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La crisi del regno di Carlo I Stuart e la Gloriosa Rivoluzione in Inghilterra, Appunti di Storia Moderna

Storia della FranciaStoria europeaStoria del XVII secoloStoria moderna

La situazione finanziaria e politica del regno di Carlo I Stuart in Inghilterra, culminata nella guerra civile e nell'esecuzione del re. Viene inoltre descritta la Gloriosa Rivoluzione del 1688, che portò al potere Guglielmo III d'Orange e Maria Stuart, con l'approvazione della Dichiarazione dei Diritti. Vengono inoltre trattati argomenti come la guerra dei trent'anni, la situazione in Francia e la concezione gerarchica dominante in Italia.

Cosa imparerai

  • Quali furono le caratteristiche della corte di Luigi XIV e della sua influenza culturale e gastronomica in Europa?
  • Quali furono i conflitti di Luigi XIV con la Chiesa e con altri stati europei?
  • Quali furono le politiche economiche e militari di Luigi XIV di Francia?

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 16/07/2018

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elisa_pistoli 🇮🇹

4.4

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Scarica La crisi del regno di Carlo I Stuart e la Gloriosa Rivoluzione in Inghilterra e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Rivoluzioni e rivolte 1.Inghilterra degli Stuart Giacomo I Stuart, Giacomo VI di Scozia fu un sovrano molto impopolare per diversi motivi: l'omosessualità, l'origine straniera e la preferenza accordata ai favoriti. Nel 1605 ha luogo la congiura delle polveri il che inaugura una legislazione anticattolica. Ma nonostante le speranze dei puritani, tenta di portare avanti alleanze con le potenze cattoliche. Nei primi decenni del secolo XVII comunque, il puritanesimo si diffonde sempre di più tra la gentry e i ceti mercantili inteso però come stile di vita ed atteggiamento morale. Si aggiunge a ciò una grave situazione finanziaria (che portò ad un inasprimento delle misure fiscali) aggravata da una congiuntura economica negativa poiché ad un aumento importante della popolazione non fece riscontro una adeguata crescita delle attività produttive. Giacomo I allora sceglie di non convocare più il Parlamento e sopperire alle mancanze di fondi con misure economiche straordinarie ed avvalendosi del supporto del consiglio privato della corona. 2. Carlo I Stuart vs Parlamento Il malcontento è inoltre accresciuto dall’importanza acquisita dal favorito del re, il duca di Buckingham. Il successore Carlo I (anche egli dominato dai favoriti) di carattere debole, si vede addirittura negato il tradizionale tonnage and poundage. Per guadagnarsi il sostegno dei puritani egli dichiara guerra alla Spagna ed invia un corpo militare in supporto degli ugonotti di La Rochelle che tuttavia si rivelerà un disastro. Il Parlamento convocato nel 1628 condiziona ogni proposta regia all’accettazione della Petizione di diritto. Il duca di Buckingham è assassinato e il sovrano scioglie il Parlamento (a causa delle manifestazioni popolari di giubilo). I nuovi favoriti Strafford e Laud sono fautori di una politica assolutistica che poco si concilia con le aspirazioni dei puritani. Siglata la pace con Francia e Spagna, oltre ad una oculata gestion e finanziaria, si estende lo ship money a tutto il paese. Nel contempo Laud opera una riorganizzazione in senso autoritario della Chiesa Anglicana e il re stesso sposa Enrichetta Maria di Francia. A questa deriva assolutista non fa però da contrafforte un apparato militare permanente e una solida burocrazia. In Scozia scoppia la rivolta quando si tenta di sostituire i presbiteri con gli episcopati. Nel 1640 (al fine di ottenere danaro) è convocato un Parlamento1 che fu sciolto dopo poche settimane. Il 3 novembre 1640 viene inaugurato il lungo Parlamento (1640-1653): vengono giustiziati Strafford e Laud, viene abolito lo ship money, inamovibilità dei giudici, vescovi estromessi dalla camera dei Lord, il monarca non può sciogliere il P. senza il consenso dello stesso. Allo scoppio dell’insurrezione irlandese del 1641 il Parlamento impone al re di cedere il comando dell’esercito. Il sovrano tenta di arrestare i capi dell’opposizione inutilmente e lascia Londra organizzando le operazioni militari. 3. Guerra civile – Cromwell e la vittoria parlamentare Nel 1642 ha inizio la guerra civile. Se i primi scontri sono a favore dei cavalieri realisti, le teste rotonde alla lunga sono destinate a prevalere. A Marston Moor Oliver Cromwell riporta un importante successo. Organizza poi il new model army, animato da una salda ispirazione alla causa. A Naseby e Langport i realisti sono schiacciato dal N.M.A. ed il re si arrende. Ora si decide quale assetto dare al paese. I livellatori propendono per una maggiore uguaglianza sociale. Mentre si discute la questione del suffragio, il re fugge tentando la sorte delle armi. Nuovamente sconfitto viene condannato a morte (dal rump parliament) e giustiziato il 30 gennaio 1649. 4. Il decennio repubblicano. Cromwell al potere 1 Parlamento breve Dopo l’esecuzione del re viene creato un consiglio di stato, viene soppressa la Camera dei lord e viene proclamata la repubblica, il Commonwealth. Permane comunque uno scontro tra moderati, Grandi2 e livellatori. Carlo II frattanto si rifugia nei Paesi Bassi riconosciuto da scozzesi ed irlandesi. Cromwell reagisce duramente ad un ammutinamento ed epura l’esercito dai livellatori. Poi guida campagne in scozia e irlanda massacrandone gli abitanti: le isole britanniche sono ora politicamente unite. Nel settembre 1651 viene promulgato l’Atto di navigazione. Inaugura guerre alla Spagna sottraendole la Giamaica. Stipula inoltre trattati coi paesi baltici. Nel 1653 viene sciolto il lungo Parlamento e convocato il Parlamento barebone3 che dura solo cinque mesi. Infine Oliver Cromwell viene nominato per costituzione Lord protettore della repubblica e sceglie i membri del consiglio di stato. Col protettorato ha fine la relativa libertà di stampa, viene represso il dissenso religioso e vengono inasprite le misure fiscali. A Cromwell succede il figlio Richard (inadatto), alla sua abdicazione segue il ritorno di Carlo II Stuart che sigla la dichiarazione di Breda nel 1660. 5. La Francia a metà Seicento – il governo di Mazzarino e la fronda In Francia hanno luogo varie rivolte popolari più i disordini detti della Fronda4 che ebbero protagoniste le classi dirigenti. Alla morte di Luigi XIII (1643)in reggenza del figlio minore subentra Anna d’Austria, assume le redini del governo Giulio Mazzarino, creatura del Richelieu. I principi del sangue rialzano la testa e gli officiers5 e i rentiers6 scalpitano. Nel 1648 di fronte ad un nuovo pacchetto fiscale il parlamento di Parigi presenta le rivendicazioni dei 27 articoli (analogie colle richieste inglesi ma natura intrinsecamente differente). Di fronte all’arresto del Broussel, il popolo si rivolta e la corte fugge piegandosi alle richieste del parlamento. Ma nel 1650-1653 si accende la fronda dei principi capitanata dal Gran Condé che è sconfitto nel 1652 sotto le mura di Parigi dal visconte Turenne. La corte rientra trionfalmente a Parigi nel 1653. È chiaro che la monarchia sia l’unica garante dell’ordine sociale e dell’equilibrio. Con la pace dei pirenei la Spagna cede alla Francia il Rossiglione l’Artois e parte della Cerdagna,. Luigi XIV sposa Maria Teresa di Spagna. 6. Rivolte nella penisola iberica La guerra tra Spagna e Province Unite si risolve decisamente a favore della prima, anche a causa delle rivolte interne (catalogna e portogallo). Il portogallo e la Catalogna insorgendo, ottengono l’uno l’indipendenza, l’altra l’annessione alla Francia. Tra gli anni trenta e quaranta si ribellano Andalusia, Napoli, Sicilia e Messico. Nell’ottobre 1652 gli spagnoli riprendono Barcellona e la Catalogna. In Portogallo invece, nulla da fare. 2 Capi dell’esercito 3 Osso nudo 4 Da fionda 5 Detentori di uffici venali 6 Possessori dei titoli di debito pubblico popolazione vinta, si uniformano ripristinando la burocrazia cinese preesistente e promulgano l’editto sacro. In questo periodo l’impero raggiunge la massima espansione. 2. Il Giappone dell’era Tokugawa Il Giappone è in piena anarchia feudale, i vari signori della guerra locale, i daymio, spadroneggiano e l’imperatore è una semplice figura rappresentativa. Tokugawa Ieiasu unifica il Giappone e diviene col titolo di Shogun capo supremo di fatto del Giappone. Si pongono comunque le basi per il futuro sviluppo capitalistico. 3. Impero Moghul in India Dinastia islamica entra in crisi con l’avvento di forze centrifughe indù nel meridione che indeboliscono l’autorità del sultano. 16. L’apogeo dell’Assolutismo – la Francia di Luigi XIV 1. Luigi XIV – il mestiere di re Nel 1643 ascende al trono, ci resterà per 72 anni. In questo periodo la Francia si avvicina molto all’ottenimento della supremazia in Europa. Disegno frustrato da una coalizione di potenze. Comnque la Francia assurge ad un ruolo leader in ambito culturale, gastronomico, e nella moda. Ebbe un’educazione improntata alla lettura di scrittori asserenti la divinità del diritto regio a regnare e così, alla morte del Mazzarino prese saldamente le redini del governo. Si contornò di ministri docili e compiacenti. Importantissimo il ruolo dei consigli: Conseil d’en haut per guerra, finanze e affari esteri, il conseil des depeches per la corrispondenza dalle province il conseil des parties per le questioni giuridiche. La Francia fu divisa in généralités affidata agli intendenti che aumentarono il proprio potere. Diversi funzionari detti Officiers gestiscono la giustizia ed erano una forza intermedia tra la società e lo stato. Vitale diviene dunque assicurarsi la fedeltà degli officiers con la giusta dose di fermezza e legami clientelari. Per l’accentramento del potere è indispensabile al vertice una figura carismatica e la mediazione dei ceti notabili. Limite dell’assolutismo francese è l’amministrazione della giustizia ordinaria e i cosiddetti Pays d’état (Borgogna, Bretagne e Linguadoca). che conservano ampi poteri quali il contrattare delle imposte dovute alla corona. 2. La corte e il paese Nei primi anni di regno proseguì una vita itinerante per poi approdare a Versailles in cui riunì gran parte della nobiltà: essa arrivò a contenere oltre diecimila persone. Una rigida etichetta ne governava la vita tutta peraltro incentrata sulla figura del re, assistervi era sintomo di privilegio. La corte diviene centro ispiratore delle arti, d’altra parte è innegabile che il soggiorno a Versailles per la nobiltà è una prigione dorata che la costringe a vivere sotto gli occhi del re e ne riduce l’indipendenza e la libertà di azione. Anche i governatori provinciali (spesso nobili delle grandi casate) lasciano il loro posto conferendo grande libertà agli intendenti: non si avranno fronde et similia. Fuori da Versailles c’è ovviamente il paese reale: 20 milioni di abitanti da cui il re Sole drenava forze e danari atti a sostenere la propria munifica potenza. Le tecniche agricole erano nel complesso arretrate e stazionarie (simili a quelle basso medievali), erano prevalenti la mezzadria e il piccolo affitto, le terre erano possesso del clero, della nobiltà e di una moltitudine di piccoli contadini che vivevano affittando appezzamenti di terra e allevando animali da cortile. Il frutto di tali attività era sottoposto ad imposte che ne sottraevano tra il 20 e il 60%. Inoltre erano esatte dal signore le champart (quote del raccolto), le corvées, tasse di successione, quote sulla compravendita dei poderi ed esercitavano il monopolio delle principali attività di trasformazione dei prodotti agresti (frantoio, mulino, forno). Inoltre erano esatte dal clero le decime. Infine le gravose imposte dirette dovute al sovrano. A tutto ciò si aggiungono le periodiche carestie. 3. La direzione dell’economia Colbert8 si propone di rimediare al dissesto delle finanze pubbliche e di rilanciare la stagnante economia francese. Con l’istituzione di una camera di giustizia straordinaria il neo insediato re indaga sugli illeciti finanziari e tramite multe e confische rastrella denaro sufficiente a risanare in parte il debito pubblico. Si raggiunge una sorta di pareggio di bilancio prima che le spese militari riportino in rosso i conti. Nella concezione colbertiana9, lo stato deve intervenire a sostegno dell’economia, dunque interviene non tanto sulle campagne quanto a rendere solido il sistema di export dei manufatti, i suoi provvedimenti possono essere riassunti in sei punti: 1. Controllo di qualità dei prodotti; marchi e ispezioni e regolamenti 2. Controllo della manodopera secondo una rigida disciplina 3. Concessione di privilegi agli imprenditori disposti a introdurre nuove imprese (anche con partecipazione di capitale pubblico) 4. Protezionismo doganale atti a scoraggiare le importazioni 5. Creazione di compagnie privilegiate per il commercio in diverse aree del globo 6. Sviluppo della marina mercantile, da guerra, potenziamento delle infrastrutture I risultati furono apprezzabili col successore Luigi XV dal momento che le guerre e la precoce morte di Colbert ne inficiarono i frutti sul breve periodo. 4. la direzione delle coscienze Caratterizzazione del lungo regno di Luigi XIV è lo sforzo di imporre un modello unico nei comportamenti, nei gusti e nelle idee dei sudditi: ne sono l’emblema le numerose accademie reali sorte in questo periodo. A codesta tendenza non poteva sottrarsi la sfera religiosa, di importanza cruciale. Il sovrano di trovò ad affrontare tre ordini di problemi: la diffusione della corrente giansenista, i contrasti con Roma e la questione ugonotta. I giansenisti ponevano l’accento sull’interiorità della fede piuttosto che all’apparato devozionale post tridentino. Seguivano sant’Agostino nel ritenere la grazia un dono concesso da Dio a pochi. Il monastero di Port Royale a Parigi (in cui operò anche Blaise Pascal) era la principale roccaforte giansenista. La dottrina fu condannata definitivamente dalla Santa Sede con la bolla UNIGENITUS nel 1711, nonostante la già ampia diffusione che lo renderà successivamente movimento d’opposizione alla monarchia. 8 Ministro delle finanze 9 Mercantilista Il conflitto con Roma prende le mosse dalla pretesa del monarca alla régale, poi furono elaborati quattro articoli della chiesa gallicana che negavano la superiorità del papa sul concilio e l’infallibilità. La controversia si chiuse con il riconoscimento della régale ma lasciò aperta la questione dei quattro articoli. La grave questione ugonotta fu tentata di risolvere con l’editto di Fontainebleau del 1685 che obbligava a riconoscere e praticare il solo culto cattolico. Più di 200000 ugonotti emigrarono e il calvinismo sopravvisse clandestinamente. 5. Le guerre di Luigi XIV L’esercito, strumento privilegiato del disegno egemonico del re Sole, fu sistematicamente riorganizzato: si passò ad esempio da 65000 uomini a 400000 nel 1705. Nel 1688 fu introdotto un embrione di coscrizione obbligatoria, la milizia, con compiti di difesa locale basata sul sorteggio dei celibi nelle parrocchie. Le uniformi e la logistica furono migliorate e furono potenziate le piazzeforti nord orientali. Grande sviluppo ebbero i corpi del genio e dell’artiglieria. La prima occasione di mettere alla prova questa poderosa macchina da guerra fu la guerra di devoluzione contro la Spagna che si concluse con la pace di Aquisgrana 1668. Quando una coalizione tra Francia, Inghilterra e Svezia invade il territorio delle Province Unite, gli Stati generali olandesi decretarono l’apertura delle dighe che riparavano dalle acque le province di Utrecht e della Gheldria rendendo di fatto il paese un isolotto difficile da raggiungere. Ruolo guida fu assunto dallo statolder Guglielmo III d’Orange che trascinò nel conflitto Spagna e Impero. Infine Luigi XIV firma la pace di Nimega, pone fine alle ostilità e ottiene dalla Spagna la Franca Contea e lembi delle Fiandre. Quando la Francia assume un atteggiamento aggressivo, si forma la lega di Augusta (1686) tra Spagna, Impero, Svezia e Olanda. Il conflitto si riaccende. Luigi XIV occupa il Palatinato, alla lega si uniscono Inghilterra e Savoia. All’iniziale offensiva francese seguono una serie di sconfitte su mare e su terra. Nell’autunno del 1697, venne siglata la pace di Ryswick che riportò la situazione a prima degli anni ottanta. 6.Il tramonto del Re Sole L’imposizione di nuove imposte per fare fronte alle enormi spese militari, generarono miseria e diffuso malessere. La situazione a Versailles divenne più cupa, il vecchio re è sotto l’influenza della nuova moglie (sposata morganaticamente) e di confessori gesuiti. L’opposizione silente all’assolutismo imposto dalla corte dilaga, anche con la pubblicazione di opere antesignane dell’illuminismo. Gli ultimi anni del re sono funestati da lutti familiari: la morte del gran delfino e del duca di Borgogna in primis. Il 1 settembre 1715 a Parigi si spegne definitivamente l’astro del Re Sole e tra le grida di giubilo del popolo, sale al trono Luigi d’Angiò, un fanciullo: è la terza reggenza per la Francia in poco più di cento anni. Capitolo 17. I nuovi equilibri europei tra sei e settecento 1. La gloriosa rivoluzione
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