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STORIA MODERNA - Vittorio Criscuolo, Sintesi del corso di Storia Moderna

Riassunto dell’intero manuale (30 capitoli)

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 06/06/2021

marianna-stefanizzi
marianna-stefanizzi 🇮🇹

4.3

(33)

15 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica STORIA MODERNA - Vittorio Criscuolo e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! STORIA MODERNA - VITTORIO CRISCUOLO 1. L’ECLISSI DELLA MODERNITÀ Scandire il tempo modulando il suo corso è l’unica via per tentare di riappropriarsi del passato, non solo e non tanto per dargli un senso ma proprio per renderlo parte della nostra identità. Spesso le partizioni della cosiddetta “periodizzazione” rispondono a motivi di ordine pratico; in ogni caso, ogni periodizzazione, presuppone sempre un’interpretazione, ovvero una punto di vista particolare che coglie e mette in risalto alcuni aspetti dello svolgimento storico. L’inizio della storia moderna è convenzionalmente collocato nel 1492; più correttamente il punto di partenza è da collocare nello spazio di tempo compreso tra la metà del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento. Il punto di arrivo, il trapasso dall’età moderna a quella contemporanea è generalmente collocato fra la seconda metà del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento, quando l’avvio della rivoluzione industriale in Inghilterra e la caduta dell’antico regime per opera della rivoluzione francese modificarono profondamente la realtà economico-sociale, politica e culturale dell’Europa occidentale. Il termine “modernus” comparve fra la fine del V e l’inizio del VI secolo, come derivazione dell’avverbio “modo”, che vuol dire “recentemente, ora”. Erano passati pochi decenni dal 476 d.C. E venne elaborato il concetto di Rinascimento come alba della civiltà moderna. Alla base c’era la fiducia nel progresso di una borghesia europea trionfante, che si apprestava a vivere la seconda rivoluzione industriale. Si affermò nel XIX secolo il termine “modernità”. 1 Il progresso del quale era orgogliosa la società ottocentesca poteva anche essere respinto in nome della tradizione come l’incarnazione di un male assoluto, ad esempio dalla Chiesa cattolica. Si affermò nel corso dell’Ottocento, con l’assoggettamento dei popoli dell’Asia e dell’Africa, la parola “modernizzazione”, che esprimeva l’estensione, l’imposizione anzi, del modello della civiltà europea al resto del mondo. Il concetto di età moderna era l’espressione di un punto di vista laico, sostanzialmente anticattolico, e con qualche sfumatura filo-protestante, incentrato sull’affermazione dell’individuo, sulla capacità di costruirsi il proprio destino e sulla conquista della libertà di pensiero e di coscienza. La capacità periodizzante della rivoluzione francese —> attraverso la legislazione imposta in tutti i paesi occupati dalle sue armate, aprì effettivamente una fase nuova del corso della storia europea, distruggendo le basi della società tradizionale ≠ Rivoluzione industriale —> si estese agli altri paesi dell’Europa occidentale con notevole ritardo e nella stessa Inghilterra fece sentire i suoi effetti dopo diverso tempo. Non c’è dubbio però che da allora ebbe inizio quel profondo divario fra paesi industrializzati e il resto del mondo Questa periodizzazione è apparsa però sempre più inadeguata quando l’interesse della storiografia si è spostato dalle élite culturali e politiche verso le classi subalterne, e si è rivolto allo studio della società e dei comportamenti individuali. Si è affermata così la categoria della “longue durée”, che ha focalizzato l’attenzione dello storico su fenomeni, come la vita quotidiana, l’alimentazione, la sessualità, la famiglia, la mentalità, che conoscono un’evoluzione lentissima, e a tratti quasi impercettibile. Rispetto all’andamento demografico, all’economia delle società preindustriali o alla mentalità e ai costumi della massa della popolazione non è possibile individuare nessun significativo mutamento nell’arco di tempo che si considera come l’alba della civiltà moderna. 2 giudicava dannose le misure di carattere assistenziale che, migliorando la vita dei poveri, ne avrebbero incentivato la natalità Alla fine del Settecento si realizzarono anche le condizioni per un radicale cambiamento nella disponibilità di fonti per lo studio della popolazione (es. censimento realizzato in Spagna nel 1787 e negli Stati Uniti nel 1790) La svolta avvenne durante la rivoluzione francese quando l’Assemblea nazionale costituente rivendicò allo Stato il compito di registrare per mezzo di pubblici ufficiali le nascite, i matrimoni e le morti di tutti gli abitanti, senza distinzione —> principio attuato dalla legge del 1792, che istituì lo stato civile gestito dalle municipalità Nei primi anni dell’Ottocento tutti gli stati europei organizzarono nella pubblica amministrazione appositi uffici incaricati di raccogliere le principali informazioni relative alla popolazione e all’economia Il primo compito della DEMOGRAFIA STORICA é ricostruire lo stato della popolazione, la sua entità, la sua struttura —> STUDIO DELL’ANDAMENTO DEMOGRAFICO = analisi dell’evoluzione della popolazione in un dato periodo e degli eventi che hanno concorso a determinarla; a tal fine é importante il calcolo degli indici di natalità, di mortalità e di matrimonio, posti in correlazione con altri indicatori della dinamica economica —> per le epoche più antiche di può pervenire solo a una stima —> nel Medioevo le rilevazioni della popolazione furono occasionali e limitate ad ambiti territoriali ristretti, e inoltre furono promosse soprattutto per fini militari o fiscali, per cui la loro attendibilità deve essere attentamente valutata caso per caso (Domesday book, catasto fiorentino del 1427) —> in generale però i censimenti, che rappresentano oggi la fonte principale per conoscere lo stato di una popolazione, sono scarsamente attendibili prima del XIX secolo —> più numerose sono le fonti di natura fiscale, che però, oltre a essere molto spesso inattendibili, censiscono a volte i fuochi ovvero i nuclei familiari e non gli individui 5 Per l’età prestatistica la fonte più importante é sicuramente rappresentata dalle registrazioni tenute dagli ecclesiastici —> molto importanti i decreti del concilio di Trento che nel 1563 resero obbligatoria la tenuta dei libri di battesimo e di matrimonio da parte dei parroci, i quali a partire dal 1614 furono tenuti anche, per decisione del papa Pio V, a redigere uno stato delle anime e il registro delle sepolture (= chiese protestanti) —> gli STATI DELLE ANIME, volti al controllo dell’adempimento del prefetto della comunione pasquale, presentano un elenco nominativo degli abitanti inseriti nei gruppi familiari di appartenenza con l’indicazione del luogo di residenza e della professione del capofamiglia; fonte più importante per conoscere l’entità e la struttura della popolazione —> per lo studio dell’andamento demografico sono preziosi i registri di battesimo, matrimonio e sepoltura A questo punto è possibile calcolare, ad esempio, la densità della popolazione Una volta stabilito il numero degli abitanti in un determinato territorio si possono calcolare gli indici di natalità e di mortalità Altra operazione importante è il calcolo della speranza di vita, che si ottiene cancellando progressivamente dai nati nello stesso anno i morti negli anni successivi fini all'esaurimento della lista; quindi si sommano le età raggiunte dai singoli individui e si divide per il numero totale, e si ha la speranza di vita alla nascita —> si può calcolare anche la speranza di vita a età successive, escludendo tutte le morti degli anni precedenti Avendo a disposizione dati abbastanza completi, è possibile costruire una piramide della popolazione, che rappresenta graficamente l’evoluzione demografica di una comunità nel tempo A partire dal secondo dopoguerra si è sviluppata, grazie soprattutto alla scuola francese, una tecnica di utilizzo dei registri ecclesiastici che ha consentito alla demografia storica di compiere straordinari progressi nella conoscenza dei comportamenti delle popolazioni dell’età moderna —> RICOSTRUZIONE NOMINATIVA DELLE FAMIGLIE = questa tecnica ha fornito in particolare importanti indicazioni riguardo 6 ai tassi di fecondità e di nunzialità, e ha gettato una luce nuova sui comportamenti e sulla mentalità di intere generazioni di donne e uomini Se si osserva l’evoluzione della popolazione mondiale, in corrispondenza con il periodo convenzionalmente indicato come inizio dell’età moderna, non si nota nessuna significativa rottura o discontinuità —> due punti di svolta: - radicale trasformazione nella storia dell’umanità avvenuta nell’età neolitica, cioè lo sviluppo dell’agricoltura; dopo questa prima svolta la popolazione mondiale è aumentata a un ritmo costante ma piuttosto lento, - fino alla metà del XVIII secolo, quando prese avvio una fase di crescita, tuttora in atto, che ha fatto segnare, per la sua intensità e per la sua durata, la seconda rottura nell'andamento demografico globale —> il fenomeno è stato definito dagli studiosi “TRANSIZIONE DEMOGRAFICA” in quanto, modificando profondamente la mentalità, le tendenze e i comportamenti individuali caratteristici delle società preindustriali, ha segnato la rottura dello statico sistema delle società di antico regime è aperto una fase completamente nuova per il mondo intero La crescita piuttosto lenta della popolazione mondiale nel periodo compreso fra la metà del Trecento e la metà del Settecento fu garantita da una prevalenza del tasso di natalità su quello di mortalità —> principali fattori di impennate della mortalità: carestie, epidemie e guerre EPIDEMIE —> a partire dal Cinquecento regredì notevolmente la lebbra, che aveva invece imperversato nel Medioevo, mentre fece comparsa verso la fine del Quattrocento la sifilide; incisero sulla mortalità il tifo e, nel Settecento, il vaiolo, il colera sarebbe sopraggiunto solo nel XIX secolo —> peste, ricomparve in Europa a metà del XIV rimanendovi fino ai primi decenni del Settecento, con cui la mortalità è di circa il 70%, se l’invenzione però avviene attraverso le vie respiratorie e colpisce i polmoni è del 100% —> 1347-1352: peste nera, colpí l’intero continente provocando la morte di circa 25 milioni di individui, un terzo della popolazione —> fece la sua ultima comparsa a Marsiglia nel 1721 e a Messina nel 1743, dopo di che sparí dall’Europa occidentale, le cause di questa improvvisa sparizione sono sconosciute 7 igieniche e l’addensamento della popolazione erano aggravanti (una parte rilevante della popolazione urbana, in particolare quella immigrata, viveva in condizioni assai precarie) Calcolo del tasso di urbanizzazione —> possibile a partire dal XIV secolo, percentuale di individui di una determinata società che vivono in uno spazio urbano —> nel valutare l’andamento della popolazione urbana è importante in particolare il rapporto con la popolazione complessiva, si può parlare di un processo di urbanizzazione se la popolazione che vive in città cresce non solo in termini assoluti, ma soprattutto in relazione al complesso della popolazione Una forma crescita degli spazi urbani si ebbe nei secoli XI-XIII nell’Europa occidentale —> anche questa crescita delle città si realizzò nel quadro di un generale incremento demografico, per cui non fece segnare un aumento del tasso di urbanizzazione Se si esamina lo sviluppo successivo delle città maggiori nel corso dell’età moderna appaiono immediatamente evidenti alcune trasformazioni che riflettono i mutamenti intervenuti in questo periodo nella realtà politico-istituzionale ed economico-sociale In generale il baricentro della mappa urbana si spostò verso l’Europa centrosettentrionale: è l’espressione sul piano demografico di un decisivo spostamento degli equilibri economico-finanziari dall’Europa mediterranea a quella atlantica L’altro fenomeno caratteristico dell’età moderna è la comparsa di grandi città capitali (Madrid, Vienna, Berlino, San Pietroburgo) —> avvenne in virtù della loro funzione di centro politico-istituzionale e amministrativo dello Stato 3. LA SOCIETÀ PREINDUSTRIALE: AGRICOLTURA 10 La società di antico regime era fondata su un’economia prevalentemente agricola; quando l’agricoltura riesce ad accrescere la sua produttività in modo consistente si creano le condizioni per lo spostamento di uomini e risorse, prima impegnati a garantire la sussistenza della popolazione verso altri settori produttivi —> questo processo si manifestò precocemente in Inghilterra, ma ha interessato in seguito progressivamente tutti i paesi più avanzati —> nell’età moderna la condizione del mondo contadino si presentava diversa nell’Europa centro-occidentale rispetto alla parte orientale posta al di là di una linea di demarcazione che si fa convenzionalmente coincidere con quella del corso del fiume Elba —> grande differenziazione EUROPA CENTRO-OCCIDENTALE Nell’età medievale le grandi proprietà erano generalmente divise in PARS DOMINICA, gestita direttamente dal proprietario attraverso la prestazione di giornate di lavoro gratuito dei contadini dipendenti, le CORVÈES, e un PARS MASSIRICIA, suddivisa in unità produttive affidate al lavoro dei contadini liberi o servi che pagavano un canone in natura o in denaro ed erano obbligati a prestare alcuni lavori o servizi Tra il IX e il X secolo a causa della frammentazione e della debolezza dei poteri politici si affermò la SIGNORIA FONDIARIA —> l’assunzione da parte dei proprietari terrieri di un’autorità che si estendeva non solo sui contadini da lui dipendenti, ma su tutti gli abitanti delle terre di sua proprietà, come piccoli e medi proprietari e artigiani; il signore in cambio della protezione imponeva obblighi di varia natura, amministrava la giustizia e riscuoteva tributi —> scomparve quasi del tutto la schiavitù, ma contadini liberi o dipendenti dal signore, servi addetti alla casa o al lavoro nei campi finirono per essere assimilati in una comune condizione di servaggio ( = inferiorità giuridica, limitazione della libertà personale, ubbidienza signore —> SERVI DELLA GLEBA) —> la signoria svolgeva evidentemente quella funzione di organizzazione e di difesa del territorio che nella società disgregata i poteri pubblici non erano in grado di garantire 11 Fra l’XI e XII secolo una rete di rapporti feudali provò a ricostruire una forma di gerarchia politica —> si utilizza l’istituto del VASSALLAGGIO= legame personale fra due uomini, uno dei quali concedeva un beneficio o feudo e in cambio si obbligava a prestargli fedeltà e servizio —> in tal modo i molteplici poteri signorili furono progressivamente inquadrati e regolati come concessione del titolare, reale o nominale, del supremo potere politico A partire dal XII secolo si affermò infatti il principio per cui solo l’investitura del sovrano poteva giustificare legittimare l’autorità del signore, il quale esercitava quindi nelle sue terre un’autorità delegata dal sovrano e perciò a lui almeno nominalmente subordinata Lo sviluppo dell’agricoltura e la ripresa degli scambi commerciali crearono a partire dall’XI secolo le condizioni per una progressiva erosione dei poteri signorili —> i contadini si batterono contro i signori per attenuare il peso delle loro autorità in queste lotte e trovare un sostegno decisivo Nelle città fra il XII e XIII secolo decaddero quasi dappertutto le limitazioni della libertà personale, in alcune zone esempio Fiandre e Italia centro settentrionale, le città, estendendo il loro dominio il territorio circostante, il CONTADO, disgregarono il potere delle signorie attribuendosi in esclusiva l’imposizione fiscale, l’amministrazione della giustizia e il mantenimento dell’ordine e garantirono ai lavoratori piena libertà A partire dal XV secolo ci fu la tendenza di principati e monarchie a richiamare nelle proprie mani quelle funzioni di ordine amministrativo e politico che nella società tardo medievale avevano delegato ai signori feudali —> per l’età moderna è opportuno parlare, più che di sistema feudale, di un potere signorile sostanzialmente ridotto alla sola dimensione economica —> configurazione di tale potere il servaggio era di fatto scomparso, anche le corvées erano limitate a qualche giornata, la riserva signorile fu notevolmente ridimensionata, non più coltivata con il lavoro gratuito ma era generalmente divisa in appezzamenti affidati a contadini titolari di diversi tipi di contratti agrari —> la parte maggiore dell’azienda era suddivisa in unità di coltivazione sulle quali sedevano famiglie coloniche, la 12 terre disponibili, però questa proprietà era soggetta ai diritti dovuti alla proprietà eminente del signore —> ma non mancavano terre allodiali, vale a dire in piena proprietà e quindi libere da obblighi e vincoli nei confronti di un signore (in Francia meridionale nell’Italia centro settentrionale) Bisogna considerare inoltre che la proprietà contadina si presentava molto parcellizzata e risultava perciò largamente insufficiente ai bisogni della popolazione —> condizione di precarietà Oltre ai fondi in conduzione diretta il mondo contadino poteva disporre però delle terre date in affitto a condizioni molto diverse dei grandi proprietari, dagli aristocratici, dagli enti ecclesiastici e dai proprietari cittadini La struttura della famiglia contadina era condizionata dalla disponibilità di terre e dalla natura dei contratti agrari —> quando la peste del 1348 ridusse drasticamente la popolazione, la terra a disposizione del mondo rurale divenne abbondante e quindi si manifestò la tendenza alla formazione di FAMIGLIE DI TIPO NUCLEARE, composte dai genitori e dai figli, in seguito l’incremento demografico accrebbe la pressione sul terreno coltivabile per cui risulta più difficile per le giovani coppie rendersi autonomi con l’acquisizione di una propria unità coltivatrice e perciò in molte zone si sviluppa una tendenza alla formazione di famiglie più ampie nelle quali convivevano più generazioni —> al contrario nell’Italia centrale a partire dal tardo medioevo si diffusero contratti di affitto parziario che affidavano alla famiglia contadina un’unità poderale completa di casa, stalla e attrezzi da lavoro con l’obbligo di dare al proprietario una parte del prodotto, che spesso ammontava all’incirca alla metà (MEZZADRIA) Nell’Europa orientale dominava in generale la famiglia complessa UN’AGRICOLTURA DI SUSSISTENZA L’economia contadina aveva come modello l’agricoltura di sussistenza, anche tutto ciò che era necessario alla produzione era prodotto all’interno della stessa azienda familiare —> tuttavia la famiglia non viveva isolata, ma era quasi ovunque integrata nella comunità del villaggio che ne 15 condizionava ogni aspetto della vita —> nelle zone dove vigevano contratti agrari, come ad esempio la mezzadria, relativi a un podere compatto, il paesaggio era caratterizzato dalla presenza di case coloniche sparse nelle campagne, vicine ai terreni da lavorare —> in Inghilterra e nella maggior parte dell’Europa occidentale le case contadine si trovavano riunite nei villaggi generalmente coincidenti con la parrocchia, insediamenti in genere non superiori al migliaio di abitanti, e le unità di coltivazione erano disperse nei cosiddetti campi aperti (OPEN FIELDS) —> le parcelle di proprietà di ciascun contadino erano spesso diverse e anche piuttosto lontane fra loro L’AGRICOLTURA era di TIPO COMUNITARIO in quanto per la frammentazione e la dispersione delle proprietà individuali ciascuno era vincolato alle pratiche di coltivazione adottate dal villaggio Predominava la coltivazione di cereali, frumento e soprattutto segale Altro aspetto caratteristico era la rotazione delle culture al fine di garantire al terreno il necessario riposo si praticava, perciò la rotazione delle culture che seguiva per lo più il ritmo triennale (SISTEMA DEI TRE CAMPI) —> un avvicendamento obbligato —> dopo il raccolto però i campi, che per questo venivano detti APERTI, erano soggetti a una serie di usi collettivi dei quali tutti gli abitanti del villaggio potevano avvalersi, poi al momento della semina si stabiliva la divisione fra le varie proprietà individuali —> molto importanti i campi comuni (COMMON LANDS) di proprietà collettiva della comunità, spesso formati da boschi e pascoli, su queste terre gli abitanti del villaggio potevano portare a pascolare i loro animali, raccogliere la legna per l’inverno (legnatico) e fabbricare il carbone + i più poveri costruivano su queste terre misere capanne per ripararsi (cottagers) e ne coltivavano piccoli appezzamenti —> uno degli elementi che differenziavano in misura significativa le famiglie contadine era la proprietà di animali da lavoro In Francia al vertice c’erano i LABOURERS, che avevano proprietà più estese e disponevano anche di animali, invece i MANOUVRERS, che non avevano terra —> non mancava l’artigiano, che spesso aveva 16 qualche porzione di terra da coltivare —> vigeva uno spirito comunitario che garantiva comunque la sopravvivenza di tutti D’altra parte altri prodotti utili all’economia familiare si ricavano dall’orto e dagli animali da cortile + sovente era presente in casa un telaio che consentiva di preparare il corredo per la figlia da maritare e talora poteva rappresentare un arrotondamento del reddito familiare La circolazione monetaria era evidentemente molto ridotta, tuttavia la moneta serviva ad esempio a pagare le tasse, mentre spesso anche il censo dovuto al signore era pagato in denaro, il che lo rendeva meno gravoso Il mondo contadino viveva al limite della sussistenza, era costantemente esposto a pericolo della carestia in caso di una cattiva annata per motivi metereologici o per eventi eccezionali UN’AGRICOLTURA STATICA Le più importanti innovazioni tecniche si erano diffuse a partire dall’XI secolo —> molto importanti furono l’aratro pesante e l’uso su larga scala nell’aratura del cavallo Nell’età moderna non vi furono invece novità significative, tant’è che per far fronte all’aumento della popolazione nel ‘500 si scelse una risposta estensiva, consistente nell’ampliamento del terreno coltivato attraverso dissodamenti e bonifiche, o con l’eliminazione di prati e pascoli e l’abbattimento di foreste + intensificazione della prevalenza della cerealicoltura, perchè era la soluzione più semplice e meno costosa + scomparve quasi del tutto dalla dieta contadina la carne La risposta estensiva comportava l’utilizzo di terre di minore qualità che davano rese inferiori + la riduzione dei pascoli limitava l’allevamento del bestiame = minore disponibilità di concime —> conflitto fra di cultura e allevamento 17 Due innovazioni di straordinaria portata bisogna ricordare: la STAMPA e la POLVERE DA SPARO Non cambiarono di molto le tecniche nel settore tessile, ma fu grande lo sviluppo della lavorazione del cotone e della seta introdotti in Europa dall’Asia già nel basso medioevo A partire dal ‘400 grazie alle ruote idrauliche si poterono scavare, anche con l’ausilio della polvere da sparo, pozzi —> ne derivò una crescita notevole della produzione di argento e di rame Il ferro aveva un problema: il punto di fusione —> si risolse con la realizzazione di altiforni in muratura Per quanto concerne l’energia, a parte la forza muscolare di uomini e animali, le fonti disponibili erano l’acqua, il vento e il legname —> si può ben dire che le società preindustriali erano fondate sul legno —> MA la crescita demografica, l’aumento dei consumi domestici, il disboscamento provocato dall’estensione dei terreni coltivati a cereali, l’incremento delle costruzioni navali e lo sviluppo degli impieghi industriali portarono all’inizio del XVII secolo una crescente scarsità di legname + anche il prezzo del carbone da legna aumentò —> si crearono allora le condizioni per lo sfruttamento di una nuova fonte energetica destinata a diventare centrale nella vita economica: il CARBON FOSSILE —> in Inghilterra a partire dalla metà del del XVI secolo furono aperte numerose miniere per l’estrazione del carbone, che fu progressivamente impiegato in sostituzione della legna da ardere negli usi domestici e anche in molte attività manifatturiere —> per la prima volta si passava da fonti rinnovabili a una fonte non rinnovabile IL SETTORE MANIFATTURIERO Il termine MANIFATTURA indica le attività eseguite a mano o a macchina per trasformare una materia prima in oggetto di consumo, ovvero in manufatto, e insieme l’edificio dove tali attività hanno luogo — > bisogna innanzitutto ricordare che soprattutto nelle campagne la famiglia tendeva a produrre da sé ciò di cui aveva bisogno, in questo caso il produttore al tempo stesso consumatore 20 La domanda di prodotti dell’artigianato e delle manifatture era soprattutto alimentato dai consumi delle classi agiate —> nel corso dell’età moderna la domanda di prodotti di lusso si ampliò progressivamente proprio per le richieste provenienti dei gruppi sociali non aristocratici che avevano raggiunto un notevole livello di ricchezza e di prestigio sociale; incise soprattutto la domanda proveniente dallo Stato per le esigenze legate all’armamento e all’approvvigionamento degli eserciti e delle flotte —> non mancavano manifatture nelle quali erano concentrati numerosi lavoratori dipendenti pagati con un salario —> altri esempi sono le grandi manifatture fondate con capitali statali per la produzione di beni di lusso destinati alle corti o le classi agiate In ogni caso le manifatture accentrate fornivano una quota modesta della produzione complessiva, la maggior parte della produzione manifatturiera era localizzata nelle città ed era organizzata su base individuale o familiare nella forma dell’artigianato A partire dalla ripresa dell’XI secolo, quando le città si erano affermate come centri di produzione, i vari settori del lavoro artigianali erano organizzati nelle ARTI o CORPORAZIONI, nate da patti associativi giurati —> fenomeno prettamente urbano —> membro della corporazione era il maestro, padrone della bottega o del laboratorio egli aveva presso di sé uno o più apprendisti che non erano stipendiati, anzi spesso pagavano per poter apprendere il mestiere, o dei garzoni o lavoranti salariati il cui numero variava in ragione del mestiere svolto —> le funzioni principali della corporazione erano innanzitutto la difesa del monopolio della produzione da possibili concorrenti esterni e inoltre la regolamentazione e la riduzione della concorrenza fra i membri in modo da garantire la stabilità degli equilibri interni, evitando la formazione di posizioni dominanti + la corporazione vigilava sulla qualità della produzione, sul suo sviluppo in relazione all’andamento del mercato, sui prezzi e sui salari e sulla formazione di nuovi operatori ma, il legame fra i membri andava aldilà del mero interesse economico e coinvolgeva tutta la trama della vita sociale PROTOINDUSTRIA 21 L’artigiano in genere lavorava su commissione in quanto non poteva assumersi l’onere finanziario di produrre oggetti da custodire in magazzino in attesa di futuri clienti —> spesso la commessa veniva da un mercante che anticipava la materia prima e curava poi lo smercio del prodotto in tal caso l’artigiano, pur indipendente e spesso proprietario ad esempio del telaio, era di fatto dipendente dal mercante che garantiva i rapporti con il mercato, e, se era costretto a indebitarsi con lui in anni di crisi, rischiava di perdere la proprietà dello strumento di lavoro —> ARTIGIANATO SUBORDINATO, soprattutto nel settore tessile —> nella filiera della lana, il modello della manifattura a domicilio si diffuse nel XVII e nel XVIII secolo nelle campagne circostanti le città e diede vita al sistema delle manifatture decentrate o disperse, PUTTING OUT OF SYSTEM = un mercante imprenditore acquistava la materia prima e provvedeva in un magazzino a farla lavare e liberare dalle impurità da lavoratori a salario + la filatura e la tessitura avvenivano presso le abitazioni dei contadini che disponevano di un filatoio e di un telaio, trovavano modo di arrotondare così il reddito familiare + i passaggi della follatura che si svolgeva nella gualchiera e la tintura, anche essa eseguita presso la bottega di un maestro tintore, che poteva esserne proprietario o affittuario —> il mercante imprenditore per coordinare l’attività dei produttori dispersi a domicilio si serviva dei suoi agenti che potevano essere dipendenti o anche titolari in proprio dell’appalto di questa attività di intermediazione, egli forniva la materia prima ai contadini artigiani e ritirava il prodotto al termine della filatura e della tessitura, e provvedeva poi alla vendita del prodotto finito sul mercato —> gli artigiani erano evidentemente dipendenti in quanto inseriti in un ciclo produttivo controllato dal mercante imprenditore —> il completamento della filiera veniva in genere in due o tre mesi = produceva tessuti di minore qualità ma in grado di coprire un mercato molto più ampio = potente fattore di crisi per le manifatture cittadine Il putting out of system si differenziava dall’artigianato perché caratterizzato dalla dipendenza dei produttori da un imprenditore —> fase di transizione verso la formazione dell’industria accentrata, e per questo viene indicato il sovente con il nome di PROTOINDUSTRIA 22 > l’importanza di questo flusso commerciale era dovuto soprattutto al valore molto elevato di questi prodotti Grande sviluppo ebbero in questo periodo i commerci nei mari del nord —> nel basso medioevo si era affermata la potenza della HANSA, llega che riuniva molte città sulla costa del Mare del Nord e del Baltico (Amburgo, Lubecca, Brema, Danzica, Riga) —> Lubecca, che tentò di difendere la sua supremazia economica, fu sconfitta nel 1535 dalla Svezia che si liberò così dalla tradizionale subalternità nei confronti dell’Hansa —> nel seicento i traffici in questi mari furono dominati dalle navi olandesi che portavano il prezioso legname dalla Scandinavia, dalla Polonia e dalla Russia inoltre cereali, metalli, pellicce dalla Russia e tornavano verso il Baltico con vino, sale, pepe, tessuti, manufatti Lo sviluppo dei traffici oceanici fu reso possibile dai viaggi di esplorazione e dalle scoperte geografiche —> i portoghesi nel 1498 riuscirono a raggiungere l’India circumnavigando l’Africa e poterono così acquistare le spezie direttamente dei produttori senza l’intermediazione veneziana; il suo declino iniziò verso la fine del secolo con l’arrivo di navi olandesi ed inglesi —> i portoghesi mantennero il controllo dei traffici con l’Asia fino ai primi decenni del XVII secolo —> le spezie, in particolare il pepe, erano una componente importante ma persero progressivamente la centralità che avevano avuto nella prima età moderna —> un rilievo crescente fu acquisito dall’importazione di seta, cotone, te e rame Dopo la scoperta dell’America la formazione di un impero spagnolo che si estendeva dalla California e dalla Florida fino al Cile e l’occupazione del Brasile da parte del Portogallo aprirono un’intensa corrente di scambi commerciali attraverso l’Atlantico —> crescenti quantità di oro e di argento arrivavano in Siviglia + zucchero, tabacco e legnami Nel corso del ‘600 al declino della Spagna e del Portogallo corrispose l’affermazione dapprima dell’Olanda, poi della Francia e dell’Inghilterra come principali protagonisti dell’espansione europea, in particolare attraverso la colonizzazione dell’America settentrionale 25 LA MONETA METALLICA Sul finire dell’VIII secolo Carlo Magno istituì un sistema di monometalIismo fondato su un’unica moneta di argento, il DENARO —> la moneta metallica si identificava in base al peso e alla lega, nella coniazione al metallo prezioso si univa una quantità di metallo non nobile —> per comodità ci si abitua ben presto a utilizzare dei multipli del denaro, ovvero delle monete ideali di conto che non erano effettivamente coniate, la LIRA e il SOLDO —> si creò lo schema sul quale si fonda tutto il sistema monetario dei principali paesi europei fino al XVIII secolo —> la lira in effetti non fu mai conIata e restò una moneta immaginaria di cui ci si serviva per fare i conti —> l’incremento degli scambi per effetto della crescita economica iniziata nell’XI secolo rese sempre più inadeguato un sistema basato sulla sulla moneta, si provvIde alla coniazione di multipli del denaro e poi nella seconda metà del XIII secolo all’emissione di monete d’oro —> si passa così dal monometalLIsmo a una sia un sistema di bimetallismo, nel quale il valore delle monete era legato al valore dell’argento e dell’oro, sistema che è rimasto in vigore fino alla fine del XVIII secolo —> bisognava stabilire il valore legale del rapporto di scambio fra monete di oro e di argento sulla base del rapporto del valore commerciale dei due metalli e a tal fine occorre che vi sia libertà di importazione e di esportazione dei due metalli monetari e che inoltre sia riconosciuto il diritto di coniazione e di fusione, cioè che ciascuno possa portare il metallo alla zecca per ottenere le monete o fondere le monete stesse per trasformarli in metallo —> l’Europa non conobbe quindi la carta moneta, utilizzata invece fino al XIII secolo in Cina e descritta con stupida ammirazione da Marco Polo LA MONETA BANCARIA Le origini della moneta bancaria risalgono all’Italia del XII secolo —> ben presto i banchieri si accorsero che era sufficiente tenere in cassa solo una frazione del totale dei depositi per far fronte alle richieste di ritiro da parte dei depositanti o per pagare in moneta coloro che non intendevano accettare una ricevuta di accredito sui loro libri contabili, essi potevano perciò erogare la maggior parte delle 26 somme ricevute in deposito in operazioni di prestito; quando le ricevute di accredito emesse dal banchiere cominciarono a circolare e furono trasferite con una semplice girata del titolare, diedero vita alla prima forma di BIGLIETTO DI BANCA —> la diffusione della LETTERA DI CAMBIO comparve nella seconda metà del XII secolo = si tratta di un atto notarile con il quale un mercante (datore) da una somma di denaro a un altro mercante (prenditore) il quale gli consentiva una lettera di cambio nella quale si impegnava a restituire la somma ricevuta in un’altra località a un agente corrispondente del datore; si otteneva in tal modo il trasferimento di denaro da una piazza all’altra evitando i rischi connessi al trasporto delle monete RIVOLUZIONE DEI PREZZI L’afflusso di metalli preziosi dalle colonie spagnole nel continente americano determinò nel corso del XVI secolo un forte incremento della massa monetaria Teoria di EARL JEFFERSON HAMILTON, 1934 = individuò nell’economia europea del XVI secolo una vera rivoluzione dei prezzi —> nel XVI secolo la massa monetaria crebbe in misura notevole grazie all’aumentata disponibilità di metalli preziosi e anche la velocità di circolazione fu incrementata dalla diffusione della moneta bancaria, mentre per contro la produzione, in particolare quella agricola, rimase nel complesso stazionaria —> all’origine del fenomeno vi fu fin dagli inizi del XVI secolo l’incremento demografico, al quale l’agricoltura per i motivi strutturali di cui si è detto, faceva molta fatica a far fronte + su questa situazione si innestò poi l’aumento della massa monetaria, che sicuramente contribuì a sostenere e ad accrescere la spinta inflazionistica —>alla luce di queste considerazioni si comprende fra l’altro il motivo per cui l’aumento dei prezzi non interessa in maniera omogenea tutti i prodotti, ma si concentra soprattutto su quelli di più largo consumo da parte della massa della popolazione SISTEMA MONETARIO 27 l’oro —> oggi tutte le monete sono cartacee e fiduciarie, vengono scambiate cioè sulla base della fiducia nella garanzia degli Stati che le emettono, le autorità monetarie nella creazione della moneta non hanno più alcun vincolo se non quello derivante dalle condizioni generali dell’economia 5. LA SOCIETÀ DI ORDINI: LA GERARCHIA SOCIALE La società di antico regime era basata su una scala gerarchica considerata per sua natura perfetta in quanto riconducibile alla volontà divina —> ogni membro si inseriva nella comunità e partecipava alla sua vita in quanto parte del gruppo del corpo collettivo al quale apparteneva e dal quale dipendeva il suo status, la sua condizione giuridica particolare Fino al 1789 c’erano tre ordini distinti: gli ORATORES, coloro che pregano, cioè il clero, i BELLATORES, coloro che combattono, cioè la nobiltà e i LABORATORES, coloro che non sono né nobili né ecclesiastici e che lavorando producono i beni necessari alla sussistenza di tutti —> sulla base della divisione fra questi tre ordini erano strutturate le assemblee, periodicamente convocate dal sovrano per chiedere consiglio o sostegno nei momenti di difficoltà e per ottenere il consenso al pagamento delle imposte —> la società di antico regime aveva quindi una base CORPORATIVA La rivoluzione francese, sancendo l’uguaglianza giuridica, cancellò di colpo questo particolarismo, creando le premesse per una società di individui uguali —> l’appartenenza a un ceto comportava anche l’acquisizione di una mentalità, di un costume di vita, di valori e di comportamenti sociali condivisi, però non implicava una conformità di condizione economico - sociale —> la distinzione fra gli individui non si fondava quindi sulla situazione economica, ciò che contava era lo status, che era riconosciuto all’individuo in base alla nascita, al ruolo svolto nella società e alle prerogative che egli condivideva con i corpi collettivi dei quali faceva parte —> nell basso medioevo si era formata un’élite di mercanti, imprenditori, finanzieri, professionisti, proprietari terrieri non nobili, funzionari pubblici, che, per la ricchezza del patrimonio, per la formazione culturale, per lo stile di vita, si distingueva dalla 30 massa dei laboratores, gruppo intermedio fra i nobili e il popolo lavoratore —> BORGHESIA —> la dinamica economica provocò la nascita di contraddizioni e di conflitti legati alla produzione e alla circolazione dei prodotti, ma questa crescita economica avvenne all’interno dell’ordine sociale tradizionale, senza mettere apertamente in discussione le secolari caratteristiche fondate sulle distinzioni di ceto —> perché si possa parlare di classe sociale occorre che un gruppo abbia la consapevolezza della propria collocazione dell’attività produttiva e degli specifici interessi economici ad essa connessi; questa coscienza era assente in quegli uomini, che tendevano ad imitare i modelli di vita della nobiltà e miravano ad uscire dalle loro condizioni plebei IL CLERO Il CLERO comprendeva tutti gli ecclesiastici secolari e regolari + la Chiesa deteneva ovunque una quota importante della proprietà fondiaria + i beni ecclesiastici, chiamati “manomorta“, erano inalienabili senza un permesso del Papa, ed erano in via di principio esenti da imposte (immunità reale) + la Chiesa riscuoteva inoltre annualmente la DECIMA per il mantenimento del clero, degli edifici di culto e dei poveri + la ricchezza del corpo ecclesiastico era generalmente appannaggio dell’alto clero, a conferma del predominio sociale di questo ceto LA NOBILTÀ Nella tarda età carolingia emerse una classe feudale votata al servizio militare, principale obbligo del vassallo —> per adempire ai legami personali di fedeltà stabilitosi con il proprio signore si consolidò in tal modo l’idea di una categoria di persone, i bellatores, che trovavano nella guerra la propria vocazione e la giustificazione della propria superiorità rispetto agli altri membri del corpo sociale —> si aggiunsero in seguito i titolari della signoria rurale, che esercitavano su quanti risiedevano nel territorio poteri che comportavano il mantenimento dell’ordine e l’amministrazione della giustizia —> la continuità della ricchezza, del prestigio e del potere di questi gruppi determinò la nascita di dinastie familiari e portò di conseguenza la progressiva identificazione di un ceto stabilmente insediato al 31 vertice della gerarchia sociale —> l’ereditarietà da perpetuità allo statuto giuridico riconosciuto al ceto dominante —>si delinearono fin da subito precise norme di successione ereditaria per la trasmissione del nome, del patrimonio e del prestigio del casato + si affermò la tendenza ad assumere il nome della residenza tramandata dagli avi e l’adozione di uno stemma Questo statuto nobiliare si delineò solo a partire dal XIII secolo —> un ruolo decisivo ebbe la cultura cavalleresca, che impose i modelli della virtù, dell’onore e della difesa della fede come tratti tipici del cavaliere cristiano —> nacquero fra il XII e XIII secolo i grandi ordini religioso - militari per la difesa dei luoghi santi in Palestina e la lotta contro gli infedeli La proprietà della terra era la fonte principale della ricchezza, del prestigio sociale e del potere politico, il fondamento del patrimonio delle famiglie nobili, la prima e più visibile espressione della loro superiorità —>infatti la nobiltà possedeva un patrimonio fondiario vastissimo —> all’interno del ceto aristocratico vi erano peraltro posizioni talora anche molto differenziate Dalle proprietà fondiarie i nobili ricavavano, oltre il provento delle terre in conduzione diretta, cioè i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento che erano in parte commercializzati, i canoni in natura o in denaro per i fondi dati in affitto e i diritti signorili —> poi avevano altre importanti voci di entrata dalla partecipazione a società commerciali o industriali o dagli interessi dei capitali dati in prestito, e se vivevano a corte ricevevano pensioni o donativi dal sovrano —> era vietato ai nobili “derogare” ai valori connaturati alla loro posizione sociale esercitando pressioni ritenute vili, indegne del rango aristocratico + era vietato al nobile praticare le arti meccaniche, i lavori manuali, ricoprire gli uffici uffici pubblici minori, l’impegno nel mondo degli affari, attività mercantili —> erano consentiti commercio all’ingrosso e la gestione di vetrerie, miniere e fonderie La condizione dei nobili nell’Europa orientale era diversa —> erano proprietari di manifatture i cui prodotti erano venduti sul mercato, ma in realtà queste imprese, fondate sul lavoro servile dei contadini, rientravano a pieno nel dominio della signoria 32 garantivano una rete di solidarietà clandestina che si estendeva in più città —> decisiva fu anche la funzione delle CONFRATERNITE, associazioni di laici a scopo religioso che promuovevano opere di carità e di assistenza e si legavano in vario modo alle diverse articolazioni economiche e sociali del tessuto urbano —> la città trovava un elemento di coesione nell’esigenza di controllare il territorio circostante per due esigenze vitali: difesa dei possibili attacchi nemici e regolare approvvigionamento di frumento e derrate alimentari, di legname e di acqua —> era importante la difesa del monopolio delle corporazioni artigiane, per cui al di fuori delle mura cittadine era tollerata solo la presenza di poche attività indispensabili —> la subordinazione delle campagne si esprimeva nella diffusione della proprietà fondiaria dei cittadini, che nei dintorni costituiva sovente una quota rilevante della terra disponibile —> anche il regime fiscale generalmente era più favorevole alla città GLI EBREI Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C. ad opera dell’imperatore Tito, gli ebrei si dispersero nei paesi del Mediterraneo, nel vicino oriente in varie zone dell’Europa —> DIASPORA Nell’età medievale particolarmente consistente ed importante fu la presenza degli ebrei nella penisola iberica, al cui sviluppo economico e culturale essi diedero un contributo assai rilevante —> chiamati SEFARDITI, sotto la dominazione araba potevano vivere in condizioni tutto sommato accettabili, pur essendo soggetti a varie restrizioni e al pagamento della tassa prevista dal Corano per ebrei e cristiani, la “gente del Libro“ —> l’Islam non aveva particolari motivi di contrasto con l’ebraismo La situazione degli ebrei peggiorava quando i territori in cui vivevano passavano sotto il controllo dei regni cristiani —> l’accusa di aver mandato a morte Gesù e il fatto che entrambe le religioni si riferivano all’antico testamento come libro ispirato da Dio ma lo interpretavano in modo diverso erano i due problemi principali 35 Nel 1205 Papa Innocenzo affermò che la presenza degli ebrei in terra cristiana poteva essere tollerata in quanto essi erano testimoni della verità della fede di Cristo, ma solo a patto che fossero tenuti in una condizione di perpetua servitù (ossessiva attesa di una loro conversione) Nel 1096 ci fu la prima crociata e fu occasione di violenze ed uccisioni nei confronti degli ebrei che vivevano in Germania, chiamati ASKENAZITI Nel 1215 il IV concilio lateranense impose l’obbligo di portare un segno distintivo, variabile per colore e forma nei vari paesi; seguirono il grande rogo pubblico dei libri del Talmud a Parigi nel 1242 e nel 1290 l’espulsione dall’Inghilterra e nel XIV secolo dalla Francia Cominciarono a circolare alcune leggende che provocarono molti episodi di persecuzione, tra cui si ricorda il processo svoltosi a Trento nel 1475 per il presunto omicidio rituale del piccolo Simonino, per quell’episodio furono condannati a morte 15 ebrei; il culto del beato Simonino è stata abolito dalla Chiesa di Roma solo nel 1965 Nel basso medioevo si determinò anche una progressiva evoluzione dell’identità delle comunità ebraiche —> dal punto di vista economico - sociale gli ebrei si erano inseriti praticando l’agricoltura, l’allevamento del bestiame, l’artigianato, il commercio ed anche in molte professioni —> con il peggioramento del loro status giuridico non poterono più esercitare molte di queste attività e non poterono acquistare beni immobili + venne vietato loro di sposare donne cristiane o di avere dei cristiani alle loro dipendenze —> dopo il concilio lateranense 1179, che vietò ai cristiani il prestito interesse ad altri cristiani, gli ebrei si specializzarono nell’attività di cambiavalute nel prestito su pegno e si dedicarono prevalentemente al commercio, caratteristiche che sarebbero state in seguito una delle radici economiche - sociali dell’antisemitismo —> vennero istituiti i MONTI DI PIETÀ, che avrebbero dovuto togliere agli ebrei il monopolio sul prestito su pegno 36 Espulsione dalla Spagna nel 1492 e poi nel 1497 dal Portogallo —> era la comunità europea più antica, numerosa e radicata —> alla fine del XIV secolo in Spagna ci fu un massacro degli ebrei accompagnato da migliaia di conversioni, anche l’accettazione del battesimo non poneva fine alle discriminazioni —> si generò la necessità di verificare che gli ebrei convertiti, chiamati CONVERSOS o MARRANI, non conservassero sotto l’apparente fede cristiana la “perfida superstizione giudaica”, nacque così nel 1478 l’INQUISIZIONE SPAGNOLA —> agli ebreifurono concesse nel 1492 poche settimane per abbandonare le proprie case e lasciare la Spagna Rispetto al basso medioevo risulta notevolmente modificata la distribuzione geografica, in quanto la maggioranza di essi viveva ormai nell’Europa orientale (Polonia e Lituania), in Boemia, in Ungheria e nei paesi balcanici La crisi religiosa del ‘500 fece prevalere la negatività della presenza ebraica —> Lutero, andate deluse le speranze in una loro conversione, pubblicò nel 1543 un violento libello “Degli ebrei e delle loro menzogne“, nel quale incitò ad incendiare le sinagoghe e le case degli ebrei, a limitarne la libertà di movimento (posizioni condivise dalla Chiesa di Roma) —> nel 1553 in Campo dei fiori a Roma si celebrò l’ennesimo rogo di tutte le copie del Talmud + gli ebrei furono scacciati da tutti i territori italiani soggetti alla Spagna mentre rimasero nei ducati di Ferrara e di Mantova, nello Stato della Chiesa, nel granducato di Toscana e nelle nella Repubblica di Venezia a Venezia Nel 1516 la Repubblica di Venezia impose agli ebrei l’obbligo di risiedere in un’area separata chiamata GHETTO (perchè lì era situata in presenza una fonderia) —> la segregazione era la condizione posta per consentire la residenza dei prestatori ebrei, in precedenza non è messo in città —> nel 1555 il Papa Paolo IV Carafa dichiarò in una bolla che gli ebrei dovevano vivere in quartieri distinti, dai quali non potevano uscire di notte nelle festività cristiane l’istituzione del ghetto, circondato da mura i cui portoni erano chiusi al tramonto e sorvegliati da guardie, obbliga le comunità ebraiche a vivere in spazi molto ristretti gravemente carenti dal punto di vista igienico - sanitario a causa del sovraffollamento 37 La società medievale tendeva a considerare la povertà come un’immagine vivente del disprezzo per le cose del mondo predicato da Cristo, l’elemosina e la carità erano viste quindi come preziose occasioni per meritare la salvezza eterna Nel basso medioevo coloro la cui povertà dipendeva da motivi strutturali, malati, invalidi, vedove, orfani, vecchi, trovavano tutto sommato un sostegno, in campagna nella comunità del villaggio, in città nelle reti di solidarietà delle varie confraternite e associazioni nell’assistenza degli enti ecclesiastici — > analogamente era condiviso l’aiuto ai cosiddetti poveri “vergognosi”, persone di buona condizione sociale cadute in miseria —> la svolta nella considerazione del pauperismo si determinò quando esso inizia diventare un fenomeno di massa endemico: la crescita demografica determinò una maggiore offerta di lavoro e una crescente pressione sull’agricoltura incapace di adattarsi rapidamente alle nuove esigenze, così innescando un aumento della disoccupazione eun allargamento della forbice tra prezzi e salari —> peggioramento delle condizioni di una quota consistente della popolazione In questa situazione prevalse nelle classi agiate un atteggiamento di diffidenza e di timore, e si affermò la tendenza a distinguere fra poveri “buoni“, meritevoli di assistenza, i poveri “cattivi“, da controllare di eventualmente punire —> sulle attività assistenziali gestiti dalle autorità ecclesiastiche si innestarono iniziative sempre più frequenti ed organiche delle autorità laiche volte a contrastare i pericoli legati di nuove forme che andava assumendo il fenomeno del pauperismo Caso di Lione —> fra il 1529 e 1530 colpita da una carestia e poi da una epidemia di peste fu invasa nel 1531, dopo l’ennesimo cattivo raccolto, da migliaia di poveri in cerca di aiuto —> le autorità cittadine organizzarono un grosso piano di pubblici aiuti e di distribuzione di pane —> nel 1534 questo elemosina generale fu trasformata in istituzione permanente, dotata di una propria forza di polizia, con il compito di prevenire la mendicità, di combattere il vagabondaggio e di espellere i poveri forestieri In Inghilterra nel 1572 fu introdotta una tassa obbligatoria che avrebbe dovuto fornire alle parrocchie le risorse necessarie per provvedere ai vecchi, ai malati e ai poveri che vi risiedevano, ogni comunità 40 aveva la responsabilità di soccorrere i propri poveri, si cercò di contrastare in ogni modo lo spostamento di questi ultimi verso le città —> fra il 1597 e il 1601 una serie di statuti pose le basi per un organico piano nazionale volto da un lato a rieducare i poveri abili attraverso il lavoro forzato, dall’altro combattere con pene severissime la mendicità e il vagabondaggio Nel XVII secolo venne perseguito l’obiettivo di una sorta di igiene sociale in modo radicale, con una miscela di misure penitenziarie e di indottrinamento morale e religioso —> nel 1656 a Parigi venne istituito l’Ospedale maggiore, universo carcerario nel quale la morale del lavoro veniva inculcata attraverso la paura e la violenza, la reclusione fu prevista anche per zingari prostitute —> nel 1676 fu eretto a Parigi l’Hotel des invalides, destinato ad assicurare l’assistenza ai soldati congedati invalidi o indigenti —> in Italia sorsero alberghi per raccogliere mendicanti, poveri e vagabondi —> fra le case di correzione vanno ricordate soprattutto le famigerate WORKHOUSEK, istituiti in Inghilterra per organizzare il lavoro obbligatorio dei disoccupati, degli sbandati, degli oziosi; erano orribili prigioni, dove le persone venivano rinchiuse alla rinfusa, in condizioni di assoluta carenza igienico - sanitaria, vigeva la promiscuità tra vagabondi, mendicanti, soldati sbandati, disertori, malati di mente, avventurieri, vecchi, bambini, ubriachi, impostori, imbroglioni, criminali, prostitute, ragazzi nubili e con figli legittimi privi di ogni risorsa (Jean-Paul Marat li definì: “asili abominevoli, dove gli abusi, le malattie la fame regnano costantemente”) 6. LE FORME E STRUTTURE DEL POTERE Lo STATO MODERNO si caratterizza come un organismo politico dotato di piena sovranità sul territorio sugli individui sottoposti alla sua autorità, in quanto dispone del monopolio legittimo della forza, sia all’interno per garantire l’ordine, sia all’esterno nei confronti degli altri Stati —> in tal senso è STATO DI DIRITTO, che regola la vita della società attraverso un ordinamento giuridico uniforme, fondato su norme astratte, generali e impersonali, e assume la forma di un ente, che persegue i suoi scopi secondo la legge in modo neutrale imparziale, come una persona giuridica distinta rispetto agli individui che esercitano di volta in volta le funzioni —> ha assunto a partire dal XIX secolo il carattere 41 di STATO NAZIONALE, In quanto organizzazione politica di una popolazione che ha maturato una coscienza della propria identità sulla base di comuni caratteri etnici, linguistici o storico - culturali, sorto storicamente dalla rivoluzione francese —> naturalmente il fatto che lo Stato abbia assunto il compito di eseguire la volontà, reale o presunta, di una comunità nazionale è stato gravido di conseguenze negative Alcune correnti storiografiche, nel considerare le vicende politiche dell’Europa fra il XV e XVIII secolo, hanno individuato nell’indirizzo assolutistico di alcune monarchie un’anticipazione di molti aspetti dello stato moderno —> a queste interpretazioni si sono contrapposti quanti ritengono anacronistico utilizzare la categoria dello Stato moderno per analizzare l’istituzione delle società di antico regime, che mantennero in realtà numerosi elementi di continuità rispetto agli assetti politici dell’età medievale Verso la metà del XV secolo si fece strada in molti Stati dell’Europa occidentale un processo di rafforzamento del governo centrale ma da limitare le prerogative della nobiltà feudale, della Chiesa e delle autorità periferiche a formare un apparato amministrativo e finanziario più solido ed efficiente La parola “STATO“ indica insieme l’autorità e l’ambito territoriale umano sul quale esso si esercita; in precedenza si parlava di monarchia oppure di Repubblica —> sul finire del XVI secolo furono i teorici della Ragion di Stato che, a partire dal trattato pubblicato con questo titolo da Giovanni Botero nel 1589, riproposero l’uso del termine, individuando l’esigenza di conservare l’organismo statale o di accrescerne la potenza la molla principale dell’agire politico; ma in generale l’uso del termine “Stato“ affermarsi del pensiero politico Fra il XVI e il XVII secolo si inizia a definire il concetto di SOVRANITÀ Nel Medioevo il potere non aveva il carattere di assolutezza che avrebbe acquisito nell’età moderna, lo si definiva come summa potestas o summum imperium —> non era esclusivo ma si poneva al di sopra 42 CERIMONIA DEL SACRE = la consacrazione dei re di Francia che aveva luogo tradizionalmente a Reims —> l’arcivescovo di Reims ungeva il corpo del re in nove punti con l’olio della Santa ampolla, portata secondo la tradizione da una colomba bianca e pronunciava una formula; poi il re di Francia prendeva la comunione sotto le due specie e l’arcivescovo di Reims metteva al quarto dito della mano destra del re l’anello a sancire il matrimonio fra il re e il suo regno —> il re era il capo e i tre ordini le membra di un corpo indissolubile —> questa sacralità si manifestava concretamente nel rito della guarigione dei malati di scrofolosi (la malattia, ad andamento cronico, aveva fasi di spontanea remissione e questo spiega la fama delle guarigioni; la cerimonia si svolse per l'ultima volta nel 1824 con la salita al trono di Carlo X) —> fondamentale il carattere elitario della monarchia, secondo un ordine definito dalla legge; la continuità dinastica, che esprimeva il permanere dello Stato al di là della persona fisica del re, assumeva un carattere quasi mistico —> il carattere elettivo della corona rappresentava invece un elemento di debolezza —> la teoria della regalità si fondava sul principio, affermato da Paolo di Tarso, dell’origine divina di ogni potere —> la filosofia scolastica aveva aggiunto che l’origine divina del potere monarchico non fosse diretta, ma mediata attraverso il popolo; questo poneva il re in una posizione di inferiorità rispetto al Papa, vicario diretto di Dio; contro queste posizioni si schierarono molti fautori del diritto divino della monarchia —> solo nel ‘700 si fece strada una concezione che potremmo definire “laica“ della monarchia, come funzione al servizio del benessere della collettività DUALISMO ISTITUZIONALE Il sovrano, principe o monarca, era affiancato da organismi rappresentativi a base cetuale che avevano nomi diversi (Stati Generali in Francia, Cortes in Spagna, Stati in Germania, Parlamento in Inghilterra, Dieta in Polonia), formati dai rappresentanti dei tre ordini clero, nobiltà e terzo stato —> in Inghilterra le camere erano due, in quanto arcivescovo e vescovi facevano parte insieme ai nobili titolati della Camera dei Lord mentre era elettiva la Camera dei Comuni —> in Polonia la Dieta fu dominata dalla nobiltà, non essendovi rappresentati il clero e le città 45 Questi organismi avevano un’origine contrattuale —> avevano il compito di assistere il re nei momenti di difficoltà e soprattutto sostenerlo dal punto di vista finanziario approvando imposte che egli proponeva di stabilire, sulla base del principio per cui “ciò che riguardava tutto deve essere approvato da tutti” Il dualismo fra il sovrano e i ceti esprime la natura di questo modello di Stato che si definisce a base cetuale Il processo di rafforzamento del potere monarchico passò dappertutto attraverso il ridimensionamento del ruolo di queste assemblee che costituivano evidentemente un grave limite per l’esercizio della sua autorità (decisiva fu la periodicità delle riunioni) LA CORTE Si affermò la tendenza dei sovrani a stabilire la propria dimora in un luogo che si poneva anche come centro della vita politica dello stato, la CORTE Il sovrano abitualmente viveva circondato dagli esponenti delle principali famiglie della nobiltà, i CORTIGIANI, e quindi da dignitari, ministri e funzionari, e da una schiera di artisti, letterati e tecnici + fra il XV e il XVI secolo le corti si affermarono come centri di raffinata cultura. Nelle grandi monarchie la corte era anche l’emblema del primato della dinastia regnante rispetto all’alta aristocrazia; una rigida etichetta regolava i principali momenti della giornata, imponendo norme di comportamento (nobiltà, gentilezza, eleganza) + intrighi e sotterranee lotte di fazione per orientare in un senso o nell’altro le decisioni del sovrano + era il centro simbolico del potere, non il luogo nel quale esso concretamente si esercitava GLI ORGANI DI GOVERNO 46 Gli affari politici più importanti, e in particolare la direzione della politica estera, eran riservati a organismi collegiali ristretti come il consiglio privato in Inghilterra, l’alto consiglio in Francia, il consiglio di Stato in Spagna o il consiglio segreto in molti stati tedeschi —> all’interno di questi organismi si formò un più ristretto consiglio di gabinetto, che si riuniva in modo del tutto informale, in esso il re prendeva con poche persone di sua fiducia le decisioni più importanti Esclusi gli esponenti delle grandi casate aristocratiche, essendo depositari di importanti ambizioni e interessi familiari —> in modi diversi le monarchie che perseguirono un modello assolutistico, pur garantendo il primato sociale della nobiltà, le riservarono cariche puramente onorifiche I SEGRETARI DI STATO —> le loro segreterie erano il vertice di una macchina burocratica che ovunque tese a diventare sempre più complessa —> in Inghilterra e in Francia dall’evoluzione di queste funzioni emerse progressivamente la figura de moderni ministri Tuttavia l’indirizzo politico fu spesso riservato a un uomo la cui autorità si fondava esclusivamente sul favore e sulla fiducia del re Decisivo per il concreto esercizio dell’autorità era il controllo del territorio, sul quale agivano poteri locali depositari di autonomie e privilegi spesso garantiti da statuti e capitolazioni di lontanissima data —> le monarchie per imporre la loro volontà sulle periferie si servirono di commissari nominati e dipendenti dal governo centrale —> nei momenti di debolezza del potere monarchico i governatori furono un elemento importante della lotta politica fra le varie fazioni, ma quando la monarchia uscì dalla crisi mise ben presto ai margini queste articolazioni territoriali IL SISTEMA DELLA VENALITÀ DELLE CARICHE Pratica presente in larga parte degli stati europei e divenne in Francia un sistema generale nell’attribuzione degli uffici giudiziari e finanziari 47 In generale l’esigenza di limitare e controllare il potere della Chiesa, nei suoi aspetti istituzionali, giuridici ed economici, fu una componente imprescindibile del processo di rafforzamento del potere monarchico e della struttura statale LE FINANZE Tradizionalmente le IMPOSTE erano concepite come contributi straordinari, legati cioè a una situazione contingente Alcuni fattori richiesero agli Stati crescenti risorse, che non era più possibile ricavare dal patrimonio familiare della dinastia regnante o dagli occasionali donativi contrattati con i ceti e le comunità —> occorreva stabilire un prelievo fiscale sistematico e continuativo —> principale terreno di scontro fra il monarca e le assemblee cetuale Intanto non vi era un bilancio attendibile delle spese delle entrate in quanto i flussi erano gestiti da una miriade di casse ed enti particolari, e non si arriva mai un’effettiva centralizzazione amministrativa, si procedeva di consueto a far fronte alle esigenze del momento imponendo contribuzioni occasionali o prestiti forzosi Quanto al sistema fiscale non vi era uniformità perché erano in vigore regimi diversi e pesavano esenzioni e privilegi Per lo più le imposte dirette, gravanti direttamente sul reddito o sul patrimonio, rimasero fondate su basi largamente approssimative in quanto riscosse per testa, cioè per persona o per fuoco o famiglia — > pesò anche il persistere di una concezione patrimoniale della finanza, che indusse molti Stati per quanto concerne le imposte indirette, gravanti sui trasferimenti e sui consumi, a dare in appalto la riscossione a finanzieri privati, che anticipavano le somme necessarie al tesoro pubblico e poi provvedevano in proprio all’esazione 50 Nel Settecento ci furono i primi tentativi di razionalizzare il sistema —> si provvide allora richiamare nelle mani dell’amministrazione la riscossione e si tentò di realizzare un’imposizione diretta e reale; tuttavia solo con la rivoluzione francese si posero le basi per un apparato finanziario uniforme, efficiente e razionale LA POLITICA ESTERA Nell’età medievale le relazioni fra gli Stati erano affidate in generale ad ambascerie occasionali, che avevano l’obiettivo di comporre i contrasti o potenziali conflitti, di negoziare alleanze, di trattare su specifiche questioni Gli Stati italiani dell’età umanistico - rinascimentale posero le basi della diplomazia moderna, prevedendo l’invio di un rappresentante permanente presso i governi stranieri (la Repubblica di Venezia diede vita ad un corpo di ambasciatori) —> questo precoce sviluppo delle relazioni diplomatiche fu reso necessario dal sistema di equilibrio instauratosi fra i principali Stati della penisola dopo la pace di Lodi del 1454 —> agli inizi del ‘500 questo esempio fu seguito da tutti i principali paesi europei In questo periodo si posero anche le prime basi del cerimoniale delle norme che dovevano regolare l’attività diplomatica, e fu stabilito in particolare l’ordine nel quale i rappresentanti dei vari Stati dovevano essere ricevuti o dovevano firmare un trattato o sedersi ad un ricevimento —> i due trattati, noti con il nome di PACE DI VESTFALIA, che chiusero nel 1648 la guerra dei trent’anni, posero le premesse per il riconoscimento di una comunità internazionale di Stati considerati in via di principio uguali per dignità e prerogative —> la frattura dell’unità cristiana per opera della riforma protestante modificò in modo significativo la dinamica delle relazioni internazionali, in quanto i conflitti religiosi assunsero un peso crescente nell’affermazione di sistemi di alleanze 51 SVILUPPI DELLA TECNICA MILITARE Geoffrey Parker parla di “RIVOLUZIONE MILITARE” —> profonde trasformazioni sociali che caratterizzarono la transizione dal Medioevo all’età moderna —> forte crescita delle esigenze finanziarie, che rese necessario un rafforzamento dell’amministrazione statale Inizi del XIV secolo —> uso della POLVERE DA SPARO, già nota in Cina e utilizzata dai Mongoli nel XIII secolo e poi arrivata in Occidente Il primo elemento di novità fu la formazione di ESERCITI cosiddetti INTERARMI, nei quali cioè accanto alla cavalleria pesante era prevista la presenza di balestrieri e arcieri, a piedi e a cavallo, ed importanti nuclei di fanteria —> La formazione di questi eserciti Interarmi, che implicava naturalmente una struttura organizzativa e logistica più complessa e anche una profonda trasformazione dei piani tattici, fu il primo segnale di cambiamento Però risultò decisivo, per il tramonto della guerra medievale, l’avvento delle FANTERIE, che fu imposto dai trionfi conseguiti sul campo di battaglia dall’ordine svizzero —> fitta muraglia di picche, lunghe anche più di 5 m, portate a due mani orizzontalmente sopra la testa da file serrate di uomini che si muovevano, sul modello della falange greco - macedone, in formazioni compatte a forma di quadrato composto oltre che dai picchieri anche da un certo numero di alabardieri, ed era protetto ai fianchi da arcieri e balestrieri a piedi o a cavallo, e da tiratori dotati di armi da fuoco portatili La centralità della fanteria nella struttura degli eserciti impose una nuova forma di reclutamento —> il re, mentre per mettere in campo la cavalleria pesante dipendeva dai più potenti signori feudali, e poteva ora liberarsi da questi vincoli e assicurarsi il monopolio delle forze militari assoldando fanterie e predisponendo un parco di artiglieria —> naturalmente era necessario tal fine disporre di entrate finanziarie regolari e cospicue —> imposizione fiscale stabile 52 7. IL SISTEMA DEGLI STATI ALLE SOGLIE DELL’ETÀ MODERNA IL SACRO ROMANO IMPERO L’impero era una confederazione che comprendeva più di 350 Stati assai differenti per status e per estensione, di fatto largamente autonomi, con una frammentazione che si presentava massima nelle zone occidentali Nel 1356 Carlo IV emanò la BOLLA D’ORO che assegnava l’elezione alla corona imperiale a sette principi: il re di Boemia, il margravio di Brandeburgo, il duca di Sassonia, il conte del Palatinato e gli arcivescovi di Treviri, Colonia e Magonza L’organo centrale era la DIETA, le cui deliberazioni avevano valore di legge generale —> convocata dall’imperatore con frequenza irregolare, era divisa in tre ordini: i principi elettori, il collegio dei principi e dei signori territoriali —> i cavalieri, dipendenti direttamente dall’imperatore, proprietari perlopiù di qualche castello e di poche terre, non avevano diritto di rappresentanza come ceto nella Dieta Dal 1438 il titolo di imperatore era diventato appannaggio della casa di Asburgo fino alla fine del sacro Romano impero nel 1806 —> la casa di Asburgo fino al XIV secolo aveva stabilito il centro del suo potere nelle Alpi orientali, nei domini di Austria, Stiria, Carinzia, Carniola e Tirolo, ai quali si sarebbero aggiunte poi Gorizia e Gradisca —> gli Asburgo nel 1453 presero ufficialmente il titolo di arciduchi d’Austria LA CONFEDERAZIONE SVIZZERA Il primo nucleo della confederazione Svizzera fu rappresentato dalla LEGA stretta nel 1291, a difesa dei loro diritti, fra le comunità alpine —> pur non disconoscendo la sovranità dell’impero e l’autorità 55 signorile degli Asburgo, la lega era animata da un forte spirito di indipendenza, che attrasse progressivamente altre comunità alpine Nel 1353 la confederazione comprendeva quindi otto Stati, che venivano chiamati comunemente CANTONI Nel corso del XIV secolo la confederazione riuscì a emanciparsi dal dominio degli Asburgo sconfiggendoli nelle BATTAGLIE DI MORGARTEN (1315) e DI SEMPACH (1386) e respinse con la VITTORIA DI DORNACH anche il tentativo di Massimiliano I di restaurare il controllo della casa imperiale, riuscendo con la PACE DI BASILEA del 1499 a ottenere il fatto di fatto l’affrancamento dalla sovranità dell’impero Tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500 ci furono nuove adesioni —> il 1513 è la data convenzionale con cui si riconosce la formazione della cosiddetta antica Confederazione, composta da 13 cantoni —> riconosciuta ufficialmente solo dalla pace di Vestfalia del 1648; sarebbe sopravvissuta fino al 1798 Era formidabile la fanteria svizzera, ricercata da tutti i sovrani europei servizio militare all’estero; rappresentò una risorsa importante, grazie alla sua potenza militare la confederazione perseguì un’ambiziosa politica di espansione IL DUCATO DI BORGOGNA Stato che durò poco più di un secolo —> origine tipicamente feudale —> appannaggio concesso nel 1364 al primo duca, FILIPPO L’ARDITO, figlio minore del re di Francia I duchi erano principi del sangue, legati al re da un patto di fedeltà e di obbedienza, adottarono una spregiudicata politica volta a creare un ampio stato di fatto indipendente —> a tal fine si schierarono nella guerra dei cent’anni dalla parte dell’Inghilterra, e poi si posero a capo della lega del bene 56 pubblico, composta da vari feudatari ribelli all’autorità del re Luigi XI —> i duchi acquisirono il controllo di un vasto territorio che andava dalle Fiandre fino alla Franca contea; rivaleggiavano in potenza e prestigio con il re di Francia Cultura feudale - cavalleresca che imperava nella corte borgognona + stato eterogeneo —> per dare continuità territoriale ai suoi possedimenti l’ultimo duca, CARLO IL TEMERARIO, tentò di conquistare la Lorena ma si scontrò con la potenza militare svizzera; cadde in battaglia davanti le mura di Nancy (1477) —> la fragile costruzione dei duchi di Borgogna si disgregò: il re di Francia Luigi XI si impadronì della Borgogna, dell’Artois e della Franca contea e, l’arciduca d’Austria, Massimiliano d’Asburgo, sposando la figlia di Carlo il temerario, Maria di Borgogna, ottenne i Paesi Bassi MASSIMILIANO D’ASBURGO 1493: imperatore Riuscì a rafforzare la propria autorità nei domini ereditari, creando una solida amministrazione finanziaria, MA a livello imperiale dovette scontrarsi con le resistenze dei principi territoriali Negli organi federali, il Consiglio imperiale e il tribunale camerale dell’impero, la legislazione e l’amministrazione della giustizia restarono prerogative condivise fra l’imperatore e i ceti Nella Dieta del 1495 Massimiliano ottenne solo l’istituzione di una tassa, il SOLDO COMUNE, che la Dieta avrebbe dovuto approvare ogni anno —> l’impegno fu disatteso, Massimiliano per assoldare le truppe di cui aveva bisogno, dovette continuare a vivere di espedienti e a trattare di volta in volta con i principi territoriali All’inizio del suo regno ottenne dal re di Francia, Carlo VIII, l’Artois e la Franca contea, ma non riuscì a ripristinare l’autorità imperiale in Italia, dove conseguì solo modeste acquisizioni territoriali, e dovette rinunciare al tentativodi riportare all’obbedienza la confederazione elvetica 57 LA SPAGNA La nascita della Spagna moderna prese avvio del matrimonio celebrato nel 1469 fra ISABELLA e FERDINANDO, erede rispettivamente della corona di CASTIGLIA e di ARAGONA; si trattò peraltro di unione personale, in quanto i due regni mantennero ciascuno le proprie leggi, le proprie istituzioni Il regno aragonese era composto di tre province: Aragona, Catalogna e Valencia + possedeva la Sicilia, la Sardegna e aveva installato un ramo della dinastia sul trono del regno di Napoli La Catalogna aveva una solida tradizione commerciale marinara, ma in fase di declino Maggiore era il peso economico e demografico della Castiglia —> allevamento delle pecore merinos e la Mesta + fiorente manifattura laniera Decisione di Ferdinando di risiedere nel regno di sua moglie e di delegare stabilmente l’amministrazione dei suoi domini ereditari e dei viceré La Castiglia aveva il problema di combattere la prepotenza nobiliare e la diffusa violenza —> a tal fine la monarchia, appoggiandosi sul consenso delle città, riorganizzò le milizie urbane creando la SANTA FRATELLANZA, che represse con durezza le aggressioni e le violenze private —> anche in Castiglia la monarchia mirò a sottomettere al suo servizio le grandi casate aristocratiche escludendole dalle cariche politiche e chiamando nel CONSIGLIO REALE, il ristretto organismo che governava il paese, giuristi non nobili, che avevano studiato diritto nelle università castigliane Il controllo dei tre ordini religioso - militari, di Santiago, di Alcàntara e di Calatrava —> egemonizzati dalla nobiltà, sorta di Stato nello Stato —> Ferdinando si fece nominare maestro di tutti e tre e li pose stabilmente sotto l’autorità della monarchia 60 Limite al potere delle città —> nomina di funzionari, i CORREGIDORES, che avevano funzioni amministrative e giudiziarie e controllo sulla vita delle comunità Sul finire del XV secolo si garantirono che il papa nominasse alle principali cariche ecclesiastiche le persone designate da loro e inoltre ottennero che le ricchezze della Chiesa dessero un contributo significativo alle finanza statali PIANO FINANZIARIO —> imposta indiretta che colpiva tutte le transazioni, l’ALCABALA, e riuscirono perciò per lungi periodi a non convocare i ceti riuniti nelle Cortes del regno castigliano —> il potere delle Cortes dal 1538 venne ridimensionato, alle loro sessioni non parteciparono più il clero e la nobiltà, ma solo i rappresentanti di alcune città —> nel regno di Aragona le Cortes delle tre province difesero con successo le proprie prerogative e rappresentarono un costante freno alla politica della monarchia 1492 —> fine della RECONQUISTA con l’occupazione di Granada —> in un primo tempo fu concesso ai musulmani di restare e di conservare le loro consuetudini e la loro religione, ma l’unità della fede cristiana era indispensabile —> progressivo inasprimento della politica nei confronti dei musulmani che furono obbligati, per evitare di essere espulsi, a conversioni forzate e battesimi di massa —> 1478: creazione del TRIBUNALE DELL’INQUISIZIONE, posto alle dirette dipendenze della monarchia, unica istituzione comune ai vari domini della monarchia ed ebbe una funzione decisiva nel preservare la purezza della fede cristiana e l’unità religiosa —> costante ostilità e diffidenza nei confronti degli ebrei e dei mori convertiti (MORISCOS) 1504: morte di Isabella —> la corona di Castiglia sarebbe spettata alla figlia dei sovrani, GIOVANNA, che aveva sposato il figlio del’ iper attore Massimiliano, FILIPPO IL BELLO + la grande nobiltà si dimostrò ostile a Ferdinando + nel 1506 muore Filippo e Giovanna impazzisce = Ferdinando continuò a 61 governare anche il regno castigliano —> nel 1512 occupa il regno di Navarra e portò a compimento l’unificazione della Spagna L’INGHILTERRA GUERRA DELLE DE ROSE fra le famiglie di York (rosa bianca) e di Lancaster (rosa rossa) (1455-1485) — > ENRICO VII TUDOR —> restaurarò l’autorità della monarchia contro le congiure e le violenze della nobiltà feudale —> si guadagnò così il consenso degli abitanti delle città —> governò il CONSIGLIO PRIVATO con un ristretto numero di uomini di sua fiducia e si servì per rafforzare la propria autorità nella corte della CAMERA STELLATA, un tribunale che si occupa in particolare dei reati di natura politica, tribunale straordinario, perché in Inghilterra vigeva tradizionalmente la COMMON LAW, diritto consuetudinario che garantiva l’indipendenza dei giudici dal governo e costituiva un limite oggettivo per la legislazione regia —> Enrico VII accrebbe anche il proprio patrimonio fondiario con le terre confiscate ai nobili ribelli e incrementò notevolmente le entrate finanziarie —> convocò solo una volta il PARLAMENTO (due camere: la CAMERA DEI LORD, nella quale sedevano i nobili titolari delle alte cariche ecclesiastiche, e la CAMERA DEI COMUNI, formata dai rappresentanti eletti dalle contee e dei borghi) —> gli successe il figlio, ENRICO VIII, che si impegnò senza molto successo nelle guerre continentali e lasciò la guida del governo al cardinale Thomas Wolsey, cancelliere legato del Papa —> il distacco della Chiesa inglese da Roma nel 1534 rappresentò una svolta, ponendo le basi per l’affermazione del ruolo centrale del Parlamento GLI STATI DELL’EUROPA SETTENTRIONALE E ORIENTALE Nel 1386 il regno di Polonia fu unito per matrimonio al granducato di Lituania —> titolare la famiglia degli JAGELLONI —> la Lituania era uno Stato molto esteso —> la federazione polacco - lituana all’epoca era il più vasto stato dell’Europa orientale 62 di dare alla Russia uno sbocco sul Baltico, ma fu sconfitto da Polonia e Svezia —> l’aumento della pressione fiscale per coprire le spese militari portò il paese a uno stato di grave prostrazione Gli successe il figlio FËDOR, debole e malato di mente —> la guida dello Stato fu assunta perciò dal ministro BORIS GODUNOV, uomo di fiducia di Ivan, che istituì nel 1589 il PATRIARCATO DI MOSCA Alla morte di Fëdor, Godunov fu eletto zar —> ma una terribile carestia che colpì Mosca nel 1601 - 1603 e le accuse non provate di aver ucciso il figlio minore di Ivan, Dmitrij lo assilarono —> in più dovette contrastare un’invasione di cosacchi e polacchi guidati da un monaco —> morte nel 1605 —> periodo di completa anarchia —> nel 1613 Zemskij sobor nominò zar il tredicenne MICHAIL FËDOROVIČ ROMANOV —> dinastia che sarebbe rimasta sul trono fino alla rivoluzione 1917 L’IMPERO OTTOMANO Il primo nucleo fu un piccolo Stato emirato dell’Anatolia occidentale, retto da OSMAN O ‘OTHMĀN, fondatore della dinastia degli OTTOMANI Nel XIV secolo gli ottomani estesero il loro dominio fino a comprendere gran parte dei Balcani, tanto che nel 1388 il califfo di Baghdad riconobbe la loro potenza, conferendo al sovrano il titolo di SULTANO Nei primi decenni del XV secolo l’impero bizantino era ridotto ormai alla capitale Costantinopoli e a pochi territori circostanti —> per rafforzare il fronte cristiano, il concilio di Ferrara - Firenze (1438 - 1439) tentò di superare le divisioni religiose proclamando l’effimera riunificazione fra la chiesa orientale e quella romana, che però fu osteggiata dal clero bizantino non ebbe seguito —> l’attacco decisivo fu portato dal sultano MAOMETTO II IL CONQUISTATORE —> Costantinopoli fu presa il 29 maggio 1453, divenne la capitale dell’impero con il nome di ISTANBUL + la cattedrale di Santa Sofia fu trasformata in moschea 65 Maometto si impadronì in seguito della Grecia, della Serbia, della Bosnia e dell’Albania, dei principati di Valacchia e Moldavia —> attacco di una squadra navale ad Otranto (1480), fu saccheggiata e occupata per un anno; anche il Mar Nero divenne un mare interno dell’impero Il sultano SELIM I combattè a est contro l’impero persiano dei Sawafidi, occupando l’Armenika e il Kurdistan, sottomise la Siria e sconfisse i mamelucchi, casta militare che dominava in Egitto (1517), fino al Mar Rosso A Selim successe SOLIMANO I IL MAGNIFICO —> prese nel 1522 l’isola di Rodi, obbligando i cavalieri a trasferirsi a Malta e, occupando Baghdad, spinse i confini dell’impero fino al Golfo Persico —> conquista nel 1521 di Belgrado, rese concreta la minaccia di un’invasione musulmana nel cuore dell’Europa cristiana —> conquista dell’Egitto, dal quale dipendevano le città sacre dell’Islam, la Mecca e Medina —> in tal modo i sultani acquisirono il controllo del califfato e si posero come capi spirituali di tutto l’Islam sunnita Alla base dell’espansionismo ottomano vi era la solida struttura dell’impero, basata sull’autorità assoluta del sultano, coadiuvato da collaboratori che facevano parte del Consiglio presieduto dal GRAN VISIR —> le entrate erano fornite dall’imposta pagata dei musulmani per le terre avute in concessione + tassa dovuta dai non musulmani + dazi doganali riscossi lungo le strade e ai ponti —> la giustizia era fondata in larga misura sui precetti coranici, amministrata dai giudici, i KADÍ —> sul piano militare: dal XV secolo formazione di un esercito regolare, il cui nucleo centrale era costituito dalla FANTERIA DEI GIANNIZZERI, formata da prigionieri di guerra e dalla leva coatta di bambini cristiani educati alla fede islamica e addestrati alla guerra con il divieto di sposarsi + la CAVALLERIA DEI SIPAHI, composta da notabili i quali, in cambio delle entrate fiscali della terra data a loro in concessione, il TIMAR, simile al feudo occidentale ma non ereditario, erano tenuti in caso di guerra a combattere e a fornire un determinato quantitativo di truppe + potente artiglieria 66 In base al diritto ottomano tutte le terre, tranne quelle riservate ai bisogni del culto, appartenevano al sultano —> l’economia si basava sull’agricoltura —> famiglia contadina che riceve in concessione dal villaggio una tenuta che non poteva vendere —> le imposte statali e il prelievo da parte dei titolari dei timar (i timarioti) erano moderati + assenza di ogni servaggio —> schiavi (riscattabili) erano i prigionieri di guerra cristiani —> abitanti delle città in larga parte artigiani, organizzati in corporazioni Con l’espansione nel Mediterraneo l’impero acquisì una posizione strategica nei traffici dei prodotti di lusso (seta e spezie) dall’Oriente Nei confronti delle altre religioni gli ottomani furono sempre tolleranti, imponevano solo il pagamento prescritto dal Corano per la gente del Libro 8. CIVILTÀ E IMPERI EXTRAEUROPEI L’AFRICA Studi sull’Africa basati sui resoconti di viaggi e sui racconti dei missionari, sui reperti archeologici e sui resti delle civiltà materiali, sugli studi di etnologia, sulla ricostruzione della mappa linguistica, sui contributi della tradizione orale La popolazione —> crescita assai modesta, elevatissima mortalità infantile; essendo fondamentale per la sussistenza della comunità un elevato numero di figli, le donne si sposavano molto giovani; era diffusa la poliginia Si praticava per lo più un’agricoltura di sussistenza, non integrata con l’allevamento —> non mancavano centri nei quali era attivo un fiorente artigianato (tessuti in lana e cotone, manufatti in terracotta, in cuoio e in ceramica, lavorazione di metalli) 67 Caduta della dominazione mongola, travolta dalle rivolte contadine e da un’insurrezione militare capeggiata da un ex monaco buddista di umili origini; questi prese il potere nel 1368 assumendo il nome di HONGWU e diede inizio alla DINASTIA DEI MING (luminosa), durata fino al 1644 Economia —> agricoltura; fra le culture predominava il riso, che assicurava l’alimentazione della popolazione, tè, cotone e soia —> necessario il sistema di irrigazione che richiedeva un costante impegno di un enorme massa di manodopera, per questo motivo la nascita di un bambino, che in Occidente era una bocca da sfamare, era invece una risorsa preziosa per l’agricoltura cinese (densità della popolazione molto alta) —> utilizzavano pochi strumenti agricoli —> molto scarsi erano anche gli animali Prevalse fino al XX secolo la famiglia allargata Nel periodo Ming vi furono anche un notevole sviluppo delle manifatture, in particolare della seta, dei tessuti di cotone e della porcellana e una crescita dei centri urbani —> l’andamento demografico della Cina presenta analogie con quello dell’Europa occidentale, in quanto anche essa fu gravemente colpita dalla peste nella seconda metà del XIV secolo e conobbe una rapida ripresa della popolazione —> forte incremento demografico nel ‘700, ma nell’ottocento, a differenza dell’Europa, non superò lo stato di arretratezza e patì conflitti e carestie che arrestarono la crescita (pratica per incidere sulla natalità adattandola alle necessità economiche della famiglia = infanticidio femminile) Il periodo Ming coincise con un rafforzamento del potere centrale Hongwu riportò in auge il CONFUCIANESIMO, insieme di dottrine risalenti a Confucio, che elaboravano principi e credenze dell’antica civiltà cinese, ponevano una serie di regole per il buon funzionamento della comunità, valorizzando il rispetto delle gerarchie sociali e l’obbedienza all’autorità —> il sistema burocratico amministrativo attribuiva le cariche pubbliche solo a coloro che avessero superato severi 70 esami di stato sulla conoscenza di testi classici —> a questo ceto di burocrati era affidata l’esecuzione delle decisioni politiche delle 15 province dell’impero La salvezza dell’uomo era invece centrale nel TAOISMO e anche nel BUDDHISMO, diffuso in Cina partire III secolo d.C. —> influenza limitata del cristianesimo, introdotto a opera dei gesuiti, in particolare grazie Matteo Ricci, che acquisì grande prestigio nella cultura cinese facendo conoscere le conquiste della scienza occidentale Seconda metà del XVI secolo —> lotte di fazioni e prevalere la corte degli eunuchi che, grazie al favore degli imperatori, divennero spesso una sorta di segretari personali, rendendosi responsabili di malversazioni e di abusi di potere —> dal 1620 scoppiarono numerose rivolte contadine, malcontento per il prelievo fiscale e serie di carestie e di inondazioni Nel frattempo i MANCIÙ occuparono una parte del territorio cinese —> nel 1644 il capo di una delle rivolte contadine a entrò Pechino, l’ultimo imperatore si impiccò —> i Manchu si insediarono nella capitale e diedero vita alla DINASTIA DEI Q’ING (chiara o pura), destinata a regnare in Cina fino al 1912 —> il controllo dell’impero non era facile per i Manciù, che furono costretti a servirsi della classe dirigente cinese e a mantenere la precedente struttura burocratica, ristabilendo gli esami per regolare gli accessi dell’amministrazione —> intendevano comunque preservare le proprie tradizioni, ma erano troppo poco numerosi rispetto alla etnia Han, che costituiva la stragrande maggioranza della popolazione, per cui essi andarono incontro ad un inevitabile processo di assimilazione Molto importante fu il REGNO DI K’ANG-TSI, che incentivò la cultura e rafforzò la struttura statale e nel 1638 annesse all’impero Formosa (Taiwan) L’impero raggiunse la sua massima espansione sotto il regno di QIANLONG (1735-1796), con l’annessione del Tibet e del Turkestan cinese 71 La storiografia ha molto discusso negli ultimi anni sul paradosso della storia cinese: perché un popolo che aveva acquisito molto prima dell’Occidente risorse, conoscenze tecniche fondamentali come la carta, la stampa, la polvere da sparo, la bussola, non intraprese la via della modernizzazione? —> in realtà nel mancato sviluppo cinese agirono diversi fattori: la disponibilità di manodopera a basso costo non incentivava le innovazioni tecnologiche, ma pesarono soprattutto la rigida struttura gerarchica della società e il tradizionalismo della cultura, ferma nel culto della propria superiorità, caratteristiche che erano evidenti già nel XVIII secolo quando l’impero giunse, almeno in apparenza, il suo massimo splendore IL GIAPPONE Un primo nucleo sorse a partire dal VII secolo nell’odierna Kyoto intorno alla corte dell’imperatore, che però ebbe un’autorità limitata —> nel 1192 si affermò a Edo (oggi Tokyo) l’altro polo del dualismo istituzionale giapponese, lo SHOGUNATO: la carica di SHOGUN (grande generale dell’esercito) divenne ereditaria e assunse il governo effettivo del paese, mentre l’imperatore, lontano nel suo palazzo di Kyoto, era al di fuori delle contese politiche come supremo depositario della legittimità Nel XIII secolo i grandi proprietari delle province si trasformarono i signori fondiari di fatto autonomi (DAIMYO) che disponevano di guerrieri di professione (SAMURAI), legati a essi da vincoli di fedeltà —> lungo periodo di endemiche guerre civili che portarono alla completa frantumazione del Giappone Nella seconda metà del XVI secolo si imposero due capi militari, Oda Nobunaga e Toyotomi Hideyoshi Nel 1603 TOKUGAWA JEYASU si fece nominare dall’imperatore shogun e diede avvio così era nuova lunga fase della storia giapponese, che si chiama ERA EDO, o TOKUGAWA —> fu caratterizzata da un equilibrio fra tre centri di potere: a Kyoto la corte imperiale, a Edo lo shogun, che controllava più del 72 ABBAS I IL GRANDE, riordinato l’esercito su nuove basi con restituzione di truppe mercenarie, ottenne importanti vittorie sugli ottomani, riconquistando nella zona caucasica il Daghetan, la Georgia, l’Arzerbaigian, occupando anche il territorio fino a Baghdad Natura prevalentemente montuosa del terreno —> l’agricoltura era possibile solo grazie a un complesso sistema di irrigazione, con canali sotterranei per evitare l’evaporazione —> la terra era per lo più nelle mani di grandi proprietari La popolazione —> rimase formata in maggioranza da gruppi nomadi dediti all’allevamento di cavalli, cammelli pecore (lana e tappeti) Abbas si sforza anche di incentivare il commercio fondando nel 1623 sul Golfo Persico un porto che da lui prese il nome + spostò la capitale a Isfahan —> con Abbas l’impero raggiunse il suo massimo splendore —> dopo la sua morte l’impero si avviò un lento declino, segnato dalla lotta con l’impero ottomano per il possesso della Mesopotamia, che alla fine fu stabilmente occupata dai sultani di Istanbul Nel 1722 l’impero fu travolto da un’invasione degli afghani, che occuparono la capitale —> si mise in luce un avventuriero di umili origini Nadir Quli, che sconfisse gli afghani nel 1736 e assunse egli stesso il potere e il titolo di Shah —> in seguito egli occupò tutto il territorio afghano e quindi invase l’India occupando Delhi (1739) e ponendo fine di fatto all’impero Moghul —> alla morte di Nadir Shah la Persia piombò in un periodo di anarchia e di sanguinose guerre civili —> a partire a 1786 la capitale fu spostata a Tehran L’IMPERO MOGHUL 75 Nel XIII secolo nella parte settentrionale del subcontinente indiano il sultanato di Delhi, dopo l’invasione e il saccheggio della capitale da parte di Tamerlano, nel 1398 risulta nato cade in una condizione di anarchia Nell’India meridionale, la penisola del Dekkan, vi erano invece vari principati induisti, e soprattutto il regno induista —> il processo di riunificazione di questi territori fu avviato da un capo militare afgano di stirpe turca e di fede musulmana chiamato BABUR, che fra il 1526 e l’anno della sua morte, 1530, anche grazie all’uso delle armi da fuoco, conquistò Delhi creando nell’India nord occidentale, sulle rovine del sultanato, un ampio dominio destinato a rappresentare il primo nucleo dell’impero Moghul —> il consolidamento dell’impero fu opera del nipote di Babur, AKBAR IL GRANDE, che riuscì a imporre il suo controllo su tutta l’India settentrionale e in seguito estese i suoi domini a nord fino a Kandahar in Afghanistan e verso sud al Gujarat, al Dekkan settentrionale e al Bengala Eterogeneità —> popolazioni di etnie e lingue diverse —> fattore principale di divisione la religione: la maggioranza della popolazione era legata all’insieme di credenze, di pratiche religiose, di regole sociali e di usi e costumi, risalenti in origine l’antica letteratura dei Veda —> INDUISMO, modo di concepire la vita secondo l’ordine del cosmo e i principi universali che lo animano Divisione della società in quattro classi: sacerdoti (bramini), i guerrieri e governanti, gli artigiani e mercanti, gli addetti ai lavori servili; al di sotto delle classi vi erano gli impuri o intoccabili ai quali erano riservati i compiti più umili e degradanti Come il cosmo si rinnova continuamente, anche le creature sono soggette a una serie indefinita di esistenze; l’appartenenza alle varie classi è la conseguenza delle azioni compiute da ogni individuo nella vita attuale e in quelle precedenti —> circa un quarto della popolazione aderiva invece all’Islam, diffuso nelle regioni settentrionali e occidentali attraverso la dominazione turca —> si formò una nuova corrente religiosa, il MOVIMENTO SIKH, che condivideva molti motivi della tradizione induista, ma rifiutava il sistema delle caste e soprattutto intendevano unire indù e musulmani nella fede in un 76 Dio unico, del quale non si doveva dare alcuna rappresentazione materiale —> con l’arrivo degli europei ci fu una limitata penetrazione del cristianesimo Akbar cerco di superare queste divisioni promuovendo una riforma religiosa e sociale che sancisse la parificazione di fronte allo Stato di musulmani e indù —> abolì la tassa per i non musulmani + larga tolleranza + limitata apertura nei confronti dei gesuiti —> stabilì un nuovo culto che cercava di fondere insieme elementi tratti dalle due religioni principali per superare le forti resistenze; pose al centro del nuovo culto la venerazione della sua stessa persona —> la riforma era troppo legata al suo prestigio per cui non sopravvisse alla sua morte Struttura amministrativa —> centrale la figura del FAUJDAR, insieme comandante militare e capo amministrativo della circoscrizione a lui affidata + aveva competenza in sede locale sulle questioni militari, sulla vita economica del territorio, doveva garantire il rispetto della legge, il mantenimento dell’ordine pubblico, potendo disporre a tal fine delle truppe ai suoi ordini Economia —> agricoltura di sussistenza, arretrata, fondata sulle comunità di villaggio —> il peso delle imposte e le ricorrenti inondazioni provocate dalle piogge estive resero complessivamente difficile la vita dei contadini —> non mancarono tentativi di innovazione e di promozione di nuove colture —> migliorare i trasporti, favorire il commercio interno, promuovere alcune attività manifatturiere e produzione di stoffe di cotone destinata ad avere ampia diffusione dei mercati europei Alto livello di civiltà, grande fioritura artistica e letteraria, con AURANGZEB massima estensione —> ma la sua scomparsa segnò l’inizio della crisi dovuta anche alla crescente potenza dei Maratti, popolazione dell’India sud occidentale —> nel frattempo si accentuarono le spinte centrifughe dell’aristocrazia indiana —> nel 1739 Nadir Shah, che aveva preso il titolo imperatore di Persia, invase l’India e occupò Delhi —> fine dell’impero Moghul L’AMERICA PRECOLOMBIANA 77 L’IMPERO INCA —> l’espansione degli Inca si realizzò nel corso del XV secolo, quando con varie spedizioni sottomisero la regione andina spingendosi fino all’Ecuador; quindi occuparono l’attuale Bolivia e penetrarono in Cile e nell’Argentina settentrionale Alla morte del sovrano Huayna Càpac nel 1527, si aprì una lotta per la successione fra i due figli che si risolse con la vittoria di ATAHUALPA —> gli spagnoli arrivarono proprio mentre era in atto questa guerra civile Un impero centralizzato grazie a un solido apparato burocratico —> il sovrano di natura divina guidava dal centro impero con un ristretto gruppo di consiglieri —> le province erano rette da governatori che amministravano la giustizia; in sede locale erano i capitribù a garantire l’esecuzione delle direttive, i figli dei capi tribù dovevano risiedere come ostaggi nella capitale, dove erano preparati a succedere nelle funzioni dei loro padri Le terre erano divise in tre parti: una parte di proprietà del Dio sole e serviva per il suo culto, un’altra apparteneva all’Inca e la terza era distribuita annualmente in usufrutto dalle comunità di base ai contadini Non usavano la scrittura, registravano le informazioni sulla popolazione e sulle risorse servendosi di cordicelle sulle quali facevano dei nodi La popolazione era suddivisa in gruppi su base decimale utilizzata per impiegare in modo razionale tutti gli uomini disponibili nella MITA (turno di lavoro), cioè nei servizi dovuti allo Stato —> in ogni provincia vi erano dei magazzini nei quali erano conservati i generi necessari alla sussistenza di coloro che erano assegnati ai servizi della mita o da utilizzare in caso di carestia 80 Nelle cerimonie religiose degli Inca i sacrifici umani ebbero un rilievo molto minore —> fra le divinità adorate dagli Inca va ricordato, oltre a Dio sole Inti, Viracocha, considerato il creatore e il civilizzatore; a lui erano dedicati alcuni inni cantati che ci sono pervenuti 9. UMANESIMO E RINASCIMENTO Sviluppatosi dapprima in Italia fra ‘300 e ‘400, incentrato sulla rinascita dei grandi modelli dell’antichità classica, nella convinzione che ciò avrebbe avviato una nuova età di progresso dopo il lungo periodo intermedio di barbarie e di ignoranza —> si ritrovava il nuovo modello di formazione dell’uomo negli studi classici, definiti STUDIA HUMANITATIS o HUMANAE LITTERAE —> humanista = colui che, ispirandosi alla lezione dei grandi maestri della cultura classica, si dedicava allo studio e all’insegnamento delle discipline umanistiche, letteratura, grammatica e retorica Origini della nuova cultura: Francesco Petrarca fu il primo a usare il termine media aetas, dal quale sarebbe derivata la periodizzazione dell’età moderna L’umanesimo si sviluppa in particolare nelle città dell’Italia centro settentrionale, autonome ormai dal potere imperiale e fiorenti di manifatture e commerci Cade il monopolio della cultura detenuto dall’autorità ecclesiastica e, tramontata progressivamente la figura del dotto medievale, il chierico, organicamente legato per cultura e per condizione alla Chiesa, si affermò una nuova classe intellettuale di formazione laica, solitamente inserita nel tessuto sociale urbano e desiderosa di mettere il suo sapere al servizio della vita civile Fu al centro del pensiero umanistico l’idea che l’uomo di lettere dovesse partecipare attivamente alla vita politica della sua città —> UMANESIMO CIVILE 81 Crisi delle libertà comunali —> nelle nuove condizioni politiche gli umanisti furono chiamati soprattutto A illustrare con le loro opere la figura dei signori e dei principi e a formare i quadri dell’apparato burocratico - amministrativo dei nuovi regimi —> emblematicamente fra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500 il centro della vita artistica si spostò da Firenze a Roma, la corte dei papi rinascimentali ormai letterati e artisti, trovavano protezione, sostegno e materiale per la loro attività nel mecenatismo delle grandi famiglie principesche In questa evoluzione viene anche il germe della crisi del sapere umanistico, che perse progressivamente il secondo impatto rinnovatore delle origini e perseguì sempre di più una vuota eleganza formale, l’imitazione degli antichi si sterilizza nella ripetizione di vuote formule, cristallizzandosi nelle scuole in un formulario di regole e di canoni metodologici per lo studio delle lingue classiche Nel corso del ‘400, attraverso la circolazione degli uomini e delle idee, l’umanesimo divenne un fenomeno europeo Gli umanisti si dedicarono ad una paziente opera di ricerca di manoscritti nei monasteri di tutta Europa (es. De rerum natura di Lucrezio —> riscoperta del greco—> 1337: prima cattedra di greco di Manuele Crisolora) —> molti umanisti durante i loro viaggi in oriente si impegnarono nella ricerca di manoscritti in particolare si pose all’attenzione della cultura europea la filosofia di Platone (il filosofo Marsilio Ficino diede vita a un cenacolo che fu chiamato appunto Accademia platonica, un centro di studi di discussione che ebbe larga influenza in tutta Europa) Allargamento della circolazione di testi latini e greci, dapprima attraverso il moltiplicarsi delle copie manoscritte e poi in misura ancor più grande grazie alla rapida diffusione della stampa —> dalla Cina era giunta in Europa nel XIV secolo la tecnica della xilografia, che consentiva di riprodurre su carta o stoffe figure e brevi testi incisi su tavolette di legno inchiostrati —> risultati di qualità nettamente 82 Si fece strada una nuova sensibilità, che si potrebbe definire moderna, si inizia a considerare la natura degli uomini nel suo autentico significato e valore a prescindere dal loro coinvolgimento in un disegno divino L’artista si proponeva di ricostruire lo spazio secondo precise regole matematiche, in modo da creare sulla superficie bidimensionale del foglio della tela l’effetto tridimensionale, attraverso il senso della distanza e della profondità —> TECNICA DELLA PROSPETTIVA elaborata dal Brunelleschi, disposta poi nel 1436 nel trattato De pictura da Leon battista Alberti —> tentativo di rappresentare il mondo così come lo vede l’occhio umano, quindi secondo le leggi dell’ottica —> Alberti riteneva che uno dei requisiti essenziali della formazione del pittore fosse la conoscenza della geometria, delle regole matematiche necessarie a riprodurre correttamente gli oggetti nello spazio —> considerando che della pittura antica sono rimaste ben poche testimonianze dirette, l’opera degli artisti fu largamente originale e si ispirò più che altro ad un canone generale, fondato sulla ricerca dell’armonia e della bellezza, nel quale si riassunse la grande lezione dell’arte classica —> la riscoperta della dimensione terrena dell’uomo fu alla base anche della moderna concezione del ritratto, che si impose come una forma artistica autonoma —> proprio in Italia a partire dal XV secolo Alberti pensava che l’architettura avesse il compito di creare edifici e città ispirate a un ideale di razionalità e di armonia, luoghi in grado di favorire il pieno sviluppo delle attività dell’uomo e della sua personalità (città ideale di Filarete, Trattato di architettura 1461- 1464, Sforzinda) NUOVA CONCEZIONE DELL’UOMO Fra i numerosi testi che esaltarono all’epoca la libertà e la razionalità dell’uomo spicca la celebre orazione “De dignitate hominis” composta nel 1486 da PICO DELLA MIRANDOLA —> apologo sulla creazione —> Pico immagina che Dio, dopo aver dato esistenza tutti gli esseri del creato, abbia pensato di produrre l’uomo affinché vi fosse anche qualcuno in grado di comprendere e ammirare la ragione, la bellezza, la vastità di un’opera così meravigliosa —> si accorse che, avendo esaurito ormai tutti i modelli possibili nella gerarchia degli esseri, avendo occupato tutti i luoghi del mondo, non aveva 85 da dare al nuovo essere alcuna forma propria né poteva riservargli un posto prestabilito, decise perciò di accoglierlo “come opera di natura indefinita“ posta da Dio “nel cuore del mondo“ —> non soggetto come la natura alle leggi della necessità, l’uomo era chiamato a scegliersi da solo con il suo libero arbitrio la propria forma e aspirazione in una società armonica e razionale THOMAS MORE nel 1516 scrive “Utopia”, che descrive la felice situazione sociale dell’isola di Utopia, sulla base del racconto di un marinaio portoghese che l’aveva visitata nel corso dei suoi viaggi —> nell’isola si vive un’esistenza armoniosa, semplice, fondata sulla ragione naturale (ispiratore è lo stato perfetto descritto da Platone nella Repubblica ) —> rappresenta la proiezione dell’ideale di vita caro al movimento umanista —> isola =luogo che non c’è, tutti i nomi sono derivati dal greco, alludono scherzosamente alla natura ideale della società descritta (la capitale Amauroto = acittà fantasma, che sorge sul fiume Anidro = senza acqua, il marinaio si chiama Itlodeo, cioè narratore di frottole) NUOVA CONCEZIONE DELLA NATURA La rinascita della cultura antica ad opera degli umanisti riportò in auge un sapere magico, condannato dal medioevo come opera diabolica, che partecipò in modo significativo a quel processo di riscoperta e di valorizzazione della natura che viene individuato come momento decisivo dell’avvento della modernità Grande fortuna ebbe la versione latina del CORPUS HERMETICUM, una raccolta di scritti filosofici - teologici risalenti al II secolo d.C. attribuiti a Ermete Trismegisto —> questi testi tramandavano i principi di un sapere occulto che conteneva il segreto per dominare, attraverso arti magiche, le forze misteriose che animano il mondo —> le dottrine ermetiche ebbero un posto in primo piano Nella cultura rinascimentale assai diffusa, e praticata anche da uomini di alta cultura, era all’epoca l’ASTROLOGIA, vale a dire lo studio degli influssi che il moto degli astri ha su tutti i movimenti del mondo terreno, e quindi anche sulle passioni, sulle tendenze e sui caratteri dell’uomo 86 Né erano ancora ben definiti i confini fra la CHIMICA e l’ALCHIMIA, vale a dire il complesso di teorie e di pratiche che miravano alla trasmutazione dei metalli in oro e alla scoperta di sostanze in grado di promulgare la vita Anche lo studio della matematica si accompagnò a lungo alla diffusa convinzione del valore simbolico - magico dei numeri —> bisogna giungere ai “Principi matematici di filosofia della natura” di Newton pubblicati nel 1687 per individuare una definitiva frattura fra la scienza moderna con i tipi e le pratiche di matrice logico - alchimistica —> gli umanisti riportarono alla luce opere di matematica, geometria, astronomia, geografia e medicina dei principali autori greci fino al 1440 Il filosofo tedesco NICCOLÓ CUSANO afferma l’idea di un universo infinito, nel quale non esiste un centro —> metteva di fatto in discussione l’immagine del cosmo fondata sulla fisica aristotelica e condivisa da tutta la cultura medievale —> la teoria aristotelica nel XIII secolo era divenuta per opera di Tommaso d’Aquino la posizione ufficiale della Chiesa, questa teoria fu superata solo gradualmente con innumerevoli difficoltà —> negando la posizione centrale e immobile della terra, Copernico abbattè di fatto il fondamento di tutta la fisica aristotelica; cadeva la convinzione che il mondo celeste e quello terrestre o sublunare fossero costituiti di materia diversa Esplicito rifiuto del principio di autorità, vale a dire della volontà di non accreditare alcuna affermazione e alcun giudizio che non fossero comprovati in campo letterario, della critica filologica e storica e, per quanto concerne il mondo della natura, dalla diretta osservazione dei fenomeni —> LEONARDO DA VINCI rivendicava l’esigenza di verificare ogni teoria sulla base dell’esperienza, vale a dire attraverso un’analisi diretta della realtà naturale; non si deve modernizzare eccessivamente il suo pensiero, rimane però la grande importanza della conclusione di Leonardo: per distinguere il vero dal falso non ci si può affidare alle affermazioni degli autori o su ragionamenti astratti, ma occorre rapportarsi direttamente con la realtà —> stessa direzione MACCHIAVELLI, nel “Principe” afferma di 87 sviluppa una satira, a tratti davvero sferzante, nei confronti di tutti i protagonisti della vita culturale, sociale —> tutti ostentano una falsa sapienza che in realtà non è che follia —> nella parte conclusiva Erasmo propone un parallelo fra il platonismo e il cristianesimo, concordi nell’interpretare la realtà sulla base della contrapposizione fra anima e corpo, spirito e materia; tuttavia solo pochi omiciattoli sono capaci di vivere con tanta profondità il messaggio cristiano, e per questo sono derisi e disprezzati come folli dalla gente comune —> questa infatti è attratta soprattutto dalle cose visibili, dai beni materiali (carattere elitario e aristocratico dell’umanesimo erasmiano) —> alla luce della contrapposizione fra visibile e invisibile, materiale e spirituale Erasmo interpreta tutte le pratiche di pietà, e così negli stessi sacramenti finisce per svalutare drasticamente l’aspetto esteriore —> concezione razionalistica del sacramento che offre la chiave per svuotarli completamente dal mistero —> il rifiuto dell’esteriorità finisce per ridurre il sacramento a una cerimonia simbolica attraverso la quale il cristiano si impegna a ripercorrere la strada segnata da Cristo; prospettiva che sarebbe stata seguita proprio dalle correnti più radicali della riforma protestante (naturalmente non era certo questa riduzione di Erasmo) —> il suo è un cristianesimo etico: non è importante ciò che si crede, cioè la dottrina e i dogmi, ma come vive il cristiano, che sforzandosi di seguire l’esempio di Cristo, può “risorgere a nuova vita“ —> follia, con un brusco cambio di registro, si affretta a chiudere la sua orazione riproponendo il tono istrionico con il quale aveva iniziato —> era stato tutto un gioco, ma questo amabile scherzo, dotto e raffinato era destinato a lasciare una traccia profonda nella vita culturale e religiosa aldilà del suo tempo 10. LE SCOPERTE GEOGRAFICHE E GLI IMPERI PORTOGHESE E SPAGNOLO Alla radice delle grandi scoperte geografiche ci furono esigenze di carattere economico Ritorno in circolazione dei testi classici —> concorsero a radicare negli uomini colti dell’Europa la convinzione della sfericità della terra e stimolarono la riflessione sulle grandi questioni geografiche e 90 astronomiche —> superamento del pensiero medievale —> apertura mentale, desiderio di affermare la forza e l’intelligenza dell’uomo ESPLORAZIONE DELL’AFRICA Fu il Portogallo a dare avvio, nel XV secolo, ai viaggi di esplorazione sulla costa occidentale dell’Africa —> 1415: i portoghesi occuparono l’isola di Madera e le Azzorre e doppiarono il capo Bojador (1434) raggiungendo la foce del fiume Senegal, la Sierra Leone e il golfo di Guinea Il veneziano Alvise Cadamosto risalí il fiume Gambia fino a Cantor, sede di un’importante fiera 1385: dinastia Aviz —> si appoggiarono sui ceti mercantili favorendo le attività commerciali e le costruzioni navali —> contributo del principe Enrico, detto “il navigatore”, il quale fondò a Sagres un centro di studi astronomici, geografici e cartografici In questa prima fase i portoghesi miravano esclusivamente a controllare i terminali del commercio transhariano che lungo le vie carovaniere portava oro, avorio e schiavi sulle coste occidentali del continente —> i portoghesi ci stabilirono una serie di scali commerciali che poi trasformarono in basi fortificate, a protezione dei loro traffici —> le loro navi portavano drappi, tessuti e monili di ottone riportando in patria oro e schiavi La ricerca del metallo prezioso era particolarmente importante per il Portogallo che aveva gravi difficoltà nella monetazione —> 1471: i portoghesi arrivarono sulle coste dell’attuale Ghana —> costa d’oro —> i papi Niccoló V e Callisto III con tre bolle legittimarono queste spedizioni in quanto svolgevano la missione di diffondere la fede cristiana e incesterò perciò ai portoghesi il diritto di sottomettere musulmani e pagani, vietando alle altre potenze di interferire nelle loro attività commerciali 91 LE INDIE Per impulso dle re Giovanni II maturò la convinzione che fosse possibile circumnavigare l’Africa allo scopo i raggiungere le Indie via mare e acquistare le pezze direttamente dai produttori senza l’intermediazione veneziana —> le approssimative conoscenze geografiche favorirono il concepimento del progetto —> tentò l’impresa BARTOLOMEU DIAS, che nel 1487 doppiò la punta meridionale dell’Africa, chiamata poi CAPO DI BUONA SPERANZA —> Giovanni II inviò in oriente due emissari che parlavano l’arabi per aver informazioni più precise sui mercati e sugli scali dell’oceano indiano —> giunsero allora in Europa confuse notizie su un potente stato Cristiano all’interno del continente (l’Impero etiopico) CRISTOFORO COLOMBO COLOMBO si appassiono all’idea di sfruttare la forma sferica della terra per raggiungere, navigando verso occidente, l’oriente, ovvero il Cipango (Giappone) e il Catai dei quali aveva parlato Marco Polo — > avallata fin dal 1474 dal dotto umanista fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli in una lettera a un canonico portoghese che lo aveva interpellato al riguardo —> in realtà l’impresa apparve praticabile a causa di un errore nel calcolo della circonferenza terrestre, ritenuta molto minore di quella reale —> il genovese fu ricevuto da Giovanni II che però decise di non finanziare il suo progetto, in quanto aveva ormai deciso di concentrare i suoi sforzi sul clima favorevole nella Spagna dei re cattolici —> furono firmate il 17 aprile 1492 le capitolazioni che stabilivano i termini dell’accordo: Colombo fu nominato ammiraglio del mare Oceano, vicerè e governatore delle terre scoperte ed ebbe garantita una quota dei proventi dell’impresa I sovrani fornirono inoltre lettere credenziali per il Gran Khan o per altri principi delle Indie —> il finanziamento fu assicurato in parte dalla corona spagnola, in parte da banchieri amici di Colombo —> + due caravelle (la NINA e la PINTA) e una nau, la SANTA MARIA, e sbarcò dal porto di Palos il 3 agosto 1492 92 fra le città stato swahili, si allearono con Malindi e Mozambico e schiacciarono con la forza la resistenza di Mombasa, che fu rasa al suolo —> l’egemonia portoghese si sostituì a quella musulmana —> nell’oceano indiano il progetto di dirottare i traffici attraverso la via del Capo di buona speranza fu perseguita con brutale violenza —> i portoghesi costruirono una serie di fortezze a protezione dei loro empori e strinsero o imposero con la forza accordi commerciali con i sovrani locali Il sultano dello Stato indiano di Gujarat, il sovrano mamelucco dell’Egitto e il sovrano di Calicut, sostenuti dall’impero ottomano, da Venezia e dalla repubblica di Ragusa, allestirono una flotta ma furono sconfitti dai portoghesi nel 1509 nella BATTAGLIA DI DIU Il governatore Alfonso de Albuquerque nel 1510 occupò Goa e nel 1511 conquistò Malacca + costrinse il sultano di Calicut a sottomettersi e ad accettare la presenza di una fortezza portoghese —> nel 1515 prese l’isola di Hormuz all’imboccatura del golfo Persico + controllo di Ceylon e delle isole Molucche Il Portogallo a partire dal 1543 aprì qualche linea di commercio anche con il Giappone e nel 1557, grazie a un accordo con l’impero cinese, fondò una colonia commerciale a Macao Massima estensione per il Portogallo —> potè imporre un controllo militare sul libero commercio nell’oceano Indiano e il Mediterraneo orientale, e dovettero accontentarsi di riscuotere dei pedaggi — > il commercio portoghese e si aggiunse a quello veneziano , ma non lo soppiantò ESTADI DA INDIA —> impero commerciale —> centro: Goa, dove arrivava ogni anno da Lisbona la carreira da India, una flotta composta in genere di sei o sette navi che portava mercanzie, soldati ed ecclesiastici e ritornava dopo un anno e mezzo con un carico di spezie, di pietre preziose, di sere e tessuti orientali —> il traffico era regolato e controllato dalla Casa da India di Lisbona —> Anversa divenne un centro importante di smistamento delle spezie, che arrivavano via mare da Lisbona per essere distribuite in tutta Europa 95 MONDO NUOVO 1499-1559, 1501-02 —> AMERIGO VESPUCCI fece due spedizioni, la prima organizzata dalla Spagna e la seconda la Portogallo e comprende che non si trattava dell’Asia —> lettera divulgata a suo nome nel 1503, con il titolo di Mondus Novus; raccolta da un cartografo tedesco , il quale in una carta stampata nel 1507 pose alle nuove terre il nome di AMERICA MAGELLANO 1513: Vasco Nunez de Balboa poté osservare l’immenso oceano che si estendeva al di là delle terre scoperte da Colombo e che egli chiamó mare del sud Molti navigatori, ignari della reale estensione dei ghiacci polari, si dedicarono già nella prima metà del ‘500 il celebre passaggio a Nord-Ovest, che poi sarebbe stato percorso per la prima volta solo nel XX secolo Idea di aggirare il continente americano da Sud —> MAGELLANO —> si rivolse alla Spagna, convinse Carlo V a finanziare la sua impresa promettendogli di rivendicare alla sovranità spagnola le Molucche, già raggiunte dai portoghesi La spedizione partí da Siviglia nel 1519 —> nel 1520 raggiunse la Patagonia e trovò lo stretto che da lui avrebbe preso il nome e passò nell’oceano che egli chiamo Pacifico —> nel 1521 raggiunse un gruppo di isole che rivendicò al re di Spagna (Filippine) —> rimase ucciso in uno scontro con gli indigeni La spedizione continuò e nel 1521 raggiunse le Molucche —> tornò in patria nel 1522 una sola nave con meno di venti uomini —> il vicentino Antonio Pigafetta, che lascio un importante diario del viaggio; 96 al suo arrivo nelle isola di Capo Verde egli constató con sorpresa che facendo il giro del mondo verso Ovest si perde un giorno mentre lo si guadagna se si va verso Est Carlo V decise di rinunciare a ogni pretesa sulle isole che rimasero sotto il controllo del Portogallo —> lo STRETTO DI MAGELLANO, a causa delle grandi difficoltà di navigazione, non poté essere utilizzato come una normale via di passaggio dall’Atlantico al Pacifico LA CONQUISTA Nel 1495 un decreto dei sovrani spagnoli concesse a tutti i loro sudditi che volevano cercare fortuna delle nuove terr il permesso di partire con l’obbligo di riservare alla corona il 10% dei beni riportati in patria e dei profitti negli scambi commerciali Gli spagnoli che arrivarono dall’Europa si insediarono in questa prima fase nelle isole caraibiche soprattutto Haiti e Cuba, dove incontrarono popolazioni primitive, che furono da loro impiegate soprattutto nel,a ricerca dell’oro nelle sabbie dei fiumi Partire dal 1514, nello Yucatàn, gli spagnoli vennero ero la prima volta a contatto con un popolo dalla civiltà antichissima ed evoluta, i maya —> iniziò così l’epoca dei CONQUISTADORES (1519-1550) HERNÁN CORTÉS —> ricevette dal governatore di Cuba l’incarico di verificare la veridicità delle voci sull’IMPEOR AZTECO e nel 1519 partí dall’isola e sbarcò sulla costa messicana e fondò la città di Vera Cruz, dopo aver affondato ke navi per evitare diserzioni, iniziò la marcia verso l’interno —> assunse la carica di capitano generale della nuova colonia, facendo riferimento direttamente al re di Spagna e scavalcando l’autorità del governatore di Cuba —> non incontro resistenza, anzi fu accolto come un liberatore dai popoli sottomessi dagli aztechi, e poté giungere così fino alla capitale Tenochtitlan, dove fu ben ricevuto dal sovrano Moctezuma II —> con un inganno Cortés fece prigioniero M. lo tenne in ostaggio, costringendolo anche a pagare in ingente riscatto in oro —> di fronte alla brutalità degli 97
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