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TEOLOGIA I (non frequentanti) - Stefano Alberto, Appunti di Teologia

Riassunto del libro il senso religioso per l'esame di Teologia I (NON frequentanti) del prof. Stefano Alberto, Università Cattolica del Sacro Cuore Milano. Capitolo 1, Capitolo 3, Capitolo 4, Capitolo 5, Capitolo 8, Capitolo 10, Capitolo 11, Capitolo 12, Capitolo 13, Capitolo 14, Capitolo 15. Con questo riassunto ho preso 30 E LODE

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 26/01/2019

Minnie61
Minnie61 🇮🇹

4.3

(36)

24 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica TEOLOGIA I (non frequentanti) - Stefano Alberto e più Appunti in PDF di Teologia solo su Docsity! IL SENSO RELIGIOSO CAPITOLO 1 PREMESSA 1: REALISMO .Citazione di Alexis Carrel (riflessioni sulla condotta della vita) considerazione: nella nostra società è il trionfo delle ideologie a portare alla rovina della civiltà .Per un’idagine seria e quindi anche sul senso religioso il punto di partenza deve essere il realismo Si trova nella riflessione di San’Agostino che afferma “io cerco per sapere qualcosa, non per pensarla” sapendo una cosa si può dire anche di pensarla ma non l’opposto Realismo = l’urgenza di non definire una cosa in base al pensiero che si ha di essa ma di pensarla dopo averla conosciuta questo vale per l’esperienza religiosa bisogna sapere prima di tutto di cosa si tratta Il metodo più diffuso ma anche il più sbagliato è quello di affidarsi a pareri comuni e soprattutto a quelli di persone autorevoli il realismo esige che per osservare un’oggetto in modo da conoscerlo il metodo devva essere imposto dall’oggetto .L’esperienza religiosa è un fenomeno che attiene all’umano (è qualcosa che riguarda la persona) bisognerà quindi elaborare un’indagine esistenziale (su se stessi) (solo dopo aver fatto questo si potrà confrontare il proprio risultato con quello di altri pensatori e filosofi ma un processo inverso sarebbe alientante) Esperienza = giudizio dato su ciò che si prova (capire una cosa e scoprirne il senso) Bisogna definire il criterio di giudizio: a. Il criterio è tratto al di fuori rispetto a noi (sbagliata porterebbe a un’esperienza alienante) b. Il criterio è reperibile dentro di noi: l’obienzione spontane è che l’uomo prima non c’era e dunque non può darsi giudizio da solo la conseguenza logica è che il criterio è immanente (non passeggero) all’uomo cioè viene dato dalla natura cioè da Dio è quindi l’esperienza originale Esperienza originale = insieme di esigenze ed evidenze attraverso cui l’uomo si confronta con la realtà ed è attraverso di esse che dipende ciò che dice o che fa Può essere definite come un’impronta interiore analoga a tutti gli uomo che tende a indicare l’impeto originale con cui l’uomo va verso la realtà, attraverso la realizzazione di un progetto che lo stimola da dentro .Bisogna compiere una visione realista della conoscenza: non si può negare l’evidenza dei fatti una logica conoscenza dei fatti è quella che tiene conto di tutti gli elementi Per la conoscenza sono necessari 2 fattori: l’energia della nostra coscienza e l’oggetto la conoscenza è un’avvenimento in cui l’energia dell’umana conscienza si assimila all’oggetto .La natura dell’uomo si basa sul rapporto con l’infinito Facendo una riflessione antropologica si salvano solo 2 tipi di uomini: L’anarchico (che afferma il sé all’infinito) L’autenticamente religioso (che accetta l’infinito come definizione del sé) Ma l’anarchia è una tentazione perché l’uomo non è infinito e si afferma veramente solo nel momento in cui accetta di esistere e quindi accettando una realtà che non si è data da sé .La sfida più grande dell’uomo è quella di paragonare tutto con la propria esperienza originale e non con le opinioni esterne Nel momento in cui l’uomo compirà fatica ad andare controcorrente compirà un lavoro ascetico (contemplativo) maturando al suo interio e incentrando la propria esistenza sul cammino del destino in termini cristiani questo fatica fa parte della metanoia o conversione CAPITOLO 2 PREMESSA 2: LA RAGIONEVOLEZZA Ragionevolezza = attuarsi del valore dell’agire nella ragione Ragione = la capacità di rendersi conto del reale secondo la totalità dei suoi fattori ragionevolezza capacità di prendere coscienza della realtà È dall’osservazione della nostra stessa esperienza che percepiamo se un atteggiamento è ragionevole: ci appare tale quando l’atteggiamento dell’uomo è mosso da ragione adeguate nasce dal rapporto tra consapevolezza e realtà questo metodo di conoscenza è sviluppato dal soggetto QUINDI b. Il presente (inteso come conciliazione tra passto e futuro perché sia per un’indagine sul passato sia per un’idagine sul futuro bisogna partire dal presente) Compiendo un’attenta analisi del presente l’uomo si rende conto della presenza di 2 realtà: 1 Materiale caratterizzata da misurabilità, divisibilità e mutevolezza 2 Immateriale caratterizzata da idee, giudizi e decisione in cui misurabilità, divisibilità e mutevolezza non sono possibili queste 2 realtà sono irriducibili l’una dall’altra La morte tocca la parte materiale ma non la parte immateriale che quindi si rivela immortale Esiste il rischio di cadere in una riduzione materialistica (obiezione dell’esistenza di queste 2 realtà irriducibili): per il materialista è tutto riducibile a un dato materiale MA questa affermazione non può essere vera perché se l’esperienza mostra 2 tipi di realtà non si possono far concidere CAPITOLO 5 IL SENSO RELIGIOSO: SUA NATURA Il senso religioso coincide con il radicale impegno del nostro io con la vita che si documenta in certe domande (es. Perché c’è la morte ? Qual è il significato ultimo dell’esistenza ?) L’esigenza espressa da queste domande è quella di una risposta totale al punto da continuare a ripresentarsi finchè non ottengono tale risposta L’inesauribilità della risposta alle esigenze costitutive del nostro io è strutturale (rappresenta le caratteristiche del nostro essere) Il senso religioso definisce l’io come luogo della natura dove viene affermato il senso del tutto: quanto più l’uomo si addentra nel tentativo di rispondere a queste domande tanto più ne percepisce la potenza e tante più scopre la propria sproporzione rispetto alla risposta totale L’inesauribilità delle domande esalta la contraddizione fra l’impeto dell’esigenza e la limitatezza della misura umana nella ricerca Questo si riscontra negli scritti di Leopardi E nel libro Dalla scienza alla fede di Severi che affermava che quando la ricerca giungeva a un certo termine l’oggetto dell’azione (X) si spostava R x x x Man mano che procedeva diventava sempre più ecidente la sproporzione fra l’oggetto a cui arrivava l’indagine e la profondità delle domande Più si avanza nella ricerca più si trova un altro obbiettivo più complesso e completo: l’indagine porta a capire la grandiosità dell’oggetto indagato Tutti devono ammettere l’esistenza di un mistero insondabile Nel momento in cui la ricerca viene limitata, arrestata o condizione si trasforma in ideologia ed impone la propria concezione della vita violenza del potere (atteggiamento tipico dei totalitarismi) .Il senso religioso è la capacità della ragione di sprimere la propria natura profonda nell’interrogativo ultimo che è costitutivo dell’individuo Di fronta a questa domanda l’uomo è solo ma è anche la radice della compagnia perché non è generata dall’individuo ma è data a lui come è data a tutti significa che l’uomo è costituito da un’altra cosa misteriosa L’ipotesi di Dio e l’affermazione del mistero come realtà esistente oltre la nostra capacità corrispondono alla struttura originale dell’uomo Senso religioso = domanda di totalità costitutiva della nostra ragione .Solo l’affermazione del mistero come realtà esistente (affermazione di Dio) corrisponde alla struttura dell’uomo se non ne suppone l’esistenza non si suppone una risposta e quindi si sopprime la domanda costitutiva dell’uomo cioè il senso religioso CAPITOLO 8 CONSEGUENZA DEGLI ATTEGGIAMENTI IRRAGIONEVOLI DI FRONTE ALL’INTTEROGATIVO ULTIMO .Lo smarrimo del significato come consguenza della riduzione o svuotamento della domanda porta a conseguenze culturamente molto gavi: 1 La rottura con il passato La perdita del significato delle cose porta all’annullamento della personalità (l’uomo acquista personalità solo con l’intuizione, la percezione e l’affermazione del significato) che a sua volta sfoca il senso del passato la rottura con il passato provoca l’incapacità di costruire il futuro Quindi la libertà si trova nel presente ma la ricchezza nel passato 2 L’incomunicabilità Lo sfocarsi del passato impedisce la comunicazione perché la base del dialogo si fonda sul passato in quanto nasce dall’esperienza che è custodita nella memoria Il disimpegno verso la vita non produce esperienza L’incomunicabilità rende a sua volta più tragica la solitudine che l’uomo prova di fronte al proprio destino come assenza di significato L’uomo avendo rotto con il passato perde il gusto di vivere la vita e all’interno del tessuto sociale diventa sempre più vulnerabile, si crea un “clima sociale esasperante” 3 La perdita di libertà Nel momento in cui l’istinto governa l’uomo la libertà viene a mancare Il reale inizio della libertà è un’intelligenza che si applichi La libertà ci si presenta attraverso la nostra esprienza come la soddisfazione totale, il compimento dell’io e della persona è la capacità di felicità è quindi la capcacità di Dio, è la umile e fedele dedizione a Dio nella vita quotidiana (fede e preghiera sono il riconoscimento di Dio) Questa libertà è una tensione al compimento, è in divenire Solo se si considera che l’uomo non sia costituito da un solo fondamento biologico (di suo padre e di sua madre) ma possieda qualcosa che derivi dal diretto rapporto con l’infinito e con l’origine del mondo (Dio) l’immagine di un uomo libero è spiegabile. Questo rapporto garantisce la libertà dell’uomo che si trova nella religiosità Se l’uomo non è rapporto diretto con l’inifinito allora tutto ciò che fa il potere sarebbe giusto ma il divino è l’affermazione dell’uomo come capacità di libertà e quindi l’anti-potere CAPITOLO 10 COME SI DESTANO LE DOMANDE ULTIME: ITINERARIO DEL SENSO RELIGIOSO a) Il primo sentimento dell’uomo è quello di essere di fronte ad una realtà che non è sua, che c’è dipendentemente da lui e da cui lui dipende si tratta della perceizone originale di un “dato”: questa realtà è qualcosa di “dato” e quindi presuppone qualcuno che la “dia” La parola “dato” indica un’attività davanti alla quale l’uomo è passivo, questa passività costituisce l’originaria attività umana di ricevere, constatare e riconoscere b) Poi si accorge che questa realtà è cosmica (è presente un ordine) c) Poi capisce che è l’attrattiva della bellezza armonica a creare in lui stupore (Kant la possibilità di risalire all’entità superiore attraverso il cielo stellato) È lo stupore provato dall’uomo di fronte alla realtà a destare (risvegliare) in lui la domanda ultima dallo stupore nasce la religione L’attrazzione esercitata dalla meraviglia delle “cose” innesca la ricerca alla base della religione quindi la relogiosità è da intendersi come l’affermarsi e lo svilupparsi dell’attrativa La paura nasce come secondo sentimento causato dal perciolo di perdere quell’attrattiva d) Infine si accorge che oltre alla bellezza questa realtà può essergli favorevole (carattere provvidenziale della storia classica) L’uomo è quel livello della natura in cui essa si accorge di non farsi da sé dopo tutti questi ragionamenti l’uomo è consapevole di sé e si rende conto che non dipende da sé stesso e che quindi scaturisce da altro questo altro da cui l’uomo dipende è chiamato nella tradizione religiosa Dio Preghiera = la coscienza di sé fino in fondo A questo livello di consapevolezza si agginge anche la coscienza dell’io che porta alla percezione del bene e del male definita dalla Bibbia “la legge nei nostri cuori” Il positivismo vorrebbe imporre all’uomo di fermarsi a ciò che appare CAPITOLO 13 L’EDUCAZIONE ALLA LIBERTÀ .Il problema del metodo del segno è l’educazione alla libertà Se la realtà richiama a quacos’altro l’educazione alla libertà è l’educazione alla reposabilità di rispondere a ciò che chiama Implica un’educazione all’attenzione (tener conto della totalità dei fattori) e dell’accetazzione in questo modo viene assicurata la modalità profonda con cui l’uomo deve atteggiarsi verso la realtà che non deve essere giudicata in base ai preconcetti Si potrebbe cadere nel dubbio sistematico ma l’educazione alla libertà è educazione alla possibilità di certezza .Dio è implicazione immediata della coscienza di sé La difficoltà dell’uomo di identificare Dio si trova nell’esperienza del rischio che si trova nell’interpretazione del segno: è la paura di affermare l’essere (contradditoria della nostra natura, tanto più una cosa interessa il significato della vita tanto più abbiamo paura di affermarla) il metodo che fornisce la natura per superare l’esperienza del rischio è il fenomeno comunitario che rappresenta la condizione dell’affermarsi della libertà CAPITOLO 14 L’ENERGIA DELLA RAGIONE TENDE AD ENTRARE NELL’IGNOTO .Il desiderio della ragione è quello di poter conoscere l’ignoto (il misterio) la tensione ad entrare in questo ignoto definisce l’energia della ragione La vita è tensione con l’ignoto e chi giunge a percepire questo è un uomo .Il superamento delle Colonne d’Ercole, oltre le quali vi era l’ignoto, compiuto da Ulisse può essere paragaonato al superamento del limite estremo, posto al di là della falsa saggezza La Bibbia rivela che un eccessivo attaccamento a sé, un eccessivo amor proprio, provoca nell’uomo un’impazienza che lo porta a dare una definizione delle cose e del mondo anche se non le può conoscere affermazioni come “il senso della vita è questo” sono la caduta della ragione Caduta della ragione perché l’uomo riduce l’incomprensibile a qualcosa di interno alla sua esperienza e pretende che la ragione possa indentificare tutto: pretende di essere la misura di tutto e dunque equivale a pretendere di essere Dio La Bibbia identifica questo con l’idolo San Paolo ha descritto la nascita dell’idolo (l’adorazione della creatura al posto del creatore) e la sua conseguenza (la corruzione della verità umana) Ma quanto più si tenta di spiegare tutto con l’idolo tanto più ci si rende conto che non è sufficiente Per la Bibbia l’origine della violenza come sistema dei rapporti è l’idolo perché la sua conseguenza è il conflitto L’ideologia costruita su un’idolo (es. Hitler) è per sua natura totalizzante quando si scontra con l’ideologia costruita su un altro ideolo vanno in conflitto finchè una non prevale sull’altra Il peccato originale dell’uomo è la pretesa di identificare il significato totale con qualcosa che comprende Il genio religioso umano ha cercato di liberarsi di questo errore per esempio in “Summa Theologiae” di Tommaso D’Acquino e nel Fedone di Platone CAPITOLO 15 L’IPOTESI DELLA RIVELAZIONE: CONDIZIONE DELLA SUA ACCETTABILITÀ .La realtà è segno di un’altra realtà l’uomo lo intuisce ma è spinto a interpretarla male prematuramente cade ed è folle perché pretende di misurare l’incommensurabile con mezzi umani e l’intuizione del rapporto con il mistero diventa presunzione .C’è però l’ipotesi della rivelazione cioè lo svelarsi del Mistero attraverso un fattore della storia Questa ipotesi ha 3 caratteristiche: 1 È possibile Perché negare questa ipotesi sarebbe un altro tentativo della ragione per imporre a Dio una propria immagine. Ma se Dio è il Mistero non si può dettargli cosa può o non può fare 2 È conveniente Perché incontra il desiderio dell’uomo e si adatta con la sua natura 3 È accettabile Se risponde a 2 condizioni: a. Se deve essere una rivelazione deve essere comprensibile per l’uomo e quindi tradotta in termini umani b. Nonostante sia tradotta in termini umani il risultato della rivelazione deve essere l’approfondimento del Mistero come Mistero (cioè il suo risultato non deve essere una riduzione del Mistero) L’impossibilità della rivelazione è il dogma fondamentale del pensiero illuministico, è predicato dalla filosofia e dai materialisti. Questa affermazione è il tentivo della ragione di decidere la misura del reale, del possibile e dell’impossibile nella realtà. Ma l’ipotesi della rivelazione non può essere distrutta da nessun preconcetto perché il destino del senso religioso è legato ad essa.
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