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Teologia: La Resurrezione di Gesù - Origine del Cristianesimo, Appunti di Teologia

La teologia della Resurrezione di Gesù, che è l'evento decisivo per la nascita del Cristianesimo. Esamina come il Cristianesimo non sarebbe mai esistito se Gesù non fosse risorto, e come le differenze e convergenze tra i Vangeli riguardo alle apparizioni di Gesù dopo la morte. Inoltre, discute il significato della morte e della resurrezione di Gesù per gli uomini.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 04/10/2021

aurora_dd
aurora_dd 🇮🇹

4.7

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Scarica Teologia: La Resurrezione di Gesù - Origine del Cristianesimo e più Appunti in PDF di Teologia solo su Docsity! TEOLOGIA 12 - LA RISURREZIONE A) ALL'ORIGINE DEL CRISTIANESIMO I discepoli leggono la morte di Gesù come un abbandono da parte di Dio. La risurrezione è l'evento decisivo per la nascita del cristianesimo + Il Cristianesimo non sarebbe mai nato se Gesù non fosse risorto, perché ha avuto origine dall' annuncio che Dio ha risuscitato Gesù dalla morte. Senza la risurrezione tutto nel cristianesimo diventa vano: per molti, come per quasi tutti gli ebrei, la morte di Gesù continuerebbe a gettare un'ombra di sospetto sulla persona/messaggio; avremmo pochissimi documenti su Gesù, perché tutto il NT parte, infatti dalla convinzione che Gesù è risorto dalla morte; se Gesù non fosse risorto, egli sarebbe solo un uomo in più assassinato dall’ingiustizia umana. Secondo il cristianesimo non si può separare il messaggio di Gesù dalla sua persona perché il Cristianesimo si basa tutto sul messaggio “Gesù è veramente risorto” da cui poi derivano tutti gli altri. B) LE NEGAZIONI DELLA RISURREZIONE DI GESÙ II NT afferma che nessuno era presente nel momento in cui Gesù sia risorto. Il grande periodo delle negazioni della risurrezione di Cristo ebbe inizio nel secolo XVIII e continua anche oggi: per eliminare dalla storia la risurrezione di Cristo vennero proposte numerose teorie. LA TEORIA DELLA FRODE DELL'INGANNO + l'annuncio della risurrezione è una falsificazione ad opera le discepoli che avrebbero rubato il cadavere di Gesù per poi diffondere la falsa notizia della sua risurrezione. LA TEORIA DELLA SOTTRAZIONE + i discepoli non trovarono più nel sepolcro il cadavere di Gesù e la scomparsa del cadavere avrebbe fatto sorgere in loro l'idea della risurrezione. LA TEORIA DELLA MORTE APPARENTE + Gesù non era morto quando venne rinchiuso nel sepolcro. LA TEORIA DELL’EVOLUZIONE + i discepoli dopo la morte di Gesù si sarebbero a poco a poco ripresi dallo shock, avrebbero riscoperto la validità del suo messaggio in un clima di entusiasmo religioso, giungendo ad affermare la risurrezione del maestro in base alle promesse dell'AT e sotto l'influsso di altre religioni, in particolare di quelle misteriche con le loro credenze negli dei che muoiono e risorgono. LA TEORIA DELLE VISIONI + la risurrezione di Gesù sarebbe il frutto di visioni indotte o da sostanze oppiacee o da un clima di delirio religioso. Secondo i cristiani la risurrezione potrebbe essere un avvenimento reale, ma non “storico” se con storico si intende spazio - temporalmente determinato. C) IL LINGUAGGIO DEL NUOVO TESTAMENTO II NT usa 2 tipi di linguaggio per esprimere l'avvenimento della risurrezione di Gesù: 1) il linguaggio della “RISURREZIONE” 2) il linguaggio dell’’ESALTAZIONE” o “GLORIFICAZIONE” 1) Il vocabolo “risurrezione” in greco non esiste, ma si usano 2 verbi: ® ANISTEMI + (ri)mettere in piedi, far (ri)alzare TEOLOGIA * EGEIRO-(ri)svegliare, (ri)alzare Si tratta di un tipo di discorso metaforico 2) linguaggio dell’ESALTAZIONE è più profondo + lo schema non è più temporale, ma spaziale: dal basso all'alto, dalla condizione di umiliazione - abbassamento a quella di esaltazione - glorificazione alla destra di Dio. ! Questi linguaggi del NT sono oggi ritenuti un motivo di credi i discepoli non avrebbero potuto inventarli perché non ebbero nel tempo, nella cultura per giungere a una tale elaborazione e lo narrarono parlando semplicemente. D) LE NARRAZIONI EVANGELICHE Solo i vangeli provano a narrarci gli eventi (gli altri scritti non narrano la storia di Gesù, ma fanno una riflessione su cosa significhi vivere la vita alla luce dell’esperienze di Gesù). 1. LRACCONTI SULLA SCOPERTA DEL SEPOLCRO VUOTO + tutti i Vangeli parlano dell’esperienza avuto ad alcune donne presso il sepolcro di Gesù. dal confronto tra i Vangeli si notano differenze sui particolari e convergenza sull’essenziale: *& DIFFERENZE e MCeLCricordano tre DONNE, MT 2, GV 1 ® Diverso è il MOTIVO della visita al sepolcro: per MC e LC viale intenzione di ungere il cadavere, per MT vi è il desiderio di fare visita la tomba ® per MCle donne non RACCONTANO nessuno quanto hanno visto, mentre, per MT, esse corrono a dare l'annuncio ai discepoli e MTeMC parlano di 1 ANGELO, LC e GV di 2 « CONVERGENZE + dato storico certo: la tomba è stata trovata vuota 1) il sepolcro vuoto è un fatto che non viene negato neppure dalle autorità giudaiche (che lo interpretano in altro modo = i discepoli lo hanno trafugato) 2) i primi testimoni sono le donne (al tempo l'opinione di un uomo valeva di più) 3) vi è un'indicazione temporale precisa di quando il sepolcro stato scoperto vuoto 4) il ritrovamento del sepolcro vuoto non è per i suoi discepoli una prova della risurrezione (le donne non hanno pensato alla risurrezione, ma che il corpo fosse stato rubato). 2. IRACCONTI DELLE APPARIZIONI + il fatto del sepolcro vuoto non è una prova della risurrezione. L'esperienza decisiva fu piuttosto l’aver incontrato Gesù vivo. «DIVERGENZE: è difficile determinare il NUMERO delle apparizioni; sui LUOGHI delle apparizioni abbiamo due tradizioni: la tradizione della Galilea (MC, MT) e quella di Gerusalemme (LC). GV tutte e due. «* CONVERGENZE: - Le diverse narrazioni concordo nell’affermare che Gesù dopo la morte è apparso ad alcuni discepoli, ha mostrato di essere ancora vivo ed è stato annunciato come risorto dai morti. - Tutte le apparizioni di Gesù hanno 4 tappe comuni: = Gesù prende l'iniziativa di manifestarsi (non “è stato visto”); = discepoli, vincendo le esitazioni, riconoscono Gesù come vivo (non è uno spirito); TEOLOGIA D) LA RISURREZIONE DI GESÙ COME CONFERMA I PARTECIPAZIONE AL REGNARE STESSO DI DIO Gesù si rivela essere la presenza del modo di dire e di fare di Dio stesso + Gesù, quindi viene chiamato “signore” che sarebbe il nome proprio di Dio. Gesù non è solo l'annunciatore del Regno di Dio, ma con la sua resurrezione è chiaro che il regno di Dio è Gesù stesso perché Dio ha dimostrato di identificarsi in tutto e per tutto con le parole di Gesù. E) LA RISURREZIONE DI GESÙ COME PRIMIZIA DEL COMPIMENTO FINALE E FONDAMENTO DELLA SPERANZA Secondo il NT ciò che è avvenuto in Cristo Risorto è un segno anticipatore: il NT intravede nella risurrezione di Gesù il senso del “paradiso” ed è il compimento finale di Dio sul mondo. Se è vero che neanche la morte, il peccato ferma l’amore di Dio, c'è un motivo per camminare in questa vita con fiducia e con speranza. 14 - IL COMANDAMENTO DELL'AMORE, | TITOLI CRISTOLOGICI E IL NOME CRISTIANO DI DIO a) IL COMANDAMENTO DELL'AMORE Il cristianesimo ha sempre indicato nel comandamento dell'amore (agape) la sintesi del messaggio di Gesù; egli afferma che l’amore a Dio, l'amore al prossimo e l'amore a se stessi sono correlati. La correlazione tra amore e dio... si trova anche nelle dieci parole (erroneamente 10 comandamenti): e DIO+ prime 3 parole ® ALTRI+ dalla 4 all’8 parola e SESTESSI>9-10 La novità del comandamento dell’amore è la modalità in cui Gesù articola questi valori: = Gesù dice come si deve amare + il canone e la misura dell'amore è il suo modo di amare, cioè il dare la vita. - Si può amare perché si è amati + prima qualcuno ci ama, e poi noi amiamo - L'amore è un comandamento nel senso che è la “legge della vita” = l'origine e il compimento della realtà è amore. Nel NT ci sono passaggi dove Gesù raccomanda di odiare il padre, la madre, la moglie ... e infine se stessi = secondo Gesù ogni amore può diventare un idolo, per cui ci si attacca ad una relazione d’amore con possesso (per cui se hai il possesso hai la felicità o il contrario) e ciò è il principio della distruzione della vita e bisogna distaccarsi. + Gesù dice che amare è importante, ma anche pericoloso, quindi ci vuole un ordine degli amori: per questo l’amore a Dio deve essere primo. TEOLOGIA B) I TITOLI CRISTOLOGICI TITOLI CRISTOLOGICI = nomi sintetici per indicare l'identità di Gesù I titoli cristologici del NT si possono distinguere in 3 grandi gruppi: *& TITOLI DEI CONTEMPORANEI - profeta + Gesù è un inviato che parla a nome di dio e manifesta la sua volontà; - figlio di David - Messia/Cristo + perché la tradizione dell’AT pensa al Messia, cioè l'inviato definitivo di Dio, come erede del re Davide. «& IL TITOLO USATO DA GESÙ STESSO + Figlio dell’uomo = espressione che ha una duplice valenza: indica uomo, ma anche uno simile all'uomo. Gesù, pur assomigliando “solo ad un uomo”, ha la gloria e il potere di Dio. Gesù non si autodefinisce Messia siccome nell’ambiente in cui viveva aveva un'’accezione con cui lui non voleva identificarsi. «| TITOLI DEI DISCEPOLI DOPO LA RESURREZIONE DI GESÙ -Figlio/figlio di Dio + Gesù chiamava Dio Abbà (padre) e quindi si autointerpretava come figlio. -Signore + è la traduzione in greco del nome proprio di Dio, Yhwh. Chiamare quindi Gesù signore significa riconoscerlo appartenente alla stessa gloria e maestà di Dio. Se la teologia è una riflessione critico - sistematica sull'esperienza, i vangeli sono un tentativo di prima teologia. C) DIO È PADRE, FIGLIO E SPIRITO SANTO GESÙ È IL PADRE + Padre è l’appellativo privilegiato con cui Gesù si rivolge a Dio; in realtà Gesù chiamava Dio suo padre, Abbà (papà, babbo) che esprimeva un’intimità sconosciuta alla religiosità ebraica. GESÙ E LO SPIRITO + Gesù nei vangeli viene indicato l'uomo dello spirito: nel senso che è accompagnato, abitato dallo spirito di Dio. Gesù riceve lo spirito di Dio e dopo la risurrezione è lui che dona lo spirito. LE PRIME FORMULE TRINITARIE Il problema teologico per eccellenza era come identificare la relazione che Gesù intrattiene con Dio. TRINITÀ è il modo linguistico sintetico per cercare di correlare le identità e relazioni di Gesù, Padre e spirito. Il termine non c’è scritto nel NT ma è frutto della teologia dei primi secoli. Due fattori hanno portato alla riflessione "trinitaria”: | forti contrasti tra i cristiani: Gesù è Dio? ma allora ci sono due o tre dei? L’incontro con l’ellenismo (cultura greca) che ha permesso al cristianesimo di esprimere al meglio l'identità di Dio; LA RELAZIONE TRA GESÙ E DIO 1) Nelll secolo: ®* DOCEITISTI: Gesù sembrava un uomo, ma in realtà è Dio. ® EBINITI: Gesù appare come Dio, ma non lo è; è un uomo. 2) NellIII secolo: TEOLOGIA ®. MODALISMO: c’è un unico Dio che appare in diversi modi: a volte come Padre, a volte come Figlio e a volte come Padre. Gesù è un modo secondo cui Dio si è fatto vedere. * ADOZIONISMO: Gesù non è Dio, ma è stato adottato come figlio da Dio e lo è divenuto quando il padre lo ha colmato con il suo spirito * ARIANESIMO: Gesù non è semplicemente un uomo adottato da Dio, ma il figlio creato dal Padre prima della creazione del mondo con un ruolo di mediatore. 3) CONCILIO DI NICEA (325) + non d'accordo perché Gesù è Dio come il padre. Si dice che Gesù è della stessa sostanza del Padre. Si afferma la resistenza di Gesù e la sua uguaglianza col padre quindi Dio si è fatto uomo, vivendo e morendo, ma risorto ritorna i pieni poteri della divinità che aveva prima di farsi uomo. LA RELAZIONE TRA LO SPIRITO E DIO CONCILIO DI COSTANTINOPOLI (381) + cattolici ortodossi riconoscono che è vero che il Padre è il primo principio; e vero che nella storia della salvezza e Gesù/Figlio che ha donato lo spirito ed è vero che lo spirito e la relazione d'amore tra Padre e il Figlio. LA RELAZIONE TRA UMANITÀ E DIVINITÀ DI GESÙ Due sono le scuole di pensiero più importanti del V secolo: - lascuola antiochena: accentua la distinzione del divino e dell'umano di Gesù - la scuola alessandrina: accentua l'unità del divino dell'umano in Gesù Cristo (Gesù è uno) CONCILIO DI CALCEDONIA (451) + Gesù è un’unica persona (ipostasi) divina in due nature: natura umana e divina. TEOLOGIA 17 - LA COSCIENZA CREDENTE A) LA COSCIENZA Fede = fiducia nei confronti di Dio COSCIENZA = quel sapere primordiale dove l'umano sa già le cose fondamentali prima che parte il ragionamento. Consapevolezza e giudizio morale. B) ALL’ORIGINE LA FIDUCIA - l'atto fisico del nascere è segnato dal drammatico "venire al mondo” attraverso una separazione dalla precedente ed originaria unità. Il neonato non si percepisce ancora come un corpo proprio; - La coscienza di sé si accende quando c'è amore interpersonale; ha una dimensione pratica: il neonato soltanto attraverso il contatto con altri giunge a percezione di sé; - La coscienza ha originariamente forma di affidamento + la coscienza umana è originariamente credente. C) LA RELAZIONE FIDUCIALE MADRE-NEONATO-PADRE - Il primo passaggio è il tempo della seduzione reciproca tra madre e neonato + il neonato desidera essere riconosciuto come l'oggetto del desiderio della madre e anche la madre. - Il secondo passaggio è l'apparizione del padre che, intervenendo nella relazione madre - neonato, risana quel legame. - Il terzo passaggio è l’accesso al linguaggio + possibilità di desiderare un proprio desiderio D) LA DIMENSIONE “SACRA” DELLA COSCIENZA FILIALE Ogni neonato, dunque, giunge all'accendersi della coscienza filiale solo all'interno di fedeli legami affettivi con la madre il padre + questo ha una connotazione sacra nel senso dell'inviolabilità dei legami affettivi che dicono del senso ultimo di una vita. E) LA FEDE IN DIO E NEL DIO DI GESÙ Fede in Dio = è la riappropriazione consapevole, libera e vissuta dell’affidarsi che struttura la coscienza. La vera questione non è fede - ragione, ma fede - fiducia. Riassunto: la coscienza umana è sempre credente in quanto i legami fiduciari sono all’origine della coscienza di sé, degli altri, della realtà e di Dio. 1) 2) 3) TEOLOGIA 18 - LA RELAZIONE TRA FEDE E RAGIONE Occorre interrogarsi sui motivi che hanno portato la cultura occidentale a ritenere il credere una modalità di conoscenza a basso il regime di certezza, mentre il ragionare sia considerato la modalità di conoscenza, quella più chiara, sicura e certa. Per la cultura occidentale: - laragione è l'organo della verità. - Dalla modernità in poi la ragione viene identificata con la ragione tecnico - scientifica che si basa su criteri di oggettività. - Separazione tra fede e ragione perché la fede non è oggettiva. | fattori che portarono l’Europa a scegliere la ragione: La guerra di religione cristiana tra cattolici e protestanti + da qui l’intuizione di valori neutrali, oggettivi separati dalla fede, siccome la religione divide; Il successo della ragione scientifica (XVII sec.) + Galileo e la visione eliocentrica; La giustapposizione tra (autorità di) Dio e (libertà dell’) uomo + nel XIX sec. la chiesa affermò l’esigenza di una presenza anche in campo temporale (lo stato pontificio) attraverso un'autorità che veniva dall'alto (da Dio stesso). Quindi se si crede in Dio si deve obbedire a Dio, cioè all'autorità della chiesa, quindi devi essere a favore della monarchia assoluta. Se non si obbedisce all'autorità della chiesa, se si è a favore della democrazia, non si obbedisce a Dio, e quindi non si è credenti. Teologia = riflettere criticamente sull'esperienza credente
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