Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Spazio, Territorio e Rivoluzione Industriale: Organizzazione e Trasformazione, Appunti di Geografia Economica

Storia EconomicaSviluppo EconomicoGeografia economicaSociologia Urbana

Il concetto di spazio e territorio, distingue lo spazio assoluto e relativo, e discute la trasformazione industriale e la sua relazione con il territorio. Il documento illustra come lo spazio diventa territorio attraverso l'appropriazione umana, come lo spazio relativo mette in evidenza funzioni aggiuntive, e come la denominazione e la territorializzazione ampliano le opportunità per soddisfare i bisogni umani. Inoltre, il testo introduttivo discute della prima e seconda rivoluzione industriale, della produzione, della distribuzione e della localizzazione industriale, e delle economie di scala.

Cosa imparerai

  • Come lo spazio diventa territorio?
  • Come le economie di scala hanno influenzato la localizzazione industriale?
  • Che cosa è la prima rivoluzione industriale e come ha influenzato la produzione?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 16/11/2022

luigi-vaia
luigi-vaia 🇮🇹

2 documenti

1 / 5

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Spazio, Territorio e Rivoluzione Industriale: Organizzazione e Trasformazione e più Appunti in PDF di Geografia Economica solo su Docsity! SPAZIO, TERRITORIO E RIVOLUZIONE INDUSTRIALE Il territorio è uno spazio organizzato, il concetto di spazio è un concetto diverso, esso non è un oggetto reale ma è considerato come un contenitore di tutti gli oggetti che conosciamo. Possiamo dire che la comunità si appropria dello spazio e nel momento in cui lo organizza, lo utilizza, usufruisce delle risorse che la natura gli mette a disposizione, questo spazio diventa TERRITORIO. Quindi lo SPAZIO è come un grande contenitore di tutto ciò che noi conosciamo da un punto di vista reale ma non è detto che lo sfruttiamo a pieno. Come ben sappiamo, l’uomo quando inizia a scoprire le cose e a conoscerle ha sempre avuto l’esigenza di doverle rappresentare in qualche modo, e lo ha fatto attraverso LE CARTE per darne appunto una rappresentazione FIGURATIVA di quanto osservava. La carta rappresenta una concezione IMMOBILISTICA e FIGURATIVA in quanto ci fornisce un’indicazione spaziale delle cose fisiche del mondo, ovvero ci dice oggettivamente dove esse sono posizionate e ubicate. Questo aspetto rappresenta sia un PREGIO che un DIFETTO. UN PREGIO: Perché la raffigurazione delle cose sulla carta ci consente di localizzarle e quindi di sapere il punto esatto in cui si trovano le cose, e questo per l’uomo è molto importante, perché da sempre l’uomo ha cercato di LOCALIZZARE le cose ed i fenomeni che osservava. UN DIFETTO: Perché non considera la valenza oggettiva (il valore) delle cose. Ovvero, osservando una carta geografica notiamo che questa ci indica dove sono posizionate le case, i fiumi, le strade, i campi coltivati, ma oltre a dirci ciò non ci fornisce ulteriori informazioni dettagliate sul VALORE intrinseco delle cose. Prendendo come esempio un campo coltivato, la raffigurazione sulla carta di esso non ci dice di che tipo di coltivazione si tratta, e proprio questo aspetto che è considerato un difetto. Distinguiamo lo spazio in: SPAZIO ASSOLUTO e SPAZIO RELATIVO. Per quanto riguarda lo SPAZIO ASSOLUTO, gli oggetti rappresentati sulla carta sono ridotti ad omogeneità formale, ciò vuol dire che tutti gli oggetti hanno la stessa rappresentazione; all’apparenza sembrano essere tutti uguali ma sono ubicati in posti differenti. Non ci dice nulla di più approfondito e dettagliato, ad esempio in merito all’organizzazione sociale, alle relazioni tra i vari elementi, ecc. Lo SPAZIO RELATIVO, invece, è quello spazio in cui la contiguità spaziale non ha più importanza, in quanto mette in evidenza quegli elementi dettagliati che non sono forniti dallo spazio assoluto. Ad esempio, la città, che nello spazio assoluto ci viene indicato dove essa è ubicata, quante case ci sono, le strade di collegamento, se intorno ad essa ci sono fiumi, ecc. Attraverso lo spazio relativo, invece, ci vengono indicate le funzioni che questa città presenta, come le funzioni commerciali, amministrative, culturali, ecc. Ovvero tutti quegli elementi che lo spazio assoluto non è in grado di fornirci. RISORSE L’uomo mira ad appropriarsi delle RISORSE che la natura gli mette a disposizione per soddisfare i propri bisogni. L’uomo però non sfrutta tutte le risorse presenti in natura, sfrutta solo quelle che è in grado di utilizzare e che gli servono per i propri interessi, quelle anche che costano meno per poterle adattare al meglio alla sua produzione, al suo fabbisogno. E’ possibile che alcune risorse vengono utilizzate e poi nel corso del tempo non vengono più impiegate, oppure viceversa, risorse che non sono mai state utilizzate prima d’ora vengono poi utilizzate tutto di un tratto. Ad esempio, le spezie che prima erano utilizzate per conservare i cibi a lungo termine, pian piano nel corso del tempo quella delle spezie non è più una risorsa considerata di fondamentale importanza, in quanto con l’ascesa dell’industria della refrigerazione è cambiato il modo di conservare i cibi facilmente deperibili. Da cosa dipende quindi il fatto che una risorsa venga sfruttata o meno dall’uomo? La risorsa è un concetto di tipo DINAMICO, cioè in continuo mutamento, e non è quindi un concetto STATICO. a) Innanzitutto, bisogna capire se l’uomo sa cosa farsene di questa risorsa. Se l’uomo è in grado di destinarne un uso a questa risorsa. Se l’uomo non ha sviluppato tecniche adatte all’uso di quella risorsa o non ha CONOSCENZE scientifiche su di essa, ecco uno dei motivi per il quale l’uomo evita di sfruttarla. b) L’utilizzo di una risorsa ovviamente richiede anche un investimento economico, quindi, l’uomo deve valutare se è utile sfruttare una determinata risorsa a svantaggio di un’altra anche dal punto di vista economico. c) L’uomo dispone di una tecnologia adatta per sfruttare quella risorsa? TERRITORIO, PUNTO DI VISTA E PROCESSO DI TERRITORIALIZZAZIONE Il territorio, come detto, è uno spazio prodotto dalla società e organizzato per la sua riproduzione sia per quanto riguarda la componente fisica (cioè lo sfruttamento del suolo) sia per quanto riguarda la componente sociale. Tutto questo l’uomo lo fa nel perseguimento di un progetto che quella comunità si prefigge di raggiungere, ovvero la sua finalità. Il territorio quindi così definito fa riferimento ad un PUNTO DI VISTA e ad un PROCESSO DI TERRITORIALIZZAZIONE. Il PUNTO DI VISTA è che il territorio è un corrispondente spaziale di un sistema sociale. Ovvero il territorio rispecchia quella società. IL PROCESSO DI TERRITORIALIZZAZIONE è il processo di trasformazione della natura. Il territorio è lo spazio organizzato dall’uomo, mentre la territorializzazione è il processo attraverso il quale l’uomo trasforma lo spazio in territorio. Il processo di territorializzazione avviene in varie fasi: 1a FASE: La prima fase è quella della DENOMINAZIONE, attraverso il quale l’uomo conosce ciò che lo circonda, le risorse che utilizza, i fenomeni che osserva, e nutre l’esigenza di attribuirgli un nome. Quindi la prima fase di appropriazione dello spazio trasformato in territorio, quindi la prima fase del processo di territorializzazione è la DENOMINAZIONE delle cose. Quindi tutto ciò che l’uomo ritiene utile per il perseguimento del suo PROGETTO viene denominato. Questa denominazione cosa comporta? Comporta da un lato una riduzione della complessità di ciò che lo circonda in quanto via via che conosce le cose, la conoscenza rende meno complessa la realtà, e l’ambiente con cui l’uomo ha a che fare. Dall’altro lato però, allo stesso tempo la denominazione comporta anche un accrescimento della complessità in quanto amplia le opportunità attraverso le quali l’uomo può soddisfare i propri bisogni. 2a FASE: La seconda fase è la COSTRUZIONE delle cose. Il processo di costruzione è in continuo mutamento, non finisce mai, anche le stesse città che prima erano fatte in un modo, con l’intervento dell’uomo nel corso del tempo, queste città subiscono delle modifiche ma senza mai cambiare però quello che è l’assetto originario di esse. Ecco perché il territorio si dice che è una struttura MULTILEVEL nella quale lo spazio originario non scompare, ovvero su uno stesso spazio c’è una successione di territori diversi tra loro, come ad esempio la Berlino pre-caduta del muro, e post-caduta del muro. Se l’uomo non ha la conoscenza del territorio rischia di fare interventi su di esso che sono considerati addirittura negativi. Questi sono i cosiddetti interventi ESOGENI, cioè quegli interventi fatti da agenti esterni al territorio in questione, i quali non conoscendo gli effettivi bisogni del territorio (le esigenze del territorio) possono in qualche modo danneggiare la popolazione residente. Ad esempio, si deve costruire un’infrastruttura di trasporto, e questa viene realizzata ad opera di agenti esterni. Se questi non hanno conoscenza delle esigenze effettive del territorio, si rischia di creare un’infrastruttura che alla popolazione residente non serve affatto, ma può servire solamente a tali agenti esterni per i propri scopi e interessi. Ad esempio, in Africa quando gli Stati erano soggetti a domini coloniali. I colonizzatori sfruttavano le risorse, e gli interventi di natura
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved