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Origini e Consequenze Prima Guerra Mondiale: Europa, Africa, Dopoguerra, Sintesi del corso di Storia

Le cause dello scoppio della prima guerra mondiale, le tensioni tra potenze europee come germania, francia e austria, la guerra in africa tra italia e etiopia, e le conseguenze del conflitto in austria, germania e stati uniti. Vengono trattati anche i movimenti politici e militari che seguirono la guerra, come il nazionalismo, il fascismo e la guerra fredda.

Tipologia: Sintesi del corso

2021/2022

Caricato il 20/12/2023

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Scarica Origini e Consequenze Prima Guerra Mondiale: Europa, Africa, Dopoguerra e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! SINISTRA STORICA: Ricordiamo che dopo l'unità d'Italia va al governo la destra storica, che deve affrontare vari problemi, come il distacco tra il nord che era più moderno e il sud che aveva ancora un'economia agricola e latifondista e in cui c'era anche il brigantaggio. Comunque la destra fece cose anche molto positive come l'unificazione monetaria e l'estensione delle leggi piemontesi in tutta Italia, ma un problema era quello economico, cioè del pareggio del bilancio delle entrate e delle uscite, e per risolvere la questione alzarono le tasse che gravarono sulla borghesia medio bassa; la tassa più malvista era quella del macinato, o anche la legge sulla leva obbligatoria, ma comunque tutto cambia nel 1876 quando va al governo la sinistra storica, formata da persone che non si riconoscono in un unico partito, che sono di varia estrazione sociale, ma che hanno lo stesso modo di pensare; il tutto aveva al comando Depretis e Crispi. Comunque anche la sinistra fece delle cose positive, come ampliare il diritto di voto, fece delle leggi sull'istruzione come l'obbligo di andare a scuola fino a 9 anni e fece anche delle riforme amministrative, ma adottò anche una politica economica protezionista con l'aumento dei dazi doganali che portò all'aumento dei prezzi dei beni di prima necessità; il tutto ovviamente portò malcontento, causando delle rivolte popolari. La prima nel 1893 dei fasci siciliani in cui al tempo anziché Crispi c'era Giolitti, che non reprimendo la rivolta venne considerato un debole, oltre al fatto che quando la banca romana non aveva soldi decise di coniare più monete e Giolitti conoscendo la situazione venne accusato così di corruzione; poi in seguito nel 1898 quando era in carica Crispi, ci fu la protesta di Milano, in cui il generale dell'esercito diede l'ordine di sparare sulla folla, facendo così di Crispi un autoritario. Cmq anche in politica la sinistra attuò dei cambiamenti, prese avvio il trasformismo, cioè la tendenza di gestire la vita politica attraverso accordi, scambi di favori e deputati, lo stesso vale per il clientelismo, il sistema di rapporti tra persone basato sul favoritismo; un altro grande cambiamento è dato dalla triplice alleanza con Austria e Germania, volta alla reciproca difesa, e a questa svolta nella politica estera si accompagnò anche un'espansione coloniale dell'Italia, che portò però a dei fallimenti, il primo a Dogali e poi a Adua. Per cui a fine 900 si parlava di crisi di fine secolo, a causa delle rivolte popolari, per le riforme e per il divario tra nord e sud, poiché il nord era più industrializzato soprattutto nel triangolo Milano, Torino, Genova, mentre il sud era basato ancora sull'agricoltura, infatti molti contadini si spostarono al nord o in America. Cmq alla fine il 900 inizia con l'assassinio del re Umberto 2, e il potere passa al figlio Vittorio Emanuele 3. 2 RIVOLUZIONE INDUSTRIALE: nei primi anni in cui governava la sinistra prende piede la seconda guerra industriale, partendo dall'Inghilterra che era il paese più innovativo insieme all'America. Rispetto alla prima rivoluzione c'erano delle differenze, come le materie prime, in cui nella prima erano il carbone e l'energia idraulica, ora invece le materie utilizzate sono il petrolio, i prodotti chimici e l'energia elettrica, che porta a delle innovazioni come la lampadina e il telegrafo. Inoltre in questa rivoluzione c'è una collaborazione tra imprenditori e scienziati che producono l'idea, e che poi viene finanziata e prodotta, viene infatti introdotta in questo periodo la pastorizzazione e il motore a scoppio, che porta la nascita della prima industria automobilistica; in contemporanea a questo Harry Ford negli Stati Uniti sperimenta il concetto di Taylor della catena di montaggio, esso le usa nelle sue industrie, cosi da diminuire i tempi di lavoro, le ore e che porta a un aumento degli stipendi. Nasce così la macchina Ford T, che costava relativamente poco, per cui era accessibile a molte famiglie. Da questo momento in poi si parla di prima globalizzazione, grazie appunto all'invenzione di nuovi trasporti, come la ferrovia, il piroscafo, e appunto l'auto. Di conseguenza iniziano così anche i flussi migratori diretti soprattutto In America, anche perché in quel periodo li c'era la deflazione, causata dalla troppa merce prodotta in più rispetto alla popolazione; comunque questi flussi in America producono sia cose positive come l'arricchimento della società da un punto di vista economico e culturale, teorizzando così il melting pot, ma anche cose negative, infatti in seguito iniziano a sorgere le prime tensioni e conflitti. IMPERIALISMO: contemporaneamente a questo si sviluppa l'imperialismo, un periodo che va dal 1870 al 1914; viene chiamato così perché si sviluppa la tendenza di molti paesi dell'UE, di conquistare i paesi dell'Africa e dell'Asia, poiché se non erano abitati tanto meglio, ma se erano abitati i popoli erano considerati delle sottoculture, per cui si sviluppa il razzismo, secondo cui il mondo è fatto di tante etnie, ma ce ne è una che deve dominare perché le altre sono inferiori e non devono avere diritti. I paesi coinvolti erano la GB, la Francia, la Germania, i Paesi Bassi e l'Italia, che però non ottiene risultati. Il tutto viene fatto per la competizione tra stati, per il potere, per l'eccesso di prodotti che quindi andavano smaltiti e per spostare eventuali conflitti civili all'estero. Cmq vennero conquistati molti paesi, tantè che nel 1885 venne organizzata la conferenza di Berlino, per mettere diciamo un freno, e regolamentare le conquiste. Per cui alla fine della conferenza si stabili quali paesi andavano a chi, ma il tutto venne spartito con dei confini artificiosi, fatti a tavolino, e la conseguenza fu che non seguendo appunto la naturale disposizione dei popoli, essi o vennero divisi, o vennero costretti a vivere insieme, e la conseguenza fu lo scoppio di guerre civili: solo poi a metà 900 iniziano i movimenti della decolonizzazione per diventare paesi autonomi. A proposito di 900, è da notare che l'imperialismo viene posto sulla base che il mio paese è superiore a un altro, ciò porta così al nazionalismo, che diventerà concetto centrale del 900. Cmq tutto questo è collegato poi all'avvento della società di massa, in cui è appunto la massa a indirizzare i gusti, le idee e le opinioni, che portano a delle manifestazioni, da cui nascono in seguito i partiti di massa, come il comunismo e il socialismo. Per quanto riguarda la chiesa invece, in questo periodo il papa Leone 13 scrive l'enciclica rerum Diciamo che il tutto si sarebbe potuto risolvere in maniera diplomatica o facendo comunque una piccola guerra civile nei paesi interessati, ma esso diventa un pretesto per scatenare la guerra, quindi l'Austria dà un ultimatum alla Serbia, in cui spiega che avrebbe attaccato, se la Serbia non avesse accettato nel proprio governo dei funzionari austriaci. Ovviamente la Serbia non accettò e in questo modo si scatenò una reazione a catena, la Russia andò in aiuto dei serbi, la Germania dichiara guerra alla Russia e l'Inghilterra dichiara guerra alla Germania, per cui inizia una mobilitazione militare e in seguito politica. Si aprono due fronti di guerra, uno nella parte occidentale della Germania, in cui essa deve sfondare le difese della Francia attraverso il Belgio, ma i francesi riescono a respingere l'attacco, facendosi aiutare dalla Gran Bretagna, invece nella parte orientale la Germania affronta la guerra con la Russia, anch'essa senza una conclusione; per questo da una guerra che doveva essere lampo, dura invece anni. 1915. (Italia) E' in questo periodo che si situa il genocidio degli armeni, un antico popolo senza stato che si era stabilizzato in Anatolia, alla fine il nazionalismo arriva anche li con i turchi, che vedendo gli armeni come un intralcio alla conquista della terra, commette il genocidio. L'anno successivo allo scoppio della guerra entra anche l'Italia, che non era entrata prima perché secondo il patto con la triplice alleanza sarebbe dovuta entrare solo in caso di guerra difensiva. Cmq nel 1915 in Italia si apre un dibattito tra neutralisti e interventisti; tra gli interventisti c'erano i nazionalisti, gli irredentisti, che volevano entrare in guerra a favore della triplice intesa anziché dell'alleanza per entrare in possesso di terre austriache, poi c'erano i liberali, e i socialisti rivoluzionari capeggiati da Mussolini. I neutralisti erano formati invece dai giolittiani, dai cattolici per motivi ideologici e perché papa Benedetto 15 era contrario, e dai socialisti non rivoluzionari. Nel frattempo alcuni intellettuali iniziarono a fare propaganda per convincere le masse a partecipare alla guerra; fino ad arrivare poi al patto di Londra, firmato dal governo nell'aprile del 1915, in cui si spiegava che l'Italia sarebbe entrata in guerra a favore della triplice intesa a patto di ricevere Trento, Trieste, Istria e Dalmazia, ma non la città di Fiume. Il parlamento però non era favorevole, e Salandra per questo voleva dimettersi, ma il re si oppone, e per non andare contro le parole del sovrano il parlamento accetta, e quindi nel maggio del 1915 l'Italia entra in guerra, facendo aprire così il fronte Italo-austriaco. Il 1916 invece è stato un anno molto negativo, sui fronti le battaglie non concludevano a niente e portavano solo morti e feriti, sul fronte occidentale ad esempio le battaglie di Verdun e Somme, hanno prodotto tante vittime, riducendo tutto a una situazione di stallo. La Germania intanto intraprese una guerra sottomarina contro la Gran Bretagna, (battaglia dello jutland) che iniziò infatti ad avere molti problemi, soprattutto dal punto di vista economico, un problema che includeva anche gli Stati Uniti. Nel 1917 invece ci furono 2 punti di svolta, gli Stati Uniti entrarono in guerra, per motivi etici e economici, mentre la Russia usci dal conflitto, perché doveva occuparsi di rivoluzioni interne verificatisi una a febbraio e una a ottobre, in cui sorse la figura di Lenin; per uscire dal conflitto firmò dei trattati, come la pace di Brest-litovsk nel Marzo dell'anno dopo, che non andò a suo favore, poiché dovette pagare in indennità enorme, e dovette cedere l'Ucraina, la Polonia, la Finlandia e altre province. In questo modo la Germania e l'Austria erano più alleggerite perché avevano un fronte in meno in cui combattere, ma allo stesso tempo lo schieramento opposto aveva un alleato in più. Nel frattempo nell'ottobre del 1917 Austria e Germania sfondano il confine italiano di Caporetto (disfatta di Caporetto), una grande disfatta per l'Italia, data anche dal generale italiano Cadorna che aveva insinuato nell'esercito un clima inflessibile e violento. Nonostante questo l'Italia si riprende, Cadorna viene sostituito dal generale Diaz, molto stimato, e un anno dopo riesce a vincere contro l'Austria a Vittorio Veneto, continuando anche l'avanzata fino a raggiungere Trento e Trieste. Così l'Austria il mese dopo firma l'armistizio ed esce dalla guerra, così la Germania rimane sola, ma anche lei dopo pochi giorni firma l'armistizio a Compiègne per uscire dalla guerra, che finisce quindi nel novembre del 1918. Quindi a vincere la guerra furono l'Italia, la Gran Bretagna, la Francia e gli Stati Uniti, mentre Austria e Germania, che avevano formato praticamente una duplice alleanza, vennero sconfitte. Morto DOPO GUERRA: Ricordiamo che nel gennaio 1918 Wilson, presidente degli stati Uniti, emana un documento articolato in 14 punti in cui espone un piano per la pace prima ancora che la guerra finisse; questi punti si ispiravano a due principi, la libertà di commercio per tutti i paesi e l'autodeterminazione dei popoli, cioè ognuno era sovrano del suo territorio. All'ultimo punto di questo documento c'era la creazione di un organismo sovranazionale, cioè la società delle Nazioni unite, che aveva il compito di far rispettare i punti e mantenere la pace; questo organismo però non avendo un esercito, per far rispettare le leggi introdusse le sanzioni economiche. Per cui ci troviamo adesso due mesi dopo la fine della guerra, in cui si tiene la conferenza di Parigi, a cui partecipano i paesi vincitori; Wilson era per la pace senza vincitori, mentre gli altri paesi volevano punire la Germania, per questo vengono stilati dei trattati, come quello di Saint Germain per l'Austria, quello con la Bulgaria, con l'Ungheria e con l'impero ottomano, ma il più importante fu il trattato di Versailles (giugno), che si occupava della Germania. Essa fu obbligata a pagare una grande indennità, dovette cedere l'Alsazia e la Lorena alla Francia, dovette smilitarizzare il paese e togliere l'aviazione e le flotte, e perse inoltre delle colonie e un piccolo tratto della Polonia. Da questi trattati quindi, che diedero una nuova configurazione politica all'Europa, e dai nuovi principi, gli imperi vennero sciolti, ad esempio l'impero austro-ungarico, quello russo, quello tedesco e quello ottomano, che venne smembrato e da cui nasce la Turchia, che perde la Tracia e il governo su Cipro e del Medio Oriente, cioè Siria, Libano, Mesopotamia, Palestina e Transgiordania. Su questi paesi venne introdotta una nuova forma di governo, poiché pensando che questi non potessero autogovernarsi, venne istituita la figura del mandato, secondo cui Francia e Gran Bretagna tenevano un governo provvisorio su questi paesi, una sorta di colonialismo mascherato. Inoltre in Turchia nasce un movimento nazionalista molto forte, guidato da Mustafa Kemal, che diventerà poi capo della Turchia; esso instaura un regime autoritario ma allo stesso tempo moderno, poiché dà importanza alle donne e alla laicizzazione del paese. RIVOLUZIONE RUSSA: Durante la prima guerra mondiale nel febbraio del 1917 ci fu una rivoluzione in Russia, conseguenza dell'oppressivo regime zarista, di una società non industrializzata e di una popolazione quasi affamata. Per questo contadini e soldati che erano impoveriti e non erano d'accordo che la Russia partecipasse alla guerra, crearono delle rivolte, e lo zar Nicola Il non sapendo gestire la situazione abdica in favore del fratello Michele, che però non accetta l'incarico, per cui l'impero zarista cade, così come la dinastia dei Romanov; si instaura così un governo provvisorio affiancato dai soviet, che formano diciamo un doppio potere fornito da operai, soldati e contadini. Nel frattempo ritornano i rivoluzionari esiliati, tra cui Lenin, che approfittando dell'instabilità pubblicò un documento, le tesi di aprile, che si basavano su quattro punti: la fuoriuscita della Russia dalla guerra, la redistribuzione delle terre ai contadini, quindi diciamo una sorta di fine della proprietà privata, dare il potere ai soviet e salire al potere con un atto rivoluzionario. Nel lasso di tempo che va da aprile a ottobre, Lenin prova più volte a fare un colpo di Stato ma non ci riesce, lo stesso tenta di fare l'esercito, fino a che si arriva alla rivoluzione di ottobre, in cui i bolscevichi guidati da Lenin assaltano il palazzo d'inverno a Pietrogrado. Lenin però mantiene le promesse fatte nelle tesi, emana ad esempio un decreto sulla pace che fa uscire così la Russia dalla guerra, emana un decreto sulla terra, un decreto che riguarda la nazionalizzazione di alcune industrie rendendole così statali, la confisca di beni alla chiesa e allo zar, istituisce una polizia segreta (cieca) e un tribunale rivoluzionario. Questo però non era gradito dalla minoranza all'interno del partito comunista (menscevichi) e neanche da quella parte del popolo che era ancora a favore dello zar; questo fa sì che non avesse più appoggio, per cui parte una guerra civile tra armata rossa, formata dai bolscevichi, e armata bianca, formata dai menscevichi, che vede come vincitore quella rossa, per cui Lenin instaura una dittatura del proletariato, che dovrebbe andare a favore delle classi più sfortunate e contro la borghesia. Nel frattempo però doveva anche fronteggiare una Russia impoverita, e mette in atto così il comunismo di guerra, che prende delle misure eccezionali, come l'obbligo di lavorare in modo ferreo ricavando pochissimo, oppure la non libertà di commercio, un atto che però non migliora la situazione ma la peggiora, per cui dopo rivolte su rivolte si arriva al 1921, in cui il comunismo di guerra viene sostituito dal NEP (nuova Politica economica), in cui i contadini ad esempio erano liberi di vendere le eccedenze alimentari e le misure in generale erano meno rigide. Una decisione che comunque dà i suoi frutti e per questo la Russia si risolleva, infatti poi il 30 dicembre del 1922 nasce l'URSS, cioè l'unione delle repubbliche socialiste sovietiche, anche se Lenin due anni dopo morirà lasciando un vuoto di potere, per cui ci sarà poi una lotta di successione che vedrà come vincitore Stalin. DOPO GUERRA IN ITALIA (BIENNIO ROSSO): l’Italia fu uno dei paesi che vinse la guerra, ma nonostante ciò nel paese cera malcontento, perché alla fine Trento, Trieste, la Dalmazia e Istria non gli vennero date, al sud i contadini pretendevano le terre promesse dalla propaganda per partecipare alla guerra, il conflitto in più aveva portato molti morti, feriti e mutilati, per cui cera carenza di uomini, la situazione economica non era delle migliori, e infine al nord gli operai crearono delle manifestazioni e degli scioperi contro le fabbriche e i datori di lavoro, per rivendicare una riduzione dei giorni e delle ore di lavoro, e per avere migliori condizioni igieniche, di sicurezza e salariali. Il tutto era alimentato dall’ideologia comunista diffusa dalla Russia in tutta Europa, ed è per questo che gli anni 1919 e 1920 vennero chiamati biennio rosso (colore del partito comunista). Oltre a questo nel gennaio del 1919 nasce il partito popolare italiano che sarà la futura democrazia cristiana, il partito venne fondato da don Luigi Sturzo ed è quindi un partito di ispirazione cattolica, poiché la formula emanata dal Papa non expedit venne superata e in più ricordiamo che durante la guerra venne fatto il patto Gentiloni, per cui i cattolici potevano partecipare di più alla vita politica. Poi invece nel marzo 1919 avviene la fondazione dei fasci di combattimento, di cui fanno parte elementi della futura ideologia fascista, questi non volevano essere incasellati nel nome di partito, perché ambivano ad essere espressione di tutto il popolo, rifiutavano le istituzioni e la lotta democratica, e avevano un forte bellicismo. Quindi a seguito di queste tensioni, il governo, con a capo Giolitti, doveva fare qualcosa, esso cerco di mediare, e indusse gli imprenditori ad accettare le condizioni degli operai, mentre al sud, con il decreto Visocchi vennero date temporaneamente ai contadini delle terre incolte o mal coltivate; e questo dall’altra parte scatenò il malcontento di molti esponenti della borghesia, che di conseguenza iniziarono a simpatizzare per il fascismo, perché vedevano che il governo andava a favore dei poveri mentre loro non venivano tutelati. Nel frattempo a tutto ciò, D’Annunzio conia sul Corriere della Sera la frase vittoria mutilata, facendo intendere che la vittoria dell’Italia non portò a nessun beneficio, e quindi fu poco significativa, per cui in seguito D’Annunzio si mette a capo di un esercito di varia estrazione sociale e occupa Fiume per 15 mesi, proclamandone l’annessione all’Italia e istituendovi anche una reggenza, la reggenza del Carnaro; il governo all’inizio non dà peso a questa situazione, ma a seguito del trattato con la Jugoslavia, Fiume viene dichiarata città libera e posta sotto la tutela della società delle Nazioni unite, per cui Giolitti fece liberare con la forza il paese. CRISI DEL 29 NEGLI STATI UNITI: ricordiamo che negli Stati Uniti dopo la guerra ci sono i cosiddetti "anni ruggenti" (dal 1919 al 1929), in questo decennio gli Stati Uniti ebbero un progresso in tutti i campi, poiché avevano partecipato alla guerra ma dall'esterno. Lo sviluppo economico era dato dal decollo agricolo e soprattutto industriale, dato che si era sperimento il concetto di Taylor della catena di montaggio, che fece sì che i prodotti venissero creati più velocemente e le ore di lavoro per gli operai diminuissero. Questo andava di pari passo con lo sviluppo del mercato finanziario, in cui le persone, ma soprattutto gli esponenti della classe borghese, investivano parte del loro patrimonio in borsa, questa venne chiamata febbre speculativa, cioè la corsa nell’acquistare titoli per poi rivenderli a un prezzo maggiore; inoltre a partecipare erano anche persone che non avevano una disponibilità economica, ma si facevano dare un prestito dalla banca. Poi nella metà degli anni 20 inizieranno ad esserci alcuni segnali di crisi, poiché le aziende e le industrie producevano, ma le merci non venivano smaltite, quindi c’era un dislivello tra domanda e offerta, questo perché venivano prodotte più merci rispetto alle persone che in realtà potevano veramente permettersele, e in più all’inizio degli anni 20 gli americani vendevano anche in Europa, quando però le industrie europee iniziarono a rialzarsi dalla crisi, non avevano più bisogno del sostegno statunitense. Per cui l’anno prima della crisi effettiva alcune aziende iniziarono a produrre di meno, e come conseguenza i prezzi iniziarono a salire, i risparmiatori si precipitarono così a ritirare i loro depositi temendo che la loro banca fallisse, mentre gli investitori iniziarono a vendere per timore di subire perdite, ma più si vendeva più il valore delle azioni diminuiva; così questa bolla speculativa a un certo punto esplode, il 24 ottobre 1929, un giorno chiamato “il giovedì nero”. Per cui una volta crollati i titoli, le banche bloccarono i finanziamenti alle imprese, e le aziende si videro costrette a chiudere licenziando migliaia di operai, facendo salire in questo modo il tasso di disoccupazione, e quindi essendoci povertà diminuì la domanda per consumi, e le persone andavano avanti così di elemosina e un piccolo sussidio da parte dello Stato; a risentire di questo crollo furono anche i paesi europei, soprattutto la Francia e la Germania, che avevano degli agganci economici con gli Stati Uniti e videro le importazioni diminuire. Inoltre questa crisi, non mise in discussione solamente l’economia, ma l’intero sistema del capitalismo liberale, dando così credibilità a modelli politici come, il comunismo, il fascismo e il nazismo; oltre al fatto che in quel periodo fu introdotto il proibizionismo, che proibiva l'uso degli alcolici, una politica che alimentò la mafia americana e il mercato nero, facendo riprendere vigore il KuklusKlan, l’associazione responsabile della violenza nei confronti dei neri. La situazione inizia a risollevarsi tre anni dopo, quando venne eletto come presidente Roosevelt, nel novembre del 1932, esso promise nei primi 100 giorni di governo, di risollevare lo stato economico del paese, e mette in atto così la teoria di Keynes, che spiega come il mercato non si autoregoli, ma serve un intervento da parte dello Stato che si accolli parte della spesa. A questo punto Roosevelt emana una serie di provvedimenti chiamati New Deal; questi danno una mano alle imprese dando dei finanziamenti, fece un programma di sostegno dei prezzi agricoli per aiutare gli agricoltori, aumenta il potere della banca centrale così da tenere sotto controllo le singole banche, aiuta i cittadini con sussidi di disoccupazione, e organizza una campagna di lavori pubblici per la creazione di opere pubbliche utili, così da creare posti di lavoro, di conseguenza i consumi delle famiglie aumentano, sollecitando le imprese a produrre di più, e quindi a investire. Dopo la fine della grande depressione gli Stati Uniti comunque non tornarono al benessere di prima, ma quando arrivò poi la seconda guerra mondiale, essa risollevò completamente i problemi economici del paese, dato che le imprese dovevano produrre di più. NASCITA DEL FASCISMO IN ITALIA: Ricordiamo che nel 1919 nasce la cellula originaria del fascismo con i fasci di combattimento, durante il biennio rosso questo partito non riusciva a ottenere consensi, avevano una politica aggressiva e usavano violenza verbale e fisica, infatti i partecipanti al partito si presentavano come nazionalisti e anticlericali. Mussolini allora, che iniziò a sorgere già ai tempi della guerra in Libia, tenta di ottenere il consenso dei ceti medi e fa entrare così in azione le camicie nere, cioè delle bande armate che all’inizio compivano solamente azioni dimostrative contro i socialisti, ma poco dopo assunse un carattere più organizzato nelle campagne, in cui assalivano le sedi degli altri partiti, dei sindacati, delle associazioni e le case del popolo, per ottenere così il consenso dei proprietari terrieri, che infatti finanziavano le squadre; il tutto venne fatto con l’indifferenza delle istituzioni, come la polizia. Così andando avanti, il partito iniziò ad avere consensi, grazie all’impiego su larga scala della violenza che era tollerata e anche appoggiata, per la capacità di proporsi ai ceti medi come la forza in grado di riportare l’ordine nel paese abbattendo i sindacati, e approfittando delle debolezze degli altri partiti che erano spaccati al loro interno. Addirittura Giolitti nel 1921 propose a Mussolini un’alleanza elettorale, facendo sì che il come moglie e madre, fatta per procreare così da rafforzare lo stato, esse infatti non potevano lavorare, c’era il divieto di aborto che era reato contro lo stato, e venivano date delle sovvenzioni alle donne che riuscivano a fare più figli; c’erano però anche donne che facevano le operaie, ma venivano pagate la metà e non avevano accesso a ruoli importanti. Per quanto riguarda i ragazzi invece, sin da piccoli venivano indottrinati da organizzazioni fasciste che li reclutavano e li inquadravano, come l’opera nazionale Balilla e tante altre, che poi confluirono nella Gioventù italiana del littorio; a scuola ad esempio avevano il testo unico, avevano esami tra un ciclo e l’altro e quando entravano nella scuola media avevano la possibilità di un avviamento professionale. Nonostante la cancellazione di ogni libertà, c’era una forte opposizione di intellettuali e politici, per questo nacquero dei movimenti antifascisti, che dall’estero svolgevano un’opera di propaganda contro il fascismo, c’era ad esempio l’opposizione comunista, quella socialista e quella cattolica; tra questi ricordiamo Benedetto Croce, che creò il manifesto degli intellettuali antifascisti, in contrapposizione al manifesto degli intellettuali fascisti pubblicato Da Giovanni Gentile, che si occupò proprio della riforma scolastica. LA POLITICA ECONOMICA: L’Italia era fragile economicamente, per via della guerra e per il divario tra nord e sud, per questo Mussolini all’inizio cerca di seguire l’impostazione liberale data dai governi precedenti, ma la situazione non migliora, per questo si pone due obiettivi, rafforzare la moneta arrivando alla quota 90, cioè far equivalere 90 lire a una sterlina, e in campo agricolo attuare la battaglia del grano, cioè aumentare la produzione agricola così da rendere il paese autosufficiente nel settore, poiché le importazioni di grano erano costose, così alzò i dazi sul grano, e fece delle migliorie in tecniche agricole. Per far ciò fece bonificare alcune zone paludose, per creare così terreni fertili, con questo metodo inoltre creò nuove infrastrutture e nuovi insediamenti; l’estensione però di questa produzione andò a danno degli altri prodotti e nonostante le migliorie in campo agricolo, il meridione continuava ad essere inferiore. Inoltre sempre in campo economico vennero creati più enti pubblici di tipo assistenziali e previdenziali, che rimasero con il tempo, pensiamo all’Inps. Poi però la crisi del 29 colpì anche l’Italia, la produzione e i consumi si abbassarono, e il sistema bancario era in difficoltà, così venne creata L’IRI, che assorbì i debiti delle banche così che rimanessero proprietà privata, e diede degli incentivi ai proprietari delle fabbriche. Tutti questi cambiamenti avevano come obiettivo l’autarchia, cioè l’autosufficienza in ogni campo, così da non dover dipendere da altre potenze. Tale politica limitava così al minimo le importazioni, che venivano per questo sostituiti con prodotti di qualità inferiore, una cosa che però andò a discapito dell’Italia, che era già povera di materie prime, per cui l’autarchia di fatto portò a un indebolimento del sistema produttivo. GUERRA IN ETIOPIA: In campo coloniale invece, l’Italia si occupava di consolidare i possedimenti in Africa, Libia, Eritrea e parte della Somalia, fino poi alla metà degli anni 30, in cui Mussolini dichiara guerra all’Etiopia, unico paese sopravvissuto alla corsa imperialistica. Mussolini prende questa decisione perché l’industria italiana non decollava, e la guerra avrebbe sollevato la produzione, e poi doveva acquisire più consenso tra il popolo, cercando di realizzare finalmente il mito della grandezza imperiale di Roma, oltre al fatto che una vittoria avrebbe dato una certa fama all’Italia. L’Etiopia però, faceva parte della società delle Nazioni, ma Mussolini credeva che nessun paese gli avrebbe impedito l’impresa poiché avevano il timore di un avvicinamento fra Italia e Germania, infatti di lì a poco, Mussolini firmerà il patto militare, asse Roma-Berlino, con la Germania di Hitler. Comunque nel 1936 l’Italia conquista l’Etiopia, ma in un modo al quanto raccapricciante, con gas asfissianti, bombardamenti dall’alto, e guerriglia che andava dentro i villaggi; così la società delle Nazioni interviene con sanzioni economiche che vieta il commercio all’Italia, e gli abitanti cominciano così a sentirne le conseguenze, infatti inizia a scendere il consenso al fascismo, soprattutto nel 1938, poiché il popolo cominciava ad essere infastidito dall’invadenza dello Stato, per i bassi salari, ed era preoccupato per l’avvicinamento alla Germania. Così Mussolini lanciò una campagna antiborghese accusando la borghesia di essere contro la propria nazione, ed è in questo clima che vengono introdotte le leggi razziali, in questo modo per la prima volta, un gruppo sociale veniva discriminato su base biologica. La chiesa all’inizio prese le distanze, ma poi fece marcia indietro e iniziò a vedere anche lei la distinzione tra le due razze, cominciando così ad avere un carattere antigiudaico; il popolo invece era perplesso e allo stesso tempo indifferente, ma comunque non ci fu nessun dissenso. NASCITA DEL NAZISMO IN GERMANIA: ricordiamo che dopo l'armistizio firmato nel 1818, si instaura la Repubblica di Weimar, guidata da Ebert, questa repubblica però era nata con delle basi molto fragili poiché cerano estremisti che non accettavano le condizioni che la Germania aveva dovuto subire con il trattato di Versailles, e quindi la repubblica aveva delle rivolte da sedare, e in più cera una grande crisi economica, data dall’indennità che doveva pagare, la moneta non valeva più niente, e in più la Francia e il Belgio occuparono una zona mineraria da cui faceva rifornimento la Germania, un'azione che aggravò ulteriormente l'economia, che venne però aiutata dagli stati uniti rateizzando il loro debito e aiutando le industrie; ma cmq la situazione era ancora poco stabile. Intanto nel 1920 nasce un nuovo partito, il partito nazional socialista dei lavoratori tedeschi, cioè il partito nazista guidato da Hitler. Hitler aveva grandi capacità oratorie, e sapeva come creare consensi, e fin dalla nascita del partito si pose delle priorità, cioè sovvertire la democrazia con la dittatura, riprendere le colonie perdute, far espandere la Germania verso est, togliere potere al parlamento, e dare inizio all’antisemitismo; noi sappiamo che gli ebrei vennero sempre dichiarati colpevoli di qualche male nel corso della storia, ma soprattutto in quel periodo, c’erano delle voci secondo cui la prima guerra mondiale era stata voluta dagli ebrei, in particolare quelli ricchi come i banchieri, che avrebbero speculato in borsa per sfruttare le difficoltà economiche del periodo, e ovviamente le persone diedero corda a questa idea perché avevano bisogno di un capro espiatorio. Cmq all’interno di questo partito cera una forte gerarchia, come quella del fascismo, e all’interno militavano persone di varia estrazione sociale, ex soldati e fanatici, che vennero reclutati per fare numero e perché particolarmente aggressivi, così vennero create le camicie brune, una formazione che prese il nome di SA, squadre d'assalto, guidate da Ernst Rohm. Così nel 1923 Hitler organizza un colpo di stato a Monaco, ma fallisce, e lo fa perché avendo Mussolini compiuto la marcia su Roma era convinto di poterlo fare anche lui, ma il presidente della repubblica non era d’accordo, e si limitò a far imprigionare Hitler per 5 anni, di cui ne scontò però solo 1. Durante questo anno, il 1925, scrive il Mein Kampf, la mia battaglia, in cui mise a punto le sue idee riguardo il nazismo, e ovviamente tutto ciò gli diede popolarità; sempre in quest’anno Ebert morì e al potere della repubblica andò Hindenburg, e con questo ci avviciniamo alle elezioni parlamentari del 1928, in cui però il partito nazista non raggiunse molti consensi. L’anno dopo poi ci fu la grande depressione negli stati uniti, una crisi che colpì molto la Germania poiché dipendeva economicamente da essa, ma è in questo periodo che il partito inizia ad avere maggiore popolarità, soprattutto dalle classi più povere, poiché era uno dei pochi partiti ad aumentare i loro suffragi a spese di liberali e conservatori.; intanto per sopperire a questa crisi, la Germania cercò di far scendere i prezzi, facendo risparmiare i consumatori, non facendo alzare stipendi, e tutto ciò si ripercuoteva su ceti più poveri. Nel frattempo Hitler, che voleva aspirare a qualcosa di più grande, inizia a tessere rapporti con le elite economiche e militari, in vista delle elezioni presidenziali dell’aprile 1932, ma purtroppo non vince, avendo Hindenburg la maggioranza. Ma nel frattempo, come detto prima, i consensi crescevano, e alle elezioni di luglio, il partito nazista divenne il primo partito, e sulla base di questo successo Hitler pretese che gli venisse affidato il governo, ma Hindenburg rifiuta; c’è anche da dire però, che il paese era ingovernabile, la disoccupazione era alta e gli scontri fra nazisti e comunisti crescevano, creando quasi un clima di guerra civile, così alla fine del 1932, il presidente con tutti i vari leader, si domandava chi dovesse realizzare una svolta autoritaria. Con questo arriviamo al gennaio 1933, in cui Hitler, appoggiato dall’allora economiche furono ad esempio requisite e assegnate agli ariani, furono costretti a portare sulla giacca la stella gialla di David come riconoscimento, e furono ovviamente deportati nei campi di concentramento; uno dei più grandi atti di violenza avvenne nel 1938 nella notte di cristalli, in cui i nazisti distrussero le sinagoghe, i negozi e le abitazioni di proprietà di ebrei. Il termine totalitarismo è nato ed è cominciato ad essere usato nella politica europea per parlare di Mussolini, il primo ad usare il termine è stato Giovanni Amendola, giornalista e politico antifascista, che dopo la marcia su Roma è stato ucciso, lo usa anche don Luigi Sturzo, fondatore della democrazia cristiana, e nel momento in cui Mussolini si prende la responsabilità del delitto Matteotti, accetta anche lui di dire che l’obiettivo del fascismo è costruire uno stato totalitario. Mentre il termine è stato inventato per parlare del fascismo, oggi gli storici però non sono tanto d’accordo sul fatto che Mussolini sia riuscito a costruire ciò, poiché durante l’Italia fascista cera ancora la monarchia, la dittatura coesisteva con il ruolo del re e della corte, che non avevano un grande potere concreto ma erano visibili, poi cera la chiesa, che aveva accettato di benedire il regime fascista, ma intendeva anche usarlo, si sentiva superiore, e con la chiesa quindi il regime doveva fare i conti, e poi in Italia cera la grande industria, le grandi famiglie come i Pirelli, che erano così potenti da non essere neanche costretti ad essere fascisti, collaboravano dal di fuori con il regime e il fascismo doveva negoziare con loro; per cui l’Italia non era poi tanto totalitaria. Nella categoria di totalitarismo si può però inserire l’unione sovietica di Stalin, Trosckij denunciò l’Unione Sovietica di Stalin nel suo libro “la rivoluzione tradita”, spiegando che non era quello che il partito comunista voleva. Anche la filosofa Hannah Arendt, nel suo libro volle lasciare fuori l’Italia, spiegando che i due veri totalitarismi sono quello sovietico e quello nazista, i due hanno molto in comune i campi di concentramento, la polizia segreta, gli arresti arbitrari, il terrore. Ma ci sono anche delle differenze tra i due regimi, già il fatto che i campi sovietici non avevano le camere a gas che avevano invece quelli nazisti, ma soprattutto la Germania era fondata su una concezione razziale, sull’idea del popolo eletto, cioè i tedeschi, e gli altri popoli invece inferiori, tra cui gli italiani, oppure l’idea dei subumani, mentre nell’Unione Sovietica non c’era tutto questo. Un paese che invece negli anni 30 aveva una politica razziale molto precisa erano gli Stati Uniti, un paese democratico in cui però la popolazione era censita per razze, e i neri discriminati concretamente; gli Stati Uniti assomigliavano alla Germania se parliamo di politica razziale, pur non essendo un paese totalitario. E se guardiamo alla politica eugenetica di Hitler, con l’dea che si potesse migliorare l’umanità eliminando gli esseri inferiori e impedendo alle persone tarate di procreare, queste cose si dicevano e si provavano a mettere in pratica anche nei paesi più civilizzati dell’epoca, nella Scandinavia ad esempio. Il punto di tutto ciò non è fare delle graduatorie e vedere chi ha compiuto più violenze, ma dobbiamo capire che usare il termine totalitarismo non basta per spiegare tutto. GUERRA CIVILE SPAGNOLA: il periodo fra le due guerre, sono gli anni dei totalitarismi, la democrazia era considerata da molti una forma politica superata, l'Europa era caratterizzata da paesi con un'economia prevalentemente agricola, arretrati dal punto di vista sociale e culturale, e con un diffuso antisemitismo. Abbiamo ad esempio le guardie di ferro, un movimento nazionalista e antisemita diffuso in Romania, e governi autoritari anche in Bulgaria, in Polonia, in Grecia, in Ungheria, Portogallo, solo la Cecoslovacchia conservò istituzioni democratiche. Un caso particolare fu quello della Spagna, in cui negli anni tra il 36 e il 39 scoppia una guerra civile, che viene considerata dagli storici la prova della seconda guerra mondiale, come se fosse un terreno di scontro in cui si confrontano le forze fasciste e le forze antifasciste. Già dagli anni 20 la Spagna si trovava in una grande crisi economica, era arretrata, cerano dei conflitti fra i grandi proprietari terrieri e le organizzazioni contadine che spingevano per delle riforme agrarie, la borghesia esigeva una modernizzazione politica, soprattutto circa il ruolo della chiesa che era molto influente, e inoltre c'erano delle minoranze nel paese, come baschi e catalani, che non avevano mai accettato di essere unificati alla Spagna; tutto ciò sfociò in varie elezioni prima dello scoppio della guerra. Nel 1923 il generale Primo de Rivera con l'appoggio del re sciolse il Parlamento e costituì un governo ispirato a Mussolini, dopo qualche anno però il suo governo cade e alle elezioni dell'aprile 1931 vince un fronte di sinistra, il re nel frattempo scappa, e così a dicembre viene proclamata la repubblica. Questo governo fa molte buone riforme, introduce il suffragio femminile, sancisce la separazione fra stato e chiesa, introduce il divorzio, dà l'autonomia alla Catalogna, e avvia una riforma agraria. A questo punto l'aristocrazia terriera e il clero si indispongono, e si forma così un'opposizione di destra che. vince le elezioni del 1933, inaugurando così il biennio nero (1933-35), in cui nel paese ci furono numerosi scioperi e insurrezioni, repressi con molta violenza. Con questo clima si arriva alle elezioni del 1936, in cui le sinistre prevalsero presentandosi in un fronte popolare, a questo punto però la destra con la volontà di opporsi al nuovo potere, fa un colpo di stato, il tutto con a capo il generale Francisco Franco, che da inizio così alla guerra civile spagnola. Da un lato Italia e Germania mandano aiuto alle forze fasciste, aiutando i franchisti con l'invio di soldati, mezzi e armi, dall'altra parte l'Unione Sovietica sostiene le forze antifasciste, mandando armi e aiutando a organizzare le Brigate internazionali, formate da militanti antifascisti, mentre Francia e Inghilterra. rimangono neutrali. Dopo 3 anni la guerra viene vinta da Franco, che viene nominato dittatore dal 39 al 75, e migliaia di oppositori rimasti in libertà furono giustiziati, e altri fuggirono in esilio. ***Uno degli avvenimenti rimasto nella storia di questa guerra, è il bombardamento che rase al suolo la cittadina basca di Guernica nel 1937. Il governo antifascista a seguito di questo avvenimento chiese al pittore Pablo Picasso di rappresentare l'accaduto, così nasce il quadro Guernica, in cui però il pittore non mostra eserciti in battaglia come era solito fare, ma rappresenta la guerra attraverso il dolore e la morte delle vittime, facendo diventare il quadro un'icona, un simbolo contro ogni guerra. LE CAUSE DELLO SCOPPIO DELLA GUERRA: II triennio in cui si combatte la guerra civile spagnola fu anche la fase in cui maturarono le condizioni per lo scoppio della guerra; fu un triennio dominato dall'iniziativa politica di Hitler, che reclamava i territori con popolazione a maggioranza tedesca, e che cominciò quindi a riarmare il paese e a violare il trattato di Versailles, il tutto con l'indifferenza da parte di Francia e Gran -Bretagna, che fino alla fine del 1938 seguirono la politica dell'appeasement, cioè della moderazione pacifica, per non inasprire il conflitto. Quindi Hitler iniziò ad occupare militarmente dei territori, il primo è la Renania nel 1936) e iniziò a stringere anche delle alleanze, nello stesso anno venne firmata con l'Italia l'alleanza "asse Roma-Berlino", e poco dopo il patto anti Comintern con il Giappone; nel 1940 poi si unisce anche l'Italia al patto, configurando l'asse Roma-Berlino-Tokyo. Sempre in nome della riunificazione dei popoli germanici dispersi in Europa, nel 1938, con un plebiscito, l'Austria venne annessa alla Germania, e poco dopo Hitler pretese anche l'annessione dei Sudeti, una regione della Cecoslovacchia in cui c'era una forte componente tedesca; Hitler dichiarò che avrebbe invaso la Cecoslovacchia se non avesse ottenuto la regione, così per evitare un conflitto venne convocata la conferenza di Monaco, fra Italia, Germania, Francia e Gran Bretagna, alla fine della quale la regione venne data Hitler, che promise di garantire l'indipendenza al resto del paese. Ma vedendo che era riuscito a imporre la propria volontà con il ricatto delle armi, approfittò dei contrasti etnici nel paese e lo conquistò; tutto così Hitler non solo aveva annesso i Sudeti, ma per la prima volta anche dei territori non abitati da tedeschi. Invece Mussolini nel frattempo, per far vedere che l'Italia non aveva un ruolo di secondo piano, ordinò. l'occupazione dell'Albania, che divenne un protettorato italiano sotto il re, ma allo stesso tempo venne formalizzata l'alleanza con Hitler, infatti nel maggio del 1939 venne firmato il patto d'acciaio, che impegnava i due paesi a difendersi reciprocamente in caso di attacco. 1942 è l'anno della svolta, tra i territori occupati nascono dei movimenti di resistenza, in Francia, Italia e Jugoslavia ad esempio, ma al contempo anche di forte collaborazionismo, in Norvegia, nella Francia di Vichy e anche in singoli cittadini che denunciavano partigiani ed ebrei. A proposito di questo dal 42 si fa più sistematica e pratica la persecuzione contro gli ebrei (shoah); il genocidio degli ebrei aveva le sue radici nel razzismo nazista, ma si sviluppò in maniera più radicale man shoah mano che le conquiste portavano gli ebrei d'Europa sotto il controllo tedesco, e nella conferenza di Wannse, organizzata dai maggiori capi tedeschi, venne stilato un programma, cioè la soluzione finale del problema ebraico, che fu attuata attraverso eccidi di massa nei territori occupati, nei ghetti e con l'attivazione di una rete di campi di sterminio dotati di camere a gas, come quello di Auschwitz in Polonia. Inoltre il 42 è un anno di svolta perché ci furono due battaglie che segnarono due grandi sconfitte per la Germania, a luglio ci fu la battaglia di Stalingrado vinta dai sovietici, mentre a novembre il generale inglese Montgomery sconfisse Rommel nel nord Africa. A questo punto gli americani dal Nord Africa, per avvicinarsi alla Germania, nel luglio del 43 sbarcano in Sicilia, un'azione che fece esplodere la crisi del regime fascista, ormai non più sostenuto dalla corona, dalle gerarchie militari e dal popolo; così Mussolini venne sfiduciato dal gran consiglio del fascismo e arrestato per ordine del re, e il governo italiano presieduto dal maresciallo Badoglio, annunciò l'armistizio con gli anglo-americani. I tedeschi nel frattempo però occuparono il centro-nord del paese, il che fermò l'avanzata anglo-americana, e Mussolini così fu liberato e condotto a nord, dove fondò la Repubblica di Salò, uno stato fascista sotto il controllo tedesco; fino al 1945 l'Italia rimase divisa in due, la linea di divisione era cosiddetta Gustav, e Halia fine fascismo) andava dall'Abruzzo alla Campania, mentre Roma viene lasciata allo sbando e definita città aperta. A questo punto nel nord i partigiani si schierano apertamente contro i nazifascisti, formando cosi la resistenza, caratterizzata da sabotaggi, attentati e azioni di disturbo nelle zone occupate, pensiamo ad esempio alla strage di Marzabotto; infatti al contempo, fu costituito il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), con lo scopo di coordinare l'azione dei partigiani. Nel 1944 gli eserciti americani proseguirono la loro avanzata, la linea gustav venne sfondata, Roma venne liberata e i tedeschi si ritirarono lungo la Linea Gotica (da Rimini a La Spezia). Questo dura fino al 25 aprile del 1945, in cui dopo aver liberato Firenze, Genova e infine Milano, l'Italia venne liberata dal fascismo e Mussolini il 28 aprile fu catturato e fucilato nei pressi del lago di Como. Per quanto riguarda l'Europa, nel novembre 1943, alla Conferenza di Teheran tra Stalin, Roosevelt e Churchill, si decise di sbarcare sulle coste della Normandia, con lo scopo di arrivare a Parigi e liberare la Francia. Così il generale Eisenhower, il 6 giugno del 44, inizia l'operazione e poco dopo Belgio e Francia Europa (fine nazismo vengono liberate. Dopo fu il turno della Germania, che resiste diversi giorni, ma ormai accerchiata, ad ovest dagli angloamericani e ad est dai sovietici, Hitler si toglie la vita nel suo Bunker e l'8 maggio la Germania firma la resa incondizionata. La guerra però non era ancora finita, dall'attacco a Pearl Harbor, Stati Uniti e Giappone continuano a farsi la Fine guerra con grandi scontri aeronavali, a questo periodo risalgono i piloti kamikaze, che con gli aerei si p guerra lanciavano sulle navi americane. A questo punto il neo presidente americano Truman decide di sganciare le mondiale bombe atomiche per accelerare i tempi, il 6 agosto a Hiroshima e il 9 a Nagasaki, cosi il 2 settembre del 45 il (G e USA Giappone firma la resa incondizionata, e la guerra finisce. DOPOGUERRA: dopo la guerra ci fu la conferenza di Parigi, in cui vengono fatti i trattati di pace, questa volta però non si trattava di fare tanti cambiamenti territoriali, ma di punire la Germania, che viene imputata come causa dello scoppio; questa viene divisa in 4 parti e la stessa Berlino viene divisa in 4. Tornando un attimo indietro, nel febbraio del 45, quando non era ancora finita la guerra, si incontrarono in Crimea, Roosevelt, Churchill e Stalin, per cominciare a pensare all'assetto dell'Europa dopo la fine della guerra, e nel farlo si pensó alla situazione militare del momento, così Churchill parlò di una cortina di ferro, cioè una divisione del continente tra un occidente legato a Stati Uniti e un oriente legato all'Unione sovietica, divise per i loro conflitti ideologici, da una parte la democrazia e da una parte il comunismo. Quindi tornando alla Germania del dopoguerra, questa dopo essere stata divisa in 4, l'anno dopo vengono accorpate le due parti occidentali, e nasce così la repubblica federale tedesca asservita agli Stati Uniti, e vengono accorpate le due parti orientali, la repubblica democratica tedesca, asservita all'Unione sovietica; e anche Berlino viene divisa in due tra le due potenze. Nel frattempo Truman aveva espresso la sua volontà di contenere il comunismo, e poco dopo l'Unione Sovietica blocca i contatti con l'altra parte, così nel 1949 viene innalzato il muro di Berlino, il che significava che la guerra fredda era ormai cominciata. Cmq dopo la guerra nascono degli organismi, come l'Onu nel 45, un'organizzazione sovranazionale che si occupa di difendere i diritti umani di tutti, e a cui mano a mano si iscriveranno tutti i vari paesí. É sempre nel 45-46 viene celebrato il processo di Norimberga, tenuto da un tribunale militare internazionale, e volto a giudicare i crimini di cui le alte cariche naziste erano accusate; qui i nazisti, che si dichiaravano non colpevoli, vengono accusati di crimini di guerra, crimini contro la pace e crimini contro l'umanità, oltre al fatto che venne affermato in maniera netta il principio della responsabilità individuale. LA GUERRA FREDDA: quindi dopo la divisione della Germania tra Stati Uniti e Unione Sovietica e per via delle grandi differenze ideologiche, nel giro di pochi anni, si crearono 2 blocchi militari contrapposti: da un lato nel 49 nasce la NATO, un'alleanza che riuniva le potenze legate agli Stati Uniti, e di risposta nel 55 nasce il patto di Varsavia, un'alleanza che riuniva i paesi legati all'Unione sovietica dallattro il patto di Varsavia 55. Tale contrapposizione prese il nome di Guerra Fredda, questo perché non sfociò mai in uno scontro armato diretto ma a colpi di diplomazia, era una guerra possiamo dire di competizione, fatta di propaganda negativa, di corsa agli armamenti, di chi progrediva prima (in questo periodo la conquista dello spazio). Gli unici modi con cui le due potenze si scontravano, era tramite i conflitti di altri paesi, ad esempio tramite la guerra del Vietnam oppure la guerra di Corea, divisa in due con al sud i filoamericani e al nord i filocomunisti; cmq dopo 3 anni, la guerra si concluse con un nulla di fatto e con la riaffermazione del vecchio confine sul 38° parallelo. Cmq il 5 Marzo 1953 Stalin muore, a succedergli è Krusciov, che dimostrò un atteggiamento più moderato, cercò un dialogo costruttivo con gli USA, e volle dimostrare la superiorità sovietica non militarmente, ma sul piano scientifico-tecnologico ed economico; nello stesso anno il repubblicano Eisenhower venne eletto Presidente degli Stati Uniti, ed anch'egli adottò un atteggiamento propositivo, cosi i 2 leader si incontrano alla Conferenza di Ginevra, dando il via a quella che venne chiamata Fase di Distensione. Poi nel 1961 Kennedy divenne Presidente Usa e avviò una politica di stampo progressista: si schierò a difesa dei diritti degli afroamericani, e prosegui la distensione con l'URSS, fino a quando, nel 1963, fu tragicamente assassinato a Dallas, in Texas. Nei decenni successivi ci furono diverse tensioni, senza però sfociare in grandi crisi, al contrario ci fu un dialogo tra le 2 potenze, e al contempo, l'Unione Sovietica era sempre più in declino, tra l'instabilità economica e i moti indipendentisti dei paesi dell'Est. Così nel 1989, gli abitanti di Berlino abbatterono il muro che separava in 2 la città, e 2 anni dopo l'URSS si dissolse, e il Patto di Varsavia venne sciolto, per cui tutti i vari paesi riacquistarono la loro indipendenza, e la guerra fredda finì. DECOLONIZZAZIONE: Contemporaneamente alla guerra fredda, c'è la decolonizzazione, poiché la carta atlantica, creata da Roosevelt e Churchill, e che poi ispirò l'ONU, affermava il principio dell'autodeterminazione dei popoli, imponendosi come base del nuovo codice etico e politico soprattutto di Inghilterra e Francia, si liberano.
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