Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La Borghesia Prima e Durante la Rivoluzione Francese: Origine, Sviluppo e Transformazione, Temi di Storia

Una panoramica storica della borghesia europea, dal suo emergere nel basso Medioevo fino alla Rivoluzione Francese. Esploriamo la mentalità acquisitiva di questo nuovo gruppo sociale, la sua crescita e la sua integrazione nella società nobiliare. Inoltre, analizzeremo come la Rivoluzione francese abbia definitivamente trasformato la borghesia in una classe dominante.

Tipologia: Temi

2021/2022

Caricato il 11/04/2022

gvng0344
gvng0344 🇮🇹

5

(1)

6 documenti

1 / 5

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica La Borghesia Prima e Durante la Rivoluzione Francese: Origine, Sviluppo e Transformazione e più Temi in PDF di Storia solo su Docsity! La borghesia prima della Rivoluzione Francese La borghesia è il gruppo sociale che compare nel basso Medioevo con la rinascita e la diffusione, nei Paesi dell’Europa continentale, di agglomerati urbani, generalmente definiti come borghi, dal tardo latino burgus. Il gruppo sociale che così si forma appare caratterizzato da una mentalità e un comportamento di tipo acquisitivo che si differenzia dalla mentalità meramente possidente tipica della struttura feudale. Questo nuovo gruppo sociale è composto sostanzialmente da mercanti, artigiani e, in progressione di tempo, da personale amministrativo e titolari di attività professionali, ed è quindi caratterizzato da una certa differenziazione nella condizione sociale e nel livello del reddito. Con l’avanzare dell’età moderna, dapprima la crescita degli scambi a lunga distanza e poi il formarsi delle strutture industriali e dell’impresa produttiva di ragguardevoli dimensioni unitarie, delinearono lo strato principale della borghesia appunto, come «borghesia capitalistica»: formula che tende a definire socialmente i titolari della proprietà e della conduzione delle imprese industriali, commerciali e via via, anche agrarie, che venivano a formare il tessuto della nuova struttura economica. Restava esclusa dall’aggregato sociale «borghesia» la più ampia popolazione urbana di nullatenenti (operai, piccoli lavoratori indipendenti e sottoproletari). Per molti secoli, dai tempi della rinascita cittadina alla Rivoluzione francese del 1789, la crescita della borghesia fu in larga misura accompagnata, nei soggetti sociali che più accrescevano con l’attività economica la loro ricchezza e la loro posizione nella società, da una propensione a integrare il proprio innalzamento sociale con l’attribuzione di titoli nobiliari (anoblissement): questo fenomeno era incoraggiato e gestito dai regimi monarchici o principeschi allora prevalenti, i quali, in tal modo, si assicuravano il sostegno dei detentori della nuova ricchezza mobiliare. Ciò valeva sia per i regimi monarchici di tipo assolutistico come quello francese sia per quello costituzionale, quale si era formato in Inghilterra a seguito della rivoluzione protestante, nella seconda metà del Seicento. Nell’ancien régime (la struttura politico-sociale che precede il mutamento prodotto in Europa dalla Rivoluzione francese) la borghesia veniva identificata con il «terzo stato», inteso come «terzo» rispetto alla nobiltà e al clero. Prima e durante la Rivoluzione francese il «terzo stato» tendeva a presentarsi come la sostanza della società nuova e moderna, in quanto titolare non di privilegi, ma di capacità produttive e di meriti intellettuali e organizzativi. La tendenza della borghesia a mimetizzarsi nel modello nobiliare cominciò a entrare in crisi con l’affermarsi, nel corso del Settecento, della cultura illuministica e subì un duro colpo con la Rivoluzione francese. La borghesia durante la Rivoluzione Francese Fu qui, durante la Rivoluzione Francese, che la contrapposizione fra nobiltà e borghesia assunse una valenza fortemente politica. L’atto di morte dell’ancien régime viene ratificato con la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino; i cui principi fondamentali sono: sovranità popolare, diritti di libertà, uguaglianza giuridica, tutela della sicurezza personale e della proprietà individuale. La Costituente si preoccupò non solo di convogliare le forze popolari contro i ceti privilegiati, ma anche d’impedire che queste forze potessero dirigere il corso della rivoluzione. Venne perciò introdotto il principio della separazione dei poteri dello Stato: quello esecutivo spettava al re e quello legislativo alla borghesia. Il re rifiutò l’abolizione dei diritti feudali, la suddetta Dichiarazione e la Monarchia costituzionale, ma una folla affamata si recò a Versailles per costringerlo ad approvvigionare la capitale, a ratificare le decisioni della Costituente e a trasferire la corte a Parigi. Questa parte di popolazione venne sempre più definendosi come Quarto Stato o Sanculotti, e i due circoli politici che esprimevano di più le sue esigenze erano i giacobini e i cordiglieri. La così detta “rivoluzione borghese” Con la Rivoluzione del 1789-94 si ha l’avvento della società moderna, borghese e capitalista, nella storia della Francia. La sua caratteristica fondamentale è di avere realizzato l’unità nazionale del paese in base alla distruzione del regime delle signorie e degli ordini privilegiati del feudalesimo. Il fatto che la Rivoluzione francese sia giunta finalmente a instaurare una democrazia liberale ne precisa anche il significato storico. Da questo duplice punto di vista, e considerata sotto la prospettiva della storia mondiale, merita di essere definita il modello classico della rivoluzione borghese. Lo studio comparativo della Rivoluzione francese pone quindi due serie di problemi. Problemi d’ordine generale: quelli inerenti alla legge storica del passaggio dal feudalesimo al capitalismo moderno. Se ci si rifà alla problematica esposta da Marx nel libro III del Capitale, questa transizione si effettua in due modi: con la distruzione completa dell’antico sistema economico e sociale (è «la via veramente rivoluzionaria») e con la salvaguardia degli antichi metodi di produzione in seno alla nuova società capitalista (è la via del compromesso). Problemi d’ordine particolare: quelli attinenti alla struttura specifica della società francese alla fine dell’Ancien Régime e tali da spiegare i caratteri specifici della Rivoluzione francese rispetto ai vari tipi di rivoluzione borghese. La Rivoluzione francese non è stata la prima da cui la borghesia abbia tratto vantaggio: prima di questa la rivoluzione olandese del secolo XVI, le due rivoluzioni inglesi del secolo XVII, la rivoluzione americana del secolo XVIII sono scaturite da questa evoluzione. Se la Rivoluzione francese fu la più clamorosa delle rivoluzioni borghesi, tale da eclissare con la drammaticità delle lotte di classe le rivoluzioni che l’avevano preceduta, essa lo dovette all’ostinazione dell’aristocrazia ancorata ai propri privilegi feudali, restia a qualsiasi concessione, e all’accanimento in senso contrario delle masse popolari. Successivamente alla Rivoluzione Borghese Nel ’93 la Convenzione votò la Costituzione dell’Anno I della Repubblica: per la prima volta in Europa s’introdusse il principio del suffragio universale, sopprimendo la discriminazione censitaria dei cittadini in attivi e passivi, e attribuì il diritto’ di voto (segreto e diretto) a tutti i francesi maschi maggiorenni. Questi principi non furono però applicati perché gli eventi internazionali favorirono l’avvento di una dittatura politica. Infatti, avendo occupato Belgio, Olanda, Savoia e altri territori, la Francia si vide coalizzare contro moltissimi paesi europei: Austria, Prussia, Inghilterra, Olanda, Spagna, Portogallo, Russia, Piemonte, Stato Pontificio, ecc. La Francia deve ritirarsi un po’ ovunque. All’interno scoppia la guerra civile in Vandea: alla miseria si era aggiunta la coscrizione obbligatoria che colpiva soprattutto i contadini più poveri. La borghesia approfittò del fatto che i giacobini, eliminando i seguaci di Danton ed Hébert, si erano inimicati le masse popolari, per compiere un colpo di stato e rovesciare Robespierre e Saint-Just, accusati di voler imporre una tirannia personale. La Convenzione Termidoriana abolì subito il calmiere dei prezzi e scatenò il terrore bianco contro i giacobini. Per evitare che i realisti
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved