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teologia II - riassunto completo per non frequentanti, Schemi e mappe concettuali di Teologia II

teologia II - riassunto completo per non frequentanti

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 23/09/2022

francesco-magenes-1
francesco-magenes-1 🇮🇹

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Scarica teologia II - riassunto completo per non frequentanti e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Teologia II solo su Docsity! TEOLOGIA In che cosa consiste l'antropologia teologica? L'antropologia teologica si può definire come lo studio del fenomeno umano alla luce e sotto la guida della Parola di Dio e quindi L'uomo nel suo legame essenziale al mistero di Dio. È di fronte a Dio che l'uomo scopre il mistero della sua origine e il significato della propria vita e del proprio destino. Il rapporto tra Dio e l'uomo è mediato e reso possibile da Gesù Cristo. Di fronte a Dio l'uomo conosce se stesso innanzi tutto come creatura. La sua creaturalità ha da una parte un risvolto negativo, perché significa finitudine, fragilità e anche peccaminosità; ma dall'altra ha un risvolto positivo, perché significa riferimento a Dio, al suo essere soprannaturale; diversamente da tutte le altre creature, poi l'uomo si riconosce fatto ad immagine e somiglianza di Dio. Cosa comporta un’antropologia a partire dalla bibbia? intende essere un’interpretazione fedele dell'intera Scrittura riguardo al tema antropologico. Ciò, da un lato, richiede che vengano dichiarati i principi direttivi che hanno guidato l'elaborazione, e, dall'altra, suggerisce che si presentino in modo sintetico le articolazioni della stessa trattazione così da favorire la lettura. In che senso l'umano si definisce come relazione? Dalla Bibbia non si ricava una definizione dell'essenza dell'uomo, ma piuttosto un'articolata considerazione del suo essere quale soggetto di molteplici relazioni. In altre parole, si può cogliere ciò che la Scrittura rivela dell'uomo solo se si esplorano le relazioni che la creatura umana intrattiene con l'insieme del reale. La Laudato si' di Papa Francesco parla di tre relazioni fondamentali: quella con Dio, con il prossimo e con la terra. È certamente utile dunque considerare le componenti dell'essere umano in se stesso, ma ciò va visto comunque sempre nel contesto di una serie di relazioni, così che l’uomo non venga considerato solo negli aspetti che lo caratterizzano come individuo singolo, ma anche nella sua condizione di “figlio” (di Dio e dell'uomo), di “fratello” e di collaboratore responsabile del destino di tutti. Cosa significa intendere umano come creatura? La Sacra Scrittura introduce fin dal principio il protagonista della sua esposizione narrativa questi è Dio, visto nel suo agire creativo, specialmente nel suo privilegiato rapporto con la creatura umana. Infatti, in Gen 1 l'uomo e la donna costituiscono il vertice della creazione, mentre nel racconto parallelo è presentato come la prima opera del Creatore, a cui tutto è subordinato. Dio è il soggetto di due gesti creativi nei confronti dell'uomo: il plasmare e il soffiare. Questi due atti dettano l'articolazione su due aspetti costitutivi dell'uomo: da un lato, la sua origine «dalla polvere del suolo», e dall'altro il suo «essere vivente» per il «soffio» divino. Articolare un discorso a proposito della debolezza La «debolezza», nelle sue valenze di fragilità, umiliazione, sacrificio, sofferenza e sconfitta, invece di essere esecrata come contraria a Dio e all'uomo, è nella fede vista come il luogo in cui si manifesta luminosamente la potenza vivificante del Signore. L'Apostolo, ministro di Cristo e suo imitatore, non solo accetta, ma di più sceglie liberamente la via della debolezza come fece il suo Maestro, confidando nella parola del Signore. Per questa ragione la vita umana si presenta sotto una veste paradossale: «siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo». Come si può definire il riferimento a Gesù per un discorso antropologico? Tutto ciò che il Creatore aveva voluto donare alla creatura umana con «l'alito» soffiato nelle narici dell’uomo, si è realizzato nella persona di Gesù, figlio di Maria. Un uomo fra gli uomini, il vero uomo. La sua vita è narrata dai Vangeli, che mediante una dettagliata genealogia, iscrivono la sua vicenda nella storia del suo popolo e dell'intero genere umano. Il vangelo di Matteo sottolinea in particolare il fatto che Gesù è beneficiario di alleanze nelle quali Dio gratuitamente elegge e dona, questo «figlio» dal cuore umile e obbediente diventa mediatore e artefice di una nuova e più perfetta comunione con Dio; la sua regalità si estende a tutte le genti, la sua benedizione è fonte di vita eterna per ogni uomo. Per l'evangelista Luca invece, Gesù è collocato in una completa sequenza di padri che risale fino ad «Adamo, figlio di Dio»; tutta la storia umana, non solo quella del popolo ebraico, ha il suo compimento nel figlio dell’uomo che riporta l'umanità allo splendore della sua prima origine. In cosa consiste il simbolismo del battesimo? Il Battesimo cristiano prevede l'immersione nell'acqua. L'immersione nell'acqua simboleggia la morte di Gesù, mentre emergere da essa la Resurrezione. Nell'acqua il peccato muore, come muore simbolicamente il corpo che da esso è contaminato. Questo gesto simbolico, seguito dall'imposizione delle mani del celebrante, sancisce la liberazione da ogni peccato e l’investitura dello Spirito Santo. Da questo momento il fedele sarà unito a Cristo, nella sua morte, resurrezione e glorificazione. L'uomo vecchio non esiste più, ora c'è un uomo nuovo, un cristiano liberato dal male e membro effettivo della Chiesa. È diventato a tutti gli effetti un Figlio di Dio, rinato per mezzo dell’acqua e dello Spirito, rigenerato dallo Spirito Santo, illuminato dalla luce di Cristo e salvato dalle tenebre del peccato, reso partecipe del nuovo popolo di Dio. In particolare vale la pena esaminare alcuni elementi simbolici: + L'acqua dell'immersione +» Ilcrisma «+ L'olio dei catecumeni + Laluce della candela *+ Laveste bianca L'acqua, come già detto, ha la funzione di purificare il battezzando, di lavare dal suo corpo e dalla sua anima ogni segno di peccato. L'acqua è universalmente riconosciuta come il simbolo della vita per eccellenza. È l'elemento che ci disseta e nutre la terra, per permetterle di dare i suoi frutti. Rende ogni cosa pulita, e allo stesso modo lava la nostra anima da ogni macchia. Il crisma serve per consacrare e sancire l'ingresso del battezzando nella grande famiglia della Chiesa. È un olio profumato e consacrato. Utilizzato non solo per il Battesimo, ma anche nella Cresima (Confermazione) e nell'ordinazione sacerdotale. Nel Battesimo viene usato per ungere il capo del battezzato, imprimendo su di lui una sorta di sigillo che lo consacra al suo nuovo ruolo. Nella Cresima il sacerdote traccia una croce sulla fronte del cresimando come simbolo dello Spirito Santo che discende su di lui per infondergli la forza di essere un ‘soldato’ di Cristo. Anche l'olio dei catecumeni riveste una grande importanza simbolica. Decreta infatti l'investitura del battezzando a ruolo di combattente della fede, di paladino della cristianità. La candela che viene consegnata ai genitori o al padrino del battezzando simboleggia Cristo, luce del mondo, nella speranza che Egli illumini il bambino e permetta a coloro che lo amano e lo sostengono di accompagnarlo nella fede. Simboleggia l’aiuto che la Chiesa deve fornire al suo nuovo membro per trovare la propria luce nel mondo. La luce è stata il primo dono di Dio, la sua prima creazione. La veste bianca viene consegnata durante il Battesimo come simbolo di vita nuova, della nuova dignità che riveste il battezzato. La veste bianca esprime la purezza dell'anima tornata senza macchia dopo il Battesimo, il mutamento profondo e il rinnovamento interiore che il sacramento ha portato in chi lo ha ricevuto. Perché battesimo è definito sacramento dell'alleanza? Un'alleanza è un accordo o promessa tra due o più parti. AI battesimo stringiamo un'alleanza molto importante con Dio. Come disse il Presidente Spencer W. Kimball: «Essere battezzati significa fare un patto... con Dio... di agire... non soltanto di non fare del male, e di operare per la rettitudine» Descrivere istituzione dell’'eucarestia Il racconto più antico dell'istituzione dell'Eucaristia è quello che San Paolo fa nella sua prima lettera ai Corinti. Questo racconto si inserisce in un contesto di rimprovero per gli abusi contro la carità che i Corinti facevano nei riguardi dei più poveri e indigenti. Nei loro banchetti fraterni che precedevano l'Eucaristia e che avevano la finalità di ricordare le circostanze storiche in cui l'Eucaristia era stata istituita o di sovvenire alle necessità dei bisognosi della Comunità, si assisteva a divisioni e a comportamenti mancanti di carità verso i più poveri che non avevano niente di che mangiare, mentre i ricchi banchettavano. Che legame c'è tra eucarestia e croce? Nell'ultima Cena Gesù stabilisce un rapporto vivo ed efficace tra l'Eucaristia che istituisce e l'evento del Gòlgota. Nelle sue mani e per le sue parole il pane consacrato non diventa semplicemente il suo corpo, ma il «corpo che è dato per voi»; il vino consacrato non diventa semplicemente il suo sangue, ma «il sangue dell'alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati». Quando noi partecipiamo all'Eucaristia siamo invitati a condividere la vita di Cristo crocifisso che obbedisce al Padre e perdona agli uomini. Vale per noi quello che è avvenuto per Cristo: la via della risurrezione passa attraverso la crocifissione. E così comprendiamo come l'Eucaristia, in cui viene a noi il Cristo risorto, ci viene donata perché possiamo affrontare e abbracciare la nostra croce con la potenza della sua risurrezione. Come si può definire la presenza reale? La presenza reale è un dogma del cristianesimo. Tale principio afferma che - nella celebrazione dell'eucaristia - il pane e il vino sui quali viene pronunciata la preghiera eucaristica divengano il corpo e il sangue di Gesù Cristo crocifisso e risorto, quindi realmente presente nel sacramento celebrato. In che cosa consiste il memoriale eucaristico? Memoriale indica, nella liturgia ebraica e cristiana, l'atto liturgico di far memoria di un avvenimento importante della storia della salvezza. La Chiesa cattolica crede che tutta la liturgia è memoriale del mistero della salvezza, cioè dell'opera che Dio Padre ha realizzato attraverso suo Figlio Gesù Cristo, fatto uomo per gli uomini, morto e risorto per la nostra salvezza. Il memoriale per eccellenza che la Chiesa cattolica celebra è l'Eucaristia, nella quale si ri- attualizza la passione, morte e risurrezione di Gesù. Che ruolo hanno i riti nella vita degli umani? Il rito muove l'uomo nelle più diverse direzioni, verso la terra abitata dagli animali dato che lo condivide con essi, e verso il cielo abitato dalle più alte aspirazioni spirituali dato che contribuisce a elaborarle. L'uomo religioso affida al rito i momenti più critici della sua esistenza personale e della collettività di cui fa parte, come ad esempio la nascita, la morte, il raggiungimento della pubertà, il matrimonio, la guerra, cercando in esso la garanzia del mantenimento della propria identità e di quella della comunità di ‘appartenenza. Perché cristo si può definire primo sacramento? Cristo è il primo, il vero sacramento perché egli è lo strumento e il segno efficace della divinizzazione dell'umanità. Nell'incarnazione, in Gesù di Nazaret una natura umana è innalzata alla dignità divina: un uomo diventa veramente Dio. In cosa consiste l'istituzione dei sacramenti? Con la parola «istituzione» si voleva dire che i sacramenti cristiani hanno un singolare rapporto con la vita e le azioni di Gesù: da lui sono stati donati alla Chiesa, che li ha celebrati nel tempo. L'attenzione era rivolta soprattutto nei confronti del battesimo e dell'eucaristia, che la tradizione antica chiamava «sacramenti maggiori». Nel tempo la riflessione teologica sui sacramenti è stata elaborata con maggior precisione, facendo giungere la Chiesa a discernere che, tra le sue celebrazioni liturgiche, ve ne sono sette le quali costituiscono nel senso proprio del termine, sacramenti istituiti dal Signore. In secondo luogo, la Chiesa stessa non ritiene i sacramenti una cosa sua, ma un dono del Signore, radicati nell'esperienza umana di Gesù e nelle sue parole, come le attesta il Vangelo. La Chiesa custodisce questi doni, in obbedienza di fede al suo Signore. Nella celebrazione dei sacramenti possiamo riconoscere un gesto rituale che significa la dipendenza fondamentale dalla vita e dalle parole di Gesù. Possiamo ritenere che con la parola «istituzione» si indichi il fondamento cristologico dei riti sacramentali che, però, trovano forma compiuta solo nella vita della Chiesa. Qual'è rapporto fra la chiesa e i sacramenti? Nella chiesa cattolica i sette sacramenti sono i segni e gli strumenti mediante i quali lo spirito santo diffonde la grazia di cristo. Attraverso i sacramenti cristo risorto si fa presente, si manifesta e agisce nella storia degli uomini.
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