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Storia: Prima Guerra Mondiale, Fascismo, Nazismo e Seconda Guerra Mondiale, Appunti di Storia

Riassunti di storia su: Prima Guerra Mondiale, Fascismo, Nazismo e Seconda Guerra Mondiale

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 14/08/2023

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Scarica Storia: Prima Guerra Mondiale, Fascismo, Nazismo e Seconda Guerra Mondiale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LA PRIMA GUERRA MONDIALE Eric Hobsbawm, uno storico inglese marxista, definisce il 900 come il “secolo breve” poiché secondo lui il 900 inizia nel 1917, quando si avvia la Rivoluzione Russa, e termina nel 1989 con la Caduta del Muro di Berlino e la fine dei Regimi Socialisti in Europa. Egli afferma che il 900 è caratterizzato del confronto tra due sistemi economico- politici: 1. Il Sistema del Socialismo reale, nato con la Rivoluzione Russa. 2. Il Sistema liberale-democratico. Il secolo breve inizia con la Prima Guerra Mondiale perché secondo la teoria, la Grande Guerra ha messo fine alla concezione di progresso e ottimismo diffusa in Europa, soprattutto tra la fine dell’800 e l’inizio del 900. Le cause: Distinguiamo due tipi di cause dello scoppio della guerra: 1) Le cause remote: • La prima causa remota è il latente conflitto tra le potenze europee per affermare la propria supremazia sulle altre. • La seconda causa remota sono le questioni territoriali irrisolte. In Europa ci sono delle zone di confine tra i paesi che sono oggetto di contesa. Una di queste era la “Questione di Trento e Trieste". Un’altra era la “Questione di Alsazia-Lorena”, contesa dalla Francia e Germania (Revanche). • La terza causa remota è la diffusione in Europa del Nazionalismo, una concezione politica che si basa sull’esaltazione della propria patria. • La quarta causa remota è il desiderio delle nazioni europee di espandersi sulle colonie dei paesi nemici. • La quinta causa remota era la crisi degli imperi centrali d’Europa: Impero austro- ungarico e Impero ottomano. 2) Le cause immediate: • La prima causa immediata è il sistema delle alleanze in Europa, quali: - Triplice Alleanza, nata nel 1887. - Triplice Intesa, nata da due accordi precedenti e formata da: Francia, Regno Unito e Russia. Il primo accordo è la contesa cordiale tra la Francia e il Regno Unito, nel 1904. Il secondo patto è il Trattato anglo-russo, del 1907. Da questi due accordi nascerà nel 1917 la Triplice Intesa. • La seconda causa immediata sono le Guerre Balcaniche, tra il 1911 e il 1913. • La terza causa immediata è la Guerra italo-turca, nel 1911. L’Italia ottenne, nel 1912, la Libia e anche le Isole del Dodecanneso situate vicino Rodi. • La quarta causa immediata è la diffusione del “Panslavismo” nell’area Balcanica. Il panslavismo era una teoria politica che aveva come obiettivo quello di creare nell’area balcanica, uno stato che unificasse le popolazioni slave di quell’area. Gli slavi di quella zona erano chiamati slavi del sud, ovvero iugoslavi. Questa teoria politica era sostenuta dalla Russia perché creare un paese slavo nel ballano serviva per inserirsi (?) La cronologia: La guerra inizia nel 1914 e si conclude nel 1918. L’Italia entra in guerra nel 1915. Come scoppia? L’inizio della guerra è dovuto ad un evento accaduto il 28/06/1914 a Sarajevo, in Bosnia, infatti venne ucciso l’Arciduca Ferdinando d’Asburgo, erede al trono. Egli venne ucciso da un nazionalista jugoslavo, Gavrilo Princip. L’impero austriaco chiede al governo serbo l’autorizzazione per svolgere le indagini di polizia in territorio serbo, sotto minaccia di invasione. Il 28/07/1914, l’Austria dichiara guerra alla Serbia la quale chiede aiuto alla Russia. Meccanismo delle alleanze: Tra il 28/07 e il 04/08/1914, scatta il meccanismo delle alleanze secondo il quale una dichiarazione di guerra ad uno dei paesi di una alleanza, ha come conseguenza il coinvolgimento di tutti gli alleati. L’Italia: L’Italia, nel 1914 pur appartenendo alla Triplice Alleanza, dichiara il suo ‘non- intervento’ nella guerra. Entrerà in guerra solo in seguito, nel 1915. Lo sviluppo bellico: Questa guerra inizia come una “Guerra di movimento”, ovvero una guerra svolta in modo rapido con un raggiungimento veloce degli obiettivi. Il paese che inizia le operazioni belliche è la Germania con l’invasione del Belgio. L’obiettivo era quello di invadere la Francia e l’unico mezzo per arrivarci era il Belgio. L’invasione del Belgio è dal punto di vista del diritto internazionale, un’invasione illegittima poiché si era dichiarato neutrale. L’invasione chiama in causa il Regno Unito dato che questo fin dal 1830 si era reso garante dell’indipendenza del Belgio. La guerra di movimento termina nel 1914 perché, una volta invaso il Belgio, la Germania non riesce ad avanzare in Francia. Inoltre, la guerra di movimento, dall’estate del 1914 fino alla fine, diventa una ‘guerra di trincea’. Le battaglie fondamentali del 1914: - 6/10 settembre 1914: sul fronte occidentale, confine tra Francia e Germania, “la Battaglia della Marma”. - 26/30 agosto 1914: sul fronte orientale, confine tra Germania e Russia, “la Battaglia di Tonnenberg”. - 7/14 settembre 1914: sul fronte orientale “la Battaglia dei Laghi Masuri”. - 22/25 aprile 1915: sul fronte occidentale, “la Battaglia di Ypres” dove venne usato per la prima volta il gas cloro. L’Italia entra in guerra: L’Italia nel 1914 non entra in guerra perché non ritiene opportuno scendere in guerra accanto ad Austria e Germania. L’obiettivo principale del governo italiano era quello di completare l’Unificazione territoriale dell’Italia. Tra il settembre del ’14 e l’aprile del ’15, si accende in Italia un dibattito politico molto aspro tra due schieramenti dell’Opinione pubblica: 1. Gli “Interventisti”, i quali vogliono che l’Italia entri in guerra, contro l’Austria. Tra gli interventisti ci sono delle fazioni variegate: Le conferenze di Pace si chiudono con diversi trattati tra i quali il più importante è il “Trattati di Versailles” che impone alla Germania delle condizioni durissime, dette ‘riparazioni di guerra’. La Germania deve, quindi: - restituire Alsazia e Lorena alla Francia (restrizioni territoriali). - all’Italia vengono riconosciuto Trento, Alto Adige, Trieste e Istria. - In base ai principi di Wilson, l’Italia non ottenne la città di Fiume e la Dalmazia. La mancata concessione di questi territori, che andarono alla neonata Jugoslavia, diffonderanno in Italia il lito della “vittoria mutilata”. Con il “Trattato di Saint-Germain” viene gratificata la fine dell’impero austro- ungarico nel quale, il 10/09/1919, nascono alcuni stati nazionali indipendenti che sono l’Austria, l’Ungheria, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia. IL FASCISMO Il Fascismo è un fenomeno italiano ed è l’effetto della Prima Guerra Mondiale. Dopo la guerra, l’Italia entra in una crisi dal 1919 al 1922: 1. Entra in una crisi economica. 2. In una crisi sociale. 3. In una crisi politica. Gli anni più forti sono il 1919 e il 1920 che prendono il nome di “Biennio Rosso” durante il quale gli operai occuparono le fabbriche e i braccianti le terre, per realizzare in Italia la “Rivoluzione Comunista”. Le cause: 1. La crisi economica è causata da: • una grande inflazione, ovvero dall’aumento del prezzo. • Disoccupazione, in primo luogo di tutti i soldati che rientrano dal fronte. • Mancata realizzazione delle promesse fatte dal governo alla classe operaia e ai braccianti. • Svalutazione della lira: se una moneta è svalutata l’acquisto di materia prima sul mercato internazionale è più costoso. La classe sociale che risente più di questa crisi economica è il ‘ceto medio’. 2. La crisi sociale nasce da quella economica e consiste in un conflitto tra classi sociali. La classe sociale più attiva è la classe operaia, infatti gli operai vogliono realizzare in Italia la Rivoluzione Comunista. Gli operai occupano le fabbriche (con le armi) attraverso gli scioperi. A frenare gli operai fu il Partito Socialista. Accanto agli operai abbiamo i braccianti agricoli, i quali vogliono la proprietà privata delle terre e occupano, quindi, i latifondi: territori estesi diffusi soprattutto nel sud Italia. Accanto a loro c’è il ceto medio: - è una classe che soffre di un’invidia forte nei confronti dell’alta borghesia. - Il ceto medio invidia anche la classe operaia perché sta lottando e sta ottenendo miglioramenti delle condizioni economiche. - Invidia verso la classe politica governale poiché la vede debole nei confronti delle rivolte operaie. 3. O la crisi politica è quella più evidente, nella quale il fascismo entra a cambiare il gioco politico. La crisi politica è in primis la crisi della classe dirigente liberale, che ormai non riesce più a governare in questa situazione, detta crisi di rappresentatività, non riescono a rappresentare/interpretare le istanze del popolo. I liberali rappresentano un paese che non si ritrova più nei liberali. Si affermeranno in seguito i nuovi partiti di massa. Un partito di massa è un partito che si propone di portare avanti le richieste sociali ed economiche non di singoli individui, ma di intere classi sociali. I partiti liberali sono tali perché difendono le libertà del singolo individuo, pensiero individualista. I partiti di massa affermano gli interessa di intere classi sociali. Questi partiti sono: Il partito popolare, nel 1919, e fu il primo partito di ispirazione cattolica in Italia, fondata da Don Luigi Sturzo. Il movimento dei fasci di combattimento, fondato da Mussolini nel 1919 (da questo nascerà il partito fascista), che diventerà ufficialmente tale nel 1921, come PNF partito nazional fascista. (il nome fascio è di origine socialista, perché i primi fasci furono quelli siciliani, movimento socialista che occupo le terre in Sicilia, traslazione da socialismo a fascismo non netta) (Mussolini era ateo, diventa credente negli ultimi anni della sua vita, Se Dio esiste mi fulminerà. Non mi ha fulminato allora non esiste). Il partito comunista italiano, nato a Livorno nel 1921, nasce come scissione del partito socialista, grande partito di massa. Fu fondato da Torghiatti, Gramsci, Bordiga e Terracini. L’obiettivo era quello di portare in Italia la rivoluzione sovietica. Il Partito popolare: Il Partito popolare porta avanti un programma politico sostanzioso, è un partito democratico, che punta al suffragio universale e anche al sindacalismo. Il suo programma politico era la distribuzione delle terre ai braccianti, difesa della proprietà privata, lotta al socialismo e la promozione della pace tra i popoli a livello internazionale. Il Partito comunista: Il Partito comunista si ispira all’internazionalismo socialista, un partito Marxista, che punta a realizzare la rivoluzione proletaria a livello globale. Il movimento fascista: Il movimento fascista nasce nel 1919 e diventa nel 1921 PNF, si ispira al sindacalismo rivoluzionario, si ispira a un pensatore sindacalista francese, Sorel, che sosteneva che il sindacato dei lavoratori generale, doveva organizzare uno sciopero generale tale da innescare la rivoluzione dei lavoratori. (Altro concetto importante è quello del nazionalismo.) Gli obbiettivi di questo partito sono: - Opposizione politica sia al partito popolare sia a quello socialista (Mussolini vuole il potere quindi si oppone a tutto). (“Mussolinismo orientato dal potere”, più che fascismo). - Opposizione anche al sistema parlamentare. Gli altri partiti: I liberali sono in profonda crisi politica, sono fuori gioco e hanno perso il contatto con il popolo italiano. Entrerà in crisi anche il partito socialista, che aprì l’appoggio dei propri operai, perché questo partito si è mostrato indeciso nell’avviare la rivoluzione ad un passo dal essere realizzata. In questi anni c’era lo squadrismo fascista, ovvero una lotta politica violenta fatta dai membri di questo partito socialista contro tutti gli esponenti dei partiti avversari. Le squadre fasciste erano manipoli di combattenti ed ex combattenti della Prima Guerra Mondiale che usavano violenza nei confronti degli avversari politici. Cos’è una squadra fascista: Una squadra fascista è una milizia armata del movimento fascista. Esse erano chiamate camicie nere e: - si opponevano e sostituivano agli scioperanti; - assaltano e distraggono le sedi dei sindacati dei partiti e giornali avversari; - agiscono con piena violenza (olio di ligino). Dove agivano? Agivano soprattutto nelle campagne del nord Italia, si parla difatti di squadrismo agrario. Intorno a questo clima violento inizia a vedersi il fascismo come una medicina che avrebbe risolto i problemi di quel periodo. L’affermazione del Fascismo: Lo squadrismo porterà a Mussolini una serie di vantaggi e svantaggi. Lui verso lo squadrismo ha un atteggiamento ambiguo, non lineare, tant’è che i Ras contestavano spesso quanto detto da Mussolini. Il Ras di Cremona sarà fedele a lui fino al 1945. I vantaggi: la classe dirigente liberale, vede nello squadrismo fascista un movimento politico in grado di limitare il socialismo e i popolari. In quanto opposto può essere un potenziale alleato, Mussolini dovrà normalizzare il fascismo. Mussolini quindi da un lato sostiene le squadre fasciste dall’altra le limita. Gli svantaggi: queste squadre sono guidate da capi locali detti Ras, che le controllano, ed essi spesso contestano a Mussolini la leadership, infatti lo considerano debole e si vogliono sostituire a lui: Farinacci di Cremona e Italo Balbo di Modena-Bologna. Il Fascismo va al potere: 1921-1925 Nella primavera del 1921 (suffragio universale maschile) avvengono le elezioni politiche, con la quale si ebbe una netta affermazione dei socialisti (27%) e dei popolari (20%). Questi due partiti però non riescono ad allearsi, infatti sono partiti antitetici. Durante queste elezioni nelle file dei liberali entrano anche i fascisti (35 deputati fascisti). Dopo le elezioni del 1921, continua il fenomeno dello squadrismo in tutta l’Italia (zone industriali e agricole), e si hanno due governi, due primi ministri: dal Luglio del 1921 fino al Febbraio del 1923 vi è il governo Bonomi e dal febbraio del 1922 fino all’ottobre del 1922, vi è il governo Facta. Nel corso del 1922, nei mesi di Luglio e Agosto, ci fu un incremento dello squadrismo con crescente appoggio delle forze di polizia. (I governi Bonomi e Facta fanno in modo che le forze di polizia appoggino gli squadristi fascisti, piuttosto che gli scioperanti socialisti o liberali). Durante l’ottobre del 1922, Mussolini ritiene che fosse arrivato il momento per tentare l’accesso al potere e decise dunque, di preparare una manifestazione delle sue organizzazioni paramilitari (le squadre), che avrebbero dovuto convergere da tutta Italia su Roma (Marcia su Roma). (L’intenzione di Mussolini era di dimostrare la sua forza militare, non è certo che volesse occupare il potere). Mussolini il 28 ottobre non è a Roma, ma a Milano (non la farà mai la marcia lui, ha paura di essere arrestato). - dai 14 ai 17 anni si era “Avanguardisti” e “Giovani italiane”. Mussolini per costruire lo stato fascista utilizza la “Propaganda”. Il cinema e la radio sono strumenti formidabili per creare il consenso intorno al fascismo. Nel 1927 nasce infatti, la “Eiar” che diventerà la Rai attuale. Dentro l’Eiar nasce l’istituto “Luce e Cinegiornale” che è un ente con l’archivio più grande al mondo di cinegiornali e documentari dell’epoca. Mussolini volle anche la costruzione degli studi di Cinecittà, con lo scopo di produrre film o documentari che celebrassero il fascismo. POLITICA ESTERA: La politica estera del fascismo di divide in due fasi: 1. La prima fase va dal 1922 al 1935 ed è caratterizzata da una politica filofrancese e filoinglese. Mussolini vuole portare l’Italia al ruolo di grande potenza, accanto a Francia e Regno Unito. Lui vuole rivedere i Trattati di Versailles e vuole presentare l’Italia come punto di equilibrio della politica europea. I successi più importanti della prima fase sono due: • Il primo è del 1925 ed è il “Patto di Locarno” con Germania, Francia e Regno Unito. Con questo patto Italia e Regno Unito si pongono come garanti dei rapporti tra Francia e Germania. • Il secondo è del 1935 e sono gli “Accordi di Stresa” con i quali Italia, Francia e Regno Unito si accordano in una alleanza anti-tedesca. Nel 1934, Hitler aveva cercato di annettere l’Austria alla Germania ma Mussolini si oppose a ciò in modo categorico. 2. La seconda fase va dal 1936 al 1945 ed è caratterizzata da un cambio di rotta da Mussolini infatti, dal 1936 l’Italia si accosta alla Germania di Hitler. Dal 3 ottobre 1935 al 5 maggio 1936 ci fu la Guerra d’Etiopia. Il motivo dell’invasione è collegato al desiderio di Mussolini di estendere l’impero coloniale italiano sul corno d’Africa. L’Italia ha esteso il suo impero coloniale ma la Società delle Nazioni infligge all’Italia delle forti sanzioni di carattere economico. L’unico paese che mantiene rapporti con l’Italia è la Germania di Hitler. Il nuovo corso della politica estera italiana è veloce: - Nel 1936, Italia e Germania stipulano la prima alleanza a livello militare. - Nel 1937, Italia, Germania e Giappone firmano il patto anticomintern, ovvero un patto contro l’internazionale comunista. - Nel 1937, Italia e Germania intervengono nella Guerra Civile spagnola. - Nel 1938, viene pubblicato il “Manifesto della Razza”. - Nel 1939, Italia e Germania stringono il “Patto d’Acciaio”. - Nel 1940, nasce il “Patto tripartito”, ovvero un’alleanza militare tra Roma- Berlino-Tokyo. Questo viene anche chiamato “Patto Ro-Ber-To”. IL NAZISMO Il Partito Nazista nasce nel 1920 ed è conosciuto come “NSDAP”. Hitler entra in questo partito nel 1920 come spia dell’esercito tedesco. Nel 1929 ci fu una crisi economica mondiale che nasce dal crollo della borsa di Wall-Street. Questa crisi ebbe delle ricadute pesanti in Germania, per esempio ci fu la disoccupazione del 40% in un solo anno, 1930. I lavoratori tedeschi iniziano ad abbandonare i loro partiti di riferimento, ovvero il Partito Social Democratico e il Partito Comunista, e iniziano ad appoggiare il Partito Nazional Socialista. Il Partito Nazista si presenta con un programma elettorale basato sulla promessa di terra e pane. Durante le elezioni del 1930 Hitler prende il 18% dei voti. L’ideologia del Partito Nazista era chiara dal 1925 quando Hitler pubblica il suo manifesto pubblico “Mein Kampf” che vuol dire ‘la mia lotta’. Questo è un testo nel quale dichiara il suo antisemitismo. In questi anni la Germania vive una crisi politica perché le elezioni non danno mai una maggioranza politica chiara. Durante le elezioni presidenziale dell’aprile del 1932 i due candidati sono Hindenburg, il quale vince, e Hitler che ottiene molti consensi. L’anno più grave è il 1932 durante il quale si fanno due elezioni politiche nel giro di un anno. In quelle di luglio del 1932, Hitler prende il 37% dei voti. A novembre del 1932 Hitler prende il 32% dei voti. Nasce in seguito, il 30 gennaio 1933, un governo di coalizione: lo Zentrum-NSDAP e Hitler ottiene il ruolo di cancelliere (Primo Ministro). Hitler deve accelerare il consolidamento del suo potere. Il 27 febbraio 1933, scoppia l’incendio del Reichstag, parlamento tedesco, e vengono incolpati i comunisti. Il 28 febbraio 1933, viene decretato l’incendio del Reichstag e viene dichiarato illegale il Partito Comunista. Hitler ha indetto le terze elezioni nelle quali prende il 44% dei voti dei tedeschi. Il 23 marzo 1933, Hitler fa approvare la “Legge dei pieni poteri”. Hitler controlla il consenso interno attraverso la ‘Gestapo’, polizia per la sicurezza dello Stato, che nasce nel 1933, fondata da Goering, un alleato di Hitler. Nascono i primi campi di concentramento con lo scopo di rieducare politicamente gli avversari politici. Nel partito nazista esistono due corpi paramilitari: SA, dette “camicie brune” dove il capo era Ernst Röhm. Era il corpo paramilitare più socialista. SS: le staffette di difesa erano guidate da Himmler. Queste avevano un orientamento politico più conservatore. Il 7 aprile 1933, ci fu l’allontanamento da insegnamento e apparati statali dei lavoratori non ariani. Vennero quindi licenziati. Il 2 maggio 1933, vengono messi fuorilegge i sindacati non nazisti. Il 22 giugno 1933, la SPD fu sciolta. Il 14 luglio 1933, il partito nazista si proclama partito unico. Il 30 giugno 1934, ci fu la “Notte dei lunghi coltelli”, ovvero la resa dei conti interna al Partito Nazista in cui vengono assassinati dalle SS tutti i membri della SA. Il 2 agosto 1934, ci fu la morte del Presidente della Repubblica tedesca Hindenburg. In questo giorno Hitler avrebbe dovuto indire le elezioni presidenziali, invece assume i poteri del presidente e diventa il ‘Führer’, ovvero il condottiero. La politica interna del Nazismo: La politica interna può essere compresa sulla base di una parola: “Sincronizzazione”, ovvero uniformare tutti gli aspetti della vita tedesca. Hitler si propone come unica fonte di diritto. La sincronizzazione ha come motore fondamentale: - la scuola e infatti, in Germania abbiamo un’organizzazione in fasce d’età: • Dai 6 ai 14 anni, la gioventù tedesca. • Dai 14 ai 18 anni, la gioventù hitleriana. - Adesione del clero protestante, non c’è il cattolicesimo. Le uniche eccezioni sono il teologo protestante Dietrich, Bonhoeffer e Pio XI, il quale scrive un’enciclica “Mit Brennender Sorge” che significa “Con crescente preoccupazione” (contro il nazismo) dove definisce il nazismo come l’ideologia pagana e neocristiana. - Nel 1933 ci fu il concordato con la chiesa cattolica. La politica economica nazista: La politica economica nazista si basa su un’economia dirigista e pianificata. Significa che lo stato dà gli obiettivi di massima dell’economia e poi lascia ai soggetti economici una certa libertà. Il settore industriale al quale Hitler dà maggiore importanza e sul quale convergono tutti gli sforzi economici tedeschi è ‘economia orientata al “riarmo”: ribaltare l’ordine di Versailles. La politica interna è una politica razziale infatti, ha uno scopo costante e ossessivo ed è quello di purificare la ‘razza’ tedesca. Il Nazismo vuole fare della Germania una comunità del popolo razzialmente unita e purificata. Non devono esserci ‘scorie’. La politica razziale: I passaggi della politica razziale sono: - "Il progetto Lebensborn” (sorgente di vita). Questo progetto vuole far unire sessualmente i giovani delle SS con le giovani hitleriane. - 1934, “Aktion T4”: è un progetto di eliminazione per eutanasia per gli individui tedeschi che avevano problemi fisici e mentali. - 1935, “Leggi di Norimberga”: vietano matrimoni e relazioni sessuali tra componenti di razze diverse. - 9/10 novembre 1938, “La notte dei cristalli”: nasce dall’assassinio di un diplomatico tedesco. La politica estera del nazismo: La politica estera nazista prevede due progetti: 1) “Das Lebensraum” (lo spazio vitale): Hitler ritiene che il popolo tedesco meriti un’espansione territoriale più vasta di quella che già aveva. Deve sfruttare le risorse naturali per poter crescere e potenziarsi. Le popolazioni sottomesse a quest’opera di conquista dovranno servire il popolo tedesco. Hitler definisce infatti, il popolo tedesco “Herrenvolk”, ovvero popolo di signori. Per lui la Germania deve diventare la futura aristocrazia dell’Europa. 2) “Grande Germania”: Hitler vuole come primo passo verso l’espansione dello spazio vitale, quello di realizzare la Grande Germania, che è quello stato che
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