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Storia moderna - riforma protestante, Schemi e mappe concettuali di Storia Moderna

LA CHIESA CATTOLICA PRIMA DELLA RIFORMA PROTESTANTE IL RIFORMISMO CATTOLICO

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 02/05/2024

angela-aniello
angela-aniello 🇮🇹

Anteprima parziale del testo

Scarica Storia moderna - riforma protestante e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! LA CHIESA CATTOLICA PRIMA DELLA RIFORMA PROTESTANTE XV secolo tra i segni evidenti della crisi della chiesa erano gli abusi ecclesiastici, ovvero comportamenti scorretti da parte dei religiosi, che utilizzavano il proprio potere per perseguire unicamente i propri guadagni. Non è un caso che molte famiglie puntassero a un futuro nella chiesa, proprio per potersi garantire un futuro prestigioso. Giovanni de’ Medici, che divenne cardinale a 13 anni, ne è un esempio concreto. Ciascun cardinale non era tenuto a risiedere nel luogo dove doveva esercitare il suo ministero: questo naturalmente gli consentiva di avere più incarichi e di conseguenza più rendite. I cardinali non erano lontani dai lussi, che anzi, ostentavano: la chiesa, per molti, iniziò ad essere guardata con sospetto, come associazione rapace interessata solo alla propria ricchezza. IL RIFORMISMO CATTOLICO Fin dalla fine del '400, nella chiesa emersero iniziative di riforma per ricondurre il clero ai suoi doveri. Le singole congregazioni  ripristinavano le regole degli ordini religiosi: ne nacquero diverse, composte da sacerdoti impegnati a vivere secondo una regola comune; si costituirono le congregazioni di chierici regolari dei Teatini, dei Somaschi e dei Barnabiti. Questo movimento fu definito riforma personale, ovvero la riforma fu avviata partendo da se stessi. Fu questa a provocare la riforma cattolica, un moto di riforma interno alla chiesa. L'UMANESIMO CRISTIANO ED ERASMO DA ROTTERDAM L’umanesimo cristiano fu un componente importante del riformismo cattolico. I protagonisti dell’umanesimo cristiano volevano promuovere una riforma della chiesa che si attuasse attraverso l’educazione dei fedeli. Protagonista di questo movimento fu Erasmo da Rotterdam (1466), figlio di un prete. Erasmo frequentò la scuola di Deventer, uno dei centri dei Paesi Bassi da cui si diffuse il movimento del cristianesimo. Nel 1487 entrò in un convento agostiniano e cinque anni dopo divenne sacerdote. L’opera più importante di Erasmo fu l’Elogio della Follia, attraverso cui denunciò il malcostume del clero. I più folli, in quest'opera, appaiono i teologi, che interpretano a loro piacimento i misteri della fede. Seguono i monaci, che recitano i salmi senza capirli e infine i cattivi papi. Erasmo tradusse anche le scritture dal greco per riportarle all’interpretazione originale, e malgrado l’operazione abbia scatenato molte reazioni, fu infine accettata da papa Leone X. LA RIFORMA PROTESTANTE Agli inizi del Cinquecento in Europa vi erano solo due chiese cristiane: quella cattolica e quella ortodossa. Alla metà del secolo molti abbandonarono la chiesa cattolica per aderire a nuove chiese. La principale rivoluzione religiosa fu però la riforma protestante, che nacque da cause economiche, politiche, sociali e soprattutto religiose (su tutte, lo scandalo delle indulgenze). LE CAUSE Tornato a Roma il papato si era impegnato a rafforzare il proprio potere, e questo trasformò la chiesa di Roma in un principato moderno. I monasteri maschili avevano il monopolio della predicazione e dei tributi, mentre quelli femminili accoglievano la prole femminile delle famiglie nobili, quella che non era destinata ad andare in sposa. Spesso la diffusione del protestantesimo coincise con l’affermazione del potere laico sulla chiesa locale. In ultimo, i contadini rivendicarono una più equa distribuzione della ricchezza. Le cause religiose della Riforma Protestante furono: • Sensibilità religiosa: la religiosità era segnata dall’angoscia per la fine del mondo e molti temevano la salvezza della propria anima e trovavano consolazione nelle pratiche espiatorie. • Corruzione del clero: Sacerdoti ignoranti e vescovi interessati al potere temporale non erano il migliore esempio per i fedeli. • Confusione teologica: I teologi spesso sostenevano dottrine in contrasto tra loro, causando confusione nei fedeli. LA VENDITA DELLE INDULGENZE La situazione precipitò con lo scandalo della vendita delle indulgenze. Innanzi tutto, una definizone. Cosa si intende per indulgenza? L’indulgenza è la diminuzione della pena da subire in Purgatorio in proporzione ai peccati commessi. Viene concessa dalla chiesa in particolari circostanze ed è necessario che il peccatore si penta, si confessi e offra del denaro alla chiesa per redimere i suoi peccati. Nel 1517 Papa Leone X, per raccogliere denaro per la cupola di San Pietro, promosse la raccolta di elemosine in cambio di indulgenze. MARTIN LUTERO E LE 95 TESI Martin Lutero fu un monaco tedesco, docente di teologia all’università di Wittenberg. La scoperta del Vangelo fu per lui il superamento del dramma interiore: pur temendo il giudizio, capì che l’uomo non era costretto a compiere opere per salvarsi, ma un cristiano poteva trovare la fine della sua angoscia solo con la fede nella misericordia di Dio. Il 31 ottobre 1517 Lutero affisse alla porta della chiesa di Wittenberg 95 tesi in latino con cui condannava l’operato della chiesa. Non negava il valore delle indulgenze, ma ne affermava un'efficacia ristretta. Il papa invitò Lutero a Roma perché chiedesse perdono e il 15 giugno 1520 emanò una bolla con la quale dava a Lutero 60 giorni per ritrattare. Lutero non accettò e il 10 dicembre diede fuoco ad alcuni testi tra cui anche la bolla papale. Secondo Lutero, la chiesa aveva tradito il vangelo e il cristianesimo andava riformato secondo 3 principi: • Il libero esame:IL testo sacro, per Lutero, deve essere letto e interpretato dal fedele senza tramite esterno. Lutero, inoltre, riconosce come sacramenti solo il battesimo e la comunione. • La giustificazione per sola fede: l’uomo, portato al male, si salva solo se Dio gli dona la fede. La salvezza nasce dalla predestinazione. • Il sacerdozio universale: Per Lutero la distinzione tra sacerdoti e laici non esisteva davanti a Dio: se i credenti sono sacerdoti di se stessi, anche i preti possono sposarsi. In base a questo Lutero non riconobbe l’autorità della chiesa e dopo circa un mese venne scomunicato. CONTRORIFORMA La Controriforma, talvolta definita anche Riforma cattolica, è stata la reazione della Chiesa cattolica alla Riforma protestante. Tale reazione fu caratterizzata dall'accoglimento di alcune istanze di rinnovamento ecclesiastico, che peraltro anche Lutero, Calvino e gli altri riformatori avevano messo in evidenza, ma anche da una reazione polemica e difensiva di fronte al protestantesimo, per evitare che altri cattolici passassero alle Chiese evangeliche. Normalmente gli storici identificano come "età della Controriforma" il periodo che va dall'apertura del Concilio di Trento alla pace di Vestfalia, che chiude la guerra dei trent'anni. Sebbene la Controriforma venga talvolta chiamata anche Riforma cattolica, con quest'ultimo termine si intende invece propriamente quell'insieme di misure di rinnovamento spirituale, teologico, liturgico con le quali la Chiesa cattolica aveva tentato di riformare le proprie istituzioni anche prima del Concilio di Trento. La "Controriforma", pertanto, fu anche - ma non solo - "riforma cattolica", come d'altra parte la "riforma cattolica" fu anche - ma non solo - "Controriforma". LA COMPAGNIA DI GESÙ Occorsero diversi anni prima che la chiesa cattolica riprendesse il potere dopo la dura sferzata inflittale dalla Riforma protestante. Già da tempo erano presenti elementi di rinnovamento spirituale e presto a questo si aggiunsero altre esperienze come la Compagnia di Gesù, cioè una riforma cattolica che precedette e accompagnò la controriforma. La Compagnia di Gesù fu uno strumento prezioso per la controriforma e fu fondata nel 1534 da Ignazio di Loyola. Oltre ai voti ordinari, la Compagnia di Gesù prevedeva un altro voto: l’obbedienza al papa. Questo impegnava i gesuiti a svolgere il proprio ministero dove il papa avesse voluto. La compagnia era consacrata all’apostolato, cioè alla diffusione della fede. Il gesuita doveva ricercare la propria santità attraverso la santificazione dei fedeli, e questo portava alla piena disponibilità nell’attività missionaria. Al vertice della struttura c’era il Preposto generale cui ogni gesuita doveva una rigida obbedienza. Questo ordine religioso si impegnò soprattutto nel campo dell’istruzione, al fine di controllare la formazione della classe dirigente e orientarla in senso cattolico. IL CONCILIO DI TRENTO Nel 1541 fallì a Ratisbona l’ultimo tentativo di riconciliazione con i protestanti e i cattolici. L’anno dopo venne creata a Roma la Congregazione del Sant’Uffizio o dell’Inquisizione a cui fece parte il futuro papa Paolo IV. L’invocazione di un consiglio ecumenico fu sollecitata dall’imperatore ma inizialmente fu procrastinata da Paolo III per ragioni politiche. La scelta di indirlo nel 1542 a Trento fu presa in quanto era sede di un vescovato in una città imperiale. A causa della riapertura delle ostilità tra Carlo V e il re di Francia il Concilio poté davvero riunirsi solo nel 1545. I lavori furono sospesi per almeno 10 anni dopo svariati tentativi. ! Politicamente avverso all’imperatore e da sempre ostile al Concilio il nuovo papa Paolo IV estese i poteri dell’Inquisizione, sottopose a processo alcuni dei più importanti esponenti del partito riformatore e promulgò nel 1559 il primo Indice dei libri proibiti. Toccò al nuovo papa Pio IV l'incarico di rilanciare il Concilio e condurlo a termine. il Concilio affronta molte questioni che sono state oggetto di controversia ribadendo sempre la posizione tradizionale della Chiesa: • Vengono stabiliti i fondamenti della fede cristiana, ovvero la Rivelazione divina, contenuta nella Bibbia e la tradizione ecclesiale. • L'interpretazione della Sacra Scrittura è privilegio esclusivo della Chiesa e non può essere lasciata al libero arbitrio delle coscienze individuali: questo punto è in netto contrasto con la dottrina protestante. • Viene riaffermata l'utilità delle opere al fine della salvezza, delle indulgenze, la legittimità del culto di Maria e dei Santi, la sacralità dei Sette Sacramenti. • La Chiesa sottolinea in oltre che nessun fedele ha diritto di ritenersi predestinato alla salvezza, contrariamente a quanto affermato invece dai calvinisti. Concilio di Trento: cosa stabilisce I padri conciliari introducono in materia di disciplina e condotta dei sacerdoti, tuttavia, qualche innovazione: • Vengono istituiti Seminari con lo scopo di preparare i futuri sacerdoti ai doveri a loro imposti dalla vocazione; • Per offrire ai fedeli un'adeguata formazione religiosa, i sacerdoti sono tenuti a insegnare la dottrina e i vescovi a risiedere stabilmente nella propria diocesi e di farvi periodiche visite pastorali; • Per ripristinare la dignità del clero vengono ribaditi gli obblighi del celibato (questo in aperta opposizione con i protestanti), dell'abito talare e il divieto di accumulare benefici. • Vengono infine definite con precisione le caratteristiche dell'arte religiosa.
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