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Storiografia della Architettura: Pevsner, Behrendt e Giedion, Appunti di Storia Dell'architettura

La pubblicazione di tre importanti libri sulla storia dell'architettura moderna, scritti da autori tedeschi rifugiati in inghilterra durante il periodo del nazionalsocialismo in germania. Nikolaus pevsner, walter curt behrendt e sigfried giedion pubblicarono rispettivamente 'pioneers of modern movement', 'modern building: its nature, problems and forms' e 'space, time and architecture. The growth of a new tradition'. I libri sono collegati tra di essi per via del contesto storico e culturale in cui furono scritti, nonché per la condivisione di autori e tematiche. Pevsner, behrendt e giedion, tutti allievi di heinrich wölfflin, offrono una lettura morale e etica del movimento moderno, oltre a una analisi formale e espressiva.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 02/07/2019

federico-de-togni
federico-de-togni 🇮🇹

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Scarica Storiografia della Architettura: Pevsner, Behrendt e Giedion e più Appunti in PDF di Storia Dell'architettura solo su Docsity! STORIOGRAFIA STORIA DELL’ARCHITETTURA 2 Pevsner. La costruzione storiografia e l’inizio del movimento moderno avviene attraverso un libro del 1936 che viene pubblicato a Londra dalla casa editrice Faber&Faber con titolo Pioneers of Modern Movement : from William Morris to Walter Gropius il cui autore è Nikolaus Pevsner. In quegli anni Hitler è salito al potere in Germania e in Italia vi è il Fascismo; Pevsner si rifugia in Inghilterra che, invece, era un paese sostanzialmente democratico. Pevsner non era il solo ad aver compiuto questo passo; molti intellettuali avevano generato un forte fenomeno migratorio. Anche Walter Gropius, architetto tedesco, era migrato dalla Germania nazista all’Inghilterra. Dal titolo e sottotitolo si capisce che questo libro è legato ad un momento storico e culturale ben preciso in quanto mette insieme un personaggio rinnovatore della cultura non solo architettonica inglese e un architetto tedesco. Oltre a basarsi su fatti reali e concreti, il libro serve a tratteggiare un fenomeno di rinnovamento e, l’autore, vuole dare una fisionomia in modo da far ben capire quello che in quel momento in un altro paese ovvero la Germania è fortemente ostacolato. Pevsner era uno storico dell’arte, aveva avuto una formazione tedesca ed era stato allievo di Wolfflin che era a sua volta uno storico dell’arte. Prima di questo libro si era occupato poco di architettura contemporanea ma nel momento in cui un fenomeno drammatico politico travolge tutte le forme più eminenti del rinnovamento della cultura intellettuale e artistica in Germania è convinto che sia necessario dare una fisionomia a questo fronte che è fortemente ostacolato nel suo paese. Cerca quindi di radunare sotto certi segni espliciti elementi espressivi appartenenti alla modernità (per esempio l’assenza/ riduzione di decorazioni) in un discorso più ampio che ne dia una lettura non solamente formale per fare capire che queste scelte estetiche in realtà siano frutto anche di scelte etiche, morali. A questo punto Pevsner da una fisionomia a questo movimento e soprattutto lo chiama movimento. Perché Pevsner vuole dare una connotazione così fortemente morale a questo fenomeno che sostanzialmente è un fenomeno estetico cioè di rinnovamento? perché 4 anni prima c’era stata una mostra importante negli Stati Uniti e insieme a questo libro è quella che in qualche modo rivoluziona. Questo libro rivoluziona dal punto di vista interpretativo, la mostra ha rivoluzionato dal punto di vista espressivo. In questa mostra, i curatori, avevano raggruppato una serie di opere di architetti sia americani che europei e le avevano accomunate per delle tendenze espressive: avevano definito questo nuovo modo International Style. Avevano quindi individuato uno stile che non era più legato ad un paese ma che era un fenomeno più vasto. La mostra produce due libri: uno è il catalogo della mostra e si chiama Modern Architecture International Exibition e l’altro The International Style. Quello che vuole fare Pevsner a questo punto è connotare questo rinnovamento formale, già definito quando lui fa il libro. Quindi nel libro c’è la volontà di non raggruppare più di un fenomeno solo dal punto di vista espressivo, ma di dargli anche una connotazione morale. Nel suo libro Pevsner collega Gropius a una personalità come quella di Morris, che sicuramente aveva rivoluzionato l’immaginario espressivo e la filosofia progettuale dell’epoca. Morris era fortemente contrariato alla produzione industriale degli elementi e Pevsner prende la carica morale di questa posizione e la coniuga sul fronte opposto ovvero quello della produzione industriale con lo scopo di cercare di fare convivere elementi e tensioni che in realtà appartenevano a dei fronti molto contradditori fra di loro. Morris utilizza questo elemento, quello della moralità, per promuovere qualcosa che appartiene al passato e invece, Pevsner, utilizza la stessa categoria, quella della moralità, per promuovere invece qualcosa che appartiene al futuro. Behrendt. Esattamente un anno dopo e sempre per la stessa casa editrice un altro autore tedesco che si chiama Walter Curt Behrendt, anche lui esule dalla Germania in Inghilterra, pubblica un altro libro che si chiama Modern Building: its nature, problems and forms. Di fatto riprende il volume dell’anno
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