da Oliver Cromwell. Nel 1643 i parlamentaristi si allearono con gli scozzesi del Covenant; Carlo fu sconfitto una prima volta nella battaglia di Marston Moor e, nel giugno 1645, subì una nuova e clamorosa disfatta nella battaglia di Naseby. Nella primavera del 1646 si arrese agli scozzesi, che lo consegnarono al Parlamento inglese. Sebbene fosse stato militarmente sconfitto e non avesse più alcun seguace, il re non si diede per vinto: tentò alleanze e fomentò intrighi con i diversi partiti, optando alla fine per l’offerta di sostegno militare che gli giunse dai realisti scozzesi. Questo accordo segreto portò a una seconda invasione dell’Inghilterra da parte degli scozzesi. Tuttavia, l’esercito di Cromwell era sufficientemente forte per reprimere l’insurrezione; alla fine della seconda guerra civile, nel 1648, Cromwell istituì un tribunale per sottoporre a giudizio il re, che fu ritenuto colpevole. Carlo fu giustiziato per decapitazione il 30 gennaio del 1649. In Inghilterra fu proclamata la repubblica (Commonwealth), con a capo Oliver Cromwell, il protagonista della rivoluzione inglese. Capitolo 15 – Il Seicento fra crisi e trasformazioni Nell’ultimo decennio del 16° secolo l’espansione delle terre coltivate inizia a mostrare i primi segni di cedimento: una successioni di cattivi raccolti con la conseguente carestia assieme alla peste contribuiscono ad aumentare il tasso di mortalità e la riduzione del tasso di natalità. Nel 1618 scoppia la Guerra dei Trent’anni19 che non agevola già la triste situazione descritta sopra. La stagnazione demografica è legata anche all’inversione della tendenza cinquecentesca all’abbassamento dell’età al matrimonio, l’età si alza per sposarsi con la conseguenza che il tempo per le donne di procreare si abbassa. Teorici dell’economia hanno indicato che anche a causa dell’arretratezza dei mezzi per coltivare si ha una carente produzione, che assieme ai fattori precedentemente descritte genere un abbassamento della domanda delle derrate agricole. Inoltre si assiste alla fuga dalla campagne verso le capitali Inglesi o delle Provincie Unite20 per impiegarsi nella produzione di panni lana più leggeri ed economici di quelli italiani, a poco a poco riescono a conquistare anche il mercato sul mediterraneo. Ovviamente questo porta al declino di tanti porti importanti come Venezia, Genova mentre si avvantaggio Livorno che diventa sede portuale per i commerci olandesi, inglesi e francesi nel mediterraneo. Capitolo 16 – Divisione dei poteri, libertà, ricchezza: il modello di società olandese e inglese La formazione delle Province Unite fu il prodotto dell’agitato contesto di problemi politici e religiosi sorti con la dominazione asburgica su questi territori (1568-1648); il conflitto tra cattolici e protestanti divise in due i 19 Serie di conflitti combattuti tra il 1618 e il 1648, in cui furono coinvolte le maggiori potenze dell’Europa continentale. Gli scontri, maturati da fattori religiosi e politici, opposero inizialmente i seguaci tedeschi della Riforma protestante ai connazionali cattolici, entrambi appoggiati da potenze esterne. Al conflitto iniziale si aggiunsero rivalità dinastiche, la determinazione di molti principi tedeschi di affrancarsi dal potere imperiale e l’opposizione di alcune potenze europee (soprattutto Svezia e Francia) al predominio degli Asburgo. La guerra, che fu tra le più distruttive della storia europea, può essere suddivisa in quattro fasi: boemo-palatina (1618-1625); danese (1625-1629); svedese (1630-1635); francese (1635-1648). 20 Formazione statale costituita con l’Unione di Utrecht del 23 gennaio 1579 e durata fino all’occupazione francese del 1795. La componevano le sette province settentrionali dei Paesi Bassi: Frisia, Groninga, Gheldria, Olanda, Overijssel, Utrecht e Zelanda. L’ETA’ MODERNA. DALLA SCOPERTA DELL’AMERICA ALLA RESTAURAZIONE Riassunto ~ 20 ~ Spagna sotto la stessa famiglia regnante, scatenando una serie di guerre di successione in tutta Europa. Non da meno fu la ribellione della Scozia che non voleva essere annessa all’Inghilterra. I borboni realizzano un asse franco-spagnolo che minaccia di sottomettere tutta l’Europa la quale si unisce e reagisce. In Spagna, l’evento più importante è la ribellione in Catalogna, anche in Italia gli austriaci hanno la meglio e conquistano Milano e Napoli. Il conflitto si concluderà nel 1713 con la pace di Utrecht; Filippo V sarà riconosciuto re di Spagna, con la clausola che le corone di Spagna e Francia non siano mai riunite sotto un unico sovrano (1713). Questo trattato decreta la fine dell’egemonia spagnolo in Italia per lasciare il posto a quella austriaca in quanto gli viene consegnato il regno di Napoli, di Sardegna e lo Stato di Milano. L’ETA’ MODERNA. DALLA SCOPERTA DELL’AMERICA ALLA RESTAURAZIONE Riassunto ~ 21 ~ BIBLIOGRAFIA Benigno, F. L'età moderna. Dalla scoperta dell'America alla Restaurazione. Laterza. Bennasar, B. (1994). Storia dell'Inquisizione spagnola. Milano: Rizzoli. Bertelli, S. (1990). Il corpo del re. Sacralità del potere nell'Europa medievale e moderna. Firenze: Ponte delle Grazie. Blickle, P. (1983). La riforma luterana e la guerra dei contadini. Bologna: Il Mulino. Burdach, K. (1935). Riforma, Rinascimento e Umanesimo. Firenze: Sansoni. Cantimori, D. (1971). Umanesimo e religione nel Cinquecento. 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