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Carlo V e la Riforma Protestante: La lotta per il potere in Europa, Dispense di Storia Moderna

La lotta tra carlo v e francesco i per il dominio in europa, la crescente influenza della riforma protestante e la crisi politica in francia. Carlo v diventa re di spagna, germania e italia, ma i suoi rapporti con francesco i si deteriorano. Enrico ii di francia riconferma l'alleanza con i turchi e stipula un nuovo accordo con i principi tedeschi. La guerra tra spagna e francia culmina con la pace di cateau-cambresis. Parallelamente, la riforma protestante si diffonde in europa, in particolare in inghilterra, e causa una grave crisi politica in francia. La guerra civile in francia culmina con la notte di san bartolomeo, durante la quale vengono decimate le fila protestanti.

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 19/10/2019

Judinadina
Judinadina 🇮🇹

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Scarica Carlo V e la Riforma Protestante: La lotta per il potere in Europa e più Dispense in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! LE GRANDI SCOPERTE GEOGRAFICHE Alla fine del XV secolo si ebbero le grandi scoperte geografiche: l’impulso a ciò fu la necessità dei paesi mediterranei di trovare delle vie di comunicazione nuove, più dirette e rapide con l’India e l’Estremo Oriente. Il primo paese a lanciarsi alla scoperta di nuove rotte verso l’India fu il Portogallo, grazie a due fratelli genovesi Ugolino e Vadino Vivaldi che nel 1291 oltrepassando lo stretto di Gibilterra navigarono verso le coste africane: nella prima metà del 300 navi portoghesi avevano scoperto le isole Canarie, le Madere e le Azzorre. Nel 1487 il portoghese Bartolomeo Diaz doppiò il capo che a causa di una tempesta che lo colpì chiamò Capo Tempestoso e poi denominato successivamente Capo di Buona Speranza. Anche gli spagnoli seguirono l’esempio dei portoghesi. Un geografo fiorentino Toncenelli sostenendo l’idea che la terra fosse sferica voleva raggiungere le Indie navigando verso ovest. La stessa idea venne a Cristoforo Colombo che organizzò una spedizione al servizio del Portogallo. Con l’appoggio della regina Isabella di Castiglia, Colombo il 3 Agosto 1492 salpò dal porto spagnolo di Paros con tre caravelle: la Pinta, la Nina e la Santa Maria. Dopo due mesi di navigazione, a Ottobre le tre caravelle erano vicino la terra, Colombo era convinto di aver raggiunto le coste dell’Asia, in realtà era un nuovo continente. La terra raggiunta era una piccola isola dell’arcipelago delle Bahamas che egli chiamò El Salvador. Dopo aver scoperto le isole di Cuba e Haiti tornò in Spagna dove venne accolto con trionfo. La scoperta di quella che si credeva la nuova via per le Indie suscitò una gara tra Portogallo e Spagna, intervenne a questo punto il papa Alessandro VI che nel 1493 emanò due bolle, le quali riconoscevano agli spagnoli i territori ad ovest di una linea raya situata nell’Oceano Atlantico. Tali bolle furono confermate dal Trattato di Tordesillas nel 1494. Colombo fece altri tre viaggi, ma deludenti per la scarsa quantità di metalli preziosi e beni che trovò. Nel 1497 una spedizione al servizio dell’Inghilterra comandata dal veneziano Caboto toccò le coste della futura Terranova e inseguito scoprì il Canada, mentre Cabral nel 1500 approdò in una terra che chiamò Brasile. Queste nuove scoperte convinsero però che le terre scoperte da Colombo appartenevano a un nuovo continente. Nel 1502 un esploratore fiorentino Amerigo Vespucci continuò a navigare lungo le coste meridionali dell’America. Ma solo un anno dopo la morte di Colombo divenne ufficiale l’opinione che le terre da lui scoperte appartenevano a un nuovo continente che venne chiamato America mentre a Colombo fu assegnato solo una regione meridionale la Colombia. Nel 1497 una flotta portoghese comandata da Vasco de Gama partendo da Lisbona doppiò il Capo di Buona Speranza e approdò dopo un anno nel porto di Calicut. Le navi portoghesi potevano rifornire di spezie e di altri prodotti il proprio paese e l’Europa, quindi fare del Portogallo una grande potenza economica, marinara e politica. Per fare ciò era necessario distruggere la potenza musulmana e assumere il controllo delle vie commerciali dell’Oceano Indiano. Nel 1509 un tentativo di fermare l’espansione portoghese nell’Oceano Indiano fu compiuto dal sultano d’Egitto con cui si era alleato Venezia , ma i portoghesi ebbero la meglio e ottennero il monopolio del commercio delle spezie, della seta e dei profumi. Gli spagnoli non riuscirono a raggiungere le Indie seguendo le vie dell’Oceano Atlantico. Nel 1513 un militare spagnolo Vasco Nunez de Balboa si rese conto che la zona centrale dell’America costituiva un istmo e venne scoperto l’Oceano Pacifico. Magellano al servizio della Spagna con l’appoggio dell’imperatore Carlo V partì nel 1519 e scoprì lo Stretto a cui fu dato il suo nome. Dopo la morte di Magellano solo un vascello Victoria ritornò a Siviglia nel 1522. Le scoperte geografiche rappresentarono un grandissimo aumento di conoscenze , dettero vita a due imperi coloniali quello di Spagna e Portogallo, inoltre con queste scoperte aumentarono i beni di consumo: caffè, tè, patate e anche il settore navale ebbe riflessi positivi perché occorrevano sempre più navi. Venezia fu avvantaggiata ma nel 600 perse il suo sviluppo per la presenza di nuovi porti come quello di Marsiglia e Londra. IL PREDOMINIO DEGLI ASBURGO IN EUROPA (L’IMPERO DI CARLO V) L’imperatore Massimiliano d’Asburgo per rafforzare il suo potere utilizzò una serie di strategie matrimoniali, aveva ereditato dalla moglie Maria i domini borgognoni delle Fiandre. Dal suo matrimonio era nato Filippo il Bello che sposò Giovanna la Pazza figlia di Ferdinando il Cattolico e di Isabella di Castiglia. Dal matrimonio tra Filippo e Giovanna nacque Carlo d’Asburgo che perse il padre a 6 anni, poiché la madre era incapace di governare, la reggenza fu affidata al nonno Massimiliano. Alla morte di Ferdinando il Cattolico, Carlo d’Asburgo divenne re di Spagna e di Castiglia, mentre nel 1519 con la morte di Massimiliano d’Austria ottenne anche il titolo di re di Germania. Alla morte di Massimiliano, il pericolo di una totale benefici ecclesiastici, e la Santa Fede si fece pagare questi benefici e consigliò ad Alberto una via che gli avrebbe portato un ulteriore incasso: la pratica delle indulgenze, cosi che metà del ricavato andava al pontefice e metà ad Alberto. Il 2° protagonista è Johannes Tetzel a cui fu affidato il compito di spiegare nel Magdeburgo le modalità per l’acquisto delle indulgenze: chi compra una lettera di indulgenza ha diritto di confessare al sacerdote, in un momento qualsiasi della vecchiaia , peccati la cui assoluzione spettava solo al papa . 3° protagonista è Martin Lutero che ascoltava questi peccati e i guasti della predicazione di Teztel. Di fronte a questa situazione nel 1517 vennero pubblicate le 95 tesi di Wittenberg, esse avevano un linguaggio popolare destinato a suscitare il consenso delle popolazione rustiche tedesche e duttile in modo tale da soddisfare le domande e i bisogni di popoli diversi tra loro. In queste tesi Lutero nega che le pene del Purgatorio potessero essere diminuite dal papa ma in particolare nega il valore della vendita delle indulgenze considerandole dannose per la salvezza dell’anima. Inoltre Lutero scrive queste tesi in latino per opporsi ai teologi, ai dotti e riteneva che il papa poteva sbagliare ìmentre solo le Sacre Scritture non sbagliano mai , e queste possono essere interpretate liberamente da ogni individuo. Le opere di Lutero più importanti di questo periodo sono: 1) “Alla nobiltà cristiana di nazione tedesca”: un appello ai principi e all’aristocrazia della Germania per riorganizzare la chiesa su basi locali; 2) “La cattività babilonese della chiesa ”: in cui si nega valore ai sacramenti ad eccezione di battesimo ed eucarestia; 3) “Della libertà del cristiano”: scritto importantissimo in cui è rivendicato il libero esame delle Sacre Scritture ed è negato il valore delle azioni dell’uomo ai fini della salvezza. Nelle 3 opere sono presenti i cardini della riforma luterana, per Lutero non c’è più bisogno della mediazione tra Dio e l’uomo e nega il valore dei sacramenti affermando che questi non portano alla salvezza che solo Dio può dare, ad eccezione del battesimo che dona la grazia attraverso la fede e dell’eucarestia che è il simbolo del sacrificio in croce. Il primo intervento dell’istituzione ecclesiastica contro la riforma luterana risale al 1520 quando il papa Leone X emanò la bolla “Exurge Domine” con la quale condannò 41 proposizioni di Lutero minacciandone la scomunica se entro 60 giorni non avesse ritrattato. Lutero bruciò la bolla nella piazza di Wittenberg nello stesso anno e l’anno seguente il papa emanò una nuova bolla in cui scomunicò Lutero. Nel frattempo la dottrina luterana si diffondeva in diverse aree della Germania e in molte altre città, la sua risonanza era sempre più forte. L’intervento delle autorità ecclesiastiche non era più sufficiente e aveva bisogno dell’appoggio dell’autorità politica, infatti nel 1521 venne istituita la Dieta di Worms a cui partecipò l’imperatore Carlo V, l’inquisitore della Germania Alberto di Magonza, e Lutero nella dieta diede ancora una volta la sua testimonianza di fede rivendicando la sua appartenenza alla chiesa. La dieta decretò la condanna di Lutero come eretico, e temendo per la sua incolumità, il principe Federico il Saggio elettore di Sassonia, decise di proteggerlo, e nel viaggio da Worms a Wittenberg lo condusse nel castello di Watenburg dove Lutero fu nascosto sotto falso nome . Questo fu il periodo in cui Lutero si dedicò alla traduzione della Bibbia in lingua tedesca (volgare), poichè riteneva di dover mettere alla portata di tutti i fedeli l’autorità della chiesa. Sono anche gli anni in cui Filippo Melantone, considerato l’ombra di Lutero, risistemò la sua dottrina. Lutero entrò in contrasto con Erasmo da Rotterdam che nel 1524 pubblicò l’opera “De libero arbitrio” , l’anno successivo Lutero pubblicò il “De servo arbitrio”. Se Libero arbitrio di Erasmo è l’esaltazione della religione naturale , i suoi fondamenti sono: l’umiltà e la pacificazione cristiana attraverso la tolleranza, il primato della volontà dell’uomo nella sua capacità di fare del bene ed evitare di fare del male, la semplicità di spirito. Al contrario , Il servo arbitrio di Lutero era l’esaltazione della religione soprannaturale, i suoi fondamenti sono: la certezza delle Sacre Scritture, la certezza della salvezza attraverso la fede di Dio e l’impotenza della volontà umana. La via di Erasmo è fondata su una religione ragionevole, su un equilibrio tra la grazia e la volontà umana che ha la libertà di fare del bene ed evitare di fare del male; quella di Lutero è fondata sulla distanza tra Dio e l’uomo: il primo assoluto e incondizionato, il secondo condizionato e dipendente da Dio. Il movimento erasmiano fu un importante modo di superare la crisi religiosa del 500. Nel mentre, i cardini della riforma luterana, disturbavano la piccola nobiltà tedesca e si ebbero due eventi notevoli: 1) La rivolta dei cavalieri ; 2) La guerra dei contadini . Per quanto riguarda la prima rivolta, la grande nobiltà aveva accresciuto i suoi poteri e le sue giurisdizioni, emarginando la piccola nobiltà dei cavalieri. I leader dei cavalieri, Hutten e Sickingen, accentuarono la rivolta contro la chiesa di Roma, contro i beni del clero, volendo affermare una Germania imperiale fondata sul primato della forza politica dei cavalieri e libera dal potere del Papa. I cavalieri si unirono contro l’arcivescovo di Treviri accusato di essere il traditore dell’impero germanico. Ma l’arcivescovo di Treviri fu appoggiato dai protestanti dell’Assia e del Palatinato. I cavalieri si unirono come forza politica e la grande feudalità e i principati territoriali uscirono vincitori da questa vicenda. Ma più importante fu la guerra di contadini, sostenuti dal predicatore Thomas Muntzer che cercò appoggi da contadini e operai, per formare una comunità di eletti. I radicali seguaci di Muntzer e Carlostadio accusavano Lutero di mantenere molte pratiche del cattolicesimo. La rivolta dei contadini in Germania è stata la più grande rivolta sociale tedesca,svoltasi dal 1524 al 1525; i contadini volevano il mantenimento degli usi civili sui terreni demaniali , infatti essendo poveri, non avevano alcun terreno ed esercitavano in altri territori il diritto legnatico di caccia , pesca e pascolo. I contadini si muovevano in nome del vangelo, sostenuti anche dagli anabattisti (coloro che si ribattezzano perché riconoscono nullo quello ricevuti da piccoli perché non erano in grado di scegliere). Il capo della rivolta, Muntzer, incitava i contadini a distruggere castelli e conventi , a colpire senza pietà i loro oppressori e a confidare in Dio. Lutero temeva che la vicenda dei contadini potesse mirare la costituzione della chiesa che stava costruendo, e così si scagliò contro i contadini che avevano distrutto chiese, conventi, statue e che avevano violato le monache. Lutero non esitò a chiamare l’intervento del braccio secolare (lo stato) per reprimere quella ribelle rivolta, affermando che i contadini dovevano obbedire al re in quanto il vangelo condanna ogni forma di ribellione, ed esortando i signori a non abusare dei loro poteri. La repressione fu violentissima , i principi tedeschi seguirono i consigli di Lutero ei contadini furono sconfitti nella battaglia di Frankenhausen nel 1525 e Muntzer fu processato e torturato come eretico. Intanto la riforma si continuava a diffondere in molti stati tedeschi e anche in Svezia e Danimarca vennero create chiese riformate luterane , sia i cattolici che i Luterani cercavano di trovare un compromesso per salvare l’unità della chiesa , nel 1526 una dieta tenuta a Spira lasciò ai principi la libertà di scegliere se aderire o meno alle idee luterane ma dopo 5 anni sempre in una dieta a spira questa possibilità venne negata dai principi cattolici . Filippo D ’Assia rappresentante dei protestanti emano una “protestatio” (da cui derivò il nome di protestanti) con cui contestò la dieta. Nel 1530 alla dieta tenuta ad Angusta i protestanti presentarono la confessione Augustana (confessione di fede) redatta da Melantone ma fu impossibile arrivare ad un accordo con i cattolici. L’imperatore Carlo V ordinò ai protestanti di abbandonare le dottrine professate. I protestanti crearono la lega di Smalcarda dandosi una organizzazione difensiva. La guerra tra la lega dell’ imperatore Carlo V terminò con la Pace religiosa di Augusta che stabilì 2 principi: 1) Seguire la religione del proprio sovrano; 2) il passaggio dal cattolicesimo al protestantesimo comportava che i principi ecclesiastici dovessere rinunciare ai propri feudi. Intanto lo spirito di riforma di Lutero si diffuse grazie a 2 riformatori: prima in Svizzera grazie a Huldrich Zwingli, e successivamente in Francia grazie a Giovanni Calvino. Zwingli si schierò inizialmente al fianco di Lutero elaborando i capisaldi teologi della sua dottrina e mostrò da subito la sua aderenza alla riforma protestante, attraverso l'opposizione alla pratica delle indulgenze. A Zurigo strinse un’alleanza con le autorità locali per il successo della riforma, portando ad alcuni provvedimenti: abolì le immagini dalla chiesa, la messa in latino e il servizio mercenario, trasformò le chiese e i monasteri in ospedali. Come Lutero anche Zwingli vedeva la riforma da un lato radicata in alcuni cantoni svizzeri e dall’altro lato,(l’ala sinistra) , in pratica, e per prima cosa vennero aperti i seminari per offrire una formazione adeguata ai giovani che volevano diventare sacerdoti. A partire dal 1542 fu istituita la Congregazione del Sant’uffizio, una bolla istituita da Paolo III Farnese che dava ai commisionari e inquisitori per la custodia della fede, il ruolo di indagare contro tutti coloro che deviavano dalla fede cattolica o erano sospetti di eresia e di punire i sospetti o colpevole con il carcere. Ancor più decisivo fu l’intervento di Paolo IV per il controllo sociale e culturale dell’ortodossia cattolica e promosse l’importantissima istituzione dell’Indice dei libri proibiti, la quale distribuiva gli autori in varie classi e doveva segnalare i libri contrari alla fede e alla morale e imperdirne la pubblicazione. L’obiettivo più importante della chiesa era la conquista delle anime: le milizie della Controriforma furono gli ardui religiosi che dopo il concilio di Trento, si impegnarono a combattere l’eresia , a rafforzare l’autorità della chiesa di Roma, e questa evoluzione interessò vari ordini. Ma l’ordine della Controriforma che seppe meglio interpretare lo spirito della chiesa cattolica del suo tempo, fu quello dei Gesuiti della Compagnia di Gesù, il suo fondatore era Ignazio di Loyola, e quest’ordine ,che affermava di dover seguire solo il signore e il pontefice, suo vicario, si basava sullo schema della gerarchia militare con la subordinazione al capo; il reclutamento dei gesuiti era severissimo, il loro periodo di formazione prevedeva 2 anni di noviziato, quasi 10 anni di studi di Teologia, Filosofia, Letteratura, Retorica e Scienze. L’ordine ebbe una crescita rapidissima e un’influenza enorme e la presenza dei Gesuiti si segnalò in primo luogo nei Paesi di lingua tedesca: Austria e Germania. Per lottare efficacemente contro la riforma si dovevano dunque ricostruire i fondamenti della chiesa. Per questo, i punti di riferimento di Ignazio e della Compagnia furono due : 1) la teologia universale di San Tommaso, la scolastica, che divenne anche il fondamento filosofico della Controriforma; 2) il metodo umanitaristico dell’analisi, dello studio e della ricostruzione dei testi, in particolare le fonti della dottrina cristiana, gli scritti dei padri della Chiesa, le Sacre Scritture. L’aumento delle Sacre Scritture doveva cooperare al fine della salvezza delle anime. Fu così che i collegi dei Gesuiti divennero vere e proprie scuole in cui si preparavano delle classi dirigenti della città e degli Stati europei. Il secondo campo di intervento dei Gesuiti fu la l’iniziativa missionaria a vastissimo raggio che si dispiegò non solo nell’Europa cattolica ma anche nelle terre degli infedeli. Questa compagnia aveva vere e proprie campagne di evangelizzazione condotte da famosi predicatori , tendenti ad istituire il popolo ; i gesuiti quindi dovevano liberare la devozione di massa dal suo alone superstizioso e restituirle la chiarezza e la semplicità dei principi cristiani: il catechismo, istituito da un decreto del Concilio di Trento, divenne il punto di riferimento base per quest’opera. Ma su un altro versante, si dovevano evangelizzare le classi colte e restituire anche ad esse, invaghite dall’ideale erasmiano, un cristianesimo semplice e al tempo stesso capace di rispondere con assoluta certezza a tutti i quesiti posti da Lutero. L’ETA’ DI FILIPPO II Dopo che Carlo V aveva tentato di saldare in un’unità il mondo mediterraneo e germanico, ora invece la sua eredità si divide tra due domini: il primo e più importante è quello italo – spagnolo di suo figlio Filippo II,il cui scopo è quello di accerchiare la Francia dal settentrione e impedirne l’eventuale collegamento con l ‘Inghilterra. L’altra parte dell’eredità di Carlo V era il regno boemo – danubiano, con il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero, che era andato al fratello Ferdinando I. Questi controllava la monarchia polacca e l’avanzata dei turchi. In mezzo all’Europa rimaneva un gran vuoto politico di potenza: la Germania. Nel 1559 si ebbe la restaurazione dell’anglicanesimo da parte di Elisabetta di Inghilterra e nello stesso anno morì il pontefice Paolo IV e la sua morte chiuse un periodo di impegno politico da parte della curia pontificia. Dopo Paolo IV, a Roma le esigenze riformistiche spirituali presero forza e il nuovo dominatore della curia fu Carlo Borromeo, grande vescovo riformatore di Papa Pio IV. La minaccia balcanica e mediterranea dei turchi si addensava su Venezia. Gli ideali di Filippo II, difensore della cristianità, erano gli stessi di Papa Pio V, successore di Pio IV. Questo papa era un frate poverissimo che viveva come asceta d si accontentava di poco per vivere, pieno di grande fervore religioso, disprezzava i calcoli politici e la mondanità, propri della controriforma. Filippo II fece sapere al Papa, tramite il suo ambasciatore, che avrebbe preferito perdere tutti i suoi possedimenti piuttosto che tollerare chi reca il minimo danno alla religione. La residenza di Filippo II era in Castiglia e non se ne allontanava mai a differenza del padre, che si spostava dalle Fiandre alla Spagna, all’Italia, e questo mutò il rapporto tra la Spagna e le altre province che si sentivano secondarie, sottomesse alla monarchia. Filippo aveva fuso elemento politico e religioso della Spagna. Egli si impegnò in una lotta sul suolo iberico contri Mori ed ebrei e dopo aver represso una furiosa rivolta di Moriscos, Filippo II li fece perseguitare e nel 1609 furono espulsi dalla Spagna. Per la stessa missione cattolica, Filippo II fece massacrare i valdesi in Calabria nel 1561. La restaurazione cattolica in Europa di Filippo II ebbe una battuta d’arresto nei Paesi Bassi che, per la posizione geografica, si trovavano a fronteggiare le correnti della Riforma protestante. Nei Paesi Bassi, il re di Spagna aveva dato la reggenza alla sorellastra Margherita, figlia illegittima di Carlo V, che nel suo governo era coadiuvata da un consiglio di stato, di cui facevano parte il principe Orange e il conte di Egmout che, quando si accorsero che Filippo II mirava ad aumentare il potere della monarchia spagnola e sradicare le eresie, si opposero alla stessa monarchia spagnola. E questo odio rese sempre più impopolare il dominio straniero, fino a provocare la ribellione. Nel 1561 il Papa istituì 18 nuovi episcopati nei Paesi Bassi e concesse al re il diritto di controllare le carriere ecclesiastiche. Il principe Guglielmo d’Orange, capì che la concessione fatta al re metteva in pericolo non solo i nobili, ma anche il popolo. Ci fu allora un’ opposizione che vide insieme calvinisti, cattolici, nobili, mercanti e artigiani, che Margherita non era in grado di fronteggiare, incolpando Filippo della situazione. Nel 1566 una delegazione di nobili entrò a Bruxelles per presentare una petizione alla reggente Margherita. Qualche mese dopo scoppiò la rivolta anche a causa di carestie, crisi dell’industria tessile e delle costruzioni navali e in campo religioso furono devastate chiese e monasteri. La nobiltà cattolica, spaventata, decise di appoggiare Margherita per la repressione del movimento insurrezionale. Di fronte ai disordini calvinisti, Filippo II liquidò Margherita, che cercò di convincere il re a non mandare nei Paesi Bassi truppe spagnole al comando del generale del duca d’Alba. la Spagna era impegnata nel Mediterraneo nella guerra contro i turchi e non potevano combattere anche nei Paesi Bassi. Appena il duca d’Alba, detto “duca di ferro”, giunse nei Paesi Bassi, si diffuse il terrore. L’ordine da lui creato fu di breve durata e nel 1572 l’insurrezione riprese e dilagò nel Belgio. Guglielmo d’Orange, ormai calvinista, nel 1572, con un esercito mercenario, sostenuto anche dall’Inghilterra, divenendo capo del movimento, organizzò una resistenza che, a causa delle difficoltà che ebbe la marina spagnola, riuscì a controllare le province del nord. Il duca non era riuscito ad avere ragione della resistenza calvinista: aveva perso le terre dell’Olanda e Zelanda. Il costo della spedizione militare nelle Fiandre, le spese per l’impero e per la lotta contro i turchi avevano ingigantito il deficit dello stato. Le truppe spagnole nei Paesi Bassi, rimaste senza il saldo, si diedero al saccheggio e alla razzia, nel 1576 occuparono Anversa, massacrando più di 7000 cittadini. In quei giorni, Guglielmo d’Orange, nominato governatore, portò dalla sua parte anche le province del sud , in prevalenza cattoliche, costituendo l’unione di Goud. L’accordo ebbe breve durata: l’estremismo dei calvinisti che incitavano la plebe a saccheggiare chiese e monasteri, la cacciata dei magistrati cattolici dalle loro cariche cittadine, provocarono la rottura del fronte. I nobili cattolici meridionali costituirono l’unione di Arras(1579) con la quale il nuovo governatore spagnolo, Alessandro Farnese, duca di Parma, raggiunse un accordo. Il Farnese seppe sfruttare genialmente sia le divisioni interne, già già delineatesi nel Belgio, sia soprattutto il nuovo strumento di educazione e propaganda dei gesuiti che si stanziarono sulle rive del Mare del Nord, per restaurare il cattolicesimo in Inghilterra. Mentre le 10 province belghe del sud, cattoliche, tornavano all’obbedienza spagnola, le 7 province olandesi , protestanti, costituirono la Repubblica delle Province Unite. Guglielmo d’Orange , stathonder delle province d’Olanda del Nord, era sempre il capitano generale della guerra di liberazione, ma il della Sorbona che la sostenevano. La Spagna e i Guisa cercarono di ritardare l’ascesa al trono di Enrico premendo sul papa che doveva mantenere la scomunica di Enrico, essendo calvinista. Ma lo stesso Enrico ruppe gli indugi e con una solesse abiura del protestantesimo, poté assumere la corona di Francia con il nome di Enrico IV. La pacificazione della Francia si ebbe con l’editto di Nantes, emendato da Enrico IV nel 1598, che, rimettendo in vigore le precedenti disposizioni sulla libertà di culto, stabilì uguaglianza di diritti fra ugonotti e cattolici. Gli ugonotti avevano libertà di pensiero in ogni luogo, di culto nei castelli e città, di adunare concili e tribunali. L’ETA’ ELISABETTIANA Alla morte di Maria la Sanguinaria, moglie di Filippo II, per aver usato violenza nella restaurazione della religione cattolica, salì al trono Elisabetta I d ‘Inghilterra, che, un anno dopo, emanò l’Atto di uniformità, proibendo ogni altra forma di culto diverso da quello anglicano e ristabilendo l’autorità della corona sulla chiesa e il distacco definitivo dell’Inghilterra dalla cattolicità. Nel 1570, Pio V lanciò una bolla di scomunica contro Elisabetta e seguito dall’esecuzione capitale di numerosi gentiluomini cattolici, insorti contro la regina, quando aveva imprigionato Maria Stuart, regina di Scozia che, cacciata dal suo regno dai ceti popolari calvinisti, si rifugiò in Inghilterra, dove Elisabetta la fece decapitare. Elisabetta sfidò il mondo cattolico e il suo leader Filippo II per motivi nazionali: il dominio dell’Atlantico, voluto anche da Filippo. (lotta tra Spagna e Inghilterra, vedi Filippo II) PRIMA RIVOLUZIONE INGLESE All’Inghilterra non interessavano i problemi dell’equilibro del continente europeo, ma durante il regno di Carlo I Stuart in Inghilterra si ebbe una gravissima crisi costituzionale causata da una politica di disprezzo delle prerogative parlamentari. Il ministro Thomas Wentworth , conte di Strafford, fu lo strumento di questa politica imposta come un terrorismo: furono istituiti tribunali straordinari e imposte illegali , fu vietata l’emigrazione a cui si abbandonavano clandestinamente per spostarsi verso l’America settentrionale. I primi a scagliarsi contro la tirannia dello Stuart furono gli scozzesi che nel 1639 respinsero la volontà di William Land, cancelliere del regno, di imporre nella Scozia presbiterana , l’anglicanesimo come religione di stato. Carlo I per respingere gli scozzesi fu costretto a convocare il parlamento che però fu sciolto dopo 3 settimane ( per questo detto parlamento corto) e nello stesso anno venne riconvocato e siccome resistette per 13 anni fu chiamato Parlamento lungo , esso condusse l’Inghilterra alla Rivoluzione e alla Repubblica, i tribunali straordinari vennero aboliti, il Parlamento tolse alla Corona il potere di sciogliere la camera e concentrò nelle sue mani il potere esecutivo e legislativo. Carlo I era contrario all’accentramento parlamentare e all’assolutismo monarchico , nei giorni del 1642 tentò un colpo armato contro il Parlamento ma Londra, mercantile e calvinista, combattè le truppe regie e le respinse. Il re si ritirò a Nottingher, e per ritornare nella capitale organizzò una guerra civile. Carlo esprime le sue tendenze anglicane contro il presbiteranesimo degli scozzesi e i puritani del Parlamento e ciò rappresentava tendenze politiche opposte come un assolutismo monarchico da parte dei suoi seguaci e una monarchia costituzionale da parte del Parlamento. L’aristocrazia, non era più ristretta ma le sue file erano aumentate grazie alla vendita di titoli onorifici e (assumevano titoli nobiliari anche persone indegne) ma nonostante questo non riusciva a contenere la piccola nobiltà rurale e i borghesi di spirito individualistico. Fu Oliver Cromwell, un indipendente proveniente dalla piccola nobiltà rurale, a fare di questa diffusa forma di esaltazione religiosa uno strumento di guerra: organizzò l’esercito del Nuovo modello, gli Ironsides (fianchi di ferro) che erano missionari armati che combattevano non per le libertà parlamentari ma per il principio di Dio contro il male e l’errore. Le truppe guidate da Cromwell dopo sanguinose vicende sconfissero l’esercito di Carlo I nel 1645. Nel frattempo Carlo I cercava di negoziare con gli scozzesi circa il riconoscimento del presbiteranesimo, ma le ambiguità di Carlo agli scozzesi risultavano intollerabili e lo consegnarono al Parlamento nel 1647. Si stava creando un gioco delle parti tra il re, gli scozzesi e il Parlamento e intervenne Cromwell che sconfisse gli scozzesi, depose il Parlamento e il re Carlo venne condannato a morte e giustiziato nel 1649. Sotto il potere di Cromwell, l’Inghilterra diventò un Commonwealth, cioè una società evangelica volta al benessere della comunità. Mentre Carlo veniva giustiziato, Cromwell intervenne in Irlanda per fermare la rivolta cattolica e si ebbero veri e propri massacri e non contento di ciò confiscò le terre dei proprietari cattolici per darle ai protestanti. Chiamò dalla Scozia i colono calvinisti che si fermarono nell’ Irlanda del Nord cosi che questa venne suddivisa in una zona cattolica ed una protestante, fedele all’Inghilterra. Cromwell intervenne anche in Scozia bloccando il tentativo di portare sul trono il figlio di Carlo, Carlo II. Nel 1653, alla fine del Parlamento lungo, Cronmwell assunse il titolo di lord protettore consolidando, attraverso la sua dittatura, il suo potere personale. Dopo la morte di Cromwell, il Commonwealth in Inghilterra non sopravvisse, dopo il governo del figlio Riccardo si aprì la via della restaurazione monarchica. Il Parlamento, frustrato dalla dittatura , offriva prerogative a Carlo I. Dopo le riforme di Cromwell , L’Inghilterra divenne la maggiore marinara del mondo; egli cercò di correggere la tendenza delle recinzioni che gettavano nella miseria i contadini poveri, cacciati dai campi, ma il suo tentativo fu inutile. Inoltre con le sue riforme ,Cromwell favorì la penetrazione del capitalismo nelle campagne anche se rendevano più povere le masse contadine; riformò il sistema fiscale che agevolò l’investimento dei capitali e lo sviluppo del commercio; la più importante fu l’Atto di Navigazione per garantire alla marina inglese il monopolio del trasporto delle merci in Inghilterra : Cromwell propose all’Olanda una fusione politico- economica che avrebbe consentito ai mercanti inglesi di sottrarre gran parte del traffico commerciale marittimo agli olandesi . Di fronte al rifiuto olandese ,Cromwell emanò l’Atto di Navigazione con il quale si stabiliva che l’inghilterra si potevano sbarcare merci solo se trasportate da navi inglesi. La guerra tra Inghilterra e Olanda durò 3 anni ( 1652-1654) e si concluse con la sconfitta dell’Olanda che accettò l’ Atto di Navigazione e perse il monopolio dei suoi commerci a favore degli inglesi. LUIGI XIV E L’ASSOLUTISMO IN FRANCIA Mentre a Londra si stava tenendo il processo contro Carlo I, un altro sovrano in Europa era costretto ad abbandonare Parigi, che si era ribellata. Si trattava di un movimento popolare, la cosiddetta Fronda, che difendeva i principi della libertà individuale e di controllo dell’attività legislativa. Tale ribellione coinvolse il fanciullo Luigi XIV, di soli 5 anni, figlio di Luigi XIII ed Anna d’Austria. Il governo francese, trovandosi in condizioni di dissesto finanziario, rinnovò una tassa, la “paulette”, e decise di trattenere per 4 anni gli stipendi dei funzionari di stato. Il parlamento chiese, allora, il controllo delle finanze e del fisco e il re fece arrestare i principali esponenti parlamentari. Parigi insorse e la rivolta si diffuse in tutto il paese, costringendo Mazarino, segretario di Richelieu che esercitava il potere effettivo, e la corte a fuggire dalla capitale. Il parlamento dichiarò Mazarino nemico dello stato, questa è la fase parlamentare della Fronda, ma alla fine si accordò con la corona e Mazarino rientrò nella capitale da vincitore. Vi fu poi la fase dei principi in cui il principe di Condè passò tra i nemici di Mazarino, l’esercito del principe era formato da mercenari spagnoli, parte della feudalità capeggiata da Condè cercò di strumentalizzare ai propri fini il parlamento di Parigi. L’avversario comune era Mazarino che, espulso dal parlamento e dal regno, si rifugiò a Colonia, da dove continuò la sua opposizione. Nel 1652 Condè fu sconfitto dal generale Turenne, qualche mese dopo Luigi XIV tornò a Parigi seguito da Mazarino. Conclusa la pace di Westfalia e fermata la Fronda, due erano gli obiettivi di Mazarino: colpire la spagna e ribadire la presenza francese nel Baltico, rinforzando la potenza svedese. Per raggiungere il primo scopo Mazarino ottenne l’appoggio di Cromwell e del suo esercito, la coalizione anglo-francese nel 1658sconfisse l’esercito spagnolo guidato da Condè. Nel 1659 il trattato dei Pirenei pose fine alla guerra tra Francia e Spagna; l’intento di Mazarino era stato raggiunto , successivamente Luigi XIV sposò Maria Teresa, figlia del re di Spagna Filippo IV, rinunciando però alla successione dinastica Francia e l’Olanda a cui aderirono anche l’impero e la Spagna. La Spagna perse la Franca contea e alcune città cedute alla Francia, Luigi XIV istituì delle commissioni (camere di riunione) il cui compito era quello di concedere alla Francia tutte le terre e i feudi appartenuti ai territori conquistati. Nel 1681 il re di Francia passò alle annessioni, occupò Strasburgo e altri centri minori e ciò suscitò le proteste da parte di altre potenze, ma nessuno poteva opporsi alla Francia. Due anni dopo vennero riconosciute tali annessioni con la pace di Ratisbona, purché Luigi XIV non avanzasse sulle Fiandre. Inizia in questo periodo un’ascesa del prestigio francese in Europa, dovuta alla vittoria dell’impero contro i turchi, alla politica religiosa di Luigi che creò malumore e la seconda rivoluzione inglese. Nel 1683 i turchi attaccarono Vienna e Leopoldo I fu costretto a fuggire, nacque una coalizione in cui entrarono l’Austria, la Polonia, Venezia e la Russia. Luigi XIV preferì restarne fuori. Fu il re di Polonia Giovanni Sobieski che sconfisse i turchi a Kohlenberg e l’impero ottomano perse la sua posizione sul continente europeo. Luigi XIV riteneva indispensabile l’unità religiosa del regno e l’obbedienza del clero, il conflitto tra Luigi e la Chiesa scoppiò per il diritto di regalia secondo il quale il re, in caso di morte dei vescovi, otteneva i redditi delle diocesi e poteva conferire nomine ecclesiastiche. Luigi aveva dalla sua la maggioranza del clero francese, che era di nomina regia. Un’assemblea del clero diede ragione al re e approvò la Dichiarazione del clero gallicano, confermando la politica ecclesiastica di Luigi. Innocenzo XI respinse la tesi di Luigi e a risolvere il conflitto fu l’ascesa del nuovo papa Innocenzo XII e l’impegno di Luigi nella nuova guerra (lega di Augusta). La chiesa infine riconobbe il diritto di regalia su tutto il paese. Luigi XIV decise di intraprendere anche la lotta contro i protestanti francesi. Dopo l’editto di Nantes gli ugonotti si trovavano in Francia, la loro presenza era mal vista per la loro ricchezza e si opponevano al sistema della monarchia francese. Gli ugonotti furono esclusi da ogni carica, dalle attività commerciali e industriali, a questo punto Luigi decise di convertirli con la forza: molti si convertirono, ma nessuno volontariamente e ciò provocò il disappunto di Innocenzo XI. Nel 1685 Luigi con l'editto di Fontainebleau, revocò l’editto di Nantes: tutti i templi protestanti dovevano essere abbattuti, bisognava educare al cattolicesimo. Molti ugonotti francesi esiliarono, le forze intellettuali ed economiche del paese andarono ad arricchire l’Olanda, l’Inghilterra, la Svezia. SECONDA RIVOLUZIONE INGLESE Guglielmo D’Orange trovò nella revoca dell’editto di Nantes l’occasione per appellarsi al rispetto dei Trattati di Westfalia (salvaguardia dell’equilibro europeo e tolleranza religiosa). Nacque la Lega di Augusta nel 1686 a cui aderirono l’impero, la Spagna, la Svezia e gli elettori di Sassonia e Baviera, l’Inghilterra ne restò fuori a causa di una crisi interna. Quando si chiese al re Carlo II di togliere la successione al trono al fratello Giacomo, duca di York, in quanto cattolico, il sovrano sciolse il Parlamento dopo sole tre settimane di vita. Sorsero due partiti con il nome di Whig e Tory: il primo favorevole e il secondo contrario a questa proposta. I whigs erano liberali basati su un’ideologia moralistica e individualistica, su fondo religioso puritani per coprire interessi finanziari; invece i Tories erano conservatori e rappresentavano uno stato di salvaguardia dell’ordine costituito. Con la salita al trono di Giacomo II la situazione peggiorò fino a precipitare quando costui chiese di sancire dal Parlamento la legislazione ecclesiastica, contro di lui si mosse il pontefice che chiamò in suo aiuto i Tories, i proprietari terrieri e Gugliemo D’Orange. Gugliemo sbarcò in Inghilterra e nel 1688 compì la Gloriosa Rivoluzione senza sangue e nel 1689 mentre Giacomo si era rifugiato a Versailles, l’Orange venne incoronato a Westminster con il nome di Gugliemo III. Nello stesso anno i Paesi Bassi e gli alleati della Lega di Augusta inviarono la dichiarazione di guerra a Luigi XIV e così protagonisti della guerra oltre all’Europa furono anche le colonie americane, l’Africa occidentale, l’Estremo Oriente. La guerra stava massacrando le finanze francesi soprattutto sul piano economico e psicologico, ma nonostante le difficoltà, l’esercito francese riusciva ad avere la meglio. Ad aggravare la situazione della Francia fu una carestia che la colpì dal 1693-1694 e tra le cause ritroviamo: la cattiva stagione, l’aumento dei prezzi e la speculazione, la fame, la creazione di nuove imposte e l’aumento delle vecchie. La popolazione calò improvvisamente. Questa situazione affrettò la conclusione della pace che fu firmata in Olanda nel 1697 e con questa Luigi XIV riconosceva Gugliemo III come re di Inghilterra, diminuì i dazi doganali nei confronti dell’Olanda, restituì tutti i territori acquisiti in precedenza ad eccezione di Strasburgo e perse la Lorena. VERSO LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Nel 700 si assiste ad un aumento della popolazione in molti paesi europei Inghilterra, Russia, Olanda, Irlanda e meno in Francia e in Italia. Diminuì anche il tasso di mortalità. Data l’ abbondanza delle terre e le possibilità di impiego della forza lavoro, i matrimoni in America erano più frequenti e i nuclei familiari erano più resistenti mentre in Europa i progressi demografici furono più lenti. In Francia la popolazione aumentò moderatamente. Il tasso di mortalità si abbassò, i matrimoni diventarono più frequenti e i bambini vissero di più , ciò però non era dovuto ai progressi della medicina ma al miglioramento dell’ agricoltura, del commercio e dell’ industria manifatturiera. Dal 1770 fino al crollo dell’Ancien règim attraversò una forte crisi soprattutto tra i contadini, ci fu una discesa di prezzi e i mezzi di sussistenza non erano più sufficienti per l’ aumentata popolazione, l’ agricoltura e il settore tessile erano in crisi e si limitarono le nascite. Gli anni della monarchia videro una popolazione accresciuta ma disoccupata e in crisi economica. Invece in Inghilterra e in Galles ci fu una crescita demografica elevata dovuta o alla diminuzione della mortalità o allo sviluppo industriale. Ci furono sempre più terre da coltivare e bonificare, le terre recintate divennero di proprietà privata, l’ allevamento del bestiame per ottenere lane pregiate che assicurava profitti più elevati e i signori si impadronirono delle terre per destinarle al pascolo. Con la pratica dell’ enclosures l’ acquisto di nuovi terreni fu positivo con i nuovi metodi agricoli, creando unità aziendali produttive, i piccoli proprietari trasformarono povere terre in affittuari e si trasferirono nelle città. Alla base della rivoluzione industriale ci furono innovazioni tecnologiche e cambiamenti economici come il basso costo del capitale e la diffusa tendenza ad investire il denaro in imprese produttive per la coltivazione delle terre, per estendere i commerci , per incrementare le manifatture. In Inghilterra nel 1694 venne fondata la Banca d’ Inghilterra che ottenne il monopolio dell’ emissione di moneta in modo tale che i biglietti facilmente convertibili in moneta metallica cominciarono a circolare dappertutto. In Francia invece nel 1716 John Law un banchiere scozzese ottenne da Filippo d’ Orleans, l’ autorizzazione di aprire una banca, la Banca Reale, e a emettere moneta con la quale lo Stato pagava i suoi creditori. Era convinto che la moneta cartacea avrebbe favorito lo sviluppo economico e la copertura della cartamoneta non doveva essere garantita dalla moneta metallica ma da un altro bene sicuro ossia la terra o le ricchezze coloniali. Nel 1717 fondò la Compagnia delle colonie occidentali e nel 1719 ebbe il monopolio di tutti i commerci con le colonie. Trasformò la Banca generale in Banca reale di Stato che si impegnò a finanziare la monarchia. Quando compagnia e banca si unirono nel 1720 Law utilizzava le azioni comprate per emettere nuove banconote e quando le colonie americane non produssero profitti, il sistema di Law crollò, le azioni ribassarono e tutti volevano il pagamento delle banconote in moneta ma il metallo nelle banche era scarso, fu una bancarotta e Law si diede alla fuga. Un nuovo clima culturale permise il decollo dell’ economia inglese e le innovazioni si ebbero soprattutto in campo tessile: prima il padrone affidava il lavoro della tessitura a operai, nella metà del 700 si formarono fabbriche a energia idraulica dove gli operai lavoravano insieme. Le innovazioni si diffusero brevemente e aumentavano qualità e quantità di prodotti e profitti. In questo periodo migliorò anche l’ industria di estrazione del carbone. Le condizioni dei lavoratori soprattutto per le donne erano disumane mentre tra le sciagure i gas si infiammavano facilmente. Fu inventata la macchina da Thomas Newcomen che consentiva il pompaggio delle acque dal fondo delle miniere e un’ altra innovazione importante fu introdotta da James Watt che costruì la prima macchina a vapore di grandi dimensioni. Nel campo della metallurgica ci fu la per assicurare ordine e sviluppo al paese. Sul piano economico- sociale il partito repubblicano trovava adesioni tra i proprietari del sud, mentre quello federalista era l’ espressione degli imprenditori e dei lavoratori del centro-nord. Per quanto riguarda la questione della rappresentanza, i primi volevano una rappresentanza che indipendentemente dal numero di abitanti, garantisse loro un peso politico uguale a quello degli stati più grandi. I secondi invece erano propensi ad una rappresentanza proporzionale a territorio e popolazione. La nuova Costituzione approvata nel 1787 e sottoscritta da 39 delegati, rispettava l’ autonomia degli stati, attribuiva al governo federale il potere di imporre e percepire tasse, diritti, tributi e dazi, di pagare i debiti pubblici e di provvedere alla difesa e al benessere generale degli Stati Uniti. Il potere legislativo era attribuito al congresso formato dalla camera dei rappresentanti, eletti in numero proporzionale alla popolazione di ogni singolo stato e dal Senato costituito da 2 rappresentanti per Stato. Il potere esecutivo era conferito ad un presidente, eletto per quattro anni da un collegio speciale di elettori che oltre a scegliere i ministri e ad approvare le leggi del Parlamento; nominava i 9 membri a vita della Corte suprema, una nuova istituzione con compiti di controllo su eventuali abusi di potere, di decisione nelle controversie tra stato e stato, di garante dei principi della Costituzione. DALLA MONARCHIA COSTITUZIONALE ALLA REPUBBLICA (RIVOLUZIONE FRANCESE) Il 5 Maggio 1789 il re inaugurava i lavori degli stati generali nella Reggia di Versailles. Diverso era l’ orientamento dei vari ordini rispetto alla questione del voto: da un lato clero e nobiltà desideravano che le votazioni avvenissero per ordine ( un solo voto per ogni ordine rappresentato), dall’ altro il terzo stato voleva che si votasse per testa ( ogni rappresentante poteva esprimere singolarmente il suo voto). Molti esponenti del clero e qualcuno della nobiltà appoggiarono il progetto del terzo stato, essi si separarono dai loro ordini e confluirono nell’ assemblea del terzo stato con il nome di assemblea Nazionale che avendo trovata chiusa la propria sala di riunione, si trasferì in un locale adibito al gioco della palla corda giurando di non sciogliersi fino a quando la Francia non avesse avuto un nuovo diritto costituzionale. Il re minacciava di sciogliere con la forza l’ assemblea ma non avendo alcun sostegno fu costretto a riconoscere l’ assemblea unico organo deliberante. Nel 1789 venne proclamata l’ assemblea nazionale costituzionale con un compito di coordinamento delle istituzioni della Francia. Si realizzava la rivoluzione giuridica senza spargimenti di sangue . i rappresentanti della borghesia e le masse popolari di Parigi avevano compreso che con la congiura aristocratica, l’ assemblea costituente poteva scomparire a causa delle sue condizioni di vita aggravate dal rialzo dei prezzi dei beni di consumo primario. Il 12 luglio il licenziamento di Necker era visto come segno della bancarotta e della controrivoluzione. Nello stesso giorno un corteo di popolari, borghesi si scontrarono nel giardino delle Tuileries con le truppe regie e dopo due giorni, il 14 luglio 1789 i parigini attaccarono la Bastiglia simbolo dell’ antico regime e la occuparono. Il passaggio dell’ amministrazione di Parigi sotto la borghesia allontanava la reazione aristocratica contro l’ assemblea. Il re richiamò Necker mentre si formò una milizia volontaria , la Guardia Nazionale composta da borghesi. Successivamente come a Parigi anche in altre città francesi la borghesia assumeva il controllo dei municipi e i contadini esasperati dalle carestie , distrussero castelli e terre feudali. Il 4 agosto 1789 l’ assemblea votò l’ abolizione delle immunità fiscali di clero e nobiltà, la soppressione di privilegi e diritti feudali e il riscatto dei diritti reali. Il 26 agosto l’ assemblea approvò una Dichiarazione dei diritti dell’ uomo e del cittadino che stabiliva i diritti naturali dell’ uomo: libertà personale, proprietà privata, eguaglianza giuridica, libertà di coscienza e culto, partecipazione dello stato al governo mediante voto e controllo dei contributi. Questi avvenimenti divisero l’ assemblea: aristocratici guidati da abili capi erano a destra; al cento gli anglomani (modello costituzionale inglese) che difendevano le prerogative morali e si scagliavano contro la camera unica e i costituzionali sostenitori di una monarchia costituzionale; a sinistra il gruppo moderato dei giacobini e a estrema sinistra Robespierre e altri uomini che difendevano gli interessi del popolo e il suffragio universale. Il re non accolse il decreto e la dichiarazione e contro di lui insorse il popolo parigino guidato dalle donne esasperate dal costo dei beni alimentari e il re fu costretto a trasferirsi a Parigi con l’ assemblea. Questa si era ispirata al principio di Montesquieu dei 3 poteri dello stato: legislativo che fu affidato a un’ assemblea legislativa eletta dai cittadini (solo chi poteva pagare determinate quote di imposte), quello esecutivo affidato al re e ai suoi ministri, responsabili dell’ assemblea e giudiziario affidato ai giudizi anche essi elettivi. Sul piano economico la costituente stabilì le più ampie libertà: libertà di coltivazione delle terre, di produzione, di lavoro, di commercio. Sul piano amministrativo abolì le vecchie circoscrizioni creando un unico sistema: il dipartimento suddiviso in distretti, i distretti in cantoni, i cantoni in comuni. Le municipalità potevano determinare e riscuotere le imposte, mantenere l’ ordine pubblico. Dipartimenti e distretti venivano amministrati da organi eletti sulla base del censo cioè delle rendite possedute. Per quanto riguarda il clero: venne abolita la decima; vennero espropriati i beni ecclesiastici e messi al servizio della nazione; le spese del culto; l’ assistenza dei poveri; la porzione del basso clero raddoppiò; furono aboliti conventi e regole e il clero secolare fu organizzato nella costituzione civile del clero. La chiesa francese divenne nazionale e la religione venne assorbita dallo stato. I curati dovevano leggere i decreti dell’ assemblea ma con la legge del 27 novembre questi furono obbligati al giuramento di fedeltà alla Costituzione: pochi giurarono e una buona parte emigrò. Nel clero si determinarono 2 partiti: i costituzionali gallicani che erano amici della rivoluzione e accettarono il giuramento e i refrattari che invece lo rifiutarono ed emigrarono; tale rifiuto costò prima la perdita della pensione e poi la condanna a morte. I beni ecclesiastici venivano venduti oltre che per togliere potere al clero , per risanare il deficit dello stato , però queste operazioni di vendita erano lente. I possessori delle antiche monete aumentarono la loro ricchezza e attraverso la vendita dei beni nazionali la borghesia francese riuscì a consolidare la propria egemonia economica-sociale. Intanto l’ assemblea aveva scardinato la struttura dell’ antico regime. Mentre i nobili erano all’ estero, Luigi XVI che aveva appoggiato la politica di La Favette e Mirabeau per mediare tra corte e assemblea, abbandonò la Favette e strumentalizzò Mirabeau per dividere l’ assemblea. Per la rottura della chiesa di Roma e la morte di Mirabeau, Luigi XVI abbandonò Parigi per giungere in Lorena dove vi erano le truppe fedeli per marciare con loro su Parigi di nascosto. Ma le carrozze furono riconosciute e il re fu costretto a ritornare a Parigi e l’assemblea lo sospese dalle sue funzioni. Mentre si auspicava la fine della monarchia, presso le masse parigine ci fu il club dei cordiglieri che con un orientamento democratico e repubblicano, voleva restaurare la repubblica e riformare l’ assetto dello stato. L’assemblea assunse un atteggiamento moderato verso i cordiglieri che moltiplicarono le loro manifestazioni contro il potere del re e il 17 luglio 1791 in una riunione al Campo di Marte la guardia nazionale intervenne sulla folla con le armi e il re fu arrestato. Dopo questa strage la borghesia rivoluzionaria si separò da quella moderata e costituzionale. Ci furono nuove formazioni politiche come il club dei foglianti monarchico e costituzionale e il club della Gironda con un programma di riforme democratiche. L’arresto del re coinvolse le corti europee , l’imperatore Leopoldo voleva che le corti salvaguardassero la famiglia reale e la monarchia francese ma ciò non avvenne e l’ unico risultato fu la dichiarazione di Pulnitz firmata da Leopoldo e Federico Guglielmo di Prussia con cui si minacciava la Francia. Cadde la monarchia e in questo clima venne accettata la Costituzione, si sciolse l’ assemblea nazionale costituente e nacque quella legislativa. La Gironda inizia una guerra contro l’Austria appoggiata dalla monarchia e avversata dalla sinistra giacobina e cordigliera in particolare Robespierre e il 20 aprile 1792, la Francia dichiarò guerra all’Austria retta dal successore di Leopoldo II, Francesco II. Le vicende della guerra appoggiarono Robespierre e la sinistra, l’ esercito francese non si opponeva alle forze austro prussiane ricevendo la sconfitta , si diffuse l’ impressione che il re avesse tradito ma il ministro Roland diede prova della sua fede rivoluzionaria presentando 3 decreti per lo scioglimento della guardia reale, la deportazione dei preti che non avevano giurato fedeltà, la formazione di un campo di guardie nazionali a Parigi. portasse gli ideali di libertà e uguaglianza francesi della Rivoluzione. Sfruttando il momento Napoleone prese Mantova e passando per il Veneto si diresse verso Vienna, qui gli austriaci furono costretti ad arrendersi e a firmare il Trattato di Campoformio nel 1797. Con questo trattato la Francia ottenne il Belgio, le regioni tedesche settentrionali e la Lombardia mentre l’Austria ottenne il Veneto, Ischia e Dalmazia. Nel 1797 venne costituita la Repubblica Cisalpina e Transpadana con capitale Milano e la Repubblica Ligure. Nel 1798 l’esercito francese occupò lo stato della chiesa dove venne fondata la Repubblica Romana. Nel 1799 Napoleone cacciò i Borboni da Napoli e nacque la Repubblica Partenopea. Napoleone non inasprì i rapporti con il papa Pio VI facendogli ritirare la bolla contro la Rivoluzione come chiedeva il Direttorio e a sua volta il papa aveva invitato il clero ad obbedire la Repubblica. Gli italiani si accorsero che i francesi non gli avrebbero dato l’autonomia tanto desiderata dal momento che imposero nuove tasse e saccheggiarono il patrimonio artistico. L’Inghilterra non si era ritirata dalla lotta e il Direttorio pensò di colpire i suoi interessi coloniali conquistando l’Egitto per poi passare all’India e quindi mandò Napoleone. Egli salpò da Tolone e conquistò Malta poi sbarcò ad Alessandria ed entrò trionfante al Cairo dopo aver sconfitto i mamelucchi (turchi). Pochi giorni dopo la flotta francese fu attaccata dalla marina inglese guidata dall’ammiraglio Nelson nel porto egiziano di Abukir. L’Inghilterra organizzò poi una seconda coalizione anti- francese che comprendeva: Turchia, Austria e Russia. Questa coalizione con le truppe austro-russe scese in Italia e restaurò i governi precedenti nelle neo Repubbliche, con feroci repressioni. A Parigi questa sconfitta italiana generò inquietudine e il Direttorio perse il sostegno della borghesia moderata, Napoleone intuì che la situazione interna della Francia poteva essergli favorevole e abbandonò l’Egitto raggiungendo Parigi. Il 9 Novembre 1799 Napoleone con un colpo di Stato e l’appoggio dell’esercito sciolse il Parlamento, tolse ogni forza al Direttorio e creò un governo provvisorio per dare al paese una nuova costituzione. A capo della Repubblica vennero posti tre consoli: il primo console era Napoleone con potere esecutivo, il secondo console legislativo e il terzo console giudiziario. Sotto il suo potere vi era ormai una dittatura. Nel 1800 Napoleone diede inizio alla seconda Campagna in Italia, varcò il passo di San Bernardo sorprendendo gli austriaci a Marengo, vicino Alessandria. Fu una vittoria che portò all’armistizio con la pace di Luneville grazie alla quale ritornarono le Repubbliche in Italia. In Francia la borghesia vide in Napoleone una politica di rinnovamento e un reale sviluppo economico. Egli aveva bisogno del clero e doveva sanare la lacerazione con confische e repressioni. Il papa Pio VII sembrò disponibile e con Napoleone fa un Concordato tra Santa Sede e Repubblica francese in cui le riforme napoleoniche furono: Codice Civile, nuova moneta , la Banca di Francia, scuole superiori e università, venne abolita la libertà di stampa, istituì i Prefetti a capo dei Dipartimenti, Gerarchia piramidale e centralizzata. Nell’Agosto 1802 Napoleone fu nominato primo console a vita. Nel 1804 si fece proclamare imperatore dei francesi. Il 2 Dicembre 1804 Pio VII giunse a Parigi e nella cattedrale di Notre Dame mentre il papa stava per incoronarlo, Napoleone prese la corona dalle sue mani e si incoronò. Con questo gesto volle far capire che il suo potere non deriva da Dio ma dal suo agire politico. Ci fu poi la terza coalizione anti-francese, nel 1805 Inghilterra, Prussia, Russia e Austria riportavano una vittoria con l’ammiraglio Nelson a Trafalgar, ma Napoleone non si scoraggiò e sconfisse la coalizione ad Austerlitz e l’Austria dovette cedere anche Venezia con la pace di Presburgo. Un anno dopo anche la Prussia fu duramente piegata a Jena. Napoleone creò una serie di stati vassalli: Regno di Napoli al fratello Giuseppe, Olanda al fratello Luigi. Prussia, Inghilterra e Russia organizzarono la quarta coalizione anti-francese, la Russia non ebbe il tempo di riunire le forze e Napoleone invase la Turingia e schiacciò l’esercito prussiano a Jena. Il nemico più forte restava l’Inghilterra e Napoleone decretò il blocco continentale mentre firmò con la Russia la pace di Tilsit con cui la Francia guardava ad Occidente e la Russia ad Oriente. IN ITALIA La Repubblica Cisalpina dopo la battaglia di Marengo del 1802 era divenuta la Repubblica italiana, questo nome aveva suscitato grande attesa negli italiani ma Napoleone nel 1805 la nominò Regno d’Italia. Anche Napoli divenne un Regno vassallo con a capo il fratello Giuseppe che divenuto re di Spagna passò la corona a Gioacchino Murat, un generale francese che aveva sposato la sorella Carolina. Solo la Sicilia restava ai Borboni. Murat fu poi fucilato a Pizzo nel 1815. Napoleone non riuscì ad avere da sua moglie Giuseppina l’erede a trono quindi la ripudiò. Nel 1809 ci fu la quinta coalizione anti-francese con Austria e Inghilterra e si concluse a Wagram, poco distante da Vienna, con una sanguinosa vittoria francese. Con la pace di Schoubrienne fu tolto all’Austria ogni sbocco sul mare. Nello stesso giorno fu arrestato Pio VII. Nel 1810 Napoleone sposo Maria Luisa d’Asburgo, figlia dell’imperatore d’Austria, voleva creare un legame con questa potenza nemica della Francia. Nacque un bambino che venne nominato re di Roma ma si ammalò di tubercolosi e morì a 21 anni. Dopo il blocco continentale imposto all’Inghilterra nel 1806 non tutti furono d’accordo e nacquero tensioni in Spagna che costrinsero alla fuga il fratello di Napoleone , Giuseppe. Napoleone fu costretto ad intervenire ma gli spagnoli non accettavano più il dominio francese, infatti i rappresentanti dei ribelli si riunirono a Cadice in un’assemblea chiamata Cortes dove redassero una Costituzione. Mentre Napoleone era in Russia, l’Inghilterra invase la penisola iberica, liberò Madrid e fu proclamata la Costituzione liberale scritta a Cadice. Anche lo zar Alessandro I era contrario al blocco continentale perché si stava danneggiando l’economia russa. Napoleone decise di invadere la Russia e organizzò una campagna militare che iniziò il 25 Giugno 1812 con 600.000 uomini, ma il generale russo utilizzò una strategia di ritiro distruggendo tutto. Napoleone arrivò a Mosca trovandola però avvolta dalle fiamme, intanto arrivò l’inverno e i francesi che non erano equipaggiati cominciarono la ritirata che causò altri morti. Alla fine il colpo di grazia lo diedero i russi presso il fiume Beresina, sopravvissero solo il 10% dei soldati francesi. Approfittando di questa umiliante sconfitta, l’Inghilterra, la Prussia, l’Austria e la Russia formarono la sesta coalizione e nel 1813 sconfissero Napoleone a Lipsia, egli fu costretto ad abdicare e finì in esilio sull’isola d’Elba. Al suo posto salì Luigi XVIII di Borbone che firmò una pace con i vincitori, poi venne organizzato un congresso internazionale che si tenne a Vienna per il nuovo assetto europeo. Nel Marzo 1815 riuscì a fuggire dall’isola d’Elba e in pochi giorni organizzò l’esercito contro le potenze europee, il suo tentativo fallì dopo 100 giorni. Napoleone venne sconfitto con la settimana coalizione di Inghilterra, Russia, Prussia, Austria e Svezia dai prussiani a Waterloo in Belgio e mandato nel 1815 sull’isola di Sant’Elena. Morì il 5 Maggio 1821. IL CONGRESSO DI VIENNA E LA SANTA ALLEANZA Dopo la sconfitta della Francia e l’esilio di Napoleone nell’isola d’Elba, le quattro grandi potenze alleate : Inghilterra, Austria, Prussia e Russia volevano dare all’Europa un nuovo assetto territoriale, politico e ideologico ripristinando regimi monarchici e volevano riportare i confini della Francia a quelli che essa aveva nel 1792. Queste potenze però erano divise da contrasti d’interesse, la Russia aveva dato il colpo decisivo alla Francia e per questo successo mirava a un’espansione in una triplice direzione: verso i Balcani dove appoggiava le popolazioni che si ribellavano ai turchi; verso l’Europa centrale dove lo zar Alessandro voleva ricostruire uno stato unitario sotto il suo potere; verso il Mediterraneo attraverso il sostegno che dava in
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