Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

storia romana, dalla fondazione alla fine della repubblica., Appunti di Storia Romana

dalla fondazione alla fine della repubblica

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 15/03/2018

dan8901
dan8901 🇮🇹

3

(1)

2 documenti

1 / 45

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica storia romana, dalla fondazione alla fine della repubblica. e più Appunti in PDF di Storia Romana solo su Docsity! STORIA ROMANA parte prima : l’età monarchica - l’Italia prima di Roma - • Il popolamento della penisola italica risale almeno all’ottavo millennio ac. • Bisogna attendere il XVIII secolo ac ( età del bronzo ) prima di assistere al sorgere della prima civiltà italica che viene chiamata: palafitticola, terramaricola e appenninica in base all’età e alle zone degli insediamenti. • Nei secoli fa la sua comparsa un altra civiltà, quella dei Miceni, provenienti dalla Grecia, fondarono alcune colonie. • Intorno al 1000 ac nasce nel centro Italia la civiltà villanoviana, che confluirà in quella etrusca verso VIII ac. In questo stesso periodo L’italia meridionale viene interessata da una seconda migrazione proveniente dalla Grecia, che originerà molto colonie. • Nel VIII secolo, l’epoca in cui di situa la fondazione di Roma abbiamo la seguente situazione: • Nord: Liguri, Veneti e Galli • centro: Etruschi , picenti, Umbri , latini • Sud: Campani , sanniti, Enotri, abruzi e siculi • sardegna e corsica: etruschi e cartaginesi - il problema della fondazione - • la nascita di Roma è posta dalla tradizione nel 753 ac. L’archeologia ha dimostrato che il palatino era abitato dall’uomo prima ancora di questa data. • Tracce di insediamenti umani sul palatino si rinvengono a partire almeno dal decimo ac. Questa fase di sviluppo prende nome di insediamento preurbano. • La data del 1000 ac è molto significativa, da qui in avanti prende il via nell’Italia centro-meridionale un fenomeno ( Sinecismo) per cui molti villaggi vengono improvvisamente abbandonati per dare vita a centri abitati di dimensioni maggiori. • Si assiste così alla nascita di giganteschi villaggi ( e questo è anche il caso di Roma ) da essi rapidamente si evolverà una vera e propria struttura urbana e propriamente statale. • Nel caso di Roma, il passaggio dalla fase preurbana a quella protourbana è simboleggiato dalla costruzione delle mura quadrate sul colle del palatino, attribuite dalla tradizione a Romolo, primo re di Roma. - chi abitava Roma? • Il popolo che abitava l’urbe erano i latini, questi erano divisi in 30 popoli. Tra loro esisteva un’alleanza politico-religiosa secondo la tradizione antica, uno di questi villaggi latini fu Roma, filiata da Alba Longa e quindi pienamente latina. • I romani ammettevano che il loro popolo a un certo punto della storia si era fuso con quello dei sabini. Raccontato nel racconto del “ ratto delle sabine”. • Anche un altro popolo lasciò una traccia profonda in Roma, gli etruschi. Si sono trovati frammenti di iscrizioni etrusche in Roma arcaica. Si sa di nomi di persone etruschi e tre dei sette re erano etruschi ( tarquinio prisco, Servio tullio, tarquinio il superbo ), infine il ciclo pittorico dell’etrusca città di vulci racconta della partecipazione di Roma alle lotte tra città etrusche. - l’economia nella Roma delle Origini - • Roma urbana sorge nell’ottavo secolo a.c a partire da un’area già precedentemente abitata da qualche secolo, grazie alla confluenza repentina di diversi villaggi e genti intorno al Palatino. • Questa confluenza è possibile grazie alla presenza di un potere centrale. Le fonti antiche parlano di un re fondatore, Romolo e di altri re che a lui sarebbero succeduti. • Questa Roma delle origini, costruita nel 753 fu inizialmente una città grande, popolosa, potente e ricca, con un economia basata più sul commercio che con l’agricoltura. • Roma non nacque da una comunità di pastori, questa idea è stata smentita dall’archeologia e corrispondeva agli ideali che lo stato trovava conveniente diffondere durante l’età Agustea. • Oggi sappiamo che le cose in età monarchica erano diverse. Gli scavi ci hanno mostrato che sì Roma era una città estesa e che la sua prospettiva economica non era dovuta all’agricoltura. • È il Tevere a conferire un vantaggio determinante. Esso infatti costituisce una via d’acqua che si inoltra nella penisola e congiunge con il mare le genti che abitano l’appennino. • Alla foce del Tevere vi erano le saline per la produzione di sale , controllate da Roma e poi scambiato o venduto con gli etruschi. • Roma gode di un facile accesso al mare, tanto che il re Anco Marzio fonda la prima colonia romana, Ostia e quindi può commerciare facilmente con la Magna Grecia, gli Etruschi e cartaginesi. • La terra dove sorge Roma è un punto di passaggio di comunicazione tra Etruschi al nord e greci al sud. • Le fonti letterarie e anche quelle archeologiche hanno lasciato una serie di indizi precisi, dai quali si ipotizza che la Roma dei re era una città commerciale, • Servio però non salì al trono per successione, al contrario fu il primo re eletto dal senato. Anche se ebbe molta difficoltà a mantenere il trono. • • In ogni cado dotò a Roma di una cinta muraria più grande, le mura serviane che abbracciava i sette colli del palatino. • Distribuì terre pubbliche alla parte povera della popolazione e legò il proprio nome a una riforma della costituzione politica dello stato. • Istituì i comizi centauri, un’assemblea di tutti i cittadini maschi dell’urbe, suddivisi in cinque classi di censo. • Ultimo re di Roma fu Tarquinio il superbo. Egli ottenne il potere di Roma con la violenza. Il suo regno fu crudele e oppressivo. • Guidò vittoriosamente la prima guerra dei romani contro il popolo dei Volsci. • Mentre stava assediando con l’esercito la città dei Rutuli di Ardea, uno dei suoi figli usò violenza contro una giovane donna di nome Lucrezia. Questa sconvolta dall’accaduto, lo confesso ai propri cari per poi togliersi la vita. Da questo episodio si generò un insurrezione popolare che portò alla cacciata dei Tarquini. La direzione suprema dello stato sarebbe stata poi affidata a due persone, i consoli e per un anno soltanto. • La tradizione vede la data 509 ac la fine della monarchia e la nascita della repubblica. • l’oltraggio a Lucrezia però ha anche un’altra importanza: questo racconto serviva ai romani per illustrare quale dovesse essere il senso di onore delle vere donne romane. Una grandissima parte delle leggende romane era didascalica, riportava cioè esempi di valore sia di uomini che di donne. • Le istituzioni monarchiche • Le istituzioni monarchiche • il re : il rex è la figura principale dello stato romano arcaico. Il re era infatti il mediatore tra gli uomini e gli dei. Quanto ai potere del re essi erano religiosi, militari, giurisdizionali e legislativi. • • La scelta del re avvenne, fino a Tarquinio Prisco incluso, tramite una sorta di elezione popolare. • A partire dai re etruschi pare affermarsi un principio dinastico nella nomina regia. • In età etrusca la forma istituzionale di Roma viene a somigliare molto di più a quella delle città etrusche, dove il sovrano è un vero governatore. • Il re è assistito da alcuni ufficiali: il magiste populi e il magister euitum, comandante della fanteria e cavalleria. • Quando non è in carica nessun re vi è l’istituto del’interregnum. I poteri sono detenuti a turno, per pochi giorni, da alcuni senatori. l’interregno è un istituto che si troverà spesso anche in età repubblicana. • Il senato : • il senato esiste già in età monarchica. • l’origine del senato si rinviene nell’assemblea degli anziani • quale era la composizione del senato? Bisogna escludere che i senatori fossero “eletti “ dalle gentes di appartenenza, la ricostruzione più attendibile è quella che pone nel re la facoltà di nominare i senatori, scegliendoli tra i personaggi più ragguardevoli di ogni gens. • l’accesso al senato era alle origini consentito esclusivamente ai patrizi con esclusione della plebe. • Il problema della composizione del senato si lega a quello, tutt’ora insoluto, dell’origine delle classi sociali patrizia e plebea. • A partire dal 367 ac tuttavia anche i plebei poterono adire le cariche pubbliche e quindi entrare nel senato. Qui però furono mantenuti distanti dagli altri senatori e furono detti conscripti. • Da allora in poi per disegnare i senatori si usò la formula patres et conscript. • La differenza tra patrizi e plebei, dopo questa data stava perdendo importanza a favore di un’altra differenziazione: quella tra nobilitas ( formata da famiglie ricche e potenti, sia patrizie e plebee ) e da un lato il resto della popolazione. • Quali erano le competenze del senato in età arcaica? Oltre alla funzione di ausilio e assistenza al re, esse consistoo nell’interregnum e nell’auctritas ossia la ratifica delle deliberazioni popolari assunte nei comizi. • Le tribù • le prime tribù a Roma sono tre: • titii: vengono fatti risalire a Tito Tazio • Ramnes : a Romolo • Luceres :su questi non si hanno notizie, però gli storici moderni hanno pensato che il nome luceres potrebbe essere derivato da Lucumone ( re in etrusco ) e che quindi i luceres sarebbero gli etruschi. Si ricordi che tarquinio prisco si chiamava Lucomone di nome) • comizi curiati : il più antico comizio, cioè l’assemblea di tutta quanta la popolazione maschile adulta dell’urbe, è il comizio curiato. • l’origine di esso è strettamente legata alla nascita di Roma. • Secondo le fonti romolo avrebbe diviso il popolo romano in tre tribù e ogni tribù in dieci curie. • Ogni curia avrebbe dovuto fornire all’esercito 100 fanti e dieci cavalieri. Ai fini politici le curie erano l’unità di voto dei comizi curiati. • Ogni curia inotre avrebbe espresso dieci membri che avrebbe costituito il senato, formato appunto da 300 membri. • I compiti del comizio curiato non sono del tutto chiari. Esso interveniva nella nomina del re e forse dei suoi ausiliari, mentre in ambito legislativo si ritiene che si limitasse ad approvare le proposte del re. • Le fonti accennarono l’esistenza anche di un altro tipo di comizio: i comizi calati, che sembrano aver avuto competenze riguardo a questioni religiose e testamentarie. • I sacerdozi • • la religione era affare di stato e i sacerdoti dovevano garantire la pax deorum cioè vigilare e accertare che le azioni umane non offendessero in nessun modo gli dei. • • Del rex sacrificulus abbiamo già parlato, dopo di lui venivano i flamini , questi erano 3: flamen dialis, flamen martialis e flamen quirinalis. • • Essi erano tra le cariche religiose più antiche di roma • accanto a questi flamines maggiori ce ne erano 12 minori. • • Monto importati per le implicazioni della loro attività sulla vita politica e costituzionale di Roma erano: • i pontefici : il numero variava nel tempo tuttavia il primo di essi, il pontefice massimo, ebbe sempre un’importanza centrale. • Egli nominava i flamini e le vestali, era il capo di tutti gli addetti al culto ed era il massimo esperto di materia sacrale in Roma. • Davano il loro parere sulle cerimonie religiose deliberate dalla città e assistevano i magistrati incaricati di presiederle. • I pontefici derivano il ruolo di custodi del calendario e quindi quello di memoria storica della città. • La scelta dei pontefici avveniva per cooptazione, tuttavia nel terzo secolo il pontefice massivo veniva eletto dai comizi tramite elezione. • • Gli auguri : erano, all’inizio, liberi praticanti che indagavano il volere degli dei, ma furono ben presto riuniti in un collegio di cinque persone. Essi erano gli esperti dell’etrusca disciplina che consisteva nell’osservare pparticolari segni dai quali ricavare la volontà degli dei, cioè gli auguria. • Anche il re e i magistrati dell’età repubblicana indagavano il volere divino osservando i segni e ricavandone gli auspici. • Collegio dei feziali: sacerdozio proprio di tutti i popoli latini e di molti popoli italici. • La riforma della costituzione romana deve essere legata a una mutata situazione demografica e politica della città. • Sintesi costituzione romulea o patrizia COSTITUZIONE ROMULEA O PATRIZIA Tre tribù “ genetiche Ramni ( latini ) Titii ( sabini ) Luceri ( etruschi ) 10 curie 10 curie 10 curie Comizi curiati ( 30 curie ) Comizi calati ( poco noti) ( composti da tutti i cittadini maschi adulti Senato 10 membri per curia, per un totale di 300 Re elettivo COSTITUZIONE SERVIANA Cinque classi censitarie ( al vertice ci sono però 18 centurie di cavalieri e alla base 5 di non combattenti ) I II III IV V 80 centurie 20 centurie 20 centurie 20 centurie 30 centurie 100.000 assi 75.000 assi 50.000 assi 25.000 assi 12.000 assi Comizi centuriati 193 curie, composti da tutti i cittadini maschi adulti Senato Re ( elettivo ) SINTESI DEI SETTE RE DI ROMA Re origine fatti principali Romolo latino fondazione di Roma con edificazione delle in parte a mura quadrate; prime istituzioni politiche e tito tazio sabino sociali; unione con i sabini Numa Pompolio sabino costruzione di templi; istituzione dei principali collegi religiosi Tullo Ostilio latino presa di Alba Longa, Roma conquista la supremazia sul Lazio Anco Marzio sabino costruzione del ponte Sublicio; fondazione di Ostia Tarquinio Prisco etrusco riforma del Senato; costruzione della Cloaca massima e di altre opere Servio Tullio etrusco costruzione mura serviane Tarquinio il Superbo etrusco conquista di Gabi; oltraggio di Lucrezia L’ETA’ REPUBBLICANA CARATTERI GENERALI • è l’età dell’espansione di Roma nel Lazio e delle lotte tra patrizi e plebei, concluse con le leggi Lincinie-Sestie del 367; che consentirono l’accesso al consolato anche ai membri delle famiglie plebee e la formazione della nobilitas patrizio-plebea che guiderà l’espansione di Roma in Italia e nel Mediterraneo, durante la media età repubblicana • date importanti • 509 .C : cacciata dei Tarquinio il superbo da Roma e nascita della repubblica • 509-508 a.c : primo trattato fra Roma e Cartagine: Roma si affaccia sul mediterraneo • 499 o 496 : i romani sconfiggono i latini al lago Regillo • 474 a.c : battaglia navale di Cuma, gli etruschi sono sconfitti dai siracusani. Si accentua il declino della potenza etrusca • 458 ac : i romani sconfiggono gli equi sul monte Algido • 451-450 a.c: Roma promulga le leggi delle XII tavole • 431 a.c : i romani sconfiggono gli Equi e Volsci, sempre sul monte Algido • 396 a.c: i romani conquistano la città etrusca di Veio • • 390 a.c i galli sconfiggono i romani sul fiume Allia e saccheggiano l’urbe • • 367 : ac : a Roma i plebei sono ammessi al consolato I PRIMI PASSI DELLE REPUBBLICA • I romani spiegavano la fine dell’ età monarchica con l’espulsione di Tarquinio il Superbo. • Diversi studiosi moderni invece sostengono che il passaggio dalla monarchia alla repubblica sia stato graduale. • ci sono però molti elementi per ritenere che ci sia stata veramente una frattura nel 509 a.c, anno dell’espulsione di tarquinio dalla città. • l’età repubblicana di Roma si estende dal 509 a.c al 27 d.c anno in cui Ottaviano venne proclamato imperatore. • • ROMA DIFENDE LA SUA LIBERTA’ • Tarquinio venne detronizzato mentre assediava la città di Ardea. • l’ex re, la sua famiglia e i suoi seguaci lasciarono la città e trovarono riparo a Tarquinia. • Poco dopo da Tarquinia l’esercito della città insieme alle forze di Tarquinio si misero in marcia verso Roma, ma furono sconfitti dai romani nella Selva Arsia. • Tarquinio chiese aiuto ad un potente re etrusco: Porsenna, il sovrano di Chiusi. • Siamo nel 508 e Roma deve affrontare una guerra per difendere la propria libertà. Ma chi vinse la guerra? • I romani raccontano che Porsenna rimase impressionato dal valore degli abitanti , vedi le leggende di Orazio coclite, Muzio scevola e Clelia, che decise di siglare un trattato di pace e amicizia. • Gli storici moderni invece sostengono che la vittoria andò a Porsenna e che avrebbe mantenuto per diversi anni una sorta di protettorato su Roma, se non una vera e propria dominanza. • I difficili esordi della repubblica romana • i primi due consoli erano stati proprio i liberatori di Roma, coloro che avevano cacciato il re: Lucio giunio bruto e Tarquinio Collatino, padre e marito di Lucrezia. • Una parte della popolazione non era completamente d’accordo alla cacciata del re e non era del tutto contraria al suo ritorno. • Ci fu così un tentativo di aprire le porte di Roma a Tarquinio, ma la cospirazione fallì. • Dopo questo episodio il senato bandì tutta la gente di Tarquinia, compreso anche il console Tarquinio Collatino ( babbei ). • Bruto invece morì nella Selva Arsia. • Quando Chiusi attaccò Roma i nuovi consoli erano Publio Valerio e Tito Lucrezio. • • Il volto della città cambiò quando Roma assunse i connotati di una media cittadina più pastorale che agricola, e ciò provocò un nuovo interesse per l’acquisizione di terre. • Un altro problema si poneva alla città in questa fase di transizione e era il rapporto con i latini • i latini erano organizzati in trenta città, riunite in una lega, detta di Ferentino o nemorense. • Principali città latine erano Ariccia, Tuscolo, Tivoli , Ardea, Pomezia e Lanuvio • i rapporti tra romani e latini non furono mai buoni. Già in età regià ci furono diversi scontri con i latini e nel 494 ac si combattè contro Tuscoli nel lago Regillo. • Per ottenere una completa pacificazione dei latini bisognerà aspettare il 91 ac • al 493 ac pochi anni dopo la vittoria del lago regillo, risale un trattato stipulato da Roma con la lega Nemorense, notaci come Foedus Cassiaum, dal nome del magistrato che lo stipulò, Spurio Cassio. Questo trattato da un lato costituisce il riconoscimento di una lega latina facente capo a Roma. CAP 6 LA NUOVA COSTITUZIONE REPUBBLICANA • assemblee • 1) i comizi • in età repubblicana i comizi centuriati e i comizi tributi erano le più importante assemblee. Queste erano uno dei principali centri decisionali dello stato romano. • Le loro funzioni erano: elettive ( dei magistrati e di alcuni sacerdoti), giudiziarie ( in campo penale ) e legislative. • I comizi dovevano limitarsi ad approvare o respingere la proposta di legge del magistrato che aveva convocato il comizio. • Non c’erano differenze di competenza tra i comizi centuriati e quelli tributi ed entrambi raccoglievano la totalità dei cittadini maschi adulti. • • 2) il senato • a seguito della cacciata dei re etruschi i patrizi hanno conquistato il monopolio del senato. • Con il crescere dell’importanza della parte patrizia, il senato un organo di governo dell’intero stato. • Non fu più ne necessario ne sufficiente essere il capofamiglia ma occorreva aver esercitato cariche pubbliche. • Si deve infatti aspettare il 365 a.c per veder entrare in senato il primo plebeo. Dopo questa data i plebei eminenti conseguono frequentemente la dignità senatoria tramite l’esercizio delle cariche. Essi vengono detti conscripti , cioè aggiunti alla lista dei senatori. Anche la differenza tra patrizi e plebei è andata sempre più perdendo importanza. Una parte del patriziato e una parte della plebe hanno dato vita a un nuovo vertice della società : la nobilitas • nell’età della repubblica, i compiti del senato erano piuttosto elastici e indeterminati. Interveniva nella vita pubblica come e quando lo riteneva opportuno. Il senato fu il principale organo con il quale i patrizi prima e la nobilitas dopo facevano politica e cercavano di imporre alla comunità intera le loro scelte. • In campo legislativo ratificava le decisioni comiziali e conciliari e poteva persino giungere ad annullare le leggi votate dal popolo. Decideva di sottoporre ai comizi i trattati e le dichiarazioni di guerra. • Riguarda ai magistrati, il senato nominava l’interré e chiedeva ai consoli di nominare il dittatore. In questo ultimo caso si emanava il senatusconsltus ultimus, reso solo in situazioni di estrema gravità, e si conferivano i supremi poteri al dittatore. • Era sempre il senato ad assegnare ai magistrati le province e a decidere la dotazione finanziaria dei comandi militari. • Il senato decideva anche l’ammontare del tributo da riscuotere tra cittadini e a sorvegliare le emissioni di moneta. • In età repubblicana, i senatori erano 600. le sedute del senato erano presiedute dal senatore ex censore più anziano, detto princeps senatus. Si entrava nel senato dopo aver ricoperto le cariche magistratuali più importanti e si era ammessi a seconda dell’ importanza della carica rivestita. • Il diritto di voto spettava solo ai senatori effettivi. • La scelta e la nomina dei senatori era fatta ogni cinque anni dai censori che allora provvedevano a riempire tutti i posti rimasti nel frattempo vuoti. • • 3) magistrature: • le leggi lincine sestie del 367 ac. regolamentarono meglio le magistrature stabilendo meglio i poteri, la gerarchia e il cursus honorum. • Con il termine cursus honorum si indicava l’ordine da rispettare nel rivestire le diverse magistrature. Si precisava l’età minima richiesta per esercitare una magistratura e l’intervallo di tempo che doveva essere lasciato trascorrere tra una carica e l’altra. • Le magistrature erano divise in maggiori e minori. • Quelle maggiori erano: il consolato, la pretura, la censura, la dittatura e il magistratura equitum, queste ultime due erano straordinarie. Le magistrature maggiori erano dotate del potere di prendete gli auspici maggiori e dell’imperium, ossia del comando militare e della potestas ( potere civile) la censura però faceva eccezione. Queste magistrature erano dette curuli. • La magistrature minori e dotate solo di potestas erano l’edilità e la questura. • 4) magistrature curuli • consoli: sono 2 e restano in carica per un anno. Erano titolari dell’imperium maius e della summa potestas sia in campo civile che militare. • Tra i loro poteri vi era anche quello di convocare il senato e i comizi. Di fronte a quest’ultimi, i consoli presentavano le proposte di legge, ammettevano i candidati alle elezioni dei magistrati e proclamavano vincitori. • Nel caso fosse necessario convocare il dittatore, il console a ciò incaricato dal senato lo sceglieva in assoluta libertà. • Altri compiti di natura civile era quello dell’amministrazione del denaro pubblico e nell’espletamento di alcune funzioni che spettavano ai censori, negli anni in cui questi non erano in carica. • È però nel campo della guerra che il potere dei consoli manifesta tutta la sua ampiezza: indicevano la leva, nominavano gli ufficiali, gestivano il bottino di guerra e potevano imporre i tributi militari. • I consoli erano accompagnati da dodici littori a simbolo del loro potere. • I consoli formavano un collegio . • Tuttavia i loro poteri non erano infiniti. Un console aveva il potere di bloccare le iniziative di un altro console ed erano anche soggetti al veto dei tribuni della plebe e vincolati dalle deliberazioni del senato. • • Tappe del consolato: • 509: istituzione del consolato. Prima il loro nome era quello di pretori poi alla denominazione consoli • 455-387 ac: i due consoli sono eletti solo in alcuni anni, mentre in altri si rinvengono 3, 4 o 6 e sono detti tribuni militari • 366 ac: si abbandona la prassi dei tribuno militari e i magistrati supremi tornano a essere stabilmente sempre i due consoli. • Pretore : è l’unica delle magistrature a non essere collegiale • era munito di imperium ( comando militare ) pari a quello dei consoli ma di potestas ( potere civile ) minore. • Nel 242 ac Roma diventata una grande città a capo di un grande stato si procede alla nomina di un secondo pretore destinato ad amministrare la giustizia nelle controversie tra stranieri. Questo pretore viene chiamato pretore peregrino, l’altro invece era il pretore urbano • ogni pretore doveva pubblicare un proprio editto . • La carica di pretore rimase patrizia sino al 337 ac, dopo questa data fu accessibile ai plebei. • • Censori: erano due magistrati eletti ogni 5 anni. Il loro era quello di redigere le liste del censo, cioè di ricchezze dei cittadini. Il censimento avveniva ogni 5 anni. • un’altra prerogativa dei censori era il controllo della moralità dei cittadini, effettuato in base all’esame del comportamento tenuto nei cinque anni che incorrevano tra una censura e l’altra. • Altre competenze dei censori consistevano nell’amministrazione dell’ager publicus. • I censuri costituivano un collegio e tutte le loro decisioni dovevano essere prese in comune accordo. • 5) Magistrature straordianarie • sono quelle cariche nominate solo in circostanze straordinarie. • Il dittatore era nominato solo in gravi situazioni particolari e di natura solo militare ed esercitava i supremi poteri militari. • Quando si rendeva necessario nominare un dittatore, il senato emanava il senatusconsultus ultimus, con il quale invitava un console a scegliere un dittatore. • l’entrata del dittatore non faceva decadere i consoli e gli altri magistrati. • Il dittatore sceglieva un proprio luogo tenente, che era il magister equitum, il comandante di cavalleria. • Dopo le guerre puniche ( 146 ac ) non fu nominato nessun dittatore. • Nel 406 a.c si riaccende la guerra finale contro Veio. La guerra scoppio non per necessità di terra ma perché si stavano sulle palle ( fastidio reciproco ). durante la guerra Roma fu aiutata dalla lega latina, paralizzando i volsci e equi. • Roma era diventata abbastanza grande da permettersi un esercito permanente. • I romani espugnarono Fidene città latina ma alleata di Veio. • Secondo le fonti l’assedio di sarebbe durato 10 anni e avvenne con la vittoria attraverso uno stratagemma: i romani scavarono una galleria e penetrarno in città guidati da marco furio camillo. • Il bottino ricavato fu grande, Veio era infatti una delle più ricche città dell’Italia e del bacino occidentale del mediterraneo. • Sul territorio di veio furono costituite 4 nuove tribù, con diritto di voto nel comizio tributo. • Questa fu la prima affermazione di Roma al di fuori del Latium vetus • uno dei motivi che concorsero all’ascesa di Roma in Italia fu il sistema politico e di governo interno ed esterno. • Essa disponeva di un corpo sociale compatto, che era unito in battaglia. • Nello stesso tempo, la larga concessione della cittadinanza romana molte città e comunità minori assicurava a roma una serio di centri di supporto, rinforzo e rifornimento. • Dopo la vittoria su Veio, Roma fu sconfitta dal popolo dei Galli i quali valicarono le alpi prima del 400 e si stanziarono a Nord e fondarono città. • Tutti i centri etruschi del Nord finirono coll’essere sopraffatti. Con la rovina di un’altra grande città etrusca, Felsina ( Bologna ) anche la dodecapoli del nord cessò di esistere. • Un’ orda di galli Senoni, partiti dalla loro capitale Senigallia e guidati dal re Brenno , puntò verso Roma e si scontrò con l’esercito Romano nei pressi del fiume Allia nel 390 a.c. • per i romani fu una disfatta, le fonti dicono che essi furono colti di sorpresa da non riuscire a chiudere le porte di Roma. • Il 18 Luglio del 390 a.c viene ricordato come il “ sacco di Roma “. secondo la tradizione l’assedio finì quando i galli chiesero un forte riscatto d’oro. • I Galli furono sconfitti successivamente da Furio Camillo, che era stato esiliato e l’oro recuperato. • Il colpo partito dall’urbe fu forte che Equi e Volsci cercarono di chiudere definitivamente la partita con Roma. A loro si unirono alcune città latine e l’etrusca Tarquinia. • Grazie ancora a Furio Camillo i romani sconfissero Equi e Volsci. • La guerra con i tarquiniensi si trascinò invece fino al 351 a.c, anno in cui si stipulò una tregua di 40 anni • con i latini si rinnovò il foedus cassianum ( 358 a.c ) al quale aderirono adesso anche gli Enrici. • Nel 354 a.c si siglò un trattato con i sanniti e nel 348 un secondo trattato con i cartaginesi. Il trattato con i sanniti fu comunque inutile, lo scontro fu solo rimandato. • Una caratteristica dei sanniti è che questi mandavano ad ogni primavera i giovani in cerca di nuove terre. Questo era un loro modo di espandersi. • Nel 343 a.c la minaccia sannita arrivò a capua. I capuani invocarono l’aiuto di Roma, che non venne a causa del trattato. Ma una volta che capua si dichiarò sotto Roma, l’aiuto arrivò. • Scoppiò così la prima guerra sannitica ( 343 – 341 a.c ) le sue vicende nelle fonti furono poco chiare. • Sappiamo solo che fu il primo intervento di Roma in Campania e che lo scopo era difensivo: creare una barriera a garanzia del proprio dominio. • Ma questo dominio non era gradito alla città di Capua e latini si allearono con la lega Nemorense. • Sì combatte trail 340 e il 338 la guerra latina. Roma alla vittoria sciolse la lega latina elegò a se ciascuna città con trattati singoli. • dal 326 a.c al 321 a.c si combattè quella che viene chiamata seconda guerra sannitica. • La causa sembra essere da imputare di nuovo a Capua, che avrebbe preso di mira Napoli, controllata dai magni greci. • La guerra vide da una parte Napoli e sanniti e dall’altra Capua e Roma. • Durante questa guerra Roma subì una dura sconfitta alle forche caudine nel 321 a.c nelle gole montuose di Caudio. • Dopo questa sconfitta il numero delle legioni fu aumentato, l’armamento fu allegerito per essere più adattato alla guerra in montagna. • Nel frattempo era scaduta anche la tregua con Tarquinia che fu sconfitta ne 313 a.c e diventò foederata di Roma. • Nel 304 A.C i romani vinsero i sanniti nella battaglia di Boviano chiudendo così la seconda guerra sannitica, con la quale Roma acquistò ampi territori in Apulia e Campania. • I Sanniti non si rassegnano e nel 298 a.c ripresero le ostilità: era la tersa guerra sannitica ( 298-290 a.c ). i nemici di Roma non furono solo i sanniti ma a loro si unirono Latini, Umbri, galli ed Etruschi. • La battaglia decisiva fu quella di Sentino nel 295 a.c e la vittoria fu romana. Con questa vittoria la supremazia di Roma sul centro italia non potè più essere messa in discussione. • La terza guerra sannitica finì nel 290 a.c e Roma ne emergeva come la prima potenza della penisola italiana. • La guerra contro Taranto • i romani proseguivano con la loro politica di alleanza e concessione, intanto fondavano colonie. • Al sud c’era ancora una città greca potente che aspirava al ruolo di difensore della magna grecia: Taranto, una delle tre più grandi città insieme a Capua e Roma. • Taranto era stata fondata da Sparta nel 706 a.c e in suo soccorso mosse un re regno ellenistico: Pirro d’Epiro ( Albania ) • Pirro era imparentato con il tiranno di Siracusa, sbarcò in Italia con un forte esercito munito di elefanti da guerra e molte popolazioni nemiche di Roma si allearono con il re. • Nel 280 a.c i romani furono sconfitti nella battaglia di Eraclea e nel 297 a.c nella battaglia di Ascoli Satriano. • Ad Eraclea però la vittoria era costata a Pirro quasi quanto una sconfitta, infatti perse molti uomini, nacque allora un detto usato ancora oggi per indicare una vittoria senza vincitori “ vittoria di Pirro” • ci furono tentativi di instaurare una pace ma senza successo. Il re decise di passare in Sicilia cogliendo molte vittorie tra il 278 e il 275 a.c. ma non riuscì a concludere la guerra. Abbandonato dai greci di Sicilia tornò sulla penisola ma venne sconfitto nel 275 a.c nella battaglia di Malevento, dopo quella vittoria cambiò nome in Benevento. Alla fine della campagna militare tornò in Epiro, lasciando un gruppo di truppe a Taranto, questa però cadde dopo alcuni anni. • Roma completò così l’occupazione della Calabria e della Puglia. • • Capitolo 9 la religione Romana pag 87 • capitolo 10 la vita familiare pag 97 • capitolo 11 La Roma delle lettere • la prima guerra punica • Cartagine: era un’antica colonia fenicia, fondata nel 814 a.c in Africa nell’Attuale Tunisia, presso il golfo di Tunisi. Con la sua posizione riusciva a dominare il canale di Sicilia. • In Sicilia erano passate truppe cartaginesi che avevano conquistato una parte dell’isola, altre conquiste erano state fatte nella Sardegna costiera, nella penisola iberica e in Africa, Cartagine si presentava a capo di un vasto stato. • I principali nemici dei cartaginesi erano i greci della magna Grecia, mentre erano migliori i rapporti con la madre patria greca. • Nel 540 a.c un alleanza di Cartaginesi ed etruchi sconfisse i Greci di Allia, in Corsica, costringendoli a emigrare a Marsiglia. • Alle istituzioni dello stato cartaginese, vi era qualche somiglianza con quello romano. La differenza stava nell’esercito: quello cartaginese era quasi completamente costituito da mercenari. • Cartiagine aveva fatto la sua comparsa in Sicilia fin dal settimo secolo a.c. la Sicilia era molto importante per i greci e qui esistevano alcune città greche più antiche ed importanti come Agrigento e Siracusa. Queste due città avevano sconfitto cartagine nella battaglia terrestre di Imrea del 480 a.c . • Al tempo della venuta di Pirro in Italia ( 280 – 275 a.c ) i cartaginesi avevano patito sconfitte dai greci ma non erano stati cacciati dall’isola. • In questa fase Romani e Cartaginesi erano alleati ma la sconfitto di Pirro e taranto mutarono il quadro. • Roma aveva integrato nel suo stato praticamente tutti i greci della penisola Italiana. • Con Siracusa strinse un patto di amicizia nel 270 a.c dove non solo si presentava come difensore dei greci italioti ma aveva compiuto anche la prima prenatazione in Sicilia. • Le preocupazioni di Cartagine sono evidenti e non poteva gradire l’intromissione di quella che ormai era diventata la prima potenza italica. • Verso lo scontro: • Nel 288 a.C. i mamertini, un gruppo di mercenari italici della Campania originariamente al servizio di Agatocle, tiranno di Siracusa, rimasti senza un signore alla morte di quest'ultimo avvenuta l'anno prima, occuparono la città di Messana (la moderna Messina.) • i mamertini fecero di Messina la loro base di scorrerie navali e terrestri a danni dei greci. • Gerone II di Siracusa stanco della situazione li assalì. • I mamertini prima chiesero aiuto a Cartagine, che mando inviarono un presidio a Messina poi si rivolsero ai romani. Questi avevano precisi accordi con Cartagine di non intervenire in Sicilia ma tuttavia non gradivano il controllo cartaginese sopra lo stretto di Messina. • La paura che l’occupazione dello stretto preludesse a successive espansioni in Italia e la necessità di tutelare gli interessi dei greci italioti spinse alla fine Roma all’intervento. Era il 264 a.c • Il piano di Annibale che aveva preparato era ben studiato: la flotta Romana era ben più forte di quella cartaginese quindi era meglio non cercare lo scontro via mare ma rendere il proprio esercito migliore del nemico. • Roma soffriva alcuni punti deboli, il primo era l’inimicizia con la Macedonia, irritata dalla penetrazione romana nei balcani. Il secondo era la presenza di forti tribù nell’Italia settentrionale. • Tra di loro Annibale avrebbe trovato alleati e mercenari contro Roma ed era convinto che molti popoli dell’Italia centrale e meridionale sarebbero insorti contro i romani se ne avessero avuta occasione. Egli intendeva quindi presentarsi ai loro occhi come un liberatore. • Ciò che non aveva calcolato era che Roma aveva unificato l’Italia centrale e meridionale e non la dominava. Molte città laziali avevano ottenuto la cittadinanza romana piena. l’Italia in gran parte doveva rimanere fedele a Roma. • Annibale inviò un esercito di 20.00 uomini a difendere cartagine; un secondo esercito in Spagna di 10.000 uomini, un terzo di 15000 uomini fu affidato al fratello minore Asdrubale allo scopo di portargli rinforzi e un quarto esercito di 50.000 uomini prese lui stesso il comando. • Nel 219 a.c Annibale condusse le sue forze contro la città spagnola di Sagunto. Nel 225 a.c i Romani avevano imposto ad Asdrubale il trattato dell’Ebro, un trattato per cui i cartaginesi si impegnavano a non spingersi con le loro conquiste oltre il fiume Ebro. • Sanguto non si trovava oltre l’Ebro e quindi Cartagine non stava violando il trattato. • Sanguto era alleata di Roma e sperava in un aiuto. Aiuto che non che non arriverà mai. l’intervento militare avrebbe significato la guerra e la rinnovata forza di cartagine faceva paura. La guerra però scoppio comunque. • Dal 218 al 202 a.c • Superato il primo ostacolo, Annibale attraversò i Pirenei e la Francia meridionale, ed infine l’impresa spettacolare: l’attraversata delle alpi. • Un esercito piccolo giunse in Italia nel 218 a.c. un avanguardia guidata dallo stesso Annibale, si incontrò vicino al fiume Ticino con un drappello romano al cui comando vi era Publio Cornelio Scipione con suo figlio che sarebbe diventato Scipione l’Africano. • La vittoria era cartaginese e l’effetto psicologico di questo piccolo scontro fu enorme. • Verso la fine dell’anno, un esercito romano superiore per numero affrontò annibale nei pressi di Piacenza, vicino al fiume Trebbia. Era il primo scontro di grandi dimensioni e fu vinto dai cartaginesi. L’Italia settentrionale era persa , ad eccezione di Cremona e Piacenza. • l’operazione a causa dell’inverno fu ripresa l’anno dopo. A giugno del 217 a.c un forte esercito romano al comando di Caio Flaminio cercava il nemico nei pressi di Perugia ma cadde in una trappola. La battaglia era quella del Lago Trasimeno e fu un disastro. Il console morì e con lui 15000 uomini. I supersitit furono in larga parte catturati od uccisi. • La notizia della disfatta preoccupò Roma,data la gravità della situazione si nominò un dittatore: quinto Fabio Massimo. • Annibale intanto cercò di approfittare della vittoria per ingraziarsi gli italici liberando tutti i prigionieri tranne i romani. Ma ebbe poco successo. La maggior parte dei popoli della penisola rimase fedele a Roma e Annibale sprecò tempo e forse in assedi minori mentre si dirigeva verso la Puglia. • A distanza lo inseguiva Fabio Massimo. Questi guidava quattro legioni ma per ora si limitava a piccoli assalti ottenendo il soprannome di Temporeggiatore. • Tutta via il senato di Roma avrebbe preferito una soluzione più rapida e decise di affidare pieni poteri al suo magiste equitus Minucio Rfuio, che vinse qualche battaglia minore. • Allo scadere della carica semestrale di Fabio i Romani optarono decisamente per la battaglia campale che doveva essere quella risolutiva. Era il 216 a.c e al comando dei consoli Caio terenzio Varrone e Lucio Emilio Paolo cercò e trovò l’esercito cartaginese in Puglia nella località di Canne. • La battaglia fu un disastro, uno dei più gravi della storia di Roma. Sembrò che per i cartaginesi fosse giunto il momento di investire direttamente Roma. Annibale non se la sentì. • È probabile che il piano di Annibale non fosse sbagliato. I romani erano ancora numerosi, mentre le forze del condottiero punico erano stanche e scarse. • Per i Romani la situazione comunque peggiorò. Il regno di Siracusa, loro alleato era attaccato dalla flotta cartaginese e nel 215 a.c il tiranno siracusano Gerone, fedele alleato dei romani, venne a morte e il suo posto fu preso dal giovane figlio Geronimo, che passò dalla parte dei Cartaginesi. • Il piano di annibale stava iniziando a funzionare. Egli sperava che le città marinare si unissero a lui. • La sua permanenza al sud si giustifica proprio perché quella terra era quella che a lui sembrava il teatro di guerra principale. • Per i romani i guai non erano finiti. Esisteva un accordo segreto tra annibale e la Macedonia di Filippo V in funzione antiromana. • La Macedonia era una delle maggiori potenze mondiali. Fino al 217 a.c Filippo V fu impegnato nella cosiddetta “ guerra degli alleati”contro gli Etoli e Sparta, ma dopo la attaglia del lago Trasimeno si affrettò a concludere la pace ( pace di Naupatto, l’odierna Lepanto) per portare la guerra contro l’Italia. • Tutto il bacino del mediterraneo era ormai coinvolto in questa guerra. Si combatteva in Italia in Sicilia e in Sardegna. • In Africa, Cartagine non potè più limitarsi a inviare soccorsi navali ad Annibale perché i Romani si allearono con il re numida Siface, che impegnò molte truppe nemiche. Sempre in Africa, l’Egitto aveva vinto nel 219 a.c una guerra contro la Siria per il possesso della Palestina. • In Asia, il regno di Pergamo era fermamente alleato con i Romani, ma era bloccato dal regno di Bitinia, amico dei Cartaginesi. Sulla penisola balcanica, la Macedonia venne contrastata dalle flotte romane mentre gli Etoli, Sparta, Messene e l’Elide, ridiscesi in guerra alleati con i Romani, le impedivano di preparare le spedizioni via terra. • Nella Gallia Cisalpina, in quel terribile 216 a.c una grande forza romana era stata sorpresa in un imboscata dai Galli nella foresta Litana e completamente annientata. • In Spagna tra il 218 e il 215 Gne e Publio Scipione avevano colto parecchi successi contro i cartaginesi e i popoli iberici loro alleati. • Nel 2111 a.c i fratelli Scipioni caddero in battaglia. La loro opera fu continuata da Publio Cornelio Scipione. Egli aveva 25 anni e non aveva compiuto ancora un regolare cursus Honorum, ma fu comunque nominato proconsole. • La sua campagna spagnola fu un successo: sconfisse tre eserciti e conquistò cartaginea, la capitale spagnola. Costrinse Astrubale a evacuare la spagna nel 207 a.c • la situazione di annibale non migliorava. Si sarebbe avuta una svolta solo se gli italici fossero insorti in massa contro Roma. Molte città che erano passate dalla sua parte furono riprese dai romani: come Taranto, Siracusa e Capua. Siracusa in particolare era stata espugnata nel 212 a.c e vittima dell’assedio fu Archimede. • l’Italia intera soffriva di quella guerra terribile. Città intere scomparvero, distrutte dai cartaginesi o dai romani. • Annibale aveva vinto ancora molte battaglia, tra le quali quella di Erdonea nel 210 a.c. tuttavia, nello stesso anno la flotta romana aveva saccheggiato Egina. • Filippo V di macedonia aveva più volte sconfitto gli Etoli, ma poi prefrì giungere ad una pace ( pace di Fenica 205 a.c ) e fece una pace separata con i romani. • Nel 207 Asdrubale era riuscito a salvare una parte consistente dell’esercito cartaginese di Spagna. Lo condusse a sua volta in Italia e cercò di raggiungere il fratello. I romani però lo attendevano sul fiume Metauro, nei pressi di Rimini al comando di Claudio Nerone e Marco Livio Salinatore e fu sconfitto e ucciso. • Adesso Annibale si trovava isolato, i romani avevano vinto in Sicilia, Sardegna e in Spagna. La Macedonia era fuori gioco. • Cartagine era minacciata, nel 204 a.c Scipione sbarcava in Africa con un esercito numeroso. • Siface era passato dalla parte dei cartaginesi ma un altro principe della Numidia Massinissa si era alleato con i romani e forniva loro validi contigenti di cavalleria. • A Roma il senato non vedeva di buon occhio l’impresa di scipione e rifiutò di fornirgli i fondi necessari, che tuttavia arrivarono dagli alleati italici. • Scipione vinse alcune battaglie in Africa ma poi si trovò in una situazione simile a quella di Annibale in Italia. Si instaurarono trattative di pace. • Nel 203 Scipione ruppe le trattative e vinse una grande battaglia, detta dei campi magni, dove morirono numerosi nemici. Era giunto il momento per Annibale di tornare. • Nell’ottobre del 202 a.c gli eserciti nemici si scontrarono a Zama. Annibale ripropose lo stesso stratagemma utilizzato per canne ma l’assalto degli elefanti si risolse in un fallimento. • Anche i Galli tradirono le aspettative, perché quando si accorsero di essere mandati a morte sicura si ribellarono. • Ma Annibale rioganizzo i suoi e guidò l’attacco infinite volte. Uccise i due centurione, ferì scipione e Massinissa ma alla fine dovette arrendersi: i romani trionfavano su tutti i fronti e tornò a Cartagine per chiedere la pace. La seconda guerra punica era giunta al termine. • In virtù del successo conseguito, Scipione ottenne il soprannome di africano. Dopo che nel 202 a.c ebbe vinto la seconda guerra punica fu acclamato come princeps senatus ed ebbe la carica di censore; poi fu console nel 194 a.c e legato al fratello Lucio Cornelio Scipione Asiatico nella guerra contro la Siria. • La famiglia degli Scipioni aveva dato vita a quello che viene chiamato “circolo degli Scipioni” , cioè un gruppo di personaggi politici e di intellettuali che erano favorevoli alla ricezione della cultura greca e orientale, e, in Politica all’instaurazione di un controllo indiretto sull’oriente tramite alleanze e protettorati. • Roma emerge dalla seconda guerra punica come la maggiore potenza del Mediterraneo occidentale e, ormai una delle maggiori del mondo. • Nuove, enormi conquiste, erano state la Gallia Narbonese e la Spagna, distinta in Citerione e Ulteriore. l’ascesa di Roma ormai preoccupava le monarchie ellenistiche. • Cartagine invece uscì dalla guerra per sempre ridimensionata. Essa doveva pagare un’indennità di guerra, rilasciare prigionieri, consegnare ostaggi, gli elefanti e le navi da guerra tranne dieci. Annibale venne espulso. • i cartaginesi chiesero la pace, che Roma accordò. Poi però pretese che Cartagine fosse rasa al suolo e ricostruita all’interno, lontano dalle coste. • I Cartaginesi allora insorsero e per due anni sostennero un assedio, finché Scipione l’emiliano ne ebbe ragione. I vinti furono massacrati o fatti schiavi. • Il territorio conquistato fu organizzato in provincia, la prima africana, con nome di Africa. Era il 146 a.c e cartagine dalle scene lo stesso anno in cui usciva Corinto. • • l’annessione di Pergamo • i romani controllavano solo la Spagna meridionale, organizzata nelle provincie di Spagna citeriore e ulteriore. • La Spagna era ricca e questo suscitava la cupidigia dei governatori romani. Essi si erano dati a sfruttare senza pietà questa terra, vendendo schiave le popolazioni o massacrandole per derubarle. • Così gli Iberi e i lusinati erano insorti nel 154 .c e riuscirono a sconfiggere i romani più volte. • Da segnalare l’episodio dell’assedio di Numazia, dove gli insorti concetravano le loro ultime speranze. Essi si ridussero a cibarsi dei loro morti, poi quando caddero anche le ultime speranze, incendiarono la città e si suicidarono quasi tutti nel 133. loro vincitore scipione l’emiliano. • La pax romana trionfava su tutte le coste del mediterraneo. • Nello stesso 133 a.c era morto l’ultimo re di Pergamo, Attalo III. Fedele alleata di Roma, questo re nel suo testamento aveva lasciato il suo regno ai romani. • A Pergamo Si ebbe poi una rivolta guidata da un certo Aristonico. Ma dopo cinque anni di lotta fu sconfitto. • I romani aggiunsero così la prima provincia asiatica al loro impero, chiamata Asia. • Tappe per la creazione dell’impero • 264- 241 a.c prima guerra punica: conquista della Sicilia e poi Sardegna e Corsica • 229 – 219 a.c guerra contro i pirati illiri: acquisizione di basi in Albania • 222 a.c vittoria contro i Gallo: conquista della Gallia cisalpina • 219 202 a.c : seconda guerra punica: conquista della Gallia Narbonese e della Spagna • 217 – 205 a.c : prima guerra macedonica : la Grecia viene dichiarata libera. • 192 – 188 a.c L’ETà REPUBBLICANA PARTE SECONDA I GRACCHI • nel 133 a.c fu eletto tribuno della plebe Tiberio Sempronio Gracco, appartenente a una famiglia plebea della nobilitas. • I Gracchi avevano dato alcuni personaggi illustri a Roma, il padre Tiberio ( nome uguale al figlio ) fu ue volte console, censore e combattè con valore in Siria e Spagna. Sposò la figlia i Scipione l’Africano e poi fu tribuno che intercesse a favore di Scipione L’asiatico. • Tiberio, il figlio maggiore, partecipò alla istruzione di Cartegine nel 146 a.c e poi fu questore nel 137 a.c e nel 133 a.c venne eletto tribuno della plebe. • Tiberio il maggiore, si era reso conto dei mali che soffriva l’Italia, ove vedeva latifondi estendersi, le coltivazioni mutarsi in pascoli e piccoli proprietari affluire a Roma per trasformarsi in clienti dei nobiles. • Egli concepì allora un progetto che avrebbe ricostituito questo ceto. • Il piano i Tiberio Gracco consisteva nel richiamare in vita una legge che già esisteva ma che era stata disapplicata: una delle leggi Licine Sestie che fissava limiti massimi al possesso privato di ager publicus. • Il progetto prevedeva che nessuno potesse possedere più di 500 iugeri di terra pubblica. • Coloro che oltrepassavano questi limiti avrebbero dovuto restituire la terra. • La terra così recuperata sarebbe stata assegnata in lotti da 30 iugeri ciascuno ai cittadini romani indigenti. • La nobilitas si oppose e sobillato dai nobiles un altro tribuno della plebe, Cecina, mise al veto alla proposta che Tiberio aveva avanzato ai comizi. • Tiberio invece chiese ai comizi di dichiarare decaduto Cecina, perché nemico degli interessi del popolo. L’atto di Tiberio era illegale, eppure fu approvato. • La commissione prevista iniziò i suoi lavori per misurare l’ager ma si pose un secondo problema. • Le parcelle di terreno rappresentavano una piccola fortuna per i nullatenenti, ma essi avrebbero necessitato dei sussidi per acquistare attrezzi, bestiame e sementi. • Nel 133 Attalo III di Pergamo aveva lasciato il suo regno in eredità ai Romani. Nel tesoro Tiberio vie il messo per finanziare la ricostituenda classa dei contadini ma l’opposizione senatoria fu violenta perché si sentivano spodestati dalle sue proregative di politica estera. • In ogni caso Tiberio pose nuovamente la sua candidatura alla carica di tribuno per l’anno seguente. I comizi si tennero nel periodo della mietitura, quando la maggior parte dei sostenitori di Tiberio erano impegnati nei lavori agrioli. • I Nobilites accusarono Tiberio di essere un rivoluzionario e chiesero ai consoli i sciogliere i comizi, ma questi rifiutarono. • I senatori accompagnati da molti clienti e servi si presentarono armati di bastoni sul Campidoglio. Scoppio disordini e Tiberio insieme a 300 dei suoi rimase ucciso. • La commissione agraria, aveva iniziato i lavori che non furono fermati. Si pose un grave problema, molto ager publicus era finito nelle mani degli italici e questi erano invece esclusi alla redistribuzione. • Nel 129 a.c Scipione l’Emiliano sposò la causa italica, bloccando l’attività della commissione, ma poco dopo morì. • Nel 126 a.c i latini resienti in Roma furono espulsi perché si voleva bloccare il loro diritto di conseguire la cittadinanza. • Nel 125 a.c il console Fulvio Flacco fece proposte i legge a favore degli italici ma il senato rifiutò e allora si ebbero insurrezioni locali di Italici. La più grave quella della colonia latina di Fregelle, che finì distrutta. • Il senato si risolse a fare una piccola concessione: la cittainanza romana a quei latini che avevano ricoperto cariche pubbliche nelle loro città. • Dieci anni dopo il fratello Caio Sempronio Gracco, ne riprese i progetti. • Caio era un abile oratore, si fece eleggere tribuno della plebe nel 123 a.c e avanzò ai comizi diverse proposte di legge: una legge che puniva coloro che avessero condannato un cittadino romano senza l’approvazione dei comizi , e che era quindi rivolta contro coloro che avevano perseguito i gracchi dopo la morte di Tiberio; una legge che rinnovava quella agraria di Tiberio e aumentava i poteri della commissione agraria; una legge che istituiva quattro nuove colonie allo scopo di sistemare i nullatenenti e di incrementare il commercio; una legge giudiziaria che stabiliva che le giurie de repetundis fossero formate non più da senatori, ma da cavalieri; e una legge sulla provincia d’Asia , con la quale l’appalto per la riscossione delle imposte d’Asia doveva essere assegnato in Roma. • Se questi due provvedimenti erano diretti a far guadagnare a Caio l’appoggio dei cavalieri, i precedenti invece riflettevano una concezione avanzata: dell’impero dovevano essere beneficiati tutti quanti i romani e non solo le solite grandi famiglie. • Il popolo minuto e i cavalieri si coalizzarono in funzione antisenatoria e le leggi furono approvate. • Un altro provvedimento fu quello di non far più votare per prime le centurie della prima classe, ma di scegliere volta per volta a sorte quale fosse la centuria che votava per prima. • Questa misura aveva una grande importanza nell’ordinamento romano, perché la centuria che votava per prima essendo il voto palese, riusciva ad influenzare molte altre. • Forte di questi successi Caio potè essere rieletto al tribunato. • Nel 122 a.c egli si recò in Africa per sorvegliare i lavori dell’edificazione della nuova Cartagine. • Intanto il senato preparava la controffensiva. Questa fu Marco Livio ruso, che si mise a fare proposte alla plebe: edificazione di dodici nuove colnie; esenzione dai canoni per le terre pubbliche date in affitto. • Caio invece propose l’estensione ella cittadinanza romana ai latini e della latinità agli Italici. Questo scontentò la plebe romana. Caio fu quini battuto nelle elezioni del 121 e si ritirò a vita privata. • Poco dopo il senato mise in discussione la proposta di bloccare la costruzione ella colonia i Cartagine. Era il primo passo di uno smantellamento delle riforme graccane. • Iniziarono a scoppiare violenti incidenti e il senato ne approfittò per emanare un senatusconsultum ultimum, con il quale si sospendevano le garanzie costituzionali e si ordinava ai consoli di ripristinare l’ordine. • I senatori armati e accompagnati dai loro servi si gettarono sui loro nemici politici. Caio si fece uccidere da un servo. Il suo cadavere fu buttato nel Tevere. A sua madre fu proibito di portare il lutto. • Negli anni seguenti il senato non smantellò del tutto il sistema graccan, ma lo svutò i gran parte del suo significato. • I lavori elle commissione agraria furono fermati e sì abolì il divieto imposto ai piccoli coloni di venere l’ager publicus che avevano ricevuto. • Anche la costruzione di carthago lunonia fu interrotta e fu costruita un’altra colonia a Narbona, in Gallia. • La legge giudiziaria e quella della provincia d‘Asia non furono cambiate. • CAPITOLO 18 MARIO E SILLA • nel 111 a.c scoppiò la guerra contro Giugurta. Costui era il nipote di Massinissa re della Nubia e notando le sue capacità aveva deciso di farlo erede al trono insieme ai propri figli. • Giugurta però fece uccidere uno di loro, e l’altro si rifugiò a Roma a chiedere aiuto. • I Romani avevano imposto una spartizione del regno di Numidia tra Giugurta e Aderbale. • un’altra legge di Spulcio molto importante era la concessione della cittadinanza piena ai liberti e l’iscrizione degli italici in tutte le tribù. In questo modo i nuovi cittadini avrebbero giocato un ruolo politico adeguato alla loro consistenza numerica. • Silla non tollerò di essere privato del comando, nel 88 a.c raggiunse a Capua l’esercito che era stato prepartato per la guerra mitridatica e ne prese il comando marciando verso Roma. • Mario e Sulpicio disponevano solo di poche coorti e furono sconfitti. Mario fuggì in Africa, mentre Spulcio morì. • Silla aveva condotto per la la prima volta un esercito regolare romano ad occupare l’urbe e a imporre il suo ordine. • Silla ripristinò il principio per cui nei comizi votavano prima le centurie della prima classe; abrogò le leggi di Sulpicio; stabilì che nessuna legge poteva essere messa in iscussione nei comizi se non fosse stata preventivamente approvata dal senato. • Il partito dei Populares era sempre molto forte così varò una riduzione dei debiti e una deduzione di colonie; permise che uno dei nuovi consoli fosse un cavaliere, Lucio Cornerlio Cinna. Dopodiché partì concludere la guerra contro mitridate. In ogni caso la lotta a Roma continò con violenza. • Mario intanto aveva costituito un esercito di schiavi. Unì le sue forze a quelle di Cinna e conquistò Roma. Iniziò un periodo di orrori i simpatizzanti di Silla vennero massacrati. Venne instaurato un tribunale rivoluzionario che condannava tutti i sospetti i simpatie Sillane e ne confiscava i beni. • Nell 86 Mario eletto al suo settimo consolato morì. Gli subentrò Valerio Flacco, che prese il comando i un esercito e partì per la Grecia allo scopo di concluere la guerra contro Mitridate, poiché era stato deposto. • Cinna instaurò a Roma una sorta i ittatura. • Nello stesso 86 a.c Silla stava assediando Atene, alleata di Mitridate. Sfondate le mura e massacrata la popolazione razionarono i tesori. • Silla poi vinse le grandi battaglie di Cheronea e di Orcomeno contro le forze di Mitridate e le ricacciò in Asia oove le inseguì. • Era giunto anche Flacco che però venne ucciso da un suo luogotenente. I due eserciti romani così si riunirono sotto il comando di Silla. Questi si affrettò a concludere la pace con Mitridate, imponendogli la restituzione dei territori conquistati, la consegna di navi e il pagamento i un’indennità. Altri fondi vennero trovati nelle razzie dei tesori i Olimpia, Delfi e delle città Greche dell’Asia minore, infine si Imbarcò per l’Italia per la resa dei conti contro Cinna. • Cinna però fu ucciso dalle sue truppe. Il comando dei populares passò a Mario il giovane, figlio di Mario. Silla intanto riceveva rinforzi dagli optimates. Mario fu sconfitto e fuggì a Preneste. Assediato da Silla; mario ricevette aiuto dagli etruschi e Sanniti. • Lo scontro finale avvenne nella battaglia i Porta Collina. Parteciparono a fianco di Silla, Pompeo e Crasso, ottenendo una vittoria. Tornato a Roma iniziò una nuova fase di terrore. • Nel 82 a.x Silla è padrone i Roma, facendosi nominare dittatore. La sua fu una dittatura legibus scribundism, ossia mai concessa. • Bisognava sbarazzarsi fisicamente di tutti gli avversari, così iniziò il periodo delle liste di proscrizione sillane. In queste liste venivano iscritti i nomi dei nemici politici degli optimates. Essi venivano privati di condizione di cittaini e potevano essere uccisi impunemente da chiunque. • Silla si da alla sua opera di restauratore dell’ordine costituzionale. Riconfermò che ogni legge poteva essere posta in discussione nei comizi solo su autorizzazione del senato e riconfermò altresì il principio che nessuno poteva ricoprire due volte la stessa magistratura prima che fossero passati dieci anni d’intervallo. I poteri di veto e di presentazione delle leggi dei tribuni della plebe furono limitati e fu stabilito che chi ricopriva il tribunato non avrebbe più potuto essere eletto a cariche di altro tipo. • Silla ridistribuì ai suoi veterinari le terre che erano state confiscate ai nemici politici, poi vietò ali italici i affluire a Roma per peneficiare delle frumentationes; concesse a molti celti e spagnoli la cittadinanza romana; liberò gli schiavi delle famiglie proscritte e aumentò il numero dei pretori da 8 a 20. • legge i massima importanza fu quella che nessun esercito romano poteva oltrepassare in Italia la linea formata ai fiumi Arno e Rubicone. • Silla si ritiò dopo aver completato la sua opera nel 79 a.c nella sua villa a Cuma, dettando le proprie memorie. l’anno dopo morì. • POMPEO E CESARE • mentre Silla dominava a Roma, le forze dei populares resistevano nelle province. Silla affidò la lotta contro di loro al giovane Gneo Pompeo ( 106 – 48 a.c ) che aveva combattuto nel Piceno, in Sicilia e in Africa contro i seguaci di Mario. • Nel 81 a.c gli era stato decretato il trionfo. Silla coniò per il suo luogotenente il soprannome di “Magno”. • Dopo il ritiro di Silla, Pompeo fu fatto console per affrontare la rivolta di Marco Emilio Lepido, ex Silliano nel 77 a.c si mise a capo di una rivolta che era divampata in Etruria. • Pompeo riuscì a sconfiggere Lepido che si rifugiò in Sardegna, dove morì. • I suoi, guiati da Perperna, transitarono in Spagna dove resisteva un altro mariano, Quinto Sertorio, che aveva posto sotto il suo controllo le province romane di Spagna. • Pompeo e Metello Pio lottarono per alcuni anni contro Sertorio, che nel 72 a.c fu tradito e ucciso da Perperna. Il merito della vittoria andò a Pompeo che mentre rientrava in Italia con l’esercito si imbatté nei resti dei rivoltosi di Spartaco, battuti da Crasso. Pompeo sgominò anche questi e anche questa volta agli occhi della pubblica opinione apparve come il vero vincitore. • Mentre Pompeo combatteva in Spagna con Sertorio, in Italia nel 73 a.c si era avuta la rivolta dei gladiatori di Spartaco, che impegnò ben 10 legioni romane e fu vinta solo grazie a Marco Licino Crasso ( 115 – 53 a.c ). • Crasso dimostrò di essere assai versato negli affari. Inventò un corpo di Pompieri privato. Il proprietario dello stabile incendiato o pagava i pompieri i Crasso o vendeva a lui l’edificio, in questo modo accumulò una fortuna. • Nel 72 a.c Crasso era pretore e sconfisse Spartaco, realizzando così la sua unica impresa militare. Intanto era tornato Pompeo che aspirava al consolato. • Il senato non era molto incline a sostenerlo, anche perché Pompeo non aveva seguito un regolare cursus Honorum. • Pompeo e Crasso fecero un accordo: Pompeo portava prestigio e popolarità, Crasso ricchezza nella vita politica romana. • L’accordo fu vincente e il senato fu sconfitto. Pompeo e Crasso furono consoli nel 70 a.c • essi diedero il colpo di grazia alla costituzione Sillana. I poteri della plebe furono ripristinati e così pure la carica censoria che Silla aveva abolito. • Per risolvere definitivamente la questione della composizione elle giurie dei tribunali, fu stabilito che un terzo sarebbero state tratte dal senato, un terzo dai cavalieri e l’ultimo terzo dai membri el collefio dei tribuni aerarii. • Negli ultimi mesi del loro consolato, pompeo e Crasso furono meno in sintonia tra di loro. Crasso iniziò a sostenere la carriera di cesare. • Pompeo invece nel 67 a.c accettò l’incarico di debellare la pirateria che infestava il mediterraneo, nonostante i timori del senato. • In tre mesi Pompeo conquistò le basi terrestri dei pirati, prese le loro navi e liberò il Mediterraneo a una minaccia che avrebbe potuto compromettere il commercio. • Non era finità qui il tributo Manilio propose che a Pompeo fosse affidato il comando proconsolare di Bitinia e Cilicia e insieme l’incarico di fare guerra a Mitridate. • La Bitinia era intanto diventata provincia romana, poiché il suo re Nicomede, nel 74 a.c morendo l’aveva lasciata in eredità al popolo romana. Mitridate l’aveva invasa e si era alleato con l’Armenia. • Pompeo con la sua diplomazia riuscirà a staccare l’Armenia a Mitridate. • Nel 64 a.c Pompeo poté proclamare il ponto provincia romana, mentre Mitridate scelse di suicidarsi. • Pompeo trovò pretesti per scendere in Siria e trasformò anche questa in provincia romana. Impose poi il protettorato sulla Giudea e l’alleanza all’Armenia. • Nel 62 a.c Pompeo tornò in Italia e d era all’apice della potenza e del prestigio. Aveva dato a Roma provincie ricchissime e un sistema di alleanza e di protettorati che garantiva il controllo di oriente. • Il senato temeva l’instaurazione di una monarchia, ma le richiete di Pompeo furono la ratifica dei suoi provvedimenti per il governo dell’oriente, terre ai veterani e il trionfo per sé. • Gli esordi di Cesare • Caio Giulio cesare nacque a Roma tra nel 100 0 99 a.c dall’antica gens Iulia. • Nel 84 a.c si sposò una prima volta per volere di suo padre, una volta morto divorziò. • Sposò subito la figlia di Cianna. Sua zia Giulia era la moglie di Mario e durante il terrore Sillano fu arrestato. Solo Silla a capire che cosa ci selasse dentro a quell’anima. Per gli altri era invece solo un giovanotto troppo simpatico ed educato per essere pericoloso. Così lo lasciarono andare. • Silla gli ordinò di divorziare ma Cesare rifiutò e si riparò in Asia Minore. • Alla morte di Silla tornò in Italia nel 78 a.c. • nel 68 a.c la moglie morì e cesare sposò una nipote di Silla e nello stesso anno andò in Spagna Ulteriore come questore. • La congiura di Catilina • A Roma c’erano alcuni scontenti,un uomo pensò di metter insieme tutti questi insoddisfatti, Lucio Sergio Catilina, legato di Silla e propretore per due anni in Africa. • Tutto quello che sappiamo di lui ci è stato riferito dai suoi nemici Cicerone e Sallustio. • Egli cercò di candidarsi al consolato per il 65 a.c ma fu bloccato per un’accusa di concussione e relativa al suo operato in Africa. • Ci provò per il consolato nel 63 a.c ma fu battuto da Cicerone. • Catilina aveva presentato la propria candidatura al consolato per il 62 a.c. bloccato da tutte le parti egli maturò il progetto di conquistare il potere con la violenza. • Gli amici di catilina reclutarono un piccolo esercito in etruria tra i contadini rovinati, ma cicerone ebbe notizia della congiura e la denunciò al senato. lontano da Roma egli vedeva il potere personale di Pompeo aumentare di giorno in giorno. • Pompeo fu nominato consui sine conlega, cioè console unico per l’anno 52 a.c . con la sua autorità e con la forza dei suoi soldati, egli seppe riportare la pace nella città e nel senato. • Il comando di Cesare in Gallia sarebbe scaduto nel 50 a.c ma era stato protratto al 48 a.c. alla scadenza della carica cesare avrebbe potuto candidarsi al consolato, mentre Pompeo no, ma era riuscito a farsi prorogare il proconsolato in Spagna per altri cinque anni. • A Roma gli oligarchici guardavano sempre con maggior sospetto Cesare e si iniziò a discutere se egli avrebbe potuto legittimamente candidarsi al consolato pur essendo lontano dalla capitale. • Pompeo non prese ufficialmente nessuna posizione ma negli ultimi giorni del 50 a.c il senato ingiunse a Cesare di deporre il comando delle sue truppe e di venire a presentare la sua candidatura al consolato di persa a Roma. • Cesre dichiarò che era pronto ad accettare se anche Pompeo avesse fatto altrettanto, ma Pompeo rifiutò. • Cesare chiese di conservare il proconsolato e due sue legioni fino al 48 a.c pompeo era favorevole anche a Cicerone ma il senato votò contro. • Gli amici di cesare intanto lasciavano la capitale per unirsi a lui, il senato finì per dichiarare lo stato di assedio e affidare pieni poteri a Pompeo per la salvezza della repubblica. Il 10 gennaio del 49 a.c Cesare varcò con una legione il fiume Rubicone, violando così la vecchia legge di Silla. Era iniziata la seconda guerra civile. • Cesare poteva disporre di un esercito addestrato in tanti anni di campagna e ben motivato e poteva contare sulle Gallie. • l’esercito di cesre scende quindi nella penisola. La sua discesa in Italia si andò via via trasformando in una marcia trionfale. Le città gli aprirono le porte, i volontari corsero ad arruolarsi nel suo esercito. • Solo Corinto gli resistette ma egli la prese. Cesare scese senza troppe difficoltà. Riunì il senato ma non riuscì a farsi nominar dittatore. • Le nuove iniziative diplomatiche con Pompeo non sortirono effetti. Cesare si occupò dell’amministrazione della capitale e poi riprese la marcia, puntava su Brindisi e la prese d’assalto. • Per evitare che l’Italia rimanesse senza approvvigionamenti di cereali, Cesare mandò il suo legato Curione a conquistare la Sicilia, tenuta da una forza al comando di Catone. • Cesare condusse le sue forze verso la Spagna dove combatte’ per tutta l’estate. Vinse una battaglia decisiva a Ilerda e poi sulla strada del ritorno raccolse la resa di Marsiglia. • Cesare rientrò a Roma, dove dovette prendere alcune misure per risolver il problema dei tesi rapporti tra i debitori e i creditori. Eglì riuscì ad alleviare le sofferenze dei primi senza allarmare i secondi. Fece effettuare distribuzioni di grano al popolo. • Il senato adesso lo nominò dittatore ma egli furbamente depose la carica preferendo quella di console. • Dopodiché mise in marcia l’esercito ancora una volta verso Brindisi dove intendeva imbarcarsi all’inseguimento di Pompeo e sbarcò a Durazzo. • Pompeo aveva fortificato Durazzo e Cesare decise di prenderla d’assalto. • Nel maggio del 48 a.c sostenere l’assedio divenne gravoso per i pompeiani e allora iniziarono a ritirarsi. Cesare li inseguì ,a Pompeo sferrò un improvviso contrattacco e riportò una brillante vittoria. • Cesare seguendo diversi consigli portò l’esercito in Tessaglia. Anche l’esercito di Pompeo era giunto in Tessaglia. Qui vi fu nel 48 a.c la battaglia campale nei pressi di Farsalo e l’esercito di Pompeo fu distrutto. • Pompeo si imbarcò e fece rotta verso l’Egitto, il cui sovrano Tolomeo XIV era stato posto sul trono sotto tutela. Anche l’Egitto era attraversato da una guerra civile. Il trono era conteso da un lato dal giovane Tolomeo e dall’altro da sua sorella Cleopatra. • Tolomeo e i suoi ministri furono imbarazzati e impauriti dalla richiesta di aiuto di Pompeo, risolsero di ucciderlo. A tradimento fu colpito mentre sbarcava. • Giorni dopo sopraggiunse Cesare che cercava di catturare Pompeo. Cesare rimase in Egitto aveva l’opportunità di trasformare quel regno in un protettorato romano e aveva fatto tornare Cleopatra ad Alessandria. Rimase incinta e fu riconosciuto da cesare. • I ministri di Tolomeo si misero al comando dell’esercito egiziano, cesare si ritrovò assediato e trasformò il palazzo reale in una fortezza. • In una grande battaglia morì Tolomeo XIV e Alessandria si arrese subito. • Cesare non trasformò l’Egitto in provincia romana, ma lo amministrò come una conquista privata. • Prima di rinnovare lo scontro contro i pompeiani rimasti, occorreva sistemare Farnace, figlio di Mitridate che regnava su una parte del regno paterno, il Bosforo Cimmerio. Alla notizia della sconfitta di Pompeo pensò che fosse venuta l’occasione buona per ricostruire i domini e invase l’Armenia. • Lo scontro avvenne preso Zela e il suo esercito fu annientato. È qui che ha origina la frase veni, vidi vici. Aveva così restaurato il primato di Roma in Asia e poteva far rotta verso Roma. • Li la situazione non era buona per via degli scontri tra creditori e debitori e bisognava aggiungere le agitazioni dei moltissimi legionari di Cesare rimpatriati dopo Farsalo, Cesare ma cesare riuscì a placare nel 47 a.c. • Nel campo senatorio, dopo Farsalo e la morte di Pompeo, si discuteva su chi dovesse prendere il comando dell’esercito. • La scelta era su Catone o Cicerone tornato in Italia per rimettersi alla clemenza del vincitore, uno peggio dell’altro. • I restanti concentrarono le forze in Africa, dove il re dei numidi Giuba discendente di Massinissa, portò loro preziosi rinforzi di cavalleria ed elefanti • una grande battaglia si svolse a Tapso dove le forze senatorie comandate da Scipione furono annientate. • Alla notizia della disfatta, Catone, che occupava l’utica si suicidò. • In breve tempo l’Africa venne ripulita dalle ultime forze nemiche. Scipione morì in mare e Giuba fu sconfitto e si suicidò. • Cesare fu di nuovo a Roma e intraprese l’opera di pacificazione e ricostruzione. Sapeva che forze senatorie resistevano in Spagna al comando dei due figli di Pompeo. • Nel 45 a.c cesare assunse il comando delle sue forze e la battaglia decisiva fu combattuta a Munda dove si spensero le ultime braci della resistenza della repubblica oligarchica. • Nel 46 a.c Cesare aveva celebrato a Roma 4 trionfi: sulla Gallia, sull’Egitto, sul Ponto e sull’Africa. Nel 45 a.c celebrò il quinto, quello sulla Spagna assistendo a cerimonie senza pari. • Passati quei giorni in cui Roma cercava di dimenticare i giorni della guerra civile, fu tempo di cesare di Mettersi a capo del governo per iniziare la ricostruzione e per realizzare finalmente il suo ordine. • Egli realizzò opere che diedero stabilità alle istituzioni del nascente impero romano e che sopravvissero anche ai momenti di crisi e di guerra civile. • Cesar divenne padrone di tette le leve del potere. Il senato venne portato a 900 membri. Il potere di nominare provinciali e di gestire l’erario fu sottratto al senato a favore di cesare. Il senato fu ridotto a un corpo consultivo. • cesare stesso rivestì la carica di console in varie forme: Si era fatto riconoscere il potere di creare i consoli e metà degli altri magistrati. Anche la metà che a lui non riservata era sotto il suo controllo. • Cesare inventò il sistema di accorciare la durata dell’altro console. • Aumentò a 16 il numero dei pretori, a 40 quello dei questori, a 6 quello degli edili e a tutti i collegi sacerdotali aggiunse un membro. • Per i comizi iniziò la costruzione di una sala destinata alle riunioni popolari, i saepta iulia. • Egli era a suo piacimento un console, dittatore o tribuno della plebe e quindi inviolabile, poi pontifex maximus, e quindi capo di tutti i collegi sacerdotali e censore, poteva nominare e destituire i senatori. • Non creò una carica apposita per se, ma si limitò a ricoprire le cariche esistenti tutte assieme. • La repubblica continuava ad esistere con le sue istituzioni e il popolo e il senato erano ancora sovrani. • Cesare donò ai romani la burocrazie statale. • Preso decisamente il potere, bisognava conservarlo e assicurarsi l’appoggio del popolo. Cesare aveva perdonato i nemici revocando e i comandi di esilio ai discendenti delle vittime di Silla. • Cesare fece sciogliere quasi tutti i collegi di formazione popolare, tranne poche associazioni professionali e reigiose, perché essi facilmente provocavano disordini. Ripristinò la divisione delle giurie dei tribunali tra senatori e cavalieri. • I più grossi problemi da affrontare erano di superare la crisi economica e morale della romanità. Tutti dovevano contribuire a questo problema. La plebe doveva essere soccorsa, ma riabituarsi a lavorare. Cesare fece distribuire terre in Campania ai poveri, fondò nuove colonie nell’impero e poi impose che i possidenti dovessero assumere un terso di lavoratori liberi, limitando così il ricorso alla manodopera servile. • Anche la nobiltà risentì delle attenzioni di Cesare, ripropose le leggi suntuarie e impose una tassa sul numero delle colonne delle case e limitò il diritto delle donne di servirsi delle lettighe e adornarsi di gioielli. • In campo finanziario impose che nessuno potesse tenere una somma liquida di denaro superiore a 15000 denari, nel tentativo di spingere all’investimento. • Poi si occupò del problema dei debiti, e mise in atto un meccanismo efficace per cui i beni dei debitori passavano ai creditori fino a concorrenza del debito. • Nel campo della giustizia riservò a se le cause maggiori, inasprì le sanzioni penali e limitò la possibilità di andare in esilio volontario per sottrarsi alla condanna. • Cesare riformò il calendario elaborando il calendario giuliano, stabilendo un anno di 365 giorni raggruppati in 12 mesi. Il quarto giorno avanzato dava origine, ogni 4 anni a un giorno in più, chiamato bisistile. • Romanizzò e fece dell’Italia intera il cuore di esso. Istituì nuove province nelle terre da lui conquistate ( Francia e Africa ), portando le provincie romane a 18. creò colonie di cittadini, concesse la cittadinanza romana o lo ius latii alle città delle diverse parti dell’impero che lo avevano aiutato nella guerra civile. Concesse la cittadinanza romana ai Galli della Cisalpina e completò la concessione dello ius latii a tutta la Sicilia. In questo modo unì l’Italia.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved