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tema su Ariosto in rapporto a tutti i suoi testi e generi letterari scritti, Sintesi del corso di Italiano

Saggio breve , che tiene conto di tutti i testi dell’Ariosto , in forma articolata , su questo argomento : “l’uomo , le passioni, la società” nell’opera di Ariosto in particolare e in tutta la prima metà del 500.

Tipologia: Sintesi del corso

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Caricato il 11/01/2021

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Scarica tema su Ariosto in rapporto a tutti i suoi testi e generi letterari scritti e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! Si svolga un saggio breve , tenendo conto di tutti i testi dell’Ariosto che si sono letti, in forma articolata , su questo argomento : “l’uomo , le passioni, la società” nell’opera di Ariosto in particolare e in tutta la prima metà del 500. L'Ariosto,intellettuale più rappresentativo del rinascimento, è il poeta di quelle che ritraggono le tematiche fondamentali di tutto il periodo umanistico-rinascimentale del 500, colui che al meglio le riuscì a esprimere nell’interezza delle sue opere ,l’Orlando furioso , le satire e le commedie : l’uomo al centro dell’universo, l’importanza delle passioni che devono essere soddisfatte da esso e la società in cui vive e si sviluppa. Ariosto , d’altronde come fecero la maggior parte dei poeti precedenti a lui, rappresenta un’immagine di uomo, non più in balia di un essere superiore, ma ormai solo, nel mondo, che con le sue forze deve cavarsela a gestire le difficoltà , le situazioni e soprattutto le passioni che tenderanno a sopraffarlo nella maggior parte dei casi, basti pensare all’Orlando, protagonista della sua opera principale, la quale figura di uomo composto e imperturbabile apparsa e descritta nei secoli precedenti , ora ci viene mostrata vinta dall’amore fino a fare di lui un eroe folle e soggiogato dalle sue stesse emozioni. Tornando un pò prima, all’origine di questo cambiamento filosofico e culturale , notiamo come l’uomo è ormai indipendente e libero, e che proprio dalla sua stessa libertà verrà talvolta portato a smarrire se stesso: Ariosto nel migliore dei modi rappresenta questa perdizione attraverso la scelta dei personaggi, dei luoghi e delle tematiche, nell’immensa scena dell’intero componimento: ogni luogo da lui inserito come sfondo alle vicende dei personaggi ci mostra il caos dell’universo in cui lui, ma anche i suoi contemporanei stavano vivendo nei posti più disparati delle corti italiane del tempo. I luoghi magici e naturali come il castello di atlante, la selva, rappresentano i posti in cui gli uomini si lasciano soggiogare da ciò che è illusorio e fallace , alla ricerca ,che diverrà poi fallimentare, di soddisfare i loro desideri più profondi. Tra le righe Ariosto parla proprio delle passioni terrene, come l’amore , la follia, la tristezza, la furbizia , l’invidia o anche l’estrema fantasia. Proprio nel proemio dell’opera il poeta riassume tutti questi aspetti da lui trattati, i quali in particolare, quelli legati al servilismo delle corti verrano poi ripresi da lui anche nelle commedie e nelle satire : “ le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie , l’audaci imprese io canto”, sappiamo infatti che Ariosto, funzionario alla corte estense del cardinale Ippolito I, al quale dedicò tutto il componimento, voleva non solo realizzare la metafora del caos del mondo e della realtà umana, che non possedendo appigli e non potendosi affidare ad incontri provvidenziali si limitava a errare alla ricerca del proprio oggetto del desiderio, semplice frutto di un impulso mondano , fino a provocare in lui un forte smarrimento psicologico, ma anche il suo rapporto con il cardinale Ippolito d’ Este e con il resto dei cortigiani, che tocca sia con un filo di ironia , sia sottolineando più volte e più volte da una parte l’aspetto crudele della corte e dall’altro il suo allontanamento da esso , rappresentato attraverso la sua attività letteraria. Ariosto però riconosce allo stesso tempo che condannando questi atteggiamenti non otterrà altro che uno scontro sia con il principe il quale non apprezza il suo operato tanto da accusarlo di ingratitudine, sia con il resto degli intellettuali, descritti aspramente come serpenti adulatori. Ludovico Ariosto vede un mondo dove la ragione e la saggezza sono di un altro pianeta, letteralmente: basti pensare al canto XXXIV dell’Astolfo sulla luna, il quale recatosi per recuperare il senno di Orlando, diventa l'occasione per
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