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Colonialismo in Europa (1700-1756): Olanda, Inghilterra, Francia e l'Illuminismo, Appunti di Storia

La crescita dell'impero coloniale olandese e inglese nel 1700, le guerre anglo-olandesi per il monopolio commerciale, l'inizio della supremazia inglese grazie alla gloriosa rivoluzione del 1689, l'unione di inghilterra ed olanda fino al 1702, la rivoluzione agricola, il commercio triangolare, le guerre di successione, la guerra dei sette anni, l'illuminismo, la critica illuminista del dogmatismo religioso, la dottrina della separazione dei poteri, la riforma delle monarchie, la politica di federico guglielmo i e federico ii di prussia, la riforma dell'impero asburgico di maria teresa e giuseppe ii, la riforma della russia di pietro i e caterina ii, e la situazione in italia durante questo periodo.

Tipologia: Appunti

2022/2023

In vendita dal 21/05/2024

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Scarica Colonialismo in Europa (1700-1756): Olanda, Inghilterra, Francia e l'Illuminismo e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Alla fine del 600, dopo la crisi economica e demografica, nel 700 avviene l’aumento demografico. OLANDA: riescono a dare vita ad un impero coloniale inserendosi nei commerci di spezie dall’oceano Indiano (togliendo il dominio ai portoghesi) e formano la Compagnia delle Indie Orientali (VOC). Tra il 1652 e il 1674 ci sono state guerre anglo-olandesi per il monopolio commerciale, vinte dall’Inghilterra che ottiene la supremazia dei commerci intercontinentali. INGHILTERRA: inizia la sua supremazia con la Gloriosa rivoluzione nel 1689; fino al 1702, Guglielmo III d’Orange unisce Inghilterra ed Olanda. Trae enormi profitti, come il commercio di nuovi prodotti in Europa, e ottiene il dominio coloniale in India. COLONIALISMO: • Olandese: America; • Inglese: Caraibi, colonie in America, Australia, Nuova Zelanda; • Francese: Caraibi, America; • Portoghese: Brasile, Africa. RIVOLUZIONE AGRICOLA: si avvia grazie a: • Introduzione di nuove piante americane: patate e mais, che si coltivano facilmente e rapidamente. • Scoperta di nuovi metodi per mantenere fertile il terreno: si diffonde un’agricoltura intensiva, con concimi animali e coltura dei foraggi, e si introducono le seminatrici meccaniche, che aumentano la produttività. • Miglioramento delle condizioni sanitarie: nelle campagne si vive meglio e per questo c’è un beneficio per i lavoratori dei campi. Vengono introdotti superalcolici e tabacchi e nascono i primi locali pubblici dove si può consumare caffè, tè, cacao; questo ha portato all’importazione delle tazze di porcellana cinese e del cotone indiano. Il benessere europeo cresce ed i colonizzatori impongono una coltura di piantagione (caffè, tè, zucchero). Nelle piantagioni viene impiegata una manodopera di schiavi africani, dall’Africa alle Americhe. Anche gli stati africani traggono beneficio perché cercano di inserirsi nel commercio internazionale per offrire più schiavi possibili. Nasce il commercio triangolare: Europa (merci) -> Africa (schiavi) -> America Latina (zucchero). GUERRE DI SUCCESSIONE: il 700 è caratterizzato da una serie di guerre dove si affrontarono le maggiori potenze europee. I primi 3 confitti furono: • Spagna (1702-1714); • Polonia (1733-1738); • Austria (1740-1748). Lo Stato era patrimonio personale del sovrano e veniva dato in eredità al suo successore; se il re moriva senza lasciare un erede, la successione diventava motivo di contese dinastiche. Russia, Prussia, paesi scandinavi e territori asburgici (grazie alla colonizzazione) I due principali rivali in queste guerre furono: • Francia: voleva assumere il controllo dei possedimenti spagnoli in America e creare una rete di alleanze garantendo il predominio sull’Europa. • Austria: voleva indebolire la Francia e conservare il predominio sui territori tedeschi; aveva come alleata l’Inghilterra. Ai 3 conflitti presero parte anche: le Provincie Unite, la Prussia, il ducato di Savoia e la Russia. Nessuna delle 3 guerre si chiuse con una vittoria, ma furono risolte per via diplomatica: • le paci di Utrecht (1713) e Rastadt (1714) per la guerra spagnola; • la pace di Vienna (1738) per la guerra polacca; • la pace di Aquisgrana (1748) per la guerra austriaca. Si affermò il principio dell’equilibrio europeo, nel quale le potenze si impegnavano ad “assicurare la pace europea attraverso l’equilibrio delle forze”, cioè a fare in modo che nessuno Stato diventasse tanto predominante da minacciare gli altri Stati. I conflitti tra i Borbone e gli Asburgo portarono ad un rovesciamento delle alleanze internazionali. Le due potenze che costituivano una minaccia furono: • Prussia: nemico lungo i confini per la Francia e limitava la supremazia sull’area germanica all’Austria. • Inghilterra: ostacolava la Francia nei tentativi di espansione dei commerci e di acquisizione di nuovi territori nell’America settentrionale. Nel 1756 Prussia e Inghilterra e Francia e Austria si allearono ed iniziò la guerra dei sette anni. GUERRA DEI SETTE ANNI: fu combattuta in Europa ma anche nelle colonie americane, asiatiche ed africane. In Europa si scontrarono in Prussia che fu sconfitta e invasa nel 1759 dagli austriaci e dai russi; solo nel 1762, riuscirono a cacciare gli austriaci da Berlino. In America, Asia e Africa prevalse l’Inghilterra che riuscì ad estromettere i francesi dall’America settentrionale e dall’India. Nel 1763 vennero firmati due trattati di pace: • Hubertusburg: tra Austria e Prussia; • Parigi: tra Inghilterra e Francia. La Prussia era la prima potenza militare e la Gran Bretagna ribadì il ruolo di grande potenza navale e coloniale. Il successo nella Guerra dei sette anni sui francesi portò al predominio commerciale dell’Inghilterra, che si era già affermata sull’Olanda. Londra divenne la sede principale del commercio mondiale, togliendo il ruolo ad Amsterdam. Gli scambi commerciali si espansero in America settentrionale e in Asia. L’Inghilterra aveva aumentato i suoi domini ed i nuovi territori erano selvaggi, pieni di foreste fitte e catene montuose, e la popolazione era di origine europea con pochi centri abitati. Nella costiera atlantica invece c’erano 13 colonie inglesi che, agli inizi del 700, ebbero uno sviluppo straordinario: aumenta la superficie degli insediamenti e la popolazione raggiunge i due milioni. L’incremento demografico favorì la nascita di nuove città come Filadelfia, New York e Boston. L’immigrazione dall’Europa e l’incremento demografico furono alla base di uno spostamento dei coloni verso le regioni interne del continente, dove costruirono strade e villaggi. La creazione di questi insediamenti portò a delle tensioni con le tribù autoctone.
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