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TEOLOGIA – CORSO SEMINARIALE PER FREQUENTANTI, Dispense di Teologia

Suddivisione degli appunti in base alle lezioni, integrati con approfondimenti non trattati a lezione ma presenti nelle slide messe a disposizione dal professore.

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 08/07/2021

eleonoa
eleonoa 🇮🇹

4.4

(23)

24 documenti

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Scarica TEOLOGIA – CORSO SEMINARIALE PER FREQUENTANTI e più Dispense in PDF di Teologia solo su Docsity! TEOLOGIA - CORSO SEMINARIALE PER FREQUENTANTI _ Prof. Massimo Bonelli Sommario Prima lezione Presa di coscienza — questione antropologica “cosa l’uomo vede nell'uomo” Seconda lezione. Che cos'è l'antropologi: Terza lezione. Che cos'è l'economia? ..... Quarta lezione e quinta lezione ................srrrrrrrrrerccricere erre eee ricevi cere rire rici eric rire civici cere riceeiie 7 La crisi antropologica ed economica attuale Sesta lezione ................vrrrrrrrrrererei rire rni rire rie rire rivivere rivi io rire ere reei riore riei rire eieie zie ere seine zine zenzero 11 Contenuto e scopo della Dottrina Sociale della Chiesa Settima lezione..................svrrrrrerrrriere rei rizee rie riri rivivere rie ii riri ere reri riore rivi riri eri ne zie ere seine rice ezennene 15 Ottava lezione | testi biblici: fondamenti per scoprire la significativa dignità dell’uomo Antico Testamento Nuovo testamento Nona lezione. Genesi 4, 1-16 Decima lezione.................srrrrrrrrrrerirererirereie rire rei ri ricer re ii rire e rire e ie eri rei zine ine rire ieri re rie nine cere zione 27 Approfondimenti...................vrrrrrrceeiececericereceice reni cericeirerie ricevi cericei ceri ri ceri cericn rioni c ei seiicericieniene 29 Prima lezione Presa di coscienza — questione antropologica “cosa l’uomo vede nell'uomo” L'uomo deve prendere coscienza della situazione attuale nella quale si trova a vivere. Molto spesso non ci si rende conto, si ignora ciò che di grave si sta vivendo. Attualmente sembra di essere fronte ad una folla che vaga senza una meta e senza un senso. Forse, è venuto a mancare un codice di comunicazione, tendendo alla disgregazione e alla frammentazione. Nella stagione recente ci si è trovati davanti ad un nuovo risarcimento basato sulla scienza esatta e sulla tecnica, con la speranza di poter vincere il male, il dolore e anche la morte. Questa nuova epoca è basata sull'utilizzo di computer, tablet, smartphone... Con tutti questi nuovi strumenti, l'uomo pensa di poter arrivare a tutto ciò che vuole. Oggi abbiamo scoperto che la scienza non è esatta ma necessita di una interpretazione e di ricerca. Tutto questo si risolve molto spesso in una crisi da dinosauro: un animale spropositato e abbattuto facilmente dalla prima glaciazione. Così noi, oggi, con la pandemia siamo stati messi a nudo e messi in crisi da qualcosa di più grande di noi, ma non è stato l'unico episodio. Infatti, ci si è accorti dell'essenzialità delle relazioni vissute in maniera erronea fino ad ora. In molte situazioni, amicizie e conoscenze sono nate per puro interesse personale. La gratuità dei rapporti potrebbe essere alla base di miglioramenti anche nel lavoro e nell'economia e questo non viene ancora messo al primo posto, implicando uno svilimento delle relazioni personali (si noti anche la cronaca nera). Queste crisi sono accompagnate da segnali di malessere e squilibri: decadimento della qualità di vita, logoramento delle relazioni tra persone, riapparire di antiche e nuove emarginazioni. Gli esperti propongono giudizi molto negativi sulla situazione esistenziale dell'uomo contemporaneo. Per molti la causa della parabola discendente va cercata nel fatto che da quando l’uomo ha posto l’“io” al centro della sua attenzione, a svantaggio degli altri esseri umani e della natura, si è sviluppata una corsa verso l’egoismo che avviluppa l’uomo su sé stesso e lo chiude a qualsiasi altra possibilità. La parabola discendente si riscontra soprattutto nell'IO e nell'EGO (EGOISMO a svantaggio di tutta la comunità). Non bisogna però restare all’interno di una lettura pessimistica ma come occasione amica per riordinare la nostra vita. Questa è la situazione che abbiamo davanti agli occhi ma non ci si deve rassegnare, soprattutto perché questo non è ammesso per un credente. L'egoista si “autoelimina” perché gli altri lo riconoscono come tale. Non sempre può essere visto negativamente e se lo uso come arma di difesa significa che in quel posto non mi trovo bene. Se mi accorgo, non devo comunque comportarmi egoisticamente per evitare che l'altro subisca quanto ho subito/provato io. In ogni epoca, l'uomo è problema a sé stesso (chi sono, come sono nato, cosa faccio...) + chi interroga è l'uomo e chi viene interrogato è ancora l'uomo. San Giovanni: “Come faccio ad mare Dio se non amo la persona che mi sta vicino”. Non c'è bisogno di fare cose grandi ma solo avere un abito che indosso sempre e nei confronti di tutti. «Nessuna epoca ha avuto, come l’attuale, nozioni così numerose e svariate sull'uomo. Nessuna epoca è riuscita come la nostra a presentare il suo sapere intorno all'uomo in modo così efficace ed affascinante, né comunicarlo in modo tanto rapido e facile. E anche vero però che nessuna epoca ha saputo meno della nostra che cosa sia l’uomo. Mai l’uomo ha assunto un aspetto così problematico come ai nostri giorni». M. Heidegger, Kant e il problema della metafisica, Milano 1962, 275-276. Nonostante oggi l'uomo abbia conoscenze insuperabili e sia stato rappresentato sotto diversi punti, comunque non si riesce a dare una definizione su “chi sia l'uomo”. Non si capisce più il senso e il ruolo che ricopre l'uomo nell'attuale situazione. Immaginare l'universo senza una mente che conosca e interpreti o un cuore che desideri non avrebbe alcun senso. Ma il problema è il significato che l'uomo dà alle cose che accadono intorno a lui (giusto o sbagliato, bene o male). L'economia nasce per l’uomo, così come politica, socialità, lavoro... ma la vera domanda è chiedersi chi sia effettivamente l'uomo. Nella stagione recente sembrava apparire un nuovo rinascimento, realizzato però stavolta sulle basi delle scienze esatte e della tecnica. Una vera e propria grande promessa di nuova 2 In sintesi, tutti gli uomini sono predestinati a diventare figli nel figlio, attraverso lo Spirito Santo, diventando come Gesù Cristo. L'uomo può essere solo uditore della persona di Gesù (ritornando a Lutero e dell'importanza della Bibbia). È anche richiesta la libertà dell’uomo: non è sufficiente mettersi all'ascolto ma è necessario che si proceda a delle scelte perché vi è una fede come sottofondo. Prima di ogni passo noi dobbiamo sapere chi siamo, per non agire superficialmente. L'uomo deve comprendere chi è prima di scegliere cosa è importante per sé stesso. Terza lezione Che cos'è l'economia? Il termine economia deriva dalla composizione di due vocaboli greci: oîkos (casa) e némos (legge o disposizione) > LEGGE DELLA CASA. In altri termini, indica le norme di condotta basilari per coloro che abitano la stessa casa: ‘amministrazione, distribuzione, giusto utilizzo dei beni per il sostenimento e per rispondere ai bisogni primari. È un ambiente familiare. Pur essendo quello della casa un modello semplificato, è quello fondamentale che permette di comprendere l'importanza dell'economia. L'ambiente di lavoro deve essere come la casa, deve mettere a proprio agio colui che frequenta l'ambiente. L'uomo ha bisogni PRIMARI urgenti e necessari come cibo (l'uomo ha bisogno di nutrirsi ma può scegliere la propria dieta), salute. Scaturiscono immediatamente perché intrinsechi nella natura dell'uomo. Il bisogno è una sintesi tra istinto e libertà. L'economia si occupa dei soli bisogni che possono essere soddisfatti mediante il possesso di beni idonei allo scopo, che dovranno essere prodotti in quantità sufficiente per essere disponibili e scambiati in base ad un valore riconosciuto. In sintesi, questo è l'incontro tra richiedente e offerente. La vicenda dell'uomo è strettamente legata all'utilità del bene e il suo grado di soddisfare bisogni molteplici e ricorrenti. Ovviamente, i beni possono essere materiali, immateriali o servizi. L'economia può generare problemi quando i beni economici si presentano come capaci di soddisfare la richiesta derivante dai bisogni ma si presentato limitati nella disponibilità. Invece, i bisogni sono illimitati e ricorrenti, destinati ad aumentare perché l'uomo si proietta verso qualcosa di indisponibile: l'uomo, nel proprio IO, ha desiderio di infinito e eternità. Il mercato si presenta come un intreccio di diverse posizioni: il prezzo che si è disposti a pagare corrisponde alla rinuncia che si intende sostenere per avere quel bene. bisogni VilloJa beni e servizi economici economici economici L'attività economica è generatrice di beni e servizi suddivisibile in tte momenti fondamentali connessi. Tra i seguenti tre elementi si crea un'attività circolare perché sono tutti in funzione dell'altra. La carenza di uno di questi indebolisce o paralizza il sistema. a. PRODUZIONE come momento generativo e incrementativo dell'utilità dei beni/servizi. b. DISTRIBUZIONE connessa agli scambi mediati. Si crea un processo di commercializzazione che permette la diffusione del prodotto. c. CONSUMO è il momento di utilizzo del bene prodotto. Il consumo può essere continuato, ripetuto o non reiterabile. Questo aspetto è fondamentale per l'uomo, infatti, l'economia accompagna l'agire umano manifestandosi come una dimensione irrinunciabile, non isolabile. Deve essere reintrodotta un'accezione di economia che recuperi la dimensione antropologica, perché è nata per l'uomo, considerando il denaro, non come un fine, ma come un mezzo, mettendo al centro le relazioni interpersonali e socio-istituzionali. L'economia è una scienza sociale. L'economia si occupa degli aspetti socio-relazionali e di come è possibile porre l'umanità in una condizione di vita equa e giusta. In sintesi: l'economia si occupa di quella dimensione della vita socio-relazionale dell'umanità che ricerca le possibilità di far fronte, in modo quantitativamente e qualitativamente apprezzabile, ai bisogni posti dalla sua esistenza nel mondo. Un’economia così intesa contribuisce all'incremento della qualità della vita dell’uomo. Si impegna a soddisfare i bisogni materiali della persona umana in modo sicuro e sostenibile. La Chiesa insiste sulla connotazione morale dell'economia, affrontando il rapporto tra economia e morale, ciascuna nel suo ambito. Il rapporto tra morale e economia è necessario e intrinseco perché attività economia e comportamento morale si fondono, richiedendo una reciprocità importante. La dottrina, inoltre, considera la libertà della persona in campo economico un valore fondamentale e un diritto inalienabile da promuovere e tutelare. Un ruolo importante è quello dell'imprenditore o quello del dirigente d'azienda: = Nella creatività e nella cooperazione dove è scritta l'autentica concezione della competizione imprenditoriale. Si intende il cum-petere: cercare insieme soluzioni più adeguate a rispondere ai bisogni che emergono. Gli imprenditori devono tenere conto sia dell'obiettivo economico dell'impresa sia dell'efficienza economica e della cura del capitale. » Si insiste sul fatto che queste due figure si impegnino a strutturare l'attività lavorative nelle loro aziende in modo da favorire la famiglia e, in particolare, le madri. Un mercato libero è un mercato concorrenziale efficace a conseguire obiettivi di giustizia. L'importante è non generare una sorta di idolatria del mercato. Non ci deve solo essere l'interesse a incrementare i profitti, ignorando del tutto i bisogni dell'uomo. Non va neppure dimenticato il ruolo dello Stato con i suoi pubblici poteri, il quale deve conformarsi al principio di sussidiarietà e creare situazioni favorevoli al libero esercizio dell'attività economica. Ad esempio, /a finanza pubblica specifica come il pagamento delle imposte risponda al dovere di solidarietà. Affianco ci sono anche le organizzazioni private senza fine di lucro, che coniugano efficienza produttiva e solidarietà. Non è da sottovalutare anche il comportamento dei singoli, sia produttori sia consumatori, che hanno a disposizione informazioni che consentono di prediligere alcune forme di acquisto o produzione rispetto ad altre. La globalizzazione alimenta nuove speranze ma origina anche interrogativi e aumento delle disuguaglianze. Si è anche creato un mercato globale di capitali che ha prodotto benefici ma ha anche creato un'economia finanziaria fine a sé stessa. Ovviamente l'uomo deve tendere alla felicità nell'ottica della povertà. Questo non significa non avere nulla ma essere certo che i beni posseduti abbiano un senso e uno scopo, senza ignorare anche le necessità degli altri. Un attaccamento ai beni non sconsiderato permette di seguire l'insegnamento di Gesù e permette all'economia di redistribuire la ricchezza. Questo ragionamento permette di far comprendere che senza la dimensione antropologica l'economia non può sussistere. Lo stesso Luigino Bruni sottolinea l'importanza delle relazioni umane e come questo non è rispecchiato nell'economia attuale. 6 Infatti, la Dottrina sociale insiste sulla morale dell'economia. Seguendo il rapporto tra economia e morale, l'uomo può ottenere la felicità per sé e per gli altri. Devono coesistere SOLIDARIETA’ e GIUSTIZIA, aumentati della misericordia. Quarta lezione e quinta lezione Economia e morale non possono considerarsi separate per non compromettere la qualità della vita e del progresso. Essenziale rimane l'elemento creativo perché non tutto può essere rispecchiato in uno schema, raggiungendo così anche l'innovazione in ambito imprenditoriale. Se il capitalismo dovesse bloccare la libertà creativa umana allora si interromperebbe il meccanismo. Infatti, l'economia deve servire ad aumentare il bene comune, rendendo stabile la presenza di quel bene e non solo guardando all'immediatezza. Il mondo ha sempre sofferto di prezzi troppo alti che hanno escluso il possesso di beni importanti a moltitudini di poveri ma oggi soffriamo anche di prezzi troppo bassi che non dicono il valore reale, che non valuta le conseguenze sul futuro. Non si può mettere in un angolo il profitto, essenziale per l'imprenditore, ma non può essere considerato un indicatore del buon andamento della società umana. Questo implica l'impossibilità del solo orientamento al profitto, senza guardare il contorno. Gioca un ruolo fondamentale la concorrenza e la competizione: l'imprenditore deve essere, per sua natura, in competizione con gli altri, ma in senso positivo, senza che diventi uno stile di vita. Cumpetere dal latino significa “cercare insieme”: la soluzione più adeguate a rispondere ai bisogni che si presentano, con senso di responsabilità e con l'obiettivo di far progredire la comunità sociale. L'impresa non è costituita dal solo singolo imprenditore ma da tutti coloro che partecipano all'attività, anche in minima parte e con il proprio capitale umano. Abbiamo già visto come la dottrina insista sulla necessità di favorire famiglia, madri, salute fisica e mentale. Si ribadisce il concetto che il mercato non deve essere un idolo perché, pur essendo fondamentale, è incapace di soddisfare esigenze importanti. L'uomo non deve essere considerato come la merce di un mercato. Spesso le leggi di mercto non tengono conto dell'impatto sulle situazioni future. Si crea anche una sinergia con le istituzioni statali e tra pari per rispondere al principio della sussidiarietà (aiuto tra pari). Lo Stato impone il pagamento delle imposte e delle tasse non per trarne vantaggio ma per aiutare e offrire servizi a chi non può essere in grado di procurarseli autonomamente. La globalizzazione aumenta le nuove speranze perché c'è la speranza di vedere una crescita diffusa in tutto il mondo ma aumentano clamorosamente le disuguaglianze. La globalizzazione ci deve essere ma nella solidarietà. Emerge anche la necessità che gli Stati nazionali siano affiancati dalla comunità internazionale con strumenti politici e giuridici adeguati ed efficaci. Raggiungimento dello sviluppo solidale, integrale e completo della società come scopo principale. | popoli tra loro vivono legati — interdipendenza — e hanno un fine comune. E necessaria un'opera di integrazione e culturale. L'economia è solo una dimensione ma non deve essere assolutilizzata, percependola come una fine e non come un mezzo. Il problema è il sistema socioculturale, perché si riduce a una dimensione materialistica (si presentano necessariamente ma il progresso completo si deve basare sulla crescita della conoscenza dell'uomo e di Dio). “In che modo, nella pratica, si può implementare l'opera educativa e culturale di cui parlava?”: dovrebbe essere imposta un'emergenza educativa ma a livello pratico deve essere un'iniziativa dal basso. E lo stesso popolo che si deve muovere. Ognuno deve essere 7 L'inversione di corrente ha portato al fatto che il lavoro diviene strumento e il denaro diviene fine. Un fenomeno inaccettabile è il guadagno dovuto all'essersi avvalso di un'asimmetria a proprio vantaggio per generare notevoli profitti a danno di altri + è lucrare sfruttando la propria posizione dominante con ingiusto svantaggio. Questo sta usurando l'immenso patrimonio di valori che fonda la nostra società civile. Attualmente, i progressi della globalizzazione e della digitalizzazione, la sanità del sistema dipende dalla sanità delle singole azioni che vi vengono attuate. Tutte le volte che vengono introdotti e diffusi economico-finanziari non affidabili che mettono in serio pericolo la crescita e la diffusione della ricchezza, si può parlare di intossicazione dell’organismo. La biodiversità rappresenta un valore aggiunto del sistema economico e deve essere favorita con adeguate politiche economiche e finanziarie. Quando l’uomo riconosce la fondamentale solidarietà che lo lega a tutti gli uomini, sa bene che non può trattenere per sé tutti i beni di cui dispone perché li utilizzerà sia per i propri bisogni sia per quelli altrui. Si crea una Bene con la B maiuscola. Gli operatori devono accettare i vincoli e i freni che il bene comune esige. Ci sono anche dei comportamenti inaccettabili nella gestione del risparmio da parte del consulente finanziario: eccessive movimentazioni, mancanza di adeguata diligenza, negligenza dolosa, concessione di un finanziamento solo in seguito alla sottoscrizione di prodotti finanziari, anche non convenienti. Coloro che non si adeguano a questa business school vengono penalizzati a livello retributivo o per il riconoscimento personale. Si diffonde una cultura profondamente amorale: è necessaria una sincera autocritica e un'inversione di tendenza, introducendo anche Comitati etici da affiancare ai CDA. Oggi i principali soggetti sono tenuti a garantire una funzione di compliance, di autocontrollo della legittimità della prassi del processo decisionale. il giudizio non dovrebbe coinvolgere solo la legittimità giuridica ma anche quella etica. Il consumatore non è esente da doveri: dovrebbe scegliere solo quei prodotti o servizi in linea con le aspettative etiche prendendo una posizione netta e scartando tutti i beni che possono nuocere un'altra persona. Non ci si deve scoraggiare e non si deve pensare che un piccolo gesto sia sempre inascoltato. Questo andrà ad unirsi con quello di tutti gli altri, affidandosi anche al Signore e alla Chiesa. Bisogna ammettere che, nonostante queste ambizioni, spesso si devia verso soprusi e violenze nei confronti dei più deboli e indifesi. Nella teoria, verità e giustizia dovrebbero sempre coesistere e, quindi, ogni aspetto della vita umana dovrebbe essere propenso ad aiutare chi non può. Il dono senza contropartita non è opposto al guadagno perché quando si offre un servizio si deve dare qualcosa in più all'acquirente, con uno scambio vicendevole di fiducia e cooperazione. La gratuità deve diventare qualcosa che va al di là del “compitino”. L'uomo non deve essere un oggetto da sfruttare: l'uomo viene visto come consumatore e non come colui al quale devo mettermi al servizio per raggiungere uno sviluppo. Inoltre, si è sedimentata la cultura dello scarto secondo cui masse di persone vengono emarginate perché prive di lavoro e, quindi, senza prospettiva. In ambito finanziario si rilevano alcune asimmetrie informative per le quali l'etica impone il divieto di lucrarvi. Una delle regole principali è quella della trasparenza. Si dovrebbe riscrivere anche il rapporto che si instaura tra banca e clienti con l'istituzione di comitati etici. Mettendo il profitto al primo posto si perde la dignità umana: l'uomo ha dimostrato tracotanza, superbia e egoismo. 10 Sono nate organizzazioni e associazioni che permettono di vedere da un altro punto di vista, non solo da quello del profitto. L'impressione è che nel “piccolo” le cose stiano cambiando, rimanendo in attesa che si trasmetta anche al “grande”. Non è necessario rassegnarsi davanti a questa situazione ma a partire da noi, facendolo diventando un comportamento e atteggiamento esistenziale proprio. Il più delle volte, la competizione e l'efficienza, seguire business school, porta ad essere egoisti. _ Tutti sanno che questo mondo non sta andando nella direzione corretta. E inutile nascondersi dietro qualcosa di palese. L’egoismo del singolo si trasforma nel “grande egoismo”. L’altruismo non deve essere a livello professionale perché se offro un servizio devo essere pagato. Ma dietro l'esecuzione del servizio ci deve essere un rapporto personale e di relazione. Di questa mancanza ci si è resi conto di questa soprattutto in questo ultimo anno. C'è sempre il rischio che, se nella pratica quotidiana, qualcuno provasse ad avere un approccio diverso a livello individuale rischierebbe di essere penalizzato e considerato ingenuo. Pensando in questo modo le cose non potranno migliorare. Spesso si ignorano anche l'emergenza educativa, l'assenza di relazioni tra coetanei e l'assenza di formazione. Sesta lezione Contenuto e scopo della Dottrina Sociale della Chiesa La dottrina sociale della Chiesa è il Sapere Credente circa la tradizione e la società, radicato sulla Rilevazione biblica e nella tradizione della Chiesa. E parte integrante del ministero di evangelizzazione della Chiesa. Rappresenta la coscienza progressivamente acquisita dalla Chiesa circa la vita sociale che si è costituita nel tempo, soprattutto tra diciottesimo e diciannovesimo secolo. Il forte mutamento culturale, sociale e civile (rivoluzione scientifico-tecnologica in campo fisico e chimico, industriale, agraria, demografica) che si è creato ha indotto la Chiesa ha indotto la Chiesa a pubblicare una serie di testi di alto spessore dottrinale che dall’enciclica Rerum Novarum ha iniziato a costituire l'ossatura del documento. Intervennero anche i Papi in maniera autorevole. In questo periodo si sono individuati grandi progressi ma il benessere è riservato a pochi. Solo dopo molti decenni si avrà un effettivo innalzamento del tenore di vita in larghi strati della popolazione. Questa fase iniziale è dominata dal liberalismo e dai canoni dell'economia politica classica che ha offerto supporto teorico alla industrializzazione e dalle varie correnti di ispirazione socialista. =» LIBERALISMO POLITICO intrecciato con il LIBERALISMO ECONOMICO possono essere riassunti come: o Individualismo: al bene complessivo della società si perviene incrementando e favorendo al massimo i singoli; o Utilitarismo: il fine ultimo è incrementare l'utile; o Libera concorrenza: creazione di un mercato libero e senza vincoli di alcuna natura, neppure di leggi sui prezzi, nonostante i costi umani. o E richiesto un limitato intervento dello Stato le cui funzioni dovranno essere minimali, ristrette alla semplice supervisione della vita economico sociale. Non deve divenire parte in causa. =» AREA SOCIALISTA che si può ricondurre a due correnti principali: o Socialismo utopistico nella metà dell'Ottocento teorizzando una società ideale, utopica, fondata sulla piena uguaglianza e solidarietà tra tutti i suoi membri e nella quale il possesso dei beni fosse comune. 11 o Socialismo scientifico: esposto da Marx e Engels, fondato su presupposti ideali e sullo studio scientifico, basandosi sull'interpretazione in chiave storica e antropologica dei problemi sociali tra classe imprenditoriale e classe operaia. Questo era dovuto a sovrastrutture oppressive. Il proletariato era privo di ogni mezzo di produzione e considerato solo un mezzo mediante il quale raggiungere un obiettivo finale. Gli uomini erano impiegati con costi bassissimi. Con la diffusione del Manifesto del 1848 si diffuse rapidamente il socialismo nell'Europa industrializzata + creare un'unica società internazionale priva di classi, dominata dal proletariato. Secondo Marx questa struttura sarebbe implosa perché i profitti sarebbero stati eccessivamente bassi e non in grado di sostenere una tale struttura. Però, proprio nell'immagine di uomo e società, risiede la debolezza: era un'immagine eccessivamente riduttiva non in grado di affermare in modo soddisfacente la dignità umana, creare un quadro istituzionale adatto ma, anzi, in grado di inglobare ogni espressione della soggettività e del pluralismo sociale. La Chiesa interviene attraverso un'intensa attività caritativo-assistenziale tesa a far fronte alle gravissime situazioni di povertà. Grazie all'attività di diversi precursori (laici, sacerdoti e vescovi) che hanno preso a cuore la situazione, si è riscontrata un'accelerazione delle iniziative a sostegno del mondo del lavoro e della riflessione attorno alle grandi questioni dell'epoca. Da qua si creano le condizioni per la stesura dell’enciclica Rerum Novarum. Particolare attenzione venne destinata a concetti come il giusto salario, il diritto e gli oneri legati alla proprietà privata, l'autorità statale...Il salario giusto serve per | vita, il guadagno dell'empio è per i vizi. Nella sua enciclica, Leone XIII si pronuncia sulla questione operaia frutto della presa di coscienza da parte del clero delle nuove realtà sociali e dei relativi conflitti, in particolare quello tra capitale e lavoro e si oppone alla falsa soluzione socialista che affermava che si sarebbe arrivati alla riduzione allo stato laico attraverso l'odio nei confronti degli imprenditori (sostituzione del conflitto tra capitale e lavoro con conflitto tra classe imprenditoriale e proletaria). Si opporrà anche al liberalismo economico e al liberalismo politico. In sintesi, Rerum Novarum propone, opponendosi ad una interpretazione conflittuale della vita sociale, un modello di società di tipo organico, armonico, nella quale il singolo e le sue aggregazioni fondamentali (famiglia, impresa, associazioni, ecc.) concorrono e prendono parte, sia attiva che passiva, al bene comune dell'intero organismo civile, presieduto dall'autorità statale. Per l'attuarsi del progetto sono additati, in forma iniziale, i principi, i valori e le norme sui quali verrà poi a costituirsi l’intero edificio della Dottrina Sociale della Chiesa. Tra questi, emergono anzitutto il primato della persona umana e della famiglia nei confronti dell'istituzione statale, la dottrina circa la legittima titolarità della proprietà privata, fondata sulla dignità della persona umana e chiamata ad un utilizzo che consideri il bisogno altrui, l'insegnamento sul giusto salario che, in un’epoca in cui i salari garantivano appena la sussistenza dell'operaio, avrebbe dovuto comprendere quanto occorreva al sostentamento del lavoratore e dei suoi familiari oltre ad un congruo risparmio. Per la soluzione del conflitto sociale emergono diverse azioni: - La Chiesa è sempre stata disponibile a offrire il proprio contributo - Lo Stato deve intervenire sul piano legislativo e istituzionale 12 Questi quattro impianti devono essere integrati da altri principi regolatori della vita sociale, quali partecipazione, destinazione universale dei beni che consentono di far si che tutti stiano bene nella società. L'autentico punto d'arrivo, culmine del progetto sociale proposto dalla Dottrina Sociale della Chiesa, sulla base del fondamento posto dalla Rivelazione cristiana, è la carità, in quanto criterio supremo e universale dell'intera etica sociale e forma della virtù in grado di plasmare tutte, perfezionando ogni agire, anche quello che si esprime mediante le strutture socio- istituzionali. Tutta la vita sociale si basa sulla persona umana. La società umana è oggetto dell'insegnamento sociale della Chiesa e ha origine da Dio e verso di lui tutto deve essere finalizzato. La Chiesa vede in ogni uomo l'immagine vivente di Dio stesso. PERSONA # INDIVIDUO La persona non può essere pensata unicamente come assoluta individualità, edificata da sé stessa e su sé stessa, quasi che le sue caratteristiche proprie non dipendessero da altri che da sé. Le concezioni riduttive della piana verità dell'uomo sono state già più volte oggetto della sollecitudine sociale della Chiesa, che non ha più mancato di levare la sua voce nei confronti di queste come di altre prospettive. L'uomo non può essere inteso come un semplice elemento e una molecola dell'organismo sociale. L'uomo è stato creato da Dio come unità di anima e corpo. L'anima spirituale e immortale è il principio dell'unità dell'essere umano e perciò esiste un tutto (corpo e anima) in quanto persona. Esse ricordano il legame della ragione e della libera volontà con tutte le facoltà corporee e sensibili. La persona è affidata interamente a sé stessa ed è nell'unità dell'anima e del corpo. L'uomo ha due caratteristiche diverse: è un essere materiale, legato a questo mondo mediante il suo corpo, e un essere spirituale, aperto alla trascendenza e alla scoperta di una verità più profonda. Alla persona umana appartiene l'apertura alla trascendenza: l'uomo è aperto vero l'infinito e verso tutti gli esseri creati. È aperto verso l'infinito, cioè Dio perché con intelligenza e volontà si eleva al di sopra di tutto, si rende indipendente dalle creature e si protende verso la realtà. Né lo spiritualismo (disprezza la realtà del corpo) né il materialismo (considera lo spirito mera manifestazione della materia) rendono ragione della complessità, della totalità e dell'unità dell'essere umano. L'uomo esiste come un “io” capace di autocomprendendersi, autopossedersi, di autodeterminarsi. L'uomo esiste come centro di coscienza e libertà. Al sabato, secondo i Farisei, non era concesso lavarsi o guarire le persone (lavorare), ma Gesù lo fece comunque, mettendo al centro l’uomo e non le tradizioni. Gesù se n'è preso cura e ha coinvolto le persone. La Chiesa deve essere umanizzata il più possibile. La società è tutto quello che compie l'uomo e l'uomo è stato creato da Dio e, pertanto, non può allontanarsi dagli interessi della teologia. Fede e religione non possono essere in contrasto perché sono le vie conoscitive. Settima lezione Il bene comune impegna tutti i membri della società e nessuno è esentato dal collaborare, secondo le proprie capacità, al raggiungimento e allo sviluppo dell'obiettivo. 15 Il bene comune è conseguente alle più elevate inclinazioni dell'uomo, molto complesso da raggiungere perché richiede la capacità e la ricerca costante del bene altrui come se fosse il proprio. Il bene comune della società non è un fine a sé stante anzi, Dio è il fine ultimo. Questa prospettiva si completa nella Pasqua che offre piena luce circa la realizzazione del vero bene comune. La nostra storia inizia e culmina con Gesù: grazie a Lui, per mezzo di Lui e in vista di Lui, ogni realtà, compresa la società umana, può essere condotta al suo Bene sommo, al suo compimento. Una visione puramente storica e materialistica finirebbe per trasformare il bene comune in semplice benessere socioeconomico, privo di ogni finalizzazione trascendente ovvero della sua più profonda ragion d'essere. Tra le molteplici implicazioni del bene comune assume rilievo il principio della destinazione universale dei beni: Dio ha destinato la terra all'uso dell'uomo e dei popoli. | beni creati devono essere distribuiti in modo equo guidati dalla giustizia e dalla carità. Nessuno dovrebbe essere escluso o privilegiato: questa è la radice dell'universale destinazione dei beni della terra. La terra è il primo dono di Dio per soddisfare i propri bisogni primari. Da qua si passa inevitabilmente al concetto di proprietà privata che la Chiesa non ha mai riconosciuto come assoluto e intoccabile, ma l'ha inteso nel vasto contesto del comune diritto di tutti a usare i beni dell'intera creazione. Quindi, sebbene sia considerata fondamentale e la Chiesa riconosca la funzione sociale di qualsiasi possesso privato, al centro deve sempre restare il bene comune. | beni che possiede non devono essere utili solo a lui ma anche ad altri e la destinazione universale comporta dei vincoli sul loro uso: - BENE OPEROSO E DESTINATO ALL'ATTIVITA' PRODUTTIVA affidandolo a qualcuno che sia effettivamente in grado di avere una gestione positiva (es.: il Clero dovrebbe mettere a disposizione gli edifici non utilizzati e metterli a disposizione delle attività per il bene comune). - OPZIONE PREFERENZIALE PER I POVERI: ricalca la carità cristiana. Le decisioni che vengono prese non possono che abbracciare le moltitudini di affari, di mendicanti, di senzatetto o di coloro che sono senza assistenza medica o di speranza per un futuro migliore. Ogni Cristiano è imitatore di Cristo e, come tale, deve mettersi in gioco nelle relazioni sociale responsabilmente, avendo un occhio di riguardo alle moltitudini di soggetti in difficoltà. - PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA': è tra le direttive più presenti nella dottrina sociale della Chiesa. E impossibile prendersi cura degli altri quando non ci si occupa della famiglia, dei gruppi, delle associazioni e di tutti gli enti che permettono un'effettiva crescita sociale. In base a tale principio tutte le società devono porsi in atteggiamento di aiuto, sostegno, promozione e sviluppo rispetto alle minori. Tutti dovrebbero mettersi a disposizione per aiutare, ponendosi in una posizione di aiuto (subsidium). il sussidio può essere inteso in senso positivo (aiuto economico, istituzionale, legislativo) ma da questo possono scaturire implicazioni negative come l'astensione dello Stato nei confronti degli enti minori. Non tutti siamo uguali e non tutti possiamo partecipare nello stesso modo ma in base al carisma che disponiamo. Permette di contrastare forme di accentramento, burocratizzazione e assistenzialismo (l'uomo deve fare qualcosa per guadagnarsi l'assistenza che merita). Se il principio venisse effettivamente attuato ci troveremmo di fronte a maggior rispetto e promozione effettiva della persona e della famiglia, incoraggiamento dell'iniziativa privata e della creatività, salvaguardia dei diritti umani e delle minoranze. - PRINCIPIO DI PARTECIPAZIONE: è la prima conseguenza della sussidiarietà. Sono attività medianti le quali il cittadino contribuisce alla vita culturale, economica, sociale e 16 politica della comunità a cui appartiene. È un dovere che deve essere esercitato consapevolmente da parte di tutti. - PRINCIPIO DI SOLIDARIETA': la solidarietà è l'aiuto che viene offerto tra pari, per “aiutarci”. Vi è un legame di interdipendenza tra uomini e popoli a qualsiasi livello. La diffusione della solidarietà è stata grazie alla presenza di canali telematici, progressi informativi, scambi commerciali e di informazione. Tutto ciò ha permesso di stabilire relazioni anche tra persone lontanissime o sconosciute. Nonostante questi progressi continuano ad esserci disuguaglianze tra Paesi Sviluppati e Paesi in via di sviluppo. Da ciò si deduce che lo sviluppo deve essere accompagnato da un impegno sul piano etico-sociale. - VALORI FONDAMENTALI DELLA VITA SOCIALE per realizzare quanto detto e tendere alla verità. Tra questi: . o LIBERTA’: segno della sublime dignità d'ogni persona. E espressione del singolo e viene rispettato affinché ognuno raggiunga la propria vocazione. La libertà deve essere anche la capacità di rifiutare ciò che è moralmente negativo. o VERITA’ FELICITA" o GIUSTIZIA: è l'atteggiamento determinato dalla volontà di riconoscere l'altro come persona e permette di determinare la moralità nell'ambito intersoggettivo e sociale. Questi valori permettono una convivenza umana ordinata e fondata sul bene. Si fonda sulla verità e si attua secondo giustizia e nella libertà che si addice alla dignità dell'uomo. o Il ruolo che Dio affida ad ognuno può essere scoperto cammin facendo, pensando a ciò che manca nella propria esistenza. La realizzazione avviene quando si ha passione per quello che si fa o la si vive come missione. Partendo da noi stessi e dalla nostra testimonianza, attraverso le piccole cose, si riflette e si interrogano gli altri. Bastano testimonianze ed esempi semplici per far diventare un comportamento “virale”. L'obiettivo è vivere e non sopravvivere al più forte, rendendo la società più civile, con le attenzioni nei confronti degli altri. I valori sono la teoria e le virtù è la messa in pratica dei valori stessi, un esistenzialismo. Ci sarebbe bisogno di maggiore visibilità di azioni portatrici di virtù e principi che possano ispirare le nuove generazioni affinché spingano verso una direzione corretta (diventare modelli di comportamento). Hanno più rilevanza le figure che vanno nella direzione opposta. La scuola ha un ruolo fondamentale: deve formare persone a diventare adulti, far ragionare e coinvolgere a livello emotivo e individuale affinché si sia pronti ad affrontare adeguatamente la vita reale. Anche la famiglia è importante (economia: legge della casa e della famiglia): dovrebbe essere esempio per ogni società. In un'azienda ci si dovrebbe trovare a casa per rendere al meglio. La cellula famiglia è in crisi e questo si ripercuote nella società modema. Se non funziona il modello su cui costruire una buona società, il resto ne risente. Ad oggi c'è un'emergenza educativa, con una sinergia tra scuola e famiglia. 17 In principio ci sono solo cose belle e buone ma che, in seguito, si ammalano e degenerano ma senza essere abbastanza forti da annullare questa bellezza e bontà primordiale. Occorre molto amore incondizionato per continuare a credere e non soccombere di fronte a cinismo e nichilismo della nostra civiltà. Alla base di tutto c'è Adam: la prima parola in cui credere. L'uomo è un intreccio tra Caino e Adamo, ma l'umanesimo biblico ci dice che prima c'è Adamo. LA CREAZIONE — GENESI 1-2,4a IN PRINCIPIO DIO CREÒ IL CIELO E LA TERRA. ORA LA TERRA ERA INFORME E DESERTA E LE TENEBRE RICOPRIVANO L'ABISSO E LO SPIRITO DI DIO ALEGGIAVA SULLE ACQUE. DIO DISSE: "SIA LA LUCE!". E LA LUCE FU. DIO VIDE CHE LA LUCE ERA COSA BUONA E SEPARÒ LA LUCE DALLE TENEBRE E CHIAMÒ LA LUCE GIORNO E LE TENEBRE NOTTE. E FU SERA E FU MATTINA: PRIMO GIORNO. DIO DISSE: "SIA IL FIRMAMENTO IN MEZZO ALLE ACQUE PER SEPARARE LE ACQUE DALLE ACQUE". DIO FECE IL FIRMAMENTO E SEPARÒ LE ACQUE, CHE SONO SOTTO IL FIRMAMENTO, DALLE ACQUE, CHE SON SOPRA IL FIRMAMENTO. E COSÌ AVVENNE. DIO CHIAMÒ IL FIRMAMENTO CIELO. E FU SERA E FU MATTINA: SECONDO GIORNO. DIO DISSE: "LE ACQUE CHE SONO SOTTO IL CIELO, SI RACCOLGANO IN UN SOLO LUOGO E APPAIA L'ASCIUTTO". E COSÌ AVVENNE. DIO CHIAMÒ L'ASCIUTTO TERRA E LA MASSA DELLE ACQUE MARE. E DIO VIDE CHE ERA COSA BUONA. E DIO DISSE: "LA TERRA PRODUCA GERMOGLI, ERBE CHE PRODUCONO SEME E ALBERI DA FRUTTO, CHE FACCIANO SULLA TERRA FRUTTO CON IL SEME, CIASCUNO SECONDO LA SUA SPECIE". E COSÌ AVVENNE: LA TERRA PRODUSSE GERMOGLI, ERBE CHE PRODUCONO SEME, CIASCUNA SECONDO LA PROPRIA SPECIE E ALBERI CHE FANNO CIASCUNO FRUTTO CON IL SEME, SECONDO LA PROPRIA SPECIE. DIO VIDE CHE ERA COSA BUONA. E FU SERA E FU MATTINA: TERZO GIORNO. DIO DISSE: "CI SIANO LUCI NEL FIRMAMENTO DEL CIELO, PER DISTINGUERE IL GIORNO DALLA NOTTE; SERVANO DA SEGNI PER LE STAGIONI, PER I GIORNI E PER GLI ANNI E SERVANO DA LUCI NEL FIRMAMENTO DEL CIELO PER ILLUMINARE LA TERRA". E COSÌ AVVENNE: DIO FECE LE DUE LUCI GRANDI, LA LUCE MAGGIORE PER REGOLARE IL GIORNO E LA LUCE MINORE PER REGOLARE LA NOTTE, E LE STELLE. DIO LE POSE NEL FIRMAMENTO DEL CIELO PER ILLUMINARE LA TERRA E PER REGOLARE GIORNO E NOTTE E PER SEPARARE LA LUCE DALLE TENEBRE. E DIO VIDE CHE ERA COSA BUONA. E FU SERA E FU MATTINA: QUARTO GIORNO. DIO DISSE: "LE ACQUE BRULICHINO DI ESSERI VIVENTI E UCCELLI VOLINO SOPRA LA TERRA, DAVANTI AL FIRMAMENTO DEL CIELO". DIO CREÒ I GRANDI MOSTRI MARINI E TUTTI GLI ESSERI VIVENTI CHE GUIZZANO E BRULICANO NELLE ACQUE, SECONDO LA LORO SPECIE, E TUTTI GLI UCCELLI ALATI SECONDO LA LORO SPECIE. E DIO VIDE CHE ERA COSA BUONA. DIO LI BENEDISSE: "SIATE FECONDI E MOLTIPLICATEVI E RIEMPITE LE ACQUE DEI MARI; GLI UCCELLI SI MOLTIPLICHINO SULLA TERRA". E FU SERA E FU MATTINA: QUINTO GIORNO. DIO DISSE: "LA TERRA PRODUCA ESSERI VIVENTI SECONDO LA LORO SPECIE: BESTIAME, RETTILI E BESTIE SELVATICHE SECONDO LA LORO SPECIE". E COSÌ AVVENNE: DIO FECE LE BESTIE SELVATICHE SECONDO LA LORO SPECIE E IL BESTIAME SECONDO LA PROPRIA SPECIE E TUTTI I RETTILI DEL SUOLO SECONDO LA LORO SPECIE. E DIO VIDE CHE ERA COSA BUONA. E DIO DISSE: "FACCIAMO L'UOMO A NOSTRA IMMAGINE, A NOSTRA SOMIGLIANZA, E DOMINI SUI PESCI DEL MARE E SUGLI UCCELLI DEL CIELO, SUL BESTIAME, SU TUTTE LE BESTIE SELVATICHE E SU TUTTI I RETTILI CHE STRISCIANO SULLA TERRA". DIO CREÒ L'UOMO AU SUA IMMAGINE; A IMMAGINE DI Dio LO CREÒ; MASCHIO E FEMMINA LI CREÒ. 20 DIO LI BENEDISSE E DISSE LORO: "SIATE FECONDI E MOLTIPLICATEVI, RIEMPITE LA TERRA; SOGGIOGATELA E DOMINATE SUI PESCI DEL MARE E SUGLI UCCELLI DEL CIELO E SU OGNI ESSERE VIVENTE, CHE STRISCIA SULLA TERRA". Pol DIO DIS: "ECCO, IO VI DO OGNI ERBA CHE PRODUCE SEME E CHE È SU TUTTA LA TERRA E OGNI ALBERO IN CUI È IL FRUTTO, CHE PRODUCE SEMI ARANNO IL VOSTRO CIBO. A TUTTE LE BESTIE SELVATICHE, A TUTTI GLI UCCELLI DEL CIELO E A TUTTI GLI ESSERI CHE STRISCIANO SULLA TERRA E NEI QUALI È ALITO DI VITA, IO DO IN CIBO OGNI ERBA VERDE". E COSÌ AVVENNE. DIO VIDE QUANTO AVEVA FATTO, ED ECCO, ERA COSA MOLTO BUONA. E FU SERA E FU MATTINA: SESTO GIORNO. COSÌ FURONO PORTATI A COMPIMENTO IL CIELO E LA TERRA E TUTTE LE LORO SCHIERE. ALLORA DIO, NEL SETTIMO GIORNO PORTÒ A TERMINE IL LAVORO CHE AVEVA FATTO E CESSÒ NEL SETTIMO GIORNO DA OGNI SUO LAVORO. DIO BENEDISSE IL SETTIMO GIORNO E LO CONSACRÒ, PERCHÉ IN ESSO AVEVA CESSATO DA OGNI LAVORO CHE EGLI CREANDO AVEVA FATTO. QUESTE LE ORIGINI DEL CIELO E DELLA TERRA, QUANDO VENNERO CREATI. Possiamo individuare due differenti creazioni: 1- Dio crea uomo e donna. All'epoca non si ragionava separatamente e non era necessario fare una sintesi. Questa interpretazione risale a Nabucodonosor all’epoca dell'esilio. 2- Dio crea l'uomo e dalla sua costola costruisce la donna, secondo un'interpretazione degli ebrei rimasti in Israele. Il periodo è lo stesso ma in ambienti molto diversi. L'autore è duplice: un umano che agisce secondo le proprie capacità ma ispirato da Dio. La storia è piena di parole creatrici ma anche di parole che hanno distrutto vite, reputazioni, imprese, matrimoni... Sono creazioni speculari. Nel primo giorno, si crea la Luce che separa dalle tenebre. Separando si crea un nuovo ordine. Nel quarto giorno crea le fonti e le luci (sole, luna e stelle) che serviranno per il calendario. Si dividono il luminare maggiore (sole) e luminare minore (lunari), affinché il giorno e la notte vengano divisi e si possano calendarizzare giorni e festività. Il secondo giorno crea il cielo per separare le acque di sopra da quelle di sotto. Il quinto giorno verranno creati gli esseri del cielo e del mare. Il terzo giorno si crea la terra, separata dall'acqua del mare. Il sesto giorno vengono creati l'uomo e gli esseri viventi della terra. E una creazione piramidale: tutto ciò che è stato creato prima è in funzione dell'uomo che ricopre il ruolo maggiore e più dignitoso. Uomo e bestie sono definiti essere viventi, entrambi con un'anima, ma i primi sono creati a immagine e somiglianza di Dio. Immagine e somiglianza lascia spazio ad alcune interpretazioni: - Utilizzati come sinonimi; - Immagine e somiglianza nell'anima (non convincente); - L'uomoè libero come Dio e può avere relazioni con altri uomini. L'uomo non è schiavo di Dio. - Rappresentanza dell'uomo di Dio sulla Terra. Nelle epopee la Terra nasce grazie a una lotta tra divinità, per avere questa vita sono state necessarie lotte e morte. Questo non è possibile nella Bibbia che non utilizza guerra e violenza (neppure le tenebre vengono distrutte, sebbene siano un caos e pericolose). L'uomo è il rappresentante di Dio sulla 21 terra. L'uomo si dovrebbe comportare come Dio si comporterebbe con gli altri suoi figli, deve agire per conto di Dio. Non servono statue così come previsto dalle epopee mesopotamiche, dove l'uomo è stato creato per lavorare per le divinità minori. La Bibbia prende le distanze da questi discorsi mitologici. Questa interpretazione non è scientifica sebbene non si discostino molto dalla realtà: la creazione in seguito al Big Bang ha generato nebbia nelle tenere e per primi sono nati pesci. La Bibbia però ci spiega il perché e la scienza il come. Il greco, la parola mondo si traduce come “cosmos” cioè ordine, opposto al concetto di abisso che in greco si traduce come "caos". TUTTO DEVE ESSERE ORDINATO E SEPARATO AFFINCHE' L'UOMO FUNZIONI CORRETTAMENTE. Dio crea con le parole perché tutto ciò che dice succede. La creazione è un'arte, infatti, il “fare" viene tradotto in greco come poiésis, che significa anche poesia. Creando l'uomo viene utilizzato il plurale maiestatis “facciamo” e di questo sono state date differenti interpretazioni: a. Sottolineare la grandezza di colui che crea (poco credibile); b. Dio è stato aiutato da creature della corte celeste (questa corte non è mai citata negli altri libri del Nuovo Testamento); c. Il Noi sottintende la presenza della Trinità d. L'ipotesi più accreditata riguarda l'utilizzo di un plurale deliberativo come espediente letterario che rappresenta la decisione del singolo. Dopo ogni creazione Dio si ferma e vede ciò che ha creato è cosa buona e bella, sia dal punto di vista etico sia dal punto di vista estetico. Con la creazione dell'uomo si ha una cosa molto buona. Attenzione alla frase: soggiogare la terra e dominare i pesci del mare: è una traduzione errata. Sta a significare che la Terra è dell'uomo come se fosse casa sua, il luogo dove abitare da curare e trattare nel miglior modo possibile per vivere bene. Il dominio non si deve tradurre in anarchia e tirannia, ma l'uomo dovrebbe fare come il pastore con le sue pecore. Nel settimo giorno, Dio porta a compimento il lavoro e riposa da ogni suo lavoro. Anche l'uomo deve sapersi fermare, capire il senso della vita e avere il tempo di riflettere. Anche Dio si autolimita perché continuare senza mai fermarsi conduce allo stremo. La domenica è il primo giorno della settimana mentre il sabato è l'ultimo e deve essere santificato. In numerosi punti emerge un contrasto tra la creazione biblica e le epopee mesopotamiche. è un contrasto voluto per sottolineare le differenze o è un aspetto emerso solo in seguito grazie agli studi degli esperti? Sono state notate dopo alcuni studi e con la scoperta delle fonti storiche e dell'archeologia. Si è prima notata la somiglianza con le epopee per poi prendere le distanze da queste. LA CREAZIONE, IL PROGETTO DI DIO SULLA COPPIA — GENESI 2, 4b-25 QUESTE LE ORIGINI DEL CIELO E DELLA TERRA, QUANDO VENNERO CREATI. QUANDO IL SIGNORE DIO FECE LA TERRA E IL CIELO, NESSUN CESPUGLIO CAMPESTRE ERA SULLA TERRA, NESSUNA ERBA CAMPESTRE ERA SPUNTATA — PERCHÉ IL SIGNORE DIO NON AVEVA FATTO PIOVERE SULLA TERRA E NESSUNO LAVORAVA IL SUOLO E FACEVA SALIRE DALLA TERRA L'ACQUA DEI CANALI PER IRRIGARE TUTTO IL SUOLO; ALLORA IL SIGNORE DIO PLASMÒ L'UOMO CON POLVERE DEL SUOLO E SOFFIÒ NELLE 22 “MOLTIPLICHERÒ | TUOI DOLORI E LE TUE GRAVIDANZE, CON DOLORE PARTORIRAI FIGLI. VERSO TUO MARITO SARÀ IL TUO ISTINTO, MA EGLI TI DOMINERÀ “. ALL'UOMO DISSE: “POICHÉ HAI ASCOLTATO LA VOCE DI TUA MOGLIE E HAI MANGIATO DELL'ALBERO, DI CUI TI AVEVO COMANDATO: NON NE DEVI MANGIARE, MALEDETTO SIA IL SUOLO PER CAUSA TUA! CON DOLORE NE TRARRAI IL CIBO PER TUTTI | GIORNI DELLA TUA VITA. SPINE E CARDI PRODURRANNO PER TE E MANGERAI L'ERBA CAMPESTRE. CON IL SUDORE DEL TUO VOLTO MANGERAI IL PANE; FINCHÉ TORNERAI ALLA TERRA, PERCHÉ DA ESSA SEI STATO TRATTO: POLVERE TU SEI E IN POLVERE TORNERAI! “. L'UOMO CHIAMÒ LA MOGLIE EVA, PERCHÉ ESSA FU LA MADRE DI TUTTI | VIVENTI. IL SIGNORE DIO FECE ALL'UOMO E ALLA DONNA TUNICHE DI PELLI E LE VESTÌ. IL SIGNORE DIO DISSE ALLORA: “ECCO L'UOMO È DIVENTATO COME UNO DI NOI, PER LA CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE. ORA, EGLI NON STENDA PIÙ LA MANO E NON PRENDA ANCHE DELL'ALBERO DELLA VITA, NE MANGI E VIVA SEMPRE!”. IL SIGNORE Dio LO SCACCIÒ DAL GIARDINO DI EDEN, PERCHÉ LAVORASSE IL SUOLO DA DOVE ERA STATO TRATTO. SCACCIÒ L'UOMO E POSE AD ORIENTE DEL GIARDINO DI EDEN | CHERUBINI E LA FIAMMA DELLA SPADA FOLGORANTE, PER CUSTODIRE LA VIA ALL'ALBERO DELLA VITA. Leggendo questo brano possono essere fornite due interpretazioni: una derivante da una lettura superficiale come se fosse una favola oppure una derivante da una lettura profonda e con coinvolgimento. Siamo in una condizione completamente diversa da Genesi 1 e 2: un'immensa gioia si è trasformata in una situazione di completa tristezza. Ci troviamo di fronte al concetto di eziologia metastorica: Ezio deriva del greco “aitia”, cioè causa. E un discorso sulle cause che va oltre la storia ed è valida per sempre. Racconta il perché le cose stanno così. La definizione letterale è la ricerca dell'origine non sul piano delle cause fisiche (per quello ci affidiamo alla scienza), bensì su quello dei significati filosofici e di senso. In ebraico, il serpente è l'animale più astuto e anche egli faceva parte della creazione bella e buona. Il testo usa il termine ‘erumim per dire nudi e ‘arum per indicare il concetto astuto. Il nome era stato da Adamo che conosceva bene le caratteristiche dell'animale. La radice è identica per attirare l'attenzione del lettore che conosce l'ebraico. Così facendo si sottolinea che l'uomo e la donna volevano essere astuti e si sono trovati nudi nell’umiliazione totale. Il serpente è stato creato da Dio ed è astuto e così si presenta alla donna, ponendo una domanda che non rappresenta in alcun modo la verità. L'astuzia sta proprio nella tentazione e nella capacità di cambiare la realtà per far cadere l’uomo in tentazione, in qualsiasi ambito. La donna si dimostra, anche essa, astuta rispondendo con la verità identica alla realtà piena. L’interrogativo che ci si pone è: “L’albero della vita è in mezzo al giardino e l'albero della vita è in mezzo al giardino o è solo presente ?”. C'è ambiguità sulla posizione dell'albero: se non fosse in mezzo la donna fa capire che quell'albero la sta tentando anche se non è in mezzo. Se si vuole una cosa quella è sempre nel centro dei pensieri. Non si sa come Eva potesse sapere del divieto perché il comando è stato a Adamo: lui potrebbe averlo riferito in un secondo momento oppure è stato Dio stesso a darne conoscenza anche alla donna. Il Serpente, inoltre, sa che la donna è più difficile da convincere e per farlo usa parole simili a quelle utilizzate da Dio: la convince che non moriranno e che quando ne mangeranno saranno simili a Dio (sopra ogni problema, in grado di fare e conoscere tutto). Con questa descrizione il frutto dell'albero diventa desiderabile. La donna ne mangiò e anche l'uomo lo fece. Quindi, la donna prende e addenta un frutto (non è certo che fosse una mela) e ne porge anche al marito che si fa tentare, senza controbattere, mangia come se non avesse ricevuto 25 un comando. Il Serpente sceglie di tentare prima la donna perché più complesso, l'uomo non sarebbe riuscito a farle mangiare il frutto. Nel tempo la donna ha perso importanza e potere ma all'inizio era simbolo di saggezza e potere. La tentazione si compie perché l'uomo è limitato ed ha un desiderio incolmabile di vita eterna e infinito. Nessuno di noi può decidere cosa essere prima di nascere ma può progettarsi. Una volta mangiato dell'albero si rendono conto di essere nudi e se ne vergognano, tentano di coprirsi. Dio che viveva insieme a loro passeggia nel giardino ma i due si nascondono e non rispondono alle numerose chiamate del Signore. Ovviamente, Dio già sapeva dell'accaduto ma vuole testare la sincerità dei due coniugi. L'episodio tratta del peccato originale inteso come peccato all'origine da cui scaturiscono gli altri e come caratteristico dell'uomo, che sarà presente a meno che si decida di vivere diversamente. L'uomo tenta di scaricare la colpa sulla donna (“la colpa è sempre dell'altro”) e la donna la scarica sul serpente, creatura di Dio. Il male morale non esiste se non seguito dal compimento della tentazione. Dio non vuole lasciare impunito il serpente (simbolo di polemica nei confronti delle epopee mesopotamiche in cui il serpente era considerato simbolo di giovinezza e saggezza): lo maledice, lo condurrà a strisciare e mangiare polvere (la mitologia spiega perché il serpente striscia), ad essere nemico dell'uomo e della donna. Alle donne saranno moltiplicati dolori della gravidanza e del parto (eziologia: perché la donna prova dolore quando partorisce?) e l'uomo sarà il suo istinto e dominerà la donna. Gli uomini verranno puniti perché Adamo non ha rispettato il comando e saranno obbligati a lavorare con fatica e sudore. Si fa anche riferimento alla morte relazionale con Dio e con la Donna. Dal primo Eden si è usciti definitivamente ma l'uomo non è morto: nonostante la disobbedienza, il Dio Padre si prenderà cura dell'uomo e della donna vestendoli con tuniche di pelle e permetterà loro di avere figli. Hanno avuto una seconda chance. E possibile cercare e ritrovare le armonie del primo giardino con la buona intelligenza della vita. Se così non fosse la storia sarebbe un inganno e il mondo una condanna. Ognuno porta con sé il bene-dolore costruito lungo la strada. Un compito morale di ogni persona diventa cercare di ridurre il dolore del mondo. La conoscenza del bene e del male viene acquisita con l'esperienza e il divieto imposto non cerca di ridurre le possibilità dell'uomo ma permette di fargli capire che deve imparare ad ascoltare e obbedire chi ha più esperienza, senza avere tutto e subito. Il bene e il male devono essere riconosciuti ascoltando i consigli e la colpa dell'uomo è solo non aver ascoltato. Un conto è commettere un errore fidandosi perché la persona è degna di fiducia e un conto è sbagliare in maniera clamorosa se già qualcuno aveva consigliato di desistere. Nessuno può avere tutto e i soldi non possono essere sempre il fine ultimo. In generale, è più facile trovare scorciatoie sebbene queste non sempre abbiano un effetto positivo a lungo termine. Sicuramente queste non possono mai essere corrette quando si tratta di scelte esistenziali e gli eventuali sacrifici saranno sempre ricompensati anche se più complessi. Anche l'intelligenza può essere usata per raggiungere il male, per distruggere, evadere il Fisco, sfruttare e sedurre i deboli... Per distruggere non sempre serve la forza e talvolta si manifesta in un discorso l'uso della parola sembra essere più potente. 26 La storia è piena di parole che hanno creato affiancate da parole che hanno distrutto vite, reputazioni, matrimoni... e sapere riconoscere l'intelligenza del serpente da quella buona è un'arte estremamente difficile. Le due intelligenze vivono l'una accanto l'altra, intrecciate nel cuore di qualsiasi persona, non è possibile classificare una persona come buona o cattiva. Tutti potranno compiere degli errori e delle scelte sbagliate. Genesi 4, 1-16 ADAMO CONOBBE EVA SUA MOGLIE, CHE CONCEPÌ E PARTORÌ CAINO E DISSE: «HO ACQUISTATO UN UOMO GRAZIE AL SIGNORE». POI PARTORÌ ANCORA ABELE, SUO FRATELLO. ORA ABELE ERA PASTORE DI = GREGGI, - MENTRE CAINO ERA LAVORATORE — DEL SUOLO. TRASCORSO DEL TEMPO, CAINO PRESENTÒ FRUTTI DEL SUOLO COME OFFERTA AL SIGNORE, MENTRE ABELE PRESENTÒ A SUA VOLTA PRIMOGENITI DEL SUO GREGGE E IL LORO GRASSO. IL SIGNORE GRADÌ ABELE E LA SUA OFFERTA, MA NON GRADÌ CAINO E LA SUA OFFERTA. CAINO NE FU MOLTO IRRITATO E IL SUO VOLTO ERA ABBATTUTO. IL SIGNORE DISSE ALLORA A CAINO: «PERCHÉ SEI IRRITATO E PERCHÉ È ABBATTUTO IL TUO VOLTO? SE AGISSI BENE, NON DOVRESTI FORSE TENERLO ALTO? MA SE NON AGISCI BENE, IL PECCATO È ACCOVACCIATO ALLA TUA PORTA; VERSO DI TE È IL SUO ISTINTO, E TU LO DOMINERAI». CAINO PARLÒ AL FRATELLO ABELE. MENTRE ERANO IN CAMPAGNA, CAINO ALZÒ LA MANO CONTRO IL FRATELLO ABELE E LO UCCISE. ALLORA IL SIGNORE DISSE A CAINO: «Dov'È ABELE, TUO FRATELLO?». EGLI RISPOSE: «NON LO SO. SONO FORSE IO IL CUSTODE DI MIO FRATELLO?». RIPRESE: «CHE HAI FATTO? LA VOCE DEL SANGUE DI TUO FRATELLO GRIDA A ME DAL SUOLO! ORA SII MALEDETTO, LONTANO DAL SUOLO CHE HA APERTO LA BOCCA PER RICEVERE IL SANGUE DI TUO FRATELLO DALLA TUA MANO. QUANDO LAVORERAI IL SUOLO, ESSO NONTI DARÀ PIÙ | SUOI PRODOTTI: RAMINGO E FUGGIASCO SARAI SULLA TERRA». DISSE CAINO AL SIGNORE: «TROPPO GRANDE È LA MIA COLPA PER OTTENERE PERDONO. ECCO, TU MI SCACCI OGGI DA QUESTO SUOLO E DOVRÒ NASCONDERMI LONTANO DA TE; IO SARÒ RAMINGO E FUGGIASCO SULLA TERRA E CHIUNQUE MI INCONTRERÀ MI UCCIDERÀ». MA IL SIGNORE GLI DISSE: «EBBENE, CHIUNQUE UCCIDERÀ CAINO SUBIRÀ LA VENDETTA SETTE VOLTE!» . IL SIGNORE IMPOSE A CAINO UN SEGNO, PERCHÉ NESSUNO, INCONTRANDOLO, LO COLPISSE. CAINO SI ALLONTANÒ DAL SIGNORE E ABITÒ NELLA REGIONE DI NOD, A ORIENTE DI EDEN. È un racconto semplice e vicino a noi che racconta l'inizio e la fine di una famiglia. Adamo conobbe Eva, si unirono come partner in tutto il rapporto di coppia concepiscono e partoriscono Caino (Eva ha acquistato un bambino). Ha acquistato un uomo grazie a Dio. C'è piena consapevolezza che è grazie a Dio che la coppia è stata benedetta nonostante l'errore commesso in precedenza. La descrizione dettagliata fa capire l'importanza di questa nascita. Di Abele si dice solo che si “aggiunse”, suo fratello. La sua importanza è minima e quasi nulla. Abele significa “soffio” perché facilmente svanirà e sarà senza consistenza. Tutti siamo Abele, finiti e inconsistenti. Focus sul lavoro dei due fratelli: Abele, come Adamo, era un pastore mentre Caino coltivava la terra. Entrambi offrono contemporaneamente i frutti del lavoro (Caino offre i frutti del suolo e Abele offre il grasso dei primogeniti del gregge). L'offerta di Caino non fu gradita ma su questo verbo sono stati condotti diversi approfondimenti. Decima lezione Il conflitto tra i due fratelli è evidente sin dalla nascita e si evince dalle diverse descrizioni del narratore. 27 Anche dopo i funerali in molte culture era costume mangiare insieme con i familiari del defunto così da condividere anche il dolore. Non si diventa compagni di viaggio senza il cum-panis, il pane condiviso. Giacobbe cambiò nome, dopo avere vinto un combattimento. Egli divenne Israele perché ha combattuto con gli uomini e con Dio e ha vinto. Giacobbe perdonò anche il fratello Esaù che lo aveva tradito, si riconciliano mediante un lungo abbraccio. Ci si ferma a riflettere anche sulla storia di Dinah, figlia di Giacobbe che venne rapita e violentata dal principe del territorio. Questo ci ricorda che nella vita non tutto può essere positivo e molte sono le pagine buie che si possono incontrare. Il testo vuole anche sottolineare la netta differenza, ancora presente, tra uomini e donne, le quali non possono essere libere di uscire senza avere paura che qualcuna possa fare loro del male. Dinah scompare dalla Bibbia ma rimane viva nelle persone rapite, violentate, oggi e domani. Un altro problema è la vecchiaia e l'accettazione del diventare anziani, senza esserne ossessionati. E anche un'ingiustizia che troppi anziani trascorrano gli ultimi anni senza giovani attorno, da soli o con altri vecchi soli. Giuseppe è il figlio di Giacobbe e di Rachele ma non viene ricordato come patriarca. Riceveva un amore speciale da suo padre perché era preferito agli altri figli perché nato quando Giacobbe era già anziano. Questo sentimento non fu mai accettato dai fratelli che lo odiavano. Giuseppe è anche un sognatore e narratore pubblico. | fratelli riconoscono il potenziale del fratello e decidono di punirlo: nella Bibbia entra il conflitto pluripersonale, derivante da invidia e gelosia, che sfiorerà il fratricidio. La gelosia è nata dalla mancanza di sogni altrettanto grandi e belli. Giuseppe avrebbe potuto smettere di sognare o di raccontarlo ma così facendo non ci sarebbe mai più riuscito. Coloro che trovarono Giuseppe nella cisterna lo vendettero agli ismaeliti come uno schiavo. | fratelli tornarono dal madre con la tunica del ragazzo sbrandellata e piena di sangue. Giacobbe fece lutto per molti giorni. Giuseppe finì nella casa di un ufficiale egiziano. La Bibbia mostra Giuseppe come una persona di grande valore: è diventato un amministratore perfetto, che faceva bene tutto. Grazie a questo si guadagna la stima e il rispetto dell'ufficiale e da lui ottenne tutti gli averi. Giuseppe era una persona leale, giusta e retta. Su di lui si posero gli occhi della moglie dell'ufficiale che chiese lui di coricarsi insieme ma Potifar non lo aveva incaricato del cibo e, quindi, dell'intimità sponsale e quindi si negò. Giuseppe ha dimostrato di essere leale, di avere intenzioni rette e buoni pensieri. Leali lo si può diventare anche dopo un trascorso sleale. La moglie ritentò ancora di coricarsi, strappando la sua veste e raccontando menzogne al marito, che decise di imprigionare Giuseppe, il quale non tenta neppure di difendersi, ma il Signore fu con Giuseppe. In carcere inizia una nuova fase dove inizia ad interpretare i sogni degli altri: era un servitore dei sogni degli altri, non è un mestiere e deve essere fatto con gratuità. Inoltre, l'interpretazione deve essere reale e rivelare anche cose che non si vorrebbero sentire. Dopo due anni, anche il Faraone sognò e ne rimase turbato, chiese a tutti gli indovini una spiegazione, ma nessuno seppe dare una risposta. Allora sul suggerimento di uno dei due ex prigionieri, il Faraone convocò Giuseppe, diventando il primo profeta di Israele. Dopo i sette anni di abbondanza, come era stato predetto dal sogno interpretato, vennero i sette anni di carestia ma, grazie a Giuseppe in Egitto c'era del grano e del pane. 30 La carestia raggiunse anche le terre del padre di Giuseppe e inviò tutti i fratelli, tranne Beniamino, a procurare del cibo. Giuseppe, intanto, era diventato visir. Giuseppe riconobbe subito i suoi fratelli ma loro non riconobbero lui, li accusò di essere spie e li mise in prigione. Come prezzo per la liberazione chiese di portare in Egitto anche il fratello Beniamino, trattenendo però Simeone come caparra. Nei sacchi di grano destinati a loro fa mettere anche il denaro per metterli alla prova. I fratelli tornarono in Egitto con Beniamino, con i soldi da restituire e con molti doni. Giuseppe cambia atteggiamento, li invita a pranzo e si commuove alla vista del fratello minore. Il percorso di riunificazione non si era ancora compiuto e vuole mettere ancora alla prova i fratelli: fa nascondere una coppa sacra nella borsa di Beniamino, i servi li fermarono nel tragitto verso casa e lo condannarono. Allora i fratelli tornarono supplicando Giuseppe. Giuda è il primo a chiedere perdono e libertà per il fratello, mostrando assoluto pentimento. È importante che ci sia un percorso di riconciliazione dopo grandi tradimenti, che non sia una reazione immediata, si deve lasciare il tempo di comprendere e perdonare. Giuseppe, allora, si rivela e chiede se il padre sia ancora vivo. Giuseppe è ridiventato fratello, non solo di sangue. Giuseppe prende su di sé il male che i fratelli avevano procurato. Il male fatto resta tale ma la possibilità di ricominciare veramente dipende dall'interpretazione dei frutti di vita. La parola è in grado di ricostruire relazioni spezzate. Il perdono non è dimenticare il passato ma investire su un nuovo rapporto risorto. Dopo la riconciliazione, Giuseppe li rimanda a casa per riportare in Egitto Giacobbe e dona loro 11 vesti immacolate che prendono il posto di quella macchiata. | figli annunciano a Giacobbe che Giuseppe è ancora vivo e vuole andare a trovarlo. | due si ricongiungono in un abbraccio. Prima di morire Giacobbe benedice Giuseppe. Il fratello Giuda si allontana dai fratelli con la nuora Tamar, rimasta vedova del primo figlio di Giuda. Dopo poco morirà anche il secondogenito e Giuda crede che sia la stessa Tamar la causa della morte dei figli e non le permette di avere una discendenza. Qui avviene il colpo di scena: Tamar si traveste e si finge una prostituta e si concede a Giuda dopo aver chiesto un pegno, una sorta di carta d'identità. Tamar resta incinta e quando Giuda lo scopre (due gemelli) la condanna a morte. Prima di essere condotta al rogo, Tamar rivela l'identità del padre dei suoi gemelli e Giuda non smentisce. Tamar viene rappresentata come donna giusta e con valori. Una lettura proficua e vera della Bibbia è quella che fa capovolgere ordini e gerarchie, esalta umili e umilia potenti, scuote e scardina convinzioni. 31
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