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tema su verga per quanto riguarda la vita e le opere, Sintesi del corso di Italiano

Tema di Verga sulla descrizione di pensiero di verga

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 03/06/2020

sofia-sanseverino
sofia-sanseverino 🇮🇹

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Scarica tema su verga per quanto riguarda la vita e le opere e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! La corrente letteraria che maggiormanete mi ha colpita. è stata quella del VERISMO che ha avuto come suo primo leader Giovanni Verga, il quale si proponeva di indicare fatti di vita reali e concreti, appunto per denunciarne le differenze e le atrocita. Giovanni Verga nasce a Catania il 2 settembre del 1840, da una famiglia dell’aristocratica siciliana. Agli anni della prima formazione sotto la guida di un intellettuale di formazione liberale, don Antonino Abate, fanno seguito i primi tentativi letterari, ancora fortemente legati al modello del romanzo storico: nasce così Amore e patria, il quale verrà completato ma non mai pubblicato dal giovane scrittore. Si iscrive alla facoltà di Legge dell’Università di Catania per assecondare i desideri del padre, abbandonandota in seguito, nel 1861, lavora intanto al secondo romanzo, questa volta a proprie spese: I carbonari della montagna (1861-1862) in cui vengono raccontate vicende dei moti catanesi del 1810-1812. Nel frattempo, arruolatosi nella Guardia Nazionale (chiaro indizio dei suoi sentimenti patriottici), inizia a collaborare a settimanali politici e riviste locali, quali il «Roma degli italiani» e «L’Italia contemporanea», e, più avanti, «L’Indipendente». Tra il 1862 e il 1863, Verga pubblica poi sul periodico fiorentino garibaldino «La Nuova Europa» il romanzo Sulle lagune, ennesima tappa del suo lungo apprendistato letterario. La prima svolta della carriera di Verga arriva però nel 1865, quando lo scrittore, soggiornando per alcuni mesi a Firenze viene introdotto nei salotti e nei circoli letterari più noti; pubblicato l’anno successivo il romanzo Una peccatrice", Verga stringe quella che sarà una duratura amicizia con Luigi Capuana e soprattutto dà alle stampe, nel 1870, Storia di una capinera per le riviste milanesi «Corriere delle Dame» e «La ricamatrice». Il notevole successo del libro, induce l’autore a stabilirsi, per circa un ventennio, nella città , dove entra in contatto con i più importanti scrittori, intellettuali ed editori di quegli anni. Questi però sono anche anni di messa in discussione dei propri principi di poetica e del proprio stile narrativo: allo sfruttamento del filone delle opere più “commerciali” (come Tigre reale ed Eros, entrambi usciti per Brigola nel 1875) si affiancano sperimentazioni di natura diversa, come quella Nedda, pubblicato sulla «Rivista italiana di Scienze, Lettere e Arti», "bozzetto" che dà il via all’interesse per la realtà siciliana, poi tema privilegiato dei grandi romanzi verghiani come I Malavoglia e Mastro don Gesualdo. Verga si avvia a toccare il punto più alto della propria produzione, inserendo alle sue stiliticità una netta svolta in senso realista, dovuta anche alla lettura dei grandi modelli francesi, come Flaubert e Zola. Nel 1878 poi, esce sul «Fanfulla» la celebre novella Rosso Malpelo, che solleva la questione dello sfruttamento delle classi popolari in Sicilia. L’anno successivo, sempre sullo stesso periodico, vede invece la luce Fantasticheria, un'importante lettera in forma di monologo che l’anno successivo confluisce, assieme ad altri testi, nell’importante raccolta Vita dei campi.I Malavoglia, romanzo che apre quel “ciclo dei vinti” che nelle intenzioni dello scrittore voleva dare un quadro complessivo della società in quel tempo e dare rilevanza al progresso, viene pubblicato a Milano nel 1881 ma non riceve affatto l’apprezzamento di gran parte del pubblico. Si apre così una nuova fase creativa: alla pubblicazione di raccolte di racconti (prima usciti in rivista) nel corso degli anni ottanta e novanta dell’Ottocento (Novelle rusticane e Per le vie, 1883) alle quali si affiancano riduzioni teatrali di alcuni tra i testi brevi più noti di Verga, su tutte Cavalleria rusticana (1884). Nel frattempo, lo scrittore lavora al nuovo romanzo, Mastro don Gesualdo, che verrà pubblicato sulla «Nuova Antologia» tra il 1° luglio e il 16 dicembre del 1888 e poi in volume l’anno successivo. Il successo del romanzo, soprattutto nella seconda edizione profondamente rivista, non allevia la
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