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Storia Moderna - Francia e Inghilterra nel '700: un duello secolare - Carlo Capra, Sintesi del corso di Storia Moderna

Riassunto del capitolo 20 del Manuale di Carlo Capra. Sottocapitoli: 1. La Francia dalla Reggenza al ministero Fleury 2. La Gran Bretagna nell’età di Walpole 3. I conflitti dei decenni centrali del '700 4. Il fallimento delle riforme in Francia 5. L’Inghilterra nell’età di Giorgio III

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 02/11/2021

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Scarica Storia Moderna - Francia e Inghilterra nel '700: un duello secolare - Carlo Capra e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Capitolo venti Francia ed Inghilterra nel ‘700: un duello secolare La Francia dalla Reggenza al ministero Fleury Alla morte di Luigi XIV, il Parlamento di Parigi proclamò reggente il duca Filippo d'Orleans (nipote del monarca). Rispetto al clima tetro che aveva caratterizzato gli ultimi anni del regno di Luigi XIV, il periodo della Reggenza fu contrassegnato da una relativa libertà di stampa e di opinione. Il primo importante problema che Filippo d'Orleans dovette affrontare fu quello finanziario. Egli si affidò a John Law: * ilsuo sistema era quello di immettere sul mercato molto denaro, per smuovere il commercio, ma in forma cartacea. * Eglicreò una banca e una compagnia di commercio (detta: Compagnia delle Indie). * Mal’intero sistema Law crollò quando ci si accorse che la Compagnia delle Indie non distribuiva i guadagni sperati. * Law fu quindi costretto ad abbandonare il paese. Terminata la reggenza di Filippo d’Orleans assunse la carica di primo ministro, che mantenne fino alla morte. Il suo posto fu preso dal duca di Borbone, ma solo fino alla maggiore età di Luigi XV, che accordò la sua fiducia a Fleury. Fleury assicurò alla Francia un lungo periodo di pace. Il risanamento delle finanze fu completato alla fine degli anni Trenta. Grazie a queste condizioni favorevoli, l'economia del paese entrò in una fase di espansione economica. La Gran Bretagna nell’età di Walpole Alla morte della regina Anna salì sul trono Hannover Giorgio , com'era stato previsto dall’Atto di Successione. Sia Giorgio I che il figlio Giorgio II, lasciarono il governo inglese in mano a uomini capaci di manovrarlo. Su queste basi nacque il governo gabinetto > il primo ministro con i suoi principali collaboratori avevano il compito di governare in nome del re. Il governo in carica faceva il possibile per influenzare le elezioni e corrompere con soldi o beni per guadagnarsi l'appoggio dei deputati e dei lord. Tra 1721 - 42 il ruolo di primo ministro fu ricoperto da Robert Walpole, gentiluomo di campagna maestro nell'arte del management (corruzione). Egli mantenne buone relazioni con i francesi e per quanto riguarda la politica interna, si adoperò per ridurre il debito pubblico e proteggere commercio e industria. La stabilità politica e sociale dell'Inghilterra del 18 secolo si fondava sull’egemonia dei grandi proprietari terrieri. Intorno a questa nobiltà terriera (la gentry) ruotavano gli ufficiali dell'esercito, la parte più benestante del clero anglicano ecc... Lo sviluppo economico e l'arresto della popolazione e dei prezzi, favorirono un certo miglioramento nel tenore di vita delle masse popolari. Le sommosse e le agitazioni popolari furono frequenti ma non misero mai in discussione l'ordine politico e puntavano più che altro a difendere diritti tradizionalmente riconosciuti. La società inglese di fine ‘700, alla vigilia della Rivoluzione industriale, ci appare un misto di libertà e di dipendenza, di prosperità e di miseria, di tradizionalismo e di progresso. I conflitti dei decenni centrali del ‘700 Il lungo periodo di pace di cui aveva goduto la Francia dopo la morte del Re Sole, fu interrotto dalla guerra di Successione polacca > 1733-38 Alla morte del re di Polonia + Augusto II > la Dieta polacca scelse il suo successore ma Russia e Austria imposero l'elezione del principe di Sassonia Federico Augusto + che divenne Augusto II re di Polonia. La Francia decise di vendicarsi e diede vita ad una coalizione antiaustriaca a cui aderirono i suoi alleati (Piemonte e Spagna): Il fallimento delle riforme in Francia La Francia era uscita umiliata dalla guerra dei sette anni e in condizioni finanziarie disastrose. Nel 1764 venne emanato un editto di espulsione dei gesuiti mentre le agitazioni popolari scoppiate alla fine degli anni 60, a causa del rincaro dei prezzi legato ad un cattivo raccolto, indussero il governo a maturare il “colpo di Stato”, Il re decise di sopprimere il Parlamento di Parigi e dismembrare la giurisdizione. Il governo venne assunto da un triumvirato che riuscì a ridurre il deficit francese. Successivamente con la morte di Luigi XV: * gli succede il nipote: Luigi XVI, che per ingraziarsi l'opinione pubblica decise di richiamare i vecchi parlamenti. * Voleva dimostrare la sua buona volontà nominando controllore delle finanze un esponente del movimento illuminista: 3 Tubot ristabilì la libertà di commercio dei grani ma l'applicazione di questo editto coincise con un cattivo raccolto, i cui effetti sui prezzi suscitarono agitazioni e sommosse a Parigi. * Perquesta ragione Tugot si dimesse. Le sconfitte militari subite contro l'Inghilterra, le difficoltà economiche e politiche, portarono alla fine della monarchia assoluta dell'Antico Regime francese. L'Inghilterra nell’età di Giorgio III Al contrario della Francia, la Gran Bretagna era uscita molto rafforzata dalla guerra dei Sette anni, non aveva più rivali in ambito marittimo-coloniale. Una grave arresto fu rappresentato dall’insurrezione delle 13 colonie nordamericane. Per quanto riguarda la politica interna: 1. lnuovo re Giorgio III manifestò da subito l'intenzione di esercitare un ruolo più attivo nella politica nazionale, suscitando l'opposizione del Parlamento e della pubblica opinione. 2. Si ebbe la formazione di un altro movimento politico che desiderava avere un allargamento del suffragio, un'estensione della libertà religiose e civile... 3. Infine il re affidò la formazione di un nuovo governo a William Pitt il Giovane. Egli diede vita ad una notevole attività riformatrice: accolse le richieste degli irlandesi, combatté corruzione e sprechi, introdusse un'imposta proporzionale ai redditi... In politica esterna fu nemico implacabile della Francia rivoluzionaria e per timore, assunse un atteggiamento molto rigido nei confronti delle agitazioni operaie tra fine ‘700 e ‘800.
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