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Teatro elisabettiano, Shakespeare e "La Tempesta"., Appunti di Cultura Inglese I

Appunti del prof Caponi sul teatro elisabettiano, la vita di Shakespeare e analisi de " La Tempesta" di Shakespeare.

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 23/09/2022

deboramolinaro98
deboramolinaro98 🇮🇹

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Anteprima parziale del testo

Scarica Teatro elisabettiano, Shakespeare e "La Tempesta". e più Appunti in PDF di Cultura Inglese I solo su Docsity! SHAKESPEARE Nasce nel 1564 Stratford-up on-Avon e morto nel 1616 nello stesso luogo. La tempesta è uno dei primi testi della storia della letteratura inglese in cui si affronta il problema dell’altro. L’attività coloniale (imperialista inglese) era appena iniziata nel 1611, alcuni paesi cominciano subito come Spagna e Portogallo, in un secondo momento arrivano Francia e Inghilterra che superano gli iniziali protagonisti al punto che l’attività coloniale diventa spartita tra Francia e Inghilterra (nell’800 la faranno da padroni).e Spagna e Portogallo vanno in secondo piano. Non era facile capire nel 1611 che questo sarebbe diventato un problema, tuttora attuale. È un testo quindi precoce perché si pone un problema, l’other.(tra i vari temi) Caliban nel testo è un nativo, è l’other, arrivano gli occidentali su questa isola e la vedono già occupata, da lui. Shakespeare ragionando sul colonialismo comprende che nei luoghi che si vogliono occupare sono presenti delle persone, chi ha ragione? Abbiamo diritto di occupare i loro territori perché siamo più civilizzati? Questo è un testo teatrale riduce in essenza i problemi per questo Kaliban è uno, rappresenta però tutti i nativi. Scritta intorno al 1610. 1611 si pensa sia stata la prima rappresentazione della tempesta, un dramma, un testo teatrale, quindi concepito dall’autore per la rappresentazione (teatrale) piuttosto che per la lettura. Il periodo elisabettiano andrebbe dal 1558 al 1640, la regina Elisabetta regna dal 1568 al 1603 anno in cui muore, si parla però di periodo elisabettiano fino al 1640, quindi in senso esteso, 1640 inizio della guerra civile che chiude l’attività teatrale per un ventennio circa. Perché la fioritura dei teatri con Elisabetta che quello che viene dopo viene visto come un contiguo, un esito del periodo elisabettiano. 1640-60 perché non c’è un re ma Cromwell puritano, e i puritano erano contro col teatro e volevano che venissero chiusi anche perché erano luogo di meretricio ed essendo rigorosi loro chiudevano tutti i luoghi occasioni di vizio. Le rappresentazioni teatrali potevano avvenire in un contesto solo privato. Queen Elizabeth Tudor è al trono dal 1558 al 1603 e King James I Stuart (Re Giacomo) QET, i re e regine non hanno cognomi normali ma le casate, elisabetta I era della casata dei tudor ed è figlia di enrico VIII, con re giacomo la casata cambia perché elisabetta non ebbe figli, non si sposò mai, si vocifera che ebbe un figlio ma ufficialmente no, si propone come The Virgin Queen, il non sposarsi era una cosa rara e anche sconsigliata di solito ci si sposava per garantire alleanze solide, raramente ci si sposava per amore ma erano più che altro associazioni politiche. QET preferì adottare la politica opposta: preferiva “tenersi buoni” molti re ma non sposarsi, col vantaggio di poter cambiare “rotta” se fosse necessario. Questa strategia non era unica di elisabetta. 1 Il problema era di discendenza, e questo spaventava molto i contemporanei di Elisabetta, l’ideale era avere almeno un figlio maschio, meglio due così se uno moriva dato che la mortalità infantile era alta. Quando non ci sono eredi bisogna risalire con l’albero genealogico. Re giacomo salì al trono senza spargimenti di sangue nel 1603, sembra colui che ne avesse più diritto e nessuno si oppose. I vestiti erano delle opere di architettura, quasi opere d’arte ed erano preziosissimi, abbiamo l’uso di pietre preziose. Nell’immagine lei è sopra il globo, spesso lei viene raffigurata con in mano un globo crocigero (con sopra una croce), vuol dire che: allora si sapeva che la terra fosse sferica e indica l’intenzione di Elisabetta di estendere la cristianità su tutto il globo. Il concetto di cristianità con Elisabetta era stato una cosa sola fino a Lutero fine 400 dopo Lutero si frastaglia soprattutto in Inghilterra abbiamo molte frange cattolici luterani calvinisti e quindi non era facile per i sovrani riuscire a mediare tra tutti questi gruppi che si attaccavano tra di loro. Giacomo I ebbe una discendenza diretta, suo successore Carlo I inizia il suo regno nel 1625. Questi regnanti avevano la loro corte a Londra anche se poteva spostarsi per varie ragioni: clima, peste. Questa è la Londra del 1610 era affollata ma tutte le zone verdi della mappa oggi sono urbanizzate, era una città maestosa ed enorme ma infinitamente più piccola di oggi. Questa è solo una piccola parte del Tamigi che oggi attraversa tutta Londra che si estende molto di più. La city era il vecchio insediamento romano e negli anni di Elisabetta incomincia ad urbanizzarsi la parte sud del Tamigi. Erano molto frequenti gli incendi perché tutto era di legno e paglia e la città era sovrappopolata e mancava una vera forza di pompieri, era presente qualcosa di simile ma non ben organizzato, ricordiamo il Great Fire ma ce ne furono alti più piccoli. In questa Londra sorgono i primi teatri noti come play houses che danno una coloritura particolare al regno di elisabetta. Il primo teatro in assoluto sorto a londra venne costruito 1976 e si chiamò “the theatre”, questo teatro ebbe un successo tale che ne sorsero immediatamente degli altri con una fisicità molto simile. Sorgono al di fuori della city, del centro, al di fuori dellarea più urbanizzata e questo non a caso, le persone non volevano un teatro vicino perché significava avere molte vicino, rumore, le aree attorno diventavano spesso zone di malaffare, quindi erano disposti a camminare km piuttosto che averli vicino. Inoltre, avevano capito che gli assembramenti portavano malattie come la peste, tanto che ad esempio 1592-93 ci fu un epidemia di peste a Londra e per prima cosa chiusero i teatri. Prima del 1976 in Inghilterra e a londra (per quanto si sa) esisteva l’attività teatrale ma non aveva un luogo deputato all’esercizio dell’attività medesima, spesso si usavano spiazzi, campi aperti, liberi oppure cortili delle locande, pub, conveniva al gestore che vendeva più bevande a conveniva agli attori così avevano uno spiazzo. Burbage un ex muratore, “mezzo” architetto, venne l’idea di costruire un luogo adibito alle rappresentazioni teatrali, allo spettacolo e nel 1576 sorge il theatre. Oggi a londra se camminiamo lì vicino c’è una targa “qui sorse il primo teatro inglese…” Il London bridge, vicino c’è la Soutworth Cathedral, uscendo dal London bridge se camminiamo verso destra vediamo un edificio con una bandiera sopra, uno dei teatri visto da vicino 2 LA VITA First folio raccolta di tutte le opere di S che due attori che erano stati amici di shake pubblicano nel 1623 7 anni dopo la morte di shake stesso. Due suoi colleghi alla sua morte raccolgono le opere di shake e le pubblicano in questo folio, era una misura delle prime stamperie (dimensione di un foglio A3), quando si diffonde in maniera capillare la stampa, i formati della pagina sono definiti a seconda delle macchine utilizzate, il folio era la dimensione più grande; cerano anche dei libri più piccoli in quarto (dimensioni foglio A4) Il folio veniva usato per opere di pregio come la Bibbia, stampando in folio le opere di shake i suoi colleghi volevano offrirgli un tributo. Questa è la sua unica immagine, tutte le immagini che non sono questa o sono derivanti da questa quindi corretto, raffinato, ma sempre ricopiato oppure sono immagini di dubbia autenticità. Questo ci dà un idea di quanto poco sappiamo di lui. Un grande autore con poche informazioni su di lui non è contradditorio, noi sappiamo di lui come di qualsiasi altra persona vissuta ai suoi tempi che non fosse un re o regina o persona con molto ego da farsi fare una biografia. Su di lui abbiamo informazioni derivanti da documenti ufficiali che ci dicono dov’era cosa faceva e dove abitasse. Abbiamo un documento dove lui era stato citato come testimone per una causa con i suoi vicini di casa questo non c’entra con la sua letteratura ma ci dice dove abitasse in quella casa a Londra. Nasce nel 1564 oggi è una città a tutti gli effetti allora era un paesino Avon è un fiume e muore nel 1616, lui si sposò a Stratford con una ragazza più vecchia, ebbe dei figli, probabilmente non la vide molto perché sua moglie rimase in paese e shake andava a Londra, all’inizio degli anni 90 lui era a londra come attore e principiante scrittore e lo sappiamo perché c’è il libretto di un contemporaneo con un riferimento a lui. A lui sono attribuite una notevole quantità di opere abbiamo dei documenti ufficiali e nel 1613 torna a Stratford e muore nel 1616 Abbiamo degli anni bui su di lui, non sappiamo nulla su di lui, possiamo fare solo supposizioni, di certezze non ne abbiamo. Lui non andò all’università a differenza di alcuni suoi colleghi come Ben Jonson e Christopher Marlowe e questo nel 800 dava adito a qualche sospetto mostra di avere una vasta cultura ma non andò all’università per questo alcuni pensano che le sue opere non siano state scritte da lui, alcuni ipotizzano che le abbia scritte Marlowe (erano nati nello stesso anno). Lui rientrava nella borghesia. Non abbiamo nessuna memoria sua. A Shakespeare vengono attribuite una serie di pere poetiche e drammatiche ed è per la sua attività di drammaturgo che noi lo ricordiamo oggi alcuni ritengono le sue opere poetiche raffinate ma comunque la sua attività teatrale lo ha reso famoso 2 poemi scritti tra il 1592-93 periodo in cui i teatri sono chiusi a causa della peste Li dedica a un nobile uomo nella speranza di avere un appoggio economico 1608 esce probabilmente senza il suo consenso una raccolta di sonetti A lui vengono attribuiti circa tra i 38 e i 40 drammi Alcune opere sono di dubbia paternità non sappiamo se alcune le ha scritte tutte lui o in parte… Era molto frequente la collaborazione tra autori soprattutto della stessa compagnia. 5 Jonson era ritenuto migliore perché il suo era un teatro più colto, il suo teatro risentiva dell’influenza classica (mentre shake ne risentiva meno) e questo piaceva di più al pubblico, in più Jonson stesso disse che shake non parlava latino né greco. A volte dipendeva dal garzone che stampava il tipo di carattere che poteva anche compera L’opera che apre il folio è la tempesta, tutto ordinato scritto allo stesso modo, man mano che andiamo avanti la stampa è sempre più trascurata, per un libro di oggi sarebbe inconcepibile, all’ora no. LA TEMPESTA Estate 1611 data della prima rappresentazione (non della stampa che avviene invece nel 1623 con il first folio) presso la corte di re giacomo come evento all’interno di una serie di eventi che dovevano festeggiare un matrimonio di corte. La tempesta è stata stampata tantissime volte dopo il first folio abbiamo il second, ecc.… sono arrivate a noi sia le opere insieme che separatamente, poi è stato aggiunto il paratesto come le intestazioni… L’aumento del paratesto rispetto al testo rischia di soffocare e di far perdere di vista il testo stesso. La grafia Elisabettiana è diversa da quella attuale e non tutti gli editori adottano le stesse scelte, anche un testo che troviamo nell’in-folio in un'unica versione può avere differenze da un editore all’altro. La tempesta è l’unico testo nel first folio e questo è eccezionale di solito ne abbiamo tanti, il problema è che però questi testi non coincidono, soltanto dell’Amleto abbiamo 4 testi che non coincidono affatto, il testo dentro il first folio e poi 3 in quarti diversi l’uno dall’altro, ancora oggi si discute sul quale sia da tenere. Abbiamo quindi una instabilità testuale durante il periodo testo elisabettiano. L’autore viveva per la rappresentazione del suo testo piuttosto che la sua pubblicazione e la rappresentazione è irrecuperabile. Nel caso della tempesta c’è solo quello in folio non esistono versioni in quarto ma, nonostante ciò, ci possono essere delle differenze tra un’edizione e l’altra. Quando noi oggi compriamo un’edizione è suddiviso in atti e scene ed è un problema perché non siamo sicuri che questa divisione in atti e scene sia stata fatta da shake. Nello stesso in folio non tutte le opere sono state divise così. Le didascalie sono aggiunte da editore successivi a volte messe tra parentesi quadre. Le didascalie sono pochissime nei testi di shake perché di fatto all’attore veniva data solo la sua parte e quindi le didascalie venivano diluite nelle battute e qualche editore ne ha aggiunte per una migliore comprensione del testo. È una delle ultime opere di shake e come tutte le ultime opere si fa fatica a classificare come commedia o tragedia. La tragedia finiva con la morte dei personaggi Amleto o Otello. Commedia finiva con un matrimonio. La tempesta finisce con un matrimonio, ma ha anche un senso di cupezza e morte che ci rende difficile classificarla come commedia o tragedia. TRAMA La tempesta inizia con una tempesta in mare aperto una nave rischia fi affondare e si infrange contro gli scogli di un’isola, noi sappiamo subito dopo che questa tempesta è stata scatenata da un mago, Prospero, e tutte le persone che hanno fatto naufragio sono vive, solo che le persone che componevano l’equipaggio sono spiaggiate su punti diversi dell’isola così ognuno pensa di essere l’unico sopravvissuto, ad esempio Ferdinando pensa che suo padre sia morto e viceversa. Il mago Prospero si trova sull’isola, è anziano e vive con la figlia Miranda e con uno spirito che lo aiuta nella sua attività di mago, Ariel, e un selvaggio, Caliban è un nativo dell’isola che era già lì all’arrivo del mago. Prospero e Miranda non sono dei nativi dell’isola e quando arrivano su di essa trovano già lì Kaliban. 6 Prospero e Miranda vengono dal Ducato di Milano, prospero era duca di Milano, suo fratello cattivo lo esilia e lo manda su una barca che approda su quest’isola che non viene nominata da Shakespeare, Prospero che è mago ed ha una cultura spropositata cresce sua figlia sull’isola finché non vede queste navi passare vicino e scatena la tempesta. Tra queste navi c’è anche il fratello che lo ha esiliato. Noi seguiamo le vicissitudini dei vari gruppi di personaggi che alla fine si incontrano, si ritrovano e tutti capiscono cosa vuol dire soffrire perché ognuno pensava che il proprio caro fosse morto e con il matrimonio tra Ferdinando e Miranda si suggella il finale, all’insegna della riconciliazione, Prospero perdona il fratello, tutti perdonano tutti. C’è questa componente di perdono qualcuno dice anche cristiano. Prospero costringe queste persone ad essere più umili e tutti si rendono conto cosa vuol dire soffrire svolgendo un percorso di crescita interiore. Importante è il rapporto tra Prospero e Caliban. Dal punto di vista teorico siccome prospero e miranda erano di Milano la tempesta dovrebbe essere stata scritta in italiano, ma nella finzione drammatica tutti parlano inglese. Soprattutto in un testo drammatico le indicazioni tra [ ] significa che non siamo sicuri che le abbia messe l’autore ma possono essere aggiunte successive di altri, la troviamo nell’in folio ma non siamo sicuri che le abbia inserite di Shakespeare. Prospero, Miranda, Ferdinand, Caliban, Ariel. Ferdinand è il figlio del re di Napoli, il re cospirava con Antonio. Ferdinand si innamora di Miranda. Caliban viene indicato a savage and deform slave, indicato nel dramatis personae come schiavo, selvaggio e deforme. Non sappiamo se qualcuno vedesse Caliban in questo modo oppure come lo vedeva Shakespeare.  Slave , era uno schiavo  Selvaggio , Caliban parla un buon inglese, molto raffinato, ricco di vocaboli, non è rozzo dal punto di vista del linguaggio insegnatoli da Prospero.  Deforme , il testo non ce lo descrive con grande precisione dal punto di vista fisico, lo apprendiamo da questo elenco nel testo si parla solo di una stranezza fisica, assomigli a un pesce un po’ no ma non ricaviamo un dettaglio della caratteristica deforme. Dipende se per deforme intendiamo una persona più rozza oppure deforme dal punto di vista fisico. 7 Allora io ti amavo, ti volevo bene ed io in cambio ti mostravo tutte le caratteristiche dell’isola, i pozzi , i luoghi aridi e fertili, che io sia dannato per averlo fatto! Tutti gli incantamenti di Sycorax scarafaggi pipistrelli, possano abbattersi su di te e tutti …prima ero il re di me stesso e ora (tempo) tu mi confini in questa dura roccia (la sua caverna) e mi tieni lontano dal resto dell’isola. Discorso molto significativo che fa Caliban a prospero che potrebbe essere ad epigrafe a tutta la letteratura postcoloniale, di una dinamica imperialista. Dà voce a tutte le persone che si sono dovute piegare ai conquistatori. Dice che c’era prima lui e prima si insediavano con le buone, con ospitalità per poi appropriarsi con brutalità nel territorio. Quando gli occidentali arrivavano su un nuovo territorio l’atteggiamento tipico era inizialmente pacifico, spesso fingevano un problema all’imbarcazione sfruttando il buon cuore dei nativi ma alla fine non andavano più via, iniziavano a recintare, a mettere radici e finiva che i nativi venivano confinati oppure insorgessero i nativi ma gli occidentali erano più forti militarmente e poi li punivano per essere insorti e spesso iniziavano il racconto della storia proprio da quel momento “oggi siamo stati attaccati…” Shakespeare è molto precoce perché il secolo del grande colonialismo inglese arriverà nel 18-19 secolo, qui siamo all’inizio dell’attività coloniale, ma lui si pone già quesiti che ancora noi oggi ci poniamo. Non dà risposte ma pone un grande problema. Questa è una rappresentazione teatrale per tanto bisogna “condensare” Prospero rappresenta tutti gli occidentali e Caliban tutti i nativi. Prospero accusa Caliban di aver cercato di violentare miranda. Caliban risponde “magari! Avrei popolato l’isola di calibani” Sembrerebbe vero poiché Caliban dice “me lo hai impedito” A volte potevano esserci rapporti tra colonizzatore e colonizzato e in questo era un problema incentivare questi contatti/matrimoni misti? Era un problema che iniziava ad affacciarsi all’ora. (un testo antico non può essere moderno, dobbiamo sempre considerare il contesto “è il testo che guarda in avanti o siamo noi che siamo indietro?” Questo punto è stato molto discusso poiché nell’in folio questa battuta è attribuita a miranda, ma qualche critico nella storia ad oggi ha ritenuto che l’attribuzione di questa battuta a Miranda sia un errore dello stampatore, del printer, in quanto Miranda non parla così, lei cerca sempre di non alzare i toni, sembra più il linguaggio di Prospero. Alcuni testi attribuiscono la battuta a Prospero, altri la lasciano a Miranda considerando questo per lei un momento in cui “perde le staffe”, si arrabbia. (questo ci insegna che il lavoro editoriale è molto importante, non è facile editare un testo elisabettiano, il printer commetteva degli errori, a volte sono evidenti, altri casi sono ancora oggi oggetto di discussione, in questo caso abbiamo una versione invece dell’Amleto ne abbiamo di più non perfettamente 10 coincidenti, quindi l’editore deve fare delle scelte più o meno condivisibili) Balbetta, secondo il punto di vista dell’occidentale. Per l’occidentale, tutto quello che il nativo fa è inferiore piuttosto che diverso, e quindi doveva migliorarsi e cambiare per assomigliare di più all’occidentale. i grandi paesi colonizzatori come Francia e Inghilterra dominavano su un territorio così vasto che non era facile mantenerlo ed alcuni colonizzatori si sono resi conto che forse era meglio mantenere dei buoni rapporti commerciali con i paesi. Secondo qualcuno è quello che è successo con la decolonizzazione, gli ex colonizzati hanno usato la lingua di chi li ha oppressi per criticare il passato coloniale ( gli indiani hanno usato l’inglese per scrivere, criticare il passato coloniale) Entra invisibile , invisibile ai personaggi della tempesta mentre agli spettatori era visibile. Ariel ha una dimensione particolare sembra etereo. 1978 a Milano andò in scena la tempesta di Giorgio Strehler nell’edificio che oggi si chiama teatro lirico, lui rese Ariel usando un’attrice molto magra, Giulia Lazzarini, la fece avvolgere da un’imbracatura di cordami dello stesso colore dello sfondo, lei era vestita e dipinta la faccia di bianco e veniva tirata su e giù per dare l’impressione del volo. Questo ci fa capire che Prospero lo usa come spia verso gli altri. Una delle ragioni per cui gli occidentali riuscivano ad essere sempre così avanti e sventare i tentativi di insurrezione perché avevano la scaltrezza di corrompere qualcuno dei tentativi per sapere sempre cosa succedesse e avere un vantaggio. Stephano e Trinculo sono due personaggi umili, e si incontrano con Caliban e decidono di organizzare un complotto per rovesciare Prospero ma fallisce in quanto Ariel, essendo invisibile, riporta quanto accade al mago. Nel v atto . 11 Potrebbe essere che Prospero intraprenda un cammino interiore per cui viene a patti con la sua parte/i più oscura/e incarnata da Caliban. Hammett muore bambino, Hammett e Amleto e qualcuno ha comparato i nomi e darebbe spiegazione a quel senso di morte che aleggia nell’Amleto dove muoiono tutti, finale cupo. La figlia ha lasciato un libro di ricette mediche. 12
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