“STORIA MODERNA”, VITTORIO CRISCUOLO, PEARSON, Appunti di Storia Moderna

Scarica “STORIA MODERNA”, VITTORIO CRISCUOLO, PEARSON e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! 1 RIASSUNTI DI STORIA MODERNA, PROF. COLETTI (12 CFU) “STORIA MODERNA”, VITTORIO CRISCUOLO, PEARSON 1. L’ECLISSI DELL’ETA’ MODERNA LA PERIODIZZAZIONE È ENTRATA NELL'USO CORRENTE DAL SECOLO SCORSO E INDICA UNA SUDDIVISIONE DEL PROCESSO STORICO IN FASI CHE SI RITIENE DI POTER INDIVIDUARE CON CHIAREZZA PER LE LORO CARATTERISTICHE O SULLA BASE DI UNA CONCEZIONE GENERALE DELLA STORIA O RISPETTO A TRASFORMAZIONI IN AMBITI ECONOMICI, SOCIALI O POLITICI. JACQUES LE GOFF SI INTERROGAVA NEL 2016 SULLA LEGITTIMITÀ DELLA PERIODIZZAZIONE SOFFERMANDOSI SULLA FRATTURA TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO, MA IN REALTÀ LA TENDENZA A SCANDIRE IL TEMPO È UN’ESIGENZA PER RENDERE IL PASSATO PARTE DELLA NOSTRA IDENTITÀ. SPESSO LE PARTIZIONI RISPONDONO MOTIVI DI ORDINE, PER ESEMPIO L'ESIGENZA DI DELIMITARE L’AMBITO DEGLI STUDI, O ANCHE ALLA NECESSITÀ DI DARE RILIEVO A UN MOMENTO RITENUTO PARTICOLARMENTE IMPORTANTE: IN OGNI CASO DOBBIAMO SAPERE CHE OGNI PERIODIZZAZIONE NON È MAI NEUTRA MA PRESUPPONE SEMPRE UN'INTERPRETAZIONE. L’INIZIO DELLA STORIA MODERNA VIENE RICONDOTTA PERLOPIÙ 1492, ANNO DELLA SCOPERTA DELL'AMERICA, MA PIÙ CHE UNA DATA SPECIFICA IL TERMINUS A QUI DELL'ETÀ MODERNA DEVE ESSERE RICONDOTTO TRA LA METÀ DEL 400 E PRIMI DEL 500, PERIODO CARATTERIZZATO DA TRASFORMAZIONI E INNOVAZIONI TALI DA FAR SEGNARE UNA ROTTURA NELLA CONTINUITÀ DEL PROCESSO STORICO. IL PROBLEMA DEL TERMINUM AD QUEM SI PONE QUANDO DALLA STORIA MODERNA SI STACCA QUELLA CONTEMPORANEA CHE A PARTIRE DAL 1961 HA TROVATO POSTO NELL'ORDINAMENTO DELL'UNIVERSITÀ ITALIANE: IL TRAPASSO TRA QUESTE DUE SI HA NELLA SECONDA METÀ DEL SETTECENTO E PRIMI DECENNI DELL'OTTOCENTO QUANDO L'AVVIO DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN INGHILTERRA E IL CROLLO DELL'ANTICO REGIME PER OPERA DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE MODIFICANO LA REALTÀ ECONOMICA, SOCIALE, POLITICA E CULTURALE DELL'EUROPA (IN INGHILTERRA E IN GERMANIA SI DISTINGUE UNA PRIMA ETÀ MODERNA FINO AL 1815, D'DA UNA TARDA MODERNITÀ). IL CONCETTO STESSO DI MODERNA HA SUBITO UNA CRISI CHE RENDE PIÙ COMPLESSI I RIFERIMENTI QUESTA CATEGORIA E DI CONSEGUENZA ANCHE ALL'ETÀ CHE DEFINIAMO CON QUESTO TERMINE. IL TERMINE MODERNO NON ESISTEVA NEL LATINO CLASSICO, COMPARE TRA V E VI SECOLO COME DERIVAZIONE DELL'AVVERBIO “MODO” CHE VUOL DIRE RECENTEMENTE: ESSO COMPARE IN UNA LETTERA DI CASSIODORO SCRITTA NOME DEL RE DEI GOTI TEODORICO PER DARE L'INCARICO DI RESTAURARE IL TEATRO DI POMPEO A SIMMACO. QUANDO CASSIODORO SCRIVE QUESTA LETTERA POCHI CONTEMPORANEI AVEVANO AVUTO LA PERCEZIONE DEL CROLLO DELL'IMPERO ROMANO D'OCCIDENTE, MA SI ERA GIÀ FATTA STRADA LA CONSAPEVOLEZZA CHE IL MONDO ANTICO ERA TRAMONTATO PER SEMPRE QUINDI SI AVEVA LA NECESSITÀ DI UN TERMINE PER INDICARE L'ATTUALITÀ, E DA QUI NASCE MODERNO, CHE FIN DA SUBITO SI POSE IN CORRELAZIONE CON L'ANTICO, UN PARALLELISMO CHE L'AVREBBE ACCOMPAGNATA LUNGO TUTTA LA SUA STORIA. NELLA CONCEZIONE CRISTIANA DELLA STORIA UNIVERSALE C'ERA SOLO UN MOMENTO PERIODIZZANTE, LA NASCITA DI CRISTO, E DA QUESTA INFATTI SULLA BASE FORMULATA NEL VI SECOLO DA DIONIGI IL PICCOLO, PARTE A LIVELLO INTERNAZIONALE LA MISURA DEL TEMPO NEI PAESI OCCIDENTALI E SU INDICAZIONE DELL'ONU. A PARTIRE DAL XV SECOLO GLI UMANISTI MANIFESTARONO PERÒ LA CONVINZIONE CHE STAVA NASCENDO UNA NUOVA ETÀ IN CUI SAREBBERO TORNATI ATTUALI I GRANDI MODELLI DELL'ANTICHITÀ, DOPO LA MEDIA AETAS CHE AVEVA TRASCURATO INVECE I VALORI FONDAMENTALI. LA CADUTA DELL'IMPERO E LE INVASIONI AVEVANO INTERROTTO IL PROCESSO DELL'UMANITÀ, COSÌ NASCE IL CONCETTO DI MEDIOEVO E SI DELINEA LA SUDDIVISIONE FRA STORIA ANTICA, MEDIEVALE E MODERNA. IL PROGRAMMA DELL'UMANESIMO PRESUPPONEVA L'IDEA DI PROGRESSO CONCEPITO IN FORMA CICLICA COME RINASCITA DELLA GRANDE LEZIONE DEGLI ANTICHI IN OGNI CAMPO, QUINDI IL TERMINE MODERNO SI CARICAVA DI UN VALORE POSITIVO E SI AFFERMAVA COME FATTORE DI INNOVAZIONE IN QUANTO FACEVA RINASCERE LA CIVILTÀ GRECA E ROMANA; POSSIAMO OSSERVARE CHE LA PAROLA ANTICA CONSERVA ANCORA UNA CONNOTAZIONE POSITIVA CHE LO DIFFERENZIA DA VECCHIO, SI AFFERMA POI NEL CORSO DEL XVI SECOLO ANCHE L'USO DELLA PAROLA ANTICHITÀ, INVECE LA DIFFERENZA TRA MODERNO E NUOVO È CHE QUESTA INDICA QUALCOSA CHE NON C’ERA PRIMA. NELLA CULTURA FRANCESE TRA LA FINE DEL SEICENTO E L'INIZIO DEL SETTECENTO SI EBBE UNA DISPUTA TRA ANTICHI E MODERNI, E QUESTO DIBATTITO SANCÌ L'AFFERMAZIONE DELLA COSCIENZA EUROPEA DELLA SUPERIORITÀ DEI MODERNI CHE POTEVANO DISPORRE DI MOLTE CONOSCENZE E ESPERIENZE, NELLO STESSO PERIODO MATURAVA ANCHE LA CRITICA STORICA DELLA TRADIZIONE BIBLICA CHE PONEVA LE BASI PER UNA DEFINITIVA SEPARAZIONE TRA STORIA SACRA E STORIA PROFANA: ERA LA PREMESSA PER L'AFFERMAZIONE DELL'IDEA DI PROGRESSO ESPRESSA DALL'ILLUMINISMO CHE SI FONDAVA SULLA FIDUCIA IN UN AVANZAMENTO ILLIMITATO DELLA CIVILTÀ. LA PERIODIZZAZIONE DELL'ETÀ MODERNA SI AFFERMA NELL'OTTOCENTO QUANDO JACOB BRUCKHARDT NELL'OPERA LA CIVILTÀ DEL RINASCIMENTO IN ITALIA DEL 1860 RIPRENDE IL MITO DELLA RINASCITA DEL 400 E 500 ED ELABORA IL CONCETTO DI RINASCIMENTO COME ALBA DELLA CIVILTÀ MODERNA: ALLA BASE DI QUESTA PROSPETTIVA C'ERA LA FIDUCIA NEL PROGRESSO DI UNA BORGHESIA EUROPEA TRIONFANTE, NON A CASO NEL XIX SECOLO SI AFFERMA NELLE LINGUE EUROPEE IL TERMINE MODERNITÀ. IL PROCESSO DEL QUALE ERA ORGOGLIOSA LA CIVILTÀ OTTOCENTESCA ERA VISTO NEGATIVAMENTE DA PAPA PIO IX CHE NEL MAGGIO 1861 PRONUNCIA L’ALLOCUZIONE IAMANDUM CERNIMUS RESPINGENDO LE TESI DI COLORO CHE DIFENDEVANO L’ETÀ MODERNA IN NOME DEI PRINCIPI INCROLLABILI DEL CRISTIANESIMO, UNICA VERA RELIGIONE. IN QUESTO PERIODO, PARALLELAMENTE ALL’ASSOGGETTAMENTO DEI POPOLI DI ASIA E AFRICA SI AFFERMA ANCHE “MODERNIZZAZIONE” CHE ESPRIMEVA L’IMPOSTAZIONE DEL MODELLO DELLA CIVILTÀ EUROPEA AL RESTO DEL MONDO. IL CONCETTO DI ETÀ MODERNA ERA ESPRESSIONE DI UN PUNTO DI VISTA LAICO E ANTICATTOLICO INCENTRATO SULL'AFFERMAZIONE DELL'INDIVIDUO CHE A PARTIRE DA QUEL PERIODO RIVENDICA LA CAPACITÀ DI COSTRUIRSI IL PROPRIO DESTINO: IN QUESTA SVOLTA LA BORGHESIA EUROPEA TROVAVA LE PROPRIE RADICI DATO CHE PROPRIO TRA 400 E 500 SI ERA AVVIATO IL PROCESSO DI FORMAZIONE DEGLI STATI NAZIONALI PROTAGONISTI DELLA POLITICA OTTOCENTESCA, E NASCEVA COSÌ UN PROBLEMA STORIOGRAFICO INCENTRATO SU UN MOMENTO DECISIVO DELLA STORIA EUROPEA CHE INEVITABILMENTE TRASCENDEVA I PROBLEMI CHE ESSO IMPLICAVA PER TRAVALICARE NELLA SFERA DEL MITO. SULLA FONDATEZZA DI QUESTA PERIODIZZAZIONE C'È STATA UNA LUNGA DISCUSSIONE STORIOGRAFICA SOPRATTUTTO ANIMATA DAI MEDIEVISTI CHE CERCAVANO DI MOSTRARE CHE IL CONTRASTO TRA LA CULTURA DEL 400 E L'ETÀ PRECEDENTE ERA MENO NETTO DI QUANTO FOSSE APPARSO, E QUESTA CRITICA DÀ UN CONTRIBUTO IMPORTANTE GLI STUDI E MOSTRA QUANTO È ARBITRARE LA CONSIDERAZIONE DEL MEDIOEVO COME ETÀ DI IGNORANZA SOPRATTUTTO SE CONFRONTATA A QUELLA DELL'UMANESIMO. NEGLI ULTIMI ANNI ANCHE LA FINE DELL'ETÀ MODERNA È STATO OGGETTO DI INTERPRETAZIONE, PER QUANTO CONCERNE LA RIVOLUZIONE FRANCESE IL REVISIONISMO STORIOGRAFICO HA NEGATO CHE ESSA ABBIA RAPPRESENTATO LA FINE DEL SISTEMA FEUDALE E APERTO LA STRADA ALLA SOCIETÀ BORGHESE, MA È DIFFICILE NEGARE LA CAPACITÀ PERIODIZZANTE DELLA RIVOLUZIONE CHE APRE DEFINITIVAMENTE UNA NUOVA FASE DELLA STORIA EUROPEA. IN RELAZIONE ALLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE SI È OSSERVATO CHE SI ESTESE AGLI ALTRI PAESI DELL'EUROPA IN RITARDO, ANCHE SE NON C'È DUBBIO CHE LA STRUTTURA ECONOMICO SOCIALE DELL'INGHILTERRA ABBIA CONOSCIUTO DEI MUTAMENTI IRREVERSIBILI DA METÀ SETTECENTO. PER QUESTI MOTIVI, ANALIZZANDO LE CONDIZIONI DELL'ETÀ MODERNA SI PARLA DI SOCIETÀ DI ANTICO REGIME O DI SOCIETÀ PREINDUSTRIALE. IN DEFINITIVA IL CONCETTO DI ETÀ MODERNA HA RESISTITO ALLE CRITICHE MOSSE E È ANCORA VALIDO, PERÒ QUESTA PERIODIZZAZIONE È SEMPRE SEMBRATA INADEGUATA QUANDO L'INTERESSE DELLA STORIOGRAFIA SI SPOSTA DALLE ELITE CULTURALI E POLITICHE VERSO LE CLASSI SUBALTERNI, E SI È RIVOLTA ALLO STUDIO DELLA SOCIETÀ APPOGGIANDOSI ANCHE 2 AD ALTRE SCIENZE UMANE COME LA SOCIOLOGIA O L'ANTROPOLOGIA. PUNTO DI RIFERIMENTO DECISIVO DI QUESTA NUOVA DIRETTRICE DEGLI STUDI È STATA LA RIVISTA FRANCESE ANNALES FONDATA NEL 1929 DA MARC BLOCH E LUCIENNE FEVRE CHE SI PROPONGONO DI STUDIARE SOPRATTUTTO I CONDIZIONAMENTI DI NATURA GEOGRAFICA, ECONOMICA O TEOLOGICA CHE RIMANGONO IMMUTATI PER LUNGO TEMPO. SI AFFERMA COSÌ LA CATEGORIA DELLA “LUNGA DURATA” CHE FOCALIZZA L'ATTENZIONE DELLO STORICO SU FENOMENI DI VITA QUOTIDIANA RISPETTO A CUI LE PERIODIZZAZIONI SIGNIFICANO BEN POCO. NELLO STESSO SENSO AGISCE ANCHE LA STORIOGRAFIA MARXISTA CHE CONSIDERANDO L'ECONOMIA COME VERO MOTORE, VEDE L'AVVENTO DEL MODO DI PRODUZIONE CAPITALISTICO PER EFFETTO DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE COME VERO MOMENTO PERIODIZZANTE NEL CORSO DELLA STORIA. UN ALTRO DEI MOTIVI CHE PORTANO MOLTI STUDIOSI A PROPORRE UN SUPERAMENTO DELL'ETÀ MODERNA È LA PROSPETTIVA EUROCENTRICA: DI FATTO LA PERIODIZZAZIONE È PROFONDAMENTE RADICATA NELLA STORIA D'EUROPA, OGGI È SUPERATO IL PREGIUDIZIO CHE HA PORTATO A CONSIDERARE PER LUNGO TEMPO I POPOLI DI AFRICA E ASIA PRIVI DI STORIA, DA CUI NASCE L'ASPIRAZIONE A UNA STORIA GLOBALE IN GRADO NON SOLO DI COSTITUIRE LE VICENDE DELL'UMANITÀ IN UNA PROSPETTIVA PIÙ AMPIA, MA SOPRATTUTTO IN GRADO DI INTERPRETARLA PARTENDO DEI VARI PUNTI DI VISTA: QUESTO AMPLIAMENTO DELL'ORIZZONTE STORIOGRAFICHE CONSEGUENZA DELLA CRISI DEL CONCETTO DI MODERNIZZAZIONE. OGGI QUESTA PROSPETTIVA VIENE RADICALMENTE RIFIUTATA IL NOME DI IDENTITÀ ETNICHE E RELIGIOSE CHE NON INTENDO ESSERE OMOLOGATE ALLA CIVILTÀ DELL'OCCIDENTE; DEL RESTO ANCORA OGGI C'È UNA VIVACE DISCUSSIONE SULLA CRISI DEL MODELLO DEMOCRATICO SUI DANNI PROVOCATI DAL CAPITALISMO CHE DOMINA LA SCENA ECONOMICA MONDIALE. IMPORTANTE È STATA ANCHE LA CRISI DELLO STATO NAZIONALE CHE ERA STATO UNO DEI CARDINI DELL'AFFERMAZIONE DELLA MODERNITÀ DELLA STORIOGRAFIA OTTOCENTESCA MA CHE OGGI VIENE MESSO IN DISCUSSIONE COME PRINCIPALE RESPONSABILE DELLE TRAGEDIE PROVOCATE DA TOTALITARISMI DEL XX SECOLO. IN QUESTA SITUAZIONE SI FA STRADA LA SENSAZIONE DI VIVERE LA FINE DI UN'EPOCA E DI ESSERE ENTRATI IN UNA FASE DI TRANSIZIONE, DA QUI NASCE IL TERMINE POST MODERNO. DAPPRIMA SI PARLA PERÒ DI SOCIETÀ POST INDUSTRIALE CARATTERIZZATA DALLA RIDUZIONE DEL NUMERO DEGLI IMPIEGATI NELL'INDUSTRIA E DAL PREDOMINIO DEL CAPITALE FINANZIARIO, POI SI AFFERMA LA CATEGORIA DELLA POST MODERNITÀ, CONCETTO CHE NASCE PRIMA IN ARCHITETTURA QUANDO SEMBRA CHE SI FOSSE ESAURITA LA STAGIONE DEL MODERNISMO CHE HA PRIVILEGIATO UN MODELLO DI COSTRUZIONE RAZIONALE IGNORANDO GLI STILI OFFERTI DALLA TRADIZIONE. A PARTIRE DAGLI ANNI 70 DEL 900, LA VENA PRODUTTIVA DI QUESTA STAGIONE SI È ESAURITA E SI È AFFERMATA L'IDEA DEL POST MODERNISMO, E IL CONCETTO SI È POI ESTESO IN TUTTI GLI AMBITI E DEFINITO LE SUE CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DA UN LIBRO DEL FRANCESE JEAN FRANÇOIS LYOTARD APPARSO NEL 1978, CHIAMATO LA CONDIZIONE POST-MODERNA. ELEMENTI CENTRALI DELLA POST MODERNITÀ SONO IL RIFIUTO DELLE CONCEZIONI GENERALI DEL MONDO E SFIDUCIA NELLA INTERPRETAZIONE RAZIONALE DI UNA REALTÀ COMPLESSA, E È IMPORTANTE A TAL PROPOSITO L'ABBANDONO IN ARCHITETTURA DELLA PROGETTAZIONE INTESA COME TENTATIVO DI PROGRAMMARE LO SVILUPPO URBANO: NEL POST MODERNO LE CITTÀ HANNO UNO SVILUPPO CAOTICO, LA POST METROPOLI È UNA CITTÀ DIFFUSA NELLA QUALE NON C'È PIÙ CENTRO E PERIFERIA, FRUTTO DI SCELTE PRIVATE INCONTROLLABILI: SIAMO AGLI ANTIPODI RISPETTO ALLA CITTÀ REALE TEORIZZATO DELLA CULTURA UMANISTICA. IL TERMINE POST NON È CRONOLOGICO, IL POST MODERNO NON NASCE PERCHÉ VIENE DOPO IL MODERNO O PERCHÉ LO SUPERA, LA STESSA NOZIONE DI SUPERAMENTO È NEGATA: NELL'ETÀ POST MODERNA CADE CONCETTO DI PROGRESSO, CHE ERA INVECE IL FONDAMENTO DELL'ETÀ MODERNA, E CIÒ È EVIDENTE NELLA PERCEZIONE DEL SENSO COMUNE CHE ORMAI AVVERTE UNA PROFONDA DIVARICAZIONE FRA LO SVILUPPO SCIENTIFICO E LA DINAMICA DELLE SOCIETÀ (SICURAMENTE NEL GIRO DI QUALCHE ANNO NELLA SCIENZA NELLA MEDICINA CI SARANNO MIGLIORAMENTI, MA È MOLTO PIÙ DIFFICILE RISCONTRARE NELLA PUBBLICA OPINIONE L'ATTEGGIAMENTO DI FIDUCIA NEL PROGRESSO DELLA SOCIETÀ IN CUI VIVIAMO: DA QUI LA CRITICA DI OGNI IDEOLOGIA CHE PRESUPPONE L'AVVENTO DI UN FUTURO PROMESSO COME NECESSARIAMENTE MIGLIORE DEL PRESENTE, COME ILLUMINISMO O MARXISMO). OGGI GUARDIAMO AL CONCETTO DI MODERNO CON AMBIGUITÀ, QUESTO MUTAMENTO DI PROSPETTIVA CONDIZION IL NOSTRO RAPPORTO CON IL PASSATO E PER QUESTO È IMPORTANTE. D'ALTRA PARTE OGGI SONO EVIDENTI I COSTI DELLA MODERNITÀ, GUARDATA SENZA PROIETTARLA VERSO UNO SVILUPPO FUTURO. QUESTO MUTAMENTO DI PROSPETTIVA NEL CONCEPIRE L'UOMO E IL RAPPORTO CON LA NATURA, NELLA FORMAZIONE DELLA COSCIENZA MODERNA, COMPORTÒ PER LE GENERAZIONI PROTAGONISTE UNA RESPONSABILITÀ NUOVA, FONTE DI ANGOSCE CHE L'UOMO MEDIEVALE NON AVEVA CONOSCIUTO. D'ALTRA PARTE IL CONSOLIDAMENTO DI POTERI POLITICI E RELIGIOSI COMPORTA UN AMENTO DELLA REGOLAMENTAZIONE E DEI CONTROLLI TANTO CHE MOLTI STORICI CONSIDERANO IL DISCIPLINAMENTO DELLE AZIONI E DELLE CONVINZIONI INDIVIDUALI SIA NELLA REALTÀ POLITICHE SOCIALI, SIA NELLA SFERA RELIGIOSA. SPESSO CI CHIEDIAMO QUALE SIA LA FUNZIONE DELLA STORIA, LUCIEN FEVRE IN UN ARTICOLO DEGLI ANNALI CONTRAPPONE L'IMMAGINE DELLO STORICO CHE SI OCCUPA DEGLI EVENTI ALLA PROSPETTIVA DELLA STORIA DELLA LUNGA DURATA, CHE SECONDO LUI SI OCCUPAVANO DI RICOSTRUIRE I FATTI MA NON DI COMPRENDERE LA MENTALITÀ LA STRUTTURA CHE CONDIZIONANO I COMPORTAMENTI DEGLI UOMINI. OGGI QUEST'IMMAGINE PUÒ STIMOLARE UNA RIFLESSIONE SUL FATTO CHE SI AVVERTE DA TEMPO LA PRESENTE INDIFFERENZA DELLA PUBBLICA OPINIONE VERSO LA RICOSTRUZIONE DEL PASSATO, PROBABILMENTE A CAUSA DELLA DIFFICOLTÀ DI CONCEPIRE UN FUTURO. LA VERITÀ È CHE I FATTI SI RIDUCONO A OGGETTI PASSIVI DI UN DIVERTIMENTO INTELLETTUALE SE NON VENGONO INTERROGATI E SE NON CI SI ACCOSTA AD ESSO AVENDO DELLE DOMANDE DA PORRE E DELLE RISPOSTE A CERCARE. INFINE, IL FRAINTENDIMENTO DEL PASSATO È UN GRAVE PROBLEMA DELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA. 2. LA POPOLAZIONE NELLA PRIMA METÀ DEL 700 SI RIFLETTE SULLA POPOLAZIONE, MONTESQUIEU È CONVINTO CHE PRIMA CI FOSSERO MOLTE PIÙ PERSONE E CHE LA TERRA SI STESSE SPOPOLANDO, E DAVID HUME PENSAVA FOSSE IMPOSSIBILE FARE DELLE STIME SULLA POPOLAZIONE DI QUELLE EPOCHE LONTANE E ANCHE DI QUELLA A LUI CONTEMPORANEA, ANCHE SE DA TEMPO TRA LE CLASSI COLTE SI VOLEVA PORRE SU BASI PIÙ SOLIDE LO STUDIO DEI FENOMENI DEMOGRAFICI E ECONOMICI: IN QUESTO SENSO NASCE NEL XVII SEC L’ARITMETICA POLITICA, ANALISI RAGIONATA SU BASE MATEMATICA DEI DATI CHE INTERESSANO L’ATTIVITÀ DEL GOVERNO. PRINCIPALI ESPONENTI FURONO JOHN GRAUNT (NEL 1662 ANALIZZA I BOLLETTINI DI MORTALITÀ DI LONDRA) E IL MEDICO WILLIAM PETTY (STUDIA LA COMPOSIZIONE E LA CRESCITA DELLA POPOLAZIONE DI LONDRA E DUBLINO). FU IMPORTANTE POI IL CONTRIBUTO DEI TEDESCHI, SI DIFFUSE IL TERMINE STATISTIK NEL SIGNIFICATO DI SCIENZA DELLE COSE DELLO STATO, E NEL 1741 IL TEOLOGI JOAHN PETER SUSSMILCH DIMOSTRA IN UN’OPERA LA POSSIBILITÀ DI RICAVARE LEGGI GENERALI DALL’OSSERVAZIONE DEI FENOMENI DEMOGRAFICI, LA CUI REGOLARITÀ ERA CONCEPITA COME PARTE DI UN DISEGNO DIVINO: COSÌ GLI STUDI SULLA POPOLAZIONE INIZIANO A DISTINGUERSI NELLA STATISTICA COME UN CAMPO AUTONOMO CHE, DA UN TERMINE DI ACHILLE GUILLARD, DIVENTA ‘DEMOGRAFIA’ NEL 1855. NEL 1798 IL PASTORE ROBERT MALTHUS FORMULA UNA TEORIA SECONDO CHI LA POPOLAZIONE IN CONDIZIONI NATURALI SI ACCRESCE SECONDO UNA PROGRASSUONE GEOMETRICA (1-2-4-8-16..) MENTRE LE RISORSE SOLO SECONDO UNA PROGRESSIONE ARITMETICA (1-2-3-4-5..), E TALE SQUILIBRIO È RISOLTO DAI FRENI NATURALI (GUERRE, CARESTIE, EPIDEMIE): CONSEGUENZA DI QUESTA ASIMMETRIA TRA CRESCITA DELLA POPOLAZIONE E DELLE RISORSE ERA LA MISERIA DELLE CLASSI INFERIORE, E ALTRI MODI PER ATTENUARE QUESTA LEGGE NATURALE ERANO SECONDO LUI FRENI MORALI COME CASTITÀ MATRIMONIALE O MATRIMONI TARDIVI, MENTRE GIUDICAVA DANNOSE LE MISURE ASSISTENZIALI AI POVERI CHE RISCHIAVANO INVECE DI INCENTIVARE LA NATALITÀ. 5 3. LA SOCIETA’ PREINDUSTRIALE: AGRICOLTURA LA SOCIETÀ DI ANTICO REGIME ERA FONDATA SU UN'ECONOMIA AGRICOLA, PIÙ DEL 75% DELLA POPOLAZIONE ERA IMPIEGATA IN QUESTO GENERE DI LAVORO E A QUESTO RIGUARDO DICIAMO CHE IL PIÙ SIGNIFICATIVO INDICE DELLA MODERNIZZAZIONE È LA RIDUZIONE DEL NUMERO DEGLI IMPIEGATI IN AGRICOLTURA RISPETTO AL TOTALE DEGLI OCCUPATI: QUANDO L'AGRICOLTURA RIESCE AD ACCRESCERE LA SUA PRODUTTIVITÀ IN MODO CONSISTENTE SI CREANO LE CONDIZIONI PER LO SPOSTAMENTO DI UOMINI E RISORSE VERSO ALTRI SETTORI, QUESTO PROCESSO SI MANIFESTÒ PRECOCEMENTE IN INGHILTERRA GIÀ NEL 1801. CON MOLTA LENTEZZA SI AVVIÒ NELLE VARIE ZONE DEL CONTINENTE E IN DIVERSI MOMENTI UN PROCESSO DI SUPERAMENTO DELL'AGRICOLTURA TRADIZIONALE CHE CREÒ LE PREMESSE PER UNA MODERNIZZAZIONE DELLE TECNICHE, E COME PER L'ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE NON HA SENSO FARE UNA PERIODIZZAZIONE. DOBBIAMO COMUNQUE DIRE CHE NELL’ETÀ MODERNA LA CONDIZIONE DEI CONTADINI ERA DIVERSA DALL’EUROPA CENTRO-OCCIDENTALE ALL’ORIENTALE (LINEA DI DEMARCAZIONE: FIUME ELBA), E FU UN IMPORTANTE SEGNO DI DIFFERENZIAZIONE. IN ETÀ MEDIEVALE C’ERA UNA DIVISIONE DELLE PROPRIETÀ IN PARS DOMINICA GESTITA DAL PROPRIETARIO E PARA MASSARICIA AFFIDATA A CONTADINI LIBERI; TRA IX E X SEC A CAUSA DELLA DEBOLEZZA DEI POTERI POLITICI, I PROPRIETARI TERRIERI ASSUNSERO SEMPRE PIÙ UNA FUNZIONE DI DIFESA DELLE PROPRIE TERRE FINO AD ARRIVARE ALLA SIGNORIA FONDIARIA (ASSUNZIONE DI UN’AUTORITÀ DA PARTE DEL PROPRIETARIO CHE SI ESTENDEVA NON SOLO SUI CONTADINI MA ANCHE SU TUTTI GLI ABITANTI DELLE TERRE DI SUA PROPRIETÀ, A CUI GARANTIVA PROTEZIONE IN CAMBIO DI OBBLIGHI/TASSE/LAVORI: CONDIZIONE DI SERVAGGIO CHE IMPLICAVA INFERIORITÁ GIURIDICA E LIMIGAZIONE DELLA LIBERTÀ; SI PARLÒ PER QUESTA CONDIZIONE DI SERVI DELLA GLEBA). LA SIGNORIA SVOLGEVA LA FUNZIONE DI ORGANIZZAZIONE E DIFESA CHE I POTERI PUBBLICI NON ERANO IN GRADO DI GARANTIRE, MA A QUESTA SITUAZIONE SI SOVRAPPOSE NEL XII SECOLO UNA RETE DI RAPPORTI FEUDALI CHE PROVÓ A RICOSTRUIRE UNA FORMA DI GERARCHIA POLITICA UTILIZZANDO IL VASSALLAGGIO, LEGAME PERSONALE FRA DUE UOMINI UNO DEI QUALI CONCEDEVA UN BENEFICIO A UN ALTRO CHE IN CAMBIO SI APPLICAVA PRESTATI SERVIZIO: IN QUESTO MODO I POTERI SIGNORILI, FRAMMENTATI E INTRECCIATI MA NON BEN DEFINITI, FURONO INQUADRATI E REGOLATI COME CONCESSIONE DEL TITOLARE DEL POTERE POLITICO: SI AFFERMA IL PRINCIPIO PER CUI SOLO L'INVESTITURA DEL SOVRANO POTEVA LEGITTIMARE L'AUTORITÀ DEL SIGNORE CHE QUINDI NELLE SUE TERRE ESERCITAVA UN'AUTORITÀ DELEGATA DAL SOVRANO E A LUI SUBORDINATA, COSÌ IL BENEFICIO NON È SOLO UN BENE PATRIMONIALE, MA UNA FUNZIONE PUBBLICA. LO SVILUPPO DELL'AGRICOLTURA E LA RIPRESA DEGLI SCAMBI A PARTIRE DALL'XI SECOLO PORTARONO AD UNA PROGRESSIVA EROSIONE DEL POTERE SIGNORILE, I CONTADINI MIGLIORARONO LA PROPRIA CONDIZIONE E SI BATTERONO CONTRO I SIGNORI PER ATTENUARE IL PESO DELLA LORO AUTORITÀ E TROVARONO IL SOSTEGNO DELLE CITTÀ CHE SI STAVANO AFFERMANDO IN EUROPA COME CENTRI DI POTERE AUTONOMI. MOLTI CONTADINI SI SOTTRASSERO AL DOMINIO DEL SIGNORE EMIGRANDO IN CITTÀ, MENTRE CITTADINI INVESTIRONO IN TERRE DANDO VITA AD UNA NUOVA CATEGORIA DI PROPRIETARI FONDIARI. TRA XII E XIII SECOLO DEI CADDERO LE LIMITAZIONI DELLA LIBERTÀ PERSONALE COME L'OBBLIGO DI RISIEDERE SULLA TERRA DEL SIGNORE, E IN ALCUNE ZONE COME LE FIANDRE E L'ITALIA DEL NORD LE CITTÀ ESTESERO IL LORO DOMINIO AL CONTADO DISGREGANDO IL POTERE DELLE SIGNORIE E AVENDO L’ESCLUSIVA SULLE TASSE. A QUESTA EVOLUZIONE DEI RAPPORTI SOCIALI SI AGGIUNSE DAL XV SECOLO LA TENDENZA DI PRINCIPATI E MONARCHIE A RICHIAMARE FUNZIONI DI ORDINE AMMINISTRATIVO E POLITICO COME LA COGNAZIONE MONETARIA E LA RISCOSSIONE DI TRIBUTI CHE NELLA SOCIETÀ TARDO MEDIEVALE AVEVANO DELEGATO I SIGNORI FEUDALI, E SICCOME LA FUNZIONE PUBBLICA DEL FEUDO FU PROGRESSIVAMENTE SVUOTATA, PER L'ETÀ MODERNA È PIÙ OPPORTUNO PARLARE DI POTERE SIGNORILE RIDOTTO ALLA SOLA DIMENSIONE ECONOMICA, E NON PIÙ DI SISTEMA FEUDALE. A INIZIO 500 IL SERVAGGIO ERA SCOMPARSO, I CONTADINI ERANO LIBERI DI MUOVERSI E ANCHE LE CORVEÈ ERANO LIMITATE A QUALCHE GIORNATA DI LAVORO PER PROVVEDERE ALLA MANUTENZIONE DI STRADE (LA RISERVA SIGNORILE ERA LIMITATA E DIVISA IN APPEZZAMENTI AFFIDATI A CONTADINI CON DIVERSI TIPI DI CONTRATTO); LA MAGGIOR PARTE DELL’AZIENDA ERA SUDDIVISA IN UNITÁ DI COLTIVAZIONE (MANSI IN FRANCIA) SU CUI RISIEDEVANO LE FAMIGLIE COLONICHE MA NON AVEVANO LA PIENA PROPRIETÁ DELLA TERRA, CHE VENIVA CONDIVISA CON IL SIGNORE, AL QUALE DOVEVA PAGARE UN CANONE FISSO NON TROPPO GRAVOSO, MENTRE PESANTE ERA QUESTO DIRITTO SE PAGATO IN NATURA X ES LO CHAMPART, OSSIA LA TERZA PARTE DEL RACCOLTO; INOLTRE IL CONTADINO ERA LIBERO DI VENDERE O LASCIARE LA TERRA MA DOVEVA PAGARE AL SIGNORE IL DIRITTO DI LAUDEMIO; IL SIGNORE AVEVA ANCHE IL MONOPOLIO DELLA CACCIA E DELLA PSCA, E ANCHE IL MULINO, IL FRANTOIO E IL FORNO. TUTTI QUESTI DIRITTI SIGNORILI POTEVANO ESSERE VENDUTI EREDITATI COME OGNI ALTRA PROPRIETÀ QUINDI LA TITOLARITÀ NON APPARTENEVA NECESSARIAMENTE A UN NOBILE MA POTEVA ESSERE ANCHE DI UN ENTE ECCLESIASTICO O DI UN NON NOBILE; AL SIGNORE SPETTAVA ANCHE LA GIURISDIZIONE SUL TERRITORIO SOTTOPOSTA ALLA SUA AUTORITÀ MA LE CAUSE CRIMINALI CIVILI PIÙ IMPORTANTI ERANO DI COMPETENZA DEI TRIBUNALI REGI (PERÒ FINO ALLA RIVOLUZIONE FRANCESE LA BASSA GIUSTIZIA AMMINISTRATA DA CORTI SIGNORILI ANCHE SE IN TEORIA ERA POSSIBILE APPELLARSI CONTRO LE SENTENZE DELLE CORTI SIGNORILI E DI TRIBUNALI REGI, PREROGATIVA IMPORTANTE PER IL CONTROLLO DEL TERRITORIO. NELL'EUROPA OCCIDENTALE SI INDEBOLÌ LA SIGNORIA FONDIARIA, MA IN QUELLA ORIENTALE A PARTIRE DALLA METÀ DEL 400 IL MONDO CONTADINO FU COSTRETTO A SUBIRE GRAVI LIMITAZIONI, SI PARLA DI SECONDO SERVAGGIO, PROCESSO CHE INTERESSÒ POLONIA, RUSSIA, UNGHERIA E GERMANIA ORIENTALE, ZONE IN CUI ERANO GRANDI DISTESE E FERTILI PIANURE ADATTE ALLA COLTIVAZIONE DI CEREALI, MA SCARSEGGIAVA LA MANODOPERA A CAUSA DELLA BASSA DENSITÀ DI POPOLAZIONE; INOLTRE C'ERA UNA STRUTTURA SOCIALE RIGIDA CON UNO SCHIACCIANTE PREDOMINIO DELLA NOBILTÀ, MANCAVA UN FORTE GRUPPO INTERMEDIO DI MERCANTI IMPRENDITORI, C'ERANO POCHI PROPRIETARI TERRIERI NON NOBILI E LE CITTÀ ERANO POCO SVILUPPATE. IN QUESTA SITUAZIONE L’INCREMENTO DEMOGRAFICO DETERMINÓ UN AUMENTO DI DOMANDA DI PRODOTTI AGRICOLI E I PROPRIETARI TERRIERI FURONO INDOTTI A GARANTIRSI IL CONTROLLO DELLA MANODOPERA VINCOLANDO I CONTADINI ALLA GUERRA E INCREMENTANDO LE CONDIZIONI DEL LORO SFRUTTAMENTO: IL LAVORO COATTO DEI CONTADINI ERA LA SOLUZIONE PIÙ CONVENIENTE RISPETTO ALL’UTILIZZO DI SALARIATI. LA TERRA ERA AFFIDATA ALLA FAMIGLIA, NON ALL'INDIVIDUO, QUI NON C'ERA PROBLEMA DI SUDDIVISIONE FRA EREDI QUINDI IL NUCLEO FAMILIARE AVEVA UNA FORMA ALLARGATA COMPRENDENTE PIÙ GENERAZIONI; IN CAMBIO DELLA TERRA CONCESSA LORO DAL SIGNORE I CONTADINI DOVEVANO LAVORARE LE SUE TERRE, LA RISERVA SIGNORILE ADESSO È MOLTO ESTESA E COLTIVATA ATTRAVERSO IL LAVORO QUATTO LA CUI INTENSITÀ SI ACCREBBE NOTEVOLMENTE A PARTIRE DAL XVI SECOLO. LE CORVEES ASSUNSERO GRANDE IMPORTANZA TANTO DA COSTRINGERE I SERVI A NON LASCIARE LE TERRE DEL SIGNORE, NON SPOSARSI SENZA IL SUO PERMESSO ECC. LA FAMIGLIA CONTADINA GARANTIVA ANCHE LA GESTIONE DELLA CASA DEL SIGNORE DIRE IMPEGNATA NELLE MANIFATTURE CHE HAI IMPIANTAVA PER LA DISTILLAZIONE DELLA BIRRA LA PRODUZIONE DI TESSUTI, UTENSILI E ALTRI PRODOTTI: TUTTE LE ECONOMIA DI QUESTA PARTE DI EUROPA ERA BASATA SUL LAVORO COATTO DEL MONDO CONTADINO. ERA MOLTO PESANTE ANCHE LA GIURISDIZIONE ESERCITATA SUI SERVI, SOGGETTI ALL'AUTORITÀ DEL SIGNORE. QUESTO SECONDO SERVAGGIO, PIÙ PESANTE DI QUELLO DI CONTADINI OCCIDENTALI DELL'XI SECOLO, FU FAVORITO ANCHE DALLA DEBOLEZZA DELL'ISTITUZIONE STATALE, MA QUANDO L'APPARATO STATALE DIVENNE PIÙ SOLIDO COME IN RUSSIA O POLONIA NEL XVII SECOLO, FU CONDIZIONATO DALLO STRAPOTERE DELL'ARISTOCRAZIA E NE SOSTENNE IL PREDOMINIO SOCIALE: PER ES IN RUSSIA NEL 1649 UN CODICE DI LEGGI SANCÌ L’ASSERVAMENTO DEI CONTADINI E STABILÌ IL DIRITTO DEL SIGNORE DI RECUPERARE SENZA ALCUN LIMITE I CONTADINI FUGGITI, E QUESTO DETERMINA PROFONDO MALESSERE NELLE CAMPAGNE PROVOCANDO FUGHE COLLETTIVE E VIOLENZE CONTRO LA FAMIGLIA DEL SIGNORE, ESPLODENDO IN RIVOLTE (STENKA RAZIN A CAPO DI PREDONI COSACCHI GUIDÓ UN’INSURREZIOME SUL BASSO VOLGA INTORNO AL 1670). VEDIAMO QUINDI CHE LA COLTIVAZIONE DELLA TERRA E QUINDI GRAN PARTE DELLA PRODUZIONE ERANO GARANTITE DAL LAVORO DELLA FAMIGLIA CONTADINA, CELLULA DI BASE DELLA VITA ECONOMICA. IN EUROPA OCCIDENTALE, NONOSTANTE LE DIFFERENZE TRA VARIE ZONE (IN INGHILTERRA CI FU PRESTO UNA CRISI DELLA PROPRIETÀ CONTADINA, IN ITALIA CENTRO SETTENTRIONALE GLI INVESTIMENTI FONDIARI DEI CITTADINI DETERMINARE UNA FORTE DIMINUZIONE DEI 6 CONTADINI PROPRIETARI), VIGEVA IL PRINCIPIO PER CUI NON C'ERA TERRA SENZA SIGNORE, MA LA REALTÀ ERA MOLTO DIVERSA: C’ERANO DIVERSE TERRE ALLODIALI, CIOÈ LIBERE DA VINCOLI NEI CONFRONTI DI UN SIGNORE, MOLTO NUMEROSE IN FRANCIA MERIDIONALE E ITALIA SETTENTRIONALE. GLI STORICI DISCUTONO SUL PESO DEL SISTEMA SIGNORILE SUI REDDITI CONTADINI, A TAL PROPOSITO NON SI PUÒ GIUNGERE A CONCLUSIONI VALIDE DATO CHE LA REALTÀ ERA DIVERSA ANCHE ALL'INTERNO DI UNO STESSO STATO. INOLTRE BISOGNA CONSIDERARE CHE LA PROPRIETÀ CONTADINA SPESSO ERA PARCELLIZZATA, QUINDI LARGAMENTE INSUFFICIENTE AI BISOGNI DELLA POPOLAZIONE, E QUESTA CONDIZIONE DI PRECARIETÀ DIVENNE ANCORA PIÙ GRAVE QUANDO LA CRESCITA DEMOGRAFICA AUMENTO LA PRESSIONE SUI TERRENI COLTIVABILI RIDUCENDO LE DIMENSIONI DELL'UNITÀ DI COLTIVAZIONE. IL CONTADINO POTEVA PERÒ DISPORRE ANCHE DI TERRE DATE IN AFFITTO DA GRANDI PROPRIETARI ARISTOCRATICI O DA ENTI ECCLESIASTICI, L'AFFITTO ERA MOLTO DIFFUSO IN GRAN BRETAGNA NEI PAESI BASSI. LA STRUTTURA DELLA FAMIGLIA CONTADINA ERA CONDIZIONATA DALLA DISPONIBILITÀ DI TERRE E DALLA NATURA DEI CONTRATTI AGRARI. QUANDO NEL 1348 LA PESTE RIDUSSE LA POPOLAZIONE, LA TERRA A DISPOSIZIONE DIVENNE ABBONDANTE E SI MANIFESTÒ LA TENDENZA ALLA FORMAZIONE DI FAMIGLIE, IN SEGUITO ALL'INCREMENTO DEMOGRAFICO ACCREBBE LA PRESSIONE SUL TERRENO COLTIVABILE E DIVENNE DIFFICILE PER LE GIOVANI COPPIE RENDERSI AUTONOMI ACQUISENDO UNA PROPRIA UNITÀ COLTIVATRICE, E QUINDI IN MOLTE ZONE SI TENDE A FORMARE FAMIGLIE PIÙ AMPIE IN CUI CONVIVEVANO PIÙ GENERAZIONI. LE SITUAZIONE ERA PERÒ VARIEGATA, IN INGHILTERRA IL MODELLO FAMILIARE SI STRUTTURA PRECOCEMENTE SUL TIPO NUCLEARE, AL CONTRARIO IN ITALIA CENTRALE A PARTIRE DAL TARDO MEDIOEVO SI DIFFONDONO CONTRATTI DI AFFITTO PARZIARIA CHE AFFIDANO ALLA FAMIGLIA UN'UNITÀ PODERALE CON CASA, STALLA E ATTREZZI CON L'OBBLIGO DI DARE AL PROPRIETARIO UNA PARTE DEL PRODOTTO CHE SPESSO AMMONTAVA ALLA METÀ (MEZZADRIA) E IN TAL CASO LA FAMIGLIA ASSUMEVA LA FORMA PIÙ AMPIA. CARATTERISTICA FONDAMENTALE DELL'ECONOMIA CONTADINA È L'AGRICOLTURA DI SUSSISTENZA CHE MIRAVA A PRODURRE GLI ALIMENTI DI CUI LA FAMIGLIA AVEVA BISOGNO, CON UN LIMITATO RICORSO AL MERCATO. CIÒ CHE ERA NECESSARIO ALLA PRODUZIONE ERA PRODOTTO ALL'INTERNO DELLA STESSA AZIENDA FAMILIARE, CONCIME FORNITO DAGLI ANIMALI, RACCOLTO MESSO DA PARTE PER LA SEMINA DELL'ANNO SEGUENTE, ATTREZZI COSTRUITI DAGLI STESSI CONTADINI. TUTTAVIA LA FAMIGLIA NON VIVEVA ISOLATA MA ERA INTEGRATA NEL VILLAGGIO CHE NE CONDIZIONAVA OGNI ASPETTO DELLA VITA, E NELLE ZONE IN CUI ERANO CONTRATTI AGRARI COME LA MEZZADRIA RELATIVI AD UN POTERE COMPATTO, IL PAESAGGIO ERA CARATTERIZZATO DA CASE COLONICHE SPARSE NELLE CAMPAGNE VICINE AI TERRENI DA LAVORARE. IN INGHILTERRA E NELLA MAGGIOR PARTE DELL'EUROPA OCCIDENTALE PERÒ LE CASE CONTADINE ERANO RIUNITE IN VILLAGGI COINCIDENTI CON LA PARROCCHIA E NON SUPERAVANO IL MIGLIAIO DI ABITANTI. LE PARCELLE DEI CONTADINI ERANO DIVERSE ANCHE LONTANE TRA LORO, NON SEPARATE CON MURETTI O SIEPI, ERA UN'AGRICOLTURA DI TIPO COMUNITARIO DATO CHE PER LA DISPERSIONE DELLE PROPRIETÀ OGNUNO ERA VINCOLATO ALLE PRATICHE DI COLTIVAZIONE ADOTTATE DAL VILLAGGIO: PREDOMINAVA LA COLTIVAZIONE DI CEREALI, FRUMENTO E SEGALE, CHE ERANO LA COMPONENTE FONDAMENTALE DELLA DIETA DELLE CLASSI POPOLARI. ALTRO ASPETTO CARATTERISTICO ERA LA ROTAZIONE DELLE COLTURE: LE PIANTE NELLA LORO CRESCITA ASSORBONO SALI MINERALI E SOSTANZE NUTRITIVE DAL TERRENO CHE NON PUÒ ESSERE COLTIVATO IN INTERROTTAMENTE, DA QUI NASCE LA PRATICA DI LASCIARLO A RIPOSO INTERVALLI STABILITI PER POTER RIPRISTINARE LA FERTILITÀ: ROTAZIONE DELLE COLTURE A RITMO TRIENNALE. TUTTI DOVEVANO SOTTOSTARE A QUESTO AVVICENDAMENTO, DOPO IL RACCOLTO I CAMPI ERANO SOGGETTI A USO COLLETTIVO, PER QUESTO ERANO DETTI APERTI, POI AL MOMENTO DELLA SEMINA SI STABILIVA LA DIVISIONE TRA LE VARIE PROPRIETÀ. MOLTO IMPORTANTI ERANO ANCHE I CAMPI COMUNI DI PROPRIETÀ COLLETTIVA FORMATI DA BOSCHI E PASCOLI SU CUI ABITANTI PORTAVANO A PASCOLARE GLI ANIMALI RACCOGLIEVANO LA LEGNA E, I PIÙ POVERI, DI COSTRUIVANO CAPANNE PER RIPARARSI E NE COLTIVAVANO PICCOLI APPEZZAMENTI. NEL MONDO CONTADINO C'ERANO ANCHE POSIZIONI MOLTO DIVERSE, UN ELEMENTO CHE DIFFERENZIAVA LE FAMIGLIE ERA LA PROPRIETÀ DI ANIMALI DA LAVORO: IN FRANCIA AL VERTICE C’ERANO I LABOREURS CHE AVEVANO PROPRIETÁ ESTESE, BUOI E CAVALLI, MENTRE I MANOUVRIERS(BRACCIANTI) NON AVEVANO TERRE; C’ERANO AL VILLAGGIO ANCHE ARTIGIANI CHE AVEVANO QUALCHE TERRENO DA COLTIVARE: IN QUESTO MONDO C’ERA COMUNQUE UNO SPIRITO COMUNITARIO CHE GARANTIVA A TUTTI LA SOPRAVVIVENZA. SU CIÒ CHE AVEVA LA FAMIGLIA PESAVANO I DIRITTI DEL SIGNORE E LA DECIMA ECCLESIASTICA, I PRODOTTI UTILI ALL'ECONOMIA FAMILIARE SI RICAVAVANO DALL'ORTO E DAGLI ANIMALI, SPESSO ERA PRESENTE IN CASA UN TELAIO CHE CONSENTIVA DI PREPARARE IL CORREDO PER LA FIGLIA E POTEVA RAPPRESENTARE UN ARROTONDAMENTO DEL REDDITO FAMILIARE SE SI LAVORAVA ALLE DIPENDENZE DI UN MERCANTE IMPRENDITORE (TUTTAVIA L'ECONOMIA ERA VOTATA ALL'AUTOCONSUMO E LA CIRCOLAZIONE MONETARIA ERA RIDOTTA). NEL CASO IN CUI LA TERRA FOSSE IN AFFITTO, DAL REDDITO DELLA FAMIGLIA BISOGNA TOGLIERE L'IMPORTO DA PAGARE AL PROPRIETARIO IN MONETA E DOVEVA CERCARE QUINDI ALTRI SALARI MAGARI FACENDO LAVORARE I FIGLI. SE CONSIDERIAMO LA SITUAZIONE DEL MONDO RURALE NELL'ETÀ MODERNA VEDIAMO CHE L'AGRICOLTURA È INCAPACE DI SUPERARE PRATICHE E STRUTTURE EREDITATE DALLA TRADIZIONE, LE PIÙ IMPORTANTI INNOVAZIONI TECNICHE SI ERANO DIFFUSE DALL'XI SECOLO COME ARATRO PESANTE, ARATURA DEL CAVALLO ECCETERA, INVECE NELL'ETÀ MODERNA NON CI FURONO NOVITÀ SIGNIFICATIVE E PER FAR FRONTE ALL'AUMENTO DELLA POPOLAZIONE NEL 500 SI SEGUE LA STRADA GIÀ PERCORSA NELLA RIPRESA AVVIATA NELL'XI SECOLO: UNA RISPOSTA ESTENSIVA, AMPIAMENTO DEL TERRENO COLTIVATO ATTRAVERSO DISSODAMENTI E BONIFICHE O CON L'ELIMINAZIONE DI PRATI E PASCOLI. SI EBBE COSÌ UNA INTENSIFICAZIONE DELLA PREVALENZA DELLA CEREALICOLTURA CHE COSTITUIVA ANCORA LA SOLUZIONE PIÙ SEMPLICE E MENO COSTOSA PER SFAMARE LA POPOLAZIONE, SCOMPARSE QUASI DEL TUTTO LA CARNE, MOLTO COSTOSA, E LA RIDUZIONE DEI PASCOLI LIMITAVA L'ALLEVAMENTO DEL BESTIAME CHE SIGNIFICAVA MINOR DISPONIBILITÀ DI CONCIME: SI DETERMINAVA QUINDI UN CONFLITTO FRA AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO E IL PERSISTERE DI QUESTO FRAGILE EQUILIBRIO PORTA LO STORICO A CHIEDERSI COME MAI I SISTEMI TRADIZIONALI RESISTETTE ERO COSÌ A LUNGO E CI FU DIFFICOLTÀ PER L'INNOVAZIONE. INTANTO OSSERVIAMO CHE QUESTO TIPO DI AGRICOLTURA ERA TIPICO DELL’EUROPA, IN ASIA E AMERICA ERA PRATICATA UN’AGRICOLTURA CHE RIPRISTINAVA LA FERTILITÀ DEL TERRENO CON SISTEMI DI IRRIGAZIONE CONTINUA GRAZIE A FIUMI E ACQUA PIOVANA. SULL'AGRICOLTURA EUROPEA GRAVAVA IL VINCOLO DEL MAGGESE CHE RENDEVA INUTILIZZABILE OGNI ANNO UN TERZO DELLA TERRA (IN ALCUNE ZONE COME LE FIANDRE E LA LOMBARDIA C'ERA UN'AGRICOLTURA PIÙ MODERNA GRAZIE ALLA PRESENZA DI FIUMI A CANALIZZAZIONE DELLE ACQUE, MA IN GENERALE LA STRUTTURA DELL'ECONOMIA DI VILLAGGIO OSTACOLAVA L'ESTENSIONE DI QUESTO MODELLO CHE FU SUPERATO PROGRESSIVAMENTE SOLO A PARTIRE DAL XVII SECOLO IN INGHILTERRA E PAESI BASSI). UN PRIMO PASSO PER L'ELIMINAZIONE DEL MAGGESE FU L'INTRODUZIONE DI LEGUMINOSE CHE RILASCIANO SALI DI AZOTO NEL TERRENO, MA FU DECISIVA LA SOSTITUZIONE DEL MAGGESE CON PIANTE COME TRIFOGLIO O ERBA MEDICEA CHE NON IMPOVERISCONO IL TERRENO ALLO STESSO TEMPO DANNO NUTRIMENTO AL BESTIAME, COSÌ VENIVA SUPERATO IL CONFLITTO TRA AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO, QUEST'ULTIMO POTEVA SVILUPPARSI AUMENTANDO LA PRODUZIONE DI LATTE, FORMAGGI E METTE A DISPOSIZIONE PIÙ CONCIME: IN PAESI BASSI E INGHILTERRA NASCE L’AGRICOLTURA MISTA CHE INTEGRA CEREALICOLTURA E ALLEVAMENTO BOVINO. PER L'AVVIO DI QUESTE INNOVAZIONI FU IMPORTANTE LA DISGREGAZIONE DELL'ECONOMIA DI VILLAGGIO E LO SVILUPPO DELL'INDIVIDUALISMO AGRARIO: QUESTO AVVENNE IN INGHILTERRA ATTRAVERSO LE RECINZIONI CON CUI SI SUPERAVA L’AGRICOLTURA COMUNITARIA RICOMPONENDO LE PROPRIETÀ E PONENDO FINE AL FRAZIONAMENTO: PROCEDIMENTO COMPLESSO CHE PREVEDEVA LA DIVISIONE DEI CAMPI COMUNI TRA I PROPRIETARI E IL RAGGRUPPAMENTO DELLE TERRE DI CUI ERANO TITOLARI CON IL SISTEMA DEI CAMPI APERTI; A QUESTO PUNTO OGNI PROPRIETARIO RECINTAVA LA PROPRIA TERRA E INTRODURRE MIGLIORAMENTI, DOPO MOLTE TRATTATIVE TRA I PROPRIETARI. QUESTI PROCESSI DI RAZIONALIZZAZIONE DELLA PROPRIETÀ IN ATTO NELLE CAMPAGNE INGLESI FIN DAL 500 ACCELERARONO NEL 700 PERCHÉ IL PARLAMENTO INTERVENNE CON APPOSITI DECRETI, CHE ARRIVARONO AD ESSERE 906 NEL DECENNIO 1801-1810. QUESTI CAMBIAMENTI AVVANTAGGIARONO I PROPRIETARI PIÙ RICCHI PERCHÉ QUELLI PIÙ PICCOLI NON POTEVANO AFFRONTARE I COSTI DELLA RECINZIONE E VENDEVANO QUINDI LE LORO TERRE, TUTTAVIA NON CI FURONO ESPULSIONI E PROLETARIZZAZIONI, IL PROCESSO FU LENTO MA ANCHE CHI PERSE LA TERRA TROVÓ IMPIEGO IN 7 AGRICOLTURA; É VERO D’ALTRA PARTE CHE IL VILLAGGIO SI OPPOSE A QUESTE INNOVAZIONI CHE PRIVATIZZAVANO LE TERRE COMUNI E PONEVANO FINE AI DIRITTI COLLETTIVI SUGLI OPEN FIELDS. LE RECINZIONI SI SVILUPPARONO ANCHE IN GERMANIA, MA FURONO ASSENTI NELL'AGRICOLTURA MEDITERRANEE, IN FRANCIA EBBERO UN'IMPORTANZA MARGINALE: IN DEFINITIVA IL SUPERAMENTO DELL'AGRICOLTURA DI SUSSISTENZA AVVIENE DIVERSAMENTE NELL'EUROPA OCCIDENTALE, NEL 700 IN DIVERSE ZONE SI AFFERMA UN'AGRICOLTURA INTENSIVA PER ELIMINARE IL MAGGESE INTRODUCENDO LEGUMI E ROTAZIONE ARTICOLATO IN DIVERSI ANNI, È MOLTO IMPORTANTE FU L'INTRODUZIONE DI NUOVE COLTURE COME IL TABACCO, O IL GELSO. IN GENERALE CONSIDERIAMO CHE L'INNOVAZIONE SI AFFERMA QUANDO MATURANO LE CONDIZIONI PERCHÉ ESSA SIA VERAMENTE REDDITIZIA: AD ESEMPIO IL BASSO PREZZO DEL GRANO NEL XVII SEC A CAUSA DELLA STASI DEMOGRAFICA INCENTIVÓ LO SVILUPPO DELL’ALLEVAMENTO QUINDI LE PIANTE FORAGGERE SI SOSTITUISCONO AL MAGGESE; DECISIVA È ANCHE LA DISPONIBILITÀ DI RISORSE NECESSARIE ALLA CRESCITA, IN EUROPA C’ERA POCA TERRA DISPONIBILE MA ABBONDAVA LA FORZA LAVORO, E LA SOLUZIONE FU SOSTITUIRE IL METODO ESTENSIVO CON L’INTENSIVO CHE INCREMENTAVANO LE RESE CON NUOVE TECNICHE. INVECE DOVE C'ERA MOLTA TERRA COLTIVABILE E SCARSEGGIAVA LA MANODOPERA, COME STATI UNITI, CANADA O NUOVA ZELANDA, LO SVILUPPO DELL'AGRICOLTURA SI INDIRIZZO VERSO LA MECCANIZZAZIONE CHE CONSENTIVA DI RISPARMIARE SUL COSTO ALTO DEL LAVORO. 4. LA SOCIETA’ PREINDUSTRIALE: MANIFATTURE, COMMERCIO, MONETA FINO ALLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE CI FURONO PROGRESSI TECNOLOGICI DI MODESTA PORTATA, LE INNOVAZIONI IMPORTANTI CI FURONO NEL BASSO MEDIOEVO, A PARTIRE DAL IX SEC ERANO RICOMPARSI I MULINI AD ACQUA E IL SECOLO SUCCESSIVO QUELLI A VENTO, SOPRATTUTTO IN EUROPA SETTENTRIONALE MA DIFFUSI ANCHE IN TOSCANA TANTO CHE DANTE NE PARLA NEL CANTO 34 DELL’INFERNO; INOLTRE ERA STATA IMPORTANTE LA CAMMA TRASFORMA IL MOTO ROTATORIO IN MOTO ALTERNATO, PERMETTENDO DI USARE L’ENERGIA IDRAULICA DEL MULINO PER LA GUALCHIERA (MACCHINA CHE DAVA COMPATTEZZA AI TESSUTI DI LANA) E PER LA PRODUZIONE DI CARTA, LEGNAMI E SETA. DUE INNOVAZIONI IMPORTANTI SONO INVECE LA STAMPA E LA POLVERE DA SPARO, MENTRE TECNICHE NEL SETTORE LANIERO NON CAMBIARONO DI MOLTO, SI SVILUPPANO PIUTTOSTO LA LAVORAZIONE DI SETA E COTONE. NOVITÀ SI EBBERO NEL SETTORE MINERARIO E NELLA SIDERURGIA, SI TROVARONO POZZI ANCHE DI 300 METRI GRAZIE AL DRENAGGIO DELL’ACQUA E ALLA POLVERE DA SPARO: GRANDE PRODUZIONE DI ARGENTO E RAME, MENTRE PER IL FERRO C’ERA IL PROBLEMA DI TROVARE IL PUNTO DI FUSIONE (1536^C), RISOLTO POI CON LA REALIZZAZIONE DI ALTI FORNI IN MURATURA. PER QUANTO RIGUARDA L’ENERGIA, LE SOLE FORZE DISPONIBILI ERANO UOMINI E ANIMALI, A CUI SI AGGIUNGE ACQUA, VENTO E LEGNAME CHE OLTRE CHE PER LA COTTURA DEI CIBI E IL RISCALDAMENTO, NELL’EDILIZIA, COSTRUZIONE DI MOBILI E NAVI, E SOPRATTUTTO, INSIEME AL CARBONE, PER LA LENTA COMBUSTIONE IN MOLTE ATTIVITÀ MANIFATTURIERE X ES DISTILLAZIONE DELLA BIRRA O NELLE TINTORIE. TUTTAVIA PER LA CRESCITA DEMOGRAFICA, IL DISBOSCAMENTO E IL LARGO UNO CHE SE NE FECE, NEL XVII CI FU UNA CRISI DEL LEGNAME, IL PREZZO DEL LEGNO (COME QUELLO DEL CARBONE) RADDOPPIA E CI SONO I PRESUPPOSTI PER LO SFRUTTAMENTO DI UNA NUOVA FONTE ENERGETICA, IL CARBON FOSSILE, ESTRATTO GIÀ DAL ‘200: A PARTIRE DA METÀ CINQUECENTO IN INGHILTERRA APRONO MOLTE MINIERE PER L’ESTRAZIONE DEL CARBONE, POI USATO IN SOSTITUZIONE DELLA LEGNA: CIÒ CREA LE PREMESSE PER LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE. ANCORA NON POSSIAMO PARLARE DI INDUSTRIA MA DI MANIFATTURA IN QUANTO IL MODELLO INDUSTRIALE CON ELEVATA MANODOPERA E DIVISIONE DEL LAVORO NON ERA ANCORA PRESENTE IN ETÀ MODERNA, FINO AL XVIII L PAROLA INDUSTRIA AVEVA IL SENSO DI OPEROSITÀ, MENTRE LA MANIFATTURA INDICA LE ATTIVITÀ SVOLTE A MANO O A MACCHINA PER TRASFORMARE UNA MATERIA PRIMA IN OGGETTO DI CONSUMO (SPESSO SI PRODUCEVA TUTTO IN CASA, SOLO OCCASIONALMENTE SI ACQUISTAVA AI MERCATI E PER MOLTO TEMPO ANCORA NON SI RICORRERÀ AD ARTIGIANI SPECIALIZZATI). LA DOMANDA DI PRODOTTI DELLE MANIFATTURE É ALIMENTATO DEI CONSUMI DELLE CLASSI AGIATE, SI AMPLIA INFATTI ANCHE LA DOMANDA DI BENI DI LUSSO MA IN QUESTO PERIODO INCIDE ATTIVAMENTE SULL'ECONOMIA SOPRATTUTTO LA DOMANDA PROVENIENTE DALLO STATO PER L'APPROVVIGIONAMENTO DI ESERCITI E FLOTTE. IN ETÀ MODERNA C'ERANO MANIFATTURE IN CUI ERANO CONCENTRATI MOLTI LAVORATORI DIPENDENTI SALARIATI, COME IN CANTIERI EDILI O NELLE COSTRUZIONI NAVALI; NELLO STATO DELLA CHIESA LE MINIERE DI ALLUME IMPIEGAVANO DIVERSE CENTINAIA DI LAVORATORI, MENTRE L'ARSENALE DI VENEZIA NEL ‘400 RIUNIVA PIÙ DI 3000 DETTI: TUTTAVIA ERA COMUNQUE UNA REALTÀ LONTANA DALL'INDUSTRIA MODERNA, ERANO SPESSO ARTIGIANI PROPRIETARI DEI LORO STRUMENTI CHE LAVORAVANO UNO ACCANTO ALL'ALTRO. ALTRI ESEMPI SONO MANIFATTURE FONDATE CON CAPITALI STATALI PER PRODURRE BENI DI LUSSO COME LA FABBRICA DI ARAZZI DEI GOBELINS E QUELLA DI VETRO DI SAINT GOBAIN: MA LA NECESSITÁ CHE CONSENTE DI CONCENTRARE IL LAVORO È DOVUTA ALL'ELEVATO VALORE DELLE MATERIE PRIME COME NEL CASO DELLE FABBRICHE DI MAIOLICA, IN OGNI CASO LA MANIFATTURA ACCENTRATA FORNIVA UNA QUOTA MODESTO DELLA PRODUZIONE COMPLESSIVA. MAGGIOR PARTE DELLA PRODUZIONE ERA LOCALIZZATA NELLE CITTÀ E ORGANIZZATA SU BASE FAMILIARE, A PARTIRE DALL'XI SECOLO QUANDO LE CITTÀ SI AFFERMANO COME CENTRI DI PRODUZIONE I VARI SETTORI DEL LAVORO SI ORGANIZZANO IN CORPORAZIONI, FENOMENO URBANO CHE NON RIGUARDAVA GLI ARTIGIANI CHE VIVEVANO IN VILLAGGI RURALI; IL PADRONE DI BOTTEGA AVEVA PRESSO DI SÉ APPRENDISTI NON STIPENDIATI E GARZONI SALARIATI, IL CUI NUMERO DIPENDEVA DAL MESTIERE SVOLTO E DALLA SUA IMPORTANZA. LE PRINCIPALI FUNZIONI DELLA CORPORAZIONE ERANO LA DIFESA DEL MONOPOLIO DELLA PRODUZIONE DA CONCORRENTI ESTERNI E LA RIDUZIONE DELLA CONCORRENZA FRA I MEMBRI STESSI PER GARANTIRE LA STABILITÀ DI EQUILIBRI INTERNI (NEL 700 ILLUMINISTI POLEMIZZANO NEI CONFRONTI DELLE CORPORAZIONI RITENUTI RESPONSABILI DI OSTACOLARE LA LIBERTÀ DEL LAVORO E DI ESSERE OSTILE ALL'INTRODUZIONE DI INNOVAZIONI, PER ESEMPIO MILANO A FINE XVII SECOLO LE CORPORAZIONI RIFIUTANO L'ADOZIONE DI UN NUOVO SISTEMA PER LA FILATURA DELL'ORO PERCHÉ IN QUESTO MODO UN SOLO LAVORATORE AVREBBE POTUTO SVOLGERE IL LAVORO DI UNA VENTINA DI FILATRICI): A UN CERTO PUNTO DIVENTANO UN FRENO ALLO SVILUPPO DELL'ECONOMIA E PROPRIO PER QUESTO SI SVILUPPERANNO NUOVE FORME DI ORGANIZZAZIONE DELLA PRODUZIONE, ANCHE SE FU DIFFICILE ELIMINARLE IN QUANTO RADICATE NEL TESSUTO SOCIALE. IN GENERE L'ARTIGIANO LAVORAVA SU COMMISSIONE DATO CHE NON POTEVA ASSUMERSI L'ONERE FINANZIARIO DI PRODURRE OGGETTI DA CUSTODIRE IN MAGAZZINO IN ATTESA DI FUTURI CLIENTI, TUTTAVIA SPESSO LA COMMESSA VENIVA DA UN MERCANTE CHE ANTICIPAVA LA MATERIA PRIMA E CURAVA LO SMERCIO, IN QUESTO CASO L'ARTIGIANO ERA DIPENDENTE DAL MERCANTE CHE GARANTIVA RAPPORTI CON IL MERCATO: QUESTA STRUTTURA DI ARTIGIANATO SUBORDINATO SI AFFERMÒ A PARTIRE DAL BASSO MEDIOEVO NEL SETTORE TESSILE E RIMASE UN FENOMENO URBANO (PER ESEMPIO LIONE, DOPO IL DECLINO DI CITTÀ ITALIANE COME MILANO O GENOVA, SI AFFERMA COME IL PRINCIPALE CENTRO EUROPEO DELL'INDUSTRIA SERICA). UN MERCANTE IMPRENDITORE ACQUISTAVA LA MATERIA PRIMA, LA FACEVA LAVARE E LIBERARE DALL'IMPURITÀ DA LAVORATORI A SALARIO E LE FASI SUCCESSIVE ERANO SVOLTE NELLE CAMPAGNE DA CONTADINI CHE, AVENDO UN TELAIO, ARROTONDAVANO COSÌ IL REDDITO FAMILIARE, POI VENIVANO SVOLTE FOLLATURA E TINTURA PRESSO LA BOTTEGA DI UN MAESTRO TINTORE: IL MERCANTE COORDINAVA L'ATTIVITÀ DEI PRODUTTORI DISPERSI A DOMICILIO SERVENDOSI DI AGENTI ATTRAVERSO CUI FORNIVA LA MATERIA PRIMA E RITIRAVA IL PRODOTTO, PROVVEDENDO POI ALLA VENDITA. GLI ARTIGIANI, NONOSTANTE SIANO PROPRIETARI DEGLI STRUMENTI, ERANO DIPENDENTI PERCHÉ INSERITI IN UN CICLO PRODUTTIVO, ERANO PAGATI A COTTIMO E IL COMPLETAMENTO DELLA FILIERA AVVENIVA IN DUE O TRE MESI, DANDO ASSISTEVA FLESSIBILITÀ IN QUANTO ERA POSSIBILE CALIBRARE LA QUANTITÀ DEL PRODOTTO SECONDO LE ESIGENZE. LO SVILUPPO DI QUESTO SISTEMA COPRIVA UN AMPIO MERCATO MA FU UN FATTORE DI CRISI PER LE MANIFATTURE CITTADINE FIAMMINGHE E ITALIANE, INFATTI NELL'ITALIA CENTRO SETTENTRIONALE DOPO LA RIPRESA A FINE XVI SECOLO, NEL SECOLO SEGUENTE CI FU UNA 10 DEL CALCOLO ATTRAVERSO LE MONETE DI CONTO E L'ORDINAMENTO SI DIFFUSE IN TUTTA EUROPA GRAZIE ALLE CONQUISTE DELLA FRANCIA RIVOLUZIONARIA. INVECE IN INGHILTERRA RIMASE IN VIGORE IL SISTEMA PER CUI UNA LIBBRA VALE 20 SOLDI CHE VALGONO 240 DENARI. LA LEGGE DEL 1803 IN FRANCIA STABILÌ UN SISTEMA DI BIMETALLISMO, MA NEL CORSO DEL XIX SECOLO IN TUTTI PAESI SI MANIFESTA UNA TENDENZA VERSO IL MONUMENTALISMO AUREO CHE DURERÀ FINO ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE, CIRCOLANO MONETE D'ORO E BIGLIETTI DI BANCA CONVERTITI IN MONETE D'ORO, LA BANCA DI OGNI STATO DOVEVA MANTENERE UN LEGAME DI PROPORZIONALITÀ TRA LA QUANTITÀ DI MONETA IN CIRCOLAZIONE E IL TOTALE D'ORO POSSEDUTO QUINDI NON POTEVA CREARE NUOVE MONETE AL DI LÀ DI UN CERTO LIMITE STABILITO. DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE IL DOLLARO RIMANE L'UNICA MONETA CONVERTIBILE IN ORO E DIVENNE LA VALUTA CARDINE DELLE RELAZIONI COMMERCIALI INTERNAZIONALI, MA CON LA DECISIONE DI NIXON DI SOSPENDERE LA CONVERTIBILITÀ DEL DOLLARO NEL 1971 SI RUPPE OGNI RAPPORTO TRA MONETA E ORO. OGGI TUTTE LE MONETE SONO CARTACEE E FIDUCIARIE, E VENGONO SCAMBIATE SULLA BASE DELLA FIDUCIA DELLA GARANZIA DEGLI STATI, QUINDI L'AUTORITÀ MONETARIA NON HA VINCOLI, SE NON QUELLO DERIVANTE DALLE CONDIZIONI GENERALI DELL'ECONOMIA POLITICA. 5. LA SOCIETA’ DI ORDINE: LA GERARCHIA SOCIALE NELLA SOCIETÀ DI ANTICO REGIME IL POSTO DI OGNI INDIVIDUO ERA STABILITO DALLA NASCITA IN UNA SCALA GERARCHICA CONSIDERATA PERFETTA PERCHÉ RICONDUCIBILE ALLA VOLONTÀ DIVINA, IL CAMBIAMENTO ERA INVECE GIUDICATO NEGATIVAMENTE. OGNI MEMBRO DEL CORPO SOCIALE NON ERA UN INDIVIDUO ISOLATO, OGNUNO SI INSERIVA NELLA COMUNITÀ ED ERA PARTE DEL GRUPPO, CHE DIPENDEVA DAL SUO STATUS, OSSIA LA CONDIZIONE GIURIDICA. FINO AL 1789 LA SOCIETÀ FONDATA SULLA SUDDIVISIONE IN TRE ORDINI, IL CLERO, LA NOBILTÀ E COLORO CHE LAVORANDO PRODUCONO I BENI PER LA SUSSISTENZA, PROPRIO SULLA BASE DI QUESTA DIVISIONE ERANO STRUTTURATE LE ASSEMBLEE NEI VARI STATI. VEDIAMO QUINDI CHE LA SOCIETÀ DI ANTICO REGIME AVEVA UNA BASE CORPORATIVA, ERA UN UNIVERSO DI COMUNITÀ CIASCUNA CON UN DIVERSO ORDINAMENTO GIURIDICO, CORPORAZIONI DI ARTI E MESTIERI, ORDINI CAVALLERESCHI, COLLEGI PROFESSIONALI ECCETERA: LA RIVOLUZIONE FRANCESE SANCENDO L'UGUAGLIANZA CANCELLÒ QUESTO PARTICOLARISMO. L'APPARTENENZA A UN CETO COMPORTAVA L'ACQUISIZIONE DI UNA MENTALITÀ E COSTUMI CONDIVISI, MA NON IMPLICAVA UNA CONFORMITÀ DI CONDIZIONE ECONOMICA E SOCIALE, PER ESEMPIO ALL'INTERNO DEL CLERO C'ERA DISLIVELLO TRA VESCOVI E ABATI, E IL BASSO CLERO. LA DISTINZIONE TRA INDIVIDUI QUINDI NON SI FONDAVA SULLA SITUAZIONE ECONOMICA, CIÒ CHE CONTAVA ERA LO STATUS RICONOSCIUTO IN BASE ALLA NASCITA E AL RUOLO NELLA SOCIETÀ: ERA CHIARO AI CONTEMPORANEI CHE LA DIVISIONE NEI 3 ORDINI ERA UNO SCHEMA VUOTO DI CONTENUTO E NON CORRISPONDEVA ALLA REALTÀ (GIÀ NEL MEDIOEVO SI ERA FONDATA UN’ELITE DI IMPRENDITORI E PROPRIETARI TERRIERI CHE PER IL LORO PATRIMONIO E LA LORO CULTURA SI DISTINGUEVANO DAI LABORATORES E SI PONEVANO IN UN LIVELLO INTERMEDIO TRA QUESTI E LA NOBILTÀ: SI INDICANO CON BORGHESIA, MA È UN TERMINE ANACRONISTICO CHE NON CORRISPONDE ALLA SOCIETÀ PREINDUSTRIALE, NON POSSIAMO USARE PER QUESTO GRUPPO IL CONCETTO DI CLASSE SOCIALE NEL SENSO MODERNO DEL TEMPO. PER PARLARE DI CLASSE SOCIALE OCCORRE CHE IL GRUPPO ABBIA LA CONSAPEVOLEZZA DELLA PROPRIA COLLOCAZIONE NELL'ATTIVITÀ PRODUTTIVA, COSCIENZA ASSENTE IN QUEGLI UOMINI CHE TENDEVANO A IMITARE I MODELLI DELLA VITA DELLA NOBILTÀ E MIRAVANO AD USCIRE DALLA LORO CONDIZIONE DI PLEBEI NOBILITANDOSI. IL PRIMO ORDINE ERA IL CLERO CHE NEI PAESI CATTOLICI COMPRENDEVA TUTTI GLI ECCLESIASTICI SECOLARI E REGOLARI, DIVERSA ERA INVECE LA SITUAZIONE DAGLI STATI SEPARATI DALLA CHIESA DI ROMA DATO CHE LA RIFORMA PROTESTANTE RIFIUTA IL CONCETTO DI CLERO CON STATUS DISTINTO RISPETTO AI FEDELI E METTE IN DISCUSSIONE ANCHE LA CHIESA COME ORGANISMO. LA CHIESA DETENEVA UNA GRANDE PROPRIETÀ FONDIARIA, CIRCA 10% IN FRANCIA, 23% IN LOMBARDIA AUSTRIACA E MOLTO PIÙ ALTA NEL REGNO DI NAPOLI; I BENI ECCLESIASTICI, CHIAMATI MANOMORTA ERANO INALIENABILI E ESENTI DA IMPOSTE, INOLTRE OGNI ANNO LA CHIESA RISCUOTEVA LA DECIMA (10ª PARTE DEL RACCOLTO), MA LA RICCHEZZA ERA APPANNAGGIO DELL’ALTO CLERO PROVENIENTE DALLA NOBILTÀ. NONOSTANTE DA SEMPRE LE FONTI CI PARLANO DI FAMIGLIE DISTINTE PER RANGO E PRESTIGIO, MA NON È FACILE STABILIRE QUANDO SI AFFERMÒ UNA CHIARA CONFIGURAZIONE ISTITUZIONALE DELL’ORDINE NOBILIARE E DEFINIRNE I CARATTERI ESSENZIALI DAL PUNTO DI VISTA GIURIDICO E SOCIALE. NELL'ETÀ CAROLINGIA FU IMPORTANTE L'EMERGERE DI UNA CLASSE FEUDALE VOTATA AL SERVIZIO MILITARE, PRINCIPALE OBBLIGO DEL VASSALLO, E SI CONSOLIDA COSÌ UNA CATEGORIA DI PERSONE, I BELLATORES, CHE TROVAVANO NELLA GUERRA LA PROPRIA VOCAZIONE E LA GIUSTIFICAZIONE DELLA LORO SUPERIORITÀ. A QUESTA ARISTOCRAZIA GUERRIERA SI AGGIUNGONO IN SEGUITO I TITOLARI DELLA SIGNORIA RURALE, LA CUI CONTINUITÀ DELLA RICCHEZZA DETERMINÒ LA NASCITA DI DINASTIE FAMILIARI E PORTÒ ALLA PROGRESSIVA IDENTIFICAZIONE DI UN CETO STABILMENTE INSEDIATO AL VERTICE DELLA GERARCHIA SOCIALE. LA SUPERIORITÀ DEL NOBILE È EREDITARIA E SI CONSOLIDA L’USO DELLE FAMIGLIE DI ASSUMERE IL NOME DELLA RESIDENZA TRAMANDATA DAGLI AVI E DISTINGUERSI CON UNO STEMMA: TALE STATUTO NOBILIARE SI AFFERMA NEL XIII SEC. LA CULTURA CAVALLERESCA ERA DECISIVA NELLA FORMAZIONE NOBILIARE, IMPOSE I MODELLI DI VIRTÙ, ONORE E DIFESA DELLA FEDE E SU QUESTE BASI NACQUERO I GRANDI ORDINI RELIGIOSI E MILITARI NEL XII SECOLO COME L'ORDINE DEI CAVALIERI TEUTONICI, QUELLI SPAGNOLI DI CALATRAVA E DI SANTIAGO DI COMPOSTELA, E GLI OSPITALIERI DI SAN GIOVANNI. LA PROPRIETÀ DELLA TERRA ERA LA FONTE PRINCIPALE DELLA RICCHEZZA E DEL POTERE POLITICO E IL FONDAMENTO DEL PATRIMONIO DELLE FAMIGLIE NOBILI, INFATTI A CONFERMA DEL SUO PRIMATO NELLA GERARCHIA SOCIALE LA NOBILTÀ POSSEDEVA UN VASTO PATRIMONIO FONDIARIO, PER ESEMPIO IN FRANCIA PRIMA DELLA RIVOLUZIONE I NOBILI ERANO L'1% E AVEVANO MEDIAMENTE IL 25% DELLE TERRE. DALLE PROPRIETÀ FONDIARIE I NOBILI RICAVAVANO, OLTRE IL PROVENTO DELLE TERRE IN CONDUZIONE DIRETTA CIOÈ I PRODOTTI DI AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO, I CANONI IN NATURA O DENARO PER I FONDI DATI IN AFFITTO, INOLTRE AVEVANO ANCHE ALTRE ENTRATE DALLA PARTECIPAZIONE A SOCIETÀ COMMERCIALI O INDUSTRIALI O DAGLI INTERESSI DEI CAPITALI DATI IN PRESTITO. ERA VIETATO DEROGARE AI VALORI CONNATURATI ALLA LORO POSIZIONE ESERCITANDO PROFESSIONI RITENUTE INDEGNE, C’ERANO A TAL PROPOSITO DIVERSE REGOLE COME I DIVIETI DI SVOLGERE ATTIVITÀ MANUALI CHE COMPORTAVANO UNA PERDITA TEMPORANEA DELLA NOBILTÁ; IN EUROPA ORIENTALE ERA DIVERSO, MENTRE NELLA PARTE OCCIDENTALE ERANO VIETATE ANCHE LE ATTIVITÀ MERCANTILI, IN ORIENTE I NOBILI ERANO PROPRIETARI DI MANIFATTURE I CUI PRODOTTI VENIVANO POI COMMERCIALIZZATI. IMPORTANTE PER IL CONSOLIDAMENTO DELL'ORDINE NOBILIARE FU L’AFFERMARSI DI REGOLE VOLTE A CONSERVARE IL PATRIMONIO FAMILIARE, X ES IL FEDECOMMESSO FACEVA IL TESTAMENTO E IMPEGNAVA L’EREDE A TRASMETTERE IL PATRIMONIO FAMILIARE, INALIENABILE, AI SUOI EREDI; SPESSO SI AGGIUNGE LA PRATICA DEL MAGGIORASCATO CHE RESTRINGEVA L’EREDITÁ AD UN SOLO FIGLIO CHE AVEVA PERÒ L’OBBLIGO DI MANTENERE TUTTI GLI AVENTI DIRITTO, FRATELLI, SORELLE, MADRE VEDOVA ECC (SI TENDE A MANDARE LE SORELLE IN MONASTERO DATO CHE COSTAVA MENO LA DOTE MONASTICA CHE QUELLA MATRIMONIALE, MENTRE I FIGLI CADETTI ERANO AVVIATI ALLA CARRIERA ECCLESIASTICA O MILITARE). IL CONCETTO DI ONORE ERA MOLTO IMPORTANTE PER GLI ARISTOCRATICI ED ERA IL FONDAMENTO DELLA LORO SUPERIORITÀ, E PER QUESTO SE UN NOBILE RICEVONO INGIURIA DA UN SUO PARI ALL'OBBLIGO DI SFIDARLO A DUELLO NONOSTANTE LA CONDANNA DEL CONCILIO DI TRENTO IL DUELLO FU PRATICATO FINO AL XX SECOLO. ALLA NOBILTÀ ERANO LEGATI DIVERSI PRIVILEGI COME IL DIRITTO DI PORTARE LA SPADA, IL DIRITTO DI ESSERE GIUDICATO DEI TRIBUNALI COMPOSTI DEI PROPRI PARI O DIRITTI FISCALI COME L'ESENZIONE DAL PAGAMENTO DI IMPOSTE. DURANTE L'ETÀ MODERNA LA NOBILTÀ SI CONFRONTÒ CON IL RAFFORZAMENTO DELL'ISTITUTO MONARCHICO CHE NE LIMITÒ IL POTERE DIFENDENDO I SUDDITI DALLE SUE PREPOTENZE: TALE POLITICA SARÁ PERSEGUITA DA LUIGI XIV; IL CONTE HENRI DE BOULAINVILLIERS SOSTENEVA CHE I NOBILI ERANO I DISCENDENTI DEI FRANCHI, DI MODO CHE IL PREDOMINIO DELL’ORDINE NOBILIARE SI FONDAVA SU UNA NATURA RAZZISTICA E SUL DIRITTO DI 11 CONQUISTA DELLA SUPERIORE RAZZA GERMANICA. NONOSTANTE LA NOBILTÀ VOLESSE FAR RISALIRE LA PROPRIA CONDIZIONE ALLA PUREZZA DEL SANGUE BLU, C'ERANO IN REALTÀ DIVERSE STRADE PER DIVENTARE NOBILI, PER ESEMPIO DALLA VENALITÀ DELLE CARICHE CHE SI AFFERMÒ IN EUROPA MA IN FRANCIA DIVENNE UN SISTEMA REGOLATO DA PRECISE NORME: I PLEBEI CON UN COSPICUO PATRIMONIO POTEVANO ACQUISTARE I CARICHI FINANZIARI E GIUDIZIARI CHE CONFERIVANO UNA NOBILTÀ TRASMISSIBILE CON L'UFFICIO AGLI EREDI, COSÌ SI FORMA UNA NOBILTÀ DI TOGA CHE RAPPRESENTÒ UNA COMPONENTE IMPORTANTE IN EUROPA. UN'ALTRA POSSIBILITÀ ERA L'ACQUISTO DI UN FEUDO CHE COMPORTAVA ANCHE L'ESENZIONE DALL'IMPOSTA, MA IN QUESTO CASO OCCORREVA ABBANDONARE OGNI ATTIVITÀ CHE RICHIAMASSE LE ATTIVITÀ MERCANTILI E INIZIARE A VIVERE NOBILMENTE. DOPO QUALCHE GENERAZIONE COSÌ, DIMENTICATA L’ORIGINE PLEBEA, SI ERA ACCETTATI NELL’ORDINE (ANCHE SE I NOBILI CHE SI DEFINIVANO DI SANGUE NUTRIVANO UN PROFONDO DISPREZZO NEI CONFRONTI DI QUELLI DI TOGA). IN GENERALE SI AFFERMA IL DIRITTO DELLA MONARCHIA DI LEGITTIMARE I NUOVI NOBILI, E CIÒ SPESSO È FATTO COME STRUMENTO PER RICAVARE DENARO O COME ESPEDIENTE PER AVERE NUOVI NOBILI A LUI FEDELI. SI AFFERMA, NELLE CITTÀ ITALIANE, NELLE FIANDRE, NELLA SVIZZERA E IN AREA TEDESCA, UN ALTRO TIPO DI CETO ARISTOCRATICO DI ORIGINE URBANA E NON RURALE, NON LEGATA ALLA FUNZIONE MILITARE: DALLA METÀ DEL XIII SECOLO L'INSTABILITÀ DEI COMUNI PROVOCA LA FORMAZIONE DI GOVERNI PIÙ FORTI PER DISCIPLINARE I CONFLITTI POLITICI E SOCIALI, E QUESTA ESIGENZA SI REALIZZA IN MOLTI CASI CON L'EMERGERE DI UNA CLASSE DIRIGENTE CHE ASSUME IL CONTROLLO DELLE MAGISTRATURE CITTADINE EMARGINANDO GLI STRATI POPOLARI, PROVOCANDO CRISI COMUNALI. ALLA GUIDA DELLE CITTÀ SI INSEDIÓ IL PATRIZIATO, RISTRETTI GRUPPI DI FAMIGLIE E DI GRANDI MERCANTI E BANCHIERI CHE TROVARONO IN QUESTA FUNZIONE LA RADICE DI UNA DISTINZIONE DI STATUS RISPETTO ALLA RESTANTE PARTE DI POPOLAZIONE, COSÌ SI FORMANO CETI DI GOVERNO ESCLUSIVI, CHIUSI A NUOVO INGRESSO E CHE CERCAVANO DI ASSIMILARSI ALLA NOBILTÀ FEUDALE, CHE D'ALTRA PARTE MANTENNE UN DISTACCO IN GERMANIA. PER QUANTO RIGUARDA L'ITALIA CENTRO SETTENTRIONALE, IL PATRIZIATO SI IMPOSE COME UNICA CLASSE DI GOVERNO ASSORBENDO LA VECCHIA NOBILTÀ, LE FAMIGLIE PIÙ POTENTI IMITARONO GLI STILI DI VITA DELLA NOBILTÀ DI SPADA PRATICANDO ISTITUTI COME IL MAGGIORASCATO O IL FEDECOMMESSO. LA CITTÀ RIMASE LEGATA ALLA SUA FRAMMENTAZIONE IN CETI E ASSOCIAZIONI, TRA CUI SPICCANO LE CORPORAZIONI, TRA I CUI GARZONI E LAVORANTI FURONO ATTIVI I COMPAGNONNAGES, SOCIETÀ DI MUTUO SOCCORSO CHE, PUR VIETATE DALL AUTORITÀ, GARANTIVANO SOLIDARIETÀ CLANDESTINAA. DECISIVA FU ANCHE LA FUNZIONE DELLE CONFRATERNITE, ASSOCIAZIONI DI LAICI A SCOPO RELIGIOSO CHE PROMUOVEVANO OPERE DI CARITÀ E ASSISTENZA. QUESTO MOSAICO DI POSIZIONI GIURIDICHE AVEVA UN ELEMENTO DI COESIONE NELL'ESIGENZA DI CONTROLLARE IL TERRITORIO CIRCOSTANTE PER VARI MOTIVI, COME LA DIFESA DI ATTACCHI NEMICI E IL REGOLARE APPORTO ALIMENTARE O DI LEGNAME, ERA IMPORTANTE ANCHE LA DIFESA DEL MONOPOLIO DELLE CORPORAZIONI ARTIGIANE PER CUI AL DI FUORI DELLE MURA CITTADINE ERA TOLLERATO SOLO LA PRESENZA DI POCHE ATTIVITÀ INDISPENSABILI COME FABBRIO O CALZOLAIO. LA SUBORDINAZIONE DELLE CAMPAGNE SI ESPRIMEVA ANCHE NELLA DIFFUSIONE DELLA PROPRIETÀ FONDIARIA DEI CITTADINI CHE COSTITUIVA UNA QUOTA RILEVANTE DELLA TERRA DISPONIBILE, E ANCHE IL REGIME FISCALE ERA PIÙ FAVOREVOLE NELLA CITTÀ. IN QUESTO PERIODO, CI SONO MOLTI PREGIUDIZI SULLE DIFFERENZE RAZZIALI NEI CONFRONTI DEGLI EBREI, LA CUI IDENTITÀ SI FONDA SULLA FEDELTÀ AI RITI DELLA RELIGIONE TRADIZIONALE. DOPO LA DISTRUZIONE DEL TEMPIO DI GERUSALEMME NEL 70 D.C. AD OPERA DI TITO, SI DISPERSERO NEI PAESI DEL MEDITERRANEO E NEL VICINO ORIENTE, INIZIAVA IL PERIODO DELLA DIASPORA DURANTE IL QUALE RIMASERO FEDELI ALLE LORO ORIGINI E ALLA BIBBIA EBRAICA, CHE RICONOSCE SOLO L'ANTICO TESTAMENTO E SOPRATTUTTO IL PENTATEUCO CHE RACCOGLIE GLI INSEGNAMENTI LIBERATI DA DIO ATTRAVERSO MOSÉ; IMPORTANTE È ANCHE LA TORAH ORALE, CHE RACCOGLIE LE INTERPRETAZIONI DELLA DOTTRINA POST BIBLICA PRESENTANDO UNA SERIE DI NORME GIURIDICHE E INDICAZIONI ETICHE CHE COSTITUISCONO PARTE ESSENZIALE DELL'IDENTITÀ DI QUESTO POPOLO; FIGURA CENTRALE È IL RABBINO. NELL'ETÀ MEDIEVALE LA PRESENZA DEGLI EBREI NELLA PENISOLA IBERICA FU CONSISTENTE, CONTRIBUIRONO ALLO SVILUPPO ECONOMICO E VISSERO IN CONDIZIONI ACCETTABILI NONOSTANTE QUALCHE RESTRIZIONE E PAGAMENTO DI UNA TASSA PREVISTA DAL CORANO PER EBREI E CRISTIANI (L'ISLAM NON AVEVA MOTIVI DI CONTRASTO CON L'EBRAISMO E CONDIVIDEVA MOLTE REGOLE ALIMENTARI). LA SITUAZIONE PEGGIORAVA QUANDO GLI EBREI ABITAVANO IN TERRITORI CONTROLLATI DEI CRISTIANI, CHE ACCUSAVANO NON SOLO DI AVER MANDATO A MORTE GESÙ, MA ERA PESANTE IL FATTO CHE ENTRAMBE LE RELIGIONI SI RIFERIVANO ALL'ANTICO TESTAMENTO COME LIBRI ISPIRATI DA DIO, MA LO INTERPRETAVANO IN MODO DIVERSO: INNOCENZO III NEL 1205 AFFERMÒ CHE LA PRESENZA DEGLI EBREI ERA TOLLERABILE IN QUANTO ERANO TESTIMONI DELLA VERITÀ DI FEDE DI CRISTO, MA SOLO A PATTO CHE FOSSERO TENUTI IN CONDIZIONE DI SERVITÙ. ANCHE LA PRIMA CROCIATA DEL 1096 FU OCCASIONE DI VIOLENZE NEI CONFRONTI DEGLI EBREI TEDESCHI, FINO AD ARRIVARE AL 1215 QUANDO IL IV CONCILIO LATERANENSE IMPOSE L'OBBLIGO DI PORTARE UN SEGNO DISTINTIVO, A CUI SEGUIRONO IL ROGO PUBBLICO DEI LIBRI DEL TALMUD A PARIGI NEL 1342 E L'ESPULSIONE DALL'INGHILTERRA NEL 1190. IN QUESTO PERIODO CIRCOLANO ANCHE LEGGENDE CHE ALIMENTANO L'ANTISEMITISMO, COME IL FATTO CHE GLI EBREI UCCIDEVANO A PASQUA I BAMBINI CRISTIANI PER UTILIZZARNE IL SANGUE IN UN RITO E RUBAVANO LE OSTIE CONSACRATE PER TRAFIGGERLE CON UN COLTELLO PER UCCIDERE UNA SECONDA VOLTA IL CORPO DI CRISTO. NEL BASSO MEDIOEVO CI FU ANCHE UN'EVOLUZIONE DELL'IDENTITÀ DELLE COMUNITÀ EBRAICHE DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO, PRIMA PRATICAVANO AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO, MA CON IL PEGGIORAMENTO DEL LORO STATUS GIURIDICO NON POTERONO ESERCITARE QUESTA ATTIVITÀ NE ACQUISTARE BENI IMMOBILI, E FU VIETATO LORO DI SPOSARE DONNE CRISTIANE. DOPO IL CONCILIO LATERANENSE DEL 1179 FU VIETATO AI CRISTIANI IL PRESTITO A INTERESSE AD ALTRI CRISTIANI, COSÌ GLI EBREI SI SPECIALIZZARONO NELL'ATTIVITÀ DI CAMBIAVALUTE E SI DEDICARONO AL COMMERCIO (E LA PREDICAZIONE ANTIEBRAICA DEI FRANCESCANI PORTA L'ISTITUZIONE NEL 1462 DEI MONTI DI PIETÀ CHE AVREBBE DOVUTO TOGLIERE AGLI EBREI MONOPOLIO DEL PRESTITO SU PEGNO). ALL'ALBA DELL'ETÀ MODERNA, L'ESPULSIONE DALLA SPAGNA NEL 1492 E POI DAL PORTOGALLO SEGNA UNA SVOLTA DECISIVA NELLA STORIA EBRAICA (DALLA FINE DEL XIV SECOLO IN SPAGNA C'ERA STATO UN MASSACRO DI EBREI ACCOMPAGNATO DA CONVERSIONI FORZATE, CHE PERÒ NON PONEVANO FINE ALLE DISCRIMINAZIONI TANTO CHE NACQUE L'INQUISIZIONE SPAGNOLA DEL 1478 PER VERIFICARE SE GLI EBREI CONVERTITI, CHIAMATI ANCHE MARRANI, NON CONSERVASSERO LA SUPERSTIZIONE GIUDAICA SOTTO L'APPARENTE FEDE CRISTIANA). NEL 1472 FURONO CONCESSE POCHE SETTIMANE AGLI EBREI PER LASCIARE LA SPAGNA, COLORO CHE PARTIRONO SENZA CONVERTIRSI ANDARONO NEI PAESI BASSI E VERSO L'IMPERO OTTOMANO; NEGLI STESSI ANNI VENIVANO ESPULSI ANCHE DALLE CITTÀ TEDESCHE E ANDARONO VERSO LA POLONIA. NELL'ETÀ MODERNA LA PRESENZA EBRAICA NON SUPERÒ MAI 1% DELLA POPOLAZIONE E RISPETTO AL MEDIOEVO SI MODIFICA LA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DATO CHE LA MAGGIORANZA DI ESSI VIVEVA IN EUROPA ORIENTALE. NELLA CRISI RELIGIOSA DEL 500 C’ERA UNA CONSIDERAZIONE NEGATIVA DELLA PRESENZA EBRAICA, LUTERO PUBBLICA UN VIOLENTO LIBELLO NEL 1543 IN CUI INCITA A INCENDIARE LE SINAGOGHE E LE CASE DEGLI EBREI, POSIZIONE CONDIVISA DALLA CHIESA DI ROMA. IN ITALIA GLI EBREI RIMASERO SOLO A FERRARA E MANTOVA, NELLO STATO DELLA CHIESA, NEL GRAN DUCATO DI TOSCANA E NELLA REPUBBLICA DI VENEZIA, DOVE SI ISTITUZIONALIZZA UNA FORMA DI SEGREGAZIONE, IL GHETTO (PRECEDENTEMENTE GLI EBREI SI ERANO STABILITI IN ALCUNI QUARTIERI DOVE AVEVANO A DISPOSIZIONE LE STRUTTURE NECESSARIE AI LORO RITI E AVEVANO LIMITAZIONI DELLA LIBERTÀ DI SPOSTARTI, MA NEL 1516 LA REPUBBLICA DI VENEZIA IMPONE L'OBBLIGO DI RISIEDERE IN QUEST'AREA SEPARATA). IL NOME GATTO SI DIFFUSE IN TUTTA EUROPA A INDICARE LE ZONE DESTINATE ALLA SEGREGAZIONE DEGLI EBREI, MA IL PROVVEDIMENTO VENEZIANO ERA UN COMPROMESSO, LA SEGREGAZIONE È UNA CONDIZIONE POSTA PER CONSENTIRE LA RESIDENZA DI PRESTATORI EBREI. NEL 1555 PAOLO IV RIBADISCE IN UNA BOLLA CHE GLI EBREI DOVEVANO VIVERE IN QUARTIERI DISTINTI DEI QUALI NON POTEVANO USCIRE DI NOTTE E NELLE FESTIVITÀ CRISTIANE, E A QUESTA LINEA SI ADEGUARONO MOLTI STATI ITALIANI (ECCEZIONE LIVORNO, UNICA CITTÀ IN CUI NON C'ERA UN GHETTO). PER LE COMUNITÀ EBRAICHE AVEVANO MOLTA IMPORTANZA I RITI SU CUI SI FONDA VALORE IDENTITÀ RELIGIOSA E CULTURALE, COME IL SHABBAT, LA PESACH CHE COMMEMORARE LA LIBERAZIONE DELLA SCHIAVITÙ DELL'EGITTO, LA CIRCONCISIONE E LE REGOLE ALIMENTARI DELLA CUCINA KASHER;!LA POPOLAZIONE DEL GHETTO AVEVA IL LIVELLO DI ISTRUZIONE 12 MEDIAMENTE SUPERIORE A QUELLO DEI CRISTIANI, C'ERA UNA FORTE COESIONE INTERNA DIFESA DELLA PROPRIA IDENTITÀ, E PER QUESTO MOTIVO GLI AMBIENTI PIÙ TRADIZIONALI GUARDARONO CON SOSPETTO LA DIFFUSIONE DELLO CHASSIDISMO, CORRENTE DI ORIENTAMENTO MISTICO CHE RITENEVA POSSIBILE AVVICINARSI A DIO CON LO STUDIO E CON IL CONTATTO CON LA NATURA. MENTRE GLI EBREI RIMASTI IN GERMANIA, OLANDA E ITALIA VIVEVANO IN CITTÀ, LE COMUNITÀ POLACCHE SI STABILIRONO NEI VILLAGGI E USAVANO LO YIDDISH, LINGUA NATA DALLA FUSIONE DI TEDESCO E TERMINI EBRAICI E SLAVI; MOLTI AFFITTARONO DELLE TENUTE DEI MAGNATI POLACCHI E PER QUESTO, QUANDO NEL 1648 I COSACCHI DIETRO VITA AD UNA RIVOLTA CONTRO LA POLONIA, I CONTADINI UCRAINI DI FEDE ORTODOSSA VIDERO NEGLI EBREI PRINCIPALI ARTEFICI DELL'OPPRESSIONE ESERCITATA SU DI LORO E NE DERIVÒ UN MASSACRO IN CUI VENNERO UCCISI 50.000 EBREI. MOLTI EBREI, FINANZIANDO STATI COINVOLTI NELLE GUERRE, RIUSCIRONO A ARRIVARE A CONDIZIONI DI GRANDE PROSPERITÀ E PRESTIGIO, COME GLI EBREI DI CORTE (SAMUEL OPPENHEIMER NELLA SECONDA METÀ DEL TRECENTO ANTICIPÒ INGENTI SOMME ALL'IMPERATORE D'AUSTRIA LEOPOLDO I DAL QUALE FU IMPIEGATO ANCHE IMMISSIONI DIPLOMATICHE; LA FAMIGLIA ROTSHILD CREÓ UNA DELLE CASE BANCARIE PIÙ RICCHE D’EUROPA). NEL SETTECENTO IL CLIMA SI MODIFICA GRAZIE ALL'INFLUENZA DELL'ILLUMINISMO, SI FA STRADA NELL’EBRAISMO UNA CORRENTE DI PENSIERO CHIAMATA HASKALAH CHE MIRAVA A CONCILIARE LA TRADIZIONE CON IL MONDO MODERNO, NE FU INTERPRETE MOSER MENDELSSOHN CHE INVITA GLI EBREI AD AVVICINARSI ALLA SOCIETÀ TEDESCA PUR MANTENENDO LA PROPRIA FEDE, MA NON TUTTI I PENSATORI ILLUMINISTI GUARDAVANO CON FAVORE ALL'EMANCIPAZIONE DEGLI EBREI, MONTESQUIEU ERA FAVOREVOLE MENTRE VOLTAIRE E DIDEROT CONSIDERAVANO NEGATIVAMENTE L'ATTACCAMENTO DI EBREI ALLE LORO SUPERSTIZIONI E RITI RITENENDOLI IN CAPACI DI INSERIRSI NELLA SOCIETÀ MODERNA: EMERGEVA UN ANTISEMITISMO NUOVO, NON LEGATO A MOTIVAZIONI RELIGIOSE. NEGLI ANNI 80 L'IMPERATORE D'AUSTRIA GIUSEPPE II ADOTTÒ I PRIMI PROVVEDIMENTI FAVOREVOLI AGLI EBREI CONCEDENDO LORO ALCUNI DIRITTI CIVILI, MA FU LA RIVOLUZIONE FRANCESE A DECRETARE LA COMPLETA EMANCIPAZIONE PROCLAMANDO GLI EBREI CITTADINI FRANCESI A PIENO TITOLO, PRINCIPIO MANTENUTO ANCHE DA NAPOLEONE. IL CLIMA CAMBIA NUOVAMENTE NELL'ETÀ DELLA RESTAURAZIONE, PER ESEMPIO NELLO STATO DELLA CHIESA CI FURONO RIPRESE DI MISURE DISCRIMINATORIE E A ROMA FU RIPRISTINATO IL GHETTO. L'EMANCIPAZIONE CHE SI AFFERMA NEL XIX SECOLO IN BUONA PARTE DELL'EUROPA INAUGURA NELLA STORIA DEGLI EBREI UNA FASE NUOVA CHE RIPROPOSE IN TERMINI DIVERSI IL PROBLEMA DELLA LORO PRESENZA DELLA SOCIETÀ: ERANO LIBERI DI SPOSTARSI, POTEVANO ACQUISTARE CASE E TERRENI E AVERE ACCESSO ALLE PROFESSIONI, MA QUESTA INTEGRAZIONE ALLENTA IL VINCOLO CHE PER SECOLI AVEVA TENUTO UNITE LE COMUNITÀ; C'ERA LA POSSIBILITÀ DI MATRIMONI MISTI CHE ERANO PERÒ VIETATI DALLA LEGGE EBRAICA, LA PROSPETTIVA DELL'INTEGRAZIONE INQUIETAVA LE COSCIENZE DI MOLTI: IL GHETTO PARADOSSALMENTE, SIMBOLO DELL'UMILIAZIONE IMPOSTA AGLI EBREI DAI CRISTIANI AVEVA AVUTO ANCHE LA FUNZIONE DI PROTEGGERE DAL MONDO ESTERNO I LORO PATRIMONI RELIGIOSI E CULTURALE, DA QUI VIENE IL SENSO DI SPAESAMENTO DI MOLTI GRUPPI QUANDO SI TROVANO IN UNA CONDIZIONE MUTATA IN CUI INTEGRAZIONE VOLEVA DIRE ANCHE STACCARSI DAL MONDO CHE I PADRI AVEVANO PRESERVATO, COSÌ NASCE A FINE XIX SECOLO IL MOVIMENTO SIONISTA ANIMATO DALL'IDEA DI UN RITORNO NELLA TERRA DELLE ORIGINI. NEL PASSAGGIO DALL'ETÀ MEDIEVALE A QUELLA MODERNA CAMBIANO LE CARATTERISTICHE DEL PAUPERISMO E MUTA L’ATTEGGIAMENTO DELLA SOCIETÀ: NEL MEDIOEVO ESSA ERA FONDATA SUI VALORI DELLA MORALE CRISTIANA E VEDEVA LA POVERTÀ POSITIVAMENTE, COSÌ COME L'ELEMOSINA, PER MERITARE LA SALVEZZA ETERNA. GIÀ NEL BASSO MEDIOEVO QUESTO MODO DI CONFRONTARSI CON LA POVERTÀ ENTRA UN PO' IN CRISI PERCHÉ C'È UNA CRESCENTE ATTENZIONE DELLE AUTORITÀ PUBBLICA A UN PROBLEMA SEMPRE PIÙ AVVERTITO COME DECISIVO PER IL MANTENIMENTO DELL'ORDINE PUBBLICO. COLORO LA CUI POVERTÀ DIPENDEVA DA MOTIVI STRUTTURALI (COME INVALIDI, ORFANI, VECCHI..) TROVAVANO UN SOSTEGNO NEI VILLAGGI O NELLE RETI DI SOLIDARIETÀ, COSÌ COME L'AIUTO ERA CONCESSO AI POVERI VERGOGNOSI, PERSONE DI BUONA CONDIZIONE CADUTI IN MISERIA. LA SVOLTA NELLA CONSIDERAZIONE DEL PAUPERISMO SI DETERMINA QUANDO ESSO INIZIA A DIVENTARE UN FENOMENO DI MASSA ENDEMICO, INNANZITUTTO PER LA CRESCITA DEMOGRAFICA CHE DETERMINA UNA MAGGIORE OFFERTA DI LAVORO E UNA CRESCENTE PRESSIONE SULL'AGRICOLTURA INCAPACE DI ADATTARSI ALLE NUOVE EVIDENZE INNESCANDO UN AUMENTO DELLA DISOCCUPAZIONE E UN ALLARGAMENTO DELLA FORBICE TRA PREZZI E SALARI, COSÌ SICHA UN PEGGIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DELLA POPOLAZIONE CHE VIVE A LIVELLO MINIMO DI SUSSISTENZA; IN QUESTA SITUAZIONE PREVALE NELLE CLASSI AGIATE UN ATTEGGIAMENTO DI DIFFIDENZA, SI AFFERMA LA TENDENZA A DISTINGUERE TRA POVERI BUONI MERITEVOLI DI ASSISTENZA E POVERI CATTIVI DA CONTROLLARE; DI CONSEGUENZA SULLE ATTIVITÀ ASSISTENZIALI SI INNESTANO INIZIATIVE DI AUTORITÀ LAICHE VOLTE A CONTRASTARE I PERICOLI LEGATI ALLE NUOVE FORME DI PAUPERISMO. EMBLEMATICO È IL CASO DI LIONE, CITTÀ COLPITA NEL 1530 DA CARESTIE E EPIDEMIE DI PESTE E POI INVASA L'ANNO DOPO; QUESTA EMERGENZA INDUSSE LE AUTORITÀ AD ORGANIZZARE UN GROSSO PIANO DI PUBBLICI AIUTI E DISTRIBUZIONE DEL PANE, MA NEL 1534 FU TRASFORMATA IN UN'ISTITUZIONE PERMANENTE CON UNA PROPRIA FORZA DI POLIZIA E IL COMPITO DI PREVENIRE LA MENDICITÀ E COMBATTERE IL VAGABONDAGGIO. NEL 1572 IN INGHILTERRA FU INTRODOTTA UNA TASSA CHE AVREBBE DOVUTO FORNIRE ALLE PARROCCHIE LE RISORSE PER PROVVEDERE AI POVERI, SI STABILÌ IL PRINCIPIO PER CUI OGNI COMUNITÀ AVEVA LA RESPONSABILITÀ DI SOCCORRERE I PROPRI POVERI E SI CERCA DI CONTRASTARE LO SPOSTAMENTO DI QUESTI ULTIMI VERSO LA CITTÀ; ALL'INIZIO DEL SEICENTO UNA SERIE DI STATUTI PONE LE BASI PER UN PIANO NAZIONALE VOLTOBAD EDUCARE I POVERI ABILI ATTRAVERSO IL LAVORO FORZATO E A COMBATTERE IL VAGABONDAGGIO. NEL CORSO DEL XVII SECOLO LA POLITICA DI CENTRALIZZAZIONE DELLA LOTTA AL PAUPERISMO SI CONCRETIZZA IN UN PIANO DI RECLUSIONE DEI POVERI, L'OBIETTIVO DI IGIENE SOCIALE VENIVA PERSEGUITO IN MODO RADICALE, VENNE ISTITUITO A PARIGI L'OSPEDALE MAGGIORE, UN UNIVERSO CARCERARIO IN CUI LA MORALE DEL LAVORO VENIVA INCULCATA ATTRAVERSO PAURA E VIOLENZA NEL 1656. IN ITALIA GLI ALBERGHI PER RACCOGLIERE MENDICANTI E VAGABONDI FURONO ISTITUITI A TORINO, GENOVA, ROMA E NAPOLI, MA RICORDIAMO SOPRATTUTTO LE WORKHOUSES, ISTITUITI IN INGHILTERRA PER ORGANIZZARE IL LAVORO OBBLIGATORIO DI DISOCCUPATI, PRIGIONI IN CUI FURONO RINCHIUSI IN CONDIZIONI DI CARENZA IGIENICA E PROMISCUITÀ, VAGABONDI MENDICANTI, MALATI DI MENTE, SOLDATI DISERTORI, VECCHI E BAMBINI: JEAN PAUL MARAT, MEDICO RIVOLUZIONARIO FRANCESE, FU IN INGHILTERRA NEGLI ANNI 60 DEL SETTECENTO E DEFINISCE LE WORK HOUSES ASILI ABOMINEVOLI DOVE GLI ABUSI, LE MALATTIE E LA FAME REGNANO COSTANTEMENTE. 6. LE FORME E LE STRUTTURE DEL POTERE LO STATO MODERNO È UNA FORMA STORICAMENTE DEFINITA NEL TEMPO AFFERMATASI NEL XIX I EUROPA E POI ADOTTATA DA TUTTI I POPOLI; È DOTATO DI PIENA SOVRANITÀ SUL TERRITORIO E SUGLI INDIVIDUI IN QUANTO DETIENE IL MONOPOLIO DELLA FORZA, (ALL’INTERNO PER GARANTIRE ORDINE E ALL’ESTERNO PER PROTEGGERE I CONFINI). LO STATO MODERNO È UNO STATO DI DIRITTO CHE REGOLA LA VITA DELLA SOCIETÀ CON UN ORDINAMENTO GIURIDICO UNIFORME FONDATO SU NORME GENERALI, PERSEGUE SCOPI SECONDO LA LEGGE IN MODO IMPARZIALE E DAL XIX SECOLO ASSUME ANCHE IL CARATTERE DI STATO NAZIONALE DATO CHE L'ORGANIZZAZIONE POLITICA DI UNA POPOLAZIONE CHE HA MATURATO UNA COSCIENZA DELLA PROPRIA ENTITÀ SULLA BASE DI COMUNI CARATTERI ETNICI, LINGUISTICI E CULTURALI: QUESTO TIPO DI STATO SORGE DALLA RIVOLUZIONE FRANCESE CHE STABILISCE L'UGUAGLIANZA GIURIDICA DI TUTTI CITTADINI. IL FATTO CHE LO STATO ABBIA ASSUNTO IL COMPITO DI ESEGUIRE LA VOLONTÀ DI UNA COMUNITÀ NAZIONALE HA PORTATO CONSEGUENZE NEGATIVE NEL XX SECOLO, COME LA SITUAZIONE DELLE MINORANZE INTERNE O I TENTATIVI DI ESTENDERE LO STATO OLTRE I CONFINI PER INGLOBARE ALTRI TERRITORI. LO STATO NAZIONALE È IL PROTAGONISTA DELLA SCENA POLITICA INTERNAZIONALE MA VIVE UNA CRISI, SI PARLA DI UN TRAMONTO, IN PARTICOLARE COLPISCE LA PERDITA DI SIGNIFICATO DEL CONCETTO DI SOVRANITÀ IN UNA SOCIETÀ GLOBALE IN CUI LO STATO NON È PIÙ IN GRADO DI CONTROLLARE IL CENTRO DELLA 15 I TOKUGAWA FAVORIRONO LA DIFFUSIONE DEL CONFUCIANESIMO CHE GIUSTIFICAVA LE GERARCHIE SOCIALI E INSEGNAVA LE VIRTÙ DELL’OBBEDIENZA .LA SOCIETÀ ERA DIVISA IN : GUERRIERI, AGRICOLTORI, ARTIGIANI E MERCANTI, DIVISIONE CHE ERA CONSIDERATO LEGGE NATURALE E QUINDI CIASCUNO ERA VINCOLATO A QUESTA. INTERESSANTE PERÒ FU LO SVILUPPO ECONOMICO, CHE IN PARTE MODIFICÒ LA STRUTTURA SOCIALE : AUMENTÒ IL COMMERCIO INTERNO E LE ATTIVITÀ DI BONIFICA PORTARONO ALLA COLTURA DI RISO, COTONE, CANAPA, TABACCO, TÈ E GELSO. ANDÒ VIA VIA A DISGREGARSI L’OMOGENEITÀ DEL VILLAGGIO RURALE, VENNE A INCREMENTARSI LO SVILUPPO MANIFATTURIERO E VI FU UN AUMENTO DI POPOLAZIONE , ANCHE SE SI RICORSE ALL’INFANTICIDIO. -L’IMPERO SAFAWIDE DI PERSIA: LO STATO PERSIANO EBBE COME SUO PRINCIPALE NEMICO L’IMPERO OTTOMANO , CON IL QUALE FU IN LOTTA , PER MOTIVI POLITICO-TERRITORIALI E RELIGIOSI: IL POSSESSO DELL’IRAQ E PER IL CONTROLLO DEI PRINCIPATI MUSULMANI E CRISTIANI ,FORMALMENTE AUTONOMI , LUNGO IL CAUCASO E LA DISTINZIONE TRA IMPERO PERSIANO SCIITA E IMPERO OTTOMANO SUNNITA. DECISIVO FU IL RAFFORZAMENTO DELLA DINASTIA DI ABBAS 1 IL GRANDE (1587-29)IL QUALE, RIORDINATO LE ESERCITO CON L’ISTITUZIONE DI TRUPPE MERCENARIE , OTTENNE VITTORIE SUGLI OTTOMANI , CONQUISTANDO LA ZONA CAUCASICA. ESSENDO UN TERRITORIO MONTUOSO, L’AGRICOLTURA AVEVA BISOGNO DI UNA BUONA IRRIGAZIONE . LA TERRA, ECCETTO QUALCHE CONTADINO INDIPENDENTE, ERA NELLE MANI DEI GRANDI PROPRIETARI. ABBAS DI IMPEGNÒ A SVILUPPARE L’AGRICOLTURA , MA LA POPOLAZIONE RIMASE PER LA MAGGIOR PARTE FORMATA DA GRUPPI NOMADI DEDITI ALL’ALLEVAMENTO DI CAVALLI ,CAMMELLI E PECORE(= LANA , CON LA QUALE SI FACEVANO TAPPETI E ASSIEME ALLA SETA GREZZA , ERANO IL PRODOTTO PIÙ ESPORTATO).DIEDE UN INCENTIVO ANCHE AL COMMERCIO , FONDANDO NEL 1623, SUL GOLFO PERSICO , UN PORTO , SPOSTÒ POI LA CAPITALE A ISFAN E CON LUI L’IMPERO RAGGIUNSE IL MASSIMO SPLENDORE. -L’IMPERO MOGHUL: NELL’8 SECOLO NEL NORD DEL CONTINENTE INDIANO , SI STABILÌ LO STATO MUSULMANO CON IL SULTANO DELHI . DOPO L’INVASIONE E IL SACCHEGGIO DELLA CAPITALE DA PARTE DI TAMERLANO NEL 1398 , IL SULTANATO ERA CARATTERIZZATO DA ANARCHIA , RIVOLTE E FRAMMENTAZIONI TERRITORIALI .NELL’INDIA DEL SUD INVECE , LA PENISOLA DEL DEKKAN , VI ERANO PRINCIPATI INDUISTI E UN REGNO INDUISTA IMPORTANTE NELL’ATTUALE HAMPI . IL PROCESSO DI RIUNIFICAZIONE TERRITORIALE FU AVVIATO DA UN CAPO MILITARE BABUR, DISCENDENTE DI TAMERLANO CHE NEL 1530 , CON LE ARMI DA FUOCO, CONQUISTÒ DELHI , CREANDO UN DOMINIO NELLA ZONA INDIANA OCCIDENTALE : PRIMO NUCLEO IMPERO MONGOLO . QUESTO STATO RIMASE IN REALTÀ PRECARIO ANCHE PER LE OSTILITÀ DEI PRINCIPI LOCALI INDUISTI. IL CONSOLIDAMENTO IMPERIALE AVVENNE CON AKBAR IL GRANDE CHE TRA 16-17 SECOLO , IMPOSE IL CONTROLLO SU TUTTA L’INDIA NORD E CONTINUÒ L’ESPANSIONE AN CHE VERSO SUD. L’IMPERO RISULTAVA FRAGILE ANCHE PER LA CONVIVENZA DI DIVERSE ETNIE E LINGUE , MA MOTIVO PRINCIPALE RIGUARDAVA LA RELIGIONE . LA MAGGIOR PARTE DELLA POPOLAZIONE INDUISTA, CHE PREVEDEVA L’ORDINE DEL COSMO IMMUTABILE, DI CONSEGUENZA ANCHE LA SOCIETÀ ERA DIVISA IN 4 CLASSI : SACERDOTI , GUERRIERI , ARTIGIANI E MERCANTI , SERVI, AL DI SOTTO POI VI ERANO IMPURI . ¼ DELLA POPOLAZIONE INVECE ERA ISLAMICA , DIFFUSO CON LA DOMINAZIONE TURCA , INFINE CITIAMO LA DIFFUSIONE DEL MOVIMENTO SIKH E DEL CRISTIANESIMO. AKBAR PROVÒ A PROMUOVERE UNA RIFORMA RELIGIOSA E SOCIALE , PER PARIFICARE DI FRONTE ALLO STATO , INDÙ E MUSULMANI ,INOLTRE VI ERA DIFFUSA UN’AMPIA TOLLERANZA . LA RIFORMA MIRAVA AD AVVIARE UN PROCESSO DI MODERNIZZAZIONE DELL’INDIA , MA ERA TROPPO LEGATA AL SUO PRESTIGIO PER CUI NON SOPRAVVIVESSE ALLA SUA MORTE. L’IMPERO MOGHUL NEL TEMPO COSTRUÌ UNA STRUTTURA AMMINISTRATIVA SOLIDA , CHE PERMISE AI SOVRANI UN BUON CONTROLLO . IMPORTANTE ERA LA FIGURA DEL FAUJDAR , COMANDANTE E CAPO AMMINISTRATIVO DELLA CIRCOSCRIZIONE A LUI AFFIDATA. L’ECONOMIA ERA FONDATA SU UN’AGRICOLTURA DI SUSSISTENZA ARRETRATA , FONDATA SULLE COMUNITÀ DI VILLAGGIO ,NONOSTANTE CIÒ NON MANCAVANO TERRE DI GRANDI PROPRIETARI E TENTATIVI DI INNOVAZIONE, L’IMPERO FU CARATTERIZZATO DA UN ALTO LIVELLO DI CIVILTÀ E GRANDE FIORITURA ARTISTICA E LETTERARIA. LE SPINTE DELL’ARISTOCRAZIA INDIANA , POTERANNO ALLA FINE QUEST’IMPERO. -AMERICA PRECOLOMBIANA: AGLI INIZI DEL 16 SECOLO , GLI SPAGNOLI ARRIVARONO IN AMERICA, SCOPRENDO L’ESISTENZA DI CIVILTÀ MILLENARIE CHE SVILUPPARONO FORME DI ORGANIZZAZIONE POLITICA, ECONOMICA, SOCIALE DI LIVELLO ELEVATO : AZTECHI E MAYA NEL MESSICO E AMERICA CENTRALE, INCA NELLA REGIONE ANDINA. ALLA BASE DELL’ECONOMIA, VI ERA L’AGRICOLTURA , PARTICOLARMENTE LA COLTIVAZIONE DEL MAIS , INOLTRE SVILUPPATO ERA ANCHE L’ARTIGIANATO E ALTRE ATTIVITÀ. IMPORTANTI PER L’ALIMENTAZIONE ERANO I TUBERI DELLA MANIOCA, FAGIOLI, PEPERONI, POMODORI, ZUCCHE E SI PRATICAVA UN’AGRICOLTURA INTENSIVA NEI TERRENI ALLUVIONALI , CON BUONE IRRIGAZIONI. L’ALLEVAMENTO ERA POCO PRATICATO, NELLE ANDE ERANO IMPORTANTI I LAMA(BESTIE DA SOMA) ,L’ALPACA E LA VIGOGNA (LANA), MENTRE ANIMALI DOMESTICI ERANO IL PORCELLINO D’INDIA, ANATRA, TACCHINO . PER L’ARTIGIANATO CITIAMO LA PRODUZIONE DI CERAMICHE ARTISTICHE, TESSUTI PREZIOSI ,MONILI D’ORO, RAME E ARGENTO. DOBBIAMO PERÒ DIRE CHE VI ERA ARRETRATEZZA : NON CONOSCEVANO QUESTE CIVILTÀ FERRO E LA RUOTA , ANCHE SE COSTRUIRONO OPERE PUBBLICHE IMPORTANTI ,COME IRRIGAZIONI E STRADE, E SPLENDIDE CITTÀ RICCHE DI MONUMENTI , COME PIRAMIDI. INTERESSANTE PER IL SUO SPLENDORE IN VARI CAMPI, FU LA CIVILTÀ MAYA (GUATEMALA-YUCATAN), CHE RAGGIUNSE L’APICE TRA 200 E 900 D.C.(SCRITTURA , NUMERAZIONE CON CONCETTO DI 0). I MAYA SI DEDICARONO MOLTO ALLO STUDIO DEGLI ASTRI , CONSIDERATI COME DIVINITÀ ,PER PREVEDERNE IL LORO INFLUSSO SULLA TERRA. QUANDO GIUNSERO GLI SPAGNOLI, I MAYA ERANO GIÀ IN DECLINO E DIVISI IN STATI MINORI . INTORNO AL 12 SECOLO , SI SVILUPPARONO GLI AZTECHI ORIGINARI DEL MESSICO DEL NORD, NOME DERIVANTE DALLA SEDE .DOPO VARIE MIGRAZIONI GLI AZTECHI, NEL 14 SECOLO , FONDÒ LA FUTURA CITTA DEL MESSICO, COME CAPITALE . A QUEL TEMPO GLI AZTECHI ERANO DOMINATI DAI TEPANECHI , DAI QUALI SI EMANCIPARONO NEL SECOLO SUCCESSIVO. INIZIÒ LA RAPIDA ESPANSIONE , VERSO IL MESSICO CENTRO SUD E LE COSTE ATLANTICHE E PACIFICHE, PENETRANDO NEL TERRITORIO MAYA. INTORNO AL 16 SECOLO , L’IMPERO SI PRESENTAVA COME UNA FEDERAZIONE DI POPOLI SOTTOMESSI , GLI ATZECHI , AI POPOLI CONQUISTATI , LASCIAVANO AUTONOMIA, SITUAZIONE POI SFRUTTATA DAGLI SPAGNOLI . GLI AZTECHI USAVANO UNA SCRITTURA PITTOGRAFICA E NON AVEVANO MONETE, MA SFRUTTAVANO I SEMI DI CACAO PER CONGUAGLIO . LA SOCIETÀ ERA ARTICOLATA IN CLASSI RIGIDE : SOVRANO E NOBILTÀ CON PRIVILEGI, MERCANTI E ARTIGIANI E INFINE CONTADINI AI QUALI , LA COMUNITÀ FORMATA DA CLAN ,AFFIDAVA TERRE DA COLTIVARE .VI ERANO ANCHE SCHIAVI MA NON DEL TUTTO PRIVI DI DIRITTI. GLI AZTECHI AVEVANO MOLTE DIVINITÀ , RIPRESE DALLE FORZE DELLA NATURA , DI QUESTA CIVILTÀ INOLTRE RICORDIAMO I VARI SACRIFICI UMANI PRATICATI PER RITI RELIGIOSI .L’IMPERO INCA, FU INVECE IL PIÙ POTENTE DELL’AMERICA PRECOLOMBIANA , INCA ERA IL TITOLO DEL SOVRANO DELLA CITTÀ-STATO DI CUZCO , NEL PERÙ MERIDIONALE. QUESTI SI ESPANSERO NEL 15 SECOLO, SOTTOMETTENDO LA REGIONE ANDINA E ARRIVANDO ALL’EQUADOR , ARRIVANDO ALLL’ARGENTINA SETTENTRIONALE. NEL 1527 ,ALLA MORTE DEL SOVRANO , SI APRÌ UNA GUERRA CIVILE, MOMENTO IN CUI ARRIVARONO GLI SPAGNOLI. DIFFERENTEMENTE DAGLI AZTECHI , GLI INCA AVEVANO UN SOLIDO APPARATO BUROCRATICO : 16 IL SOVRANO AVEVA NATURA DIVINA E GUIDAVA IL CENTRO DELL’IMPERO CON POCHI CONSIGLIERI, VI ERANO POI I CAPITRIBÙ CHE SI RECAVANO A CUZCO PERIODICAMENTE. LE TERRE ERANO DIVISE IN : -TERRE DI PROPRIETÀ DI DIO SOLE , SERVIVA PER L SUO CULTO. -TERRE DEGLI INCA -TERRE DISTRIBUITE AI CONTADINI. GLI INCA NON AVEVANO LA SCRITTURA MA REGISTRAVANO INFORMAZIONI SULLA POPOLAZIONE E LE RISORSE, CON CORDICELLE , ALLE QUALI FACEVANO NODI .LA POPOLAZIONE ERA SUDDIVISA IN GRUPPI SU BASE DECIMALE , PER IMPIEGARE GLI UOMINI DISPONIBILI NELLA MITA .QUI ERANO MOLTO MINORI I SACRIFICI UMANI . 9. UMANESIMO E RINASCIMENTO L’UMANESIMO SI SVILUPPA PRIMA IN ITALIA TRA 300 E 400 E PERSEGUE UN PROGRAMMA DI RADICALE RINNOVAMENTO INCENTRATO SULLA RINASCITA DEI GRANDI MODELLI CLASSICI CONVINTO CHE CIÒ AVREBBE AVVIATO UNA NUOVA ETÀ DI PROGRESSO DOPO IL LUNGO PERIODO INTERMEDIO DI BARBARIE E IGNORANZA; GLI UMANISTI AMMIRAVANO LE OPERE DI CULTURA GRECA E LATINA SIA PER IL LORO VALORE LETTERARIO E FILOSOFICO, SIA PERCHÉ RITROVAVA IN ESSE IL NUOVO MODELLO DI FORMAZIONE DELL'UOMO AL QUALE INTENDEVANO ISPIRARSI E PER QUESTO GLI STUDI CLASSICI FURONO DEFINITI HUMANE LITTERAE, DA CUI DERIVA IL TERMINE LATINO UMANISTA CHE DESIGNERÀ NEL 500 COLUI CHE SI ISPIRA ALLE LEZIONI DEI GRANDI MAESTRI DELLA CULTURA CLASSICA E SI DEDICA A STUDIO E INSEGNAMENTO DI DISCIPLINE UMANISTICHE: LETTERATURA, GRAMMATICA E RETORICA. GLI UMANISTI INDIVIDUANO LE ORIGINI DELLA NUOVA CULTURA IN PETRARCA, IL PRIMO A USARE IL TERMINE "MEDIA AETAS "DAL QUALE DERIVA LA PERIODIZZAZIONE DELL'ETÀ MODERNA. L'UMANESIMO SI SVILUPPA NELLE CITTÀ DELL'ITALIA CENTRO SETTENTRIONALE, AUTONOME DAL POTERE IMPERIALE, FU ESPRESSIONE DELLE ASPIRAZIONI DELLA VISIONE DEL MONDO DI QUEI CETI; CADE IL MONOPOLIO DELLA CULTURA DELL'AUTORITÀ ECCLESIASTICA E TRAMONTA LA FIGURA DEL LETTERATO MEDIEVALE LEGATO ALLA CHIESA, SI AFFERMA UNA NUOVA CLASSE INTELLETTUALE DI FORMAZIONE LAICA DESIDEROSA DI METTERE IL SUO SAPERE AL SERVIZIO DELLA VITA CIVILE, QUINDI I DESTINATARI DELLA NUOVA CULTURA SONO SEGRETARI, UOMINI DI PALAZZO, NOTAI ECCETERA: L'UMANESIMO METTE A DISPOSIZIONE DI QUESTI GRUPPI UN PATRIMONIO DI CONOSCENZE LINGUISTICHE E STORICHE CHE FORNISCE LORO LA CONSAPEVOLEZZA CULTURALE CHE NE GIUSTIFICAVA LA VOCAZIONE A PORSI COME NUOVA CLASSE DIRIGENTE, QUINDI AL CENTRO DEL PENSIERO UMANISTICO C'ERA L'IDEA CHE L'UOMO DI LETTERE DOVESSE PARTECIPARE ATTIVAMENTE ALLA VITA POLITICA DELLA CITTÀ, SI PARLA QUINDI DI UMANESIMO CIVILE SOPRATTUTTO A FIRENZE, CHE EBBE COME CANCELLIERI, UMANISTI COME COLUCCIO SALUTATI O POGGIO BRACCIOLINI. LA CRISI DELLA LIBERTÀ COMUNALI MODIFICO IL QUADRO IN CUI SI AFFERMA IL PRIMO UMANESIMO, NELLE NUOVE CONDIZIONI POLITICHE GLI UMANISTI FURONO CHIAMATI SOPRATTUTTO A ILLUSTRARE CON LE LORO OPERE LA FIGURA DI SIGNORI E A FORMARE L'APPARATO BUROCRATICO DI NUOVI REGIMI; TRA 400 E 500 IL CENTRO DELLA VITA ARTISTICA SI SPOSTA DA FIRENZE A ROMA, ORMAI I LETTERATI TROVANO PROTEZIONE ALLA CORTE DEI PAPI RINASCIMENTALI MA ANCHE DA GRANDI FAMIGLIE PRINCIPESCHE COME GONZAGA, ESTE ECC. LEON BATTISTA ALBERTI PONE COME IDEALE DELLA CULTURA UMANISTICA LA FORMAZIONE DI UN UOMO INTEGRALE, ARTISTA E SCIENZIATO, E AL TEMPO STESSO PARTECIPE DELLA VITA POLITICA; DIVERSA È L'IMMAGINE DI BALDASSARRE CASTIGLIONE NEL CORTIGIANO DEL 1528, CHE SOSTIENE CHE L'INTELLETTUALE È UN UOMO DI MONDO, ATTENTO ALLE BELLE MANIERE E PRONTO A CELEBRARE I FASTI DEL PRINCIPE E DEL MONDO ARISTOCRATICO. IN QUEST'EVOLUZIONE C'È ANCHE IL GERME DELLA CRISI DEL SAPERE UMANISTICO CHE PERSE L'IMPATTO RINNOVATORE DELLE ORIGINI E PERSEGUÌ SEMPRE PIÙ UNA VUOTA ELEGANZA, L'IMITAZIONE DEGLI ANTICHI DIVENTÒ STERILE RIPETENDO FORMULE VUOTE E SI CRISTALLIZÓ IN UN FORMULARIO DI REGOLE E CANONI. NEL FRATTEMPO PERÒ LA CULTURA UMANISTICA SI STACCA DALLE RADICI ITALIANE E SI TRASFORMA IN UN FENOMENO EUROPEO INTRECCIANDOSI ALLE TRASFORMAZIONI POLITICHE E RELIGIOSE DEL PASSAGGIO TRA 400 E 500; TRA GLI INTELLETTUALI EUROPEI CHE ISPIRARONO LA LORO ATTIVITÀ AI CANONI UMANISTICI IL MASSIMO ESPONENTE FU ERASMO DA ROTTERDAM. PER REALIZZARE IL PROGETTO DI RINASCITA DEGLI STUDI CLASSICI GLI UMANISTI SI DEDICANO A UN'OPERA DI RICERCA DI MANOSCRITTI NEI MONASTERI EUROPEI, RITROVANDO IL DE RERUM NATURA DI LUCREZIO IN SVIZZERA, VIENE RISCOPERTO ANCHE IL GRECO E SALUTATI FAVORÌ L'ISTITUZIONE A FIRENZE DELLA PRIMA CATTEDRA DI GRECO NEL 1397 CON IL DOTTO EMANUELE CRISOLORA (ALLA DIFFUSIONE DELLA LINGUA GRECA CONCORSERO ANCHE DOTTI BIZANTINI RIPARATI IN ITALIA PER SOTTRARSI ALLA MINACCIA OTTOMANA, INOLTRE MOLTI UMANISTI NEI VIAGGI RICERCARONO MANOSCRITTI GRECI PER ESEMPIO GIOVANNI AURISPA TORNA IN OCCIDENTE CON 238 MANOSCRITTI RECUPERANDO GRAN PARTE DEL CORPO DELLA LETTERATURA GRECA CHE OGGI CONOSCIAMO: SI IMPOSE L'ATTENZIONE SU PLATONE, DI CUI FU MESSA IN CIRCOLAZIONE L'OPERA GRAZIE MARSILIO FICINO CHE NELLA VILLA DI CAREGGI AVUTA IN DONO DA COSIMO DÀ VITA ALLA ACCADEMIA PLATONICA. IN GENERALE LA RINASCITA DELLA CULTURA CLASSICA PROMOSSA DALL'UMANESIMO FAVORISCE UN ALLARGAMENTO DELLA CIRCOLAZIONE DI TESTI LATINI E GRECI SOPRATTUTTO DOPO LA DIFFUSIONE DELLA STAMPA; DALLA CINA ERA GIUNTO IN EUROPA LA TECNICA XILOGRAFIA CHE CONSENTIVA DI RIPRODURRE SU CARTA O STOFFA BREVI TESTI INCISI SU TAVOLETTE DI LEGNO, MA LA TECNICA A STAMPA MESSA APPUNTO A MAGONZA DA JOHAN GUTENBERG INTORNO ALLA METÀ DEL XV SECOLO DAVA RISULTATI MIGLIORI: CON UN PUNZONE METALLICO SI INCIDEVA UNA MATRICE DI METALLO PIÙ TENERO E NELLA CAVITÀ SI VERSAVA PIOMBO FUSO PER OTTENERE CARATTERI TIPOGRAFICI UGUALI E SI COMPONEVA QUINDI CON I CARATTERI DELLE LETTERE E DEI VARI SEGNI IL TESTO, SI INCHIOSTRATA LA COMPOSIZIONE TIPOGRAFICA E CON UN TORCHIO SI IMPRIMEVA LA STAMPA SUL FOGLIO DI CARTA: LA PRIMA OPERA REALIZZATA FU NEL 1455 LA BIBBIA LATINA A DUE COLONNE; LE TIPOGRAFIE SI DIFFUSERO VELOCEMENTE IN EUROPA. L'IDEA CHE LA RISCOPERTA DELL'ANTICA ETÀ CLASSICA ABBIA FATTO SEGNARE UNA ROTTURA È STATA CONTESTATA, CI SONO DIFFERENTI PUNTI DI VISTA DEGLI STUDIOSI MEDIEVALI CHE PONGONO IN DISCUSSIONE IL PUNTO SU CUI SI È FONDATA LA PERIODIZZAZIONE DELL'ETÀ MODERNA AFFERMATASI GRAZIE ALL'OPERA DI JACOB BURCHARDT, LA CIVILTÀ DEL RINASCIMENTO IN ITALIA. CERTAMENTE IL MEDIOEVO AMMIRÓ IL MONDO ALL'ANTICO, D'ALTRA PARTE LE OPERE PORTATE ALLA LUCE DAGLI UMANISTI NON ERANO IN GRADO DI MODIFICARE IL QUADRO D'INSIEME DELLA LETTERATURA LATINA E QUELLA GRECA ERA STATA PRESENTE NEL PENSIERO MEDIEVALE TANTO CHE ARISTOTELE ERA ALLA BASE DELL'INSEGNAMENTO UNIVERSITARIO. È PERÒ CON IL MOVIMENTO UMANISTICO CHE CAMBIA IL MODO DI STUDIARE E INTERPRETARE QUEL EREDITÀ, SOPRATTUTTO GRAZIE ALLA FILOLOGIA, L'ANALISI CRITICA E STORICA DEL TESTO. QUESTO METODO IMPLICAVA IL RIPRISTINO DELLA VERSIONE ORIGINARIA RIPULITA DA ERRORI E DEFORMAZIONI DEI COPISTI. [CAMBIA ANCHE L'ATTEGGIAMENTO DI FRONTE AL PENSIERO CLASSICO, NELLA CULTURA MEDIEVALE I GRANDI AUTORI ERANO CITATI COME DEPOSITARI DI VERITÀ ASSOLUTA, CI SI PREOCCUPAVA DI CONCILIARE LO STUDIO DEI CLASSICI PAGANI CON I PRINCIPI DEL CRISTIANESIMO (SIGNIFICATIVA È L'OPERA DI SINTESI TRA ARISTOTELISMO E TRADIZIONE CRISTIANA DI TOMMASO D’AQUINO CHE È INSERITA POI NELL'EDIFICIO DELLA FILOSOFIA SCOLASTICA); INVECE IL PENSIERO UMANISTA COLLOCA LE OPERE ANTICHE NEL CONTESTO STORICO E CULTURALE IN CUI ESSE SONO SORTE E ALLA LUCE DEL QUALE POTEVANO ESSERE INTESE NEL LORO VERO SIGNIFICATO, L'ARISTOTELE DEGLI UMANISTI NON ERA UN FILOSOFO COSTRETTO NELLA GABBIA DEL PENSIERO CRISTIANO.] UN ESEMPIO DEL VALORE DELLA FILOLOGIA È OFFERTO DA LORENZO VALLA È LA DONATIONE COSTANTINI DEL 1440 CHE DIMOSTRA, CON UN'ANALISI LINGUISTICA E STORICA, CHE IL DOCUMENTO SECONDO CUI L'IMPERATORE ROMANO DONA NEL 314 A PAPA SILVESTRO I LA GIURISDIZIONE SU ROMA, SULL'ITALIA E SULL’OCCIDENTE, È IN REALTÀ UN FALSO CONFEZIONATO DALLA CURIA ROMANA NELL'VIII SECOLO. 17 L'ABISSO TRA LA NUOVA CULTURA E QUELLA MEDIEVALE NEL RAPPORTARSI ALL'EREDITÀ CLASSICA SI MISURA SUL PIANO LINGUISTICO, I MODERNI CONSIDERANO CON DISPREZZO IL LATINO DEI CHIERICI, IMPONGONO COME NORMA DEL PARLARE E DELLO SCRIVERE L’IMITAZIONE DELLE LATINO DELL'ETÀ CLASSICA, SOPRATTUTTO IL MODELLO CICERONIANO; ALLA RICERCA DI ELEGANZA FORMALE CORRISPONDE ANCHE NELLA STAMPA LA SOSTITUZIONE DEL CARATTERE GOTICO CON LA SCRITTURA DEL CORSIVO ITALICO, DETTO ANCHE ALDINO DAL TIPOGRAFO ALDO MANUZIO CHE PER PRIMO L'UTILIZZÓ. AL CENTRO DELLA PROSPETTIVA UMANISTA C’È LA RIVALUTAZIONE DELLA PAROLA TANTO CHE LA TIPICA FORMA DELLE OPERE DEL PERIODO FU IL DIALOGO IN CUI PIÙ INTERLOCUTORI ESPONGONO POSIZIONI DIVERSE. QUESTO NUOVO MODO DI CONFRONTARSI CON L'ANTICHITÀ FECE NASCERE ANCHE UNA VOCAZIONE PEDAGOGICA CHE INTENDE RINNOVARE CRITERI E METODI DELL'INSEGNAMENTO PER ARRIVARE ALLA FORMAZIONE DI UN UOMO CAPACE DI SVILUPPARE CON CONSAPEVOLEZZA OGNI ASPETTO DELLA SUA NATURA RAZIONALE; LA CAPACITÀ DI DARE UNO SGUARDO NUOVO SULLE COSE SI SVILUPPA DAPPRIMA IN ARTE, LUNGO UN ITINERARIO CHE PARTE DA GIOTTO E GIUNGE FINO AGLI ARTISTI DELL'ETÀ RINASCIMENTALE (SECONDO VASARI). PRECEDENTEMENTE PREVALGONO PREOCCUPAZIONI DI CARATTERE RELIGIOSO QUINDI ANCHE LA PRODUZIONE ARTISTICA ERA RIVOLTA AL CONSEGUIMENTO DELLA SALVEZZA, L'ARTE MEDIEVALE TRASFIGURAVA LA REALTÀ E INDIVIDUAVA IN ESSA LA REALIZZAZIONE DI UN DISEGNO DIVINO, MA QUANDO SI FA STRADA LA NUOVA SENSIBILITÀ MODERNA SI CONSIDERANO LA NATURA E L'UOMO NEL LORO SIGNIFICATO E VALORE A PRESCINDERE DAL COINVOLGIMENTO IN UN DISEGNO DIVINO, E SE PRIMA LE DIMENSIONI DELLE FIGURE DIPENDEVANO DALLA LORO IMPORTANZA, ORA L'ARTISTA SI PONE IL PROBLEMA DI RICOSTRUIRE LO SPAZIO SECONDO PRECISE REGOLE E SI AFFERMA LA TECNICA DELLA PROSPETTIVA ELABORATA DA BRUNELLESCHI E ESPOSTA POI NEL 1436 DA ALBERTI NEL TRATTATO DE PICTURA: GRAZIE A QUESTA TECNICA SI HA L'EFFETTO DELLA PROFONDITÀ, C’È CORRETTEZZA MATEMATICA GRAZIE AL FATTO CHE LE DIAGONALI DEI QUADRATI SONO TUTTI IN CONTINUITÀ TRA LORO E QUESTA SVOLTA NELL'ARTE È PIÙ SENTITA COME UNA RINASCITA DELLA CULTURA CLASSICA, ANCHE SE COMUNQUE CONSIDERIAMO CHE LA PITTURA ANTICA CI HA LASCIATO POCHE TESTIMONIANZE DIRETTE QUINDI POSSIAMO SOLO PENSARE CHE L'OPERA DEGLI ARTISTI PIÙ ORIGINALE SI ISPIRÒ A UN CANONE GENERALE FONDATO SULLA RICERCA DI ARMONIA E BELLEZZA. LA RISCOPERTA DELLA DIMENSIONE TERRENA DELL'UOMO È ALLA BASE DELLA MODERNA CONCEZIONE DEL RITRATTO CHE SI IMPONE NEI XV SECOLO, CAMBIA ANCHE LA FIGURA DELL'ARCHITETTO, ALBERTI PENSAVA CHE L'ARCHITETTURA AVEVA IL COMPITO DI CREARE EDIFICI E CITTÀ ISPIRATI A UN IDEALE DI RAZIONALITÀ E ARMONIA PER FAVORIRE LO SVILUPPO DELL'ATTIVITÀ DELL'UOMO, SIMBOLICA È LA CITTÀ IDEALE DISEGNATA DA FILARETE NEL TRATTATO DI ARCHITETTURA A FORMA DI STELLA CON 16 LATI, OTTO PORTE DI ACCESSO E DIFESA DA UN FOSSATO E OTTO TORRIONI: L'IMPIANTO RAZIONALE DELLO SPAZIO URBANO CULMINA NELLA GRANDE PIAZZA POSTA AL CENTRO SU CUI SI AFFACCIANO IL DUOMO È IL PALAZZO DEL SIGNORE. LA NUOVA CONCEZIONE DELL'UOMO ESPRESSA DALL'ARTE FU SVILUPPATA ANCHE SUL PIANO LETTERARIO RIVALUTANDO GLI ASPETTI DELLA VITA TERRENA DELL'UOMO CHE L'ASCETISMO MEDIEVALE AVEVA RIDIMENSIONATO E CONDANNATO: TRE TESTI CHE ESALTANO LA RAZIONALITÀ DELL'UOMO SPICCA L'ORAZIONE DE DIIGNITATE HOMINIS DI PICO DELLA MIRANDOLA DEL 1486: È UN APOLOGO SULLA CREAZIONE IN CUI PICO IMMAGINA CHE DIO DOPO AVER CREATO GLI ESSERI DEL CREATO, PENSA DI PRODURRE L'UOMO PERCHÉ VI FOSSE QUALCUNO IN GRADO DI AMMIRARE LA RAGIONE E LA BELLEZZA DI UN'OPERA COSÌ MERAVIGLIOSA MA SI È ACCORTO DI AVER ESAURITO I MODELLI POSSIBILE I NELLA GERARCHIA DEGLI ESSERI E OCCUPATO TUTTO IL MONDO, QUINDI DECISE DI ACCOGLIERLO COME OPERA DI NATURA INDEFINITA E DI PORLO NEL CUORE DEL MONDO, DOVE L'UOMO DOVEVA SCEGLIERE DA SOLO CON IL SUO LIBERO ARBITRIO. DALLA RIVALUTAZIONE DELLA DIMENSIONE TERRENA DELL'UOMO DERIVAVA L'ASPIRAZIONE A UNA SOCIETÀ ARMONICA E RAZIONALE, MOTIVO SVOLTO DA MOLTI ARCHITETTI CHE L'EBBE CHE EBBE LARGO SPAZIO ANCHE NELLE COMPOSIZIONI LETTERARIE TRA CUI UTOPIA DI THOMAS MOORE CHE DESCRIVE LA SITUAZIONE SOCIALE DELL'ISOLA DI UTOPIA SULLA BASE DEL RACCONTO DI UN MARINAIO PORTOGHESE CHE L'AVEVA VISITATA NEL CORSO DEI SUOI VIAGGI: NON ESISTE PROPRIETÀ PRIVATA NE DENARO, TUTTI LAVORANO PER SEI ORE AL GIORNO E IL RESTO DEL TEMPO È IMPIEGATO IN ATTIVITÀ INTELLETTUALI, NON CI SONO GUERRE E TUTTE LE RELIGIONI SONO ACCOMUNATE DALLA FEDE IN DIO, SI VIVE UN’ESISTENZA ARMONIOSA E SEMPLICE. L'OPERA È ISPIRATA ALLO STATO PERFETTO DESCRITTO DA PLATONE NELLA REPUBBLICA E HA DATO IL NOME A TUTTA LA CORRENTE DI PENSIERO CHE ATTRAVERSA L'ETÀ MODERNA E HA PRESENTATO I MODELLI IDEALI DI SOCIETÀ. MOLTI RITENGONO CHE IL GERME DELLA MODERNITÀ È INDIVIDUATO NON NEI LETTERATI QUANTO NELLA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA CHE SEGNA L'AFFERMAZIONE DEL METODO SPERIMENTALE; INNANZITUTTO OSSERVIAMO CHE LO SVILUPPO DELLA SCIENZA MODERNA NON SI REALIZZA LUNGO UN PERCORSO LINEARE, OSSIA ATTRAVERSO UNA PROGRESSIVA AFFERMAZIONE DI TEORIE RAZIONALI, MA FU UN PROCESSO COMPLESSO: LA RINASCITA DELLA CULTURA ANTICA AD OPERA DEGLI UMANISTI RIPORTA IN AUGE UN SAPERE MAGICO CONDANNATO DEL MEDIOEVO CHE PARTECIPÒ AL PROCESSO DI RISCOPERTA INDIVIDUATO COME MOMENTO DECISIVO DELL'AVVENTO DELLA MODERNITÀ. LA VERSIONE LATINA DEL CORPO HERMETICO DI ERMETE TRESMIGISTO CURATA NEL 1464 DA MARSILIO FICINO EBBE MOLTA FORTUNA DATO CHE IN QUESTI SCRITTI FILOSOFICI E TEOLOGICI SI ERANO ESPOSTE DOTTRINE RISALENTI ALL'ANTICA DIVINITÀ THOR IDENTIFICATA DEI GRECI CON HERMES: QUESTI TESTI TRAMANDAVANO I PRINCIPI DI UN SAPERE OCCULTO PERCHÉ RISERVATA A POCHI INIZIATI CHE CONTENEVA IL SEGRETO PER DOMINARE IL MONDO; LE DOTTRINE ERMETICHE FURONO IMPORTANTI NELLA CULTURA RINASCIMENTALE E SI RITROVANO NEL PENSIERO SCIENTIFICO MODERNO COME IN KEPLERO, IN FRANCIS BACON, IN CARTESIO, E ANCHE L'ASTRONOMO POLACCO NICOLÒ COPERNICO NEL PROPORRE L'IPOTESI ELIOCENTRICA RICHIAMA AGLI SCRITTI DI ERMETE COME UN DIO VISIBILE GUIDA DELL'INTERO UNIVERSO. MOLTO DIFFUSA ERA ANCHE L'ASTROLOGIA, LO STUDIO DEGLI INFLUSSI CHE IL MOTO DEGLI ASTRI INFLUENZASSE I MOVIMENTI DELLA TERRA E I CARATTERI DELL'UOMO; NON ERANO DEFINITI I CONFINI TRA ALCHIMIA E CHIMICA E ANCHE LO STUDIO DELLA MATEMATICA SI ACCOMPAGNÒ ALLA DIFFUSA CONVINZIONE DEL VALORE MAGICO DI NUMERI CHE SECONDO DOTTRINE PITAGORICHE AVREBBERO CELATO UN CODICE CHE CONTENEVA LA CHIAVE PER INTERPRETARE I SEGRETI DELLA NATURA: BISOGNA ARRIVARE AI PRINCIPI MATEMATICI DI FILOSOFIA DELLA NATURA DI NEWTON DEL 1687 PER INDIVIDUARE UNA DEFINITIVA FRATTURA TRA SCIENZA MODERNA E LE TEORIE DI MATRICE MAGICO-ALCHIMISTICA CHE NE AVEVANO ACCOMPAGNATO LO SVILUPPO. D'ALTRA PARTE GLI UMANISTI FURONO SENSIBILI AI PROBLEMI SCIENTIFICI, RIPORTARONO ALLA LUCE OPERE MATEMATICHE, GEOMETRICHE E MEDICHE DI AUTORI GRECI COME EUCLIDE, ARCHIMEDE O IPPOCRATE, RIMETTENDO IN CIRCOLAZIONE IDEE E PROBLEMI CHE RAPPRESENTARONO UNO STIMOLO PER LA DISCUSSIONE CRITICA DELLE TEORIE DOMINANTI NELLE SCUOLE. FIN DAL 1440 NICOLÒ CUSANO AVEVA SOLIDE RELAZIONI CON CIRCOLI UMANISTICI ITALIANI E AFFERMÒ L'IDEA DI UN UNIVERSO INFINITO SENZA UN CENTRO CHE METTEVA IN DISCUSSIONE L'IMMAGINE DEL COSMO FONDATO SULLA FISICA ARISTOTELICA CONDIVISA DALLA CULTURA MEDIEVALE CHE PONEVA LA TERRA AL CENTRO DELL'UNIVERSO, IL QUALE ERA RACCHIUSO DALLA SFERA DELLE STELLE FISSE IL CUI MODO SI TRASMETTEVA ALLE SERA SOTTOSTANTI: QUESTA TEORIA STABILIVA DIVERSITÀ TRA MONDO CELESTE E MONDO TERRENO, E NEL XIII SECOLO DIVENTA LA POSIZIONE UFFICIALE DELLA CHIESA: FU SUPERATA SOLO GRADUALMENTE E CON MOLTE DIFFICOLTÀ, COPERNICO NEGANDO LA POSIZIONE CENTRALE DELLA TERRA ABBATTE IL FONDAMENTO DI TUTTA LA FISICA ARISTOTELICA. IL CONTRIBUTO DELL'UMANESIMO A QUESTO PROCESSO DI AFFERMAZIONE DEL METODO SCIENTIFICO VA INDIVIDUATO NEL RIFIUTO DEL PRINCIPIO DI AUTORITÀ, OSSIA NELLA VOLONTÀ DI NON ACCREDITARE NESSUNA INFORMAZIONE CHE NON POSSA ESSERE COMPROVATA DALLA CRITICA FILOLOGICA E STORICA O DALLA DIRETTA OSSERVAZIONE DEI FENOMENI (PER ESEMPIO LEONARDO DA VINCI NEGAVA IL VALORE DELLE DOTTRINE FONDATE SULL'AUTORITÀ DEGLI ANTICHI MAESTRI E RIVENDICAVA L'ESIGENZA DI VERIFICARE OGNI TEORIA SULLA BASE DELL'ESPERIENZA; TUTTAVIA IL PENSIERO DI LEONARDO NON È TROPPO MODERNO, SI DEFINIVA INVENTORE, TERMINE CHE DENOTA IL CARATTERE EMPIRICO E NON SISTEMATICO DELLA SUA FORMAZIONE, È ANCORA BEN LONTANO DAL METODO SPERIMENTALE DI GALILEO ANCHE SE RIMANE FONDAMENTALE IL FATTO CHE PENSASSE CHE PER DISTINGUERE IL VERO DAL FALSO NON CI SI POTEVA FIDARE DELL'AFFERMAZIONE DEGLI AUTORI O RAGIONAMENTI ASTRATTI MA BISOGNAVA RAPPORTARSI ALLA REALTÀ; STESSA DIREZIONE PRESA DA 20 PIGAFETTA CHE AL SUO ARRIVO A CAPO VERDE CONSTATÒ CHE NONOSTANTE AVESSE TENUTO IL CONTO DEI GIORNI E LA DATA ERA IL 10 LUGLIO 1522 E NON IL 9 COME AVEVA CALCOLATO, COSÌ PER LA PRIMA VOLTA SI OSSERVA CHE FACENDO IL GIRO DEL MONDO VERSO OVEST SI PERDE UN GIORNO. CON IL VIAGGIO DI MAGELLANO L'ERA DELLE GRANDI ESPLORAZIONI SI CONCLUDE, LA COGNIZIONE DEL UNITÀ DEL GLOBO ERA ORMAI ACQUISITA ANCHE SE RESTAVANO MOLTE ZONE DI ESPLORARE COME L'AUSTRALIA, E COMINCIA L'EPOCA DELLA CONQUISTA E COLONIZZAZIONE. GIÀ NEL 1495 UN DECRETO SPAGNOLO CONCEDE AI SUDDITI IL PERMESSO DI PARTIRE PER LE NUOVE TERRE CON L'OBBLIGO DI RISERVARE ALLA CORONA IL 10% DEI BENI RIPORTATI IN PATRIA, QUINDI LA CONQUISTA FU AFFIDATA ALL'INIZIATIVE INDIVIDUALI, LA SPAGNA NON DOVETE MAI INVIARE TRUPPE NEL NUOVO MONDO E COLORO CHE VI ARRIVARONO SI INSEDIARONO SOPRATTUTTO NELLE ISOLE CARAIBICHE, HAITI E CUBA, DOVE INCONTRARONO POPOLAZIONI PRIMITIVE IMPIEGATE NELLA RICERCA DELL'ORO NELLE SABBIE DEI FIUMI, ALLO STESSO TEMPO FU ESPLORATA LA TERRAFERMA ALLA RICERCA DI SCHIAVI E LA POPOLAZIONE INDIGENA FU DECIMATA. A PARTIRE DAL 1513 GLI SPAGNOLI DELLO YUCATAN SI RAPPORTANO PER LA PRIMA VOLTA CON IL POPOLO DI MAYA E COMINCIARONO AD AVERE NOTIZIE DELL'ESISTENZA A NORD DI UN RICCO IMPERO, INIZIA COSÌ L'EPOCA DEI CONQUISTATORES CHE FRA IL 1519 E 1550 DISTRUSSERO LE CIVILTÀ PRECOLOMBIANE. IL PRIMO FU HERNAN CORTES CHE AVEVA ABBANDONATO GLI STUDI DI DIRITTO E SI ERA RECATO IN CERCA DI FORTUNA IN AMERICA, RICEVETTE DAL GOVERNATORE DI CUBA L'INCARICO DI VERIFICARE LA VERIDICITÀ DELLE VOCI SULL'IMPERO AZTECO E PARTI NEL 1519 SBARCANDO POI SULLA COSTA MESSICANA E INIZIA LA MARCIA VERSO L'INTERNO, MUTANO LA NATURA DELLA SUA MISSIONE E ASSUMENDO LA CARICA DI CAPITANO DELLA NUOVA COLONIA, FACENDO RIFERIMENTO AL RE DI SPAGNA E SCAVALCANDO L'AUTORITÀ DEL GOVERNATORE DI CUBA. NON INCONTRÒ RESISTENZE MA FU ACCOLTO COME UN LIBERATORE DEI POPOLI SOTTOMESSI DAGLI AZTECHI GIUNGENDO FINO ALLA CAPITALE TENOCHTITLÁN DOVE FU RICEVUTO DAL SOVRANO MONTEZUMA CON CUI COMUNICAVA GRAZIE A DUE INTERPRETI: CORTEZ FECE PRIGIONIERO IL RE, SI SERVÌ DEL SUO PRESTIGIO PER IMPORRE LA PROPRIA AUTORITÀ MA DI FRONTE ALLA BRUTALITÀ DEGLI SPAGNOLI CREBBE L'OSTILITÀ DELLA POPOLAZIONE INDIGENA E QUANDO MONTEZUMA CERCA DI SEDARE LA RIBELLIONE FU OSTEGGIATO DAL SUO POPOLO PER LA SUA ARRENDEVOLEZZA E MORÌ IN POCHI GIORNI. NEL 1520 LA RIVOLTA DEGLI AZTECHI COSTRINSE GLI SPAGNOLI A UNA FUGA NOTTURNA DALLA CITTÀ, CORTEZ STRINSE ALLEANZA CON LUXELOCO E DOPO ALCUNI MESI RITORNA NELLA CAPITALE CHE CINSE D'ASSEDIO, LA RESISTENZA DEGLI AZTECHI FU PIEGATA ANCHE DAL DIFFONDERSI DEL VAIOLO E TENOCHTITLÁN CAPITOLÓ IL 13 AGOSTO 1521 E NEGLI ANNI SEGUENTI TUTTO IL TERRITORIO DELL'IMPERO FU SOTTOMESSO, NEL 1522 CORTEZ FU NOMINATO DA CARLO V CAPITANO GENERALE GOVERNATORE DI TERRITORI CONQUISTATI. PER QUANTO RIGUARDA L'IMPERO INCA, SAPPIAMO CHE ERANO NELLE ANDE E QUANDO FRANCISCO PIZARRO LO SEPPE, OTTENNE NEL 1529 DA CARLO V LA NOMINA A GOVERNATORE E CAPITANO DELLA PROVINCIA E NEL 31 SI RECA ALLA CONQUISTA DELL'IMPERO, DOVE TENNE L'IMPERATORE PRIGIONIERO E AVVIÒ UNA RICOGNIZIONE DEL TERRITORIO: IN SOSTEGNO GIUNSERO RINFORZI DA PANAMA CON DIEGO DE ALMAGRO, GLI INCA TENTARONO DI LIBERARE IL LORO IMPERATORE PAGANDO UN RISCATTO IN ORO MA NONOSTANTE QUESTO PIZARRI LO FECE STRANGOLARE NEL 1533 E POCHI MESI DOPO L'IMPERO FINÌ. PIZARRO FECE COSTRUIRE LA CITTÀ DI RE, POI CHIAMATA LIMA E IN SEGUITO AD UNA LOTTA PER IL PREDOMINIO TRA PIZARRO E ALMAGRO, IL PRIMO VENNE UCCISO DAL FIGLIO DELL’ALTRO. LA STORIOGRAFIA SI È INTERROGATA A LUNGO SULLE CAUSE CHE CONSENTIRONO A POCHI UOMINI DI SOTTOMETTERE POPOLAZIONI GRANDI E INQUADRATE IN ORGANISMI POLITICI COMPLESSI. IN UNA PRIMA FASE L'IMPATTO NOTEVOLE FU IL TERRORE PROVOCATO DELLE ARMATURE, DAI CAVALLI E DALLE ARMI DA FUOCO, INOLTRE GLI SPAGNOLI SFRUTTARONO CON L'ABILITÀ L'OSTILITÀ VERSO GLI AZTECHI DEI POPOLI DA LORO SOTTOMESSI, E SI PUÒ ANCHE CITARE L'ELEVATA MORTALITÀ PROVOCATA DALLE MALATTIE PORTATE DAGLI EUROPEI. SI È DISCUSSO MOLTO ANCHE DELL'ATTEGGIAMENTO TIMOROSO TENUTO DA MONTEZOOMA NEI CONFRONTI DI CORTEZ, ALCUNI FANNO IPOTIZZATO CHE ABBIAMO UN RUOLO DECISIVO UN'ANTICA LEGGENDA ADOTTATA DAGLI AZTECHI SECONDO CUI UN SACERDOTE DOPO AVER INSEGNATO LA METALLURGIA E LA SCRITTURA SAREBBE PARTITO VERSO ORIENTE CON LA PROMESSA DI RITORNARE E MONTEZOOMA HA INTERPRETATO L'ARRIVO DEGLI SPAGNOLI CON IL COMPIMENTO DELLA PROFEZIA; HA PERÒ ANCHE LA CONCEZIONE FATALISTICA DEGLI AZTECHI, IL LORO CALENDARIO PREVEDEVA OGNI ANNO ALCUNI GIORNI INFAUSTI NEI QUALI SI SOSPENDEVANO LE ATTIVITÀ E PROBABILMENTE SI SPIEGA ALLA LUCE DI QUESTA MENTALITÀ IL COMPORTAMENTO DI MONTEZOOMA CHE QUANDO EBBE NOTIZIA DELL'ARRIVO DEGLI SPAGNOLI INVIÓ MESSI PER TENTARE DI CONVINCERLI A NON RAGGIUNGERE LA CAPITALE; D'ALTRA PARTE È ANCHE DIFFICILE RENDERE CONTO DELLA INAZIONE DI DECINE DI MIGLIAIA DI SOLDATI INCA CHE NON OPPOSERO RESISTENZA ALL'ARRESTO DEL LORO IMPERATORE DA PARTE DI PIZARRO, A QUESTO PROPOSITO BISOGNA CONSIDERARE LA SACRALITÀ DELLA FIGURA DELL'IMPERATORE RITENUTO FIGLIO DEL SOLE E IL SUO ARRESTO SEMBRAVA AI SUDDITI UN SEGNO DIVINO CONTRO IL QUALE ERA INUTILE OGNI DIFESA. FINO ALLA METÀ DEL XVI SECOLO MOLTI ANDARONO ALLA RICERCA DI EL DORADO, FAVOLOSO PAESE RICCO DI ORO, ASSOGGETTANDO ALLA CORONA SPAGNOLA UN TERRITORIO CHE ANDAVA DALLA CALIFORNIA FINO AL CILE, E A EST IL LIMITE DELLA SOVRANITÀ SPAGNOLA ERA SEGNATO DALLA FORESTA AMAZZONICA E DALLA PAMPAS. QUESTO IMPERO FU ERETTO IN REGNO DELLE INDIE, FORMALMENTE NON ERA UNA COLONIA MA UN REGNO CON LO STESSO STATUS DEGLI ALTRI SOTTOPOSTI ALLA SOVRANITÀ DELLA CORONA SPAGNOLA, PER IL CUI GOVERNO IL SOVRANO FU AFFIANCATO DAL 1524 DA UN CONSIGLIO DELLE INDIE; IL REGNO DIPENDEVA DALLA CORONA DI CASTIGLIA. ALLE DIPENDENZE DEL CONSIGLIO FU POSTA LA CASA DE CONTRACTACION DI SIVIGLIA CHE DAL 1503 CONTROLLAVA I FLUSSI DI MERCI E PERSONE TRA MADREPATRIA E NUOVO MONDO, LA STRUTTURA AMMINISTRATIVA FU POI RICALCATA SULLE ISTITUZIONI SPAGNOLE E L'AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA AFFIDATA AI TRIBUNALI REGI. LA COLONIZZAZIONE SI REALIZZA ATTRAVERSO LA FONDAZIONE DI CITTÀ MODELLATE SULLO STILE DELLA MADREPATRIA; ALTRA ISTITUZIONE FONDAMENTALE FU L'ENCOMIENDA CHE ESPORTO AL DI LÀ DELL'ATLANTICO OL MODELLO DI DERIVAZIONE FEUDALE GIÀ ADOTTATO DURANTE LA RICONQUISTA: PER INDURRE LA NOBILTÀ SPAGNOLA A IMPEGNARSI NELLA GUERRA CONTRO I MUSULMANI I SOVRANI PROMETTEVANO LORO LO SFRUTTAMENTO DEI TERRITORI CHE AVREBBERO OCCUPATO, IN AMERICA LE TERRE E POPOLI CONQUISTATI ERANO PROPRIETÀ DELLA CORONA MA IL RE GLI CONCEDEVA IN USUFRUTTO UN’ENCOMIENDA, AL CONQUISTADOR O COLONO, CHE POTEVA ESIGERE DAGLI INDIOS DEI SERVIZI PERSONALI: OVVIAMENTE LA CORONA SPAGNOLA FU SEMPRE ATTENTA A EVITARE LA NASCITA DI UNA NOVITÀ DI TIPO FEUDALE SUL MODELLO EUROPEO QUINDI L’ENCOMMENDERO RISIEDEVA IN CITTÀ. NEL XVI SECOLO LE STIME CIRCA 250.000 SPAGNOLI EMIGRARONO IN AMERICA MA IL LIMITATO NUMERO DI DONNE IMPEDÌ CRESCITA DEMOGRAFICA, C'ERANO ANCHE MOLTI SCHIAVI AFRICANI, LA COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE FU DETERMINATA DA NUMEROSI INCROCI TRA DIVERSI GRUPPI SOPRATTUTTO DOPO CHE NEL 1514 BELLA AUTORIZZATO IL MATRIMONIO MISTO, E NACQUERO MOLTI METICCI, MULATTI E CREOLI. DOPO IL SECONDO VIAGGIO DI COLOMBO VENNERO PORTATI SEMI DI PIANTE E ESEMPLARI ANIMALI DA INTRODURRE NELLE TERRE SCOPERTE: I PRIMI ANNI L'ECONOMIA FU CARATTERIZZATA DALLO SVILUPPO DELL'ALLEVAMENTO DI PECORE, BUOI E CAVALLI, MINORE IMPORTANZA EBBE L'AGRICOLTURA, VENIVA COLTIVATO SOLO IN ALCUNE ZONE MAIS, FRUMENTO E SEGALE PORTATI DALL'EUROPA. SULLE ANDE VENNE INTRODOTTA LA COLTIVAZIONE DELLA VITE E DELL'ULIVO MA FURONO ABBANDONATI I SISTEMI SOFISTICATI DI IRRIGAZIONE DEI CAMPI, NELL'ISOLE CARAIBICHE SI COLTIVA LA CANNA DA ZUCCHERO CON SCHIAVI AFRICANI, MENTRE DALL'AMERICA FURONO PORTATI IN EUROPA PRODOTTI AGRICOLI DIVENUTI POI ESSENZIALI COME PATATA BIANCA E DOLCE, ZUCCHINE, POMODORO, ANANAS E CACAO, E ANCHE IL TABACCO CHE PERÒ SI COMINCIA A COLTIVARE SUL LARGA SCALA SULLA PARTIRE DAL XVIII SECOLO, E LA COCA CHE GLI INDIOS MASTICAVANO PER ALLEVIARE LA FATICA. LA SPAGNA NON RIUSCÌ COMUNQUE A RAGGIUNGERE LE INDIE E ALL'INIZIO NON RICAVÓ DALL'AMERICA LE GRANDI RICCHEZZE PROMESSE DA COLOMBO, TUTTAVIA LA SITUAZIONE MUTÒ QUANDO VENNERO SCOPERTE MINIERE D'ORO E ARGENTO E I METALLI PREZIOSI DIVENNERO LA RISORSA PIÙ IMPORTANTE DEL NUOVO MONDO E VOCE PRINCIPALE DEI RAPPORTI COMMERCIALI CON LA MADREPATRIA. UNA SPINGA NOTEVOLE ALL'ARGENTO VENNE DALLA SCOPERTA DELLA MINIERA DI POTOSÌ IN BOLIVIA NEL 1545 E GRAZIE A UNA NUOVA TECNICA CHE UTILIZZAVA IL MERCURIO PER ESTRARRE IL 21 METALLO DALLA ROCCIA SEPARANDOLO DALLE SCORIE LE QUANTITÀ RICAVATE CREBBERO; PER LO SFRUTTAMENTO DELLE MINIERE CHE CONSENTÌ DI IMPIEGARE MIGLIAIA DI INDIOS, LE NORME PER REGOLARE L'IMPIEGO DELLA MANODOPERA INDIGENA FURONO DISATTESI QUINDI GLI INDIOS FURONO SFRUTTATI. IL TRASPORTO DELLE CRESCENTI QUANTITÀ DI METALLI FU ORGANIZZATO ATTRAVERSO UN SISTEMA DI CONVOGLI SCORTATI DA GALEONI, LE NAVI SPAGNOLE FURONO PERÒ ESPOSTE SISTEMATICAMENTE GLI ATTACCHI DEI PIRATI INGLESI, FRANCESI E OLANDESI. PER QUANTO RIGUARDA LA POPOLAZIONE LOCALE, È IMPOSSIBILE AVERE DATI ATTENDIBILI SULLA POPOLAZIONE DATO CHE LE STIME DEGLI STUDIOSI PRESENTANO UNA FORBICE MOLTO AMPIA (VEDI PAGINA 194): IN OGNI CASO NON C'È DUBBIO SUL FATTO CHE CI FU UNA CATASTROFE DEMOGRAFICA PROVOCATA DALLO SFRUTTAMENTO DEGLI INDIOS E DALLE VIOLENZE AI LORO DANNI NONCHÉ DALLE MALATTIE PORTATE DAGLI EUROPEI (INVECE IN EUROPA ARRIVA DALL'AMERICA LA SIFILIDE CHE SI MANIFESTÒ GIÀ NEL 1495 DELL'ESERCITO DI CARLO VIII). FIN DALL'INIZIO LE SPEDIZIONI MARITTIME DEI PORTOGHESI FURONO ANIMATE DALLA VOLONTÀ DI DIFFONDERE IL CRISTIANESIMO, RICORDIAMO LA POLITICA SEGUITA NEI CONFRONTI DEI RE DEL CONGO CHE AVEVANO ACCETTATO DI FARSI BATTEZZARE, QUINDI L'ESPANSIONE PORTOGHESE ASSUME IL CARATTERE DI UNA CROCIATA CONTRO L'ISLAM (CHE STRINGEVA L'EUROPA IN UNA MORSA TRA L'IMPERO OTTOMANO NEL MEDITERRANEO E GLI STATI MUSULMANI IN AFRICA SETTENTRIONALE). ANCHE NELLA COLONIZZAZIONE DELL'AMERICA SI RISCONTRA UN LEGAME TRA MOTIVAZIONI ECONOMICHE E RELIGIOSE, GIÀ COLOMBO SENTIVO A DI DOVER SALVARE LE ANIME DEGLI INDIGENI EDUCANDOLI ALLA RELIGIONE DI CRISTO: I DUE STATI IBERICI IMPRONTARONO LA LORO MISSIONE RELIGIOSA AI METODI CHE AVEVANO CARATTERIZZATO LA RICONQUISTA, QUINDI ERANO PROPENSI ALL'USO DELLA FORZA PER OTTENERE LA CONVERSIONE, E IL PAPATO LEGITTIMÓ IL DIRITTO DI CONQUISTA DEL PORTOGALLO E SPAGNA IN VIRTÙ DEL LORO IMPEGNO A DIFFONDERE IL CRISTIANESIMO E PER QUESTO DIEDE AI SOVRANI IL PIENO CONTROLLO DELLE ISTITUZIONI ECCLESIASTICHE NEI TERRITORI SCOPERTI. IL RE NOMINAVA I TITOLARI DELLE DIOCESI E INCAMERAVA LA DECIMA DOVUTA DALLE POPOLAZIONI INDIGENE ALLA CHIESA, FURONO PERÒ RIPRODOTTE LE FORME DI INTOLLERANZA GIÀ MANIFESTATESI NELLA SPAGNA DELLA RICONQUISTA. PER QUANTO RIGUARDA L’EVANGELIZZAZIONE, FU AFFIDATA AI ENCOMENDEROS, MA SPESSO FU UN PARAVENTO PER GIUSTIFICARE LO SFRUTTAMENTO DEGLI INDIOS, SI RICORRE SPESSO BATTESIMI DI MASSA AI QUALI GLI INDIOS NON POTEVANO SOTTRARSI QUINDI I VECCHI CULTI SOPRAVVIVEVANO SOLO CLANDESTINAMENTE, MA VENNE ISTITUITA L'INQUISIZIONE PER VERIFICARE LA SINCERITÀ DELLE CONVERSIONI. LE ESPLORAZIONI CANCELLARONO LA CONCEZIONE MEDIEVALE DI UN BLOCCO DI TRE CONTINENTI, EUROPA, AFRICA E ASIA, POSTO NELL'EMISFERO SETTENTRIONALE E CIRCONDATO DALL'OCEANO: I PROGRESSI DELLA CONOSCENZA DEL PIANETA POSERO LE BASI PER UN RIDIMENSIONAMENTO DEL MITO DELL'ANTICHITÀ CLASSICA, I MODERNI SUPERANO LE COLONNE D'ERCOLE. FU SCONVOLGENTE ANCHE L'IMPATTO CULTURALE, L'INCONTRO TRA DUE MONDI FU UN EVENTO STRAORDINARIO E SEGNATO DALLA VOLONTÀ DI SOPRAFFAZIONE DEGLI EUROPEI CHE IMPOSERO CON BRUTALITÀ ALLE POPOLAZIONI INDIGENE I MODELLI ISTITUZIONALI E L'UNIVERSO RELIGIOSO DEL VECCHIO CONTINENTE, ANCHE SE CON IL TEMPO IL CONFRONTO CON REALTÀ COMPLETAMENTE DIVERSE FECE MATURARE NEL PENSIERO EUROPEO L'ESIGENZA DI UNA RIFLESSIONE CRITICA SULLE PROPRIE RADICI. INTANTO L'IMPIANTO DELLA STORIA SACRA VENIVA MESSO IN DISCUSSIONE PERCHÉ BISOGNAVA SPIEGARE L'ORIGINE DI POPOLAZIONI NON CONTEMPLATE NELLA GENEALOGIA DELLA BIBBIA, CI SI INTERROGA ANCHE SULLA NATURA DEGLI ABITANTI DEL NUOVO MONDO, CHE PAPA PAOLO III NEL 1536 DICHIARA UOMINI COME TUTTI GLI ALTRI. SI SVILUPPÒ UN DIBATTITO ANCHE SULL'ATTEGGIAMENTO DA ASSUMERE NEI LORO CONFRONTI, X ES BARTOLOMEO DE LAS CASAS, RINUNCIA ALL'ENCOMIENDA CHE GLI ERA STATA ASSEGNATA E ENTRA NELL'ORDINE DOMENICANO PER DENUNCIARE LE VIOLENZE DEI CONQUISTATORES', E NEL LIBRETTO SULLA RELAZIONE DELLA DISTRUZIONE DELLE INDIE DEL 1542 FA UN'ACCUSA CONTRO LA BRUTALITÀ DELLA CONQUISTA. A QUESTE POSIZIONI FU ATTENTO CARLO V CHE NEL 1542 PROMULGA DELLE LEGGI CHE EQUIPARANO GLI INDIOS AGLI ALTRI SUDDITI E DICEVA CHE SI DOVEVA TENER CONTO DELLE LORO TRADIZIONI E GERARCHIE INTERNE: QUESTO PRINCIPIO AVREBBE COMPORTATO L'ABOLIZIONE DELLE ENCOMIENDA E PER QUESTO CI FURONO PROTESTE. CARLO DIMOSTRO COMUNQUE DI AVERE A CUORE LA SORTE DEI SUDDITI AMERICANI TANTO CHE NELLE ISTRUZIONI CHE REDIGE PER IL FIGLIO FILIPPO GLI RACCOMANDA DI IMPEGNARSI A PROTEGGERLI DAGLI ABUSI E PRESCRISSE CHE NON SI USASSE PIÙ LA PAROLA CONQUISTA PER INDICARE I DOMINI DELLA SPAGNA. C'ERANO ANCHE POSIZIONI DIVERSE, COME QUELLA DI JUAN DE SEPULVEDA CHE AFFERMAVA CHE I BARBARI DEVONO ESSERE LEGITTIMAMENTE SERVI DELLE NAZIONI CIVILI E IN CASO DI RESISTENZA POSSONO ESSERE SOTTOMESSI CON LE ARMI. IL DOMENICANO FRANCESCO DE VITTORIA NEL RIBADIRE IL DIRITTO DEI CRISTIANI DI PREDICARE IL VANGELO RITENNE PERÒ CHE CIÒ DOVESSE ESSERE FATTO CON LA RAGIONE E PERSUASIONE, NON CON LA FORZA. SI APRONO IN QUEGLI ANNI NUOVI ORIZZONTI CULTURALI RIGUARDO AL RAPPORTO CON IL DIVERSO, MICHELE DE MONTAIGNE NEI SUOI SAGGI DEL 1580 SOSTIENE LA NECESSITÀ DI CONFRONTARSI CON USI COSTUMI DEI TANTI POPOLI DI CUI ERA COMPOSTA L'UMANITÀ SENZA PREGIUDIZI PER POTER VALORIZZARE LA SPECIFICA IDENTITÀ DI OGNUNO: PREMESSA DI RELATIVISMO CULTURALE CHE SI AFFERMERÀ SOLO CON ILLUMINISMO. RIGUARDO AI CARATTERI DEGLI ABITANTI DEL NUOVO MONDO ABBIAMO MOLTE TESTIMONIANZE CHE ACCREDITARONO L'IMMAGINE DI POPOLI PRIMITIVI, SEMPLICI E PACIFICI CHE VIVONO NELLA CONDIZIONE DI ARMONIA CON LA NATURA, COSÌ SI FORMANO I PRIMI ELEMENTI DELLA NOZIONE DEL BUON SELVAGGIO CHE SAREBBE STATO POI CONTRAPPOSTO AI MALI DEL PROGRESSO DELLA CIVILTÀ. LA VOLONTÀ DI DOMINIO DELL'EUROPA HA CONDIZIONATO ANCHE LA RICOSTRUZIONE DELLE CIVILTÀ PRECOLOMBIANE E LA LORO SCOMPARSA, I LORO TEMPI FURONO ABBATTUTI COSÌ COME MONUMENTI E TESTIMONIANZE DELLA LORO STORIA, QUINDI LA DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE È QUASI TUTTA ORIENTATA SUL PUNTO DI VISTA DEI VINCITORI. SOLO NEGLI ULTIMI DECENNI LA STORIOGRAFIA, CON IL CONTRIBUTO DEGLI SCAVI ARCHEOLOGICI E RICERCHE LINGUISTICHE E ETNOGRAFICHE, SI È POSTI IL COMPITO DI RICOSTRUIRE LA STORIA DELLA CONQUISTA A PARTIRE DALLA VISIONE DI UN'IMPORTANTE OPERA DI NATAN WATCHCELL, CHE CERCA DI COMPRENDERE COME QUEI POPOLI HANNO INTERPRETATO L'ARRIVO DEGLI SPAGNOLI E LA SCONFITTA. QUESTI STUDI HANNO CORRETTO LA PROSPETTIVA EUROCENTRICA RENDENDO PROTAGONISTI DELLA STORIA ANCHE COLORO CHE I PREGIUDIZI RAZZISTI DELL'EUROPA HANNO CONSIDERATO INFERIORI E QUINDI DESTINATI ALLA SCHIAVITÙ. 11. LA RIFORMA PROTESTANTE DA TEMPO NELLA CRISTIANITÀ SI SENTIVA IL BISOGNO DI UNA RIFORMA CHE PONESSE FINE ALLA CORRUZIONE DELLA CHIESA: DOPO LA CRISI DELLO SCISMA D'OCCIDENTE DURANTE IL QUALE SI CONTRAPPONGONO DUE PAPI, IL RUOLO DEL PAPATO È MESSO IN DISCUSSIONE DALLA AFFERMAZIONE DELLE DOTTRINE CONCILIERESTE DOPO IL CONCILIO DI COSTANZA DEL 1414-17 E L'ELEZIONE DI MARTINO V; QUINDI I PAPI DEL 400 CERCANO DI RIPRISTINARE LA PROPRIA AUTORITÀ CENTRALIZZANDO IL GOVERNO DELLA CHIESA NEGLI UFFICI DELLA CURIA, MA LA SPREGIUDICATA GESTIONE DEL POTERE PROVOCA UN MALCONTENTO TRA I FEDELI SOPRATTUTTO NEI TERRITORI COME LA GERMANIA CHE ERANO SOGGETTI A SFRUTTAMENTO A CAUSA DELLA MANCANZA DI UN SOLIDO POTERE CENTRALE CHE, COME IN FRANCIA, FACESSE D'ARGINE RISPETTO ALLE PRETESE DEI PAPI. LE CRITICHE AL PAPATO NON SI LIMITAVANO A CONDANNARE IL LUSSO E LA MONDANITÀ DELLA CURIA INVOCANDONE UNA RIFORMA MORALE, C'ERA ANCHE IL DESIDERIO DI UN RINNOVAMENTO SPIRITUALE E L'ASPIRAZIONE A UNA RELIGIOSITÀ ISPIRATA AL MODELLO EVANGELICO, LA VOLONTÀ DI UNA RIPRESA STUDIO DELLE SACRE SCRITTURE E IL RIFIUTO DELLA TEOLOGIA SCOLASTICA: QUESTO ORIENTAMENTI TROVARONO COME PRINCIPALE PUNTO DI RIFERIMENTO L'OPERA DI ERASMO CHE FU CONSIDERATA GIÀ DEI CONTEMPORANEI COME UN ANTICIPATORE DELL'IDEA DI LUTERO, IL QUALE ERA STATO PRECEDUTO DA ALCUNI RIFORMATORI CHE AVEVANO PROPOSTO TEMI SIMILI A QUELLI CHE POI AVREBBE SVILUPPATO: L'INGLESE JOHN WYCLIF E IL MOVIMENTO DEI LOLLARDI, E IL TEOLOGO DELL'UNIVERSITÀ DI PRAGA JEAH HUS, IL QUALE È STATO 22 BRUCIATO VIVO. BASANDOSI SULL'AUTORITÀ DELLA SCRITTURA HUS NEGA IL MAGISTERO PAPALE E PROCLAMA CRISTO IL CAPO DELLA CHIESA, FORMATA DALLA COMUNITÀ INVISIBILE DI TUTTI GLI ELETTI: QUESTA VISIONE DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE EBBE CONSEGUENZE IMPORTANTI SULLA CONCEZIONE DELL’EUCARESTIA, MENTRE PRIMA I FEDELI PRENDEVANO SOLO IL PANE A DIFFERENZA DEL CLERO CHE PRENDEVA ANCHE IL VINO, ADESSO CADE LA DISTINZIONE TRA LAICI E ECCLESIASTICI E ENTRAMBI PRENDONO LE DUE SPECIE (UTRAQUE SPECIE: PER QUESTO I SEGUACI DI HUS SONO CHIAMATI UTRAQUISTI). LA RIFORMA LUTERANA EBBE DIVERSI PRECEDENTI E SI INTRECCIÓ ALLA VITA POLITICA E ECONOMICA, E CIÒ FU DECISIVO PER LA SUA AFFERMAZIONE. MARTIN LUTERO NACQUE IN TURINGIA NEL 1483 DA MADRE BORGHESE E PADRE CONTADINO, STUDIA GIURISPRUDENZA QUANDO NEL 1505 DECIDE DI ENTRARE NEL CONVENTO DI EREMITI AGOSTINIANI DOVE 2 ANNI DOPO PRENDE IL SACERDOZIO: RACCONTA CHE LO FECE PERCHÉ ERA PREOCCUPATO DALLA PROSPETTIVA DI UNA MORTE SENZA CONFESSIONE. DALL'INIZIO INFATTI LA SUA ESPERIENZA RELIGIOSA FU CONDIZIONATA DA UN'OSSESSIONE PER IL PROBLEMA DELLA SALVEZZA, CONCEPIVA LA VITA COME UNA LOTTA CON IL DEMONIO E AVVERTIVA COME INCOLMABILE L'ABISSO TRA LA MISERIA DELL'UOMO E LA SANTITÀ DI DIO. SI DEDICÒ AGLI STUDI BIBLICI E DIVENNE LETTORE DI TEOLOGIA ALL'UNIVERSITÀ DI WITTEMBERG, E LEGGENDO L’EPISTOLA AI ROMANI DI PAOLO DI TARZO TROVO LA RIVELAZIONE CHE CERCAVA: "IL GIUSTO VIVRÀ IN VIRTÙ DELLA FEDE": COSÌ SI DELINEAVA IL PUNTO FONDAMENTALE DELLA SUA DOTTRINA, LA GIUSTIFICAZIONE PER SOLA FEDE: L'UOMO È GIUSTIFICATO GRAZIE ALLA FEDE SENZA LE OPERE DELLA LEGGE. TOMMASO D’AQUINO AVEVA AFFERMATO CHE LA SALVEZZA È OPERA DELLA GRAZIA DIVINA MA AVEVA ANCHE RITENUTO CHE L'UOMO IN VIRTÙ DEL LIBERO ARBITRIO È CAPACE DI FORNIRE UN PROPRIO CONTRIBUTO, MA LUTERO NEGA QUESTO RUOLO, PER LA SUA NATURA CORROTTA DAL PECCATO ORIGINALE, LE OPERE DELL'UOMO SONO INQUINATE DALL'IPOCRISIA E DALL'EGOISMO ANCHE SE APPARENTEMENTE MERITEVOLI COME ATTI DI PIETÀ: EMERGE LA PROFONDITÀ RELIGIOSA LUTERANA, NON DÀ VALORE ALLE OPERE COMPIUTE PER TIMORE O PUNIZIONE O PER DESIDERIO DI RICOMPENSA. LA SALVEZZA È UN DONO DI DIO E L'UOMO HA IN QUESTO UN RUOLO PASSIVO, È LA GRAZIA DIVINA CHE INFONDE LA FEDE ALL'UOMO E LO RENDE GIUSTO, MA NON POSSIAMO SAPERE NÉ CHI NE PERCHÉ, MA QUALCUNO SARÀ CHIAMATO. IL CENTRO DELLA RIFLESSIONE DI LUTERO È LA FIGURA DI CRISTO MORTO IN CROCE PER REDIMERE L'UMANITÀ DAL PECCATO E IL DIO IL DIO DELLA MISERICORDIA CHE INVIO IL FIGLIO IN TERRA A FARSI UOMO: ERA LA TEOLOGIA DELLA CROCE. NEL 1517 LUTERO MATURA LA SOSTANZA DEL SUO PENSIERO MA NON PENSAVA DI ESSERSI POSTO AL DI FUORI DELLA TRADIZIONE ECCLESIASTICA DATO CHE AVEVA SOLO CRITICATO LA TEOLOGIA SCOLASTICA PER RICOLLEGARSI A QUELLA PATRISTICA, MA LO SCANDALO DELLE INDULGENZE LO INDUSSE A UNA PRESA DI POSIZIONE CHE SAREBBE POI DIVENTATA L'ATTO DI INIZIO DELLA RIFORMA. ALBERTO DI HOHENZOLLERN, TITOLARE DI DUE VESCOVATI, VOLEVA OTTENERE ANCHE L'ARCIVESCOVADO DI MAGONZA E PER QUESTO PAGA IL PAPA, IL QUALE CONCESSE AD ALBERTO IL PERMESSO DI LANCIARE NEI SUOI TERRITORI UNA CAMPAGNA DI VENDITA DELL'INDULGENZE IL CUI RICAVATO SAREBBE STATO DIVISA A METÀ. QUANDO LUTERO SCOPRE LA SPREGIUDICATEZZA DI QUESTA AZIONE FINANZIARIA E COME I PREDICATORI CERCAVANO DI CONVINCERE LA POPOLAZIONE AD ACQUISTARE LE INDULGENZE, REDISSE IN LATINO 95 TESI CHE, SECONDO LA TRADIZIONE NON VERIFICATA, AFFIGGE ALLA PORTA DELLA CATTEDRALE DI WITTEMBERG ALLA VIGILIA DI OGNISSANTI DEL 1517. LA PRATICA DELLE INDULGENZE SI FONDAVA SULLA TEORIA CHE PER COMPENSARE LE COLPE DEI PECCATORI SI POTEVA ACCEDERE CON UNA MEDIAZIONE DELLA CHIESA, BENEFICIO CONDIZIONATO ALL’ASSOLUZIONE IN CONFESSIONE. I PREDICATORI CHE VENDEVANO LE LETTERE CON IL SIGILLO PAPALE CHE GARANTIVANO L'INDULGENZA PROMETTEVANO AI FEDELI NON SOLO LA REMISSIONE DELLE PENE MA ANCHE IL PERDONO DEI PECCATI SE CI FOSSE STATO UN SINCERO PENTIMENTO E ARRIVARONO AFFERMARE CHE NEL MOMENTO STESSO IN CUI LA MONETA TINTINNAVA SUL FONDO DELLA CASSA L'ANIMA VOLAVA DEL PURGATORIO E PARADISO (TESI 27). LA DENUNCIA DI QUESTI ABUSI ERA CONDIVISA DA MOLTI MA LA PRESA DI POSIZIONE DI LUTERO AVEVA RADICI PIÙ PROFONDE, EGLI CONDANNAVA LE INDULGENZE PERCHÉ CREAVANO DEL CRISTIANO UN ATTEGGIAMENTO SBAGLIATO, ERANO UNA SCORCIATOIA PER LE SUE COLPE, MENTRE OGNI UOMO DOVEVA INNANZITUTTO MATURARE UN SINCERO E PROFONDO PENTIMENTO. D'ALTRA PARTE LE CONVINZIONI MATURATE CIRCA LA NATURA CORROTTA DELL'UOMO INDUCEVANO LUTERO A NEGARE LA RADICE STESSA DELLA PRATICA DELLE INDULGENZE, DATO CHE NESSUN UOMO PUÒ AVERE MERITO AGLI OCCHI DI DIO. DIVULGANDO LE SUE TESI IN LATINO LUTERO INTENDEVA PROMUOVERE UNA DISPUTA TEOLOGICA, NON ERA UN ATTO DI RIBELLIONE VERSO ROMA, MA LO SCRITTO SUSCITÒ NEI SUOI CONFRONTI UN VASTO CONSENSO IN TUTTI GLI AMBIENTI FAVOREVOLI ALLA RIFORMA. LA STAMPA EBBE UN RUOLO DECISIVO DATO CHE I PRINCIPI ESSENZIALI DEL PENSIERO LUTERANO FURONO DIVULGATI DA MOLTI OPUSCOLI E MANIFESTI, MA SOPRATTUTTO IMMAGINI PER LA POPOLAZIONE CHE NON SAPEVA LEGGERE, CHE CONTRAPPONEVANO LUTERO RAFFIGURATO COME DIFENSORE DELLA GERMANIA, E IL PAPA PRESENTATO COME INCARNAZIONE DI SATANA. NEGLI ANNI SEGUENTI ELABORÒ LE BASI DELLA SUA DOTTRINA CHE RIASSUNSE IN TRE SCRITTI PUBBLICATI NEL 1520: ALLA NOBILTÀ CRISTIANA DELLA NAZIONE TEDESCA, LA CATTIVITÀ BABILONESE DELLA CHIESA, E LA LIBERTÀ DEL CRISTIANO. IN QUESTE OPERE C'ERA IL RIFIUTO DELL'AUTORITÀ DEL PAPA E L'UNICA GUIDA DELLA CHIESA ERA LA SACRA SCRITTURA: LA RIFORMA REALIZZAVA SUL PIANO RELIGIOSO IL RITORNO ALLE ORIGINI CHE L'UMANESIMO AVEVA PROMOSSO SUL PIANO LINGUISTICO, LA PAROLA DI DIO ERA LA SOLA FONTE DI CONSOLAZIONE E SPERANZA PER IL CRISTIANO CHE SI ABBEVERAVA SENZA IL BISOGNO DI ALCUNA CHIESA. LUTERO STABILIVA UN RAPPORTO DIRETTO E IMMEDIATO TRA INDIVIDUO E DIVINITÀ (SOLAS FIDE E SOLA SCRITTURA) E ABBATTEVA L'INTERMEDIAZIONE DELLA CHIESA VERSO LA SALVEZZA E NELL'INTERPRETAZIONE DELLA BIBBIA, FACENDO CROLLARE L'APPARATO ISTITUZIONALE ECCLESIASTICO. ABOLISCE IL MONACHESIMO E CELIBATO DEI PRETI, LO STESSO LUTERO SPOSÒ UNA SUORA E EBBE SEI FIGLI, RIDUSSE I SACRAMENTI RICONOSCENDO SOLO BATTESIMO E EUCARESTIA, GLI UNICI COMPROVATI DELLA SACRA SCRITTURA, E NEGÒ LA TRANSUSTANZIAZIONE, MA RITENNE CHE CRISTO, ONNIPRESENTE, ENTRASSE ATTRAVERSO IL SACRAMENTO IN COMUNIONE CON I SUOI FEDELI, IL CORPO E IL SANGUE ERANO PRESENTI ACCANTO AL PANE E AL VINO (CONSUSTANZIAZIONE), E A TUTTI FU CONCESSO IL CALICE IN BASE AL SACERDOZIO UNIVERSALE DEI CREDENTI. NEL 1520 GIUNGE LA REAZIONE DI ROMA CON LA BOLLA EXURGE DOMINAE CHE MINACCIA LA SCOMUNICA PER LUTERO SE NON AVESSE RITRATTATO LE SUE DOTTRINE, PER RISPOSTA LUI BRUCIA SULLA PUBBLICA PIAZZA LA BOLLA E IL CODICE DI DIRITTO CANONICO; NEL FRATTEMPO IN GERMANIA C'ERA UNA SITUAZIONE ESCLUSIVA E IL GIOVANE IMPERATORE CARLO V ASCOLTA IL RIFORMATORE LUTERO ALLA DIETA DI WORMS IL 17 APRILE 1521. LUTERO RIASSUME I FONDAMENTI DELLA RIFORMA: IL RICHIAMO ALL'AUTORITÀ DELLA BIBBIA VISTA COME UNICA FONTE A CUI IL POTERE DEVE ISPIRARSI, E LA LIBERTÀ DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE ANIMATA DALLA FEDE CHE IMPONE AL CRISTIANO DI CONFORMARSI ALLA PAROLA DI DIO. LUTERO FU CONDANNATO COME ERETICO MA IL PRINCIPE DI SASSONIA, FEDERICO IL SAGGIO LO FECE RAPIRE SULLA VIA DEL RITORNO DA CAVALIERI CHE LO CONDUSSERO NEL SUO CASTELLO DOVE RIMASE NASCOSTO TRADUSSE LA BIBBIA IN TEDESCO. POCO DOPO ESPLOSERO NELLA SOCIETÀ TEDESCA LE TENSIONI PROVOCATE DAL DIFFONDERSI DELLA NUOVA DOTTRINA, I CAVALIERI SI VOLEVANO APPROPRIARE DELLE PROPRIETÀ ECCLESIASTICHE PER ESEMPIO NEL 1522 FU TENTATA LA CONQUISTA DEL PRINCIPATO ECCLESIASTICO DI TREVIRI; PIÙ IMPORTANTI FURONO GLI SCONVOLGIMENTI PROVOCATI DALLA GUERRA DEI CONTADINI A PARTIRE DALLA SVEVIA FINO AL TIROLO E ALL'ALSAZIA NEL 1524-25: LE RIVENDICAZIONI SONO SINTETIZZATE IN 12 ARTICOLI DEI CONTADINI DI SVEVIA: LIBERA ELEZIONE DEI PASTORI E RIDUZIONE DELLA 10ª, RIPRISTINO DELLE PREROGATIVE DELLA COMUNITÀ DI VILLAGGIO DA PARTE DEI SIGNORI COME DIRITTO DI CACCIA E PESCA, TAGLIO DELLA LEGNA ECC, FISSAZIONE DI CANONE E SERVIZI DI LAVORO GIUSTI. LA PROTESTA VOLEVA ESSERE PACIFICA MA CI FURONO AZIONI VIOLENTE CONTRO CHIESE E CASTELLI; TRA PREDICATORI SI SEGNALA LA FIGURA DI TOMAS MUNTZER, DISCEPOLO DI LUTERO CHE RICOLLEGA LA RIFORMA A UN PROFONDO RIVOLGIMENTO SOCIALE CHE STABILISCE IL REGNO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE, E ANTICIPANDO L'ASPETTO TIPICO DI ALCUNE CORRENTI RADICALI DELLA RIFORMA RITENEVA CHE LA VOCE DI DIO RISUONA DIRETTAMENTE NEI CUORI DEGLI ELETTI, E COME UN PROFETA PREDICEVA L'IMMINENTE AVVENTO IN TERRA DEL REGNO DI CRISTO E PREDICAVA LA COMUNIONE DEI BENI AFFINCHÉ LA POVERA GENTE POTESSE VIVERE LA VERA CHIESA SPIRITUALE: FU CONDANNATO ALLA DECAPITAZIONE. LUTERO PRESE LE DISTANZE DALLE RIVENDICAZIONI DEI CONTADINI E ESORTÒ I PRINCIPI A PICCHIARE E IMPICCARE SENZA MISERICORDIA I RIBELLI: 25 UN RIPROPORSI DEL MILLENARISMO, CIOÈ L'ATTESA DELL'AVVENTO IMMINENTE DEL REGNO DI CRISTO DESTINATO A DURARE 1000 ANNI. IN QUESTO CLIMA SI SVILUPPA IL PROFETISMO, VENNE ANNUNCIATA LA VENUTA DI CRISTO A STRASBURGO NEL 1533 E LA PUNIZIONE DEGLI EMPI, L'ANNO DOPO GLI ANABATTISTI GUIDATI DA GIOVANNI DA LEIDA DECISERO DI ABBANDONARE IL PACIFISMO RICORRENDO ALLA FORZA PER INSTALLARE IL RAGNO DEI SANTI, INDIVIDUARONO LA NUOVA GERUSALEMME NELLA CITTÀ DI MUNSTER DOVE ABBATTERONO L'OLIGARCHIA DOMINANTE E STABILIRONO UN REGIME TEOCRATICO SOSTENUTO DA CETI POPOLARI, E LUTERANI E CATTOLICI FURONO ESPULSI E FU PROCLAMATA LA COMUNIONE DEI BENI. DOPO LUNGO ASSEDIO LA CITTÀ CADDE COLPITA DA UNA REPRESSIONE DA PARTE DEI CATTOLICI E LUTERANI; IL MOVIMENTO ANABATTISTA FU RIORGANIZZATO IN SEGUITO DA MENNO SIMONS I CUI SEGUACI FURONO DETTI MENNONITI, DA ALLORA VISSERO NELL'ATTESA DEL REGNO DI CRISTO MA NON RITENNERO LECITI I TENTATIVI DI PROMUOVERLO NELL'IMMEDIATO; L'ANABATTISMO SI DIFFUSE IN SVIZZERA, GERMANIA, IN AUSTRIA E NEL TIROLO, SI RADICÒ DI CETI POPOLARI SOPRATTUTTO URBANI, MA TRA LE SUE FILA C'ERANO ANCHE INTELLETTUALI E ECCLESIASTICI. LA RIFORMA RADICALE SI PRESENTA COME UN UNIVERSO DIVERSIFICATO IN CUI È DIFFICILE INDIVIDUARE I CRITERI PER ISOLARE E DEFINIRE LE VARIE POSIZIONI. CI SONO DIFFICOLTÀ ANCHE NELLA COMPRENSIONE DI ALCUNE POSIZIONI DOTTRINALI CHE DERIVANO DALLA PRATICA DEL NICODEMISMO INTRODOTTO DA CALVINO PER STIGMATIZZARE IL COMPORTAMENTO DI COLORO CHE COME NICODEMO ADERIVANO FORMALMENTE NEI PAESI CATTOLICI ALLA CHIESA UFFICIALE DISSIMULANDO LA LORO FEDE ORMAI ISPIRATA AI PRINCIPI DELLA RIFORMA. COME GLI ANABATTISTI, IL MONDO DELLA RIFORMA RADICALE RISENTE DELL'INFLUENZA DELL'UMANESIMO ERASMIANO, SI VEDE SOPRATTUTTO NEL RAZIONALISMO, NELLO SPIRITUALISMO E NELL'INDIFFERENZA PER LE QUESTIONI DOTTRINALI CHE PORTAVA A RESTRINGERE LE VERITÀ ESSENZIALI PER LA SALVEZZA, PER ESEMPIO JACOPO ACONCIO IN UN'OPERA DEL 1564 PROPONE UN CREDO FORMATO DA POCHE SEMPLICI VERITÀ FONDAMENTALI IN CUI SI POTEVANO RICONOSCERE TUTTE LE CHIESE CRISTIANE E GIUDICAVA INDIFFERENTI VARI ASPETTI PARTICOLARI DELLE PROFESSIONI DI FEDE AFFERMANDO CHE I CONTRASTI DOTTRINALI E LO SPIRITO DI PERSECUZIONE ERANO ATTREZZI DI SATANA PER SEMINARE ZIZZANIA NELL'ORTO DI CRISTO. L'INDIFFERENTISMO DOGMATICO EVOLVE IN ASSOLUTO SOGGETTIVISMO CHE SVALUTA LE CERIMONIE ESTERIORI E VINCOLA ALL’ORTODOSSIA APRENDO LA STRADA AL SUPERAMENTO DEL CONCETTO DI CHIESA IN FAVORE DI UNA RELIGIOSITÀ INTERAMENTE VISSUTA NELLA COSCIENZA INDIVIDUALE. IL RAZIONALISMO DI DERIVAZIONE UMANISTICA INDUSSE MOLTI A METTERE IN DISCUSSIONE IL DOGMA DELLA TRINITÀ ELABORATO NEI CONCILI DI NICEA E COSTANTINOPOLI (325-381). 12. LE “HORRIBILI” GUERRE D’ITALIA (1494-1530) DOPO LA PACE DI LODI DEL 1454 CI FU UN EQUILIBRIO TRA I CINQUE MAGGIORI STATI: REGNO DI NAPOLI, STATO DELLA CHIESA, DUCATO DI MILANO, REPUBBLICA DI FIRENZE E REPUBBLICA DI VENEZIA. -IL REGNO DI NAPOLI ERA CONSIDERATO DAL PAPATO UN PROPRIO FEUDO, NEL 1458 ERA PASSATO A FERDINANDO D'ARAGONA CHE TENTA DI RAFFORZARE L'APPARATO AMMINISTRATIVO SCONTRANDOSI CON L'OPPOSIZIONE DELLA FEUDALITÀ DELLE PROVINCE. -LO STATO DELLA CHIESA ERA AL CENTRO DELLA PENISOLA, POSSEDEVA ANCHE AVIGNONE IN FRANCIA, E IL PAPA DOPO IL 1420 E LA FINE DELLO SCISMA D'OCCIDENTE SI IMPEGNA A RIPRISTINARE IL PROPRIO DOMINIO TEMPORALE SIA NELLA CAPITALE, DOVE IL POTERE ERA LIMITATO DALLE GRANDI FAMIGLIE COME I COLONNA O GLI ORSINI, SIA NEL TERRITORIO DELLO STATO DOVE ALCUNE CITTÀ COME BOLOGNA E PERUGIA ERANO DI FATTO AUTONOME. L'OBIETTIVO ERA MANTENERE EQUILIBRIO POLITICO FRA GLI STATI ITALIANI IN MODO CHE IL PAPA POTESSE SVOLGERE UNA FUNZIONE DI MEDIAZIONE E CONSOLIDARE IL PROPRIO POTERE, MOTIVO PER CUI ROMA OSTACOLA GLI STATI ITALIANI PIÙ FORTI NELLA LOTTA TRA LE POTENZE EUROPEE PER LA SUPREMAZIA IN EUROPA, STRATEGIA CHE SI INTRECCIA CON LA TENDENZA DEI PONTEFICI A FAVORIRE LA PROPRIA FAMIGLIA DI APPARTENENZA (POICHÉ IL PONTIFICATO ERA ELETTIVO MOLTI PAPI PROVANO A DARE CONTINUITÀ AL POTERE FAMILIARE NOMINANDO CARDINALE NIPOTI E INSERENDO NEL COLLEGIO CARDINALIZIO UOMINI DI LORO FIDUCIA IN VISTA DELLE SUCCESSIVE ELEZIONI: QUESTO FENOMENO È DEFINITO PICCOLO NEPOTISMO CHE SI AFFIANCA AL GRANDE NEPOTISMO, CIOÈ IL TENTATIVO DI ALCUNI PAPI DI CREARE UNO STATO AUTONOMO DA AFFIDARE A QUALCHE MEMBRO DELLA PROPRIA CASATA (ALESSANDRO VI BORGIA NEL 1492 DIVENNE PAPA E SI IMPEGNA A UTILIZZARE IL SUO POTERE IN FAVORE DEL FIGLIO CESARE BORGIA). -IN ITALIA CENTRO SETTENTRIONALE ALL'INIZIO DELL'ETÀ MODERNA C'ERANO ORDINAMENTI COMUNALI, QUESTA FORMA SI STAVA PERÒ SUPERANDO ESCLUDENDO LE CLASSI POPOLARI DALLA PARTECIPAZIONE ALLA VITA POLITICA IN FAVORE DI OLIGARCHIE COMPOSTI LA FAMIGLIA DI MERCANTI E BANCHIERI; DAL XIII SECOLO IN POI IN MOLTE CITTÀ IL CONTROLLO DEL GOVERNO VENNE ASSUNTO DA UN SIGNORE CHE RIUSCÌ POI A TRASMETTERLO AI SUOI EREDI FONDANDO UNA VERA E PROPRIA DINASTIA, QUINDI LA SIGNORIA SI TRASFORMA IN PRINCIPATO CON LA CONCESSIONE DA PARTE DELL'IMPERATORE O DEL PAPA DI UN TITOLO DI DUCA, CONTE O MARCHESE. SI MANIFESTA ANCHE LA TENDENZA AL SUPERAMENTO DELLA FRANTUMAZIONE, AGLI INIZI DEL 400 SOLO POCHE CITTÀ CONSERVANO I LORO ORDINAMENTI REPUBBLICANI COME GENOVA, LUCCA E FIRENZE E VENEZIA CHE SI ERANO AFFERMATI COME CENTRI DI DUE STATI DIMENSIONE REGIONALE. PRINCIPATI SORTI DAL DECLINO DI COMUNI ERANO QUELLO DI FERRARA, DI MANTOVA, SEDI DI CORTI PROTAGONISTI DELLA FIORITURA DELLA CULTURA RINASCIMENTALE. ALTRI STATI INVECE AVEVANO ORIGINI FEUDALI COME DOMINI DELLA SAVOIA, UNO STATO PER LINGUA, CULTURA E ORIENTAMENTI POLITICI VICINI ALLA FRANCIA PIÙ CHE ALL’ITALIA TANTO CHE LA CAPITALE ERA CHAMBERY, SOLO SUCCESSIVAMENTE SARÀ TORINO. - DALL'EVOLUZIONE DELL'ESPERIENZA COMUNALE NASCE ANCHE LO STATO DI MILANO CHE COMPRENDEVA 9 PROVINCE, A METÀ XV SECOLO PASSA DAI VISCONTI A FRANCESCO SFORZA. -ANCHE A FIRENZE ALLA FINE DEL XIV SECOLO C'È UN'EVOLUZIONE DELLE ISTITUZIONI COMUNALI VERSO UN REGIME OLIGARCHICO CARATTERIZZATO DAL PREDOMINIO DI UN RISTRETTO GRUPPO DI FAMIGLIE, IN QUESTA FASE SI ESPANSE OCCUPANDO PISA E ACQUISTANDO LIVORNO. DAL 1434 SI AFFERMA L'EGEMONIA DEI MEDICI CHE ACQUISÌ UNA SORTA DI SIGNORIA GRAZIE ALL'OPERA DI COSIMO IL VECCHIO CHE GARANTÌ IL CONTROLLO DELLE MAGISTRATURE REPUBBLICANE ESCLUDENDONE GLI AVVERSARI, OPERA PROSEGUITA DAL NIPOTE LORENZO IL MAGNIFICO ALLA CUI MORTE NEL 1492 LA SIGNORIA NON ERA ANCORA CONSOLIDATA IN QUANTO RIMANEVANO IN CITTÀ NOSTALGIA PER IL REGIME REPUBBLICANO E ERA ANCORA VIVE IN MOLTE FAMIGLIE DELL'OLIGARCHIA L'OSTILITÀ NEI CONFRONTI DEI MEDICI. -ANCHE VENEZIA CONSERVAVA FORME REPUBBLICANE, NEL XIV SECOLO AVEVA REALIZZATO UNA SERIE DI LEGGI, LA SERRATA DEL MAGGIOR CONSIGLIO, CHE STABILIRONO CHE APPUNTO IL MAGGIOR CONSIGLIO, ORGANISMO SOVRANO DELLA COSTITUZIONE VENEZIANA, SAREBBE STATO COMPOSTO DAI MASCHI ADULTI DELLE FAMIGLIE CHE NE FACEVANO PARTE IN QUEL MOMENTO: QUESTE FAMIGLIE DIEDERO VITA A UN PATRIZIATO, UN CETO DI GOVERNO EREDITARIO E CHIUSO CHE SI RISERVAVA IN MODO ESCLUSIVO LA PARTECIPAZIONE ALLA VITA POLITICA, ANCHE SE NEL CORSO DELLA STORIA ALCUNE FAMIGLIE PER MERITI PARTICOLARI VENGONO COOPTATE NELL'ARISTOCRAZIA CITTADINA E AMMESSE AL MAGGIOR CONSIGLIO; ESSO ERA COMPOSTO DA CIRCA 2500 MEMBRI E ELEGGEVA TRA QUESTI LE PRINCIPALI CARICHE DELLO STATO, MENTRE LE PRINCIPALI FUNZIONI GIURIDICHE ERANO DELEGATE A ORGANI PIÙ RISTRETTI TRA CUI IL SENATO IN CUI SI DISCUTEVANO I PROBLEMI POLITICI E SI PRENDEVANO LE DECISIONI PIÙ IMPORTANTI; TUTTE LE MAGISTRATURE ERANO TEMPORANEE, L'UNICA CARICA VITALIZIA ERA QUELLA DEL DOGE, CAPO RAPPRESENTANTE DELLO STATO LA PRIVO DI VERI POTERI. VENEZIA ERA COMPOSTA DA UN AMPIO DOMINIO DI TERRAFERMA CHE SI CREA NEL 400, MA ANCHE NELLO STATO DA MAR CHE COMPRENDEVA ISTRIA, DALMAZIA, LITORALE ADRIATICO E VARI STABILIMENTI IN GRECIA E ISOLE. L'EQUILIBRIO POLITICO DELLA PENISOLA FU ROTTO DALLA DECISIONE DI CARLO VIII RE DI FRANCIA DI FAR VALERE I DIRITTI SUL REGNO DI NAPOLI DELLA CASA DI ANGIO, I CUI DOMINI EGLI AVEVA DA POCO ACQUISTATO. EGLI PREPARÒ ACCURATAMENTE L'IMPRESA GARANTENDOSI LA NEUTRALITÀ DELLA SPAGNA A CUI 26 CEDETTE VARI TERRITORI, E DELL'IMPERATORE MASSIMILIANO AL QUALE DIEDE FRANCA CONTEA E ARTOIS. IL TENTATIVO FU INCORAGGIATO ANCHE DA COMPONENTI ITALIANI CHE VOLEVANO APPROFITTARE DELL'INTERVENTO PER CONSEGUIRE I PROPRI OBIETTIVI, TRA CUI LUDOVICO IL MORO CHE REGGEVA LO STATO DI MILANO COME TUTORE DEL NIPOTE GIAN GALEAZZO CHE AVEVA SPOSATO UNA PRINCIPESSA ARAGONESE, PER CUI LA DINASTIA AL POTERE A NAPOLI ERA IL PRINCIPALE OSTACOLO ALL’USURPAZIONE DEL TRONO AL NIPOTE. QUANDO CARLO VIII SCESE IN ITALIA FU RICEVUTO DA LUDOVICO IL MORO PROSEGUÌ VERSO FIRENZE DOVE È IL FIGLIO DI LORENZO IL MAGNIFICO IN CAMBIO DELL'INCOLUMITÀ DI CONSEGNO LE CHIAVI DELLE PRINCIPIANTI PRINCIPALI PIAZZE FORTI DELLO STATO, DECISIONE CHE SUSCITÒ NEI FIORENTINI GRANDE POSIZIONE E COSTRINSE PIERO A FUGGIRE RISTABILENDO IL REGIME REPUBBLICANO. UN RUOLO DECISIVO FU QUELLO DI GIROLAMO SAVONAROLA CHE AVEVA GRANDE SEGUITO IN CITTÀ E DENUNCIAVA LA CORRUZIONE DELLA CHIESA ATTACCANDO PAPA ALESSANDRO VI; IN UNA DELLE SUE PREDICHE ANNUNCIA DI AVER VISTO IN SOGNO UNA SPADA SANGUINANTE CALARE SU ROMA E QUANDO CARLO VIII ARRIVA A FIRENZE SEMBRA MATERIALIZZARSI LA PUNIZIONE DIVINA ANNUNCIATA DA SAVONAROLA E LA POPOLAZIONE FIORENTINA CERCA IN LUI UN PUNTO DI RIFERIMENTO, COSÌ IL FRATE ESERCITA UNA NOTEVOLE INFLUENZA SULLA VITA POLITICA E NEL FRATTEMPO ESORTA A UNA RIFORMA DEI COSTUMI IN VISTA DI UN RADICALE RINNOVAMENTO DELLA CHIESA E NELLE SUE PREDICHE È SEMPRE PIÙ VIOLENTO CONTRO IL PAPA. LA VITA POLITICA ERA AGITATA DALLE LOTTE TRA FAZIONI, I PIAGNONI, SEGUACI DEL FRATE CHIAMATI COSÌ PER LE LORO LAMENTELE CONTRO LA CORRUZIONE MORALE, SI OPPONEVANO GLI ARRABBIATI FAVOREVOLI ALL'OLIGARCHIA, I PARTIGIANI DEI MEDICI DETTI PALLESCHI. SCOMUNICATO DAL PAPA SAVONAROLA FU CONDANNATO AL ROGO E GIUSTIZIATO IN PIAZZA DELLA SIGNORIA IL 23 MAGGIO 1498. PROSEGUENDO LA SUA DISCESA CARLO SI ACCORDÒ CON IL PAPA A ROMA E POTÉ CONQUISTARE NAPOLI QUASI SENZA COMBATTERE, ALFONSO D'ARAGONA ABDICÒ IN FAVORE DEL FIGLIO FERDINANDO II DETTO FERRANDINO CHE NON POTENDO CONTRAPPORSI ALL'ESERCITO FRANCESE FUGGÌ A ISCHIA. GLI STATI ITALIANI E LO STESSO LUDOVICO IL MORO AVEVANO ORMAI RAGGIUNTO IL LORO SCOPO E COMPRESERO CHE L'INSEDIAMENTO DELLA FRANCIA A NAPOLI ERA UNA GRAVE MINACCIA, COSÌ SI FORMA UNA LEGA ALLA QUALE PARTECIPANO VENEZIA, MILANO, IL PAPA E L'IMPERATORE MASSIMILIANO NON PIÙ DISPOSTI A MANTENERE FEDE ALLA PROMESSA NEUTRALITÀ, COLGONO CARLO DI SORPRESA, CHE DOVETTE ABBANDONARE NAPOLI E SCONTRARSI CON LE FORZE A FORNOVO SUL TARO NEL 1495 MENTRE TORNAVA IN FRANCIA. CON L'AIUTO DELLE TRUPPE SPAGNOLE FERRANDINO POTÉ TORNARE SUL TRONO DI NAPOLI MA DOVETTE CEDERE A VENEZIA BRINDISI E ALCUNI PORTI. L'AVVENTURA DI CARLO VIII SI CONCLUSE RAPIDAMENTE SENZA LASCIARE CAMBIAMENTI RILEVANTI SE NON LA NASCITA DELLA REPUBBLICA FIORENTINA. QUANDO CARLO VIII MUORE SENZA EREDI NEL 1498 LA CORONA FRANCESE PASSA AL CUGINO LUIGI VII DEL RAMO VALOIS-ORLEANS E RIPRENDE I PROGETTI DI INTERVENTO IN ITALIA PUNTANDO SULLA CONQUISTA DI MILANO SU CUI POTEVA ACCAMPARE DIRITTO IN QUANTO DISCENDENTE DI VALENTINA VISCONTI. SI ACCORDA CON VENEZIA, CON LA CONFEDERAZIONE ELVETICA E CON PAPA ALESSANDRO VI CHE OTTENNE IN CAMBIO PER IL FIGLIO CESARE L’INVESTITURA DEL DUCATO DI VALENTINOIS IN FRANCIA. TROVATOSI ISOLATO, LUDOVICO IL MORO FU COSTRETTO A RIFUGIARSI DA MASSIMILIANO D’ASBURGO CHE AVEVA SPOSATO SUA NIPOTE BIANCA MARIA SFORZA, E TENTÒ DI RICONQUISTARE IL SUO STATO SCONFITTO A NOVARA NEL 1500. LUIGI POSE LE SUE MIRE SUL REGNO DI NAPOLI E PER QUESTO SI ACCORDÒ CON IL RE DI SPAGNA CHE, POSSEDENDO LA SICILIA NON POTEVA CONSENTIRE CHE LA FRANCIA ACQUISISSE TUTTO IL MERIDIONE DI ITALIA. L'ACCORDO STIPULATO CON IL TRATTATO SEGRETO DI GRANADA NEL 1500 CHE PREVEDEVA LA SPARTIZIONE TRA FRANCIA E SPAGNA, COLSE IL RE DI NAPOLI FEDERICO III DI SORPRESA PERCHÉ PENSAVA CHE LE TRUPPE SPAGNOLE FOSSERO SUE ALLEATE MA QUANDO CAPISCE LA VERITÀ CEDE I SUOI DIRITTI A LUIGI VII SENZA COMBATTERE: AL RE DI FRANCIA SPETTAVA IL POSSESSO DI CAMPANIA E ABRUZZO E IL TITOLO DI RE DI NAPOLI, ALLA SPAGNA CALABRIA E PUGLIA, MA BEN PRESTO TRA I 2 ALLEATI CI FU UN CONFLITTO CHE VOLSE A FAVORE DELLA SPAGNA: CON LA BATTAGLIA DI GARIGLIANO DEL 1503 E L’ARMISTIZIO DI LIONE DEL 1504 IL REGNO DI NAPOLI APPARTIENE ALLA SPAGNA. PAPA ALESSANDRO VI (APPOGGIATO DA FRANCIA) CERCA DI REALIZZARE L'OBIETTIVO DI CREARE UNO STATO PER IL FIGLIO CESARE CHE, PRIMA CARDINALE, ASSUNSE LA CARICA DI GONFALONIERE DELLA CHIESA E CREA UN DOMINIO PERSONALE TRA ROMAGNA E MARCHE ELIMINANDO MOLTI SIGNOROTTI E TIRANNI DELLA ZONA. MACHIAVELLI NE FECE UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA FIGURA DEL PRINCIPE DA LUI DELINEATA NEL TRATTATO, INFATTI AL DI LÀ DEI METODI UTILIZZATI CESARE BORGIA RIUSCÌ A CONSOLIDARE IL DOMINIO DEL PAPA IN TERRITORI IN CUI LA SUA AUTORITÀ ERA SOLO NOMINALE, MA LA MORTE IMPROVVISA DEL PADRE RESE IMPOSSIBILE L’IMPRESA, E DOPO UN BREVE PONTIFICATO DI PIO III FU ELETTO GIULIO II IL NEMICO DEI BORGIA, GIULIANO DELLA ROVERE, E CESARE ASSISTETTE ALLA DISGREGAZIONE DELLA SUA COSTRUZIONE. GIULIO CERCA DI RICONDURRE TUTTO IL TERRITORIO DELLO STATO SOTTO IL CONTROLLO DEL GOVERNO ROMANO E GUIDANDO PERSONALMENTE LE TRUPPE RISTABILÌ LA SUA AUTORITÀ SU PERUGIA E BOLOGNA URTANDOSI CON VENEZIA CHE GIÀ DETENEVA RAVENNA E CERVIA E AVEVA APPROFITTATO DELLA CADUTA DI BORGIA PER OCCUPARE DIVERSI STATI (IN EFFETTI VENEZIA ATTIRÒ MOLTE OSTILITÀ, AVEVA PRESO DIVERSI PORTI SULL'ADRIATICO ECC). NELLA LEGA DI CAMBRAI, ORGANIZZATA DA GIULIO II ENTRARONO QUINDI FERDINANDO IL CATTOLICO, LUIGI XII E L'IMPERATORE MASSIMILIANO E VARI PRINCIPI ITALIANI, IL 14 MAGGIO 1509 LE TRUPPE FRANCESI INFLISSERO A QUELLA VENEZIANA UNA TERRIBILE SCONFITTA A AGNALDELLO, PRESSO CREMA, TUTTE LE CONQUISTE DELLA TERRAFERMA ANDARONO PERDUTE E LA CITTÀ MINACCIATA, MA CON UN’ABILE AZIONE DIPLOMATICA CHE FACEVA LEVA SUI CONTRATTI TRA PAPA E FRANCIA, VENEZIA PROVO A USCIRE DAL SUO ISOLAMENTO. NEGLI ANNI SUCCESSIVI VENEZIA RIUSCÌ A RECUPERARE I POSSEDIMENTI IN TERRAFERMA MA LE SUE MIRE ESPANSIONISTICHE ERANO TRAMONTATE, DA ALLORA VENEZIA ASSUNSE UN ATTEGGIAMENTO PRUDENTE PARTECIPANDO ALLE GUERRE SOLO PER DIFESA. NELLA ROMAGNA GIULIO II RIPRISTINA IL POTERE E SI PONE L'OBIETTIVO DI RECUPERARE IL DUCATO DI FERRARA CHE CONSIDERAVA SUO FEUDO E CONCLUSE UN ACCORDO CON LA CONFEDERAZIONE ELVETICA CONTRO LUIGI VII CHE REAGÌ CONVOCANDO A PISA UN CONCILIO CHE AVREBBE DOVUTO DEPORRE IL PAPA, CHE A SUA VOLTA A ROMA CONVOCA IL V CONCILIO LATERANENSE E ORGANIZZÒ CONTRO LA FRANCIA LA LEGA SANTA CHE UNIVA SVIZZERI, VENEZIA, FERDINANDO IL CATTOLICO E L'INGHILTERRA. LA FRANCIA RIUSCÌ A SCONFIGGERE LE FORZE NEMICHE A RAVENNA NEL 1512 MA L'ARRIVO DI UN CORPO DI SPEDIZIONE DELLA CONFEDERAZIONE ELVETICA COSTRINSE LUIGI VII AD ABBANDONARE MILANO DOVE RIENTRÒ MASSIMILIANO, FIGLIO DI LUDOVICO IL MORO. FERDINANDO IL CATTOLICO OCCUPO NAVARRA ALLEATA DELLA FRANCIA. LA SCONFITTA FRANCESE SEGNÒ ANCHE LA FINE DELLA PRIMA REPUBBLICA FIORENTINA DATO CHE UN CORPO DI SPEDIZIONE SPAGNOLO RISTABILÌ LA SIGNORIA DEI MEDICI IL CUI POTERE FU SALDATO L'ANNO SEGUENTE QUANDO FU ELETTO PAPA IL CARDINALE GIOVANNI FIGLIO DI LORENZO IL MAGNIFICO, PAPA DI LEONE X, E PROPRIO NEL 1513 QUANDO FINISCE LA PRIMA REPUBBLICA FIORENTINA MACHIAVELLI SCRIVE IL PRINCIPE, OPERA IN CUI PRENDE ATTO DELLA CRISI DEL SISTEMA POLITICO E DEL MODELLO REPUBBLICANO E ESORTA A LIBERARE L'ITALIA DEI BARBARI MA AFFIDA LE SUE SPERANZE AD UN PRINCIPE NUOVO. QUANDO LUIGI XIII MUORE SENZA EREDI IL TRONO FRANCESE PASSA FRANCESCO I, RAMO COLLATERALE DELLA FAMIGLIA, E C'È UNA NUOVA DISCESA IN ITALIA, NELLA BATTAGLIA DI MARIGNANO SI FRONTEGGIANO LE SUE TRUPPE CON QUELLE DI SPAGNA, IMPERO E MILANO: LA BATTAGLIA SEGNA LA SCONFITTA DEI MERCENARI SVIZZERI DANDO VITA AL DECLINO DELLA GRANDE POTENZA MILITARE ELVETICA, LA FRANCIA RIOCCUPA MILANO E L'EQUILIBRIO RAGGIUNTO FU SANCITOCON LA PACE DI NOYON DEL 1516 CHE LASCIAVA AI FRANCESI MILANO E AGLI SPAGNOLI NAPOLI. SI CONCLUDE COSÌ LA PRIMA FASE DELLE GUERRE D'ITALIA, CON UN NUOVO IMPERATORE, CARLO D’ASBURGO CHE ASSUNSE IL GOVERNO DEI PAESI BASS,I E ALLA MORTE DEL NONNO ANCHE IL TRONO DI SPAGNA. FRANCESCO E CARLO SAREBBERO STATI PROTAGONISTI DEL DUELLO FRANCO-ASBURGICO PER IL CONTROLLO DELLA PENISOLA E LA SUPREMAZIA IN EUROPA. CARLO D’ASBURGO ERA FIGLIO DI FILIPPO IL BELLO E QUINDI NIPOTE DI MASSIMILIANO I, SUA MADRE ERA GIOVANNA FIGLIA DEI RE SPAGNOLI, EGLI VISSE NELLE FIANDRE, TERRITORIO AFFIDATO A FILIPPO IL BELLO ALLA CUI MORTE NEL 1506 CARLO DIVENNE SOVRANO INSIEME ALLA SUA RETTRICE ZIA MARGHERITA 27 D'AUSTRIA. LA LINGUA MADRE DI CARLO ERA IL FRANCESE, SI FORMA IN UN AMBIENTE DOMINATO DAGLI IDEALI CAVALLERESCHI CHE EBBE UN PESO NOTEVOLE. NEL 1515 VIENE DICHIARATO MAGGIORENNE E L'ANNO DOPO LA MORTE DEL NONNO FERDINANDO FU PROCLAMATO, CON IL NOME DI CARLO I, RE DI SPAGNA, LUOGO IN CUI SI RECÒ DUE ANNI DOPO E SI CONFRONTÒ CON LA REALTÀ DIFFICILE DI UNO STATO FORMATO DA DUE REGNI DISTINTI E ATTRAVERSATA DA CONFLITTI RELIGIOSI E SOCIALI; AGLI SPAGNOLI NON PIACEVA QUESTO SOVRANO GIOVANE CHE NON PARLAVA LA LORO LINGUA E ERA CIRCONDATO DA FIAMMINGHI E BORGOGNONI AI QUALI DISTRIBUÌ CARICHE A DANNO DELLA NOBILTÀ LOCALE, LE CORTES OPPOSERO RESISTENZA ALLE SUE RICHIESTE DI SOSTEGNO FINANZIARIO. NEL 1519 MUORE IL NONNO MASSIMILIANO E CARLO NE ERA L'EREDE, E QUESTA PROSPETTIVA È PERICOLOSA PER LA FRANCIA CHE È ACCERCHIATA DAI DOMINI ASBURGICI, FRANCESCO I TENTA DI CANDIDARSI ALLA CORONA IMPERIALE MA OVVIAMENTE FU ELETTO CARLO, CHE FU POTENTE NON SOLO DELLA TRADIZIONE DINASTICA MA ANCHE DEL SOSTEGNO FINANZIARIO DEI FUGGER CHE ANTICIPARONO GROSSE SOMME, COSÌ FU ELETTO ALL'UNANIMITÀ E CON IL NOME DI CARLO V ASSUNSE IL TITOLO DI IMPERATORE DEL SACRO ROMANO IMPERO. QUANDO CARLO LASCIA LA SPAGNA DOPO AVER APPRESO LA NOTIZIA, LA REGGENZA È AFFIDATA A ADRIANO DI UTRECHT CHE SI SCONTRA CON LE CITTÀ SPAGNOLE CHE VOLEVANO DIFENDERE LE PREROGATIVE DELLE COMUNITÀ CONTRO I FUNZIONARI REGI CHE LE LIMITAVANO E CHIEDEVA RIUNIONI REGOLARI DELLE CORTES. LA RIVOLTA SI ESTESE E FORMÒ UNA GIUNTA CENTRALE DI COORDINAMENTO DI MATRICE POPOLARE CHE AVANZA RIVENDICA-ZIONI DI ORDINE SOCIALE CONTRO IL POTERE DI NOBILI E RICCHI, MA GLI INSORTI FURONO SCONFITTI NEL 1521, ANCHE SE CARLO V COMPRESE LA NECESSITÀ DI TENERE CONTO DELLE TRADIZIONI DEL REGNO SPAGNOLO, CHE NEGLI ANNI SI RIVELERÀ LA BASE PIÙ SOLIDA DEL SUO POTERE. QUANDO ARRIVA IN GERMANIA C'È ANCHE LÌ SCOMPIGLIO DATA LA SITUAZIONE RELIGIOSA, E FRANCESCO I ERA INTENZIONATO A DARE BATTAGLIA ALL'IMPERATORE, QUINDI CARLO SI GARANTISCE L'ALLEANZA DELL'INGHILTERRA E DI PAPA LEONE X, DECIDE NEL 1522 DI LASCIARE I DOMINI EREDITARI AL FRATELLO FERDINANDO CHE SAREBBE STATO IN SUA ASSENZA LUOGOTENENTE DELL'IMPERO. FRANCESCO I ATTACCO I PIRENEI E LUSSEMBURGO POI LA GUERRA SI SPOSTÒ IN ITALIA DOVE LA SCONFITTA DI BICOCCA DEL 1522 OBBLIGA IL FRANCESE A LASCIARE LO STATO DI MILANO, CHE ANDRÀ AL SECONDOGENITO DI LUDOVICO IL MORO, FRANCESCO II SFORZA. NEL FRATTEMPO ADRIANO DI UTRECHT, PRECETTORE DI CARLO, VIENE ELETTO PAPA, E IL COMANDANTE DELL'ESERCITO FRANCESE, IL CONESTABILE CARLO DI BORBONE, IN URTO CON FRANCESCO PER LA CONFISCA, PASSA AL SERVIZIO DELL'IMPERO. IL RE DI FRANCIA RIMETTE INSIEME UN NUOVO ESERCITO CON CUI SCENDE IN ITALIA NEL 1524, SI IMPADRONISCE DI MILANO E POSE L'ASSEDIO A PAVIA PREPARANDOSI IN DIREZIONE DEL REGNO DI NAPOLI; NEL FRATTEMPO ARRIVA LA GERMANIA ATTACCANDO L'ESERCITO FRANCESE, PER FRANCESCO I FU UNA VERA DISFATTA IN CUI EGLI STESSO FU FATTO PRIGIONIERO E CONDOTTO A MADRID DOVE FIRMÒ UN UMILIANTE TRATTATO NEL GENNAIO 1526 CON CUI RINUNCIA AD OGNI PRETESA IN ITALIA E NELLE FIANDRE, CEDEVA LA BORGOGNA E LASCIA A MADRID I FIGLI. OTTENUTA LA LIBERTÀ NON MANTIENE LA PAROLA, ORGANIZZÒ LA LEGA DI COGNAC CON GLI STATI INTIMORITI DALLO STRAPOTERE ASBURGICO COME RE DI INGHILTERRA, IL NUOVO PAPA CLEMENTE VII, FIRENZE, VENEZIA E FRANCESCO II SFORZA: IN POCHI MESI CARLO V ERA PASSATO DAL TRIONFO A UNA SITUAZIONE DIFFICILE, NON POTEVA FARE AFFIDAMENTO NEMMENO SULL'AIUTO DEL FRATELLO CHE STAVA FRONTEGGIANDO L'OFFENSIVA TURCA NEI BALCANI. LA LEGA DI COGNAC PERÒ ERA CARATTERIZZATA DA MOLTE DIFFERENZE E DIVISIONI CHE GIOCAVANO A FAVORE DI CARLO, LE TRUPPE IMPERIALI OCCUPARONO MILANO E ARRIVARONO IN ITALIA 12.000 LANZICHENECCHI AI QUALI NON VENNE OPPOSTA RESISTENZA, SOLO GIOVANNI DALLE BANDE NERE SI SCONTRÒ E FU UCCISO. I LANZICHENECCHI COMANDATI DAL CONESTABILE DI BORBONE ARRIVANO SOTTO LE MURA DI ROMA MENTRE CLEMENTE VII SI RIFUGIA A CASTEL SANT'ANGELO, E QUANDO IL BORBONE FU UCCISO DA UN ARCHIBUGIO LE TRUPPE, DA TEMPO PRIVE DI PAGA E RIMASTE SENZA GUIDA ENTRARONO IN CITTÀ E LA SACCHEGGIARONO, GRAN PARTE DI ROMA DISTRUTTA DA INCENDI, LA POPOLAZIONE SI DIMEZZÒ: IL SACCO FU INTERPRETATO DA MOLTI COME UNA PUNIZIONE DIVINA PER LA CORRUZIONE DELLA CHIESA, E QUANDO LA NOTIZIA ARRIVA A FIRENZE L'OLIGARCHIA SCACCIA I MEDICI DALLA CITTÀ E INSTAURA LA SECONDA REPUBBLICA FIORENTINA (PAPA CLEMENTE VII ERA UN MEDICI). L'ANNO SEGUENTE FRANCESCO I RIPRESE L'OFFENSIVA INVIANDO UN ESERCITO PER SCACCIARE GLI SPAGNOLI DA NAPOLI, LA CAPITALE FU CINTA D’ASSEDIO E DAL MARE ERA BLOCCATA DA UNA FLOTTA DELL'AMMIRAGLIO GENOVESE ANDREA DORIA. TUTTA VIA L'IMPRESA FALLÌ PROPRIO PER IL PASSAGGIO DI CAMPO DI DORIA CHE TOLSE IL BLOCCO NAVALE DI NAPOLI COSTRINGENDO IL CORPO FRANCESE A RITIRARSI. DORIA ERA UN IMPRENDITORE DELLA GUERRA IL PROPRIETARIO DI UNA FLOTTA CHE PONEVA AL SERVIZIO DEL MIGLIOR OFFERENTE, LASCIO IL SERVIZIO DI FRANCESCO PER PASSARE A CARLO CHE LO NOMINA AMMIRAGLIO DELLA FLOTTA DEL MEDITERRANEO PER REALIZZARE UN CAMBIAMENTO DELLA SITUAZIONE POLITICA DELLA SUA CITTÀ, INFATTI ERA STATA COINVOLTA NELLA CONTESA FRANCO-IMPERIALE PER IL POSSESSO E SI ERA TROVATA DI VOLTA IN VOLTA ALLA MERCÉ DEL VINCITORE: IL 12 SETTEMBRE 1528 DORIA SBARCA E SE NE IMPADRONISCE PRESENTANDOSI COME IL RESTAURATORE DELLA LIBERTÀ CITTADINA, DA QUEL MOMENTO LA CITTÀ RIMASE VINCOLATA ALL'ALLEANZA SPAGNOLA GARANTE DELLA SUA INDIPENDENZA E DORIA DIEDE VITA A UNA REPUBBLICA OLIGARCHICA SUL MODELLO VENEZIANO. CIÒ FU IMPORTANTE ANCHE PER CARLO CHE IN QUESTO MODO OTTENNE UNA POTENZA NAVALE ALLA QUALE LA MARINA FRANCESE NON SI POTEVA OPPORRE. LA GUERRA PROSEGUÌ FINO ALLA PACE DI CAMBRAI DEL 1529 DETTA ANCHE “DELLE DUE DAME” ANCHE PERCHÉ NEGOZIATO DALLA MADRE DI FRANCESCO I, LUISA DI SAVOIA, E DALLA ZIA DI CARLO, MARGHERITA D'AUSTRIA: LA FRANCIA RINUNCIA A OGNI PRETESA SULLA PENISOLA E CONSERVA LA BORGOGNA, A FRANCESCO SONO RESTITUITI I FIGLI; CARLO CHE AVEVA FATTO UN ACCORDO CON CLEMENTE VII EBBE L'INVESTITURA DEL REGNO DI NAPOLI E CONCESSA L’INCORPORAZIONE DI MILANO. CARLO V IN CAMBIO SI IMPEGNA A RESTAURARE IL DOMINIO DEI MEDICI A FIRENZE, PRINCIPALE OBIETTIVO DEL PAPA. LE CLAUSOLE DELLA PACE DELLE DUE DAME FURONO CONFERMATE AL CONGRESSO DI BOLOGNA NELLA PENISOLA, CHE STABILÌ ANCHE IL PASSAGGIO AI SAVOIA DELLA CONTEA DI ASTI CLEMENTE VII INCORONA CARLO V IMPERATORE E RE D'ITALIA, 24 FEBBRAIO 1530: ULTIMA VOLTA CHE VIENE FATTO QUESTO RITO. 13. IL SOGNO IMPERIALE DI CARLO V IL PRINCIPALE CONSIGLIERE DI CARLO V FU MERCURIO ARBORIO DA GATTINARA DAL 1518 AL 1530 CHE SCRISSE A CARLO CHE DAL MOMENTO CHE DIO AVEVA ELEVATO A UNA GRANDE POTENZA CHE NESSUNO DOPO CARLO MAGNO HA AVUTO, ARRIVA DAVANTI LA PROSPETTIVA DELLA MONARCHIA UNIVERSALE E DELLA RIUNIONE DELLA CRISTIANITÀ SOTTO L'UNICO PASTORE. LA SCOMPARSA DI GATTINARA FU EMBLEMATICA DELLA CHIUSURA DI UNA FASE DELLO SCONTRO PER LA SUPREMAZIA IN EUROPA: DA ALLORA CARLO NON SI OCCUPA DI PROBLEMI DI GOVERNO DEI VARI DOMINI MA SI CONCENTRA SULLA STRATEGIA COMPLESSIVA DEL SUO DISEGNO POLITICO. NEL 1531 FA ELEGGERE A RE DEI ROMANI IL FRATELLO FERDINANDO A CUI GIÀ AVEVA AFFIDATO IL GOVERNO DEI DOMINI EREDITARI, E CONFERISCE LA REGGENZA DEI PAESI BASSI ALLA SORELLA MARIA VEDOVA DI LUIGI II JAGGELLONE. CON LA PACE DELLE DUE DAME E IL CONGRESSO DI BOLOGNA, IL CONFLITTO FRANCO-ASBURGICO RAGGIUNSE UN PUNTO DI EQUILIBRIO, SI STABILÌ IL PREDOMINIO SPAGNOLO NELLA PENISOLA CHE SAREBBE STATO SANCITO NELLA PACE DI CATEAU CAMBRESIS DEL 1559 E CADE LA CENTRALITÀ DEL PROBLEMA ITALIANO DELLA POLITICA DI CARLO V CHE ASSUNSE UNA DIMENSIONE UNIVERSALE: IN TAL SENSO AGÌ AGGRAVARSI DELLA MINACCIA DELL'IMPERO OTTOMANO SUI DOMINI EREDITARI; CARLO V RISERVA SEMPRE MAGGIORE ATTENZIONE ALL'AREA MEDITERRANEA DOVE C'ERANO LE INCURSIONI DEI PIRATI, È DECISIVA FU LA CONQUISTA DEI DOMINI AMERICANI CHE, OLTRE A PORTARE ORO E ARGENTO, CONFERISCE UNA DIMENSIONE PLANETARIA; INFINE LA PIAGA DEL PROTESTANTESIMO IN GERMANIA ACCENTUA L'ISPIRAZIONE DI CARLO A PORSI COME ARBITRO DEI CONFLITTI RELIGIOSI E GARANTE DELL'UNITÀ DELL'EUROPA CRISTIANA. A ORIENTE C'ERA LA MINACCIA DELL'IMPERO OTTOMANO SUL REGNO CRISTIANO DI UNGHERIA, STATO CUSCINETTO CHE SEPARAVA I DUE RIVALI. NEL 1526 IL SULTANO SOLIMANO IL MAGNIFICO PASSO IL DANUBIO E SCONFIGGE GLI 30 AI SUPERIORI, I METODI PER VINCERE LA PROPRIA VOLONTÀ E PER ESSERE DISCIPLINATI E PERFEZIONARE LA VITA CRISTIANA SONO ESPOSTI DA LOYOLA NEGLI “ESERCIZI SPIRITUALI” CHE PREVEDEVANO UN CONTROLLO QUOTIDIANO ATTRAVERSO UN ESAME DI COSCIENZA DEI PROGRESSI FATTI NEL SUPERAMENTO DEI DIFETTI E NELLA CORREZIONE DEI PECCATI. I GESUITI SONO MOLTO ATTIVI NELL'ISTRUZIONE, NEI LORO COLLEGI SI FORMANO I RAMPOLLI DELLE CASATE ARISTOCRATICHE E I MEMBRI DELLE FUTURE CLASSI DIRIGENTI. L'ORDINAMENTO DI STUDIO ELABORATO NEL 1599 FORNISCE UN’EDUCAZIONE SEVERA DI ALTO LIVELLO IMPERNIATA SULLO STUDIO DI LATINO, RETORICA, DOTTRINA CATTOLICA E SPIRITO DI COMPETIZIONE. EBBERO ANCHE UN GRANDE PESO POLITICO E SI IMPEGNARONO NELL'ATTIVITÀ MISSIONARIA PER LA DIFFUSIONE DEL CRISTIANESIMO. IL CONCILIO IN QUESTO PERIODO ERA FORTEMENTE VOLUTO, SIA DA CARLO CHE DA LUTERO CHE VOLEVA DISCUTERE LE SUE TESI, TUTTAVIA SI RIUNÌ SOLO DOPO 28 ANNI DALLA PROTESTA SOLLEVATA DA LUTERO, RITARDO DOVUTO ALLA RILUTTANZA DEI PAPI CHE TEMEVANO UNA RIPRESA DELLE TEORIE CONCILIERESTE CHE AFFERMAVANO LA SUPERIORITÀ DELL'ASSEMBLEA DEI VESCOVI SULLA LORO AUTORITÀ. NESSUNA INIZIATIVA POTEVA ESSERCI CON CLEMENTE VII, MOLTO DEBOLE, IL CLIMA COMINCIA A CAMBIARE CON PAOLO III FARNESE CHE NOMINA UNA COMMISSIONE DI CARDINALI E ALTI PRELATI PER ELABORARE UN PROGETTO DI RIFORMA DELLA CHIESA: LA COMMISSIONE EMISE NEL 1536 UN PARERE CHE DENUNCIAVA I MALI CHE IMPEDIVANO ALLA CHIESA UN CORRETTO ESERCIZIO DELLA SUA FUNZIONE, OSSIA I PROFITTI RICAVATI DALL'AMMINISTRAZIONE, L'IGNORANZA DEL CLERO. POI RICHIAMA AL CARDINALATO UOMINI COLTI E ANIMATI DA GRANDE ZELO RELIGIOSO, MA I RAPPORTI POLITICI CONTRASTATI CON CARLO V ALLONTANARONO LA CONVOCAZIONE DEL CONCILIO. NEL FRATTEMPO LE OPERE DI LUTERO E DEI RIFORMATORI ARRIVANO IN ITALIA, LE DOTTRINE RIFORMATE TROVARONO ADESIONI IN DIVERSE CITTÀ COME VENEZIA, FERRARA O NAPOLI E NEGLI STRATI DELLA SOCIETÀ, ANCHE TRA FRATI PREDICATORI E MONACI ITINERANTI, COSÌ COME PRESSO STUDENTI, PROFESSIONISTI E INTELLETTUALI, MENTRE UN FORTE RADICAMENTO POPOLARE FU QUELLO DELLE COMUNITÀ DI ANABATTISTI CHE SI DIFFUSERO IN PARTICOLARE IN VENETO, DOVE ERA PRESENTE ANCHE L'ERESIA VALDESE. IN UN PRIMO TEMPO LA ROTTURA NON FU PERCEPITA COME INSANABILE, MOLTI SPERAVANO CHE SI POTESSERO RICOMPORRE I DISSENSI SULLA BASE DI UN RINNOVAMENTO DELLA CHIESA QUINDI NELLE POSIZIONI SENSIBILI ALLE ISTANZE DELLA RIFORMA MA NON DISPOSTE AD UN'APERTA ROTTURA CON ROMA, SI MANIFESTA LA TENDENZA ALLA FORMAZIONE DI GRUPPI CLANDESTINI INCLINI ALLA PRATICA DEL NICODEMISMO. IMPORTANTE FU L'OPERA DELLO SPAGNOLO JUAN DE VALDES CHE SI RIFUGIA IN ITALIA PER SFUGGIRE ALL'INQUISIZIONE E ANIMA UN CENACOLO DI FORMAZIONE SPIRITUALE A NAPOLI CHE INFLUENZA MOLTI DEI PROTAGONISTI DELLA RIFORMA ITALIANA. EGLI ERA LEGATO AGLI AMBIENTI DEGLI ILLUMINATI E RITENEVA DECISIVA NELLA VITA RELIGIOSA LA DIRETTA ILLUMINAZIONE DIVINA CHE TRASFORMA LA COSCIENZA INDIVIDUALE LIBERANDO L’UOMO DA OGNI NORMA O PRATICA ESTERIORE E INDUCENDOLO A UN ABBANDONO MISTICO DELL'AMORE DI DIO. QUESTI GRUPPI ERANO ANIMATI DALL'UMANESIMO ERASMIANO E GIUDICAVANO INDIFFERENTE LA PARTECIPAZIONE AI RITI E ALLE FUNZIONI DELLE CHIESE STABILITE, DA QUI IL NICODEMISMO, CIÒ CHE IMPORTA È LA FEDE CHE ARDE NEL PROFONDO DELLA COSCIENZA: RIDUZIONE DELL'ESPERIENZA RELIGIOSA A UNA PROFONDA SPIRITUALITÀ INTERIORE. NEL 1541 IL CARDINALE CONTARINI, CONVINTO DELLA FONDATEZZA DELLE TESI LUTERANE, CERCO A RATISBONA DI NEGOZIARE CON MELANTONE UNA FORMULA COMUNE SUL PIANO TEOLOGICO, MA CON IL FALLIMENTO DI QUESTO TENTATIVO SI CHIUDE IL PERIODO TRANSITORIO IN CUI LA ROTTURA DELLA CRISTIANITÀ NON SEMBRAVA ANCORA DEFINITIVA. L'ANNO SEGUENTE DI FRONTE ALLA CRESCENTE DIFFUSIONE DELLE DOTTRINE ERETICALI, PAOLO III PROMOSSE LA STRETTA REPRESSIVA DEL CARDINALE CARAFA, FUTURO PAPA PAOLO IV, E NACQUE NEL 1542 LA CONGREGAZIONE CARDINALIZIA DEL SANTO UFFIZIO O DELL'INQUISIZIONE, PRESIEDUTA DAL PAPA CON IL COMPITO DI DIRIGERE LA RETE DEI TRIBUNALI INQUISITORIALI ISTITUITI NEL MEDIOEVO. QUESTA DECISIONE FU UNA SVOLTA, FU SEMPRE PIÙ DIFFICILE ASSUMERE POSIZIONI INTERMEDIE O DI COMPROMESSO, EMBLEMATICO FU IL CASO DI BERNARDINO OCHINO, GENERALE DEI CAPPUCCINI E PREDICATORE, CHIAMATO A GIUSTIFICARSI A ROMA PREFERÌ LASCIARE L'ABITO MONACALE E FUGGIRE A GINEVRA DOVE FU ACCOLTO DA CALVINO; CONFESSÒ IN SEGUITO DI AVER SEMPRE PREDICATO CRISTO IN MASCHERA, CELANDO LE SUE POSIZIONI GIÀ GUADAGNATE ALLA RIFORMA; SI INTENSIFICA IL FENOMENO DELLE FUGHE DALL'ITALIA DEI SEGUACI DELLE DOTTRINE PROTESTANTI. NEL DICEMBRE 1545 SI APRE A TRENTO IL CONCILIO INDETTO DA PAOLO III FIN DAL ‘42; IL DIRITTO DI VOTO ERA DETENUTO DA VESCOVI E GENERALI DEGLI ORDINI MENDICANTI, MENTRE I CONSULENTI NON POTEVANO VOTARE (TEOLOGI E CANONISTI). ALLA PRIMA SESSIONE C'ERA UNA RAPPRESENTANZA QUASI ESCLUSIVAMENTE ITALIANA, CARLO V SUGGERÌ DI NON TRATTARE PER PRIME LE QUESTIONI TEOLOGICHE MA PROMUOVERE INNOVAZIONI SUL PIANO MORALE NELLA SPERANZA DI UN COMPROMESSO CON LE CHIESE PROTESTANTI; QUESTA LINEA ERA CONDIVISA DA ALCUNI VESCOVI CHE NON ERANO FAVOREVOLI A UN IRRIGIDIMENTO SUL PIANO DOGMATICO ANCHE PERCHÉ ALCUNI DI ESSI NON ERANO DEL TUTTO INSENSIBILI A TEMATICHE PROPOSTE DALLA RIFORMA, MA QUESTE POSIZIONI FURONO SCONFITTE, GIÀ NELLA PRIMA FASE SI AFFRONTARONO LE QUESTIONI TEOLOGICHE E SI CHIUDE LA PORTA OGNI DIALOGO CONDANNANDO IL PRINCIPIO DELLA GIUSTIFICAZIONE PER SOLA FEDE. NEL 1547 SI DECIDE DI SPOSTARE IL CONCILIO A BOLOGNA CON IL PRETESTO DI UN'EPIDEMIA DI TIFO, E QUESTO FU MOTIVO DI CONFLITTO FRA IL PAPA E CARLO V, A CUI SI AGGIUNSE LA QUESTIONE DI PARMA E PIACENZA, DI CONSEGUENZA I LAVORI PROSEGUIRONO STANCAMENTE E SENZA RISULTATI FINO ALLA MORTE DEL PONTEFICE NEL 1549; DUE ANNI DOPO SI RIAPRE IL CONCILIO A TRENTO SOTTO IL NUOVO PAPA GIULIO III DEL MONTE MA FU NUOVAMENTE SOSPESO PER LA RIPRESA DELLA GUERRA L'ANNO SUCCESSIVO. QUANDO NEL 1555 VENNE ELETTO PAPA PAOLO IV CARAFA IL QUADRO CAMBIA, EGLI DÀ ALLA POLITICA DEL PAPATO UN ORIENTAMENTO ANTISPAGNOLO E PER QUANTO RIGUARDA I PROBLEMI RELIGIOSI ERA FAVOREVOLE ALLA REPRESSIONE DELL'ERESIA, PER QUESTO SI GUARDA BENE DAL RICONVOCARE IL CONCILIO E PERSEGUÌ UNA POLITICA DI ACCENTRAMENTO E RAFFORZAMENTO DEL PRIMATO DEL PAPA FONDATO SULLA CENTRALITÀ DELL'INQUISIZIONE DI CUI ERA STATO IL VERO ARTEFICE. UTILIZZA IL TRIBUNALE PER AVVIARE UNA RESA DEI CONTI CON I PRELATI DI ORIENTAMENTO RIFORMATORE, COLPÌ DIVERSI CARDINALI E NEL 1559 PROMULGÒ IL PRIMO INDICE DEI LIBRI PROIBITI IN CUI COMPRENDE TUTTA L'OPERA DI ERASMO; LA SUA MORTE FU ACCOLTA CON GIOIA DELLA POPOLAZIONE ROMANA. IL NUOVO PAPA PIO IV MEDICI FA SEGNARE UNA SVOLTA, FATTI NEL SUO PONTIFICATO SI SVOLSE L'ULTIMA FASE DEL CONCILIO TRA IL 1562 E 63 CHE FU LA PIÙ INTENSA ANCHE PER LA MAGGIOR PRESENZA DI VESCOVI FRANCESI E SPAGNOLI E PER LE DECISIONI PRESE. GIÀ NELLA PRIMA FASE VENIVANO CONDANNATE COME ERETICHE LE DOTTRINE PROTESTANTI. VIENE CONFERMATA LA VULGATA, LA BIBBIA IN LATINO DI GIROLAMO COME EDIZIONE UFFICIALE, E CHE I FEDELI ERANO OBBLIGATI AD ATTENERSI ALL'INTERPRETAZIONE DELLA CHIESA, VIENE RIBADITA LA DOTTRINA CATTOLICA SUI SETTE SACRAMENTI E CONFERMATA LA TRANSUSTANZIAZIONE NELL'EUCARESTIA, E CONTRO IL PRINCIPIO DEL SACERDOZIO UNIVERSALE AGLI ECCLESIASTICI FU MANTENUTO UNO STATUS DISTINTO RISPETTO AL LAICATO; INOLTRE FU DEFINITA LA DOTTRINA DELLE INDULGENZE E RIBADITA L'ESISTENZA DEL PURGATORIO E IL CULTO DEI SANTI E DELLA MADONNA. OLTRE QUESTE PRESE DI POSIZIONE SUL PIANO DOGMATICO IL CONCILIO PROVVIDE ANCHE A UN RINNOVAMENTO MORALE E DISCIPLINARE DELLA COMPAGINE ECCLESIASTICHE, VENGONO ISTITUITI SEMINARI PER LA FORMAZIONE DEL CLERO APERTI ANCHE A FIGLI DEI POVERI, E I PARROCI, AI QUALI VIENE CONFERMATO L'OBBLIGO DEL CELIBATO, DEVONO REGISTRARE BATTESIMI E MATRIMONI PER CONTROLLARE L'ADEMPIMENTO DA PARTE DEI FEDELI AI PRECETTI RELIGIOSI; NELLA RESTAURAZIONE DELLA FUNZIONE PASTORALE DELLA CHIESA, RUOLO CENTRALE FU RICONOSCIUTO AI VESCOVI CHE NON POSSONO PIÙ CUMULARE BENEFICI MA DEVONO RISIEDERE NELLA DIOCESI E VISITARLA OGNI DUE ANNI PRESENTANDO UNA RELAZIONE A ROMA. LA CITTÀ DI TRENTO È STATA SCELTA PERCHÉ È UN COMPROMESSO RISPETTO ALLE RICHIESTE DI UN CONCILIO NON SOTTOPOSTO ALL'AUTORITÀ ROMANA IN QUANTO ERA PRINCIPATO VESCOVILE IN TERRA ITALIANA MA COMPRESO NELL'IMPERO; ATTRAVERSO I CARDINALI LEGATI, IL PAPA MANTENNE IL CONTROLLO SULLO SVOLGIMENTO, UNO DEGLI ULTIMI DECRETI STABILÌ CHE LE DECISIONI PRESE DAL CONCILIO SULLA RIFORMA DEI COSTUMI E SULLA DISCIPLINA ECCLESIASTICA DOVEVANO ESSERE INTERPRETATI IN MODO CHE POSSA SEMPRE SALVA L'AUTORITÀ DELLA SEDE APOSTOLICA. VENNE ISTITUITA LA CONGREGAZIONE DEL CONCILIO CHE SI OCCUPA DELLE DECISIONI RIGUARDANTI INTERPRETAZIONE E ATTUAZIONE DEI DECRETI 31 CONCILIARI. ALLA FINE DEL SECOLO ROBERTO BELLARMINO AFFERMA CHE LA CHIESA SECONDO LA BIBBIA NON È UNA DEMOCRAZIA, MA UNA MONARCHIA E IL PONTEFICE NE È AL DI SOPRA TANTO CHE IN TERRA NON HA NESSUN GIUDIZIO SOPRA DI SÉ. DALLA CRISI RELIGIOSA DEL 500 LA CHIESA DI ROMA USCÌ CON UNA STRUTTURA VERTICISTICA E GERARCHIZZATA IN CUI IL PAPA ERA IL MONARCA ASSOLUTO. IL CONCILIO NON SI OCCUPA DEGLI ORGANI CENTRALI DELLA CURIA CHE FURONO RIORGANIZZATI NEL CORSO DEL SECOLO, IL CONCISTORIO FU ALLARGATO A 70 CARDINALI E PRIVATO DELLA SUA FUNZIONE DI ORGANO SUPREMO, AL SUO POSTO AL VERTICE DI POTERE FURONO ISTITUITE LE CONGREGAZIONI CARDINALIZIE DIPENDENTI DIRETTAMENTE DAL PAPA E FISSATE DA SISTO V NEL NUMERO DI 15: 6 DEDICATE ALL'AMMINISTRAZIONE DELLO STATO, E 9 AL GOVERNO SPIRITUALE DELLA CHIESA; NEL 1622 SI AGGIUNSE LA CONGREGAZIONE PER LA PROPAGAZIONE DELLA FEDE CHE SI OCCUPAVA DI DIRIGERE L'AZIONE MISSIONARIA PER LA CONVERSIONE DEI POPOLI NON CRISTIANI, IL CARDINALE POSTO AL VERTICE DELLA GERARCHIA ECCLESIASTICA E DELL'AMMINISTRAZIONE STATALE SI TRASFORMA IN UN ALTO BUROCRATE ESPERTO DI DIRITTO CANONICO, E LO STATO DELLA CHIESA SI DOTA IN QUESTO PERIODO DI UNA COMPLESSA MACCHINA BUROCRATICA MENTRE IL PAPA ACQUISISCE NOTEVOLE PRESTIGIO COME DIMOSTRA LA RIFORMA DEL CALENDARIO GIULIANO REALIZZATA NEL 1582 DA PAPA GREGORIO VIII, ADOTTATO DEI PAESI PROTESTANTI E ORTODOSSI. TUTTAVIA L'ORBITA D'AZIONE DELLO STATO DELLA CHIESA RIMANE CONFINATA NELL'AMBITO DELLA PENISOLA COME DIMOSTRA IL PROCESSO DI ITALIANIZZAZIONE DEL PERSONALE DI CURIA E DEI CARDINALI, QUINDI IL PESO INTERNAZIONALE DEL PAPATO DECLINA. UN IMPORTANTE SEGNALE DEL RINNOVAMENTO CATTOLICO FU L'AFFERMAZIONE DI UNA NUOVA GENERAZIONE DI VESCOVI ISPIRATI A CARLO BORROMEO, NIPOTE DI PIO IV, CHE ABBANDONÒ LA CURIA PER ASSUMERE LA CARICA DI ARCIVESCOVO DI MILANO NEL 1565 DOVE ESERCITÒ IL SUO MINISTERO PASTORALE CON ZELO RELIGIOSO DANDO PROVA DI GRANDE RIGORE MORALE E DI INTRANSIGENZA NELLA CONDANNA A STREGHE E ERETICI. TUTTAVIA IL CENTRALISMO PAPALE IMPEDÌ UNA PIENA REALIZZAZIONE DELLA CENTRALITÀ DELLA FIGURA DEL VESCOVO DI CUI SI PARLO PIÙ VOLTE A TRENTO. IN EFFETTI LA CURIA ESERCITAVA UN CONTROLLO PENETRANTE, E LA LARGA AUTONOMIA DEGLI ORDINI REGOLARI E IL LORO RUOLO NELLA PREDICAZIONE E CONFESSIONE TOGLIEVANO SPAZIO AI VESCOVI NELLA CURA DELLE ANIME, SOPRATTUTTO LA REPRESSIONE DELLE ERESIE DA PARTE DELLE CONGREGAZIONI CARDINALIZIE E DELL'INQUISIZIONE FINIVA SPESSO PER RIDIMENSIONARE IL RUOLO DEI VESCOVI RIDOTTI AL RUOLO DI ESECUTORI DELLE DIRETTIVE DELLA CURIA E GUARDIANO DELL'ORTODOSSIA. DOPO IL CONCILIO IL MONDO CATTOLICO VEDE UNA PROFONDA EVOLUZIONE DELLA SPIRITUALITÀ, CENTRALE FU SACRAMENTO DELLA CONFESSIONE, LA VERA RISPOSTA CATTOLICA ALLA RIFORMA: LA CONSOLAZIONE DELLA COSCIENZA CHE I PROTESTANTI TROVANO NELL'ACCOSTARSI DIRETTAMENTE ALLA PAROLA DI DIO È OFFERTO AI CATTOLICI DALLA CONFESSIONE, CHE NEL MEDIOEVO ERA UN RITO COLLETTIVO AL QUALE L'INTERA COMUNITÀ SI SOTTOPONEVA, MENTRE IN ETÀ MODERNA SI COMPIE UNA INDIVIDUALIZZAZIONE DEL SACRAMENTO E SI AFFERMA UNA RELIGIOSITÀ PIÙ MODERNA, INQUIETA MA CONSAPEVOLE; DI CONSEGUENZA CAMBIA ANCHE IL MODO DI VIVERE L'EUCARISTIA, NASCE LA PRATICA DELLA COMUNIONE FREQUENTE TRA LA POPOLAZIONE, DATO CHE L'UOMO OGNI GIORNO HA BISOGNO DEL CIBO PER SOPRAVVIVERE L'ANIMA DEVE NUTRIRSI DEL CIBO SPIRITUALE A CONSOLAZIONE DELLA COSCIENZA MORTIFICATA DAL PECCATO: PER QUESTI ASPETTI SI MANIFESTAVA LA DICOTOMIA FRA RINASCITA DI SPIRITUALITÀ E VOLONTÀ REPRESSIVA DELL'ISTITUZIONE, INFATTI LA CONFESSIONE NON DAVA SOLO SOLLEVO AL PECCATORE MA ERA ANCHE UNO STRUMENTO DI CONTROLLO ATTRAVERSO CUI LA CHIESA CONOSCEVA I SENTIMENTI DELLA MASSA DEI FEDELI, IL CONFESSORE QUINDI ERA ANCHE UN GIUDICE DIETRO IL QUALE SI STAGLIAVA L'INQUISIZIONE, CHI CONFESSAVA DI AVER LETTO I LIBRI PROIBITI NON VENIVA ASSOLTO MA DOVEVA DENUNCIARE ALL'INQUISITORE LA PROVENIENZA DEI LIBRI. L’INQUISIZIONE È STATO UN POTENTE STRUMENTO DI POTERE, GRAZIE AD ESSO DIVENNERO PAPI, DOPO PAOLO IV, PIO V E SISTO V CHE PORTARONO A COMPIMENTO LA LOTTA ALL'ERESIA E LA CENTRALIZZAZIONE DELL'ISTITUZIONI ROMANE. CONSIDERIAMO CHE ATTRAVERSO IL TRIBUNALE DEL SANTO UFFIZIO L’ALA INTRANSIGENTE DELLA CURIA RIUSCÌ A PROMUOVERE AL VERTICE DELLA CHIESA ROMANA UNA VERA RESA DEI CONTI CON LE ISTANZE RIFORMATRICI, NON A CASO INCAPPARONO NEL TRIBUNALE ALCUNI VESCOVI CHE A TRENTO AVEVANO DISCUSSO IN MANIERA CONCILIANTE LE POSIZIONI LUTERANE: LA SCONFITTA DEGLI AMBIENTI FAVOREVOLI A UN RIPRISTINO DEL MODELLO EVANGELICO O INFLUENZATI DALLO SPIRITUALISMO VALDESIANO SEGNANO IL CLIMA DELLA CONTRORIFORMA. IN EFFETTI L'INQUISIZIONE FU UN'ISTITUZIONE TIPICAMENTE ITALIANA IL CUI OBIETTIVO PRINCIPALE ERA L'ABIURA DELL'INQUISITO, LA CONDANNA MORTE COLPIVA COLORO CHE SI RIFIUTAVANO DI ABIURARE O I RELAPSI, COLORO CHE DOPO LA FIGURA DI CADEVANO NELL'ERRORE. L'INQUISIZIONE ESTIRPA OGNI TRACCIA DELLE ERESIA, GRAZIE A UNA DELAZIONE DEL 1551 FU DISTRUTTA TUTTA LA RETE DI GRUPPI ANABATTISTI NELL'ITALIA SETTENTRIONALE MA IL CULMINE DELLA LOTTA SI EBBE CON PIO V CHE FECE TANTISSIMI ROGHI E STERMINO I VALDESI DELLA CALABRIA; GLI UNICI RIMASTI SONO I VALDESI IN PIEMONTE, ANCORA OGGI. I DISSIDENTI RELIGIOSI ITALIANI ADERIRONO SPESSO ALLE NUOVE CHIESE DELLA RIFORMA TANTO CHE MOLTI DI ESSI ASSUNSERO RUOLI DI RILIEVO, TUTTAVIA LA RIFORMA IN ITALIA EBBE CARATTERI SPECIFICI CHE PORTARONO SPESSO I SUOI ESPONENTI A SCONTRARSI CON LE ISTITUZIONI PROTESTANTI FINO A PORSI COME ERETICI RISPETTO A TUTTE LE CHIESE IN QUANTO CRITICI DI OGNI FORMA DI DISCIPLINA CONFESSIONALE. SICURAMENTE IL FORTE LEGAME CON LA TRADIZIONE UMANISTICA PORTÒ MOLTI A DIRIGERSI VERSO LA RIFORMA RADICALE, E EMBLEMATICA È LA VICENDA DI BERNARDINO OCHINO CHE DOPO ESSER FUGGITO DALL'ITALIA SI SCONTRA CON LE CHIESE RIFORMATE ELVETICHE E LASCIA ZURIGO PER RIFUGIARSI IN POLONIA E POI IN MOLDAVIA DOVE MORÌ A 77 ANNI: TRA I MOTIVI DI DISSENSO RISPETTO ALLE CHIESE PROTESTANTI EBBE RILIEVO IL RIFIUTO DELL'USO DELLA FORZA IN MATERIA DI FEDE. A PARTIRE DAL 1580 LA CONGREGAZIONE DEL SANTO UFFIZIO RIVOLSE LA SUA ATTENZIONE VERSO NUOVE COMPETENZE: DATO CHE ORMAI L’ERESIA DAL SUOLO ITALIANO ERA STATA ESTIRPATA, INTENSIFICÒ LA LOTTA CONTRO LA STREGONERIA. LA CACCIA ALLE STREGHE INTERESSÒ MOLTE ZONE D'EUROPA SIA NEI PAESI CATTOLICI CHE PROTESTANTI E FU CONDOTTA ANCHE DALLE AUTORITÀ LAICHE. L'INQUISIZIONE PERSEGUITANDO LA STREGONERIA SI TROVA DI FRONTE AL PERSISTERE DI ELEMENTI DI PAGANESIMO OVVERO CREDENZE MAGICHE NELLE MASSE, L'ATTENZIONE A QUESTI FENOMENI SI SVILUPPA IN UN PIÙ AMPIO BISOGNO DI CONTROLLO E OMOLOGAZIONE DELLA CULTURA POPOLARE. INOLTRE L'INQUISIZIONE SI LEVA A DIFESA DELL'APPARATO TEOLOGICO, FILOSOFICO E SCIENTIFICO ELABORATO DALLA SCOLASTICA E TUTTI GLI ASPETTI DELL'EREDITÀ UMANISTICA NON RICONDUCIBILI ALLO STEREOTIPO CLASSICO INSEGNATO NELLE SCUOLE (GIORDANO BRUNO VIENE BRUCIATO NEL 1600 E GALILEI COSTRETTO AD ABIURARE NEL 1633). ATTRAVERSO L'INDICE DEI LIBRI PROIBITI LA CHIEDA METTE SOTTO CONTROLLO TUTTE LE OPERE A STAMPA, CHE POI DOVETTERO UNIFORMARSI AI PRINCIPI FILOSOFICI IMPOSTI DA ESSA, QUINDI LA VENA CREATIVA DIVENTÓ STERILE E CI FU UNA INTERRUZIONE DEI RAPPORTI CON LA CULTURA DEI PAESI EUROPEI PIÙ AVANZATI. PARTICOLARMENTE FORTE È POI LA POSIZIONE DELLA CHIESA RIGUARDO ALLA CIRCOLAZIONE DELLA BIBBIA IN VOLGARE NEGLI ULTIMI ANNI DEL 1500 CON L'INSERIMENTO DELLE TRADUZIONI NELL'INDICE DEI LIBRI PROIBITI, CHE COSTRINSE GLI ITALIANI A UNA RELIGIOSITÀ ATTENTA SOPRATTUTTO AGLI ASPETTI ESTERIORI E GRANDIOSI DEL CULTO MA POVERA DI AUTENTICA SPIRITUALITÀ. IL CONCILIO DI TRENTO NONOSTANTE LA SUA STORIA TORMENTATA FU L’ULTIMO GRANDE CONCILIO PRIMA DEL VATICANO II DEL 1962, IL MONDO CATTOLICO NE FU PROFONDAMENTE SEGNATO TANTO CHE SI PUÒ PARLARE DI CHIESA POST-TRIDENTINA. 15. L’ETA’ DI FILIPPO II L'AFFERMAZIONE DEL PRIMATO DEL PAPA COME CAPO DELLA CHIESA PONE AGLI STATI CATTOLICI IL PROBLEMA DI DIFENDERE L'AUTONOMIA DELLE CHIESE NAZIONALI E LE LORO PREROGATIVE NELL'AMMINISTRAZIONE DELLA VITA RELIGIOSA, PER QUESTO L'ACCETTAZIONE DEI DECRETI CONCILIARI ANDÒ INCONTRO NOTEVOLI DIFFICOLTÀ, PER ESEMPIO LA FRANCIA, IN NOME DELLA LIBERTÀ DELLA CHIESA GALLICANA, NON ACCETTÒ FORMALMENTE LA BOLLA CHE FU 32 PUBBLICATA SOLO NEL 1615 PER INIZIATIVA UNILATERALE DEL CLERO, MENTRE NEL SACRO ROMANO IMPERO I DECRETI CONCILIARI NON FURONO RICEVUTI DATO CHE LA PACE DI AUGUSTA AVEVA DI FATTO PRIVATO L'IMPERATORE DI OGNI POTERE IN CAMPO RELIGIOSO. QUANDO ESSA È STATA FIRMATA, LEGITTIMÓ LA PRESENZA DEL LUTERANESIMO SUL SUOLO TEDESCO, MA ESSO AVEVA GIÀ ARRESTATO LA SUA ESPANSIONE, ADESSO DIVENNE IMPORTANTE IL CALVINISMO ANCHE GRAZIE ALL'OPERA DI PASTORI FORMATISI NELL'ACCADEMIA DI GINEVRA INVIATI A GUIDARE LE COMUNITÀ CHE SI STAVANO FORMANDO NEL CONTINENTE. IN GERMANIA I CALVINISTI, DEFINITI RIFORMATI (MENTRE I LUTERANI ERANO EVANGELICI) SI DIFFUSERO SOPRATTUTTO NEL PALATINATO E NEL WRUTTENBERG, ARRIVARONO ANCHE IN UNGHERIA, POLONIA E BOEMIA, FINO ALLA SCOZIA E ALL'INGHILTERRA. IN QUEST'ULTIMA PERÒ NASCE LA CHIESA ANGLICANA, ENRICO VIII E DESIDERAVA UN EREDE MASCHIO CHE LA MOGLIE CATERINA D’ARAGONA NON ERA STATA IN GRADO DI DARGLI, E AVEVA ALLO STESSO TEMPO ROTTO L'ALLEANZA CON LA SPAGNA ADERENDO ALLA LEGA DI COGNAC; A QUESTI MOTIVI SI AGGIUNGE LA SUA PASSIONE PER UNA DAMA DI CORTE, ANNA BOLENA, COSÌ CHIEDE L’ANNULLAMENTO DEL MATRIMONIO A PAPA CLEMENTE VII CHE DOPO IL SACCO DI ROMA ERA ORMAI LEGATO ALLA SPAGNA E NON POTEVA RISPONDERE POSITIVAMENTE PER NON URTARE CARLO V, NIPOTE DI CATERINA. ALLORA ENRICO FECE VOTARE DAL PARLAMENTO PROVVEDIMENTI CHE RUPPERO I RAPPORTI CON LA CHIESA DI ROMA E NEL 1534 L'ATTO DI SUPREMAZIA LO DICHIARA CAPO SUPREMO ALL’INTERNO DELLA CHIESA INGLESE SUBITO DOPO DIO. CI FURONO RESISTENZE MA LA CHIESA INGLESE ACCETTA IL CAMBIAMENTO, ENRICO OTTENNE LA DICHIARAZIONE DI NULLITÀ DEL MATRIMONIO CON CATERINA E SI SPOSA CON ANNA BOLENA (TRA COLORO CHE RIFIUTAVANO DI ACCETTARE L'ATTO DI SUPREMAZIA CI FU THOMAS MORE, CHE FU CONDANNATO A MORTE, COSÌ COME TRA DELLE SUE SEI MOGLI TRA CUI ANCHE ANNA). TUTTAVIA SUL PIANO DOTTRINALE NON CAMBIA NIENTE TRA CHIESA INGLESE E ROMANA TANTO CHE ENRICO CONTINUÒ A PERSEGUITARE I PROTESTANTI, L'UNICA DIFFERENZA ERA CHE I VESCOVI, CON A CAPO L'ARCIVESCOVO DI CANTERBURY, RICONOBBERO COME CAPO DELLA CHIESA IL RE E NON PIÙ IL PAPA; PRINCIPALE CAMBIAMENTO FU LA SOPPRESSIONE DI MONASTERI LE CUI PROPRIETÀ FONDIARIE FURONO INCAMERATE DALLO STATO METTENDO A DISPOSIZIONE DI ENRICO UN NOTEVOLE PATRIMONIO CHE PERÒ DI DILAPIDÓ CON LE GUERRE. A ENRICO SUCCESSE IL FIGLIO EDOARDO VI, NATO DALLA TERZA MOGLIE, I SUOI PROTETTORI (DATO CHE AVEVA SOLO 10 ANNI) APRIRONO LA CHIESA ANGLICANA ALL'INFLUENZA DELLE DOTTRINE PROTESTANTI CON IL LIBRO DELLE PREGHIERE COMUNI DEL 1522; LE COSE CAMBIARONO CON MARIA TUDOR, LA PRIMA FIGLIA DI ENRICO VIII, CHE SPOSÒ IL FIGLIO DI CARLO V, FILIPPO, E SI IMPEGNÒ CON L'AIUTO DEL CARDINALE POLE IN UN TENTATIVO DI RESTAURAZIONE CATTOLICA, MANDANDO SUL ROGO MOLTI DI COLORO CHE AVEVANO APPOGGIATO L'INTRODUZIONE DELLA RIFORMA SOTTO IL REGNO DI EDOARDO, TANTO CHE VENNE CHIAMATA MARIA LA SANGUINARIA. QUANDO NEL 1558 SALÌ AL TRONO ELISABETTA I LA CHIESA ANGLICANA TROVA UN ASSETTO STABILE E SI LEGA DEFINITIVAMENTE AL MONDO PROTESTANTE. AGLI EREDI DI FRANCESCO I E CARLO V TOCCÒ PORTARE A COMPIMENTO LA GUERRA PER LA SUPREMAZIA IN EUROPA INTERROTTA NEL 1556 DALLA TREGUA DI VAUCELLES, IL RE FRANCESE ENRICO II PRENDERE INIZIATIVA PER SOSTENERE IN ITALIA LA SVOLTA ANTISPAGNOLA IMPRESSA NELLA POLITICA PONTIFICIA DA PAOLO IV, MA LA PENISOLA ERA ORMAI LEGATA ALLA SPAGNA, IL CONFLITTO SI RISOLVE INVECE NEI PAESI BASSI DOVE L'ESERCITO SPAGNOLO COMANDATO DA EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA OTTENNE UNA SCHIACCIANTE VITTORIA. FILIPPO II CONTAVA SULL'APPOGGIO DELL'INGHILTERRA RETTA DALLA MOGLIE MARIA, MA NON FU IN GRADO DI SFRUTTARE IL SUCCESSO A CAUSA DELLE DIFFICOLTÀ FINANZIARIE CHE LO FECERO ANDARE IN BANCA ROTTA. ANCHE ENRICO II, CHE INTANTO CONQUISTA L'ULTIMO POSSEDIMENTI INGLESE SUL CONTINENTE, IL PORTO DI CALAIS, DOVEVA FRONTEGGIARE UNA SITUAZIONE FINANZIARIA PESANTE. MARIA NEL 1558 PRIVA FILIPPO DELL'APPOGGIO INGLESE E FAVORISCE LA PACE STIPULATA A CHATEAU CAMBRESÌS NEL 1559, LA FRANCIA RINUNCIA A MILANO E NAPOLI E RESTITUISCE LA CORSICA A GENOVA E I SUOI STATI AL DUCA DI SAVOIA EMANUELE FILIBERTO, CONSERVA I TRE VESCOVATI DI METZ, TOUL E VERDUN, E MANTENNE IN ITALIA ALCUNE PIAZZE FORTI IN PIEMONTE. FILIPPO II AVEVA IL PIENO CONTROLLO DELLA PENISOLA DOVE TUTTI GLI STATI (TRANNE VENEZIA) ERANO LEGATI ALLA POTENZA SPAGNOLA. A CONFERMA DELLA SEPARAZIONE TRA DUE RAMI DEGLI ASBURGO, IL FRATELLO DI CARLO V, FERDINANDO I, IMPERATORE DI BOEMIA E UNGHERIA, NON PARTECIPO ALLE TRATTATIVE. A GARANZIA DELLA PACE FU CELEBRATO IL MATRIMONIO TRA FILIPPO E ISABELLA DI VALOIS, FIGLIA DI ENRICO II, ALLA CUI MORTE APRI IN FRANCIA UNA PROFONDA CRISI POLITICA E RELIGIOSA CHE MISE FUORI GIOCO IL PRINCIPALE AVVERSARIO DELLA SPAGNA. FILIPPO ERA MOLTO DIVERSO DAL PADRE, AVEVA UN ALTO SENSO DELLA SUA AUTORITÀ, SI ERA FORMATO IN SPAGNA E CARATTERISTICA CENTRALE ERA UNA SENTITA MA INTOLLERANTE RELIGIOSITÀ. QUANDO TORNA IN SPAGNA NEL 1559 SPOSTA LA CAPITALE A MADRID, CENTRO DELLA PENISOLA, E FECE COSTRUIRE UN IMPONENTE EDIFICIO, MONASTERO E PALAZZO REALE, DEDICATO AL MARTIRE SAN LORENZO CHE DIVENNE LA SUA RESIDENZA PREFERITA, E DA QUEL MOMENTO IN POI NON SI SPOSTA PIÙ TRANNE QUALCHE PUNTATA IN ALTRE CITTÀ DELLA SPAGNA. GOVERNA DAL SUO GABINETTO DOVE ESAMINAVA LE PRATICHE CHE GLI PASSAVANO I SEGRETARI, UNA GRANDE MOLE DI LAVORO CHE, DATE LE NORME DISTANZE E LA BUROCRAZIA, GIUNGEVA A DESTINAZIONE CON GRAVE RITARDO QUANDO SPESSO LE CONDIZIONI ERANO GIÀ MUTATE. LE SUE SCELTE POLITICHE FURONO CON TORMENTATI ANCHE A CAUSA DI SCRUPOLI RELIGIOSI, ERA CONVINTO DI DOVER RENDERE CONTO A DIO NEI SUOI ATTI: È DIVENUTO CORRENTE L'APPELLATIVO DI RE PRUDENTE, INTERPRETATO IN DIVERSI MODI, COME ESPRESSIONE DI SAGGEZZA. EGLI EBBE QUATTRO MOGLI, E DALL'ULTIMA, ANNA D'AUSTRIA, SUA NIPOTE, EBBE L'EREDE MASCHIO, IL FUTURO FILIPPO III. NEL FRATTEMPO MUORE SEBASTIANO I RE DI PORTOGALLO E SI APRE LA STRADA PER FILIPPO PER OTTENERE LA CORONA PORTOGHESE. A SEBASTIANO SUCCEDE IL FRATELLO, UN VECCHIO CARDINALE, ENRICO, ALLA CUI MORTE NEL 1580 FILIPPO INTERVIENE E SI FA RICONOSCERE COME EREDE DELLA CORONA ANCHE IN NOME DEI LEGAMI DI PARENTELA CON GLI AVIZ, COSÌ LA SPAGNA ACQUISISCE ANCHE IL CONTROLLO DELL'IMPERO COLONIALE PORTOGHESE E FILIPPO ADOTTA IL MOTTO "NON BASTA IL MONDO". BENCHÉ LA CORONA IMPERIALE FOSSE PASSATA ALL'ALTRO RAMO DEGLI ASBURGO, LA VOCAZIONE IMPERIALE RIMASE IN FILIPPO, MA NON FU PIÙ LEGATA A UN SOGNO UNIVERSALISTICO DELL'UNITÀ CRISTIANA MA LA DIFESA DELLA FEDE CONTRO ERETICI E INFEDELI, QUINDI ERA UN SISTEMA IMPERIALE SPAGNOLO ANCHE IN RAGIONE DELL'ESTENSIONE TERRITORIALE DEI SUOI POSSEDIMENTI DELLA SUA GRANDE POTENZA MILITARE E FINANZIARIO. TUTTAVIA LA CRESCENTE LA POTENZA DELLA SPAGNA SI SCONTRÒ CON IL PONTEFICE PER DIFENDERE LE PREROGATIVE DELLO STATO, PER ESEMPIO OPPONENDOSI ALLA BOLLA DI PIO V IN CAELI DOMINI DEL 1568 CHE MINACCIAVA LA SCOMUNICA AI SOVRANI CHE NON AVESSERO RISPETTATO LE PREROGATIVE DELLA CHIESA. I TERRITORI SOTTOPOSTI ALLA SOVRANITÀ DI FILIPPO, LA CUI AMMINISTRAZIONE ERA DELEGATA A GOVERNATORI, CONSERVARONO LE PROPRIE IDENTITÀ GIURIDICHE, CIÒ CHE LE UNIVA ERA LA FEDELTÀ ALLA DINASTIA REGNANTE. IL GOVERNO ERA INCENTRATO SUL SISTEMA DI CONSIGLI, ORGANI COLLEGIALI CON FUNZIONI CONSULTIVE CHE PREPARAVANO DELLE CONSULTE IN BASE A CUI IL RE PRENDEVA LE SUE DECISIONI. IL PIÙ IMPORTANTE ERA IL CONSIGLIO DI STATO IN CUI SEDEVA ANCHE LA GRANDE NOBILTÀ, GLI ALTRI ERANO COMPETENTI PER MATERIA O PER TERRITORIO, IN QUESTI ULTIMI ERANO PRESENTI GLI ESPONENTI DELLE CLASSI DIRIGENTI LOCALI CHE DOVEVANO RAPPRESENTARE I LORO POPOLI, QUELLO DEL PORTOGALLO ERA COMPOSTA INTERAMENTE LA PORTOGHESI; DA UN CERTO MOMENTO IN POI COMUNQUE MOLTE QUESTIONI SPECIFICHE VENNERO AFFRONTATE IN ORGANISMI INFORMALI, CON POCHI COLLABORATORI, LE GIUNTE. LA SPAGNA ERA INVIDIATA DA TUTTI PERCHÉ POTEVA CONTARE SULLE MINIERE AMERICANE CHE PORTAVANO METALLI PREZIOSI, CHE NON COPRIRONO PERÒ MAI PIÙ DEL 25% DELLE ENTRATE, PER IL RESTO PROVENIVANO DALLE IMPOSTE DIRETTE DA CUI ERA ESENTE LA NOBILTÀ E LE IMPOSTE SULLE TRANSAZIONI COMMERCIALI. LA LENTEZZA DELLA RISCOSSIONE RENDEVA INDISPENSABILE IL RICORSO A PRESTITI DI BANCHE CON ALTO TASSO DI INTERESSE. TUTTAVIA CI FURONO MOLTE BANCAROTTE, A QUELLA DEL 1557 NE SEGUIRONO ALTRE FINO AL 1662; I PRINCIPALI FINANZIATORI DELLA POLITICA DELLA SPAGNA DIVENNERO I BANCHIERI GENOVESI. IN SPAGNA C'ERANO MOLTE CULTURE DIVERSE, L'UNITÀ RELIGIOSA ERA CIÒ CHE DALLA COESIONE AL SISTEMA E PER QUESTO DIVENNE UN'OSSESSIONE: L'INQUISIZIONE EBBE UN RUOLO CENTRALE, CONTROLLAVA ANCHE LA STAMPA, E GIÀ ALL'INIZIO DUO , FILIPPO SCOPRE ALCUNE COMUNITÀ DI PROTESTANTI A VALLADOLID E SIVIGLIA E DIEDE VITA A CERIMONIE PUBBLICHE IN CUI ESEGUIVA LE 35 STESSO. IN QUESTO CONTESTO LA NOBILTÀ HANNO RIPRESO UN RUOLO CENTRALE, E SICCOME ALLA SPAGNA SERVIVA UN MOMENTO DI PACE VENNERO STIPULATE TREGUE CON L'INGHILTERRA NEL 1604 E CON LE PROVINCE UNITE NEL 1609, CHE SAREBBE DOVUTA DURARE 12 ANNI. SI DECIDE DI ESPELLERE DAL REGNO TUTTI I MORISCOS NEL 1609 MA QUESTO DETERMINÒ UN CALO DEMOGRAFICO E QUINDI UN COLPO ALL'ECONOMIA SPAGNOLA. A FILIPPO III SUCCESSE FILIPPO IV CHE DELEGÓ L’ESERCIZIO DEL POTERE A GASPAR DE GUZMAN CONTE DI OLIVARES CHE SI IMPEGNÒ NEL REALIZZARE MISURE FINANZIARE SUGGERITE DAI TRATTATISTI POLITICI: EGLI VOLEVA RIPRISTINARE IL RUOLO IMPERIALE DELLA SPAGNA CHE LANCIA IN UNA SERIE DI AVVENTURE MILITARI MA PER AFFRONTARE QUESTO AMBIZIOSO PROGETTO RITENEVA CHE FOSSE NECESSARIO RAFFORZARE DAL PUNTO DI VISTA POLITICO-ISTITUZIONALE L’UNITÀ DEI TRE DOMINI DELLA MONARCHIA, IL PRIMO PASSO FU IL PROGETTO DE LA UNION DE LAS ARMAS PROPOSTO AL RE IL 1626: CREARE UNA FORZA MILITARE DI UOMINI ALLA QUALE DOVEVANO CONTRIBUIRE SECONDO DATE PROPORZIONI GLI STATI DELLA MONARCHIA, MA LE CORTES NELLE VARIE CITTÀ VEDEVANO IN ESSO UN ATTENTATO ALLA LORO AUTONOMIA. PER QUANTO RIGUARDA I PAESI BASSI, DOPO L'ASSASSINIO DI GUGLIELMO IN TACITURNO NEL 1584 LE SETTE PROVINCE SETTENTRIONALI INDIPENDENTI DAL 1581 TROVARONO IN SUO FIGLIO MAURIZIO UN CAPO MILITARE DI GRANDE VALORE; L'ORGOGLIO SPAGNOLO SI RIFIUTA DI RICONOSCERE LA SCONFITTA PER CUI NEL 1609 VIENE CONCORDATO UNA TREGUA DI 12 ANNI, DA QUESTO MOMENTO C’È LA DEFINITIVA SEPARAZIONE TRA DUE TRONCHI DEI PAESI BASSI CHE SEGUIRONO STRADE DIVERSE. ALLE PROVINCE MERIDIONALI FU CONCESSA DA MADRID UNA CERTA AUTONOMIA IN QUANTO RIMASTE FEDELI ALLA SPAGNA, LA QUALE ESERCITA UNA TOTALE EGEMONIA (SONO GOVERNATE DALLA FIGLIA DI FILIPPO II E SUO MARITO ALBERTO D’AUSTRIA), DOPO LE MIGRAZIONI DELLE MINORANZE CALVINISTE LE PROVINCE MERIDIONALI TROVARONO UNITÀ NELLA FEDE CATTOLICA E DIVENNERO UN BALUARDO DELLA CONTRORIFORMA GRAZIE ANCHE AI GESUITI. SUL PIANO ECONOMICO IL BLOCCO DELLE FOCI DELLA SCHELDA DA PARTE DEGLI OLANDESI NEL 1585 CHIUDE LA VIA VERSO IL MARE AL PORTO DI ANVERSA E DETERMINA UN DECLINO PER LE PROVINCE MERIDIONALI; INVECE LE PROVINCE SETTENTRIONALI UNITE EBBERO UNA RAPIDA ASCESA: ERANO LEGATE DALL'ALLEANZA STIPULATA NEL 1579 CON L'UNIONE DI UTRECHT, ERA UNA CONFEDERAZIONE, MA OGNUNO LEGATO AL PROPRIO PARTICOLARISMO, ERANO GOVERNATE DA MEMBRI DI FAMIGLIE ARRICCHITASI CON IL COMMERCIO CHE SI ERANO ATTRIBUITE IL MONOPOLIO DELLE CARICHE PUBBLICHE DANDO VITA A PATRIZIATI URBANI; PER QUANTO RIGUARDA IL CALVINISMO, DAVA LA SUA IMPRONTA ALLO STATO MA C'ERA ANCHE UNA NOTEVOLE PRESENZA DI CATTOLICI E EBREI. L'ORGANO CENTRALE ERANO GLI STATI GENERALI CHE SI RIUNIVANO ALL'AIA E DI CUI FACEVANO PARTE GLI STATI DELLE SETTE PROVINCE: LE DECISIONI VENIVANO PRESE ALL'UNANIMITÀ, I POTERI PERÒ ERANO LIMITATI ALLE PREROGATIVE DELLE SETTE PROVINCE, IL SISTEMA FUNZIONA PERCHÉ L'OLANDA ERA LA PROVINCIA PIÙ POPOLOSA E POTENTE CHE VERSAVA PIÙ DELLA METÀ DELLE IMPOSTE. DI FATTO IL POTERE ERA GESTITO DA DUE CARICHE CHE SI ALTERNARONO ALLA GUIDA DELLO STATO: LO STATOLDER E IL GRAN PENSIONARIO. LA PRIMA CARICA, QUELLA DI GOVERNATORE, COMPORTAVA IL COMANDO DELL'ESERCITO E DELLA FLOTTA E ERA IN GENERE UN MEMBRO DELLA CASA DI ORANHE: ESSI AVEVANO GRANDE SEGUITO NELLA NOBILTÀ E ERANO POPOLARI IN CITTÀ. A QUESTA CARICA SI CONTRAPPONEVA IL GRAN PENSIONARIO, IL PRESIDENTE DEGLI STATI PROVINCIALI E CAPO DELLA DELEGAZIONE VENDITA GLI STATI GENERALI, ERA UNA CARICA NON FEDERALE MA IN VIRTÙ DELL'IMPORTANZA DELLA PROVINCIA OLANDESE TALVOLTA DIVENNE IL VERO RESPONSABILE DELLA POLITICA DELLO STATO, ERA ESPRESSIONE DI PATRIZIATI URBANI. LE PROVINCE UNITE AVEVANO UN SISTEMA POLITICO COMPLESSO E MISTO LA CUI STORIA È SEGNATO DALL'ALTERNANZA AL POTERE DI QUESTE DUE CARICHE, IL GOVERNATORE NEI PERIODI DI GUERRA E IL GRAN PENSIONARIO NEI PERIODI DI PACE. CI FURONO ANCHE ASPRI CONFLITTI CHE RISCHIARONO DI DEGENERARE IN GUERRA CIVILE COME GLI INIZI DEL SETTECENTO QUANDO SI DIFFUSE LA DOTTRINA DI JACOB HARMENSZ CHE SI DISTACCA DAL PREDESTINAZIONISMO CALVINISTA SOSTENENDO CHE L'UOMO PUÒ COOPERARE CON LA GRAZIA, MA LE SUE TESI VENNERO CONTESTATE E SI INNESTA IL CONFLITTO POLITICO FRA IL GOVERNATORE MAURIZIO DI NASSAU E IL GRAN PENSIONARIO HOLDENBARNEVELT FAVOREVOLE ALLA TESI DI HARMENSZ: DIETRO QUESTO CONTRASTO C’È LA LA CONTRAPPOSIZIONE TRA LE TENDENZE DEGLI ORANGE DI ESTENDERE LA PROPRIA INFLUENZA SULLO STATO E LA TRADIZIONE FEDERALE DEI PATRIZIATI. EBBE LA MEGLIO MAURIZIO CHE FECE ARRESTARE IL GRAN PENSIONARIO, E TRA IL 1618 -19 SI VENISSE UN SINODO DI TEOLOGI CALVINISTI CHE CONDANNARONO LA DOTTRINA ARMINIA, CHE PERÒ NON SCOMPARVE DEL TUTTO. NEL 1569 IL REGNO DI POLONIA E IL GRANDUCATO DI LITUANIA SI FONDONO IN UNO STATO DI GRANDI DIMENSIONI CHE COMPRENDEVA MOLTE LINGUE E RELIGIONI; NELLO STESSO ANNO FU RIBADITO CHE LA CORONA SAREBBE STATA ASSEGNATA PER ELEZIONE DA PARTE DI TUTTA LA NOBILTÀ, COSÌ LA POLONIA ASSUNSE LA CONFIGURAZIONE DI UNA REPUBBLICA NOBILIARE IN CUI L'ARISTOCRAZIA, CHE DISPONEVA DELLE CARICHE CIVILI, IMPEDÌ LA FORMAZIONE DI UN SOLIDO POTERE MONARCHICO. CON LA MORTE DI SIGISMONDO AUGUSTO CHE NON AVEVA EREDI SI ESTINSE LA DINASTIA DEGLI JAGGELLONI E FU ELETTO RE ENRICO DI VALOIS, CHE RESTÒ SOLO CINQUE MESI PERCHÉ L'ANNO SEGUENTE MUORE IL FRATELLO CARLO IX E TORNA IN FRANCIA PER SUCCEDERGLI. GLI ANNI SEGUENTI VENGONO ELETTI I SOVRANI STRANIERI PRIVI DI INTERESSI DIRETTI NELLA REALTÀ POLACCA PROPRIO PER IMPEDIRE UN RAFFORZAMENTO DEI POTERI DELLA CORONA, LA NOBILTÀ IMPOSE AI SOVRANI CONDIZIONI CHE LI IMPEGNAVANO AL RISPETTO DI SÉ PRIVILEGI LA CONVOCAZIONE DELLA DIETA OGNI DUE ANNI, IN CASO DI INADEMPIENZA I NOBILI ERANO SCELTI DALL'OBBLIGO DI OBBEDIENZA. I SOVRANI FURONO ANCHE IMPEGNATI A CONFERMARE LA TOLLERANZA RELIGIOSA TRA LE MOLTE PER I PRESENTI NEL PAESE, MA ANDÒ PROGRESSIVAMENTE MODIFICANDOSI SUL FINIRE DEL XII SECOLO QUANDO SI FECE SENTIRE SEMPRE PIÙ FORTE L'INFLUSSO DELLA CONTRORIFORMA ATTRAVERSO GLI ISTITUTI DEI GESUITI: L'OFFENSIVA CATTOLICA OTTENNE UN GRANDE SUCCESSO UNENDOSI ALLA CHIESA DI ROMA NEL 1596; ANCHE SIGISMONDO III, CHE EBBE ANCHE IL TRONO SVEDESE, APPOGGIA IL PROCESSO DI RESTAURAZIONE DEL CATTOLICESIMO CHE PORTA A UNA PROGRESSIVA EMARGINAZIONE DEI PROTESTANTI. IN SVEZIA IL POTERE DELLA MONARCHIA, RESO EREDITARIO DA GUSTAVO VASA NEL 1545, ERA LIMITATO DALLA PRESENZA DELLA DIETA E IL CONSIGLIO DEL REGNO. NELLA DIETA C'ERANO CLERO, NOBILTÀ, BORGHESIA E CONTADINI LIBERI, SI APPROVAVANO LEGGI, SI RISCUOTEVANO LE IMPOSTE E SI ARRUOLAVANO LE TRUPPE, DECISIVO ERA IL RUOLO DELLA NOBILTÁ CHE CONTROLLAVA ANCHE IL SENATO/CONSIGLIO. IL LUTERANESIMO FU MESSO IN DISCUSSIONE CON SIGISMONDO, EGLI TENTÒ DI RESTAURARE IL CATTOLICESIMO MA L'ARISTOCRAZIA GUIDATA DALL'ULTIMO FIGLIO DI GUSTAVO VASA SI OPPONE. L'AFFERMAZIONE DELLA POTENZA SVEDESE SI EBBE CON GUSTAVO II NELLA PRIMA METÀ DEL 1600, LA SVEZIA AVEVA LA SUA RICCHEZZA NELLE MINIERE DI RAME E FERRO, IL SUO PUNTO DEBOLE INVECE ERANO LE RISORSE FINANZIARIE E DEMOGRAFICHE PERCHÉ AVEVA UNA POPOLAZIONE CON UNA DENSITÀ DI DUE ABITANTI PER CHILOMETRO QUADRATO. GUSTAVO, LUTERANO, SALE AL TRONO A 17 ANNI E CONSOLIDA LA MONARCHIA OTTENENDO L'AIUTO MILITARE DELLA NOBILTÀ IN CAMBIO DI UN RICONOSCIMENTO DEI PRIVILEGI COME L’ESENZIONE FISCALE; PER QUANTO RIGUARDA L'ESERCITO MANTIENE IL SISTEMA DI COSCRIZIONE CHE OBBLIGAVA LE COMUNITÀ A DARE UN FANTE OGNI 10 UOMINI MA PORTÓ LA FERMA A VENT'ANNI FORMANDO UN ESERCITO DI PROFESSIONISTI, INTRODUSSE ANCHE IMPORTANTI RINNOVAMENTI TECNICI: OTTENNE VARI SUCCESSI PER ESEMPIO STRAPPO ALLA RUSSIA INGLEA E CARELIA, OTTENENDO IL CONTROLLO DELLE COSTE DEL GOLFO SVEDESE. IL RAMO AUSTRIACO DEGLI ASBURGO ERA TITOLARE DEGLI STATI EREDITARI MA AVEVA ANCHE LE CORONE ELETTIVE DELL'IMPERO, BOEMIA E UNGHERIA. SIA FERDINANDO I CHE IL FIGLIO MASSIMILIANO II PRENDONO ATTO DELLA DIGNITÀ IMPERIALE E CERCANO DI REALIZZARE IN GERMANIA UNA PACIFICA CONVIVENZA TRA PROTESTANTI E CATTOLICI SULLA BASE DEI PRINCIPI STABILITI DALLA PACE DI AUGUSTA, CHE PERÒ ERA AVVERTITA COME UN COMPROMESSO PROVVISORIO E INATTUALE DATO CHE NON PRENDEVA IN CONSIDERAZIONE IL CALVINISMO; C'ERA ANCHE IL PROBLEMA DEI SIGNORI ECCLESIASTICI PASSATI ALLA RIFORMA SECOLARIZZANDO I LORO POSSESSI E RENDENDOLI EREDITARI. ALLA MORTE DI MASSIMILIANO II FU ELETTO IL FIGLIO RODOLFO II CHE STABILÌ LA SUA RESIDENZA A 36 PRAGA DOVE COLTIVO LE ARTI E L'ALTI MIA CIRCONDATO DA UOMINI DI CULTURA E ARTISTI, MENTRE I DOMINI EREDITARI DELL'ARCI DUCATO DI AUSTRIA E UNGHERIA ERANO GOVERNATI DAL FRATELLO MATTIA. RODOLFO È STATO EDUCATO IN SPAGNA DEI GESUITI E CON LUI EBBE INIZIO LA GRANDE OFFENSIVA CATTOLICA, SI SERVÌ DELLA COMPAGNIA DI GESÙ CHE FONDO MOLTI COLLEGHI PER L'EDUCAZIONE DELLA NOBILTÀ, IN UN CLIMA TESO I PRINCIPI PROTESTANTI DIEDERO VITA ALL'UNIONE EVANGELICA, A CUI SI OPPOSE LA LEGA CATTOLICA DELLA QUALE ERA A CAPO IL DUCA MASSIMILIANO I DI BAVIERA. ANCHE LA NOBILTÀ DELLA BOEMIA SI MOSSE CONTRO I CATTOLICI E A RODOLFO FU IMPOSTA LA CONCESSIONE DI UNA LETTERA CHE GARANTIVA LIBERTÀ DI CULTO A TUTTE LE FEDI. DATO CHE L'UNIONE EVANGELICA ERA SOSTENUTA DALLA FRANCIA MENTRE DIETRO QUELLA CATTOLICA C'ERA LA SPAGNA, SEMBRAVA CHE L'IMPERO SI STESSE AVVIANDO VERSO LA GUERRA CIVILE; LA MORTE DI ENRICO IV ALLONTANO QUESTO PERICOLO, INTANTO MATTIA APRE UN CONFLITTO DINASTICO CON IL FRATELLO RODOLFO E RIUSCÌ A FARSI ELEGGERE IMPERATORE. QUANDO NEL 1617 FERDINANDO VENNE ELETTO RE DI BOEMIA, MISE IN ATTO LA POLITICA DI RESTAURAZIONE CATTOLICA DEMOLENDO LE CHIESE PROTESTANTI; VEDENDO CHE LE CONCESSIONI FATTE DA RODOLFO II NEL 1609 ERANO IN PERICOLO, GLI STATI DI BOEMIA ESPRIMONO LA LORO PROTESTA MA NON SONO RICEVUTI DA FERDINANDO A VIENNA, ALLORA LA LORO DELEGAZIONE NEL 1618 INVADE IL CASTELLO DI PRAGA GETTANDO DALLA FINESTRA DUE DELEGATI IMPERIALI CON IL LORO SEGRETARIO: DEFENESTRAZIONE DI PRAGA, ATTO DI INIZIO DELLA GUERRA DEI TRENT'ANNI. LA RIVOLTA FU SOSTENUTA DEI CETI DELLE ALTRE PROVINCE DEL REGNO DI BOEMIA E DA QUELLI DELL'AUSTRIA, NEL FRATTEMPO MATTIA È MORTO E LA DIETA ELEGGE ALL'UNANIMITÀ FERDINANDO II; INTANTO GLI STATI DI BOEMIA VOLEVANO DIFENDERE LA LORO TRADIZIONALE AUTONOMIA E AVEVANO DICHIARATO DECADUTO FERDINANDO I E OFFERTO LA CORONA A FEDERICO V, CAPO DELL'UNIONE EVANGELICA. A QUESTO PUNTO È INEVITABILE LO SCONTRO CON FERDINANDO II, TRA L'ALTRO DALL'ESITO DEL CONFLITTO DIPENDEVA LA COMPOSIZIONE DELLA DIETA ELETTORALE NELLA QUALE AI TRE ELETTORI CATTOLICI SI CONTRAPPONEVANO I TRE PRINCIPI PROTESTANTI, TRA CUI ANCHE QUELLO DEL PALATINATO, IL QUALE SE AVESSE AVUTO ANCHE LA CORONA BOEMA, I CATTOLICI SAREBBERO LE STATINE IN MINORANZA. QUESTI ULTIMI ERANO BEN ORGANIZZATI E SCONFIGGONO GLI INSORTI NELLA BATTAGLIA DELLA MONTAGNA BIANCA NEL 1620, PRAGA. FEDERICO V VENNE CHIAMATO RE DI INVERNO PER IL SUO BREVE REGNO, FU COSTRETTO A FUGGIRE NEI PAESI BASSI E PRIVATO DELLA SUA DIGNITÀ DI PRINCIPE ELETTORE. LE PROVINCE RIBELLI FURONO SOTTOPOSTI A UN PROCESSO DI RICATTOLICIZZAZIONE FORZATA E NEL 1627 FERDINANDO CANCELLA LA TRADIZIONALE AUTONOMIA DEL REGNO DI BOEMIA, LA CORONA FU RESA EREDITARIA. NEL 1621 QUANDO FILIPPO IV SALÌ AL TRONO LA SPAGNA SI SCHIERÒ AL FIANCO DELL'AUSTRIA CONTRO I PROTESTANTI, E NELLO STESSO ANNO IL CONTE DUCA DI OLIVARES NON RINNOVA LA TREGUA DI 12 ANNI CON LE PROVINCE UNITE E RIPRENDE LA GUERRA PER IMPORRE LA PROPRIA SOVRANITÀ, ASSUMENDO ANCHE UN ATTEGGIAMENTO AGGRESSIVO IN ITALIA: L'OCCASIONE FU LA SITUAZIONE DEI CATTOLICI IN VALTELLINA SOTTOPOSTI ALL'AUTORITÀ DI UNA LEGA DEI GRIGIONI PROTESTANTE, CON L'AIUTO DEL GOVERNATORE SPAGNOLO DI MILANO I CATTOLICI SI RIBELLARONO E LE TRUPPE SPAGNOLE OCCUPARONO LA VALLE (CHE AVEVA UN'IMPORTANZA STRATEGICA PERCHÉ CORRIDOIO DI PASSAGGIO FRA DUCATO DI MILANO E L'EUROPA DEL NORD). SI FORMA UNA COALIZIONE ANTISPAGNOLA TRA VENEZIA, FRANCIA E DUCA DI SAVOIA E ALLA FINE IL TRATTATO DI MONÇON DEL 1626 LASCIA IL CORRIDOIO APERTO E GARANTISCE LA LIBERTÀ RELIGIOSA DEI CATTOLICI VALTELLINESI, ANCHE SE UNA DECINA D'ANNI DOPO LA SPAGNA RESTITUISCE LA VALTELLINA AI GRIGIONI. POCO DOPO SI RIAPRE IL CONFLITTO PER LA SUCCESSIONE DEL MONFERRATO, IMPORTANTE DAL PUNTO DI VISTA STRATEGICO PER LA SPAGNA. GIÀ NEL 1612 ALLA MORTE DI FRANCESCO IV DI MANTOVA, IL DUCA DI SAVOIA AVEVA FATTO VALERE I SUOI DIRITTI OCCUPANDO IL MONFERRATO MA ERA STATO SCONFITTO DALLA SPAGNA E AVEVA RESTITUITO IL TERRITORIO AI GONZAGA, IL PROBLEMA SI RIPROPOSE NEL 1627 QUANDO MORÌ VINCENZO II, L'ULTIMO DELLA DINASTIA CHE NOMINO EREDE È UN MEMBRO DI UN RAMO FRANCESE DELLA FAMIGLIA CHARLES GONZAGA NEVERS: DATO CHE MANTOVA DIPENDEVA DALL’IMPERO GLI ASBURGO CONTESTARONO QUESTA SUCCESSIONE CHE APRIVA ALLA FRANCIA DI RICHELIEU L’OPPORTUNITÀ DI RIMETTERE PIEDE IN ITALIA; AL LORO FIANCO SI SCHIERÓ IL DUCA DI SAVOIA. LE TRUPPE FRANCESI OCCUPARONO SUSA MENTRE LE MANTOVANE ATTACCARONO MILANO, LA SITUAZIONE SI RIBALTÓ CON LA DISCESA DELL’ESERCITO IMPERIALE CONGIUNTO AGLI SPAGNOLI, CHE ASSEDIARONO MANTOVA NEL 1630, MENTRE A CASALE MONFERRATO I FRANCESI RESISTETTERO: LO STALLO MILITARE E L’ARRIVO DELLA PESTE COSTRINSERO AL TRATTATO DI CHIERASCO NEL 31 CHE RICONOBBE L’ALTA SOVRANITÀ IMPERIALE MENTRE IL DUCA DI SAVOIA RINUNCIA ALLE SUE PRETESE E CEDE ALLA FRANCIA LA FORTEZZA DI PINEROLO. NELLA SECONDA FASE DELLA GUERRA DEI TRENT'ANNI, I RAPPORTI NELLA DIETA ELETTORALE ERANO SBILANCIATI A FAVORE DEI CATTOLICI CON LA DESTITUZIONE DELL'ELETTORE PALATINO, INOLTRE NEL 1625 FERDINANDO II ATTRIBUISCE AL DUCA DI BAVIERA LA DIGNITÀ ELETTORALE AL POSTO DEL PALATINATO, ALLORA LA SASSONIA CHIEDE AIUTO AL RE DI DANIMARCA CRISTIANO IV, LUTERANO, CHE POSSEDEVA UN DUCATO COMPRESO NEI CONFINI DELL'IMPERO GERMANICO E ERA PARENTE DEL RE DI INVERNO E QUINDI HA DIRITTO AD INTERVENIRE; EGLI FU SCONFITTO MA DECISIVO FU L’INTERVENTO DI ALBRECHT VON WALLENSTEIN, NOBILE CATTOLICO AL SERVIZIO DEGLI ASBURGO CHE AVEVA OTTENUTO DIVERSI TERRITORI CONFISCATI DOPO LA MONTAGNA BIANCA E AVEVA COSTITUITO UN PROPRIO DOMINIO DIVENTANDO DUCA DI FRIEDLAND. NELLA SECONDA FASE DELLA GUERRA DEI TRENT'ANNI, I RAPPORTI NELLA DIETA ELETTORALE ERANO SBILANCIATI A FAVORE DEI CATTOLICI CON LA DESTITUZIONE DELL'ELETTORE PALATINO, INOLTRE NEL 1625 FERDINANDO II ATTRIBUISCE AL DUCA DI BAVIERA LA DIGNITÀ ELETTORALE AL POSTO DEL PALATINATO, ALLORA LA SASSONIA CHIEDE AIUTO AL RE DI DANIMARCA CRISTIANO IV, LUTERANO, CHE POSSEDEVA UN DUCATO COMPRESO NEI CONFINI DELL'IMPERO GERMANICO E ERA PARENTE DEL RE DI INVERNO E QUINDI HA DIRITTO AD INTERVENIRE; EGLI FU SCONFITTO MA DECISIVO FU L’INTERVENTO DI ALBRECHT VON WALLENSTEIN, NOBILE CATTOLICO AL SERVIZIO DEGLI ASBURGO CHE AVEVA OTTENUTO DIVERSI TERRITORI CONFISCATI DOPO LA MONTAGNA BIANCA E AVEVA COSTITUITO UN PROPRIO DOMINIO DIVENTANDO DUCA DI FRIEDLAND. NELLA SECONDA FASE DELLA GUERRA DEI TRENT'ANNI, I RAPPORTI NELLA DIETA ELETTORALE ERANO SBILANCIATI A FAVORE DEI CATTOLICI CON LA DESTITUZIONE DELL'ELETTORE PALATINO, INOLTRE NEL 1625 FERDINANDO II ATTRIBUISCE AL DUCA DI BAVIERA LA DIGNITÀ ELETTORALE AL POSTO DEL PALATINATO, ALLORA LA SASSONIA CHIEDE AIUTO AL RE DI DANIMARCA CRISTIANO IV, LUTERANO, CHE POSSEDEVA UN DUCATO COMPRESO NEI CONFINI DELL'IMPERO GERMANICO E ERA PARENTE DEL RE DI INVERNO E QUINDI HA DIRITTO AD INTERVENIRE; EGLI FU SCONFITTO MA DECISIVO FU L’INTERVENTO DI ALBRECHT VON WALLENSTEIN, NOBILE CATTOLICO AL SERVIZIO DEGLI ASBURGO CHE AVEVA OTTENUTO DIVERSI TERRITORI CONFISCATI DOPO LA MONTAGNA BIANCA E AVEVA COSTITUITO UN PROPRIO DOMINIO DIVENTANDO DUCA DI FRIEDLAND. EGLI STIPULÒ CONTRATTI CON I SOVRANI IMPEGNANDOSI A FORNIRE UN DATO NUMERO DI SOLDATI CHE POI AVREBBERO ORGANIZZATO IN PROPRIO, ARMA UN ESERCITO DI 24.000 UOMINI, LE TRUPPE VIVEVANO SULLE RISORSE DEI TERRITORI DOVE SI ACQUARTIERARONO CON L'IMPOSTAZIONE SISTEMATICA DI CONTRIBUZIONI ALLA POPOLAZIONE. CRISTIANO VIENE SCONFITTO DA ALBERCHT E VIDE SUOI TERRITORI INVASI ANCHE DA TRUPPE BAVARESI E DOVETTE FIRMARE LA PACE DI LUBECCA NEL 1629. DATO CHE FERDINANDO II AVEVA IMPEGNATO PARTE DELLE SUE TRUPPE IN ITALIA, MONFERRATO, CRISTIANO OTTENNE CONDIZIONI FAVOREVOLI: RINUNCIA AGLI INTERVENTI IN AMBITO IMPERIALE MA RECUPERA I TERRITORI OCCUPATI. ANCHE LA SECONDA FASE DELLA GUERRA SI CONCLUDE CON LA VITTORIA CATTOLICA, QUINDI A FERDINANDO SEMBRA IL MOMENTO PER UNA RESA DEI CONTI CON I PROTESTANTI E NEL 1627 IMPONE LA RESTITUZIONE DEI BENI SECOLARIZZATE CON IL PASSAGGIO ALLA RIFORMA DOPO IL 1552 E OBBLIGA I PROTESTANTI IN TERRITORIO CATTOLICO A CONVERTIRSI, EDITTO DI RESTITUZIONE. A DIFESA DELLA CAUSA PROTESTANTE INTERVIENE IL RE DI SVEZIA GUSTAVO II ADOLFO CHE SI ALLEA ALLA SASSONIA E BRANDEBURGO, È SOSTENUTO FINANZIARIAMENTE DALLA FRANCIA E RIESCE AD ASSEMBLARE UN ESERCITO NUMEROSO. NEL CAMPO CATTOLICO ERA USCITO DI SCENA ALBERCHT RITIRANDOSI NEI SUOI DOMINI, AL QUALE L'IMPERATORE AVEVA TOLTO IL COMANDO DELL'ESERCITO IMPERIALE. GUSTAVO PENETRA IN POMERANIA E OTTIENE 37 MOLTI SUCCESSI CON RAPIDI SPOSTAMENTI DELLE TRUPPE E ATTACCHI FULMINEI, QUINDI NACQUE LA LEGGENDA DEL GIOVANE RE DEFINITO LEONE DEL NORD O SIGNORE DELLE NEVI. MENTRE UN ESERCITO SASSO NE OCCUPA LA BOEMIA, EGLI SCONFIGGE LE FORZE IMPERIALI E APRE LA STRADA VERSO LA GERMANIA MERIDIONALE OCCUPANDO TREVIRI, MAGONZA E COLONIA, POI ENTRO ANCHE A MONACO DI BAVIERA COSTRINGENDO IL DUCA ALLA FUGA. LA SPAGNA INVIA TRUPPE A SOSTEGNO DELL'ESERCITO IMPERIALE MA COSÌ SI ESPONE ALL'OFFENSIVA DELLE PROVINCE UNITE CHE OTTENNERO IMPORTANTI SUCCESSI. FERDINANDO II A QUESTO PUNTO È OBBLIGATO A RICHIAMARE ALBERCHT, NOMINATO COMANDANTE SUPREMO CON PIENI POTERI CHE MISE INSIEME UN ESERCITO DI 100.000 UOMINI E AFFRONTO GUSTAVO: LO SCONTRO AVVENNE IL 17 NOVEMBRE 1632 A LIPSIA E SI RISOLSE IN UNA VITTORIA SVEDESE, ANCHE SE GUSTAVO PERSE LA VITA E LA CONDOTTA DELLA GUERRA PASSÒ IN MANO AL CANCELLIERE, REGGENTE IN NOME DELLA FIGLIA DEL RE, CRISTINA CHE AVEVA SOLO SEI ANNI. EGLI SI POSE A CAPO DI UNA COALIZIONE DI PRINCIPI TEDESCHI CHE VOLEVANO DIFENDERE IL PROTESTANTESIMO E LA LIBERTÀ DELLA GERMANIA MINACCIATE DALL'IMPERATORE, INTANTO C'ERA SEMPRE PIÙ DIFFERENZA A VIENNA NEI CONFRONTI DI ALBERCHT CHE ERA ACCUSATO DI SVOLGERE UNA POLITICA PERSONALE, FERDINANDO II LO FECE ASSASSINARE NEL FEBBRAIO 1634. NEL FRATTEMPO LA GUERRA VOLTA IN FAVORE DEGLI ESERCITI IMPERIALI CHE SCONFISSERO GLI SVEDESI, LA SASSONIA E BRANDEBURGO USCIRONO DAL CONFLITTO STIPULANDO LA PACE DI PRAGA NEL 35 CON L'IMPERATORE, RESTAVANO IN ARMI SONO LE TRUPPE SVEDESI, IL CANCELLIERE SI ACCINGEVA AD AVVIARE LE TRATTATIVE DI PACE QUANDO LA FRANCIA DECISE DI ENTRARE DIRETTAMENTE NEL CONFLITTO NEL MAGGIO 1635. TALE INTERVENTO MOTO LA NATURA DELLA GUERRA, RIPRENDE LO SCONTRO TRA GLI ASBURGO E LA FRANCIA CHE VOLEVA IMPEDIRE UN RAFFORZAMENTO DELLA CORONA IMPERIALE QUINDI RICELIEU PUR ESSENDO UN CARDINALE, APPOGGIAI I PRINCIPI PROTESTANTI, AL SUO FIANCO COMBATTERONO SVEZIA E PROVINCE UNITE SEMPRE IMPEGNATE CONTRO LA SPAGNA CHE NEL FRATTEMPO STAVA AFFRONTANDO CRISI INTERNE. INFATTI, FALLITO IL PROGETTO DELLA UNION DE LAS ARMAS FU COSTRETTA A UN ULTERIORE INASPRIMENTO DELLA PRESSIONE FISCALE; IL TENTATIVO DI IMPORRE ALLE CORTES MAGGIORE COLLABORAZIONE ALLA GUERRA PROVOCÒ LA RIVOLTA DEI CATALANI CHE SI CONSIDERAVANO UNA NAZIONE DISTINTA PER LINGUA E CULTURA RISPETTO ALLA CASTIGLIA E NON VOLEVANO RINUNCIARE ALLA PROPRIA AUTONOMIA, QUINDI SI POSERO ADDIRITTURA SOTTO LA PROTEZIONE DELLA FRANCIA E QUESTO AVEVA EFFETTI GRAVI DATO CHE IL REGNO CATALANO ERA IN PRIMA LINEA NELLA GUERRA CON LA FRANCIA SUI PIRENEI. NEGLI STESSI MESI E NOBILTÀ PORTOGHESE INSORSE E PROCLAMÒ L'INDIPENDENZA DEL PORTOGALLO AFFIDANDO LA CORONA A GIOVANNI IV. PRESO ATTO DEL FALLIMENTO DEL PROGETTO POLITICO DI OLIVARES, FILIPPO IV LO LICENZIA E IL GOVERNO DI MADRID DI CHIARA BANCAROTTA E SI TROVA A FRONTEGGIARE ANCHE LE RIVOLTE DI NAPOLI E PALERMO. SOLO NEL 1652 LE TRUPPE SPAGNOLE POTERONO RIENTRARE A BARCELLONA, QUANTO AL PORTOGALLO NE DOVETTE RICONOSCERE L'INDIPENDENZA NEL 1688. IL CORSO DELLA GUERRA DIVIENE PROGRESSIVAMENTE FOSSE FAVOREVOLE AGLI ASBURGO, NEL 1637 GLI OLANDESI AVEVANO TAGLIATO LA VIA DI SPAGNA CHE DA MILANO PORTAVA A BRUXELLES, SUL MARE OTTENERE UN'IMPORTANTE VITTORIA SULLA FLOTTA SPAGNOLA NELLA BATTAGLIA DELLE DUNE E ALTRA BATOSTA PER GLI SPAGNOLI FU LA SCONFITTA FRANCESE NEL 1643. SI CONTINUA A COMBATTERE MENTRE A MUNSTER SI SVOLGONO COMPLESSE TRATTATIVE PER LA PACE, ALLA FINE NEL 1648 FURONO STIPULATI DEI TRATTATI TRA LE VARIE POTENZE BELLIGERANTI, DESIGNATI NELL'INSIEME COME PACE DI VESTFALIA, NON POSERO FINE ALLA GUERRA CHE PROSEGUIRÀ FINO AL 1659 TRA LA FRANCIA E LA SPAGNA, LA QUALE RICONOBBE L'INDIPENDENZA DELLE PROVINCE UNITE, MENTRE LA FRANCIA MANTENNE VESCOVATI DI METZ, TOUL E VERDUN IN LORENA. LA SVEZIA OTTENNE SOLO UNA PARTE DELLA POMERANIA OCCIDENTALE, QUELLO ORIENTALE FU ACQUISITA DALL'ELETTORE DI BRANDEBURGO. PER QUANTO RIGUARDA L'IMPERO, LE CONCESSIONI DELLA PACE DI AUGUSTA FURONO ESTESE AI CALVINISTI, LA BAVIERA OTTENNE L'ALTO PALATINATO E MANTENNE DIGNITÀ ELETTORALE. INNOCENZO X RIFIUTÒ DI RICONOSCERE I TRATTATI DI PACE: È MESSO IN EVIDENZA COSÌ LA CRISI DEL RUOLO INTERNAZIONALE DEL PAPATO. LA GUERRA DEI TRENT'ANNI SEGNA ANCHE IL FALLIMENTO DEL TENTATIVO DI FERDINANDO II DI RAFFORZARE LA CORONA IMPERIALE, I PRINCIPI VEDONO RICONOSCIUTO IL DIRITTO DI ALLEANZA E DI PROMUOVERE GUERRE PURCHÉ NON RIVOLTE CONTRO L'IMPERATORE, CHE NON POTEVA FARE GUERRA E STIPULARE PACI SENZA IL CONSENSO DELLA DIETA. IN GERMANIA RESTAVA L'EREDITÀ DI UN TERRIBILE CONFLITTO SEGNATO DA VIOLENZA, AVEVA DEVASTATO VILLAGGI E PORTATO ALLO STREMO LE CONDIZIONI DELLA POPOLAZIONE: DI QUESTE SOFFERENZE SONO UN INVITO I DATI SULL'ANDAMENTO DEMOGRAFICO, LA GERMANIA PERSE UN TERZO DELLA POPOLAZIONE. 17. LA PRIMA RIVOLUZIONE INGLESE NEL 1603 MUORE SENZA EREDI ELISABETTA I E SALE AL TRONO IL FIGLIO DI MARY STUART , GIACOMO I STUART, GIÀ REGNANTE IN SCOZIA DAL 1567 COL NOME DI GIACOMO 6. L’UNIONE PERSONALE TRA I 2 REGNI CHE VENNE A CREARSI, DIVENNE DAL 1707 ANCHE UNA RIUNIFICAZIONE RIGUARDANTE I PARLAMENTI DEI 2 REGNI. SOTTO ELISABETTA 1, L’INGHILTERRA CONOBBE UNA FORTE CRESCITA DEMOGRAFICA , UN BUON SVILUPPO ECONOMICO, RICORDIAMO INFATTI CHE NEL 16 SECOLO LE RECINZIONI RUPPERO L’ECONOMIA DI VILLAGGIO FONDATA SUI CAMPI APERTI E AMPLIÒ I PASCOLI A BENEFICIO DELLA MANIFATTURA LANIERA , I CUI PRODOTTI ERANO IL 75% DELLE ESPORTAZIONI , SI SVILUPPARONO ANCHE LE MANIFATTURE A DOMICILIO ED INFINE SOSTENNE LA CRESCITA DELLA FLOTTA E LO SVILUPPO DEI COMMERCI CON LA CREAZIONE DI COMPAGNIE PRIVILEGIATE. ELISABETTA MANTENNE BUONI RAPPORTI COL PARLAMENTO, SEPPURE NON LO CONVOCÒ SPESSO . IL PARLAMENTO INGLESE ERA FORMATO DALLA CAMERA DEI LORD(NOBILI, VESCOVI ANGLICANI) E LA CAMERA DEI COMUNI (MEMBRI ELETTI DALLE 46 CONTEE DI INGHILTERRA E GALLES, CHE AVEVANO IL DIRITTO DI ESSERE RAPPRESENTATI). IL RE TENDEVA A LIMITARE IL RUOLO DELLA CAMERA DEI COMUNI ALLA TRADIZIONALE FUNZIONE DI APPROVARE IMPOSTE . NEL CORSO DEL 500 PERÒ I COMUNI INTERVENNERO PIÙ VOLTE NEI PROBLEMI POLITICI E RELIGIOSI , ACQUISENDO MOLTA IMPORTANZA RISPETTO ALLA CAMERA DEI LORD. DURANTE IL REGNO DI ELISABETTA , LA CHIESA ANGLICANA RAGGIUNSE UN EQUILIBRIO , MA PRECARIO E AMBIGUO. I 39 ARTICOLI DEL 1563 DIEDERO ALLA CHIESA ANGLICANA UN’IMPRONTA PROTESTANTE, MA SI ISPIRARONO AD UN SINCRETISMO , CHE FONDEVA DIVERSI ASPETTI DELLA RIFORMA SENZA ESPRIMERE UNA PRECISA SCELTA CONFESSIONALE ; D’ALTRA PARTE LA LITURGIA ERA RIMASTA CATTOLICA E LA STRUTTURA ECCLESIASTICA IMPERNIATA SUI VESCOVI . A ELISABETTA PREMEVA L’UNITÀ RELIGIOSA: TOLLERAVA ANCHE DIVERSE POSIZIONI SUL PIANO DOTTRINALE, PURCHÈ VENISSE RICONOSCIUTA LA SUA AUTORITÀ SU QUELLA DEL PAPA . NELLA METÀ DEL 500, IN INGHILTERRA SI SVILUPPARONO CORRENTI RELIGIOSE CHE TENDEVANO AL SUPERAMENTO DI QUESTO AMBIGUO ASSETTO CHE AUSPICAVANO AD UN’EVOLUZIONE DELLA CHIESA ECCLESIASTICA VERSO UNA PIENA ADESIONE AL CALVINISMO. QUESTI ESPONENTI DI DISSENSO RELIGIOSO, VENNERO DETTI PURITANI: PURIFICARE L’ANGLICANESIMO DAL CATTOLICESIMO ,IL MOVIMENTO PRESENTAVA ANCHE DIVERSE POSIZIONI DOTTRINALI E POLITICHE. I CATTOLICI, VENIVANO CHIAMATI PAPISTI E FURONO VISTI CON SOSPETTO, IN QUANTO FEDELI AD UN SOVRANO STRANIERO, IL PAPA. LA SOCIETÀ INGLESE ERA MOLTO DINAMICA. AL VERTICE DELLA PIRAMIDE VI ERANO I NOBILI TITOLATI , CHE AVEVANO UN SEGGIO EREDITARIO NELLA CAMERA DEI LORD . ERANO UN GRUPPO RISTRETTO , CHE CONOBBERO DECLINO SUL PIANO ECONOMICO IN QUANTO RISULTAVA DIFFICILE MANTENERE UN ALTO TENORE DI VITA, RICHIESTO A CORTE, MA ANCHE SUL PIANO POLITICO. I NOBILI INGLESI NON AVEVANO PRIVILEGI FEUDALI E FISCALI ,MA SOLO ALCUNE PREROGATIVE ONORIFICHE, I TITOLI E IL PATRIMONIO ERANO EREDITATI SOLO DAL PRIMOGENITO, MENTRE I FIGLI CADETTI NON DISPONEVANO DI UNO STATUS PRIVILEGIATO E NON POTEVANO MANTENERE NEL TEMPO LA LORO ORIGINE ARISTOCRATICA , SPESSO INIZIAVANO A DEDICARSI AL COMMERCIO. LA VENDITA DEI BENI ACQUISITI DALLA CORONA CON LA SOPPRESSIONE DEGLI ORDINI RELIGIOSI , DOPO LO SCISMA DEL 1534 , PORTÒ ALL’ASCESA DELLA GENTRY. ERANO UN CETO DI PROPRIETARI TERRIERI CHE DISPONEVANO DI UN PATRIMONIO MOLTO DIFFERENZIATO . SOLO LA GENTRY MAGGIORE, OSSIA DOTATA DI RICCHE PROPRIETÀ E 40 RIMASE INSOLUTO IL PROBLEMA DELL’ASSETTO ISTITUZIONALE DA DARE AL NUOVO REGIME. MANCAVA UNA LEGITTIMAZIONE, CHE IL RUMP PARLIAMENT, IN CARICA DAL 1640, NON POTEVA GARANTIRE. NEL 1653 AL SUO POSTO SI INSEDIÒ UN’ASSEMBLEA DI ESPONENTI DELLE CONGREGAZIONI RELIGIOSE E DELLE SETTE SCELTI DAL CONSIGLIO DI STATO, IL PARLAMENTO DEI NOMINATI, CHE FU SCIOLTO DOPO POCHI MESI PER IL SUO RADICALISMO. NELLO STESSO ANNO L’ESERCITO ELABORÒ LO STRUMENTO DI GOVERNO, UN PROGETTO COSTITUZIONALE IN BASE AL QUALE CROMWELL FU ELETTO LORD PROTETTORE DEL COMMONWEALTH DI INGHILTERRA, SCOZIA E IRLANDA. FALLIRONO PERÒ I TENTATIVI DI LEGITTIMARE IL REGIME CON L’ELEZIONE DI DUE PARLAMENTI, IL SECONDO DEI QUALI PROPOSE DI NOMINARE CROMWELL, OFFERTA CHE RIFIUTÒ. IL REGIME REPUBBLICANO NON MISE RADICI NEL PAESE E FU UNA DITTATURA MILITARE, CHE ASSUNSE UN VOLTO SEMPRE PIÙ CONSERVATORE, IL PERIODO PRESE IL NOME DI INTERREGNO. ALLA MORTE DI CROMWELL, IL 3 SETTEMBRE 1658, GLI SUCCESSE IL FIGLIO RICHARD CHE SI RIVELÒ INCAPACE DI GOVERNARE E LASCIÒ IL POTERE DOPO POCO. IL GENERALE MONCK, LASCIATA LA SCOZIA SI RECÒ A LONDRA DOVE PREPARÒ IL TERRENO PER LA RESTAURAZIONE DELLA MONARCHIA. CARLO, CON LA DICHIARAZIONE DI BREDA, SI IMPEGNÒ A GARANTIRE LA LIBERTÀ DI COSCIENZA, A RISPETTARE LE PREROGATIVE DEL PARLAMENTO E A CONCEDERE UN PERDONO A QUANTI AVEVANO PARTECIPATO ALLA RIVOLUZIONE. IL NUOVO PARLAMENTO ELETTO VOTÒ PER IL RITORNO DI CARLO II CHE IL 29 MAGGIO 1660 SBARCÒ A DOVER. 18. IL SEICENTO: SECOLO DI TRANSIZIONE NEL SECONDO DOPO GUERRA LA STORIOGRAFIA HA CONSIDERATO IL SEICENTO EPOCA DI CRISI EUROPEA, IN QUESTA PROSPETTIVA LO STORICO MARXISTA INGLESE ERIC HOBSBAWM INTERPRETA I PROBLEMI ECONOMICI, SOCIALI E POLITICI COME CONSEGUENZA DEL PROCESSO DI TRANSIZIONE DAL SISTEMA FEUDALE AL MODO DI PRODUZIONE CAPITALISTICO; ALTRI STUDIOSI INVECE HANNO POSTO L'ACCENTO SUL CONFLITTO TRA LE POLITICHE DI ACCENTRAMENTO PERSEGUITA IN MODI DIVERSI DALLE MONARCHIE CHE FECERO AUMENTARE IL CARICO FISCALE E LE RESISTENZE DI GRUPPI SOCIALI COLPITI DA QUESTE TENDENZE. L'ATTENZIONE DEGLI STORICI SI È ANCHE CONCENTRATA SULLE RIBELLIONI E RIVOLUZIONI A METÀ SECOLO, LE RIVOLTE CONTADINE, IL DISTACCO DEL PORTOGALLO DALLA SPAGNA, LA PRIMA RIVOLUZIONE INGLESE ECCETERA: IN EFFETTI L'IDEA STESSA DI UNA CRISI GENERALE È SEMBRATA INADEGUATA A RENDERE CONTO DI UN QUADRO COSÌ VARIEGATO: SE FU VERAMENTE UNA CRISI, DIFFERENTI FURONO I MODI E TEMPI IN CUI ESSA SI MANIFESTA NEI VARI PAESI. PER QUANTO RIGUARDA LA DEMOGRAFIA E L'ECONOMIA NON C'È DUBBIO CHE NEI PRIMI DECENNI SI ESAURISCE LA CRESCITA, PER LA GERMANIA, SPAGNA E ITALIA SI PUÒ PARLARE DI STAGNAZIONE, MA PER ESEMPIO IN INGHILTERRA E RUSSIA CI FU UN SENSIBILE AUMENTO, E L'EUROPA IN GENERALE EBBE UNA CRESCITA MODESTA MA SIGNIFICATIVA, I VUOTI PROVOCATI DA GUERRE, EPIDEMIE E CARESTIE FURONO COLMATI. IN ECONOMIA CI FU UNA GENERALE RECESSIONE CHE PORTÒ EFFETTI DIVERSI NELLE VARIE PARTI DEL CONTINENTE, IN ALCUNI CASI FU L'OCCASIONE PER PROMUOVERE MECCANISMI DI RICONVERSIONE DELLA PRODUZIONE, PER ESEMPIO LA CADUTA DEI PREZZI DEI CEREALI CONTRIBUÌ A FAVORIRE UNO SPOSTAMENTO DELLE RISORSE VERSO L'ALLEVAMENTO COME IN OLANDA. DA UNO SGUARDO COMPLESSIVO ALL'ANDAMENTO DEMOGRAFICO E ECONOMICO RISULTA EVIDENTE UNA TENDENZA ALLA MARGINALIZZAZIONE DELL'AREA MEDITERRANEA E UNO SPOSTAMENTO DEI TRAFFICI VERSO L'EUROPA ATLANTICA. COMPLESSIVAMENTE POSSIAMO DIRE CHE IL 600 FU UNA FASE DI TRANSIZIONE IN CUI MATURANO IMPORTANTI CAMBIAMENTI, PER ESEMPIO SI AFFERMÒ LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA CON LA MESSA A PUNTO DI MODERNI METODI DI ANALISI, MA D'ALTRA PARTE CON LA CACCIA ALLE STREGHE, C’È ARRETRATEZZA. GIÀ NELL'ETÀ UMANISTICA C'ERA UN NUOVO MODO DI GUARDARE LA NATURA, MA NE 600 QUESTO PROCESSO FU PORTATA A COMPIMENTO. COME PUNTO DI PARTENZA C’È L'OPERA DEL 1543 DI NICOLÒ COPERNICO DE RIVOLUTIONIBUS ORBIUM CELESTIUM IN CUI SI ESPONE LA TEORIA ELIOCENTRICA ACCOLTA DA MOLTE CRITICHE PERCHÉ IN CONTRASTO CON I PASSI DELLA BIBBIA, DA QUI IL RIFIUTO DI LUTERO E CALVINO E LA CONDANNA DA PARTE DELLA CHIESA DI ROMA. SUL PIANO SCIENTIFICO LA CONCEZIONE ARISTOTELICA DELL'UNIVERSO È SMENTITA DA KEPLERO CHE PROVA CHE I PIANETI SEGUONO UN'ORBITA ELLITTICA, E SOPRATTUTTO DA GALILEI CHE CON LE OSSERVAZIONI RESE POSSIBILI DAL CANNOCCHIALE E LA SCOPERTA DELLE LEGGI DEL MOTO FECE CADERE LA DISTINZIONE TRA MONDO CELESTE E MONDO SUBLUNARE DIMOSTRANDO CHE TUTTI I CORPI CELESTI SONO DELLA STESSA MATERIA E RETTI DALLE STESSE LEGGI. IL PIÙ RADICALE FU IL FILOSOFO GIORDANO BRUNO CHE SOSTENNE L'ESISTENZA DI MOLTI MONDI IN UN UNIVERSO INFINITO PRIVO DI UN CENTRO, COSÌ CADEVA L'ANTROPOCENTRISMO SECONDO CUI L'UNIVERSO SAREBBE STATO CREATO DA DIO PER L'UOMO, MA BRUNO FU CONDANNATO AL ROGO. PER QUANTO RIGUARDA GALILEI, CERCÒ DI AFFERMARE LA DISTINZIONE TRA VERITÀ DI FEDE E VERITÀ SCIENTIFICA, E PUR ESSENDO STATO AVVERTITO DI NON SOSTENERE LA TESI ELIOCENTRICA PUBBLICA IL DIALOGO SOPRA I MASSIMI SISTEMI DEL 1632 IN CUI LA TEORIA TOLEMAICA ERA DIFESA DA UN INTERLOCUTORE SCIOCCO E PRESUNTUOSO, SIMPLICIO; FU CONVOCATO A ROMA DALLA CONGREGAZIONE E POI COSTRETTO AD ABIURARE. SI PARLA DI RIVOLUZIONE SCIENTIFICA NON PER LE SCOPERTE MA PERCHÉ IN QUESTO SECOLO SI AFFERMA IL MODERNO CONCETTO DI SCIENZA COME DISCIPLINA DOTATA DI METODI, PRINCIPI E FINALITÀ, SI SUPERA LA CONCEZIONE DI UN MONDO ANIMATO DA FORZE OCCULTE, È UN PRIMO PASSO CON L'AFFERMARSI DI UNA CONCEZIONE MECCANICISTICA DELLA NATURA DEGLI ORGANISMI VIVENTI AI QUALI CONTRIBUISCE CARTESIO; PER PARTE SUA GALILEI CONCEPIVA L'UNIVERSO COME UN GRANDE LIBRO SCRITTO IN LINGUA MATEMATICA I CUI CARATTERI SONO LE FIGURE GEOMETRICHE, DI CONSEGUENZA SOLO CON QUESTA LINGUA SI POTEVA LEGGERE, ALTRIMENTI CI SI SAREBBE GIRATI IN ESSO COME UN OSCURO LABIRINTO. FRANCIS BACON, CONTRAPPONEVA ALLA LOGICA ARISTOTELICA UTILE PER ARGOMENTARE IN MODO PERSUASIVO NELLE DISPUTE VERBALI, LA NUOVA LOGICA RAPPRESENTATA DAI METODI DELL'INDAGINE TECNICO-SCIENTIFICA VOLTA A PENETRARE I SEGRETI DELLA NATURA. LO SCIENZIATO NON PARTE DA PRINCIPI STABILITI PER RICAVARE VERITÀ MA UTILIZZA IL METODO SPERIMENTALE, DALL'OSSERVAZIONE DELLA REALTÀ RICAVA I DATI CHE POI ELABORA FORMULANDO TESI; QUESTA CONOSCENZA NON È FINE A SE STESSA MA CONSENTE ALL'UOMO DI DOMINARE LA NATURA. FRANCIS BACON DIEDE GRANDE VALORE ALLA TECNICA CHE INFATTI NEL 600 CONOBBE IMPORTANTI PROGRESSI. LA FILOSOFIA NATURALE ASSUME UNA SPECIFICA DIMENSIONE, CADE L'IDEA PER CUI SOLO POCHI SONO IN GRADO DI PENETRARE I SEGRETI DELLA NATURA, IL SAPERE SCIENTIFICO NON È RISERVATO MA I SUOI RISULTATI, OTTENUTI CON METODI CONDIVISI, SONO PUBBLICI. IL PROGRESSO DELLA SCIENZA È UN LAVORO COLLETTIVO DI UNA COMUNITÀ DI STUDIOSI E IN QUESTO PROCESSO LE UNIVERSITÀ HANNO UN RUOLO MARGINALE PERCHÉ LEGATE ALLA TRADIZIONE ARISTOTELICA, INVECE PIÙ IMPORTANTE È LA COMPARSA DI PUBBLICAZIONI PERIODICHE CHE FACEVANO CONOSCERE ALLA COMUNITÀ SCIENTIFICA I RISULTATI DELLE RICERCHE PIÙ MODERNE E SI FORMANO ISTITUZIONI CHE FACILITANO IL CONFRONTO TRA GLI STUDIOSI COME L'ACCADEMIA DEI LINCEI DEL 1603, L'ACCADEMIA DEL CIMENTO DEL 1657 ECC. L'AFFERMAZIONE DELLA SCIENZA MODERNA PONE LE PREMESSE PER IL SUPERAMENTO DEL PRINCIPIO DI AUTORITÀ E DECISIVO È IL PRINCIPIO DELLA VERIFICA SPERIMENTALE DELLE TEORIE PROPOSTE DAGLI STUDIOSI, COSÌ SI DETERMINA LA DEFINITIVA SEPARAZIONE TRA SAPERE SCIENTIFICO E CONVINZIONI RELIGIOSE: GLI STUDI DI GEOLOGIA E ANTROPOLOGIA SMENTIRONO LA BIBBIA CHE FISSAVA A 6000 ANNI LA DURATA DELLA VITA DELL'UOMO DIMOSTRANDO CHE IL NOSTRO PIANETA AVEVA UN PASSATO DI MOLTI MILIONI DI ANNI, IL PUNTO DI ARRIVO DI QUESTO PROCESSO DI AFFERMAZIONE DELLA SCIENZA MODERNA È INDIVIDUATO NELLA PUBBLICAZIONE DEI PRINCIPI MATEMATICI DI FILOSOFIA NATURALE DI NEWTON NEL 1687, CHE SPIEGA SCIENTIFICAMENTE MOVIMENTO DEI CORPI CELESTI. QUESTO SECOLO PERÒ È ANCHE IL PERIODO IN CUI RAGGIUNSE LA MAGGIORE INTENSITÀ LA CACCIA ALLE STREGHE. NEL MONDO ANTICO ERA DIFFUSA LA CONVINZIONE CHE ESISTEVANO INDIVIDUI CON FACOLTÀ STRAORDINARIE, SU QUESTA CREDENZA NEL MEDIOEVO SI INNESTA LA TRADIZIONE CRISTIANA CHE AFFERMAVA LA PRESENZA NEL MONDO DEL DIAVOLO, NEL XIII SECOLO SI FA STRADA CHE LA CONVINZIONE CHE POTERI MAGICI DI ALCUNI DERIVASSERO PROPRIO DA UN PATTO CON IL DEMONIO E DA QUESTE PREMESSE SI AFFERMANO NEL XV SECOLO LE COMPONENTI DEL CONCETTO DI STREGONERIA CHE AVREBBE ISPIRATO 41 I PROCESSI DI ETÀ MODERNA: IL PATTO STRETTO CON IL DIAVOLO, IL SABBA OVVERO LA RIUNIONE DEGLI ADEPTI, IL VOLO NOTTURNO E I VARI RITI CHE AVEVANO LUOGO DURANTE IL SABBA. IMPORTANTE PER LA DIFFUSIONE DI QUESTE CREDENZE FU UN MANUALE A USO DEGLI INQUISITORI PUBBLICATO NEL 1486 DA DUE DOMENICA DI TEDESCHI, IL MARTELLO DELLE STREGHE; NON MANCARONO VOCI CONTRARIE A QUESTA CREDENZA, C'ERA CHI CONTESTAVA LE TESI DEL MARTELLO AFFERMANDO CHE LE DONNE ACCUSATE DI STREGONERIA ERANO IN REALTÀ POVERE MALATE DEGNE DI COMPASSIONE. LE TEORIE ERANO CONDIVISE DAL MONDO PROTESTANTE E CATTOLICO, CI FU DAL XV SECOLO UN INCREMENTO DI PROCESSI, IN SPAGNA E ITALIA L'INQUISIZIONE SI FECE CARICO DELLA LOTTA ALLA STREGONERIA PERCHÉ IL PATTO COL DIAVOLO FU POI INTERPRETATO COME UN RINNEGAMENTO DEL CRISTIANESIMO, APOSTASIA. LE PERSONE COINVOLTE NEI PROCESSI APPARTENEVANO AGLI STRATI INFERIORI DELLA SOCIETÀ, SPESSO INDIVIDUI ISOLATI DALLA COMUNITÀ E SOPRATTUTTO DONNE ANZIANE O VEDOVE DENUNCIATE PER LA LORO PROFESSIONE DI GUARITRICI, FATTUCCHIERE O INDOVINE. LA PREVALENZA DELLE DONNE SI SPIEGA CON I PREGIUDIZI CIRCA LA LORO INFERIORITÀ E ALLA MENTALITÀ SESSUOFOBICA IN QUANTO IN MOLTI CASI SI RITENEVA CHE IL DIAVOLO SEDUCESSE LE DONNE. DI FRONTE ALLE CONFESSIONI DI ALCUNI IMPUTATI DI STREGONERIA CI SI È INTERROGATI SULLA VERA NATURA DEL FENOMENO, SICURAMENTE MOLTE CONFESSIONI SONO STATE ESTORTE CON LA TORTURA MA CI FURONO ANCHE MOLTE PERSONE CONVINTE DI POSSEDERE POTERI: IN GENERALE IL CONCETTO DI STREGONERIA PUÒ ESTRANEO ALLA MASSA DEGLI IMPUTATI DERIVA DALLA LETTURA DI TORTA CHE I GIUDICI PARTENDO DALLE LORO CREDENZE DIEDERO AI COMPORTAMENTI CON I QUALI VENNERO A CONTATTO, SI DETERMINA QUINDI UN FENOMENO DI SOVRAPPOSIZIONE TRA IL CONCETTO DI MAGIA ELABORATA DALLE CLASSI COLTE, UN UNIVERSO DI SUPERSTIZIONI RADICATO NEL MONDO POPOLARE. LA MAGGIORANZA DEI PROCESSI SI CONCENTRÒ TRA FRANCIA, SVIZZERA E GERMANIA ANCHE SE INTERESSA TUTTA L'EUROPA E LE COLONIE AMERICANE. LE AUTORITÀ LAICHE FURONO PROPENSE A CEDERE EMETTENDO SENTENZA DI CONDANNA ALLE PRESSIONI DELLE COMUNITÀ LOCALI, AL CONTRARIO L'INQUISIZIONE ADOTTÒ UN ATTEGGIAMENTO DI GRANDE CAUTELA, NEI PROCESSI SI TROVAVA DI FRONTE RADICATE SUPERSTIZIONI E RITI ANCESTRALI VOLTI SPESSO A PROPIZIARE LA FECONDITÀ O ALLONTANARE LE CALAMITÀ, RESIDUI DI ANTICHE FESTE PAGANE. IN QUESTI CASI LA DISTINZIONE TRA MAGIA E SUPERSTIZIONE ERA DIFFICILE, COMUNQUE LA CHIESA NON MIRAVA A COLPIRE QUESTE REALTÀ CON DURE REPRESSIONI MA PIUTTOSTO UN'ATTENTA RICOGNIZIONE DEI FENOMENI ALLO SCOPO DI ISOLARLI E DI ASSORBIRLI. LA CACCIA ALLE STREGHE SI ESAURÌ IN TEMPI E MODI DIVERSI A PARTIRE DALLA FINE DEL XVII SECOLO. SUL PIANO POLITICO IL 600 FU CARATTERIZZATO DALL'AFFERMAZIONE DELL'ASSOLUTISMO, IL POTERE ASSOLUTO DEL MONARCA ERA RITENUTO CONFORME ALLA NATURA IN QUANTO SIMILE ALL'AUTORITÀ DEL PADRE SUI FIGLI; IL CONTRIBUTO PIÙ IMPORTANTE È NELL'AFFERMAZIONE DELLA SCUOLA DEL DIRITTO NATURALE, GIUSNATURALISTICA, CHE DOMINA LA RIFLESSIONE POLITICA FINO AL XIX SECOLO: SI AFFERMA CHE ESISTE UN DIRITTO NATURALE SUPERIORE ALLE LEGGI DELLO STATO E FORMATO DALL'INSIEME DI NORME DI CONDOTTA CHE SI RICAVANO DALLA NATURA STESSA DELL'UOMO. GROZIO IN UN'OPERA DEL 1625 PONE LE BASI DEL DIRITTO INTERNAZIONALE PROPRIO NEL DIRITTO NATURALE, IL QUALE ESPRIME NORME RICONOSCIUTE VALIDE DA TUTTI IN QUANTO CIASCUNO PUÒ RICAVARLE INTERROGANDO LA PROPRIA RAGIONE, COME L'OBBLIGO DI RISPETTARE I PATTI. IL VERO TEORICO DEL GIUSNATURALISMO MODERNO È L'INGLESE THOMAS HOBBES LA CUI RIFLESSIONE PARTE DALLA CONDIZIONE DEGLI UOMINI NELLO STATO DI NATURA, QUANDO NON CI SONO LEGGI OGNUNO HA LA MASSIMA LIBERTÀ, MA LA VISIONE PESSIMISTICA, SORTA ANCHE DALL'ESPERIENZA DELLA GUERRA CIVILE INGLESE, INDUCE IL FILOSOFO A RITENERE CHE GLI INDIVIDUI NON SONO NATURALMENTE PORTATI A VIVERE IN SOCIETÀ MA SONO GUIDATI DA EGOISMO E RICERCA DEL PROPRIO UTILE ANCHE DANNO DI SIMILI, A DIFFERENZA DEL PENSIERO DI GROZIO. PER ESEMPIO LA RAGIONE SUGGERISCE ALL'UOMO LA LEGGE DI NATURA PER LA QUALE OCCORRE RISPETTARE I PATTI, MA NON C'È CERTEZZA CHE TUTTI L’OSSERVINO, E PER QUESTO MOTIVO NELLO STATO DI NATURA VIGE LA GUERRA DI TUTTI CONTRO TUTTI DATO CHE NESSUNO È SICURO DELLA SUA VITA POTENDO ESSERE IN QUALUNQUE MOMENTO SOPRAFFATTO DAI SUOI SIMILI, PER QUESTO GLI UOMINI RINUNCIANO ALL'INDIPENDENZA E CEDONO I LORO DIRITTI A UN MONARCA ASSOLUTO CHE STABILIZZA LE LEGGI. OVVIAMENTE HOBBES RITIENE CHE LO STATO DI NATURA NON È MAI ESISTITO STORICAMENTE MA SI REALIZZA SOLO PER ALCUNI IN DETERMINATI MOMENTI, È UN'IPOTESI CONCETTUALE DI CUI SI SERVE PER ANALIZZARE I CARATTERI DELLO STATO. SECONDO FILMAIR LO STATO NON È UNA SOCIETÀ NATURALE COME LA FAMIGLIA, IL PASSAGGIO DALLO STATO DI NATURA ALLA SOCIETÀ PRESUPPONE UN ACCORDO TRA GLI INDIVIDUI, COMPOSTO DA DUE PARTI, UNO CON CUI GLI UOMINI DECIDONO DI VIVERE IN SOCIETÀ È UN ALTRO CON CUI DELEGANO I LORO DIRITTI È UN POTERE CHE LEGGERÀ LA SOCIETÀ. SULLA BASE DELLA SUA CONSIDERAZIONE REALISTICA DELLA NATURA UMANA, HOBBES RITIENE CHE L'ASSOLUTISMO SIA LA SOLA FORMA DI GOVERNO CHE PUÒ GARANTIRE LA SICUREZZA AGLI INDIVIDUI, IL MONARCA HA UN POTERE ENORME E QUINDI VIENE RAPPRESENTATO COME IL LEVIATANO, MITICO MOSTRO BIBLICO, MA IL SUO ASSOLUTISMO NON SI FONDA SULL'INVESTITURA DIVINA, NON CI SONO PRESUPPOSTI TEOLOGICI, LE REGOLE UNIVERSALI DELLA CONDOTTA DELL'UOMO SI RICAVANO DALLO STUDIO DELLA SUA NATURA E DEI SUOI BISOGNI, E PER QUESTO MOTIVO IL MODELLO GIUSNATURALISTICA DA LUI FONDATO È SUSCETTIBILE DI INTERPRETAZIONI DIVERSE. POSIZIONE DIVERSA È QUELLA DI JOHN LOCK CHE RITIENE CHE GLI UOMINI NEL CONTRATTO SOCIALE NON CI VEDONO TUTTI I LORO DIRITTI MA SOLO QUELLO DI FARSI GIUSTIZIA DA SOLI CONTRO I TENTATIVI DEI PROPRI SIMILI DI PRIVARLI DELLA VITA IN QUANTO RITENGONO CHE LA LORO SICUREZZA SAREBBE GARANTITA MEGLIO DA UN POTERE IN GRADO DI IMPORRE A TUTTI RISPETTO DELLE LEGGI; ESSI CONSERVANO NELLA SOCIETÀ GLI ALTRI DIRITTI, COME QUELLA ALLA LIBERTÀ E ALLA PROPRIETÀ, IL PATTO SOCIALE PREVEDE CHE LO STATO DEBBA GARANTIRE TALI DIRITTI, IN CASO CONTRARIO SUDDITI HANNO IL DIRITTO DI ABBATTERLO: DA QUI NON DERIVA UN POTERE ASSOLUTO, MA LO STATO LIBERALE. PER QUANTO RIGUARDA LA POLITICA ECONOMICA DEGLI STATI MODERNI, POSSIAMO PARLARE DI MERCANTILISMO SECONDO L'ESPRESSIONE DI ADAM SMITH: IL NOME RIFLETTE UNA REALTÀ IN CUI IL CAPITALE COMMERCIALE DOMINA LA VITA ECONOMICA E CONTROLLA LA PRODUZIONE. LA CARATTERISTICA PRINCIPALE È LA SUBORDINAZIONE DELL'ECONOMIA ALLA POLITICA, LO STATO DEVE INTERVENIRE NELLA VITA ECONOMICA PERCHÉ LO SVILUPPO DELLA RICCHEZZA NAZIONALE DETERMINA MAGGIORI INTROITI PER LE FINANZE ATTRAVERSO LE IMPOSTE E UNA CRESCITA DELLE RISERVE DI METALLI PREZIOSI, A TAL PROPOSITO È EMBLEMATICO IL GIUDIZIO DEL 1666 DEL MINISTRO DELLE FINANZE DEL RE DI FRANCIA, JEAN BAPTISTE COLBERT, SECONDO CUI IL COMMERCIO È LA SORGENTE DELLE FINANZE CHE SONO USATE POI PER DELLA GUERRA: LA PROSPERITÀ NAZIONALE NON ERA UN FINE QUANTO UN PRESUPPOSTO DELLA FORZA POLITICA DELLO STATO. LA POLITICA MERCANTILISTICA SI BASA SULLA CONVINZIONE CHE LA MONETA È LA PRINCIPALE FORMA DI RICCHEZZA PER UNA NAZIONE, PER UNO STATO CHE NON NE DISPONE, COME LA SPAGNA, LA PRINCIPALE POSSIBILITÀ PER ACCRESCERE LE PROPRIE RISERVE DI METALLI ERA OFFERTO DAL COMMERCIO, OCCORREVA VENDERE PIÙ DI QUANTO SI ACQUISTAVA COSÌ LA DIFFERENZA TRA ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI SAREBBE STATO COLMATO DAGLI STATI ESTERI CON METALLI, PER QUESTO LA POLITICA MERCANTILISTA MIRA A OSTACOLARE L'IMPORTAZIONE DI PRODOTTI STRANIERI IMPONENDO DAZI DOGANALI. ERANO FAVORITE LE IMPORTAZIONI DI MATERIE PRIME MA ERA PIÙ VANTAGGIOSA RICAVARLE DEI PROPRI POSSEDIMENTI, PER QUESTO TUTTI I MAGGIORI STATI SI LANCIANO ALLA CONQUISTA DI TERRITORI COLONIALI, DATO CHE VIGEVA IL PRINCIPIO DELL'ESCLUSIVA ( IL COMMERCIO DELLE COLONIE DOVEVA AVVENIRE SOLO CON LA MADREPATRIA). LA POLITICA MERCANTILISTICA INFINE FAVORÌ L'INCREMENTO DEMOGRAFICO RITENENDO CHE LA POPOLAZIONE È UNA RISORSA PER LA GRANDEZZA DELLO STATO E SI SFORZAVANO DI RIMUOVERE GLI OSTACOLI AL LIBERO COMMERCIO INTERNO ELIMINANDO PEDAGGI E UNIFORMANDO LA MONETA, OLTRE CHE MIGLIORANDO STRADE E SVILUPPANDO PORTI. NEL 600 L’EUROPA, ESPANDENDOSI NEGLI ALTRI CONTINENTI PONE LE PREMESSE DEL PREDOMINIO CHE AVREBBE CONQUISTATO NEI SECOLI SUCCESSIVI. QUESTA ESPANSIONE VIDE PROTAGONISTI INGHILTERRA E FRANCIA CHE VOLEVANO SCALZARE PORTOGALLO E SPAGNA: GLI INGLESI FONDARONO LA COMPAGNIA DEI MERCANTI DI LONDRA PER PROVARE IL PASSAGGIO VERSO L'ASIA ANORD-EST ALDILÀ DELLA SCANDINAVIA, FURONO FATTI MOLTI TENTATIVI PER AGGIRARE IL CONTINENTE AMERICANO ALLA RICERCA DEL PASSAGGIO A NORDOVEST MA QUANDO FU CHIARO CHE I GHIACCI RENDEVANO IMPRATICABILI QUESTE ROTTE LE 42 SPEDIZIONI RIPIEGARONO SUBITIVI PIÙ LIMITATI, COME LA COLONIZZAZIONE DELL'AMERICA SETTENTRIONALE PER LA QUALE SPAGNA E PORTOGALLO NON AVEVANO MOSTRATO INTERESSE. PER QUANTO RIGUARDA L'OLANDA, LE PROVINCE UNITE TENTARONO DI INSERIRSI NEL COMMERCIO DELLE SPEZIE, LE PRIME COMPAGNIE CHE GESTIVANO I COMMERCI IN ORIENTE RIUNIRONO MERCANTI INDIPENDENTI MA CI FU L'ESIGENZA DI COORDINARE QUESTE IMPRESE, COSÌ NEL 1602 NACQUE LA COMPAGNIA DELLE INDIE ORIENTALI CHE RICEVETTE IL MONOPOLIO DEI COMMERCI ALDILÀ DEL CAPO DI BUONA SPERANZA E DIVENNE UNA SOCIETÀ PER AZIONI IL CUI CAPITALE SOCIALE ERA DIVISO IN QUOTE CHE OGNUNO POTEVA ACQUISTARE PARTECIPANDO POI AGLI UTILI IN PORZIONE AL DENARO INVESTITO. LA COMPAGNIA OLANDESE PROMOSSE AZIONI MILITARI CONTRO I POSSEDIMENTI DEL PORTOGALLO E CONQUISTARONO VARI TERRITORI MA NON LI COLONIZZARONO DATO CHE MIRAVANO SOLO AI PROFITTI DEL COMMERCIO, LA LORO UNICA COLONIA FU QUELLA DEL CAPO DI BUONA SPERANZA FONDATA NEL 1652 CHE DIVENNE UN IMPORTANTE BASE STRATEGICA E STAZIONI DI RIFORNIMENTO PER LE NAVI. IL CENTRO AMMINISTRATIVO DELLA COMPAGNIA FU STABILITO IN UNA CITTÀ FORTIFICATA, GIACARTA, E PROPRIO I NAVIGATORI OLANDESI NEL CORSO DEI LORO VIAGGI TOCCARONO CASUALMENTE L’AUSTRALIA NEL 1606 E SCOPRIRONO QUARANT'ANNI DOPO LA NUOVA ZELANDA, E DATO CHE NON SI PREOCCUPARONO DI DIFFONDERE LA FEDE CRISTIANA RIUSCIRONO ANCHE A SOSTITUIRE NELLE RELAZIONI COMMERCIALI CON IL GIAPPONE I PORTOGHESI, INVISI PER L'OPERA DI EVANGELIZZAZIONE. NEL 1621 ALLO SCADERE DELLA TREGUA DI 12 ANNI, LE PROVINCE UNITE CREARONO LA COMPAGNIA DELLE INDIE OCCIDENTALI CON L'OBIETTIVO DI FARE GUERRA ALL'IMPERO SPAGNOLO, I CUI TERRITORI CONQUISTATI NELLA PRIMA METÀ DEL XVI SECOLO SI ERANO AGGIUNTE LE FILIPPINE, IMPORTANTE BASE COMMERCIALE. L'IMPERO SPAGNOLO RIUSCÌ A RESISTERE AGLI ATTACCHI OLANDESI DIMOSTRANDO DI AVER ACQUISITO UN SOLIDO IMPIANTO GRAZIE LO SVILUPPO DI UNA POPOLAZIONE METICCIA INTERESSATA AL MANTENIMENTO DEI LEGAMI CON LA MADREPATRIA. POICHÉ NEL 1580 IL PORTOGALLO ERA UNITO ALLA SPAGNA, ANCHE IL SUO IMPERO COLONIALE FU OGGETTO DEGLI ATTACCHI OLANDESI, LA COLONIZZAZIONE DEL BRASILE ERA STATA PIÙ LENTA PER MANCANZA DELLE RICCHEZZE E DIFFICOLTÀ OPPOSTE DALLA NATURA DEI LUOGHI, I PORTOGHESI LA PROMOSSERO PER PREVENIRE STANZIAMENTI DA PARTE DI POTENZE RIVALI E SVILUPPARONO PIANTAGIONI DI CANNA DA ZUCCHERO E TABACCO COLTIVATE DA SCHIAVI AFRICANI. DAL 1630 I OLANDESI VOLEVANO CONQUISTARE IL BRASILE E RIUSCIRONO OCCUPARE LA REGIONE A NORD DEL RIO DELLE AMAZZONI, MA IL PORTOGALLO RIUSCÌ A RIPRENDERSI GRAN PARTE DEI SUOI POSSEDIMENTI A SCACCIARE GLI OLANDESI NEL 54. ESSI PARTECIPARONO ANCHE ALL'ESPANSIONE DELL'AMERICA SETTENTRIONALE DOVE CREARONO LA NUOVA OLANDA E FONDARONO LA CITTÀ DI NEW AMSTERDAM, ANCHE SE DOVETTERO COMBATTERE CONTRO GLI INGLESI CHE PRESERO LA CITTÀ E LA RIBATTEZZARONO NEW YORK IL NOME DEL FRATELLO DEL RE CARLO II, GIACOMO DUCA DI YORK. A QUESTO PUNTO RESTAVA AGLI OLANDESI IN AMERICA SOLO LA GUYANA E L'ISOLA DI CORACAO NELLE ANTILLE, COSÌ NEL 1674 LA COMPAGNIA DELLE INDIE OCCIDENTALI SI SCIOLSE. PER QUANTO RIGUARDA L'INGHILTERRA, LA COMPAGNIA INGLESE DELLE INDIE ORIENTALI SORSE NEL 1600 CON ELISABETTA CON L'OBIETTIVO DI STRAPPARE I PORTOGHESI PARTE DI COMMERCIO DELLE SPEZIE MA SI SCONTRARONO CON GLI OLANDESI, CON I QUALI NON ERANO IN GRADO DI COMBATTERE DATO CHE DISPONEVANO DI CAPITALI MINORI; NEL 1657 PER INIZIATIVA DI CROMWELL LA COMPAGNIA DIVENTA UNA SOCIETÀ PER AZIONI PERMANENTE E STABILISCE MOLTE BASI IN INDIA RIUSCENDO A DIVERSIFICARE IL SUO COMMERCIO E DANDO SPAZIO A PRODOTTI COME TESSUTI DI INDIANI IN COTONE, TE E CAFFÈ, CHE AVRANNO GRANDI SPAZI NEI MERCATI EUROPEI. IN AMERICA ANCHE L'INGHILTERRA CONTRASTA IL COMMERCIO DELLA SPAGNA PRATICANDO CONTRABBANDO, LA VERA E PROPRIA COLONIZZAZIONE SI RIVOLSE ALL'AMERICA SETTENTRIONALE GIÀ RAGGIUNTA NEL XV SECOLO DA GIOVANNI CABOTO. I PRIMI INSEDIAMENTI STABILI, OLTRE CHE LA REGIONE DELLA VIRGINIA CHIAMATA COSÌ IN ONORE DELLA REGINA ELISABETTA, SI EBBERO SOTTO GIACOMO I E CARLO I, NACQUERO IN MODI MOLTO DIVERSI, PER INIZIATIVE STATALI, COME FRUTTO DI CONQUISTE, DA DISSIDENTI PER MOTIVI DI RELIGIONE ECC: LA COLONIZZAZIONE INGLESE SI DIFFERENZIA DA QUELLA SPAGNOLA, INNANZITUTTO I COLONI ASPIRAVANO AL POSSESSO DELLA TERRA E CREARONO IN VIRGINIA GRANDI PIANTAGIONI DI TABACCO LAVORATI DA AFRICANI, E NON SI MISCHIARONO CON LA POPOLAZIONE LOCALE. IN AMERICA SETTENTRIONALE POSSEDIMENTI FRANCESI SI EBBERO PRIMA DI TUTTO IN CANADA SOTTO IL REGNO DI ENRICO IV; NEL 1627 SOSTENNE LA NASCITA DELLA COMPAGNIA DEI 100 ASSOCIATI O DELLA NUOVA FRANCIA CHE AVEVA IL MONOPOLIO DEL COMMERCIO DELLE PELLICCE. LA COLONIZZAZIONE SI SVILUPPÒ A MACCHIA DI LEOPARDO E AVANZO LENTAMENTE PER I DIFFICILI RAPPORTI CON LE POPOLAZIONI INDIGENE. NEI TERRITORI DELLA COLONIA, CHIAMATA NUOVA FRANCIA, IL RE IMPOSE CHE TUTTI I COLONI DOVESSERO ESSERE I CATTOLICI. LUIGI XIII PROMOSSE L'OCCUPAZIONE DI ALCUNE ISOLE DEI CARAIBI, GUYANA FRANCESE, E SANTO DOMINGO. PER SVILUPPARE LA COLONIZZAZIONE LUIGI XIV ASSUNSE IL CONTROLLO DIRETTO DEGLI INSEDIAMENTI CANADESI E NELLE ANTILLE, IN OGNI COLONIA C'ERA UN GOVERNATORE MILITARE ASSISTITO DA UN INTENDENTE, E GRAZIE GLI INCENTIVI DEL MINISTERO DELLE FINANZE L'EMIGRAZIONE VERSO IL NUOVO MONDO CREBBE. NEL 1664 LA FRANCIA FONDA LA SUA COMPAGNIA DELLE INDIE ORIENTALI. 19. L’ITALIA SOTTO IL PREDOMINIO SPAGNOLO DOPO IL TRATTATO DI CHATEAU CAMBRESIS LA PENISOLA ITALIANA CONOBBE FINO A INIZIO SEICENTO UN LUNGO PERIODO DI PACE, LA POPOLAZIONE SUPERÒ I 13 MILIONI E MOLTE CITTÀ ITALIANE ERANO AL PRIMO POSTO PER NUMERO DI ABITANTI IN EUROPA, DI CONSEGUENZA LA PRODUZIONE AGRICOLA AUMENTÒ, I PREZZI DEI CEREALI SALIRONO E CREBBE IL VALORE DELLA TERRA STIMOLANDO INVESTIMENTI E BONIFICHE COME IN MAREMMA O NEL PADOVANO. DOPO LA PACE CON L'IMPERO OTTOMANO DEL 1573 VENEZIA RILANCIÒ I SUOI TRAFFICI CON L'ORIENTE. A INIZIO XVII SECOLO QUESTA FASE DI CRESCITA, DEFINITA L'ESTATE DI SAN MARTINO DELL'ECONOMIA ITALIANA, SI ESAURÌ E CI FU UN'INVERSIONE DI TENDENZA, PRELUDIO DELLA CRISI CHE CI SARÀ TRA IL 1620 E IL 1660. AD ESSERE COLPITE FURONO LE ESPORTAZIONI DI MANUFATTI TESSILI E LE ATTIVITÀ FINANZIARIE CHE INVECE NEL BASSO MEDIOEVO HANNO RAPPRESENTATO I SETTORI DI PUNTA. NEL SETTORE LANIERO LA PRODUZIONE FECE SEGNARE UN CALO ANCHE DELL'80%, E ANCHE PER LE MANIFATTURE SERICHE CI FU UN ANDAMENTO NEGATIVO. I DATI SULL'ATTIVITÀ BANCARIA CONFERMANO LA CRISI, LA DRASTICA CADUTA DEI MOVIMENTI NAVALI NEI PORTI DI GENOVA E VENEZIA, LA QUALE FU TAGLIATA FUORI DAL COMMERCIO DELLE SPEZIE NEGLI ANNI 30 DEL SEICENTO, CONTROLLATO ORMAI DA PORTOGHESI E OLANDESI. TRA LE CAUSE DELLA FRENATA DELL'ECONOMIA CI SONO ANCHE LE GUERRE IN VALTELLINA E MONFERRATO, GLI EFFETTI DELLA GUERRA DEI TRENT'ANNI SULL'ECONOMIA TEDESCA (CHE ERA IL TRADIZIONALE SBOCCO DI PRODOTTI ITALIANI), E LE EPIDEMIE DI PESTE OLTRE CHE LE FREQUENTI CARESTIE. LA STORIOGRAFIA INSISTE SOPRATTUTTO SULLE CAUSE ENDOGENE DI QUESTA CRISI, DOVUTA ALL'INCAPACITÀ DELLE MANIFATTURE CITTADINE DI FAR FRONTE ALLA CONCORRENZA CHE SI IMPOSERO NEL SETTORE LANIERO CON PRODOTTI DI MINOR QUALITÀ MA IN GRADO DI CONQUISTARE UNA FETTA DI MERCATO PIÙ AMPIO GRAZIE ANCHE ALLA RIDUZIONE DEI COSTI. PESA NEGATIVAMENTE ANCHE LA FORZA DELLE CORPORAZIONI CHE IMPONEVANO SALARI ALTI E ELEVATI STANDARD DI QUALITÀ E SI OPPONEVANO ALLE INNOVAZIONI PER DIFENDERE I LORO EQUILIBRI INTERNI, PER ESEMPIO NEL 1663 A MILANO LA CORPORAZIONE DEI MAGLIAI SI OPPONE ALL'INTRODUZIONE DI TELAI INGLESI PERCHÉ AVREBBERO TORTO IL LAVORO A TANTE DONNE; NON A CASO RESISTETTERO SOLO LE IMPRESE ARTIGIANALI SPECIALIZZATE NELLA FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DI LUSSO PER I QUALI LA QUALITÀ ERA PIÙ IMPORTANTE DEL COSTO, COME LA LIUTERIA DI CREMONA O LE FABBRICHE DI VETRO DI MURANO. NELLA SECONDA METÀ DEL SECOLO CI FU UNA RIPRESA, LA POPOLAZIONE RAGGIUNSE DI NUOVO I 13 MILIONI E MEZZO MA QUESTO RECUPERO NON SIGNIFICÒ UN RITORNO ALLE CONDIZIONI PRECEDENTI MA DETERMINA PROFONDE TRASFORMAZIONI: INTANTO L'INCREMENTO DEMOGRAFICO INTERESSA SOPRATTUTTO LE CAMPAGNE, CI FU UNA INVERSIONE DEL RAPPORTO TRA REALTÀ URBANE E MONDO RURALE, PER QUANTO RIGUARDA L'AGRICOLTURA DIMINUIRONO I PREZZI PORTANDO DELLE TRASFORMAZIONI, PER ESEMPIO IN TOSCANA DIMINUÌ LA COLTIVAZIONE DI CEREALI A FAVORE DELLE VITI, NELL'ITALIA SETTENTRIONALE SI 45 -NEL REGNO DI NAPOLI IL GRUPPO SOCIALE PIÙ IMPORTANTE ERA LA NOBILTÀ CHE SI ARTICOLA IN DIVERSE COMPONENTI, QUELLA FEUDALE DOMINAVA NELLE PROVINCE IN CUI LA MAGGIOR PARTE DELLE CITTÀ ERA SOTTOPOSTA ALLA SUA AUTORITÀ E ESERCITAVANO NEI FEUDI LA GIURISDIZIONE CIVILE E DISPONEVA DI UN INCONDIZIONATO POTERE ECONOMICO E SOCIALE, INOLTRE CONTROLLAVA IL PARLAMENTO A BASE CETUALE DEL QUALE FACEVANO PARTE I RAPPRESENTANTI DI CLERO, NOBILTÀ E CITTÀ DEMANIALI. C'ERA POI LA NOBILTÀ MAGGIORE O DI SEGGIO CHE CONTROLLAVA L'AMMINISTRAZIONE DELLA CITTÀ DI NAPOLI FORMATA DA SEI PIAZZE DI CUI CINQUE ERANO ESPRESSIONE DELLE FAMIGLIE NOBILI, E LA SESTA DEL POPOLO: LA SPROPORZIONE TRA CAPITALE E PROVINCIA DETERMINAVA UN’ANOMALA DISTRIBUZIONE DELLE RISORSE IN QUANTO L'ECONOMIA DEL REGNO ERA CONDIZIONATA DALLA NECESSITÀ DI GARANTIRE L'APPROVVIGIONAMENTO DELLA POPOLAZIONE NAPOLETANA; DEL RESTO QUESTA CITTÀ ERA COSÌ IMPORTANTE DA CONDIZIONARE TUTTE LE SCELTE DEL GOVERNO SPAGNOLO, ERA ESENTATA DALLE IMPOSTE DIRETTE E SI OPPOSE AI TENTATIVI DELLA SPAGNA DI MODIFICARE LE CONSUETUDINI DI CUI GODEVA. L'ALTRO POTERE FORTE NEL MERIDIONE ERA LA CHIESA, SUPERIORE ALLA STESSA ARISTOCRAZIA. UNA COMPONENTE CARATTERISTICA DELLA SOCIETÀ NAPOLETANA ERA IL CETO DEI TOGATI, LAUREATI IN GIURISPRUDENZA DI ESTRAZIONE NON ARISTOCRATICA, PRINCIPALI COLLABORATORI DELLE AUTORITÀ SPAGNOLE CHE CONTROLLAVANO LE PIÙ IMPORTANTI MAGISTRATURE E SEDEVANO NEL CONSIGLIO COLLATERALE CON CUI IL VICERÈ ERA TENUTO A CONSULTARSI NELLE QUESTIONI PIÙ IMPORTANTI. IL GOVERNO SPAGNOLO RIUSCÌ A SPEZZARE IL POTERE DELLA NOBILTÀ PONENDO FINE ALLO SPIRITO DI RIBELLIONE NEI CONFRONTI DEL POTERE REGIO, MA IN CAMBIO DELLA FEDELTÀ ALLA CORONA MADRILENA FINÌ COL RICONOSCERE DI FATTO I BARONI IL COMPLETO PREDOMINIO ALL'INTERNO DEI LORO FEUDI. ANCHE IN SICILIA E SARDEGNA C'ERANO PARLANTI DIVISI IN TRE BRACCI CHE VOTAVANO I DONATIVI RICHIESTI DAL SOVRANO ED ERANO EGEMONIZZATI DALL’ARISTOCRAZIA. IL BARONAGGIO SICILIANO ERA GELOSO DELLA SUA AUTONOMIA E CONSIDERAVA LA SICILIA LEGATA ALLA SPAGNA DA LEGAME CONTRATTUALE. -LA STORIOGRAFIA HA SUPERATO IL GIUDIZIO NEGATIVO SULLA DOMINAZIONE SPAGNOLA CONSIDERATA A LUNGO UNA DELLE CAUSE PRINCIPALI DELLA DECADENZA DELLA PENISOLA DOPO IL RINASCIMENTO. INFATTI IN QUESTO PERIODO CI FURONO ASPETTI POSITIVI COME FORMAZIONE DI APPARATI BUROCRATICI MODERNI, CONTROLLO SULL'AMMINISTRAZIONE, CAPACITÀ DI LIMITARE IL POTERE DELL'ARISTOCRAZIA. DEL RESTO LA SPAGNA NON GOVERNA CON LA FORZA DELL'ESERCITO, MA LA SITUAZIONE CAMBIA NELLA PRIMA METÀ DEL XVII SECOLO A CAUSA DELLE GUERRE NELLE QUALI IL GOVERNO DI MADRID SI IMPEGNÒ PER CONSERVARE LA PROPRIA SUPREMAZIA MONDIALE, I COSTI DI QUESTI COMPITI PROVOCARONO UN AUMENTO DELLA PRESSIONE FISCALE CHE COLPÌ L'ITALIA MERIDIONALE MENTRE LO STATO DI MILANO FU RISPARMIATO A CAUSA DELLA SUA IMPORTANZA STRATEGICA. MATURARONO COSÌ DELLE RIVOLTE, IL MOTO DI PALERMO FU IL PRIMO E SCOPPIÒ NELL'AGOSTO 1647 PER IL PESANTE FISCALISMO CHE OBBLIGO IL VICERÉ A ABOLIRE LE GABELLE SUI GENERI DI PRIMA NECESSITÀ, MA LA MANCANZA DI UN'ADEGUATA POLITICA NON FAVORÌ UN RIPRISTINO DELL'ORDINE. SEMPRE NELLO STESSO ANNO CI FU UNA RIVOLTA NAPOLETANA CON IL RIFIUTO DEI VENDITORI NELLA PIAZZA DEL MERCATO DI PAGARE LA TASSA SULLA FRUTTA STABILITA DALLA SPAGNA, IN QUESTA PRIMA FASE IL MOTO NON ASSUNSE UN CARATTERE ANTISPAGNOLO; A CAPO DEL POPOLO SI POSE UN PESCIVENDOLO, TOMMASO D'AMALFI DETTO MASANIELLO, AVEVA UN AVVOCATO, GENOINO, CHE INTENDEVA SALDARE LA PROTESTA ANTIFISCALE INSIEME A INTELLETTUALI E ARTIGIANI CHE MIRAVANO A OTTENERE PER LA COMPONENTE POPOLARE UN NUMERO DI SEGGI MAGGIORE NEL GOVERNO CITTADINO, PARI A QUELLO DELLA NOBILTÀ. L'AVVOCATO AVEVA 81 ANNI E AVEVA CONCEPITO DA TEMPO QUESTO PROGRAMMA, MASANIELLO DIMOSTRÒ ABILITÀ POLITICA AL POTERE MA FU PREDA DELLE TRAME DEI SUOI NEMICI, VENNE ASSASSINATO, E DOPO LA SUA MORTE LA RIVOLTA NON SI PLACÒ MA ANZI SI ESTESE ALLE PROVINCE DOVE ASSUNSE UN CARATTERE ANTIFEUDALE. ANCHE NELLA CAPITALE LA COMPONENTE POPOLARE SI RADICALIZZÒ E QUANDO LA SPAGNA INVIÒ UNA SQUADRA NAVALE TENTANDO DI REPRIMERE LA RIVOLTA GLI INSORTI PROCLAMARONO LA REALE REPUBBLICA NAPOLETANA SOTTO LA PROTEZIONE DI FRANCIA NELL'OTTOBRE 1647. QUESTA SPERANZA PERÒ SI RIVELÒ VANA DATO CHE LA FRANCIA NON VOLEVA IMPEGNARSI NELLO SCENARIO NAPOLETANO. LE DIVISIONI TRA LE VARIE ANIME DELLA RIVOLTA FAVORIRONO IL RIENTRO IN CITTÀ DELLE TRUPPE SPAGNOLE, ANCHE NELLE PROVINCE L'INSURREZIONE FU REPRESSA E DOPO IL 1648 CI FURONO IMPORTANTI CAMBIAMENTI NELLA POLITICA DI MADRID CHE DIEDE UN RILIEVO MAGGIORE AL CETO CIVILE COINVOLGENDOLO NEL TENTATIVO DI RENDERE PIÙ EFFICIENTE L'AMMINISTRAZIONE. NEL 1672 CI FU UN'INSURREZIONE A MESSINA CHE COSTRINSE IL GOVERNATORE SPAGNOLO A DARE AI RAPPRESENTANTI DELLE CORPORAZIONI LA METÀ DEI POSTI NEL SENATO CITTADINO, PREVALSERO LE FORZE AUTONOMISTICHE PORTANDO ALL'ESPULSIONE DALLA CITTÀ DELLE TRUPPE SPAGNOLE E ALLA RICHIESTA DI AIUTO AL RE DI FRANCIA LUIGI XIV: A MESSINA GIUNSE UNA SQUADRA NAVALE FRANCESE, MA LE ALTRE CITTÀ SICILIANE NON SI UNIRONO ALLA RIVOLTA, E DOPO LA PARTENZA DELLE TRUPPE FRANCESI NEL 78 LA SPAGNA RIPRESE IL CONTROLLO DELLA CITTÀ, CHE SUBÌ UNA DURA PUNIZIONE. 20. L’ETA’ DI LUIGI XIV POCO PRIMA DI MORIRE NEL DICEMBRE 1642, RICHELIEU SUGGERISCE A LUIGI XIII L'OPPORTUNITÀ DI AVVALERSI DEL CARDINALE MAZZARINO, CONSIGLIO SEGUITO SIA DAL RE CHE DALLA SUA VEDOVA CHE, NELL'ASSUMERE LA REGGENZA IN NOME DEL FIGLIO LUIGI XIV CHE AVEVA CINQUE ANNI, AFFIDÒ AL CARDINALE LA GUIDA POLITICA DEL REGNO. MAZZARINO, DI MODESTA FAMIGLIA, SI ERA FATTO APPREZZARE PER LA SUA INTELLIGENZA, PROSEGUE LA POLITICA DI RICHELIEU MA SOSTITUISCE ALLA DUREZZA DI QUESTO UNA NATURALE PROPENSIONE AL COMPROMESSO, MA FU IMPOPOLARE (ODIO PER LO STRANIERO E DISPREZZO PER LE ORIGINI), MA ASSUME LE FUNZIONI IN UN MOMENTO DIFFICILE PER LA MONARCHIA, LA REGGENTE ANNA D'AUSTRIA ERA ANCHE SORELLA DEL RE DI SPAGNA FILIPPO IV E DOVEVA FRONTEGGIARE COMPLOTTI DELL'ALTA NOBILTÀ, LEI FU SEMPRE LEGATA A MAZZARINO TANTO CHE FU SOSPETTATO UN MATRIMONIO SEGRETO DEL QUALE NON SI HA NESSUNA PROVA. IL PROBLEMA PIÙ GRAVE ERA QUELLO FINANZIARIO, OCCORREVANO LE RISORSE PER FINANZIARE LA GUERRA CHE CONTINUAVA NELLE FIANDRE E IN GERMANIA, E GLI ESPEDIENTI AI QUALI RICORSE MAZZARINO CREARONO UN MALCONTENTO ANCHE NELLE CLASSI AGIATE E IL RITARDO DEI PAGAMENTI DEGLI INTERESSI URTARONO REDDITIERI E POSSESSORI DI TITOLI DEL DEBITO PUBBLICO. LA CREAZIONE DI NUOVE CARICHE PER RICAVARE DENARO COLPI LA NOBILTÀ DI TOGA CHE VEDEVA COSÌ DEPREZZATI GLI UFFICI CHE AVEVA ACQUISTATO, L'OSTILITÀ GENERALE SI CONCENTRAVA SU GLI APPALTATORI CHE ACCOMUNAVANO INGENTI FORTUNE ANTICIPANDO AL TESORO REGIO L'IMPORTO DELL'IMPOSTA INDIRETTA CHE PROVVEDEVANO POI A RISCUOTERE. PUNTO DI RIFERIMENTO DI QUESTO MALCONTENTO FU IL PARLAMENTO DI PARIGI CHE CONTESTÒ I PROVVEDIMENTI FINANZIARI DEL GOVERNO INTERPRETANDO IN SENSO ESTENSIVO IL SUO DIRITTO DI RIMOSTRANZA CHE AVREBBE DOVUTO ESSERE IN TEORIA UN MERO SINDACATO FORMARE DEI DECRETI REALI. QUANDO MAZZARINO PROPONE IL RINNOVO DELLA CASSA CHE GARANTIVA L'EREDITARIETÀ DEGLI UFFICI, LA PAULETTE, IL PARLAMENTO DI PARIGI PRENDE INIZIATIVA RIVOLUZIONARIA PROMUOVENDO UNA RIUNIONE COMUNE CON LE ALTE ALTRE TRE CORTI SOVRANE, I TRIBUNALI CON COMPETENZE AMMINISTRATIVE, CONTABILI E FISCALI. DA QUESTA ASSEMBLEA ESCONO 27 ARTICOLI CHE LIMITAVANO I POTERI DELLA MONARCHIA: ABOLIZIONE DEGLI INTENDENTI, ILLEGITTIMITÀ DELLE IMPOSTE NON APPROVATE DAL PARLAMENTO, DIVIETO DI CREARE UFFICI E GARANZIE PER I SUDDITI CONTRO GLI ARRESTI ARBITRARI. LE CORTI SOVRANE SI FACEVANO INTERPRETI DEL MALCONTENTO DELLA SOCIETÀ E PONEVANO DEI PRINCIPI CHE RICHIAMAVANO LE BATTAGLIE DELLA CAMERA DEI COMUNI IN INGHILTERRA CONTRO L'ASSOLUTISMO DEGLI STUART. A PARIGI LA POPOLAZIONE SI È RIVOLTATA PER CONTRASTARE LE TRUPPE E COSTRINSE LA CORTE LASCIARE LA CITTÀ: LA RIVOLTA FU SOSTENUTA DAGLI ALTRI PARLAMENTI, IN TUTTO 10, IN PARTICOLARE DA QUELLO DI BORDEAUX, ACCOMPAGNATO DA MOTI ANTIFISCALI IN DIVERSE PROVINCE. MAZZARINO FU IDENTIFICATO COME IL COLPEVOLE DEL MAL GOVERNO E IL MOTO FU CHIAMATO FRONDA PARLAMENTARE, DALLO STRUMENTO, FIONDA, DI CUI SI SERVIVANO I RAGAZZI PER LANCIARE SASSI E L' ACCOSTAMENTO TRA FIONDA E FRONDE 46 DELL'ALBERO, CHE IN FRANCESE SONO INDICATE DALLO STESSO TERMINE, SUGGERISCE L'IMMAGINE DEL VENTO DELLA RIVOLTA. ANNA ACCETTA I 27 ARTICOLI ELABORATI DALLE CORTI SOVRANE CON UNA DICHIARAZIONE REALE NEL 1648 E SI GIUNGE ALLA PACE DI SAN GERMAIN CHE PONE FINE ALLA FRONDA PARLAMENTARE. TUTTAVIA PERMANEVANO LE AMBIZIONI POLITICHE DEI NOBILI DI SPADA, IN PARTICOLARE DEL FRATELLO DI LUIGI XIII, GASTONE D’ORELANS, PRIMO PRINCIPE DEL SANGUE E DI LUIGI II BORBONE, VINCITORE DI ROCROI, CHE MIRAVANO A CONQUISTARE IL CONTROLLO DEL CONSIGLIO DEL RE AI DANNI DELLA REGGENTE. I LORO PROGETTI PROSPETTAVANO UN GOVERNO DELL'ALTA NOBILTÀ ALLEATA CON LE CORTI SOVRANE, COSÌ INIZIA LA FRONDA DEI PRINCIPI. INTANTO NEL 1651 LUIGI XIV È DICHIARATO MAGGIORENNE, MA LA GUERRA CIVILE NON SI FERMA, MAZZARINO È COSTRETTO A RIFUGIARSI A COLONIA DA DOVE CONTINUA A INTRATTENERE CORRISPONDENZA CON ANNA D'AUSTRIA DANDO DEI CONSIGLI. LA GUERRA CIVILE SI SNODA CON UN SUSSEGUIRSI DI INTRIGHI E CONGIURE, LOTTE INTESTINE TRA L'ARISTOCRAZIA, IMPORTANTE PER MAZZARINO FU IL SOSTEGNO DEL GENERALE E HENRI DE LA TOUR D’AUVERN VISCONTE DI TURIN CHE RIUSCÌ A SCONFIGGERE LUIGI II DI BORBONE (DETTO IL CONTÈ). D'ALTRA PARTE FRA I RIBELLI C'ERANO RIVALITÀ E DIVISIONI, I NOBILI DI SPADA ERANO OSTILI VERSO QUELLI DI TOGA, INOLTRE LA POPOLAZIONE ERA PROVATA DALLA GUERRA CIVILE E DALLA CARESTIA PROVOCATA DAI CATTIVI RACCOLTI E VEDEVA NELLA RESTAURAZIONE DELL'AUTORITÀ MONARCHICA LA SOLA GARANZIA DELL'ORDINE E DELLA PACE. IL RITORNO A PARIGI DEL RE NEL ‘52 E POI QUELLO DI MAZZARINO L'ANNO SUCCESSIVO SANCIRONO LA FINE DI QUESTO PERIODO CHE FU L'ULTIMO RIGURGITO DI ANARCHIA FEUDALE. TORNATO AL POTERE, MAZZARINO RIPRENDE IL PROCESSO DI RAFFORZAMENTO DELLA MONARCHIA E ALLEANDOSI CON L'INGHILTERRA E CONDUCE AL TERMINE LA GUERRA CONTRO LA SPAGNA: LA PACE DEI PIRENEI DEL 1659 GARANTISCE ALLA FRANCIA DIVERSE PIAZZEFORTI NELLE FIANDRE E LE CONSENTE DI PORTARE IL PROPRIO CONFINE OCCIDENTALE AI PIRENEI; IL TRATTATO PREVEDEVA ANCHE IL MATRIMONIO FRA LUIGI XIV E LA FIGLIA DI FILIPPO IV, MARIA TERESA. QUANDO NEL 1661 MUORE MAZZARINO, LUIGI XIV DICHIARA LA SUA VOLONTÀ DI ASSUMERE IL COMPITO DI GOVERNATORE DELLA FRANCIA, E FU UNA SVOLTA, AVEVA 22 ANNI E SI APPLICA CON PASSIONE ALL'ESERCIZIO DEL SUO MESTIERE. NON AVEVA AVUTO UN'EDUCAZIONE APPROFONDITA, SI ERA FORMATO CON MAZZARINO CHE GLI AVEVA TRASMESSO I PRINCIPI DELL'ARTE DI GOVERNARE, MA GLI ANNI DELLA FRONDA MATURANO IN LUI IL DESIDERIO DI RENDERE IMPOSSIBILE IL RITORNO DELL'ANARCHIA FEUDALE. PRENDEVA LE DECISIONI PIÙ IMPORTANTI NELL'ALTO CONSIGLIO AL QUALE ERANO AMMESSI I MINISTRI DELLE FINANZE, DELLA GUERRA E DEGLI ESTERI. LUIGI TOGLIE I POTERI ALLA NOBILTÀ PREFERENDO PERSONE DI MODESTA ORIGINE A LUI FEDELI, PER ESEMPIO IL MINISTRO DELLE FINANZE JEAN BAPTISTE COLBERT ERA DI UNA FAMIGLIA NOBILE DI TOGA CHE 100 ANNI PRIMA ANCORA PRATICAVA IL COMMERCIO. COLONNA PORTANTE DELL'AMMINISTRAZIONE ERANO GLI INTENDENTI RISTABILITI DA MAZZARINO DOPO LA FRONDA, LUIGI RAFFORZA I LORO POTERI ED ESTESE LE LORO FUNZIONI, ERANO CIRCA UNA TRENTINA ED ERANO IL BRACCIO DEL POTERE CENTRALE: INVIAVANO RESOCONTI SULLA REALTÀ LOCALE, E SERVIVANO LE DIRETTIVE DEL GOVERNO NELLE PROVINCE E SOPRINTENDEVANO AL PAGAMENTO DELLE IMPOSTE. SI SERVIVANO DI SOTTO DELEGATI SCELTI TRA NOTAI E UOMINI DI LORO FIDUCIA. A QUESTO PROPOSITO POSSIAMO DIRE CHE LA STORIOGRAFIA HA SFUMATO LA TRADIZIONALE CONCEZIONE DELL'ASSOLUTISMO DI LUIGI XIV, IL MITO DEL RE SOLE FU OPERA IN LARGA MISURA DELLA RAPPRESENTAZIONE DI SE STESSO CHE VUOLE DIFFONDERE, L'ONNIPOTENZA DEL RE ERA CELEBRATA DALLA PITTURA, LETTERATURA, MA LA REALTÀ ERA DIVERSA DATO CHE LA SOCIETÀ DI ANTICO REGIME OPPONEVA MOLTI OSTACOLI AGLI SFORZI DI CENTRALIZZAZIONE DELLA DIREZIONE POLITICA; NON A CASO DOPO LA SUA MORTE RIPRESERO VIGORE POTERI E ISTITUZIONI CHE AVEVANO DOVUTO CHINARE LA TESTA DI FRONTE ALLA SUA PERSONALITÀ COME IL CASO DEI PARLAMENTO A CUI IMPOSE L'OBBLIGO DI REGISTRARE GLI EDITTI PRIMA DI AVANZARE LE LORO RIMOSTRANZE. LA VOLONTÀ DI LUIGI DI IMPORRE UN'ALTA IMMAGINE DELLA PROPRIA REGALITÀ SI ESPRESSE NELLA REGGIA DI VERSAILLES IN CUI SI CIRCONDA DI UN MIGLIAIO DI CORTIGIANI, L'ÉLITE DELLA NOBILTÀ, MINISTRI E SERVITORI PER UN TOTALE DI CIRCA 10.000 PERSONE: COSÌ STACCA LA NOBILTÀ DALLA TERRA, SULLA QUALE FONDA LA SUA POTENZA, E LA OBBLIGA A VIVERE DELLA LUCE RIFLESSA DEL SOVRANO, TUTTI I MOMENTI DELLA SUA GIORNATA DIVENTAVANO SCENE PUBBLICHE ALLE QUALI ERA UN PRIVILEGIO ASSISTERE, MA LE SPESE RICHIESTE DALLA FASTOSA VITA DI CORTE MISERO A DURA PROVA I PATRIMONI DI MOLTE FAMIGLIE COSTRETTE PERCIÒ A DIPENDERE DA PENSIONI DA PARTE DEL RE, COSÌ SI STABILISCE TRA I CORTIGIANI UNA GERARCHIA D'ONORE I CUI GRADI DIPENDEVANO DAL FAVORE DEL RE. VEDIAMO QUINDI CHE IL PRINCIPALE PROBLEMA ERA IL RISANAMENTO FINANZIARIO AL QUALE SI DEDICA COLBERT FIN DALL'INIZIO, CHE FORMALIZZA IL SUO POTERE NEL 1665. OCCORREVA COMBATTERE SUGLI SPRECHI E A TAL PROPOSITO È COSTITUITA UNA CAMERA DI GIUSTIZIA CHE PUNISCE FINANZIERI CHE ACCUMULANO GRANDI FORTUNE SPECULANDO SUL BISOGNO DI DENARO DELLO STATO (PROCESSO A NICOLAS FOUQUET INTENTATO DOPO LA PRESA DI POTERE DI LUIGI; IN REALTÀ SI TRATTA DI UNA SORTA DI REGOLAMENTO DI CONTI TRA IL FINANZIERE E COLBERT CHE VOLEVA SOSTITUIRLO COME RESPONSABILE DELL'AMMINISTRAZIONE FINANZIARIA; DEL RESTO ANCHE LUI ERA STATO SPREGIUDICATO NELL'ACCUMULARE RICCHEZZE PER MAZZARINO E PER SE E CONTINUÒ A SFRUTTARE IL PROPRIO POTERE A FAVORE DELLA PROPRIA FAMIGLIA. IL TESORO LOTTÒ CONTRO CHI SFUGGIVA LA TASSAZIONE ALLEGGERÌ LA PROPRIA POSIZIONE TANTO CHE FU POSSIBILE LA RIDUZIONE DELLA TAGLIA, IL PESO SPOSTATO SULLE IMPOSTE INDIRETTE LA CUI RISCOSSIONE FU ATTRIBUITA CON UN SOLO CONTRATTO DI CONCESSIONE, IL CHE CONSENTE DI AUMENTARE IN MANIERA CONSISTENTE GLI INTROITI NELLE CASSE STATALI RAGGIUNGENDO UN LIVELLO DELLE ENTRATE QUASI PARI ALLE USCITE FINO AL 1672, RIPRESA DELLE GUERRE. LA POLITICA ECONOMICA DI COLBERT RAPPRESENTA UN TIPICO ESEMPIO DEL MODELLO MERCANTILISTICA, LA SUA AZIONE SI CONCENTRA SULLO SVILUPPO DELLE MANIFATTURE CHE COMMERCIAVANO CON L'ESTERO CON L'INTENTO DI REALIZZARE UN ATTIVO NELLA BILANCIA COMMERCIALE CHE CONSENTISSE LA CRESCITA DELLA MONETA CIRCOLANTE; PER QUESTO FINE STABILISCE UN CONTROLLO SULLA QUALITÀ DEI PRODOTTI E LA DISCIPLINA DEI LAVORATORI, LA PRODUZIONE È FAVORITA CON LA CREAZIONE DI MANIFATTURE DI STATO A CAPITALE PUBBLICO, “REALI” SU AUTORIZZAZIONE STATALE, E “PRIVILEGIATE” CHE GODEVANO DI ESENZIONI FISCALI. PER FACILITARE LA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI MIGLIORÒ LA RETE STRADALE E I CANALI, RAFFORZA ANCHE LA MARINA E DIEDE IMPULSO ALL'ESPANSIONE COLONIALE SOSTENUTA DALLO STATO CHE PARTECIPÒ AL CAPITALE AZIONARIO DELLE CINQUE COMPAGNIE PRIVILEGIATE. LA POLITICA ECONOMICA È STATA CRITICATA PER LA SCARSA ATTENZIONE ALL'AGRICOLTURA CHE DOVEVA SOLO GARANTIRE PRODOTTI A PREZZI BASSI IN MODO CHE LE MANIFATTURE POTESSERO GIOVARSI DI SALARI E COSTI INFERIORI RISPETTO ALL'ESTERO, L'ARRETRATEZZA DELL'AGRICOLTURA LIMITAVA LA DOMANDA INTERNA CHE ERA INVECE ALIMENTATA DA PRODOTTI DI LUSSO E DALLE COMMESSE DELLO STATO PER LE SPESE MILITARI (ANCHE PER QUESTO IL VENTENNIO COLBERTIANO NON DIEDE GRANDI RISULTATI NELL'IMMEDIATO MA POSE LE BASI DELLA CRESCITA DEL SECOLO SUCCESSIVO). IL PRIMO PROBLEMA CON CUI SI CONFRONTA LUIGI È LA DIFFUSIONE DEL GIANSENISMO, CORRENTE SPIRITUALE CHE SI RICHIAMA ALL'OPERA DEL TEOLOGO OLANDESE CORNELIUS JANSSEN CHE AFFERMA CHE PER EFFETTO DEL PECCATO ORIGINALE L'UOMO È SCHIAVO DELLE COSE TERRENE E INCAPACE DI RIVOLGERSI A DIO, SONO LA GRAZIA PUÒ DARE ALL'UOMO LA FORZA DI FARE IL BENE, MA ESSA È CONCESSA DA DIO SOLO A COLORO CHE VUOLE SALVARE. IN TAL MODO VENIVA PROPOSTO IN AMBITO CATTOLICO IL PESSIMISMO DELLA RIFORMA, MA ERA PRECISATO CHE MENTRE IL PREDESTINAZIONISMO CALVINISTA DISTRUGGE IL LIBERO ARBITRIO DELL'UOMO, PER AGOSTINO LA GRAZIA NON AGISCE DALL'ESTERNO MA DALL'INTERNO FACENDO IN MODO CHE LA VOLONTÀ COOPERI CON ESSA, L'UOMO CORROTTO DAL PECCATO ORIGINALE È COME UN OCCHIO MALATO CHE LA CURA RIGENERA DONANDOGLI LA VISTA, MENTRE PER CALVINO RIMANE TOTALMENTE CIECO. DA QUESTA DOTTRINA DERIVAVA L'OPPOSIZIONE AL SISTEMA PROPOSTO DAL GESUITA SPAGNOLO MOLINA, IL MOLISMO RIDIMENSIONAVA GLI EFFETTI DEL PECCATO ORIGINALE RICONOSCENDO ALL'UOMO CAPACITÀ DI FARE IL BENE. DA QUESTE ESPERIENZE DERIVA UN PROFONDO RINNOVAMENTO SPIRITUALE CHE PORTA SPESSO AL RITIRO DAL MONDO PER VIVERE NELLA SOLITUDINE DELLA PREGHIERA E NELLA PENITENZA, IL RIGORISMO HA INFLUENZATO MOLTI ECCLESIASTICI E TROVA IL SUO CENTRO IN UN MONASTERO VICINO A PARIGI DOVE SI RITIRÒ ANCHE PASCAL. IL GIANSENISMO FU CONSIDERATO DA LUIGI XIV UN PERICOLOSO ELEMENTO DI DIVISIONE NEL CATTOLICESIMO E UNA FORZA DI OPPOSIZIONE DATO CHE I GIANSENISTI ERANO PRONTI A RIFIUTARE COMPROMESSI CON IL MONDO TERRENO IN NOME DELLA PROFONDITÀ DI FEDE. NEL 47 FRATTEMPO SI PROFILA IL CONFLITTO CON ROMA A PROPOSITO DELLA REGALIA, IL DIRITTO DELLO STATO DI RICEVERE LE ENTRATE DELLE DIOCESI RIMASTI VACANTI: LUIGI ESTENDE QUESTO DIRITTO SUSCITANDO LA PROTESTA DI PAPA INNOCENZO XI, LUIGI CONVOCA ALLORA UNA SEZIONE SPECIALE DELL'ASSEMBLEA DEL CLERO FRANCESE CHE PROMULGA NELL'82 QUATTRO ARTICOLI CHE ESPONGONO I PRINCIPI FONDAMENTALI DEL GALLICANESI IMO IN CUI SI AFFERMA CHE NELLA SFERA TEMPORALE IL RE DIPENDE DA DIO PER CUI NON PUÒ ESSERE SOTTOPOSTO AD ALCUNA AUTORITÀ ECCLESIASTICA, E RIPROPONE IL PRINCIPIO DELLA SUPERIORITÀ DEL CONCILIO SUL PAPA. LUIGI ORDINA CHE FOSSERO IMSEGNATI NELL'UNIVERSITÀ E CONSIDERATI PARTE DELLA LEGISLAZIONE, INVECE INNOCENZO RIFIUTA DI INVESTIRE I VESCOVI NOMINATI DAL RE E QUINDI MOLTE DIOCESI RIMANGONO VACANTI: LA CRISI FU RISOLTA CON UN COMPROMESSO, I QUATTRO ARTICOLI NON FURONO IMPEGNATI MA RIMASERO VALIDI COME BASE DEL GALLICANESIMO. IN QUESTI ANNI LUI AFFRONTA ANCHE IL PROBLEMA DELLA MINORANZA CALVINISTA, GLI UGONOTTI ERANO CIRCA 1 MILIONE E INIZIALMENTE SOTTOPOSTI A VESSAZIONI ATTRAVERSO L'APPLICAZIONE DELLE CLAUSOLE DELL'EDITTO DI NANTES, POI SI PASSA ALLA PRESSIONE ATTRAVERSO L'ALLOGGIAMENTO PRESSO DI LORO DI CONTINGENTI DI DRAGONI CHE TERRORIZZAVA DELLA POPOLAZIONE: LA CONSEGUENZA FU LA CONVERSIONE AL CATTOLICESIMO PUR DI IMPEDIRLE. INFINE CON L'EDITTO DI FONTAINBLEAU DEL 1685 LUIGI REVOCA L'EDITTO DI NANTES IN QUANTO A SUO DIRE LA MAGGIOR PARTE DEI CALVINISTI SI ERA ORMAI CONVERTITA, E 200.000 UGONOTTI LASCIANO LA FRANCIA; CI FURONO GRAVI EFFETTI SULLA POLITICA ESTERA A CAUSA DI QUESTO EDITTO CHE ISOLAVA DIPLOMATICAMENTE LA FRANCIA ALIENANDOLA DALLA SIMPATIA DEL MONDO PROTESTANTE. NEGLI ULTIMI ANNI SI FECE SEMPRE PIÙ VIVO NELL'ANIMO DEL RE IL SENTIMENTO RELIGIOSO PER L'INFLUENZA A CORTE DEI GESUITI E PER L'ASCENDENTE CHE AVEVA SU DI LUI MADAME DE MAINTENON, L'AMANTE LEGATA A UN CATTOLICESIMO CHIUSO CHE AVEVA SPOSATO IN SEGRETO DOPO LA MORTE DELLA REGINA: QUESTI CONDIZIONAMENTI PESARONO SULLA DECISIONE DI SRADICARE LA PRESENZA GIANSENISTA. NEL 1709 FECE CHIUDERE IL MONASTERO DI PORT-ROYAL E LO FECE DEMOLIRE, INFINE SOLLECITO PAPÀ CLEMENTE XI PER L'EMANAZIONE DELLA BOLLA UNIGENITUS DEL 1713 CHE CONDANNAVA 101 PROPOSIZIONI GIANSENISTE: L'ACCETTAZIONE DELLA BOLLA FERÌ I SENTIMENTI GALLICANI DI GRAN PARTE DEL CLERO IN QUANTO SMENTIVA LA BATTAGLIA A DIFESA DELLA LIBERTÀ DELLA CHIESA FRANCESE DA ROMA TANTO CHE SI PARLA DI COLPO DI STATO TEOLOGICO. A FIANCO DEI GIANSENISTI C’ERA ANCHE IL PARLAMENTO, OSTILE ALL'INGERENZA DELLA CURIA ROMANA, IL MOVIMENTO SOPRAVVISSE E ANDÒ IN OLANDA E ITALIA. OBIETTIVO PRINCIPALE DI LUIGI ERA LA GLORIA E LO STABILIMENTO DEL PREDOMINIO FRANCESE IN EUROPA, PER QUESTO LE SPESE MILITARI ASSORBIRONO OGNI ANNO PIÙ DEL 50% DEL BILANCIO STATALE, IL NUMERO DEI SOLDATI CREBBE COSTANTEMENTE E DELL'ORGANIZZAZIONE MILITARE SI OCCUPÒ IL MINISTRO DELLA GUERRA MICHELE LE TERRIER E SUO FIGLIO FRANCOIS MICHELE MARCHESE DI LOUVOIS CHE ORGANIZZÒ L'ESERCITO SOTTOPONENDOLO AL CONTROLLO DI INTENDENTI CHE RISPONDEVANO DIRETTAMENTE A LUI, INTRODUSSE UNA FERREA DISCIPLINA E RESE PIÙ EFFICIENTE L'ARMAMENTO. AL RECLUTAMENTO TRADIZIONALE ATTRAVERSO L'INGAGGIO DI CORPI STRANIERI FU AGGIUNTA UNA COSCRIZIONE REGOLARE PER SORTEGGIO FRA I CELIBI DELLA PARROCCHIA DALLA QUALE SI FORMAVA UNA MILIZIA CON COMPITI DI DIFESA TERRITORIALE, E IMPORTANTE FU ANCHE L'OPERA DELL'INGEGNERE SEBASTIAN LE PRESTE NOMINATO COMMISSARIO GENERALE CHE ERESSE UNA CINTURA DI PIAZZE FORTI A DIFESA DELLA FRONTIERA ORIENTALE, DALL'OLANDA ALL'ALSAZIA. IN UNA PRIMA FASE LA POLITICA ESTERA DI LUIGI MIRA ALL'ESPANSIONE VERSO LE FIANDRE E PER QUESTO UTILIZZA IL PESO DELLA SUA POTENZA MILITARE E SI GUADAGNA L'ALLEANZA O NEUTRALITÀ DEGLI STATI GERMANICI E DEL RE D'INGHILTERRA CARLO II; QUANDO SPOSA MARIA TERESA DI BORBONE FIGLIA DEL RE DI SPAGNA HA L'OCCASIONE PER DARE AVVIO SUOI DISEGNI ESPANSIONISTICI: QUANDO IL RE DI SPAGNA MUORE STABILISCE CHE DOPO IL FIGLIO CARLO L'EREDITÀ SAREBBE TOCCATA ALLA FIGLIA MARGHERITA TERESA, ESCLUDENDO INVECE LA MOGLIE DI LUIGI IN BASE ALLE CLAUSOLE DELLA PACE DEI PIRENEI, POICHÉ PERÒ LA SPAGNA NON AVEVA MAI PAGATO I 500.000 SCUDI DI DOTE PREVISTI COME COMPENSO PER LA RINUNCIA AI DIRITTI DI MARIA TERESA SULLA CORONA DI MADRID, LUIGI CONTESTA IL TESTAMENTO E RIVENDICA PER LA MOGLIE L'EREDITÀ DI DIVERSI TERRITORI DEI PAESI BASSI QUINDI DÀ INIZIO ALLA GUERRA CHIAMATA DI DEVOLUZIONE (APPUNTO PERCHÉ SECONDO L'OMONIMO DIRITTO SOLO I FIGLI DI PRIMO LETTO ERANO EREDI LEGITTIMI). L'INIZIATIVA SUSCITA PREOCCUPAZIONI IN OLANDA, CHE STIPULÒ UN'ALLEANZA CON INGHILTERRA E SVEZIA PER FERMARE LA CAMPAGNA MILITARE FRANCESE, QUINDI LUIGI STIPULÒ LA PACE DI AQUISGRANA NEL 1668 CHE GLI PERMETTE DI CONSERVARE COMUNQUE LE CONQUISTE FATTE. A QUESTO PUNTO LE PROVINCE UNITE DIVENTANO IL SUO PRINCIPALE OBIETTIVO, CONOBBERO UNO STRAORDINARIO SVILUPPO ECONOMICO, AMSTERDAM ERA IL PRINCIPALE CENTRO COMMERCIALE E FINANZIARIO DELL'EUROPA E POSSEDEVA LA PIÙ GRANDE FLOTTA MERCANTILE DEL MONDO CON CUI GLI OLANDESI TRASPORTAVANO LE MERCI. IL TERRENO DESTINATO ALL’AGRI COLTURA FU ESTESO GRAZIE ALL'ABILITÀ DEGLI INGEGNERI CHE INTRODUSSERO I POLDER, LE INNOVAZIONI NELLE TECNICHE AGRICOLE RIDUSSERO GLI ADDETTI AL LAVORO DEI CAMPI. CI FU ANCHE UNA STRAORDINARIA FIORITURA CULTURALE E ARTISTICA. CONCLUSA LA GUERRA CON LA SPAGNA NELLE PROVINCE UNITE SI APRE UN PERIODO DI PACE IN CUI LA CARICA DI GOVERNATORE DIVENTA MENO IMPORTANTE, MENTRE SI AFFERMA LA GUIDA DELLO DEL GRAN PENSIONARIO DI OLANDA, JOHN THE WITT, CHE PROVA A LIMITARE IL POTERE DEGLI ORANGE CHE, IMPARENTI AGLI STUART DI INGHILTERRA RAPPRESENTAVANO UN PERICOLO PER LE ISTITUZIONI REPUBBLICANE. IN POLITICA ESTERA AFFRONTA L'AGGRESSIVA POLITICA PROMOSSA DALL'INGHILTERRA DI CROMWELL CHE LANCIA UNA DICHIARAZIONE DI GUERRA ALLA REPUBBLICA DA CUI DERIVANO TRE CONFLITTI, I PRIMI DUE SI COMBATTONO SUI MARI MENTRE IL TERZO MISE IN PERICOLO LA STESSA ESISTENZA DELLA REPUBBLICA PERCHÉ A FIANCO DELL'INGHILTERRA SCESE IN CAMPO L'ESERCITO DI LUIGI. IL RE DI FRANCIA PREPARÓ L'ATTACCO STIPULANDO UN TRATTATO SEGRETO CON CARLO II CHE, IN CAMBIO DI UN SUSSIDIO FINANZIARIO ANNUALE CHE GLI AVREBBE PERMESSO DI AFFRANCARSI DALLA POLITICA OSTRUZIONISTA DI COMUNI, SI IMPEGNAVA A SOSTENERE LA FRANCIA NELLA GUERRA CON L'OLANDA E RESTAURARE IL CATTOLICESIMO IN INGHILTERRA, COSÌ LUIGI, SOSTENUTO ANCHE DA ALCUNI PRINCIPI, ENTRÓ ALLA TESTA DI UN ESERCITO DI 100.000 UOMINI E OCCUPÓ GRAN PARTE DELLE PROVINCE UNITE, STABILENDO IL SUO QUARTIER GENERALE A UTRECHT NEL 1672. GLI OLANDESI APRIRONO LE DIGHE E CHIUSERO I CANALI PER OSTACOLARE L'ESERCITO OCCUPANTE, GLI EVENTI SEGNARONO IL TRIONFO DEL PARTITO DI GUGLIELMO D'ORANGE CHE FU NUOVAMENTE NOMINATO IN OLANDA OLTRE CHE AMMIRAGLIO, ANCHE STATOLDER, CARICA CHE NEL 1675 FU DICHIARATO EREDITARIA. INVECE IL CETO DEI REGGENTI FU SCONFITTO, MOLTI CERCARE UN COMPROMESSO CON IL NEMICO COME ANCHE JOAHN DE WITT, CHE VENNE PERÒ ASSASSINATO. NON FU UNA RIVOLUZIONE MA UN’ALTRA DIMOSTRAZIONE DEL DUALISMO POLITICO DELLE PROVINCE UNITE. GUGLIELMO ROMPE L’ISOLAMENTO DELL'OLANDA OTTENENDO L'ALLEANZA CON L'IMPERO E SPAGNA, MENTRE I COMUNI OBBLIGARONO CARLO II A USCIRE DAL CONFLITTO. LUIGI, COSTRETTO A RITIRARE LE SUE TRUPPE, DIFESE IN SEGUITO LE FRONTIERE DELLA COALIZIONE NEMICA. NEL 1678 VIENE STIPULATA UNA PACE A NIMEGA DALLA QUALE LA SPAGNA ESCE SCONFITTA E È COSTRETTA A CEDERE ALLA FRANCIA LA FRANCA CONTEA E ALCUNI TERRITORI DEI PAESI BASSI, MENTRE LUIGI ABOLISCE I DAZI DOGANALI SULLE MERCI OLANDESI E RINUNCIA ALLE SUE CONQUISTE. LUIGI CON GENEROSI FINANZIAMENTI LEGÓ A SÈ MOLTI PRINCIPI TEDESCHI E MISE IN ATTO DIVERSE AZIONI DI FORZA: GRAZIE ALLE CAMERE DI RIUNIONE, CORTI IN CUI ESPERTI GIURISTI RIVENDICAVANO LA FRANCIA VARI TERRITORI RISPOLVERANDO ANTICHE CONSUETUDINI E PRATICHE FEUDALI, ANNETTE 10 CITTÀ DELL’ALSAZIA E ALTRI TERRITORI ORIENTALI; INVECE AZIONI MILITARI VERE E PROPRIE FURONO LE OCCUPAZIONI DI STRASBURGO E CASALE MONFERRATO (1681), E QUANDO LA SPAGNA ENTRA IN GUERRA LA FRANCIA ANNETTE ANCHE LUSSEMBURGO; CIÓ FU POSSIBILE ANCHE PERCHÈ LEOPOLDO I ERA IMPEGNATO CONTRO GLI OTTOMANI NEL FRONTE ORIENTALE: ESSI INFATTI NEL XVII SECOLO AVEVANO CONTINUATO L'OFFENSIVA CONTRO L'EUROPA CRISTIANA NEL MEDITERRANEO E UNGHERIA, OCCUPANDO VIENNA GIÀ NEL 1664. L'OCCASIONE PER UN NUOVO ATTACCO FU APERTA DA UNA RIVOLTA DELLA NOBILTÀ IMPERIALE, SOSTENUTA DAGLI OTTOMANI CHE DOPO AVER OCCUPATO L’UNGHERIA PUNTANO SU VIENNA COSTRINGENDO L'IMPERATORE A FUGGIRE. LEOPOLDO SIA APPELLA ALLE POTENZE CRISTIANE MA LUIGI NON INTERVIENE DATO CHE LA DIFFICOLTÀ DELL’UNGHERIA GLI DAVA MANO LIBERA NELLA POLITICA DELLE EMISSIONI, LEOPOLDO FU AIUTATO DAL RE DI POLONIA GIOVANNI III CHE SCONFISSE LE TRUPPE TURCHE NEL 1683; LA CONTROFFENSIVA DELLE FORZE CRISTIANE 50 -PAESI BASSI SPAGNOLI (BELGIO E LUSSEMBURGO)GRAZIE ALLA GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA . -DOPO LA PACE DI PASSOROWITZ DEL 1718, CONTRO GLI OTTOMANI, OTTENNE UNGHERIA STORICA, SERBIA SETTENTRIONALE E BELGRADO . AGLI INIZI DEL 700, L’IMPERO AUSTRIACO DIVENNE UNA GRANDE POTENZA CON CAPITALE A VIENNA , TERRITORI CHE PERÒ ERANO ARRETRATI E TENUTI INSIEME DA UN VINCOLO DINASTICO. NEI DOMINI EREDITARI ERA PERÒ STATA CREATA UN’AMMINISTRAZIONE PIÙ SOLIDA, FORMATA DA UN CONSIGLIO PRIVATO E DA UNA CAMERA AULICA DEI CONTI. UN ALTRO MOTIVO DI RAFFORZAMENTO FU LA RICATTOLICIZZAZIONE FORZATA NEI DOMINI EREDITARI E IN BOEMIA . IL PRINCIPE EUGENIO DI SAVOIA, SUGGERÌ A CARLO 6 CHE PER ACCRESCERE RISORSE FINANZIARIE E MILITARI, DOVEVA FARE DELLA SUA MONARCHIA UN ‘TUTTO UNICO’. ERA UN PROGRAMMA DIFFICILE , ANCHE PERCHÉ CARLO 6 NON AVEVA ANCORA FIGLI E DOVEVA AFFRONTARE IL PROBLEMA DELLA SUCCESSIONE . NEL 1713 PROMULGÒ LA PRAMMATICA SANZIONE : INDIVISIBILITÀ DOMINI ASBURGICI E STABILIZZA L’ORDINE DI SUCCESSIONE AL TRONO. QUESTO FU UN MOTIVO DI INDEBOLIMENTO : INIZIANO TRATTATIVE CON LA DIETA IMPERIALE, PER OTTENERE L’ACCETTAZIONE DEL DOCUMENTO. -POLONIA: UN TENTATIVO DI RAFFORZARE LA DEBOLE MONARCHIA, FU MOSSO DA GIOVANNI CASIMIRO, CHE SUSCITÒ UNA GUERRA CIVILE CHE COSTRINSE IL RE AD ABDICARE NEL 1688. LA CRISI ISTITUZIONALE FU AGGRAVATA POI DALL’AFFERMAZIONE DEL PRINCIPIO DEL LIBERUM VETO (ANCHE UN SOLO MEMBRO DELLA DIETA POTEVA BLOCCARE LE DECISIONI CON LA FORMULA SISTO ACTIVATEM). NELLA SECONDA METÀ DEL 17 SECOLO , FU RICORRENTE QUESTA ABITUDINE E, ASSIEME AL CARATTERE ELETTIVO DELLA CORONA , PORTÒ A INGERENZE DI POTENZE STRANIERE. NEL 1648 I COSACCHI DEL DNEPR , COMANDATI DA BOGDAN CHMEL ‘NICKIJ , CON I CONTADINI ORTODOSSI UCRAINI , INSORSERO CONTRO IL DOMINIO POLACCO PONENDOSI SOTTO LA PROTEZIONE RUSSA , LA QUALE OCCUPÒ SMOLENKS E VILNA . NEL FRATTEMPO SI RINNOVÒ IL CONFLITTO CON LA SVEZIA , CHE MIRAVA AL CONTROLLO DI DELLA FOCE DI VISTOLA ESSENZIALE PER I TRAFFICI POLACCHI. NEL 1655 LO SVEDESE CARLO 10 GUSTAVO INVASE IL TERRITORIO POLACCO OCCUPANDO VARSAVIA E CRACOVIA E COSTRINSE IL RE GIOVANNI CASIMIRO A FUGGIRE IN SLESIA . SULL’ORLO DELLA DISGREGAZIONE , LA POLONIA FU SALVATA DALL’AZIONE DELLA POPOLAZIONE CONTRO GLI INVASORI E DALL’INTERVENTO IN GUERRA DELLA DANIMARCA CONTRO LA SVEZIA , DELL’IMPERATORE LEOPOLDO E DELL’ELETTORE DI BRANDEBURGO . LA GUERRA SI CONCLUSE NEL 1660 (PACE DI OLIVA, DANZICA). LA POLONIA CEDETTE ALLA SVEZIA LA LIVONIA E RINUNCIÒ ALLE PREROGATIVE FEUDALI SUL DUCATO DI PRUSSIA , RICONOSCENDONE LA SOVRANITÀ ALL’ELETTORE DI BRANDEBURGO. NEL 1667 LA POLONIA CEDE ALLA RUSSIA SMOLENSK E PARTE DELL’UCRAINA CON KIEV. INIZIA UN PROCESSO DI DECADIMENTO POLACCO , DOPO IL REGNO DI GIOVANNI III SOBIESKI NEGLI ULTIMI 20 ANNI DEL 700 , SI APRÌ UNA CONTESA TRA PRETENDENTI , SOSTENUTI DA DIVERSE POTENZE STRANIERE. FU ELETTO POI L’AUSTRIACO ELETTORE DI SASSONIA AUGUSTO II NEL 1697. -SVEZIA E DANIMARCA: DOPO LA PACE DI VESTFALIA, LA SVEZIA SI RAFFORZÒ IN QUANTO OTTENNE LA POMERANIA OCCIDENTALE, UNA SPONDA SUL BALTICO SUD OCCIDENTALE E UNA FINESTRA SUL MAR DEL NORD , CON DUCATI DI BREMA E VERDEN. ACQUISENDO QUESTI TERRITORI TEDESCHI, LA SVEZIA VENNE COINVOLTA NEL MONDO DEL SACRO ROMANO IMPERO. CRISTINA, FIGLIA DI GUSTAVO ADOLFO 2 , ASSUNSE POTERE EFFETTIVO NEL 1644 , MA SI DEDICÒ PIÙ CHE AL GOVERNO STATALE, ALLA LETTERATURA, FILOSOFIA , CHIAMANDO ANCHE CARTESIO A STOCCOLMA . NEL 1654, OLTRE CHE NON ESSERSI SPOSATA, ABDICÒ PER IL CUGINO TEDESCO, CARLO 10 , E POI , CONVERTITA AL CATTOLICESIMO, SI TRASFERÌ A ROMA. CARLO GUSTAVO, SI IMPEGNÒ IN UNA POLITICA ESPANSIONISTICA PER CONSOLIDARE I POSSESSI SVEDESI NELLA GERMANIA DEL NORD. INVASE NEL 1655 LA POLONIA , MA INCONTRÒ L’OSTILITÀ DELLA POPOLAZIONE. FU ATTACCATO DALLA DANIMARCA E QUINDI LE SUE TRUPPE FURONO IMPEGNATE CONTRO QUESTA. NEL 1668 RAGGIUNSE LA PENISOLA DELLO JUTLAND E MINACCIÒ COPENAGHEN , COSTRINGENDO I DANESI ALLA CAPITOLAZIONE . PER CONTRASTARE GLI SVEDESI, INTERVENNE L’IMPERATORE E L’ELETTORE DI BRANDEBURGO . NEL 1660 , SI AGGIUNSE ALLA STIPULAZIONE DEI TRATTATI DI PACE DI OLIVIA TRA POLONIA, IMPERATORE, BRANDEBURGO, SVEZIA E COPENAGHEN FRA SVEZIA E DANIMARCA . LA DANIMARCA DOVETTE CEDERE LA SCARNIA E PERSE L’ESCLUSIVO CONTROLLO DEL BALTICO , NON RECUPERANDO MAI PIÙ QUEI TERRITORI. LA SVEZIA RAGGIUNSE L’APOGEO DELLA SUA POTENZA E SI AVVIÒ VERSO UN REGIME ASSOLUTISTICO, MA IL PROBLEMA PRINCIPALE FU IL PESO DELLA NOBILTÀ , ALLA QUALE LA CORONA, PER FINANZIARE LE GUERRE, DOVETTE CEDERE MOLTE TERRE. IL FIGLIO CARLO XII, RIUSCIRÀ POI A IMPORSI COME SOVRANO ASSOLUTO NEL 1660. -ASCESA BRANDEBURGO –PRUSSIA: GLI HOHENZOLLERN , FEUDATARI DELLA FRANCONIA, OTTENNERO NEL 1415 LA MARCA DEL BRANDEBURGO , CHE AVEVA POSTO NELLA DIETA ELETTORALE IMPERIALE , IN SEGUITO LA FAMIGLIA ACQUISÌ IL DUCATO DI KLEVE E CON LA SECOLARIZZAZIONE DEI BENI DELL’ORDINE DEI CAVALIERI TEUTONICI NEL 1525 , ANCHE IL DUCATO DI PRUSSIA. CON LA PACE DI VESTFALIA , FEDERICO GUGLIELMO ,IL GRANDE ELETTORE , OTTENNE LA POMERANIA ORIENTALE , I VESCOVATI DI MINDEN E DI MAGDEBURGO, UNITI AL BRANDEBURGO. ERANO TERRITORI PRIVI DI CONTIGUITÀ TERRITORIALE E DIVERSI TRA LORO : I TERRITORI OCCIDENTALI ERANO MENO ARRETRATI DI QUELLI ORIENTALI (IN QUEST’ULTIMI VI ERA IL LUTERANESIMO INOLTRE). FEDERICO GUGLIELMO , TENTÒ , CON LA PARTECIPAZIONE ALLA GUERRA DEL 1655 -60 , DI AMPLIARE , SENZA SUCCESSO I SUOI TERRITORI: CON LA PACE DI OLIVIA , AFFIANCÒ SOLO IL DUCATO DI PRUSSIA DALLA SOVRANITÀ FEUDALE POLACCA. CERCÒ QUINDI DI CREARE , DA QUESTI TERRITORI DISOMOGENEI E SPARSI, UNITI DAL SOLO DIRITTO PATRIMONIALE, UNO STATO CON UNA POLITICA COMUNE. IL PRIMO PASSO FU COMPIUTO NELLA DIETA DI BRANDEBURGO DEL 1653 , NELLA QUALE FEDERICO OTTENNE SUSSIDI FINANZIARI PER METTERE SU UN ESERCITO PERMANENTE DAI NOBILI, IN CAMBIO CONFERMANDO I PRIVILEGI FISCALI E GARANTÌ LORO IL CONSOLIDAMENTO DELLA SERVITÙ PER LA MANODOPERA CONTADINA . FEDERICO RIUSCÌ A IMPORRE AGLI STATI , CHE POI FURONO ESAUTORATI, LA SUA VOLONTÀ . CON LE ENTRATE PROVENIENTI DAL DEMANIO E DALLA IMPOSTA FONDIARIA , GRAVANTE SUI CONTADINI , FEDERICO FORMÒ UN SALDO ESERCITO E CONTEMPORANEAMENTE FORMÒ UNA BUROCRAZIA STABILE, COMPOSTA DA COMMISSARI A CAPO DELL’’ORGANO CENTRALE E IL COMMISSARIATO GENERALE DELLA GUERRA. SI DELINEÒ IL COMPROMESSO SUL QUALE FONDÒ L’ASSOLUTISMO BUROCRATICO MILITARE TIPICO DELLA PRUSSIA MODERNA: IL SOVRANO OBBLIGÒ LA NOBILTÀ A SERVIRE LO STATO, LASCIANDO IN CAMBIO MANO LIBERA NEI CONFRONTI DEL CONTADINAME . IL SUCCESSORE DI FEDERICO, FEDERICO 3 , NON PROSEGUÌ LA POLITICA DEL PADRE E NEL 1701 OTTENNE IL TITOLO REGIO : FEDERICO 1 DI PRUSSIA . SOTTO DI LUI , NEL 1700 FU FONDATA L’ACCADEMIA PRUSSIANA DELLE SCIENZE. IL FIGLIO FEDERICO GUGLIELMO I, GETTÒ LE BASI DELLA POTENZA PRUSSIANA , CHE NEL 1733 DIVISE IL TERRITORIO IN CANTONI E STABILÌ CHE GLI UOMINI VALIDI DI OGNI CANTONE DOVEVANO ESSERE ARRUOLATI E ISTRUITI OGNI ANNO, L’ESERCITO PRUSSIANO CON LUI CONTÒ CIRCA 80 MILA UOMINI ED ERA COMPOSTO DA MERCENARI E CANTONISTI. LEGÒ POI LA CLASSE DEI NOBILI JUKER AL SERVIZIO MILITARE FACENDONE UNA CASTA. FEDERICO POI CENTRALIZZÒ LA MACCHINA BUROCRATICA , ISTITUENDO UN DIRETTORIO GENERALE DELLA GUERRA , DELLE FINANZE E DEL DEMANIO FORMATO DA 4 MINISTRI E ALCUNI CONSIGLIERI. CERCÒ ANCHE DI INCENTIVARE UNA POLITICA MERCANTILISTICA , E LE MANIFATTURE E IL COMMERCIO E DI FAVORIRE LA POPOLAZIONE ,ACCOGLIENDO ANCHE PROFUGHI RELIGIOSI . NEL 1721 DOPO LA GUERRA DEL NORD , OTTENNE STETTINO E LA FOCE DELL’ODER . -ORIGINI RUSSIA MODERNA: ASSUNTO IL TITOLO DI ZAR NEL 1613 MICHELE 3 ROMANOV, IN RUSSIA VENE RISTABILITA L’AUTOCRAZIA(=AUTORITÀ ILLIMITATA DEL RE CHE DERIVA DIRETTAMENTE DA DIO). A PROCLAMARE MICHELE FU UN’ASSEMBLEA NAZIONALE , COMPOSTA DAL CLERO ORTODOSSO, PICCOLA NOBILTÀ , ASSEMBLEA CHE SCOMPARIRÀ DOPO LA METÀ DEL 600. IL COMPITO DI ASSISTERE LO ZAR FU INVECE ASSUNTO DALLA DUMA DEI BOIARI , CON POTERI ESECUTIVI E CONSULTIVI . IL FIGLIO DI MICHELE, ALESSIO I , TENTÒ DI CONSOLIDARE LE STRUTTURE STATALI E DI POTENZIARE L’ESERCITO , MA UNA POLITICA DI MODERNIZZAZIONE ERA OSTACOLATA DALL’ARRETRAMENTO DELLA SOCIETÀ , INCENTRATA SULLA CONTRAPPOSIZIONE TRA PROPRIETARI NOBILI E CONTADINI RIDOTTI QUASI IN SCHIAVITÙ. GLI ZAR CREARONO IN CONTRAPPOSIZIONE AI BOIARI, UNA NUOVA NOBILTÀ DI SERVIZIO, CON INCARICHI CIVILI E MILITARI . DALLA FINE DEL 17 SECOLO, LE PROPRIETÀ DELLE TERRE CONCESSE A QUESTI NOBILI NUOVI , DIVENNE EREDITARIA . NON VI ERANO PERÒ VERI GRUPPI SOCIALI IN 51 RUSSIA, CHE POTESSERO ESPRIMERE I QUADRI DI UN’AMMINISTRAZIONE EFFICIENTE , I CETI NON AVEVANO UN VERO E PROPRIO STATUS E PROPRIE PREROGATIVE , IN QUANTO TUTTI DIPENDEVANO DALLO ZAR . L’UNICO VERO CETO ERA IL CLERO ORTODOSSO , INQUADRATO NEL PATRIARCATO , TUTTAVIA LA CHIESA ERA SUBORDINATA ALLO STATO, SOPRATTUTTO DOPO UN SINODO DEL 1666. IMPORTANTE NELL’ASSETTO RELIGIOSO RUSSO FURONO DELLE RIFORME PROMOSSE DAL PATRIARCA NIKON , CHE SI PROPOSERO DI RIPORTARE LA CHIESA ORTODOSSA RUSSA ALLE ORIGINI GRECHE. LA RIFORMA CONCERNEVA NELLA LITURGIA E NEI RITI E BASTA, MA NON VENNE ACCETTATA DA TUTTI . SI FORMÒ DAL 1656 , IL MOVIMENTO DEI VECCHI CREDENTI. QUESTE CORRENTI TRADIZIONALISTE, DIVENNERO UNA FORZA DI OPPOSIZIONE ALL’INFLUENZA STRANIERA E ALLA MODERNIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ . PIETRO SALÌ AL TRONO COME UNICO ZAR( IN QUANTO NEL 1682, ERA ‘AFFIANCATO’ DAI FRATELLI) NEL 1689 E SUBITO SI RESE CONTO DELLA SUPERIORITÀ DELLA CIVILTÀ OCCIDENTALE RISPETTO ALL’ARRETRATEZZA DEL MONDO RUSSO . NEL 1697-98 ORGANIZZÒ LA GRANDE AMBASCERIA, UN VIAGGIO IN OLANDA DOVE IN INCOGNITO LAVORÒ COME CARPENTIERE , IN INGHILTERRA E IN GERMANIA. DOVETTE POI TORNARE A MOSCA PER REPRIMERE UNA RIVOLTA DEI MOSCHETTIERI . LA SUA POLITICA MIRÒ A RIORGANIZZARE L’ESERCITO E CREARE UNA FLOTTA , A TAL FINE DIEDE SVILUPPO ALLE MINIERE DI FERRO DEGLI URALI , ALL’INDUSTRIA SIDERURGICA E AI CANTIERI NAVALI . MISE IN ATTO ALCUNE RIFORME SUL PIANO MILITARE , RIGUARDANTI ANCHE L’ADDESTRAMENTO DI UOMINI DEL MONDO CONTADINO. PER FINANZIARE RIFORME E GUERRE , CONFISCÒ I BENI DEI MONASTERI E IMPOSE UN TASSA SULLE ANIME , GRAVANTE SU OGNI MASCHIO. PIETRO SEGUÌ LE LINEE DELLA POLITICA ASSOLUTISTICA , LIMITANDO POTERI DI CHIESA E NOBILTÀ PER CREARE UN SOLIDO APPARATO AMMINISTRATIVO: -ESAUTORÒ LA DUMA DEI BOIARI CREANDO UN SENATO DI 9 MEMBRI . - ISTITUÌ 11 COLLEGI COMPOSTI DA 10 FUNZIONARI E UN PRESIDENTE COMPETENTI PER MATERIA. - DIVISE IL TERRITORIO IN 12 GOVERNATORATI. -1722 INTRODUSSE LA TAVOLA DEI RANGHI PER LEGARE LA NOBILTÀ AL SERVIZIO DELLO STATO. - PER LA CHIESA, AL POSTO DEL PATRIARCA INSERÌ UN SANTO SINODO - INTRODUSSE UN DRASTICO CAMBIAMENTO DEI COSTUMI. CON PIETRO SI AVRANNO SUCCESSI NELLA POLITICA ESTERA, CONQUISTÒ NEL 1796 AZOV . IL SUO OBIETTIVO ERA OTTENERE UNO SBOCCO SUL BALTICO, CONTROLLATO DALLA SVEZIA , MOTIVO PER IL QUALE NEL 1700 ASSIEME A DANIMARCA E DUCA DI SASSONIA , (GUERRA DEL NORD)ATTACCARONO LA SVEZIA. IN UN PRIMO MOMENTO EBBE LA MEGLIO LA SVEZIA . MA MENTRE IL RE SVEDESE CARLO 12 CONDUCEVA LA GUERRA IN GERMANIA , PIETRO RIORGANIZZÒ LE SUE FORZE E SULLE COSTE BALTICHE FONDÒ NEL 1703 SAN PIETROBURGO , 10 ANNI DOPO DIVENUTA CAPITALE . CARLO XII ATTACCÒ LA RUSSIA, PIETRO PERÒ CON LA TATTICA DELLA TERRA BRUCIATA, EBBE LA MEGLIO E SCONFISSE A POLTAVA NEL 1709 GLI SVEDESI. LE PACI DI STOCCOLMA DEL 1720 E DI NYSTADT DEL 1721 , PORTARONO LA SVEZIA A CEDERE TUTTA LA COSTA BALTICA ALLA RUSSIA. INTERESSANTI FURONO LE OPINIONI SU PIETRO DI VOLTAIRE, CHE LO DEFINÌ UOMO TIGRE, COGLIENDO LA DUPLICE NATURA DI BARBARO E CIVILIZZATORE, E STALIN NEL 1928 DEFINÌ LA SUA OPERA UN TENTATIVO ORIGINALE PER USCIRE DALL’ARRETRATEZZA. 22. L’ETA’DEI LUMI JEAN BAPTISTE D’ALEMBERT TRACCIANDO UN QUADRO COMPLESSIVO D’EUROPA DICE CHE L’UMANITÀ STA VIVENDO UN PROFONDO RINNOVAMENTI INTELLETTUALE, SIAMO NELL’ETÁ DELLA FILOSOFIA, MA IL TERMINE HA UN SIGNIFICATO DIVERSO RISPETTO A PRIMA, GRAZIE AI PROGRESSI NELLE SCIENZE NATURALI CHE AVEVANO IMPOSTO UN NUOVO METODO DI ANALISI DELLA REALTÀ E AVEVANO DATO NUOVA FORMA ALLA FILOSOFIA: CON L’ILLUMINISMO L’UOMO IMPARA A PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, LA CAPACITÀ CRITICA DIPENDEVA DALL’ADOZIONE DEL METODO SPERIMENTALE CHE VENIVA ORA ESTESO ANCHE ALLO STUDIO DELLA SOCIETÀ. QUESTO MOVIMENTO SI PRESENTA IN FORME DIVERSE NEI VARI AMBITI EUROPEI, SE L’ESPRESSIONE MASSIMA FU IN FRANCIA CHE IMPOSE L'ESPRESSIONE ETÀ DEI LUMI PER DESIGNARE LA NUOVA EPOCA, DIVERSE FURONO LE CARATTERISTICHE DEL PENSIERO IN GERMANIA E IN SPAGNA, SOPRATTUTTO SI DEVE CONSIDERARE CHE NEL PROTOCOLLO DEL PENSIERO SETTECENTESCO IL RAZIONALISMO DECLINATO IN PROSPETTIVA SPERIMENTALE SI CONFRONTA CON L'ESALTAZIONE DELLA CAPACITÀ LIBERATRICE DELLE PASSIONI: PROPRIO NELL'APERTURA VERSO ESPERIENZE INTELLETTUALI UMANE SI MANIFESTA LA RICERCA DI NUOVE FRONTIERE DEL SAPERE CHE ANIMA IL MONDO DEI LUMI. ALL'ORIGINE DI QUESTA RIVOLUZIONE INTELLETTUALE CI SONO DUE OPERE DEL XVII SECOLO: I PRINCIPI MATEMATICI DELLA FILOSOFIA NATURALE DI NEWTON E IL SAGGIO SULL'INTELLETTO UMANO DI JOHN LOCKE: PER TUTTO IL SETTECENTO LA LEGGE DELLA GRAVITAZIONE UNIVERSALE DI NEWTON FU IL PRINCIPALE MODELLO DEL METODO SCIENTIFICO CHE SI VOLEVA APPLICARE IN OGNI CAMPO, IL CONTRIBUTO DI LOCKE INVECE FONDAMENTALE PER LA CRITICA ALL'INNATISMO, SECONDO LUI NON CI SONO IDEE PRESENTI NELL'UOMO FIN DALLA NASCITA MA QUESTE DERIVANO DALLE IMPRESSIONI SUSCITATE DALLA REALTÀ ESTERNA O INTERNA: SU QUESTE PREMESSE SI FONDA LA FILOSOFIA DELL'EMPIRISMO CHE CONSIDERA L'ESPERIENZA COME L'UNICA FONTE DELLA CONOSCENZA E CRITERIO DI VERITÀ, ESSA SI BASA SUI FENOMENI E IN QUESTO LA RAGIONE TROVA IL SUO LIMITE ED È QUINDI IMPERFETTA, MA È L'UNICA GUIDA DI CUI L'UOMO DISPONE. INVECE PRIVA DI VALORE SCIENTIFICO È LA METAFISICA CHE CONSIDERA REALTÀ CHE SONO AL DI LÀ DELLA SFERA SENSIBILE, DA QUI DERIVA LA FILOSOFIA DEL SENSISMO SECONDO CUI TUTTE LE CONOSCENZE DELL'UOMO DERIVANO DALLE IMPRESSIONI SUSCITATE IN LUI DAI SENSI. TALE PREMESSA DELL'ILLUMINISMO C'È ANCHE NELL'OPERA DELL'UGONOTTO PIERRE BAYLE CHE CRITICA LA CULTURA TRADIZIONALE E AFFERMA LA TOLLERANZA IN MATERIA DI FEDE, PER LA PRIMA VOLTA IPOTIZZA UNA SOCIETÀ DI ATEI FONDATA SU UNA MORALE ISPIRATA ALLA RAGIONE. ANCHE DAVID HUME ESPRESSE UN RIFIUTO DELLA METAFISICA, SECONDO LUI I LIBRI CHE NE PARLAVANO, SICCOME NON CONTENEVANO RAGIONAMENTI MA INGANNI, ANDAVANO BRUCIATI. SOSTENNE CHE DALL'ESPERIENZA NON SI POSSONO RICAVARE CONCLUSIONI CERTE MA SOLO PROBABILI, SE UN FENOMENO A È ESEGUITO DAL FENOMENO B, L'UOMO STABILISCE TRA A E B UN RAPPORTO DI CAUSA ED EFFETTO MA NON PUÒ BASARE QUESTA CONCLUSIONE SULLA RELAZIONE OGGETTIVA, L'AFFERMAZIONE PER CUI OGGI SORGE IL SOLE QUINDI SORGERÀ ANCHE DOMANI È LOGICAMENTE PLAUSIBILE QUANTO L'AFFERMAZIONE CONTRARIO SECONDO LA QUALE DOMANI SONO IN SORGERÀ: LA CONOSCENZA FONDATA SULL'ESPERIENZA NON HA VALIDITÀ UNIVERSALE. GLI ILLUMINISTI CONCEPIVANO LA RAGIONE COME METODO DI ANALISI, QUINDI SONO OSTILI AI GRANDI TRATTATI CHE SUL MODELLO DI CARTESIO AFFRONTAVANO IN MANIERA ORGANICA TUTTI GLI ASPETTI DEL PENSIERO: METAFISICA, LOGICA, EPICA, FISICA E COSÌ VIA; LA FORMA TIPICA DELLA FILOSOFIA ILLUMINISTA NON È PIÙ IL DIALOGO MA IL SAGGIO, COMPONIMENTO BREVE CHE ANALIZZA CON METODO SCIENTIFICO UNA SINGOLA QUESTIONE APRENDO NUOVE PROSPETTIVE. ILLUMINISTA È UN INTELLETTUALE MILITANTE IMPEGNATO A ELABORARE PROGRAMMI CHE GARANTISCONO UN PROGRESSO SIA DELLE CONOSCENZE CHE DELLE CONDIZIONI SOCIALI, NON PERSEGUE UN SAPERE FINE A SE STESSO MA CERCA SOLUZIONI AVENDO DI MIRA UTILITÀ E LA FELICITÀ. IN QUESTO PERIODO SI HA UNA PROFONDA FIDUCIA NELLO SVILUPPO DELLA CIVILTÀ, LA LUCE DELLA RAGIONE AVREBBE SCHIACCIATO LE TENEBRE DELL'IGNORANZA E DELLA SUPERSTIZIONE, ALLORA MATURA UNA DECISIVA EVOLUZIONE DELL'IDEA DI PROGRESSO CONCEPITO DALL'ILLUMINISMO NON IN MODO CICLICO, MA COME UN MOTO RETTILINEO DESTINATO AD AFFERMARSI. QUESTE CONSIDERAZIONI ILLUSTRANO LA SPECIFICITÀ DEL COSMOPOLITISMO ILLUMINISTICO: I FILOSOFI, IN QUANTO IMPEGNATO A FAVORIRE IL PROGRESSO DELLA CIVILTÀ, SI SENTONO PARTE DI UNA COMUNITÀ UNIVERSALE, PER QUESTO FAVORISCONO LA PIÙ AMPIA CIRCOLAZIONE DI IDEE IN VISTA DELLA FORMAZIONE DI UN'OPINIONE PUBBLICA COLTA. IMPORTANTE FU LA DIFFUSIONE DELLA 52 STAMPA PERIODICA, ACCANTO ALLE GAZZETTE LETTERARIE COMPAIONO GIORNALI CHE DIVULGANO LA NUOVA CULTURA, ALTRI VEICOLI DI DIFFUSIONE FURONO LE ACCADEMIE, I CIRCOLI E ANCHE LA MASSONERIA CHE SI DIFFONDE IN INGHILTERRA E POI IN TUTTO IL CONTINENTE NEL CORSO DEL SETTECENTO. GLI ILLUMINISTI VOLEVANO RIDURRE LA MORALE, CIOÈ L'INSIEME DI NORME CHE LE CHE REGOLANO I COMPORTAMENTI UMANI, A UNA SCIENZA DIMOSTRATIVA NELLA FIDUCIA CHE L'ANALISI DELLA STRUTTURA BIOLOGICA E PSICOLOGICA DELL'UOMO CONSENTISSE DI INDIVIDUARE I MECCANISMI CHE DETERMINANO LE SUE SCELTE: A DIRIGERE L'UOMO SONO LE SENSAZIONI CHE RICEVE DAL CONTATTO CON LA REALTÀ, E SU QUESTE BASI JEREMY BENTHMAN SVILUPPA LA TEORIA DELL'UTILITARISMO ANIMATA DALLA FIDUCIA CHE IL CALCOLO ARITMETICO È VOLTO MASSIMIZZARE IL PIACERE CHE CONDUCESSE L’UOMO A SUPERARE IL SUO INTERESSE EGOISTICO PER ASPIRARE ALLA FELICITÀ DEI SUOI SIMILI; NELLA STESSA DIREZIONE SI MUOVONO QUANTI RITENEVANO CHE LE STESSE SENSAZIONI SPINGESSERO L'UOMO ALLA SOLIDARIETÀ VERSO GLI ALTRI, LA VISTA DELLA SOFFERENZA ALTRUI PROVOCA LA SENSAZIONE DOLOROSA E INDUCE GLI UOMINI ALLA COMPASSIONE E QUINDI A DESIDERARE IL BENESSERE COMUNE. PIÙ REALISTICA FU LA POSIZIONE DI VOLTAIRE CHE CONSIDERA IL MALE UNA COMPONENTE IMPOSSIBILE DA ELIMINARE DALL'ESISTENZA UMANA E QUINDI ESORTA GLI UOMINI A PRATICARE L'IDEALE DELLA COMUNE SOLIDARIETÀ E FRATELLANZA SMETTENDOLA DI ACCRESCERE LE SOFFERENZE CON LE GUERRE O LE PERSECUZIONI. PER QUANTO RIGUARDA LA RELIGIONE, ESSA NON VENIVA NEGATA, MA SI FA SOLO UNA NETTA DISTINZIONE TRA GLI AMBITI DI COMPETENZA: INFATTI IN QUESTO PERIODO SI CONSIDERA SOPRATTUTTO LA DIMENSIONE TERRENA E SI RIVENDICA LA MORALE E LA POLITICA DELLA RELIGIONE, AFFERMANDO CHE OGNI ASPETTO DELLA REALTÀ DOVEVA ESSERE VOLTO ALLA FELICITÀ DEGLI INDIVIDUI. C'ERANO DIVERSE POSIZIONI, IN GENERALE DOMINA IL DEISMO IN CUI VENIVA RICONOSCIUTA L'ESISTENZA DI DIO COME CREATORE E ORDINATORE DEL MONDO SOLO ATTRAVERSO LA RAGIONE: ERA UNA RELIGIONE A BASE NATURALE E RAZIONALE CHE CRITICAVA IL DOGMATISMO E LA CREDENZA NEI MIRACOLI. SI CONDANNAVANO LE GUERRE DI RELIGIONE IN NOME DELLA TOLLERANZA E SI PROPONEVA UN NUCLEO DI PRINCIPI E DI VALORI UNIVERSALI IN CUI TUTTE LE FEDI POTEVANO RICONOSCERSI. LA CRITICA DELLA RELIGIONE FU SVILUPPATA IN SENSO RADICALE CON UN RIFIUTO DELL'IMMORTALITÀ DELL'ANIMA DEI LIBERI PENSATORI, IN ITALIA PER ESEMPIO PIETRO GIANNONE E ALBERTO RADICATI DI PASSERANO; IN FRANCIA AMBIENTI DI ORIENTAMENTO ATEO UNA LETTERATURA CLANDESTINA CHE DIPINSE LA RELIGIONE COME UN IMPOSTURA DEI PRETI CHE SFRUTTAVANO LA PAURA DELLA MORTE PER DOMINARE LE COSCIENZE DEGLI UOMINI. ERA SOSTENUTO INOLTRE CHE LA REALTÀ È RICONDUCIBILE ALLA MATERIA, LA QUALE ESSENDO ANIMATA E VIVENTE PUÒ PRODURRE ANCHE IL PENSIERO; DENIS DIDIEROT SVILUPPA LA CONCEZIONE MATERIALISTICA SECONDO CUI LA NATURA È UNA FORZA VOLTA ALLA CREAZIONE DI NUOVE FORME DI VITA. L'ECONOMIA ADESSO ASSUNSE LO STATUS DI DISCIPLINA AUTONOMA RISPETTO ALLA POLITICA. IL MERCANTILISMO CONCEPIVA LA CRESCITA DELLA RICCHEZZA COME UN MEZZO PER DARE PIÙ FORZA ALLO STATO CHE DOVEVA CONTROLLARE TUTTI GLI ASPETTI DELLA PRODUZIONE; NEL 700 QUESTA VISIONE FU RESPINTA IN NOME DELLA NECESSITÀ DI GARANTIRE LA MASSIMA LIBERTÀ ALLA VITA ECONOMICA, AL FINE DEL PROGRESSO: QUESTE POSIZIONI SI AFFERMANO PRIMA NELLA SCUOLA FRANCESE DELLA FISIOCRAZIA E POI FURONO ESPOSTE DALL'ECONOMISTA SCOZZESE ADAM SMITH. LA FISIOCRAZIA, IL GOVERNO DELLA NATURA, DAL GRECO, RITENEVA CHE SOLO L'AGRICOLTURA FOSSE CREATRICE DI RICCHEZZA PERCHÉ OGNI ANNO PRODUCE UN PRODOTTO NETTO DATO DALLA DIFFERENZA TRA RACCOLTO E VALORE DEI FATTORI IMPIEGATI; SECONDO I FISIOCRATI OCCORRE CHE LA TERRA SIA COLTIVATA IN AZIENDE COMPATTE GESTITE DA UN PITTAVOLO CHE PRENDE IN AFFITTO LA TERRA E DAL PROPRIETARIO CHE INVESTE CAPITALI, I LAVORATORI NON HANNO LEGAMI CON LA TERRA MA SONO SALARIATI (MODELLO PRE CAPITALISTICO). I FISIOCRATICI CONSIDERAVANO NEGATIVAMENTE LA PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA CHE NON AVEVA I MEZZI PER APPORTARE MIGLIORAMENTI E INNOVAZIONI. PARTENDO DA QUESTE PREMESSE QUESNAY ELABORÒ NEL 1756 UN QUADRO ECONOMICO E CHE RICOSTRUIVA LA RETE DI SCAMBI TRA I VARI GRUPPI PROTAGONISTI DELL'ECONOMIA: LA PRIMA CLASSE È COSTITUITA DA PROPRIETARI DELLA TERRA CHE RICEVONO IN CAMBIO DELL'AFFITTO DI FONDI UNA RENDITA; GLI AGRICOLTORI PRODUCONO RICCHEZZA E SONO LA CLASSE PRODUTTIVA, ALLA CLASSE STERILE APPARTENGONO COMMERCIANTI, MILITARI, ARTIGIANI ECC, LE LORO ATTIVITÀ SONO UTILI MA NON PRODUCONO RICCHEZZA. LA TEORIA RIFLETTEVA LA REALTÀ DI UN'ECONOMIA RURALE COME QUELLA FRANCESE E SI BASAVA SU UN ERRORE DELLA CONCEZIONE DEL VALORE. COME AVREBBE POI DIMOSTRATO ADAM SMITH, NON È VERO CHE LA TRASFORMAZIONE DELLE MATERIE PRIME NON CREA RICCHEZZA: UN TAVOLO VALE PIÙ DEL LEGNO UTILIZZATO PER COSTRUIRLO PERCHÉ IN ESSO È INCORPORATO IL LAVORO DELL'ARTIGIANO, LA VERA MISURA DEL VALORE È QUINDI LA QUANTITÀ DEL LAVORO IMPIEGATO. SECONDO I FISIOCRATI L'ECONOMIA È RETTA DA LEGGI NATURALI CHE LO STATO NON DEVE INTRALCIARE IN QUANTO GARANTISCONO IL RAGGIUNGIMENTO DEL GIUSTO PREZZO E DELL'EQUILIBRIO, DA QUI LA POSIZIONE LIBERISTA DELLA SCUOLA: LO STATO SI DEVE ATTENERE AD OGNI INTERVENTO NELL'ECONOMIA LIMITANDOSI A GARANTIRE L'ORDINE E LA DIFESA, PRINCIPIO VALIDO ANCHE PER I CEREALI, FONDAMENTO DELL'ALIMENTAZIONE: TUTTI GLI STATI FACEVANO CONTROLLI E DAVANO VINCOLI ALLA SEMINA E ALLA PIANIFICAZIONE PER SCONGIURARE IL PERICOLO DELLA CARESTIA E MANTENERE UN BASSO PREZZO DEL PANE, INFATTI SE IN UNA REGIONE C'È UN CATTIVO RACCOLTO L'AUMENTO DI PREZZI PROVOCA UN APPORTO DI GRANO DA ALTRE REGIONI CHE DETERMINA IL RIPRISTINO DELL'EQUILIBRIO, I VINCOLI OSTACOLANO L'AZIONE DELLE LEGGI DI MERCATO E FINISCONO PER FAVORIRE LA CARESTIA. IL LIBERISMO MOSTRAVA ANCHE L'ERRORE NELLA TEORIA DEL COMMERCIO ESTERO ADOTTATO DALLA POLITICA MERCANTILISTA, È IMPOSSIBILE CHE LA BILANCIA COMMERCIALE DI UN PAESE POSSA ESSERE PERMANENTEMENTE ATTIVA IN QUANTO L'AFFLUSSO DI METALLI PREZIOSI DALL'ESTERO DETERMINA UN AUMENTO DEI PREZZI E RENDE MENO COMPETITIVI SUI PRODOTTI, MENTRE AL CONTRARIO LO STATO CHE HA CEDUTO PARTE DEI SUOI METALLI PER FINANZIARE LE PROPRIE IMPORTAZIONI VA INCONTRO A UN CALO DEI PREZZI CHE RENDE PIÙ COMPETITIVE LE SUE MERCI. RISPETTO ALLA TEORIA FISIOCRATICA, ESPRESSIONE DI UNA VISIONE STATICA DELL'ECONOMIA, IL PENSIERO DI ADAM SMITH RIFLETTE IL DINAMISMO DELLA SOCIETÀ INGLESE GIÀ ATTRAVERSATA DA TRASFORMAZIONI: PARTENDO DALLA TEORIA DEL VALORE METTEVA A NUDO I MECCANISMI DELL'INNOVAZIONE ECONOMICA INNESCATA DALLA DIVISIONE DEL LAVORO. IL LAVORATORE, SPECIALIZZANDOSI IN UN SOLO SEGMENTO DEL PROCESSO PRODUTTIVO, PRODUCE DI PIÙ IN UN TEMPO MINORE E COSÌ SI RENDE POSSIBILE LO SPOSTAMENTO DI MANODOPERA AD ALTRI SETTORI CON UNA CRESCITA COMPLESSIVA. D'ALTRA PARTE SI METTE IN EVIDENZA IL VALORE POSITIVO DEL DESIDERIO DI ARRICCHIRSI, L'INDIVIDUO CERCANDO IL PROFITTO È MOSSO DALLA PROSPETTIVA DI ACCRESCERE LA PROPRIA RICCHEZZA MA COSÌ FAVORISCE SENZA VOLERLO LA CRESCITA DELL'ECONOMIA E IL BENESSERE COMPLESSIVO: MECCANISMO DELLA MANO INVISIBILE CHE GUIDA I PROCESSI DI UNA SOCIETÀ LASCIATA AL LIBERO SVILUPPO. L’OPERA PIÙ IMPORTANTE DI MONTESQUIEU È LO SPIRITO DELLE LEGGI PUBBLICATO NEL 1748, FU UN VERO E PROPRIO MANUALE DELLA POLITICA, IL SUO OBIETTIVO ERA QUELLO DI APPLICARE ALLA POLITICA I METODI DELLE SCIENZE NATURALI; QUESTA PROSPETTIVA INDUCE IL FILOSOFO AD ASSUMERE UN ATTEGGIAMENTO RELATIVISTICO DI FRONTE ALLE FORME DI GOVERNO PRESENTI NEL SUO TEMPO E NELLA STORIA, NON VALUTA QUALE SIA LA MIGLIORE MA ANALIZZA SCIENTIFICAMENTE LE CONDIZIONI CHE HANNO DETERMINATO LA NASCITA, LO SVILUPPO E LA FINE. LUI MODIFICA LA TEORIA RISALENTE AL II SECOLO A.C. CHE DISTINGUEVA LE FORME DI GOVERNO IN BASE AL NUMERO DEI DETENTORI DEL POTERE: UNO=MONARCHIA. I MIGLIORI=ARISTOCRAZIA. IL POPOLO=DEMOCRAZIA, E PREVEDEVA ANCHE LE RISPETTIVE DEGENERAZIONI TIRANNIDE, OLIGARCHIA E OCLOCRAZIA. PER MONTESQUIEU INVECE I GOVERNI SONO ESSENZIALMENTE TRE, IL REPUBBLICANO, IL MONARCHICO E IL DISPOTICO, E NE ESAMINA OGNI FORMA. -IL GOVERNO REPUBBLICANO IN CUI IL POPOLO ESERCITA IL POTERE TROVA IL SUO PRINCIPE NELLA VIRTÙ, OSSIA NELLA DISPOSIZIONE DEI CITTADINI A SACRIFICARE IL PROPRIO INTERESSE INDIVIDUALE PER GARANTIRE IL BENE DELLA PATRIA E L'INTERESSE COMUNE, SE VIENE MENO LA LIBERTÀ LA REPUBBLICA DECADE. -NELLA MONARCHIA GOVERNA UNO SOLO, MA NON ARBITRARIAMENTE DATO CHE DEVE RISPETTARE DELLE LEGGI FISSE, È FONDATA SULL'ONORE. -NEL DISPOTISMO INVECE UNO SOLO REGGE LO STATO SENZA LEGGERE FRENI A SUO ARBITRIO, TALE REGIME SI FONDA SULLA PAURA PERCHÉ TUTTI SUDDITI POSSONO IN OGNI MOMENTO ESSERE PRIVATI DELLA VITA. 55 GLI STESSI COLONI SI PROCURAVANO SCHIAVI PER LE PIANTAGIONI DI TABACCO E COTONE, MA IN QUANTITÀ INFERIORE. GLI SCHIAVI NERI VIVONO IN CONDIZIONI DISUMANE, SOGGETTI A PENE MOLTO SEVERE. ALLA BASE DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE CI FU L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA CHE SI AFFERMÒ PER LE SOLUZIONI DI PROBLEMI PRATICI LEGATI AL CICLO PRODUTTIVO, NON A CASO GLI STESSI PROPRIETARI DELL'IMPRESA PROMOSSERO LE INNOVAZIONI, ANCHE SE NON MANCÒ CHI EBBE LEGAMI CON IL MONDO SCIENTIFICO. IL PROGRESSO TECNICO NASCE DALL'INTRODUZIONE DI INNOVAZIONI CHE CAMBIANO IL RAPPORTO TRA FATTORI, DETERMINANO UN AUMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ, PER COMPRENDERNE I MECCANISMI BISOGNA CONSIDERARE CHE L'INSIEME DELLE TECNICHE ADOPERATE IN UN PROCESSO È UN SISTEMA IN CUI UNA MODIFICA PROVOCA UN EFFETTO A CATENA CHE OBBLIGA A TRASFORMARE TUTTE LE SUE FASI, E SE SI CREA UN BLOCCO IN UN PASSAGGIO, TUTTA LA DINAMICA NE RISULTA CONDIZIONATA. L’ACCUMULO DI INNOVAZIONI DETERMINA LA NECESSITÀ DI INTRODURRE UN NUOVO METODO PER ORGANIZZARE IL LAVORO, MECCANISMO EVIDENTE NELL'EVOLUZIONE DELL'INDUSTRIA DEL COTONE. NELLA SUA LAVORAZIONE C'È UNA FASE PREPARATORIA IN CUI LE FIBRE VENGONO PULITE E PETTINATE, POI C’È LA FILATURA CON CUI SI ATTORCIGLIANO LE FIBRE PER FORMARE UN FILO, NELLA TESSITURA I FILI SONO INTRECCIATI E INFINE C'È LA FOLLATURA, LA GARZATURA E CIMATURA, TINTURA E CANDEGGIO. ALCUNI DI QUESTI PROCESSI ERANO GIÀ MECCANIZZATI, NEL 1733 JOHN KAY INVENTA LA NAVETTA VOLANTE CHE CONSENTE DI EFFETTUARE L'INTRECCIO FRA L'ORDITO E LA TRAMA NON MANUALMENTE MA IN MODO AUTOMATICO, E SI DETERMINA UNA STROZZATURA NEL SISTEMA DATO CHE GIÀ PRIMA LA FILATURA ERA PIÙ LENTA ORA LA SPROPORZIONE ERA MOLTO CRESCIUTA; IL PROBLEMA FU RISOLTO NEL 1779 DA SAMUEL CROMPTON CON L'INVENZIONE DEL FILATOIO MECCANICO CHIAMATO MULE CHE GRAZIE ALL'USO DELL'ENERGIA IDRAULICA E POI DELLA FORZA VAPORE MIGLIORA LA QUALITÀ DEL FILO E ACCRESCE LA CAPACITÀ PRODUTTIVA DEL LAVORATORE CHE PUÒ PRODURRE QUANTO DECINE DI FILATOI IN PRECEDENZA. A QUESTO PUNTO IL PROBLEMA SI RIBALTA, SI DOVEVA PARIFICARE IL RITMO DI TESSITURA E FILATURA, UN TELAIO MECCANICO AZIONATO CON LA FORZA IDRAULICA FU BREVETTATO GIÀ NEL 1785 DA EDMOND KARTWRIGHT MA QUEST'INNOVAZIONE SI AFFERMÒ SOLO ALL'INIZIO DELL'OTTOCENTO: LA LENTEZZA FU DOVUTA ALLA NECESSITÀ DI PERFEZIONARE L’INVENZIONE MA ANCHE I COSTI, INOLTRE I PROGRESSI NELLA FILATURA AVEVANO DETERMINATO UN AUMENTO DEL NUMERO DI TESSITORI E DEI LORO SALARI, QUINDI ESSI NON VOLEVANO INTRODURRE TELAI MECCANICI CHE POTEVANO ESSERE AZIONATI DA LAVORATORI NON QUALIFICATI, QUINDI MENO PAGATI CHE SOSTITUIVANO IL LAVORO DEI TESSITORI STESSI. TUTTAVIA IL PROGRESSO TECNOLOGICO SI IMPOSE FACENDO SCOMPARIRE QUESTI LAVORATORI, UN ULTERIORE PROGRESSO CI FU NEGLI STATI UNITI QUANDO VENNE INVENTATA LA SGRANATRICE MECCANICA PER SEPARARE LA FIBRA DAI SEMI CHE DIEDE UN GRANDE SVILUPPO ALLE PIANTAGIONI DI COTONE AMERICANE. NEL XVII SECOLO C'È STATA UNA CRISI ENERGETICA PER LA SCARSITÀ DEL LEGNO; L'INGHILTERRA PERÒ DISPONENDO DI GRANDI GIACIMENTI DI CARBON FOSSILE SVILUPPA LA PRODUZIONE DI QUESTA FONTE ENERGETICA PER USI DOMESTICI E ATTIVITÀ MANIFATTURIERE, GIÀ NEL 1700 LA PRODUZIONE DI CARBONE ERA CINQUE VOLTE SUPERIORE IN INGHILTERRA RISPETTO AL RESTO DEL MONDO E AVEVA UN ASSOLUTO PRIMATO A LIVELLO MONDIALE, ANCHE SE IL CARBON FOSSILE PER MOLTO TEMPO NON FU USATO PER LA LAVORAZIONE FERRO; IL SUO SFRUTTAMENTO PRESENTAVA NOTEVOLI DIFFICOLTÀ SIA PER L'ESTRAZIONE CHE PER IL PUNTO DI FUSIONE MOLTO ALTO, OLTRE 1500 °C. LA QUALITÀ DEL FERRO È DETERMINATO DALLA QUANTITÀ DI CARBONIO CHE SI COMBINA CON ESSO DURANTE LA FUSIONE: LA GHISA È MOLTO DURA MA POCO ELASTICA MENTRE L'ACCIAIO È ELASTICO E RESISTENTE INSIEME. BISOGNAVA INOLTRE EVITARE CHE IL MINERALE SI COMBINASSE CON LE SCORIE DEL COMBUSTIBILE DURANTE LA COMBUSTIONE, IN PARTICOLARE ZOLFO E FOSFORO CHE NE ALTERAVANO LE QUALITÀ, PER QUESTO SI CONTINUA USARE IL CARBONE DI LEGNO E NON IL CARBON FOSSILE CHE AVEVA MOLTE IMPURITÀ. LA LAVORAZIONE SI EFFETTUAVA IN ALTI FORNI DA CUI SI RICAVAVANO BLOCCHI DI FERRO CHE POI VENIVANO LAVORATI IN FUCINA AGGIUNGENDO IL CARBONIO, E POI COSTRUENDO LE SPADE. CON LA COSTRUZIONE DI ALTI I FORNI IN MURATURA, CHE TENEVANO VIVO IL FUOCO CON LA VENTILAZIONE, SI RESE POSSIBILE LA FUSIONE DEL FERRO, SI OTTENEVA LA GHISA PER FABBRICARE I CANNONI E SI RIDUCEVA IL CONTENUTO DI CARBONIO IN MODO DA OTTENERE L'ACCIAIO; NONOSTANTE L’USO DI ALTI FORNI RICHIEDEVA GRANDI QUANTITÀ DI CARBONE DI LEGNA, SI DIFFUSE MOLTO A PARTIRE DAL XV SECOLO. IL LORO USO CREAVA PROBLEMI ALL'INGHILTERRA, RICCA DI FERRO MA COSTRETTA A IMPORTARE LEGNAME DA SVEZIA E RUSSIA, E QUESTO FU MOTIVO DELLA CRISI DEL LEGNO DI CUI SI È DETTO. SERVIVA UN SISTEMA PER SOSTITUIRE AL CARBONE DI LEGNA IL CARBON FOSSILE E LA SOLUZIONE FU TROVATA SOTTOPONENDO QUEST'ULTIMO A UNA DISTILLAZIONE ATTRAVERSO IL CALORE IN ASSENZA DI ARIA, CHE LO DEPURAVA DALLE SCORIE: IL PRODOTTO COSÌ OTTENUTO, IL CARBON COKE, FU UTILIZZATO DA ABRAHAM DARBY NEGLI ALTIFORNI PER LA PRODUZIONE DI GHISA NEL 1709, ANCHE SE SOLO NELLA SECONDA METÀ DEL SECOLO IL SUO UTILIZZO PORTA A UN INCREMENTO DELLA PRODUZIONE E AL RISPARMIO ENERGETICO. A QUESTO PUNTO RIMANEVA SOLO IL PROBLEMA DI ABBATTERE IL CARBONIO, SI INTRODUCE UN FORNO IN CUI SI PROCEDEVA ALL'ELIMINAZIONE DELLE SCORIE DELLA GHISA E IL METALLO PASSAVA IN UN LAMINATO VERO CHE POTEVA ESSERE LAVORATO, RAGGIUNGENDO LA PRODUTTIVITÀ 15 VOLTE SUPERIORE RISPETTO A QUELLA DELLA LAVORAZIONE CON IL MAGLIO PRECEDENTE, QUEST'INNOVAZIONE PORTA ALL'ABBANDONO DEL CARBONE A LEGNA E A UN AMENTO DELLA PRODUZIONE. L’UTILIZZO DEL VAPORE SI AFFERMA PRIMA DELLE MINIERE DOVE LE GALLERIE DOVEVANO ESSERE SGOMBRE DA INFILTRAZIONI D'ACQUA, NEL 1698 THOMAS SAVERY METTE A PUNTO UNA POMPA PER L'ASPIRAZIONE DELL’ACQUA NELLE MINIERE, FORMATA DA UN RECIPIENTE CILINDRICO IN CUI ERA INSERITO UN PISTONE, MENTRE UNA CISTERNA ESTERNA RISCALDAVA L'ACQUA IN MODO DA PRODURRE VAPORE CHE, INIETTATO NEL CILINDRO, FACEVA SALIRE LO STANTUFFO E QUANDO IL PISTONE ERA GIUNTO IN ALTO SI APRIVA UNA VALVOLA E QUINDI UN GETTO D'ACQUA CHE RAFFREDDAVA IL CILINDRO. L'ABBASSAMENTO DELLA TEMPERATURA PORTA ALLA CONDENSAZIONE DEL VAPORE PROVOCANDO L'ABBASSAMENTO DEL PISTONE FINO A UNA POMPA CHE DRENAVA L'ACQUA DAL FONDO DELLA MINIERA. JAMES WATT MODIFICÒ QUESTO MODELLO PONENDO LE BASI PER LA COSTRUZIONE DELLA MACCHINA A VAPORE: INTRODUCE IL CONDENSATORE SEPARATO DAL CILINDRO MA IN COMUNICAZIONE CON ESSO NEL QUALE SI SCARICAVA IL VAPORE, E QUEST'INNOVAZIONE CONSENTIVA DI MANTENERE IL CILINDRO A UNA TEMPERATURA COSTANTE EVITANDO DISPERSIONI DI VAPORE E DI CONSEGUENZA GARANTIVA IL RISPARMIO ENERGETICO; LA MACCHINA FU OGGETTO DI MIGLIORAMENTI COME LA TRASFORMAZIONE DEL MOTO DEL PISTONE, DA RETTILINEO A CIRCOLARE. L’ACCUMULO DELLE INNOVAZIONI PORTANO A UN AUMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ MA UN CAMBIAMENTO NEI RAPPORTI DI PRODUZIONE SOSTITUENDO IL LAVORO CON L'ENERGIA E IL CAPITALE. UNA FORTE ACCELERAZIONE FU DATA DALL'UTILIZZO DELLA MACCHINA A VAPORE CHE CONSENTIVA LA TRASFORMAZIONE DELL'ENERGIA TERMICA IN ENERGIA MECCANICA E IMPOSE UNA TRASFORMAZIONE DELL'ORGANIZZAZIONE PRODUTTIVA CHE SI MANIFESTA DAPPRIMA NELLO SVILUPPO DELLE MANIFATTURE DEL COTONE. CON L'USO DELLA MACCHINA A VAPORE NON SI POTEVA PIÙ DISLOCARE GLI STRUMENTI DI LAVORO IN CASA DEL LAVORATORE QUINDI NASCE IL COTONIFICIO; I PANNI DI LANA ERANO LA VOCE PRINCIPALE DELLE ESPORTAZIONI INGLESI, MENTRE LA PRODUZIONE DEL COTONE ERA MINIMA E CONTROLLATA A LIVELLO MONDIALE DALL'ASIA: LA MECCANIZZAZIONE PROVOCA INVECE UN BALZO IN AVANTI, L'INGHILTERRA SI IMPONE COME PRIMO PRODUTTORE MONDIALE SOPPIANTANDO LE MANIFATTURE INDIANE CHE NON SUPERANO LE TECNICHE TRADIZIONALI E NON SI ADEGUANO AI PROGRESSI TECNOLOGICI. IL COTONE HA UN RUOLO DI PRIMO PIANO PERCHÉ AVEVA UNA FIBRA RESISTENTE, PIÙ ADATTA DELLA LANA A ESSERE LAVORATA, MA SOPRATTUTTO AVEVA UN MERCATO GLOBALE CHE APRI ALL'INGHILTERRA ENORMI POTENZIALITÀ DI SVILUPPO, NON A CASO L'INVENZIONE DI JOSEPH JAQUART DI UN TELAIO MECCANICO PER PRODURRE TESSUTI DI SETA NON EBBE GLI STESSI EFFETTI SULLO SVILUPPO ECONOMICO COMPLESSIVO PERCHÉ ERA RELATIVA A UN PRODOTTO CHE AVEVA UN MERCATO LIMITATO. ANCHE NEL SETTORE SIDERURGICO LA FORZA VAPORE CONSENTÌ PROGRESSI DECISIVI, RESE POSSIBILE INSUFFLARE CORRENTI DI ARIA CALDA NEGLI ALTI FORNI IN MODO DA MANTENERE COSTANTI LE TEMPERATURE PER FONDERE IL FERRO. L'IMPIEGO DEL CARBON COKE PORTÒ ALLA CONCENTRAZIONE DELLE VARIE FASI DI PRODUZIONE IN GRANDI INDUSTRIE, PERÒ QUELLA SIDERURGICA RICHIEDEVA GROSSI INVESTIMENTI, LA SVOLTA SI EBBE DAL 1830 QUANDO L'ASSOCIAZIONE TRA IMPIEGO DEL FERRO NELL'INDUSTRIA MECCANICA E L'UTILIZZO DEL VAPORE PORTO ALLA RIVOLUZIONE DEI TRASPORTI, LA COSTRUZIONE DEI BINARI E TRENI A VAPORE APRE LA STRADA ALL'ECONOMIA GLOBALE E ALLA DIVISIONE DEL LAVORO A 56 LIVELLO INTERNAZIONALE. LA MAPPA DELL'INDUSTRIALIZZAZIONE MOSTRA CHE LA MAGGIOR PARTE DELLE FABBRICHE È APPUNTO NATA IN INGHILTERRA OCCIDENTALE E CENTRO-SETTENTRIONALE, NEI PRESSI DI CORSI D'ACQUA E GIACIMENTI DI CARBONE. CONSEGUENZA DELL'INDUSTRIALIZZAZIONE FU ANCHE LA CRESCITA DISORDINATA DELLE CITTÀ CHE PORTÒ ALLA FORMAZIONE DI QUARTIERI VICINO AGLI STABILIMENTI INDUSTRIALI IN CUI SI AMMASSAVA IL PROLETARIATO IN CONDIZIONI DI VITA DURISSIME; VENNERO IMPIEGATE NELLA MANODOPERA DONNE E BAMBINI DATO CHE LE MACCHINE RENDEVANO INUTILE LA SPECIALIZZAZIONE DEL LAVORATORE, QUESTE TIPOLOGIE POTEVANO ESSERE PAGATE MENO E SOTTOMESSE PIÙ FACILMENTE; SOLO A INIZIO OTTOCENTO SI PROMUOVONO DELLE LEGGI PER REGOLAMENTARE IL LAVORO DI QUESTE FASCE DEBOLI, LA GIORNATA LAVORATIVA PREVEDEVA FINO A 14 ORE DI LAVORO, IL FUNZIONAMENTO DELLE MACCHINE RICHIEDEVA UN IMPEGNO ASSIDUO SOGGETTO AL CONTROLLO DEI SORVEGLIANTI: È UN DRASTICO MUTAMENTO RISPETTO AL LAVORO A DOMICILIO CHE PREVEDEVA PADRE E AUTONOMIA DEL LAVORATORE, ERA ELIMINATO OGNI RAPPORTO ANCHE TRA IL LAVORATORE E IL PRODOTTO FINITO, A DIFFERENZA DELL'ARTIGIANO L'OPERAIO ERA UN SEGMENTO DI UNA CATENA E IL RISULTATO FINALE GLI ERA ESTRANEO. UNA SIGNIFICATIVA INFLUENZA SUL PROLETARIATO INDUSTRIALE ESERCITATO DAL METODISMO, FONDATO DA JOHN WESLEY: LA SUA ESPERIENZA SI INSERIVA NEL “RISVEGLIO”, CORRENTE DI RIPRESA DELLA SPIRITUALITÀ CRISTIANA SVILUPPATASI IN AMBITO PROTESTANTE COME REAZIONE ALL'INDIFFERENZA E AL RAZIONALISMO DEL SETTECENTO ILLUMINISTA. IL METODISMO NON AVEVA OBIETTIVI SOCIALI MA DÀ VITA A UN'ATTIVITÀ MISSIONARIA PER SOTTRARRE IL LAVORATORE ALLA CONDIZIONE DI ABBRUTTIMENTO MORALE, I SEGUACI DEL MOVIMENTO FURONO ORGANIZZATI IN BASE AI MESTIERI IN CLASSI CHE SI RICAVANO ALLA MEDITAZIONE RELIGIOSA E PRATICAVANO UN CONTROLLO SULLA CONDOTTA MORALE DI MEMBRI: LO SCOPO ERA RELIGIOSO, VOLTO ALLA SALVEZZA DELL'ANIMA ATTRAVERSO PREGHIERA E RINNOVAMENTO INTERIORE, MA DI FATTO PREDICANDO LA PRATICA DELLA CARITÀ E L'ASTINENZA DA OGNI VIZIO, CONTRIBUÌ DA UN LATO ALLA CRESCITA MORALE DELLE CLASSI LAVORATRICI MA DALL'ALTRO LI ABITUÒ ALLA SOTTOMISSIONE E ALL'ACCETTAZIONE DELLA LORO CONDIZIONE. NONOSTANTE LA LEGISLAZIONE VIETAVA LA FORMAZIONE DI COALIZIONI E ASSOCIAZIONI NON MANCARONO MOTI DI RIBELLIONE, INIZIALMENTE LE RIVOLTE SI PONGONO COME OBIETTIVO LA DISTRUZIONE DELLE MACCHINE RITENUTE CAUSA DI DISOCCUPAZIONE E BASSI SALARI, COME IL LUDDISMO CHE PRENDE IL NOME DA UN PERSONAGGIO INGLESE, NED LUDD, CHE SECONDO LA TRADIZIONE DISTRUSSE UN TELAIO: QUESTI MOVIMENTI SONO STATI STRONCATI CON LA FORZA MA SI FORMANO IN SEGUITO LE PRIME ORGANIZZAZIONI SINDACALI DOPO CHE NEL 1825 FU RICONOSCIUTO DALLA LEGGE IL DIRITTO DI ASSOCIAZIONE. LA STORIOGRAFIA ULTIMAMENTE HA DIMOSTRATO CHE LE TRASFORMAZIONI DELLA SOCIETÀ INGLESE FURONO MENO REPENTINE DI QUANTO SI È RITENUTO, SOLO DOPO IL 1830 POSSIAMO FARE IL PIENO DISPIEGAMENTO DI TUTTI CARATTERI IN BASE AI QUALI SI DEFINISCE IL FENOMENO, MOTIVO PER CUI MOLTI HANNO RITENUTO INESATTA L'ESPRESSIONE RIVOLUZIONE INDUSTRIALE IN QUANTO TENDE AD ACCREDITARE L'IMMAGINE DI MUTAMENTO IMPROVVISO. IN QUESTA PROSPETTIVA SONO INADEGUATI ANCHE GLI ESTREMI CRONOLOGICI DATO CHE QUESTO FENOMENO, A CAUSA DELLA LENTEZZA, DURA MOLTO DI PIÙ; D'ALTRA PARTE IL SUPERAMENTO DELLA PROSPETTIVA EUROCENTRICA HA INDOTTO GLI STUDIOSI A SVILUPPARE UN CONFRONTO CON ALTRE AREE DEL PIANETA IN CUI IN CERTI MOMENTI CI SONO STATE CONDIZIONI TALI DA CONSENTIRE DI INTRAPRENDERE LA VIA DELLO SVILUPPO ECONOMICO SEGUITA DALL'EUROPA OCCIDENTALE, IN QUESTO SENSO SONO MOLTO IMPORTANTI GLI STUDI SUL GIAPPONE, SULL'INDIA E SULLA CINA CHE NEGLI ULTIMI DECENNI HANNO CONOSCIUTO UN ALTO GRADO DI SVILUPPO. CADUTA LA CONVINZIONE SPER CUI LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE È STATA LOGICA E NECESSARIA CONSEGUENZA DEL PRIMATO CULTURALE DELL'EUROPA, SI È DIMOSTRATO LA LENTEZZA DEI PROCESSI DI INNOVAZIONE DELL'ECONOMIA, ANALIZZANDOLI IN UNA DIMENSIONE GLOBALE, MA NON SI È MODIFICATA NELLA SOSTANZA LA VALUTAZIONE CIRCA LA PROFONDA ROTTURA CHE HANNO RAPPRESENTATO NEL CORSO DELLA STORIA. I MIGLIORAMENTI DELL'ECONOMIA ERANO SEMPRE STATI SEGUITI DA UNA CRESCITA DELLA POPOLAZIONE CHE AVEVA PORTATO PROGRESSI: ILLIMITATO SVILUPPO DELL'AGRICOLTURA E DI CONSEGUENZA DELLA DISPONIBILITÀ DI CIBO RAPPRESENTAVA UN LIMITE COSTANTE NELLA CRESCITA DEI BENI DISPONIBILI, NON A CASO ANCORA A FINE SETTECENTO L'OPINIONE GENERALE CONSIDERAVA IMPOSSIBILE UNA ROTTURA DI QUESTO VINCOLO TRA POPOLAZIONE E RISORSE, GLI STESSI ECONOMISTI NON COLSERO LE POTENZIALITÀ DEL PROGRESSO IN ATTO IN INGHILTERRA: RITENEVANO CHE DOVENDO L'INDUSTRIA APPROVVIGIONARSI DI MATERIE PRIME, LA PRODUZIONE ERA NECESSARIAMENTE DESTINATA AD ANDARE INCONTRO AL LIMITE INVALICABILE, INFATTI, IN BASE ALLA LEGGE DEI RENDIMENTI DECRESCENTI, SE SI METTONO IN UN PROCESSO PRODUTTIVO QUANTITÀ UGUALE DI CAPITALE E LAVORO SI OTTENGONO INCREMENTI DI PRODUZIONE CHE DA CERTO PUNTO IN POI DIMINUISCONO FINO AD ANNULLARSI. GLI ECONOMISTI PENSAVANO CHE LA CRESCITA AVREBBE INCONTRATO IL LIMITE INSUPERABILE NELLA DISPONIBILITÀ DI MATERIE PRIME E LO STESSO ESAURIMENTO DELLE RISERVE MINERALI NON RINNOVABILI. NON CALCOLARLO PERÒ QUALI TRASFORMAZIONI POTEVA INNESCARE IL PASSAGGIO DA UN'ECONOMIA FONDATA SULL'ENERGIA ORGANICA A UNA BASATA SU UN'ENERGIA DI ORIGINE MINERALE: IL PRINCIPALE VOLANO DELLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE FU LA POSSIBILITÀ DI ENERGIA A BASSO COSTO GRAZIE ALL'ABBONDANZA DI CARBONE, SICCOME UNA TONNELLATA PRODUCE UNA QUANTITÀ DI CALORE DOPPIA RISPETTO A 1 TONNELLATA DI LEGNAME ASCIUTTO, È EVIDENTE CHE IL SUO IMPIEGO FORNIVA UNA QUANTITÀ DI ENERGIA CHE SI SAREBBE POTUTA OTTENERE SOLO DESTINANDO A BOSCO UNA GRANDE ESTENSIONE DI TERRENO. IL CARBONE PERÒ NON È RINNOVABILE A DIFFERENZA DEL LEGNO, ANCHE SE IL SUO UTILIZZO SU LARGA SCALA METTE IN MOTO PROCESSI DI TRASFORMAZIONE CHE RUPPERO IL CIRCOLO TRA POPOLAZIONE E RISORSE DISPONIBILI. LE INNOVAZIONI TECNICHE CHE SI AFFERMARONO CREARONO, GRAZIE ALLO SFRUTTAMENTO DI FONTI NON RINNOVABILI, ALLA DIVISIONE DEL LAVORO E ALL'ORGANIZZAZIONE PIÙ EFFICIENTE DELL'ATTIVITÀ PRODUTTIVA, UN RAPIDO AUMENTO DELLA PRODUTTIVITÀ, QUINDI IL PROCESSO INNESCATO DALLA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE NON SI È PIÙ FERMATO MA HA PROSEGUITO A RITMO ACCELERATO DETERMINANDO UNO SQUILIBRIO TRA LE AREE CHE LE SONO STATE INVESTITE E LA RESTANTE PARTE DELLA TERRA, DEFINITA SOTTO SVILUPPATA. ANCHE PER QUESTO LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE HA AVUTO UN CARATTERE DIROMPENTE, HA DETERMINATO TRA LE DIVERSE ZONE UNO SQUILIBRIO ENORME DELLO SVILUPPO DELL'ECONOMIA CHE ANCORA CARATTERIZZA IL MONDO ATTUALE. LA STORIOGRAFIA DA TEMPO PONE AL CENTRO DELLE RICERCHE LE CAUSE DELLO SQUILIBRIO, INTANTO È DIFFICILE SOTTOVALUTARE LE CONSEGUENZE DELLE SCOPERTE GEOGRAFICHE E L'ESPANSIONE COLONIALE DEGLI STATI DEL VECCHIO CONTINENTE A FRONTE DELLA DECISIONE DELLA CINA, A PARTIRE DAL XV SECOLO, DI RINUNCIARE AI GRANDI VIAGGI MARITTIMI E LA SCELTA DEL GIAPPONE DI CHIUDERSI A OGNI INFLUSSO ESTERNO. IL DOMINIO DEI MARI FU UNA PREMESSA FONDAMENTALE ALLO SVILUPPO INGLESE, COSÌ COME LA SUPERIORITÀ MILITARE EUROPEA CHE GLI CONSENTÌ DI SOTTOMETTERE BUONA PARTE DEL PIANETA. CI SI È CHIESTO ANCHE PERCHÉ LE INNOVAZIONI SONO AVVENUTE IN INGHILTERRA E NON IN PAESI COME LA CINA CHE ERA MOLTO PIÙ AVANZATA DELL'OCCIDENTE PER ALCUNI ASPETTI: SICURAMENTE PESARONO LA FRAGILITÀ ISTITUZIONALE, LA STRUTTURA GERARCHICA DELLA SOCIETÀ E LA CONVINZIONE DELLA PROPRIA SUPERIORITÀ, MA PROBABILMENTE ANCHE RAGIONI ECONOMICHE, INFINE, DATA LA PRESENZA DI UNA GRANDE MANODOPERA A COSTI BASSI, NON ERA CONVENIENTE INVESTIRE IN INNOVAZIONI CHE INVECE ERANO PROFICUE IN UN'ECONOMIA CON ALTI SALARI, COME QUELLA INGLESE. 24. LA SUPREMAZIA DELLA GRAN BRETAGNA LE PACI DI UTRECHT E RASTADT SANCISCONO L’AFFERMAZIONE DI UNA LINEA FAVOREVOLE AGLI INTERESSI INGLESI, COME L’ASSEGNAZIONE DEI PAESI BASSI ALL’AUSTRIA CHE NON SAREBBE IN GRADO DI FARE CONCORRENZA AL COMMERCIO INGLESE; PER IMPEDIRE UN NUOVO ESPANSIONISMO DELLA FRANCIA FU PREVISTA UNA SERIE DI STATI CUSCINETTO TRA LEI E I DOMINI ASBURGICI: COSÌ LA STABILITÀ DEL CONTINENTE FAVORISCE L’INGHILTERRA CHE PUÒ DEDICARSI AI COMMERCI E ALLA SUPREMAZIA MARITTIMA. 57 IN INGHILTERRA, ALLA MORTE DI GUGLIELMO III LA CORONA PASSA ALL'ALTRA FIGLIA DI GIACOMO II, ANNA E IN SEGUITO ALLA CASA DI HANNOVER CHE AVEVA AVUTO LA DIGNITÀ DI PRINCIPE ELETTORE DEL SACRO ROMANO IMPERO NEL 1692 E LA CUI UNIONE CON L'INGHILTERRA DURA FINO AL 1837. IL REGNO DI ANNA FU CARATTERIZZATO DALL'UNIONE PARLAMENTARE E AMMINISTRATIVA TRA SCOZIA E INGHILTERRA CHE PORTÒ ALLA NASCITA, NEL 1707, DEL REGNO UNITO. L'AVVENTO AL TRONO NEL 1614 DI GIORGIO I E POI DEL FIGLIO EDOARDO II NON FU VISTA POSITIVAMENTE DAL PARTITO TORY CHE LO CONSIDERAVA UNA FERITA AL PRINCIPIO DELLA LEGITTIMITÀ MONARCHICA, INOLTRE LA SCOZIA FU PROTAGONISTA DI UNA RIVOLUZIONE DEI FAUTORI DELLA LINEA CATTOLICA DEGLI STUART, CHIAMATI GIACOVITI DAL NOME DEL PRETENDENTE AL TRONO, IL FIGLIO DI GIACOMO II, MA FU REPRESSA. NELLO STESSO ANNO LA VITTORIA ALLE ELEZIONI PORTA AL GOVERNO I WINGS CHE VI RIMASERO A LUNGO ANCHE PERCHÉ GIORGIO I DELEGA LA GESTIONE DEL POTERE A LORO. PROTAGONISTA DI QUESTO PERIODO FU ROBERT WALPOLE, ESPONENTE DELLA GENTRY CHE GOVERNÒ LA GRAN BRETAGNA DAL 1721 AL ‘42. DIEDE UN CONTRIBUTO ALLO SVILUPPO DEL SISTEMA PARLAMENTARE IN BASE AL QUALE IL POTERE DEI MINISTRI NON DERIVA DALLA FIDUCIA PERSONALE DEL SOVRANO MA DALLA POSSIBILITÀ DI DISPORRE DELLA MAGGIORANZA DI VOTI IN PARLAMENTO, ALLORA SI AFFERMANO ISTITUTI FONDAMENTALI COME LA FIGURA DEL PRIMO MINISTRO, UN TRAMITE TRA IL GOVERNO E IL RE, E IL GOVERNO DI GABINETTO, FONDATO SUL PRINCIPIO DELLA COLLEGIALITÀ E RESPONSABILITÀ SOLIDALE DEI SEI MEMBRI. LE DIFFERENZE TRA TORIES E WIGHS DI TIPO IDEOLOGICO, RISPETTIVAMENTE IL RICHIAMO ALLA MONARCHIA DI DIRITTO DIVINO E IL PRINCIPIO DELLA LIBERTÀ E CENTRALITÀ DEL PARLAMENTO, NON ANDAVANO SFUMANDO NELLA DIALETTICA POLITICA. I PRIMI SI FECERO PORTAVOCE DEGLI INTERESSI DELLA GRANDE PROPRIETÀ FONDIARIA, LA TERRA ERA IN LARGA MISURA DETENUTA DA NOBILTÀ E FAMIGLIE APPARTENENTI ALLE PARTI PIÙ RICCA DELLA GENTRY, CHE CONTROLLAVANO LE ISTITUZIONI PARLAMENTARI E RICOPRIVANO LE ALTE CARICHE DELL'ESERCITO E DELLA CHIESA. I WIGHS INVECE SI MOSTRARONO SENSIBILI A COMMERCIO E FINANZA, E GESTIVANO I GRAFICI COLONIALI: TRA I PARTITI NON C'ERANO IN REALTÀ DIFFERENZA DI FONDO PERCHÉ ENTRAMBI SI RICONOSCEVANO NELLA DIFESA DEGLI INTERESSI DELLE CLASSI PROPRIETARIE. MOLTE CRITICHE FURONO RIVOLTE AL SISTEMA ELETTORALE NELLE CITTÀ, I BORGHI CHE LEGGEVANO IL 75% DEI RAPPRESENTANTI DEI COMUNI SOPRATTUTTO. LE CIRCOSCRIZIONI ELETTORALI DEL MEDIOEVO NON CORRISPONDEVANO PIÙ ALLA DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE, COSÌ NEI COSIDDETTI BORGHI PUTRIDI, VILLAGGI SPOPOLATI, A VOLTE VOTAVANO UNA DECINA DI PERSONE FACILMENTE MANOVRABILI DAL GOVERNO CON LA CONCESSIONE DI FAVORI: LE CRITICHE ALLA CORRUZIONE ALL'AFFARISMO È UN ELEMENTO COSTANTE DEI DIBATTITI POLITICI NEL 700, TUTTAVIA LA GRAN BRETAGNA GODEVA DI UNA LIBERTÀ SCONOSCIUTA NEL RESTO DEL CONTINENTE GRAZIE ALLA MANCANZA DI UNA CENSURA PREVENTIVA ALLA PRESENZA DI UN'OPINIONE PUBBLICA ABITUATA A PARTECIPARE ALLA VITA POLITICA. PER QUANTO RIGUARDA LA RELIGIONE, L'ATTO DI TOLLERANZA DEL 1689 GARANTIVA LA LIBERTÀ AI DISSIDENTI PROTESTANTI SE GIURAVANO FEDELTÀ ALLA CHIESA ANGLICANA. IL PERIODO IN CUI WALLPOLE GOVERNÒ FU CARATTERIZZATO DA UNO SVILUPPO DI COMMERCIO E MANIFATTURE, RIDUZIONE DEL DEBITO PUBBLICO E CALO DEI TASSI DI INTERESSI: REGNO UNITO ERA IN UNA SITUAZIONE AVANZATA E GRAZIE ALL'AMPIO RICORSO AL CREDITO, FAVORITO DALLA CREAZIONE DELLA BANCA D'INGHILTERRA NEL 1694 E L'ANNO SUCCESSIVO DELLA BANCA DI SCOZIA, MOLTI BANCHIERI CONCESSERO ALLO STATO UN PRESTITO A INTERESSE DI PIÙ DI 1 MILIONE DI STERLINE OTTENENDO LA POSSIBILITÀ DI EMETTERE BANCONOTE PER UN VALORE PARI ALL'AMMONTARE DEL PRESTITO. LE BANCONOTE EMESSE, GARANTITE DAL FATTO CHE LA BANCA GESTIVA IL DEBITO PUBBLICO ED ERA SOSTENUTO DAL PARLAMENTO, CIRCOLARONO COME UNA CARTA MONETA E SVILUPPARONO GRANDI VANTAGGI PER L'ECONOMIA E FINANZE STATALI, ANCHE SE CI FURONO MOMENTI DI DIFFICOLTÀ. IN POLITICA ESTERA WALLPOLE STABILÌ UN'INTESA CON LA FRANCIA PER TENERE LA GRAN BRETAGNA FUORI DAI CONFLITTI, E FU MEDIATORE DURANTE LA GUERRA DI SUCCESSIONE POLACCA. DOPO LA MORTE DI LUIGI XIV, IL PARLAMENTO DI PARIGI ATTRIBUISCE AL DUCA FILIPPO D’ORLEANS LA REGGENZA A NOME DEL PRONIPOTE DEL RE, LUIGI XV, CHE AVEVA CINQUE ANNI. IL REGGENTE ALL'INIZIO, SECONDO IL MODO DI REAZIONE DELL'ARISTOCRAZIA PER RECUPERARE GLI SPAZI DI INIZIATIVA POLITICA CHE LE ERANO STATI SOTTRATTI, RESTITUISCE AL PARLAMENTO IL DIRITTO DI PRESENTARE RIMOSTRANZE PRIMA DELLA REGISTRAZIONE DEGLI ADDETTI E METTE MOLTI ESPONENTI DELL'ALTA NOBILTÀ ALLA TESTA DEI CONSIGLI A CUI AFFIDA LA DIREZIONE DELL'AMMINISTRAZIONE: QUESTO ESPERIMENTO FALLISCE RAPIDAMENTE. LA REGGENZA FU CARATTERIZZATO DA LIBERTÀ INTELLETTUALE, LA VITA CULTURALE FU CARATTERIZZATA DALLA DIFFUSIONE CLANDESTINA DI IDEE LIBERTINE ALLE QUALI CORRISPOSE UNA LIBERTÀ DI COSTUMI DELLA QUALE LO STESSO REGGENTE ERA PARTECIPE. IN QUESTI ANNI IL CONTE DI BOULAINVILLERS HA COMPOSTO I SUOI SCRITTI , E MONTESQUIEU NEL 1721 PUBBLICA “LETTER PERSANES”, IMMAGINARIA CORRISPONDENZA TRA 2 PERSIANI IN VIAGGIO IN EUROPA, IN CUI LA FINZIONE LETTERARIA DÀ LO SPUNTO ALL'AUTORE PER GUARDARE LA REALTÀ EUROPEA, QUELLA FRANCESE IN PARTICOLARE, DAL PUNTO DI VISTA DI UNA CIVILTÀ DIVERSA, NE RISULTA UNA SATIRA BRILLANTE, CON ACCENTI LIBERTINI E COSTUMI DELLA VITA INTELLETTUALE DELLA PARIGI DEL SUO TEMPO, CON UNA CRITICA ALL'ASSOLUTISMO DI LUIGI XIV. FILIPPO D’ORLEANS FU COMUNQUE UN ABILE POLITICO CHE TENNE A FRENO LE VELLEITÀ DI RIVINCITA DELLA NOBILTÀ E SI DEDICÒ AL RISANAMENTO DELLE FINANZE SCHIACCIATA DAL DEBITO PUBBLICO LASCIATO DA LUIGI XIV, CHE DI FATTO IPOTECAVA LE FUTURE ENTRATE DELLO STATO PER DIVERSI ANNI. ADOTTA IL PROGRAMMA PROPOSTO DALLO SCOZZESE JOHN LAW E SI ISPIRAVA AL MODELLO DELLA BANCA D'INGHILTERRA E MIRAVA A ESPANDERE LA CIRCOLAZIONE MONETARIA ATTRAVERSO L'INTRODUZIONE DELLA CARTA MONETA; CREÒ UNA BANCA PRIVATA CHE EBBE LA FACOLTÀ DI EMETTERE BANCONOTE, LA BANCA REALE NEL 1718, NEL FRATTEMPO QUANDO LA COMPAGNIA DI COMMERCIO EBBE IL PRIVILEGIO DI CONIARE MONETE E RISCUOTERE LE IMPOSTE, FU INOLTRE NOMINATO CONTROLLORE GENERALE DELLE FINANZE E MIRAVA A INCREMENTARE LA CIRCOLAZIONE E A STIMOLARE L'ECONOMIA, NONCHÉ TRASFORMARE I DETENTORI DEL DEBITO PUBBLICO IN AZIONISTI DELLA COMPAGNIA PER RISANARE LE FINANZE STATALI. QUESTA RIFORMA, CENTRALIZZANDO LE ENTRATE STATALI, COLPIVA GLI APPALTATORI DELLE IMPOSTE CHE AVEVANO SEMPRE APPROFITTATO DEI PREZZI ALLO STATO; LAW PENSA INVECE DI RIFORMARE IL SISTEMA STABILENDO L'UNICA IMPOSTA FONDIARIA AL POSTO DELLA MOLTEPLICITÀ DI IMPOSTE ESISTENTI. L'ENTUSIASMO DEL PUBBLICO ALL'INIZIO CONSENTÌ IL SUCCESSO DELLA OPERAZIONE, TUTTAVIA BEN PRESTO FU CHIARO CHE I PROFITTI DELLA COMPAGNIA ERANO INFERIORI ALLE SPERANZE QUINDI LA MASSA DI CARTA MONETA EMESSA RIMASE PRIVA DI GARANZIA, IL DEPREZZAMENTO DELLA INNESCÒ UNA CORSA DEGLI INVESTITORI PER OTTENERE LA RESTITUZIONE IN MONETA METALLICA; LAW LASCIA LA FRANCIA ALLA FINE DEL 1720, IL SUO SISTEMA AVEVA PERSEGUITO UNA RIFORMA INCOMPATIBILE CON LE STRUTTURE DELLE FINANZE FRANCESI, NON A CASO DOPO LA SUA USCITA DI SCENA RITORNANO IN AUGE FINANZIERI E APPALTATORI, MA L'INFLAZIONE CONSENTE ALLO STATO FRANCESE DI RIENTRARE IN UNA BUONA PARTE DEI SUOI DEBITI, PAGATI IN BANCONOTE SVALUTATE. LA CONSACRAZIONE DI LUIGI XV A REIMS NEL 1722 PONE FINE ALLA REGGENZA DI FILIPPO D’ORLEANS, DAL 26 IL RE DELEGA LA GUIDA DELLA FRANCIA AL SUO ANZIANO PRECETTORE, CARDINALE HANDRÈ HERCULE DE FLEURY CHE PERSEGUE UNA POLITICA DI PACE: QUESTO PERIODO È CARATTERIZZATO DA SVILUPPO ECONOMICO E DINAMISMO COMMERCIALE, E PONE LE PREMESSE PER LO SCONTRO CON LA GRAN BRETAGNA. FLEURY CONSERVA LA LINEA ANTI GIANSEMITA DI LUIGI XIV, CON LA BOLLA UNIGENITUS (1730) FU DICHIARATA LEGGE DELLO STATO NONOSTANTE L’OPPOSIZIONE DEL PARLAMENTO CHE RIPROPONE LA TENDENZA AD OPPORSI ALLA MONARCHIA. GLI SFORZI DEL CARDINALE PER MANTENERE LA PACE SI INFRANGONO SULLA QUESTIONE DELLA SUCCESSIONE IN POLONIA CHE SI APRE ALLA MORTE DI RE AUGUSTO II NEL 1733. LA DIETA ELESSE STANISLAO, SUOCERO DEL RE DI FRANCIA LUIGI XV, MA AUSTRIA, RUSSIA E PRUSSIA SI DICHIARANO IN FAVORE DELL'ELETTORE DI SASSONIA FEDERICO AUGUSTO. LA FRANCIA DEVE ENTRARE IN GUERRA MA NON PUÒ OPPORSI ALL'ESERCITO RUSSO, CHE OCCUPA VARSAVIA E ASSEDIA DANZICA DOVE ERA RIFUGIATO STANISLAO, CHE FUGGE PRIMA CHE LA CITTÀ VENGA PRESA, ANCHE SE VIENE COMUNQUE IMPOSTA L'ELEZIONE DI FEDERICO AUGUSTO CON IL NOME DI AUGUSTO III. A QUESTO PUNTO LA GUERRA SI SPOSTA IN ITALIA, È UN NUOVO CAPITOLO DEL CONFLITTO FRANCO- ASBURGICO: LA FRANCIA FA UNA COALIZIONE CONTRO L'AUSTRIA CON IL RE DI SARDEGNA CARLO EMANUELE II A CUI PROMETTE LO STATO DI MILANO, E CON LA 60 CONCEDENDO AGLI IRLANDESI UNA RAPPRESENTANZA DI 100 DEPUTATI NEI COMUNI E DI 28 NEI LORD: NACQUE IL REGNO UNITO DI GRAN BRETAGNA E IRLANDA. 25. L’ETA’ DELLE RIFORME IL TERMINE DISPOTISMO O ASSOLUTISMO ILLUMINATO È STATO INTRODOTTO DALLA STORIOGRAFIA DEL XIX SECOLO, ERA SICURAMENTE SCONOSCIUTO AGLI ILLUMINISTI NONOSTANTE LA MAGGIOR PARTE DI LORO ABBIA GUARDATO CON FAVORE ALL'OPERA DEI SOVRANI RIFORMATORI, INTRATTENENDO ANCHE RELAZIONI PERSONALI CON LORO, MA NEL LORO PENSIERO ERA TROPPO RADICATA LA CONSIDERAZIONE NEGATIVA DEL DISPOTISMO, FONDATO SULL’ABBRUTTIMENTO DEGLI INDIVIDUI PERCHÉ SI POTESSE ACCOSTARLO ALLA LUCE DELLA RAGIONE CHE ANIMAVA LA NUOVA CULTURA. ANCHE GLI STESSI SOVRANI, PER DARE UNA CONNOTAZIONE POSITIVA AL LORO POTERE, PRENDONO LE DISTANZE DALLA NOZIONE DI DISPOTISMO. LA FORMULAZIONE PIÙ COMPIUTA DI QUESTA STAGIONE DELLA POLITICA FU DATA DA FEDERICO II DI PRUSSIA CHE AFFERMA CHE IL SOVRANO NON È IL PADRONE DEI POPOLI CHE SONO SOTTO IL SUO DOMINIO, MA È IL PRIMO SERVITORE DELLO STATO: IN DEFINITIVA IL POTERE RESTA ASSOLUTO MA SI ASSUME IL COMPITO DI REALIZZARE LA FELICITÀ DEI SUOI SUDDITI. È SIGNIFICATIVO L'AUSPICIO DI UNA COLLABORAZIONE TRA MONARCHI E INTELLETTUALI, I SECONDI DEVONO FARE DELLE SCOPERTE E I PRIMI METTERLE IN PRATICA: LE MONARCHIE RIFORMATRICI DEL SETTECENTO SI DISTINGUONO DALL'ASSOLUTISMO DI LUIGI XIV PER QUESTO, NON BATTEVANO PIÙ L'ACCENTO SULL'ORIGINE DIVINA DEL PROPRIO POTERE MA DAVANO DI QUEST'ULTIMO L'IMMAGINE DESACRALIZZATA, COME STRUMENTO PER IL BENE COMUNE. GLI ILLUMINISTI SI PONGONO A FIANCO DI SOVRANI RIFORMATORI MOSSI DALLA SPERANZA CHE POTESSERO PROTEGGERE LA NUOVA CULTURA E FAVORIRE IL PROGRESSO, I FISIOCRATICI PARLANO DI DISPOTISMO LEGALE NEL SENSO CHE IL DESPOTA AVREBBE DOVUTO LIMITARSI A RENDERE ATTIVE LE LEGGI DELLA NATURA SCOPERTE DEGLI ECONOMISTI. FEDERICO II ERA APPASSIONATO DI LETTERATURA E ARTE, PER QUESTO FU IN CONFLITTO CON IL MILITARISMO DEL PADRE FEDERICO GUGLIELMO TANTO CHE NEL 1730 FUGGE DAL REGNO, MA VIENE RIPRESO. ENTRÒ IN RELAZIONE CON VOLTAIRE CHE CHIAMO PIÙ VOLTE A CORTE, E È PROPRIO LUI A CURARE LA PUBBLICAZIONE DELLO SCRITTO DEL RE CHE CRITICAVA L'IMMAGINE DEL PRINCIPE DATA DA MACHIAVELLI, PROPONENDO UN MODELLO DI MONARCHIA ILLUMINATA RIFORMATRICE. TUTTAVIA QUANDO SALÌ AL TRONO NEL 1740 INIZIA INVADENDO LA SLESIA SENZA DICHIARAZIONE DI GUERRA, IGNORANDO I CONSIGLI DEL PADRE CHE NEL TESTAMENTO LO AVEVA AMMONITO DI NON SFIDARE LA SEVERA GIUSTIZIA DI DIO. LUI EBBE GRANDI QUALITÀ DI STRATEGA (COME NELLA GUERRA DEI SETTE ANNI), CON L'ACQUISIZIONE DELLA PRUSSIA NEL 1772 UNISCE IN UN COMPATTO CORPO CENTRALE I PRINCIPALI TERRITORI SOTTOPOSTI ALLA SUA SOVRANITÀ, E ALLA FINE DEL SUO REGNO LA POPOLAZIONE COMPLESSIVA COMPRENDEVA 6 MILIONI DI ABITANTI. SI STACCA DALLA TRADIZIONE CALVINISTA DELLA FAMIGLIA, E GARANTISCE TOLLERANZA A TUTTI, LA CONDIZIONE DEGLI EBREI MIGLIORA, LASCIA INSEGNARE AI GESUITI: QUESTO SETTORE FU A LUI PARTICOLARMENTE CARO, NEL 1763 STABILISCE L'OBBLIGO DELL'ISTRUZIONE ELEMENTARE, E L'ACCADEMIA DELLE SCIENZE A BERLINO SI AFFERMA COME IMPORTANTE CENTRO DI CULTURA. PROMUOVE UN CODICE CIVILE COMPIUTO NEL 1794 CHE REGOLAVA GLI ASPETTI DELLA VITA SOCIALE, IN CAMPO PENALE ABOLISCE LA TORTURA E RIDUCE I CASI DI PENA DI MORTE, VIETA LA SEGRETEZZA DELLA PROCEDURA E IMPONE AL GIUDICE DI MOTIVARE LE SENTENZE. INCENTIVA LE MANIFATTURE E L'ATTIVITÀ MINERARIA ANCHE SE L'ECONOMIA RIMANE FONDATA SULL'AGRICOLTURA, CHE NON FECE MOLTI PROGRESSI. RAFFORZA L'APPARATO BUROCRATICO: GIÀ IL PADRE AVEVA ISTITUITO NELL'UNIVERSITÀ DELLE CATTEDRE DI SCIENZE CAMERALI PER FORMARE I FUNZIONARI, FEDERICO ISTITUISCE PROVE DI ESAME PER L'ACCESSO ALLE FUNZIONI GIUDIZIARIE E AMMINISTRATIVE CONTRIBUENDO ALLA FORMAZIONE DI UN CORPO BUROCRATICO EFFICIENTE. MANTENNE BEN FERMA LA CENTRALITÀ DELL'APPARATO MILITARE, LE SPESE PER L'ESERCITO ASSORBIRONO INGENTI RISORSE. GARANTISCE ALLA NOBILTÀ IL MONOPOLIO DELLE ALTE CARICHE DELLE ESERCITO E DELL'AMMINISTRAZIONE, E IL PREDOMINIO DELLE CAMPAGNE. L'ASSERVIMENTO DEL MONDO RURALE RIMASE INALTERATO, SOLO NELLE TERRE DEL DEMANIO REGIO LA CONDIZIONE DEI CONTADINI EBBE QUALCHE MIGLIORAMENTO. NONOSTANTE LE CONQUISTE D'INIZIO 700, L'AUSTRIA NON ERA UNA GRANDE POTENZA E ANDÒ INCONTRO A UNA SERIE DI SCONFITTE: CON LA PACE DI PARIGI DEL 1738 PERSE A FAVORE DEI BORBONE I REGNI DI NAPOLI E DI SICILIA, NELLA GUERRA DEL 37-39 RESTITUISCE VARI TERRITORI ALL'IMPERO OTTOMANO, DOPO LA PACE DI AQUISGRANA DEL 1748 RINUNCIA AI DUCATI DI PARMA E PIACENZA. SUPERATA LA TERRIBILE PROVA DEL 1740, MARIA TERESA SI IMPEGNA RAFFORZARE L'APPARATO DELLO STATO INTRODUCENDO IL PRINCIPIO DELLA SEPARAZIONE TRA GIUSTIZIA E AMMINISTRAZIONE, OBBLIGA LA NOBILTÀ A PAGARE L'IMPOSTA FONDIARIA E PROVVEDE ALLA RIUNIONE DELLA AMMINISTRAZIONE E DELLE FINANZE CON L'ISTRUZIONE, SUL MODELLO PRUSSIANO, ISTITUISCE UN DIRETTORIO CHE ACCENTRA NELLE SUE MANI LA GESTIONE DELLE IMPOSTE, ESAUTORANDO LE CANCELLERIE SEPARATE DI AUSTRIA E BOEMIA CHE FINO AD ALLORA ERANO STATI GELOSE CUSTODI DELLE RISPETTIVE PREROGATIVE. LA RIFORMA NON INTERESSÒ UNGHERIA, PAESI BASSI E DOMINI ITALIANI. NEL 1753 VIENE NOMINATO CANCELLIERE DI STATO IL CONTE WENZEL ANTON VON KAUNITZ-RITTBERG, ARTEFICE DEL ROVESCIAMENTO DELLE ALLEANZE DEL 1756. ERA APERTO ALLA CULTURA DEI LUMI E INCARNA LO SPIRITO RIFORMATORE DELLA MONARCHIA ASBURGICA AGENDO COME UNA SORTA DI PRIMO MINISTRO FINO AL 1792. RINNOVÒ L'ORDINAMENTO INTERNO PROMUOVENDO L'ISTITUZIONE DI UN CONSIGLIO DI STATO PRESIEDUTO DA LUI CON IL COMPITO DI DIRIGERE GLI AFFARI INTERNI NEL CORPO AUSTRO-BOEMO E DI COORDINARE I VARI ORGANI CHE FURONO CREATI AL POSTO DEL DIRETTORIO. NEL 1765 ALLA MORTE DI FRANCESCO STEFANO, IL PRIMOGENITO DI MARIA TERESA DIVENNE IMPERATORE CON IL NOME DI GIUSEPPE II. DOPO LA GUERRA DEI SETTE ANNI SI PONE URGENTEMENTE L'ESIGENZA DI UNA RIPRESA DELLA POLITICA RIFORMATRICE PER RISANARE LA SITUAZIONE FINANZIARIA, MARIA TERESA PRENDE DIVERSI PROVVEDIMENTI PER ORDINARE L’APPARATO FISCALI ISTITUENDO UNA CORTE DEI CONTI E ADOTTA UNA POLITICA MERCANTILISTA SOSTENENDO MANIFATTURE NEL SETTORE TESSILE, SIDERURGICO E DEI PRODOTTI DI LUSSO. NEL CAMPO DELL'ISTRUZIONE STABILISCE L'OBBLIGO PER OGNI PARROCCHIA DI AVERE UNA SCUOLA ELEMENTARE E RINNOVA L'INSEGNAMENTO SUPERIORE E UNIVERSITARIO. LA DONNA ERA ANIMATA DA UNA SINCERA FEDE RELIGIOSA E AGISCE CON GRANDE CAUTELA NEI CONFRONTI DEL POTERE ECCLESIASTICO: SOLO IN LOMBARDIA ADOTTA UNA POLITICA GIURISDIZIONALISTICA (OSSIA VOLTA AD AFFERMARE LA GIURISDIZIONE DELLO STATO SULL'ORGANIZZAZIONE DEL CLERO NELL'INTENTO DI FORMARE CHIESE NAZIONALI AUTONOME DA ROMA SUL PIANO DISCIPLINARE): NOMINA LE PRINCIPALI CARICHE ECCLESIASTICHE E IMPONE L'EXQUATUOR E IL PLACET. IL FONDAMENTO DI QUESTA POLITICA FU ESPRESSO NELLE “ISTRUZIONI SEGRETE DETTATE PER LA LOMBARDIA” NEL 1768 DI KAUNIZ: CIÒ CHE NON È DESTITUZIONE DIVINA, DI COMPETENZA DEL SACERDOZIO, È OGGETTO DELLA POTESTÀ LEGISLATIVA E ESECUTRICE DEL PRINCIPATO, COSÌ SI DELINEANO I PRIMI PRINCIPI DELLA RADICALE POLITICA CHE AVREBBE POI ADOTTATO GIUSEPPE II AFFERMANDO IL DIRITTO DELLO STATO DI CONTROLLARE ANCHE I MODI NEI QUALI CLERO DETTA LA SUA FUNZIONE DELLA VITA CIVILE E RELIGIOSA. NEI DOMINI EREDITARI TERESA SOPPRIME DIVERSI MONASTERI INCAMERANDO PROPRIETÀ, E ACCETTA LO SCIOGLIMENTO DELLA COMPAGNIA DI GESÙ, INOLTRE FECE BANDIRE DAI SUOI STATI IL LIBRO DI DE STATO ECCLESIAE PUBBLICATO NEL 1763 DAL VESCOVO DI TREVIRI IN CUI ESPONEVA LA DOTTRINA FEBRONIANESIMO (DAL SUO NOME, JUSTINUS FEBRONIUS) SECONDO CUI IL PAPATO AVEVA NEI SECOLI USURPATO LE LIBERTÀ DI CUI GODEVANO IN ORIGINE LE CHIESE NAZIONALI ATTRIBUENDOSI SU DI ESSI UN AUTORITÀ ILLEGITTIMA DATO CHE AL PONTEFICE SPETTAVA SOLO IL RUOLO DI PRIMUS INTER PARES RISPETTO AI VESCOVI. LA POLITICA RIFORMATRICE NON RIGUARDÒ IL REGNO DI UNGHERIA, AUTONOMO RISPETTO A QUELLO DI VIENNA; NEL 1764 MARIA TERESA CONVOCA UNA DIETA A PRESBURGO, ODIERNA BRATISLAVA, E SI SCONTRA CON L'OPPOSIZIONE DELLA NOBILTÀ MAGIARA CUSTODE DEI PRIVILEGI DEL REGNO E IMMUNITÀ FISCALE. NEL 1780 GIUSEPPE II SALÌ AL TRONO E PROSEGUE LE LINEE DELLA MADRE, MA ACCELERANDO: PARTICOLARE ATTENZIONE FU DATA ALLA POLITICA ECCLESIASTICA, 61 TANTO INCISIVA DA ESSERE INDICATA COME GIUSEPPINISMO, EMANA UNA PATENTE DI TOLLERANZA CHE CONCEDEVA A PROTESTANTI E ORTODOSSI LA LIBERTÀ DI CULTO E LA POSSIBILITÀ DI ACCEDERE A IMPIEGHI CIVILI E MILITARI, LIBERA GLI EBREI DALLE MISURE DISCRIMINATORIE: GIUSEPPE ERA MOSSO DAL DESIDERIO DI SERVIRSI DI TUTTI SUDDITI CHE POTEVANO DARE UN CONTRIBUTO ALL'ECONOMIA, MA ANCHE DA UNA SINCERA ADESIONE AI PRINCIPI DI TOLLERANZA. ALLO STESSO TEMPO AVVIA UN RIDIMENSIONAMENTO DEL CLERO REGOLARE, ABOLISCE MONASTERI E CONVENTI SUSCITANDO LA REAZIONE DEL PAPA PIO VI CHE SI RECA VIENNA NEL TENTATIVO DI CONVINCERE L'IMPERATORE A TORNARE SUI SUOI PASSI, SENZA RIUSCIRCI. GIUSEPPE ERA UN SINCERO CATTOLICO MA ASPIRAVA A UNA RELIGIOSITÀ SEMPLICE VICINA ALLO SPIRITO EVANGELICO, REGOLA ASPETTI IN CUI LA POLITICA GIURISDIZIONALISTICA NON ERA MAI ENTRATA, REGOLAMENTA LE PROCESSIONI, PELLEGRINAGGI CERIMONIE, LIMITANDO I FASTI ESTERIORI. ANCHE NELLA VITA ECONOMICA FA INTERVENTI RADICALI, PER FAVORIRE LA LIBERTÀ DEL LAVORO AVVIA LA DEMOLIZIONE DELLE CORPORAZIONI, ABOLISCE LA SERVITÙ PERSONALE DI CONTADINI E PROMOSSE LA FORMAZIONE DI UN CATASTO DELLE PROPRIETÀ FONDIARIE ANCHE IN UNGHERIA PER RISTABILIRE UNITÀ; NEL 1789 UN DECRETO STABILISCE LA COMMUTAZIONE DEL ROBOT IN DENARO E FISSO, SIFONI UNA PARTE DI CONTADINI, UNA TASSA DEL 30% RACCOLTA DALLO STATO E COMPRENDENTE ANCHE LA QUOTA DEL SIGNORE IN MODO DA LASCIARE IL 70% DEL REDDITO AI CONTADINI: LA REAZIONE DEI NOBILI FA SOSPENDERE L'ATTUAZIONE DI QUESTI PROVVEDIMENTI. INFINE IL CODICE PENALE DEL 1787, PUR PREVEDENDO PENE SEVERE, STABILISCE PENE UGUALI PER TUTTI SUDDITI SENZA DISTINZIONE DI RANGO. GIUSEPPE VOLEVA FARE DEI SUOI DOMINI UN CORPO COMPATTO RETTO DA UN GOVERNO CENTRALE CON ORDINAMENTI COMUNI, NON A CASO VUOLE IL TEDESCO COME LINGUA UNICA DELL'AMMINISTRAZIONE, MOTIVO DI MALUMORE IN UN IMPERO MULTINAZIONALE. EGLI URTÒ CONTRO I PRIVILEGI DELLA NOBILTÀ MA ANCHE CONTRO I PARTICOLARISMI RADICATI NELLE TRADIZIONI ISTITUZIONALI DELL'IMPERO, SIGNIFICATIVA È LA REAZIONE DEGLI UNGHERESI ALLA DECISIONE DI NON FARSI INCORONARE RE DI UNGHERIA E DI TRASFERIRE LA CORONA DI SANTO STEFANO A VIENNA; D'ALTRA PARTE LA SUA POLITICA ECCLESIASTICA HA SCONVOLTO LE TRADIZIONI POPOLARI, ALLA SUA MORTE NEL 1970 L'IMPERO ERA IN UNA SITUAZIONE DIFFICILE, PESAVA SULLE FINANZE IL COSTO DELLA FALLIMENTARE PARTECIPAZIONE ALLA GUERRA RUSSO-TURCA, L'UNGHERIA ERA AGITATA DA VENTI DI RIVOLTA, I PAESI BASSI ERANO INSORTI PROCLAMANDO L'INDIPENDENZA DA VIENNA IN NOME DELLE LORO TRADIZIONI CATTOLICHE. NEL NUOVO CLIMA EUROPEO DOPO LO SCOPPIO DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE, IL SUCCESSORE LEOPOLDO II, GIÀ GRANDUCA DI TOSCANA, È COSTRETTO AD ANNULLARE MOLTI PROVVEDIMENTI PRESI DAL FRATELLO E A FARE AMPIE CONCESSIONI A CETI DOMINANTI E AUTONOMIE LOCALI. IN RUSSIA, L'AZIONE DI MODERNIZZAZIONE DI PIETRO IL GRANDE FU RIPRESO DALLA FIGLIA ELISABETTA I CHE FAVORISCE L'APERTURA DELLA CULTURA RUSSA ALL'INFLUSSO EUROPEO E SOSTIENE LA FONDAZIONE DELL'UNIVERSITÀ DI MOSCA. COMBATTE CONTRO LA PRUSSIA NELLA GUERRA DEI SETTE ANNI, MA IL SUCCESSORE, IL NIPOTE PIETRO III, POSE FINE AL CONFLITTO CON FEDERICO II: LA POSIZIONE FILOPRUSSIANA DI PIETRO SUSCITÒ NELL'ESERCITO MOLTI MALUMORI, NEL LUGLIO 1762 FU DETRONIZZATO DA UNA CONGIURA DIETRO LA QUALE C'ERA LA MOGLIE, UNA PRINCIPESSA CHE DIVENNE ZARINA CON IL NOME DI CATERINA II: LA DONNA DOVETTE FRONTEGGIARE LA SITUAZIONE FINANZIARIA DOPO LA GUERRA DEI SETTE ANNI E PROCLAMÒ LA CONFISCA DEI BENI DELLA CHIESA ORTODOSSA, CON I CUI PROVENTI FINANZIA UN AMBIZIOSO PROGETTO DI RIFORMA DELL'ISTRUZIONE PER SCUOLE ELEMENTARI IN CITTÀ. LA DONNA FU IN CONTATTO CON MOLTI INTELLETTUALI ILLUMINISTI CHE VEDONO IN LEI UN MODELLO DI SOVRANA ILLUMINATA, LEI FAVORÌ LA NASCITA DI PERIODICI E ACCADEMIE, E L'APERTURA DELLA SOCIETÀ RUSSA ALLE IDEE ILLUMINISTE. L’INIZIATIVA PIÙ AMBIZIOSA È LA CONVOCAZIONE DI UNA COMMISSIONE LEGISLATIVA COMPOSTA DA 500 RAPPRESENTANTI DELLA NOBILTÀ, DEGLI ABITANTI DELLE CITTÀ E DEI CONTADINI INCARICATA DI REDIGERE UN NUOVO CODICE DI LEGGI PER IL QUALE SI ISPIRA A MONTESQUIEU, MA NE TRAVISÒ IL PENSIERO PER DARE UNA AURA DI MODERNITÀ AL PROPRIO REGIME AUTOCRATICO: LO SCOPO DELLA LEGGE ERA LA PUBBLICA FELICITÀ, QUESTO SI RIVELÒ UNO STRUMENTO DI PROPAGANDA DESTINATO PERÒ RESTARE SENZA RISULTATI TANTO CHE NEL ‘68 LA COMMISSIONE FU SCIOLTA SENZA AVER PORTATO A TERMINE IL SUO COMPITO. NEL 1773 IL COSACCO PUGACEV SI METTE A CAPO DI UNA RIVOLTA CHE RIVELA QUANTO FOSSERO LONTANI I PROGRAMMI DELLA ZARINA DALLA CONCRETA REALTÀ DELLA SOCIETÀ RUSSA: LA SCINTILLA SI ACCESE TRA I COSACCHI DEL FIUME DI JAIK (POI URAL), POPOLAZIONE DI TRADIZIONE GUERRIERA LEGATA ALLA SUA TRADIZIONALE LIBERTÀ: PUGACEV FECE APPELLO ALL'ORGOGLIO DELL'ORDA COSACCA DECISA A NON FARSI TRASFORMARE IN CONTADINAME DALLA MALEDETTA RAZZA DEI NOBILI, NEI PROGRAMMI SI PRESENTA COME RESTAURATORE DELLA FEDE DEI VECCHI CREDENTI PROMETTENDO DI RISTABILIRE LA VECCHIA CROCE E LE VECCHIE PREGHIERE, E FECE LEVA SU TUTTI MOTIVI DI MALCONTENTO CHE ATTRAVERSAVANO LA SOCIETÀ RUSSA. LA RIVOLTA FU ACCOMPAGNATA DA ATTI DI VIOLENZA CONTRO NOBILI E FUNZIONARI, COINVOLGE ANCHE I CONTADINI, OPERAI E POPOLAZIONE ISLAMIZZATA DI ORIGINE TURCA. SOLO NELL'ESTATE 1774 PUGACEV FU TRADITO DA ALCUNI SEGUACI E PORTATO A MOSCA, DOVE VENNE GIUSTIZIATO L'ANNO SUCCESSIVO. LA ZARINA, SPAVENTATA DALLA VIOLENZA DELLA RIVOLTA, SI IMPEGNÒ A CONSOLIDARE L'APPARATO STATALE INTRODUCENDO UNA NUOVA SUDDIVISIONE AMMINISTRATIVA BASATA SU 51 GOVERNATORATI RETTI DA GOVERNATORI GENERALI NOMINATI DAL SOVRANO DOTATI DI VASTI POTERI: OGNI GOVERNATORATO È DIVISO A SUA VOLTA IN DISTRETTI ALLA CUI TESTA C’ERANO ESPONENTI DELLA NOBILTÀ LOCALE. NEL 1785 EMANÒ LA CARTA DELLA NOBILTÀ IN CUI RIBADISCE I TRADIZIONALI PRIVILEGI DEI NOBILI, PILASTRO DELLA STRUTTURA SOCIALE, COME ESENZIONE DALLA CAPITAZIONE E AL RECLUTAMENTO, DALLE PENE CORPORALI, DIRITTO DI ESSERE GIUDICATI DAI PROPRI PARI E MONOPOLIO DELLA TERRA E DEL POSSESSO DEI SERVI: SE NEL 1767 CATERINA AVEVA DEFINITO DISONOREVOLE PER LA RUSSIA CHE I SERVE FOSSERO TRATTATI COME BESTIAME, ORA INVECE ESTENDE LE CONDIZIONI DEL SERVAGGIO. GLI INTELLETTUALI CHE SI ERANO IN PRECEDENZA IMPEGNATI PER SVILUPPARE UNA RINASCITA CULTURALE DELLA RUSSIA FURONO PERSEGUITATI. -ALLA MORTE DI AUGUSTO III NEL 1763, LA RUSSIA, CHE AVEVA SOTTOMESSO LA POLONIA A UNA SORTA DI PROTETTORATO, IMPOSE L'ELEZIONE DI STANISLAO II AUGUSTO, AMANTE DI CATERINA. IL NUOVO SOVRANO ERA SENSIBILE ALLA FILOSOFIA DEI LUMI E NON INTENDEVA ESSERE UNO STRUMENTO DELLA POLITICA RUSSA, PER QUESTO TENTA DI AVVIARE UN PROCESSO DI MODERNIZZAZIONE CHE PASSAVA ATTRAVERSO IL SUPERAMENTO DEL LIBERUM VETO E IL RAFFORZAMENTO DEL POTERE DELLA MONARCHIA, CERCA ANCHE DI DIFFONDERE LA CULTURA ILLUMINISTA NELLA SPERANZA DI FORMARE UN'OPINIONE PUBBLICA FAVOREVOLE ALLE RIFORME, MA SI SCONTRA CON LA POLITICA DI CATERINA, OSTILE AL RAFFORZAMENTO DELLO STATO POLACCO: ELLA SOLLEVA IL PROBLEMA DEGLI ORTODOSSI E IMPONE UN REGIME DI TOLLERANZA PER TUTTE LE FEDI, PROVVEDIMENTO CHE STANISLAO CONDIVIDEVA MA CHE SAPEVA OSTEGGIATO DALLA MAGGIORANZA CATTOLICA, CIÒ SUSCITÒ LA REAZIONE DI ALCUNE FAMIGLIE DI MAGNATI CHE SI ASSOCIANO NELLA CONFEDERAZIONE DI BAR; I CONFEDERATI, ANIMATI DA UN TRADIZIONALISMO CATTOLICO, DANNO VITA A UNA INSURREZIONE RIVOLTA SIA CONTRO IL PREDOMINIO RUSSO, CHE CONTRO LE RIFORME VOLUTE DAL RE ACCUSATO INGIUSTAMENTE DI ESSERE UN ESECUTORE DEGLI ORDINI DI CATERINA. DOPO VARI LOTTE LA RUSSIA IMPONE CON LA FORZA LA SUA VOLONTÀ E SI ACCORDA CON PRUSSIA E AUSTRIA PER LA SEPARAZIONE DELLA POLONIA. DOPO LA SPARTIZIONE, STANISLAO, SOSTENUTO DALLA CERCHIA DI INTELLETTUALI ILLUMINATI, PROSEGUE SULLA VIA DEL RINNOVAMENTO PROMUOVENDO UNA RIFORMA DEL SISTEMA EDUCATIVO DELL'UNIVERSITÀ DI CRACOVIA, UNA RAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA FISCALE, UN RAFFORZAMENTO DELL'ESERCITO E L'ABOLIZIONE DI TORTURA E PENA DI MORTE PER STREGONERIA. NEL 1791 LA DIETA APPROVÒ UNA COSTITUZIONE CHE RENDE EREDITARIA LA MONARCHIA, CATERINA PERÒ VUOLE FERMARE QUESTO PROCESSO DI RIPRESA DELLA POLONIA E INTERVENNE MILITARMENTE PROMUOVENDO UNA SECONDA SPARTIZIONE CON LA RUSSIA. I POLACCHI REAGIRONO DANDO VITA ALL'INSURREZIONE NAZIONALE, CHE VENNE REPRESSA E CI FU POI ANCHE UNA TERZA SPARTIZIONE ALLA QUALE PARTECIPÒ L'AUSTRIA. LA POLONIA FU CANCELLATA DALLA CARTA GEOGRAFICA E STANISLAO MORÌ IN ESILIO SAN PIETROBURGO NEL 1798. MENTRE CATERINA ERA IMPEGNATA NELLA CRISI POLACCA DOVETTE FRONTEGGIARE ANCHE UN ATTACCO DELL'IMPERO OTTOMANO, NEL 1768. ESSA RESPINSE LE TRUPPE E PROMOSSE UN'AZIONE NAVALE: LA FLOTTA RUSSA CIRCUMNAVIGANDO L'EUROPA ENTRÒ PER LA PRIMA VOLTA NEL MEDITERRANEO PER SOSTENERE UN'INSURREZIONE DELLA GRECIA CONTRO IL DOMINIO 62 OTTOMANO, LA RIVOLTA GRECA FALLÌ MA LA FLOTTA RUSSA DISTRUSSE QUELLA OTTOMANO NELLA BATTAGLIA DI CESME, PRESSO L'ISOLA DI CHIO, QUATTRO ANNI DOPO VENNE FIRMATA UNA PACE CON CUI LA RUSSIA OTTENNE ALCUNI ZONE COSTIERE DEL MAR NERO E SI LIBERÒ DEL PERICOLO RAPPRESENTATO DALLE INCURSIONI DA SUD DELLE POPOLAZIONI TARTARE: DAL 1774 LE NAVI RUSSE EBBERO LIBERO ACCESSO AL MAR NERO, LA CUI NAVIGAZIONE FU DICHIARATA LIBERA. -LA DANIMARCA, DOPO LA SCONFITTA DEL 1658, SI EVOLVE VERSO UN REGIME ASSOLUTO, IL RE FEDERICO III, APPOGGIATO DA CLERO E CITTÀ, TRASFORMA LA CORONA DA ELETTIVA IN EREDITARIA. PROMOSSE INOLTRE IMPORTANTI RIFORME CHE LIMITANO LE PREROGATIVE DELLA NOBILTÀ, RAFFORZA L'AMMINISTRAZIONE E CREA UN CATASTO IN BASE AL QUALE FU STABILITA L'IMPOSTA FONDIARIA. SI TIENE FUORI DAI CONFLITTI EUROPEI, E MATURANO IMPORTANTI NOVITÀ NELLA STRUTTURA SOCIALE FONDATA SULL'ASSERVIMENTO DEI CONTADINI ALL'ARISTOCRAZIA FONDIARIA; LE RIFORME SONO ATTUATE SOPRATTUTTO CON IL REAME DI CRISTIANO VII, MA IL SOVRANO ERA DEMENTE QUINDI FURONO OPERA DEL PRINCIPE EREDITARIO FEDERICO, POI RE FEDERICO VI, CHE ASSUNSE IL GOVERNO CON UN COLPO DI STATO NEL 1786, A 16 ANNI. EGLI PROMOSSE UNA RIVOLUZIONE GUIDATA DALL'ALTO, INTRODUSSE TOLLERANZA RELIGIOSA E LIBERTÀ DI STAMPA, ABOLISCE IL SERVAGGIO CONTADINO E FAVORISCE LA TRASFORMAZIONE DEI PODERI IN AFFITTO IN PROPRIETÀ. LA ROTTURA DELL'ECONOMIA DI VILLAGGIO RESE POSSIBILE LO SVILUPPO DELL'ECONOMIA MODERNA FONDATA SULL'INTEGRAZIONE TRA AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO. -NELLA VICINA SVEZIA, A SEGUITO DELLA MORTE DI CARLO XII NEL 1718, SUCCEDE LA SORELLA ULRICA ELEONORA E, DOPO LA SUA ABDICAZIONE, IL MARITO, IL PRINCIPE TEDESCO FEDERICO I DI ASSIA-KASSEL. GLI STATI E LA NOBILTÀ OBBLIGARONO IL NUOVO RE AD ACCETTARE UNA COSTITUZIONE CHE LIMITAVA IL POTERE DELLA MONARCHIA E RIPRISTINAVA LE TRADIZIONALI PREROGATIVE DELLA DIETA, COSÌ INIZIA L'ERA DELLA LIBERTÀ. SOTTO IL REGNO DI ADOLFO FEDERICO, SUCCESSORE DI FEDERICO I, SI COMBATTE LA GUERRA DEI SETTE ANNI PER RECUPERARE L'EGEMONIA SUL BALTICO, SENZA ALCUN RISULTATO. IL SUO SUCCESSORE, IL FIGLIO GUSTAVO III RIPRESE IL POTERE DELLA MONARCHIA, ORDINA L'ARRESTO DI MEMBRI DEL CONSIGLIO DI STATO E IMPONE UNA NUOVA COSTITUZIONE CHE RESTITUISCE AL RE LA GUIDA DELLO STATO, E INFLUENZATO DALLA CULTURA ILLUMINISTICA NON RIPRISTINA L'ASSOLUTISMO MA FA IMPORTANTI RIFORME: LASCIA ALLA DIETA IL CONTROLLO DELLE FINANZE, ABOLISCE LA TORTURA, MANTIENE LIBERTÀ DI STAMPA E LIBERO COMMERCIO DEI GRANI. TUTTAVIA NELLA SECONDA PARTE DEL SUO REGNO EBBE DEGLI SCONTRI CON LA DIETA CHE LO PORTARONO A UNA SVOLTA IN SENSO ASSOLUTISTICO, E IL PROFONDO ODIO CHE LA NOBILTÀ PROVAVA NEI SUOI CONFRONTI LO PORTA ALL'ASSASSINIO NEL 1792. -IL PORTOGALLO CONOBBE UNA FASE DI RIPRESA SOTTO IL REGNO DI GIUSEPPE I CON L'OPERA DEL MINISTRO SEBASTIAO JOSÈ DE CARVALHO CHE DOMINÒ LA SCENA POLITICA PORTOGHESE; FU OSTILE ALLA FILOSOFIA ILLUMINISTA E ADOTTÒ UNA POLITICA AUTORITARIA, DANDO PROVA ANCHE DI BRUTALITÀ NELLA REPRESSIONE DEI SUOI AVVERSARI. UN FALLITO ATTENTATO AL RE NEL 1758 GLI DÀ L'OCCASIONE PER INCOLPARE ALCUNI NOBILI, POI GIUSTIZIATI, E 12 GESUITI RITENUTI GLI ISTIGATORI. L'ANNO SEGUENTE LA COMPAGNIA FU ESPULSA DAL REGNO, DOPO DI CHE SI IMPEGNA A RIFORMARE L'INSEGNAMENTO RINNOVANDO L'UNIVERSITÀ DI COIMBRA E FONDANDO SCUOLE DI ISTRUZIONE PRIMARIA SECONDARIA, INOLTRE REALIZZÒ IL GRANDE PIANO DI RICOSTRUZIONE DI LISBONA DOPO IL TERREMOTO DEL 1755. RIORGANIZZÒ L'ESERCITO, TENTA DI RILANCIARE L'ECONOMIA INCREMENTANDO LA CEREALICOLTURA E PROMUOVENDO L'ATTIVITÀ MANIFATTURIERA, RIDIMENSIONA IL POTERE DELL'INQUISIZIONE TOGLIENDO IL DIRITTO DI EMANARE CONDANNE CAPITALI E ELIMINANDO LA PERSECUZIONE AGLI EBREI CONVERTITI, RILANCIA LA COLONIZZAZIONE DEL BRASILE. ALLA MORTE DI GIUSEPPE, IL MINISTRO AVEVA ORMAI 78 ANNI E USCÌ DI SCENA, NEGLI ANNI SEGUENTI NON CI SARANNO UOMINI IN GRADO DI CONTINUARE LA SUA OPERA. -I TENTATIVI DI MODERNIZZARE LA SPAGNA GIÀ AVVIATI SOTTO IL REGNO DI FILIPPO V, SONO PROSEGUITI DAL FIGLIO CARLO III CHE AVEVA CONQUISTATO NEL 1734 I REGNI DI NAPOLI SICILIA. ALLA MORTE DEL FRATELLASTRO FERDINANDO VI, CARLO LASCIA NAPOLI PER ASSUMERE LA CORONA DI MADRID DOVE SI CIRCONDÒ DI COLLABORATORI INFLUENZATI DAL PENSIERO ILLUMINISTICO. FIN DALL'INIZIO LA POLITICA RIFORMATRICE SI SCONTRA CON L'OPPOSIZIONE DI CLERO E NOBILTÀ. IL SUCCESSO MAGGIORE DELLA POLITICA ECCLESIASTICA CI FU CON LA CACCIATA DEI GESUITI ALLA QUALE SEGUÌ UNA RIFORMA DELL'ISTRUZIONE, INOLTRE VENNERO RIDIMENSIONATI I POTERI DELL'INQUISIZIONE, CHE RIMASE COMUNQUE FORTE. IL CATASTO MESSO A PUNTO A PARTIRE DAL 1749, CHE OFFRIVA UNA PARTICOLARE DESCRIZIONE DELL'ECONOMIA DEL REGNO, FU UTILIZZATO COME BASE DI UN'IMPOSTA FONDIARIA. PER MIGLIORARE L'AGRICOLTURA FU PROMOSSA LA LIBERALIZZAZIONE DEL COMMERCIO DEI GRANI E SI STABILÌ LA DIVISIONE DELLE TERRE COMUNI, UN INCENTIVO IMPORTANTE CON LA CANCELLAZIONE DEI PRIVILEGI DELLA MESTA, POTENTE CORPORAZIONE DI ALLEVATORI DI PECORE CHE DA SEMPRE SOTTRAE TERRITORIO ALL'AGRICOLTURA: COSÌ SI EBBE UNA RIPRESA E, IN ALCUNE ZONE, UNA MODERNIZZAZIONE DELL'ATTIVITÀ AGRICOLA, ANCHE GRAZIE ALLA PRODUZIONE DELLE NOVITÀ TECNICHE. PER QUANTO RIGUARDA L'IMPERO COLONIALE, SI È ESTESA NORD VERSO IL TEXAS E LA CALIFORNIA, SI TENTA DI RAZIONALIZZARE L'AMMINISTRAZIONE ISTITUENDO DUE NUOVI VICEREGNI, CRESCE L'IMPORTANZA DI BUENOS AIRES, SBOCCO DEI PRODOTTI DELL'ALLEVAMENTO CHE ARRIVANO DALLE PAMPAS ARGENTINE. LA CASA DE CONTRACTATION, SPOSTATA DA SIVIGLIA A CADICE, FU ABOLITA NEL 1790 CON LA LIBERALIZZAZIONE DEL COMMERCIO COLONIALE. IN UN BILANCIO COMPLESSIVO È EVIDENTE CHE LE SCELTE DEI SOVRANI RIFORMATORI FURONO SEMPRE DETTATE DAL REALISMO E DALLA VALUTAZIONE DELLE ESIGENZE DELLA SITUAZIONE POLITICA, PERSEGUIRONO L'OBIETTIVO DI CREARE LE STRUTTURE ESSENZIALI DI UNO STATO MODERNO IN ORGANISMI POLITICI ANCORA FRAGILI A CAUSA DELL'ARRETRATEZZA ECONOMICA E SOCIALE, PERSISTERE DI PRIVILEGI E PARTICOLARISMI, DELLA FRAMMENTAZIONE TERRITORIALE O DELLA GRANDE ETEROGENEITÀ ETNICA E CULTURALE. QUESTO SPIEGA ANCHE IL PARADOSSO PER CUI UNA POLITICA DI RIFORME NON CI FU IN FRANCIA, CHE ERA IL CENTRO DELLA CULTURA DEI LUMI: LA STRUTTURA DELLO STATO MODERNO ERA GIÀ STATA CREATA DA LUIGI XIV, QUINDI SI PONEVA IL PROBLEMA DI RIFORME CHE METTEVANO IN DISCUSSIONE I PRIVILEGI DELLE CLASSI ARISTOCRATICHE E LA SOPRAVVIVENZA DELLA SOCIETÀ DI ORDINI: QUESTA FU UNA DELLE CAUSE DEI FALLIMENTI DEI TENTATIVI RIFORMATORI E DELLA CRISI CHE SFOCIA NELLA RIVOLUZIONE. A PARTIRE DAL 1780 I LIMITI DI MOLTI PROVVEDIMENTI E RIFORME, LE RESISTENZE CHE I PRIVILEGIATI OPPOSERO ALLA LORO REALIZZAZIONE, L'ESEMPIO DELLA RIVOLUZIONE AMERICANA E IL DIFFONDERSI DELLE CORRENTI DELL'ILLUMINISMO RADICALE AVVIA UN PROCESSO DI ESAURIMENTO DI QUESTA STAGIONE POLITICA. NEL 1789 SI APRE UNA NUOVA FASE DELLA STORIA EUROPEA IN CUI I SOVRANI, PREOCCUPATI DI ARGINARE LA DIFFUSIONE DEI PRINCIPI RIVOLUZIONARI, CERCANO IL SOSTEGNO DELLA CHIESA, BALUARDO A DIFESA DELL'ORDINE POLITICO E SOCIALE. IN REALTÀ LA SPARTIZIONE DELLA POLONIA AVEVA SPENTO MOLTO ENTUSIASMO DEGLI INTELLETTUALI CHE NE AVEVANO CELEBRATO LA VOLONTÀ DI RINNOVAMENTO, PER ESEMPIO VOLTAIRE RIMANE DELUSO DALL'ATTEGGIAMENTO DI FEDERICO II, COSÌ COME DIDIEROT. 26. L’ITALIA DEL SETTECENTO A INIZIO SETTECENTO GLI EQUILIBRI POLITICI DELL'ITALIA SONO SCONVOLTI DALLA GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA, CHE PROVOCA LA FINE DEL DOMINIO DEGLI ASBURGO DI SPAGNA E L'AFFERMAZIONE DELL'EGEMONIA DELL'AUSTRIA, CHE OLTRE A POSSEDERE STATO DI MILANO, MANTOVA, STATO DEI PRESIDI, REGNI D NAPOLI E SICILIA, ASSUME ANCHE IL REGNO DI SARDEGNA. LA PACE DI RASTAD DEL 1714 DIEDE LA SICILIA AI SAVOIA, CHE PERÒ DOVETTERO CEDERE ALL'AUSTRIA IN CAMBIO DELLA PIÙ POVERA SARDEGNA. LA PACE DI PARIGI, CHE PONE FINE ALLA GUERRA POLACCA, ATTRIBUISCE NAPOLI E LA SICILIA A CARLO DI BORBONE (CHE AVEVA GIÀ CONQUISTATO NEL 1734), E CI FURONO CAMBIAMENTI NEGLI STATI IN CUI SI ERANO DISTINTE LE DINASTIE GIÀ PROTAGONISTA DELL'ITALIA RINASCIMENTALE, I MEDICI A FIRENZE E I FARNESE A PARMA: IL GRAN DUCATO DI TOSCANA ENTRA NELL'ORBITA DI INFLUENZA DI VIENNA PERCHÉ È 65 CENSURA SUI LIBRI, E 10 ANNI DOPO UN ALTRO ATTO PERMETTE L'ACQUISTO DI TERRE SENZA AUTORIZZAZIONE STATALE. UNA SVOLTA AVVENNE CON L'ARRIVO A FIRENZE DI PIETRO LEOPOLDO NEL 1765, ALLA MORTE DEL PADRE FRANCESCO STEFANO. EGLI SI OCCUPA INNANZITUTTO DELL'ECONOMIA COLPITA DALLA CARESTIA, E ADOTTANDO UNA LINEA LIBERISTA STABILISCE LA LIBERTÀ DI COMMERCIO DEI GRANI, SCIOGLIE LE CORPORAZIONI E UNIFICA IL MERCATO INTERNO; AVVIA LA BONIFICA DELLA MAREMMA DOVE TENTA DI SVILUPPARE LA PICCOLA PROPRIETÀ CONCEDENDO AI CONTADINI LOTTI DI TERRENO DIETRO PAGAMENTO DI UN CANONE ANNUO: QUESTA AZIONE NON EBBE SUCCESSO, I CONTADINI PREFERIVANO VENDERE QUESTI LOTTI AI PROPRIETARI QUINDI SI STABILISCE ANCHE IN QUESTA ZONA LA MEZZADRIA. PIETRO LEOPOLDO FU IL PRIMO AD ABOLIRE LA PENA DI MORTE E LA TORTURA NEL 1786, PONE LE BASI PER IL SUPERAMENTO DELLA TRADIZIONALE DIVISIONE TRA STATO VECCHIO (CAPITALE E DISTRETTI) E STATO NUOVO PER DARE COMPATTEZZA ISTITUZIONALE. PER QUANTO RIGUARDA LA POLITICA ECCLESIASTICA, ABOLISCE L'INQUISIZIONE E APPOGGIA SCIPIONE DEI RICCI, VESCOVO DI PISTOIA CHE ASPIRAVA A UN RIDIMENSIONAMENTO DEL CENTRALISMO PAPALE IN NOME DELL'AUTONOMIA DEI VESCOVI DA ROMA, E AUSPICAVO LA RIFORMA DEL CULTO ISPIRATA ALLA SEMPLICITÀ EVANGELICA E TESA A FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE DEI FEDELI CON L'USO DELLA LINGUA VOLGARE. LE SUE RIFORME PROSPETTAVANO LA FORMAZIONE DI UNA CHIESA NAZIONALE TOSCANA INDIPENDENTE DA ROMA. TUTTAVIA IN UN'ASSEMBLEA RIUNITA NEL 1787 LA MAGGIORANZA SI SCHIERA CONTRO LA RIFORMA, AVVERSATA ANCHE DAL POPOLO, QUINDI IL PROGETTO FU ABBANDONATO. LEOPOLDO PRENDE ANCHE IN CONSIDERAZIONE L’IDEA DI UNA COSTITUZIONE, MA QUESTA DECADE QUANDO EGLI LASCIA FIRENZE PER SUCCEDERE AL FRATELLO GIUSEPPE II SUL TRONO AUSTRIACO NEL 1790. -DAGLI STATI MINORI RICORDIAMO IL DUCATO DI MODENA CHE ENTRA NELL'ORBITA DI INFLUENZA AUSTRIACA CON IL MATRIMONIO TRA LA NIPOTE DEL DUCA FRANCESCO III D'ESTE E IL TERZO GENITO DI MARIA TERESA; UN CENTRO IMPORTANTE DI INIZIATIVE RIFORMATRICI E DI DIFFUSIONE DEL PENSIERO ILLUMINISTA FU IL DUCATO DI PARMA DOVE FILIPPO DI BORBONE CHIAMA AL GOVERNO GUGLIELMO DU TILLOT CHE ESPELLE GESUITI E ABOLISCE L'INQUISIZIONE, APRENDO UN DURO SCONTRO CON ROMA; IL SUCCESSORE FERDINANDO CANCELLA LE RIFORME. -ANCORA RESISTEVANO ALCUNI STATI REPUBBLICANI, GENOVA E VENEZIA, LONTANI PERÒ DALLA RICCHEZZA E DALLA POTENZA DI UN TEMPO; LE OLIGARCHIE ERANO CONSAPEVOLI DELLA PROPRIA FRAGILITÀ E ADOTTARONO SUL PIANO INTERNO UN IMMOBILISMO PER MANTENERE INALTERATI GLI EQUILIBRI ISTITUZIONALI SU CUI SI FONDAVA IL LORO POTERE, MENTRE NEI RAPPORTI INTERNAZIONALI MANTENGONO UN ATTEGGIAMENTO DI NEUTRALITÀ NEI CONFLITTI EUROPEI. L'ASPETTO CHE DIMOSTRA LA CRISI DELLE REPUBBLICHE È LA LORO INCAPACITÀ DI INSERIRSI NEL MONDO DI RIFORMA DELLE STRUTTURE ECONOMICHE E APPARATI AMMINISTRATIVI CHE CARATTERIZZA LA POLITICA DELLA PENISOLA. -VENEZIA: NEL 700 DÀ SEGNI DI DECLINO, C'È UN CALO DEMOGRAFICO DEL PATRIZIATO PER L'ESTINZIONE DI DIVERSE FAMIGLIE E SI FORMA UN GRUPPO DI PATRIZI POVERI, I BARNABITI, LA CUI PRESENZA È UN MOTIVO DI DEGENERAZIONE DELLA VITA POLITICA: SI DELINEA UNA TENDENZA ALLA CONCENTRAZIONE DEL POTERE NELLE MANI DI UNA TRENTINA DI FAMIGLIE RICCHE CHE CONTROLLAVANO LE MAGISTRATURE, IL CONSIGLIO DEI DIECI E I TRE INQUISITORI DI STATO. DA TEMPO IL PATRIZIATO VENEZIANO AVEVA RIDIMENSIONATO IL SUO IMPEGNO DELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI E SI ERA TRASFORMATO IN UN CETO DI PROPRIETARI TERRIERI, L'IMPORTANZA ASSUNTA DALL'AGRICOLTURA NELL'ECONOMIA È DIMOSTRATA DALLE CURE CHE LA REPUBBLICA DEDICA A ESSA NEL CORSO DEL SETTECENTO FAVORENDO LA DIFFUSIONE DI ACCADEMIE AGRARIE; IL PORTO DI VENEZIA RISENTÌ NEGATIVAMENTE DELLA CONCORRENZA DI TRIESTE A CUI GLI ASBURGO DIEDERO LO STATUS DI PORTOFRANCO. NEL SETTORE MANIFATTURIERO CI FURONO NOVITÀ, COME L’IMPIANTO DI UN MODERNO LANIFICIO LIBERO DAI VINCOLI DELLE CORPORAZIONI. NEL SECOLO DELLA SUA DECADENZA POLITICA, VENEZIA CONOSCE UNA STAGIONE STRAORDINARIA FIORITURA ARTISTICA E LETTERARIA. -GENOVA:1713, DURANTE LA GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA GENOVA DÁ CONTINUITÀ AL TERRITORIO LIGURE ACQUISTANDO IL MARCHESATO DI FINALE DALL'AUSTRIA, TUTTAVIA LA REPUBBLICA RESTA ESPOSTA ALLE MIRE DEL REGNO DI SARDEGNA E QUANDO MARIA TERESA, PER INDURRE LA SARDEGNA A ENTRARE NEL CONFLITTO AL SUO FIANCO GLI PROMETTE I DIRITTI SUL MARCHESATO DI FINALE, LA REPUBBLICA ABBANDONA L'ATTEGGIAMENTO DI NEUTRALITÀ E PER DIFENDERE L'INTEGRITÀ TERRITORIALE DELLO STATO SI SCHIERA A FIANCO DI FRANCIA E SPAGNA, CHE PERÒ FURONO SCONFITTE E GENOVA SI TROVÒ ALLA MERCE DELL'ESERCITO IMPERIALE. I PATRIZI NON RIUSCIRONO A FAR FRONTE AL PERICOLO E CONSEGNARONO LA CITTÀ AL COMANDANTE AUSTRIACO, MA IL POPOLO GENOVESE INSORSE E DOPO CINQUE GIORNI DI COMBATTIMENTI COSTRINSE GLI AUSTRIACI A LASCIARE GENOVA: SECONDO LA TRADIZIONE UN RAGAZZO, SOPRANNOMINATO BALILLA, HA DATO AVVIO ALLA RIVOLTA; L'INSURREZIONE DÀ VITA A UN'ASSEMBLEA DEL POPOLO CHE NON RIUSCÌ A CREARE UN POTERE ALTERNATIVO AL PATRIZIATO, IL QUALE, TORNATA LA NORMALITÀ, RIPRENDE IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE. NEL 1768 GENOVA CEDE ALLA FRANCIA I SUOI DIRITTI SULLA CORSICA, CHE SI ERA RIBELLATA SUO DOMINIO. -LA GUERRA DI SUCCESSIONE COMBATTUTA IN ITALIA HA CONSEGUENZE GRAVI PER LA POPOLAZIONE, SOLO A PARTIRE DAL 1740 L'ECONOMIA ITALIANA RIESCE A USCIRE DALLA DEPRESSIONE E SI AVVIA A UNA LENTA RIPRESA; LA CRESCITA DELLA PRODUZIONE AGRICOLA, IL MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI VITA E LA SCOMPARSA DELLA PESTE FAVORIRONO ANCHE L'AUMENTO DELLA POPOLAZIONE CHE ARRIVO A 18 MILIONI DI ABITANTI NEL 1800: TALE AUMENTO NECESSARIO A FAR FRONTE ALL'ACCRESCIUTA DOMANDA FU OTTENUTO CON L'INTENSIFICAZIONE DEL LAVORO CONTADINO E L'ESTENSIONE DELLA CEREALICOLTURA, SOLO NELLE AREE PIÙ PROGREDITE DELLA PIANURA PADANA CI FU UN AUMENTO DI PRODUTTIVITÀ, ALLORA SI ACCREBBE IL PROCESSO DI DIFFERENZIAZIONE TRA LE ZONE DELL'ITALIA CENTRO-SETTENTRIONALE E IL MERIDIONE, ARRETRATO. NELLA MAGGIOR PARTE DELLA PENISOLA NON CI FURONO CAMBIAMENTI NEI CARATTERI TRADIZIONALI DELL'AGRICOLTURA, PER ESEMPIO NONOSTANTE LA BONIFICA DELLA MAREMMA GLI INTERVENTI NON MODIFICARONO I RAPPORTI DI PRODUZIONE PERCHÉ NON INTACCARONO IL PREDOMINIO DELLA MEZZADRIA E DEL LATIFONDO. IL QUADRO DELLA SOCIETÀ ITALIANA RIMASE NEL COMPLESSO STATICO, C'È UNA FORTE CONCENTRAZIONE DELLA PROPRIETÀ FONDIARIA NELLE MANI DI ARISTOCRAZIA E CHIESA. LA GESTIONE DI QUESTA TERRA SI BASAVA SULLO SFRUTTAMENTO DEI CONTADINI ATTRAVERSO RAPPORTI COME LA MEZZADRIA O IL PICCOLO AFFITTO, O ATTRAVERSO L'OPERA DI INTERMEDIAZIONE TRA GRANDI LATIFONDISTI E CONTADINI SVOLTE DA MERCANTI DI CAMPAGNA. L'AUMENTO DEI PREZZI NELLA SECONDA METÀ DEL SECOLO AVVANTAGGIA I PROPRIETARI CHE PRODUCEVANO PER IL MERCATO MA COLPISCE I GRUPPI PIÙ DEBOLI, PICCOLI PROPRIETARI, BRACCIANTI E LAVORATORI DELLE CITTÀ. CI FU UN PEGGIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DELLE MASSE POPOLARI ANCHE PER LE CONSEGUENZE DELLE POLITICHE RIFORMATRICI CHE PRIVARONO LE FASCE POVERE DELLA POPOLAZIONE DI UNA RETE DI ASSISTENZA PER LA LORO SOPRAVVIVENZA. PER QUANTO RIGUARDA COSTUME E MENTALITÀ, SI DIFFONDE NELLA NOBILTÀ E NELLA BORGHESIA, E FRA GLI INTELLETTUALI, UNO STILE DI VITA SEMPRE MENO CONDIZIONATO DEI PRECETTI DELLA RELIGIONE, PIÙ LIBERO E APERTO, TENDENTE ALLA RICERCA DEL BENESSERE INDIVIDUALE. ATTRAVERSO GIORNALI, ACCADEMIE, LOGGE MASSONICHE, SI CREANO RELAZIONI SOCIALI CHE RIDUCONO IL DISTACCO TRA NOBILTÀ E ALTA BORGHESIA, MA D'ALTRA PARTE L'INFLUENZA DEL CLERO CONSOLIDA NELLA MASSA DEI FEDELI LA RELIGIOSITÀ TRADIZIONALE, SENSIBILE ALLO SPLENDORE DELLE CERIMONIE E ISPIRATA A UNA FORTE EMOTIVITÀ E SUGGESTIONE: SI ACCRESCE LA DISTANZA FRA LE CLASSI ALTE E LA MASSA DELLA POPOLAZIONE, UN ABISSO CULTURALE-SOCIALE GRAVIDO DI CONSEGUENZE PER I FUTURI SVILUPPI DELLA STORIA NAZIONALE. 27.LA RIVOLUZIONE AMERICANA LE 13 COLONIE INGLESI IN AMERICA SETTENTRIONALE SI ERANO FORMATE A PARTIRE DALL'INIZIO DEL XVII SECOLO, FINO AL 1732 (NASCITA DELLA GEORGIA, CHIAMATA COSÌ IN ONORE DI GIORGIO I): LE COLONIE AVEVANO CARATTERISTICHE DIVERSE ANCHE PERCHÉ L'INGHILTERRA NON CONTROLLA L'EMIGRAZIONE 66 VERSO IL NUOVO MONDO, LASCIA LARGO SPAZIO AI COLONI NELL'ASSETTO INTERNO. DOVE SONO FALLITI I TENTATIVI SOTTO ELISABETTA, CON GIACOMO I VIENE FONDATA LA COMPAGNIA DELLA VIRGINIA CHE DIEDE VITA AL PRIMO STABILE INSEDIAMENTO INGLESI IN AMERICA, 1606, CHE TROVÒ LA SUA RICCHEZZA NELLA COLTIVAZIONE DEL TABACCO E DIVENNE LA PRIMA COLONIA DELLA CORONA. I PADRI PELLEGRINI DIEDERO VITA NEL 1620 AL PRIMO NUCLEO DELLA COLONIA DEL MASSACHUSETTS DOVE VENNE FONDATA BOSTON DA UN GRUPPO DI PURITANI, ANCHE QUI GLI INIZI FURONO DIFFICILI: EBBE ORIGINE LA TRADIZIONE CHE HA PORTATO ALL'ISTITUZIONE DEL GIORNO DEL RINGRAZIAMENTO. DALL’EMIGRAZIONE PURITANA DERIVARONO ANCHE LE COLONIE DEL NEW HAMPSHIRE E DEL CONNECTICUT, E DA UN DISSIDENTE RELIGIOSO VENNE FONDATO QUELLO CHE SARÀ POI IL NEW ENGLAND. LA COLONIA DI MARYLAND, CHIAMATA COSÌ IN ONORE DELLA MOGLIE DI CARLO I, FU FONDATA NEL 1334 E ALL'INIZIO FU UN RIFUGIO DI CATTOLICI. LA PENNSYLVENIA NACQUE GRAZIE LA CONCESSIONE RICEVUTA NEL 1681 DA WILLIAM PENN, QUANTO A NEW YORK, DIVENNE COLONIA REGIA NEL 1682 DOPO ESSERE STATA TOLTA AGLI OLANDESI. LE COLONIE INGLESI, A DIFFERENZA DI QUELLE FRANCESI NELL'ATTUALE CANADA CON 16.000 ABITANTI, NE AVEVANO DI PIÙ, CIRCA 250.000, CHE CREBBERO FINO A 2 MILIONI E MEZZO: DA QUESTO INCREMENTO DEMOGRAFICO SENZA PRECEDENTI, CON CORSERO SIA LA CRESCITA NATURALE CHE L'ARRIVO DI IMMIGRATI DALL'EUROPA, ERA QUINDI UNA POPOLAZIONE COMPOSITA: LE COLONIE INFATTI AVEVANO INGLOBATO GLI INSEDIAMENTI PRECEDENTI DI OLANDESI, SVEDESI E EBREI PORTOGHESI, AVEVANO ACCOLTO GLI UGONOTTI E SUCCESSIVAMENTE (XVIII SEC) ANCHE TEDESCHI, IRLANDESI ECC. MOLTI DI QUESTI LASCIAVANO L’EUROPA PER SOTTRARSI ALL'INTOLLERANZA RELIGIOSA O ALLE PERSECUZIONI POLITICHE, MA SOPRATTUTTO GLI IMMIGRATI ERANO ATTRATTI DALLE OPPORTUNITÀ DI LAVORO DALLA DISPONIBILITÀ DI TERRA CHE ARRIVA DAL NUOVO MONDO, PROVENIVANO IN GRAN PARTE DEGLI STATI INFERIORI DELLA SOCIETÀ, C'ERA CHI PARTIVA FIRMANDO CONTRATTO DI SCHIAVITÙ NON AVENDO I MEZZI PER IL VIAGGIO. ALL’INCREMENTO DEMOGRAFICO SI ACCOMPAGNÒ LO SVILUPPO ECONOMICO. AL NORD, LE QUATTRO COLONIE DELLA NUOVA INGHILTERRA, MENO RICCO E POPOLATO, ESPORTAVANO RUM, LEGNAME, PRODOTTI DELLA PESCA; L'AGRICOLTORE ERA GESTITA DA UN CETO DI PICCOLI PROPRIETARI TERRIERI CHE GARANTIVA IL FABBISOGNO ALIMENTARE ANCHE NELLE CANARIE; C'ERANO ANCHE MANIFATTURE, SOPRATTUTTO ALIMENTARI, E CANTIERI NAVALI GRAZIE LA DISPONIBILITÀ DI LEGNAME; LE CITTÀ COMPRENDEVANO LAVORATORI SALARIATI, ARTIGIANI E MERCANTI, E NONOSTANTE LA PRESENZA DI COMMERCIANTI E IMPRENDITORI, C'ERA UNO SPIRITO SPIRITO EGUALITARIO E APERTURA NELLE RELAZIONI ECONOMICHE. LE COLONIE CENTRALI (NEW YORK, NEW JERSEY E PENNSYLVANIA), DI FORMAZIONE DI RECENTE, AVEVANO UNA POPOLAZIONE PIÙ COMPOSITA PERCHÉ AVEVANO ASSORBITO INSEDIAMENTI ANTERIORI E ACCOLTO MOLTI IMMIGRATI, LE VOCI PRINCIPALI DELLA PRODUZIONE ERANO LE STESSE DELLE COLONIE SETTENTRIONALI (ESCLUSO LEGNAME E PELLICCE) MA L'ATTIVITÀ COMMERCIALE ERA PIÙ INTENSA E QUINDI LE COLONIE ERANO PIÙ RICCHE. NELLE COLONIE MERIDIONALI (VIRGINIA, MARYLAND, DELAWARE, CAROLINA NORD E SUD, E GIORGIA) SI COLTIVAVANO CEREALI MA C’ERANO SOPRATTUTTO GRANDI PIANTAGIONI DI TABACCO IN CUI LAVORAVANO GLI SCHIAVI NERI, I QUALI ERANO INFERIORI PER NUMERO AI BIANCHI E DISPERSI NELLE AMPIE PIANTAGIONI, QUINDI NON DIEDERO VITA A RIVOLTE SIGNIFICATIVE COME ACCADE INVECE NELLE ANTILLE. I PROPRIETARI DI QUESTE PIANTAGIONI FORMAVANO UNA SORTA DI ARISTOCRAZIA SIMILE ALLA GENTRY DELLA MADREPATRIA, C'ERA PERÓ ANCHE UNA PICCOLA PROPRIETÀ CHE GARANTIVA L'ALIMENTAZIONE DELLA POPOLAZIONE. LA STRUTTURA DELLA SOCIETÀ ERA PIÙ GERARCHICA MA NON CHIUSA, COMPRANDO TERRE E SCHIAVI SI POTEVA ENTRARE NELL'OLIGARCHIA DEI PIANTATORI. NELLA NUOVA INGHILTERRA LA VITA RELIGIOSA ERA CONDIZIONATA DALLE ORIGINI DELLE QUATTRO COLONIE, NEL MASSACHUSETTS E NEL CONNETTICUT ERANO STABILITE CHIESE DI TIPO CONGREGAZIONALISTA CHE EMARGINAVANO OGNI FORMA DI DISSENSO E AVEVANO PESO ANCHE NELLA VITA POLITICA, MENTRE IN ROHDE ISLAND VIGEVA UN’AMPIA LIBERTÀ RELIGIOSA CHE CARATTERIZZAVA ANCHE LA PENSSYLVANIA; NELLE ALTRE COLONIE C'ERANO TUTTE LE FEDI RELIGIOSE: L'ANGLICANESIMO IN VIRGINIA E NEL MARYLAND, DOVE ERA AFFIANCATO AI CATTOLICI, ALTROVE C'ERANO LUTERANI, CALVINISTI E VARIE SETTE. FU IMPORTANTE TRA GLI ANNI 30 E 40 DEL 1700 L'AFFERMAZIONE DEL “GRANDE RISVEGLIO”, MOVIMENTO CHE VALORIZZA IN AMBITO PROTESTANTE UNA RELIGIOSITÀ INTERIORE FONDATA SU UN RAPPORTO INDIVIDUALE E IMMEDIATO CON LA DIVINITÀ, SEGNATO DA UNA FORTE PARTECIPAZIONE EMOTIVA; QUESTA CORRENTE RELIGIOSA SI PONE IN CONFLITTO CON IL PREDESTINAZIONISMO DELLA TRADIZIONE CALVINISTA E DIFFUSE LA DIFFIDENZA NEI CONFRONTI DELLE GERARCHIE ECCLESIASTICHE E INDIFFERENZA PER LE DOTTRINE DELLE CHIESE STABILITE, COME LA PRESBITERIANA O LA CONGREGAZIONISTA. IL DIFFONDERSI DI QUESTE TENSIONI VERSO UN RISVEGLIO SPIRITUALE CONFERISCE ALLA RELIGIOSITÀ DELLE COLONIE UN'IMPRONTA PARTICOLARE, COMPONENTE CARATTERISTICA DELL'IDENTITÀ AMERICANA. NEGLI STATI MERIDIONALI I PREDICATORI DI QUESTA NUOVA SENSIBILITÀ CONVERTONO GRAN PARTE DELLA POPOLAZIONE NERA, IL RISVEGLIO ESORTA I PADRONI A EDUCARE I LORO SCHIAVI PER RENDERLI IN GRADO DI REGGERE LA BIBBIA (PERÒ NON CONDANNA LA SCHIAVITÙ) E ALLEVIA LA CONDIZIONE DI ABBRUTTIMENTO NELLA QUALE VIVEVANO I NERI APRENDO LORO UNA PROSPETTIVA DI VITA SPIRITUALE. SUL PIANO CULTURALE LE COLONIE SI DISTINGUEVANO PER L'ALTO TASSO DI ALFABETIZZAZIONE, VENGONO ANCHE FONDATI PRECOCEMENTE ISTITUTI UNIVERSITARI COME HARVARD NEL 1636 E YALE NEL 1701. IL PARLAMENTO DI LONDRA DETTAVA ANCHE LE REGOLE DEL COMMERCIO IN TUTTO L'IMPERO, QUINDI NELLE COLONIE. L'ATTO DI NAVIGAZIONE DEL 1660 STABILIVA CHE ESPORTAZIONE E IMPORTAZIONE NELLE COLONIE DOVESSE AVVENIRE SOLO SU NAVI INGLESI, E ELENCAVA I PRODOTTI COLONIALI PER CUI ERA LECITO IL COMMERCIO SOLO CON LA MADREPATRIA: ZUCCHERO, TABACCO, ZENZERO E COTONE. TUTTAVIA IL PARLAMENTO NON INTERVENNE A REGOLARE L'ASSETTO INTERNO DELLE COLONIE CHE GODETTERO QUINDI LARGA AUTONOMIA. L'AUTORITÀ DELLA MADREPATRIA ERA RAPPRESENTATO DA UN GOVERNATORE CHE NOMINAVA GIUDICI E FUNZIONARI, CONTROLLAVA LA RISCOSSIONE DELLE IMPOSTE E DIRIGEVA L'AMMINISTRAZIONE, ERA NOMINATO DAL RE E AFFIANCATO DA UN CONSIGLIO. IN OGNI COLONIA C'ERA UN'ASSEMBLEA RAPPRESENTATIVA IN CUI SEDEVANO I DEPUTATI ELETTI DALLA POPOLAZIONE, DATA LA NOTEVOLE PRESENZA DI PICCOLA E MEDIA PROPRIETÀ FONDIARIA E L’ALTO LIVELLO DI VITA ALTO I REQUISITI DI CENSO PER IL DIRITTO DI VOTO ERANO MENO RESTRITTIVI CHE NELLA MADREPATRIA, QUINDI IL CORPO ELETTORALE ERA AMPIO. DOPO LA RESTAURAZIONE DEL 1660 LA MONARCHIA PERSEGUE L'OBIETTIVO DI RAFFORZARE IL PROPRIO CONTROLLO SUI POSSEDIMENTI AMERICANI, ANCHE REVOCANDO LE CONCESSIONI DATE AI SINGOLI PROPRIETARI TANTO CHE A METÀ SETTECENTO RIMANGONO SOLO TRE COLONIE PROPRIETARIE: PENNSYLVANIA, DELAWARE E MARYLAND. IL PROBLEMA PIÙ COMPLESSO PERÒ ERA QUELLO DEGLI STATI DI FONDAZIONE, COME IL MASSACHUSETTS O IL CONNECTICUT, GIACOMO II PERSEGUE UN PROGETTO DI CENTRALIZZAZIONE DELLA DIREZIONE DELL'IMPERO CERCANDO DI ELIMINARE I PRIVILEGI DELLE COLONIE STATUARIE, MA NON LO PORTA A COMPIMENTO, QUINDI RIMASERO IN VIGORE GLI STATUTI E IL SUCCESSORE GUGLIELMO III POTÉ SOLO IMPORRE LA PRESENZA DI UN GOVERNATORE REGI, CHE PRIMA NON C'ERA. EGLI CREÒ ANCHE IL CONSIGLIO DI COMMERCIO CON IL COMPITO DI COORDINARE LE RELAZIONI TRA INGHILTERRA E COLONIE, E PROVA A CONTROLLARE DI PIÙ LA VITA ECONOMICA E SOCIALE DEI TERRITORI AMERICANI, MA L'IMPERO RIMASE DI FATTO UNA REALTÀ FRAMMENTARIA E PRIVA DI UN ORGANISMO CENTRALE DI DIREZIONE; I GOVERNATORI PIÙ CHE APPLICARE LE DIRETTIVE DA LONDRA CONTRATTAVANO CON LE ASSEMBLEE RAPPRESENTATIVE CHE TENDEVANO A ESTENDERE LE PROPRIE COMPETENZE RIVENDICANDO POTERE LEGISLATIVO O ATTRIBUENDOSI COMPETENZE IN CAMPO FINANZIARIO, MAL TOLLERAVANO IL VETO CHE IL GOVERNATORE OPPONEVA ALLA PROPOSTA DI LEGGE E IL SUO DIRITTO DI SCEGLIERE LE ASSEMBLEE, QUINDI SI DETERMINA UNA SITUAZIONE DI CONFLITTUALITÀ CHE I COLONI INTERPRETANO COME LO SCONTRO CHE AVEVA PORTATO NELLA MADREPATRIA LA VITTORIA DEL PARLAMENTO SULL'ASSOLUTISMO. CIÒ CHE UNIVA LE POPOLAZIONI ALLA MADREPATRIA ERA LA NECESSITÀ DI PROTEZIONE CHE LA POTENZA NAVALE INGLESE GARANTIVA DA PERICOLI COME LA SPAGNA E FRANCIA, CHE CERCANO DI ESTENDERE I PROPRI DOMINI, NONCHÉ L'OSTILITÀ DELLE POPOLAZIONI INDIGENE DI FRONTE ALLA PENETRAZIONE DEI COLONI NEI LORO TERRITORI. LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA DEI SETTE ANNI, CHIAMATA FRANCO-INDIANA IN AMERICA, EBBE UN PESO NELL'EVOLUZIONE DELLE RELAZIONI TRA COLONI E MADREPATRIA, IL GOVERNO DI LONDRA RITENEVA NECESSARIO FARLE CONTRIBUIRE, MA GLI AMERICANI, CHE AVEVANO DATO UN 67 CONTRIBUTO DECISIVO ALLA VITTORIA E AVEVANO PRESO ATTO DELLA PROPRIA FORZA, INIZIARONO A CONSIDERARE MENO PRESSANTE L'ESIGENZA DELLA PROTEZIONE DELLA POTENZA NAVALE INGLESE E QUINDI MENO GIUSTIFICATO IL PAGAMENTO DELLE IMPOSTE STABILITE DA LONDRA; UN ALTRO MOTIVO DI CONTRASTO FU L'OCCUPAZIONE DEI TERRITORI GIÀ FRANCESI DEL CANADA DA PARTE DEGLI INGLESI, CON LA COSTRUZIONE DI UNA RISERVA INDIANA VICINO AGLI APPALACHI IN CUI I COLONI NON POTEVANO ACQUISTARE TERRE. QUESTI PROVVEDIMENTI VOLEVANO IMPEDIRE CONFLITTI CON LE POPOLAZIONI INDIGENE CHE PROPRIO IN QUEGLI ANNI DIEDERO VITA A UNA RIVOLTA. QUESTE DIVERGENZE SI IMMETTONO IN CONTRASTI DI NATURA COMMERCIALE CHE DA SEMPRE HANNO CARATTERIZZATO I RAPPORTI TRA LONDRA E LE COLONIE, IN REALTÀ LA PRODUZIONE DI ZUCCHERO DEI CARAIBI E QUELLA DEL TABACCO NELLE COLONIE MERIDIONALI SI INTEGRA VA BENE ALL'IMPERO INGLESE, LE COLONIE CENTRO-SETTENTRIONALI PERÒ ERANO COLPITE DALLA POLITICA MERCANTILISTICA DI LONDRA CHE IMPEDIVA IL MONOPOLIO DEL TRAFFICO COMMERCIALE CHE OSTACOLAVA LO SVILUPPO DEI PRODOTTI CHE POTESSERO FAR CONCORRENZA QUELLI DELLA MADREPATRIA, PER QUESTO GLI AMERICANI AVEVANO ELUSO QUESTI DIVIETI SVILUPPANDO UN ATTIMO CONTRABBANDO PER ESEMPIO IMPORTANDO MELASSA DALLE ANTILLE E ESPORTANDO I PROPRI MANUFATTI. LA CRISI PRENDE AVVIO DALL'ENTRATA IN VIGORE DELLO STAMP ACT NEL 1765 CHE INTRODUCE L'OBBLIGO DEL BOLLO SU DOCUMENTI CARTA STAMPATA; A LONDRA LA CAUSA AMERICANA FU PERORATA DA BENJAMIN FRANKLIN, ALLA FINE IL GOVERNO INGLESE ABROGÒ LA TASSA MA RIBADISCE IL DIRITTO DEL PARLAMENTO DI REGOLARE CON LE SUE LEGGI I RAPPORTI CON LE COLONIE AMERICANE, NEL FRATTEMPO SI FA STRADA L'ESIGENZA DI STABILIRE UN MAGGIOR CONTROLLO SUI TERRITORI CONQUISTATI INFATTI FU CREATO UN SEGRETARIO PER LE COLONIE AMERICANE E RAFFORZATI I CONTROLLI PER IMPEDIRE IL CONTRABBANDO. IN QUESTO CONTESTO LA CONTROVERSIA ASSUME UN CONTENUTO COSTITUZIONALE, RELATIVO ALL'ASSETTO DELL'IMPERO INGLESE. IL TENTATIVO DI LONDRA DI IMPORRE REGOLE PIÙ PRECISE AI SUOI DOMINI VENIVA A RIEMPIRE UN VUOTO IN CUI SI ERA AFFERMATA L’AUTONOMIA DELLE COLONIE, ALLE QUALI PARVE UNA POLITICA DISTOPICA CHE RISCHIAVA DI ASSUMERE IN UN DIRITTO CONSUETUDINARIO IL VALORE DI PRECEDENTE GIURIDICO: I COLONI ABILMENTE PER OPPORSI AI DAZI IMPOSTI DALLA MADREPATRIA SI APPELLANO AL PRINCIPIO SUL QUALE SI ERANO FONDATE LE RIVOLUZIONI INGLESI DEL SEICENTO, NO TAXATION WITHOUT REPRESENTATION, IL PARLAMENTO INGLESE NON AVEVA IL DIRITTO DI EMANARE LEGGI RELATIVE ALLE COLONIE PERCHÉ QUESTE NON VI ERANO RAPPRESENTATE. GLI AMERICANI ORGANIZZARONO UN SISTEMA DI BOICOTTAGGIO DEI PRODOTTI INGLESI, MENTRE A LONDRA SI INSTAURA IL GOVERNO DI LORD NORTH CHE SOPPRIME TUTTI I DAZI TRANNE QUELLO SUL TE, CHE FU MANTENUTO PER SOSTENERE LA DIFFICILE SITUAZIONE FINANZIARIA DELLA COMPAGNIA DELLE INDIE, NEL FRATTEMPO LO SCONTRO DEGENERA, I SOLDATI INGLESI APRONO IL FUOCO SULLA FOLLA UCCIDENDO CINQUE PERSONE NEL MASSACRO DI BOSTON NEL 1770, MA L’ATTO DI INIZIO DELLA GUERRA SI EBBE TRE ANNI DOPO CON IL BOSTON TEA PARTY: ALCUNI COLONI TRAVESTITI DA INDIANI GETTANO IN MARE IL CARICO DI TE DI UNA NAVE DELLA COMPAGNIA DELLE INDIE ORIENTALI. LONDRA REAGISCE CHIUDENDO IL PORTO DI BOSTON FINO ALL’AVVENUTO RISARCIMENTO DEI DANNI, RAFFORZA I POTERI DEL GOVERNATORE E STABILISCE CHE I RESPONSABILI SAREBBERO STATI GIUDICATI IN INGHILTERRA; I PROVVEDIMENTI COLPIVANO LO STATO DEL MASSACHUSETTS CHE DA SEMPRE SI ERA DIMOSTRATO IL PIÙ ACCANITO DIFENSORE DELLA PROPRIA AUTONOMIA. LA RETE DI COMITATI CIVICI E GRUPPI DI CORRISPONDENZA MOBILITÒ L’OPINIONE PUBBLICA DELLE ALTRE COLONIE, SI GIUNGE AL PRIMO CONGRESSO CONTINENTALE APERTOSI A FILADELFIA NEL 1774 CHE CHIEDE L'ANNULLAMENTO DELLA LEGISLAZIONE APPROVATA DAL PARLAMENTO DI LONDRA E METTE APERTAMENTE IN DISCUSSIONE IL DIRITTO DI QUEST'ULTIMO DI LEGIFERARE SULL'IMPERO COLONIALE. IN REALTÀ MOLTI VOLEVANO ROMPERE CON LONDRA, IL GOVERNO DI NORTH ELABORA UNA PROPOSTA CONCILIATRICE MA ORMAI EMERGEVA SEMPRE PIÙ CHIARAMENTE LA QUESTIONE DI FONDO: LA SOVRANITÀ INGLESE SULLE COLONIE CHE LONDRA VOLEVA IMPORRE E CHE LE COLONIE RIFIUTAVANO. L’ANNO DOPO SI APRE IL SECONDO CONGRESSO CONTINENTALE CHE AFFERMA LA NECESSITÀ DI RISPONDERE CON LE ARMI ALL’INTRANSIGENZA DI LONDRA, E NOMINA GEORGE WASHINGTON A CAPO DELLE TRUPPE AMERICANE. LE TRUPPE INGLESI ERANO COMPOSTE PERLOPIÙ DA MERCENARI ARRUOLATI DALLO STATO TEDESCO, SUPERIORI PER ORGANIZZAZIONE E ADDESTRAMENTO RISPETTO A QUELLI DELLE COLONIE, QUINDI ALL'INIZIO IL CONFLITTO FU FAVOREVOLE AGLI INGLESI CHE OCCUPARONO NEW YORK E FILADELFIA; CONSIDERIAMO INOLTRE CHE UN 20% DELLA POPOLAZIONE RIMASE FEDELE A LONDRA PER VARI MOTIVI, QUINDI I LEALISTI ORGANIZZARONO CONTINGENTI DI VOLONTARI CHE COMBATTERONO FIANCO DELLE GIUBBE ROSSE: LA GUERRA PER L'INDIPENDENZA FU ALLO STESSO TEMPO UNA GUERRA CIVILE. LA RESISTENZA DEGLI AMERICANI SI GIOVÒ DELLA MIGLIORE CONOSCENZA DEL TERRENO E ESTENSIONE DEL TERRITORIO CHE OBBLIGA GLI INGLESI A DISPERDERE GLI UOMINI, MOLTI CONSIDERAVANO LA GUERRIGLIA L'UNICA TATTICA POSSIBILE, TRA CUI CHARLES LEE, INFATTI L’ORGANIZZAZIONE DI INIZIATIVE MOLTEPLICI E DISPERSE RISPONDEVA AL PARTICOLARISMO DELLE COLONIE, DISPOSTE A DIFENDERE IL PROPRIO TERRITORIO MA RESTIE CONTRIBUIRE A UNO SFORZO BELLICO COMUNE. AL CONTRARIO WASHINGTON RITENEVA NECESSARIO FORMARE ANCHE L'ESERCITO CONTINENTALE, E RIUSCÌ A CREARE UNA STRUTTURA MILITARE DOTATA DI ORGANIZZAZIONE STRATEGICA E LOGISTICA; TUTTAVIA EVITÓ DI INGAGGIARE BATTAGLIE CAMPALI E MANOVRÒ IL NEMICO PER NON CONCEDERGLI VITTORIE DECISIVE: LA VITTORIA AMERICANA DI SARATOGA NEL 1778 FU OTTENUTA CON UN COMBATTIMENTO IN ORDINE SPARSO. FIN DAL 1775 NELLE CITTÀ SI ERANO FORMATI COMITATI CON IL COMPITO DI GESTIRE AMMINISTRAZIONE, GIUSTIZIA E VITA ECONOMICA; D'ALTRA PARTE TRA GLI AMERICANI MATURA UNA COSCIENZA DEGLI INTERESSI E IDEALI COMUNI CHE GIUSTIFICAVANO LA LORO RIBELLIONE ALLA DOMINAZIONE INGLESE, E GLI SVILUPPI DEGLI EVENTI IMPOSERO COME UN OBIETTIVO INEVITABILE IL DISTACCO DALLA MADREPATRIA: SI GIUNGE NEL TERZO CONGRESSO CONTINENTALE DI PHILADELPHIA ALL'APPROVAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA DEL 4 LUGLIO 1774, OPERA DI THOMAS JEFFERSON. DOPO AVER DENUNCIATO LA LUNGA SERIE DI ABUSI CHE AVEVANO IMPOSTO UNA TIRANNIA SULLE 13 COLONIE, IL TESTO AFFERMAVA CHE TUTTI GLI UOMINI SONO STATI CREATI UGUALI E CON DIRITTI INALIENABILI, COME QUELLO ALLA VITA, ALLA LIBERTÀ E ALLA FELICITÀ, DI CONSEGUENZA I GOVERNI SONO ISTITUITI PER GARANTIRE QUESTI DIRITTI, E DERIVANO IL LORO POTERE DEL CONSENSO DEI GOVERNATI: IL POPOLO HA QUINDI IL DIRITTO DI MUTARE O ABOLIRE UNA FORMA DI GOVERNO CHE NON GARANTISCE I DIRITTI FONDAMENTALI E DARSI UN NUOVO ASSETTO POLITICO CHE GARANTISCA LA SUA SICUREZZA E FELICITÀ. QUESTO TESTO FU IMPORTANTE PERCHÉ ESPOSE CON CHIAREZZA I PRINCIPI IDEOLOGICO-POLITICI CHE GIUSTIFICAVANO IL RIFIUTO DELLA SOVRANITÀ INGLESE PONENDO LE BASI DI UN'IDENTITÀ AMERICANA SUPERIORE AI PARTICOLARISMI DELLE VARIE COLONIE: LA LOTTA PER L'INDIPENDENZA SI PONE COME UNA GUERRA DI TIPO NUOVO, COMBATTUTA DA CITTADINI SOLDATI E ANIMATA DALLA VOLONTÀ DI AFFERMARE I DIRITTI NATURALI DEL POPOLO. LA DICHIARAZIONE EBBE AMPIA ECO IN EUROPA FAVORENDO UNA INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL CONFLITTO: L'OPERA DI PROPAGANDA SVOLTA A PARIGI DA FRANKLIN SUSCITA UN MOTO DI SIMPATIA PER LA CAUSA AMERICANA NEGLI AMBIENTI INTELLETTUALI, MOLTI PARTIRONO VOLONTARIAMENTE PER COMBATTERE AL FIANCO DEGLI INSORTI COME LA FAYETTE. SUL PIANO MILITARE L'INTERVENTO DELLA FRANCIA E DELLA SPAGNA FU DECISIVO, GRAZIE AL RAFFORZAMENTO DOPO LA SCONFITTA NELLA GUERRA DEI SETTE ANNI, LE DUE FLOTTE ERANO INSIEME SUPERIORI A QUELLA INGLESE E POTEVANO OSTACOLARE L'INVIO DI RIFORNIMENTI ALLE TRUPPE CHE OPERAVANO NELLE COLONIE. LA GUERRA SI CONCLUDE CON IL VITTORIOSO ASSEDIO DI YORKTOWN DOVE IL COMANDANTE INGLESE CORNWALLIS, IMPOSSIBILITATO NEL RICEVERE RINFORZI, SI ARRENDE NELL'OTTOBRE 1781: NON FU UN EVENTO RISOLUTIVO SUL PIANO MILITARE MA CATALIZZÒ L'OPPOSIZIONE DELL'OPINIONE PUBBLICA INGLESE ALLA POLITICA DI LORD NORTH CHE L'ANNO SEGUENTE FU COSTRETTO A DI METTERSI. L'INGHILTERRA NEL 1783, CON I TRATTATI DI PARIGI E DI VERSAILLES, RICONOSCE L'INDIPENDENZA DEGLI STATI UNITI, RESTITUISCE ALLA FRANCIA ALCUNE ISOLE DELLE ANTILLE E ALLA SPAGNA FLORIDA E MINORCA. DOPO L'INDIPENDENZA SORGE IL PROBLEMA DELLA FORMAZIONE DI UN'ORGANIZZAZIONE ISTITUZIONALE IN GRADO DI UNIRE TUTTI I TERRITORI; A FINE 1776 IL CONGRESSO AVEVA LE FUNZIONI DI GOVERNO PROVVISORIO, MENTRE LE ASSEMBLEE PROVINCIALI AVEVANO PRESE IL NOME DI CONGRESSI PROVINCIALI: NEL FRATTEMPO LE EX COLONIE SI ERANO TRASFORMATE IN VERI E PROPRI STATI DOTANDOSI ANCHE DI COSTITUZIONI SCRITTE. LA PRIMA FORMA DI ORGANIZZAZIONE FU UNA CONFEDERAZIONE, GLI STATI STRINSERO TRA LORO UNO STABILE PATTO DI AMICIZIA E CONSERVARONO LA PROPRIA SOVRANITÀ RISERVANDOSI IL 70 CHE AVREBBERO ACCOLTO I RAPPRESENTANTE DEGLI ALTRI DUE ORDINI CHE AVESSERO DECISO DI UNIRSI: SI AFFERMAVA L'EQUAZIONE STABILITA NELL'OPUSCOLO DI SIEYÈS: IL TERZO STATO È LA FRANCIA. DUE GIORNI DOPO IL CLERO VOTAVA PER LA RIUNIONE CON IL TERZO STATO E IL 20 GIUGNO, AVENDO TROVATO CHIUSO LA SALA DELLE LORO RIUNIONI, I DEPUTATI DEL TERZO SI UNISCONO SOTTO LA PRESIDENZA DELL'ASTRONOMO JEAN SYLVAIN BAILLY, IN UNA SALA ADIBITA AL GIOCO DELLA PALLACORDA, E GIURARONO DI NON SEPARARSI FINO ALLO STABILIMENTO DELLA COSTITUZIONE; A QUESTO PUNTO IL RE INTERVIENE E CONVOCA I TRE ORDINI IN UNA SEDUTA REALE IN CUI DICHIARA NULLE LE DECISIONI DEL TERZO STATO, MA APPENA IL RE ESCE DALLA SALA, I DEPUTATI DEL TERZO RIMANGONO FERMI AI LORO POSTI, E QUANDO IL CAPO DEL CERIMONIALE INVITA A RISPETTARE L'ORDINE BAILLY RISPONDE CHE LA NAZIONE RIUNITA NON ACCETTA ORDINI: PER VENIRE A CAPO DELLA RIBELLIONE SAREBBE STATO NECESSARIO RICORRERE ALLA FORZA, MA LUIGI XVI NON SE LA SENTÌ E INVITÒ I RIMANENTI DEPUTATI DI CLERO E NOBILTÀ A UNIRSI ALL'ASSEMBLEA NAZIONALE, CHE IL 9 LUGLIO SI CHIAMÒ COSTITUENTE: CON L’INIZIATIVA RIVOLUZIONARIA DEL TERZO NASCE IL MODERNO CONCETTO DI RAPPRESENTANZA. I DEPUTATI DEGLI STATI GENERALI ANCORA ERANO LEGATI ALLA CONCEZIONE PRIVATISTICA DELLA SOCIETÀ DI CETI, ERANO PROCURATORI CHE DOVEVANO CURARE COLORO CHE AVEVANO ELETTI, ORA INVECE RAPPRESENTANO L'INTERA NAZIONE, NON AVEVANO IL COMPITO DI RISOLVERE LA CRISI FINANZIARIA MA ERANO IMPEGNATI A DARE ALLA FRANCIA UNA COSTITUZIONE, LEGGE FONDAMENTALE CHE AVREBBE DOVUTO PORRE SU NUOVE BASI LA VITA ISTITUZIONALE E SOCIALE DEL REGNO. IL RE NEL FRATTEMPO PREPARA L'AZIONE CHE AVEVA IN MENTE, L'11 LUGLIO FA CIRCONDARE PARIGI DA UN AMPIO SCHIERAMENTO DI TRUPPE, LICENZIA NECKER E INSTALLA UN NUOVO MINISTRO REAZIONARIO CHE AVREBBE DOVUTO SCIOGLIERE L'ASSEMBLEA E RIPRISTINARE LA SUA AUTORITÀ ASSOLUTA, MA IL POPOLO RIESCE A SALVARE LA RIVOLUZIONE COSTITUENTE. LA NOTIZIA DEL LICENZIAMENTO DI NECKER INNESCA L'INSURREZIONE, INSIEME AL TIMORE PER LE TRUPPE E PER UNA CONGIURA ARISTOCRATICA, CHE FU PERÒ DIRETTA A RIVENDICARE LA GARANZIA DEI CONSUMI PER LA SUSSISTENZA (INFATTI TRA LE CAUSE DELLA RIVOLUZIONE, OLTRE AL PROBLEMA FINANZIARIO C'È ANCHE LA CARESTIA CHE COLPÌ LA FRANCIA TRA IL 1788 E 89, DA DECENNI ORMAI IL PREZZO DEI GENERI DI PRIMA NECESSITÀ ERA AUMENTATO DEL 60% COSÌ COME GLI AFFITTI, MENTRE I SALARI NON ERANO STATI IMPLEMENTATI: C'È UN NOTEVOLE PEGGIORAMENTO DEL LIVELLO DI VITA DEI CONTADINI DEDITI ALL'AGRICOLTURA DI SUSSISTENZA; AD AGGRAVARE IL TUTTO CI FU UN PESSIMO RACCOLTO NEL 1788 È UN INVERNO PARTICOLARMENTE RIGIDO, IL PREZZO DEI CEREALI RADDOPPIA E CI FU LA CARESTIA, CON VAGABONDI CHE GIRANO PER LE CAMPAGNE O IN CITTÀ E TUMULTI POPOLARI). LA MATTINA DEL 14 LUGLIO UNA FOLLA SI RECA ALLA BASTIGLIA PER CHIEDERE ARMI E MUNIZIONI MA LA SITUAZIONE PRECIPITA PER LA DECISIONE DEL GOVERNATORE DI FAR SPARARE SULLA FOLLA, PROVOCANDO UN CENTINAIO DI MORTI; NEL POMERIGGIO I POPOLANI TORNANO ALL'ASSALTO DEL CASTELLO, IL GOVERNATORE SI ARRENDE E FU MASSACRATO CON ALCUNI UFFICIALI: LA BASTIGLIA, SIMBOLO DELL'ASSOLUTISMO, FU DEMOLITA NEI MESI SEGUENTI. L'EVENTO IN SÉ NON EBBE REALE VALORE STRATEGICO MA DIMOSTRÒ CHE LA CAPITALE ERA ORMAI SOTTO IL PIENO CONTROLLO DEI RIVOLTOSI. IL GIORNO SEGUENTE LUIGI ALLONTANA LE TRUPPE E RICHIAMA NECKER AL GOVERNO, IL FRATELLO MINORE DI LUIGI, IL CONTE D’ARTOIS, FUTURO RE CARLO X, E MOLTI ALTRI NOBILI LASCIANO LA FRANCIA (FENOMENO DELL'EMIGRAZIONE). I DISORDINI PER IL CAROVITA NON SI PLACANO, QUALCHE GIORNO DOPO L'INTENDENTE DELLA GENERALITÀ DI PARIGI VENNE TRUCIDATO E LA SUA TESTA MOZZATA FU PORTATA IN GIRO PER LA CITTÀ. LA BORGHESIA, SPAVENTATA, TENTA DI RIPRENDERE IL CONTROLLO DELLA SITUAZIONE; GLI ELETTORI, CHE DOPO AVER SCELTO I DEPUTATI DEL TERZO STATO NON SIANO SCIOLTI, DIEDERO VITA A UNA NUOVA MUNICIPALITÀ AL POSTO DELLE VECCHIE AUTORITÀ E NOMINANO COME SINDACO BAILLY, FORMANO UNA GUARDIA NAZIONALE E NEL FRATTEMPO LA RIVOLUZIONE SI ESTENDE IN TUTTE LE CITTÀ DELLA FRANCIA: I POTERI LOCALI SI DISSOLVONO E SI FORMANO AMMINISTRAZIONI FEDELI ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE E GUARDIE A DIFESA DELL'ORDINE PUBBLICO, IL CUI COMANDANTE GENERALE NAZIONALE FU LA FAYETTE. ANCHE LE CAMPAGNE SONO INTERESSATE DA SOMMOSSE CHE SI CONCRETIZZANO NEL RIFIUTO DI PAGARE I CENSI DOVUTI AI SIGNORI E LA DECIMA: SU QUESTO FENOMENO SI INNESTANO CORRENTI DI PANICO COLLETTIVO, LA GRANDE PAURA, DI CUI GEORGE LEFEVRE HA RICOSTRUITO LE ORIGINI E LE DINAMICHE: TUTTO È INIZIATO DALLA FALSA NOTIZIA DELL'ARRIVO DI BRIGANTI, IL VILLAGGIO SI MOBILITAVA AL SUONO DELLE CAMPANE PER ARMARSI E PREPARARSI A DIFENDERE I MAGAZZINI, ERANO MECCANISMI FREQUENTI NEI MOMENTI DI CARESTIA NEI QUALI EFFETTIVAMENTE CIRCOLAVANO MENDICANTI E VAGABONDI. IN QUESTO CASO GIRANO ANCHE LE NOTIZIE DEGLI EVENTI PARIGINI CHE GIUNSERO IN TUTTI GLI ANGOLI DEL REGNO ANIMANDO IL TIMORE DELLA CONGIURA ARISTOCRATICA, LA REAZIONE DEL VILLAGGIO SI PROPAGAVA AI VILLAGGI VICINI CHE PRENDEVANO MISURE ANALOGHE DANDO VITA A UNA VERA CORRENTE DI PAURA, E ANCHE IN QUESTO CASO I CONTADINI, PASSATA L'ONDATA DI PANICO, INDIRIZZAVANO LA LORO RABBIA SULLA FIGURA DEL SIGNORE TANTO CHE MOLTI CASTELLI VENNERO SACCHEGGIATI E DISTRUTTI GLI ARCHIVI NEI QUALI VENIVANO ANNOTATI I DIRITTI SIGNORILI. SI È DISCUSSO SULL'EFFETTIVO PESO DEL PRELIEVO SIGNORILE CHE ERA COMUNQUE MOLTO DIVERSO NELLE VARIE REGIONI, ALCUNI STORICI LO DEFINISCONO PRIVO DI IMPORTANZA, MA I CONTEMPORANEI NON LA PENSAVANO COSÌ: I CONTADINI POSSEDEVANO CIRCA IL 40% DELLA TERRA, MA ERA UNA PROPRIETÀ MOLTO PARCELLIZZATA CHE NON ERA IN GRADO DI ASSICURARE LA SUSSISTENZA ED ERA AGGRAVATA ANCHE DAL PESO DEI DIRITTI SIGNORILI E DALLE IMPOSTE. ALDILÀ DELLE DIFFERENTI CONDIZIONI SOCIALI, LA FRANCIA RURALE NEL 1789 CHIEDE L'ABOLIZIONE DEL SISTEMA SIGNORILE. L'INSURREZIONE DEL MONDO CONTADINO INDUCE L'ASSEMBLEA NAZIONALE A UN PASSO DI RADICALE ROTTURA: IL 4 AGOSTO I DEPUTATI DANNO UN COLPO DECISIVO A CIÒ CHE RESTAVA DEL SISTEMA SIGNORILE, NEI GIORNI SEGUENTI USCIRONO DEI DECRETI CHE RIASSUNSERO LE PROPOSTE AVANZATE IN QUELLA NOTTE PROCLAMANDO CHE L'ASSEMBLEA NAZIONALE ABOLIVA INTERAMENTE IL REGIME FEUDALE. LA REALTÀ ERA PERÒ DIVERSA, I COSTITUENTI SOPPRESSERO I DIRITTI PERSONALI GRAVANTI SULL'INDIVIDUO COME LE CORVÈE MA, NON VOLENDO INTACCARE IL DIRITTO DI PROPRIETÀ, DICHIARARONO I DIRITTI REALI, COME I CENSI, RISCATTABILI. I CONTADINI OVVIAMENTE NON VOLEVANO RIMBORSARE I TITOLARI DI DIRITTI ABOLITI E OPPOSERO A QUESTA PRESCRIZIONE UNA TENACE RESISTENZA FINO AL 1793 QUANDO VENGONO ABOLITI TUTTI I DIRITTI SIGNORILI. I DECRETI DI AGOSTO CANCELLARONO ANCHE LA DECIMA, LA GIUSTIZIA SIGNORILE, LA VENALITÀ DELLE CARICHE E I PRIVILEGI DELLE CITTÀ: CON QUESTI PROVVEDIMENTI LA COSTITUENTE SMANTELLA LA STRUTTURA DELLA VECCHIA FRANCIA, IL CUI DEFINITIVO ATTO DI MORTE SI HA CON LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL'UOMO E DEL CITTADINO. ESSA NON SI RIVOLGEVA SOLO ALLA FRANCIA E AL PROPRIO TEMPO MA VOLEVO OFFRIRE IN METRO DI PARAGONE CHE CONSENTISSE DI VALUTARE IN CHE MISURA LA LEGISLAZIONE VIGENTE GARANTISTE QUEI DIRITTI. FU APPROVATO IL 26 AGOSTO 1789, DICHIARAVA I DIRITTI NATURALI DELL'UOMO COME LIBERTÀ, PROPRIETÀ, SICUREZZA E E RESISTENZA ALL'OPPRESSIONE, C'ERANO DEI RICHIAMI A MONTESQUIEU SECONDO IL QUALE UNA SOCIETÀ CHE NON GARANTISCE LA SEPARAZIONE DEI POTERI NON HA COSTITUZIONE. IL TESTO È INCENTRATO SULLA LIBERTÀ, CONTIENE TUTTI I PRINCIPI DELLA LIBERTÀ PERSONALE, DI PENSIERO E OPINIONE CHE SI TROVANO NELLE COSTITUZIONI MODERNE, MANCAVA PERÒ QUELLA DI COSCIENZA: I COSTITUENTI IN REALTÀ DOVEVANO TENER CONTO DEGLI ORIENTAMENTI DEL CLERO CHE ERA STATO DECISIVO NELLA VITTORIA DEL TERZO STATO, INOLTRE NON VOLEVANO SEPARARE LA CHIESA DALLO STATO MA LEGARLA STRETTAMENTE AL NUOVO REGIME. LA DICHIARAZIONE FU DEFINITA DA HEGEL “AURORA DEL MONDO MODERNO”, E NASCE DA QUEL MOMENTO L'ESPRESSIONE ANTICO REGIME PER DESIGNARE LA SOCIETÀ CHE LA DICHIARAZIONE AVEVA CANCELLATO PER SEMPRE. NEL FRATTEMPO, LUIGI NON VOLEVA FIRMARE I DECRETI DEL 4 AGOSTO COSÌ CI SI CONVINSE CHE PER PROSEGUIRE IL PROCESSO RIVOLUZIONARIO OCCORRESSE UN'ALTRA SPALLATA: L'OCCASIONE PER LA MOBILITAZIONE POPOLARE FU LA NOTIZIA DI UN BANCHETTO A VERSAI NEL QUALE LE GUARDIE DEL RE AVEVANO OLTRAGGIATO LE COCCARDE TRICOLORI, SIMBOLO DELLA GUARDIA NAZIONALE BORGHESE. ANCHE STAVOLTA LE MOTIVAZIONI FURONO ECONOMICHE, LA MATTINA DEL 5 UNA FOLLA DI MIGLIAIA DI DONNE SI PRESENTA AL PALAZZO DI CITTÀ A RECLAMARE IL PANE E, NON TROVANDO NESSUNO, SI AVVIA A VERSAILLES: SICURAMENTE È UN'AZIONE PREPARATA, MA NEL CORSO DELLA GIORNATA UNA SECONDA COLONNA DI GUARDIE NAZIONALI E POPOLANI PARTE DA PARIGI VERSO VERSAILLES. IL RE RICEVE IL PRIMO CORTEO DI DONNE DANDO GARANZIA CIRCA L'APPROVVIGIONAMENTO DI PARIGI, MA COLORO CHE DIRIGEVANO LA GIORNATA MIRAVANO A RIPORTARE IL 71 RE A PARIGI PER SOTTRARRE ALL'INFLUENZA DELLA CORTE, INFATTI LA MATTINA DEL 6, I POPOLANI PENETRANO NEL CASTELLO, IL RE CEDE ALLE RICHIESTE DELLA FOLLA E PARTE CON LA SUA FAMIGLIA VERSO LA CAPITALE DOVE SI INSEDIA ALLE TUILERIS, E NEI GIORNI SEGUENTI SI TRASFERISCONO ANCHE DEPUTATI DELL'ASSEMBLEA. CON LA RIVOLUZIONE COSTITUENTE DEL 1789 SI AFFERMANO I CONCETTI DEL LINGUAGGIO POLITICO MODERNO, A PARTIRE DALLA DISTINZIONE TRA DESTRA E SINISTRA (ANCHE SE SI ATTENDERÀ MOLTO PER LA NASCITA DEI PARTITI). SI AVVIÒ UN PROCESSO DI POLITICIZZAZIONE CHE COINVOLGE TUTTA LA SOCIETÀ FRANCESE, ANCHE LE MASSE, SEPPUR MOSSE DALLA CARESTIA E DALLA FAME CONOSCEVANO I PROBLEMI POLITICI, FIN DALLA CAMPAGNA SI DIFFONDONO PUBBLICAZIONI SUI PROBLEMI DEL GIORNO COME OPUSCOLI, DIALOGHI MA ANCHE STAMPE E CARICATURE: NASCE IL GIORNALE MODERNO, VOLTO A FORMARE L'OPINIONE PUBBLICA SULLA BASE DI UN PRECISO PROGRAMMA POLITICO, NASCONO ANCHE CIRCOLI IN CUI SI TENGONO DIBATTITI PER FORMARE LA PUBBLICA OPINIONE. A NOVEMBRE SI FORMA LA SOCIETÀ DEGLI AMICI DELLA COSTITUZIONE, ALL'INIZIO ERA FORMATA DA DEPUTATI MA POI SI AFFERMA COME UN IMPORTANTE LUOGO DI DISCUSSIONE CHE ESTESE LA SUA INFLUENZA A TUTTA LA FRANCIA CON UNA RETE DI CLUB AFFILIATI, L'ANNO DOPO NASCE IL CLUB DEI CORDIGLIERI, CHIAMATO COSÌ DAL NOME IN FRANCESE DEI FRANCESCANI, NEL CUI CONVENTO ESSO SI RIUNIVA, LA QUOTA D'ISCRIZIONE BASSA GARANTISCE LA PARTECIPAZIONE PIÙ POPOLARE, TRA I MEMBRI RICORDIAMO GEORGES DANTON E JEAN PAUL MARAT. DAL 1789 SI DELINEANO LE STRUTTURE DI BASE DEL MOVIMENTO POPOLARE, NELLE 48 CIRCOSCRIZIONI AMMINISTRATIVE NELLE QUALI FU DIVISA PARIGI, DOVE FURONO ATTIVE SOCIETÀ POPOLARI CHE SEGUIVANO LO SVILUPPO DELLA SITUAZIONE POLITICA E INQUADRAVANO I MILITANTI DI BASE IN VISTA DELL'ORGANIZZAZIONE DELLE MANIFESTAZIONI RIVOLUZIONARIE. IL 14 LUGLIO 1790, UN ANNO DOPO LA PRESA DELLA BASTIGLIA, VIENE CELEBRATA LA FESTA DELLA FEDERAZIONE, LAFAYETTE FA UN GIURAMENTO CHE ESPRIME IL SENTIMENTO DELL'UNITÀ NAZIONALE GENERATO DALLA RIVOLUZIONE E NASCE COSÌ LA MODERNA IDEA DI NAZIONE, RADICATA NELLA LIBERA VOLONTÀ DI APPARTENENZA A UNA COMUNITÀ. DOPO SIEYÈS L’INIZIATIVA POLITICA DELLA COSTITUENTE FU ASSUNTA DAGLI “ANGLOMANI”, FAUTORI DI UNA MINARCHIA COSTITUZIONALE SUL MODELLO INGLESE: VOLEVANO DARE AL RE UN DIRITTO DI VETO ASSOLUTO SULLE LEGGI PER OTTENERE DA LUI UNA COMPLETA ADESIONE ALLA COSTITUZIONE. VOLEVANO ISTITUIRE UNA CAMERA ALTA SIMILE A QUELLA DEI LORD, MA LA PROPOSTA FU RESPINTA. I NOBILI REAZIONARI CHE FORMAVANO IL PARTITO DEI NERI A DESTRA SI ASTENNERO, PALESANDO IL RIFIUTO DI PARTECIPARE ALLE NUOVE ISTITUZIONI. DIFFERENTEMENTE DALL'INGHILTERRA DOVE L'ARISTOCRAZIA AVEVA ACCETTATO IL COMPROMESSO DEL 1688, IN FRANCIA LA NOBILTÀ RIFIUTAVA LA COSTITUZIONE, CHE FU MONOCAMERALE IN QUANTO UNA CAMERA ALTA AVREBBE RAPPRESENTATO UNA ROCCAFORTE DELLA CONTRORIVOLUZIONE: QUESTA FU LA PRIMA DIVISIONE DEL FRONTE RIVOLUZIONARIO, SPAVENTATI DALLA VIOLENZA POPOLARE GLI ANGLOMANI SCESERO DAL CARRO DELLA RIVOLUZIONE E LA GUIDA DELLA BORGHESIA RIVOLUZIONARIA FU ASSUNTA DAL COSIDDETTO TRIUMVIRATO: ANTOINE BARNAVE (AVVOCATO DI GRENOBLE), ADRIEN DUPORT (PARLAMENTARE) E ALEXANDRE DE LAMETH. L’ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE CANCELLA LE CIRCOSCRIZIONI DELL'ANTICO REGIME E RICONOSCE LE AUTONOMIE LOCALI, LA FRANCIA È DIVISA IN 83 DIPARTIMENTI, OGNUNO DEI QUALI COMPRENDEVA PIÙ DISTRATTI DIVISI A LORO VOLTA IN CANTONI, E I CANTONI IN COMUNI. LA BORGHESIA SI ASSICURA IL CONTROLLO DI QUESTE AMMINISTRAZIONI LOCALI RETTE DA FUNZIONARI ELETTIVI, E PER QUANTO RIGUARDA LA GIUSTIZIA, C'ERANO GIUDICI ELETTI DA PARTE DEI CITTADINI. ATTUANDO IL PRINCIPIO DELL'UGUAGLIANZA FISCALE SANCITO NELLA DICHIARAZIONE, L'ASSEMBLEA RIORGANIZZATI IL SISTEMA FINANZIARIO STABILENDO UN'IMPOSTA FONDIARIA, UNA SULLA RICCHEZZA MOBILE E UNA PATENTE SULLE ATTIVITÀ COMMERCIALI, TUTTAVIA IL DISORDINE AMMINISTRATIVO RENDE PRECARIA LA RISCOSSIONE DEI TRIBUTI E, PER RISOLVERE IL PROBLEMA, SI RICORRE A MISURE STRAORDINARIE: L'ASSEMBLEA DECIDE LA NAZIONALIZZAZIONE DI TUTTI BENI ECCLESIASTICI SEGUENDO L'INDICAZIONE DEL VESCOVO DI AUTUN, COSÌ VENGONO EMESSI DEGLI ASSEGNATI, BUONI DEL TESORO FRUTTIFERI GARANTITI DALLE PROPRIETÀ DELLA CHIESA ACQUISITE DALLO STATO. IL PROGETTO VOLEVA ASSORBIRE IL DEBITO MAN MANO CHE, CON LA VENDITA DELLE TERRE, GLI ASSEGNATI FOSSERO STATI RITIRATI, PERÒ CON L'URGERE DELLE NECESSITÀ FINANZIARIE ESSI VENGONO EMESSI IN QUANTITÀ MAGGIORE RISPETTO AL VALORE DEI BENI NAZIONALI E IN TAGLI SEMPRE PIÙ PICCOLI: DIVENTATI COSÌ UNA VERA CARTAMONETA, INNESCARONO UNA FORTE INFLAZIONE CHE FU UN ULTERIORE FATTORE DI CRISI. AVENDO TOLTO ALLA CHIESA TUTTI I BENI, L'ASSEMBLEA SI INCARICA DI UNA SUA COMPLETA RIORGANIZZAZIONE, REALIZZATA NEL 1790 CON LA COSTITUZIONE CIVILE DEL CLERO. GLI ECCLESIASTICI DIVENNERO FUNZIONARI AL SERVIZIO DELLO STATO, DAL QUALE ERANO STIPENDIATI: I VESCOVI, LE CUI DIOCESI CORRISPONDONO AGLI 83 DIPARTIMENTI, ERANO ELETTI COME GLI AMMINISTRATORI DEI DIPARTIMENTI, MENTRE I CURATI ERANO DESIGNATI DALLE ASSEMBLEE ELETTORALI DI DISTRETTO. IL LEGAME CON ROMA DIVENNE ESILE, IL VESCOVO ELETTO DOVEVA SOLO INFORMARE IL PAPA. TRA IL 20 E IL 21 GIUGNO 1791 LUIGI TENTA DI LASCIARE LA FRANCIA CON LA SUA FAMIGLIA ALLA VOLTA DEL BELGIO SOTTO LA PROTEZIONE DELL'IMPERATORE D'AUSTRIA LEOPOLDO II, FRATELLO DI MARIA ANTONIETTA; INTANTO FUGGIVA ANCHE IL CONTE DI PROVENZA, FUTURO LUIGI XVIII. IL RE, RICONOSCIUTO A VARENNE FU COSTRETTO A TORNARE ALLE TUILERSI: IL PASSAGGIO DELLA SUA CARROZZA PER LE STRADE DI PARIGI SEGNA IL FUNERALE DELLA MONARCHIA, FINO AD ALLORA MAI MESSA IN DISCUSSIONE COME ISTITUZIONE DAL POPOLO FRANCESE. LA MAGGIORANZA DELL'ASSEMBLEA RESPINSE LE RICHIESTE DI DEPOSIZIONE DEL RE E CREDITO LA VERSIONE UFFICIALE DI UN RAPIMENTO DELLA FAMIGLIA REALE, MA LA VERITÀ ERA CHE LUIGI NON AVEVA ALCUNA INTENZIONE DI VESTIRE I PANNI DEL MONARCA COSTITUZIONALE, AVEVA DA SEMPRE TENUTO CONTATTI SEGRETI CON SPAGNA E AUSTRIA NELLA SPERANZA DI UN INTERVENTO. LA FUGA FU L'OCCASIONE PER UNA NUOVA SPACCATURA DEL FRONTE RIVOLUZIONARIO, IL 16 LUGLIO L'ALA MODERATA, RAPPRESENTATA DA LA FAYETTE E TRIUNVIRATO, ESCE DAL CLUB DEI GIACOBINI E FONDA IL CLUB DEI FOGLIANTI (NOME DEL CONVENTO IN CUI SI RIUNIVA), IL GIORNO SEGUENTE UNA MANIFESTAZIONE ORGANIZZATA A CAMPO DI MARTE DAL CLUB DEI CORDIGLIERI PER RACCOGLIERE LE FIRME DI UNA PETIZIONE REPUBBLICANA FU DISPERSA CON DALLA GUARDIA NAZIONALE, QUESTO È L'INIZIO DEL TRAMONTO DI LAFAYETTE. NEL FRATTEMPO L'ASSEMBLEA PORTA A TERMINE I SUOI LAVORI E APPROVA IL TESTO DELLA COSTITUZIONE IL 4 SETTEMBRE 1791, FIRMATA DA LUIGI NOVE GIORNI DOPO, E IL 30 L'ASSEMBLEA NAZIONALE COSTITUENTE SI SCIOGLIE GRIDANDO “VIVA IL RE! VIVA LA NAZIONE.”. LA COSTITUENTE DIEDE VITA A UNA MONARCHIA COSTITUZIONALE IN CUI IL SOVRANO CONSERVAVA IL TITOLO E IL POTERE ESECUTIVO, QUINDI NOMINAVA I MINISTRI E OTTENEVA UN VETO SOSPENSIVO DELLE LEGGI, MA IL SUO POTERE ERA LIMITATO DA UNA ASSEMBLEA DEPOSITARIA DEL POTERE LEGISLATIVO ELETTA A SUFFRAGIO CENSITARIO. LA COSTITUZIONE ATTRIBUISCE IL DIRITTO DI ELEGGERE AMMINISTRATORI AI CITTADINI ATTIVI, CHE PAGAVANO UN'IMPOSTA PARI AD ALMENO TRE GIORNATE DI LAVORO E LASCIA AI CITTADINI PASSIVI SOLO LA TITOLARITÀ DEI DIRITTI CIVILI. PARADOSSALMENTE LA RIVOLUZIONE NEGÒ DIRITTI POLITICI A MOLTI FRANCESI A CUI LA MONARCHIA DI ANTICO REGIME AVEVA DATO LA POSSIBILITÀ DI PRENDERE PARTE ALLE ELEZIONI DEGLI STATI GENERALI. IL CARATTERE CENSITARIO DELLA COSTITUZIONE ERA RAFFORZATO DALLO SCRUTINIO A DUE TURNI PER L'ELEZIONE DELL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA, I CITTADINI ATTIVI DESIGNAVANO DEGLI ELETTORI CHE AVREBBERO POI SCELTO I DEPUTATI, CHE DOVEVANO AVERE LA PROPRIETÀ FONDIARIA E PAGARE UN'IMPOSTA DI UN MARCO D'ARGENTO. PER QUANTO RIGUARDA LA POLITICA ESTERA, NON FIDANDOSI DEL RE, VENGONO SUBORDINATE LE SUE DECISIONI, SU ARGOMENTI COME TRATTATI INTERNAZIONALI E DICHIARAZIONE DI GUERRA, ALLA RATIFICA DELL' ASSEMBLEA. LA COSTITUZIONE RIPUDIA IL DIRITTO DI CONQUISTA E PONE LE BASI DI UN NUOVO DIRITTO INTERNAZIONALE CHE SI ISPIRAVA ALL'IDEA DI NAZIONE COME ESPRESSIONE DELLA LIBERA VOLONTÀ DEI POPOLI, E IN OSSEQUIO A QUESTO AVIGNONE RIFIUTA LA SOVRANITÀ DEL PAPA E SI ANNETTE ALLA FRANCIA NEL ‘91. NELLO STESSO ANNO SI INSEDIA L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA, E SU PROPOSTA DI ROBESPIERRE SI DECIDE CHE NESSUNO DEI MEMBRI DELLA COSTITUENTE NE AVREBBE FATTO PARTE QUINDI CI FU UN RICAMBIO DEL CORPO LEGISLATIVO, CON 745 MEMBRI. PIÙ DI 250 ERANO ISCRITTI AL CLUB DEI FOGLIANTE E FAUTORI DELLA MONARCHIA COSTITUZIONALE, A SINISTRA C'ERANO 136 DEPUTATI, SOPRATTUTTO GIACOBINI, CHIAMATI ANCHE GIRONDINI PERCHÉ MOLTI ORATORI PROVENIVANO DAL DIPARTIMENTO DELLA 72 GIRONDA, INFINE ALL'ESTREMA SINISTRA C'ERA UNA PATTUGLIA DI DEMOCRATICI, FAUTORI DEL SUFFRAGIO UNIVERSALE. LA MONARCHIA COSTITUZIONALE ERA PERÒ FRAGILE, SAREBBE DURATA SOLO 10 ANNI: LA COSTITUZIONE ERA ISPIRATA AL MODELLO INGLESE MA ERA MONOCAMERALE, MANCAVA IL SOSTEGNO DA PARTE DELL'ARISTOCRAZIA, FERMA NELL'OPPOSIZIONE AL NUOVO REGIME, COME DIMOSTRA L'EMIGRAZIONE CHE ASSUNSE PROPORZIONI NOTEVOLI A PARTIRE DA LUGLIO 1789. UN ALTRO MOTIVO DI DEBOLEZZA ERA IL PROBLEMA RELIGIOSO, IL PAPA CONDANNA LA COSTITUZIONE CIVILE DEL CLERO E QUANDO L'ASSEMBLEA NAZIONALE IMPONE AGLI ECCLESIASTICI UN GIURAMENTO DI FEDELTÀ ALLA COSTITUZIONE (IN QUANTO PUBBLICI FUNZIONARI STIPENDIATI DALLO STATO) QUASI TUTTI I VESCOVI RIFIUTARONO E SI DETERMINÒ UNA FRATTURA CHE FECE NAUFRAGARE L'UNITÀ RELIGIOSA. ALLA RADICALIZZAZIONE DEL PROCESSO RIVOLUZIONARIO CONCORSE ANCHE L'AGGRAVARSI DELLA CRISI ECONOMICA ALIMENTATA DALL'INFLAZIONE PROVOCATA DAGLI ASSEGNATI AGGRAVATA DAL MODESTO RACCOLTO CEREALICOLO, PER ARGINARE IL CAROVITA I LAVORATORI RECLAMAVANO IL CALMIERE E CI FURONO SACCHEGGI DI DROGHERIE PER LA PENURIA DI ZUCCHERO E CAFFÈ PROVOCATA DALLA RIVOLTA DEGLI SCHIAVI NERI NELLE ANTILLE. UN ULTERIORE FATTORE DI ACCELERAZIONE DELLA CRISI FU LA GUERRA, LO STESSO LUIGI FAVORÌ LO SCOPPIO DELLE OSTILITÀ SPERANDO CHE LE POTENZE COALIZZATE AVREBBERO SOFFOCATO NEL SANGUE LA RIVOLUZIONE E RISTABILITO IL SUO POTERE. ALL'INTERNO DEI GIACOBINI CI FU UN DUELLO ORATORIO SULL'OPPORTUNITÀ DELLA GUERRA FRA BRISSOT E ROBESPIERRE: IL PRIMO RITENEVA CHE LA GUERRA FOSSE NECESSARIA PER CONSOLIDARE LA RIVOLUZIONE E SMASCHERARE I SUOI NEMICI, L'ALTRO LA SCONSIGLIAVA PER LA DIFFICOLTÀ FINANZIARIA, L'IMPREPARAZIONE DELL'ESERCITO E L'INAFFIDABILITÀ DEGLI ALTI COMANDI, METTE A NUDO IL GIOCO DELLA CORTE CHE AVENDO ADOTTATO LA POLITICA DEL "TANTO PERDO TANTO MEGLIO”, VEDEVA NELLA GUERRA L'ULTIMA RISORSA PER LA CONTRORIVOLUZIONE. NEL MARZO 1792 LUIGI INSEDIA UN MINISTERO COMPOSTO DI GIRONDINI CHE ESPRIMEVANO CON EFFICACIA LA PORTATA UNIVERSALE DELLA RIVOLUZIONE, SI APPELLAVANO PER UNA CROCIATA DELLA LIBERTÀ, ROBESPIERRE RIMASE UNA VOCE ISOLATA DI OPPOSIZIONE. IL 20 APRILE 1792 L'ASSEMBLEA APPROVA LA DICHIARAZIONE DI GUERRA ALL'IMPERATORE D'AUSTRIA FRANCESCO II, E ALL’AUSTRIA SI AGGIUNGONO PRUSSIA, REGNO DI SARDEGNA E SPAGNA. ALL'INIZIO IL CONFLITTO SEMBRA DARE RAGIONE A ROBESPIERRE, L'OFFENSIVA VERSO IL BELGIO FALLÌ E I PRIMI INSUCCESSI MILITARI PROVOCARONO UNA RIPRESA (IN QUESTI MESI SI AFFERMA IL CANTO DI GUERRA PER L'ARMATA DEL RENO CHE DIVENTERÀ L'INNO NAZIONALE) A PARIGI INTANTO ARRIVANO DELEGAZIONI DI PATRIOTI PROVENIENTI DA TUTTE LE PROVINCE PER CELEBRARE LA FESTA DELLA FEDERAZIONE, A RIANIMARE L'ORGOGLIO NAZIONALE GIUNGE IL MANIFESTO DEL DUCA DI BRUNSWICK, COMANDANTE DELLE TRUPPE NEMICHE, CHE MINACCIA UNA PUNIZIONE CONTRO CHI AVESSE TOCCATO I SOVRANI. NELLE SEZIONI CADEVA LA DISTINZIONE FRA CITTADINI ATTIVI E PASSIVI, 47 SEZIONI SU 48 SI PRONUNCIARONO, TRA IL 9 E IL 10 AGOSTO SCATTÒ L’INSURREZIONE: I POPOLANI ASSALTANO LE TUILERIES, L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA PRESSO CUI SI ERA RIFUGIATO LUIGI SOSPESE IL RE E FORMÒ UN CONSIGLIO PROVVISORIO IN ATTESA CHE LA CONVENZIONE, NUOVA ASSEMBLEA ELETTA A SUFFRAGIO UNIVERSALE, DECIDESSE IL DESTINO DELLA FRANCIA; NEL FRATTEMPO I 288 DELEGATI ELETTI DALLE SEZIONI DANNO VITA AL COMUNE RIVOLUZIONARIO SOSTITUENDOSI ALLA VECCHIA MUNICIPALITÀ TRAVOLTA DALL’INSURREZIONE. GLI EVENTI DEL 1789 NASCONO DAL CONCORSO DI TRE RIVOLUZIONI: LA RIVOLUZIONE COSTITUENTE SI SALVÒ DAI PROGETTI DEL RE GRAZIE ALLA SOLLEVAZIONE DI PARIGI (RIVOLUZIONE MUNICIPALE) E ALL'INSURREZIONE DELLE CAMPAGNE (RIVOLUZIONE CONTADINA). L’AZIONE DI MASSE URBANE E RURALI HA ORIGINI AUTONOME RISPETTO AL PROBLEMA ISTITUZIONALE. LA BORGHESIA, PADRONA DELL'ASSEMBLEA NAZIONALE, VUOLE PORRE FINE ALLA RIVOLUZIONE E ALL'AGITAZIONE POPOLARE, L’OPPOSIZIONE DEL RE RENDE NECESSARIO IL RICORSO AL POPOLO, CHE PERÓ ABBATTE LA MONARCHIA E APRE LA STRADA ALLA PRIMA REPUBBLICA. LA TRADIZIONE STORIOGRAFICA CON ESPONENTI COME LEFEBVRE E SOBOUL, ISPIRANDOSI AL MARXISMO, INTERPRETA LA BATTAGLIA DEL TERZO STATO COME L’ESPRESSIONE DI UNA LOTTA DI CLASSE CHE AVREBBE PORTATO AL TRIONFO DELLA BORGHESIA: INTERPRETAZIONE CONTESTATA NEL SECONDO DOPOGUERRA DA ALFRED COBBAN CHE HA SOSTENUTO CHE NON SI PUÒ PARLARE DI BORGHESIA IN RELAZIONE A UNA FRANCIA CHE NON HA CONOSCIUTO SVILUPPO CAPITALISTICO—> QUESTE CRITICHE HANNO INDOTTO A SFUMARE LA NOZIONE DI RIVOLUZIONE FRANCESE COME RIVOLUZIONE BORGHESE. NEL CORSO DEL SETTECENTO LA FRANCIA CONOSCE UN FORTE INCREMENTO DEMOGRAFICO, LA MAGGIOR PARTE VIVEVA NELLE CAMPAGNE ED ERANO CONTADINI, ERA UN PAESE RURALE IN CUI PREVALEVA L'AGRICOLTURA DI SUSSISTENZA. NEL XVIII SECOLO CRESCE IL COMMERCIO INTERNO E COLONIALE, SI SVILUPPANO NUOVI SETTORI COME LE MINIERE DI CARBONE, MA LA FRANCIA È LONTANA DAL DINAMISMO DELL'ECONOMIA INGLESE, CI SI CHIEDE QUINDI SE È POSSIBILE DEFINIRE BORGHESIA L'ÉLITE DEL TERZO STATO CHE GUIDA LA RIVOLUZIONE COSTITUENTE. SICURAMENTE CRESCE NEL SETTECENTO IL MONDO DEGLI AFFARI, MA L'ÉLITE DEL TERZO STATO ERA MOLTO ETEROGENEA E PRIVA DI UNA COSCIENZA DI CLASSE, MA NONOSTANTE QUESTO ERANO UNITI DA UNA FORTE OSTILITÀ PER IL MONDO DEL PRIVILEGIO, VISTO COME OSTACOLO ALLA REALIZZAZIONE DELLE LORO ASPIRAZIONI. I PLEBEI ERANO ESCLUSI DAGLI ALTI GRADI DELL'ESERCITO, DELLE MAGGIORI CARICHE ECCLESIASTICHE, DA FUNZIONI AMMINISTRATIVE E GIUDIZIARIE: IN QUESTO SENSO L'ÉLITE DEL TERZO STATO AVEVA UNA COSCIENZA DI SÉ COME GRUPPO SOCIALE IN QUANTO RITENEVA CHE NON LE FOSSE RICONOSCIUTO NELLA SOCIETÀ IL POSTO CHE SENTIVA DI MEDITARE, SECONDO LA DENUNCIA DI SIEYÈS. PER QUANTO RIGUARDA L'ECONOMIA, L'ASSEMBLEA NAZIONALE ABOLISCE LE CORPORAZIONI GARANTISCE LIBERTÀ ECONOMICA E PREVIENE IL PERICOLO DI RIVENDICAZIONE DA PARTE DEI LAVORATORI VIETANDO LE ASSOCIAZIONI OPERAIE CON LA LEGGE DI LE CHAPELIER, E PONE LE PREMESSE PER LO SVILUPPO DI UN’ECONOMIA CAPITALISTICA. 29. LA RIVOLUZIONE FRANCESE: CONVENZIONE E REGIME DEL DIRETTORIO DOPO LA CADUTA DEL RE SI CREA UN DUALISMO ISTITUZIONALE TRA IL COMUNE RIVOLUZIONARIO FORMATO DA 288 DELEGATI DELLE 48 SEZIONI PARIGINE INSEDIATOSI AL POSTO DELLE MUNICIPALITÀ, E L'ASSEMBLEA LEGISLATIVA CHE RESTAVA IN CARICA IN ATTESA CHE FOSSE ELETTA A SUFFRAGIO UNIVERSALE UNA CONVENZIONE. C'ERA INOLTRE UN CONSIGLIO ESECUTIVO PROVVISORIO FORMATO DALLA STESSA ASSEMBLEA NEL QUALE LA FIGURA PRINCIPALE ERA DANTON, MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CHE ADOTTA PROVVEDIMENTI COME IL SEQUESTRO DEI BENI DEGLI EMIGRATI E IL BANDO AI PRETI REFRATTARI CHE NON AVESSERO PRESTATO GIURAMENTO ENTRO DUE SETTIMANE; INTANTO LAFAYETTE È ABBANDONATO DAI SUOI SOLDATI E SI RIFUGIA DAGLI AUSTRIACI CHE LO TENGONO PRIGIONIERO PER TRE ANNI. LE NOTIZIE DAL FRONTE ANNUNCIAVANO L'AVANZATA PRUSSIANA E L'ASSEDIO DI VERDUN, ULTIMO BALUARDO A DIFESA DI PARIGI: SI DIFFONDE UN CLIMA DI PAURA, I POPOLANI ASSALTANO LE CARCERI CITTADINE E MASSACRANO PRIGIONIERI, ARISTOCRATICI E PRETI REFRATTARI TEMENDO CHE QUESTI APPOGGIASSERO IL NEMICO: I MASSACRI DI SETTEMBRE SONO LE EPISODIO PIÙ DRAMMATICO DELLA STORIA RIVOLUZIONARIA. COMUNQUE L'AVANZATA PRUSSIANA FU FERMATO IL 20 SETTEMBRE A VALMY, FU UN CONFLITTO TRA ARTIGLIERIA, UN EPISODIO MINORE CHE TUTTA SEGNA UN ROVESCIAMENTO DELLE SORTI DELLA GUERRA. NEL FRATTEMPO SI SVOLGONO LE ELEZIONI A SUFFRAGIO UNIVERSALE MASCHILE PER LA CONVENZIONE, PARTECIPA POCO PIÙ DEL 10% DELLA POPOLAZIONE, CONSEGUENZA DEL CLIMA DI PAURA A SEGUITO DELLA CADUTA DELLA MONARCHIA. IL 20 SETTEMBRE LA CONVENZIONE SI RIUNISCE A PARIGI E PROCLAMA LA REPUBBLICA IL GIORNO DOPO. I 749 DEPUTATI ERANO TUTTI REPUBBLICANI, NELL'ALA DESTRA C'ERA IL GRUPPO DEI GIRONDINI, CIRCA 200; ALLA GIRONDA SI CONTRAPPONEVA LA MONTAGNA, UN CENTINAIO, SOPRATTUTTO GIACOBINI, CHIAMATI COSÌ PERCHÉ SEDUTI IN ALTO A SINISTRA; IL CENTRO È OCCUPATO DALLA PIANURA O PALUDE, PERSONE PRIVE DI PRECISA CARATTERIZZAZIONE POLITICA. DALL'INIZIO SI SVILUPPA TRA MONTAGNA E GIRONDA UN'ALTRA LOTTA POLITICA CHE RIFLETTEVA LA DIVERSITÀ DI FORMAZIONE E PROGRAMMI POLITICI: NEL PRIMO GRUPPO C'ERANO ROBESPIERRE E ANTOINE DE SAINT JUST, NEL SECONDO LA BORGHESIA PROVINCIALE LEGATA ALLA RIVOLUZIONE MA INTIMORITA DALLA VIOLENZA DEL MOVIMENTO POPOLARE. 75 REGIME DIRETTORIALE E RIPRISTINARE LA COSTITUZIONE DEL 1793, CON A CAPO BABEUF E BUONARROTI CHE PENSAVANO DI DAR VITA A UNA FASE TRANSITORIA DI DITTATURA RIVOLUZIONARIA OER PREPARARE L’AVVENTO DI UNA SOCIETÀ COMUNISTA ARCAICA, CHE MIRAVA SOLO A UNA DISTRIBUZIONE EGUALITARIA DEI PRODOTTI (COSPIRAZIONE PER L’UGUAGLIANZA). LA COSPIRAZIONE FU SCOPERTA, CI FU UN’OPPRESSIONE DELLA SINISTRA E UNA NUOVA SVOLTA A DESTRA DEL REGIME. L'ETÀ DEL DIRETTORIO È CARATTERIZZATA DA CONTINUE OSCILLAZIONI CHE PROVOCARONO INSTABILITÀ POLITICA (NON SI CONSOLIDÒ LA REPUBBLICA PER L'IMPOSSIBILITÀ DI SANARE LA FRATTURA NELLA SOCIETÀ FRANCESE); ESSO LOTTA SUI FRONTI: A DESTRA I MONARCHICI, DIVISI FRA LEGITTIMISTI NOSTALGICI DELL'ANTICO REGIME E FAUTORI DI UNA MONARCHIA COSTITUZIONALE, A SINISTRA LE FORZE LEGATE ALL'ESPERIENZA GIACOBINA E AL MOVIMENTO POPOLARE. D'ALTRA PARTE LA SEPARAZIONE DEI POTERI NON OFFRIVA ALCUN MEZZO PER RISOLVERE I CONFLITTI FRA CONSIGLI E DIRETTORIO, QUINDI CI FURONO RIPETUTI COLPI DI STATO RIVOLTI VERSO LA SINISTRA O ALTRE VOLTE CONTRO LA DESTRA. IL SUFFRAGIO CENSITARIO RISTRETTO FAVORIVA QUEST'ULTIMA CHE NEL 1797 OTTIENE LA MAGGIORANZA, QUINDI I MEMBRI DEL DIRETTORIO CHE VOLEVANO SALVARE LA REPUBBLICA RICORRONO ALL'ESERCITO, UN COLPO DI STATO DESTITUISCE DUE DEI CINQUE DIRETTORI E ANNULLA I RISULTATI DELLE ELEZIONI, VENGONO ARRESTATI MOLTI MONARCHICI E I LORO CIRCOLI E GIORNALI CHIUSI. NELL’ETÀ DEL DIRETTORIO SI COMPIONO ALCUNI PROCESSI GIÀ INIZIATI CON GLI EVENTI RIVOLUZIONARI, INTANTO SI STABILISCE LA SEPARAZIONE TRA STATO E CHIESA GIÀ AVVIATA NEL 1792 CON L'INTRODUZIONE DEL DIVORZIO E L'ASSEGNAZIONE A FUNZIONARI PUBBLICI DEI REGISTRI DELLO STATO CIVILE; VIENE PORTATA A TERMINE LA VENDITA DEI BENI NAZIONALI CHE DETERMINA TRASFORMAZIONE DELLA STRUTTURA SOCIALE; INFINE IL DIRETTORIO PONE FINE ALL'ESPERIENZA DEGLI ASSEGNATI, COMPLETAMENTE SVALUTATI, CI FU IN SOSTANZA UNA BANCAROTTA, LE CLASSI SOCIALI E I PERCETTORI DI REDDITI FISSI SONO I PIÙ COLPITI, MA LO STATO HA ANNULLATO IL DEBITO PUBBLICO; NEL 1797 L’AFFLUSSO DI MONETE DAI TERRITORI CONQUISTATI PERMETTE DI RIPRISTINARE UNA CIRCOLAZIONE MONETARIA UNICA, SI HA UNA DEFLAZIONE CHE DETERMINA CARENZA DI MEZZI DI PAGAMENTO. DOPO LA VITTORIA DI FLEURUS LA FRANCIA OCCUPÒ BELGIO E OLANDA, IL DIRETTORIO FA LEVA SULLE DIVISIONI INTERNE ALLA COALIZIONE EUROPEA PER TRATTARE LA FINE DELLA GUERRA E FIRMA A LUGLIO 1795 I TRATTATI DI PACE CON RUSSIA E SPAGNA, POI LE PROVINCE UNITE ACCETTANO DI TRASFORMARSI IN REPUBBLICA BATAVA ALLEATA DELLA FRANCIA; LA DOTTRINA DELLE FRONTIERE NATURALI RENDEVA IMPOSSIBILE LO STABILIMENTO DELLA PACE CONTINENTALE, L'ANNESSIONE DEL BELGIO DECRETATA NEL 1795 ERA INACCETTABILE PER AUSTRIA E INGHILTERRA, CHE NON VOLEVA CHE IL PORTO DI ANVERSA FOSSE IN MANO FRANCESE. I PIANI DEL DIRETTORIO PER LA CAMPAGNA DEL 1796 PREVEDEVANO CHE L'OFFENSIVA CONTRO L'AUSTRIA SI SVOLGESSE PRINCIPALMENTE SUL RENO, MENTRE L'ARMATA D'ITALIA COMANDATA DA NAPOLEONE SVOLGEVA UN’AZIONE DIVERSIVA. EGLI PERÒ, ATTRAVERSATE LE ALPI BATTE SEPARATAMENTE L'ESERCITO SARDO E QUELLO AUSTRIACO COSTRINGENDO IL RE DI SARDEGNA A FIRMARE L'ARMISTIZIO DI CHERASCO, AGGGIRÒ LE FORZE AUSTRIACHE ATTRAVERSANDO IL PO A PIACENZA E ENTRÓ A MILANO IL 15 MAGGIO 1796. DOPO LA CAPITOLAZIONE DELLA FORTEZZA DI MANTOVA, NAPOLEONE PENETRA IN TRENTINO E GIUNGE A VIENNA COSTRINGENDO IL COMANDANTE AUSTRIACO A STIPULARE IL PRELIMINARE DI PACE DI LEOBEN; UN MESE DOPO SI ATTUA ANCHE LA DEMOCRATIZZAZIONE DELLA REPUBBLICA DI VENEZIA, NAPOLEONE IMPONE AGLI STATI ITALIANI TRATTATI CHE PREVEDEVANO IL PAGAMENTO DI SOMME INGENTI E IL TRASFERIMENTO A PARIGI DI MOLTE OPERE D'ARTE, E COSTRINSE IL PAPA A CEDERE FERRARA, BOLOGNA E LA ROMAGNA. NELLA PENISOLA FIN DAL 1792 SI ERANO FORMATI CIRCOLI CLANDESTINI DI ORIENTAMENTO REPUBBLICANO-DEMOCRATICO, CHE PROMOSSERO ANCHE COSPIRAZIONI. NEL 1796 I PATRIOTI ESCONO ALLO SCOPERTO E SI IMPEGNARONO PER OTTENERE, CON L'AIUTO FRANCESE, LA FORMAZIONE DI UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA UNITA E INDIPENDENTE; A QUESTA ATTESA CORRISPOSE NAPOLEONE CHE SI PRESENTÒ COME UN LIBERATORE DISPOSTO A SOSTENERE LE LORO ASPIRAZIONI NAZIONALI, INFATTI DISATTENDENDO LE INDICAZIONI DEL DIRETTORIO CHE VOLEVA SFRUTTARE I TERRITORI CONQUISTATI, EGLI FAVORISCE LA FORMAZIONE DI ALCUNE REPUBBLICHE: IL PROGRAMMA NAZIONALE ITALIANO ERA STRUMENTALE AL SUO DISEGNO DI CREARSI IN ITALIA UNA BASE DI POTERE PERSONALE, INFATTI EMARGINA I DEMOCRATICI, FAUTORI DELL'UNIFICAZIONE DELLA PENISOLA, E AFFIDA LE AMMINISTRAZIONE DELLE REPUBBLICHE AI PIÙ MODERATI. PRIMA NASCE LA REPUBBLICA CISPADANA (FERRARA, BOLOGNA, MODENA E REGGIO EMILIA; VIENE ADOTTATA LA BANDIERA TRICOLORE); ALLA CISPADANA FU POI UNITA LA LOMBARDIA PER FORMARE LA REPUBBLICA CISALPINA NEL CUI TERRITORIO ENTRARONO A FAR PARTE ANCHE BERGAMO, BRESCIA, LA ROMAGNA E LA VALTELLINA. NAPOLEONE IMPOSE A GENOVA DI TRASFORMARSI IN REPUBBLICA LIGURE E, PRIMA DI TORNARE A PARIGI, STIPULA IL TRATTATO DI CAMPOFORMIO CHE CEDE VENEZIA, ISTRIA E DALMAZIA ALL'AUSTRIA IN CAMBIO DEL RICONOSCIMENTO DELLA FRONTIERA SUL RENO. NEL 1798 L'ARMATA FRANCESE OCCUPA ROMA STABILENDO LA REPUBBLICA ROMANA, PAPA PIO VI FU FATTO PRIGIONIERO IN FRANCIA, E QUALCHE MESE DOPO IL GENERALE FRANCESE CHAMPIONNÈ, RESPINTO UN ATTACCO DI NAPOLI, OCCUPA LA CAPITALE DOVE I PATRIOTI PROCLAMANO LA REPUBBLICA NAPOLETANA. NEL 1799 VIENE ANNESSO IL PIEMONTE E OCCUPATA LA TOSCANA: A PARTE PARMA E VENEZIA, TUTTA L'ITALIA È DOMINATA DALLA FRANCIA, SOLO LA SICILIA E LA SARDEGNA ERANO INDIPENDENTI, DOVE SI ERANO RIFUGIATI RISPETTIVAMENTE LA CORTE NAPOLETANA E SABAUDA. LE REPUBBLICHE ITALIANE DEL TRIENNIO FURONO SOGGETTE ALLO SFRUTTAMENTO FRANCESE, TUTTA VIA LA LORO NASCITA SEGNA UNA ROTTURA RISPETTO AGLI ANTICHI STATI ITALIANI PERCHÉ COMPORTA L'INTRODUZIONE DI ALCUNE CONQUISTE DELLA RIVOLUZIONE COME L'UGUAGLIANZA DI TUTTI DAVANTI ALLA LEGGE E LA LIBERTÀ DI PENSIERO, E SORGONO LE PRIME FORME DI GIORNALISMO POLITICO MODERNO; TUTTAVIA MOLTE DI QUESTE CONQUISTE FURONO VANIFICATE DALLA PREPOTENZA DELLA FRANCIA CON CHIUSURA DI GIORNALI O ARRESTI ARBITRARI, PER QUESTO I DEMOCRATICI ASSUMONO UN ATTEGGIAMENTO CRITICO NEI CONFRONTI DELLA POLITICA FRANCESE IN ITALIA, OSTILE AL PROGETTO DI UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA NELL'INTERA PENISOLA: A TAL PROPOSITO LA ROTTURA FU IL TRATTATO DI CAMPOFORMIO CHE SACRIFICO LE ASPIRAZIONI DEI PATRIOTI VENETI (SUSCITÓ LA PROTESTA DI UGO FOSCOLO). L'ALA RADICALE DEL MOVIMENTO DEMOCRATICO MANIFESTA UNA PREFERENZA PER LA COSTITUZIONE GIACOBINA DEL 1793 RISPETTO A QUELLA DEL ‘95 IMPOSTA COME MODELLO ALLE REPUBBLICHE ITALIANE; IL MOVIMENTO DEMOCRATICO ITALIANO FU LA PRIMA ESPRESSIONE DI COSCIENZA NAZIONALE E PONE IL PROGRAMMA POLITICO DELL'UNIFICAZIONE NAZIONALE, SI SCONTRA TUTTAVIA CON L'INDIFFERENZA DELLE MASSE, IN MOLTE ZONE CI SONO INSURREZIONI PER IL MALESSERE SOCIALE MA INDIRIZZATE DAL CLERO E DAI NOBILI CONTRO I GIACOBINI, VISTI COME I NEMICI DELLA RELIGIONE. DOPO CAMPOFORMIO RESTAVA CONTRO LA FRANCIA SOLO L'INGHILTERRA CHE NON POTEVA ESSERE ATTACCATA DIRETTAMENTE ATTRAVERSO LA MANICA, QUINDI NAPOLEONE PENSA A UN ATTACCO CONTRO L'EGITTO PER COLPIRE IL COMMERCIO INGLESE CON L'ORIENTE, NONOSTANTE QUEL TERRITORIO FOSSE SOTTOPOSTO ALL'IMPERO OTTOMANO, SCONFITTO NEL 1798; TUTTAVIA LA FLOTTA FRANCESE FU DISTRUTTA DA ORAZIO NELSON E NAPOLEONE RIMASE PRIGIONIERO DELLA SUA STESSA CONQUISTA, NEL FRATTEMPO L'INGHILTERRA DA VITA ALLA SECONDA COALIZIONE ANTIFRANCESE A CUI ADERISCONO RUSSIA, AUSTRIA, OTTOMANI E REGNO DI NAPOLI; LE FORZE FRANCESI RESISTONO IN BELGIO E RESPINGONO L'ATTACCO CON LA VITTORIA DI ZURIGO, MA IN ITALIA DOVETTERO ABBANDONARE I TERRITORI CONQUISTATI E RIFUGIARSI A GENOVA: OVUNQUE SI SVILUPPANO INSORGENZE POPOLARI IN FAVORE DEI SOVRANI LEGITTIMI E A DIFESA DELLA SANTA FEDE, PARTICOLARMENTE ESTESO FU IL FENOMENO NELLA REPUBBLICA NAPOLETANA DOVE L'ARMATA CRISTIANA E REALE OCCUPA TUTTE LE PROVINCE E ENTRA VITTORIOSA NELLA CAPITALE, LA CUI PLEBE SI ERA SOLLEVATA CONTRO IL GOVERNO REPUBBLICANO: LA RESTAURAZIONE BORBONICA A NAPOLI FU SEGUITA DA UNA REPRESSIONE, VENGONO GIUSTIZIATI 120 REPUBBLICANI, ANCHE A MILANO L'AUSTRIA INSTAURA UN REGIME DI DURA REPRESSIONE CON MOLTE DEPORTAZIONI IN DALMAZIA. LA CRISI DEL REGIME DITTATORIALE È ACUITA DALLE MOLTE SCONFITTE, SIEYÈS (DIRETTORE DAL ‘99) PROGETTA UN COLPO DI STATO CONTTO IL DIRETTORIO PER CONSOLIDARE LA REPUBBLICA, ACCORDANDOSI CON NAPOLEONE: IL 18 BRUMAIO ANNO VIII (9 NOVEMBRE 1799) CON IL PRETESTO DI UN’INSURREZIONE GIACOBINA INESISTENTE, I CONSIGLI LEGISLATIVI FURONO SPOSTATI A SAINT-CLOUD MENTRE I MINISTRI DEL DIRETTORIO SI DIMETTEVANO. IL GIORNO DOPO IL CONSIGLIO DEI CINQUECENTO SI OPPONE ALLA MANOVRA E ACCOGLIE CON OSTILITÀ L’ENTRATA IN AULA DI NAPOLEONE (SALVATO DA SUO FRATELLO LUCIANO, 76 PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA); ALLA FINE I RAPPRESENTANTI VENGONO DISPERSI DALLE TRUPPE. A SERA ALCUNI DEPUTATI DANNO IL POTERE AL TRIUMVIRATO DI SIEYÈS, NAPOLEONE E ROGER DUCOS CHE PREPARARONO UN COLPO DI STATO: SIEYÈS VOLEVA UNA MANOVRA PARLAMENTARE SOTTO LA MINACCIA DELLA FORZA ARMATA, CHE EBBE UN RUOLO DECISIVO; NAPOLEONE FIN DA SUBITO AVEVA CHIARITO DI VOLERE IL POTERE TUTTO PER SE, LA BORGHESIA RIVOLUZIONARIA AFFIDAVA AL POTERE MILITARE IL COMPITO CHE IL DIRETTORIO NON AVEVA ASSOLTO: CHIUDERE LA RIVOLUZIONE E GARANTIRE LA PACE. 30. L’ETA’ NAPOLEONICA NATO AD AJACCIO IN CORSICA IL 15 AGOSTO 1769, UN ANNO DOPO CHE L’ISOLA ERA PASSATA SOTTO IL DOMINIO FRANCESE, NAPOLEONE ERA IL SECONDOGENITO DEGLI 8 FIGLI DI CARLO E LETIZIA RAMOLINO. NONOSTANTE AVESSE STUDIATO IN FRANCIA E FOSSE ENTRATO NELL’ESERCITO DI LUIGI XVI EGLI FU ANIMATO IN GIOVENTÙ DA UN FORTE PATRIOTTISMO CORSO CHE LO PORTÒ AD ODIARE I FRANCESI, RESPONSABILI DI AVER SOFFOCATO LA LIBERTÀ DELLA SUA TERRA. IL SUO EROE ERA IL GENERALE PAOLI CAMPIONE DELL’INDIPENDENZA CORSA MA LA SUA ADESIONE ALLA MONTAGNA PROVOCÒ LA ROTTURA CON PAOLI E COSTRINSE LUI E LA SUA FAMIGLIA A FUGGIRE IN CONTINENTE. DA QUESTO MOMENTO TRASFORMÒ IL COGNOME IN BONAPARTE E NON EBBE PIÙ RAPPORTI CON LA TERRA NATALE. COME UFFICIALE SI MISE IN MOSTRA NELL’ASSEDIO DI TOLONE DEL DICEMBRE DEL 1793 MA CADDE IN DISGRAZIA DOPO IL 9 TERMIDORO PER I SUOI LEGAMI CON LA MONTAGNA. LA SUA CARRIERA RIPRESE GRAZIE A BARRAS CHE LO CHIAMÒ A REPRIMERE L’INSURREZIONE MONARCHICA DEL 13 VENDEMMIALE E POI GLI FECE AVERE IL COMANDO DELL’ARMATA IN ITALIA. NEL 1796 SPOSÒ JOSEPHINE GIÀ AMANTE DI BARRAS; IN ITALIA NEL 1796 E POI IN EGITTO RIVELÒ GRANDI DOTI DI STRATEGA, STATISTA E POLITICO. DOPO IL COLPO DI STATO NAPOLEONE IMPOSE SUBITO LA SUA VOLONTÀ, RELEGANDO IN SUBORDINAZIONE SIEYES. REDATTA IN TUTTA FRETTA ED ENTRATA IN VIGORE GIÀ NEL DICEMBRE DEL 1799, PRIMA ANCORA DEL PLEBISCITO POPOLARE CHE LA APPROVÒ CON AMPIA MAGGIORANZA, LA COSTITUZIONE DELL’ANNO VIII POSE ALLA TESTA DELLO STATO PER 10 ANNI 3 CONSOLI MA IN REALTÀ ATTRIBUÌ TUTTO IL POTERE A BUONAPARTE CHE COME PRIMO CONSOLE AVEVA INIZIATIVA LEGISLATIVA, NOMINAVA I MINISTRI E QUASI TUTTI I FUNZIONARI PUBBLICI MENTRE I COLLEGHI AVEVANO VOTO CONSULTIVO. IL POTERE LEGISLATIVO ERA AFFIDATO A 2 ASSEMBLEE: TRIBUNATO CHE DISCUTEVA LE PROPOSTE DI LEGGE DEL PRIMO CONSOLE CON L’AIUTO DEL CONSIGLIO DI STATO MENTRE IL CORPO LEGISLATIVO POTEVA APPROVARLE O RESPINGERLE (300 MUTI). I LEGISLATORI NON ERANO ELETTI MA SCELTI DA UN SENATO NELLE LISTE DI FIDUCIA FORMATE DAL VOTO DEI CITTADINI. LA LIBERTÀ DI STAMPA FU CANCELLATA, A PARIGI FURONO SOPPRESSI 60 GIORNALI SU 73 E IMPOSTO IL DIVIETO DI CRITICARE IL GOVERNO. LA MAGGIOR PARTE DEI FRANCESI ERA BEN DISPOSTA A RINUNCIARE ALLA LIBERTÀ POLITICA IN CAMBIO DELL’ORDINE E DELLA PACE; TUTTAVIA LA POSIZIONE DEL CONSOLE APPARIVA PRECARIA: L’OPINIONE PUBBLICA NON PERCEPÌ IL 18 BRUMAIO COME UNA SVOLTA E ATTENDEVA LO SVILUPPO DEGLI EVENTI. INFATTI SAREBBE BASTATA UNA SCONFITTA MILITARE PER SPAZZARE VIA IL NUOVO REGIME: PER LA SECONDA VOLTA NAPOLEONE SI GIOCÒ IL SUO DESTINO IN ITALIA DOVE LE FORZE FRANCESI RESISTEVANO A GENOVA ASSEDIATE DAGLI AUSTRO RUSSI. VALICATE LE ALPI NEL MAGGIO 1800 NAPOLEONE SCONFISSE L’ARMATA AUSTRIACA IL 14 GIUGNO NELLA PIANA DEL MARENGO; L’AUSTRIA, BATTUTA ANCHE DAL GENERALE MOREAU IN BAVIERA IL 3 DICEMBRE FU COSTRETTA IL 9 FEBBRAIO 1801 A FIRMARE LA PACE DI LUNEVILLE CHE CONFERMÒ IL POSSESSO DEL BELGIO E DELLA RIVA SINISTRA DEL RENO E RICONOBBE LE REPUBBLICHE SUE ALLEATE: CISALPINA, BATAVA E ELVETICA, SORTA NEL 1798 SULLE CENERI DELLA CONFEDERAZIONE SVIZZERA. NELL’OTTOBRE 1801 TRATTATI REGOLARONO L’USCITA DI GUERRA DELLA RUSSIA E DEGLI OTTOMANI AI QUALI LA FRANCIA RESTITUÌ L’EGITTO; INFINE ANCHE L’INGHILTERRA FIRMÒ LA PACE DI AMIENS IL 25 MARZO 1802 CON LA QUALE SI IMPEGNÒ A RESTITUIRE ALLA FRANCIA E I SUOI ALLEATI LE COLONIE OCCUPATE E A LASCIARE MALTA, PRESA NEL 1800: PER LA PRIMA VOLTA DAL 1792 ERA STABILITA LA PACE CONTINENTALE. FORTE DEI SUCCESSI MILITARI IL PRIMO CONSOLE POTÉ DEDICARSI ALLA PACIFICAZIONE INTERNA. L’OPPOSIZIONE DI SINISTRA FU COLPITA DURAMENTE MENTRE AI MEMBRI DELLA DESTRA SAREBBE STATO SUFFICIENTE DIMOSTRARE CHE FOSSE INUTILE CONTINUARE LA LOTTA PER LA RESTAURAZIONE BORBONICA DAL MOMENTO CHE IN FRANCIA C’ERA GIÀ UN POTERE FORTE IN GRADO DI RISTABILIRE L’ORDINE. ALTERNANDO ATTI DI FORZA E TRATTATIVE EGLI POSE FINE ALLE RIVOLTE IN VANDEA E BRETAGNA; NODO DECISIVO PER PORRE FINE ALLA RIVOLUZIONE ERA LA PACIFICAZIONE RELIGIOSA DELLA QUALE SI IMPEGNÒ SUBITO DOPO MARENGO: DOPO LUNGHE TRATTATIVE CON PIO VII FU FIRMATO IL CONCORDATO DEL 1801: IL PAPA OTTENNE CHE IL CATTOLICESIMO FOSSE DICHIARATO RELIGIONE DELLA MAGGIORANZA DEI FRANCESI E VIDE RISTABILITA LA SUA AUTORITÀ IN FRANCIA; IN CAMBIO SI IMPEGNÒ A RICONOSCERE LA REPUBBLICA E RINUNCIÒ AI BENI ECCLESIASTICI NAZIONALIZZATI DALLA RIVOLUZIONE. SI DECISE CHE TUTTI I VESCOVI, REFRATTARI E NON, DOVEVANO DIMETTERSI E CHE I NUOVI, RIDOTTI A 60, SAREBBERO STATI NOMINATI D’INTESA DA NAPOLEONE E IL PONTEFICE: IN FUTURO I VESCOVI SAREBBERO STATI NOMINATI DA NAPOLEONE E CONSACRATI POI DAL PAPA. IN DUE ANNI NAPOLEONE ERA RIUSCITO A CHIUDERE LA RIVOLUZIONE RISTABILENDO L’ORDINE INTERNO E LA PACE. QUESTI SUCCESSI CREARONO LE PREMESSE PER UN RAFFORZAMENTO DEL SUO POTERE INFATTI NEL 1802 TRIBUNATO E CORPO PROPOSERO AI FRANCESI IL CONFERIMENTO A BONAPARTE DEL CONSOLATO A VITA, PROPOSTA E APPROVATA DA UN PLEBISCITO CON LARGHISSIMA MAGGIORANZA. IL SENATO ASSUMENDO UNA FUNZIONE COSTITUZIONALE CHE PRIMA NON AVEVA EMANÒ UN SENATO CONSULTO CHE MODIFICAVA LA COSTITUZIONE DELL’ANNO VIII ATTRIBUENDO MAGGIORI POTERI AL PRIMO CONSOLE. FURONO CANCELLATE LE LISTE DI FIDUCIA E FURONO CREATI COLLEGI ELETTORALI I CUI MEMBRI ERANO ELETTI A VITA DA TUTTI I CITTADINI MA IL GOVERNO POTEVA CONTROLLARNE E MODIFICARNE LA COMPOSIZIONE. IL SISTEMA NON ERA PER NULLA DEMOCRATICO, I NOTABILI PRENDEVANO I NOMI DI COLORO AI QUALI NAPOLEONE AVREBBE DISTRIBUITO LE CARICHE. INFINE NEL 1804 UN NUOVO SENATO CONSULTO ASSEGNÒ A NAPOLEONE IL TITOLO DI IMPERATORE DEI FRANCESI RESO EREDITARIO NELLA SUA FAMIGLIA DA UN PLEBISCITO A LARGA MAGGIORANZA. L’INSTAURAZIONE DELL’IMPERO FU CELEBRATA A NOTRE DAME IN PRESENZA DI PIO VII IL 2 DICEMBRE 180. DAL 1806 FU ABBANDONATO IL CALENDARIO RIVOLUZIONARIO E SCOMPARVE DALLE MONETE LA DICITURA REPUBBLICA FRANCESE. TUTTAVIA ERA EVIDENTE L’INTRINSECA DIVERSITÀ DEL REGIME NAPOLEONICO RISPETTO ALLE MONARCHIE DI ANCIEN REGIME: NAPOLEONE SI POSE DA SOLO LA CORONA SULLA TESTA: IL SUO GIURAMENTO DIMOSTRAVA CHE L’IMPERO, NATO DALLE VITTORIE MILITARI, AVEVA LA FUNZIONE DI GARANTIRE LE CONQUISTE DELLA RIVOLUZIONE. DALLE RIFORME COSTITUZIONALI DEL 1802-04 EMERSERO ALCUNE CARATTERISTICHE TIPO DEL MODELLO DI BONAPARTE; ELEMENTO CENTRALE ERA IL PLEBISCITO CHE SCANDÌ TUTTE LE TAPPE FONDAMENTALI DEL POTERE DI NAPOLEONE: 1799,1802.1804 E POI 15. LA VOLONTÀ POPOLARE ERA PRESUPPOSTA A PRIORI E I RISULTATI DEL VOTO ERANO ANCHE FALSATI; IL PLEBISCITO AVEVA IL RUOLO DI SOSTITUIRE E CANCELLARE LA PRINCIPALE CONQUISTA RIVOLUZIONARIA: LA RAPPRESENTANZA POLITICA ATTRAVERSO LIBERE ELEZIONI. L’ALTRA CARATTERISTICA ERA INFATTI L’ANTIPARLAMENTARISMO: IL SENATO CONSULTO DEL 1804 DIEDE VITA A UN PROCESSO DI RIDIMENSIONAMENTO DEL POTERE LEGISLATIVO CHE CULMINÒ NELLA SOPPRESSIONE DEL TRIBUNATO NEL 1807. NEGLI ANNI DEL CONSOLATO NAPOLEONE RIORGANIZZÒ SU NUOVE BASI L’AMMINISTRAZIONE E LO SNODO CENTRALE ERA IL PREFETTO POSTO A CAPO DEL DIPARTIMENTO CHE AVEVA ALLE SUE DIPENDENZE I SOTTOPREFETTI E I SINDACI DEI COMUNI. TUTTI QUESTI FUNZIONARI ERANO DI NOMINA GOVERNATIVA. PUR AVENDO COMPITI SOLO ESECUTIVI E DI INFORMAZIONE IL PREFETTO ASSUMEVA UN RUOLO POLITICO GRAZIE ALLE SUE MOLTEPLICI ATTRIBUZIONI: SOVRAINTENDERE ALLE LEVA, MANTENERE L’ORDINE PUBBLICO E FAVORIRE LO SVILUPPO ECONOMICO. MOLTO IMPORTANTE FU LA RAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA FINANZIARIO CHE PORTÒ AL PAREGGIO DEL BILANCIO; SI PUNTÒ SULLE IMPOSTE INDIRETTE ANCHE SE IN REALTÀ FINO AL 1810 FURONO I PROVENTI DELLE CONQUISTE A RIMPINGUARE LE CASSE DEL TESORO. PER QUANTO RIGUARDA LA MONETA UN DECRETO DEL 17 GERMINALE DELL’ANNO 11(7 APRILE 1803) STABILIZZÒ COME MONETA UNITARIA IL FRANCO GERMINALE A BASE METALLICA, ORO E ARGENTO. DA SEGNALARE LA CREAZIONE DELLA BANCA DI FRANCIA DEL 1800 E DELLA CORTE DEI CONTI DEL 1807. PER QUANTO CONCERNE LA 77 LEGISLAZIONE CON NAPOLEONE SI AFFERMÒ IL PRINCIPIO DELLA CODIFICAZIONE DEL DIRITTO. IL CODICE CIVILE DEL 1804 TRASPOSE SUL PIANO GIURIDICO I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA RIVOLUZIONE: CADUTA DI OGNI PRIVILEGIO, EGUAGLIANZA DI TUTTI DAVANTI ALLA LEGGE, LIBERTÀ PERSONALE E LAICITÀ DELLO STATO. ESSO FU IL PRINCIPALE SOSTEGNO DELLA CONQUISTA DELL’EUROPA: OVUNQUE FU INTRODOTTO PROMOSSE UNA DISGREGAZIONE DELLA SOCIETÀ PER ORDINI E POSE LE BASI PER L’EMANCIPAZIONE DEGLI EBREI. LA PACE DI AMIENS NON AVEVA FERMATO L’ANTAGONISMO FRA INGHILTERRA E FRANCIA NELLO SCACCHIERE EUROPEO. DOPO SOLO 14 MESI, NEL MAGGIO 1803, LA GUERRA RIPRESE. NAPOLEONE ACCUSÒ L’INGHILTERRA DI NON AVER EVACUATO MALTA MA IN REALTÀ L’ESPANSIONISMO FRANCESE CHE URTAVA GLI INTERESSI INGLESI ERA CONTINUATO ANCHE DOPO LA PACE. IN ITALIA PIEMONTE E PARMA FURONO ANNESSI ALLA FRANCIA E RINACQUE LA REPUBBLICA LIGURE; IN SVIZZERA AL POSTO DELLA REPUBBLICA ELVETICA SI FORMÒ UNA CONFEDERAZIONE LA CUI POLITICA ESTERA ERA GESTITA DA NAPOLEONE. IN GERMANIA NEL 1803 UNA RIORGANIZZAZIONE DEL SACRO ROMANO IMPERO PORTÒ A UNA DRASTICA SEMPLIFICAZIONE DELLA SUA STRUTTURA IN QUANTO CITTÀ, PRINCIPATI, STATI E FEUDI MINORI FURONO SOTTOPOSTI ALLA SOVRANITÀ DI QUELLI PIÙ GRANDI, SITUAZIONE CHE FAVORIVA L’INFLUENZA FRANCESE SUL MONDO TEDESCO. NEL LUGLIO 1805 L’INGHILTERRA FORMÒ LA TERZA COALIZIONE CON AUSTRIA, RUSSIA, SVEZIA E REGNO DI NAPOLI. IL 21 OTTOBRE 1805 LA FLOTTA INGLESE GUIDATA DA NELSON INFLISSE A TRAFALGAR, PRESSO CADICE, UNA ROVINOSA DISFATTA ALLA FLOTTA FRANCO SPAGNOLA GARANTENDOSI IL COMPLETO PREDOMINIO SUL MARE CHE RISULTÒ DECISIVO PER LA VITTORIA FINALE. BEN DIVERSO FU L’ESITO SUL CONTINENTE DOVE NAPOLEONE SCONFISSE A ULM L’ESERCITO AUSTRIACO IL 20 OTTOBRE E ENTRÒ A VIENNA MENTRE L’IMPERATORE FRANCESCO SI RIFUGIAVA PRESSO LO ZAR ALESSANDRO. QUINDI IL 2 DICEMBRE 1805 OTTENNE AD AUSTERLITZ LA SUA PIÙ BELLA VITTORIA NELLA BATTAGLIA DEI 3 IMPERATORI. CON LA PACE DI PRESBURGO L’AUSTRIA CEDETTE VENETO, ISTRIA E DALMAZIA AL REGNO D’ITALIA, IL TIROLO ALLA BAVIERA, ALLEATA DELLA FRANCIA E SI IMPEGNÒ A PAGARE UN’INGENTE SOMMA DI RIPARAZIONI DI GUERRA. L’ADESIONE ALLA COALIZIONE COSTÒ CARA ANCHE A NAPOLI: UN ESERCITO FRANCESE ENTRÒ IN CITTÀ E INSEDIÒ SUL TRONO IL FRATELLO MAGGIORE DI NAPOLEONE, GIUSEPPE, E COSTRINSE LA CORTE NAPOLETANA A RIFUGIARSI IN SICILIA. FU SCONVOLTO L’ASSETTO DELL’IMPERO GERMANICO: NAPOLEONE RIUNÌ GLI STATI ALLEATI DELLA FRANCIA IN UNA CONFEDERAZIONE DEL RENO SOTTOPOSTA AL SUO CONTROLLO: FRANCESCO NON POTÉ CHE SCIOGLIERE IL SACRO ROMANO IMPERO DI CARLO MAGNO E MANTENERE IL SOLO TITOLO DI IMPERATORE DI AUSTRIA GIÀ ASSUNTO DUE ANNI PRIMA. LA REPUBBLICA BATAVA SI TRASFORMÒ IN REGNO DI OLANDA AFFIDATO A UN ALTRO FRATELLO DI NAPOLEONE, LUIGI. FU IL RE DI PRUSSIA FEDERICO GUGLIELMO III, ALLARMATO DALL’INFLUENZA FRANCESE IN GERMANIA A RIAPRIRE IL CONFLITTO, ALLEANDOSI CON RUSSIA E INGHILTERRA. A LONDRA ERA MORTO PITT MA LA SUA POLITICA FU RIPRESA DALL’EREDE STEWART. NAPOLEONE SCONFISSE I PRUSSIANI A JENA E AUERSTADT NELL’OTTOBRE 1806 ED ENTRÒ A BERLINO MENTRE FEDERICO GUGLIELMO SI RIFUGIAVA DALLO ZAR . PIÙ DIFFICILE FU LA CAMPAGNA SUCCESSIVA CON LA RUSSIA VINTA COMUNQUE A FRIEDLAND NEL GIUGNO 1807. NAPOLEONE FU DURISSIMO CON LA PRUSSIA COSTRETTA A CEDERE TUTTI I TERRITORI TRA RENO E ELBA, A SUBIRE L’OCCUPAZIONE FRANCESE E A PAGARE UNA PESANTE INDENNITÀ DI GUERRA. CON QUESTI TERRITORI E UNA PARTE DELLO HANNOVER NAPOLEONE FORMÒ UN REGNO DI VESTFALIA AFFIDATO AL FRATELLO GIROLAMO. NEI TERRITORI POLACCHI TOLTI ALLA PRUSSIA SORSE UN GRANDE DUCATO DI VARSAVIA AFFIDATO AL RE DI SASSONIA FEDERICO AUGUSTO I ALLEATO DI NAPOLEONE. LA CONFEDERAZIONE DEL RENO COMPRENDEVA A QUESTO PUNTO TUTTI GLI STATI TEDESCHI TRANNE PRUSSIA ED AUSTRIA. LA SVEZIA PERSE LA FINLANDIA OCCUPATA NEL 1808 DALLA RUSSIA; QUESTA SCONFITTA COSTÒ CARA AL RE GUSTAVO IV ADOLFO, ROVESCIATO DALL’ARISTOCRAZIA E SOSTITUITO DA CARLO XIII. CON LO ZAR NAPOLEONE PREFERÌ ACCORDARSI IL 25 GIUGNO A TILSIT IN UNA ZATTERA AL CENTRO DEL FIUME NIEMEN. ALESSANDRO CEDEVA ALLA FRANCIA CATTARO E LE ISOLE IONIE E GARANTIVA SOSTEGNO A NAPOLEONE NEL CASO IN CUI GLI INGLESI AVESSERO CONTINUATO LA GUERRA. ALLA BASE DEI TRIONFI DI NAPOLEONE VI FU LA SVOLTA ORGANIZZATIVA E STRATEGICA DETERMINATA DALLA LEVA DI MASSA E DALL’AVVENTO DELLA NAZIONE IN ARMI. LA FORMA DEL COMBATTIMENTO NON CAMBIÒ MOLTO NEL PERIODO RIVOLUZIONARIO, MA NAPOLEONE APPLICÒ SUL PIANO ORGANIZZATIVO, DELLE INNOVAZIONI :IL RECLUTAMENTO SI BASAVA SUL SISTEMA DEL DIRETTORIO , CHE OBBLIGAVA CON ESTORSIONI , AL SERVIZIO MILITARE TUTTI I FRANCESI TRA 20 E 25 ANNI. L’ABILITÀ NAPOLEONICA SI VIDE IN PARTICOLARE NELLA CAPACITÀ DI DISPORRE E MANOVRARE RAPIDAMENTE I CORPI D’ARMATA , GRAZIE ALLA CAPACITÀ DI MOVIMENTO DELLE SUE UNITÀ , IN GRADO DI COPRIRE IN TEMPI BREVI , ENORMI DISTANZE. LA FORZA DEL SOLDATO DI NAPOLEONE , ERA LEGATA ALLA SOPRAVVIVENZA DELLO SPIRITO RIVOLUZIONARIO , CHE SI ESPRIMEVA NEL PATRIOTTISMO E NELLA VALORIZZAZIONE DEI MERITI INDIVIDUALI. RIMASTA SOLA L’INGHILTERRA PENSÒ DI APPROFITTARE DELLA POTENZA NAVALE PER PROCLAMARE IL BLOCCO DELLE COSTE FRANCESI IN MODO DA CONTROLLARNE LE NAVI, SOPRATTUTTO STATUNITENSI CHE COMMERCIAVANO CON LA FRANCIA. INFATTI CON L’ELEZIONE DI JEFFERSON I RAPPORTI CON LA FRANCIA ERANO MIGLIORATI: NEL 1803 NAPOLEONE VENDETTE AGLI USA LA LOUISIANA CEDUTAGLI TRE ANNI PRIMA DALLA SPAGNA PER 15 MILIONI. SI SVILUPPÒ TRA GRAN BRETAGNA E USA UNA CRESCENTE TENSIONE CHE SAREBBE SFOCIATA NELLA GUERRA DEL 1812-14. NAPOLEONE RISPOSE PROCLAMANDO LE ISOLE INGLESI IN STATO DI BLOCCO: CONTROLLANDO IL CONTINENTE NAPOLEONE VIETÒ OGNI COMMERCIO CON L’INGHILTERRA. CAMBIAVA LA NATURA DEL CONFLITTO, IL BLOCCO MIRAVA A STRANGOLARE L’ECONOMIA INGLESE OBBLIGANDO LONDRA A CHIEDERE LA PACE. PRIMA CONSEGUENZA DI QUESTE MISURE FU LA RADICALIZZAZIONE DEL CONFLITTO: NON SI POTEVA RIMANERE NEUTRALI PERCHÉ NON ADERIRE AL BLOCCO SIGNIFICAVA SCHIERARSI CONTRO LA FRANCIA. PER COMBATTERE IL CONTRABBANDO DI MERCI INGLESI, ATTIVISSIMO A MALTA O HELGOLAND O NEI PORTI DI ANCONA E LIVORNO, NAPOLEONE FU COSTRETTO AD ATTI DI FORZA NELL’INTENTO DI SOTTOPORRE LA COSTA SOTTO IL SUO DIRETTO CONTROLLO. PERCIÒ DECISE DI ANNETTERSI LA TOSCANA, PRIMA ORGANIZZATA IN REGNO DI ETRURIA. ANCHE IL PAPA FU OBBLIGATO CON LA FORZA A SOSTENERE IL BLOCCO: NEL 1807 LE TRUPPE FRANCESI OCCUPARONO LE MARCHE POI ANNESSE AL REGNO D’ITALIA, E NEL FEBBRAIO 1808 UMBRIA E LAZIO. NAPOLEONE SI ACCORDÒ CON LA SPAGNA DOVE REGNAVA IL DEBOLE CARLO IV DI BORBONE PER OCCUPARE IL PORTOGALLO CHE ERA ALLEATO DELL’INGHILTERRA ED ERA UNO SNODO CENTRALE DEL COMMERCIO INGLESE. LISBONA FU OCCUPATA DALLE FORZE FRANCESI NEL NOVEMBRE 1807 E LA FAMIGLIA DI BRAGANZA FU COSTRETTA A FUGGIRE IN BRASILE. INTANTO NEL MENTRE IN SPAGNA SI EBBE UNA CRISI DINASTICA: UNA SOMMOSSA POPOLARE COSTRINSE CARLO AD ABDICARE IN FAVORE DEL FIGLIO FERDINANDO VII. NAPOLEONE COLSE ALLORA L’OCCASIONE PER IMPORRE LA SUA VOLONTÀ E DARE NEL MAGGIO 1808 LA CORONA A SUO FRATELLO GIUSEPPE. I SOVRANI SPAGNOLI FURONO ESILIATI IN FRANCIA. GIÀ IL 2 MAGGIO 1808 VI FU UN TUMULTO, SOPPRESSO CON FUCILAZIONE E RAPPRESENTATO DA GOYA. NAPOLEONE RIUSCÌ CON LA FORZA A ENTRARE IN MADRID IL 4 DICEMBRE E A RIPRISTINARE IL POTERE DEL FRATELLO MA CHIAMATO IN PATRIA PER UN RITORNO AUSTRIACO NON OTTENNE RISULTATI DECISIVI. INTANTO IL PORTOGALLO DOVE ERA SBARCATO UN CORPO INGLESE SI RIBELLAVA AL DOMINIO FRANCESE MENTRE LA RIVOLTA SPAGNOLA, SOSTENUTA DAGLI INGLESI CONTINUÒ SOTTO FORMA DI GUERRIGLIA. L’INSURREZIONE, CHIAMATA IN SPAGNA GUERRA DI INDIPENDENZA FU SOSTENUTA DA ARISTOCRAZIA E CLERO MA EBBE UN’IMPRONTA POPOLARE; SOLO NEL 1812 LE CORTES RIUNITASI A CADICE FORMARONO UNA COSTITUZIONE LIBERALE SU MODELLO FRANCESE DEL 1791 CHE PERÒ FERDINANDO UNA VOLTA TORNATO AL TRONO NEL 1814, ANNULLÒ PER RIPRISTINARE LA MONARCHIA ASSOLUTA. MENTRE NAPOLEONE ERA IMPEGNATO IN FRANCIA, L’AUSTRIA DECISA A VENDICARE IL 1805 SI UNÌ ALL’INGHILTERRA NELLA 5 COALIZIONE E PASSÒ ALL’OFFENSIVA IN BAVIERA; LA RISPOSTA DI BONAPARTE FU FULMINEA E IL 12 MAGGIO ENTRÒ PER LA SECONDA VOLTA A VIENNA; POI INFLISSE UN’ULTERIORE SCONFITTA A WAGRAM IL 6 LUGLIO E CON LA PACE DI VIENNA DEL 14 OTTOBRE L’AUSTRIA DOVETTE CEDERE SALISBURGO ALLA BAVIERA, LA GALIZIA SETTENTRIONALE AL GRANDUCATO DI VARSAVIA E QUELLA ORIENTALE ALLA RUSSIA. LA FRANCIA OTTENNE LA CARNIOLA, GORIZIA E GRAN PARTE DELLA CROAZIA CON FIUME E TRIESTE; QUESTI TERRITORI FURONO UNITI ALLA DALMAZIA PER FORMARE LE PROVINCE ILLIRICHE. IL TRENTINO PASSÒ DALLA BAVIERA AL REGNO D’ITALIA. PER CONSOLIDARE LA SUA DINASTIA NAPOLEONE CERCAVA UN EREDE