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Il potere del papato e la cattività avignonese, Dispense di Storia

Il potere del papato nel tardo Medioevo e la cattività avignonese, ovvero il periodo in cui la sede del papato fu trasferita da Roma ad Avignone. Si parla anche della corruzione della chiesa, dei movimenti pauperistici e della lotta tra il papato e i sovrani. Viene descritto il concilio di Pisa, il concilio di Costanza e il concilio di Basilea.

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 12/11/2023

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Scarica Il potere del papato e la cattività avignonese e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! Cosa sta succedendo nel tardo Medioevo tra Impero e chiesa? Dopo Innocenzo III altri papi cercarono di aumentare il potere del papato e l’influenza del papato sui comuni italiani che erano molto indipendenti e autonomi (soprattutto quelli del nord) e la chiesa diventa sempre forte, ma sopratutto sempre più ricca (anche grazie alle donazioni che venivano fatte dai benestanti e mercanti) e questa ricchezza della chiesa portò anche ad una maggiore corruzione (che aveva dato vita anche a dei movimenti pauperistici, rivoluzionari e che si volevano staccare da questa chiesa corrotta e in parte sono rimasti dentro la chiesa con i monaci, che invece volevano vivere una vita secondo i dettami della chiesa degli inizi, e i movimenti pauperistici che furono considerati eretici dalla chiesa perché si allontanavano dal dogma della chiesa cattolica). Dopo Papa Innocenzo III si succedettero altri papi come Pietro da Morrone, che venne chiamato Celestino V; quando andò al potere fece capire che voleva rinnovare un po' il clima del papato, riducendo le manie di onnipotenza della chiesa, ma ovviamente tutti i clericali non volevano perdere potere, lo ostacolarono e Celestino fu obbligato a dimettersi. Gli succedette Bonifacio VIII che era il cardinale Benedetto Caetani e che diventa papa nel 1294 ed è un grande sostenitore del programma di Papa Innocenzo III, quindi significa il papa ha la supremazia su tutti ed è sopra i sovrani perché sopra di lui c’è solo Dio e poi fece un grande nepotismo, nel senso che lui mise nelle cariche ecclesiastiche e pubbliche i propri famigliari (infatti la famiglia Caetanei diventò molto potente durante il suo papato). Nel 1300 il Papa Bonifacio VIII proclama l’anno Santo, questo giubileo a Roma che deriva dalla religione ebraica (nella religione ebraica è un anno di penitenza, è un anno nella ricerca del perdono dove si fanno atti di generosità per ottenere il perdono dai peccati e questo è l’intento del giubileo); praticamente lui proclama il giubileo nel 1300 che viene fatto a Roma con l’indulgenza plenaria a chi si recava in pellegrinaggio a Roma si confessava e visitava le basiliche di San Pietro e San Paolo e questo portò tantissimi soldi e pellegrini a Roma (e ne avevano bisogno visto le fatiche nella costruzione delle basiliche) e quindi stabilisce che il giubileo deve essere fatto ogni 100. Bonifacio VIII che aveva una forte impronta tipica di Innocenzo III si scontra anche con il Re di Francia Filippo il bello e nel 1296 il Re pretende che anche il clero paghi le tasse come gli altri e quindi Bonifacio VIII fa una bolla papale Clericis laicos e gli fa capire che non avrebbe pagato le tasse perché loro non sono come gli altri, così Filippo il Bello blocca tutti i soldi che vanno verso Roma (le cosiddette decime, cioè il 10% del proprio stipendio che viene dato alla chiesa). Il Re voleva processare un vescovo tramite il tribunale laico (quindi ulteriormente vuole fare qualcosa contro il papa), quindi il Papa convoca un concilio per scomunicarlo gli fa una bolla papale Unam Sanctam (cioè la chiesa sopra di tutto) e a un certo punto il Re, stanco di tutti questi conflitti con Bonifacio VIII, convoca gli stati generali, l’assemblea dei politici francesi e fa una spedizione armata contro il papa con l’obiettivo di arrestarlo ad Anagni (città natale di Bonifacio VIII). Il papa viene preso, addirittura viene schiaffeggiato da un membro della famiglia Colonna che appoggiava il re di Francia (lo schiaffo di Sciarra Colonna). Dopo poco però viene liberato ma muore nel 1303. Il re di Francia Filippo il Bello una volta che muore il vecchio papa fa eleggere come papa il vescovo di Bordeaux (Clemente V). Viene trasferita la sede del papato da Roma ad Avignone (Francia) e questo avviene tra il 1309 e il 1377. Per gli italiani è stato un periodo terribile, infatti viene chiamata ‘cattività avignonese’ e ci sono state molte proteste perché volevano che il papa rimanesse a Roma. In questo periodo il papato viene organizzato in 5 uffici: la cancelleria apostolica che si occupava del patrimonio della chiesa; la camera apostolica che si occupava delle finanze della chiesa; dataria che esami va le suppliche concessioni di grazia; la sacra penitenzieria che è un tribunale religioso; la sacra rota che è un tribunale civile. Nel 1377 il Papa Gregorio XI riporta il papato a Roma e c’è uno scontro per la sede del papato, perché ci sono due papi: Papa Urbano VI a Roma e Clemente VII Avignone (che viene eletto ‘antipapa’, cioè eletto dal clero francese per osteggiare Papa Urbano VI) e quindi c’è uno scisma d’Occidente perché per 40 anni ci sono 2 papi, uno a Roma e uno ad Avignone. I territori pro papa romano erano (6): impero germanico, l’Italia centro-settentrionale, Portogallo, Inghilterra, Irlanda e i regni dell’Europa orientale. Mentre i territori pro papa francese (4): Francia, Spagna, Scozia e regno di Napoli. A un certo punto ci sono i concili che hanno come obiettivo quello di risolvere questa questione. Il primo concilio importante è stato quello di Pisa nel 1409 dove vengono dimessi i due papi e viene eletto Alessandro V, solo che i due papi si rifiutano quindi per un certo periodo abbiamo 3 papi contemporaneamente. Qualche anno dopo, nel 1414, c’è stato il Concilio di Costanza dove vien convocato dal Re di Germania, i 3 papi vengono dimessi, viene eletto Papa Martino V, viene eletta le sede del papato a Roma e in questo periodo c’è una discussione tra il papa e i conciliaristi (coloro che voglio riformare la chiesa, voglio un concilio per diminuire il potere del papa che era supremo e creare un organo che possa dare meno potere al papa e possa prendere delle decisioni riformanti la chiesa). Infine ci fu il concilio di Basilea (1431) per ufficializzare le cose accadute nel concilio di Costanza. Abbiamo i conciliaristi contro il papa e c’è uno scontro che dura diversi anni, i conciliaristi vengono sconfitti (anche perché in questo periodo non si era pronti per una riforma quindi i conciliaristi non riuscirono nel loro intento di riformare la chiesa e creare un concilio che ansare sopra il papa) e arriva un nuovo Papa, cioè Papa Niccolò V. Con la morte di Federico II, Manfredi e Corradino c’è la fine della dinastia degli Hohenstaufen e inizia una crisi dell’impero (dal 1254 al 1273 trono rimane vacante), la fine dell’Interregno avviene con Rodolfo I d’Asburgo che si disinteressa dell’Italia e si focalizza sulla Germania e sulla germanizzazione dell’Impero (contrariamente a Federico II che si era focalizzato maggiormente sull’Italia). Uno dei successori è Enrico VII di Lussemburgo che si focalizza sull’Italia con l’obiettivo di rendere grande l’impero e riportare la pace tra guelfi e ghibellini ma c’erano delle continue lotte. Il successore è Ludovico IV di Baviera detto “il Bavaro” scese in Italia due volte, nel 1323 e nel 1327. Durante la prima spedizione Ludovico, schieratosi contro papa Giovanni XXII, fu scomunicato; riuscì a farsi incoronare imperatore sul Campidoglio nel 1328, a seguito della seconda spedizione. Tuttavia, l’incoronazione non fu sancita dal papa ma da rappresentanti della nobiltà romana, interessati a sfruttare la figura dell’imperatore per le proprie lotte di potere interne alla città. Tale atto ebbe comunque un importante significato simbolico poiché dimostrava che l’imperatore non aveva più bisogno della legittimazione papale. Ludovico IV nella
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