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Teoria dell'allenamento, Sbobinature di Teoria E Metodologia Dell'allenamento

Allenamento/prestazione Capacità motorie Velocità Forza Mobilità articolare

Tipologia: Sbobinature

2018/2019

Caricato il 29/09/2021

Ro-Pa-11
Ro-Pa-11 🇮🇹

3.5

(6)

7 documenti

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Scarica Teoria dell'allenamento e più Sbobinature in PDF di Teoria E Metodologia Dell'allenamento solo su Docsity! Allenamento/Prestazione L'allenamento è un processo pedagogico educativo complesso che si concretizza nell’organizzazione dell’esercizio fisico ripetuto in qualità, quantità, intensità tali da produrre carichi progressivamente crescenti in un continua variazione in modo da stimolare processi fisiologici di super-compensazione dell'organismo e migliorarne le capacità fisiche e psichiche dell'atleta. L'obiettivo dell’allenamento è quello di rompere l'equilibrio presente nell’atleta creandone uno successivo con livelli superiori (eccellenza sportiva, maestria abilità e strategia). Queste modificazione dell'organismo dell'atleta possono essere Acute (aggiustamenti con risposta immediata ma temporanea) o Croniche (automatismi). La rottura di questa omeostasi è data da stimoli (stressor) che creano a loro volta degli adattamenti nell'organismo, il quale modifica le proprie strutture e funzioni in rapporto all'ambiente esterno (stimoli). Gli adattamenti possono essere a Breve Termine e a Lungo Termine. Per poter permettere al corpo di adattarsi c'è bisogno di una preparazione che può essere fisica, tecnica, tattica e psicologica. Risultati della preparazione sono dati dalla programmazione dell'allenatore (applicazione dei principi teorici della periodizzazione, cioè stesura programma di allenamento). Durante il periodo di preparazione varia anche il carico di lavoro, cioè l'insieme degli esercizi proposti durante una seduta di allenamento. È possibile distinguere il carico in: Esterno (il lavoro compiuto da atleta e misurabile indipendentemente alle caratteristiche dell'atleta stesso) e Interno (stress fisiologico e psicologico imposto all'organismo dell'atleta). I fattori principali del carico di allenamento sono: quantità (numero di allenamento in un periodo osservato), intensità (modalità di esecuzione per velocità o sovraccarico) e densità (rapporto tra durata effettiva dell’esercitazione e tempo totale della seduta di allenamento). Durante una programmazione è importante che i principi generali precedano sempre i principi speciali. La pluralità dei singoli principi può essere distribuita in quattro singoli principali: principi del carico (carico crescente, alternanza di carico, carico individualizzato), principi della ciclicità (carico continuo o intervallato), principi della specializzazione (carico adeguato all'età e finalizzato), principi della proporzionalità (relazione tra formazione generale e speciale, relazione ottimale tra le componenti del carico). Il tapering è la fase più delicata durante un ciclo di preparazione. Prevede un affinamento delle abilità individuali e una progressiva riduzione del carico fisico per consentire all’atleta di ottenere una buona prestazione (misurata oggettivamente e soggettivamente). Nel nuoto ha l’obiettivo di nuotare velocemente e di acquisire fiducia nei propri mezzi e non soffrire della pressione esterna. L'obiettivo di un ciclo di allenamento è quello di ottenere una supercompensazione durante la preparazione, volta al miglioramento psico-fisico prima di una gara. Per ottenere un'ottima supercompensazione è necessario non eccedere nel carico ed lasciare all’atleta un periodo adeguato di recupero. Il recupero è una porzione di tempo tra le esercitazioni proposte. Può essere completo (recupero di energia e stessa intensità - potenza) oppure incompleto (porta ad esaurimento - resistenza). Nel nuoto è presente anche un altro tipo di recupero, ovvero il recupero attivo (nuotare sciolti). È importante perché incentiva lo smaltimento dell’acido lattico accumulato e migliora le capacità dell'organismo di recuperare energie dopo l'allenamento. Per poter svolgere qualsiasi movimento il muscolo ha bisogno di energia; energia che viene trasformata da chimica a meccanica attraverso la scissione di ATP ad ADP. I principali meccanismi produttori di energia sono tre: anaerobico alattacido (creatinfosfato), anaerobico lattacido (lattato per continuare produzione di energia - glicolisi anaerobica) e aerobico (glicolisi aerobica). Capacità motorie Le capacità motorie rappresentano la base per l'apprendimento e l'esecuzione motorie; mentre le abilità motorie rappresentano il prodotto dell’apprendimento e costituiscono i movimenti tipici e fondamentali delle diverse discipline. Le C. Coordinative si suddividono in: capacità coordinative (6/12 anni) e capacità condizionali. Le coordinative sono capacità di organizzare e regolare il movimento e sono suddivise a loro volta in CC Generali e CC Speciali. Le CCG si dividono in: - Capacita di apprendimento, capacità di apprendere un gesto (3 fasi): coordinazione grezza, comprensione gesto motorio; dipende da ampiezza repertorio motorie e da analizzatori; coordinazione fine, rappresentazione sempre più dettagliata e fine; movimento più fluido e armonico; in caso di stanchezza riemergono gli errori; disponibilità variabile, movimento raffinato e eseguito in qualsiasi condizione. - Capacità di controllo, manifesta attraverso la precisione esecutiva di una determinata abilità. - Capacità di adattamento e trasformazione, consente di adattare il movimento alle diverse situazioni. Le CCS si dividono in: - Ritmo, capacità di organizzare in modo sequenziale un movimento secondo un andamento ritmico esterno o interno; (6-13 anni) - Orientamento, capacità di orientare la posizione del corpo e i suoi movimenti nello spazio e nel tempo; - Reazione, capacità di eseguire azioni in risposta a un segnale, nel modo opportuno e con una velocità adeguata; (6-10 anni) - Adattamento e trasformazione, capacità di trasformare il programma di movimento durante lo svolgimento di un'azione, oppure di continuarla in maniera completamente diversa; - Differenziazione cinestetica, capacità di percepire i parametri di forza, tempo, precisine e saperli modificare; - Equilibrio, capacità di mantenere il corpo in equilibrio (eq. Statico o dinamico). (6-10-14 anni) Le condizionali sono: -. Forza, capacità di vincere o di opporsi ad una resistenza (f. massimale, f. resistente, f. veloce); - Resistenza, capacità di sopportare per il maggior tempo possibile un determinato sforzo, contrastando la fatica (r. generale, r. specifica); - Velocità, capacità di eseguire un gesto nel minor tempo possibile. Per sensopercezione s'intende il processo di scoperta, analisi ed elaborazione di informazioni e sensazioni attraverso l'integrazione di afferenze provenienti dagli analizzatori; rappresentano i presupposti per il progressivo affinamento del gesto. Gli analizzatori sono strutture funzionali che si occupano di selezionare, codificare e trasmettere stimoli al SNC (acustico, ottico, tattile, cinestetico, vestibolare). Lo sviluppo delle capacità coordinative avviene tra i 4 e i 12 anni ed è reso possibile dalla maturazione del SNC. Esercitare le capacità coordinative nelle loro fasi sensibili produce effetti duraturi sul SNC che favoriscono la capacità di carico dell’organismo anche in età adulta. Mentre esercitare solo le capacità condizionali, trascurando quelle coordinative produce effetti temporanei sulla capacità di prestazione. Resistenza alla Forza, capacità di opporsi alla fatica in carichi maggiori del 30% del massimo individuale. I meccanismi coinvolti sono di tipo anaerobico ed aerobico. Si richiedono contrazioni muscolari di elevata intensità ma ripetute nel tempo, pertanto è importante recuperare le energie necessarie per generare di nuovo FR. Un esempio di sport dove la resistenza alla forza è fondamentale è il nuoto, poiché il nuoto è uno sport di resistenza. La forza muscolare può essere allenata con l'ausilio di pinne, palette, pullboy, tavolette, paracaduti. (nuoto = forza relativa [FM/peso]) I fattori legati alla contrazione muscolare sono: la funzione eccitatoria (riflesso miotatico), funzione inibitoria (corpuscoli tendinei del golgi), esercitazioni pliometriche, elasticità muscolare. Mobilità articolare È la capacità di eseguire in maniera disinvolta movimenti di grande ampiezza, anche detta flessibilità. È una capacità motoria a metà fra condizionale e coordinativa. Va allenata in condizioni di freschezza. La mobilità attiva è la massima escursione di movimento raggiunta contraendo i muscoli agonisti e rilassando i muscoli antagonisti. È condizionata da: tono muscolare, temperatura, periodo della giornata. È opportuno svolgere esercizi di mobilità articolare dopo una performance per un migliore recupero e un abbassamento del tono muscolare. I vantaggi di una buona mobilità articolare nel nuoto sono: minor dispendio energetico, migliore coordinazione tra agonisti e antagonisti, facilitazione nell’apprendimento, eliminazione di movimenti compensatori, cioè di movimenti compiuti per compensare la scarsa mobilità di un'articolazione. L'efficacia dell'allenamento risulta dall’applicazione dei principi di sovraccarico, specificità, differenze individuali e reversibilità. Il sovraccarico è dato da una manipolazione di : intensità, ampiezza max fino a soglia dolore; frequenza, quotidianamente; durata, 3-5 serie 15 ripetizioni. La specificità è data da articolazione e direzione del movimento. [mobilità dinamica e statica]. L’allungamento va fatto dopo il riscaldamento e non va eseguito se affaticati; ci sono vari metodi e si dividono in: attivi (forza soggetto) : - dinamici, allungamento a velocità adatta e sport-specifica [balzi, oscillazioni, slanci] - statici, raggiungimento e mantenimento di max posizione di allungamento [posizione da tenere per alcuni secondi] passivi (forze esterne) : dinamici, continuo aumento della posizione da allungare; statici, mantenere posizione per un tempo variabile. Altro metodo di allungamento è lo stretching PNF. Dove è presente un'alternanza nei tempi di contrazione/rilasciamento tra agonisti e antagonisti che solitamente hanno durata superiore ai 10 secondi. In questo modo, si ottiene l’effetto di rilasciamento muscolare dovuto al riflesso miotatico inversa in quanto viene superato il tempo di latenza dovuto all'attivazione degli organi di Golgi. [passiva - attiva - passiva] La flessibilità è definita dal ROM (Range of Motion), cioè dai gradi di libertà permessi da una specifica articolazione.
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