Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Metodologie di allenamento: principali differenze tra allenamento aerobico e corpo libero , Appunti di Medicina Sportiva

Le principali metodologie di allenamento nel mondo aerobico e nel corpo libero, inclusi l’allenamento costante, intervallato, fartlek, uso di massimali, allenamento buffering e metodologie funzionali come emom e amrap. Viene inoltre discusso come le differenze anatomiche e fisiche tra uomo e donna influiscono l’allenamento.

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 03/03/2024

giomarino
giomarino 🇮🇹

39 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Metodologie di allenamento: principali differenze tra allenamento aerobico e corpo libero e più Appunti in PDF di Medicina Sportiva solo su Docsity! TTD DELLE DIVERSE ETA’ lez 11 Principali metodologie nel mondo aerobico: abbiamo 3 blocchi principali, che sono l’allenamento costante, intervallato e fartlek. Costante: prendo in considerazione un tempo fisso, e per quel tempo continuo a correre senza variazioni di intensità. Intervallato: gli intervalli sono ad intensità diverse (alta, media, bassa). Fartlek: metodo più antico, che prevede la corsa su terreni che non sono costanti (diverse superfici di terreno). Principali metodologie nel corpo libero: dove non abbiamo normalmente l’utilizzo di carichi, ma solo il peso del nostro corpo, dipende cosa definiamo noi per corpo libero. Possiamo avere un corpo libero “indefinito” dove utilizziamo il carico del nostro corpo per delle unità varie ed eventuali, in generale però noi possiamo andare a fare una programmazione modulando sempre i parametri di intensità, volume, frequenza e durata, 3 metodologie principali, che sono o l’uso di massimali (vado ad eseguire il massimo numero di ripetizioni possibili), questo si fa perché in assenza di un carico esterno che devo andare ad applicare e quindi non posso lavorare nel senso della forza massima o di una percentuale di questa, per generare fatica dovrò utilizzare un altro tipo di forza e quindi forza resistente, che modulandola e incrementandola aumenterà anche la forza massima; allenamento buffering: ovvero che si conosce più o meno quale è il massimale e lavoro a percentuali predeterminate o di ripetizioni o di tempo. Notiamo che tra un allenamento massimale e uno a buffering parità di serie il soggetto che utilizza il metodo buffering ha fatto più volume e quindi è un allenamento che è rivolto più verso l’ipertrofia (buffering) ma con un’intensità ridotta rispetto al suo massimale. Mentre nel massimale (visto che non abbiamo tenuto conto del numero delle ripetizioni, ma siamo andati solo a cedimento. Quindi nonostante il soggetto che ha utilizzato il massimale ha fatto meno ripetizioni rispetto al soggetto che ha svolto il buffering , probabilmente lo sforzo percepito dal soggetto che ha svolto il massimale è maggiore. Le due metodiche non sono assolutamente equivalenti, ma bisogna cercare di capire come contestualizzare la metodica rispetto anche alla persona. Sistema delle propedeutiche: nel corpo libero funziona particolarmente bene. Visto che a corpo libero non abbiamo un carico esterno, utilizzeremo il peso del nostro corpo che deve essere chiaro il fatto che di base quest’ultimo non potrà cambiare, ma quello che può cambiare è l’applicazione della forza su una determinata articolazione, quindi cambia quella che è la propedeutica, la posizione e l’intensità che ogni propedeutica poi mette su quella articolazione specifica. Quindi il principio delle propedeutiche è avere chiaro quale è il punto finale e via via a ritroso, scomporre il movimento fino a quando questo movimento può essere eseguito. All’interno delle sessioni di propedeutiche come si progredisce? O lavoro a massimale o lavoro a buffer. In maniera tale che aumento il volume di lavoro. Andando verso il massimale lavoriamo sull’intensità, e poi alla fine torniamo sempre al metodo baffering , e lavorando di buffer lavoriamo quasi sempre per aumentare il volume. Metodologie funzionali: ne esistono tanti tipi, ma le metodologie più utilizzate sono 2: E’ stato fatto un questionario ed è stato chiesto a molte persone di dire quali secondo loro sono gli sport prettamente maschili e quali femminili, ed è fuori uscito che: (guarda slide sotto). E questo ci porterà a capire se tutto quello che è stato portato avanti dagli “antichi” ha più o meno un senso. E quindi cercheremo di analizzare le differenze costituzionali tra uomo e donna. Sicuramente la prima cosa che salta all’occhio è il tipico uomo medio e la tipica donna media: altezza 10/15 centimetri meno e circa 15/20 chili in meno della donna rispetto all’uomo, sta di fatto che lo scheletro è più leggero. Ci sono delle differenze nelle varie proporzioni anatomo-fisiologiche, ovvero che il bacino della donna è più largo per consentire il parto e quindi cambia l’angolo del femore rispetto alla gamba, con un aumento del valgismo e questo vorrebbe significare che scarica meno il peso del corpo al suolo. In più il rapporto vita fianchi e vita spalle anche in questo caso è più stretto nella donna rispetto all’uomo indicando una ridotta apertura della gabbia toracica, e in questo caso il volume polmonare dovrebbe essere minore nella donna rispetto all’uomo, volume polmonare che si trasforma in capacità respiratoria e quindi un VO2max. Teoricamente anche le dimensioni dell’encefalo sono circa il 10% più piccole, anche se il numero di circonvoluzione è identico, questo vuol dire che la capacità funzionale è identica a prescindere dalle dimensioni. La struttura fisica (tessuto muscolare, adiposo e connettivi), qui è dove abbiamo la maggior parte delle differenze. Di base la donna ha circa un 10% di tessuto adiposo in più rispetto agli uomini, proprio perché il tessuto adiposo è una riserva energetica e questa riserva serve per un’eventuale gravidanza futura. E questo ci porta ad avere un 10%di massa muscolare in meno. Da un punto di vista circolatorio cambia, perché il fatto di avere più tessuto adiposo determina che la donna ha più vasi rispetto all’uomo, soprattutto vene, e in questo caso la donna ha una maggiore capacità rispetto all’uomo di dissipare calore (questo spiega perché le donne sentono spesso più freddo rispetto all’uomo); tutto sommato però questa capacità viene ripresa in un soggetto che si allena, visto che si dissipa più calore anche il metabolismo è circa il 10% meno efficace. E alla fine non cambia nulla, perché basta che noi alleniamo l’uomo e la donna, la capacità di adattamento dell’uno e dell’altro, ci sono tantissimi studi che hanno visto che tutto sommato è uguale, anzi a livello di patologie l’uomo è molto più soggetto a tutta una serie di patologie varie ed eventuali, rispetto alla donna. Quindi se un programma di forza aumenta forza nell’uomo, aumenta anche nella donna e così via per le altre tipologie di allenamenti o programmi, in percentuali tutto sommato sovrapponibili. NON BISOGNA PENSARE CHE CI SIA UNA SCHEDA/PROGRAMMA PER LA DONNA DIVERSO DA QUELLO DELL’UOMO. A parte quando ce la meno pausa non cambia nulla. Cambia anche durante il ciclo leggermente, perché si perde mobilità articolare, si avranno meno liquidi perché si perdono durante il ciclo, i tessuti connettivi sono meno elastici quindi soprattutto per sport ad ampio rom può aumentare il rischio di infortunio.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved