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Sull'istruzione pubblica, Condorcet, Dispense di Storia Della Pedagogia

Riassunto sull'istruzione pubblica materia storia della pedagogia

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 14/08/2019

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sara-zoni-1 🇮🇹

4.4

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Scarica Sull'istruzione pubblica, Condorcet e più Dispense in PDF di Storia Della Pedagogia solo su Docsity! Rapporto e progetto di decreto sull’organizzazione generale dell’istruzione pubblica: presentato all’assemblea nazionale a nome del comitato d’istruzione pubblica, da Condorcet (vengono presentati dei progetti di decreto concernenti le feste nazionali, il programma di educazione fisica e la parte integrativa dell’educazione della donna). L’obiettivo era quello di offrire a tutti gli individui i mezzi per provvedere ai propri bisogni, per assicurarsi il benessere, per conoscere ed esercitare i propri diritti, intendere ed adempire i propri doveri; assicurare a ciascuno di divenire capace di esercitare le funzioni alle quali ha diritto di essere chiamato, di sviluppare nel più ampio modo le doti date loro dalla natura e in tal modo stabilire tra i cittadini UGUAGLIANZA DI FATTO (la rivoluzione con la dichiarazione dei diritti del 1789 aveva proclamato l’uguaglianza ma secondo Condorcet per far sì che questa uguaglianza di diritto diventi di fatto è indispensabile che i cittadini siano istruiti, consapevoli così dei loro doveri e dei diritti perché l’ignorante è destinato a dipendere dagli altri). QUINDI ISTRUZIONE NAZIONALE DEVE PUNTARE A TUTTO QUESTO ED E’ PER IL POTERE POLITICO UN OBBLIGO DI GIUSTIZIA. -Questo progetto di decreto riguarda solo l’istruzione comune a tutti i cittadini e non si estende alle scuole di artiglieria, del genio, della marina, dei sordo-muti e dei nati ciechi. -Ordinare l’insegnamento in modo che col perfezionarsi delle arti (le arti secondo gli illuministi sono liberali come la pittura, scultura, architettura, poesia e musica o meccaniche, ossia mestieri e professioni; in questo caso parliamo delle meccaniche), aumenti il benessere di tutti i cittadini e l’agiatezza di coloro che le esercitano; che un più grande numero di cittadini divengano capaci di svolgere bene le funzioni necessarie alla società e che i progressi dei lumi (=ragione umana che ha il compito di vincere l’oscurità quindi l’errore) siano una soluzione ai nostri mali e mezzi di felicità; coltivare infine le facoltà fisiche, intellettuali e morali e in tal modo contribuire al perfezionamento dell’intera specie umana (fine ultimo dell’istruzione). -Occorre separare il sistema dell’istruzione; ossia Condorcet è fedele al principio di uguaglianza (VUOLE UN’EDUCAZIONE UGUALE E UNIVERSALE) ma è consapevole che esistono delle differenze nelle capacità intellettuali degli uomini; per tanto vuole che l’istruzione primaria sia estesa a tutti ma che sia allo stesso tempo consentito ai più dotati di proseguire gli studi indipendentemente dalla condizione economica. Anche chi non riceve un’istruzione superiore gode dei benefici effetti che essa produce nella società. -La prima condizione di ogni istruzione è che si insegnino verità e per tanto gli istituti devono essere indipendenti dall’autorità politica; siccome la totale indipendenza è impossibile bisogna farli dipendere solo dall’assemblea dei rappresentanti del popolo. -L’istruzione non deve abbandonare i giovani nel momento in cui escono dalla scuola e che essa deve abbracciare ogni età in quanto è utile e possibile apprendere sempre e questa seconda istruzione è anche più necessaria perché nell’infanzia segue dei limiti. Questo per evitare l’analfabetismo di ritorno che è uno stato di ignoranza in cui ricade chi, dopo aver frequentato la scuola elementare, perde completamente i contatti con il mondo della cultura e vivendo in un ambiente di miseria, viene privato die benefici che dal sapere derivano. Quindi uguaglianza ma soprattutto mezzi per arrivare a questa uguaglianza ossia la scuola per tutti a tutte le età (universale): Filangeri universale ma non pensata per tutte le età. Si potrà infine far conoscere il modo di auto istruirsi e qui si intende ad esempio il cercare una parola sul dizionario ecc.. -Preoccupazione di Condorcet che il potere politico possa interferire e opporsi al progresso della ragione. CINQUE DIFFERENTI GRADI DELL’ISTRUZIONE PUBBLICA 1.SCUOLA PRIMARIA Nella scuola primaria si insegna ciò che è necessario a ciascun uomo perché sappia governarsi e godere della pienezza dei suoi diritti. Quest’ istruzione servirà anche a coloro che vorranno poter esercitare le funzioni pubbliche più semplici, alle quali è bene che ogni cittadino possa essere chiamato (democrazia). Ogni gruppo di case con un minimo di 400 abitanti avrà una scuola e un maestro. Siccome non sarebbe giusto che nelle province dove le case sono isolate o riunite in piccoli gruppi non vi sia una scuola, si istituirà una scuola primaria in tutti i circondari dove si trovino dei villaggi lontani più di mille tese da un luogo che conti 400 abitanti. In queste scuole si insegnerà a leggere e scrivere (nozioni di grammatica); vi si aggiungeranno le regole dell’aritmetica, i metodi elementari per misurare un terreno e per squadrare un edificio; una descrizione elementare die prodotti del paese, dei sistemi seguiti in agricoltura e delle tecniche artigiane; lo svolgimento delle prime idee morali e delle regole di condotta che ne derivano; infine quei principi di ordine sociale che possono essere compresi dai fanciulli. Quest’ istruzione sarà distribuita in 4 corsi, ciascuno dei quali durerà un anno (compromesso tra quando un bambino è in grado di apprendere e quando può essere impiegato in un lavoro utile). Ogni domenica il maestro terrà una conferenza pubblica alla quale potranno assistere i cittadini di tutte le età e saranno incentrare sui principi e le regole della morale come sulle leggi del paese. *Condorcet radicale antidogmatismo per tanto la costituzione e la dichiarazione dei diritti non sarà mai presentata come verità eterna e immutabile in cui bisogna credere e adorare. Inoltre verrà spiegato ai ragazzi che queste due cose non sono altro che lo sviluppo di principi semplici, naturali e della ragione e dice che fin quando ci sarà qualcuno ancora non in grado di autonomo giudizio, di avere opinioni sue il genere umano sarà diviso in due classi: quella dei padroni e quella degli schiavi. Fin qui abbiamo parlato di insegnamento diretto che si deve focalizzare su un breve periodo di tempo e su un piccolo numero di lezioni. Mentre le istruzioni più estese si apprendono per abitudine. (Esistono anche insegnamenti indiretti come le feste nazionali che ricordano agli abitanti delle campagne e ai cittadini le date gloriose della libertà, consacrando la memoria degli uomini, che con le loro virtù hanno onorato il proprio paese.) Nelle conversazioni scolastiche si avrà cura di insegnare ai fanciulli ad essere buoni e giusti; si faranno loro praticare i principi insegnati e in tal modo si farà acquisire loro l’abitudine di conformarvi la propria condotta (si sottolinea come nella scuola si possano tradurre in pratica le massime morali apprese sui libri, per combattere il verbalismo). libri adatti all’età, istruzione deve essere gradevole, facile ed utile per gli uomini più semplici perché è la difficoltà deli studi che allontana gli uomini dall’istruzione. La ginnastica sarà compresa in modo da sviluppare in modo equilibrato tutte le forze. Se si rimprovera a questo piano di proporre un’istruzione troppo estesa: con manuali scolastici ben fatti e adatti per i bambini e dando ai maestri opere adatte a loro per istruirsi sul modo migliore di insegnare ai bambini non si avrà da temere. Ci sono poi mezzi per semplificare i metodi per mettere le nozioni alla portata dei fanciulli (accenno alla necessità di conformare i programmi di studio e i metodi al ritmo psichico del bambino). Se si rimprovera di aver stretto eccessivamente i limiti dell’istruzione destinata a tutti i cittadini: la necessità di accontentarsi di un solo maestro per scuola, quella di situare le scuole in luoghi comodi per i bambini, il limitato numero di anni che i figli dei poveri possono occupare con la suola ci hanno portati a ristringere il campo e si allargheranno quando miglioreranno le condizioni del popolo a seguito delle buone leggi. 2.SCUOLA SECONDARIA (scuola media attuale) Destinate ai fanciulli le cui famiglie possono per più lungo tempo privarsi del loro aiuto e destinare alla loro educazione un maggior numero di anni e qualche sussidio. Ciascun distretto (regione) e ciascuna città di 4000 abitanti avrà una scuola secondaria (come per le scuole primarie non ci sarà disuguaglianza per i villaggi isolati). cerchiamo di far conoscere delle verità e questi libri sono pieni di errori; noi cerchiamo di formare la ragione e questi libri possono indurla in errore (questa in realtà idea sugli errori è esagerata). Sempre in relazione alle lingue antiche Condorcet spiega che ci siamo talmente tanto allontanati dagli antichi, distaccati sulla via della verità che bisognerebbe avere la propria ragione completamente corazzata perché quelle antiche possano arricchirla senza corromperla. Inoltre che valore possono avere dei modelli che non si possono imitare senza tener continuamente presente ciò che per la differenza dei costumi, lingua, religione, idee, è necessario cambiare? Fa l’esempio di Atene in cui vi era la democrazia diretta (da noi democrazia rappresentativa) spiegando che l’eloquenza (=adattare la parola in base all’effetto che si vuole ottenere) necessaria alle antiche costituzioni sarebbe nella nostra una corruzione. Prima era permesso e anche utile commuovere il popolo ma oggi noi dobbiamo solo illuminarlo, per tanto se prima un’eloquenza trascinatrice avesse indotto in errore le assemblee popolari comunque questi errori sarebbero ricaduti su di loro mentre oggi se i rappresentanti del popolo cedessero ad una forza diversa da quella della ragione tradirebbero il loro dovere poiché essi si pronunciano sugli interessi degli altri e perderebbero quindi la fiducia pubblica sulla quale poggia la costituzione rappresentativa. (cosa eredita dal razionalismo cartesiano, tutto ciò che non è ragione è contro la ragione e entusiasmarsi è un delitto per il razionalista). SCIENZE MORALI E POLITICHE Condorcet dice che siamo debitori verso la nazione francese di un’istruzione che sia a livello dello spirito del XVIII secolo, di quella filosofia che illuminando la generazione contemporanea, è preparazione e anticipazione di quel trionfo della ragione al quale i progressi del genere umano chiamano le generazioni future (Condorcet vede sempre magnifiche sorti e progressive per il genere umano anche quando la sua stessa vita era in forse a causa di Robespierre). In conformità a questa filosofia, libera da tutte le catene e da ogni autorità, abbiamo scelto e classificato le materie dell’istruzione pubblica. Sempre in conformità a questa filosofia abbiamo considerato le scienze morali e politiche come una parte essenziale dell’istruzione comune in quanto occorre per elevare la moralità del popolo, dare come base alla moralità di coloro che devono dirigerlo, un’analisi esatta dei sentimenti morali, delle idee che ne derivano e dei principi di giustizia che ne sono la conseguenza. Platone diceva che buone sono le leggi che i cittadini amano ossia che le eseguono ascoltando la propria ragione, ma per far sì che i cittadini amino le leggi conservando la loro libertà, bisogna che essi conoscano quei principi della giustizia naturale, quei diritti essenziali dell’uomo, di cui le leggi non sono che lo sviluppo e l’applicazione. Bisogna saper riconoscere nelle leggi la derivazione da quei diritti e gli strumenti più o meno convenientemente disposti, per garantire il rispetto: amare le une perché dettate dalla giustizia, gli altri perché ispirati dalla saggezza. Bisogna sapere distinguere la devozione che la ragione deve alle leggi da lei stessa approvate e bisogna che il cittadino le sappia giudicare (=il cittadino responsabile conserva l’autonomia del giudizio anche nel rispetto delle leggi poiché sa che queste, dettate dalla ragione, sono suscettibili al perfezionamento. Condorcet sostiene che un popolo non godrà mai di una libertà durevole, sicura, se l’istruzione nelle scienze politiche non è estesa a tutti, se essa non è indipendente dalle istituzioni sociali, se l’entusiasmo nei cittadini non è diretto dalla ragione, se affezionando l’uomo, mediante la forza dell’abitudine, dell’immaginazione e del sentimento, alla sua costituzione, alle sue leggi, alla sua libertà, non gli preparerete per mezzo dell’istruzione popolare, i mezzi per giungere ad una costituzione più perfetta, per darsi delle leggi migliori, per pervenire ad una libertà più completa. Il progresso dell’uomo è infinito. L’uguaglianza dei diritti è garantita dagli uomini colti, uomini che hanno approfittato dell’istruzione e che godranno di una superiorità effettiva. Sono gli uomini abili e non quelli istruiti che nuocciono alla società per tanto occorre che si privilegino ragione e vero sapere e non dimenticando che gli inconvenienti della superiorità diminuiscono man mano che essa diviene conquistata da un sempre maggiore numero di individui; giacché quanto più coloro che ne godono sono illuminati, tanto meno essa è dannosa. L’INSEGNAMENTO SARA’ DIVISO IN CORSI, TENUTI DAL MEDESIMO PROF. LA DISTRIBUZIONE SARA’ FATTA IN MODO CHE UN ALUNNO POTRA’ SEGUIRE CONTEMPORANEAMENTE QUATTRO CORSI O UNO SOLO E POTRA’ FINIRE L’ISTRUZIONE IN 5 ANNI; SI POTRA’ PER CIASCUNA SCIENZA ARRESTARSI A QUELLO O QUELL’ALTRO PUNTO DEDICANDO PIU’ O MENO TEMPO. Qui viene introdotto il sistema delle opzioni che i pedagogisti contemporanei suggeriscono nelle scuole nuove al fine di individualizzare l’insegnamento e di renderlo più conforme alle tendenze di ciascuno. CONFERENZE PUBBLICHE I professori terranno una volta al mese delle conferenze pubbliche. Queste sono destinate a persone più istruite e in grado di acquistare il sapere da sé e avranno come oggetto principale le scoperte scientifiche, le esperienze, le osservazioni nuove, i procedimenti utili alle varie arti; per nuovo si intende ciò che non è ancora diventato conoscenza comune. Accanto ad ogni collegio si troveranno una biblioteca, un gabinetto scientifico, un orto botanico, un campo sperimentale e questi istituti saranno affidati ad un sovraintendente. Infine siccome in questo grado d’istruzione non ci si limita a delle semplice spiegazioni ma bisogna anche esercitare gli allievi, siccome è necessario assicurarsi che comprendano, si potrà riservare in ciascuna sala un luogo destinato a coloro che senza essere allievi, senza essere perciò sottoposti alle interrogazioni, vorrebbero tuttavia seguire un corso di istruzione o assistere ad alcuni lezioni (avranno bisogno di uno speciale metodo didattico, differente). Queste specie di “pubblicità” che non deve turbare l’ordine dell’insegnamento ha tre vantaggi: procurare mezzi per istruirsi anche a chi non ha potuto ricevere un’istruzione completa o a chi non ne ha approfittato, fornire possibilità di acquisire ad ogni età conoscenze utili, di fare in modo che il beneficio del progresso delle scienze non sia solo per giovani o colti; secondo, che i genitori potranno essere testimoni delle lezioni impartite ai figli; terzo che i giovani messi a parlare da giovani ad un pubblico acquisteranno sicurezza, in pratica Condorcet sostiene che vi sia un vantaggio della coeducazione di adulti e giovani. Nelle città dove c’è una guarnigione, si potrà incaricar il professore di arte militare di tenere per i soldati una conferenza settimanale in quanto anche loro devono conoscere e seguire le leggi. Negli istituti verrà insegnata la teoria elementare delle scienze mediche. Nei porti di mare speciali professori di ideografia e di pilotaggio potranno insegnare l’arte nautica; altri per le costruzioni. I principi della morale insegnati nelle scuole e negli istituti saranno quelli che, fondati sui nostri sentimenti naturali e sulla ragione, appartengono a tutti gli uomini in modo uguale. LA SCUOLA SARA’ LAICA. Separazione tra morale e religione: Per Condorcet è importante che l’idea del dovere preceda l’idea di dio, che si insegni prima all’uomo la morale universale fondata sulla coscienza e sulla ragione e poi se vorrà lui stesso potrà seguire la religione. Fondando la morale sui soli principi della ragione si ottiene che qualunque cambiamento che subiscano le opinioni di un uomo nel corso della vita, i principi stabiliti su questa base resteranno comunque sempre ugualmente veri e si eviterà il problema di coloro che credono di adempiere i loro doveri violando i diritti sacri e di obbedire a dio tradendo la patria. Per Condorcet le religioni hanno una funzione pedagogica e possono trattenere dal male e stimolare al bene ma come supplemento alla morale e alla ragione. Quindi separazione morale e religione per evitare che nell’istruzione pubblica vi siano errori in quanto vi devono essere solo verità. Per Condorcet l’errore sarebbe la “verità” rivelata dalle religioni e la dottrina che vincola la morale ad una religione è insidiosa o pessimistica: insidiosa perché l’alleanza tra trono e altare è strumento di soggezione del popolo; pessimistica perché non ha fiducia che l’uomo sappia elevarsi alla condotta morale non perché impaurito dalle pene. 4.LICEI- insegnamento superiore nostre università Tutte le scienze sono qui insegnate in tutta la loro estensione. Qui si formano i dotti ossia coloro che fanno della cultura la fondamentale occupazione della loro vita. Qui si formano i professori degli istituti. (trasmissione di generazione in generazione. Condorcet vuole istituire in Francia 9 licei e in questo modo si conserverà nei dipartimenti un maggior numero di uomini dotti perché se fossero obbligati per istruirsi ad andare a Parigi poi rimarrebbero là. Questo anche perché la legge obbliga a scegliere i deputati al parlamento tra i cittadini di ciascun dipartimento (3 rappresentanti per ogni dipartimento a parte a Parigi 1). Come si potrebbe dire di avere offerto a tutti i cittadini il mezzo di svilupparsi se si trovasse solamente in un centro la possibilità di formarsi? In ciascun grado dell’istruzione la fondamentale preoccupazione di Condorcet è sia sociale che civile; egli tratta di scuole ma ha sempre il pensiero volto alla società in cui quegli alunni, fatti uomini, dovranno vivere e operare. Sa che quella società sarà tanto più civile quanto più sarà democratica e si studia di rendere possibile questa organizzazione sociale partendo dal bambino in cui vede e c’è il cittadino. (1 SU 1600 andrà al liceo per C.) Secondo Condorcet il loro piano di studi è più completo e migliore di quelli stranieri. Alcuni di questi licei saranno situati in modo da attirare i giovani stranieri e questo non per avere vantaggi economici ma per espandere i principi di uguaglianza e di libertà, per rendere la lingua universale e creare amici con gli stranieri. Alcuni licei devono essere situati quindi sulle frontiere e la distanza deve essere proporzionata. Le città che comprendono già grandi istituti non ne hanno bisogno di altri. Inoltre per Condorcet è meglio come sede dell’università usare piccole città per sollecitare anche i più poveri, per far sì che non ci siano interferenze da parte della politica. Essendo considerata Parigi capitale del sapere per essa è stata fatta un’eccezione e il suo liceo differirà dagli altri perché avrà un insegnamento più completo delle lingue antiche e moderne (tutte le lingue) e forse per qualche istituto destinato alle arti belle come pittura, scultura, architettura, poesia e musica per dare un contributo all’intesa tra popoli. Nb: nei licei i giovani la cui ragione è già formata possono dedicarsi alle lingue antiche come il latino perché ne riconosceranno gli errori ma al tempo stesso ne gusteranno la bellezza. Chi completerà l’educazione nei licei avrà una stessa istruzione. (qui biblioteche più attrezzate e conferenze su argomenti attuali). GRATUITA’ DI TUTTI I GRADI DELL’INSEGNAMENTO In questi 4 gradi d’istruzione, l’insegnamento sarà totalmente gratuito. La costituzione lo sancisce per il primo grado; il secondo se non fosse gratuito creerebbe un ineguaglianza favorevole alle classi ricche perché costerebbe allo stesso modo sia per i poveri sia per i ricchi ma di fatto per i ricchi costerebbe di meno perché hanno di più; per gli altri due gradi giova alla società intera dare ai più poveri che sono più numerosi la possibilità di sviluppare le proprie doti perché questo contribuisce a diminuire l’ineguaglianza che nasce dalla differenza delle condizioni economiche (Per Condorcet due ineguaglianze: il grado di istruzione e la condizione economica, diffondendo l’istruzione la prima ineguaglianza diminuisce, diminuendo anche l’altra perché essere istruiti equivale a essere ricchi; C dimentica che vi è un’altra ineguaglianza stabilita dalla natura ossia l’ingegno e l’attitudine ad istruirsi). In questo modo il vantaggio che deriva dall’istruzione non sarà un danno per nessuno perché il nascere ricco sarà compensato dall’uguaglianza del sapere che deve essere naturalmente ambito da coloro che hanno un motivo in più per desiderare di possederlo (poveri per uscire dallo stato di inferiorità). Inoltre dalla non gratuità deriverebbe anche una differenza nella condizione die professori perché i posti con più allievi ricchi quindi che pagano di più avrebbero più soldi per pagare gli stipendi ai professori migliori. Inoltre se fossero a pagamento i professori delle scienze meno attrattive, con meno alunni verrebbero pagati di meno e si creerebbe concorrenza. Inoltre l’alunno di un istituto o liceo gratuito, possono seguire contemporaneamente un gran numero di corsi senza aumento di spese per i genitori e quindi potrà provare più cose per capire le più adatte per lui (Condorcet non vede nemmeno l’ipotesi del fannullone per lui tutti vogliono istruirsi). Inoltre inerente alla concorrenza e popolarità Condorcet dice che come l’istruzione si è liberata di ogni specie di autorità, deve anche liberarsi dall’opinione pubblica (si oppone alla scienza ossia verità scientifica) o meglio deve correggerla e formarla non seguirla ed obbedirla. Universale, per tutti è solo l’istruzione elementare ma in questo piano gratuito chiunque fosse dotato piò continuare l’istruzione al di là delle proprie condizioni economiche e in questo modo si assicura anche alla patria di avere tutti gli ingegni che possono servirla grazie al mantenimento nazionale. istituti; quanto agli insegnanti delle scuole secondarie e primarie, la lista degli eleggibili sarà fatta dai professori degli istituti del circondario e la scelta apparterrà, per i primi, al corpo municipale del luogo dove la scuola è situata, per gli altri all’assemblea dei padri di famiglia del circondario della scuola. Questo perché i maestri come i professori possono essere giudicati e valutati solo da chi ha un’istruzione più vasta e per tanto la lista degli eleggibili deve essere formata da membri di un istituto superiore. Se nella scelta di un professore bisogna scegliere il più dotto, il più abile, nella scelta dei maestri invece bisogna guardare le qualità morali. Direttori nominati nella società nazionale, nei licei, negli istituti, saranno incaricati dell’ispezione periodica degli istituti subordinati. In questo modo l’indipendenza dell’istruzione sarà garantita e al tempo stesso non si dovrà temere lo spirito tirannico di un singolo istituto. Condorcet specifica che questo non costituisce un nuovo potere. Così un’istruzione generale, completa, superiore a quella che esiste nelle altre nazioni, sostituirà, anche con meno spesa, quel sistema di educazione pubblica precedente imperfetto. Nei villaggi ove non ci sarà che una scuola primaria i fanciulli dei due sessi vi saranno ammessi insieme e riceveranno dal medesimo maestro una eguale istruzione. Quando un villaggio o una città avranno due scuole primarie, una di esse sarà affidata ad una maestra ed i fanciulli dei due sessi saranno separati. Condorcet in questo rapporto parla della donna solo qui ma poi più avanti ne parleremo in quanto crede che abbia un’importanza per la comune prosperità e per il progresso generale dei lumi in quanto nelle famiglie meno abbienti l’educazione domestica dei fanciulli è affidata alle madri e che le donne vedove sono a capo di famiglie. Come già detto sia nell’eleggere i professori che nell’affidare loro funzioni ispettive, i criteri guida rimangono l’uguaglianza (chi è incaricato di sorvegliare ha un’istruzione almeno pari a quello che deve sorvegliare) e la superiorità (più istruiti). In caso in cui fosse il popolo a scegliere, ci sarebbe ignoranza e ciarlataneria. Nel piano che propone Condorcet, le società libere serviranno da censori (giudici) alla società nazionale, la quale reciprocamente eserciterà su di esse una censura non meno utile. Le società libere esistono solo se aperte ai dotti e ai cultori. Infine la società incaricata di sorvegliare l’istruzione nazionale, di occuparsi dei progressi delle scienze e delle arti, in nome del pubblico potere, deve essere composta unicamente da dotti cioè da uomini che hanno abbracciato una scienza in tutta la sua estensione, ne hanno penetrato tutta la profondità e che l’hanno arricchita con delle scoperte. Senza tale società si correrebbe il rischio di vedere i cittadini e la nazione accogliere metodi e procedimenti già abbandonati o respinti dopo un’esperienza disgraziata. Libertà dell’insegnamento Quell’indipendenza da ogni potere estraneo, nella quale abbiamo posto l’istruzione pubblica, non deve spaventare nessuno, poiché gli eventuali abusi sarebbero subito repressi dal potere legislativo che esercita il suo potere su tutto il sistema di istruzione. L’esistenza di un’istruzione libera e quella di società di dotti liberamente costituite ossia di scuole private, garantisce il buon funzionamento e l’alto livello degli istituti statali di istruzione. Gli abusi della libertà sono evitati anche perché oltre al potere legislativo per ogni cosa inerente alle scienze, niente può opporsi all’opinione di tutti i dotti d’Europa e le loro opinioni non possono essere sbagliate o essere corrotte (nella sua visione Condorcet non tiene in considerazione i conflitti tra alcuni paesi, anche se nel momento della discussione del rapporto questo non è stato fatto perché ci si stava occupando della guerra tra Francia e Austria). Infine l’indipendenza dell’istruzione fa parte dei diritti della specie umana. Siccome la natura non ha posto limiti alla perfezione dell’uomo, siccome la conoscenza di verità nuove è per lui il solo mezzo per sviluppare questa disposizione, fonte di felicità e gioia, perché un potere avrebbe il diritto di dirgli cosa deve sapere e dove deve arrestarsi? Siccome solo la verità è utile, poiché ogni errore è un male, con quale diritto un potere oserebbe determinare dove è la verità e dove si trova l’errore? D’altra parte un potere che volesse proibire di insegnare un’opinione contraria a quella che ha servito da fondamento alle leggi costituite, comprometterebbe direttamente la libertà di pensiero e contraddirebbe il fine di ogni istituzione sociale che è il perfezionamento delle leggi, il quale necessariamente consegue dallo scontro delle opinioni e dal progresso dei lumi. E ancora quale autorità potrebbe vietare di insegnare una dottrina contraria ai principi che hanno ispirato il legislatore? Lo stato nelle sue scuole istruisce non educa; non impone l’ossequio alla costituzione e alle leggi, semplicemente le fa conoscere. Le scuole private invece grazie all’indipendenza dalle opinioni, possono insegnare dottrine contrarie ai principi che hanno ispirato i legislatori (spirito critico e capacità di giudizio qui; da questi principi si traggono conseguenze che C non accetterebbe). Condorcet dice che ci troveremmo posti tra un rispetto superstizioso delle leggi in quanto queste per C. vanno viste come qualcosa di continuamente revisionato e non verità rivelate e dall’altra parte un attacco indiretto ad esse che potrebbe indebolire il rispetto dei cittadini per esse e quindi resta un solo mezzo: l’indipendenza assoluta delle opinioni in tutto ciò che va oltre l’istruzione elementare. In questo modo vedremo coesistere la sottomissione volontaria alle leggi e l’insegnamento dei mezzi per correggerne i difetti e rettificarne gli errori, senza che la libertà delle opinioni nuoccia all’ordine pubblico, senza che il rispetto per le leggi incateni gli spiriti, arresti il progresso dei lumi e consacri degli errori. Esempi il danno di sottoporre l’insegnamento all’autorità: egiziani o indiani dopo progressi ricaddero nell’ignoranza dopo che il potere religioso si impadronì del diritto di istruire gli uomini ecc (Condorcet visione semplicistica della storia come di un duello ininterrotto fra l’autorità e la ribellione, in cui si schierano da un lato superstizione e fanatismo di masse rozze e ignoranti alimentato dalla tirannia sacerdotale, e dall’altro un’ininterrotta catena di sacrifici eroici di pochi spiriti di precursori). Niente può garantire che non si ritorni agli errori più grossolani, se un potere sospende il progresso (qualsiasi punto sia quello in cui è arrivato), non si può arrestarsi senza tornare indietro. La costituzione francese stessa ci fa di quest’indipendenza un dovere, essa ha riconosciuto che la Nazione ha il diritto di riformare tutte le sue leggi, essa non ha dato a nessuna legge un’irrevocabilità di più di 10 anni, essa ha voluto che nell’istruzione nazionale tutto fosse sottomesso ad un esame rigoroso e non che venisse offerto come culto superstizioso. Il piano presentato all’assemblea è stato steso dopo un esame dello stato presente dei lumi in Francia ed in Europa e in base a quello che si può attendere e prevedere dei suoi nuovi progressi. Noi abbiamo cercato ciò che è meglio potesse contribuire a dargli un cammino più sicuro, a rendere i suoi progressi più rapidi e quindi il fine è accelerare l’istante in cui queste istituzioni diverranno inutili, non serviranno più, ossia quando l’uomo non dipenderà più da altro uomo Sono rivelati i limiti dell’illuminismo: lo svolgersi dei fatti e delle idee è visto solo in funzione del presente; solo nel secolo dei lumi, come per miracolo, la ragione per lungo tempo oppressa, avrebbe trovato la forza di ribellarsi e di rivendicare i propri diritti in cospetto del dispotismo. L’educazione della donna *Questo scritto apparso dapprima nella Bibliothéque de l’homme public, la grande rivista diretta da Condorcet, è estratto da una delle memorie che accompagnavano il Rapporto sull’istruzione L’istruzione deve essere la stessa per le donne e per gli uomini, l’assemblea qui enuncia delle tesi e poi le dimostra con argomenti che in gran parte trae dal Rapporto, di cui questa Memoria può essere considerata un corollario (=verità conseguente ad una precedentemente dimostrata) Abbiamo dimostrato che l’educazione pubblica deve limitarsi all’istruzione e abbiamo detto che essa deve articolarsi in diversi gradi: intende dire che le ideologie, le convinzioni morali e politiche, tutto ciò insomma che non è “scientifico” non deve entrare nella scuola; istruire significa semplicemente esporre delle verità, sviluppare delle prove e per i gradi intende primaria (sc. Primarie), secondaria (sc. Secondarie e istituti) e superiore (licei e scuola nazionale delle scienze e delle arti). Quindi anche per questo motivo non vi è motivo di non espanderla alle donne. Se il sistema completo dell’istruzione comune, quella che ha per finire di insegnare ciò che è utile per godere dei propri diritti e adempiere i propri doveri, sembrasse troppo esteso per le donne le quali non sono chiamate ad alcuna funzione pubblica, ci si potrebbe limitare a farne loro percorrere i primi gradi, ma senza vietare di seguire gli altri a quelle che avessero più felice disposizione se le loro famiglie volessero coltivarla. Se vi è qualche professione esclusivamente riservata agli uomini le donne non saranno ammesse all’istruzione speciale che essa esige ma per le altre che devono esercitare al pari degli uomini sarebbe assurdo escluderle. (Questa parità di diritti oggi è sancita dalla costituzione ma prima solo Condorcet affermava che la donna ha lo stesso diritto dell’uomo ad essere istruita; Filangeri per esempio considerava inutile per la donna una larga istruzione). Le donne non debbono essere escluse dall’istruzione relativa alle scienze perché possono rendersi utili al loro progresso sia facendo delle osservazioni sia compilando dei manuali scolastici. Perché dovrebbero essere escluse dalle scienze? Quando anche non contribuissero al progresso con delle scoperte (questo può essere vero solo per le scoperte di primo ordine le quali esigono una lunga meditazione e un ingegno straordinario) perché quelle donne la cui vita non fosse assorbita dall’esercizio di una professione lucrosa né dalle occupazioni domestiche, non dovrebbe lavorare utilmente per l’accrescimento dei lumi, occupandosi di quelle osservazioni che richiedono un’esattezza quasi minuziosa, una grande pazienza, una vita sedentaria e regolare? Condorcet dice che forse sarebbe anche più adatte degli uomini a dare ai manuali scolastici metodo e chiarezza, più disposte grazie a quel loro amabile spirito di adattamento a conformarsi allo spirito dei fanciulli che hanno osservato fino dall’età più tenera (le donne oltre che di tenerezza materna sono generalmente dotate di intuito psicologico e perciò più adatte degli uomini a comprendere e a guidare i bambini nei primi anni dell’educazione scolastica). Nonostante ciò un manuale scolastico per essere fatto bene deve essere fatto da chi ne sa molto di più di ciò che esso contiene quindi hanno bisogno per farlo di una buona preparazione culturale. E’ necessario che le donne condividano l’istruzione data agli uomini: 1. Affinché possano sorvegliare quella dei loro figli L’istruzione pubblica per essere degna di questo nome deve estendersi a tutti i cittadini; ora è impossibile che i fanciulli ne profittino se, limitandosi alle lezioni che ricevono da un maestro comune, essi non avessero chi a casa vegli sui loro studi tra un giorno di scuola e l’altro; chi li prepari a ricevere le lezioni e chi li aiuti a comprendere magari ciò che hanno perso in un momento di distrazione. Questo compito è necessariamente delle madri che sono votate alla cura della famiglia o a lavori sedentari perché gli uomini hanno delle occupazioni che li obbligano a rimanere quasi sempre fuori di casa. Quindi alle donne occorre essere istruite anche perché i maestri sanno quanto sia importante la collaborazione con le famiglie; se i genitori e
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