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Storia romana - Caio Mario e Silla, Sintesi del corso di Storia Romana

Questo riassunto si concentra su Caio Mario e Lucio Silla, mettendo in evidenza gli eventi in cui sono i protagonisti: - Guerra giugurtina - Guerre cimbriche - Guerra sociale - Guerre mitridatiche - Guerra civile

Tipologia: Sintesi del corso

2022/2023

Caricato il 23/04/2024

ales24
ales24 🇮🇹

4.4

(7)

30 documenti

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Scarica Storia romana - Caio Mario e Silla e più Sintesi del corso in PDF di Storia Romana solo su Docsity! CAIO MARIO E SILLA Guerra giugurtina (111-105 a.C.) Dopo la terza guerra punica, Scipione Emiliano aveva regolato le questioni africane con la costituzione di una piccola ma ricca provincia (la provincia romana d’Africa) e con rapporti di buon vicinato con le città libere e con i figli di Massinissa, il re di Numidia, tradizionale alleato dei romani. Tra essi si era progressivamente imposto Micipsa. Dopo la sua morte nel 118 a.C., il regno numidico fu conteso tra i suoi tre eredi principali: Giugurta, Iempsale e Aderbale. Giugurta si sbarazzò presto di Iempsale, mentre Aderbale fu costretto a rifugiarsi a Roma e a chiedere l’arbitrato al senato, che optò per la divisione della Numidia: ad Aderbale sarebbe spettata la parte orientale più ricca; a Giugurta la parte occidentale più vasta. Nel 112 a.C. Giugurta volle impadronirsi anche della porzione di regno assegnata ad Aderbale e ne assediò la capitale, Cirta, importante centro del commercio granario e base operativa di mercanti romani e italici. Giugurta, presa la città, fece trucidare non solo il rivale, ma anche i Romani e gli Italici che vi svolgevano le loro attività. Roma si vide quindi costretta a scendere in campo nel 111 a.C. - Le prime operazioni militari si conclusero con una pace a condizioni molto lievi, ma questo evento non venne ben visto a Roma. - Si decise allora di riprendere la guerra, ma questa volta l’esercito romano venne umiliato e costretto a sfilare sotto un giogo di lance, e fu obbligato a lasciare subito la Numidia. - Nel 109 a.C. la guerra fu affidata al console Metello, che aveva come legato Caio Mario. Metello sconfisse ripetutamente Giugurta, ma non riuscì a concludere definitivamente la guerra. - In questo clima di forte polemica, Caio Mario venne eletto console nel 107 a.C. e gli fu affidato il comando della guerra contro Giugurta. Caio Mario era un esponente dello schieramento popolare nato intorno al 157 a.C. Egli era un homo novus, cioè appartenente ad una famiglia recentemente pervenuta alla condizione equestre, non poteva vantare alcun antenato illustre ed era il primo dei suoi familiari ad arrivare ai sommi vertici dello Stato. Mario aprì l’arruolamento volontario ai capite censi, cioè a coloro che erano iscritti sui registri del censo per la sola persona, senza il minimo bene patrimoniale, dunque nullatenenti. Gli occorsero quasi 3 anni per sconfiggere Giugurta. Innanzitutto, grazie all’opera di Lucio Cornelio Silla, allora legato di Mario, si ruppe l’alleanza tra Giugurta e il suocero Bocco, re di Mauretania. Bocco tradì Giugurta e lo consegnò ai Romani nel 105 a.C., e la Numidia orientale fu assegnata a un nipote di Massinissa, Gauda, fedele a Roma. Guerre cimbriche (113-101 a.C.) I Cimbri e i Teutoni sono due tribù germaniche nomadi provenienti dalle regioni baltiche, che avevano iniziato un movimento migratorio verso sud, spinti da problemi di sovrappopolamento o da maree rovinose. Dopo essere entrati nell’orbita del mondo romano, furono affrontati al di là delle Alpi dall’esercito romano, inviato a proteggere i confini dell’Italia e a tutelare una zona commerciale ricca di miniere d’oro e di ferro. I Romani subirono una prima disastrosa sconfitta nel 113 a.C. Continuando il loro cammino verso occidente, intorno al 110 a.C. Cimbri e Teutoni ricomparvero in Gallia, minacciando la nuova provincia narbonese. I Romani tentarono di fermarli, ma anche questa volta ne uscirono sconfitti (battaglia di Aurasio 105 a.C.). Nel 104 a.C. Caio Mario venne rieletto console in assenza e gli fu affidato il comando della guerra. Egli provvide a riorganizzare l’esercito: ogni legione venne articolata in 10 coorti di circa 600 uomini, ciascuna delle quali costituiva un’unità tattica abbastanza grande per operare con una certa autonomia. La riorganizzazione dell’esercito toccò anche molti altri aspetti dell’attività militare: l’addestramento, l’equipaggiamento, l’armamento, la logistica degli approvvigionamenti, le insegne della legione. Quando i Germani ricomparvero nel 103 a.C., l’esercito romano si rivelò in grado di affrontarli. Mario affrontò prima i Teutoni nella battaglia di Aquae Sextie nel 102 a.C., e poi i Cimbri nella battaglia dei Campi Raudii nel 101 a.C. Mentre era impegnato sul fronte militare, Mario aveva creduto utile appoggiarsi a Saturnino. Mario lo aveva aiutato ad essere eletto tribuno della plebe nel 103 a.C. e, in cambio, Saturnino aveva fatto approvare una distribuzione di terre in Africa ai veterani delle campagne africane di Mario. Saturnino, inoltre, propose una legge frumentaria che riduceva il prezzo politico del grano fissato da Caio Gracco. In più, emanò la lex de maiestate, che puniva il reato di lesione dell’autorità del popolo romano. Nel 100 a.C. Caio Mario venne eletto al suo sesto consolato, Saturnino venne rieletto tribuno della plebe e Glacia pretore. Saturnino presentò questa volta una legge agraria che prevedeva assegnazioni di terre nella Gallia meridionale e la fondazione di colonie in Sicilia, Acaia e Macedonia. Per potere sviluppare il suo programma, Saturnino ottenne la rielezione a tribuno anche per l’anno successivo, mentre Glaucia si candidava al consolato. Durante le votazioni scoppiarono dei tumulti: il senato non attendeva altro per proclamare il senatus consultum ultimum, e anche Mario si trovò nella situazione imbarazzante di doverlo applicare contro i suoi alleati politici. Saturnino e Glaucia furono uccisi, e il prestigio di Mario uscì fortemente compromesso dalla vicenda, tanto che egli preferì allontanarsi da Roma. Il decennio successivo al 100 a.C. si aprì tra forti tensioni politiche e sociali.  Nel 98 a.C. un provvedimento rese obbligatorio un intervallo di 3 nundinae (giorni di mercato a cadenza settimanale) tra l’affissione di una proposta di legge e la sua votazione.  Continuava il conflitto tra senatori e cavalieri per impadronirsi dei tribunali permanenti per i processi di concussione.  Nel 95 a.C. una legge Licinia Mucia aveva istituito una commissione per verificare le richieste di cittadinanza romana e per espellere da Roma ogni residente italico e latino illegalmente inserito nelle liste del censo. In quest’atmosfera fu eletto tribuno della plebe Marco Livio Druso, che: 1. propose una legge agraria volta alla distribuzione di nuovi appezzamenti e alla deduzione di nuove colonie; 2. propose una legge frumentaria volta ad abbassare ulteriormente il prezzo politico delle distribuzioni granarie; 3. restituì ai senatori i tribunali per le cause di concussione, proponendo l’ammissione dei cavalieri in senato, che veniva aumentato da 300 a 600 membri; 4. propose la concessione della cittadinanza romana agli italici. Druso venne misteriosamente assassinato, il che alimentò l’esasperazione e il risentimento di ribellione degli Italici. Guerra sociale (91-88 a.C.) Da tempo gli Italici, consci di avere ampiamente contribuito ai successi militari di Roma, rivendicavano la cittadinanza romana. Gli Italici si trovavano infatti in una posizione di svantaggio:  solo i cittadini romani beneficiavano delle distribuzioni agrarie e frumentarie;  gli Italici partecipavano allo sfruttamento delle province solo in funzione subalterna;  gli Italici continuavano a pagare l’imposta destinata al soldo delle reclute, mentre i cittadini romani ne erano dispensati;  gli Italici ricevevano una parte meno importante del bottino e punizioni più gravi;  gli Italici non potevano condividere in alcun modo le funzioni di comando. L’assassinio di Druso fu per gli alleati italici il segnale che non vi era altra possibilità di difendere le proprie rivendicazioni che la rivolta armata contro Roma. La guerra fu lunga e sanguinosa: i Romani si trovarono a combattere contro gente armata e addestrata al loro stesso modo, con identiche tecniche di attacco e di difesa. Piano piano vennero presi i primi provvedimenti:  Con un primo provvedimento si erano autorizzati i comandanti militari ad accordare la cittadinanza agli alleati che combattevano ai loro ordini.  La lex Iulia de civitate concedeva la cittadinanza romana agli alleati rimasti fedeli e alle comunità che avessero deposto o deponessero rapidamente le armi.  La lex Plautia Papiria estendeva la cittadinanza a quanti degli Italici si fossero registrati presso il pretore di Roma entro 60 giorni.  La lex Pompeia (del console Cneo Pompeo Strabone) attribuì il diritto latino agli abitanti dei centri urbani a nord del Po (Transpadana).
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