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La Roma antica: alleati, conquiste e instaurazione della Repubblica, Appunti di Storia Romana

La Roma antica, dalla distribuzione dei frutti delle conquiste alla plebe, alle difficoltà nel passaggio dalla monarchia alla Repubblica. Vengono trattati i trattati con le popolazioni sottomesse, l'istituzione dei municipi, la lega latina e la colonizzazione. Il testo illustra anche la struttura istituzionale di Roma e i ruoli dei magistrati.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 04/10/2021

Adelebarto22
Adelebarto22 🇮🇹

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Scarica La Roma antica: alleati, conquiste e instaurazione della Repubblica e più Appunti in PDF di Storia Romana solo su Docsity! REPUBBLICA C'è un problema di traduzione: RES PUBLICA: repubblica o stato. Cicerone che scrive il DE REPUBLICA può intendere entrambi i significati semantici. Il trattato è ambientato nel 129 ma scritto nel 55, una fase delicata della storia della repubblica. Cicerone dice che la res publica è cosa del popolo, è il suo fondamento. Il popolo non è un qualsiasi agglomerato di uomini, ma un gruppo con comunanza di interessi, c'è una volontà alla base del così detto POPOLO. TRADIZIONE STORIOGRAFICA: punto di riferimento nella ricostruzione del passato. La storiografia romana è tarda. Fabio pittore nel III secolo scrive ancora in greco, la lingua latina non poteva ancora elaborare discorsi così complessi. La prima opera latina sono le ORIGINES di catone. Livio dopo le guerre galliche scrive che avevano distrutto anche le memorie del passato precedente che potevano essere utili per una ricostruzione storica. Nel passaggio dalla monarchia alla repubblica la data tradizionale è il 509 che nel Il libro degli annali Livio fa propria, l’abuso a sfondo sessuale di sesto Tarquinio a lucrezia. La società è dominata evidentemente dal contrasto fra patrizi e plebei. Con la progressiva presa di coscienza della propria importanza da parte dei plebei nella società. LIVIO: narra uno dei grandi problemi: debiti di cui sono afflitti i meno abbienti verso i più ricchi. Livio fa riferimento ad un episodio drammatico: c’è un usuraio LUCIO PAPIRIO che alla fine per il suo comportamento che cerca di persuadere il debitore in un atto di concupiscenza sessuale, indice i consoli del 326 PETELIO LIBONE E PAPIRIO CORFONE a far approvare una legge per la quale si abolisce il NEXUM (schiavitù per debiti) LEX POETELLIA PAPIRIA. Livio spiega la cosa come un fatto occasionale. La legislazione del NEXUM mutò con la LEX PAPIRIA che diede una seconda libertà. Il momento di svolta della repubblica si ha con l'età GRACCANA 133-122. Roma poteva sfruttare i frutti delle sue conquiste e distribuirli anche alla plebe. Arrivavano terreni, prigionieri di guerra ridotti in schiavitù. Distribuzione dell’AGER PUBLICUS, delle terre demaniali dello stato. Livio racconta anche che: Roma deve subire contrattacchi da parte delle popolazioni vicine. Nel 486 gli ernici entrano in alleanza con roma e cede una parte del territorio ai romnai, spurio cassio propone di cederne una parte al popolo, lui sarà uno dei primi che tenteranno di porsi come CAPO POPULI. Roma per 5 secoli è stata una res publica, definizione di comodo. Non era cioè una monarchia. Fino all’età graccana roma riesce a sanare i conflitti interni come quello tra patrizi e plebei anche grazie alle leggi licinie sestie con cui ai plebei viene data la possibilità di diventare consoli. Roma diventa potenza egemone nel mediterraneo. Viene catturata l’attenzione di polibio, ancheo che finisce a contatto con gli scipioni. Polibio spiega l’organizzazione interna istituzionale. A Canne nel 216 ci fu la disfatta terribile di roma. POLIBIO VI, 11,1: parla dell’ordine istituzionale misto di roma. Polibio le vede unite. C'era o conflitto o collaborazione tra le 3. Quando la comune minaccia (disfatta di canne) li costringe a trovare una coalizione la forza dello stato si moltiplica. Diventa invincibile. Quando sono liberi dalle minacce esterne il sistema politico trova le risorse in se stesso. Nessuna delle tre parti è autosufficiente. TEORIA DELLA COSTITUZIONE MISTA: MIKTÉ POLITEIA. Ha radici precise nel pensiero greco, Erodoto, platone, cicerone. Para apoi della generazione politica. Suggerisce un parallelo risalente a licurgo che fa la costituzione spartana che era la migliore ma aveva un limite: non era in grado di favorire le politiche espansionistiche. TAPPE che hanno portato al passaggio dal regime monarchico al consolato, il conflitto patrizio plebeo e la nobilitas (elite) patrizio plebeo. Le gens sono famiglie che hanno una compattezza che le rende omogenee e in grado di intervenire nell’agone politica. La libertas nella prima repubblica è una libertas per pochi. È avvenuta una sostituzione dei re con due capi eletti ogni anno. Il consolato è una diarchia equilibrata. Nelle fonti vengono indicati come PRAETORES che deriva forse dai PRAITORES: pre (davanti all’esercito). CONSULES deriva da CONSULO = decidere. Forse il consolato vero e proprio sarebbe più tardo ma poi nella tradizione viene retrodatato all’inizio. LUCIO TARQUINIO BRUTO E COLLATINO , poi PUBLIO VALERIO PUBLICOLA: sarebbero i primi consoli della repubblica ma è tutto molto incerto. Prima del 367, ci sono comunque nomi di gentilizi plebei e il problema nasce dalle fonti incerte. Nel primo periodo dal 509 al 367 le magistrature superiori fino al 451 prevedono coppie consolari la cui carica viene poi sostituita da quella di un dictator a volte. Nel 451-450: due colleggi di DECEMVIRI stabiliscono le 12 tavole, primo corpo di leggi scritte a roma. Poi dal 449 al 445 abbiamo di nuovo i consoli. Dal 445 al 367 la situazione varia perchè abbiamo le normali coppie di consoli ma anche in sostituzione i TRIBUNI MILITARI, comandanti di reparti militari, con poteri consolari TRIBUNI MILIT UM CONSOLARI POTESTATE. E nel mezzo c’è anche un dictator, e 4 anni di vuoto di potere. DIONIGI DI ALICARNASSO: antichità romana : dice che la magistratura dei tribuni militari è un espediente dei patrizi per consentire l’accesso ai plebei senza compiti religiosi, per non stravolgere la carica di console. Essendo una legge approvata si diceva LEX ROGATA. Si distingue dalla LEX DATA, imposta direttamente dal potere di un magistrato come la concessione di cittadinanza a singoli. L’affissione si chiamava PROMULGATIO, c’era un lasso di tempo che doveva intercorrere tra affissione e votazione a partire dal 98 (?): TRE NUNDINAE (giorni di mercato che ricorrevano ogni nono giorno): in questo modo si poteva diffondere la notizia e potevano avere luogo. CONTIONES: assemblee informali non condizionate da vincoli particolari. La legge veniva designata dal nome gentilizio (secondo dei cinque) del proponente. Le leggi che risalivano ai consoli presentavano entrambi i nomi. C'era la PRAESCRIPTIO: che riportava la data, il luogo di votazione e il proponente e le tribù che avevano votato pe rprima ma solo nei comizi tributi. Poi c'è il testo, LA SANCTIO: giuramenti, pene, violazioni. Quando nella presentazione sussistessero vizi (rispetto auspiciformali la legge poteva essere abrogata). C'era il diritto all’INTERCESSIO. Le leggi di maggiore importanza erano scritte su bronzo e su strutture di pareti templari. MAGISTRATI I magistrati eletti dalle assemblee popolari erano i governanti del popolo. Non tutte le cariche avevano lo stesso peso. L'ascesa del singolo segue il CURSUS HONORUM. Ci sono magistrature curuli: censura, dittatura, consolato, pretura, edilità curuli. Magistrature cum imperium: pretura, consolato, dittatura. Magistrature permanenti e ordinarie: consolato, pretura, edilità, tribuntato plebe, questura. Magistrature straordinarie non permanenti: dittatura e magister equitum. CICERONE DE LEGIBUS: consolato ideale: 2 che rivestono il potere regio, primo obiettivo salus populi. MARTEDÌ’ 24 NOVEMBRE MARCONE, 6 LEZIONE CENSURA: secondo la tradizione nacque nel 443; la sua funzione principale era quella di tenere il censo, che in precedenza era affidato ai consoli. Cicerone definisce la censura: ‘I censori censiscano l’età, i figli a caricho, gli schiavi e il bestiame. Tutelino gli edifici pubblici, i templi, le strade, le acque, l’erario, le entrate finanziarie, distribuiscano i cittadini nelle tribù, dividano le centurie in base a patrimonio e all’età, sorveglino la morale del popolo, non lascino un indegno in Senato.” I censori erano eletti fra gli ex consoli dai comizi centuriati; la censura è una magistratura altamente prestigiosa, con capacità operativa importante (c’era la lex centuriata de potestate) ma non aveva imperium (cioè potere coercitivo). a differenza del tribunato della plebe non era sottoposta al veto. Il primo censore plebeo sembra che ci sia stato nel 339; nel 265 fu proibita l’iterazione della carica. solo nel 131 si ebbe una censura formata tutta da plebei. se vogliamo usare una definizione onnicomprensiva, possiamo definirla una magistratura ordinaria nel senso che almeno dopo il primo secolo, iniziò ad essere rinnovata in modo regolare ogni 5 anni. Ma non era permanente, perchè la durata del mandato fu fissata già nel 434 a un anno e mezzo (18 mesi, quindi sfalsata rispetto alle altre magistrature di durata annuale), nel quale i 2 censori dovevano convocare tutti i cittadini maschi adulti e con l’aiuto dei subalterni dovevano registrare le dichiarazioni dei cittadini. C’era un sacrificio di purificazione, detto lustrum, che poi andò a indicare il periodo di 5 anni (periodo di elezione della coppia censoria), che era la cerimonia che suggellava l’operato dei censori. I censori potevano colore qualcuno che avesse tenuto un comportamento indegno con una nota di nota di biasimo, con una nota censoria. Una delle funzioni dei censori era quella di tenere aggiornato il numero dei cittadini. Sembra evidente che nel momento di difficoltà che Roma conosce nel passaggio dalla monarchia alla Repubblica (509 circa) c'è indubbiamente un calo della popolazione. Il controllo dei censori era più rigoroso per il rispetto nei confronti dei personaggi più in vista che potevano essere radiati dal gruppo di appartenenza. | censori giudicavano anche i senatori e dal 312 la revisione delle liste, lectio senatus (riesame delle liste senatorie), poteva portare a estromettere dall'assemblea chi ne fosse risultato indegno. Altra funzione di rilievo era la sovrintendenza ai contratti statali. Ai censori andava anche la supervisione della manutenzione degli edifici pubblici e delle strade -uno dei grandi effetti della romanizzazione è stata la grande costruzione di strade-. | censimenti avevano carattere pratico.. La finalità si può far risalire, almeno nel profilo storiografico, fin dal primo re Servio Tullio e al suo ordinamento Non si può negare che il census sia stato visto anche già nelle nostre fonti, come l'operazione fondamentale che serviva a formare l’esercito, sostenuto dal contributo finanziario dei non reclutati —>funzione di natura militare, ma progressivamente emerge la natura politica Censori cominciano a stilare elenco dei cittadini in base all'elenco delle tribù. la riforma del census, alla fine del IV secolo, dovette avere x conseguenza, anche se forse non immediata, che anche coloro fuori dalle 5 classi serviane, cioè i proletari, possono essere censiti in quanto appartenenti alle tribù; allo stesso modo i liberti. Nel 70 sembrerebbe che fosse necessario venire a Roma per farsi censire, e di questo abbiamo un passo di un orazione contro verde di cicerone, in cui ci dice che appunto in quell’anno roma era affollata di persone da tutta Italia ‘venute per partecipare ai comizi, assistere ai giochi e per farsi censire” Roma almeno all’inizio non rinunciò ad annette i territori da lei conquistati e invece preferì stipulare dei trattati con le popolazioni sottomesse, i foedera. abbastanza presto, fra il V e il IV secolo, si rese necessario un lento adeguamento organizzativo e istituzionale per cui di fatto si creò nella penisola l’ager romanus e l’ager latinus. Ager romanus—> era il territorio romano a tutti gli effetti, che almeno dalla fine del IV secolo era organizzato nella struttura dei municipi, i municipia in latino. municipium= una comunità cittadina legata a Roma i municipi conservavano un certo grado di autonomia, perchè mantenevano i magistrati e le istituzioni loro proprie, ma erano prive dei diritti politici che caratterizzavano il cittadino romano. Si distinguevano dai federati, legati da un trattato a Roma. I municipia mantenevano ordinamenti che erano quelli originali, potevano garantire ai loro abitanti il diritto di voto (optimo iure) o no (sine suffragio). non erano privi di relazioni esterne. nei territori abitati da romani, ma non urbanizzati vi erano centri di aggregazione che potevano essere assegnati a centri vicini, oppure potevano essere governati da un magistrato, il prefetto, con responsabilità giurisdizionale Colonie romane: fondazioni molto ristrette, completamente nuove, di strutture civiche e urbane, ed il via avveniva o per senato consulto 0, in seguito, per plebiscito. erano organizzate da magistrati eletti, ricevevano una lex data; il numero standard era di 300 coloni (300 maschi cittadini romani adulti). la loro organizzazione interna era modellata sull’organizzazione della stessa urbe: c’erano due magistrati maggiori, detti duumviri e un piccolo senato locale. Ovviamente erano prive di politica estera, ma anche di autonomia giurisdizionale interna. I singoli coloni, su terreni preparati da un lavoro fatto da tecnici specifici chiamati agrimensori, divisi in centurie di cui si cedevano lotti molto piccoli ( di 2 iugeri. 1 iugero= 1/4 di ettaro) le colonie romane anteriori ad Annibale erano molte poche e quasi tutte marittime; in prevalenza erano sulla costa tirrenica. Una delle più antiche è Ostia, fino a Fregene. Ager latinus: definizione geografica ed etnica, diventata poi anche giuridica. latinitas era un termine che voleva designare uno status privilegiato, che è sancito dal cosiddetto Fedus Cassianum, che si data al 493 a.C la lega, ovvero associazione delle comunità circostanti roma, avrebbe tentato di sottrarsi al predominio di Roma e avrebbe partecipato alla guerra suscitata da Ottavio Mamilio di Tuscolo che puntava a ricollocare sul trono di roma suo suocero, Tarquinio il Superbo. Questa è probabile che sia una deformazione della tradizione 496 i Romani guidati dal dittatore Aulo Postumio sconfissero al lago regalo in un duro scontro la lega latina. secondo la leggenda ci sarebbe stato l’intervento di Castore e Polluce. crea un problema: come possono i provinciali difendersi nei confronti dei governatori? Dal 171 si vanno a formare dei tribunali speciali: QUAESTIONES REPETUNDARUWM: questioni che prevedono una pena di tipo risarcitorio. La corte giudicante all’inizio è composta da senatori, anche colui al quale era demandato di patrocinare le cause dei provinciali era senatore. Era difficile che un senatore accusasse un senatore a favore dei provinciali, vi era il concetto di DO UT DES. LEZIONE 1 DICEMBRE Mentre Silla è riformatore politico, Mario riforma l’esercito: proletarizzazione dell'esercito, lo rende professionale. La prima spinta al restringimento della grande proprietà ha avuto luogo all’interno non dei populares, ma all’interno della stessa nobilitas già dal 140 ac. Lo mise in atto un personaggio di grande importanza politica: TIBERIO GRACCO, nipote di scipione l’africano. Le fonti ce lo presentano come un politico sensibile alle esigenze del popolo ma anche al pensiero della nobiltà. La fonte principale è APPIANO che nelle sue guerre civili, scrive in greco nel Il dc, nel I libro dice che Tiberio fece discorsi sensibili verso gli italici facendo notare la loro importanza e la loro affinità verso i romani. Ebbe invece parole aspre contro gli schiavi dato che erano inutili nella milizia e mai fedeli ai loro padroni. La proposta di legge di Tiberio limita il godimento dell’ager publicus a un massimo di 500 iugeri, 1/4 di ettero, per ciascun pater familias + 250 iugeri per figlio maschio per un totale massimo di 1000 iugeri. Ciò che rimaneva ai grandi proprietari terrieri sarebbe diventato proprietà stabile e non più demaniale. Si crea una commissione di 3 uomini con il compito di prendere l’ager publicus e ridistribuirlo per 30 iugeri a piccolo proprietario, erano lotti INALIENABILI, non era permessa la loro vendita. Solo nel 700 si maturò la consapevolezza che i terreni da redistribuire erano terre demaniali, pubbliche, statali e non di proprietà privata come invece volevano far credere i grandi proprietari. La proposta graccana ottenne molto consenso in tutta italia, in molti pensano di poterne trarre dei vantaggi. Ma gli avversari di tiberio, ultra conservatori, indussero un tribuno a porre il veto e contro il tribuno che si era opposto, Tiberio reagì proponendone la deposizione: tutte le tribù, influenzate dalla prima si esprimono votando per la destituzione di Ottavio. Ottavio perde la sacrosanctitas e se la svigna, perchè essendo un privato qualsiasi è esposto a vari pericoli. La destituzione è una forzatura in termini di prassi istituzionale. Un magistrato di per se non era considerato espressione popolare in quanto rappresentante del popolo, è una concezione entrata dopo. Con questa estromissione di Ottavio il tribunato viene equiparato a una magistratura a carattere rappresentativo ma non lo sarebbe. In un passo di PLUTARCO della vita di Tiberio e caio gracco, Tiberio dice che: il tribuno ha la sacrosanctitas e protegge il popolo, se un tribuno va contro le esigenze popolari va contro il popolo e contro ciò che sarebbe stato il suo potere, allora è giusto che venga privato della sacrosanctitas. Tiberio pensa che i costi della riforma potessero essere esauriti grazie al tesoro di pergamo. Roma fino al 133 aveva costituito 6 province: sicilia 241 (ma il primo protettorato fu istituito nel 227 come anche in sardegna e corsica), sardegna e Corsica nel 237, spagna citeriore e ulteriore 197, macedonia 148, africa 146. Nel 138 il re di pergamo muore e lascia il regno a roma, ci fu anche una rivolta dominata da aristonico, EUMENE III che diceva di essere imparentato al re eumene Il padre di attalo e voleva evitare la cessione del regno a roma. Inizia a crearsi un sospetto secondo cui Tiberio stesse aspirando alla monarchia. Tiberio voleva infatti che la sua carica gli venisse prolungata anche nel 132, cosa che andava contro le norme essendo una carica annuale come stabilito dalla legge del 180 ac LEX VILIA ANNALIS Gracco di fronte al pericolo che si avvicinava si rivolse in modo esplicito ai suoi sostenitori lavoratori agricoli ma questi non erano in grado di intervenire effettivamente, dunque chiese aiuto alla stessa plebe urbana così come racconta APPIANO. Ci fu uno scontro violento in cui Tiberio trova la morte. Ora viene istituito un tribunale straordinario QUAESTIO che doveva controllare i seguaci di Tiberio e la loro evoluzione. Il lavoro della divisione dei campi viene però portato avanti, vengono infatti trovati dei cippi in molte parti di italia che segnavano i territori da ridistribuire ecc. L'attività di tiberio fu continuata da CAIO GRACCO che divenne tribuno nel 123. Era un grande oratore. Gaio concepì un piano più organico con più aspetti concreti e organici tra loro. In primo luogo per ottenere l'appoggio della plebe propose una LEX FRUMENTARIA, legge che lasciò il segno fino al V secolo dc. Con questo plebiscito gaio garantisce una quantità definita di grano al mese per tutti i cittadini maschi adulti residenti nell’urbe, con un altro plebiscito rivede l’abbigliamento militare e decide nuove regole per l'arruolamento. C'era un’altra istituzione molto importante, un plebiscito estromette dalle giurie per i processi di concussione i senatori e affida questi tribunali permanenti ai cavalieri: SVOLTA RADICALE. Abbatte la potenza del senato, in effetti gli EQUITES che si erano schierati a suo fianco nelle votazioni, divennero oggetto di timore per il senato e acquisiscono un peso sempre maggiore nella società: importante riconoscimento giuridico. Un altro provvedimento vedeva la riscossione delle imposte nella nuova provincia d’asia del neo-acquisito regno di pergamo, e ancora con un altro plebiscito oltre a rinnovare le proposte di tiberio, ci fu la creazione di colonie romane e si deduce la colonia di cartagine. Nello stesso anno furono approvati dei plebisciti che sottolineavano il DIRITTO SACRO DELLA PROVOCATIO AD POPULUM. Gaio viene rieletto nel 122 dopo un apposito plebiscito che lo consentiva, e propone l’estensione della cittadinanza romana ai latini e quella del diritto latino agli alleati. Questo provvedimento e quello della centuria prerogativa vennero bloccati dai colleghi. Il plebiscito sulla deduzione della colonia di Cartagine fu abrogato (gli auspici diventano fattore di lotta politica, la colonia di Cartagine secondo i nemici di gracco era stata dedotta sotto auspici negativi, era quindi considerata colonia nefasta e la colpa fu data a mario). Con un SENATUS CONSULTUM ULTIMUM si sospende la sacrosanctitas dei tribuni della plebe e il diritto di provocatio, ai consoli venne dato l'obbligo di difendere la repubblica. La repressione costò un elevatissimo numero di vittime e lo stesso gaio si fece uccidere da uno schiavo. Così il partito graccano veniva eliminato ma il programma dei gracchi non fu immediatamente sradiacato, fu poi corretto e ritoccato. Le frumentazioni come la creazione di colonie furono ridimensionate ma non eliminate. Ci fu la soppressione dei vincoli di alienabilità delle terre già assegnate e si tornò in pratica al latifondo. Si avviarono processi contro i repressori dei gracchi ma ne furono alla fine assolti: segno della nuova ideologia e corso della politica romana. Uno degli esiti della svolta graccana è che a partire da ora la classe dirigente e la vita politica romana si articolano in due schieramenti e da vita a un conflitto che avrebbe avuto fine solo con la caduta della repubblica. | populares e gli optimates, sulla carta i primi sarebbero più vicini al popolo, i secondi si potrebbero equiparare ai conservatori ma come sempre si possono osservare i limiti di questa definizione. | populares si facevano promotori della cittadinanza agli italici, della rimozione dei debiti, della ridistribuzione della terra e delle altre proposte popolari. La classe popolare era ristretta anche perchè si sposavano tutti fra loro. Non è paragonabile a una struttura di partito moderna. La vera questione riguarda l’esistenza o meno di ideologie: forme di pensiero politico stabilmente definite e individuabili. Abbiamo una fonte privilegiata che è CICERONE, la PRO SESTIO in difesa di sestio, è considerata da molti il manifesto dell'ideologia definita e coerente. Spiega la differenza tra popolari e ottimati. Il vero rapporto, nodo centrale della politica romana nel | ac sarebbe appunto questo rapporto di natura clientelare che univa i politici ai seguaci. ASCESA DI MARIO I cavalieri arrivano a dominare il contesto politico nella guerra di NUMIDIA, guerra giugurtina raccontata nella monografia di sallustio. Gli equites avevano voluta la guerra contro Numidia a seguito della str age di commercianti italici (espressione dell’ordine equestre) avvenuta in numdia a cirta nel 112. Roma si impegna nel vendicare la guerra ma gli optimates scelti avevano condotto una guerra blanda inizialmente, circolava il sospetto di una collusione, corruzione con il nemico. Ci fu una svolta quando si impone Mario come generale nel 107, indiscutibilmente gens aristocratica poteva fare le 20 milizie, oppure è rimasto inattivo come suggerisce sallustio che lascia in ombra la possibilità che all’inizio del suo cursus honorum prima non avesse fatto nulla nemmeno il servizio militare. Si è pensato che fosse la sua condizione economica a non permettergli di fare le milizie dato che la sua appartenenza a una famiglia elevata non corrispondeva alla sua disponibilità economica. SALLUSTIO in uno dei capitoli conclusivi (114 capitoli sulla guerra di giugurta e qui siamo al capitolo 95), irrompe sulla scena silla, c'è un forte stacco che gli serve ad introdurre questo personaggio che è importante per la fine della guerra contro giugurta ma anche nei decenni successivi. Dice che silla svolge con grande attenzione il compito di portare in africa un grande contingente di cavalleria nel 107, è appena diventato questore, silla era rimasto roma proprio per reclutare il contingente tra latini e alleati. Sallustio dice che non parlerà poi più di silla e fa riferimento a uno storiografo SISENNA, sallustio nelle storie si ricollega alla fine dell’opera di sisenna alla morte di silla, sallustio dice però che non ne ha parlato in modo molto esaustivo. Sallustio dice che silla era di famiglia nobile ma divenuta oscura, ed era una persona colta, conoscitore competente del latino e del greco. Amava i piaceri ed era ambizioso di gloria. Ma i piaceri non lo distolsero mai dalla vita politica. Si sposa 4-5 volte, la seconda moglie di silla è GIULIA MINORE, sorella di Giulia maggiore, moglie di mario. È solo un esempio degli intrecci. Era CALLIDUS, astuto, generoso e prodigo di denaro. Il suo impegno non fu mai inferiore all’aiuto della fortuna. Date le sue doti è difficile pensare che prima della questura non abbia fatto nulla. Arrivò con ridotte disponibilità economiche e quattro anni dopo rispetto all’età normale e grazie al lascito di due donne al cursus honorum. La prima parte dell'attività politica si svolge nel segno di una grande efficienza, coraggio e capacità, sallustio ne parla come di un uomo astuto e di grande capacità diplomatiche. Collabora con mario, altra capacità che gli viene riconosciuta è durante la battaglia contro i cimbri, è silla che rifornisce le truppe di lutezio catulo per mario. Sembra che a silla si debba riconoscere il merito di aver sventato uno stratagemma di giugurta per suscitare lo scompiglio fra le legioni romane. La guerra contro giugurta finisce per uno stratagemma, pe rie capacità diplomatiche di silla che stabilisce legami molto stretti con BOCCO re della MAURETANIA, che era suocero e alleato di giugurta, bocco consegna giugurta. Nella guerra contro numanzia, località della spagna che era stata la centro di una rivolta contro i romani, l’assedio di numanzia fu complicato tanto che fu molto lungo e si concluse nel 133 come in questa guerra anche nella guerra contro giugurta furono importanti negli anni seguenti le conseguenze della guerra. Tra silla e mario era già sorto un dissidio circa i meriti della vittoria nella guerra numidica, dissidi che gli esponenti più rilevanti della classe dirigente dovettero alimentare ad arte, fra questi anche gli stessi metelli. Perché allora mario scelse come suo legato silla anche dopo la sua questura e la guerra di giugurta, lo sceglie anche nello contro contro cimbri e teutoni, forse gli era stato imposto o forse per dei meriti. Nella designazione de legati il senato era di solito propenso ad cogliere le proposte de comandanti quindi sarebbe scarno che glielo avessero imposto. Mario doveva quindi ritenere di dover contare su un collaboratore abile, sperimentato e devoto allo stato. Forse voleva dare un segnale di concordia in un momento di pericolo grave per lo stato, ancora una volta silla si distingue nel suo servizio. In avrei episodio della guerra contro i cimbri e i teutoni silla dimostra le sue capacità sul campo militare, tra l’altro vi è un episodio significativo in cui silla si distingue per doti diplomatiche perché una popolazione dei marzi della Germania che voleva scendere in italia, silla riesce a evitare che la popolazione lasciasse la Germania e stabilì con loro un rapporta di amicizia. Nel 102 mentre mario rimaneva in Gallia narbonese, silla raggiunge il console lutezio catulo che doveva affrontare i cimbri, forse per un contrasto con mario o forse per capacità. Mario temendo forse il peggio se catulo fosse stato lasciato solo, lasciò andare silla da lui. Silla opera e vince in Gallia meridionale, cisalpina, in una zona delle alpi noriche. È un complesso di operazioni di grandi importanza che denotano le sue capacità. LEGGI IL CAPITOLO 95 DEL BELLUM IIUGURTHINUM. Poi la sua carriera prosegue regolarmente, e mentre Mario cade in disgrazia per lo sfortunato appoggio a saturnino e glaucia. Silla diventa pretore 97, viene inviato come propretore in cilicia, forse fra il 97 mil 92 e qui si scontra con un grande problema | PIRATI che infestavano il mediterraneo, minaccia permanente ai traffici commerciali. Poi si occupa della Cappadocia in cui riporta sul trono un re locale il tutto per bloccare mitridate. Mario è console 7 volte, silla 2. Silla viene mandato in cappadocia 92 mentre era propretore di cilicia, con l’incarico formale di riportare sul trono AREOBARZANE ma in realtà lo scopo era quello di bloccare mitriate che stava estendendo la propria signoria fino a raddoppiarla. Silla svolse il proprio incarico ufficiale a pieno anche se come truppe a disposizioni aveva solo contingenti alleati. Il momento in cui roma viene a confrontarsi con la pirateria ha luogo in concomitanza con le guerre contro i cimbri e i teutoni, avevano come base fondamentale per le scorrerie l’isola di creta e la cilicia. Roma ora è mediterranea e ha bisogno di mari sicuri, era una priorità. Si dovevano poi far arrivare gli approvvigionamenti a roma. Nel 102 c'è un intervento diretto di roma contro i pirati e viene inviato MARCO ANTONIO, nonno del rivale di Ottaviano. Viene creata la provincia di cilicia per la sicurezza del commercio marittimo. LEX PIRATICA O LEX DE PROVINCIS PRAETORIS , trovata in un epigrafe a pilo e spiega tutti gli accordi. Mario dopo le guerre cimbriche aveva dovuto chiedere sostegno sia agli italici sia agli uomini oltre mare. Alla sollecitazione di Mario nicomede di bitinia oppose rifiuto dicendo che una parte degli abitanti del suo stato era stata presa dai pirati o addirittura sequestrata e venduta in schiavi dai prestatori in denaro. Roma dispone ai provinciali di condurre inchieste nei territori e che non si potessero ridurre in schiavi alleati di condizione libera, anzi dovevano essere rimessi in libertà coloro che fossero stati ridotti in schiavitù in modo illegittimo. Ci furono una serie di rivolte servili, una del 103 interessò le miniere che si trovavano in laurion nell’attica. MITRIDATE VI EUPATORE re del ponto, nato nel 132 e suo padre fu assassinato nel 120, il regno fu diviso tra EUPATORE E MITRIDATE CRESTO, mitridate VI era piccolo, la vedova del padre aveva molte ambizioni e rivendicava per se la dominazione assoluta sul regno. Mitridate fa assassinare la madre e si associa al fratello ma già nel 111 si libera dal fratello. Entra in gioco NICOMEDE Ill EVERGETE con lui mitridate inizia a combattere contro la paflagonia, la conquista e se la dividono. Il principe della paflagonia chiede aiuto a roma, è console ancora mario ma intanto i due conquistano anche la galazia. Poi nicomede si rivolge ai romani ma fu costretto a lasciare la cappadocia e la paflagonia. Ma la cappadocia fu invasa da tigrane di Armenia alleato di mitridate che quindi riesce sempre a tornare. Lucio cornelio silla con l’incarico di ristabilire Lo status quo viene mandato in oriente. Mitridate si sbarazza del figlio di nicomede. Mitridate si mostrò disponibile ad accogliere le condizioni di roma ma già nell'inverno la guerra riscoppiò e l’esercito del ponto ebbe un grande successo su quello di bitinia mentre Aquilio stava cercando di congiungersi con il governatore della provincia d’asia CASSIO LONGINO, fu sconfitto e subì gravi perdite. La sconfitta ebbe varie conseguenze. La forza di mitridate è al suo apice. Lo stesso aquilio fu catturato e sottoposto a una fine atroce. Furono sequestrate moltissime vittime e un enorme bottino, massacro degli italici (un po’ ciò che aveva fatto giugurta a cirta): ORIENTE CONTRO OCCIDENTE, roma contro la grecia. Atene inizia a guardare con interesse agli avvenimenti. Nell’88 silla era stato console, nell'87 sbarca come proconsole con al seguito 5 legioni contro mitridate. Nell’87 assedia il porto del pifeo ad atene che era controllato da mitridate, nell’86 entrano ad atene poi si prendono il pireo. A roma intanto si cerca di togliere il comando a silla.
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