Scarica tecnologia meccanica pt2 e più Slide in PDF di Tecnologie di mecaniche, processo e prodotto solo su Docsity! TECNOLOGIA MECCANICA Parte 2 Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Controllo delle dimensioni tollerate – metodo assoluto Il controllo della dimensioni tollerate può eseguirsi a>raverso calibri fissi o calibri mobili. I calibri fissi sono molto uClizzaC in quanto il loro impiego è rapido. Essi sono di solito di Cpo differenziale, ossia hanno due laC: lato passa e lato non passa. I calibri mobili richiedono la le>ura su una scala o un display: la procedura è più lenta, ma sono indispensabili se il numero di dimensioni e/o tolleranze da controllare è elevato. 8 Appunti di Disegno Tecnico Industriale 236 Calibro differenziale fisso del tipo a forcella per controllo di dimensioni esterne. L’albero è in tolleranza se entra nel lato passa e non entra nel lato non passa. Controllo delle dimensioni tollerate (1) Il controllo della dimensioni tollerate può eseguirsi attraverso calibri fissi o calibri mobili. I calibri fissi sono molto utilizzati in quanto il loro impiego è rapido. Essi sono di solito di tipo differenziale, ossia hanno due lati: l to passa e lato n passa. I cali ri mobili richiedono la l ttura su una scala o un display: la procedura è più lenta, ma sono indispensabili se il numero di dimensioni e/o tolleranze da controllare è elevato. Calibro differenziale fisso del tipo a tampone per controllo di dimensioni interne. Il foro è in tolleranza se il tampone entra dal lato passa e non entra dal lato non passa. Calibro mobile del tipo a corsoio. È possibile effettuare misure di dimensioni esterne, interne e di profondità Micrometro del tipo a vite. È possibile effettuare misure di dimensioni esterne (esistono anche per interni e per misure di profondità). È più preciso del calibro a corsoio. Appunti di Disegno Tecnico Industriale 237 Controllo delle dimensioni tollerate (2) Un’altra tecnica utilizzata per il controllo dimensionale è quella di valutarla in maniera indiretta, attraverso la differenza tra la lunghezza del pezzo in esame e la lunghezza del pezzo campione. Gli strumenti utilizzati sono detti comparatori. Verifica di quote con il comparatore. La prima operazione consiste nell’azzerare il comparatore utilizzando uno o più blocchetti di riscontro la cui dimensione complessiva è uguale alla quota da controllare. Successivamente si sposta il comparatore sul pezzo da misurare e si rileva lo scostamento positivo o negativo della quota misurata rispetto a quella di riscontro. 1) Azzeramento del comparatore 2) Esecuzione della misurazione differenziale Blocchetti di riscontro Pezzo da misurare Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Controllo delle dimensioni tollerate – metodo per comparazione Un’altra tecnica uClizzata per il controllo dimensionale è quella di valutarla in maniera indire>a, a>raverso la differenza tra la lunghezza del pezzo in esame e la lunghezza del pezzo campione. Gli strumenC uClizzaC sono deO comparatori. 8 Appunti di Disegno Tecnico Industriale 236 Calibro differenziale fisso del tipo a forcella per controllo di dimensioni esterne. L’albero è in tolleranza se entra nel lato passa e non entra nel lato non passa. Controllo delle dimensioni tollerate (1) Il controllo della dimensioni tollerate può eseguirsi attraverso calibri fissi o calibri mobili. I calibri fissi sono molto utilizzati in quanto il loro impiego è rapido. Essi sono di solito di tipo differenziale, ossia hanno due lati: lato passa e lato non passa. I calibri mobili richiedono la lettura su una scala o un display: la procedura è più lenta, ma sono indispensabili se il numero di dimensioni e/o tolleranze da controllare è elevato. Calibro differenziale fisso del tipo a tampone per controllo di dimensioni interne. Il foro è in tolleranza se il tampone entra dal lato passa e non entra dal lato non passa. Calibro mobile del tipo a corsoio. È possibile effettuare misure di dimensioni esterne, interne e di profondità Micrometro del tipo a vite. È possibile effettuare misure di dimensioni esterne (esistono anche per interni e per misure di profondità). È più preciso del calibro a corsoio. Appunti di Disegno Tecnico Industriale 237 Controllo delle dimensioni tollerate (2) Un’altra tecnica utilizzata per il controllo dimensionale è quella di valutarla in maniera indiretta, attraverso la differenza tra la lunghezza del pezzo in esame e la lunghezza del pezzo campione. Gli strumenti utilizzati sono detti comparatori. Verifica di quote con il comparatore. La prima operazione consiste nell’azzerare il comparatore utilizzando uno o più blocchetti di riscontro la cui dimensione complessiva è uguale alla quota da controllare. Successivamente si sposta il comparatore sul pezzo da misurare e si rileva lo scostamento positivo o negativo della quota misurata rispetto a quella di riscontro. 1) Azzeramento del comparatore 2) Esecuzione della misurazione differenziale Blocchetti di riscontro Pezzo da misurare Verifica di quote con il comparatore: La prima operazione consist n ll’azzer re il com arat re uClizzando uno o pi ̀ bloccheO di riscontro la c i dimensione complessiva è uguale alla quota da controllare. Successivamente si sposta il comparatore sul pezzo da misurare e si rileva lo scostamento posiCvo o negaCvo della quota misurata rispe>o a quella di riscontro. Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Controllo delle dimensioni tollerate – altri strumen7 Tecnologia Meccanica Metrologia industriale 16 Altri strumenti: Proiettore di profili Sistemi pneumatici Schema di funzionamento: Tecnologia Meccanica Metrologia industriale 17 Apparecchi di misura CMM (Coordinate Measurement System) Testa di misura laser Testa di misura a contatto Apparecchi di misura CMM (Coordinate Measurement System) Tecnologia Meccanica Metrologia industriale 17 Apparecchi di misura CMM (Coordinate Measurement System) Testa di misura laser Testa di misura a contatto Tecnologia Meccanica Metrologia industriale 17 Apparecchi di misura CMM (Coordinate Measurement System) Testa di misura laser Testa di misura a contatto Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Controllo delle dimensioni tollerate – altri strumen7 Tecnologia Meccanica Metrologia industriale 18 Per misure dimensionali di carrozzerie di autoveicoli Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Errori geometrici delle superfici Le irregolarità superficiali possono avere o meno un orientamento. Possono anche avere un andamento periodico cara>erizzato da un passo (distanza tra le creste). Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Errori geometrici delle superfici Si possono avere diversi livelli dimensionali degli errori di superficie: Errori di forma o macrogeometrici Errori microgeometrici che a loro volta si dividiono in rugosità o ondulazioni a seconda dell’ordine di grandezza cara>ersiCco. H ampiezza del dife>o P Passo del dife>o Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Errori geometrici delle superfici Si possono disCnguere le tre categorie di errori superficiali sulla base del rapporto passo ampiezza: Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Parametri di rugosità e ondulazione I vari parametri vengono calcolaC sulla base di una linea media rispe>o alla quale vengono calcolate le ordinate yi su tu>a la lunghezza del tra>o di misura. Rtm DIN – Rugosità DIN: media delle distanze tra cresta più alta e valle più profonda in 5 lunghezze di campionamento del tra>o di misura Wa, Wt– Parametri analoghi a Ra e Rt ma calcolaC sull’ondulazione e non sulla rugosità QuesC parametri tu>avia spesso non sono sufficienC a cara>erizzare la rugosità in modo corre>o sopra>u>o nei confronC dei parametri da essa dipendenC come faCca, usura, a>rito, lubrificazione, ecc. Esistono quindi altri parametri dire>amente forniC dai rugosimetri molto uCli a capire meglio la Cpologia di rugosità della superficie. Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Parametri di rugosità e ondulazione Curva di densità delle ordinate Stessa Ra porta a curve diverse, dando più informazioni circa la reale rugosità dell’elemento. Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Rappresentazione della rugosità nei disegni La rugosità viene indicata sui disegni di definizione e di fabbricazione solo se effeOvamente necessario. Il parametro da riportare secondo le UNI è la Ra. I simboli uClizzaC per riportare la rugosità sono i seguenC: Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Rappresentazione della rugosità nei disegni Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Influenza della rugosità sulla resistenza ad usura A causa della rugosità, il conta>o tra due superfici non avviene su un area pari all’area dell’accoppiamento, ma avviene su una superficie minore. Maggiore rugosità maggiore usura. Il rapporto tra l’area effeOva di conta>o e l’area ideale viene definito coefficiente di portanza K. Tale coefficiente dipende ovviamente dalla rugosità Fresatura, Foratura, Tornitura, ecc. 0,15 < K < 0,25 ReOfica K = 0,5 Lappatura 0,8 < K < 0,97 Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Influenza della rugosità sulla resistenza ad usura Rappresentazione grafica e definizione geometrica del prodo3o Tolleranza di forma e di posizione La tolleranza di forma si definisce come l’ampiezza della fascia entro la quale si deve mantenere l’errore macrogeometrico per garanCre la corre>a funzionalità dell’elemento. La tolleranza geometrica si definisce come l’ampiezza della fascia entro la quale si deve mantenere la deviazione della superficie per garanCre la corre>a funzionalità dell’elemento. A meno di prescrizioni de>ate alla funzionalità dell’elemento, le tolleranze dimensionali e le tolleranze geometriche si applicano in maniera a se stante. Ossia le tolleranze geometriche si applicano senza tener conto della dimensione dell’elemento. L’analisi delle tolleranze in fase di proge3azione L’analisi delle tolleranze si basa essenzialmente su un compromesso tra esigenze funzionali ed esigenze di fabbricazione che poi incidono su cosC e tempi. Lo studio dei materiali Introduzione Ci sono molC materiali disponibili per la produzione di componenC meccanici: -‐ Acciai e ghise -‐ Materiali metallici non ferrosi (leghe di alluminio, magnesio, rame, nichel, Ctanio) -‐ Materiali polimerici (termoplasCci e termoindurenC) -‐ Materiali composiC -‐ Materiali ceramici La selezione primaria viene eseguita sulla base delle proprietà: -‐ Meccaniche -‐ Peso specifico -‐ Ele>riche -‐ Termiche -‐ OOche -‐ Chimiche (sopra>u>o se il componente è desCnato ad ambienC aggressivi) -‐ Riciclabilità e performance ambientali (sempre più importanC) Oltre alle cara>erisCche tecniche hanno parCcolare importanza gli aspeO economici legaC sia al costo del materiale in se che al costo dei processi produOvi. Il costo dei processi è molto legato alla lavorabilità (tempo necessario per asportare un volume dato di sovrametallo). Lo studio dei materiali Gli acciai Gli acciai possono essere classificaC in due modi: -‐ In base alle cara>erisCche meccaniche e di impiego -‐ In base alla composizione chimica Esistono dei simboli specifici per questa classificazione. Accanto ai simboli della classificazione primaria si possono aggiungere altri simboli come ad esempio -‐ L’elemento chimico cara>erizzante -‐ Sigle che danno informazioni sui tra>amenC come ad esempio TA – Rico>ura di distensione TB – Rico>ura di coalescenza TC – Rico>ura completa TD – Normalizzazione TE – Normalizzazione e rinvenimento di distensione TF – Bonifica TG -‐ AusteniCzzazione Lo studio dei materiali Acciai designa7 in base alle composizione chimica QuesC acciai si dividono in tre gruppi: -‐ Acciai non legaC designaC in base alla percentuale di carbonio -‐ Acciai debolmente legaC -‐ Acciai legaC Esempi di acciai non legaC C 40 – Acciaio non legato con % media di carbonio pari a 0,4% C 35 Pb – Acciaio non legato al piombo con tenore di carbonio medio pari a 0,35% C G 50 – Acciaio non legato per geO (G) con tenore medio di carbonio di 0,5% C 10 TE – Acciaio non legato con tenore medio di carbonio di 0,1% con tra>amento di normalizzazione e rinvenimento di distensione (TE) C 150 KU TB – Acciaio non legato per utensili (KU) con tenore medio di carbonio di 1,5% con tra>amento termico di rico>ura di coalescenza (TB) Lo studio dei materiali Acciai designa7 in base alle composizione chimica Esempi di acciai debolmente legaC In quesC il tenore di ogni elemento in lega è inferiore al 5%. La designazione obbligatorio prevede l’indicazione della percentuale di carbonio seguita dai simboli degli elemenC in lega con relaCva percentuale molCplicata per un fa>ore molCplicaCvo secondo la seguente tabella Esempi 18 Ni Cr 16 – acciaio debolmente legato con tenore di carbonio 0,18% e tenore di Nichel 4% e cromo non specificato 30 Cr Al Mo 5 10 – Acciaio debolmente legato con tenore di carbonio 0,3%; Cromo 1,25% ; Alluminio 1% e Molibdeno non specificato 115 W 4 KU – acciaio debolmente legato per utensili (KU) carbonio 1,15% e tungsteno 1% Lo studio dei materiali Acciai designa7 in base alle composizione chimica Esempi di acciai legaC In quesC il tenore di almeno uno degli elemenC in lega supera il 5%. La designazione obbligatoria comprende: -‐ Il simbolo X seguito da G se l’acciaio è per geO -‐ Percentuale media di carbonio x100 -‐ I simboli degli elemenC in lega -‐ La percentuale media degli elemenC Esempi X 10 Cr Ni 18 08 – acciaio legato con tenore medio di carbonio 0,1%; cromo 18% e nichel 8% X 80 W Co 18 10 KU TE – acciaio legato per utensili (KU) con tenore medio di carbonio 0,8%; Tungsteno 18%, Cobalto 10% con tra>amento di normalizzazione e rinvenimento di distensione (TE) Lo studio dei materiali EffeF degli elemen7 in lega Tungsteno La maggior parte del tungsteno si combina con il carbonio per formare carburi. Aumenta la temprabilità, aumenta la durezza e la resistenza ad usura. Molibdeno EffeO simili a quelli di cromo e tungsteno. Anche il molibdeno forma carburi. Quindi aumento della temprabilità e aumento della durezza e resistenza ad usura. Vanadio Forma carburi durissimi. Migliora la resistenza ad usura e provoca un notevole miglioramento delle proprietà meccaniche in generale allo stato bonificato. Cobalto Non da luogo a formazione di carburi, ma va solo in soluzione. Migliora la durezza e la stabilità al rinvenimento Titanio Si aggiunge agli acciai inossidabili per migliorare la corrosione intergranulare. Provoca inoltre un affinamento del grano Lo studio dei materiali EffeF degli elemen7 in lega Alluminio Notevole aumento della durezza per nitrurazione. Migliora la resistenza all’ossidazione e incrementa la resistenza ele>rica. Zolfo In piccole quanCtà facilita la lavorabilità alle macchine utensili, ma peggiora le proprietà meccaniche. Fosforo Aumento della dimensione dei grani Piombo Insolubile nel ferro. Migliora la lavorabilità alle macchine utensili.