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Teatro medievale + elisabettiano; Shakespeare + The Tempest + Sonetti, Appunti di Letteratura Inglese

Appunti in classe completi su teatro medievale, teatro elisabettiano, contesto storico dal 1400 al 1600, Shakespeare (vita e opere teatrali), Analisi completa The Tempest, Analisi sonetti di Shakespeare in programma (eccetto 127), contesto dei sonetti e Sonettistica in generale.

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 02/01/2024

carlottacecchini
carlottacecchini 🇮🇹

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Scarica Teatro medievale + elisabettiano; Shakespeare + The Tempest + Sonetti e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! TEATRO ● Regno di Elisabetta I , figlia di Enrico VIII.. ● Le letterature francese e italiana erano fino ad allora le principali in Europa. ● La letteratura inglese era derivativa, guardava alle altre nazioni. Durante il periodo di Elisabetta, la cultura inglese si sviluppa nella produzione letteraria originale. ● Il teatro è più indipendente: teatro elisabettiano diverso dalle tradizioni continentali, dove domina il teatro classicista e le poetiche aristoteliche, poetica normativa. ● Il teatro elisabettiano è più libero, pieno di contaminazioni e difficile da classificare, caratteristica fondamentale è la mescolanza , l’ibridazione anche tra tragico e comico ● Esempio è la modernità di Shakespeare nel mescolare più generi: ○ Nelle tragedie ci sono dei passi comici (es. nel King Lear, i passi del Fool) ○ Nella commedia La dodicesima notte il finale lascia allo spettatore una certa malinconia esistenziale ● L’età elisabettiana è definita anche età di Shakespeare. ● Shakespeare : parla all’uomo elisabettiano, ma anche alle generazioni successive, ci mette di fronte alla complessità dell’umanità . ○ Concepisce il palcoscenico come un riflesso della vita→ metateatro , ad es. The Tempest , viene considerato l’ultimo brano scritto dall’autore dove il Mago Prospero, protagonista, getta via i suoi strumenti – si libera dei suoi strumenti di magia = interpretato sempre come il congedo di Shakespeare dal pubblico, ma non fu la sua ultima opera. ● I testi teatrali sono lavoro collaborativo : scambio tra autori e produttori, tra drammaturghi che lavoravano anche in competizione: difficoltà odierna basata su un problema filologico (molte versioni della stessa opera, canovacci, opere incompiute), alcuni venivano trascritti durante la rappresentazione, poco accurati. ● Caratteristiche fondamentali che incidono sulla produzione teatrale inglese: ○ teatro democratico , che si rivolge a tutte le classi sociali→ la pit (fossa) era una zona riservata al popolo, costava solo un penny ed era accessibile a tutti e questo influenza la produzione. Interazione tra le classi sociali = interazione tra i vari generi teatrali. ■ Teatro continentale: aristocratico, fruito da un pubblico omogeneo e che condivide visioni politiche, scritto per un pubblico alto. ○ Sul palcoscenico elisabettiano non ci sono donne e le parti femminili sono recitate da uomini giovani, dalla voce ancora non sviluppata. ● Restaurazione, arrivano le donne sul palcoscenico: inizialmente come mero oggetto “di scena”, sessualizzate e con abiti succinti, le attrici e le sceneggiatrici inizieranno poi a prendere campo soprattutto nella heroic tragedy → deriva la she tragedy , dove l’eroina è una donna, ma è presente comunque l’elemento sentimentale. ○ “Marcantonio imparruccato” : attore dalla fisicità importante che indossa vesti femminili. ● Shakespeare gioca con l’elemento del genere . ● Cross dressing – gioco sui travestimenti, sul tema dell’eros e del sesso; in periodo di Restaurazione sarà una tecnica per stuzzicare il perbenismo. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 CONTESTO STORICO ● 1509-1547: regno di Enrico VIII Tudor + Anna Bolena (madre di Elisabetta I) ● 1534: atto di supremazia , con cui la Chiesa d’Inghilterra si stacca dalla Chiesa di Roma e il sovrano diventa capo della Chiesa Anglicana (capo effettivo è l’Arcivescovo di Canterbury) ● Sul piano storico e religioso, serie di problemi durante il regno di Elisabetta I fino ad arrivare al 1642→ Guerra Civile scoppiata per motivazioni religiose (fazione del Re e fazione dei Puritani) ● Antagonismo rispetto a Roma, all’Italia, molto presente nella letteratura elisabettiana→ l’Italia è amata e odiata, qui vengono ambientate le opere, l’esotismo, terra di scandali ed eventi terribili perché sede della Chiesa Cattolica e del Papato (meretrice di Babilonia). ● Sul piano culturale lo scisma ha delle implicazioni anche sulla formazione della nazione inglese: fino ad Enrico Tudor era sempre stata collegata e influenzata dall’Europa, soprattutto alla Francia . Il sentimento nazionalistico inglese nasce durante il regno di Elisabetta e sulla spinta dello scisma anglicano. ● John Lyly: “ the only living God is the English God” → importanza della religione per la creazione di una nazione, che si costruisce attorno al proprio re e regina che sono anche capi della Chiesa: potere temporale + potere spirituale = rappresentanza globale del popolo. ● Su questi argomenti Elisabetta costruisce il proprio regno e strumentalizza il teatro →propaganda e forte censura→ il teatro e la corona vanno di pari passo ● 1° teatro costruito su autorizzazione della regina: ○ 1558 : sale al trono Elisabetta I Tudor e inizia l’ età elisabettiana (punto di vista storico). Da molti era considerata una figlia illegittima, soprattutto da coloro che prendevano le parti della moglie di Enrico VIII. ○ 1603 : inizia l ’età giacomiana ; stesso anno della morte di Elisabetta I, muore senza figli: problema della successione al trono. ● Lo stato del Virginia in America prende il nome da lei, Regina Vergine che "sposa" il suo popolo. Questo creerà però dei problemi di successione: indica come successore Giacomo Stuart , figlio di Maria Stuart che lei aveva fatto uccidere. Giacomo diventa re di Scozia e Inghilterra unendo le due regioni: inizia l’età Giacomiana. ● Corte di Giacomo I: corte sfarzosa in cui si coinvolgono letterati e architetti; il teatro pubblico elisabettiano non aveva scenografie: a corte Giacomo introduce lo sfarzo che sarà ripreso nel 1660. ● 1625 : età carolina ● 1642 : guerra civile tra: ○ Realisti →fazione del Re ○ Puritani →Calvinisti Britannici, protestanti radicali ● Sotto il controllo dei Puritani: chiusura di teatri, ideologie iconoclaste, contrari alla letteratura perché motivo di distrazione rispetto al percorso spirituale. I generi letterari che erano ammessi erano il diario (del fedele) o l’ autobiografia spirituale . ● Il puritanesimo segue la dottrina calvinista , che si basa sull’idea di predestinazione e questo influenza la società→ teoria secondo cui la grazia di Dio viene distribuita in maniera imperscrutabile, ognuno di noi quando nasce è già predestinato alla grazia (salvezza) o alla morte eterna. ● Uno degli elementi è il focus sul lavoro e sulla realizzazione personale , specchio e riflesso della grazia. ● Alcuni studiosi collegano questo al capitalismo, affermatosi maggiormente nei paesi protestanti, dove la Borghesia era la classe predominante. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Mescolanza tra serio e comico, inserimento di scene comiche in ambito educativo. ● Caratteristica strutturale della frammentazione → struttura fortemente frammentata; presente anche agli inizi dell’età elisabettiana, tipica soprattutto degli History Plays (drammi storici). MORALITY PLAYS ● Dopo il 1300 (secolo della loro grande fioritura) i Mystery Plays rimangono popolari, ma nel 1400 vengono soppiantati dal genere del Morality Plays (tipici del secolo). L’accento passa dalla religione alla moralità: ○ Da figure bibliche a figure allegoriche = figura retorica per eccellenza della letteratura medievale. Rende concreto attraverso oggetti e personaggi qualcosa di astratto→ personaggi allegorici perché sono incarnazioni di vizi e di virtù. ● Moralità : genere che al drammaturgo dà maggiore libertà di espressione, storie create ex novo vs. storie dei Mystery che si ispiravano alla Bibbia. ■ Teatro della parola più che dell’azione: genere letterariamente superiore, i drammaturghi lavorano sull’aspetto psicologico. ■ Esigenze di attori professionisti e spazi teatrali dedicati. ● Teatro della parola → affinamento letterario e psicologico: basato sul dialogo, uno scambio, è dialettica. In automatico comporta un testo più accurato, dunque un affinamento letterario e psicologico (devo dare spessore al personaggio). ● Anello di congiunzione tra la letteratura popolare (come il teatro medievale) e la letteratura colta (che fino a quel momento si esprimeva nella poesia), convergenza tra le due, riscontrabile anche a livello di temi e procedimenti artistici. ● Caratteristiche: ○ Allegoria , che porta al topos viaggio, che riguarda l’esistenza umana. ○ Psicomachia → lotta tra bene e male per il possesso dell’anima del protagonista. ● Opere: ○ The Castle of Perseverance (1429) protagonista chiamato Mankind ○ Mankind (seconda metà del XV secolo) protagonista Vice→ vizio della moralità medievale che, attraverso una serie di contaminazione, arriverà ad essere il Villain, il malvagio per eccellenza del teatro elisabettiano, soprattutto nelle tragedie; ed è colui che mette in moto la macchina drammatica, il plot. ○ Everyman (1485, incerta) → probabilmente era la traduzione di un originale olandese o fiammingo della fine del XV sec: Dio manda Morte a chiamare Ognuno, questo disperato chiede tempo perché sa di non essere pronto a morire, ottiene poche ore e cerca qualcuno disposto ad accompagnarlo, si rivolge a vari personaggi: Amicizia, Parentela, Ricchezza, ma nessuno lo può aiutare. Si ricorda di Buone Azioni, a cui chiede aiuto e lui è disposto ad aiutarlo, ma è troppo debole per farlo (allegoricamente il protagonista ha troppi peccati e troppe poche buone azioni per accedere al paradiso). Si ricorda di Confessione, che fa recuperare le forze a Buone Azioni per accompagnare Ognuno. ● Il Mystery rimane cristallizzato e non ha sviluppo, mentre il Morality sì. Dal 500 cominciamo a trovare dei Morality che sono testimonianza del passaggio tra medioevo e umanesimo. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 INTERLUDE ● Rappresentazioni brevi (come intermezzi tra una morality e l’altra ad esempio, anche perché avevano carattere di comicità popolare → come nei fabliaux medievali) ● Le origini sono nell’ interludio medievale → Interludium de Clerico et Puella (frammento del XIV sec.) ● Attori pochi, ma professionisti . Non personaggi allegorici, ma tipizzati , “realistici”, ricavati dalle categorie sociali perlopiù. ● Fiorisce all 'inizio del 500 e l’autore più affermato è John Haywood , comicità popolare e testi in cui si propone una saggezza popolare molto semplice, sebbene l’autore sia colto. ○ Play of the weather : 10 personaggi si rivolgono a Giove per cambiare il tempo in base al loro mestiere. Giove tenta di accontentarli, non ci riesce e lascia tutto com’è. ○ The Four P’s : 4 personaggi inizianti per P, che rappresentano delle categorie sociali. Scommettono su chi riuscirà a dire la bugia più grossa e vince il pellegrino perché dice di non aver mai visto una donna perdere la pazienza. ● 1515 Magnificence : scritta da John Skelton (precettore di Henry VIII, padre di Elisabeth). Umanista. Si inserisce nella produzione teatrale (a corte si scriveva poesia prima): ○ Moralità laica → che poi diventerà sempre più evidente nel corso del 500. ○ Tutte le opere teatrali non erano firmate, erano anonime, ora l' autore è conosciuto , ha nome e cognome. Prima le opere erano frutto di collaborazioni, erano popolari. ■ Ci dice che il dramma si sta spostando dal popolare alla sfera colta. ■ Nella letteratura inglese di questo periodo si sta affermando un individualismo di tipo umanistico che spinge l’autore ad apporre la propria firma anche ad un'opera che appartiene ad un genere letterario minore. ○ Opera spartiacque anche per il contenuto: Skelton lo configura come testo per l’educazione del futuro re e vuole educarlo all'equilibrio, alla moderazione, alla saggezza ( virtù laiche ). Non parla di virtù religiose in allegoria. ● Sviluppo della moralità anche in senso didascalico → opere che esaltano la scienza. ○ The Nature of the Four Elements di J. Rustell → scienza, scoperte e virtù che derivano dalla natura → “ a humanist morality play ” (Daiches) ● Alla base della nascita di un sottogenere drammatico: Chronicle Play (history play→ drammi storici): si sviluppa dalla moralità, perché su di essa vengono innestate figure storiche. ○ Kynge Johan di J.Bale → forma della morality, ma usata per propaganda politica e religiosa. Il protagonista è un eroe cristiano che sconfigge il Papa (testo successivo allo scisma anglicano: l’antipapismo è un elemento dilagante nella cultura inglese). ● Teatro come luogo in cui si può mostrare al pubblico la storia della nazione. Il passato come spunto per riflettere sul presente (Shakespeare). ● Le università diventano una fucina per lo sviluppo del teatro (Oxford e Cambridge) → opere greche e latine rappresentate qui, poi anche in inglese a partire dalla metà del 500. ○ Messa in scena da parte degli studenti come parte del loro curriculum (Seneca con la tragedia, Plauto e Terenzio con la commedia). ● L ’umanesimo inglese arriva più tardi rispetto a quello italiano. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ETÀ ELISABETTIANA ● Elisabetta I→ 1558-1603 . Ma letterariamente comincia 20 anni dopo circa e finisce più tardi. 1) L’era continua anche con i successori e finisce nel 1642 , quando chiudono i teatri e molti drammaturghi vanno in esilio nel continente. 2) Sotto Giacomo il teatro acquisisce caratteristiche diverse, anche per il passaggio del secolo, caratterizzato da smarrimento e cambiamenti (1600 come età del dubbio, della crisi epistemologica, tipo Hamlet del 1601). 3) La maggioranza dei drammaturghi vivono a cavallo, Shakespeare morì nel 1616. ● Periodo di massimo splendore della letteratura inglese. Prima c’era solo Chaucer. Shakespeare , a differenza di Chaucer non è isolato, ma è solo la punta dell'iceberg. ● Perché avviene ora questa fioritura ora? ○ Sviluppo socio economico . ○ Esplorazioni e scoperte ○ Ampliamento dei mercati al nuovo mondo ○ Periodo in cui l'Inghilterra è all’altezza degli altri paesi europei: economicamente, militarmente, politicamente. ○ Ne consegue un forte sentimento di orgoglio patriottico : convinzione di poter eccellere in tutti i campi, compreso quello letterario. ● Il patriottismo è forte perché Elisabetta lo catalizza attorno a sé: la regina vergine che ha sposato il suo popolo , sovrana colta e intelligente. Sfrutta la propria persona per fini propagandistici. Brava a neutralizzare i propri oppositori. TILBURY SPEECH ● Nel 1588 l'Invincible Armata tenta l'invasione dell'inghilterra. Non li battono per mare. Elisabetta si cala nei panni di leader del suo popolo, va a Tilbury , sull’estuario del Thames, perché lì stanno le truppe inglese, in attesa degli spagnoli. Una mattina di agosto cavalca tra gli squadroni vestita come la dea Atena e fa un discorso memorabile. ● Combina delle idee tradizionali: idea che un re ha due corpi quello fisico e quello politico ( body politic ) dello stato che egli incarna. Da questi due corpi deriva l’uso del WE , come si riferisce solitamente il monarca. ● Elisabetta si riferisce con I anche quando parla dello Stato perché vuole essere più informale, vuole scendere al livello delle sue truppe, per far sentire loro la vicinanza. ● Nell’ultima frase non usa OUR, ma MY , mettendo in evidenza che quel WE non è il body politic, non il sovrano solo, ma Elisabetta + il suo popolo. ● Gli spagnoli furono sconfitti dalle condizioni meteo. Il popolo non dovette combattere. ● Si sviluppa orgoglio e arroganza nei confronti di tutto ciò che non è inglese → razzismo . ● L'esaltazione del genio nazionale si accompagna a poetiche che esaltano il genio artistico : riflessioni presenti anche in altri territori, es. in Italia nel periodo Rinascimentale. ○ Sir Philip Sidney → Apology for Poetry ( 1595 ) concetto del poeta vate come profeta che è destinato a guidare la nazione ■ Esalta la poesia ponendola al di sopra della filosofia e delle altre discipline scientifiche come rivelatrice di verità . ○ John Lyly → “ the only living God is the English god ”: connubio tra Chiesa anglicana e nazione inglese: allontanamento dall’Italia cattolica. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Poi costruito the Swan . ● Poi il Globe da Burbage. ● Per la rivalità tra queste famiglie, viene costruito il Fortune (competizione tra di loro → le compagnie si rubavano le opere) alla maniera del Globe. Entrambi andarono a fuoco. ● Dopo la morte di Elisabetta c’è il Red Bull e poi The Hope , l’ultimo dei teatri pubblici. ● I sobborghi esterni alla city erano chiamati liberties (liberi dai diritti feudali). La città esercitava autorità in queste zone ma non le controllava → i cittadini andavano in queste zone per trovare le attività che non erano in linea con i dettami del governo puritano → teatro si sviluppa in questi luoghi. Teatri pubblici fuori dalle mura cittadine. L’ARCHITETTURA DEI TEATRI ● The Swan, 1567 → disegno di straordinaria importanza, documento fondamentale ● Stage directions → didascalie di scena, in base ad esse possiamo determinare la presenza di alcuni elementi sulla scena ● Contratti di costruzione → due in particolare: Fortune e The Hope Theater→ danno delle indicazioni spaziali importanti e delle informazioni sugli elementi che costituiscono il teatro. ● Per comprendere come erano fatti i teatri, ci ispiriamo al Globe Theatre , sul quale è stato fatto il maggiore lavoro. Venne poi ricostruito sulle indicazioni Shakespeariane e chiamato New Globe Theatre . ● Ai tempi di Shakespeare, il teatro veniva chiamato “ Wodden O” e rappresentato spesso in forma cilindrica, di solito ritratto da lontano → questo dà l’impressione anche ad altre forme di essere cilindriche. ● Nella London Map del 1616 , Claes Visscher rappresenta il Globe in forma ottagonale , immagine ritenuta piuttosto credibile, ma si tratta comunque di una rappresentazione. ● Anche in altri documenti viene confermata la teoria poligonale ; inoltre, essendo che il teatro era costruito in legno , sarebbe molto improbabile che fosse stato di forma cilindrica, per via della difficoltà di piegare le assi di legno. ● Teatro cilindrico: costoso, pericoloso e si sarebbe deteriorato; per questo motivo si propende per molto tempo per l’ottagono . Con il tempo anche questa teoria perse credibilità per ritrovamenti archeologici: poligono di 20 lati e di circa 30 metri e mezzo di diametro. ● Gallery → le gallerie correvano tutto intorno allo stage (parte anteriore); i posti a sedere permettevano di stare seduti e godersi lo spettacolo e allo stesso tempo anche di ripararsi in caso di pioggia (il teatro non aveva il tetto). ● Sul retro si trovavano i magazzini → materiali di scena. ● Questa struttura e questo tipo di fruizione influenzavano le produzioni drammaturgiche → dovevano parlare a tutte le categorie sociali presenti a teatro, giusto connubio tra comicità bassa e raffinatezza alta, che avrebbero dovuto apprezzare anche i reali. ● Struttura : ○ Una parte frontale, il main o front stage che si aggetta nella pit + uno spazio sul retro, il rear stage o discovery space – etichette usate per indicare l’uso dei diversi spazi. ○ Lo spazio anteriore è dove si svolge l’azione principale, mentre lo spazio posteriore ospita il subplot (storia in parallelo oltre alla principale in scena) in contemporanea. ○ C’è anche una terza parte, l’ upper stage , il palcoscenico rialzato che serve per la rappresentazione di scene importanti→ quando viene usato dal drammaturgo per descrivere un personaggio che guarda altri personaggi è una tipica scena metateatrale : pubblico reale che guarda una rappresentazione nella quale c’è un personaggio che guarda altri personaggi, il teatro si riproduce all’interno del teatro. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● La suddivisione in tre parti supplisce alla povertà del teatro elisabettiano: ○ non c’era il sipario → introdotto durante la restaurazione. ○ sfondo assente, senza scenografia ○ solo pochi oggetti di scena ( props ) → es. bastoni, sedie ecc. ○ non si usavano arredamenti complicati né fondali dipinti ● La messa in scena elisabettiana era molto scarna, ma è alla base dello sviluppo di una drammaturgia che si discosta dal teatro come rappresentazione scenica : la povertà iconografica e visiva è uno stimolo per chi scrive per il teatro: ricchezza poetica del testo, che deve sopperire alla mancanza di immagini. Moltissimi sono i passi in cui emerge la capacità poetica del drammaturgo, es. passi descrittivi di Shakespeare. ● Descrizione corta, efficace e giustificata, sensata in base al contesto e all’intreccio. ● I costumi di scena: i personaggi principali tendevano ad indossare abiti sfarzosi. ● Teatro greco, la maschera, vs. teatro elisabettiano , ipertrofia degli abiti → entrambi vanno in direzione contraria rispetto al realismo che viene rappresentato: il teatro elisabettiano non è realista, non mira alla rappresentazione del reale, ma è emblematico , rappresenta la natura umana nella sua dimensione universale. ● La rudimentalità dell’apparato scenico dà al teatro un carattere straniante e induce lo spettatore a vedere il teatro come rappresentazione , finzione, fanno percepire allo spettatore lo scarto che c’è tra scena e vita reale. ○ gli attori uomini che rappresentano personaggi femminili ○ la scrittura in versi e la declamazione delle battute + recitazione al limite dell’esagerazione non riproducono la realtà. ● I teatri vengono costruiti affinché possano essere messe in scena delle rappresentazioni fisse. ● Alla fine del ‘500 ci sono due compagnie : ○ Lord Chamberlain’s Men ○ Admirals’ Men ● Dopo la peste ci fu una riorganizzazione delle compagnie teatrali, alcune scomparvero. ● Shakespeare entra a far parte della compagnia del Ciambellano, ed è full sharer (intera quota azionaria)→partecipa alla gestione della compagnia. Protettore era il Lord Chamberlain , che al momento era Henry Carey → cambia il nome della compagnia in Lord Hudson. ● 1603, la compagnia cambia nuovamente il nome → King’s Men , che a partire dal 1608 attraverso il legame diretto con la Corona usano sempre più frequentemente il teatro privato dei Frati Neri (black friars). ● I teatri privati (vedi slide) ○ più piccolo e di forma rettangolare ○ indirizzato ad un pubblico ristretto : opere più raffinate ○ teatri più costosi: al coperto ○ pubblico più omogeneo , abbiente e tendenzialmente aristocratico ○ all’inizio erano pensati per le compagnie di ragazzi , sostituiti poi progressivamente da compagnie di attori adulti. ○ da un teatro amatoriale → ad un teatro di professionisti C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 LA PRODUZIONE TEATRALE ● Produzione ampia , nonostante non tutto sia arrivato a noi. Il macrotesto drammatico elisabettiano è contaminato ed è impossibile da classificare secondo i canoni classici; i sottogeneri non sono precisamente definibili. ● Problemi di datazione : la data di composizione non coincide con la data della prima rappresentazione . ● Attribuzione problematica → non esisteva il diritto d’autore ed era scarsamente diffuso il concetto di paternità letteraria ; inoltre, l’attività di scrittura teatrale era collegiale, collettiva, spesso i drammi venivano rimaneggiati a distanza di anni. Anche quando l’autore era uno, di quel testo esistevano varie edizioni . Gli attori vendevano i loro copioni . ● Fase rinascimentale (passaggio al nuovo secolo), poi fase dai toni secenteschi, quasi “ decadenti ”; questione di cambiamento di clima culturale più che di cambiamenti nelle forme teatrali → mutamento dovuto a cambiamenti esterni al teatro: ○ preoccupazione per la successione dopo Elisabetta I → moltissimi drammi degli anni del cambio-secolo parlano di usurpazione, detronizzazione del re legittimo ecc. ● Libero dagli schemi classici, dalle tematiche fisse, miscellanea di stili e influenze diverse, è un teatro unico al livello europeo e mondiale. ● Prima tragedia inglese : Goldbuch (1561) Thomas Norton e Thomas Sackville: ○ rappresentata a corte ○ di stampo senechiano ○ tema dell’abdicazione ○ riflessione sul presente ● Weltanschauung elisabettiana → serie di elementi che si trovano in rapporto gerarchico tra loro= armonia delle parti, tra le parti e nelle singole parti, dunque del tutto. L’ armonia è ciò a cui l’essere deve tendere e coincide con l’ amore . ● Nei drammi elisabettiani, quando domina il caos , la follia è l’emblema → es. nel King Lear, quando si manifesta la sua follia, va in parallelo con una tempesta atmosferica. ○ personaggio del fool → deriva dal buffone di corte, essendo folle può dire le verità, si colloca in basso nella scala sociale e nessuno bada a ciò che dice ○ paradigma della follia e della cecità → rimandano ad altro ■ follia → assenza della ragione, della luce che dovrebbe illuminare la realtà ■ cecità → il venire meno della vista, il senso per eccellenza della conoscenza ○ In Shakespeare sono la condizione per arrivare ad una conoscenza più profonda: chi non ha più la vista non si fa condizionare dalle apparenze, ha maggiore insight, va oltre il fenomeno e arriva al noumeno (essenza delle cose). Per la follia è lo stesso: la perdita della ragione permette al personaggio di andare oltre. ■ es. King Lear è paradigmatico, ed è costruito su un plot e un subplot → esemplificazione chiara di come funzionano il tema della pazzia e della cecità ● Topos dell’ usurpazione , il vuoto di potere → disarmonia politica. ● Dio → ente supremo, il re e il capo della chiesa ● Angeli → gerarchie inferiori che rappresentano i sudditi ● Continui parallelismi tra macrocosmo e microcosmo : es. Antonio e Cleopatra → “ ci vorrebbero altri cieli e altre terre per esprimere il mio amore per te ” ● Abdicazione → decisione malvista, crea problemi nell’ordine delle cose (il re è Dio in terra, abdicando rifiutava di esserlo): chi è il legittimo detentore del potere lo abbandona e lo rifiuta. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 COMMEDIA – Sottogeneri ● Modello plautino (comicità grassa e bassa, azione violenta a volte, umorismo che nasce dal basso) ○ Intreccio: equivoci, coincidenze, scambi → commedia d’intreccio ○ Tipi: incentrati su una caratteristica psicologica dominante, molto affine alla produzione popolare autoctona, ovvero i morality→ commedia di carattere (La bisbetica domata, Shakespeare) ● Accoglie anche un altro subgenere: commedia galante (sviluppo attribuito a John Lyly) → commedia raffinata, dialoghi galanti e linguaggio elevato. Intreccio sempre amoroso. Inizialmente di stampo mitologico, destinato al pubblico colto, ma pian piano vengono abbandonati i soggetti mitologici, e si sviluppano i generi: ○ Commedia di dialogo (o di atmosfera) → ○ Commedia romantico-pastorale → intreccio complicato, ma ha un’atmosfera diversa rispetto a quelle plautine. ● I sottogeneri danno vita anche a delle commistioni tra essi: Una notte di mezza estate di Shakespeare. Di fatto egli non inventa un sottogenere nuovo, ma propone una sintesi armonizzata di quelli già esistenti. TRAGEDIA – Sottogeneri ● Tragedia esotico-sensazionalistica alla Kyd → anche di ambientazione italo-spagnola, come luogo di cultura ortodossa, cattolica, o palcoscenico di nefandezze. ● Tragedia romantica o lirica alla Marlowe → personaggi che preannunciano quelli del romanticismo (tensione verso una realizzazione dell'uomo in senso rinascimentale o riconoscimento della propria finitezza che dà luogo alla malinconia) ● Tragedia domestica alla Harden → sviluppata nei primi decenni del 600. Classi sociali borghesi ● Tragedia storica (Edward II, inetto) → si confonde con il chronicle play (dramma storico). Ma si distinguono perché in entrambi i casi abbiamo come protagonisti dei re, ma la prima mette al centro i personaggi, la seconda pone al centro la storia inglese, esempio quella dinastica, con intento didascalico (insegnare qualcosa) -politico (creare un senso di identità). PRODUZIONE SHAKESPEARIANA ● First Folio 1623 , opera curata da Heminges e Condell, della compagnia di Shakespeare, che raccolsero i suoi scritti drammatici, fatta eccezione per Pericles e The Two Kingsmen . ○ 36 drammi , di cui 18 già apparsi in vita in versioni in quarto (più brevi) ○ Datazione delle opere approssimativa, qua non datate, tantomeno messe in ordine cronologico → appare come prima The Tempest , che è una delle ultime. ○ Dedicato ai conti di Pembroke e di Montgomery e indirizzato alla “ great variety of readers ”. ● Vd. Teams per le opere (con datazione presunta) ● Vd. Slides → collaborazioni con Shakespeare ● Produzione teatrale, divisione data da Dowden: A Critical Study of His Mind and Art . ○ Apprendistato (prima metà anni 90 del 500) ○ Grandi commedie (seconda metà anni 90, anni d’oro) ○ Grandi tragedie (inizio nuovo secolo) → Macbeth, Othello, King Lear, Amlet ○ Romance (ultimo periodo, ritorno a Stratford): sovrannaturale, magia, commedie romanzesche. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 APPRENDISTATO → si rifà a modelli preesistenti sperimentando in forma rudimentale i vari generi ● Drammi storici ( Herny VI – part I, II, III) ○ Henry VI→ vita rappresentata in tre quadri, come avveniva nei pageant medievali (carri con scene separate), quindi è frammentato, non armonizzato. Seppur immaturo nella struttura, conosce bene il genere e il suo fine storico. ● Commedie ( the Taming of the Shrew ; The Two Gentlemen of Verona ; The Comedy of Errors ; Love’s Labour’s Lost ; Midsummer Night’s Dream ) ○ Usa il modello plautino ( CoE ), i topos dei gemelli . Commedia di carattere ( tTotS , presenta incertezze formali come anche nel tTGoV ) ○ Commedie eufuistiche (Melchiori), viene da “ Euphues (/jufjus/) of the Anatomy of Wit ” (1578) di John Lyly. A proposito dello stile che ne deriva: ■ Applicazione volontaria di modelli retorici, stile complesso ■ Ricorso a parallelismi, comparazioni ■ Sfruttamento del suono delle parole: omofonie… ■ Allusioni classiche e bibliche, scienze nuove e antiche. ● Tragedie ( Richard III ; Titus Andronicus ) ○ Richard= titano monstruoso. Interesse per la storia, ma prevale la figura del re. ○ Nel Tito= tragedia di vendetta. SECONDO PERIODO→ grandi commedie romantiche (lo spirito della commedia permea anche gli altri due generi) ● Drammi storici : King John ; Henry IV – part I-II; Henry V ○ Henry IV: più grande personaggio mai creato da Shakespeare. ● Tragedie : Richard II ; Romeo and Juliet ○ RaJ : prima parte comica, l’atmosfera tragica si forma solo da un certo momento in poi. La tragedia nasce però da motivazioni diverse dal prossimo periodo, che sono incentrate sul male. Il male qua non c’è, dipende da un equivoco provocato dal fato . ○ Richard = privo di male, perché qua si trova la trasposizione dell’Edward II di Marlowe, e il pathos deriva dalla situazione di un re inetto . Uomo perseguitato dal fato, che lo ha voluto re senza dargli le caratteristiche adeguate per regnare. ● Commedie : The Merchant of Venice ; The Merry Wives of Windsor ; Much Ado about Nothing ; As You Like It ; Twelfth Night . ○ Raggiunge la sintesi maggiore tra commedia d'intreccio e di dialogo , insieme a elementi magici , pastorali , romantici . Prevale l'elemento sentimentale . ○ TMoV : è quasi drammatico. Toni cupi, tragici se non fosse per l’happy ending. ○ TMWoW : torna il personaggio di Falstaff. ○ TN : culmine della produzione comica. Opera cerniera tra due momenti (commedie-tragedie). Il finale non riscatta del tutto l’atmosfera di malinconia che lo spettatore sviluppa durante l’opera. TERZO PERIODO→ Nuovo secolo, preludio alla morte di Elisabetta, momento di crisi – problema della successione: non lasciando eredi è possibile che si crei un vuoto di potere. ● Drammi storici → tragedie romane : Julius Caesar, Anthony and Cleopatra, Coriolanus ● Tragedie → Hamlet, Othello, King Lear, Macbeth, Timon of Athens ○ KL esprime la disillusione totale dell’uomo, che non trova risposta nemmeno nella religione, è abbandonato a sé stesso→ verme come metafora dell’umanità (correlativo oggettivo dell’uomo spogliato dai valori) C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Commedie → * The Merry Wives of Windsor ; Twelfth Night* (opere di collegamento col 2° periodo); Troilus and Cressida, All’s Well that Ends Well, Measure for Measure ○ Risentono della biografia + serie di eventi storici che influiscono→ qui è la commedia ad essere influenzata dallo spirito della tragedia ○ MfM e TN sono commedie solo dal punto di vista formale ( happy ending ) ○ TaC riprende il contesto classico (Iliade, storia di Troilo e Criseide) ma Shakespeare decostruisce gli ideali classici e medievali→ binomio apparenza-realtà ( maschera ), pensiero pessimista ○ Il pessimismo dei primi anni del ‘600 esprime l’incapacità che l’uomo ha di conoscere il reale attraverso gli strumenti usati fino ad allora. ULTIME OPERE ● Drammi romanzeschi → Pericles, Cymbeline, The Winter’s Tale, The Tempes t (+ Henry VIII, Cardenio ) ● Si basano sulla tradizione dei romanzi alessandrini : plot complicati, storie d’amore, coincidenze. Si avvicinano alle commedie romantiche, ma l’atteggiamento è diverso: ○ scritti dopo il periodo delle grandi tragedie ○ nei testi il motore dell’azione è, spesso il villain , il male però alla fine viene sconfitto, esorcizzato. ○ le conseguenze del male cessano di pesare sul presente ○ presenza della mediazione femminile → 4 eroine portatrici della riconciliazione, si caricano di significati religiosi, elementi rituali, incarnano un’innocenza (gioventù, nuove generazioni) redentrici capace di superare il male. ○ si porta a compimento ciò che Romeo e Juliet non riescono a fare → redimere le colpe dei padri e i mali del passato. IMPLICAZIONI TEATRALI ● Si realizza solo nel momento in cui viene rappresentato → ce ne sono alcuni solo pensati per la sola lettura (testi romantici di Shelley e Byron). ● La performance , la rappresentazione è un atto unico e irripetibile e ogni volta che si ripete questo avviene in forma variata ● Affinché l’opera teatrale si realizzi c’è bisogno di un pubblico →anch’esso rende la performance irripetibile e influenza l’attore → il rapporto platea-palcoscenico. ● Il testo si realizza all’interno dello spazio specifico del teatro → spazio teatrale. ● Gli attori fingono di essere qualcun altro di fronte ad un pubblico che finge di credere a quello che vede → Suspension of Disbelief (Coleridge), questo “patto” tra pubblico e attori è necessario e imprescindibile, soprattutto nel teatro contemporaneo. ● “Repubblica” → Platone definisce: ○ Lexis → modo di dire le cose, si attua attraverso la mimesis , l’imitazione e considera il teatro come il modo mimetico puro. La diegesi invece è ciò che il poeta narra; la via di mezzo è l’epos , l'epica, dove si alternano narrazione e dialoghi. ○ Logos → contenuto, ciò che si dice ● Aristotele riprende questa teorizzazione: per lui tutto è mimesis (imitazione poetica) e al suo interno individua due diverse modalità, due modi imitativi diversi ○ quello diretto del teatro → modalità mimetica per eccellenza ○ la narrazione , il modo narrativo all’interno del quale inserisce anche l’epos C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● STORIA : Prospero era il duca di Milano, dedito allo studio e alla magia bianca, un intellettuale e questa sua passione lo rende poco adatto al governo. Ad un certo punto il suo ducato viene usurpato da suo fratello Antonio e Prospero viene messo su un’imbarcazione con sua figlia Miranda, in balia del mare. 12 anni dopo, i suoi nemici, si avvicinano all’isola su cui Prospero vive ed egli ne approfitta e costringerli a sbarcare sull’isola, con l’uso della magia, che insieme al suo servo-spirito Ariel, creano una tempesta. Caliban è un altro spirito che abita l’isola che serve prospero, ma è molto ribelle. Prospero cerca così di ristabilire la giustizia, un'azione provvidenziale. Prospero ha un controllo totale su quello che accade sull’isola. Crea un suo play attraverso la magia. ● È l’unica opera che rispetta l’ unità teatrale di Aristotele , insieme a The Comedy of Errors. ○ Luogo : isola ○ Azione : creazione della tempesta, tutto il resto, la contestualizzazione dei personaggi etc… è recuperato dai dialoghi, tramite flashbacks. Prospero racconta a Miranda il loro passato all'inizio del dramma. ○ Tempo : arco breve. TEMI ● Pastoral Drama → opposizione arte (Prospero, mago bianco, artista inteso come demiurgo, che crea mondi, come trasposizione di Dio che crea il mondo) - natura (Caliban, essere naturale non ibridato dalla civiltà). ● Contrasto arte-natura → opposizione molto presente nell'età elisabettiana. ○ Arte in una cultura improntata sul neoplatonismo → rapporto arte-mondo e rappresentazione del mondo e quindi il teatro che può mettere in scena la realtà com’è (realismo) oppure seguendo altre strategie. ● Natura e cultura sono due poli incarnati in due personaggi: ○ Prospero = cultura → iconograficamente rappresentato con un bastone in mano, lo strumento del mago bianco che ama la conoscenza e ambisce a conoscere i segreti del mondo, della natura ecc. In quanto mago è anche demiurgo , creatore e quindi emblema dell’ artista che crea mondi. Allo stesso tempo è incarnazione dell’ uomo civilizzato , che ha superato lo stato naturale e ha acquisito gli strumenti per dominare la Natura es. gli istinti. ○ Calibano = natura → essere naturale, non è stato influenzato e cambiato dalla società e rappresenta la Natura nella sua forma più primitiva. ○ Si scontrano due creature, una civilizzata e una selvaggia , incontaminata→ opposizione che si può leggere sotto punti di vista diversi: ■ visione positiva e rousseauiana della natura come innocenza primordiale vs. cultura come civiltà distorta ■ visione negativa dell’essere naturale che non veicola l’idea del “ buon selvaggio” ma dell’istinto selvaggio non ancora civilizzato ○ Prospero crea bellezza vs. Calibano che è deforme , sintomo esteriore di una deformità interiore: creatura nata dall’unione di una strega e un diavolo. ○ Prospero incarna una magia positiva, bianca, benevola, ovvero l’arte . Calibano per contrasto fa emergere questa positività, questo mondo al quale non appartiene. ○ Shakespeare però non è categorico con questa classificazione: anche nel mondo dell’arte è presente il male. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 TERMINOLOGIA ● intertestualità → concezione del testo come un incrocio dove si incontrano testi diversi della letteratura, ma anche di discorsi (incontro tra testualità e oralità). ● macrotesto → produzione di un autore ● paratesto → tutto ciò che sta intorno al testo ma non fa parte del testo in sè per sè→ es. dediche, epigrafi, bibliografia, note, introduzione, titolo ecc. BACKGROUND INTERTESTUALE DELL’OPERA ● Ricerca dei riferimenti all’interno del testo ad altri testi (citazioni o rimandi concettuali) ● Evento storico preciso → naufragio della Sea Venture , una nave inglese salpata da Plymouth il 2 giugno 1609, faceva parte di una flotta che doveva arrivare in Virginia. ○ Le otto imbarcazioni della flotta furono sorprese da un uragano e la Sea Venture arrivò alle Bermuda, dove i sopravvissuti rimasero nove mesi, per poi ripartire da lì con delle imbarcazioni provvisorie e dirigersi finalmente in Virginia. ○ Due dei superstiti furono lasciati sulle Isole Bermuda per iniziare a stabilire l’egemonia coloniale. Tra i diversi testi che riguardano questa vicenda, i critici ne individuano tre: ■ A discovery of the Bermudas (1610) – Sylvester Jordan, uno dei superstiti, la scoperta delle Bermuda è attribuita al capitano della nave ■ True Declaration of the State of the Colonie of Virginia ■ The Repertory of the Wreck (1625) → lettera interpretata come prova dell'importanza di questo evento storico di fronte all'opinione pubblica al tempo di Shakespeare ● Rimandi classici, evidenti nei Masque di Prospero ● Echi di libri di viaggio → momento di grande espansione marittima e coloniale dell’Inghilterra e in questo periodo inizia la moda del record di viaggio, della registrazione/racconto di viaggio che riguardano il “nuovo mondo”, opere che spesso mescolano realtà ed elementi magici→funzione di propaganda. ● Raccolte di saggi personali di Michel de Montaigne → introduce un nuovo tipo di essay , un nuovo genere in cui l’autore parla di argomenti della società e del mondo contemporaneo, ma da un punto di vista personale e soggettivo (finendo per parlare di sé stesso). ● Per quanto riguarda un saggio particolare, Shakespeare sembra essersi basato sulle traduzioni di John Florio – On Cannibals →in The Tempest ci sono echi di marchi testuali del traduttore ● Anche Montaigne propone un contrasto tra mondo naturale e mondo civilizzato ma in un modo diametralmente opposto a Shakespeare: afferma che l’uomo naturale vive una vita virtuosa perché non è contaminato dalla civilizzazione, visione che lo avvicina a Rousseau e ai preromantici , che parlano di società corrotta e corruttrice. ● Problema dello stato di Natura vs. stato dell’Uomo → Montaigne è un anticipatore poiché dopo di lui, nella seconda metà del ‘600 verranno formulate da Locke e Hobbes delle teorie diametralmente opposte, che vedono l’uomo selvaggio come essere che deve essere civilizzato per poter vivere in una società progredita. ● Shakespeare “ parodizza ” Montaigne proponendo personaggi diversi dalla sua visione → secondo M. il selvatico è il prodotto del naturale sviluppo e la distorsione di esso è avvenuta con l’intervento umano — l’arte non deve quindi essere superiore ad essa. L’arte soffoca la natura e non l’aiuta ad esprimere la sua vera essenza, ed etichetta come vane e frivole le imprese dell’uomo, come le opere d’arte. Parla di semplicità originaria e riferendosi alla civiltà usa termini negativi: distorsione, imbastardimento, alterazione, corruzione ecc. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Immagine della coltivazione del giardino con i frutti → ambivalenza: la coltivazione come corruzione della natura, oppure in altri termini come miglioramento della natura→ imposizione di un ordine da parte dell’uomo che incide sulla spontaneità della natura. ● Espansione coloniale e scoperta del nuovo mondo = incontro quotidiano tra civiltà europee e popolazioni native → racconti di viaggio poi trasposti in letteratura. ● Robinson Crusoe → Robinson attua una catechizzazione di Friday, lo plasma fino a farlo diventare un vero uomo civilizzato. ● In The Tempest Shakespeare si inserisce nel tema del racconto pastorale ma lo ribalta completamente. La creatura naturale è descritta in termini bestiali. ● Calibano ( Caliban ): ○ variante di Carib , Caraibi, luogo esotico e lontano ○ Carib indicava anche un qualsiasi abitante del nuovo mondo ○ Caliban è un anagramma impreciso di cannibal ○ Il suo personaggio è descritto del dramatis personae come “ a savage and deformed slave” → fin da subito è etichettato come schiavo . La deformità di Calibano non è legata all’iconografia del nuovo mondo, ma dalla tradizione del vecchio mondo, europea-occidentale, ovvero dall’iconografia del diavolo . Sua madre è una strega potente come quelle classiche, pratica la magia naturale ma a differenza di Prospero ha potere limitato (agisce solo sui demoni e spiriti minori). ● Prospero invece è un mago bianco, pratica la magia bianca ed attraverso di essa esprime la sua arte : è un artista, un mago neoplatonico che studia il rapporto armonico tra gli elementi, il mondo celeste e il mondo intellettuale della cultura e dell’arte. A differenza di Sicorace (mamma di Calibano), agisce con e sugli spiriti superiori ed ha il potere di occuparsi di cose divine e del soprannaturale. In lui la civiltà e il sapere sono fondamentali: l’arte diventa trasformazione della bellezza del mondo nella sua dimensione redenta e positiva. Lo Shakespeare anziano si identifica in lui, esaltando l’arte come mezzo per redimere il mondo. ● Fine anni ‘70 del ‘900 ○ The Tempest come metafora del colonialismo , dando una nuova voce al personaggio di Calibano, emblema del colonizzato. ○ La doppia marginalità rivolta nei confronti delle donne ha dato luogo anche a rivisitazioni e riscritture femminili dell’opera. ○ Shakespeare come emblema della potenza colonizzatrice inglese → The Tempest è una metafora che affronta anche il tema di centro-margine, presupposti ideologici che da una prospettiva postcoloniale vanno scardinati. DOCTOR FAUSTUS VS THE TEMPEST ● Tra le due opere ci sono evidenti parallelismi , affrontano la stessa materia calata in due realtà drammaturgiche diverse, una tragedia e un Romance→ impostazione diversa dalle grandi commedie, il male si fa sentire ma può essere esorcizzato rispetto a quello delle tragedie, esiste la redenzione dei malvagi e il ristabilimento dell’ordine attraverso le nuove generazioni ● Marlowe incentra la tragedia sulla sete di conoscenza sfrenata che porta il protagonista a vendere la sua anima → insistenza sulla magia intesa come arte. ● Si rintraccia la dimensione metateatrale → sia Faust che Prospero manifestano il proprio potere attraverso la messa in scena di spettacoli all'interno della cornice teatrale di cui fanno parte→ la conoscenza si traduce nei play within the play ● Entrambe le opere sono caratterizzate dall’ esplorazione della dimensione magica → capacità dell’uomo di cambiare la realtà a seconda del suo desiderio C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Nel dialogo tra i due personaggi si sviluppa un’analessi , in cui Calibano ricorda il suo incontro con Prospero e i primi periodi trascorsi assieme sull’isola (v.332). ● Calibano rivendica il suo potere sull’isola , prima era colui che ne deteneva il posseso e ora è un sottomesso → Prospero viene connotato come un usurpatore , quando fino ad ora il pubblico ha visto che proprio lui è stato usurpato dal suo trono. ● Il passato viene dipinto come diverso dal presente. Prospero si prendeva cura di Calibano e gli insegnava a dare un nome alla luce maggiore e a quella minore di giorno e di notte (sole e luna). ● Calibano rimpiange di avergli mostrato tutte le bellezze dell’isola. ● Prospero spiega come mai è avvenuto il cambiamento nei confronti di Calibano → Calibano ha tentato di violare l’ onore Miranda . Questo era un attributo che era legato con l’idea di selvaggio che circolava al tempo → selvaggi visti come incapaci di controllare i loro istinti. ● Interviene Miranda, che si associa alla visione del padre chiamando Calibano slave e dicendo che il selvaggio è capace di qualsiasi male. Afferma che era stata ben disposta nei confronti di Calibano, insegnandogli a parlare con una lingua con cui comunicare (lingua come mezzo). ● Le parole di Miranda sottolineano come Calibano sia stato incapace di raccogliere e sfruttare quello che gli era stato insegnato. Visione eurocentrica → il conquistatore posto al centro, si oppone all’altro, senza mostrare alcun tentativo di aprirsi nei suoi confronti. ● Calibano risponde che l’unica cosa che ha imparato dall'insegnamento del linguaggio è maledire chi gli sta attorno. C’è una diversa concezione del linguaggio. ○ Per il colonizzatore è un modo per conoscere, un veicolo di conoscenza ○ Per il colonizzato la conoscenza vuol dire la scoperta della propria condizione di essere inferiore e ha importato a dirigere il linguaggio contro chi gliel’ha insegnato. ● In questa situazione si sono ritrovati anche gli scrittori nati in contesti di colonizzazione (Australia, Canada, India, Africa) che dovevano fare i conti con una lingua che non era la loro e vivevano una lacerazione implicita nell'uso della lingua del colonizzatore. ○ Da un lato il linguaggio diventa il modo in cui portano avanti la loro cultura e c’è il desiderio di rivendicare , ma dall’altro vi è la lingua franca che gli permette di arrivare a raggiungere più persone. ○ Spesso si mescolano le due lingue inserendo parole che non si possono tradurre, in quanto una traduzione significherebbe l’impropria trasmissione di un contenuto che risulterebbe diverso. ○ Gli autori delle colonie riscrivono dei classici della letteratura inglese per porre un punto di vista diverso e dare voce a chi non l’ha avuta. ● Prospero replica a Calibano, promettendogli una serie di pene , dopodichè Calibano si rivolge al pubblico → la comunicazione viaggia sull’asse esterno. “I must obey” → Calibano sa che Prospero può tutto grazie alla magia e gli deve ubbidire. Si sottolinea l'importanza dell’ arte, che viene vista come una magia . Atto II ● La prima scena del secondo atto si apre su un altro luogo dell’isola. ● All’interno della Tempesta troviamo le unità di luogo, di tempo e di azione → l’azione si svolge in poche ore, su un’isola ed è unitaria, tutto ciò che avviene sul palcoscenico va in direzione della “vendetta positiva” di Prospero. ● Le due scene dell’atto ruotano attorno al tema del complotto e troviamo i personaggi che imbastiscono dialoghi riguardanti l’ usurpazione del potere . C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Le due scene di complotto richiamano l'usurpazione di Prospero scoperta nel primo atto → sottolinea l’ ambizione al potere . Molti personaggi ambiscono ad avere potere e questa ambizione permea tutti i livelli, anche quelli più bassi, del subplot . SCENA 1→ primo complotto Antonio+ Sebastiano vs Alonso (re) + cortigiani ● Il complotto di cui si parla è organizzato da Antonio e Sebastiano , dove la mente è rappresentata da Antonio, che vorrebbe che Sebastiano si ribelli al fratello Alonso, re di Napoli, per prendergli il trono, come lui aveva fatto con Prospero. ● Oltre a Antonio e Sebastiano, sono presenti altri cortigiani di Alonso, Gonzalo e Adriano che invece sono devoti al re (2 fazioni, con al centro Alonso). ● Gonzalo e Adriano cercano in maniera, che appare goffa ( scena comica ), di mitigare le pene del re, che pensa di aver perso il figlio. Gonzalo gli prospetta gli aspetti positivi della loro situazione → essere sopravvissuti alla Tempesta. Gonzalo si caratterizza come un personaggio empatico , la cui empatia è oggetto di scherno degli altri personaggi. ● Dal punto di vista strutturale e scenico, troviamo di nuovo il tema del complotto perché Alonso e Gonzalo spesso parlano in disparte. ● Abbiamo una scena dinamica dal punto di vista dello scambio dialogico . ● Uso creativo del linguaggio → si sfruttano le omofonie per contrastare tra di loro i personaggi e evidenziare gli elementi tipici della loro personalità ( dollar/dolor → parole usate rispettivamente da Sebastiano e Gonzalo, per indicare il diverso approccio che hanno rispetto alla realtà). ● Inoltre il linguaggio è usato come mezzo per delineare il profilo dei personaggi. Gonzalo appare come il personaggio idealista , che cerca di convincere il re della positività della situazione (v.48) e cerca di dipingere quello che lo circonda come qualcosa di positivo. ● Il drammaturgo attraverso il dialogo sopperisce alla mancanza della scenografia , attraverso le parole lo spettatore deve immaginare lo spazio . ● Il dialogo serve a delineare le varie fazioni della corte napoletana e a conoscere le motivazioni per cui la nave è passata davanti all’isola→ opposizioni simmetriche che danno una strutturazione precisa al materiale narrativo. ● Il re ei suoi cortigiani sono di ritorno dal matrimonio della figlia del re , sposa del re di Tunisi → Gonzalo fa riferimento al fatto che le loro vesti, indossate per il matrimonio, nonostante abbiano attraversato la tempesta, siano ancora fresche (v.59). ● Scambio comico su Didone, Cartagine e Tunisi. I personaggi sono interrotti dall’entrata in scena di Ariel che ai loro occhi è invisibile , lo vedono gli spettatori ma non i personaggi. ● Ariel fa addormentare tutti tranne Sebastiano e Antonio. Sebastiano si stupisce gli altri personaggi si siano addormenti e Antonio dà la colpa al tempo atmosferico dell’isola. ● Approfittando del fatto che sono rimasti soli, Antonio cerca di sollecitare Sebastiano ad immaginarsi nei panni del re e piano piano viene convinto ad usurpare il trono del fratello . I due stringono un accordo e nel momento in cui stanno per uccidere gli altri, entra in scena Ariel, che con il suo canto risveglia tutti, ponendo fine al primo tentativo di usurpazione. I due fanno finta di aver sguainato le spade per difenderli da delle bestie feroci. Alla fine di questa scena Alonso decide di andare a cercare il figlio. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 SCENA 2→ secondo complotto Calibano + Trinculo + Stefano vs Prospero ● Ambientata in una seconda parte dell’isola. Parallelamente alla prima scena presenta un complotto, un altro tentativo di usurpazione. ● All’inizio della scena troviamo Calibano che rivendica il possesso dell’isola. Egli elenca le violenze che Prospero gli infligge e lo maledice. ● Entra in scena Trinculo e Calibano vedendolo pensa che sia uno spirito mandato da Prospero per tormentarlo, quindi si nasconde. ● Trinculo si sta lamentando, perché dopo il naufragio, non ha trovato un luogo adatto per ripararsi sull’isola. Si avvicina a Calibano, chiedendosi che cosa sia, sentendo solo un odore che associa al pesce e all’antichità → Calibano è associato all’antichità che è rimasta sempre quella, non si è evoluta ( creatura primitiva ). ● Trinculo nelle sue battute, fa un riferimento a una consuetudine diffusa nell'Inghilterra giacomiana → “ se fossi ancora in Inghilterra potrei guadagnare molti soldi esponendo questa creatura ”. Al tempo alcuni esemplari degli abitanti delle terre del nuovo mondo, potevano essere portati in patria ed esibiti in mostre, sotto pagamento di un biglietto, come fenomeni per l’intrattenimento, con lo scopo di aumentare l’immaginazione delle persone sulle nuove terre e sulle scoperte geografiche. ● Entra il terzo personaggio della scena, Stefano già ubriaco, perché è giunto sulla spiaggia con accanto una cassa di vino, cantando (parte in corsivo). ● Nel testo shakespeariano Calibano viene presentato in questa scena come un diverso . Viene visto come tale non solo da Prospero, ma anche da personaggi comici, bassi. Stefano versa il vino in bocca a Calibano, che lo prova per la prima volta e gli piace molto, tanto che vede Stefano come una sorta di Dio e gli si sottomette volontariamente, scegliendolo come suo nuovo padrone . ● Vino → liquore celestiale. Come già era avvenuto con Prospero, Calibano promette di mostrare a Stefano tutti gli aspetti positivi dell’isola. ● Se letto in chiave coloniale, si vede nell’atteggiamento di Calibano una certa predisposizione a sottomettersi a qualcuno→ visione colonialista. Stefano accetta di diventare il padrone di Calibano. ● Trinculo è più lucido rispetto al compagno. Stefano lo apostrofa come “ brave monster ”, mentre per Trinculo è un mostro ridicolo → Calibano rimane un monster. Atto III ● Il III atto è centrale del testo, prosegue i diversi plot della storia: ○ I scena → ambientata davanti alla grotta di Prospero, si porta avanti la storia d’amore tra Ferdinando e Miranda; ○ II scena → complotto di Calibano; ○ III scena → tornano Alonso, Antonio e Sebastiano. SCENA 1 → Miranda e Ferdinando decidono di sposarsi ● L’atto inizia con un breve soliloquio di Ferdinando (sul palcoscenico c’è solo lui), che conferma l'innamoramento per Miranda. Si dice pronto a sottostare alle fatiche di servirla. Entra in scena con del legno ma afferma che anche le fatiche più povere possono portare a scopi importanti. ● Subito dopo il soliloquio, entrano in scena Miranda , Prospero e Ariel (Ariel è invisibile e Prospero rimane in disparte, nascosto). Questo porta ad avere una scena nella scena , in quanto Prospero ascolta Ferdinando e Miranda non visto. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Maestosità espressa dal modo di recitare, dai costumi, si sopperiva così alla mancanza di sfondi: most majestic vision . ● Si parla in modo molto chiaro e evidente della situazione teatrale. Drammaturgo (Prospero) evoca personaggi (spiriti) che mettono in scena le sue fantasie → Prospero è il creatore di spettacoli. ● Ferdinando: “ here ” si riferisce all’isola , ma in ambito referenziale anche allo spazio del teatro . Capacità del drammaturgo di trasformare il teatro in uno spazio dell'Eden per lo spettatore, che vorrebbe rimanere lì per sempre. ● Invito a tacere , a far andare avanti la magia. Spell = teatro come una grande magia, un incantesimo che tiene gli spettatori incollati al palcoscenico. ● Alla fine di questo masque Prospero si accorge di essersi dimenticato della congiura di Calibano: come lo spettatore che si dimentica dov’è. Si riferisce al masque, ma è un rimando che proprio il play che stiamo guardando si sta avviando alla sua conclusione . Tributo al teatro. ● Globe = mondo, ma anche Globe Theatre (ce lo fa pensare la metateatralità del passo) ● Prospero ci sta parlando di ciò che accade intorno a lui e del teatro. ● Nella seconda parte del discorso si introduce il paragone tra il teatro e la vita. Idea del teatro come vita e vita come sogno , come teatro . Vita little , piccola e circondata dal sonno , quello in cui eravamo immersi prima di venire al mondo e quello che ci aspetta dopo la morte. È una piccola vita rounded by sleep. Sleep = anche come morte . ● Teatro come grande sogno , una grande illusione , frutto dell’ immaginazione del drammaturgo ( fancy enacted ). Teatro, figlio dell’immaginazione, che ci mostra la vita. Il teatro è la vita allo stesso modo in cui la vita è come il teatro, un sogno, un’illusione, anche solo per il fatto che dura poco ( little ), circondata dal mare dell’eternità. Come una rappresentazione che dura poco. ● L’eternità è evocata attraverso il sogno . Elementi che tornano come in Amleto, il sonno, il sogno, la morte… ● Dopo il discorso di Prospero entra in scena Ariel a cui chiede notizie di Calibano. Ariel fa rapporto ( flashback che recupera una storia a cui lo spettatore non ha assistito sul palcoscenico). ● Soliloquio di Prospero → definisce Calibano come un diavolo . Visione della natura selvaggia negativa a cui non si può porre rimedio (a differenza di Rousseau che vedrà il selvaggio incorrotto). ● Colonizzatore e colonizzato che non può essere educato, ma solo soggiogato. Slave . ● I cani sono spiriti che cacciano i tre cospiratori dal palco. Atto V ● Scena unica. È un atto compatto e interessante dal punto di vista della messa in scena sul piano visivo, di quello che Shakespeare crea sul palcoscenico. ● Prospero entra sul palcoscenico in his magic robes , quindi indossa il suo costume da mago. È il momento in cui il mago, che è il drammaturgo (colui che crea questo grande spettacolo), si avvicina al momento in cui abbandonerà la sua arte e vuole lasciare i suoi spettatori con gli abiti del suo ruolo in quanto deve essere riconoscibile da tutti come mago. ● Prospero non va incontro la morte perché siamo all’interno di una commedia quindi ci deve essere l' happy ending . C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Ariel compare e ricorda a Prospero che gli aveva promesso di liberarlo quel giorno. È un elemento che può essere letto come metateatrale, Ariel ricorda che il giorno si avvia alla fine e il drammaturgo classico sa che con esso deve finire anche il plot sul palcoscenico. La Tempesta, insieme a “ The Comedy of Errors”, è l’unica opera shakespeariana in cui le 3 unità aristoteliche vengono rispettate. ● Prospero conferma a Ariel che lo farà e poi gli chiede conto di suo fratello e del re di Napoli i. Ariel risponde che sono impazziti, che piangono, si agitano e non possono muoversi perché su di loro c’è un incantesimo che li ha bloccati. Ariel afferma che gli fanno pena, seguono versi di Prospero in cui comincia a provare pietà per loro. ● Prospero pronuncia due emistichi (“ Yet…do I take part ”), mette in contrapposizione la virtù e la vendetta . La virtù sta nella parte opposta della vendetta quindi è fondamentale posizionata dalla parte del perdono . Ci permette di interpretare la Tempesta in chiave postcoloniale → atteggiamento di coloro che si sono detti dalla parte della riconciliazione rispetto a chi si era schierato con le leggi segregazioniste. La Tempesta non parla di vendetta ma parla di una riconciliazione possibile tra le varie parti in causa. ● All’uscita di scena di Ariel abbiamo il soliloquio di Prospero con la sua rinuncia alla magia. Prospero si rivolge alle creature dell’isola , ai luoghi , agli spazi che lo circondano. Sta descrivendo quello che lui ha fatto, come ha agito sugli elementi per piegarli alla sua volontà. ● C’è un’ abiura di Prospero della sua rough magic . Una magia che viene ora da lui definita come rozza. ● Prospero rompe il suo bastone e lo seppellisce e getterà poi in mare il suo libro . Questo momento finale è stato commentato in associazione al momento finale del Doctor Faustus di Marlowe, quando preso dalla disperazione il dottor Faust cerca di liberarsi di quei libri che sono stati la sua perdizione. ● La rinuncia di Prospero alla magia non è stata interpretata solamente come un momento metateatrale, ma anche come un momento biografico perché la Tempesta è stata ritenuta l’ultima opera scritta da Shakespeare, come se dicesse al suo pubblico “questo è il mio ultimo lavoro ora posso gettare il mio libro da drammaturgo”. ● Dopo aver espresso il suo proposito di rinunciare alla magia Prospero introduce il tema del perdono e dice rivolgendosi al fratello , smascherando il complotto di quest’ultimo con Alonso, “I do forgive ”. Il perdono è insieme alla compassione una parola chiave nel testo. ● Prospero si rivolge al re di Napoli che pensa di aver perso un figlio e ribatte a questa sua affermazione dicendo di aver perso una figlia durante la tempesta. Naturalmente, il re sta pensando ad una perdita letterale perché non ha più visto Ferdinando, mentre Prospero sta parlando di una perdita metaforica perché Miranda si è innamorata di Ferdinando e quindi la perderà nel senso che si sposerà. Prospero decide quindi di mostrare ad Alonso la sua grotta e gli promette una meraviglia che lo farà felice. ● Il termine meraviglia è sempre associato allo spettacolo , alla rappresentazione. La meraviglia è Ferdinando e Miranda che stanno giocando a scacchi. ● Il gioco degli scacchi non compare spesso nella letteratura di Shakespeare. Al di là della provenienza dell’immagine i critici hanno sottolineato che sono un gioco aristocratico , quindi si attaglia all’ambiente in cui la Tempesta si svolge. Si tratta di una corte traslata su un’isola deserta e siamo comunque alla presenza di personaggi aristocratici. ● Nel Medioevo gli scacchi erano una delle poche distrazioni permesse ai giovani amanti. Trattandosi di un gioco in cui si fronteggiano il bianco e il nero , quindi una personalità e un’altra, esso diventa metafora del rapporto tra l’uomo e la donna . Nel Medioevo gli scacchi erano metafora o della guerra o del rapporto amoroso , inteso come un rapporto dialettico. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● La sorpresa dei due giovani amanti è siglata dalle parole di Miranda “ O wonder! ”. La frase di Miranda che si stupisce davanti alla bellezza di questo nuovo mondo è l’epitome dell’atteggiamento dell’ uomo del vecchio mondo di fronte alle scoperte del nuovo mondo. ● Anche nell’ultima parte del play quando Ariel raduna i diversi personaggi sul palco si nota il gioco metateatrale. Ad un certo punto Alonso pronuncia “questo è uno strano labirinto”, ed è una definizione del teatro , un labirinto all’interno del quale lo spettatore si trova a muoversi e che talvolta lo spiazza, lo confonde. ● Prospero promette perdono anche a Calibano che comunque continua ad apostrofare con termini sempre negativi come misshapen . Epilogo ● Ad un certo punto Prospero si apparta nella sua grotta con il re di Napoli a cui ha promesso di raccontare tutta la storia e arriviamo all’ epilogo , tutto detto da Prospero. È un momento dall’interpretazione controversa. Si tratta di un metro diverso da quello che Shakespeare ha usato per il resto del play perchè sono dei distici ottosillabici a con rima baciata. ● Momento canonico di captatio benevolentiae per strappare l’applauso finale rivolgendosi direttamente al pubblico . Anche nelle commedie latine c’era una frase finale che si rivolge agli spettatori affinché premiassero gli attori con un applauso . ● I critici non sono tutti concordi nel pensare che questo epilogo ci sia sempre stato, alcuni ritengono che sia stato aggiunto successivamente. C’è chi ritiene sia stato scritto da Ben Jonson che eccelleva nella forma metrica del distico, e che si era convertito al cattolicesimo e infatti in questo epilogo le parole chiave sono mercy , crimes e pardon . ● È possibile leggere l’epilogo in termini anche biografici , inteso come l’abbandono da parte del drammaturgo alle scene per interposta persona cioè attraverso Prospero. Shakespeare che continuerà a scrivere, sa che si sta avviando verso la fase finale della sua carriera. ● Le interpretazioni più tricky di questo epilogo riguardano la preghiera al verso 16. Qualcuno ha visto un rimando al Faust e a tutte le figure romantiche che di fronte all’abisso della condanna eterna chiedono aiuto attraverso la preghiera. Altri critici si rifiutano di associare il Prospero di quest’ultima parte alla magia nera , quindi se fosse associato a Faust, in quanto egli è un mago che fa uso della magia nei suoi aspetti anche più negativi. Questi sottolineano piuttosto il fatto che Prospero è da sempre un mago bianco e rinunciando alla magia Prospero deve lasciare che al soprannaturale dia accesso non più quest’ultima ma la religione . ● Il dramma si chiude accompagnando lo spettatore a riflettere su questo momento conclusivo e coinvolgendolo in prima persona come parte integrante della rappresentazione, è come se solo il pubblico potesse realmente terminare il play. C’è quindi un’ assunzione di responsabilità . ● Questo dramma complesso, stratificato e labirintico, è un dramma della conoscenza, attraverso cui noi abbiamo accesso per vie diverse: la ragione che è rappresentata dal mago bianco, l’istinto la cui epitome è Calibano e la religione , perché dramma della pietà, della compassione, del perdono. ● E infine la Tempesta è un dramma che parla del teatro , che lo descrive e che lo esalta come modo attraverso cui non soltanto conosciamo, ma possiamo anche diventare migliori come succede ai personaggi che sull’isola di Prospero attraverso gli spettacoli che quest’ultimo crea (in primis alla tempesta) riescono a raggiungere una catarsi e quindi a rimettere in sesto la propria vita, anche dal punto di vista morale . C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● E. Spencer , Amoretti (1595), pubblicata insieme ad un altro poemetto Epithalamion . Testimonia la moda poetica del sonetto, ma anche alcuni clichés che lui riprende dalla tradizione e che sono ricorrenti anche negli altri canzonieri. La donna non è più irraggiungibile, ma è Elizabeth Boyle , che diventerà sua moglie, e sarà celebrata in Epithalamion. Non è più il canto di un amore irrealizzabile, ma propone un ciclo di corteggiamento che approda al coronamento dell’amore. ○ Poeta incarnazione delle tensioni del suo tempo: rinascimentale, attirato dalla bellezza della poesia, ma allo stesso tempo condizionato dalle tensioni religiose. È come Milton, dibattuto tra l’essere poeta e le sue esigenze etico-religiose . Come se la sua poesia sia sempre frenata da esigenze morali esterne alla poesia stessa. ○ Shepherd’s Calendar → Si vagheggia un mondo ideale romantico. Mondo a cui non può abbandonarsi (testimoniato da poesie di stampo satirico). ○ The Fairy Queen → poema concepito alla stregua dei poemi epici dell'antichità. Poema nazionale, testimonianza della gloria di un grande paese e definitiva affermazione della sua letteratura. Rimase incompiuto. La regina delle fate è Elisabetta. Celebrazione di una virtù diversa per ciascun libro (6 libri + un frammento). Scontro spinta estetica e spinta etica . ● Nel 1597 di R. Barnfield , Cynthia . 20 sonetti omoerotici. ● Quello di Shakespeare del 1609, è una raccolta diversa perché la stragrande maggioranza dei sonetti sono dedicati ad un uomo. Inoltre tutte queste raccolte hanno un titolo, mentre la sua no: solo Sonnets . ● A partire dal 600 la sonettistica inizia a spostarsi dall'ambito amoroso a quello religioso (J. Donne , Holy Sonnets ). SHAKESPEARE ● Sappiamo poco della vita di Shakespeare. Nacque a Stratford (Midlands, vicino a Coventry), figlio di un mercante di pelli in vista, ma decade economicamente. Non frequentò l'università, si limitò alla Grand School , il liceo, che garantiva una preparazione più che sufficiente, studiava il latino. Non è un classicista, non è dotto, non conosce il greco. Conosce tutto il patrimonio dell'età elisabettiana (filosofia, scienza, bibbia, storia, letteratura…) ● Lesse autori che lo influenzarono: Vite Parallele di Plutarco nella riduzione di T. North (per il Giulio Cesare e Antonio e Cleopatra , drammi romani), basato sulla traduzione francese; le Metamorfosi di Ovidio, tradotte in inglese da A. Golding. ● Poco più che ventenne, lascia Stratford e va a Londra , ma aveva già una moglie più grande di lui, dei figli (femmina + due gemelli). Non si stabilisce mai lì, tagliando i ponti con Stratford, e anche quando guadagna bene i suoi investimenti sono verso proprietà nel paese di origine. ● A Londra inizia a fare l’ attore (siamo agli inizi del teatro), poi si perdono le tracce di lui e quando lo ritroviamo è già uno scrittore affermato, drammaturgo nella Compagnia del Ciambellano, dove c’era anche R.Burbage (figlio di James). Che sia un autore affermato lo stabilisce R. Greene , che scrive un paragrafo in A Groatsworth of Wit, in cui gli studiosi hanno individuato un ritratto di Shakespeare (allusione ad uno scuoti-scena: “ a shake scene” ). ● Fa amicizia con il conte di Southampton , giovane aristocratico in vista e brillante che diventa suo protettore, accresce la sua ricchezza fino a diventare azionista della sua compagnia e poi co-proprietario del Globe. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Il periodo degli anni 90 è un periodo felice. Ciò è confermato dalla sua produzione, dove ha una visione del mondo positiva. Alla fine del secolo cambia visione, l’evento che sembra aver fatto mutare direzione a Shakespeare, è la morte del figlio Hamnet . A ciò si unisce il coinvolgimento del conte di Southampton nella congiura delle polveri contro Giacomo. tutto ciò coincide con la scrittura delle sue grandi tragedie. ● A questo punto un altro nobile che fa da riferimento a Shakespeare è il conte di Pembroke all'inizio del 600. Molto influente nella corte di Giacomo I. ● Si compra una casa a Stratford, dove si ritira nell'ultima parte della sua vita, e dove morì nel 1616, a 52 anni. Si riconcilia con la vita e la sua produzione è più romantica, come The Tempest . Dopo Amleto, Otello e King Lear (punto più basso della sua visione pessimista), abbiamo una riconciliazione con la vita, che coincide con l’avvento della nuova generazione (nascita della nipote). ● Altra produzione in versi è: ○ Venus and Adonis (1593) ○ The Rape of Lucrece (1594) ○ I due sopra, due poemetti mitologici , coincidono con la peste a Londra (i teatri vengono chiusi e Shakespeare cambia orientamento). In entrambi i casi abbiamo una violenza , sopraffazione, nei quali si nota un compiacimento quasi voyeuristico dell’io poetico nei confronti di queste situazioni: scaltra Venere che seduce il giovane Adone, e lo strupro di Lucrezia da parte del nobile Tarquinio. Trasposizione del suo elemento biografico: Anne era otto anni più grande di lui che l’aveva sedotto. Inoltre, lontano da casa, temeva che Anne fosse una moderna Lucrezia. ○ The Phoenix and the Turtle nella raccolta Loves Martyr (1601): poemetto di 67 versi. Tema ovidiano degli amoris, uccelli che si radunano per celebrare un rito funebre. Celebrazione della forza dell'amore che trascende la materialità è che può andare al di là della vita e della morte. Shakespeare’s Sonnets ● Pubblicati nel 1609 dal Thomas Thorpe in formato in quarto (foglio piegato 4 volte), diverso dal formato in foglio (piegato in 2) → il risultato è un volume più piccolo. ● 20 maggio 1609 → data della licenza di pubblicazione ● Secondo i critici l’autore non era al corrente di questa pubblicazione: poco curata e con errori anche nella disposizione dei sonetti ● Il titolo è rilevante → il nome si Shakespeare dava garanzia per la diffusione dell’opera ● Si tratta della prima stampa di tutta l’opera sonettistica di Shakespeare; prima di essa i sonetti circolavano già da tempo ma in modo diverso, tra le corte e gli aristocratici. ○ Nel 1598, Francis Meere pubblica Palladis Tamia → c’è una citazione agli sugared sonnets di Shakespeare. Lo include anche in una lista di poeti che sembrano appassionati a lamentare le sofferenze dell’amore → per gli elisabettiani il sonetto era il genere per eccellenza se si voleva sentir parlare dei dubbi e delle pene d’amore. ○ Nel 1599, William Jaggard pubblica The Passionate Pilgrim → miscellanea che comprende anche 5 componimenti di Shakespeare: i sonetti 138 e 144 e tre poesie tratte da Love’s Labour’s Lost . Jaggard spaccia questa raccolta come opera interamente shakespeariana quando invece contiene vari componimenti appartenenti anche ad altri autori. ○ Sonetto n. 2 → molto diffuso, esiste in 13 versioni diverse. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Si distingue dagli altri degli anni ‘90 che riprendono il modello petrarchesco ● Shakespeare fa un’opera di decostruzione : si inserisce all’interno della tradizione di petrarchismo consolidata e la smantella gradualmente. ● i personaggi sono: ○ un fair youth → parola polisemica che ha connotazione estetica (bello), cromatica (biondo) e morale (corretto, giusto, moralmente positivo) ○ una dark lady → donna che domina i componimenti, protagonista ○ un rival → poeta rivale presente nella prima parte STRUTTURA 1 - 126 → celebrazione delle doti estetiche e spirituali del Fair Youth ● temi centrali sono lo scorrere del tempo e la bellezza ● nei sonetti 1- 17 (sonetti matrimoniali) viene suggerita una soluzione per poter perpetuare questa bellezza, ovvero attraverso il matrimonio e la procreazione . ● sonetto 18 → spartiacque, dà una nuova soluzione per perpetuare la bellezza, ovvero la poesia : secondo la visione classica della poesia anch’essa supera il tempo, ma rende immortale il poeta (fama eterna); nella poesia shakespeariana invece rende eterno l'oggetto cantato (in questo caso la bellezza del fair youth) ● Si canta un amore inteso come filia e non eros → il legame dell’io poetico e del fair youth si riferisce ad un sentimento comune (nel Rinascimento il termine love poteva designare anche il sentimento di amicizia). Si può leggere come un omoerotismo intelletuale, spirituale e ideale. 127 - 152 → la figura dominante è la dark lady ● L’amore è declinato come erotismo → la dark lady è una donna vera e propria, descritta anche con termini misogini. L’amore che si delinea è basato sull’attrazione sessuale, che giocano sul volere e sul doppio senso, es. will → nome, volontà, voglia Gli ultimi due sonetti sono dedicati a Cupido , dio dell’amore. Disposizione → alcuni critici pensano che sia casuale mentre altri credono che sia un ordine ragionato che crea continuità tra i componimenti; continuità anche intertestuale, esempi di coppie di sonetti dove sono presenti continuità tematiche : ● 27-28 → insonnia ● 44-45 → elementi naturali (44 - terra e acqua, 45 - aria e fuoco) ● 50-51 → viaggio a cavallo I sonetti sembrano essere stati composti in momenti diversi: ● sugared sonnets 1-60 e 127-152 sono stati composti nella prima parte della carriera. ● 104-126 e 78-86 sono di composizione successiva ● 107 → da considerare a sé perché rimanda alla morte di Elisabetta I , forse composto nel 1603 in onore della morte della regina (“ The mortal moon hath her eclipse endured ”) TEMATICHE ● Shakespeare decide di non identificare mai i sonetti con riferimenti precisi per difenderli; questo suscita ancora più curiosità nei critici che si interrogano su chi potrebbero essere questi personaggi storici da “proteggere”. L’ipotesi più plausibile è che siano solo dei personaggi appartenenti alla finzione letteraria e che così vadano considerati. DEDICA ● La dedica ha interessato le ipotesi dei critici riguardo il biografismo: C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Rende conto degli effetti disastrosi del tempo sull’uomo e sulla bellezza. ● When = rimanda al tempo, ci dice che parlerà del tempo e del suo incalzare. ● Besiege = assediare. Campo semantico-metaforico della guerra . Pertinente perché metaforizza l’idea dell’età, data dai forty winters (40 anni sono old age per gli elisabettiani, vecchiaia). Il tempo che fa violenza alla bellezza del giovane, la guerra veicola questa violenza. ● V.1 → porta con sé tutto quello che ci dirà il resto del sonetto. ○ Forty winters : metafora naturale tratta da un ambito dove si ha una visione circolare della vita, di ritorno, di rinascita primaverile. C’è il tempo, ma c’è anche la speranza della primavera (la procreazione). ● V.2→ Bellezza paragonata al campo , il tempo scava trincee nel giovane, campo di battaglia. ○ Polisemia dei termini: trenches . ■ Trincee ■ Rughe ■ Solchi nel campo ● V.3-4 → livery (livrea= veste) polisemico: ○ Guerra: uniforme ○ Bellezza come vestito esteriore tanto ammirato che però diventerà una veste stracciata ( tatter’d weed , weed= erba, naturale). ■ Idea eliotiana come bellezza esteriore destinata a perire, mutevole e mortale. ○ Per gli elisabettiani il liver (fegato) era la sede dell’erotismo e della lussuria → bellezza che spreca perché si sta lasciando andare all’eros, all’amore carnale e sfrenato e superficiale. ● Insistenza sull’esteriorità: uso del termine brow → sineddoche (parte per il tutto. Fronte= volto) ● Brow e livery → rimprovero al fair youth di vivere troppo di e per l’ apparenza , senza considerare la sostanza. Schierato dalla parte del sembra, del seems secondo Amleto. ● Il poeta cerca di insinuare nella testa del lettore l’idea della semina , i solchi che porteranno frutto, l’inseminazione, la procreazione. Seme che non deve essere sprecato nella lussuria, ma messo a frutto nel solco giusto. ● Metafora bellica e naturale che si intrecciano nei termini polisemici. SECONDA QUARTINA – visione allargata alla società e all’istituzionalizzazione del discorso (l’io poetico dà una lezione di vita al fair youth: deve sposarsi) ● Bipartita: ○ Domanda della società: being asked. ○ Risposta: to say → Risposta che l’io poetico, ammonendolo, immagina che il fair youth dia: se lui rispondesse “nei miei occhi affaticati dalle lunghe notti d’amore” (implicite in lusty days e being asked), allora questa sarebbe una lode senza valore oppure una vergogna che si mangia tutto ( all-eating shame ). Lust = immagini di cibo e fame (nella seconda parte del Canzoniere). ● Allarga l’orizzonte dialogico del sonetto → being asked , qualcuno che chiede al fair youth dove sarà finita la sua bellezza giovanile ( lusty days ), cosa rimane e ne deriva dei giorni viziosi. Introduce una voce pubblica, della società, di chi chiede conto al fair youth. Voce corale. ● Connotazione ambigua: lies (giacere – morto; fare l’amore – o mentire – illusione che la bellezza sia eterna, ma è destinata a passare e finire con la sfioritura e la morte) → tema della verità/menzogna unita all’ apparenza/essenza. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Bellezza che il fair youth sta sprecando perché dà ascolto a chi lo loda ( thriftless praise ) ● L’io poetico dice: se non vuoi ascoltare me, almeno ascolta quello che ti dice la società. TERZA QUARTINA – propone una soluzione al problema, prospettando il premio che il thou potrebbe ottenere se si attenesse ai consigli dell’io poetico: fare figli. ● L’io poetico immagina una risposta che il fair youth potrebbe dare, un'alternativa al to say della seconda quartina→ recuperando il campo semantico dell’ economia ( treasure - thriftless - sum my count) . ○ il figlio salderà il mio conto → ideologia del risparmio nell’età elisabettiana, ambiente basso, contadino (riprende la prima quartina); in questo ambiente divorare è una vergogna e la lode è riservata a chi sa consumare con moderazione e parsimonia. ○ thrift → parsimonia che manca al FY ○ fair child of mine → l’erede che perpetuerà la sua bellezza ○ succession → rientra nella metafora economica, beni che si passano da parte e figlio DISTICO FINALE ● Distico finale → molto spesso inserisce un’altra posizione/opinione per rendere più dinamico tutto il sonetto. In questo caso, chiude una composizione circolare: la parte finale richiama quella iniziale→ incipit ed excipit , si apre con four Winters e si chiude con cold . ● see thy blood warm → sinestesia ● In alcune versioni la parola appare come worm , verme come emblema di morte, bellezza precaria→ Si ricollega alla metafora del divorare del v. 8 → lussuria che divora il corpo vivo e giovane vs. verme che divora il corpo morto ● Apparentemente sembra affermare che la procreazione e quindi le nuove generazioni sono simbolo di rinascita , una speranza, ma è come se il sonetto rimanesse intrappolato all’interno del “freddo” e si chiudesse con immagini di morte. ○ Idea della bellezza minacciata dal tempo ○ Possibilità di superamento dell’ azione violenta del tempo ○ Possibilità di rinascita ○ Freddo che attanaglia tutte queste speranze → il poeta attraverso immagini di morte mette in guardia il FY. ● Il when che apre il sonetto è ripetuto due volte nel distico → circolarità evidenziata sia al livello linguistico tramite la ripetizione di parole, sia al livello semantico con il richiamo al freddo invernale, alla negatività dell’atteggiamento sbagliato del FY che lo porterà alla decadenza, alla vecchiaia e alla morte. ● La volontà del poeta è di mettere in guardia il FY nei confronti del suo comportamento: emerge come un ragazzo bellissimo, viziato e distaccato dalle preoccupazioni esistenziali consumandosi in gioie effimere→ motivo per cui il sonetto non propone una visione totalmente positiva del FY, che avrà un’evoluzione in positivo a partire dal sonetto 18. SONETTO 18 ● Sonetto spartiacque . La bellezza del fair youth non sarà portata avanti dalla procreazione , ma dai suoi versi. Idea della poesia immortale già presente nella classicità: il poeta era immortale, qua rende immortale il fair youth, l’oggetto cantato. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Si costruisce su un contrasto tra la temporalità dell’esistenza umana (bellezza fisica) e l’ eternità del verso (poesia, arte)→ contrasto che non viene stabilito fin dall’inizio, ma il poeta costruisce l’argomentazione portando il lettore progressivamente verso la verità. PRIMA QUARTINA ● giovane + giornata estiva = capriccio dell’immaginazione: io poetico che stabilisce una relazione tra questi due elementi, è dubbioso nei confronti di questa possibilità. ○ v. 1→ Shall I…? → Insinua che il paragone sia azzardato e troppo alto per il FY ○ l’io poetico procede con il paragone, impostandolo così da disattendere l’incertezza iniziale → risposta assertiva della superiorità del giovane rispetto alla giornata estiva, affermazione del v. 2 ○ Thou art → you are = tu sei ma art rimanda anche alla poesia, quindi arte in antitesi con la bellezza . ● 2a parte della prima quartina + tutta la 2a quartina → elencazione , descrizione dell’estate in termini che ne evidenziano aspetti non totalmente positivi: ○ lease → termine legale, notarile→ il “contratto” dell’estate dura troppo poco ○ the eye of heaven→ il sole che a volte è troppo caldo e a volte è coperto dalle nuvole ○ declines e changing course of nature→ tema della decadenza della bellezza ○ complexion — aspetto, viso (del sole) ○ antropomorfizzazione dell’estate , personificazione degli elementi che la caratterizzano (umanizzazione) SECONDA QUARTINA ● Dal paragone iniziale il FY ne esce vincitore: 6 versi che mettono in evidenza aspetti negativi dell’estate, si esclude il thou da questi per suggerire implicitamente che non condivide quelle negatività. ● Questi versi vengono interpretati come paradossali → il FY viene, implicitamente e poi esplicitamente, paragonato agli eccessi dell’estate per esaltare la sua temperanza e moderazione , ma ricorrendo all’artificio retorico dell’ iperbole , esagerazione e paradosso nel quale si contrappongono forma e contenuto. ● Il sonetto 18 è uno di quei sonetti nei quali il distico mantiene la struttura petrarchesca dell’ottava e della sestina — but non compare nel distico ma all’inizio della terza quartina, dove l’io poetico introduce l’idea dell’ eternizzazione della bellezza attraverso la poesia. TERZA QUARTINA ● Eternizzazione come sottrazione alla morte , alla fine arriva la soluzione ○ la tua estate eterna non svanirà ○ lines → linee generazionali , sia il son. 17 che 18 i termini hanno doppia interpretazione: lines come generazioni ma anche come versi poetici. ○ ambiguità , l’io poetico rispetto ai sonetti dell’ increase crea un ponte DISTICO FINALE ● Precisa ma limita l’eternizzazione: l’eternità del thou dipende dalla vita altrui , gli occhi che vedono sono quelli del lettore, il FY vivrà finchè ci sarà qualcuno che leggerà i sonetti. ● Finché vivrà il sonetto→ importanza fondamentale al lettore: la morte dell’io e della bellezza è l’ oblio e la possibilità dell’eternizzazione sta nella lettura . ● Mentre l’incipit prospettava un parallelo lusinghiero del Fair Youth con l’ estate , mano a mano che si sviluppa la poesia, il poeta smonta questa identificazione, mettendo in luce i lati C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Per quanto riguarda il verso 6, i critici shakespeariani hanno identificato due parole omofone: right e rite , che creano una forte ambiguità. L’uso di una o dell’altra cambia completamente quello a cui l’io poetico fa riferimento. Nel primo caso si parlerebbe del diritto d'amore ( love’s right ), mentre nel secondo del rito d’amore ( love’s rite) . ○ Rite → mette in stretta connessione la cerimonia con la figura dell’attore, a suggerire che si tratta di qualcosa di recitato. L’attore inesperto è paragonabile ad un amante che non è capace di seguire il rituale d’amore e quindi non sa amare. Nella tradizione cortese il rituale dell’amore è l’amore. L'amante sa tradurre in parole l’amore e quindi non è capace di amare. ○ Right → si parla del diritto d’amore. Nella concezione medievale dell'amore c’è una forte presenza di diritto giurisprudenziale. In questo caso, accostiamo l’amore puro della tradizione al diritto di consumare l’amore che l’uomo ha sulla donna. ● Parallelismo tra i versi 3-4 e 7-8, che si richiamano strutturalmente, attraverso il campo semantico dell' abbondanza . ● L’io poetico è sopraffatto dalle emozioni troppo forti, la forza dell’amore sembra indebolita, per l’eccesso dell’amore che prova. ● Il verso 8 è portatore di un’immagine di forza e potenza e trasmette quantitativamente l’amore dell’io, attraverso l’abbondanza. La stessa area semantica viene chiamata in causa, per descrivere la furia del secondo personaggio del sonetto. ● Le causes of speechless vengono messe in parallelo da Helen Vendler che relaziona i versi 1-2 della prima quartina e i versi 5-6 della seconda e i versi 3-4 con i versi 7-8. ○ Le due quartine sono legate dalla ripresa di aree semantiche (abbondanza), di parole (fear, perfect/unperfected) e per il rimando all’idea del rito , della cerimonia e della rappresentazione, implicitamente suggerendo che l’amore tradizionale segue un'interpretazione personale che si basa sull’ apparenza e non sull’ essenza . ● Questa ottava parla della capacità di parlare , alla quale l’io poetico sembra incapace di ricorrere, per cui si rivolge altrove nella terza terzina. TERZA QUARTINA ● Nella terza quartina viene presentata la soluzione a questo blocco. ● I critici hanno individuato, al v.9, la presenza di due lessemi, dove l’uno esclude l’altro. ○ books → con la quale Shakespeare non intendeva i libri ma nell’inglese elisabettiano assume il significato di fogli e per estensione si riferisce ai sonetti stessi. Nell'edizione pubblicata da Thorpe la parola presente era " books ". In questo caso il sentimento non viene espresso attraverso le parole, ma attraverso i versi dei sonetti, dove si tratta dell’amore puro, messo in contrasto con la falsa eloquenza della lingua (idea che qualcuno reciti una parte). ○ looks → la quartina viene interpretata come un’esortazione ad affidarsi allo sguardo, visto che le parole non giungono all’io poetico con l’eloquenza giusta. Saranno i suoi sguardi, definiti privi di parola, che daranno voce muta a quello che l’io poetico ha dentro, la sua speaking breast → gli sguardi diventano muti presagi del cuore. ■ Agli sguardi viene attribuito il dono della preveggenza → presente nella tradizione poetica, dove lo sguardo è come un veicolo d’amore. ■ Questi sguardi hanno dei rimandi alla pathetic fallacy , una figura retorica che attribuisce qualità umane all’inanimato. In questo caso sono gli sguardi a svolgere delle azioni, capaci di chiedere amore e di cercare una ricompensa per l’amore che offrono. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● La lingua ( tongue ) del v.12 è un riferimento alla lingua di un anonimo pretendente rivale che ha corteggiato il “tu” con molte parole. ● L’io poetico si rivolge al Fair Youth, dicendogli che non è molto bravo ad usare l’eloquenza delle parole, ma attraverso i suoi sguardi/sonetti può implorare amore e cercare una ricompensa maggiore rispetto a quella lingua che ha un fiume di parole. ● Con la lingua l’io poetico potrebbe fare un riferimento a uno specifico poeta, forse il rival poet . Se leggiamo la tongue come chiave di lettura, il sonetto può essere messo in relazione con l’84. ● In ogni caso, che si tratti di sguardi o di sonetti, il paragone che instaura l’io poetico è sempre quello tra la forza e la sincerità di un amore muto da una parte e dall’altra di un’ eloquenza vuota → opposizione paradigmatica tra vero/falso , essenza/apparenza . ● Dal punto di visto stilistico viene ripetuto tre volte il termine more : ○ I volta → aggettivo comparativo ○ II volta → complemento oggetto ○ III volta → avverbio quantitativo ○ Esempio di poliptoto (ripetizione della stessa parola con funzione sintattica diversa). DISTICO ● Versi che hanno un tono proverbiale , che spostano l’attenzione dalla parola parlata a quella scritta. ● Viene formulato in forma di esortazione , usando un infinito . ● A differenza del resto del sonetto, qui il tu entra in gioco nella dimensione comunicativa perché c’è un’esortazione, come se il destinatario silenzioso prendesse vita. ● L’interpretazione cambia a seconda della presenza di looks o di books ○ Looks → l’invito che rivolge l’io poetico è quello di saper leggere negli sguardi quello che viene espresso dal silent love. ○ Books → l’invito che l’io poetico rivolge è quello di leggere, di cogliere quello che è scritto per potersi avvicinare alla poesia. È silent in quanto le parole scritte sono silenziose. ● Per Shakespeare, la retorica è falsità (Polonio nell’Amleto è solo parole che servono a mascherare il vuoto interiore → si ritrova questo concetto nel sonetto). Il distico propone la superiorità della poesia in quanto vera, rispetto ad una magniloquenza falsa della retorica. ● Il sonetto si sviluppa partendo dall’incapacità dell’io poetico di esprimere il suo amore, alla capacità di leggere l’amore da parte di chi lo riceve. Spostamento dall’ emittenza alla ricezione . In mezzo a questi due estremi c’è una sapiente modulazione del problema del vero e del falso→ è un sonetto d’amore, ma parla anche della verità. ● Ultimo verso → sinestesia (ascoltare con gli occhi). Nel distico i looks e i books sono legati dai due versi. Il primo si riferisce ai books e il secondo ai looks. ○ Come era già avvenuto nel sonetto 18, si dà importanza al lettore perché si parla di spiriti raffinati, eletti. Solo coloro che possiedono questi spiriti possono ascoltare con gli occhi. ● Triangolazione : ○ io poetico. ○ lettore. ○ Fair Youth → destinatario della poesia che emerge nello spirito raffinato, collegato al dedicatario dei sonetti. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 SONETTO 55 ● Mostra un diverso punto di vista strutturale rispetto ai sonetti precedenti, in quanto l’argomentazione viene impostata in maniera diversa. ● Ritroviamo il discorso sulla poesia vista come l’unico modo per perpetuare la bellezza e l’amore , ma non è introdotto nella terza quartina o nel distico, bensì si trova in posizione incipitaria → strutturalmente l’argomentazione è ribaltata. ● In questo componimento troviamo echi dell’ ode 30 del III libro di Orazio , nella quale si trova una citazione che ha come tema il potere della poesia per perpetuare la fama del poeta → tipica visione classica che viene modificata da Shakespeare. PRIMA QUARTINA ● Verso 1 → nell’ incipit del sonetto l’’io poetico stabilisce il principio dell'argomentazione . ● Il ragionamento viene reso più veemente, più forte attraverso una doppia negazione ( Not…nor ). Richiama alla mente gli attacchi di un altro poeta, Donne , la cui poesia, come quella shakespeariana, è fortemente drammatica, con degli incipit molto forti e dialogici. ● Anche Donne si rivolge a un Thou ma lo fa in maniera violenta , caratteristica tipica della poesia metafisica . Un altro poeta metafisico è Herbert , che identifica il Thou delle proprie poesie in Dio → distinzione con la poesia religiosa precedente. ● L’attacco introduce un tema classico , secondo il quale la poesia sopravvive al trascorrere del tempo , più di quanto non facciano i monumenti, nonostante siano costituiti da materiali che apparentemente sembrano eterni, come il marmo. ● Il sonetto ha una struttura ad anticlimax (struttura discendente). ○ Il primo verso è costruito in questo modo, mettendo prima in risalto il marmo e poi i monumenti dorati, monumenti che solo in superficie sono ricoperti da una patina d’oro. ○ Si passa da un materiale pregiato come il marmo a dei monumenti dorati e non d’oro. L’aggettivo gilded rende l’idea di una bellezza effimera e superficiale che hanno questi monumenti, nonostante siano realizzati per magnificare i principi. ● Anche negli altri sonetti troviamo l’idea che la bellezza esteriore sia qualcosa di effimero , come quando l’io poetico sottolinea la superficialità della bellezza esteriore del Fair Youth, che verrà distrutta dal tempo. ● Versi 2-3-4 → sono introdotti dalla congiunzione avversativa but , che è anticipata rispetto alla struttura solita (di solito nella terzina o nel distico). ● But serve a presentare i versi che prospettano una sorte diversa per il Fair Youth. ● Alla fine del terzo verso troviamo la parola contents che, non casualmente, fa rima con monuments del primo verso, mettendo questi due termini a contatto. ○ I contents a cui fa riferimento l’io poetico sono i sonetti che argomentativamente sono legati ai sepolcri ( unswept stone ), poiché li richiamano in quanto contenitori di corpi. ○ La rima contribuisce a dare ai versi contents , una dignità di monumento. ● Il verso, inteso come i sonetti e la poesia, è lo strumento in grado di portare alle generazioni future l'eredità della bellezza del Fair Youth. I sonetti diventano i contenitori poetici che si oppongono all’ unswept stone . Questa contraddizione avviene in termini di luce/ombra. ● I sonetti sono associati alla luce ( more bright) , mentre la pietra ( unswept stone ) è abbandonata all’oscurità . I sepolcri non vengono aperti o visitati, ma abbandonati all’azione del tempo. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Impiega la metafora del tramonto → momento in cui il giorno sta per svanire. C’è un riferimento all’Ovest , simbolo della morte, dove tramonta il sole. ● Come nel tramonto abbiamo il passaggio dalla luce all’oscurità, anche il passaggio dalla I alla II parte della quartina è basato su questa opposizione. ○ Al primo verso abbiamo la luce ( twi light ), al secondo il sun set . ○ Al terzo verso troviamo la notte nera che è associata all'oscurità . La black night e il take away della luce, introducono, nel verso successivo, la morte . ○ La notte è detta la gemella della morte. Il death’s second self (il sonno ) in poesia è un altro rimando al gemello della morte → il sonno sigilla tutto nella quiete del riposo. TERZA QUARTINA ● Introduce la metafora del fuoco , che si consuma nelle sue stesse ceneri , attraverso la ripetizione anaforica del In me thou seest . ● Il fuoco è destinato a spegnersi , fino ad arrivare al suo letto di morte, costituito dalle ceneri della giovinezza , che non esiste più. ● Le tre metafore sono veicolate attraverso delle immagini sensoriali particolari. ○ Metafora autunno → è veicolata attraverso il freddo , che si lega alla sterilità , alla rovina , al vuoto . ○ Metafora tramonto → si fonda sul riferimento all’oscurità . Non viene chiamata in causa la dimensione tattile del freddo, ma la quella visiva, l'oscurità è uditiva, perché è legata al silenzio , l’allontanamento , la sparizione . ○ Metafora fuoco → l’idea che veicola è quella dell’estinzione , trasmessa attraverso termini come expired, consumed e anche il death bed. ● Queste immagini di freddo, oscurità e estinzione sono tutti riferibili all’ invecchiamento e all’ azione del tempo sull’uomo. DISTICO ● Introduce un elemento nuovo. L'io poetico attribuisce al Thou , la comprensione di tutto quello che gli ha mostrato e dà per scontato che la consapevolezza che ha ottenuto, renda più forte il suo amore . ● Per sottolineare che il Fair Youth abbia capito ciò che l’io poetico gli ha detto, usa perceiv’st , verno sensoriale. ● Il verso successivo introduce un elemento di ambiguità nel sonetto. È una sorta di esortazione ad amare in maniera appropriata ciò che dovrai lasciare tra poco → Carpe diem , un'esortazione da parte dell’io poetico a cogliere la giovinezza del suo amato, finchè dura. ○ Non si sa se il Thou ha compreso veramente quello che l’io poetico ha detto o semplicemente l’io poetico si auguri che il Fair Youth lo abbia compreso. RECUPERARE APPUNTI 13 NOVEMBRE SONETTO 130 ● Da un lato c’è il fatto che Shakespeare si pone in contrasto rispetto alla tradizione, dissociandosi, ma dall’altra alcuni studi hanno trovato traccia di giochi cromatici, descrizioni della donna negli stessi tempi della poesia coeva o immediatamente precedente. ● Compattezza tematica rispecchiata anche a livello sintattico: parola mistress che si ripete, come se pervadesse tutto il sonetto→ allitterazione di s C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24 ● Schema metrico e logico: tre quartine e un distico. (Differenza dal 18 che è petrarchesco) ● Il 18 non ha enjambement, qui abbiamo 2 enjambement (v.7-8; 8-9): modo per contribuire a legare insieme i versi e tenere unito il sonetto e a rendere la prosodia mimetico rispetto allo sviluppo del pensiero → volontà di seguire il pensiero, di mostrare come l’argomentazione viene prodotta, più che asserire qualcosa in maniera definita. ● Le differenze con il 18, ci mostra il diverso atteggiamento che ha nei confronti dei due personaggi nelle due diverse sezioni (FY esaltato incondizionatamente, immortalare la sua bellezza nella poesia – DL non deve essere immortalata nella bellezza, ma l’io poetico deve giustificare il proprio amore. Quindi deve convincere il suo lettore ed è più plausibile che l a struttura sia una che segue il ragionamento del poeta, perché in questo modo l’io poetico ci permette di capire il suo punto di vista). ● Ripetizioni che contribuiscono a dare al sonetto una fisionomia preziosa→ anafora di if e di I (mette in evidenza l’io poetico, ha un ruolo importante) ● Amore per una donna che non corrisponde al canone di bellezza della tradizione. ● 3 quartine che descrivono la donna + distico che ribalta non quello che si è detto esplicitamente, ma il pensiero che il lettore si è formato finora leggendo il sonetto (donna brutta, scomposta etc..). ● Distico → chiude le quartine ripetendo my mistress. Interessante il fatto che la prima parola sia my , come se fosse un possesso. E se lo leggiamo alla luce di come descrive in altri sonetti, il poeta vuole pensare che sia sua, si dimostra geloso negli altri sonetti (opposto della castità della donna nella tradizione poetica) ● Separazione concettuale tra quartine e distico: amata opposta ai modelli femminili (verificata dall’uso di congiunzioni avversative e di comparativi di maggioranza a favore della tradizione) ● Propone una donna vera, diversa da quelle precedenti, perché non sono bellissime, sono solo false. Ciò che avviene non è una grottesca inversione delle convenzioni, ma sono messe in ridicolo e criticate attraverso il paragone con una donna reale, materiale, vera. Questo conferisce dignità all'operazione di Shakespeare. SONETTO 127? ● Apre la seconda sezione del canzoniere. ● Discussione aspetto morale della bellezza e dell’amore, costante nei sonetti della dark lady. C.Cecchini dalle lezioni della prof.ssa Ferrari a.a. 23/24
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