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Storia Moderna - parte 1, Appunti di Storia Moderna

Riassunto dal libro "Storia Moderna" di Carlo Capra, Firenze, Le Monnier, 2004 capitoli presenti: -nuovi orizzonti geografici -viaggi di esplorazione -nuovi orizzonti spirituali: rinascimento e riforma -controriforma e Italia nel tardo '500 -scenari in Europa nel secondo '500: Spagna, Inghilterra, Francia, Italia

Tipologia: Appunti

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Caricato il 27/02/2021

martina99v
martina99v 🇮🇹

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Scarica Storia Moderna - parte 1 e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! I NUOVI ORIZZONTI GEOGRAFICI AFRICA Alla fine del Medioevo, le conoscenze geografiche erano molto limitate e i rapporti degli europei con gli altri continenti erano solo di tipo commerciale. Il blocco formato da Africa, Europa e Asia era collocato nell'emisfero settentrionale, e non si aveva la ben che minima idea dell'esistenza di altri continenti come l'America e l'Oceania. L'Africa era ritenuto un continente molto più corto di quello è realmente; la popolazione stimata era di circa 40/50 milioni, concentrata in alcune zone ad alta densità di popolazione come la fascia del Magreb, il bacino del Nilo, le zone a sud del Sahara, e alcune zone totalmente disabitate come il deserto e la foresta equatoriale. Le popolazione del centro-sud del "continente nero" vivevano soprattutto di caccia e raccolta, mentre altrove troviamo produzioni "complesse" di artigianato, tessuti, legno. Nella parte ad Est, dalla Somalia al Mozambico esistevano fiorenti città stato di impronta araba. CIVILTA' PRECOLOMBIANE in AMERICA Gli Aztechi furono una delle civiltà precolombiane più fiorenti. Erano ricche città-stato, con templi monumentali ed elaborate teorie religiose, cosmiche e filosofiche. La città principale era Tenochtitlan, oggi l'attuale Città del Messico; tra il 1400 e il 1600 gli aztechi con una compagnia armata organizzata, si espanse da oceano ad oceano, infatti all'arrivo degli spagnoli nel 1519, l'impero era ancora in espansione. Gli aztechi avevano una suddivisione gerarchica dei ceti sociali,: i re erano solitamente venerati come dei e le caste nobiliari (pilli) , da cui derivavano i sacerdoti, avevano i compiti amministrati, burocratici ed erano proprietari terrieri; al secondo livello vi erano i ceti di estrazione contadini (mācehualli), vivevano di agricoltura e di artigianato; anche gli schiavi (tlacotin) formavano una classe sociale molto importante, potevano godere di libertà in determinate condizione e allo stesso tempo poteva diventare schiavo qualunque Aztecho che avesse commesso dei reati. Gli Incas furono un'altra fiorente civiltà precolombiana che si estendeva per una lunghezza di circa 4mila km sulle coste delle Ande. La capitale era la città di Cuzco, nell'attuale Perù. Il sovrano Inca era venerato come un semidio, spesso cosiderato il figlio del dio Sole (Inti). Gli Incas avevano una rigida amministrazione e un'efficente edilizia pubblica, fatta di strade ed edifici pubblici collocati sui terrazzamenti lungo i pendii delle montagne. I VIAGGI DI ESPLORAZIONE Le esplorazioni furono gli episodi segnanti del 1400 e del 1500 e le ragioni che spinsero alla conquista furono più di una: 1. in primo luogo il commercio, il particolare delle spezie, un elemento prezioso che serviva alla conservazione degli alimenti. All'epoca la maggior parte di questa arrivava da Oriente e i commerciani cercarono nuove vie più rapide per acquisirle. 2. in secondo luogo il miglioramento della navigazione 3. in terzo luogo sicuramente la curiosità ESPLORAZIONI PORTOGHESI I viaggi del Portogallo avevano come obiettivo quello di trovare nuove vie per l'Asia e per l'Indie , cercando di passare per le coste africane. Gia a metà del 1400 erano sbarcati sull'isola di Capo Verde, a largo del Senegal, e nel 1487 Bartolomeo Diaz arriva a Capo di Buona Speranza, cosiderato erroneamente per molto tempo il punto più a sud dell'Africa. Dieci anni dopo, nel 1498, Vasco da Gama riesce a circumnavigare l'Africa, giungendo a Calicut in India. Il Portogallo mirava alla costruzione di avanposti nelle zone di coquista; dopo la scoperta dell'America, il portoghesi mirano a fondare basi commerciali sopratutto in Brasile. ESPLORAZIONI SPAGNOLE La scoperta più significativa (accidenttale) fu quella del continente Americano ad opera di Cristoforo Colombo. Colombo era di origini genovesi, navigatore esperto fin da giovane, con la convinzione dell'esistenza di un nuovo mondo (l'Asia secondo lui) oltre l'Atlantico. I suoi calcoli poi si rivelerranno errati avendo una percezione errata delle distanze. Colombo propose inizialmente il viaggio di conquista ai Portoghesi, ma l'allora re Giovanni II, rifiutò giudicandola azzardata. Si rivolge così alla corona spagnola, e grazie soprattutto all'appoggio di Isabella d'Aragona trova i finanziamenti per la sua spedizione. Colombo partì il 3 agosto 1492 da Palos con tre caravelle, la Nina, la Pinta e la Santa Maria; ad ottobre dello stesso anno approda alle Bahamas, considerata la prima terra americana toccata da Colombo; l'esploratore però non si rese ancora conto di essere sbarcato su un nuovo conntinente, al suo ritorno infatti, disse di aver trovato una via per le Indie. Solo Amerigo Vespucci, in un viaggio compiuto tra il 1499 e il 1501 si rese conto della scoperta operata dal connazionale. Il continente fu poi ribattezzato con il suo nome in suo onore. Magellano invece, portoghese ma servizio del reame di Spagna, compì uno dei viaggi più mirabolanti dell'epoca, la circumnavigazione del globo terrestre. Parti dalla Spagna nel 1519, per trovare lo stretto che collegava oceano Atlantico con il Pacifico (poi ribattezzato stretto di Magellano), spuntando dall'altra parte e arrivando nelle Filippine RIFORMA LUTERANA Martin Lutero, capo della riforma luterana, fu un religioso e professore in teologia in Germania. Attraverso le letture di S.Paolo, Lutero formula una nuova idea di religione cristiana, basata sulla salvezza che viene solo grazie alla fede, al dono di Dio, non può contribuire l'uomo alla propria salvezza (es. indulgenze). La parola di Dio è nelle lettura delle sacre scritture e non nella mediazione/interpretazione della Chiesa. Secondo la tradizione, nel 1517 Lutero affisse sulla porta della chiesa di Wittember, il testo chiamato le 95 tesi, ovvero un elenco di argomenti di discussione contro la Chiesa e inizio a farle circolare in tutta Germania. Alla base di questo gesto, c'era il rifiuto totale della vendita delle indulgenze, avviata da papa Leone X per costruire San Pietro. Questa prometteva la remissione dei peccati al momento del pagamento di una certa somma. Nel 1520 viene emanata da papa Leone X la bolla Exsurge Domine, in cui si dava tempo di 60gg a Lutero di ritirare le sue affermazioni, pena la scomunica. Lutera non accetta la minaccia e ne segue l'editto di Worms che mette al bando Lutero, il che significa che chiunque avrebbe potuto ucciderlo impunentemente. Ma le idee rivoluzionare di Lutero sono ormai circolate in tutta Germania, riscontrando successo enorme tra tutte le classi sociale, anche se "percepito" in maniera diversa. CALVINISMO Il Calvinismo è una confessione del cristianesimo protestante nata dal predicazione di Giovanni Calvino; il termine calvinismo venne coniato ed utilizzato dai luterani per indicare quelli che seguono la dottrina di Calvino. Le maggiori zone di diffusione del calvinismo furono Svizzera, Francia, Paesi Bassi, Gran Bretagna e Eur. Occidentale. In Inghilterra, sotto il regno di Enrico VIII Tudor, nasce la chiesa Anglicana, un'insieme di alcuni elementi calvinisti e protestanti; L'inizio dello scisma nasce inizialmente dal volere del re di separsi dalla moglie Caterina d'Aragona che non le aveva dato un erede maschio, ma il pontefice cattolico rifiuta di annullare i il matrimonio; Enrico così decide di far da se, rompe tutti i vincoli con la chiesa di Roma si proclama quindi capo della sua chiesa nella sua terra. CONTRORIFORMA e ITALIA NEL TARDO '500 Il termine Controriforma viene coniato in Germania alla fine del 1700, ma alcuni preferisco il termine "riforma cattolica" per sottolineare l'indipendenza; altri ancora parlano di "evangelismo", per sottolineare il voler rinnovarsi in funzione di una vita più vicina agli insegnamenti di Gesù. Questo fervore si espresse anche nella nascita di nuovi ordini religiosi; Cappuccini, ramo nato dai francescani con i quali condividono la maggior parte dello stile di vita. Compagnia di Gesù, fondata Ignazio di Loyola, esponente degli hidalgos caratterizzati dalla vocazione delle armi e spirito di crociata; decide di dedicare la sua vita alla liberazione della terra Santa. Nel 1540 papa Paolo III, approva I Gesuiti come milizia personale papale, a cui devono rispondere di povertà, castità e totale obbedienza. Fu grande il contributo dei gesuiti nell’attività missionaria. CONCILIO DI TRENTO Nel 1541 fallì a Ratisbona l'ennesimo tentativo di conciliare protestanti e cattolici, così l'anno successico nel '42, venne creato a Roma la Congregazione del Santo Uffizio, o Inquisizione, per controllare l'eresia. Per i protestanti italiani non ci fu scelta che quella dell'esilio volontario, in zone come Svizzera o Inghilterra, pena la persecuzione e la morte. Nel 1542 viene organizzato il Concilio ecumenico, viene scelta la città di Trento non a caso, in quanto essa era indipendente da Roma per far capire che si voleva trovare un compromesso con i protestanti; i vescovi protest. però non partecipano e il Concilio di Trento diventa un'occasione per riorganizzare la chiesa cattolica. Al concilio vengono prese decisione di dottrina e di organizzazione; • dottrina: viene ribadito il valore dei 7 sacramenti, la chiesa dichiara di essere l'unica forza che interpreta la sacra scrittura, la salvezza si ottiene solo con la fede e le buone azioni. • riorganizzazione: obbligo del celibato ecclesiastico, la chiesa rinuncia al cumulo di beni, creato l'indice dei libri proibiti ovvero tutte le letture che sono vietate per motivi morali/ filosofici. Il Concilio di Trento segna il momento di ripresa della chiesa cattolica, una compattezza nella lotta al protestantesimo. Il papato raggiunse il suo apice con Sisto V, che riorganizzò la Curia, diede spinta all'attività missionaria e si occupò della lotta al brigantaggio, lotta che prosegui anche sotto Clemente VIII. Siamo inoltre in pieno periodo barocco, le chiese iniziano ad abbellirsi delle opere dei più famosi artisti, es. Borromini e Bernini. CARLO BORROMEO (1538-84) Noto anche come S.Carlo, fu un arcivescovo e una delle figure guida e anima della Controriforma cattolica. Dedicò il suo lavoro pastorale alla cura delle anime e promuovendo il culto interiore ma anche esteriore (riti, preghiere...) ravvivando la coesione sociale. Fu intransigente contro l'eresia operata dai protestanti ma anche considerato un guaritore e dispensatore di miracoli; la gente assisteva alle sue pratiche devozionali ammirando le sue doti spettacolari, suscitavano uno stupore misto tra fede e superstizione. L'EGEMONIA SPAGNOLA IN ITALIA La corona spagnola controllava gran parte dei territori in Italia, tra cui Regno di Napoli, Sicilia Sardegna e Ducato di Milano, solo Venezia era indipendente; in Italia l'egemonia spagnola durerà diverso tempo. Dopo le difficoltà e le crisi a inizio secolo, il suolo italiano conobbe una crescita demografica ed economica; l'autorità spagnola in Italia era mantenuta dalla presenza di un vicere (a Napoli, Palermo e Cagliari) o da un Governatore (come a Milano), e dai comandati di esercito provenienti dall'alta nobiltà. Al monarca si riconosceva tutto il potere, ma anche il diritto/dovere della difesa, gli organi di potere locale invece avevano il compito di applicare leggi e riscuotere tributi. Nelle campagne meridionali era ancora presente il peso economico feudale, e il governo spagnolo riuscì a spezzarne gli abusi di potere. In Toscana e Piemonte, il principe agiva direttamente senza rappresentanti. Nel 1530 venne riconosciuto ai Medici il titolo ducale e poi nel 1569, quello granducale di Toscana. Lo Stato Sabaudo venne riconosciuto al duca Emanuele Filiberto, trasferendo la capitale del ducato a Torino. A Genova, ci furono scontri tra "vecchia nobiltà" e "giovane nobiltà", dove anche i ceti popolari si fecero sentire per chiedere sgravi fiscali in favore dell'artigianato. La pace tra le fazioni fu tutta in favore dei "magnifici", i genovesi più ricchi. Genova dipenderà economicamente, sempre di più, alla Spagna. SCENARI IN EUROPA NEL SECONDO '500 - Spagna, Inghilterra, Francia, Italia FILIPPO II e I REGNI IBERICI (scenario 1) Carlo V nel 1556 abdica e divide il regno spagnolo tra i suoi due figli: a Ferdinando I, che divenne imperatore ed ereditò gli Stati ereditari asburgici e le corone di Boemia e Ungheria; al figlio Filippo II, che ebbe la corona della Spagna con le sue colonie americane e il Ducato di Milano, Regno di Napoli, Sicilia, Sardegna e i Paesi Bassi. Quest'ultimo tecnicamente, era il regno più potente d'europa. Il re Filippo II, concepiva il suo regno con il cuore a Madrid e riteneva di dover compiere una "missione religiosa" in protezione della cristianità, sia dai nemici esteri come i mussulmani ottomani, ma anche da quelli interni "riformati". I suoi obiettivi in questa missione religiosa furono: 1. recuperare l'inghilterra, con cui avevano un sodalizio di secoli, riportando la fede cattolica e superando lo scisma. 2. aiutare gli Asburgo contro i riformati e gli ottomani 3. supportare la fazione cattolica in Francia contro la crescente branca di ugonotti e calvinisti, ma senza rafforzare la monarchia francese 4. orientare il papato verso la Spagna, per quanto possibile i papi dovevano essere filo-spagnoli Per un breve periodo di tempo, Filippo II e Maria la sangunaria, furono sposati, unione che crerà alcuni problemi nel regno di Elisabetta LA POLITICA DELLA REGINA VERGINE A partire dagli anni '70, la politica di Elizabeth si fece più decisa e il fatto che si condisiderasse "sposa del suo popolo", le fece guadagnare molta popolarità. Sostenne il commercio inglese dei pannilani e si occupò del cura della marina e dei militari. L'Inghilterra, nonostante i matrimoni di interesse, diventò acerrima nemica della Spagna; l'episodio che fece aprire le ostilità fu la decapitazione di Maria Stuart da parte di Elizabeth. Filippo II, re spagnolo, decise intervenire su suolo inglese in quanto rivendicava anche la corona di Inghilterra perchè vedono di Maria Tudor "la sanguinaria". Costitui la più grande flotta mai vista fino a quel periodo, l'Invincibile Armada con 130 vascelli. L'Armada arriva nello Stretto della Manica a luglio 1588, ma riscontra diverse difficoltà: le navi se pur in grande numero, erano molto lente rispetto a quelle inglese che li costrinsero al ritiro. LA FRANCIA NELLE GUERRE DI RELIGIONE 1560-1598 (scenario 3) Anche in Francia le cause degli scontri interni furono motivi religiosi. Alla morte di Enrico II, il trono viene lasciato alla reggenza della moglie Caterina de' Medici per conto dei due figli Francesco e Carlo. Il governo della regina fu un po' problematico, da un lato la gara delle casate nobiliari (i Guisa, i Borbone e i Montmorency) per il potere, dall'altro la minoranza calvinista nel paese. La parte degli ugonotti (nome francese dei calvinisti) risiedeva nelle città a Sud e a Ovest della Francia, come La Rochelle dove socialmente il calvinismo era diffuso tra gli artigiani, tra i medici, gli avvocati e in alcune casate nobialiri, come i Borbone. In contrasto con quest'ultima c'era la casata Guisa, cattolica. Entrambe le casate avevano una notevole influenza all'interno del regno. Gli ugonotti, spinsero una congiura contro la regina Caterina, in modo da sostituirla con Luigi di Borbone e non fa salire al trono il legittimo figlio Carlo, quest'ultimo sotto protezione dei Guisa. Caterina che era la "guida" cattolica dei Guisa, per evitare troppe pressioni sulla corona, concesse agli ugonotti una limitata libertà di culto con l'editto di Saint Germain. I Guisa cattolici non accettarono di buon grado l'ammorbidimento della regina, e uccisero come protesta un gruppo calvinista a Vassy nel 1562. L'episodio segna l'inizio delle ostilità civili. GUERRA CIVILE DI RELIGIONE Lo scontro si fece acceso nel '67, con scontri militari tra le fazioni; nel 1570 la pace di Saint Germain, cercò di placare la situazione concedendo agli ugonotti la totale espessione di culto e il controllo sulla loro roccaforte, La Rochelle. Inoltre, uno dei leader ugonotti Coligny, venne aggregato al consiglio di stato, l'organo che cooperava diverattamente con il re (che divenne alla fine Carlo IX) GUERRA DEI TRE ENRICO L'equilibrio instauratosi durò poco, fino al 1584 quando il re (Carlo IX) morì senza lasciare figli, la corona andò quindi al fratello Enrico III, che era l'ultimo maschio rimasto dei Valois. Anche quest'ultimo però morirà senza nessun erede diretto, la casata Valois era destinata ad estinguersi perchè per legge la corona sarebbe andata ad Enrico IV Borbone. I cattolici di Francia vedevano molto male il futuro regno guidato da un Borbone, cioè da un calvinista. E' qui che inizia lo scontro tra i Tre Enrico: Enrico III Valois, Enrico IV Borbone e Enrico dei Guisa, capo dei cattolici. Enrico III, ancora re, si vide portar via la sua autorità da Enrico di Guisa; con la scusa di una mediazione tra i due, nel 1588 lo fece assassinare. A questo punto, l'ancora re decide di allearsi insieme agli ugonotti e insieme a Enrico Borbone, per un nemico comune: togliere i Guisa dalla città di Parigi. In punto di morte Enrico III, concederà la corona a Enrico IV Borbone, a patto che si convertisse al cattolicesimo. Il nuovo Enrico IV, fu differente da i re precedenti, sapeva coniugare strategia militare e capacità di trattazione. Si presentò come il campione dell’unità e dell’indipendenza e trasformò la guerra civile in guerra contro lo straniero e contro i suoi alleati interni. Dopo trent'anni, la Francia era sfinita dalle continue lotte religiose e civili. Sfruttò pubblicamente questa stanchezza, convertendosi nella chiesa parigina al cattolicesimo, ora era pronto a regnare (1594). Nell'aprile del 1599 Enrico IV promulgò l'Editto di Nantes, sancendo la pace religiosa; il cattolicesimo rimaneva religione di Stato, ma gli ugonotti avevano tuttavia il diritto di professare la loro religione tranne a Parigi. L'ITALIA NELLA SECONDA META' DEL '500 (scenario 4) La pace di Chateau-Chambresis fu firmata nel 1559, soprattutto perchè le due potenze, Spagna e Francia, non potevano più sostenere le spese di guerra. La Spagna ottenne la maggior parte dell'egemonia sull'Italia, controllando Ducato di Milano, Regno di Napoli, Sicilia e Sardegna. Solo la Repubblica di Venezia rimase indipendente. Ducato di Toscana e di Savoia, dovevano i loro titoli comunque alla corona spagnola. Stato pontificio era alleato della Spagna, la monarchia cattolica più forte quindi una sicurezza per il cattolicesimo. GRANDUCATO DI TOSCANA I Medici erano sostenuti dagli spagnoli, e ottennero da loro la nomina di Granducato. Nelle magistrature vi erano membri di famiglie molto influenti, che assistevano i Medici nel loro governo. Quando diventò signore Cosimo I nel 1539, queste magistrature persero importanza, perchè il duca e poi granduca, governò senza consultarli e come un despota, circondandosi solo dei suoi segretari. Nel 1557 venne annessa la rivale Siena, avvenimento di grande rilevanza simbolica. Alla morte di Cosimo, gli succedettero i figli Francesco I e poi Ferdinando I. DUCATO DI SAVOIA Dopo le varie invasioni nemiche, il Regno dei Savoia venne ricostruito grazie ad Emanuele Filiberto, duca al servizio degli spagnoli, importante per la pace di Chateau-Chambresis. Emanuele Filiberto decise di spostare la capitale del regno dalla Francia a Torino, segno di avere più interessi sul suolo italiano. Il suo successore Carlo Emanuele I, cercò l'espansionismo senza però troppi risultati. LOTTE A GENOVA La città di Genova era tormentata dalle lotte tra la "vecchia nobiltà" e la "nuova nobiltà". I contrastri diventarono tanto aspri da far abbandonare la città da parte dei "vecchi", in seguito a scontri molto violenti dove pure i ceti popolari si fecero sentire, chiedendo più fondi per le "arti" (professioni artigianali). La pace tra le fazioni fu frutto di mediazione di Spagna e Chiesa, ma l'effetto dell'accordo fece assumere più importanza politica ai "magnifici", i cittadini molto ricchi. Le "arti" entrarono in totale crisi, mentre la grande finanza diventò il settore più importante per Genova.
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