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Svevo: influenze culturali, Una Vita, inetto, Coscienza di Zeno, Strada McCarthy e Levi, Appunti di Italiano

Appunti su Italo Svevo: Le sue influenze culturali (marxismo, darwinismo, naturalismo, irrazionalismo), differenza tempo in Svevo e Manzoni, il ruolo di Trieste, romanzo Una Vita, l'evoluzione del concetto di inettitudine. Coscienza di Zeno: analisi dell'opera, in particolare della prefazione e della conclusione; teoria di Malthus e confronto con La Strada di McCarthy e Leopardi.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 11/09/2022

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46 documenti

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Scarica Svevo: influenze culturali, Una Vita, inetto, Coscienza di Zeno, Strada McCarthy e Levi e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! ITALO SVEVO INFLUENZE Assume i modelli non globalmente ma in maniera critica, coesistono aspetti apparentemente contraddittori. MARXISMO Per lui il Marxismo è solo uno strumento analitico per conoscere la realtà ma non una soluzione sociale. Racconto la tribù. C’è un personaggio che va in occidente a studiare la cultura occidentale, torna nella sua tribù ma il vecchio vuole arrivare direttamente alla rivoluzione, saltando la parte diplomatica. Per arrivare alla dittatura del proletariato, infatti, bisognerebbe passare attraverso gli orrori del capitalismo, ma questa fase è talmente orribile che il vecchio non la vuole. È un tema attualissimo, perché quello che conta di più nei conflitti è il discorso economico. Per questo Svevo, che aveva capito questa cosa, il marxismo non è la soluzione. DARWINISMO Condivide la teoria evoluzionistica ma non la fiducia nel progresso. La coscienza di Zeno infatti si concluderà con un’apocalisse cosmica, e un timore che il nostro mondo possa essere distrutto da una bomba nucleare. Per lui il positivismo non tiene conto dei limiti del progresso e dell’uomo, per lui i progressi tecnologici ecc non corrispondono a un progresso dell’umanità, altrimenti non andrebbero verso una direzione autodistruttiva. INFLUENZA ROMANZI -francesi con Zola, Balzac, Flaubert, naturalismo e positivismo -Il romanzo russo è la prima forma di analisi con dostoieski dell’ inconscio. E anche Tolstoy. -Romanzo inglese con SWIFT E STERNE ELEMENTI NATURALISMO L’inetto è colui che insegue dei sogni e ha delle velleità artistiche, per cui anche gli altri lo prendono in giro. In cosa ritroviamo il naturalismo? Che gli esseri viventi sono divisi in lottatori e contemplatori. Questi personaggi di Svevo sono contemplatori quindi sono degli alieni in una società in cui vale il lottatore. ELEMENTI IRRAZIONALISMO Come ci trovo anche Shopenauer Nietzsche e Freud se deriva dal naturalismo? Perché non prende tutto il pensiero ma quello che gli serve, -da Shopenauer il concetto del velo di maya: ogni personaggio si costruisce degli autoinganni e con la voce che interviene il narratore lo svela a noi. -da Nietzsche la pluralità dell’io, perché lui aveva affermato che siamo quantificati, siamo una serie di sensazioni. Il fatto che all’interno di noi coesistono più personalità. -da Freud la psicanalisi ma non come cura, come studio dell’ inconscio ALTRO Perché IL TEMPO DI MANZONI è DIVERSO RISPETTO A QUESTO? Manzoni è un narratore onnisciente, qui prevalentemente la focalizzazione è interna, è quell’unico personaggio. Con Proust poi il tempo diventa manifestazione dell’interiorità del personaggio. Poi quando Svevo richiama il ricordo con la memoria lo TRASFORMA. È vero che è memoria, ma una memoria filtrata. MODALITA’ NARRATIVA DEI DUE ROMANZI: FOCALIZZAZIONE INTERNA Viene considerato il pov del protagonista, noi non conosciamo le cose in maniera oggettiva ma secondo il protagonista. Per questo è necessario l’intervento del narratore, che svela tutti gli auto inganni del protagonista. Se non ci fosse il narratore non sapremmo se quello che dice il protagonista è vero o no, il suo compito è svelare gli inganni che il protagonista fa a se stesso e agli altri. PARALLELISMO VITA PERSONAGGI E VITA AUTORE -I personaggi si muovono in un ambiente impiegatizio simile a quello vissuto da Svevo in banca. -Ma quando sposa la cugina passa da IMPIEGATO A IMPRENDITORE, va nell’alta borghesia. E questo è quello che accade a Zeno -Essendo costretto a viaggiare si trova spesso a Londra, quando torna a triste conosce JOYCE. Il loro rapporto va oltre lo scambio strumentale. -incontra FREUD. È fondamentale perché fa anche andare il cognato in terapia e si interessa alla psicoanalisi ma NON COME CURA ma come strumento di ricerca e di studio dell’ inconscio. Egli non pensa che coloro che soffrono di nevrosi debbano essere curati e quindi difende la figura dell’inetto. TRISTE Faceva ancora parte dell’impero austro ungarico quindi era molto vicina a Vienna. Vienna era L’Atene della modernità, in cui ai primi del 900 abbiamo il centro di cultura più all’avanguardia. Svevo che parlava tedesco, quindi, leggeva le opere tedesche e la conoscenza del tedesco dunque è un modo per leggere direttamente le opere di Nietzsche, Freud ecc… Sottolinea “conoscenza crisi mondo 800…la vecchia Europa”. La coscienza del crollo storico dell’impero diventa un modo per indagare il crollo dell’Europa intera, cioè del mondo 800 che sta scomparendo: non c’è più la stessa concezione di spazio, tempo, la filosofia da positivistica>irrazionalistica ecc… Questo riguarda tutta l’Europa: questi scrittori affidano alla loro pagina la consapevolezza di un mondo che sta declinando. I sintomi li abbiamo già trovati ne -attrazione temi macabri pascoli -D’Annunzio stessa cosa Il mondo sta andando in rovina e questi scrittori Triestini leggono i testi tedeschi e registrano questa decadenza e questo declino di un’Europa che sta andando verso la prima guerra mondiale. RUOLO LETTERATURA PER SVEVO ROMANZO UNA VITA ELEMENTI ROMANTICISMO E NATURALISMO Siamo ancora nel ROMANTICISMO Perché -il personaggio è un sognatore -dà importanza alla letteratura -e perché contesta almeno apparentemente la classe da cui proviene. ma c’è anche influenza del NATURALISMO -per la scalata sociale del protagonista, un personaggio come masto don gesualdo: potrebbe scalare socialmente sposando Annetta. -Abbiamo poi la divisione SHOPENAUERIANA TRA LOTTATORI E contemplatori, ma lui è nato così e per questo è un’area naturalistico-positivistica. E anche indagine ambiente impiegati, i quadri sociali. ALTRI ASPETTI -lei si interessa molto di letteratura quindi cerca la sua compagnia. Lui non è neanche trasportato da affetto, ma potrebbe sposarla per fare carriera, ma di fronte a questa lotta che deve ingaggiare per raggiungere il suo scopo è preso dalla PAURA: inventa descrivere le verità oggettive. Anche nella fisica abbiamo il principio di indeterminazione, ad esempio. …E VERITÀ NEL POEMA Mentre il narratore nelle prime due opere svelavano gli inganni del personaggio qui, essendo dinanzi a un’autobiografia, la narrazione è condotta in prima persona, quindi il lettore non può sapere ciò che è falso e ciò che è vero. Non c’è nessuno che ci dica quando sta ingannando noi e se stesso. Tutto ciò che Zeno scrive può essere vero o falso, ma poiché nessuno ce lo può confermare, è il lettore che deve fare delle ipotesi per interpretare e dare senso a ciò che Zeno scrive. È una caratteristica dell’arte moderna, che spesso si spinge verso l’astrattismo: non abbiamo più rappresentazioni figurative. Lì per l’interpretazione viene chiesto con la collaborazione del lettore. Il significato è frutto di una dialettica tra il lettore/osservatore e l’oggetto, l’interpretazione dunque sarà plurima e soggettiva. Qui dunque, quando si parla di novella, abbiamo un pregiudizio dello psicoanalista nei confronti di Zeno: essendo un nevrotico subisce la razionalizzazione, negazione e rimozione, meccanismi con cui scherma a se stesso i contenuti spiacevoli (che emergono o come sintomo, simbolo, sogno, lapsus o atto mancato). Se l’inconscio si fa strada lo fa attraverso un linguaggio oscuro e sottoponibile quindi a interpretazione. Quando ripercorriamo la nostra storia, la memoria è un ramo dell’immaginazione. MESSA IN DISCUSSIONE DEL TEMPO Zeno non ricorda le cose in modo oggettivo, perché la memoria è filtrata dalla razionalità che elimina i contenuti scomodi> messa in discussione del tempo: il passato recuperato non è ordinato ma funziona per associazioni, non siamo dinanzi infatti a un ricordo, ma a una ricostruzione. Ricostruiamo una cosa come ci fa comodo che sia avvenuta. A dirci che il tempo non è cronologico, inoltre, è che l’opera è organizzata per temi, non per tempo. Perché c’è solo il presente? Perché anche se recupero il passato lo faccio sempre nella prospettiva presente, presente che modifica il passato. Si ha quindi l’assenza del tempo, il tempo non è una categoria dell’ inconscio che è al di fuori dal tempo, in una condizione e in cui tutto è messo sullo stesso piano. Il passato diventa continuamente presente. TEMPO MISTO Perchè è il tempo della coscienza che pretende di riprendere le cose passate che però sono alterate alla luce delle esperienze che ci sono state dopo. Per questo non possiamo parlare all’interno della storia di tempo cronologico. Nella coscienza di zeno il tempio non esiste: non è basata da un tempo spazializzato. Inoltre non si può passare di tempo passato perchè è sempre presente, ciò che si ricorda più che ricordare lo si RIVIVE, per questo lo si ricostruisce. Il tempo è una categoria NOSTRA ma in realtà NON ESISTE. La natura non è nel tempo perchè le cose sono là, oppure ha un tempo lentissimo, per questo il tempo è una categoria molto soggettiva e questo influisce sulla struttura del romanzo. “MEMORIA” VOLONTARIA Quella di Zeno, un frutto della razionalizzazione. MEMORIA INVOLONTARIA Sento un profumo, suono sapore, che sono delle porte per ricordi sepolti che quella volontaria non potrebbe recuperare. “AUTOBIOGRAFIA” Una scrittura nella quale il soggetto si scinde in un io narrato e un io narrante (Zeno anziano). Quest’ultimo, nello scrivere il diario, recupera il suo passato, e rispetto all’io narrato ne sa di più. Questo avviene nelle autobiografie fino a Zeno. In Zeno questo rapporto è alterato perché è un nevrotico. LA SCRITTURA Qui, inoltre, lo psicoanalista viene screditato, poiché Zeno sapeva che Freud sapeva che la scrittura è il luogo in cui le cose sono aggiustate come mi fa comodo, non come stanno seriamente. Mai Freud avrebbe potuto dare la scrittura come esercizio, in quanto la scrittura è il luogo della razionalizzazione. NON SONO RICORDI MA RICOSTRUZIONI, in cui il soggetto organizza il suo passato alterando il tempo, come già detto. SCREDITA LO PSICOANALISTA Perché, screditando sia Zeno sia lui, dobbiamo farci NOI un’interpretazione, senza paletti o influenze. Ma da cosa dovremmo capirlo? Dalle sue azioni. Bisogna vedere il rapporto fra ciò che Zeno dice e ciò che fa. Bisogna ricordarsi che nel romanzo modernista non si può accedere alla verità perché la verità non esiste. “TANTE VERITÀ E BUGIE” Ce ne sono tante, ma cosa è cosa non si può sapere. Quest’opera segna l’ingresso nella modernità della letteratura italiana, sarà capito solo negli anni 60. TESTO PAG 861 COSA SUCCEDE Zeno è uno speculatore in borsa: scoppia la 1 guerra, capisce che ci sarà che materiali di uso bellico spariranno dal mercato quindi compra una grande quantità di incenso che - trasformato chimicamente - può essere un sostitutivo per materiali bellici. Con questa speculazione sulla guerra si arricchisce. Parla di guarigione perché si è conformato a una mentalità mercantilistica e utilitaristica, e una morale borghese. (Come le industrie di oggi che inquinano e sponsorizzano campagne ecologiche). La sua guarigione per lui consiste dunque nell’ aver assunto totalmente una mentalità nella quale la speculazione e l’arricchimento giustificano i mezzi, il solo fatto di essere ricchi dà quella promozione sociale che fa sentire una persona realizzata, indipendentemente da come quell’arricchimento avviene. COMPLESSO EDIPICO UNIVERSALE PERCHé pensa che il padre abbia volutamente dare quello schiaffo? Noi non sappiamo qual è la verità ma in zeno scatta questa interpretazione perché lo vede come un rivale, e interpreta il suo schiaffo come manifestazione di un rancore perché nella vita sono sempre stati in contrasto, il contrasto è alla base del loro rapporto per il complesso di Edipo. Anche perché il padre incarna i valori borghesi nei confronti di cui il figlio si sente sempre da meno. Poi si sente in colpa verso il padre, perché non risponde a quegli investimenti che il padre ha fatto su di lui. Come tutti i padri di questo periodo (padre di Kafka, Andrea Sperelli…) incarnano valori 800eschi, i figli sono una generazione allo sbaraglio perché si continua a pretendere da questa generazione i valori dell’800. Vanno a finire nelle avanguardie: un movimento eversivo nei confronti del passato. Il conflitto padre figlio è dunque epocale. Anche la 1 guerra mondiale è una volontà di sovvertire il passato, molti anche intellettuali vi aderirono. Complesso di colpa: quando una persona è vittima ma si sente colpevole. Ogni figlio ha il diritto di vivere la propria vita ed essere se stesso, però abbiamo il super-io a cominciare dalla religione, per cui il figlio DEVE amare il padre, quindi quando scatta il risentimento si sente in colpa anche se ha ragione. Quando le richieste del super-io sono troppo esigenti scatta la nevrosi. Vedi dal rigo 52 in particolare. COME FINISCE IL ROMANZO? Lo chiede spesso all’esame Il tempo della narrazione torna a quello presente di Zeno anziano PASSO in cui si rivolge al dottor esse… cosa dice? La persuasione guarisce ma è superficiale perché è dovuta dall’auto condizionamento, viene dalla parola. Ciò che conta è la narrazione: possiamo sapere che una guerra è in corso o non lo è a seconda di quello che ci dicono. È frainteso il concetto di verità. CAPITALISMO l’antecedente del capitalista TEORIA DI MALTHUS P 863 RIGO 52 DICE CHE L’UOMO è corrotto ed è il primo a creare la società piena di vizi che lo circonda. L’uomo a differenza degli altri animali è andato oltre lo sviluppo naturale, cioè il cavallo ha ingrandito lo zoccolo per sopravvivere, la giraffa ha allungato il collo, l’uomo invece ha creato solo macchine. Si rifa alla teoria di Malthus per cui l’uomo si sta espandendo a tal punto che non avrà più spazio e le risorse non saranno in grado di sfamarli. Prevede una carestia e una futura catastrofe. “Salute… è vano”. Quando gli animali si sono evoluti lo hanno fatto perché hanno migliorato aspetti del loro corpo utile alla sopravvivenza. L’uomo è definito più furbo e più debole perché più furbo: la furbizia è direttamente proporzionale alla debolezza, è una cosa negativa, invece di rinforzare le sue gambe crea la macchina. Perché non bisogna perseguire queste invenzioni? Perché potrebbero prodursi delle catastrofi, e solo allora si potrà RESETTARE, tornare a un pianeta che recupera una condizione originaria in cui l’essere umano è sparito. Questo si ricollega al concetto di seconda natura di leopardi. Testo natura e civiltà. L’affermazione del testo di leopardi inizia con il mondo non è fatto tutto per l’uomo. Questo non sarebbe un male se non vivessimo in una società in cui tutto si compra e si vende. La catastrofe è infatti un risultato dell’invenzione che avverrà di un ORDIGNO, dobbiamo pensare a uno scienziato che non è cattivo, ma finirà nelle mani di un cattivo. LA STRADA La civiltà è una crosta anche sottile che può essere tolta da un evento qualsiasi Il romanzo si apre con l’immagine dell’incubo del padre dove vede il mostro che rappresenta la natura, la natura LEOPARDIANA perché per lui, così come per shopenauer, è MALIGNA. Ma come dice Nietzsche la natura è al di là del bene e del male perché non ha categorie morali. Scena della strada quando il padre spara l’uomo che stava per tagliare la gola al bambino, prima di ucciderlo nei suoi occhi vede il mostro. Quello che sporge dallo sguardo animale dell’aggressione ce lo portiamo tutti dentro. Il padre si chiede se anche dentro di lui c’è questo animale, che esce quando il MONDO è RIDOTTO A PURA SOPRAVVIVENZA (levi) ma LA VITA NON è VITA SE è SOLO SOPRAVVIVENZA (la madre si suicidia non perché rifiuta la vita, ma la vuole conservare nella considerazione della civiltà). DANTE: CIVITAS CANTO 15 Il romanzo tace il perché si sia arrivati all’apocalisse. La parte taciuta potrebbe essere la società così come ci descrive Zeno. DISAGIO DELLA CIVILTÀ Disagio della civiltà: LA RICHIESTA SOCIALE è TROPPO ALTA quindi c’è ansia, e quell’ansia alcuni la reggono e altri no. Con le leggi di natura e di sopravvivenza si sono spostate al livello di convivenza sociale.
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