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Guide e consigli
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Teorie e pratiche dei gruppi nella prima infanzia, Dispense di Sociologia Dei Gruppi

• I metodi della psicologia sociale • Il sè in un mondo sociale • Atteggiamenti e comportamenti • Conformismo e obbedienza • Interazione nei gruppi • Il pregiudizio forma di valutazione negativa a priori • L’aggressività • Conflitto e riconciliazione

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 22/04/2024

valeria_vetere
valeria_vetere 🇮🇹

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Scarica Teorie e pratiche dei gruppi nella prima infanzia e più Dispense in PDF di Sociologia Dei Gruppi solo su Docsity! Libri: 1. Myers, Twenge, Marta e Pozzi Psicologia sociale 2019 Mcgraw-Hill cap.1-3-5-6-8-9-10-13 2. I bambini nella vita quotidiana Psicologia sociale nella prima infanzia Carocci 2002 Francesca Emiliani Tutto Programma: Temi della psicologia sociale • I metodi della psicologia sociale • Il sè in un mondo sociale • Atteggiamenti e comportamenti • Conformismo e obbedienza • Interazione nei gruppi • Il pregiudizio forma di valutazione negativa a priori • L’aggressività • Conflitto e riconciliazione Temi della psicologia sociale applicati alla prima infanzia • Vita quotidiana al nido, rituali e processi di crescita • Il progetto pedagogico • Nascita di pregiudizi nei bambini • La famiglia come luogo di produzione e cultura Esame: Esame scritto con 31 domande chiuse 1 punto domanda giusta 0 punti domanda errata su moodle, 50 minuti Appello totale sia ad Aprile e a giugno voti nel giro di una settimana verbalizzazione giugno Lezioni: fine: 26 marzo PSICOLOGIA SOCIALE Cap.1 INTRODUZIONE ALLA PSICOLOGIA SOCIALE La psicologia sociale si pone tra la psicologia → lo studio del mondo psichico degli individui la sociologia → lo studio dei fenomeni collettivi La psicologia sociale è la disciplina scientifica che collega l’analisi dei processi degli individui con l’analisi delle dinamiche sociali nelle quali I primi sono coinvolti; in particolare studia I modi in cui l’esperienza, l’attività mentale e I comportamenti si articolano con il contesto sociale Studiare la psicologia sociale è studiare gli atteggiamenti di un individuo nelle sue relazioni con gli altri, nelle comunità La psicologia sociale è lo studio scientifico episteico di approccio empirico del modo in cui le persone e I gruppi percepiscono e pensano gli altri, li influenzano e si pongono in relazione con essi • Della percezione e del pensiero sociale: Il modo in cui le persone e I gruppi percepiscono e pensano gli altri ◦ Percezioni ◦ Credenze sociali ◦ Giudizi sociali ◦ Atteggiamenti • Dell’influenza sociale: Il mondo in cui le persone e I gruppi influenzano gli altri ◦ La pressione a conformarsi alle regole ◦ La persuasione sociale ◦ Le interazioni nei e tra I gruppi, perchè obbedire a capi supremi • Delle relazioni sociali: Il modo in cui le persone si pongono in relazione con gli altri ◦ Il pregiudizio ◦ L’aggressività e il conflitto I capisaldi della psicologia sociale • Noi costruiamo la nostra realtà, la psicologia sociale sostiene il sociocostruttivismo Costruiamo una visione condivisa della realtà, esiste una realtà oggettiva fuori di noi, ma la vediamo sempre attraverso le lenti delle nostre credenze e dei nostri valori, vediamo il mondo attraverso le lenti delle nostre preconcezioni. Noi siamo tutti scienziati ingenui. Ciò che riteniamo oggettivo spesso non è altro che il frutto di credenze condivise, quelle che Moscovisci ha denominato rappresentazioni sociali • Le nostre intuizioni/ I nostri giudizi sono a volte sbagliati es. Bias della retrospezione, errore sistematico, le nostre intuizioni influenzano le nostre azioni, intuitivamente giudichiamo la probabilità degli eventi sulla base di informazioni, ricordi, emozioni che operano su due livelli operando un’elaborazione duale, essi possono essere consci e deliberatori, o inconsci e automatici. Spesso quindi fraintendiamo la nostra stessa mente, sarebbe meglio controllare l’intuizione e utilizzare il pensiero critico • Gli altri e il contesto sociale influenzano I nostri comportamenti, I quali si modellano e adattano al contesto sociale in cui ci troviamo. Hazel Markus ‘’le persone, dopotutto sono molto malleabili’’ • I nostri atteggiamenti e tratti di personalità influenzano I nostri comportamenti. Pensieri, opinioni e azioni sono collegate. Per prevedere comportamenti si devono studiare gli atteggiamenti, per prevedere azioni si devono studiare I pensieri, le opinioni. Es. atteggiamento di fiducia verso la scienza con più probabilità andrò a vaccinarmi • La psicologia sociale è la lente per leggere la quotidianità La psicologia sociale riflette la storia sociale ma anche I valori dei suoi ricercatori, gli scienziati non si limitano a descrivere e leggere la natura, essi interpretano la natura sulla base delle loro categorie mentali. La storia della psicologia sociale Fine del 19 secolo in Francia e in Germania due correnti: • Psicologia delle folle di Gustav Le Bon Le Bon ha uno sguardo dell’uomo nelle folle in termini negativi, l’uomo si annulla nelle folle basato su contagio mentale senso di potenza suggestionabilità • Psicologia dei popoli Volkerpsichologie di Willhelm Wundt Wundt studia I costumi le abitudini sociali I riti Fine: comprendere e spiegare fenomeni collettivi Matrice sociocostruttivista Metodologia: l’osservazione e non la sperimentazione 1897 Norman Triplett Primo metodo sperimentale applicato alle scienze umane, studiare le prestazioni delle persone da sole e in presenza di altri, fenomeno oggi conosciuto come ‘’facilitazione sociale’’ Merito della nascita della psicologia sociale come disciplina autonoma viene attribuito allo psicologo William McDougall e al sociologo Eduard Ross (Introduction to social psychology e Social psychology 1908) ◦ Sè allocentrico interdipendente Nella cultura orientale e africana sud americana prevale il collettivismo, il sè allocentrico interdipendente, le persone sono in tutt’uno con I loro gruppi sociali per I quali si sacrificano, e trovano grazie agli altri sicurezza e sostegno, possiedono un senso di appartenenza più spiccato prevale un pensiero olistico, si percepiscono e pensano gli oggetti e persone in relazione con l’ambiente che li circonda L’autostima nelle culture collettiviste tende a essere più relazionale, correlata a ciò che gli altri pensano di me e del mio gruppo di appartenenza, l’autostima è correlata alla mia identità sociale Per incrementare la loro autostima fanno paragoni con l’alto per motivarsi allo slancio • Ruoli che si assumono Azioni che ci si aspetta da chi occupa una particolare posizione sociale Quando si recitano nuovi ruoli sociali, all’inizio ci si può sentire finti, poi un giorno accade qualcosa di sorprendente: I discorsi pseudointellettuali non sono più forzati. Il ruolo comincia a calzare bene quanto I vecchi jeans. In un nuovo lavoro, si agisce un ruolo che plasma gli atteggiamenti. Una famosa ricerca di Linville del 1985 ha attirato l’attenzione sull’importanza della complessità del sè, ossia il numero e la diversità degli aspetti del sè che le persone sviluppano in relazione ai diversi ruoli assunti. La ricerca di Linville ha mostrato che un’elevata complessità del sè protegge dalle oscillazioni dell’autostima e dell’umore perchè un evento, positivo o negativo che sia, ha un effetto diretto solo su uno o due aspetti del sè. Perciò, se un sè ha numerosi e indipendenti aspetti, solo una piccola porzione del concetto di sè verrà influenzato dall’evento in questione. Se, al contrario, gli aspetti di sè sono relativamnete pochi e interdipendenti, un evento andrà a impattare su una porzione più ampia del sè e, se l’evento è negativo, si genereranno depressione e abbassamento dell’autostima. Autostima L’autostima è un giudizio una valutazione soggettiva che una persona ha di sè, è la percezione del proprio valore L’autostima è strettamente legata a un aspetto che noi riteniamo importante per il nostro sè Per difendere il sè e l’autostima, si tende a paragonarsi con chi è meno abile o meno fortunato effettuando I cosiddetti confronti al ribasso Di fronte a un fallimento, le persone dotate di una solida autostima sostengono il valore del proprio sè percependo gli altri come falliti ed esagerando la propria superiorità sugli altri Baumeister nel suo esperimento rivela che dopo essere stati criticati, gli autori di temi con un’alta autostima si rivelano eccezionalmente aggressivi, l’orgoglio ferito può ben motivare rappresaglie e ritorsioni. ‘’Hitler aveva un’alta autostima’’ Quando ci si sente bene con se stessi si hanno atteggiamenti meno difensivi, si è anche meno suscettibili e permalosi e meno pronti a giudicare L’autostima può essere • Esplicita e avere Consapevolezza pubblica Si ha un autostima più fragile perchè legata ai giudizi degli altri e a fonti esterne • Implicita e avere Consapevolezza privata Conduce a un benessere a lungo termine perchè legata ai propri giudizi e alle proprie fonti interne Quindi focalizzarsi meno sulla propria immagine di sè e più sullo sviluppo dei propri talenti e capacità relazionali conduce a un maggior benessere Higgins (1898) teoria della discrepanza del sè Teoria per spiegare come ci si autovaluta, valutazione di sè stessi in funzione del sè ideale/possibile e del sè imperativo/normativo rispetto al sè reale L’autostima è definita dal grado di sovrapposizione o di scarto tra come ci si vede e come ci si dovrebbe sè normativo e vorrebbe vedere sè ideale le discrepanze tra sè reale e sè imperativo o ideale ha conseguenze emotive negative Le discrepanze del sè vengono avvertite grazie all’autoconsapevolezza, lo stato di intensificata coscienza di sè, la quale può essere privata o pubblica, l’una inversamente proporzionale all’altra Autoefficacia Bandura (1997) percezione della proprie efficacia e competenza, distinta dall’autostima e dal proprio valore. è direttamente proporzionale all’autostima L’autoefficacia è un segno di produttività del lavoratore. Competenza più persistenza uguale raggiungimento dei risultati. E il raggiungimento dei risultati incrementa l’autoefficacia così come l’autostima Bandura riconosce che l’autoefficacia è alimentata dalla persuasione sociale ‘’hai ciò che occorre fare per avere successo’’ e dall’autoconvincimento ‘’penso di potercela fare’’ ‘’il successo costruisce un profondo convincimento della propria efficacia’’ Locus of control Tendenza a fare attribuzioni esterne o interne in caso di successi e insuccessi Scala di Rotter (1973), scala di valutazione della tendenza La misura in cui le persone percepiscono I risultati ottenuti come internamente controllabili mediante il proprio impegno e le proprie azioni oppure esternamente governati dal caso e da forze esterne al sè • locus of control interno attribuire fattori interni ai propri successi/insuccessi: si ho preso 30 all’esame perchè mi sono impegnato, hanno maggior successo, buoni risultati scolastici, aumenta l’autostima, la responsabilità delle mie azioni è mia, controllo e padronanza del proprio destino, ciò che mi accade è frutto delle mie azioni • locus of control esterno attribuire fattori esterni ai propri successi/insuccessi: si ho preso 30 all’esame per pura fortuna, non riesco ad avere la responsabilità e il controllo sulle mie azioni, si è vittime delle circostanze A volte mi sembra di non avere sufficiente controllo sulla direzione che la mia vita sta prendendo Impotenza appresa Eventi negativi incontrollabili → Percezione di mancanza di controllo → Impotenza appresa Contrario della percezione di autoefficacia Quando le persone in successione sperimentano eventi negativi sui quali non hanno alcun controllo, si autoconvincolo di non avere controllo su ciò che accade, di non valere niente, e imparano a sentirsi impotenti, incapaci, si rassegnano e non ci provano più, perdono speranza. L’impotenza appresa comporta una paralisi della volonta, una rassegnazione passiva e una statica apatia dovuta alla percezione di non aver alcun controllo su eventi negativi ripetuti. Martin Seligman nota che l’impotenza appresa coinvolge non solo gli animali ma anche le persone Ellen Langer e Judith Rodin mettono alla prova l’importanza del controllo trattando pazienti anziani di una casa di cura nel Connecticut, gli studi confermano che I sistemi di governo o di gestione delle persone che promuovono il controllo personale sono effettivamente in grado di promuovere anche salute e felicità La libertà Schwartz sostiene che le culture moderne improntate all’individualismo godano di un eccesso di libertà che causa una ridotta soddisfazione nei confronti della vita e un incremento della depressione. Troppe scelte possono portare alla paralisi o a quella che Schwartz definisce la tirannia della libertà. Un più ampio ventaglio di scelte comporta un sovraccarico di informazioni e maggiori opportunità di rimpianti, Hsee e Hastie illustrano come l’ampia possibilità di scelte sia in grado di amplificare il rammarico Ironicamente alle persone piace avere la libertà di poter modificare le proprie scelte, sebbene secondo Gilbert e Ebert tale libertà possa inibire I processi psicologici che creano una condizione di soddisfazione Self-serving Bias Tende a preservare l’immagine di sè Errore come tendenza sistematica della percezione di sè, protezione di sè Distorsione della percezione di sè Tendenza a percepire se stessi in maniera eccessivamente positiva e favorevole a sè, tendenza a proteggere il sè dall’esterno Le dimensioni comportamentali soggettive innescano self-serving bias ancora più marcati di quanto sia possibile rilevare nelle dimensioni comportamentali osservabili La motivazione all’autostima aiuta a potenziare I self-serving bias Meccanismi di protezione del sè: • Stili attributivi a favore del sè Nel caso di eventi negativi, tendiamo ad attribuire le cause a fattori esterni nel caso di eventi positivi tendiamo ad attribuirli a fattori interni, attivano aree del cervello connesse alla ricompensa e al piacere • Ottimismo irrealistico (Weinstein) tendenza a essere particolarmente ottimistici riguardo a eventi futuri, a sopravvalutare le proprie capacità tendenza a distorcere giudizi in maniera irrealistica verso il futuro Linda Perloff evidenzia il modo in cui l’ottimismo illusorio non fa che aumentare la nostra vulnerabilità. Se ci si ritiene immuni alla malasorte si finisce per non prendere le precauzioni più ragionevoli Spiegel: ‘’Assurda presunzione radicata nella loro buona sorte deriva dalla smodata arroganza che la maggior parte degli uomini nutre in relazione alle proprie capacità’’ L’ottimismo ha la meglio nella promozione di autoefficacia, salute fisica e benessere ma occorre un pizzico di realismo • Pessimismo difensivo (Norem) Anticipare eventuali problemi per essere pronti a un eventuale insuccesso e non tenere troppo alte le proprie aspettative, può salvare dalle insidie dell’ottimismo irrealistico e motivare a un’anticipata risoluzione Recita un proverbio cinese ‘’Preparati ad affrontare il pericolo mentre sei in pace’’ Il successo richiede un ottimismo sufficiente a sostenere la speranza e un pessimismo altrettanto sufficiente a motivare una certa preoccupazione • Falso consenso Tendenza a sopravvalutare le proprie opinioni e I propri comportamenti indesiderabili o fallimentari, pensando che siano diffuse, tipico dell’egocentrismo intellettuale infantile Fumo, ma non lo fanno forse tutti? Le persone hanno la tendenza a supporre che gli altri pensino e agiscano come loro Nel Talmud si legge ‘’Non vediamo le cose per come sono, vediamo le cose per come siamo’’ Dawes afferma che il falso consenso può verificarsi perchè si tende a generalizzare partendo da un campione limitato, che include noi stessi in modo preponderante disponendo di poche informazioni, proiettiamo noi stessi sugli altri • Falsa unicità Tendenza a considerare I nostri talenti e atteggiamenti come insoliti, unici, tipico del narcisismo Fumo marijwana ma non lo fanno forse tutti, nonostante ciò sono una brava persona Tutti fumano marijwana, pochi di loro sono brave persone Caratteri del self serving bias • Adattivo Il comportamento che dipende dall’intenzione comportamentale, dall’atteggiamento e dalle norme soggettive dipende a sua volta anche dalla percezione del controllo Quanto io penso quanto io valuto e percepisco di poter eseguire quel comportamento senza difficoltà, fisicamente sono in grado, non ho ostacoli La percezione del controllo influisce direttamente sull’intenzione comportamentale e indirettamente sul comportamento perchè ovviamente se non sono in grado oggi non posso oggi Forza di legame tra comportamento e atteggiamento Molte ricerche mostrano che il legame tra atteggiamento e comportamento non sempre è così forte, la forza del legame dipende da 4 aspetti l’atteggiamento predice il comportamento quando ci sono 4 aspetti • Corrispondenza tra la specificità dell’atteggiamento e quella del comportamento • Atteggiamenti a cui si presta attenzione quando si tratta di un comportamento non routinario, non automatico, quindi ci vuole più attenzione alla scelta • Autoconsapevolezza degli atteggiamenti quando si è consapevoli degli atteggiamenti perchè ci si è riflettuto su di più e quindi quando si pensa prima di agire • Atteggiamenti basati su esperienza diretta Comportamento influenza atteggiamento Non solo l’atteggiamento influenza il comportamento ma anche il contrario I comportamenti influenzano l’atteggiamento Come ci descrive Zimbardo nel suo esperimento della prigione di Stanford in cui I partecipanti furono sottoposti ad un processo di deindividuazione eticamente rischioso, in un nuovo lavoro si agisce un ruolo che plasma gli atteggiamenti 10 partecipanti diventarono prigionieri e 10 guardie, dovevano assumere il loro ruolo, dopo pochi giorni si sospese l’esperimento, perchè la gente si immedesimò nel ruolo in modo eccessivo Tony Higgins illustra come il dire diventa credere, secondo un esperimento condotto le persone tendono ad adeguare I loro messaggi ai loro ascoltatori e poi a credere al messaggio alterato Tecniche di persuasione: • Tecnica del piede nella porta prima una piccola richiesta: sì poi una richiesta più impegnativa/onerosa: probabilità di risposta positiva maggiore quando ci fermano per strada e ci chiedono di firmare una petizione, per poi chiederci dei soldi, una donazione è importante prima di acconsentire a una piccola richiesta pensare a quello che ne seguirà • Tecnica del tiro mancino o adescamento c’è una tendenza degli insegnanti a chiedere agli studenti di partecipare a degli incontri Una volta aderiti gli studenti sono ostacolati da appuntamenti etc. Richiedere qualcosa di poco impegnativo risposta: sì Trasformarla in qualcosa di più impegnativo: probabilità di risposta positiva maggiore Tecnica che consiste nel nascondere alcune informazioni a priori o nel ridimensionare le informazioni esplicitarle in un secondo momento • Tecnica della porta in faccia Avanzare una richiesta di portata considerevole e dopo aver ottenuto un rifiuto, avanzare una richiesta minore, effettivamente desiderata e prevista • Tecnica del ‘’questo non è tutto’’ Offire qualcosa a un prezzo alto e, senza lasciare il tempo per la risposta, offrire un accordo migliore abbassando il prezzo o aggiungendo un altro prodotto Teorie che spiegano perchè il comportamento influenza l’atteggiamento: • Autopresentazione o autoaffermazione vogliamo sembrare coerenti con noi stessi, se facciamo qualcosa, dobbiamo mostrare convinzione, sennò risulteremmo sciocchi, minaccerebbe il nostro senso di integrità e valore personale. Per questo motivo la dissonanza crea tensione. • Autogiustificazione Dissonanza cognitiva (Festinger, 1957) Il comportamento in dissonanza con gli atteggiamenti cambia quegli atteggiamenti Dobbiamo in qualche modo giustificare le nostre azioni, se ciò non succede sperimentiamo una discrepanza una incongruenza spiacevole tra il mio atteggiamento e il mio comportamento Atteggiamento ‘’voglio smettere di fumare ci spendo tanto’’ è dissonante incongruente con il mio comportamento ‘’continuo a fumare’’ Festinger dice che bisogna cambiare o il comportamento o l’atteggiamento perchè questa disarmonia crea tensione interiore Cambio atteggiamento ‘’ma in fondo non fa così male fumare, non spendo in vestiti spendo in sigarette’’ oppure cambio comportamento ‘’smetto di fumare’’ La dissonanza cognitiva mi spinge alla coerenza cognitiva tra atteggiamento e comportamento Comportamento →conseguenze negative indesiderate → assumersi la responsabilità personale del comportamento, essere liberi di scegliere avvertire comportamento come incoerente con atteggiamenti → Attivazione fisiologica sgradevole (stato di tensione e disagio) → attribuzione dell’attivazione fisiologica alla discrepanza tra atteggiamento e comportamento → cambiamento di atteggiamento è più facile cambiare atteggiamento invece del comportamento perchè comporta meno impegno ed è meno faticoso Le persone con alta autostima tendono meno ad autogiustificarsi, perchè possiedono un senso di integrità e valore personale maggiore Effetto della giustificazione insufficiente (Festinger e Carlsmith) La riduzione della dissonanza grazie alla giustificazione interna del proprio comportamento, quando la giustificazione esterna non è sufficiente. La teoria della dissonanza predice che quando le nostre azioni non sono completamente giustificate da ricompense esterne o coercizioni, sperimentiamo la dissonanza, che possiamo ridurre credendo in ciò che abbiamo fatto. Ho guadagnato solo 1 euro ma Se ho fatto quello che mi si chiedeva è perchè lo volevo (non è vero). Ho guadagnato 20 euro, una ragione sufficiente per fare ciò che mi si chiedeva nonostante non lo volessi. Quando gli incitamenti esterni sono insufficienti a giustificare il nostro comportamento, giustifichiamo il nostro comportamento internamente per ridurre la dissonanza che si crea per ragioni insufficienti Una volta prese, le decisioni mettono I loro paletti autogiustificativi, dopo aver preso decisioni importanti, in genere si riduce la dissonanza promuovendo le alternative scelte e svalutando le opzioni tralasciate. Strategie per ridurre la dissonanza: ridurre l’importanza di uno degli elementi dissonanti, aggiungere elementi cognitivi consonanti o modificare l’atteggiamento Se le persone credono di non aver altra scelta per I comportamenti agiti non si genera dissonanza • Autopercezione (Bem, 1972) Il comportamento crea l’atteggiamento Le nostre azioni sono autorivelanti, definiscono chi siamo e I nostri valori. Il bisogno di coerenza nasce dal fatto che le persone guardano al passato ai propri comportamenti e trovano degli indizi per capire che atteggiamento si ha ‘’Se ho prestato una penna mi sento una persona altruista, poichè sono una persona altruista non posso non dire di no a una richiesta più onerosa’’ Quando non abbiamo conoscenza diretta dei nostri stati mentali, quando non abbiamo il controllo dei nostri atteggiamenti, quando I nostri atteggiamenti sono deboli o ambigui li deduciamo grazie all’osservazione del comportamento La teoria dell’autopercezione non cambia gli atteggiamenti come la teoria della dissonanza, li crea a partire dalle mie azioni Vedere le mie azioni mi fornisce indizi sui miei atteggiamenti Laird tenne degli esperimenti per spiegarci come il movimento del corpo, le espressioni facciali, la postura suscitano dei sentimenti e degli atteggiamenti. William James ‘’ noi desumiamo le nostre emozioni osservando I nostri corpi e I nostri comportamenti’’ Mi accorgo che amo e poi dimostro il mio amore o dimostro il mio amore e poi mi accorgo che amo? L’azione giustifica il sentimento o il sentimento giustifica l’azione? Secondo l’autopercezione prima dimostro il mio amore e poi mi accorgo che amo, azione → sentimento l’azione giustifica il sentimento, poichè non possediamo autoconsapevolezza sul nostro sentimento, deduciamo il nostro sentimento grazie alle nostre azioni ‘’Come faccio a dire quello che penso, fino a quando non vedo quello che dico?’’ Effetto della giustificazione eccessiva (Deci e Ryan) è il risultato dell’indurre le persone a fare per soldi per motivazioni estrinseche ciò che facevano già per piacere con motivazioni intrinseche, di conseguenza non pensano più alle loro azioni come a qualcosa di piacevole ma come a qualcosa controllato dall’esterno, e tenderanno a non agire più nemmeno per motivazioni intrinseche Le ricompense non necessarie hanno un costo occulto Le motivazioni estrinseche quando non necessarie indeboliscono la motivazione intrinseca inducendo le persone ad attribuire il loro comportamento all’incentivo Maggiore sostegno empirico: teoria della dissonanza cognitiva Teoria delle rappresentazioni sociali Teoria sviluppata in Francia negli anni 60 da Serge Moscovici, le rappresentazioni sociali sono delle credenze, branche di conoscenza, sistemi cognitivi con una logica ed un linguaggio propri, attraverso I quali I componenti di una comunità costruiscono la realtà sociale, le rappresentazioni sociali si formano sul senso comune, ciò che si dice in televisione nei telegiornali nei social media Per formarsi un’opinione mi confronto con la rappresentazione sociale forma una realtà comune Idea sociocostruzionista noi costruiamo la realtà e la comprensione della nostra realtà Moscovici ha fatto ricerca sulla rappresentazione della psicanalisi negli anni 60, la psicanalisi era estremamente nuovo e criticato Teoria che si colloca tra psicologia, sociologia e antropologia perchè prende in considerazione diversi aspetti di un fenomeno sociale, come le persone costruiscono la loro realtà Le persone si formano questa rappresentazione sulla base del senso comune, orientano I propri comportamenti sulla base di queste loro rappresentazioni Teorie del senso comune insieme di credenze, immagini, metafore e simboli condivisi all’interno di un gruppo, una comunità, una società o una cultura Come si formano le RS: • Ancoraggio assimilazione dell’ignoto al noto, del non familiare al familiare Le rappresentazioni ancorano qualcosa di non conosciuto a qualcosa di conosciuto. Per es. Moscovici scoprì che la psicanalisi era paragonata alla confessione che si andava a fare dal prete la confessione era una pratica molto conosciuta e compresa, la psicanalisi era ancorata a quest’idea di confessione, quindi la novità della psicanalisi agganciata a una pratica conosciuta fu vista sotto un’aspetto positivo • Oggettivazione: si cerca di collegare qualcosa di astratto a qualcosa di concreto es. Freud personifica il concetto di psicoanalisi, il concetto astratto di psicoanalisi viene oggettivato e reso familiare, comprensibile attraverso l’oggettivazione la personificazione della figura di Freud Le funzioni delle RS: Conformismo di condotta • Studi di Milgram sull’obbedienza 1974 Esperimento Discusso dal punto di vista etico, critica nei metodi di ricerca, perchè intaccavano il benessere psico-fisico del partecipante, insegnante, alla ricerca deve essere affiancato un approccio etico, esiste un comitato etico che deve dare approvazione alla ricerca scientifica e sperimentale. Nell’Università di Yale a uno studente vengono attaccati elettrodi, l’insegnante fa un compito di memoria allo studente e agli errori l’insegnante punisce lo studente premendo una leva che da una scossa elettrica allo studente, con l’aumentare dei tentativi sbagliati la scossa aumenta di intensità, lo studente quando dice che non ce la fa più, l’insegnante chiede allo sperimentatore se può fermarsi, lo sperimentatore chiede di continuare, quando lo studente smette di parlare non da più segni di dolore, In realtà non c’è alcuna scossa elettrica, in realtà lo studente è un amico dello sperimentatore che fa finta di sbagliare risposte e ricevere scosse elettriche, l’unico vero partecipante è l’insegnante. La variabile studiata è l’obbedienza Milgram studia fino a che punto l’insegnante arriva a somministrare scosse elettriche per obbedire allo sperimentatore, ovvero fino a che punto un’uomo può spingersi per obbedire a un’autorità che reputa legittima, la norma sociale sovrasta quella morale Persone comuni possono mettere in atto delle atrocità ‘’La banalità del male’’ di Hannah Arendt e l’obbedienza di Eichmann L’intensità di obbedienza dipende da: • Distanza emotiva dalla vittima Si agisce con maggiore obbedienza e minore compassione se non si conosce il volto della vittima o non la si vede. È più facile maltrattare qualcuno se è distante o spersonalizzato I boia hanno spesso spersonalizzato le vittime mettendo loro un cappuccio in testa Le camere a gas furono costruite perchè molti tedeschi non riuscivano a mitragliare uomini donne e bambini ebrei fermi davanti a loro è più facile bombardare un intero villaggio via aerea che mirare a una persona e sparare Gli appelli per gli embioni, per gli affamati, per I diritti degli animali sono quasi sempre personalizzati attraverso fotografie Contrario → Deindividuazione • Vicinanza e legittimità dell’autorità Quando lo sperimentatore è nella stanza l’obbedienza aumenta Quando lo sperimentatore è ben vestito l’obbedienza aumenta • Autorità istituzionale Quando si è in un contesto di prestigio, l’università di Yale ad esempio, l’obbedienza aumenta • Effetto liberatorio dell’influenza di gruppo Un gruppo può diminuire l’obbedienza dell’insegnante Milgram dimostrò che il conformismo può essere anche positivo Accostò due complici all’insegnante che lo aiutavano nella procedura, essi si ribellarono, e il 90% degli insegnanti si conformarono ai complici ribelli L’unione fa la forza e dà coraggio a conseguire ciò in cui si crede Uno degli antidoti all’obbedienza per Zimbardo è coltivare la sindrome dell’eroe, eroe come colui che si distacca dal gruppo e va contro corrente così come Milgram anche Zimbardo ci dice che in un certo contesto la gente può arrivare a commettere atti estremi Approccio situazionale di Milgram punto di vista contrario all’errore fondamentale di attribuzione I comportamenti di violenza non dipendono da persone sadiche, ma dal contesto, dalla situazione dalla pressione sociale, influenza che spinge verso l’obbedienza il male deriva da alcune forze sociali, relative alla situazione, l’obbedienza al male è situazionale, le situazioni sopra elencate possono indurre le persone considerate spesso come normali a cedere alla crudeltà l’errore fondamentale di attribuzione è la tendenza a interpretare le azioni degli altri come espressioni delle loro disposizioni interne piuttosto che originati dalla situazione in cui sono. La gente si aspetta che chi ha una disposizione affabile sia gentile. La maggior parte delle persone continua a credere che le qualità interne rivelino la persone, le persone buone si comportano bene, chi fa del bene è una persona buona Fattori che predicono il conformismo Più ci sentiamo insicuri dei nostri giudizi più siamo influenzati dagli altri → Funzione informativa • Dimensioni del gruppo Un piccolo gruppo ha grandi effetti, se supera le 5 persone il conformismo diminuisce seguendo la teoria dell’impatto sociale teoria secondo cui l’influenza sociale esercitata dalle persone dipende dal numero delle persone stesse, oltre che dalla loro forza e dalla loro vicinanza al bersaglio Milgram e l’esperimento sulla teoria dell’impatto sociale, all’aumentare delle dimensioni del gruppo aumenta l’influenza sociale • Unanimità L’unanimità predice il conformismo ma quando si rompe l’unanimità il conformismo diminuisce è più facile opporsi a qualcosa se si riesce a trovare qualcuno che si oppone con noi • Ingroup L’influenza sociale che proviene da una minoranza interna all’ingroup è più forte di quella che proviene dall’outgroup • Coesione Più un gruppo è coeso, più ha potere sui propri membri • Status Le persone di status elevate esercitano influenza maggiore • Risposta pubblica Le persone si conformano di più quando sono in pubblico piuttosto che in privato, rispondere in anonimo o dare opinioni in anonimo non implica l’imbarazzo e la paura del giudizio o di dissenso che si avrebbe se lo si espone • Presa di posizione e precedente assunzione di impegno Le persone che rendono pubbliche delle dichiarazioni, cercano di non contraddirle, è difficile tornare indietro dopo avere emesso un giudizio pubblico, poichè non si può tornare indietro per paura di giudizi esterni e per mantenere la propria integrità e coerenza, la gente cerca di non contraddirle e si autoconvince Funzioni del conformismo (Deutsch e Gerard, 1955) • Influenza informativa (conformismo-adesione) Una persona si conforma quando I propri giudizi sono incerti e confusi, per avere quindi una fonte di informazione, nel conformarsi, le percezioni sono influenzate realmente, le posizioni degli altri diventano per noi un punto di riferimento Il desiderio di essere corretti produce influenza informativa • Influenza normativa (conformismo-accondiscendenza) Una persona si conforma per essere accettata e evitare il rifiuto, per ottenere approvazione. Rispondendo in maniera conforme alle aspettative e attese positive di un gruppo mi conformo alle norme La preoccupazione per l’immagine sociale produce influenza normativa Chi è più incline al conformismo? • Personalità chi ha un autostima bassa e attenta all’immagine sociale • Cultura chi deriva da paesi in cui sono previste forti sanzioni verso chi non si conforma, I paesi collettivisti si conformano più dei paesi individualisti, poichè in Cina e Giappone le connessioni aiutano a definire il sè • Ruolo ogni ruolo ha le sue norme, il conformismo ha quindi un forte impatto sui ruoli Resistenza alle pressioni sociali/al conformismo Teoria della reattanza, se una norma sociale intacca la mia libertà, io sarò più portata ad agire controcorrente ‘’non bere se non hai 18 anni’’ io lo faccio, la reattanza è lo stimolo a proteggere o ristabilire il proprio senso di libertà e nasce quando qualcuno minaccia la nostra libertà d’azione Le persone che hanno un più alto bisogno di unicità tendono a essere meno sensibili all’influenza della maggioranza ‘’un individuo è cosciente di se stesso quando, e nei modi in cui, è diverso’’ Il non conformismo può creare disagio e farci sentire rifiutati, ma l’uniformità non crea conforto Le persone si sentono meglio quando si percepiscono moderatamente uniche, ne troppo diverse ne troppo uguali agli altri. Cap.8 INTERAZIONE NEI GRUPPI Gruppo definizione: • Composto di individui con interazione faccia a faccia (Bales e Hormans, superata) • Esperienza di un destino comune (Kurt Lewin) • ciò che fa diventare un gruppo di persone un gruppo è che hanno un destino comune, gli ebrei sono diventati un gruppo perchè hanno subito un destino comune • Esistenza di una certa struttura sociale formale o implicita (Sherif) • Autocategorizzazione (Tajfel e Turner) un gruppo esiste quando due o più individui percepiscono sè stessi come membri della medesima categoria sociale • Un gruppo esiste quando due o più individui definiscono sè stessi come membri e quando la sua esistenza è riconosciuta da almeno un’altra persona (Turner e Brown) Interdipendenza del gruppo (Lewin) In tutti I gruppi le esperienze, le azioni, I risultati dell’individuo sono legati a quelli degli altri membri. Tale interdipendenza fu osservata per la prima volta da Lewin • Interdipendenza del destino trovarsi tutti sulla stessa barca e trovarsi tutto sullo stesso destino, I gruppi nascono in senso psicologico quando I membri si rendono conto che il proprio destino è legato a quello del gruppo del suo insieme • Interdipendenza del compito trovarsi tutti a impegnarsi nel realizzare un compito, I risultati di ciascun membro hanno implicazioni sui risultati degli altri. È più diretta e potente della precedente ◦ Interdipendenza negativa il successo di un individuo all’interno di un gruppo produce l’insuccesso di un altro producendo competizione ognuno fa il proprio lavoro interamente, e uno dei progetti dei lavori verrà scelto come migliore ◦ Interdipendenza positiva alto grado di complementarietà, ognuno da il suo nel realizzare il lavoro, producendo cooperazione Il continuum interpersonale-intergruppo (Tajfel) Il comportamento interpersonale dipende dalle persone in quanto persone Il comportamento intergruppo dipende Per distinguerle sono necessari tre criteri: • Presenza di almeno due categorie sociali chiaramente identificabili → intergruppo Assenza di almeno due categorie sociali chiaramente identificabili → interpersonale Deindividuazione La deindividuazione è lo stato psicologico in cui le persone, in una folla o in un ampio gruppo perdono la propria identità personale individuale, riducendo la coscienza di sè e riducendo le norme interiori di comportamento, riconoscendo se stesse non più come individui ma come idendità di gruppo il cui comportamento viene guidato dalle norme di quel gruppo Esperimento di Zimbardo, gente anonima, con un cappuccio in testa, danno più scosse elettriche di quando sono individuate a volto scoperto, forse si identificavano nel clu clux clan Quando il carneficie perde la propria identità viene deindividuato commette atti più aggressivi e violenti di quando è individuato In realtà ciò che fa scattare la violenza non è tanto la deindividuazione ma il tipo di norma sociale a cui mi adeguo, il ruolo che rivestiamo e l’immagine che abbiamo del ruolo grazie alle norme sociali che conosciamo Lo stesso esperimento viene fatto con partecipanti travestiti da infermieri, essi, nonostante avessero volti scoperti davano meno scosse elettriche, il ruolo da infermiere ha norme sociali conosciute di altruismo, rispetto Non sempre la deindividuazione porta a aggressività e violenza, a volte porta a prosocialità Facilitazione sociale Zanjoc Un effetto prodotto dalla presenza delle altre persone, le risposte altamente accessibili, le prestazioni semplici per noi migliorano per effetto del timore della valutazione che ci attiva fisiologicamente dandoci la spinta, analogamente quelle a noi meno accessibili, più complesse, ci distraggono dal timore della valutazione che ci attiva fisiologicamente tanto da peggiorare la nostra prestazione, magari perchè mi guardo intorno per vedere gli altri cosa fanno se lo fanno meglio se qualcuno mi guarda Quando sono in presenza di altri, e penso che I miei sforzi diano contributo, forse perchè il gruppo è piccolo e sono meglio identificato, ho timore per la valutazione e quindi mi attivo fisiologicamente, dando adito alla facilitazione sociale sapendo che il mio sforzo viene riconosciuto mi attivo Inerzia sociale Ringelmann La tendenza individuale a impegnarsi meno in un compito quando il proprio contributo è inglobato in una prestazione complessiva del gruppo rispetto a quando lo stesso compito Quando sono in presenza di altri, e penso che tanto I miei sforzi individuali non danno contributo nel lavoro, forse perchè il gruppo è ampio e io non sono ben identificabile, non ho timore della valutazione, lascio che gli altri facciano, dando adito a un’inerzia sociale sapendo che il mio sforzo può venir non sentito non riconosciuto non mi attivo Influenza della minoranza (importante) Moscovici ci mostra che una minoranza attiva può produrre un cambiamento nella maggioranza, la minoranza per essere efficace nell’influenzare la maggioranza, ovvero essere attiva deve : • offrire un consenso alternativo alla maggioranza, ovvero un’alternativa della maggioranza chiara • apparire coerente nel tempo ferma sulle sue posizioni così instilla il dubbio nella maggioranza • apparire coerente al proprio interno, nella qualità, deve mostrarsi coesa unita e forte La minoranza può essere motore di cambiamento, le innovazioni avvengono grazie alla minoranza Esperimento sui colori delle diapositive blu/verde Presa di decisione nei gruppi Polarizzazione di gruppo Quando gli individui prendono una decisione a livello individuale e poi la discutono pubblicamente, corrono un rischio Le ricerche successive hanno mostrato che non è vero che I gruppi si spingono sempre verso un rischio maggiore rispetto alle decisioni dei singoli ma si spingono verso una estremizzazione di quella che è la posizione originale, se il gruppo è cauto si sposta verso la cautela, se il gruppo è rischioso si sposta verso il rischio La polarizzazione avviene • Mediante persuasione confrontandoci all’interno del gruppo io mi persuado convinco e convinco gli altri che siamo nel giusto le decisioni divengono più estreme • Mediante confronto sociale durante la discussione di gruppo emergono elementi comuni, vengono discussi di più aspetti che sono già concordati invece che aspetti nuovi • Mediante differenziazione cerchiamo di differenziarci dall’outgroup, la nostra posizione si estremizza grazie al confronto con l’outgroup che prende decisioni opposte alle nostre, quindi le nostre si rafforzano teoria della categorizzazione di sè, ci si categorizza Cap.9 PREGIUDIZIO Pregiudizio I pregiudizi sono giudizi a priori basati sulla razza, sul genere, sull’orientamento sessuale, sulla religione, sull’obesità, sull’età, sull’immigrazione I pregiudizi sono un atteggiamento generalmente negativo e preconcetto su un gruppo e I suoi membri ‘’non voglio lavorare con le persone del sud perchè sono sporche’’ Stereotipo Lo stereotipo è una credenza valutazione negativa sostenuta dal pregiudizio, una credenza sugli attributi personali di un gruppo di individui. Gli stereotipi sono sovrageneralizzati, imprecisi e resistenti alle nuove informazioni. Utilizziamo gli stereotipi per generalizzare e semplificare la realtà ‘’le persone del sud sono sporche’’ Discriminazione La discriminazione è un comportamento negativo non giustificato verso un gruppo o I suoi membri sostenuto da un pregiudizio a sua volta sostenuto da uno stereotipo ‘’se devo scegliere a chi dare lavoro tra due persone scelgo quella del nord’’ Pregiudizio sottile o latente Molti psicologi di psicologia sociale ritengono che il pregiudizio razziale stia scomparendo negli ultimi anni In realtà ricerche recenti dimostrano che ciò che scompare non è il pregiudizio ma il modo in cui viene espresso, ci sono forme sottili o latenti di pregiudizio che si manifestano, mentre forme più esplicite di pregiudizio non si manifestano. Questo consente di rimanere in piena regola con le norme della società occidentali e di mantenere un’immagine di sè come persona che non discrimina oggi non è più una forma di discriminazione ma più di distanziamento, in un treno prendo posto vicino a un bianco piuttosto che vicino a un nero il pregiudizio manifesto è stato sostituito dal pregiudizio latente il pregiudizio latente moderno si presenta anche tramite una forma di sensibilità razziale, tramite eccessive lodi per I buoni risultati, si presenta anche sotto forma di accondiscendenza. Il riconoscimento esagerato e la critica insufficiente sono forme sottili di pregiudizio. Per proteggere la propria immagine da accuse di pregiudizio, fanno il possibile per dare feedback positivi e poco impegnativi. Pregiudizio implicito (o automatico) Il pregiudizio implicito è una forma di pregiudizio la cui caratteristica è la mancanza di consapevolezza del soggetto. Questo pregiudizio viene attivato in maniera non intenzionale. Secondo il lavoro di Hugenberg e Bodenhausen più il pregiudizio implicito è forte, più facilmente le persone dicono di percepire espressioni di rabbia sui volti delle persone di colore. Il pregiudizio implicito è monitorato con misure implicite più sottili, che sfuggono la desiderabilità sociale perchè gioca sui tempi di reazione delle risposte Pregiudizio di genere Maggior simpatia verso le donne: maggior comprensione e gentilezza attribuita alle donne che agli uomini Pregiudizio verso l’omosessualità L’origine del pregiudizio Differenziazione sociale Il pregiudizio ha origine dal pensiero che esistano delle disuguaglianze sociali, il pregiudizio fornisce una giustificazione ideologica alle differenze di status, giustifico l’espansione imperiale sostenendo che I popoli colonizzati sfruttati erano inferiori e bisognosi di protezione, Orientamento al dominio sociale: lettura che tutti più o meno abbiamo della realtà in termini di società stratificata, gerarchica, divisa per poteri. Chi ha uno status superiore e orientamento al dominio sociale alto ritiene legittima la dominanza sugli status sociali inferiori, è spinto a far si che il proprio gruppo abbia uno status sociale alto per dominare sugli altri I pregiudizi si basano sulle differenze di status sociali Il sistema di dominanza sociale giustifica I miei pregiudizi verso persone di status sociale basso in quanto io persona di status sociale alto I pregiudizi derivano da persone che si sentono in status superiore che percepiscono quelle di status inferiore, più uno ha orientamento al dominio sociale alto, più avrà pregiudizio Teoria della giustificazione del sistema le persone sviluppano una ideologia per interpretare il mondo che sostiene lo status quo, anche quelle di basso status giustificano il sistema, legittima le differenze, I pregiudizi giustificano queste differenze. Quello che accade quando un gruppo sociale di status inferiore è consapevole del proprio status inferiore Socializzazione La socializzazione è un’altro processo che origina pregiudizi, il processo attraverso cui, mediante la trasmissione di conoscenze, capacità e atteggiamenti, viene consegnato alle nuove generazioni il patrimonio culturale accumulato fino a quel momento. I pregiudizi si perpetuanom l’influenza della socializzazione familiare si ritrova nei pregiudizi dei bambini. Gli atteggiamenti razziali impliciti dei bambini riflettono I pregiudizi espliciti dei loro genitori. I pregiudizi derivano da persone etnocentriche e con personalità autoritaria Religione Il pregiudizio vive per inerzia una volta instaurato, il pregiudizio sopravvive per inerzia, non va messo in discussione perchè non abbiamo motivazioni a andare contro I pregiudizi, li riteniamo veri per quelli che sono. Chi si conforma più degli altri alle norme sociali era chi aveva più pregiudizi. Si è spinti alla norma così come ai pregiudizi per effetto del conformismo e adesione alle norme. La conformità mantiene I pregiudizi, se pensiamo che la stanza dei bambini e la cucina siano la sfera naturale della donna facciamo la stessa cosa dei bambini inglesi, che pensano che la gabbia sia la sfera naturale del pappagallo, poichè non ne hanno mai visto uno in un luogo diverso da quello. I bambini che hanno visto le donne in altri luoghi per esempio figli di donne lavoratrici hanno una visione degli uomini e delle donne meno stereotipata. Se il pregiudizio non è profondamente radicato nella personalità, quando le mode cambiano e le nuove norme evolvono, il pregiudizio può diminuire. Sostegno istituzionale al pregiudizio le istituzioni hanno un ruolo nel perpetuare I pregiudizi, se si pensa che I bambini extracomunitari in Italia debbano essere messi in classi differenziate superiorità del concetto di uomo socialmente condiviso. La donna ha bisogno di giornate mondiali per essere ricordata. ribaltiamo la situazione e vedremo le cose in un’altra prospettiva. Ribaltiamo il sistema: basta violenza su maschi alpha bianchi eterosessuali psicofisicamente normali. Avremo sconfitto il patriarcato solo quando non faremo più manifestazioni contro il patriarcato giustificando un mondo a misura di uomo, quando non esisterà più alcuna giornata mondiale sulla violenza delle donne. La gente non si sensibilizza di fronte alla manifestazione di un sistema ingiusto. Tende a giustificarlo. Le giornate mondiali delle donne non fanno altro che ricordare che la donna è stata ed è vittima. E si, la donna è vittima di questa società ingiusta, ma mostrarlo non farà altro che alimentare questo pensiero. Critiche di questa teoria: non sempre ottieni ciò che meriti. Le conseguenze del pregiudizio I pregiudizi si autoalimentano: una volta stabiliti e condivisi, è più difficile combatterli perchè le notizie a sostegno alimentano il pregiudizio, notiamo solo ciò che prevediamo, che conferma le nostre credenze, spieghiamo ciò che non conferma il nostro pregiudizio legandolo a circostanze speciali, eccezioni alla regola attuando una sottocategorizzazione o sottotipo, più sottotipi formano un sottoraggruppamento. I pregiudizi si autoalimentano per : • Profezia che si autoavvera I bersagli del pregiudizio interiorizzano lo stereotipo e il pregiudizio si avvera se ad un nero prima di un test si dice ‘’non sei bravo nei test dei college’’ avranno una prestazione peggiore perchè stress e automonitoraggio interferiscono nelle prestazioni, avverando il pregiudizio Anzichè incentivare a migliorarsi, il pregiudizio si autoavvera una volta esplicitato gli stereotipi condizionano I comportamenti e I giudizi delle persone • Minaccia dello stereotipo La minaccia di essere di fronte a uno stereotipo negativo, genera una preoccupazione tale per essere valutati in base a quello stereotipo, avverando il pregiudizio • Condizionamento dei giudizi Gli stereotipi condizionano I giudizi della gente, attraverso le loro azioni imprigionano le persone nei loro stereotipi è possibile ridurre il pregiudizio? Per ridurre il pregiudizio • Autoregolazione prendendo consapevolezza del mio pregiudizio, cerco di regolarlo, sopprimerlo • Ipotesi del contatto di Allport La non familiarità, l’ignoranza di un altro gruppo ci porta al pregiudizio La familiarità aiuta a ridurre il pregiudizio, un contatto prolungato nel tempo, tra pari, in una cooperazione. è anche vero che il contatto tra gruppi può esacerbare il pregiudizio, la percezione di un nemico comune Cap.10 AGGRESSIVITà L’aggressività è un comportamento verbale o fisico che ha l’intento di causare sofferenza. Esiste • Aggressività ostile alimentata da rabbia e perpetrata come fine a se stessa. Viene anche definita aggressività affettiva • Aggressività strumentale rappresenta un mezzo per raggiungere un altro scopo o obiettivo Teorie sull’aggressività • Fenomeno biologico Freud riteneva che l’aggressività umana scaturisce da un impulso autodistruttivo, che veniva dislocato e reindirizzato agli altri. L’energia aggressiva è un comportamento istintivo, uno schema comportamentale innato e non appreso mostrato da tutti I membri di una specie. Vi è una forte componente genetica nell’aggressività dell’uomo. Natura ed educazione interagiscono tra di loro. Influenze genetiche e biochimiche stimolano l’aggressività La presenza di alcuni composti chimici nel sangue influenza la sensibilità alla stimolazione aggressiva: l’alcol, il testosterone • Risposta alle frustrazioni Teoria della frustrazione aggressiva teoria secondo la quale la frustrazione innesca reazioni di aggressività, la frustrazione è l’ostacolo che blocca un comportamento teso al raggiungimento di un obiettivo. La frustrazione cresce quando la motivazione a raggiungere tale scopo è molto forte. Questa frustrazione molte volte si muove per un meccanismo di dislocazione si reindirizza l’aggressività verso un bersaglio diverso da ciò che ha generato la frustrazione più sicuro e socialmente accettabile. Un uomo, umiliato dal suo capo, maltratta la moglie, che a sua volta si mette a inveire contro il figlio, che a sua volta prende a calci il cane, che morsica il postino, il quale torna a casa e picchia la moglie. La frustrazione produce una rabbia tale da scaturire in aggressività Quando ci paragoniamo agli altri più che altro ai nostri pari e sentiamo una differenza, la frustrazione risulta più accentuata. Deprivazione relativa percezione di una discrepanza tra aspettative e acquisizioni. Malcontento sperimentato quando la situazione reale non corrisponde a quella attesa. In comunità con forti disparità a livello reddituale, la felicità è minore, I crimini maggiori. La televisione contribuisce alla deprivazione relativa. • Comportamento sociale appreso Teoria dell’apprendimento sociale di Bandura Teoria secondo la quale gli esseri umani apprendono il comportamento sociale per osservazione e imitazione mediante un sistema di ricompense e punizioni. Che cosa influenza l’aggressività Il dolore sia fisico che psicologico come sostiene Berkowitz, il calore, sollecitazioni fisiche quindi l-esercizio fisico acquisce le emozioni, simboli che ci ricordano la violenza, possedere armi, visione di media violenti poiche creano script sociali, ci fanno arrivare a una desensibilizzazione tale da considerare normale un comportamento se visto piu volte, essere in presenza di un gruppo, per conformazione e deindividuazione si arrivano a decisioni estreme Come ridurre laggressivita Laggressivita genera solo altra aggressivita Il miglior modo per ridurre laggressivita e la distrazione, o la semplice manifestazione a parole della propria frustrazione Cap.13 CONFLITTO E RICONCILIAZIONE Come risolvere dilemmi sociali Dare regole Vivere in piccole comunita cosi che il tuo lavoro sia meglio individuato e non si cade in un inerzia sociale ma si attiva una facilitazione sociale La comunicazione della propria cooperazione I BAMBINI NELLA VITA QUOTIDIANA Cap.1 PROCESSI DI CRESCITà Madri che sono anche insegnanti Queste donne quando parlano degli alunni fanno riferimento a spiegazioni di tipo interazionista, si fa riferimento al contesto educativo e all’ambiente in cui il bambino cresce Quando invece parlano dei loro figli fanno riferimento al carattere, si deresponsabilizzano alla crescita dei loro figli facendo più riferimento al carattere Fa vedere come ruoli diversi che le persone assumono portano ad attribuzioni diverse Esiste un continuum natura cultura, una rappresentazione sociale, una credenza condivisa, le persone tendono ad attribuire e percepire lo sviluppo dei bambini su questo continuum, alcuni fanno attribuzioni sulla natura, togliendosene la responsabilità altri sulla cultura, assumendosene la responsabilità. ci spostiamo su questo continuum in accordo con I ruoli che assumiamo. Es. è impegnativo per una madre riconoscere di avere un bambino iperattivo assumendosene la responsabilità, una madre cerca di preservarsi dicendo che è per la sua natura, per il suo carattere, non per I contesti in cui vive, o l’educazione che riceve Noi costruiamo una comprensione della realtà all’interno di u n gruppo con una rappresentazione sociale. Lo sviluppo del bambino può essere influenzato dalla rappresentazione sociale sullo sviluppo di quel contesto socio-culturale. La rappresentazione soci ale che si basa sul continuum natura-cultura ci permette di interpretare I gesti e le azioni di un bambino La genetica comportamentale sostiene il versante natura Il gene dell’infedeltà il gene dell’obesità Il gene dell’introversione branca di ricerca che sta perdendo di credibilità non si può attribuire il 100% di responsabilità del comportamento alla genetica Non si parla solo di basi genetiche ma di adattamento delle mie caratteristiche alle caratteristiche dell’ambiente e all’apprendimento individuale. La specie umana si è adattata alle caratteristiche dell’ambiente e sono sopravvissute quelle capacità che sono più adattivi alla sopravvivenza della specie. La teoria dell’attaccamento ci dice che già I neonati sono predisposti alla predisposizione sociali, riconoscono I volti della madre, cercano di rispondere ai comportamenti della madre, sono già biologicamente predisposti all’interazione sociale, secondo la teoria evoluzionista questa è una predisposizione innata. Da un lato l’evoluzione da un lato l’adattamento ci ha consegnati predisposti alla relazione sociale. Questa interazione sociale avviene sulla base di routine, attraverso questi script il bambino apprende, si rassicura e permette al bambino di avere uno struttura che gli permette di scandire I ritmi della giornata, di rassicurarlo prevedendo gli eventi a venire. Le routine sono un ponte per la sopravvivenza, permettono l’interazione significativi con gli adulti significativi. La cultura è un eredità simbolica e comportamentale ricevuta dal passato che fornisce uno schema di riferimento condiviso, la cultura è la rappresentazione sociale aspetto simbolico di credere e conoscenze condivise aspetto comportamentale di comportamenti appresi e consolidati ci orienta verso un modo di vivere, di comportarsi, ha potere prescrittivo e predittivo la psicologia culturale è lo studio dei modi in cui la cultura e la comunità la mente, cioè l’insieme dei processi psicologici si costruiscono reciprocamente La realtà è costruita a livello sociale senza una costruzione, una realtà sociale non si verifica alcun sviluppo La psicologia culturale afferma che la costruzione della mente avviene attraverso le interazioni sociali
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