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TEMI CROMORAMA E COLORI, Appunti di Comunicazione Grafica

TEMI CROMORAMA E COLORI. Colore e tematiche di cromorama

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 06/07/2022

sophia-cassetta-1
sophia-cassetta-1 🇮🇹

4.3

(19)

35 documenti

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Scarica TEMI CROMORAMA E COLORI e più Appunti in PDF di Comunicazione Grafica solo su Docsity! 10 mag IMMAGINI © Slide Fotogiornalismo à solitamente chi viene premiato ha un resoconto di ciò che succede veramente A sx: vestiti bambini indigeni morti In alto: abitudini di aborigeni di bruciare i boschi, prevenzione incendi In basso: donne © Slide Concorso fotografico, bisogna pagare per partecipare. Spesso chi fotografa o filma qualcosa non partecipa veramente a ciò che sta accadendo (es. concerto, i partecipanti sono impegnati a riprendere per guardare coi propri occhi). © Slide I cartoni animati realizzano una realtà fittizia, si cerca di far comportare i personaggi come esseri umani. La maggior parte dei personaggi ha quattro dita, perché è più veloce che realizzarne cinque. Nelle immagini sono importanti i colori, la centratura… © Slide La fotografia era una procedura considerata magica. Differenza tra processo e fine: il processo è il modo in cui l’immagine è rappresentata nel supporto (una volta pellicola, oggi cellulare); il fine è la motivazione per la quale ritrarre un soggetto. © Slide Prima fotografia a noi giunta, vista dalla camera del fratello del fotografo nella casa di campagna. Esposizione di molte ore, circa 8 ore. Risale al 1827, si chiama “Vista dalla finestra a Le Gras” ed è di Nicèphore Niepce. Processo: su una lastra di rame coperta di argento è stata spalmata una patina fotosensibile di bitume di Giudea con sopra olio di lavanda (il bitume diventa insolubile una volta esposto alla luce). I pittori erano chimici, non erano solo fotografi. L’immagine passò di mano in mano fino ad essere dimenticata; nel 1952 l’immagine venne rintracciata e con l’aiuto di un esperto della Kodak venne sistemata. © Slide Macchina fotografica di Nicèphore Niepce. © Slide Prima vera fotografia, in blu. È stato fatto un acquerello su lastra, riproduzione della fotografia. La lastra è molto rovinata nella foto, troppa luce e rovinata dal tempo. Esposta in un museo per cercare di conservarla per sempre in ambiente privo di ossigeno. © Slide Prima fotografia di un essere umano nella storia. 1838, vi è un gentiluomo fermo da un lustrascarpe che se le sta facendo pulire. Per realizzare questa fotografia la persona in questione dev’essere rimasta ferma tutti i 12 minuti dell’esposizione (non si sa se era concordato o una casualità). Nel 2003 venne messa in produzione la prima reflex digitale. Le immagini digitali possono avere due formati: vettoriale o raster. VETTORIALE RASTER Generato da un computer (elementi geometrici) Composta da una griglia di punti (pixel) Ideale per testi (definiti) e disegni Ideale per dipingere La risoluzione si calcola con le coordinate sul piano cartesiano, ci sono formati che poi vengono ottimizzati a secondo dell’obbiettivo per il quale si utilizzano (es. web o stampa). Una serie di tracciati (linee e curve) che definiscono l’immagine generata. Le immagini vettoriali possono essere modificati da diversi programmi come Illustrator, dove viene modificata la dimensione del piano cartesiano. La risoluzione si calcola con base x altezza. Dipende dal numero di pixel, più ce ne sono più l’immagine è definita. Ingrandendo l’immagine non si sgrana, le coordinate rimangono le stesse. Ingrandendo l’immagine si deforma e diventa più sfocata. Non ha bisogno di file di grandissime soluzioni, la precisione dell’immagine è data da un calcolo matematico. La sua qualità è vincolata dalla risoluzione. Risoluzione grafica = dipende dalla nitidezza della fotografia, maggiore è la risoluzione grafica meno sfocata è la foto. È meno dettagliata ma offre dei percorsi precisi. È capace di un editing dettagliato. Una caratteristica importante dei programmi è la facilità di utilizzo dei vari formati all’interno dei vari programmi. 1854, festa dell’Immacolata Concezione, la Madonna concepita come immacolata diventa bianca. Ogni periodo storico è associato a un colore per un motivo particolare. Il legno di tiglio è morbido da lavorare per le sgorbie (attrezzi); il risultato, allo stesso tempo però, è duro come il marmo. Profuma anche, e assorbe bene il colore. Il segno nella sgorbia determina se un mobile è artigianale o prodotto in serie. Il rosso nel libro “Cromorama” viene trattato con il paragone con il dolce diplomatico. Quando si mangia richiede lentezza, bisogna assaporarlo, la parte sotto è più morbida. È complicato da realizzare, ha vari elementi a livello di pasticceria che lo compongono. Il contrasto è con la Nutella, che ha lo stesso sapore dall’inizio alla fine. Il diplomatico è quindi paragonato a un dipinto del ‘700, variegato nei colori; la Nutella rappresenta invece un dipinto a tinta unita, piatto. La Nutella nasce come prodotto di massa, seriale, con le stesse caratteristiche, non artigianale à non significa che sia meno buono, ma denota il cambiamento della produzione industriale, di massa con colori uniformi. Prima vi era invece la produzione a mano, ogni dipinto era unico, realizzato con tante sfumature e pigmenti vicini che permettono di costruire un colore. Il rosso in passato era destinato solo ai reali, un panettiere ad esempio non poteva vestirsi di rosso. Il giallo era il colore dei traditori, dei soldi (es. Giuda e Paperone). Dopo la Rivoluzione francese chiunque può vestirsi come vuole. Colore disomogeneo = Barocco, che permette una grande quantità di colori e sfumature. Con la produzione di massa inizia anche il design à si disegnano determinati oggetti perché possano essere prodotti a livello industriale e inizia la serializzazione degli oggetti, l’industria produce oggetti ripetibili, non ci sono più le forme uniche dei prodotti fatti a mano, le finiture sono uguali, si ha la tinta unita (conseguenza della serializzazione, richiedere più colori ha un costo maggiore). La modernità si affeziona ai colori uniformi. La tinta unita si associa al nuovo, l’oggetto costruito a mano diventa antico à l’antico diventa l’eterno. Spesso i colori caratterizzano degli oggetti ne indicano l’identità (es. logo dell’Insubria verde pantone). Con la Pop Art l’arte assume un ruolo diverso di quello che aveva prima. Il viene usato per il manto di Giuda nel dipinto nella Cappella degli Scrovegni. Non viene considerato il colore della nobiltà à vestito di Belle in “La Bella e la Bestia”, solo la bestia poteva permettersi il vestito blu della nobiltà. Fino a poco fa infatti negli avvenimenti importanti a livello diplomatico i personaggi illustri non si vestivano di giallo; Michelle Obama spezzò questa tradizione vestendosi di giallo, anziché di nero (colore del frac, del tubino, dell’eleganza). Nell’alimentazione il giallo da un’idea di grasso e olio à negli Stati Uniti la maionese è bianca, in Francia è considerata un alimento nutriente, quindi è giallo scuro. Spesso si aggiunge dell’artificiale per far credere che l’alimento sia naturale. In “Cromorama” si inizia a parlare del giallo trattando il tema della grafite, interno della matita, scoperto nel 1565 in Inghilterra per caso durante una tempesta che la porta alla luce. Inizialmente era usata per marchiare gli animali, poi venne usata per scrivere. Sui fogli sporcava moltissimo, era molto dura e non sempre si riusciva a cancellare. Intorno al 1790 il pittore Conté mise un pezzo di legno intorno alla grafite a causa della carenza di matite importate dall’estero, le quali contenevano una mina di grafite purissima. C’era un blocco economico, che ha portato la possibilità di trovare una grafite non di origine estera. Conté mischiò quindi la grafite con l’argilla chiudendolo in semicilindri di cedro. Solo con la Fiera colombiana di Chicago nel 1893, in onore di un centenario della scoperta dell’America, venne mostrata la matita e colorata di giallo. Non si sa il motivo della scelta del giallo; l’autore di “Cromorama” Falcinelli ne espone due: 1. motivo nazionalistico, colore dell’impero austroungarico dove la ditta di matite Koh-I-Noor (che brevettò la prima matita con mina fatta con una combinazione di argilla e grafite) aveva la sede; 2. il giallo è il colore della famiglia imperiale cinese, da cui proveniva la grafite. La matita per anni venne colorata di giallo per coprire le imperfezioni del legno. Due terzi delle matite del mondo sono colorate di giallo. Si sono effettuati anche degli esperimenti in cui ad esempio vennero date due matite identiche in un ufficio, una gialla e una verde, e venne chiesto di scegliere quale preferissero; preferirono quasi tutti quella gialla nonostante non vi fosse differenza tra le due. Il colore viene quindi scelto in base a un’abitudine, il colore regala emozioni, viene scelto in base alla storia del colore di quell’oggetto e al suo significato. Nel 1856 viene scoperto il primo colorante artificiale. L’inventore è un chimico, scoprì il viola, lo brevettò e lo chiamò malva. La regina Vittoria al matrimonio di sua figlia Eugenia si presentò con un vestito di quel colore. Il viola diventò poi il colore delle persone anziane e malate. Il viola a teatro e nei cartoni animati va attribuito ai cattivi, es. regina malvagia di Biancaneve. Ad oggi il Viola è tornato di moda, ma ora si chiama pervinca.
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