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Teologia II argomento a piacere (frequentanti) - Banna, Dispense di Teologia II

Argomento a scelta sulla ricerca della felicità. Voto: 30

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 08/02/2024

giorgiabellucci
giorgiabellucci 🇮🇹

9 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Teologia II argomento a piacere (frequentanti) - Banna e più Dispense in PDF di Teologia II solo su Docsity! LA FELICITÀ Per Gesù ogni uomo, pur essendo un solo puntino nell’universo, ha una dignità inviolabile . L’uomo è il + importante perché è in rapporto con qualcosa che sta al di fuori dell’universo e questo gli assicura la libertà: l’uomo non è determinato da tutto ciò che lo circonda, perché è molto di più. La preghiera è il momento in cui l’uomo si riconosce fatto di altro, in cui ha il presentimento di essere speciale vuole essere amato personalmente e prova un continuo desiderio non si accontenta. La felicità, essere compiuti e vedere realizzata la nostra vita significa che:  C’è qualcosa che va oltre i beni materiali, quindi bisogna staccarsi dai beni materiali.  Trovare il proprio posto nel mondo e sentirsi parte di qualcosa di grande fa si che l’uomo sia felice. Dove il posto nel mondo deve valorizzare le nostre specificità La felicità non è solo qualcosa che noi aggiungiamo, ma qualcosa che c’entra con il tutto. Dentro la nostra vita noi facciamo un incontro e in questo incontro possiamo trovare la felicità perché qualcuno mi ha portato a questo incontro. L’uomo per essere felice non può stare fermo, perché nell’uomo c’è come un motore, un’energia che vuole spendersi, scoprire di essere utile per essere felice la felicità è proprio il cercare di muoversi verso l’oltre, nello spendersi per gli altri. Legge dell’esistenza L’uomo è fatto per essere felice e quando trova la felicità non vorrebbe essere da nessun’altra parte e in nessun altro momento, in quel momento è realizzato e pieno (si scopre nel posto giusto al momento giusto) L’uomo trova la felicità dandosi, spendendosi per altri. Il mio darmi, si riflette nello spendermi prima che per acquisire, per dare. E in questo momento entro in rapporto con il tutto. Cercare la propria felicità ha due aspetti: 1. cercare il proprio compimento, cioè, cercare il proprio posto nel mondo il mio compito è essere in rapporto agli altri: quando l’ uomo trova il suo compito è in pace 2. il posto del mondo non può essere trovato a discapito degli altri, cioè, sacrificando la vita degli altri. Bisogna trovare il modo di realizzare la propria vita che possa anche contribuire alla felicità e al destino degli altri. Molto spesso la mentalità contrappone le due cose: “Non pensare solo a te stesso, ma pensa un po’ anche agli altri” e “Se pensi solo agli altri devi pensare un po’ anche a te stesso”. Se uno pensa veramente a sé, cioè alla sua felicità, a ciò che lo rende veramente felice non può che trovarsi a volere anche il bene degli altri. DISASTRO DELLA CENTRALE DI CERNOBYL: SACRIFICI 3 operai devono scendere a chiudere dei reattori e scendere giù vuol dire rischiare la vita. Gli uomini volontari che si sono alzati si sacrificano, ma non lo fanno per i 400 rubli. Sacrificano la loro vita per il bene della Nazione, non per i 400 rubli, ma perché capiscono che è il loro compito. Sacrificarsi vale la felicità? Fino a che punto l’uomo può sacrificarsi? Ad esempio, la madre fa dei sacrifici per i figli, perché nel farlo realizza la sua felicità, realizza la sua vita. Il sacrificio di un uomo vale la pena solo se questo lo rende più libero: se il sacrificarsi non è per la mia espressione, allora non sarò felice. Cosa ti rende livero? Cosa ti fa rischiare la vita? Se io sacrifico la mia libertà con ciò che sta dentro il cerchio, allora sarò schiavo delle scelte in cui ho investito la mia felicità, ma se attraverso quelle scelte io dialogo con Dio che sta fuori da quel cerchio, io mi sento più libero quelle scelte diventano la fase della mia felicità. Dio diventa un compagno di vita e ci mostra come le scelte possano essere strada verso la felicità, verso quel tutto. Molto spesso le cose che dovrebbero darci la felicità ci lasciano insoddisfatti o ci uccidono: alcool, dipendenze, droghe, ... Gesù si è posto come uomo che andava incontro a bisogni degli uomini e dentro ai bisogni concreti mostrava come vivere quelle cose in rapporto con Dio, come occasione di libertà, non di schiavitù. Gesù ci libera dal peso del peccato originale: se non ci fosse questa inclinazione all’errore non ci si chiederebbe perché tanti uomini sbagliano Diagramma C’è un diagramma in cui c’è l’alfa che l’uomo che è spinto a muoversi e a crescere verso la felicità, verso l’infinito. La base per cercare la felicità è l’istinto che è qualcosa di positivo, che si esprime in cose molto materiali. Il bambino in questa traiettoria verso la felicità parte dalla felicità materiale: i GIOCHI, poi passa dall’affetto al generare.  Il peccato è il non vivere quel gioco, quell’affetto, quell’amore, quella generazione verso la felicità, verso l’infinito. Il nostro bisogno di infinito esplode dentro delle cose nobili, ma piccole. Il desiderio in cui il bambino cerca la felicità sta dentro le cose dette precedentemente, e stanno alla base della felicità e che ci spingono a muoverci verso l’infinito. La felicità passa attraverso beni materiali ma non si ferma a queste cose. Una volta che non ottengo una cosa ho una delusione così grande che non si colma. Momento della scelta La libertà è saper scegliere tra 2 beni che ti possono dare la felicità e saper scegliere quello che più porta oltre la tua vita portandoti all'infinito. La libertà è trovare qualcuno che ci libera dai condizionamenti. È quella scelta che mi porta oltre, che mi avvicina di più a quel tutto e che è il significato di tutta la realtà. Anche se la spinta ad andare oltre porta anche al peccato. Alla fine, si fa sempre una scelta. È chiaro che si fa la scelta che fa stare meglio. L’uomo è sempre libero di dire sì o no Nel fare tutte le scelte non siamo sicuri che fossimo guidati da una routine o di aver realmente scelto con il nostro cuore perché molto spesso siamo manipolati a scegliere in base a gruppi di interesse. ad esempio, se io ci metto tutto il mio impegno e la mia fatica per studiare 3 ore per un esame, ma una mia amica mi propone di una pausa dopo un pomeriggio di studio, devo resistere e continuare a studiare. Prendere una pausa sarebbe un peccato, anche se di poco conto. Tra due persone amate: affetto stabile o più entusiasmante? Davanti a qualcuno devo essere trasparente e devo mostrarmi per quello che sono. La scelta che più mi rende felice è quella che mi fa sentire più libero, per cui mi rendo più me stesso-  La scelta che più mi avvicina a infinito è scelta che più mi fa abbracciare totalità di me, mi fa andare oltre, mi fa maturare. È la scelta che ci fa camminare verso l’infinito. Ci sono scelte che ci imprigionano, ci rendono schiavi e non ci fanno crescere, non ci rendono noi stessi. Queste scelte si configurano come peccati. Non sempre è facilissimo capire che cosa ci permette di essere più noi stessi, di ordinare meglio il nostro istinto verso quell’infinito, in noi c’è come una forza che tende a farci sbagliare, peccare, a legarci alle cose che non ci danno libertà Ma Gesù chiarisce la scelta, ci LIBERA DAL PECCATO ORIGINALE: ad esempio, se io ci metto tutto il mio impegno e la mia fatica per studiare 3 ore per un esame, ma una mia amica mi propone di una
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