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In che cosa consiste l'antropologia teologica?
L'antropologia teologica si può definire come lo studio del fenomeno umano alla luce e
sotto la guida della Parola di Dio e quindi L'uomo nel suo legame essenziale al
mistero di Dio. È di fronte a Dio che l'uomo scopre il mistero della sua origine e il
significato della propria vita e del proprio destino.
Il rapporto tra Dio e l'uomo è mediato e reso possibile da Gesù Cristo.
Di fronte a Dio l'uomo conosce se stesso innanzi tutto come creatura. La sua
creaturalità ha da una parte un risvolto negativo, perché significa finitudine, fragilità e
anche peccaminosità; ma dall'altra ha un risvolto positivo, perché significa riferimento a
Dio, al suo essere soprannaturale; diversamente da tutte le altre creature, poi l'uomo si
riconosce fatto ad immagine e somiglianza di Dio.
Cosa comporta un’antropologia a partire dalla bibbia?
intende essere un’interpretazione fedele dell'intera Scrittura riguardo al tema
antropologico. Ciò, da un lato, richiede che vengano dichiarati i principi direttivi che
hanno guidato l'elaborazione, e, dall'altra, suggerisce che si presentino in modo sintetico
le articolazioni della stessa trattazione così da favorire la lettura.
In che senso l'umano si definisce come relazione?
Dalla Bibbia non si ricava una definizione dell'essenza dell'uomo, ma piuttosto
un'articolata considerazione del suo essere quale soggetto di molteplici relazioni. In
altre parole, si può cogliere ciò che la Scrittura rivela dell'uomo solo se si esplorano le
relazioni che la creatura umana intrattiene con l'insieme del reale. La Laudato si' di
Papa Francesco parla di tre relazioni fondamentali: quella con Dio, con il prossimo e con
la terra. È certamente utile dunque considerare le componenti dell'essere umano in se
stesso, ma ciò va visto comunque sempre nel contesto di una serie di relazioni, così che
l’uomo non venga considerato solo negli aspetti che lo caratterizzano come individuo
singolo, ma anche nella sua condizione di “figlio” (di Dio e dell'uomo), di “fratello” e di
collaboratore responsabile del destino di tutti.
Cosa significa intendere umano come creatura?
La Sacra Scrittura introduce fin dal principio il protagonista della sua esposizione
narrativa questi è Dio, visto nel suo agire creativo, specialmente nel suo privilegiato
rapporto con la creatura umana. Infatti, in Gen 1 l'uomo e la donna costituiscono il
vertice della creazione, mentre nel racconto parallelo è presentato come la prima opera
del Creatore, a cui tutto è subordinato.
Dio è il soggetto di due gesti creativi nei confronti dell'uomo: il plasmare e il soffiare.
Questi due atti dettano l'articolazione su due aspetti costitutivi dell'uomo: da un lato, la sua
origine «dalla polvere del suolo», e dall'altro il suo «essere vivente» per il «soffio» divino.
Articolare un discorso a proposito della debolezza
La «debolezza», nelle sue valenze di fragilità, umiliazione, sacrificio, sofferenza e sconfitta,
invece di essere esecrata come contraria a Dio e all'uomo, è nella fede vista come il
luogo in cui si manifesta luminosamente la potenza vivificante del Signore.
L'Apostolo, ministro di Cristo e suo imitatore, non solo accetta, ma di più sceglie
liberamente la via della debolezza come fece il suo Maestro, confidando nella parola del
Signore. Per questa ragione la vita umana si presenta sotto una veste paradossale:
«siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma
non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la
morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo».
Come si può definire il riferimento a Gesù per un discorso antropologico?
Tutto ciò che il Creatore aveva voluto donare alla creatura umana con «l'alito» soffiato nelle
narici dell’uomo, si è realizzato nella persona di Gesù, figlio di Maria. Un uomo fra gli
uomini, il vero uomo.
La sua vita è narrata dai Vangeli, che mediante una dettagliata genealogia, iscrivono la sua
vicenda nella storia del suo popolo e dell'intero genere umano. Il vangelo di Matteo
sottolinea in particolare il fatto che Gesù è beneficiario di alleanze nelle quali Dio
gratuitamente elegge e dona, questo «figlio» dal cuore umile e obbediente diventa
mediatore e artefice di una nuova e più perfetta comunione con Dio; la sua regalità si
estende a tutte le genti, la sua benedizione è fonte di vita eterna per ogni uomo. Per
l'evangelista Luca invece, Gesù è collocato in una completa sequenza di padri che risale
fino ad «Adamo, figlio di Dio»; tutta la storia umana, non solo quella del popolo ebraico, ha il
suo compimento nel figlio dell’uomo che riporta l'umanità allo splendore della sua prima
origine.
In cosa consiste il simbolismo del battesimo?
Il Battesimo cristiano prevede l'immersione nell'acqua. L'immersione nell'acqua
simboleggia la morte di Gesù, mentre emergere da essa la Resurrezione. Nell'acqua
il peccato muore, come muore simbolicamente il corpo che da esso è contaminato.
Questo gesto simbolico, seguito dall'imposizione delle mani del celebrante, sancisce la
liberazione da ogni peccato e l’investitura dello Spirito Santo.
Da questo momento il fedele sarà unito a Cristo, nella sua morte, resurrezione e
glorificazione. L'uomo vecchio non esiste più, ora c'è un uomo nuovo, un cristiano
liberato dal male e membro effettivo della Chiesa. È diventato a tutti gli effetti un Figlio di
Dio, rinato per mezzo dell’acqua e dello Spirito, rigenerato dallo Spirito Santo, illuminato
dalla luce di Cristo e salvato dalle tenebre del peccato, reso partecipe del nuovo popolo
di Dio.
In particolare vale la pena esaminare alcuni elementi simbolici:
+ L'acqua dell'immersione
+» Ilcrisma
«+ L'olio dei catecumeni
+ Laluce della candela
*+ Laveste bianca
L'acqua, come già detto, ha la funzione di purificare il battezzando, di lavare dal suo
corpo e dalla sua anima ogni segno di peccato. L'acqua è universalmente riconosciuta
come il simbolo della vita per eccellenza. È l'elemento che ci disseta e nutre la terra, per
permetterle di dare i suoi frutti. Rende ogni cosa pulita, e allo stesso modo lava la nostra
anima da ogni macchia.
Il crisma serve per consacrare e sancire l'ingresso del battezzando nella grande famiglia
della Chiesa. È un olio profumato e consacrato. Utilizzato non solo per il Battesimo, ma
anche nella Cresima (Confermazione) e nell'ordinazione sacerdotale. Nel Battesimo viene
usato per ungere il capo del battezzato, imprimendo su di lui una sorta di sigillo che lo
consacra al suo nuovo ruolo. Nella Cresima il sacerdote traccia una croce sulla fronte del
cresimando come simbolo dello Spirito Santo che discende su di lui per infondergli la
forza di essere un ‘soldato’ di Cristo.
Anche l'olio dei catecumeni riveste una grande importanza simbolica. Decreta infatti
l'investitura del battezzando a ruolo di combattente della fede, di paladino della
cristianità.
La candela che viene consegnata ai genitori o al padrino del battezzando simboleggia
Cristo, luce del mondo, nella speranza che Egli illumini il bambino e permetta a coloro che
lo amano e lo sostengono di accompagnarlo nella fede. Simboleggia l’aiuto che la Chiesa
deve fornire al suo nuovo membro per trovare la propria luce nel mondo. La luce è stata
il primo dono di Dio, la sua prima creazione.
La veste bianca viene consegnata durante il Battesimo come simbolo di vita nuova, della
nuova dignità che riveste il battezzato. La veste bianca esprime la purezza dell'anima
tornata senza macchia dopo il Battesimo, il mutamento profondo e il rinnovamento
interiore che il sacramento ha portato in chi lo ha ricevuto.
Perché battesimo è definito sacramento dell'alleanza?
Un'alleanza è un accordo o promessa tra due o più parti. AI battesimo stringiamo
un'alleanza molto importante con Dio. Come disse il Presidente Spencer W. Kimball:
«Essere battezzati significa fare un patto... con Dio... di agire... non soltanto di non fare
del male, e di operare per la rettitudine»
Descrivere istituzione dell’'eucarestia
Il racconto più antico dell'istituzione dell'Eucaristia è quello che San Paolo fa nella sua
prima lettera ai Corinti. Questo racconto si inserisce in un contesto di rimprovero per gli
abusi contro la carità che i Corinti facevano nei riguardi dei più poveri e indigenti. Nei loro
banchetti fraterni che precedevano l'Eucaristia e che avevano la finalità di ricordare le
circostanze storiche in cui l'Eucaristia era stata istituita o di sovvenire alle necessità dei
bisognosi della Comunità, si assisteva a divisioni e a comportamenti mancanti di carità
verso i più poveri che non avevano niente di che mangiare, mentre i ricchi banchettavano.
Che legame c'è tra eucarestia e croce?
Nell'ultima Cena Gesù stabilisce un rapporto vivo ed efficace tra l'Eucaristia che istituisce
e l'evento del Gòlgota. Nelle sue mani e per le sue parole il pane consacrato non diventa
semplicemente il suo corpo, ma il «corpo che è dato per voi»; il vino consacrato non
diventa semplicemente il suo sangue, ma «il sangue dell'alleanza, che è versato per molti
per il perdono dei peccati».
Quando noi partecipiamo all'Eucaristia siamo invitati a condividere la vita di Cristo
crocifisso che obbedisce al Padre e perdona agli uomini. Vale per noi quello che è
avvenuto per Cristo: la via della risurrezione passa attraverso la crocifissione. E così
comprendiamo come l'Eucaristia, in cui viene a noi il Cristo risorto, ci viene donata perché
possiamo affrontare e abbracciare la nostra croce con la potenza della sua risurrezione.
Come si può definire la presenza reale?
La presenza reale è un dogma del cristianesimo. Tale principio afferma che - nella
celebrazione dell'eucaristia - il pane e il vino sui quali viene pronunciata la preghiera
eucaristica divengano il corpo e il sangue di Gesù Cristo crocifisso e risorto, quindi
realmente presente nel sacramento celebrato.
In che cosa consiste il memoriale eucaristico?
Memoriale indica, nella liturgia ebraica e cristiana, l'atto liturgico di far memoria di un
avvenimento importante della storia della salvezza.
La Chiesa cattolica crede che tutta la liturgia è memoriale del mistero della salvezza, cioè
dell'opera che Dio Padre ha realizzato attraverso suo Figlio Gesù Cristo, fatto uomo per gli
uomini, morto e risorto per la nostra salvezza.
Il memoriale per eccellenza che la Chiesa cattolica celebra è l'Eucaristia, nella quale si ri-
attualizza la passione, morte e risurrezione di Gesù.
Che ruolo hanno i riti nella vita degli umani?
Il rito muove l'uomo nelle più diverse direzioni, verso la terra abitata dagli animali dato che
lo condivide con essi, e verso il cielo abitato dalle più alte aspirazioni spirituali dato che
contribuisce a elaborarle. L'uomo religioso affida al rito i momenti più critici della sua
esistenza personale e della collettività di cui fa parte, come ad esempio la nascita, la
morte, il raggiungimento della pubertà, il matrimonio, la guerra, cercando in esso la
garanzia del mantenimento della propria identità e di quella della comunità di
‘appartenenza.
Perché cristo si può definire primo sacramento?
Cristo è il primo, il vero sacramento perché egli è lo strumento e il segno efficace della
divinizzazione dell'umanità. Nell'incarnazione, in Gesù di Nazaret una natura umana è
innalzata alla dignità divina: un uomo diventa veramente Dio.
In cosa consiste l'istituzione dei sacramenti?
Con la parola «istituzione» si voleva dire che i sacramenti cristiani hanno un singolare
rapporto con la vita e le azioni di Gesù: da lui sono stati donati alla Chiesa, che li ha
celebrati nel tempo. L'attenzione era rivolta soprattutto nei confronti del battesimo e
dell'eucaristia, che la tradizione antica chiamava «sacramenti maggiori». Nel tempo la
riflessione teologica sui sacramenti è stata elaborata con maggior precisione, facendo
giungere la Chiesa a discernere che, tra le sue celebrazioni liturgiche, ve ne sono sette le
quali costituiscono nel senso proprio del termine, sacramenti istituiti dal Signore.
In secondo luogo, la Chiesa stessa non ritiene i sacramenti una cosa sua, ma un dono del
Signore, radicati nell'esperienza umana di Gesù e nelle sue parole, come le attesta il
Vangelo. La Chiesa custodisce questi doni, in obbedienza di fede al suo Signore. Nella
celebrazione dei sacramenti possiamo riconoscere un gesto rituale che significa la
dipendenza fondamentale dalla vita e dalle parole di Gesù.
Possiamo ritenere che con la parola «istituzione» si indichi il fondamento cristologico dei
riti sacramentali che, però, trovano forma compiuta solo nella vita della Chiesa.
Qual'è rapporto fra la chiesa e i sacramenti?
Nella chiesa cattolica i sette sacramenti sono i segni e gli strumenti mediante i quali lo
spirito santo diffonde la grazia di cristo.
Attraverso i sacramenti cristo risorto si fa presente, si manifesta e agisce nella storia degli
uomini.